I Concerti - Bologna Città della Musica

I CONCERTI 2014 | 2015
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Maestria e sentimento
Che la musica sia un’umana passione (così intitola non certo
per caso Matteo D’Amico la sua nuova composizione
affidata alle sensibilità del Quartetto Prometeo) lo
dimostrano i testi vergati dai ‘nostri’ studenti, quelli che
potrete leggere nelle pagine seguenti. Che lo sia da almeno
duemilacinquecento anni è fatto acclarato. Quello che
stupisce è che resista anche ai corrosivi, e travolgenti,
mutamenti epocali che segnano questi anni. Nonostante
tutto, con un sentimento che pare proprio non esaurirsi, e
che abbiamo riconosciuto vivacissimo nel nostro pubblico,
la musica continua ad essere protagonista nella nostra vita.
Ed è per questo che crediamo che soprattutto debba essere
salvaguardato quello spazio di libertà e consapevolezza
delimitato dal concerto. L’ascolto di musica dal vivo, in teatro,
con tutto ciò che comporta, è uno dei momenti nei quali
si riconosce una comunità, e se ne percepisce lo stato di
salute. Basterebbe questo a motivarci e quindi a spiegare la
nuova stagione che qui presentiamo. La nostra convinzione
è, infatti, immutata: nel confronto con l’arte la comunità
cresce, il cittadino acquisisce consapevolezza civica, si
coltiva una sana umana passione appunto, i cui frutti
dureranno nel tempo. Confronto con l’arte che significa
confronto con il repertorio e con il presente. Che implica
far presente il repertorio (anche e tanto più quando
parliamo di Bach o Vivaldi, come farà Rinaldo Alessandrini)
e inserire il presente nella storia. Con passione lo faranno
sicuramente i giovani dell’OGI o gli esperti musicisti dei
Münchner Symphoniker o dell’Orchestra da Camera di
Praga. Ma anche solisti navigati come Natalia Gutman o
Krystian Zimerman. Ed è questo sentimento che spinge
da decenni i quattro del Brodsky o dello Hagen a lavorare
assieme, giorno dopo giorno, per dare sempre il meglio di
sé ad un pubblico, come il nostro ad esempio, che esige e
apprezza tanto il sentimento quanto la maestria. Doti che
riconosceremo nel giovane Yundi, che troveremo in Nelson
Goerner per la prima volta ospite dei nostri concerti, e che
abbiamo ammirato in Rafał Blechacz, così come in Julian
Rachlin, in Lynn Harrell e in Leonidas Kavakos.
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Gli studenti raccontano
Musica Insieme
«La musica è per me la colonna sonora della vita, ognuno
di noi ha la propria». Così Silvia Pette chiosa il suo scritto, e
nella sua affermazione spazio e tempo della musica trovano
la loro collocazione ideale: la vita appunto. Quello che ci ha
stupito, infatti, nel leggere i testi che ci sono stati inviati da
un gran numero, tra gli studenti che hanno preso parte alla
nostra rassegna Musica per le Scuole, è proprio la centralità
della musica non tanto e non solo nella loro quotidianità (la
pervasività della musica nel quotidiano è da anni oggetto
di ampi studi sociologici), quanto nella loro riflessione,
nei loro pensieri spesso più intimi, nei loro sentimenti.
Insomma, la musica non pare aver perso neppure un’oncia
del suo potere: emozionarci. E di conseguenza suscitare,
se non addirittura scatenare una sequenza di riflessioni/
sentimenti, che nel concerto dal vivo, e in quello che poi
ne resta una volta spenti i riflettori, trova un potentissimo
detonatore. Anche quando non piace, anche quando annoia.
Finalmente, vorremmo dire: in un mondo in cui si ascoltano
solo hit list preconfezionate, il mancato gradimento diventa
un’emozione altrettanto importante quanto l’entusiastico
apprezzamento. È un’esperienza di vita, che accresce la
consapevolezza di sé e del mondo: questo lo scopo di Musica
per le Scuole, la nostra iniziativa che coinvolge dieci istituti
superiori di Bologna e provincia, portando al Manzoni 280
studenti per una rassegna che ha superato nel 2013/14 il
giro di boa della X edizione. Un’iniziativa in cui fermamente
crediamo, al punto da aver deciso di lasciare gli spazi che
per consuetudine erano dedicati alla presentazione degli
appuntamenti della stagione agli scritti dei ‘nostri’ studenti.
Il lettore, il nostro pubblico, immaginiamo, li leggerà con la
medesima curiosità con la quale li abbiamo letti noi. Molti
di loro, infatti, erano al loro primo incontro coi concerti di
‘musica classica’, e si sono quindi dovuti confrontare con un
passato che hanno scoperto, e con sorpresa, non essere poi
così lontano. Anzi, al contrario: ha finito per travolgerli, tanto
da far dichiarare a molti la scoperta di una nuova passione.
Che tali scritti appaiano a volte acerbi è nella natura delle
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cose. Abbiamo deciso, pur dovendo scegliere (in queste
pagine sono raccolti solo alcuni tra i tanti che abbiamo
ricevuto), di non intervenire, di dar voce alle loro voci così
com’erano. Ringraziamo quindi sia tutti i docenti che hanno
collaborato, sia tutti gli studenti che hanno scritto (troverete
qui di seguito i loro nomi), anche coloro dei quali, e solo per
ragioni di spazio, non abbiamo potuto pubblicare i testi.
