Ministero dell’Università e della Ricerca Alta Formazione Artistica e Musicale CONSERVATORIO DI MUSICA «GIUSEPPE NICOLINI» Piacenza MUSICA E MENTE 2010-2011 Ingresso libero Ministero dell’Università e della Ricerca Alta Formazione Artistica e Musicale CONSERVATORIO DI MUSICA «GIUSEPPE NICOLINI» Piacenza MUSICA E MENTE progetto didattico-artistico a cura di Patrizia Radicchi Anno accademico 2010-2011 Anche quest’anno la rassegna “MUSICA e MENTE” presenta una serie di appuntamenti di alto profilo culturale e artistico. La proposta musicale si articola da Johann Sebastian Bach a György Kurtág abbracciando più di tre secoli di storia con una particolare attenzione a Franz Liszt del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Tutti i concerti propongono tematiche molto interessanti e di estrema attualità interagendo, in una sorta di percorso culturale, scientifico e musicale che consente ad una variegata tipologia di pubblico di ritrovare alternativamente, sia elementi di studio e riflessione scientifico-musicale, sia elementi che consentano di avvicinarsi al mondo della musica attraverso percorsi storico-musicali articolati in un itinerario che abbraccia trecento anni di letteratura mediante proposte presentate sia da solisti sia da diverse formazioni di musica da camera. Di particolare rilievo risultano essere Master class e seminari che, oltre a vantare docenti di fama internazionale, garantisticono ai frequentanti qualità e livelli formativi di assoluta eccellenza. Un particolare ringraziamento ai docenti ed agli studenti del Conservatorio “Giuseppe Nicolini” per il prezioso contributo artistico alla realizzazione di questa prestigiosa stagione musicale che si pone quale punto di riferimento nel panorama dell’offerta culturale nazionale. Un plauso alla professoressa Patrizia Radicchi per la cura dedicata alla realizzazione del progetto didattico-artistico della rassegna. Il Presidente Daniele Cassamagnaghi INTRODUZIONE «La relazione tra musica e mente è assolutamente certa eppure per molti aspetti ancora misteriosa. La musica non può formulare proposizioni, non ha potere di rappresentazione, è per sua natura quasi completamente asemantica, non ha alcuna relazione necessaria con il mondo reale, non offre alcun vantaggio in termini evolutivi, eppure è presente in tutte le epoche e in tutte le culture, tanto da indurci a ipotizzare che gli esseri umani abbiano un istinto innato per il suono organizzato così come per il linguaggio. Il suo ascolto e ancora di più la sua pratica costituiscono per noi un’esperienza non solo sensoriale e uditiva, ma anche emozionale, fisica, intellettiva. Ricacciata nell’ambito delle arti minori in quanto incapace di esprimere concetti o viceversa elevata a chiave di lettura privilegiata proprio per la sua indefinitezza, essa può calmare o animare, ordinare il gioco e il lavoro, avere efficacia terapeutica o fornire stimoli motori quasi incontrollabili. Negli ultimi anni le tecnologie hanno consentito di indagare il cervello di un essere umano vivente mentre ascolta, suona, o addirittura compone, mentre nuove frontiere sono state aperte dalla psicologia cognitiva e dallo studio della percezione e delle ricezione. Una relazione quanto mai articolata, dunque, che difficilmente può venire trattata in modo esaustivo, e rispetto alla quale le oltre venti manifestazioni programmate compiono una selezione, privilegiando alcuni aspetti.» Con queste parole introducevo la prima edizione di “Musica e mente”, progetto didattico-artistico a cura di Patrizia Radicchi che ha caratterizzato lo scorso anno accademico. Proprio l’ampiezza dell’argomento e l’interesse suscitato hanno indotto il collegio dei professori a riproporre il medesimo titolo, concentrandosi su altri aspetti della stessa relazione, ma ancora intorno ad alcune polarità. Al centro si colloca la figura di Franz Liszt, del quale nel 2011 ricorre il bicentenario della nascita. Quale collegamento tra l’opera lisztiana e la “mente”? Liszt attraversò esperienze umane, artistiche e spirituali diverse e contrastanti che influenzarono il modo stesso di concepire e recepire la musica. Come pianista virtuoso non rivoluzionò solo la tecnica del proprio strumento, ma, trasformando il rapporto tra compositore e pubblico e inventando quello che oggi viene definito “recital”, innovò