Ministero dell’Università e della Ricerca
Alta Formazione Artistica e Musicale
CONSERVATORIO DI MUSICA «GIUSEPPE NICOLINI»
Piacenza
MUSICA E MENTE
2010-2011
Ingresso libero
Ministero dell’Università e della Ricerca
Alta Formazione Artistica e Musicale
CONSERVATORIO DI MUSICA «GIUSEPPE NICOLINI»
Piacenza
MUSICA E MENTE
progetto didattico-artistico
a cura di
Patrizia Radicchi
Anno accademico 2010-2011
Anche quest’anno la rassegna “MUSICA e MENTE” presenta una serie
di appuntamenti di alto profilo culturale e artistico. La proposta musicale
si articola da Johann Sebastian Bach a György Kurtág abbracciando più di
tre secoli di storia con una particolare attenzione a Franz Liszt del quale
quest’anno ricorre il bicentenario della nascita. Tutti i concerti propongono
tematiche molto interessanti e di estrema attualità interagendo, in una sorta
di percorso culturale, scientifico e musicale che consente ad una variegata
tipologia di pubblico di ritrovare alternativamente, sia elementi di studio e
riflessione scientifico-musicale, sia elementi che consentano di avvicinarsi al
mondo della musica attraverso percorsi storico-musicali articolati in un itinerario che abbraccia trecento anni di letteratura mediante proposte presentate sia da solisti sia da diverse formazioni di musica da camera. Di particolare
rilievo risultano essere Master class e seminari che, oltre a vantare docenti di
fama internazionale, garantisticono ai frequentanti qualità e livelli formativi
di assoluta eccellenza.
Un particolare ringraziamento ai docenti ed agli studenti del Conservatorio “Giuseppe Nicolini” per il prezioso contributo artistico alla realizzazione
di questa prestigiosa stagione musicale che si pone quale punto di riferimento nel panorama dell’offerta culturale nazionale. Un plauso alla professoressa Patrizia Radicchi per la cura dedicata alla realizzazione del progetto
didattico-artistico della rassegna.
Il Presidente
Daniele Cassamagnaghi
INTRODUZIONE
«La relazione tra musica e mente è assolutamente certa eppure per molti
aspetti ancora misteriosa. La musica non può formulare proposizioni, non
ha potere di rappresentazione, è per sua natura quasi completamente asemantica, non ha alcuna relazione necessaria con il mondo reale, non offre
alcun vantaggio in termini evolutivi, eppure è presente in tutte le epoche e
in tutte le culture, tanto da indurci a ipotizzare che gli esseri umani abbiano
un istinto innato per il suono organizzato così come per il linguaggio. Il suo
ascolto e ancora di più la sua pratica costituiscono per noi un’esperienza non
solo sensoriale e uditiva, ma anche emozionale, fisica, intellettiva. Ricacciata
nell’ambito delle arti minori in quanto incapace di esprimere concetti o viceversa elevata a chiave di lettura privilegiata proprio per la sua indefinitezza,
essa può calmare o animare, ordinare il gioco e il lavoro, avere efficacia
terapeutica o fornire stimoli motori quasi incontrollabili. Negli ultimi anni
le tecnologie hanno consentito di indagare il cervello di un essere umano vivente mentre ascolta, suona, o addirittura compone, mentre nuove frontiere
sono state aperte dalla psicologia cognitiva e dallo studio della percezione e
delle ricezione. Una relazione quanto mai articolata, dunque, che difficilmente può venire trattata in modo esaustivo, e rispetto alla quale le oltre
venti manifestazioni programmate compiono una selezione, privilegiando
alcuni aspetti.»
Con queste parole introducevo la prima edizione di “Musica e mente”,
progetto didattico-artistico a cura di Patrizia Radicchi che ha caratterizzato
lo scorso anno accademico. Proprio l’ampiezza dell’argomento e l’interesse
suscitato hanno indotto il collegio dei professori a riproporre il medesimo titolo, concentrandosi su altri aspetti della stessa relazione, ma ancora intorno
ad alcune polarità.
Al centro si colloca la figura di Franz Liszt, del quale nel 2011 ricorre il bicentenario della nascita. Quale collegamento tra l’opera lisztiana e la
“mente”? Liszt attraversò esperienze umane, artistiche e spirituali diverse
e contrastanti che influenzarono il modo stesso di concepire e recepire la
musica. Come pianista virtuoso non rivoluzionò solo la tecnica del proprio
strumento, ma, trasformando il rapporto tra compositore e pubblico e inventando quello che oggi viene definito “recital”, innovò le modalità di recezione. Come direttore d’orchestra e come compositore fu l’apostolo del poema
sinfonico e il divulgatore dei lavori di tanti musicisti a lui coevi, primo fra
tutti il genero Richard Wagner. Come creatore di musica sacra si volse alla
sperimentazione di soluzioni musicali di sorprendente modernità.
