I CONCERTI 2014 | 2015 1 Maestria e sentimento Che la musica sia un’umana passione (così intitola non certo per caso Matteo D’Amico la sua nuova composizione affidata alle sensibilità del Quartetto Prometeo) lo dimostrano i testi vergati dai ‘nostri’ studenti, quelli che potrete leggere nelle pagine seguenti. Che lo sia da almeno duemilacinquecento anni è fatto acclarato. Quello che stupisce è che resista anche ai corrosivi, e travolgenti, mutamenti epocali che segnano questi anni. Nonostante tutto, con un sentimento che pare proprio non esaurirsi, e che abbiamo riconosciuto vivacissimo nel nostro pubblico, la musica continua ad essere protagonista nella nostra vita. Ed è per questo che crediamo che soprattutto debba essere salvaguardato quello spazio di libertà e consapevolezza delimitato dal concerto. L’ascolto di musica dal vivo, in teatro, con tutto ciò che comporta, è uno dei momenti nei quali si riconosce una comunità, e se ne percepisce lo stato di salute. Basterebbe questo a motivarci e quindi a spiegare la nuova stagione che qui presentiamo. La nostra convinzione è, infatti, immutata: nel confronto con l’arte la comunità cresce, il cittadino acquisisce consapevolezza civica, si coltiva una sana umana passione appunto, i cui frutti dureranno nel tempo. Confronto con l’arte che significa confronto con il repertorio e con il presente. Che implica far presente il repertorio (anche e tanto più quando parliamo di Bach o Vivaldi, come farà Rinaldo Alessandrini) e inserire il presente nella storia. Con passione lo faranno sicuramente i giovani dell’OGI o gli esperti musicisti dei Münchner Symphoniker o dell’Orchestra da Camera di Praga. Ma anche solisti navigati come Natalia Gutman o Krystian Zimerman. Ed è questo sentimento che spinge da decenni i quattro del Brodsky o dello Hagen a lavorare assieme, giorno dopo giorno, per dare sempre il meglio di sé ad un pubblico, come il nostro ad esempio, che esige e apprezza tanto il sentimento quanto la maestria. Doti che riconosceremo nel giovane Yundi, che troveremo in Nelson Goerner per la prima volta ospite dei nostri concerti, e che abbiamo ammirato in Rafał Blechacz, così come in Julian Rachlin, in Lynn Harrell e in Leonidas Kavakos. 2 3 Gli studenti raccontano Musica Insieme «La musica è per me la colonna sonora della vita, ognuno di noi ha la propria». Così Silvia Pette chiosa il suo scritto, e nella sua affermazione spazio e tempo della musica trovano la loro collocazione ideale: la vita appunto. Quello che ci ha stupito, infatti, nel leggere i testi che ci sono stati inviati da un gran numero, tra gli studenti che hanno preso parte alla nostra rassegna Musica per le Scuole, è proprio la centralità della musica non tanto e non solo nella loro quotidianità (la pervasività della musica nel quotidiano è da anni oggetto di ampi studi sociologici), quanto nella loro riflessione, nei loro pensieri spesso più intimi, nei loro sentimenti. Insomma, la musica non pare aver perso neppure un’oncia del suo potere: emozionarci. E di conseguenza suscitare, se non addirittura scatenare una sequenza di riflessioni/ sentimenti, che nel concerto dal vivo, e in quello che poi ne resta una volta spenti i riflettori, trova un potentissimo detonatore. Anche quando non piace, anche quando annoia. Finalmente, vorremmo dire: in un mondo in cui si ascoltano solo hit list preconfezionate, il mancato gradimento diventa un’emozione altrettanto importante quanto l’entusiastico apprezzamento. È un’esperienza di vita, che accresce la consapevolezza di sé e del mondo: questo lo scopo di Musica per le Scuole, la nostra iniziativa che coinvolge dieci istituti superiori di Bologna e provincia, portando al Manzoni 280 studenti per una rassegna che ha superato nel 2013/14 il giro di boa della X edizione. Un’iniziativa in cui fermamente crediamo, al punto da aver deciso di lasciare gli spazi che per consuetudine erano dedicati alla presentazione degli appuntamenti della stagione agli scritti dei ‘nostri’ studenti. Il lettore, il nostro pubblico, immaginiamo, li leggerà con la medesima curiosità con la quale li abbiamo letti noi. Molti di loro, infatti, erano al loro primo incontro coi concerti di ‘musica classica’, e si sono quindi dovuti confrontare con un passato che hanno scoperto, e con sorpresa, non essere poi così lontano. Anzi, al contrario: ha finito per travolgerli, tanto da far dichiarare a molti la scoperta di una nuova passione. Che tali scritti appaiano a volte acerbi è nella natura delle 4 cose. Abbiamo deciso, pur dovendo scegliere (in queste pagine sono raccolti solo alcuni tra i tanti che abbiamo ricevuto), di non intervenire, di dar voce alle loro voci così com’erano. Ringraziamo quindi sia tutti i docenti che hanno collaborato, sia tutti gli studenti che hanno scritto (troverete qui di seguito i loro nomi), anche coloro dei quali, e solo per ragioni di spazio, non abbiamo potuto pubblicare i testi. Hanno scritto gli studenti: ILARIA ATTADIA ELEONORA AULETTA LORENZO BASCHIERI RAFFAELLO BELLANTI MARTINA BENIN GIORGIA BOLDINI LUCREZIA BONAZZI LORENZO BRUNI GIOVANNI CANESTRARI CLARISSA CANI TOMMASO CASELLA ANASTASIA CEBAN GREGORIO CECCON RICCARDO CINTI SOFIA COMPIANI GIULIA DALMASTRI ELISA ERRANI TOMMASO FULGHESU NADJA FUSCO SASHA GAMMAROTA FELIX GILOUX FRANCESCO LORETI ELISA MATTIOLI ROSSANA MICHELUCCI NICOLE MONTI SILVIA PETTE CHIARA PILETTI ALESSIA RAGAZZO FRANCESCO RAMBALDI TOMMASO REGAZZI WALTER GUIDO ROSSI DOMITILLA QUARTAROLI SILVIA SAMOGGIA MICOL SARDELLA DIANA SARTI ANASTASIYA SIKORSKA GIOVANNI TAMBURINI LUCIA TULLINI CLASSE III A LICEO “A. RIGHI” Hanno partecipato gli istituti: Liceo “Vittorio Alfieri”, Liceo Musicale “Lucio Dalla” – Liceo “Laura Bassi”, Liceo “Niccolò Copernico”, Liceo “Luigi Galvani”, Istituto “John M. Keynes”, Istituto “Rosa Luxemburg”, Liceo “Alessandro Manzoni”, Liceo “Marco Minghetti”, Liceo “Augusto Righi”, Conservatorio “G. B. Martini“ 5 I protagonisti 20 ottobre JULIAN RACHLIN violino LYNN HARRELL violoncello ZHANG ZUO pianoforte 10 novembre ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA ENRICO DINDO violoncello e direttore 24 novembre NELSON GOERNER pianoforte 1 dicembre THE BRODSKY STRING QUARTET GIAMPIERO SOBRINO clarinetto 15 dicembre ZUKERMAN CHAMBER PLAYERS PINCHAS ZUKERMAN violino e viola 19 gennaio LEONIDAS KAVAKOS violino ENRICO PACE pianoforte 26 gennaio NATALIA GUTMAN violoncello VIACHESLAV POPRUGIN pianoforte 9 febbraio QUARTETTO PROMETEO SANDRO CAPPELLETTO voce recitante 23 febbraio HAGEN QUARTETT 2 marzo RAFAŁ BLECHACZ pianoforte 16 marzo YUNDI pianoforte 23 marzo KRYSTIAN ZIMERMAN pianoforte 13 aprile MÜNCHNER SYMPHONIKER NING FENG violino ARIEL ZUCKERMANN direttore 27 aprile CONCERTO ITALIANO MONICA PICCININI soprano LAURA PONTECORVO flauto RINALDO ALESSANDRINI direttore 11 maggio PRAGUE CHAMBER ORCHESTRA MARIANGELA VACATELLO pianoforte TUTTI I CONCERTI AVRANNO LUOGO PRESSO L’AUDITORIUM MANZONI, CON INIZIO ALLE ORE 20.30 6 7 La musica non è mai mancata In qualsiasi momento, attraverso qualsiasi mezzo, è una morsa cui non si scappa. Quando mi regalo il mio momento per andare a scavare nei cd di papà è come entrare in un negozio pieno di giochi in cui puoi prendere tutto, e tutto è gratuito, e la ricerca prosegue fino a quando finalmente, dopo un’accurata ricerca, la piccola miniera di canzoni si fa trovare. Dunque ti siedi e ti concedi il lusso di lasciar perdere tutto, perché per un’oretta abbondante qualcun altro farà correre il tuo cervello per te. Ma una registrazione porta il segno della perfezione, e senti che lo stereo sta nascondendo qualcosa. La sera invece porta tutt’un altro effetto, la musica pretende di più: che tu scelga di uscire, portare un abito più importante, fare qualche chilometro di macchina e poi giungere in quel luogo dove ogni persona si distingue dall’altra, e ogni passione convergerà nelle note per il prossimo paio d’ore. E poi ci si siede, le luci si abbassano, si partecipa ad un applauso curioso, e ci si prepara ad osservare. È un’emozione unica vedere l’entrata dei musicisti, dal portamento regale e sicuro, che tralasciano qualche sorriso poco convinto prima di concentrarsi sulla relazione più intima con il proprio strumento. E qui capisci che