le modalità di recezione. Come direttore d’orchestra e come compositore fu l’apostolo del poema sinfonico e il divulgatore dei lavori di tanti musicisti a lui coevi, primo fra tutti il genero Richard Wagner. Come creatore di musica sacra si volse alla sperimentazione di soluzioni musicali di sorprendente modernità. Accanto all’indagine dell’opera lisztiana un ruolo particolare è ricoperto da conferenze e seminari. La teoria dei neuroni specchio, la musica informatica interattiva, il rapporto tra genio e follia, la pratica del suonare a memoria sono alcuni degli argomenti che saranno indagati in una serie di incontri tenuti da docenti universitari, medici psichiatri, professori del nostro e di altri conservatori. Fra le proposte concertistiche appare opportuno evidenziare una cospicua presenza di trascrizioni d’autore. La pratica di trasporre musiche da una veste strumentale all’altra, e in particolare dall’orchestra al pianoforte, non aveva solo finalità pratiche in un’epoca ancora priva di mezzi di riproduzione del suono, ma costituiva anche una sfida nei confronti di una materia ‘a risponder sorda’, sollecitando la mente a una ricerca che compensasse con soluzioni creative una tavolozza timbrica meno ricca. Le manifestazioni programmate coinvolgeranno, accanto ai nostri docenti, numerosi studenti, non tutti e non solo diplomandi, a sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno, la vocazione del Conservatorio a porsi come centro di educazione e di istruzione musicale per la città e il territorio, principalmente, ma non solo piacentino. In questa proficua rete di relazioni si collocano le collaborazioni e ad esse fanno riscontro altrettanti sentiti ringraziamenti, da rivolgere al Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Piacenza, alla Fondazione Teatri di Piacenza, alla locale Società dei Concerti (che ha sostenuto i “concerti della domenica”) e all’associazione “Home Gallery”. Il direttore Fabrizio Dorsi Venerdì 11 febbraio 2011/Venerdì 11 marzo 2011 ore 10.00-13.00/14.00-17.00 Aula 14 Anna Maria Freschi La lezione collettiva di strumento e la teoria dei neuroni specchio a cura di Giuseppe Pepicelli È noto come la teoria dei neuroni-specchio abbia aperto una prospettiva nuova per le ricerche e gli studi sull’apprendimento. L’ambito strumentale, in cui l’imitazione ha tradizionalmente un ruolo centrale nell’apprendimento delle tecniche e nella soluzione di problemi posturali, è un terreno particolarmente fertile in cui sperimentare le acquisizioni di questa teoria. Esse sembrano confermare sul piano neurologico ciò che molti insegnanti hanno sperimentato concretamente in questi anni, e cioè che la lezione collettiva di strumento offre - grazie ai momenti di scambio, di confronto collaborativo che le sono peculiari - numerose opportunità sul piano dello sviluppo dell’orecchio, dell’affinamento tecnico, della costruzione di un assetto posturale efficace. ANNA MARIA FRESCHI Diplomata in Pianoforte e Percussioni, laureata in Lettere e Filosofia, è considerata tra gli esperti italiani più qualificati nel campo della Didattica e della Pedagogia Musicale. È autrice e curatrice di numerose pubblicazioni tra le quali Insegnare uno strumento, EDT, 2002, e Movimento e Misura, EDT, 2006. Svolge attività concertistica in varie formazioni. Ha collaborato con il CRSDM di Fiesole e con la SIEM, come docente in corsi di aggiornamento per insegnanti e come curatrice di numerosi convegni. Insegna Pedagogia della Musica presso il Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia. Casa natale di Liszt (Doborián, oggi Raiding) in una incisione del 1881 (Museo Liszt, Budapest). (1846-1847, Franz Liszt, in costume di gala ungherese; olio, cm. 132 × 102, Budapest, Museo Nazionale Ungherese). In una celebre lettera alla Principessa Carolina di Sayn-Wittgenstein del 1856, Liszt si definiva “per metà zingaro e per metà francescano”, contribuendo in maniera significativa alla creazione della figura di un compositore in cui convivono caratteri contrastanti. L’immagine del musicista che si affermò nel corso dell’Ottocento è costellata infatti da coppie apparentemente inconciliabili: il pianista virtuoso che rifiuta il facile successo mondano per diventare un rispettabile compositore sinfonico; l’oggetto del desiderio di un folto pubblico