Accanto all’indagine dell’opera lisztiana un ruolo particolare è ricoperto
da conferenze e seminari. La teoria dei neuroni specchio, la musica informatica interattiva, il rapporto tra genio e follia, la pratica del suonare a memoria
sono alcuni degli argomenti che saranno indagati in una serie di incontri
tenuti da docenti universitari, medici psichiatri, professori del nostro e di
altri conservatori. Fra le proposte concertistiche appare opportuno evidenziare una cospicua presenza di trascrizioni d’autore. La pratica di trasporre
musiche da una veste strumentale all’altra, e in particolare dall’orchestra al
pianoforte, non aveva solo finalità pratiche in un’epoca ancora priva di mezzi
di riproduzione del suono, ma costituiva anche una sfida nei confronti di una
materia ‘a risponder sorda’, sollecitando la mente a una ricerca che compensasse con soluzioni creative una tavolozza timbrica meno ricca.
Le manifestazioni programmate coinvolgeranno, accanto ai nostri docenti, numerosi studenti, non tutti e non solo diplomandi, a sottolineare, se mai
ce ne fosse bisogno, la vocazione del Conservatorio a porsi come centro di
educazione e di istruzione musicale per la città e il territorio, principalmente,
ma non solo piacentino. In questa proficua rete di relazioni si collocano le
collaborazioni e ad esse fanno riscontro altrettanti sentiti ringraziamenti, da
rivolgere al Dipartimento di salute mentale dell’Asl di Piacenza, alla Fondazione Teatri di Piacenza, alla locale Società dei Concerti (che ha sostenuto i
“concerti della domenica”) e all’associazione “Home Gallery”.
Il direttore
Fabrizio Dorsi
Venerdì 11 febbraio 2011/Venerdì 11 marzo 2011
ore 10.00-13.00/14.00-17.00
Aula 14
Anna Maria Freschi
La lezione collettiva di strumento e la teoria dei neuroni specchio
a cura di Giuseppe Pepicelli
È noto come la teoria dei neuroni-specchio abbia aperto una prospettiva nuova per le ricerche e
gli studi sull’apprendimento. L’ambito strumentale, in cui l’imitazione ha tradizionalmente un
ruolo centrale nell’apprendimento delle tecniche e nella soluzione di problemi posturali, è un
terreno particolarmente fertile in cui sperimentare le acquisizioni di questa teoria. Esse sembrano
confermare sul piano neurologico ciò che molti insegnanti hanno sperimentato concretamente in
questi anni, e cioè che la lezione collettiva di strumento offre - grazie ai momenti di scambio, di
confronto collaborativo che le sono peculiari - numerose opportunità sul piano dello sviluppo dell’orecchio, dell’affinamento tecnico, della costruzione di un assetto posturale efficace.
ANNA MARIA FRESCHI
Diplomata in Pianoforte e Percussioni, laureata in Lettere e Filosofia, è considerata tra gli esperti
italiani più qualificati nel campo della Didattica e della Pedagogia Musicale. È autrice e curatrice di
numerose pubblicazioni tra le quali Insegnare uno strumento, EDT, 2002, e Movimento e Misura,
EDT, 2006. Svolge attività concertistica in varie formazioni. Ha collaborato con il CRSDM di Fiesole
e con la SIEM, come docente in corsi di aggiornamento per insegnanti e come curatrice di numerosi
convegni. Insegna Pedagogia della Musica presso il Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia.
Casa natale di Liszt (Doborián, oggi Raiding) in una incisione del 1881 (Museo Liszt, Budapest).
(1846-1847, Franz Liszt, in costume di gala ungherese; olio, cm. 132 × 102, Budapest, Museo Nazionale Ungherese).
In una celebre lettera alla Principessa Carolina di Sayn-Wittgenstein del 1856, Liszt si definiva “per metà zingaro
e per metà francescano”, contribuendo in maniera significativa alla creazione della figura di un compositore in
cui convivono caratteri contrastanti. L’immagine del musicista che si affermò nel corso dell’Ottocento è costellata
infatti da coppie apparentemente inconciliabili: il pianista virtuoso che rifiuta il facile successo mondano per
diventare un rispettabile compositore sinfonico; l’oggetto del desiderio di un folto pubblico femminile che si
tramuta in un ascetico abate cattolico; l’esponente del folclore ungherese che diventa uno dei protagonisti del
panorama musicale europeo. Al di là delle semplificazioni caricaturali, Liszt fu senza ombra di dubbio una delle
principali personalità del romanticismo musicale, in grado di lasciare un’impronta indelebile in ogni aspetto della
vita musicale dell’epoca. Con le sue opere, non solo rivoluzionò la tecnica pianistica, ma trasformò il rapporto
tra l’esecutore e il suo pubblico: grazie alle sonorità imponenti e mutevoli da lui create, il pianoforte abbandonò
la dimensione ristretta e cameristica per fare l’ingresso trionfale nelle moderne sale concertistiche. Terminata la
carriera concertistica, Liszt si dedicò alla composizione e alla direzione d’orchestra, sperimentando nuovi generi e
nuove tecniche di trattamento del materiale musicale e diffondendo le grandi composizioni del passato e del presente, tra cui quelle di Beethoven, Schubert, Berlioz e Wagner. Proprio grazie alle sue esecuzioni, non solo aiutò a
far conoscere tali autori in tutta Europa, ma iniziò anche a costituire un repertorio stabile di brani da trasmettere
alle generazioni future, preservando i grandi capolavori del suo tempo e consegnandoli all’immortalità della storia
musicale. Accanto alle più celebri pagine, in cui furono esplorate le possibilità tecniche del pianoforte fino a limiti
mai immaginati in precedenza, avremo l’occasione di ascoltare opere corali sacre meno conosciute, fondamentali
per capire l’ultima fase della vita di Liszt. Infatti, nei primi anni Sessanta dell’Ottocento il compositore si trasferì
a Roma, dove il vivo interesse per la spiritualità religiosa (nel 1865 prese gli ordini minori) lo spinse a comporre
molta musica sacra, abbandonando definitivamente la vita mondana, per ripiegarsi in una sfera meditativa solitaria e volgersi alla sperimentazione di soluzioni musicali di una sconvolgente modernità.