la comunicazione tra te e il musicista è finita, e che d’ora in poi sarà solo lo strumento stesso a parlarti. Quante cose ti può raccontare un concerto… Le sensazioni del musicista si possono leggere nel suo sguardo, nel modo in cui a tratti serra la bocca, concentrato e allo stesso tempo perso nella prepotenza o nella dolcezza dell’affrontare le note, note che sembrano conoscerti meglio di te stesso e possono trattarti con delicatezza o pungerti spinosamente, facendosi piacere o detestare. Una melodia ha mille poteri e riesce ad usarli tutti insieme, senza curarsi del fatto che tu, semplice essere umano, ne percepirai solo una piccolissima parte. Julian Rachlin violino Lynn Harrell violoncello Zhang Zuo pianoforte LUNEDÌ 20 OTTOBRE 2014 ORE 20.30 Franz Schubert Johannes Brahms Trio in mi bemolle maggiore D 929 Trio in si maggiore-minore op. 8 Redmond Barry sta per baciare Lady Lindon in una delle più celebri sequenze del capolavoro di Kubrick. Una sequenza resa immortale dal commento sonoro: tutta la scena è, infatti, scandita dalle suadenti note dell’Andante con moto tratto dal Trio op. 100 (D 929) di Franz Schubert. Tema di commovente bellezza, tema struggente, tema che dice tutto di Schubert e impegna gli interpreti in una delle più affascinanti pagine dell’intero repertorio cameristico. D’altronde i due Trii, le opere 99 e 100, sono certo non per caso tra le pagine più amate del compositore viennese. Perfette formalmente, artisticamente di un nitore abbagliante, musicalmente struggenti nella loro compiutezza e incisività. Insomma, occorrono interpreti eccellenti, come Rachlin, Harrell e Zuo per confrontarsi con pagine di questa importanza. Pagine la cui eco si è riverberata nella storia e le cui tracce ritroveremo anche nel suggestivo e giovanile Trio op. 8 di Johannes Brahms. Giulia Dalmastri (IV M, LICEO “COPERNICO”) 8 9 Un passaggio di emozioni Quella di Musica Insieme non è semplicemente una stagione di concerti di vari artisti, dedicata ad un pubblico più o meno giovane: è un passaggio di cultura, di storia, di emozioni. Partecipare a questo progetto non vuol dire solamente ascoltare musica, vuol dire viverla: percepire anche le più dolci note del violino, sentire i brividi scorrere sulla pelle ai meravigliosi accordi del pianoforte, osservare la bellezza e la grazia dei gesti e le movenze dei direttori e dei musicisti. Questi sono solo esempi che possono caratterizzare il tripudio dei sensi provato ad ogni concerto. Per non parlare dell’aspetto emotivo, completamente soggettivo: basti pensare alla varietà di emozioni che contraddistinguono l’essere umano rispetto a tutti gli altri animali, e a come queste possano essere particolarmente influenzate dalla musica. Non è forse incredibile pensare a come una nota, un accordo, una melodia suonati dall’artista giungano all’orecchio dell’ascoltatore in maniera differente da persona a persona? In conclusione posso affermare che I Concerti di Musica Insieme mi hanno offerto un’esperienza unica e coinvolgente, sia per la passione per la musica, sia per l’eccezionale bravura interpretativa degli artisti. Tommaso Fulghesu (IV HL, ISTITUTO “J.M. KEYNES”) Difficile, ma interessante Orchestra Giovanile Italiana Enrico Dindo violoncello e direttore LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2014 ORE 20.30 Dmitrij Šostakovic Johannes Brahms Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore op. 107 per violoncello e orchestra Sinfonia n. 4 in mi minore op. 48 «Una splendida voce italiana»: così Mstislav Rostropovič definì Enrico Dindo, che proprio con il premio intitolato al suo nome inaugurava nel 1997 una strepitosa carriera solistica. Sarà un’altra voce ‘nostrana’ , la voce corale dell’Orchestra Giovanile Italiana, ad esibirsi sotto la sua guida in un programma che comprende il primo dei due Concerti che Šostakovič dedicò proprio alla maestria di Rostropovič, concerto fra i più impervi – e amati – del repertorio novecentesco. L’OGI, nata come ‘costola’ della Scuola di Musica di Fiesole, alle spalle trent’anni di attività con i consigli di maestri quali Abbado, Berio, Muti, Mehta, Sinopoli, da sempre rifornisce le orchestre di tutto il mondo con gli strumentisti nati tre le sue file. Da più di qualche anno del resto la nostra Stagione costituisce per l’OGI una vetrina aperta sulla città di Bologna, dove l’Orchestra ha eseguito le maggiori opere del repertorio sinfonico, da Mahler a Bruckner e C ajkovskij, diretta da Gabriele Ferro (nel 2007) e da John Axelrod (nel 2012). Secondo me è stata una bella esperienza perché io solitamente non ascolto musica di quel genere, anche se suono il pianoforte. Certe sinfonie sono state più ‘chiare’ di altre, ad esempio il quartetto per archi è stato molto difficile da seguire. Per il resto, rifarei questa esperienza perché è stata molto interessante. Anastasia Ceban (III CT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 10 11 Musica, dolce compagna Musica, dolce compagna di vita che mai ci abbandoni, nei momenti solitari richiediamo il tuo prezioso conforto, di magia, bellezza, ritmo, imprevedibilità ti componi, a tal punto da far risvegliare i sensi di un morto in testa si formano dieci, cento, mille canzoni talmente tante che non tengo nemmeno più il conto. In ogni momento ti offri e ti proponi e le cose più tristi e più belle con te le racconto. Walter Guido Rossi (III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”) Prime volte a teatro Il progetto Musica per le Scuole mi ha molto emozionato, erano le prime volte che andavo a teatro per ascoltare concerti di questo genere e mi sono piaciuti molto. È stata una bella esperienza, emozionante e interessante, ed è stato anche un arricchimento dal punto di vista culturale. Di solito io non ascolto musica classica, ma per le feste importanti guardo in tv assieme a mia nonna i concerti che fanno vedere. Il concerto che mi ha particolarmente colpito è stato quello del pianista, è stato bravissimo e mi ha fatto impressione il fatto che sapesse tutte le note a memoria! Mi è piaciuto anche sentire i violini in un altro concerto. Nelson Goerner pianoforte LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2014 ORE 20.30 Wolfgang Amadeus Mozart Robert Schumann Fryderyk Chopin Sonata in mi bemolle maggiore KV 282 Kreisleriana op. 16 Ventiquattro Preludi op. 28 Mozart, Schumann, Chopin: nel suo recital per Musica Insieme il pianista argentino Nelson Goerner, oggi tra i più acclamati per la sua raffinatezza interpretativa, si misura con tre dei compositori più amati di sempre, a partire dalla Sonata in mi bemolle maggiore KV 282 del Salisburghese. Completata mentre Mozart si trovava a Monaco, è uno dei suoi primi, ma già perfettamente compiuti, approcci con questo genere. A seguire, due opere di Chopin e Schumann, composte ad un anno di distanza l’una dall’altra. Nel 1838 Schumann scriveva all’amata Clara di un ciclo di fantasie a cui stava lavorando, Kreisleriana, ispirato all’omonima raccolta di novelle di Hoffmann: «il pensiero di te le domina completamente, e io voglio dedicartele, a te e a nessun altro». Promessa non mantenuta, a quanto pare, visto che la dedica apparsa sulla prima edizione fu «all’amico F. Chopin». E per finire, proprio un’opera del compositore polacco, di cui Goerner è specialista riconosciuto, tanto da aver ricevuto un “Diapason D’Or” per l’incisione delle sue opere. Martina Benini (IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 12 13 Dialoghi e suoni a teatro Senti le incalzanti note che non uno nei tempi moderni fuori dal teatro ode. Così scivolando agile e armoniosa la melodia fra le poltrone, ti avvolge e abbraccia. Senti il contrabbasso richiamare l’attenzione con il suo profondo e sommesso lamento. Senti gli acuti stridenti dei violini farsi pungenti, senti le viole con voci eteree parlare agli altri strumenti. Di cosa discutono? Forse dei tempi passati e arcani, d’amicizie eterne, di giocose giornate parlano. Ascolta una voce solista si leva dal gruppo: il clarinetto, racconta una storia di guerra, no, di amore perduto e lontano. Perché a me sembra diversamente da te? Perché io sono io, tu sei tu, e la musica differentemente a entrambi parla. Silvia Samoggia (III E, LICEO “AUGUSTO RIGHI”) Un Quartetto Sono il primo, il più importante, il più bello; do il ritmo, detto il tempo, me lo invento: allegretto, andantino oppure lento. Non scherziamo: io sono il violoncello. Rispetto al primo sono un po’ più snello; di esser piacevole sempre tento: la melodia tra le mie corde sento: Son la viola: tanto di cappello. The Brodsky String Quartet Daniel Rowland violino Ian Belton violino Paul Cassidy viola Jacqueline Thomas violoncello Giampiero Sobrino clarinetto LUNEDÌ 1 DICEMBRE 2014 ORE 20.30 Aleksandr Borodin Carl Maria von Weber Pëtr Il’ic C ajkovskij Scherzo in re maggiore per Les Vendredis per quartetto d’archi Grosses Quintett in si bemolle maggiore op. 34 per clarinetto e archi Quartetto per archi in mi bemolle minore-maggiore op. 30 Il Quartetto Brodsky è da molti anni un nostro compagno di strada. Con loro abbiamo attraversato tanto il repertorio quanto territori tra i meno frequentati, sempre scoprendo meraviglie, luoghi d’inattesa bellezza, e vivendo quindi emozioni indimenticabili. Che ci si rivolga quindi al camerismo russo – poco frequentato, nonostante possa vantare capolavori, tra i quali spiccano quelli di Borodin e C ajkovskij – è per così dire nell’ordine delle cose. Il Brodsky ama esplorare e predilige offrire al pubblico – che conosce e apprezza la maestria di uno dei più longevi quartetti in attività – anche pagine inusuali. Da qui la collaborazione, per il brillantissimo Quintetto di Weber, con Giampiero Sobrino, virtuoso del clarinetto, a vent’anni già “primo” nell’Orchestra Nazionale della RAI, poi a fianco di maestri come Sergiu Celibidache, ma anche camerista di vaglia. Siamo in due, i più piccoli, suoniam vicini, se alziam la voce, rubiam la scena; ci presentiamo: noi siamo i violini. Ma se di ascoltar non siete più in vena, sdegnate questi versi da bambini; e adoperatevi di buona lena. Giovanni Canestrari (II E, LICEO “L. GALVANI”) 14 15 Musica, armoniosi ricordi Musica, armoniosi ricordi, sfuggenti sguardi, piacevoli suoni e momenti indimenticabili. La solitudine nulla può quando ci sei, paure e timori volano via come il vento, estasi infinita, medicina del piacere, emozioni vibranti, piacevoli incanti vola con la mia mente, Musica… Francesco Loreti (III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”) Una buona dose di classica Prima di affrontare una nuova esperienza c’è sempre un po’ di tensione. Prima di recarmi al Teatro Manzoni per assistere al concerto del Belcea Quartet, ho ragionato persino sul come vestirmi: un concerto di musica classica è qualcosa a cui non si assiste tutti i giorni. Non è come ascoltare Einaudi da casa o sul cellulare, l’atmosfera è completamente diversa e ascolti la musica come non avevi mai fatto prima. I suoni dei violini vibrano dentro di te, e vedendo i musicisti completamente impegnati nel suonare si diventa un tutt’uno con la musica. Penso che nulla sia più importante di una buona dose di musica classica nella vita, non tanto per la sua diversità da tutti gli altri generi, ma per la sua capacità di far rilassare l’animo e permettere alla mente di viaggiare, nota dopo nota, tra i propri pensieri. Ed è per questo che la musica classica a parer mio è fondamentale perché è il LA che da il via alle nostre riflessioni. Zukerman Chamber Players Jessica Linnebach violino Jethro Marks violino Amanda Forsyth violoncello Angela Cheng pianoforte Pinchas Zukerman violino e viola LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2014 ORE 20.30 Johannes Brahms Scherzo in do minore-maggiore per la Sonata F.A.E. per violino e pianoforte Wolfgang Amadeus Mozart Trio in mi bemolle maggiore KV 563 per violino, viola e violoncello Johannes Brahms Quintetto in fa minore op. 34 per pianoforte e archi Il prodigioso virtuosismo, unito ad una rara purezza timbrica, fanno di Pinchas Zukerman uno degli archetti più amati al mondo. Nel 2002 ha fondato gli Zukerman Chamber Players, cui affida con generosità i frutti della sua straordinaria esperienza artistica, raccogliendo ovunque plauso unanime. La stessa generosità caratterizzava Schumann nel rapporto con i giovani Dietrich e Brahms (il cui unico Quintetto con pianoforte chiuderà la serata). Per un tiro goliardico i tre concepirono la Sonata dall’enigmatico titolo F.A.E., il cui Scherzo aprirà il concerto. Schumann invitò il famoso violinista Joachim a suonare un’opera scritta appositamente per lui, della quale doveva indovinare l’autore. Ma gli autori in realtà erano tre: Schumann, Dietrich e Brahms si erano suddivisi i movimenti per rendere più arduo il compito, ma vennero ‘smascherati’ dall’esperta vittima. Micol Sardella (IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”) 16 17 Un linguaggio che rapisce L’opportunità di seguire un programma d’ascolto distribuito negli anni della formazione liceale rappresenta uno stimolo e un’occasione fondamentale per l’educazione all’ascolto della musica, soprattutto di qualità. Capovolgere il comune modo di rapportarci con la musica che abitualmente ascoltiamo, in ascolto ‘attivo’, ci permette di approcciare un linguaggio antico, al pari delle lingue classiche che studiamo, il greco e il latino, che sono ancora oggi in grado di trasmetterci un patrimonio di valori, ma anche di emozioni, sensazioni, stati d’animo che la musica mima, interpreta senza richiedere all’ascoltatore nessun tipo di supporto cognitivo, perché parla direttamente all’anima. Per quanto mi riguarda, la musica evoca in me soprattutto ricordi, un vissuto lontano, quasi dimenticato, ma che riaffiora in tutta la sua carica emotiva e che mi consente di rivivere con la stessa intensità le esperienze passate. La musica è un linguaggio che rapisce e porta lontano, in alto e in profondità, è una vertigine, una sospensione, un baratro. Lucrezia Bonazzi (III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”) Un’esperienza istruttiva Leonidas Kavakos Enrico Pace pianoforte violino LUNEDÌ 19 GENNAIO 2015 ORE 20.30 Ludwig van Beethoven Gabriel Fauré Sonata in la maggiore op. 12 n. 2 Sonata in do minore op. 30 n. 2 Sonata in la maggiore op. 13 Tutto cominciò con un regalo di Natale. Al piccolo Leonidas, lo racconta lui stesso, il padre regalò un violino. Considerando com’è andata a finire, che divenisse immediatamente il suo giocattolo preferito era davvero destino. Ancora teenager, Kavakos si aggiudica il Primo Premio al Concorso “Sibelius” 1985, tre anni dopo vince il “Paganini” di Genova. Da allora la sua musica è riecheggiata nelle sale di tutto il mondo, accanto ai Berliner come al Concertgebouw di Amsterdam, o alla guida della Camerata Salzburg. Enrico Pace, a sua volta fiore all’occhiello del pianismo italiano, nato da quella fucina di eccellenza che è l’Accademia di Imola, è partner regolare di Kavakos, meritando insieme a lui il Premio “Abbiati” 2013 proprio per l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, fulcro del loro concerto per Musica Insieme accanto alle ebbrezze tutte ‘francesi’ della Sonata di Fauré. L’esperienza di Musica per le Scuole l’ho trovata molto istruttiva. Anche giovani studenti che non amano particolarmente quel tipo di musica riescono a essere coinvolti da quelle melodie. Mi è rimasto impresso il concerto del pianista Federico Colli che ha suonato senza lo spartito tre sonate di artisti tra i più bravi della storia della musica Mozart, Beethoven e Schumann. Diana Sarti (IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 18 19 La creazione musicale Quando pensiamo alla musica non dobbiamo prendere in considerazione solo il concerto in sé. Un altro elemento di fondamentale importanza e che spesso si tende a dare per scontato è il luogo fisico in cui esso avviene. Lo spazio in cui si produce la musica permette a quest’ultima di esistere, dunque deve essere ritenuto prezioso almeno quanto essa stessa. In questo senso tra il luogo fisico e l’amante di musica deve esserci un rapporto profondamente vivo e costante, è capitale che tale rapporto non muoia, la rottura di quest’ultimo metterebbe in pericolo l’esistenza della musica stessa. Di conseguenza il compito dell’amante è anzitutto, persino prima dell’ascolto, quello di compiere fisicamente il gesto di andare a sentire un concerto, per