Hanno scritto gli studenti:
ILARIA ATTADIA
ELEONORA AULETTA
LORENZO BASCHIERI
RAFFAELLO BELLANTI
MARTINA BENIN
GIORGIA BOLDINI
LUCREZIA BONAZZI
LORENZO BRUNI
GIOVANNI CANESTRARI
CLARISSA CANI
TOMMASO CASELLA
ANASTASIA CEBAN
GREGORIO CECCON
RICCARDO CINTI
SOFIA COMPIANI
GIULIA DALMASTRI
ELISA ERRANI
TOMMASO FULGHESU
NADJA FUSCO
SASHA GAMMAROTA
FELIX GILOUX
FRANCESCO LORETI
ELISA MATTIOLI
ROSSANA MICHELUCCI
NICOLE MONTI
SILVIA PETTE
CHIARA PILETTI
ALESSIA RAGAZZO
FRANCESCO RAMBALDI
TOMMASO REGAZZI
WALTER GUIDO ROSSI
DOMITILLA QUARTAROLI
SILVIA SAMOGGIA
MICOL SARDELLA
DIANA SARTI
ANASTASIYA SIKORSKA
GIOVANNI TAMBURINI
LUCIA TULLINI
CLASSE III A LICEO “A. RIGHI”
Hanno partecipato gli istituti:
Liceo “Vittorio Alfieri”, Liceo Musicale “Lucio Dalla” – Liceo
“Laura Bassi”, Liceo “Niccolò Copernico”, Liceo “Luigi
Galvani”, Istituto “John M. Keynes”, Istituto “Rosa Luxemburg”,
Liceo “Alessandro Manzoni”, Liceo “Marco Minghetti”, Liceo
“Augusto Righi”, Conservatorio “G. B. Martini“
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I protagonisti
20 ottobre JULIAN RACHLIN violino
LYNN HARRELL violoncello
ZHANG ZUO pianoforte
10 novembre ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA
ENRICO DINDO violoncello e direttore
24 novembre NELSON GOERNER pianoforte
1 dicembre THE BRODSKY STRING QUARTET
GIAMPIERO SOBRINO clarinetto
15 dicembre ZUKERMAN CHAMBER PLAYERS
PINCHAS ZUKERMAN violino e viola
19 gennaio LEONIDAS KAVAKOS violino
ENRICO PACE pianoforte
26 gennaio NATALIA GUTMAN violoncello
VIACHESLAV POPRUGIN pianoforte
9 febbraio QUARTETTO PROMETEO
SANDRO CAPPELLETTO voce recitante
23 febbraio HAGEN QUARTETT
2 marzo RAFAŁ BLECHACZ pianoforte
16 marzo YUNDI pianoforte
23 marzo KRYSTIAN ZIMERMAN pianoforte
13 aprile MÜNCHNER SYMPHONIKER
NING FENG violino
ARIEL ZUCKERMANN direttore
27 aprile CONCERTO ITALIANO
MONICA PICCININI soprano
LAURA PONTECORVO flauto
RINALDO ALESSANDRINI direttore
11 maggio PRAGUE CHAMBER ORCHESTRA
MARIANGELA VACATELLO pianoforte
TUTTI I CONCERTI AVRANNO LUOGO PRESSO
L’AUDITORIUM MANZONI, CON INIZIO ALLE ORE 20.30
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La musica non è mai mancata
In qualsiasi momento, attraverso qualsiasi mezzo,
è una morsa cui non si scappa. Quando mi regalo il
mio momento per andare a scavare nei cd di papà è
come entrare in un negozio pieno di giochi in cui puoi
prendere tutto, e tutto è gratuito, e la ricerca prosegue
fino a quando finalmente, dopo un’accurata ricerca, la
piccola miniera di canzoni si fa trovare. Dunque ti siedi
e ti concedi il lusso di lasciar perdere tutto, perché per
un’oretta abbondante qualcun altro farà correre il tuo
cervello per te. Ma una registrazione porta il segno
della perfezione, e senti che lo stereo sta nascondendo
qualcosa. La sera invece porta tutt’un altro effetto, la
musica pretende di più: che tu scelga di uscire, portare
un abito più importante, fare qualche chilometro di
macchina e poi giungere in quel luogo dove ogni persona
si distingue dall’altra, e ogni passione convergerà nelle
note per il prossimo paio d’ore. E poi ci si siede, le luci
si abbassano, si partecipa ad un applauso curioso, e ci
si prepara ad osservare. È un’emozione unica vedere
l’entrata dei musicisti, dal portamento regale e sicuro,
che tralasciano qualche sorriso poco convinto prima
di concentrarsi sulla relazione più intima con il proprio
strumento. E qui capisci che la comunicazione tra te
e il musicista è finita, e che d’ora in poi sarà solo lo
strumento stesso a parlarti. Quante cose ti può
raccontare un concerto… Le sensazioni del musicista
si possono leggere nel suo sguardo, nel modo in cui a
tratti serra la bocca, concentrato e allo stesso tempo
perso nella prepotenza o nella dolcezza dell’affrontare
le note, note che sembrano conoscerti meglio di te
stesso e possono trattarti con delicatezza o pungerti
spinosamente, facendosi piacere o detestare. Una
melodia ha mille poteri e riesce ad usarli tutti insieme,
senza curarsi del fatto che tu, semplice essere umano,
ne percepirai solo una piccolissima parte.
Julian Rachlin violino
Lynn Harrell violoncello
Zhang Zuo pianoforte
LUNEDÌ 20 OTTOBRE 2014 ORE 20.30
Franz Schubert
Johannes Brahms
Trio in mi bemolle maggiore D 929
Trio in si maggiore-minore op. 8
Redmond Barry sta per baciare Lady Lindon in una
delle più celebri sequenze del capolavoro di Kubrick.
Una sequenza resa immortale dal commento sonoro:
tutta la scena è, infatti, scandita dalle suadenti note
dell’Andante con moto tratto dal Trio op. 100 (D 929)
di Franz Schubert. Tema di commovente bellezza, tema
struggente, tema che dice tutto di Schubert e impegna
gli interpreti in una delle più affascinanti pagine dell’intero
repertorio cameristico. D’altronde i due Trii, le opere
99 e 100, sono certo non per caso tra le pagine più
amate del compositore viennese. Perfette formalmente,
artisticamente di un nitore abbagliante, musicalmente
struggenti nella loro compiutezza e incisività. Insomma,
occorrono interpreti eccellenti, come Rachlin, Harrell e
Zuo per confrontarsi con pagine di questa importanza.
Pagine la cui eco si è riverberata nella storia e le cui
tracce ritroveremo anche nel suggestivo e giovanile Trio
op. 8 di Johannes Brahms.
Giulia Dalmastri
(IV M, LICEO “COPERNICO”)
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Un passaggio di emozioni
Quella di Musica Insieme non è semplicemente una
stagione di concerti di vari artisti, dedicata ad un
pubblico più o meno giovane: è un passaggio di cultura,
di storia, di emozioni. Partecipare a questo progetto non
vuol dire solamente ascoltare musica, vuol dire viverla:
percepire anche le più dolci note del violino, sentire i
brividi scorrere sulla pelle ai meravigliosi accordi del
pianoforte, osservare la bellezza e la grazia dei gesti e
le movenze dei direttori e dei musicisti. Questi sono
solo esempi che possono caratterizzare il tripudio
dei sensi provato ad ogni concerto. Per non parlare
dell’aspetto emotivo, completamente soggettivo: basti
pensare alla varietà di emozioni che contraddistinguono
l’essere umano rispetto a tutti gli altri animali, e a come
queste possano essere particolarmente influenzate
dalla musica. Non è forse incredibile pensare a come
una nota, un accordo, una melodia suonati dall’artista
giungano all’orecchio dell’ascoltatore in maniera
differente da persona a persona? In conclusione posso
affermare che I Concerti di Musica Insieme mi hanno
offerto un’esperienza unica e coinvolgente, sia per la
passione per la musica, sia per l’eccezionale bravura
interpretativa degli artisti.
Tommaso Fulghesu
(IV HL, ISTITUTO “J.M. KEYNES”)
Difficile, ma interessante
Orchestra Giovanile Italiana
Enrico Dindo violoncello e direttore
LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2014 ORE 20.30
Dmitrij Šostakovic
Johannes Brahms
Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore
op. 107 per violoncello e orchestra
Sinfonia n. 4 in mi minore op. 48
«Una splendida voce italiana»: così Mstislav Rostropovič
definì Enrico Dindo, che proprio con il premio intitolato
al suo nome inaugurava nel 1997 una strepitosa carriera
solistica. Sarà un’altra voce ‘nostrana’ , la voce corale
dell’Orchestra Giovanile Italiana, ad esibirsi sotto la sua
guida in un programma che comprende il primo dei due
Concerti che Šostakovič dedicò proprio alla maestria
di Rostropovič, concerto fra i più impervi – e amati –
del repertorio novecentesco. L’OGI, nata come ‘costola’
della Scuola di Musica di Fiesole, alle spalle trent’anni
di attività con i consigli di maestri quali Abbado, Berio,
Muti, Mehta, Sinopoli, da sempre rifornisce le orchestre
di tutto il mondo con gli strumentisti nati tre le sue file.