Marco Cosci
Giovedì 24 marzo 2011, ore 16.30
Teatro Municipale
Al principe del pianoforte
(1811-2011)
Franz Liszt
concerto-dedica nel bicentenario della nascita
Festpolonaise per pianoforte a quattro mani
Marta Mazzocchi
Giacomo Volpe
Les jeux d’eau à la Villa d’Este
da Années de pèlerinage. Troisième année
Studio trascendentale n. 8, Wilde Jagd
Beatrice Dal Zotto
Studio da concerto n. 1, Il lamento
Creusa Suardi
Les cloches de Genève
da Années de pèlerinage. Première année, Suisse
Sonetto 104 del Petrarca
da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie
Tommaso Ferretti
***
Funérailles
da Harmonies poétiques et religieuses
Giovanni Capatti
Der Müller und der Bach
da Müllerlieder (Schubert)
Isoldes Liebestod
da Tristan und Isolde (Wagner)
Giacomo Volpe
Studio da Paganini n. 4 (L’arpeggio)
Studio trascendentale n. 4, Mazeppa
Alberto Dalgo
***
Sancta Caecilia
Ave Maris Stella
Ave Maria
O Sacrum Convivium - con contralto solista
Crux! Hymns des marins
Coro femminile da camera del Conservatorio
Contralto, Marina Kulykova
Pianoforte, Francesca Guatteri
Direttore, Giorgio Ubaldi
a cura di Manuela Dalla Fontana
con la collaborazione dei docenti
Marco Alpi, Patrizia Bernelich, Francesco Conti, Guido Scano, Andrea Turini
Note di sala, Marco Cosci
in collaborazione con Fondazione Teatri di Piacenza
Mercoledì 4 maggio 2011, ore 14.30
Sala dei concerti
Leonello Tarabella
Scolpire il suono, l’espressione del gesto nella musica informatica
a cura di Umberto Petrin
La Musica che fa uso degli strumenti musicali meccanici tradizionali si basa sulla diretta interazione
uomo- strumento e cioè sull’attività di un “sistema complesso” fatto di più componenti: creatività,
tecnica, sistema nervoso, sistema muscolare, arti. Questo tipo di interazione con lo strumento musicale assume caratteristiche diverse quando si fa uso di apparati elettronici come computer, tastiere
e sintetizzatori dove la catena degli elementi elettromeccanici, informatici ed acustici è in generale
molto lunga ed i protocolli di comunicazione per assicurare il controllo espressivo del suono sono di
natura diversa.
Nella direzione della ricerca di nuovi linguaggi espressivi presso il computerART Lab del CNR di
Pisa sono state progettate e realizzate interfacce uomo-macchina basate sulle tecnologie touchless
dei raggi infrarossi e dell’analisi in tempo reale di immagini acquisite da telecamera: l’idea consiste
nel rilevare informazioni dalla gestualità delle mani senza alcun collegamento fisico con il sistema in
modo che le mani stesse diventino l’interfaccia naturale per controllare e dare espressività a performance artistiche basate su tecnologia informatica.
Come collegare, o mappare, le informazioni che fluiscono dai dispositivi di rilevamento gestuale, è
correlato a nuove modalità di intendere sia la composizione che l’esecuzione musicale. Infatti la regola di mapping uno-a-uno degli strumenti musicali meccanici della tradizione, viene qui rimpiazzata
dalla possibilità di definire ogni volta il come mettere in relazione i gesti ai suoni sintetici. Il mapping
stesso è dunque parte della composizione definita in termini di algoritmi.
Il seminario si configura come la descrizione dei dispositivi e dei sistemi di rilevamento gestuale
realizzati ed utilizzati nella composizione e nell’esecuzione di musica informatica interattiva. Il seminario si conclude con un concerto che illustra le potenzialità creative di questo approccio operativo.