femminile che si tramuta in un ascetico abate cattolico; l’esponente del folclore ungherese che diventa uno dei protagonisti del panorama musicale europeo. Al di là delle semplificazioni caricaturali, Liszt fu senza ombra di dubbio una delle principali personalità del romanticismo musicale, in grado di lasciare un’impronta indelebile in ogni aspetto della vita musicale dell’epoca. Con le sue opere, non solo rivoluzionò la tecnica pianistica, ma trasformò il rapporto tra l’esecutore e il suo pubblico: grazie alle sonorità imponenti e mutevoli da lui create, il pianoforte abbandonò la dimensione ristretta e cameristica per fare l’ingresso trionfale nelle moderne sale concertistiche. Terminata la carriera concertistica, Liszt si dedicò alla composizione e alla direzione d’orchestra, sperimentando nuovi generi e nuove tecniche di trattamento del materiale musicale e diffondendo le grandi composizioni del passato e del presente, tra cui quelle di Beethoven, Schubert, Berlioz e Wagner. Proprio grazie alle sue esecuzioni, non solo aiutò a far conoscere tali autori in tutta Europa, ma iniziò anche a costituire un repertorio stabile di brani da trasmettere alle generazioni future, preservando i grandi capolavori del suo tempo e consegnandoli all’immortalità della storia musicale. Accanto alle più celebri pagine, in cui furono esplorate le possibilità tecniche del pianoforte fino a limiti mai immaginati in precedenza, avremo l’occasione di ascoltare opere corali sacre meno conosciute, fondamentali per capire l’ultima fase della vita di Liszt. Infatti, nei primi anni Sessanta dell’Ottocento il compositore si trasferì a Roma, dove il vivo interesse per la spiritualità religiosa (nel 1865 prese gli ordini minori) lo spinse a comporre molta musica sacra, abbandonando definitivamente la vita mondana, per ripiegarsi in una sfera meditativa solitaria e volgersi alla sperimentazione di soluzioni musicali di una sconvolgente modernità. Marco Cosci Giovedì 24 marzo 2011, ore 16.30 Teatro Municipale Al principe del pianoforte (1811-2011) Franz Liszt concerto-dedica nel bicentenario della nascita Festpolonaise per pianoforte a quattro mani Marta Mazzocchi Giacomo Volpe Les jeux d’eau à la Villa d’Este da Années de pèlerinage. Troisième année Studio trascendentale n. 8, Wilde Jagd Beatrice Dal Zotto Studio da concerto n. 1, Il lamento Creusa Suardi Les cloches de Genève da Années de pèlerinage. Première année, Suisse Sonetto 104 del Petrarca da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie Tommaso Ferretti *** Funérailles da Harmonies poétiques et religieuses Giovanni Capatti Der Müller und der Bach da Müllerlieder (Schubert) Isoldes Liebestod da Tristan und Isolde (Wagner) Giacomo Volpe Studio da Paganini n. 4 (L’arpeggio) Studio trascendentale n. 4, Mazeppa Alberto Dalgo *** Sancta Caecilia Ave Maris Stella Ave Maria O Sacrum Convivium - con contralto solista Crux! Hymns des marins Coro femminile da camera del Conservatorio Contralto, Marina Kulykova Pianoforte, Francesca Guatteri Direttore, Giorgio Ubaldi a cura di Manuela Dalla Fontana con la collaborazione dei docenti Marco Alpi, Patrizia Bernelich, Francesco Conti, Guido Scano, Andrea Turini Note di sala, Marco Cosci in collaborazione con Fondazione Teatri di Piacenza Mercoledì 4 maggio 2011, ore 14.30 Sala dei concerti Leonello Tarabella Scolpire il suono, l’espressione del gesto nella musica informatica a cura di Umberto Petrin La Musica che fa uso degli strumenti musicali meccanici tradizionali si basa sulla diretta interazione uomo- strumento e cioè sull’attività di un “sistema complesso” fatto di più componenti: creatività, tecnica, sistema nervoso, sistema muscolare, arti. Questo tipo di interazione con lo strumento musicale assume caratteristiche diverse quando si fa uso di apparati elettronici come computer, tastiere e sintetizzatori dove la catena degli elementi elettromeccanici, informatici ed acustici è in generale molto lunga ed i protocolli di comunicazione per assicurare il controllo espressivo del suono sono di natura diversa. Nella direzione della ricerca di nuovi linguaggi espressivi presso il computerART Lab del CNR di Pisa sono state progettate e realizzate interfacce uomo-macchina basate sulle tecnologie touchless dei raggi infrarossi e dell’analisi in tempo reale di immagini acquisite