Da più di qualche anno del resto la nostra Stagione
costituisce per l’OGI una vetrina aperta sulla città di
Bologna, dove l’Orchestra ha eseguito le maggiori
opere del repertorio sinfonico, da Mahler a Bruckner
e C ajkovskij, diretta da Gabriele Ferro (nel 2007) e da
John Axelrod (nel 2012).
Secondo me è stata una bella esperienza perché io
solitamente non ascolto musica di quel genere, anche
se suono il pianoforte. Certe sinfonie sono state più
‘chiare’ di altre, ad esempio il quartetto per archi è
stato molto difficile da seguire. Per il resto, rifarei questa
esperienza perché è stata molto interessante.
Anastasia Ceban
(III CT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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Musica, dolce compagna
Musica,
dolce compagna di vita che mai ci abbandoni,
nei momenti solitari richiediamo
il tuo prezioso conforto,
di magia, bellezza, ritmo, imprevedibilità ti componi,
a tal punto da far risvegliare i sensi di un morto
in testa si formano dieci, cento, mille canzoni
talmente tante che non tengo nemmeno più il conto.
In ogni momento ti offri e ti proponi
e le cose più tristi e più belle con te le racconto.
Walter Guido Rossi
(III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”)
Prime volte a teatro
Il progetto Musica per le Scuole mi ha molto emozionato,
erano le prime volte che andavo a teatro per ascoltare
concerti di questo genere e mi sono piaciuti molto. È
stata una bella esperienza, emozionante e interessante,
ed è stato anche un arricchimento dal punto di vista
culturale. Di solito io non ascolto musica classica, ma
per le feste importanti guardo in tv assieme a mia
nonna i concerti che fanno vedere. Il concerto che mi
ha particolarmente colpito è stato quello del pianista, è
stato bravissimo e mi ha fatto impressione il fatto che
sapesse tutte le note a memoria! Mi è piaciuto anche
sentire i violini in un altro concerto.
Nelson Goerner
pianoforte
LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2014 ORE 20.30
Wolfgang Amadeus Mozart
Robert Schumann
Fryderyk Chopin
Sonata in mi bemolle maggiore
KV 282
Kreisleriana op. 16
Ventiquattro Preludi op. 28
Mozart, Schumann, Chopin: nel suo recital per Musica
Insieme il pianista argentino Nelson Goerner, oggi tra
i più acclamati per la sua raffinatezza interpretativa, si
misura con tre dei compositori più amati di sempre, a
partire dalla Sonata in mi bemolle maggiore KV 282 del
Salisburghese. Completata mentre Mozart si trovava
a Monaco, è uno dei suoi primi, ma già perfettamente
compiuti, approcci con questo genere. A seguire, due
opere di Chopin e Schumann, composte ad un anno
di distanza l’una dall’altra. Nel 1838 Schumann scriveva
all’amata Clara di un ciclo di fantasie a cui stava lavorando,
Kreisleriana, ispirato all’omonima raccolta di novelle di
Hoffmann: «il pensiero di te le domina completamente,
e io voglio dedicartele, a te e a nessun altro». Promessa
non mantenuta, a quanto pare, visto che la dedica apparsa
sulla prima edizione fu «all’amico F. Chopin». E per
finire, proprio un’opera del compositore polacco, di cui
Goerner è specialista riconosciuto, tanto da aver ricevuto
un “Diapason D’Or” per l’incisione delle sue opere.
Martina Benini
(IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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Dialoghi e suoni a teatro
Senti le incalzanti note che non uno
nei tempi moderni fuori dal teatro ode.
Così scivolando agile e armoniosa la melodia
fra le poltrone, ti avvolge e abbraccia.
Senti il contrabbasso richiamare l’attenzione
con il suo profondo e sommesso lamento.
Senti gli acuti stridenti dei violini farsi pungenti,
senti le viole con voci eteree parlare agli altri strumenti.
Di cosa discutono? Forse dei tempi passati e arcani,
d’amicizie eterne, di giocose giornate parlano.
Ascolta una voce solista si leva dal gruppo: il clarinetto,
racconta una storia di guerra, no, di amore perduto e lontano.
Perché a me sembra diversamente da te? Perché io sono io,
tu sei tu, e la musica differentemente a entrambi parla.
Silvia Samoggia
(III E, LICEO “AUGUSTO RIGHI”)
Un Quartetto
Sono il primo, il più importante, il più bello;
do il ritmo, detto il tempo, me lo invento:
allegretto, andantino oppure lento.
Non scherziamo: io sono il violoncello.
Rispetto al primo sono un po’ più snello;
di esser piacevole sempre tento:
la melodia tra le mie corde sento:
Son la viola: tanto di cappello.
The Brodsky String Quartet
Daniel Rowland violino Ian Belton violino
Paul Cassidy viola Jacqueline Thomas violoncello
Giampiero Sobrino
clarinetto
LUNEDÌ 1 DICEMBRE 2014 ORE 20.30
Aleksandr Borodin
Carl Maria von Weber
Pëtr Il’ic C ajkovskij
Scherzo in re maggiore per
Les Vendredis per quartetto d’archi
Grosses Quintett in si bemolle maggiore
op. 34 per clarinetto e archi
Quartetto per archi in mi bemolle
minore-maggiore op. 30
Il Quartetto Brodsky è da molti anni un nostro
compagno di strada. Con loro abbiamo attraversato
tanto il repertorio quanto territori tra i meno
frequentati, sempre scoprendo meraviglie, luoghi
d’inattesa bellezza, e vivendo quindi emozioni
indimenticabili. Che ci si rivolga quindi al camerismo
russo – poco frequentato, nonostante possa vantare
capolavori, tra i quali spiccano quelli di Borodin e
C ajkovskij – è per così dire nell’ordine delle cose. Il
Brodsky ama esplorare e predilige offrire al pubblico
– che conosce e apprezza la maestria di uno dei più
longevi quartetti in attività – anche pagine inusuali. Da
qui la collaborazione, per il brillantissimo Quintetto
di Weber, con Giampiero Sobrino, virtuoso del
clarinetto, a vent’anni già “primo” nell’Orchestra
Nazionale della RAI, poi a fianco di maestri come
Sergiu Celibidache, ma anche camerista di vaglia.
Siamo in due, i più piccoli, suoniam vicini,
se alziam la voce, rubiam la scena;
ci presentiamo: noi siamo i violini.
Ma se di ascoltar non siete più in vena,
sdegnate questi versi da bambini;
e adoperatevi di buona lena.