LEONELLO TARABELLA
Musicista informatico (Università di Pisa), ha trascorso periodi di studio presso l’Experimental Music Studio
(MIT, Boston) ed il Center for Computer Researches in Musical Acoustics della Stanford University (Ca,
Usa) dove si è specializzato sulla tecnologia della computer music. È entrato a far parte del gruppo di ricerca di Pietro Grossi, pioniere dell’Informatica Musicale in Italia, presso il CNUCE/ CNR di Pisa ed è oggi
responsabile delle attività di Ricerca Artistico/Tecnologica del computerART Lab dell’Istituto di Scienza e
Tecnologie dell’Informazione (I.S.T.I. - “A. Faedo”) dell’Area della Ricerca del C.N.R. di Pisa. Autore di
Informatica e Musica edito dalla Jacskon Libri e di numerosi articoli scientifici sulla materia, tiene annualmente un corso di Informatica Musicale presso la Facoltà di Informatica dell’Università di Pisa e seminari
didattico/divulgativi. È stato ospite di trasmissioni televisive della RAI (Mediamente, Futura City). La sua
attività di ricerca riguarda la progettazione di sistemi di elaborazione numerica di segnali audio in tempo reale, lo sviluppo di ambienti e linguaggi per la composizione musicale algoritmica e la performance real-time,
la progettazione e realizzazione di sistemi di riconoscimento gestuale basato su tecnologia a raggi infrarossi
ed a elaborazione real-time di immagini in movimento.
Con i sistemi informatici progettati e realizzati compone la sua musica elettro-acustica proponendola in concerto in numerose manifestazioni di musica ed arte contemporanea a livello nazionale ed internazionale: Madrid, Amsterdam, Copenhagen, Shanghai, Thessaloniki, NewYork, Montreal, La Habana, Barcelona, Paris,
La Biennale di Venezia, Dublin, Bratislava, Bucarest.
Domenica 8 maggio 2011, ore 10.15
Sala dei concerti
Nostalgie romantiche e suggestioni della Belle Époque
FRANCIS POULENC
(1899-1963)
Trio
(1926)
per oboe, fagotto e pianoforte
Presto
Andante
Rondò
oboe
fagotto
pianoforte
Fabio Rizzi
Luigi Muscio
Ji Eun Kim
LOUIS THÉODORE GOUVY
(1819-1898)
Ottetto op. 71
(1873)
per flauto, oboe, 2 clarinetti, 2 corni e 2 fagotti
Larghetto, Andante moderato - Danse suédoise (Danza svedese) - Romanza - Allegretto
flauto
oboe
clarinetti
corni
fagotti
Matteo Cagno
Fabio Rizzi
Mirco Bussi
Elisa Tartaglia
Fabio Fontana
Davide Navatta
Luigi Muscio
Tomislav Maggini
Classe di Musica d’Insieme Fiati di Guido Campana
Venerdì 13 maggio 2011, ore 10.00-13.00/14.00-17.00
Aula 14
Raffaella Riccardi
Seminario
Suonare a memoria
I pianisti, in concerto, suonano a memoria. Affidarsi alle risorse della propria mente è una prassi consolidata sin dal XIX secolo, quando le ragioni dell’espressività romantica hanno convinto interpreti
come Clara Wieck e Franz Liszt ad abbandonare lo spartito, vissuto come una sorta di barriera tra
loro, la musica e il pubblico.
Ciononostante, l’argomento si affronta raramente durante la lezione, perché non è stato codificato
in maniera definitiva come tanti altri parametri della tecnica. La memoria si considera o un dono, o
un’abilità che si sviluppa meccanicamente.
In realtà esistono tecniche per migliorare i risultati della memorizzazione, che, come altri aspetti
dell’apprendimento, dovrebbe essere in gran parte un processo razionale, basato sulla consapevolezza e sulla conoscenza di alcuni meccanismi mentali.
Questo seminario, partendo da un’introduzione storica e scientifica, si propone di suggerire strategie
che facilitino la memorizzazione, pratica fondamentale di per sé, anche se non finalizzata all’esecuzione pubblica, perché permette di acquisire un metodo di studio.