da telecamera: l’idea consiste nel rilevare informazioni dalla gestualità delle mani senza alcun collegamento fisico con il sistema in modo che le mani stesse diventino l’interfaccia naturale per controllare e dare espressività a performance artistiche basate su tecnologia informatica. Come collegare, o mappare, le informazioni che fluiscono dai dispositivi di rilevamento gestuale, è correlato a nuove modalità di intendere sia la composizione che l’esecuzione musicale. Infatti la regola di mapping uno-a-uno degli strumenti musicali meccanici della tradizione, viene qui rimpiazzata dalla possibilità di definire ogni volta il come mettere in relazione i gesti ai suoni sintetici. Il mapping stesso è dunque parte della composizione definita in termini di algoritmi. Il seminario si configura come la descrizione dei dispositivi e dei sistemi di rilevamento gestuale realizzati ed utilizzati nella composizione e nell’esecuzione di musica informatica interattiva. Il seminario si conclude con un concerto che illustra le potenzialità creative di questo approccio operativo. LEONELLO TARABELLA Musicista informatico (Università di Pisa), ha trascorso periodi di studio presso l’Experimental Music Studio (MIT, Boston) ed il Center for Computer Researches in Musical Acoustics della Stanford University (Ca, Usa) dove si è specializzato sulla tecnologia della computer music. È entrato a far parte del gruppo di ricerca di Pietro Grossi, pioniere dell’Informatica Musicale in Italia, presso il CNUCE/ CNR di Pisa ed è oggi responsabile delle attività di Ricerca Artistico/Tecnologica del computerART Lab dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (I.S.T.I. - “A. Faedo”) dell’Area della Ricerca del C.N.R. di Pisa. Autore di Informatica e Musica edito dalla Jacskon Libri e di numerosi articoli scientifici sulla materia, tiene annualmente un corso di Informatica Musicale presso la Facoltà di Informatica dell’Università di Pisa e seminari didattico/divulgativi. È stato ospite di trasmissioni televisive della RAI (Mediamente, Futura City). La sua attività di ricerca riguarda la progettazione di sistemi di elaborazione numerica di segnali audio in tempo reale, lo sviluppo di ambienti e linguaggi per la composizione musicale algoritmica e la performance real-time, la progettazione e realizzazione di sistemi di riconoscimento gestuale basato su tecnologia a raggi infrarossi ed a elaborazione real-time di immagini in movimento. Con i sistemi informatici progettati e realizzati compone la sua musica elettro-acustica proponendola in concerto in numerose manifestazioni di musica ed arte contemporanea a livello nazionale ed internazionale: Madrid, Amsterdam, Copenhagen, Shanghai, Thessaloniki, NewYork, Montreal, La Habana, Barcelona, Paris, La Biennale di Venezia, Dublin, Bratislava, Bucarest. Domenica 8 maggio 2011, ore 10.15 Sala dei concerti Nostalgie romantiche e suggestioni della Belle Époque FRANCIS POULENC (1899-1963) Trio (1926) per oboe, fagotto e pianoforte Presto Andante Rondò oboe fagotto pianoforte Fabio Rizzi Luigi Muscio Ji Eun Kim LOUIS THÉODORE GOUVY (1819-1898) Ottetto op. 71 (1873) per flauto, oboe, 2 clarinetti, 2 corni e 2 fagotti Larghetto, Andante moderato - Danse suédoise (Danza svedese) - Romanza - Allegretto flauto oboe clarinetti corni fagotti Matteo Cagno Fabio Rizzi Mirco Bussi Elisa Tartaglia Fabio Fontana Davide Navatta Luigi Muscio Tomislav Maggini Classe di Musica d’Insieme Fiati di Guido Campana Venerdì 13 maggio 2011, ore 10.00-13.00/14.00-17.00 Aula 14 Raffaella Riccardi Seminario Suonare a memoria I pianisti, in concerto, suonano a memoria. Affidarsi alle risorse della propria mente è una prassi consolidata sin dal XIX secolo, quando le ragioni dell’espressività romantica hanno convinto interpreti come Clara Wieck e Franz Liszt ad abbandonare lo spartito, vissuto come una sorta di barriera tra loro, la musica e il pubblico. Ciononostante, l’argomento si affronta raramente durante la lezione, perché non è stato codificato in maniera definitiva come tanti altri parametri della tecnica. La memoria si considera o un dono, o un’abilità che si sviluppa meccanicamente. In realtà esistono tecniche per migliorare i risultati della memorizzazione, che, come altri aspetti dell’apprendimento, dovrebbe essere in gran parte un processo razionale, basato