Giovanni Canestrari
(II E, LICEO “L. GALVANI”)
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Musica, armoniosi ricordi
Musica,
armoniosi ricordi, sfuggenti sguardi,
piacevoli suoni e momenti indimenticabili.
La solitudine nulla può quando ci sei,
paure e timori volano via come il vento,
estasi infinita, medicina del piacere,
emozioni vibranti, piacevoli incanti
vola con la mia mente, Musica…
Francesco Loreti
(III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”)
Una buona dose di classica
Prima di affrontare una nuova esperienza c’è sempre un
po’ di tensione. Prima di recarmi al Teatro Manzoni per
assistere al concerto del Belcea Quartet, ho ragionato
persino sul come vestirmi: un concerto di musica classica
è qualcosa a cui non si assiste tutti i giorni. Non è come
ascoltare Einaudi da casa o sul cellulare, l’atmosfera è
completamente diversa e ascolti la musica come non
avevi mai fatto prima. I suoni dei violini vibrano dentro di
te, e vedendo i musicisti completamente impegnati nel
suonare si diventa un tutt’uno con la musica. Penso che
nulla sia più importante di una buona dose di musica
classica nella vita, non tanto per la sua diversità da tutti
gli altri generi, ma per la sua capacità di far rilassare
l’animo e permettere alla mente di viaggiare, nota dopo
nota, tra i propri pensieri. Ed è per questo che la musica
classica a parer mio è fondamentale perché è il LA che
da il via alle nostre riflessioni.
Zukerman Chamber Players
Jessica Linnebach violino Jethro Marks violino
Amanda Forsyth violoncello Angela Cheng pianoforte
Pinchas Zukerman
violino e viola
LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2014 ORE 20.30
Johannes Brahms
Scherzo in do minore-maggiore per la
Sonata F.A.E. per violino e pianoforte
Wolfgang Amadeus Mozart Trio in mi bemolle maggiore KV 563
per violino, viola e violoncello
Johannes Brahms
Quintetto in fa minore op. 34
per pianoforte e archi
Il prodigioso virtuosismo, unito ad una rara purezza
timbrica, fanno di Pinchas Zukerman uno degli archetti
più amati al mondo. Nel 2002 ha fondato gli Zukerman
Chamber Players, cui affida con generosità i frutti della sua
straordinaria esperienza artistica, raccogliendo ovunque
plauso unanime. La stessa generosità caratterizzava
Schumann nel rapporto con i giovani Dietrich e
Brahms (il cui unico Quintetto con pianoforte chiuderà
la serata). Per un tiro goliardico i tre concepirono la
Sonata dall’enigmatico titolo F.A.E., il cui Scherzo aprirà il
concerto. Schumann invitò il famoso violinista Joachim
a suonare un’opera scritta appositamente per lui,
della quale doveva indovinare l’autore. Ma gli autori in
realtà erano tre: Schumann, Dietrich e Brahms si erano
suddivisi i movimenti per rendere più arduo il compito,
ma vennero ‘smascherati’ dall’esperta vittima.
Micol Sardella
(IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”)
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Un linguaggio che rapisce
L’opportunità di seguire un programma d’ascolto
distribuito negli anni della formazione liceale
rappresenta uno stimolo e un’occasione fondamentale
per l’educazione all’ascolto della musica, soprattutto di
qualità. Capovolgere il comune modo di rapportarci
con la musica che abitualmente ascoltiamo, in ascolto
‘attivo’, ci permette di approcciare un linguaggio antico,
al pari delle lingue classiche che studiamo, il greco e il
latino, che sono ancora oggi in grado di trasmetterci un
patrimonio di valori, ma anche di emozioni, sensazioni,
stati d’animo che la musica mima, interpreta senza
richiedere all’ascoltatore nessun tipo di supporto
cognitivo, perché parla direttamente all’anima. Per
quanto mi riguarda, la musica evoca in me soprattutto
ricordi, un vissuto lontano, quasi dimenticato, ma che
riaffiora in tutta la sua carica emotiva e che mi consente
di rivivere con la stessa intensità le esperienze passate.
La musica è un linguaggio che rapisce e porta lontano,
in alto e in profondità, è una vertigine, una sospensione,
un baratro.
Lucrezia Bonazzi
(III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”)
Un’esperienza istruttiva
Leonidas Kavakos
Enrico Pace pianoforte
violino
LUNEDÌ 19 GENNAIO 2015 ORE 20.30
Ludwig van Beethoven
Gabriel Fauré
Sonata in la maggiore op. 12 n. 2
Sonata in do minore op. 30 n. 2
Sonata in la maggiore op. 13
Tutto cominciò con un regalo di Natale. Al piccolo
Leonidas, lo racconta lui stesso, il padre regalò un violino.
Considerando com’è andata a finire, che divenisse
immediatamente il suo giocattolo preferito era davvero
destino. Ancora teenager, Kavakos si aggiudica il Primo
Premio al Concorso “Sibelius” 1985, tre anni dopo
vince il “Paganini” di Genova. Da allora la sua musica
è riecheggiata nelle sale di tutto il mondo, accanto ai
Berliner come al Concertgebouw di Amsterdam, o
alla guida della Camerata Salzburg. Enrico Pace, a sua
volta fiore all’occhiello del pianismo italiano, nato da
quella fucina di eccellenza che è l’Accademia di Imola,
è partner regolare di Kavakos, meritando insieme a lui
il Premio “Abbiati” 2013 proprio per l’integrale delle
Sonate per violino e pianoforte di Beethoven, fulcro del
loro concerto per Musica Insieme accanto alle ebbrezze
tutte ‘francesi’ della Sonata di Fauré.
L’esperienza di Musica per le Scuole l’ho trovata molto
istruttiva. Anche giovani studenti che non amano
particolarmente quel tipo di musica riescono a essere
coinvolti da quelle melodie. Mi è rimasto impresso il
concerto del pianista Federico Colli che ha suonato
senza lo spartito tre sonate di artisti tra i più bravi della
storia della musica Mozart, Beethoven e Schumann.
Diana Sarti
(IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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La creazione musicale
Quando pensiamo alla musica non dobbiamo prendere
in considerazione solo il concerto in sé. Un altro
elemento di fondamentale importanza e che spesso
si tende a dare per scontato è il luogo fisico in cui
esso avviene. Lo spazio in cui si produce la musica
permette a quest’ultima di esistere, dunque deve essere
ritenuto prezioso almeno quanto essa stessa. In questo
senso tra il luogo fisico e l’amante di musica deve
esserci un rapporto profondamente vivo e costante,
è capitale che tale rapporto non muoia, la rottura di
quest’ultimo metterebbe in pericolo l’esistenza della
musica stessa. Di conseguenza il compito dell’amante è
anzitutto, persino prima dell’ascolto, quello di compiere
fisicamente il gesto di andare a sentire un concerto,
per esempio in un teatro, che assume il ruolo di
perpetuatore e conservatore della creazione musicale.