Domenica 15 maggio 2011, ore 10.15
Sala dei concerti
Affetti e velate emozioni: dalle forme ai simboli
pianoforte, Andrea Turini
***
JOHANN SEBASTIAN BACH
(1685-1750)
Suite inglese n. 6 in Re Minore BWV 811
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande - Double
Gavotte I - II
Gigue
CLAUDE DEBUSSY
(1862-1918)
Estampes
Pagodes
La soirée dans Grenade
Jardins sous la pluie
***
CLAUDE DEBUSSY
Clair de lune
La plus que lente
JOHANN SEBASTIAN BACH
Partita n. 4 in Re Maggiore BWV 828
Ouverture
Allemande
Courante
Aria
Sarabande
Menuet
Gigue
Martedì 17 maggio 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
I regni del cosmo: i quattro elementi
ACQUA
ÖYKÜ DOGAN °
Echi d’acqua
Marianna Ferlenghi **
FRANCIS POULENC
(1899-1963)
L’imbarquement pour Cythère per 2 pianoforti
Ida Beraldi - Marta Mazzocchi *
CLAUDE DEBUSSY
(1862-1918)
Ballade
Cristina Mancarella ***
Estampes
Pagodes - La soirée dans Grenade - Jardins sous la pluie
Ester Fusar Poli **
Images, I serie
Reflets dans l’eau - Hommage à Rameau - Mouvement
Maria Bisi ***
ARIA
GABRIELE ZUFFADA °
Etra
Chiara Campolunghi **
FRANK BRIDGE
( 1879-1941)
Fragrance
Cristina Mancarella ***
FUOCO
RICCARDO ROCCA °°
Kindertstück IV
Maddalena Sala **
MANUEL DE FALLA
(1876-1946)
Danza rituale
Marta Mazzocchi *
TERRA
ALEKSANDER TANSMAN
(1897-1986)
Le tour de Monde
Honolulu
Singapore
Bombay
Alessandro Achilli *
Le tour de Monde
Hollywood
Isole Canarie
Emanuele Dadda *
CYRIL MEIR SCOTT
(1897-1970)
Summerland
Francesca Rastelli *
FELIX MENDELSSOHN
(1809-1847)
Romanza senza parole “Canto di Primavera”
Sara Panepinto *
ALEXANDER GRETCHANINOV
(1864-1956)
Im Grunen (Sul prato verde) op. 99
Livia Corvi Mora *
* Classe di Pianoforte di Patrizia Bernelich
** Classe di Pianoforte di Manuela Dalla Fontana
*** Classe di Pianoforte di Raffaella Riccardi
° Classe di Composizione di Caterina Calderoni
°° Classe di Composizione di Carlo Alessandro Landini
Liszt al piano
(olio su legno di Josef Danhauser, Vienna 1840).
Liszt suona per Dumas padre, Victor Hugo, George Sand, Niccolò Paganini, Gioachino Rossini e Marie d’Agoult (in basso). A
destra un busto di Beethoven.
«Considero Liszt un fenomeno assoluto del virtuosismo musicale, come non ce ne sono mai stati
prima, e non riguarda soltanto l’universo pianistico. Il fenomeno Liszt diffonde la sua luce
a tutto il regno della musica e ne prospetta il principio universale.»
(W. von Lenz, I grandi virtuosi, 1872, trad. it. Anna Rastelli, Sellerio 2002)
«Questa abitudine di approfondire le proprie impressioni e quelle degli altri, di fissare come sulla
tela o nel discorso tutte le passioni, il loro gioco, il loro sviluppo, i loro contrasti, costituisce quasi uno
studio psicologico che perfeziona il talento.»
(Da Caroline Boissier , Liszt maestro di piano, trad. it. di Anna Rastelli, Sellerio 1997)
«Frammenti di nuvole che vagano in un giorno di nebbia, questo sono le composizioni di Liszt.»
(Caroline Boissier, in occasione del soggiorno di Liszt a Ginevra nel 1836, cit. in Caroline Boissier, Liszt maestro
di piano cit.)
Mercoledì 18 maggio 2010, ore 16.00
Aula 14
Franz Liszt
(1811-1886)
Gli anni di pellegrinaggio: Svizzera e Italia
Conferenza-concerto
a cura di Anna Rastelli
Alla luce di nuove ricerche e pubblicazioni, si intende illustrare il periodo giovanile di Liszt a partire
dal clima parigino degli anni immediatamente successivi al 1830 e le creazioni venute alla luce durante i suoi viaggi in Svizzera e in Italia. Attraverso la sua esperienza verrà in luce il clima culturale
del periodo, l’idea di Natura e creazione artistica e le loro interrelazioni.
***
Vallée d’Obermann
da Années de pèlerinage. Première année, Suisse
(Gabriel Lory, 1820, Passo del Sempione all’epoca in cui fu visto da Liszt e Marie d’Agoult)
Sposalizio
Tre sonetti del Petrarca
da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie
Domenica 22 Maggio 2011, ore 10.15
Sala dei concerti
Musica e danza
Trii del Novecento
violino
clarinetto
pianoforte
Paolo Costanzo
Darko Jovanovic
Keiko Yazawa
ˇ
ARAM KHACATURJAN
(1903-1978)
Trio per violino, clarinetto e pianoforte (1932)
I. Andante con dolore, con molta espressione
II. Allegro - Allegretto - Allegro agitato - Tempo primo
III. Moderato - Poco più mosso
DARIUS MILHAUD
(1892-1974)
Suite per violino, clarinetto e pianoforte op.157b (1936)
I. Ouverture
II. Divertissement
III. Jeu
IV. Introduction et Final
IGOR STRAVINSKIJ
(1882-1971)
Suite da L’historie du soldat per violino, clarinetto e pianoforte (1919)
I. Marche du soldat
II. Le violon du soldat
III. Petit concert
IV. Tango - Valse - Rag
V. Danse du diable
Liszt ed alcuni suoi allievi a Weimar nell’estate 1884, in Luciano Chiappari, Franz Liszt. La vita, l’artista, l’uomo, Edizioni Tempo
Sensibile, Novara 1986, p. 419.
(Da sin. a d., in primo piano: Georg Liebling, Alexander Siloti, Arthur Friedheim, Emil Sauer, Alfred Reisenauer, August W.