esempio in un teatro, che assume il ruolo di perpetuatore e conservatore della creazione musicale. Per quanto riguarda l’ascolto bisogna ricordare che la musica, come qualsiasi entità, per esistere ha bisogno di un interlocutore che stabilisca la comunicazione. È colui che ascolta a far vivere la musica. La consapevolezza dell’amante è completa quando egli tiene conto di questo doppio legame tra l’ascoltatore e la musica, e tra il luogo fisico e l’ascoltatore. L’atto concreto di andare ad un concerto consiste perciò in una manifestazione attiva di volontà, volontà di partecipazione. Dunque la musica, prima di essere un ente autonomo, è una creazione che non può prendere forma se non da un’azione collettiva che unisca musicista, luogo fisico e ascoltatore in un unico scopo. Natalia Gutman violoncello Viacheslav Poprugin pianoforte LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 ORE 20.30 Robert Schumann Edvard Grieg Sergej Rachmaninov Phantasiestücke op. 73 Sonata in la minore op. 36 Sonata in sol minore op. 19 Svjatoslav Richter è stato illustre ospite dei Concerti di Musica Insieme per due indimenticabili recital. Non potevamo che accogliere con estremo favore, quindi, la proposta di Natalia Gutman, che proprio con Richter ha condiviso un lungo sodalizio artistico. I brani che ha scelto di presentare in questo suo concerto, accogliendo al suo fianco un camerista esperto come Viacheslav Poprugin, appartengono tutti al repertorio che la celebre violoncellista russa affrontava assieme al leggendario Richter. Un omaggio, dunque. Un tributo non solo alla memoria dell’interprete (di cui nel 2015 ricorrerà il 100° anniversario dalla nascita), ma anche, e forse soprattutto, ad una vicenda artistica che tanti e così straordinari frutti ha dato. Peraltro si tratta di opere tra le maggiori dell’intera produzione per violoncello e pianoforte, a cominciare dai Phantasiestücke op. 73 di Robert Schumann, che in quel repertorio sono entrati di diritto, sebbene originariamente destinati dal compositore al clarinetto. Felix Giloux (V M, LICEO “N. COPERNICO”) 20 21 Una ricchezza da salvare Non so se si possano trasformare in parole le note musicali o quello che il loro suono regala… Allora, la musica, intanto, è difficile; difficile da capire, da ascoltare, da interiorizzare, da riprodurre. Ma non è inaccessibile, e soprattutto non è solo difficile. La musica ha la capacità di liquidare una volta per tutte l’idea che al mondo esista qualcosa di banale o di poco importante. Infatti la musica vuole rendere tutto singolare, senza che niente resti isolato nel vuoto, ha la capacità di accordare certe giornate e rendere armonico il vivere; sa capire una giornata particolarmente malinconica per il modo in cui sa ricaricare la fantasia, per la visione del mondo che mi ha dato, per come si espone all’incontrollabile, per la sua capacità d’insegnare a saper stare da soli. La musica mi ha avvicinata alla bellezza, bellezza che troppo spesso fa quasi paura perché etichettata come vecchia e noiosa. Sarebbe davvero una fortuna che tutti riuscissero a capire e a farsi capire dalla musica, soprattutto in un momento come questo, in cui stiamo annegando in una triste crisi e in cui tutto si perde e muore in vuoti discorsi. La cosa bella della musica è che più ne conosci, meno sei indifferente. La musica è emozione, è un attimo che sopraggiunge e svanisce. La musica non è passatempo. La musica insegna l’importanza delle pause, del sapere ascoltare, del silenzio; perché è il silenzio al termine di ogni esecuzione musicale a dar senso alla musica stessa. Ed è bello poi che non ci sia nessun limite alla ricerca: apre infinite porte. Ecco perché noi ragazzi abbiamo il compito di salvarla: è troppo importante perché vada persa, ed è vera. Quartetto Prometeo Giulio Rovighi violino Aldo Campagnari violino Massimo Piva viola Francesco Dillon violoncello Sandro Cappelletto voce recitante LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015 ORE 20.30 Franz Joseph Haydn Matteo D’Amico Franz Schubert Quartetto in si bemolle maggiore op. 1 n. 1 – La Chasse Umana Passione per voce recitante e quartetto Drammaturgia di Sandro Cappelletto PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA Quartetto in sol maggiore D 887 Haydn e Schubert sono, con Mozart e Beethoven, le colonne della produzione per quartetto. Affrontare pagine come La Chasse e l’ultimo dei quindici quartetti composti da Schubert significa confrontarsi con due vertici dell’intera letteratura musicale. Dunque, un compito impegnativo che l’ormai consolidata compagine del Prometeo, residente presso l’Accademia Filarmonica Romana, saprà affrontare con quel talento e quella sensibilità che già abbiamo apprezzato in questi anni. Al centro, una prima assoluta di Matteo D’Amico, nata dalla collaborazione con il musicologo e drammaturgo Sandro Cappelletto. Il testo, ispirato al Vangelo secondo Gesù, uno dei lavori più significativi di José Saramago, ripercorre gli eventi della vita di Cristo dall’arrivo a Gerusalemme alla crocifissione, cui palesemente rimanda il titolo. Ilaria Attadia (II L, LICEO “M. MINGHETTI”) 22 23 Io e il violino Il primo contatto con la musica classica l’ho avuto all’età di cinque anni, quando ho iniziato a suonare il violino. Con questo strumento ho intrapreso un percorso molto speciale. Fin dall’infanzia quando sentivo i cd di musica classica, di cui mio padre era molto appassionato, immaginavo di far parte dell’orchestra e suonavo o dirigevo. Quando ho poi iniziato ad avere una padronanza dello strumento ed ero in grado di suonare interamente qualche pezzo, prendevo il cd e iniziavo a suonarci sopra. Ora, avendo continuato a suonare, vivo la musica come un mondo in cui per entrare non c’è bisogno di razionalità ma soprattutto di sentimento. Con un brano in particolare, il Concerto in re maggiore di C ajkovskij per violino e orchestra, percepisco una forte emozione. È un concerto con un grande organico e, nel punto il cui il violino interagisce con l’orchestra ed è anche accompagnato, sento una pienezza e un senso di appartenenza all’orchestra che suona, che mi trasmette una sensazione di grande energia e felicità. Auguro ad altri il mio stesso percorso musicale: è un modo per crescere e per arrivare a comprendere e vivere meglio se stessi. Eleonora Auletta (IV G, LICEO “LUIGI GALVANI”) Musica in compagnia Hagen Quartett Lukas Hagen violino Rainer Schmidt violino Veronika Hagen viola Clemens Hagen violoncello LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015 ORE 20.30 Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto in si bemolle maggiore Johannes Brahms KV 458 – Jagd (La caccia) Quartetto in la maggiore KV 464 Quartetto in si bemolle maggiore op. 67 La scena quartettistica è notoriamente tra le più selettive dell’intero panorama musicale. Suonare in quartetto significa dedicare la vita ad una specie di missione. Non bastano capacità ed impegno. Bisogna anche saper stare assieme, condividere di fatto quasi quotidianamente i momenti principali delle proprie giornate, dalle prove alle tournée concertistiche. Insomma, è una scuola di vita, come ben racconta la recente pellicola firmata da Yaron Zilberman dal titolo più che significativo: Una fragile armonia. Di tutto ciò il Quartetto Hagen è esempio straordinario. Fondato a Salisburgo nel 1981 dai quattro fratelli Hagen, oggi ne vede tre di loro ancora insieme (dal 1987, in sostituzione di Angelika Hagen, seduto al posto del secondo violino c’è Rainer Schmidt). Lo Hagen, che già può vantare un posto assicurato nell’Empireo del quartetto, per il suo attesissimo ritorno nei nostri Concerti presenterà due brani di quel Mozart di cui ha inciso una delle migliori integrali, e poi il monumentale Brahms dell’op. 67, vera e propria pietra di paragone per chi ha fatto del quartetto d’archi la sua vita. Ho iniziato Musica per le Scuole per stare in compagnia e provare un’esperienza lontana dalle solite. Proseguendo il progetto l’ho trovato molto interessante, coinvolgente e rilassante. Ripeterei volentieri l’esperienza. Nadja Fusco (III CT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 24 25 La musica come la sento Io non ho mai letto una descrizione cosi