Fieldbus & Networks Fonte: Pixabay di Julia Arneri Borghese High-light L’ECO-EDIFICIO È INTELLIGENTE L’EFFICIENZA ENERGETICA NELLO ‘SMART BUILDING’ PARTE DALLA RACCOLTA E DALLA CORRELAZIONE DEI DATI: L’ESEMPIO DELL’ISTITUTO ERI@N DI SINGAPORE tali informazioni con diverse variabili per elaborare un piano orientato alla riduzione dei consumi dell’edificio e all’ottimizzazione dei carichi energetici. La raccolta e l’analisi dei dati ERI@N, Istituto di Ricerca Energetica della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore À f fÀ onitorare i consumi di un edificio per definire un piano di reale efficientamento energetico: è questa la sfida che ERI@N, l’Istituto di Ricerca Energetica della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore, ha condiviso con Paradox Engineering, azienda svizzera che progetta e realizza tecnologie per infrastrutture smart a uso industriale e urbano. Il progetto, avviato nel 2013 e completato nel 2015, ha visto l’installazione di un sistema di monitoraggio e con- M 50 trollo in un’area particolare di Clean Tech One, edificio unico nel suo genere che si trova all’interno di Clean Tech Park, il parco scientifico-tecnologico perfettamente sostenibile che ospita, tra l’altro, la sede di NTU. Tra i primi programmi di ricerca a Singapore sul tema degli eco-edifici intelligenti, il progetto aveva come obiettivo quello di testare la validità delle reti wireless e delle tecnologie Internet of Things per la raccolta di dati provenienti da dispositivi eterogenei, come sensori meteorologici, attuatori e contatori, e la successiva possibilità di correlare MAGGIO 2016 FIELDBUS & NETWORKS ERI@N ha scelto la piattaforma PE.WSNi di Paradox Engineering per realizzare una rete wireless che potesse collegare e far dialogare, da un lato, i sensori della stazione meteo installati sul tetto di Clean Tech One, dall’altro i contatori elettrici presenti negli uffici dove opera il team responsabile dell’analisi dei consumi e dei profili di carico. La rete, completamente magliata e basata sul protocollo 6LoWpan, doveva abilitare un flusso bidirezionale di comunicazione tra i diversi oggetti, utilizzando una frequenza sub-GHz in condizioni di massima affidabilità e sicurezza. Alcuni chilometri separano le due location e, fin dalle fasi preliminari del progetto, sono risultate evidenti alcune criticità ambientali: il tetto è esposto alle condizioni meteo tipiche di un ambiente tropicale, con elevate temperature e livelli di umidità, nonché precipitazioni abbondanti in specifiche stagioni. Considerati questi elementi, si è proceduto all’installazione di tre nodi PE.WSNi sul tetto di Clean Tech One, grazie ai quali interfacciare i dispositivi della stazione meteo, compreso un pireliometro e tre piranometri per misurare le radiazioni solari, un rilevatore lux, un anemometro per rilevare