sulla consapevolezza e sulla conoscenza di alcuni meccanismi mentali. Questo seminario, partendo da un’introduzione storica e scientifica, si propone di suggerire strategie che facilitino la memorizzazione, pratica fondamentale di per sé, anche se non finalizzata all’esecuzione pubblica, perché permette di acquisire un metodo di studio. Domenica 15 maggio 2011, ore 10.15 Sala dei concerti Affetti e velate emozioni: dalle forme ai simboli pianoforte, Andrea Turini *** JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750) Suite inglese n. 6 in Re Minore BWV 811 Prélude Allemande Courante Sarabande - Double Gavotte I - II Gigue CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) Estampes Pagodes La soirée dans Grenade Jardins sous la pluie *** CLAUDE DEBUSSY Clair de lune La plus que lente JOHANN SEBASTIAN BACH Partita n. 4 in Re Maggiore BWV 828 Ouverture Allemande Courante Aria Sarabande Menuet Gigue Martedì 17 maggio 2011, ore 21.00 Sala dei concerti I regni del cosmo: i quattro elementi ACQUA ÖYKÜ DOGAN ° Echi d’acqua Marianna Ferlenghi ** FRANCIS POULENC (1899-1963) L’imbarquement pour Cythère per 2 pianoforti Ida Beraldi - Marta Mazzocchi * CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) Ballade Cristina Mancarella *** Estampes Pagodes - La soirée dans Grenade - Jardins sous la pluie Ester Fusar Poli ** Images, I serie Reflets dans l’eau - Hommage à Rameau - Mouvement Maria Bisi *** ARIA GABRIELE ZUFFADA ° Etra Chiara Campolunghi ** FRANK BRIDGE ( 1879-1941) Fragrance Cristina Mancarella *** FUOCO RICCARDO ROCCA °° Kindertstück IV Maddalena Sala ** MANUEL DE FALLA (1876-1946) Danza rituale Marta Mazzocchi * TERRA ALEKSANDER TANSMAN (1897-1986) Le tour de Monde Honolulu Singapore Bombay Alessandro Achilli * Le tour de Monde Hollywood Isole Canarie Emanuele Dadda * CYRIL MEIR SCOTT (1897-1970) Summerland Francesca Rastelli * FELIX MENDELSSOHN (1809-1847) Romanza senza parole “Canto di Primavera” Sara Panepinto * ALEXANDER GRETCHANINOV (1864-1956) Im Grunen (Sul prato verde) op. 99 Livia Corvi Mora * * Classe di Pianoforte di Patrizia Bernelich ** Classe di Pianoforte di Manuela Dalla Fontana *** Classe di Pianoforte di Raffaella Riccardi ° Classe di Composizione di Caterina Calderoni °° Classe di Composizione di Carlo Alessandro Landini Liszt al piano (olio su legno di Josef Danhauser, Vienna 1840). Liszt suona per Dumas padre, Victor Hugo, George Sand, Niccolò Paganini, Gioachino Rossini e Marie d’Agoult (in basso). A destra un busto di Beethoven. «Considero Liszt un fenomeno assoluto del virtuosismo musicale, come non ce ne sono mai stati prima, e non riguarda soltanto l’universo pianistico. Il fenomeno Liszt diffonde la sua luce a tutto il regno della musica e ne prospetta il principio universale.» (W. von Lenz, I grandi virtuosi, 1872, trad. it. Anna Rastelli, Sellerio 2002) «Questa abitudine di approfondire le proprie impressioni e quelle degli altri, di fissare come sulla tela o nel discorso tutte le passioni, il loro gioco, il loro sviluppo, i loro contrasti, costituisce quasi uno studio psicologico che perfeziona il talento.» (Da Caroline Boissier , Liszt maestro di piano, trad. it. di Anna Rastelli, Sellerio 1997) «Frammenti di nuvole che vagano in un giorno di nebbia, questo sono le composizioni di Liszt.» (Caroline Boissier, in occasione del soggiorno di Liszt a Ginevra nel 1836, cit. in Caroline Boissier, Liszt maestro di piano cit.) Mercoledì 18 maggio 2010, ore 16.00 Aula 14 Franz Liszt (1811-1886) Gli anni di pellegrinaggio: Svizzera e Italia Conferenza-concerto a cura di Anna Rastelli Alla luce di nuove ricerche e pubblicazioni, si intende illustrare il periodo giovanile di Liszt a partire dal clima parigino degli anni immediatamente successivi al 1830 e le creazioni venute alla luce durante i suoi viaggi in Svizzera e in Italia. Attraverso la sua esperienza verrà in luce il clima culturale del periodo, l’idea di Natura e creazione artistica e le loro interrelazioni. *** Vallée d’Obermann da Années de pèlerinage. Première année, Suisse (Gabriel Lory, 1820, Passo del Sempione all’epoca in cui fu visto da Liszt e Marie d’Agoult) Sposalizio Tre sonetti del Petrarca da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie Domenica 22 Maggio 2011, ore 10.15 Sala dei concerti Musica e danza Trii del Novecento