Gottschalg; in seconda fila: Moritz Rosenthal, Miss Viktoria Drewing, M.lle Mele Paramanoff, Liszt, Frau Friedheim, Hugo
Mansfeld.)
«Le “trascrizioni” fatte fino ad oggi delle grandi composizioni vocali e strumentali rivelano, nella
loro povera e uniforme resa sonora, quale scarsa fiducia si avesse nelle risorse dello strumento. Accompagnamenti timidi, melodie mal distribuite, passaggi interrotti, accordi striminziti, “tradivano”
piuttosto che tradurre il pensiero di Mozart e di Beethoveen. Se non m’illudo, credo d’aver dato in
primo luogo nella “partitura” per pianoforte della Sinfonia fantastica [di Berlioz], l’idea di come si
debba procedere. Mi sono impegnato scrupolosamente, come se si trattasse di un testo sacro, a trasferire sul pianoforte non soltanto l’ossatura musicale della sinfonia, ma anche i dettagli e la molteplicità
delle combinazioni ritmiche ed armoniche. La difficoltà non mi scoraggiò, poiché l’amore per l’arte
contribuiva a infondermi maggior coraggio. Non pretendo di esserci riuscito, ma questo primo saggio
avrà almeno il merito di aver tracciato una nuova strada e d’ora in avanti non sarà più come consentito “trascrivere” le opere dei grandi maestri in maniera così meschina come si faceva fino ad oggi.»
(Liszt à Adolphe Pictet, cit. in Rossana Dalmonte, Franz Liszt. La vita, l’opera, i testi musicati, Feltrinelli, Milano 1983, pp. 116-117)
Martedì 24 maggio 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
Maestro-Allievo
«…abbandona la speranza di poter gustare superficialmente l’ingegno dei sommi uomini; tu devi studiarlo e considerarlo nella sua unità. Ogni suo aspetto ne richiama sempre un altro, ciascuna parte,
connettendosi con l’altra, dà completezza all’opera dell’ingegno umano. Niente può essere tolto senza
rompere l’unità del pensiero. Non dico che non si possano considerare le singole membra, purché non
si prescinda dall’intero organismo.»
Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium)
Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali
EDVARD GRIEG
(1843-1907)
Peer Gynt
Suite n. 1, op. 46
(trascrizione per pianoforte a 4 mani di Adolf Ruthardt)
I. Morning Mood (Atmosfera Mattutina)
Allegretto pastorale
II. Aase’s Death (La morte di Aase)
Andante doloroso
III. Anitra’s Dance (La danza di Anitra)
Tempo di Mazurka
IV. In the Hall of the Montain King (Nell’antro del re delle montagne)
Alla marcia e molto marcato
Creusa Suardi - Andrea Turini
FRANZ LISZT
(1811-1886)
poema sinfonico Les Préludes
(trascrizione per pianoforte a 4 mani dell’autore)
Tommaso Ferretti - Andrea Turini
MAURICE RAVEL
(1875-1937)
Rapsodia spagnola
(trascrizione per 2 pianoforti dell’autore)
Alberto Dalgo - Andrea Turini
GEORGE GERSHWIN
(1898-1937)
Rapsodia in blu
(trascrizione per due pianoforti dell’autore)
Beatrice Dal Zotto -Andrea Turini
Classe di Pianoforte di Andrea Turini
Venerdì 27 maggio 201, ore 18.00
Sala dei concerti
Schumann, Liszt e altri: nel vortice della ciclotimia
Letture e considerazioni su una malattia
a cura di
Corrado Cappa, Carlo Castelli, Ombretta Gentile
DSM di Piacenza
A.U.S.L. PIACENZA
***
In ascolto della innere Stimme
ROBERT SCHUMANN
(1810-1856)
Märchenerzählungen op. 132
(Racconti fiabeschi)
clarinetto, viola e pianoforte
(1853)
Lebhaft, nicht zu schnell
Lebhaft und sehr markirt
Ruhiges Tempo. Mit zartem Ausdruck
Lebhaft, sehr markirt
clarinetto Darko Jovanovic
viola Andrea Arcelli
pianoforte Keiko Yazawa
Domenica 29 maggio 2011, ore 10.15
Fantasmagorie di suoni e colori
mezzo soprano Anna Maria Chiuri
pianoforte Marco Alpi
***
ENRIQUE GRANADOS
(1867-1916)
Colleccion de tonadillas
Amor y odio
Callejeo
El Majo discreto
El Majo olivado
El Majo timido
El mirar de la Maja
El tra-la-la y el punteado
La Maja de Goya
da Goyescas - Los majos enamorados
Los requiebros
Coloquio en la reja
(per pianoforte solo)
La Maja dolorosa (tres tonadillas)
MANUEL de FALLA
(1876-1946)
Siete canciones populares espanolas
El Paño Moruno
Seguidilla murciana
Asturiana
Jota
Nana
Canción
Polo
Sala dei concerti
Martedì 31 maggio 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
Maestro-Allievo
«È ormai tempo che uno poggi su se stesso, che esprima questi pensieri con parole sue e non a memoria. Ed è specialmente disdicevole per un vecchio o per uno che si affaccia alla vecchiaia una cultura
basata su raccolte di esempi scolastici. «Questo l’ha detto Zenone». E tu che dici? «Questo l’ha detto
Cleante.» E tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi tu il comando ed esprimi
anche qualcosa di tuo, che altri mandino a memoria. [...] Hanno esercitato la memoria sul pensiero
altrui, ma altro è ricordare, altro è sapere.»
Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium)
Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali
WOLFGANG AMADEUS MOZART
(1756-1791)
Piano Concerto in Sib maggiore K. 450
(versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich e Robert Wittmann)
Allegro - Andante - Allegro
Giacomo Volpe - Marco Alpi
LUDWIG van BEETHOVEN
(1770-1827)
Quartetto in Fa maggiore op. 18/1
(versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich e Robert Wittmann)
Allegro con brio - Adagio affettuoso ed appassionato - Scherzo, allegro con brio, trio - Allegro
Stefano Favari - Marco Alpi
FRANZ SCHUBERT
(1797-1828)
Quartett-satz in do minore
(versione per pianoforte a quattro mani di Hugo Urlich)
Allegro assai
Giacomo Volpe - Marco Alpi
Classe di Pianoforte di Marco Alpi
Venerdì 3 giugno 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
Reminiscenze, variazioni e phantasieren
JOHANN SEBASTIAN BACH
(1685-1750)
Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo
in Si bemolle maggiore BWV 992
Tommaso Ferretti ***
FRYDERIK CHOPIN
(1810-1849)
Ballata n. 1 in sol minore op. 23
Maria Bisi **
Polacca n. 1 in La bemolle maggiore op. 40 (Militare)
Daniele Defilippis ***
FRANZ SCHUBERT
(1797-1828)
Improvviso n. 3 in Si bemolle maggiore op. 142
Ida Beraldi *
Wandererfantasie
(Fantasia in Do maggiore op. 15 )
Beatrice Dal Zotto ***
JOHANNES BRAHMS
(1833-1897)
Variazioni e fuga su un tema di Händel op. 24
Alberto Dalgo ***
* Classe di Pianoforte di Patrizia Bernelich
** Classe di Pianoforte di Raffaella Riccardi
***Classe di Pianoforte di Andrea Turini
Domenica 5 giugno 2011, ore 10.15
Sala dei concerti
Franz Liszt: il virtuoso
(1811-1886)
pianoforte Ji Eun Kim
***
«Liszt ha posto una confidenza enorme nelle sue forze, ma non una confidenza vanitosa che raffrena,
ma una confidenza progressiva che conquista. Liszt, come M.me Malibran, è uno di quegli artisti che
fanno avanzare l’arte perché essi cercano sempre, essi amano l’ostacolo, lo attendono, ne hanno bisogno e quando non c’è lo creano. Tutta la carriera di Liszt è stata una sfida alla parola impossibile.»
(L. Legouvé, «Gazette Musicale», 1837, pp. 103-104, cit in Dalmonte, Franz Lizt cit.)
Impromptu brillant sur des thèmes de Rossini et Spontini
Sonetto 104 del Petrarca
Sonetto 123 del Petrarca
da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie
Mephisto Waltz l
Sonata in Si minore
Martedì 7 giugno 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
Colto e popolare: corrispondenze e affinità
ALBERTO MOZZATI
(1917-1982)
Ping pong pang
da Diapositive musicali, vol. 1°
Francesca Magliocchi **
CLAUDE DEBUSSY
(1862-1918)
Rêverie
Francesca Carini *
The little negro
Giacomo Rovero ****
FRANCIS POULENC
(1899-1963)
Valse Tyrolienne - Staccato - Rustique
da Villageoises
Matilde Pagani****
GEORGES GERSHWIN
(1898-1937)
Melodia
Giacomo Speroni ***
Tre Preludi
Cristina Mancarella ****
HEITOR VILLA LOBOS
(1887-1959)
Suite infantil n. 2
Allegro - Andantino - Allegretto - Allegro non troppo
Alessandro Maserati ***
ASTOR PIAZZOLLA
(1921-1992)
Studio tango
Marta Mazzocchi *
CARL MARIA von WEBER
(1786-1826)
Sei scozzesi
Enrico Crovini *
FRANZ SCHUBERT
(1797-1828)
Ländler per pianoforte a quattro mani
Alessandro Achilli * - Patrizia Bernelich
RICHARD WAGNER
(1813-1883)
Lied ohne Worte in Mi maggiore
Zuricher vielliebchen-walzer
In das Album der Furstin M
Francesca Carini *
Polonaise per pianoforte a 4 mani
Ida Beraldi - Marta Mazzocchi *
DMITRI KABALEVSKY
(1904-1987)
Variazioni facili su un tema popolare russo op. 51
Chiara Glorioso *
MODEST MUSSORGSKY
(1839-1881)
Meditation op. post. 70 n. 17
Eine Träne op. post. 70 n. 18
Eleonora Lambertini ***
SERGEJ RACHMANINOV
(1873-1943)
Preludio in do diesis minore op. 3 n. 2
Daniele Defilippis *****
* Classe di Pianoforte Patrizia Bernelich
** Classe di Pianoforte Francesco Conti
*** Classe di Pianoforte Manuela Dalla Fontana
**** Classe di Pianoforte Raffaella Riccardi
***** Classe di Pianoforte di Andrea Turini
Venerdì 10 giugno 2011, ore 21.00
Sala dei concerti
Maestro-Allievo
«Ricordare è custodire ciò che è stato affidato alla memoria, mentre sapere significa far proprie le
nozioni apprese e non star sempre attaccato al modello, con lo sguardo sempre rivolto al maestro [...]