Per quanto riguarda l’ascolto bisogna ricordare che la
musica, come qualsiasi entità, per esistere ha bisogno di
un interlocutore che stabilisca la comunicazione. È colui
che ascolta a far vivere la musica. La consapevolezza
dell’amante è completa quando egli tiene conto di
questo doppio legame tra l’ascoltatore e la musica, e tra
il luogo fisico e l’ascoltatore. L’atto concreto di andare
ad un concerto consiste perciò in una manifestazione
attiva di volontà, volontà di partecipazione. Dunque
la musica, prima di essere un ente autonomo, è una
creazione che non può prendere forma se non da
un’azione collettiva che unisca musicista, luogo fisico e
ascoltatore in un unico scopo.
Natalia Gutman violoncello
Viacheslav Poprugin pianoforte
LUNEDÌ 26 GENNAIO 2015 ORE 20.30
Robert Schumann
Edvard Grieg
Sergej Rachmaninov
Phantasiestücke op. 73
Sonata in la minore op. 36
Sonata in sol minore op. 19
Svjatoslav Richter è stato illustre ospite dei Concerti
di Musica Insieme per due indimenticabili recital. Non
potevamo che accogliere con estremo favore, quindi,
la proposta di Natalia Gutman, che proprio con
Richter ha condiviso un lungo sodalizio artistico. I brani
che ha scelto di presentare in questo suo concerto,
accogliendo al suo fianco un camerista esperto come
Viacheslav Poprugin, appartengono tutti al repertorio
che la celebre violoncellista russa affrontava assieme al
leggendario Richter. Un omaggio, dunque. Un tributo
non solo alla memoria dell’interprete (di cui nel 2015
ricorrerà il 100° anniversario dalla nascita), ma anche,
e forse soprattutto, ad una vicenda artistica che tanti e
così straordinari frutti ha dato. Peraltro si tratta di opere
tra le maggiori dell’intera produzione per violoncello
e pianoforte, a cominciare dai Phantasiestücke op. 73
di Robert Schumann, che in quel repertorio sono
entrati di diritto, sebbene originariamente destinati dal
compositore al clarinetto.
Felix Giloux
(V M, LICEO “N. COPERNICO”)
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Una ricchezza da salvare
Non so se si possano trasformare in parole le note
musicali o quello che il loro suono regala… Allora, la
musica, intanto, è difficile; difficile da capire, da ascoltare,
da interiorizzare, da riprodurre. Ma non è inaccessibile, e
soprattutto non è solo difficile. La musica ha la capacità
di liquidare una volta per tutte l’idea che al mondo
esista qualcosa di banale o di poco importante. Infatti la
musica vuole rendere tutto singolare, senza che niente
resti isolato nel vuoto, ha la capacità di accordare certe
giornate e rendere armonico il vivere; sa capire una
giornata particolarmente malinconica per il modo in cui
sa ricaricare la fantasia, per la visione del mondo che mi
ha dato, per come si espone all’incontrollabile, per la sua
capacità d’insegnare a saper stare da soli. La musica mi
ha avvicinata alla bellezza, bellezza che troppo spesso fa
quasi paura perché etichettata come vecchia e noiosa.
Sarebbe davvero una fortuna che tutti riuscissero a
capire e a farsi capire dalla musica, soprattutto in un
momento come questo, in cui stiamo annegando in una
triste crisi e in cui tutto si perde e muore in vuoti discorsi.
La cosa bella della musica è che più ne conosci, meno
sei indifferente. La musica è emozione, è un attimo che
sopraggiunge e svanisce. La musica non è passatempo.
La musica insegna l’importanza delle pause, del sapere
ascoltare, del silenzio; perché è il silenzio al termine di
ogni esecuzione musicale a dar senso alla musica stessa.
Ed è bello poi che non ci sia nessun limite alla ricerca:
apre infinite porte. Ecco perché noi ragazzi abbiamo il
compito di salvarla: è troppo importante perché vada
persa, ed è vera.
Quartetto Prometeo
Giulio Rovighi violino Aldo Campagnari violino
Massimo Piva viola Francesco Dillon violoncello
Sandro Cappelletto
voce recitante
LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015 ORE 20.30
Franz Joseph Haydn
Matteo D’Amico
Franz Schubert
Quartetto in si bemolle maggiore
op. 1 n. 1 – La Chasse
Umana Passione
per voce recitante e quartetto
Drammaturgia di Sandro Cappelletto
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
Quartetto in sol maggiore D 887
Haydn e Schubert sono, con Mozart e Beethoven, le
colonne della produzione per quartetto. Affrontare
pagine come La Chasse e l’ultimo dei quindici quartetti
composti da Schubert significa confrontarsi con
due vertici dell’intera letteratura musicale. Dunque,
un compito impegnativo che l’ormai consolidata
compagine del Prometeo, residente presso l’Accademia
Filarmonica Romana, saprà affrontare con quel talento
e quella sensibilità che già abbiamo apprezzato in
questi anni. Al centro, una prima assoluta di Matteo
D’Amico, nata dalla collaborazione con il musicologo
e drammaturgo Sandro Cappelletto. Il testo, ispirato
al Vangelo secondo Gesù, uno dei lavori più significativi
di José Saramago, ripercorre gli eventi della vita di
Cristo dall’arrivo a Gerusalemme alla crocifissione, cui
palesemente rimanda il titolo.
Ilaria Attadia
(II L, LICEO “M. MINGHETTI”)
22
23
Io e il violino
Il primo contatto con la musica classica l’ho avuto all’età
di cinque anni, quando ho iniziato a suonare il violino.
Con questo strumento ho intrapreso un percorso
molto speciale. Fin dall’infanzia quando sentivo i cd di
musica classica, di cui mio padre era molto appassionato,
immaginavo di far parte dell’orchestra e suonavo
o dirigevo. Quando ho poi iniziato ad avere una
padronanza dello strumento ed ero in grado di suonare
interamente qualche pezzo, prendevo il cd e iniziavo a
suonarci sopra. Ora, avendo continuato a suonare, vivo
la musica come un mondo in cui per entrare non c’è
bisogno di razionalità ma soprattutto di sentimento.
Con un brano in particolare, il Concerto in re maggiore
di C ajkovskij per violino e orchestra, percepisco una
forte emozione. È un concerto con un grande organico
e, nel punto il cui il violino interagisce con l’orchestra
ed è anche accompagnato, sento una pienezza e un
senso di appartenenza all’orchestra che suona, che mi
trasmette una sensazione di grande energia e felicità.
Auguro ad altri il mio stesso percorso musicale: è un
modo per crescere e per arrivare a comprendere e
vivere meglio se stessi.