viva e bella come la tempesta che ti investe e travolge nell’ouverture di Guillaume Tell di Rossini e mai ho sentito quella calma densa e perfetta che viene dopo la tempesta. A me piace molto sentire la musica, dal vivo soprattutto. Il suono è più vivo, più corposo, più avvolgente. Quante volte ho sentito sul cd o su Youtube Shafran o Rostropovic, ma al teatro è un altra cosa. Mi ricordo che anche da piccolo andavo a sentire dei concerti nella bellissima Aula Absidale di Santa Lucia, oppure a Santa Cristina. Al teatro mi piacciono i posti nella balconata, nello spazio tra me e i musicisti non c’è nessun altro e vedo meglio anche i gesti, le mani sulla tastiera del pianoforte, sul violoncello, il movimento dell’archetto… Mi piace l’atmosfera del teatro e quel silenzio prima della primissima nota. È un silenzio particolare, denso di attesa. Tu tendi l’orecchio e tutto il corpo come una corda e senti la tensione dei musicisti, la mano pronta del direttore e gli strumenti accordati. La musica comincia e ti senti inondare da calma, energia, tristezza, melanconia o gioia. Le note, i suoni zampillano come pensieri sottili e ti arrivano e ti colpiscono. La musica bussa alla tua coscienza come fa Beethoven e ti scuote e ti dà energia. Può essere rassicurante come una ninna nanna oppure travolgente e come un turbine ti porta via. E allora il tempo dei minuti e delle ore si ferma e io comincio il mio viaggio immobile nei paesi, nei tempi, tra sensazioni e colori. La musica mi svela il mondo ma nello stesso tempo si rende misteriosa. Rafał Blechacz pianoforte LUNEDÌ 2 MARZO 2015 ORE 20.30 Johann Sebastian Bach Concerto Italiano BWV 971 Ludwig van Beethoven Sonata in do minore op. 13 – Patetica Fryderyk Chopin Notturno in mi maggiore op. 62 n. 2 Tre Valzer op. 64 Tre Mazurke op. 56 Polacca in fa diesis minore op. 44 «Un giorno stavo ascoltano i preludi di Chopin alla radio. Non sapevo chi stesse suonando, ma amavo quell’interpretazione. Era Rafał Blechacz». Parola di Martha Argerich. E proprio con un programma in gran parte dedicato a Chopin, il pianista polacco torna a Musica Insieme dopo un’impressionante serie di premi, collezionati grazie al fascino delle sue interpretazioni e alla perfezione delle sue incisioni. Del compositore suo conterraneo offrirà una ricca antologia di forme pianistiche, dal valzer al notturno, a quei generi così improntati ai colori della sua terra, come la mazurka e la polacca. Ma il talento di Blechacz si esprime anche nella grande tradizione tedesca, con Bach e Beethoven. Del primo eseguirà il Concerto Italiano, un personalissimo omaggio del grande Maestro tedesco agli stili e alle forme musicali dell’Italia a lui coeva. Di Beethoven invece eseguirà uno dei capolavori più conosciuti ed amati, la Sonata in do minore op. 13, più nota con il titolo di Patetica. Lorenzo Bruni (I CF, LICEO “L. GALVANI”) 26 27 Una ragione di vita Potrei scrivere pagine e pagine per esprimere quanto è importante per me la musica. È parte di me, la mia ragione di vita, è tutto ciò che dà senso alle mie giornate. È quella cosa che c’è sempre quando ne hai bisogno, che risolleva il tuo umore quando sei triste, che ti dà carica quando sei felice, che ti parla, che ti è sempre vicina; è l’unica certezza, l’unica promessa mantenuta; è per ognuno di noi un privilegio che ci permette di trasmettere agli altri le stesse emozioni, di poter comunicare i pensieri e i sentimenti che si hanno dentro. La musica è quell’arte che ti cambia la vita, senza che tu te ne accorga, ti entra e da lì in poi non potrai fare altro che amarla e vivere per lei. È qualcosa che nasce da dentro, che proviene dal cuore, che è capace di tutto, anche di curare, perché non vi è nulla di più profondo di quest’arte, dalla quale possiamo imparare a essere persone migliori, perché, come disse un importante scrittore, la vita senza la musica sarebbe un errore. La musica è un linguaggio mondiale che accomuna tutti i popoli e tutte le culture e un giorno anche le guerre si fermeranno davanti al suo potere. Giorgia Boldini (I P, LICEO MUSICALE “LUCIO DALLA” – LICEO “LAURA BASSI”) Una nuova esperienza Io non sono mai andata a teatro per un concerto di musica classica e siccome la scuola ha proposto questa possibilità, ho pensato che sarebbe stata un’esperienza positiva. Tutti gli artisti che si sono esibiti sono stati bravissimi ed è stato molto emozionante vedere e sentire dal vivo l’esecuzione di opere di compositori famosi come ad esempio Mozart e Beethoven. L’atmosfera che si respirava era unica, nel senso che non essendo mai venuta a questo tipo di concerto per me era qualcosa di nuovo: la musica, il pubblico numeroso, l’emozione trasmessa dagli artisti. Una cosa che non riuscivo a capire è quando bisognava applaudire e quando no, tra le pause dei brani. È stata una bella esperienza sia per me che per le mie compagne di classe. Yundi pianoforte LUNEDÌ 16 MARZO 2015 ORE 20.30 Fryderyk Chopin Franz Liszt Tradizionale cinese Ballata in sol minore op. 23 Ballata in fa maggiore-la minore op. 38 Ballata in la bemolle maggiore op. 47 Ballata in fa minore op. 52 Sonata in si bemolle minore op. 35 Tarantelle de bravura d’après la tarantelle de La muette de Portici R 117 Colour Clouds Chasing the Moon Five Yunnan Folk Songs Classe 1982, Yundi è assurto agli onori delle cronache musicali nel 2000, quando ottenne il primo posto al Concorso Pianistico “Chopin” di Varsavia. Insomma, un altro talento cinese, formatosi nelle ormai celebrate università musicali del suo paese, che riesce a coniugare con evidenti ottimi risultati una formazione tecnica da campione con una sensibilità culturale che, almeno dal punto di vista delle sue radici, non gli sarebbe propria. D’altronde, come spesso accade in questi casi, anche Yundi ebbe a scegliere la musica da bambino. Sorte benigna lo vuole affidato ad un maestro capace, Dan Zhao Yi, che ne coltiva a lungo il talento e lo forma, fino a portarlo ai primi successi in patria. Poi nel 1991 eccolo trionfare a Utrecht, dove vince il “Franz Liszt”, quindi lo “Chopin”. Il resto è già storia. Che Liszt e Chopin siano i protagonisti del suo recital appare quindi più che naturale. Che poi abbia deciso di concluderlo con un tributo alla cultura musicale cinese, ci pare il dovuto omaggio alla terra che gli ha permesso di formarsi e di crescere fino a diventare oggi un acclamato concertista. Anastasiya Sikorska (IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 28 29 Il potere del pianoforte Mi piace molto la musica, ma non l’ho mai studiata in maniera approfondita, né ho mai suonato uno strumento; ce n’è uno, però, la cui musica apprezzo maggiormente: il pianoforte. Il pianista, in particolar modo quando suona da solo, riesce a trasmettermi emozioni che i musicisti di altri strumenti non riescono a farmi percepire. Le melodie che si creano al pianoforte sono uniche e inconfondibili, la musica risulta ‘liscia e scorrevole’, se così si può dire, quasi come il continuo sgorgare dell’acqua da una sorgente, che rallenta e accelera, ma non si ferma mai. Secondo me non è possibile descrivere questo genere di musica, essa parla da sé, racconta. Penso che la grande quantità di gradazioni di intensità e timbro di cui è capace il pianoforte crei melodie spettacolari e sensazionali, anche quelle più semplici da suonare. Un altro elemento che apprezzo molto è la presenza scenica del pianista: vedere sia la passione e l’impegno che egli mette nel suonare questo strumento a prima vista ‘semplice’, che la sua soddisfazione alla fine del concerto, mi fa riflettere e comprendere quanti sacrifici e fatiche sono necessari per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni. Rossana Michelucci (IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”) La musica di una volta… Krystian Zimerman pianoforte LUNEDÌ 23 MARZO 2015 ORE 20.30 Programma da definire Uno dei grandi maestri del nostro tempo, per una primavera dedicata da Musica Insieme ai colori del pianoforte: Krystian Zimerman cresce attorniato dall’arte dei suoni, schiva i concorsi ma porta a casa i maggiori premi, fra cui nel 1975 l’ambitissimo “Chopin” di Varsavia, trampolino di lancio per una carriera stellare, ancora oggi capace di arricchirsi