violino clarinetto pianoforte Paolo Costanzo Darko Jovanovic Keiko Yazawa ˇ ARAM KHACATURJAN (1903-1978) Trio per violino, clarinetto e pianoforte (1932) I. Andante con dolore, con molta espressione II. Allegro - Allegretto - Allegro agitato - Tempo primo III. Moderato - Poco più mosso DARIUS MILHAUD (1892-1974) Suite per violino, clarinetto e pianoforte op.157b (1936) I. Ouverture II. Divertissement III. Jeu IV. Introduction et Final IGOR STRAVINSKIJ (1882-1971) Suite da L’historie du soldat per violino, clarinetto e pianoforte (1919) I. Marche du soldat II. Le violon du soldat III. Petit concert IV. Tango - Valse - Rag V. Danse du diable Liszt ed alcuni suoi allievi a Weimar nell’estate 1884, in Luciano Chiappari, Franz Liszt. La vita, l’artista, l’uomo, Edizioni Tempo Sensibile, Novara 1986, p. 419. (Da sin. a d., in primo piano: Georg Liebling, Alexander Siloti, Arthur Friedheim, Emil Sauer, Alfred Reisenauer, August W. Gottschalg; in seconda fila: Moritz Rosenthal, Miss Viktoria Drewing, M.lle Mele Paramanoff, Liszt, Frau Friedheim, Hugo Mansfeld.) «Le “trascrizioni” fatte fino ad oggi delle grandi composizioni vocali e strumentali rivelano, nella loro povera e uniforme resa sonora, quale scarsa fiducia si avesse nelle risorse dello strumento. Accompagnamenti timidi, melodie mal distribuite, passaggi interrotti, accordi striminziti, “tradivano” piuttosto che tradurre il pensiero di Mozart e di Beethoveen. Se non m’illudo, credo d’aver dato in primo luogo nella “partitura” per pianoforte della Sinfonia fantastica [di Berlioz], l’idea di come si debba procedere. Mi sono impegnato scrupolosamente, come se si trattasse di un testo sacro, a trasferire sul pianoforte non soltanto l’ossatura musicale della sinfonia, ma anche i dettagli e la molteplicità delle combinazioni ritmiche ed armoniche. La difficoltà non mi scoraggiò, poiché l’amore per l’arte contribuiva a infondermi maggior coraggio. Non pretendo di esserci riuscito, ma questo primo saggio avrà almeno il merito di aver tracciato una nuova strada e d’ora in avanti non sarà più come consentito “trascrivere” le opere dei grandi maestri in maniera così meschina come si faceva fino ad oggi.» (Liszt à Adolphe Pictet, cit. in Rossana Dalmonte, Franz Liszt. La vita, l’opera, i testi musicati, Feltrinelli, Milano 1983, pp. 116-117) Martedì 24 maggio 2011, ore 21.00 Sala dei concerti Maestro-Allievo «…abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l’ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte, connettendosi con l’altra, dà completezza all’opera dell’ingegno umano. Niente può essere tolto senza rompere l’unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non si prescinda dall’intero organismo.» Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium) Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali EDVARD GRIEG (1843-1907) Peer Gynt Suite n. 1, op. 46 (trascrizione per pianoforte a 4 mani di Adolf Ruthardt) I. Morning Mood (Atmosfera Mattutina) Allegretto pastorale II. Aase’s Death (La morte di Aase) Andante doloroso III. Anitra’s Dance (La danza di Anitra) Tempo di Mazurka IV. In the Hall of the Montain King (Nell’antro del re delle montagne) Alla marcia e molto marcato Creusa Suardi - Andrea Turini FRANZ LISZT (1811-1886) poema sinfonico Les Préludes (trascrizione per pianoforte a 4 mani dell’autore) Tommaso Ferretti - Andrea Turini MAURICE RAVEL (1875-1937) Rapsodia spagnola (trascrizione per 2 pianoforti dell’autore) Alberto Dalgo - Andrea Turini GEORGE GERSHWIN (1898-1937) Rapsodia in blu (trascrizione per due pianoforti dell’autore) Beatrice Dal Zotto -Andrea Turini Classe di Pianoforte di Andrea Turini Venerdì 27 maggio 201, ore 18.00 Sala dei concerti Schumann, Liszt e altri: nel vortice della ciclotimia Letture e considerazioni su una malattia a cura di Corrado Cappa, Carlo Castelli, Ombretta Gentile DSM di Piacenza A.U.S.L. PIACENZA *** In ascolto della innere Stimme ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Märchenerzählungen op. 132 (Racconti fiabeschi) clarinetto, viola e pianoforte (1853) Lebhaft, nicht zu schnell Lebhaft und sehr markirt Ruhiges Tempo. Mit zartem Ausdruck Lebhaft, sehr markirt clarinetto Darko Jovanovic viola Andrea Arcelli pianoforte Keiko Yazawa Domenica 29 maggio 2011, ore 10.15 Fantasmagorie di suoni e colori mezzo soprano