Eleonora Auletta
(IV G, LICEO “LUIGI GALVANI”)
Musica in compagnia
Hagen Quartett
Lukas Hagen violino Rainer Schmidt violino
Veronika Hagen viola Clemens Hagen violoncello
LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015 ORE 20.30
Wolfgang Amadeus Mozart Quartetto in si bemolle maggiore
Johannes Brahms
KV 458 – Jagd (La caccia)
Quartetto in la maggiore KV 464
Quartetto in si bemolle maggiore op. 67
La scena quartettistica è notoriamente tra le più selettive
dell’intero panorama musicale. Suonare in quartetto
significa dedicare la vita ad una specie di missione. Non
bastano capacità ed impegno. Bisogna anche saper stare
assieme, condividere di fatto quasi quotidianamente i
momenti principali delle proprie giornate, dalle prove
alle tournée concertistiche. Insomma, è una scuola di
vita, come ben racconta la recente pellicola firmata da
Yaron Zilberman dal titolo più che significativo: Una fragile
armonia. Di tutto ciò il Quartetto Hagen è esempio
straordinario. Fondato a Salisburgo nel 1981 dai quattro
fratelli Hagen, oggi ne vede tre di loro ancora insieme
(dal 1987, in sostituzione di Angelika Hagen, seduto al
posto del secondo violino c’è Rainer Schmidt). Lo Hagen,
che già può vantare un posto assicurato nell’Empireo
del quartetto, per il suo attesissimo ritorno nei nostri
Concerti presenterà due brani di quel Mozart di cui ha
inciso una delle migliori integrali, e poi il monumentale
Brahms dell’op. 67, vera e propria pietra di paragone per
chi ha fatto del quartetto d’archi la sua vita.
Ho iniziato Musica per le Scuole per stare in compagnia e
provare un’esperienza lontana dalle solite. Proseguendo
il progetto l’ho trovato molto interessante, coinvolgente
e rilassante. Ripeterei volentieri l’esperienza.
Nadja Fusco
(III CT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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La musica come la sento
Io non ho mai letto una descrizione cosi viva e bella
come la tempesta che ti investe e travolge nell’ouverture
di Guillaume Tell di Rossini e mai ho sentito quella calma
densa e perfetta che viene dopo la tempesta. A me
piace molto sentire la musica, dal vivo soprattutto.
Il suono è più vivo, più corposo, più avvolgente.
Quante volte ho sentito sul cd o su Youtube Shafran
o Rostropovic, ma al teatro è un altra cosa. Mi ricordo
che anche da piccolo andavo a sentire dei concerti nella
bellissima Aula Absidale di Santa Lucia, oppure a Santa
Cristina. Al teatro mi piacciono i posti nella balconata,
nello spazio tra me e i musicisti non c’è nessun altro
e vedo meglio anche i gesti, le mani sulla tastiera del
pianoforte, sul violoncello, il movimento dell’archetto…
Mi piace l’atmosfera del teatro e quel silenzio prima
della primissima nota. È un silenzio particolare, denso
di attesa. Tu tendi l’orecchio e tutto il corpo come una
corda e senti la tensione dei musicisti, la mano pronta del
direttore e gli strumenti accordati. La musica comincia e
ti senti inondare da calma, energia, tristezza, melanconia
o gioia. Le note, i suoni zampillano come pensieri sottili
e ti arrivano e ti colpiscono. La musica bussa alla tua
coscienza come fa Beethoven e ti scuote e ti dà energia.
Può essere rassicurante come una ninna nanna oppure
travolgente e come un turbine ti porta via. E allora il
tempo dei minuti e delle ore si ferma e io comincio il
mio viaggio immobile nei paesi, nei tempi, tra sensazioni
e colori. La musica mi svela il mondo ma nello stesso
tempo si rende misteriosa.
Rafał Blechacz
pianoforte
LUNEDÌ 2 MARZO 2015 ORE 20.30
Johann Sebastian Bach Concerto Italiano BWV 971
Ludwig van Beethoven Sonata in do minore op. 13 – Patetica
Fryderyk Chopin
Notturno in mi maggiore op. 62 n. 2
Tre Valzer op. 64
Tre Mazurke op. 56
Polacca in fa diesis minore op. 44
«Un giorno stavo ascoltano i preludi di Chopin alla
radio. Non sapevo chi stesse suonando, ma amavo
quell’interpretazione. Era Rafał Blechacz». Parola di
Martha Argerich. E proprio con un programma in gran
parte dedicato a Chopin, il pianista polacco torna a
Musica Insieme dopo un’impressionante serie di premi,
collezionati grazie al fascino delle sue interpretazioni
e alla perfezione delle sue incisioni. Del compositore
suo conterraneo offrirà una ricca antologia di forme
pianistiche, dal valzer al notturno, a quei generi così
improntati ai colori della sua terra, come la mazurka e
la polacca. Ma il talento di Blechacz si esprime anche
nella grande tradizione tedesca, con Bach e Beethoven.
Del primo eseguirà il Concerto Italiano, un personalissimo
omaggio del grande Maestro tedesco agli stili e alle forme
musicali dell’Italia a lui coeva. Di Beethoven invece eseguirà
uno dei capolavori più conosciuti ed amati, la Sonata in
do minore op. 13, più nota con il titolo di Patetica.
Lorenzo Bruni
(I CF, LICEO “L. GALVANI”)
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Una ragione di vita
Potrei scrivere pagine e pagine per esprimere quanto è
importante per me la musica. È parte di me, la mia ragione
di vita, è tutto ciò che dà senso alle mie giornate. È quella
cosa che c’è sempre quando ne hai bisogno, che risolleva
il tuo umore quando sei triste, che ti dà carica quando sei
felice, che ti parla, che ti è sempre vicina; è l’unica certezza,
l’unica promessa mantenuta; è per ognuno di noi un
privilegio che ci permette di trasmettere agli altri le stesse
emozioni, di poter comunicare i pensieri e i sentimenti che
si hanno dentro. La musica è quell’arte che ti cambia la vita,
senza che tu te ne accorga, ti entra e da lì in poi non potrai
fare altro che amarla e vivere per lei. È qualcosa che nasce
da dentro, che proviene dal cuore, che è capace di tutto,
anche di curare, perché non vi è nulla di più profondo di
quest’arte, dalla quale possiamo imparare a essere persone
migliori, perché, come disse un importante scrittore, la vita
senza la musica sarebbe un errore. La musica è un linguaggio
mondiale che accomuna tutti i popoli e tutte le culture e un
giorno anche le guerre si fermeranno davanti al suo potere.
Giorgia Boldini
(I P, LICEO MUSICALE “LUCIO DALLA” – LICEO “LAURA BASSI”)
Una nuova esperienza
Io non sono mai andata a teatro per un concerto di musica
classica e siccome la scuola ha proposto questa possibilità,
ho pensato che sarebbe stata un’esperienza positiva. Tutti
gli artisti che si sono esibiti sono stati bravissimi ed è stato
molto emozionante vedere e sentire dal vivo l’esecuzione
di opere di compositori famosi come ad esempio Mozart e
Beethoven. L’atmosfera che si respirava era unica, nel senso
che non essendo mai venuta a questo tipo di concerto per
me era qualcosa di nuovo: la musica, il pubblico numeroso,
l’emozione trasmessa dagli artisti. Una cosa che non riuscivo
a capire è quando bisognava applaudire e quando no, tra le
pause dei brani. È stata una bella esperienza sia per me che
per le mie compagne di classe.