ad ogni stagione di nuovi progetti, sempre originali e meditatissimi: dalla scelta di suonare le opere musicali nei luoghi dove esse sono nate, alla possibilità di eseguire i concerti di Leonard Bernstein o Witold Lutosławski sotto la direzione degli stessi autori. Zimerman ha incontrato maestri come Rubinstein, Benedetti Michelangeli, Arrau, Richter, e compagni di strada come Kremer, Menuhin, Abbado, Boulez, con tutti loro intrattenendo uno scambio preziosissimo. I suoi fan ne conoscono la personalità eccentrica, l’abitudine di seguire passo passo la preparazione del pianoforte per un concerto come la regia del suono di un’incisione discografica (e con Deutsche Grammophon ne ha licenziate ventidue…), la passione per il computer come per la psicologia. Le sue selezionatissime tournée fanno del recital per Musica Insieme un’occasione ancor più eccezionale per ascoltare quel che di nuovo la sua arte saprà raccontare. Quest’esperienza a parer mio è stata utile, non avendo mai assistito ad un’esecuzione dal vivo. Oltre alla maestosità degli strumenti, sono stata colpita da chi suonava, dal modo in cui interpretava l’allegria o la tristezza e l’intensità del movimento. Perciò consiglio a molti giovani di assistere a queste esecuzioni, perché mi sono resa conto che anche la musica di una volta si può rivelare interessante. Clarissa Cani (III AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”) 30 31 L’interpretazione è tutto! La musica è un’arte dalle mille facce. Ascoltare musica ci suscita sensazioni diverse, ci fa riportare alla mente ricordi, emozioni, ma la musica non è solo ascolto. Dietro alle onde che si propagano nello spazio non c’è solo la vibrazione di una corda. Andando a teatro mi sono resa conto che c’è molto di più. Spesso si pensa che la musica classica sia la forma più rigida di musica, poiché le note scritte e il tempo non possono essere cambiati, ma io non credo sia così. Ai concerti ho potuto osservare e capire che l’interpretazione del musicista è tutto! La sua gestualità, quella del direttore, a volte, era più coinvolgente della musica stessa e mi faceva tenere gli occhi incollati al palco, concentrata su ogni movimento e nota, cercando di seguire la storia che mi stavano raccontando. Al di là delle emozioni che mi ha suscitato la musica, mi sono spesso trovata sbalordita nel vedere gli strumenti dialogare tra loro come fossero delle vere e proprie persone, oppure proseguire all’unisono come fossero una cosa sola. Senza dubbio la musica classica è bellissima di per sé, ma poter guardarla dal vivo ti fa sentire più partecipe, senti la musica più vicina a te e la musica classica, che magari è un po’ lontana dai gusti di noi più giovani, diventa qualcosa di considerabile e apprezzabile, a dispetto probabilmente di quello che ci saremmo aspettati la prima volta che siamo entrati a teatro e ci siamo seduti in quelle strette poltroncine ad ascoltare il nostro primo concerto. Elisa Mattioli (IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”) 32 Münchner Symphoniker Ning Feng violino Ariel Zuckermann direttore LUNEDÌ 13 APRILE 2015 ORE 20.30 Joseph Martin Kraus Niccolò Paganini Franz Adolf Berwald Franz Joseph Haydn Sinfonia in do minore Concerto n. 2 in si minore op. 7 per violino e orchestra – La Campanella Ouverture da Estrella de Soria Sinfonia in sol minore Hob. I: 83 – La Poule La Campanella non è solo uno dei tanti, sebbene tra i più impervi, concerti per violino. Fin dal suo esordio questo capolavoro paganiniano riscosse un successo che andava al di là del virtuosismo, pur trascendentale, messo in opera dal violinista genovese. Rapidamente divenne quello che a tutt’oggi è: un’icona sonora, che ha trovato peraltro innumerevoli rappresentazioni visive (cartoni animati inclusi). A Ning Feng, nato e formatosi in Cina prima di specializzarsi alla Royal Academy di Londra, il compito di dare nuova luce a questa celebre pagina, forte peraltro della vittoria proprio al Concorso “Paganini” di Genova, nel 2006. Con lui sotto i riflettori una compagine solida come quella dei Münchner Symphoniker. Compagine che incornicerà la brillante pagina paganiniana in un contesto tutto ‘germanico’, presentando, prima di chiudere con un capolavoro firmato Haydn, alcune rarità come la Sinfonia di Kraus (talentuoso contemporaneo di Mozart) e l’ouverture dall’opera Estrella de Soria del romantico Berwald. 33 Un linguaggio universale e… La musica è una parola ricca di significati e pensare che esiste da prima del Medioevo mi emoziona tantissimo. Ancora più emozionante è studiare come essa si sia evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. È una storia affascinante. La musica è un linguaggio universale, compreso da tutti: come il “verbo” raccoglie in sé i dialetti, cioè il volgare, la lingua del popolo, così anche la musica assume le caratteristiche del luogo in cui si diffonde. Io sostengo che sia una bellissima iniziativa invitare i ragazzi e i familiari ai concerti, perché si può ascoltare la musica a qualunque età, in qualsiasi luogo, anche se, purtroppo, c’è ancora chi non può permettersi né di ascoltarla, né di poterla suonare. La musica ci dovrebbe rendere liberi. Chiara Piletti (II P, LICEO MUSICALE “LUCIO DALLA” – LICEO “LAURA BASSI”) …un linguaggio trasversale L’essere umano da sempre ha bisogno di comunicare con voce, corpo, gesti e con l’arte del suono o più propriamente la musica. La musica, dalla nota del cantautore, da una canzone di Lana Del Rey o di qualunque artista, alla cosiddetta ‘classica’, suscita emozioni, sensazioni, pensieri che sfociano in immagini. La musica è un linguaggio trasversale, trova spazio nelle più disparate attività umane. Pensiamo al mondo della medicina che la usa come cura: la cosiddetta ‘musicoterapia’, una pratica finalizzata talvolta persino al risveglio dei pazienti dal coma. La musica educa il corpo e la mente, è indipendente dalla parola: essa è espressione assoluta. Per questo trovo importante partecipare a questo progetto di musica. Non mento: la tentazione di lasciarsi andare ad una risata o una chiacchierata con il proprio vicino è molto forte. Sebbene io, da studente e da ragazzo, mi accorga di quanto possa essere impegnativo mantenere la concentrazione, sono felice di partecipare. Questo progetto vuole abituare l’orecchio giovane a un genere musicale diverso, che è lontano dalla vita di un adolescente. Gregorio Ceccon Concerto Italiano Monica Piccinini soprano Laura Pontecorvo flauto Rinaldo Alessandrini cembalo e direttore LUNEDÌ 27 APRILE 2015 ORE 20.30 Johann Sebastian Bach Cantata “Non sa che sia dolore” BWV 209 Antonio Vivaldi Concerto per archi in sol minore RV 156 Concerto per flauto in sol maggiore RV 438 Cantata “Vengo a voi luci adorate” RV 682 Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n. 5 BWV 1050 Che la compagine diretta da Rinaldo Alessandrini – al suo debutto nel nostro cartellone – sia legata a doppio filo a Bach come alla tradizione italiana, è evidente sin dal nome che il suo fondatore ha prescelto per lei oltre trent’anni fa. Celebre il titolo del lavoro bachiano cui si ispira, celebre ormai nel mondo la capacità di Alessandrini e dei suoi di far rivivere la cantabilità e l’espressività del repertorio italiano, come di rilasciare incisioni del barocco europeo considerate di riferimento. Così è per i Concerti di Vivaldi come per i Brandeburghesi di Bach, di cui ascolteremo in chiusura il Quinto, la cui funambolica cadenza solistica permetterà ad Alessandrini di dire la sua anche alla tastiera. Monica Piccinini, già al fianco di compagini come Les Talens Lyriques e Accademia Bizantina, darà voce a sua volta a due cantate, dove Bach e Vivaldi mostrano le affinità elettive di due personalità uniche. (III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”) 34 35 Musica: maestra di vita Tutti noi ascoltiamo musica, anzi direi che abbiamo bisogno di ascoltarla. La musica ci permette di esprimere i nostri sentimenti, di far capire agli altri come la pensiamo. Non esiste persona al mondo a cui non piaccia ascoltare musica: fa parte di noi. La musica è passione, tristezza, felicità, malinconia, rabbia, timidezza… Mi è capitato spesso di ascoltare per un certo periodo