Anna Maria Chiuri pianoforte Marco Alpi *** ENRIQUE GRANADOS (1867-1916) Colleccion de tonadillas Amor y odio Callejeo El Majo discreto El Majo olivado El Majo timido El mirar de la Maja El tra-la-la y el punteado La Maja de Goya da Goyescas - Los majos enamorados Los requiebros Coloquio en la reja (per pianoforte solo) La Maja dolorosa (tres tonadillas) MANUEL de FALLA (1876-1946) Siete canciones populares espanolas El Paño Moruno Seguidilla murciana Asturiana Jota Nana Canción Polo Sala dei concerti Martedì 31 maggio 2011, ore 21.00 Sala dei concerti Maestro-Allievo «È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l’ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l’ha detto Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. [...] Hanno esercitato la memoria sul pensiero altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere.» Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium) Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Piano Concerto in Sib maggiore K. 450 (versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich e Robert Wittmann) Allegro - Andante - Allegro Giacomo Volpe - Marco Alpi LUDWIG van BEETHOVEN (1770-1827) Quartetto in Fa maggiore op. 18/1 (versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich e Robert Wittmann) Allegro con brio - Adagio affettuoso ed appassionato - Scherzo, allegro con brio, trio - Allegro Stefano Favari - Marco Alpi FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Quartett-satz in do minore (versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich) Allegro assai Giacomo Volpe - Marco Alpi Classe di Pianoforte di Marco Alpi Venerdì 3 giugno 2011, ore 21.00 Sala dei concerti Reminiscenze, variazioni e phantasieren JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750) Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo in Si bemolle maggiore BWV 992 Tommaso Ferretti *** FRYDERIK CHOPIN (1810-1849) Ballata n. 1 in sol minore op. 23 Maria Bisi ** Polacca n. 1 in La bemolle maggiore op. 40 (Militare) Daniele Defilippis *** FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Improvviso n. 3 in Si bemolle maggiore op. 142 Ida Beraldi * Wandererfantasie (Fantasia in Do maggiore op. 15 ) Beatrice Dal Zotto *** JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Variazioni e fuga su un tema di Händel op. 24 Alberto Dalgo *** * Classe di Pianoforte di Patrizia Bernelich ** Classe di Pianoforte di Raffaella Riccardi ***Classe di Pianoforte di Andrea Turini Domenica 5 giugno 2011, ore 10.15 Sala dei concerti Franz Liszt: il virtuoso (1811-1886) pianoforte Ji Eun Kim *** «Liszt ha posto una confidenza enorme nelle sue forze, ma non una confidenza vanitosa che raffrena, ma una confidenza progressiva che conquista. Liszt, come M.me Malibran, è uno di quegli artisti che fanno avanzare l’arte perché essi cercano sempre, essi amano l’ostacolo, lo attendono, ne hanno bisogno e quando non c’è lo creano. Tutta la carriera di Liszt è stata una sfida alla parola impossibile.» (L. Legouvé, «Gazette Musicale», 1837, pp. 103-104, cit in Dalmonte, Franz Lizt cit.) Impromptu brillant sur des thèmes de Rossini et Spontini Sonetto 104 del Petrarca Sonetto 123 del Petrarca da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie Mephisto Waltz l Sonata in Si minore Martedì 7 giugno 2011, ore 21.00 Sala dei concerti Colto e popolare: corrispondenze e affinità ALBERTO MOZZATI (1917-1982) Ping pong pang da Diapositive musicali, vol. 1° Francesca Magliocchi ** CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) Rêverie Francesca Carini * The little negro Giacomo Rovero **** FRANCIS POULENC (1899-1963) Valse Tyrolienne - Staccato - Rustique da Villageoises Matilde Pagani**** GEORGES GERSHWIN (1898-1937) Melodia Giacomo Speroni *** Tre Preludi Cristina Mancarella **** HEITOR VILLA LOBOS (1887-1959) Suite infantil n. 2 Allegro - Andantino - Allegretto - Allegro non troppo Alessandro Maserati *** ASTOR PIAZZOLLA (1921-1992) Studio tango Marta Mazzocchi * CARL MARIA von WEBER (1786-1826) Sei scozzesi Enrico Crovini * FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Ländler per pianoforte a quattro mani Alessandro Achilli * - Patrizia Bernelich RICHARD WAGNER (1813-1883) Lied ohne Worte in Mi maggiore Zuricher vielliebchen-walzer In das Album der Furstin M Francesca Carini * Polonaise per pianoforte a 4 mani Ida Beraldi - Marta Mazzocchi * DMITRI KABALEVSKY (1904-1987) Variazioni facili su un tema popolare russo op. 51 Chiara Glorioso * MODEST MUSSORGSKY (1839-1881) Meditation op. post. 70 n. 17 Eine Träne op. post. 70 n. 18 Eleonora Lambertini *** SERGEJ RACHMANINOV (1873-1943) Preludio in do diesis minore op. 3 n. 2 Daniele Defilippis ***** * Classe di Pianoforte Patrizia Bernelich ** Classe di Pianoforte Francesco Conti *** Classe di Pianoforte Manuela Dalla Fontana **** Classe di Pianoforte Raffaella Riccardi ***** Classe di Pianoforte di Andrea Turini Venerdì 10 giugno 2011, ore 21.00 Sala dei concerti Maestro-Allievo «Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro [...] La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato a nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri è ancora vasto.» Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium) Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali GYÖRGY KURTÁG (1926) Trascrizioni da Corali Bachiani: Christum wir sollen loben schon O Lamm Gottes, unschuldig Christe, du Lamm Gottes (a) (b) Liebster Jesu, wir sind hier (a) (b) Ach wie nichtig, ach wie flüchtig per 2 pianoforti FERRUCCIO BUSONI (1866-1924) Improvvisation über das Bachsche Chorallied “Wie wohl ist mir, o Freund der Seele, wenn ich in deiner Liebe ruh” per 2 pianoforti Giovanni Capatti - Francesco Conti *** FRYDERYK CHOPIN (1810-1849) Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 21 (versione a 2 pianoforti) Maestoso Larghetto Allegro Vivace Andrea Micucci - Francesco Conti Classe di Pianoforte di Francesco Conti Lunedì 13 giugno 2011, ore 21.00 Franz Liszt (1811-1886) Genio e poeta Malinconia della puszta Alessandro Maserati *** Variazioni su un tema di Diabelli Carlo Castelnuovo * Csárdás obstiné Marianna Ferlenghi *** Festpolonaise per pianoforte a 4 mani Ida Beraldi - Marta Mazzocchi * Les jeux d’eau à la Villa d’Este Beatrice Dal Zotto **** Studio da concerto: Il lamento Creusa Suardi **** Studio trascendentale n. 9, La ricordanza Tommaso Ferretti **** Studio op. 1 n. 4 Chiara Campolonghi *** Studio trascendentale n. 1 Carlo Castelnuovo * Sala dei concerti Studio trascendentale n. 4 in re minore, Mazeppa Alberto Dalgo **** Funérailles da Harmonies poétiques et religieuses Giovanni Capatti ** *** «Sembra che questo diavolo d’uomo abbia veramente la musica in corpo per produrre un simile effetto a Parigi dove tutti l’hanno visto come una piccola meraviglia. [...] È che Liszt è un vero artista nel vero significato del termine. Ci si è a lungo beffeggiati dei suoi lunghi capelli, della sua figura di personaggio di Hoffmann, dei suoi sguardi estatici, dei suoi gesti convulsi, dei suoi movimenti demoniaci. La sua piccola redingote nera alla brandeburghese e la sua sciabola ungherese sono stati il soggetto di facezie più o meno insulse. [...] Quel che amiamo in Liszt è che è sempre lo stesso artista ardente, scapigliato, focoso, lo stesso Mazeppa musicale trascinato attraverso le steppe delle triple crome di un piano senza freni. Se cade è per rialzarsi re! [...] Liszt non è un pianista, è un poeta, sia che suoni la propria musica o quella altrui». (Théophile Gautier, 22 aprile 1844, cit. in Chiappari, Franz Liszt cit., p. 427) * Classe di Pianoforte Patrizia Bernelich ** Classe di Pianoforte Francesco Conti *** Classe di Pianoforte Manuela Dalla Fontana **** Classe di Pianoforte Andrea Turini Ringraziamenti Nel rivolgere un cortese ringraziamento a tutti gli allievi e docenti coinvolti nel progetto, vorrei condividere con tutti il mio debito di riconoscenza nei confronti della professoressa Manuela Dalla Fontana, capo-dipartimento della Scuola di Pianoforte, per l’impegno prodigato nella organizzazione del programma su Liszt. Un grazie inoltre alla professoressa Anna Rastelli per l’offerta al Conservatorio di una conferenza-concerto, frutto di suoi studi e ricerche sul compositore ungherese. Patrizia Radicchi Conservatorio di Musica «Giuseppe Nicolini» - Via S. Franca, 35 - 29100 Piacenza Tel. 0523 384.345 - Fax 0523 388.836 - www.conservatorio.piacenza.it Sul retro: Fritz Schulze, L’Abate Liszt a Roma nel 1870, Collez. Meyer. In copertina: Joan Miró, Il carnevale di Arlecchino, 1924-25, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York. Tip. LA GRAFICA - Piacenza