Yundi
pianoforte
LUNEDÌ 16 MARZO 2015 ORE 20.30
Fryderyk Chopin
Franz Liszt
Tradizionale cinese
Ballata in sol minore op. 23
Ballata in fa maggiore-la minore op. 38
Ballata in la bemolle maggiore op. 47
Ballata in fa minore op. 52
Sonata in si bemolle minore op. 35
Tarantelle de bravura d’après la tarantelle
de La muette de Portici R 117
Colour Clouds Chasing the Moon
Five Yunnan Folk Songs
Classe 1982, Yundi è assurto agli onori delle cronache
musicali nel 2000, quando ottenne il primo posto al Concorso
Pianistico “Chopin” di Varsavia. Insomma, un altro talento
cinese, formatosi nelle ormai celebrate università musicali del
suo paese, che riesce a coniugare con evidenti ottimi risultati
una formazione tecnica da campione con una sensibilità
culturale che, almeno dal punto di vista delle sue radici, non
gli sarebbe propria. D’altronde, come spesso accade in questi
casi, anche Yundi ebbe a scegliere la musica da bambino. Sorte
benigna lo vuole affidato ad un maestro capace, Dan Zhao
Yi, che ne coltiva a lungo il talento e lo forma, fino a portarlo
ai primi successi in patria. Poi nel 1991 eccolo trionfare a
Utrecht, dove vince il “Franz Liszt”, quindi lo “Chopin”. Il resto
è già storia. Che Liszt e Chopin siano i protagonisti del suo
recital appare quindi più che naturale. Che poi abbia deciso di
concluderlo con un tributo alla cultura musicale cinese, ci pare
il dovuto omaggio alla terra che gli ha permesso di formarsi
e di crescere fino a diventare oggi un acclamato concertista.
Anastasiya Sikorska
(IV AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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Il potere del pianoforte
Mi piace molto la musica, ma non l’ho mai studiata in
maniera approfondita, né ho mai suonato uno strumento;
ce n’è uno, però, la cui musica apprezzo maggiormente: il
pianoforte. Il pianista, in particolar modo quando suona
da solo, riesce a trasmettermi emozioni che i musicisti
di altri strumenti non riescono a farmi percepire. Le
melodie che si creano al pianoforte sono uniche e
inconfondibili, la musica risulta ‘liscia e scorrevole’, se
così si può dire, quasi come il continuo sgorgare
dell’acqua da una sorgente, che rallenta e accelera, ma
non si ferma mai. Secondo me non è possibile descrivere
questo genere di musica, essa parla da sé, racconta.
Penso che la grande quantità di gradazioni di intensità
e timbro di cui è capace il pianoforte crei melodie
spettacolari e sensazionali, anche quelle più semplici da
suonare. Un altro elemento che apprezzo molto è la
presenza scenica del pianista: vedere sia la passione e
l’impegno che egli mette nel suonare questo strumento
a prima vista ‘semplice’, che la sua soddisfazione alla fine
del concerto, mi fa riflettere e comprendere quanti
sacrifici e fatiche sono necessari per raggiungere i propri
obiettivi e realizzare i propri sogni.
Rossana Michelucci
(IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”)
La musica di una volta…
Krystian Zimerman
pianoforte
LUNEDÌ 23 MARZO 2015 ORE 20.30
Programma da definire
Uno dei grandi maestri del nostro tempo, per una
primavera dedicata da Musica Insieme ai colori del
pianoforte: Krystian Zimerman cresce attorniato dall’arte
dei suoni, schiva i concorsi ma porta a casa i maggiori
premi, fra cui nel 1975 l’ambitissimo “Chopin” di Varsavia,
trampolino di lancio per una carriera stellare, ancora oggi
capace di arricchirsi ad ogni stagione di nuovi progetti,
sempre originali e meditatissimi: dalla scelta di suonare
le opere musicali nei luoghi dove esse sono nate, alla
possibilità di eseguire i concerti di Leonard Bernstein o
Witold Lutosławski sotto la direzione degli stessi autori.
Zimerman ha incontrato maestri come Rubinstein,
Benedetti Michelangeli, Arrau, Richter, e compagni di
strada come Kremer, Menuhin, Abbado, Boulez, con tutti
loro intrattenendo uno scambio preziosissimo. I suoi
fan ne conoscono la personalità eccentrica, l’abitudine
di seguire passo passo la preparazione del pianoforte
per un concerto come la regia del suono di un’incisione
discografica (e con Deutsche Grammophon ne ha
licenziate ventidue…), la passione per il computer come
per la psicologia. Le sue selezionatissime tournée fanno
del recital per Musica Insieme un’occasione ancor più
eccezionale per ascoltare quel che di nuovo la sua arte
saprà raccontare.
Quest’esperienza a parer mio è stata utile, non
avendo mai assistito ad un’esecuzione dal vivo. Oltre
alla maestosità degli strumenti, sono stata colpita da
chi suonava, dal modo in cui interpretava l’allegria o la
tristezza e l’intensità del movimento. Perciò consiglio a
molti giovani di assistere a queste esecuzioni, perché mi
sono resa conto che anche la musica di una volta si può
rivelare interessante.
Clarissa Cani
(III AT, ISTITUTO “ROSA LUXEMBURG”)
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L’interpretazione è tutto!
La musica è un’arte dalle mille facce. Ascoltare musica
ci suscita sensazioni diverse, ci fa riportare alla mente
ricordi, emozioni, ma la musica non è solo ascolto. Dietro
alle onde che si propagano nello spazio non c’è solo
la vibrazione di una corda. Andando a teatro mi sono
resa conto che c’è molto di più. Spesso si pensa che la
musica classica sia la forma più rigida di musica, poiché le
note scritte e il tempo non possono essere cambiati, ma
io non credo sia così. Ai concerti ho potuto osservare
e capire che l’interpretazione del musicista è tutto!
La sua gestualità, quella del direttore, a volte, era più
coinvolgente della musica stessa e mi faceva tenere gli
occhi incollati al palco, concentrata su ogni movimento
e nota, cercando di seguire la storia che mi stavano
raccontando. Al di là delle emozioni che mi ha suscitato
la musica, mi sono spesso trovata sbalordita nel vedere
gli strumenti dialogare tra loro come fossero delle vere
e proprie persone, oppure proseguire all’unisono come
fossero una cosa sola. Senza dubbio la musica classica
è bellissima di per sé, ma poter guardarla dal vivo ti fa
sentire più partecipe, senti la musica più vicina a te e
la musica classica, che magari è un po’ lontana dai gusti
di noi più giovani, diventa qualcosa di considerabile e
apprezzabile, a dispetto probabilmente di quello che ci
saremmo aspettati la prima volta che siamo entrati a
teatro e ci siamo seduti in quelle strette poltroncine ad
ascoltare il nostro primo concerto.