un cantante, poi di passare ad ascoltarne un altro e così via, cambiando spesso anche il genere di musica. Questo succede perché noi cambiamo e abbiamo sempre un continuo bisogno di esprimerci. La musica è anche semplicità e matematica. Pitagora ad esempio pensava che il mondo fosse dominato dai numeri e si dedicò allo studio della relazione esistente tra le lunghezze delle corde degli strumenti musicali capaci di produrre combinazioni armoniche di suoni. Notò che il nostro cervello adora i rapporti di frequenza semplice, come ad esempio 2:3 o 3:4, e detesta rapporti di frequenza più complessi. Leibniz invece dice: «La musica è una pratica occulta dell’aritmetica, dove l’anima non sa di calcolare». Alla nostra mente piace la regolarità e anche se noi non ce ne rendiamo conto, nella nostra mente mentre ascoltiamo una canzone o un qualsiasi brano musicale di nostro gradimento ciascuna nota si prolunga nelle successive rendendo ogni nota perfetta nel complesso. Siamo stati creati per ascoltare musica. Si pensava anche che il moto dei pianeti dovesse essere armonioso e che le loro distanze dalla Terra dovessero stare tra loro come numeri interi semplici, allo stesso modo delle lunghezze vibranti. La musica è maestra di vita e come tale ha il diritto di istruirci e guidarci. Prague Chamber Orchestra Mariangela Vacatello pianoforte LUNEDÌ 11 MAGGIO 2015 ORE 20.30 Leoš Janác ek Suite JW 6/2 per archi Ludwig van Beethoven Concerto n. 2 in si bemolle maggiore Samuel Barber Antonín Dvořák op. 19 per pianoforte e orchestra Adagio op. 11 per archi Serenata in mi maggiore op. 22 per archi L’Orchestra da Camera di Praga è tra le compagini di questo tipo una delle più longeve ed al tempo stesso tra le più capaci di rinnovarsi. Alle spalle ha la prestigiosa tradizione quartettistica ceca. E non è un caso che la sua prima registrazione l’abbia vista impegnata in una pagina dal titolo particolarmente significativo: il Quartetto per Orchestra di Karel Stamic. Era l’ottobre del 1951. Da allora rapidamente l’Orchestra ha conquistato teatri e platee di tutto il mondo, grazie soprattutto al grande talento dei suoi componenti, talento esaltato dalla forte coesione dell’ensemble. Un ensemble che peraltro vanta un repertorio vastissimo, come già s’intuisce leggendo il programma di questo suo concerto. In particolare, per il Secondo di Beethoven Musica Insieme ha voluto accanto alla Prague il virtuosismo e la forte carica espressiva di Mariangela Vacatello, straordinario talento apparso con successo nel nostro cartellone nel 2011. La Vacatello d’altronde ha un palmarès che va dal “Busoni” 2005 al “Reine Elisabeth” 2007, cui si sono aggiunti nel 2009 il “Top of the World” norvegese e il Premio del Pubblico al prestigioso “Van Cliburn” statunitense. Tommaso Casella (IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”) 36 37 Il repertorio Bach, Johann Sebastian Cantata “Non sa che sia dolore” BWV 209 Concerto Brandeburghese n. 5 BWV 1050 Concerto Italiano BWV 971 27/04 27/04 02/03 Barber, Samuel Adagio per archi op.11 11/05 Beethoven, Ludwig van Concerto per pianoforte n. 2 in si bemolle maggiore op. 19 Sonata in la maggiore op. 12 n. 2 Sonata in do minore op. 13 – Patetica Sonata in do minore op. 30 n. 2 Berwald, Franz Adolf Ouverture da Estrella de Soria 38 11/05 19/01 02/03 19/01 13/04 Grieg, Edvard Sonata in la minore op. 36 26/01 Haydn, Franz Joseph Quartetto in si bemolle maggiore op. 1 n. 1 – La Chasse Sinfonia in sol minore Hob. I: 83 – La Poule 09/02 13/04 Janácek, Leoš Suite per archi JW 6/2 11/05 Kraus, Joseph Martin Sinfonia in do minore 13/04 Liszt, Franz Tarantelle de bravura R 117 16/03 Mozart, Wolfgang Amadeus Quartetto in si bemolle maggiore KV 458 – Jagd Quartetto in la maggiore KV 464 Sonata in mi bemolle maggiore KV 282 Trio in mi bemolle maggiore KV 563 23/02 23/02 24/11 15/12 Paganini, Niccolò Concerto per violino n. 2 in si minore op. 7 (La Campanella) 13/04 Rachmaninov, Sergej Sonata in sol minore op. 19 26/01 Schubert, Franz Quartetto in sol maggiore D 887 Trio in mi bemolle maggiore D 929 09/02 20/10 Schumann, Robert Kreisleriana op. 16 Phantasiestücke op. 73 24/11 26/01 Šostakovic , Dmitrij Concerto per violoncello n. 1 in mi bemolle maggiore op. 107 10/11 Tradizionale cinese Colour Clouds Chasing the Moon Five Yunnan Folk Songs 16/03 16/03 27/04 27/04 27/04 01/12 Borodin, Aleksandr Scherzo in re maggiore per Les Vendredis 01/12 Brahms, Johannes Quartetto in si bemolle maggiore op. 67 Quintetto in fa minore op. 34 Scherzo in do minore-maggiore per la Sonata F.A.E. Sinfonia n. 4 in mi minore op. 48 Trio in si maggiore-minore op. 8 23/02 15/12 15/12 10/11 20/10 C ajkovskij, Pëtr Il'ic Quartetto in mi bemolle minore-maggiore op. 30 01/12 Chopin, Fryderyk Ballata in sol minore op. 23 Ballata in fa maggiore-la minore op. 38 Ballata in la bemolle maggiore op. 47 Ballata in fa minore op. 52 Notturno in mi maggiore op. 62 n. 2 Polacca in fa diesis minore op. 44 Sonata in si bemolle minore op. 35 Tre Mazurke op. 56 Tre Valzer op. 64 Ventiquattro Preludi op. 28 16/03 16/03 16/03 16/03 02/03 02/03 16/03 02/03 02/03 24/11 D’Amico, Matteo Umana Passione 09/02 Dvořák, Antonín Serenata in mi maggiore op. 22 11/05 Vivaldi, Antonio Cantata “Vengo a voi luci adorate” RV 682 Concerto per archi in sol minore RV 156 Concerto per flauto in sol maggiore RV 438 Fauré, Gabriel Sonata in la maggiore op. 13 19/01 Weber, Carl Maria von Grosses Quintett in si bemolle maggiore op. 34 39 Informazioni per l’abbonamento alla stagione 2014/2015 • Vendita abbonamenti Biglietteria dell’Auditorium Manzoni via de’ Monari 1/2, Bologna orario: dal lunedì al sabato, ore 15–18.30 Prezzi abbonamenti Platea I settore Platea II settore Galleria I settore Galleria II settore Galleria II settore € 390,00 € 318,00 € 290,00 € 225,00 (1 rata € 195,00) (1 rata € 159,00) (1 rata € 145,00) (1 rata € 113,00) Under 26 e Over 65 € 160,00 (1 rata € 80,00) • Prelazioni per il rinnovo dell’abbonamento da mercoledì 21 maggio a mercoledì 11 giugno 2014. È richiesto un documento d’identità dell’intestatario dell’abbonamento alla stagione 2013/2014 • Nuovi abbonamenti per i posti ancora disponibili: da mercoledì 18 giugno a venerdì 4 luglio 2014 • Possibilità di rateizzazione L’abbonato potrà versare un acconto (non rimborsabile, indicato tra parentesi di fianco all’importo totale), regolando poi il saldo dal 20 ottobre al 24 novembre 2014 Prezzi biglietti singoli concerti* Platea I settore Platea II settore Galleria I settore Galleria II settore Balconata € 55,00 € 45,00 € 40,00 € 35,00 € 10,00 *Per tutti i settori ad eccezione della balconata, riduzione 10%: Under 26, Over 65, abbonati Arena del Sole, soci COOP e soci Touring Club • Giorno di chiusura della biglietteria: Lunedì 2 giugno 2014 Musica Insieme si riserva il diritto di apportare variazioni – dovute a motivi tecnici o di forza maggiore – ai programmi della stagione, agli orari e alle date degli spettacoli. L’eventuale rinuncia all’abbonamento nel corso della stagione, per qualsiasi motivo, non comporta alcuna restituzione, anche parziale, di denaro. Non è possibile rilasciare duplicati della tessera di abbonamento. In caso di smarrimento o furto, per accedere in teatro sarà necessario esibire in biglietteria un documento di autocertificazione del furto o smarrimento dell’abbonamento, corredato da una fotocopia della carta d’identità dell’intestatario. Non è consentito l’ingresso in sala a concerto iniziato. 