La verità è accessibile a tutti, non è dominio riservato a nessuno, e il campo che essa lascia ai posteri
è ancora vasto.»
Lucio Anneo Seneca (da Epistulae ad Lucilium)
Trascrizioni per pianoforte di composizioni cameristiche e/o orchestrali
GYÖRGY KURTÁG
(1926)
Trascrizioni da Corali Bachiani:
Christum wir sollen loben schon
O Lamm Gottes, unschuldig
Christe, du Lamm Gottes (a) (b)
Liebster Jesu, wir sind hier (a) (b)
Ach wie nichtig, ach wie flüchtig
per 2 pianoforti
FERRUCCIO BUSONI
(1866-1924)
Improvvisation über das Bachsche Chorallied
“Wie wohl ist mir, o Freund der Seele, wenn ich in deiner Liebe ruh” per 2 pianoforti
Giovanni Capatti - Francesco Conti
***
FRYDERYK CHOPIN
(1810-1849)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 21
(versione a 2 pianoforti)
Maestoso
Larghetto
Allegro Vivace
Andrea Micucci - Francesco Conti
Classe di Pianoforte di Francesco Conti
Lunedì 13 giugno 2011, ore 21.00
Franz Liszt
(1811-1886)
Genio e poeta
Malinconia della puszta
Alessandro Maserati ***
Variazioni su un tema di Diabelli
Carlo Castelnuovo *
Csárdás obstiné
Marianna Ferlenghi ***
Festpolonaise per pianoforte a 4 mani
Ida Beraldi - Marta Mazzocchi *
Les jeux d’eau à la Villa d’Este
Beatrice Dal Zotto ****
Studio da concerto: Il lamento
Creusa Suardi ****
Studio trascendentale n. 9, La ricordanza
Tommaso Ferretti ****
Studio op. 1 n. 4
Chiara Campolonghi ***
Studio trascendentale n. 1
Carlo Castelnuovo *
Sala dei concerti
Studio trascendentale n. 4 in re minore, Mazeppa
Alberto Dalgo ****
Funérailles
da Harmonies poétiques et religieuses
Giovanni Capatti **
***
«Sembra che questo diavolo d’uomo abbia veramente la musica in corpo per produrre un simile effetto a Parigi dove tutti l’hanno visto come una piccola meraviglia. [...] È che Liszt è un vero artista nel
vero significato del termine. Ci si è a lungo beffeggiati dei suoi lunghi capelli, della sua figura di personaggio di Hoffmann, dei suoi sguardi estatici, dei suoi gesti convulsi, dei suoi movimenti demoniaci.
La sua piccola redingote nera alla brandeburghese e la sua sciabola ungherese sono stati il soggetto
di facezie più o meno insulse. [...] Quel che amiamo in Liszt è che è sempre lo stesso artista ardente,
scapigliato, focoso, lo stesso Mazeppa musicale trascinato attraverso le steppe delle triple crome di un
piano senza freni. Se cade è per rialzarsi re! [...] Liszt non è un pianista, è un poeta, sia che suoni la
propria musica o quella altrui».
(Théophile Gautier, 22 aprile 1844, cit. in Chiappari, Franz Liszt cit., p. 427)
* Classe di Pianoforte Patrizia Bernelich
** Classe di Pianoforte Francesco Conti
*** Classe di Pianoforte Manuela Dalla Fontana
**** Classe di Pianoforte Andrea Turini
Ringraziamenti
Nel rivolgere un cortese ringraziamento a tutti gli allievi e docenti coinvolti nel progetto, vorrei
condividere con tutti il mio debito di riconoscenza nei confronti della professoressa Manuela Dalla
Fontana, capo-dipartimento della Scuola di Pianoforte, per l’impegno prodigato nella organizzazione
del programma su Liszt. Un grazie inoltre alla professoressa Anna Rastelli per l’offerta al Conservatorio di una conferenza-concerto, frutto di suoi studi e ricerche sul compositore ungherese.
Patrizia Radicchi
Conservatorio di Musica «Giuseppe Nicolini» - Via S. Franca, 35 - 29100 Piacenza
Tel. 0523 384.345 - Fax 0523 388.836 - www.conservatorio.piacenza.it
Sul retro: Fritz Schulze, L’Abate Liszt a Roma nel 1870, Collez. Meyer.
In copertina: Joan Miró, Il carnevale di Arlecchino, 1924-25, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York.
Tip. LA GRAFICA - Piacenza