40 41 Musica lnsieme inAteneo 42 ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA MIco musica insieme contemporanea Per l’Ateneo sono diciotto Che cos’è la “Contemporanea”? Musica Insieme non è solo i suoi Concerti, ovvero la blasonata stagione principale. Anzi, a quella stagione, certo asse portante del nostro impegno, si sono intrecciate sempre iniziative tutt’altro che collaterali, ma pensate come parte integrante della nostra attività, convinti come siamo che fare cultura implichi fare anche divulgazione e formazione, essendo questi gli strumenti principali dell’operatore culturale. Per questa ragione, ormai diciotto anni fa abbiamo dato vita ad una stagione destinata agli studenti dell’Università di Bologna, da allora nostro partner diretto in questa iniziativa. Far crescere un pubblico, far conoscere agli studenti quel giacimento straordinario che è appunto costituito dalla musica classica, non è solo cominciare a dissodare il terreno, per coltivare poi un nuovo pubblico. È un’operazione di civiltà. La sala da concerto è uno dei luoghi in cui la comunità si ritrova e si riconosce. Imparare a frequentarla, quindi, è un atto civico, prima ancora che un gesto culturale. Naturalmente quest’ultimo ha il suo peso. Da qui l’esigenza di far presentare ciascun concerto da esperti musicologi, e a volte dagli stessi protagonisti, sì da poter offrire allo studente una guida utile ad addentrarsi in un territorio spesso per molti aspetti incognito. Del resto Musica Insieme in Ateneo ha sempre ospitato artisti che, in forza del loro talento, della loro maestria, ed anche della loro autorevolezza, potessero appunto farsi mentori degli studenti, muovendo in loro emozioni e sentimenti, ma anche stimolandoli a proseguire il cammino sulle loro gambe. Mentori che hanno i nomi di Salvatore Accardo, Uri Caine, Giovanni Sollima, Jeffrey Swann, e molti altri. Con lo sguardo alla prossima edizione di Musica Insieme in Ateneo, che presenteremo in autunno, non possiamo dunque che ribadire il nostro convincimento, nella speranza di proseguire a lungo quel cammino cominciato diciotto anni fa. Ha davvero senso parlare di “musica contemporanea” come se fosse una cosa a sé stante, un genere raro, fors’anche da salvaguardare e proteggere, quasi fosse una specie in difficoltà? Dopo dieci anni di rassegne da noi dedicate proprio alla “contemporanea”, crediamo proprio di poter dire: no. Tutta la musica è contemporanea per natura: prende vita e forma solo quando la ascoltiamo, specie se dal vivo. Che poi si tratti di polifonia quattrocentesca o di una canzone registrata l’altroieri è solo una questione di stile, di consapevolezza estetica. Ma che la contemporaneità dell’ascolto sia un dato da non sottovalutare lo dimostra l’impatto ancora forte, e spesso sorprendente, che pagine composte magari trecento anni fa hanno sul pubblico. La modernità non è legata alla storia, bensì al gusto e alla cultura. Per tutte queste ragioni abbiamo progettato MICO – Musica Insieme COntemporanea non come una rassegna per specialisti, bensì come un cartellone destinato al pubblico più vasto, ad un pubblico curioso, immaginando che quell’aggettivo, “contemporanea”, non fosse escludente, bensì, al contrario, inclusivo. Eccoci quindi programmare concerti dove il moderno fosse coniugato con una certa libertà d’azione, mescolando Novecento “storico” e Novecento “prossimo”. Eccoci quindi, grazie anche alla proficua collaborazione con FontanaMIX, ensemble in residenza, scegliere programmi tematici, delineare percorsi, tratteggiare profili. Il tutto presentando capolavori riconosciuti accanto a prime esecuzioni assolute e accogliendo ospiti importanti, di quelli che, come Sofia Gubaidulina, Gidon Kremer o Fazil Say (tanto per citarne alcuni), hanno già fatto la storia, pur essendo a pieno titolo “contemporanei”. Dunque, dando appuntamento al prossimo autunno per la presentazione di MICO 2015, possiamo dire che la trasmissione della contemporaneità sta più nella capacità di creare un rapporto tra interprete e ascoltatore che nella data di composizione di un’opera. 43 I vantaggi per gli abbonati alla stagione 2014/2015 APCOA Per tutte le serate dei concerti di Musica Insieme, l’abbonato potrà usufruire ad un prezzo speciale del Parcheggio Apcoa di Piazza VIII Agosto. Presentando la propria tessera, sarà infatti possibile acquistare presso la cassa del parcheggio un pacchetto rinnovabile di 5 buoni (ciascuno valido per tre ore di sosta in tutte le serate di concerto) al prezzo di € 25,00. ARENA DEL SOLE Gli abbonati di Musica Insieme potranno usufruire di uno sconto del 20% circa sui prezzi interi degli abbonamenti (escluso l’abbonamento Carta Arena) e dei biglietti per tutte le repliche di spettacolo, ad esclusione degli spettacoli per i quali non è previsto alcun tipo di riduzione. Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna. Tel. 051.2910910 CAMST L’abbonato avrà diritto allo sconto del 10% sulla consumazione nella fascia pranzo presso i locali CAMST del centro storico e dei Centri Commerciali. Ristorante Self-service C’ENTRO – Bologna, Via Indipendenza 45 – aperto a pranzo dal lunedì al sabato; Ristorante Self-service BASS’OTTO – Bologna, Via Ugo Bassi 8 – aperto a pranzo dal lunedì alla domenica. Ristoranti Self-service MAGNOSFERA: La Galleria, Piazza XX settembre 6, Autostazione Bologna – Centro Commerciale Centro Borgo, Bologna – Centro Commerciale Lame, Bologna – Centro Commerciale Centro Nova, Villanova di Castenaso. Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto allo sconto del 10% su tutti i cd e dvd in assortimento presso Discorama Bologna, Via de’ Monari 1a/b, Bologna. Tel. 051-2960976. www.discoramabologna.it HOTEL HELVETIA Per soggiorni di almeno due notti, l’abbonato avrà diritto all’upgrade gratuito in Junior Suite, e riceverà in omaggio un prodotto della linea cosmetica Helvetia Benessere. Hotel Helvetia Thermal SPA 4*, Porretta Terme (www.helvetiabenessere.it, [email protected]). LIBRERIA COOP AMBASCIATORI ZANICHELLI L’abbonato a Musica Insieme avrà diritto al 10% di sconto su tutti i libri in assortimento presso la Libreria.Coop Ambasciatori, Via orefici 19, Bologna e la Libreria.Coop Zanichelli, Piazza Galvani, 1/h Bologna. OTTICA GAMBINI L’abbonato avrà diritto ad uno sconto del 15% sul prezzo di occhiali da sole e di occhiali da vista completi di lenti, e ad uno sconto del 10% sulla contattologia e liquidi, presso Ottica Gambini, nei punti vendita di Via Ugo Bassi 1 e Via d’Azeglio 8/b. PALAZZO DI VARIGNANA SPA & RESORT CANTINA BENTIVOGLIO Esibendo la propria tessera alla prenotazione, l’abbonato avrà diritto allo sconto del 15% sulla migliore tariffa disponibile per il pernottamento, allo sconto del 15% sul prezzo di listino per un ingresso di 3 ore a VarSana Spa (valido da lunedì a venerdì), e allo sconto del 10% sulle carte ristorante e sulla carta pizzeria (bevande escluse) al Pool & Lounge Bar and Restaurant e al ristorante Il Palazzo. Tel. 051 19938300; [email protected]; www.palazzodivarignana.it COTABO RISTORANTE PIZZERIA INCROCIO MONTEGRAPPA Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto ad uno sconto del 10% sulla prima consumazione in tutte le serate di concerto di Musica Insieme e della Cantina Bentivoglio (Via Mascarella 4/b, Bologna). Per tutte le serate di concerto, l’abbonato potrà usufruire del servizio Chiama Taxi COTABO. Rivolgendosi alla postazione COTABO all’ingresso del teatro, potrà richiedere un taxi all’addetto, ricevendo in pochi secondi uno scontrino con tempo d’attesa e sigla del taxi in arrivo, senza alcun costo di chiamata. L’abbonato potrà inoltre ricevere, gratuitamente anziché al costo di 25 Euro, la Taxi Card COTABO, con la quale sarà possibile pagare tutti gli spostamenti con comoda fattura a fine mese. In alternativa, l’abbonato potrà utilizzare l’applicazione Taxiclick, disponibile gratuitamente (per iPhone e Android) su App Store e Play Store. Per il clienti abbonati a COTABO, Taxiclick vale anche come strumento di pagamento. COTABO, www.cotabo.it – Tel. 051-374300 44 DISCORAMA Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto ad uno sconto del 10% su tutte le consumazioni al Ristorante Pizzeria Incrocio Montegrappa, Via Montegrappa 7/d, Bologna – tel. 051 224871 (chiuso il martedì). UVET POMODORO VIAGGI Uvet Pomodoro Viaggi offre agli abbonati di Musica Insieme uno sconto immediato del 3% per l’acquisto di viaggi e soggiorni da catalogo (escluse quote d’iscrizione, assicurazioni e visti) in tutte le agenzie Uvet Pomodoro Viaggi di Bologna e provincia. Restano esclusi i viaggi Last minute, le offerte speciali e la biglietteria in generale. www.uvetpomodoro.com 45 Le attività di Musica Insieme si realizzano grazie al sostegno di: Cocchi Technology 46 47 il vostro “motto” non si ferma mai... progettiamo e REALIZZIAMO la vostra comunicazione STUDIO GraficO | tipografia digitale Via Meucci, 26/A - Castel San Pietro Terme tel. 051 941355 - [email protected] Azienda certificata