Elisa Mattioli
(IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”)
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Münchner Symphoniker
Ning Feng violino
Ariel Zuckermann direttore
LUNEDÌ 13 APRILE 2015 ORE 20.30
Joseph Martin Kraus
Niccolò Paganini
Franz Adolf Berwald
Franz Joseph Haydn
Sinfonia in do minore
Concerto n. 2 in si minore op. 7
per violino e orchestra – La Campanella
Ouverture da Estrella de Soria
Sinfonia in sol minore Hob. I: 83 – La Poule
La Campanella non è solo uno dei tanti, sebbene tra i più
impervi, concerti per violino. Fin dal suo esordio questo
capolavoro paganiniano riscosse un successo che andava
al di là del virtuosismo, pur trascendentale, messo in opera
dal violinista genovese. Rapidamente divenne quello che
a tutt’oggi è: un’icona sonora, che ha trovato peraltro
innumerevoli rappresentazioni visive (cartoni animati
inclusi). A Ning Feng, nato e formatosi in Cina prima di
specializzarsi alla Royal Academy di Londra, il compito di
dare nuova luce a questa celebre pagina, forte peraltro della
vittoria proprio al Concorso “Paganini” di Genova, nel 2006.
Con lui sotto i riflettori una compagine solida come quella
dei Münchner Symphoniker. Compagine che incornicerà la
brillante pagina paganiniana in un contesto tutto ‘germanico’,
presentando, prima di chiudere con un capolavoro firmato
Haydn, alcune rarità come la Sinfonia di Kraus (talentuoso
contemporaneo di Mozart) e l’ouverture dall’opera Estrella
de Soria del romantico Berwald.
33
Un linguaggio universale e…
La musica è una parola ricca di significati e pensare che
esiste da prima del Medioevo mi emoziona tantissimo.
Ancora più emozionante è studiare come essa si sia
evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. È una storia
affascinante. La musica è un linguaggio universale,
compreso da tutti: come il “verbo” raccoglie in sé i dialetti,
cioè il volgare, la lingua del popolo, così anche la musica
assume le caratteristiche del luogo in cui si diffonde. Io
sostengo che sia una bellissima iniziativa invitare i ragazzi
e i familiari ai concerti, perché si può ascoltare la musica
a qualunque età, in qualsiasi luogo, anche se, purtroppo,
c’è ancora chi non può permettersi né di ascoltarla, né
di poterla suonare. La musica ci dovrebbe rendere liberi.
Chiara Piletti
(II P, LICEO MUSICALE “LUCIO DALLA” – LICEO “LAURA BASSI”)
…un linguaggio trasversale
L’essere umano da sempre ha bisogno di comunicare con
voce, corpo, gesti e con l’arte del suono o più propriamente
la musica. La musica, dalla nota del cantautore, da una
canzone di Lana Del Rey o di qualunque artista, alla
cosiddetta ‘classica’, suscita emozioni, sensazioni, pensieri
che sfociano in immagini. La musica è un linguaggio
trasversale, trova spazio nelle più disparate attività umane.
Pensiamo al mondo della medicina che la usa come cura:
la cosiddetta ‘musicoterapia’, una pratica finalizzata talvolta
persino al risveglio dei pazienti dal coma. La musica
educa il corpo e la mente, è indipendente dalla parola:
essa è espressione assoluta. Per questo trovo importante
partecipare a questo progetto di musica. Non mento:
la tentazione di lasciarsi andare ad una risata o una
chiacchierata con il proprio vicino è molto forte. Sebbene
io, da studente e da ragazzo, mi accorga di quanto possa
essere impegnativo mantenere la concentrazione, sono
felice di partecipare. Questo progetto vuole abituare
l’orecchio giovane a un genere musicale diverso, che è
lontano dalla vita di un adolescente.
Gregorio Ceccon
Concerto Italiano
Monica Piccinini soprano
Laura Pontecorvo flauto
Rinaldo Alessandrini cembalo e direttore
LUNEDÌ 27 APRILE 2015 ORE 20.30
Johann Sebastian Bach Cantata “Non sa che sia dolore” BWV 209
Antonio Vivaldi
Concerto per archi in sol minore RV 156
Concerto per flauto in sol maggiore RV 438
Cantata “Vengo a voi luci adorate” RV 682
Johann Sebastian Bach Concerto Brandeburghese n. 5 BWV 1050
Che la compagine diretta da Rinaldo Alessandrini – al suo
debutto nel nostro cartellone – sia legata a doppio filo a
Bach come alla tradizione italiana, è evidente sin dal nome
che il suo fondatore ha prescelto per lei oltre trent’anni fa.
Celebre il titolo del lavoro bachiano cui si ispira, celebre
ormai nel mondo la capacità di Alessandrini e dei suoi
di far rivivere la cantabilità e l’espressività del repertorio
italiano, come di rilasciare incisioni del barocco europeo
considerate di riferimento. Così è per i Concerti di Vivaldi
come per i Brandeburghesi di Bach, di cui ascolteremo
in chiusura il Quinto, la cui funambolica cadenza solistica
permetterà ad Alessandrini di dire la sua anche alla tastiera.
Monica Piccinini, già al fianco di compagini come Les Talens
Lyriques e Accademia Bizantina, darà voce a sua volta a due
cantate, dove Bach e Vivaldi mostrano le affinità elettive di
due personalità uniche.
(III ANNO, LICEO “VITTORIO ALFIERI”)
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Musica: maestra di vita
Tutti noi ascoltiamo musica, anzi direi che abbiamo
bisogno di ascoltarla. La musica ci permette di
esprimere i nostri sentimenti, di far capire agli altri come
la pensiamo. Non esiste persona al mondo a cui non
piaccia ascoltare musica: fa parte di noi. La musica è
passione, tristezza, felicità, malinconia, rabbia, timidezza…
Mi è capitato spesso di ascoltare per un certo periodo
un cantante, poi di passare ad ascoltarne un altro e così
via, cambiando spesso anche il genere di musica. Questo
succede perché noi cambiamo e abbiamo sempre un
continuo bisogno di esprimerci. La musica è anche
semplicità e matematica. Pitagora ad esempio pensava
che il mondo fosse dominato dai numeri e si dedicò
allo studio della relazione esistente tra le lunghezze
delle corde degli strumenti musicali capaci di produrre
combinazioni armoniche di suoni. Notò che il nostro
cervello adora i rapporti di frequenza semplice, come
ad esempio 2:3 o 3:4, e detesta rapporti di frequenza
più complessi. Leibniz invece dice: «La musica è una
pratica occulta dell’aritmetica, dove l’anima non sa
di calcolare». Alla nostra mente piace la regolarità e
anche se noi non ce ne rendiamo conto, nella nostra
mente mentre ascoltiamo una canzone o un qualsiasi
brano musicale di nostro gradimento ciascuna nota si
prolunga nelle successive rendendo ogni nota perfetta
nel complesso. Siamo stati creati per ascoltare musica.
Si pensava anche che il moto dei pianeti dovesse essere
armonioso e che le loro distanze dalla Terra dovessero
stare tra loro come numeri interi semplici, allo stesso
modo delle lunghezze vibranti. La musica è maestra di
vita e come tale ha il diritto di istruirci e guidarci.
Prague Chamber Orchestra
Mariangela Vacatello pianoforte
LUNEDÌ 11 MAGGIO 2015 ORE 20.30
Leoš Janác ek
Suite JW 6/2 per archi
Ludwig van Beethoven Concerto n. 2 in si bemolle maggiore
Samuel Barber
Antonín Dvořák
op. 19 per pianoforte e orchestra
Adagio op. 11 per archi
Serenata in mi maggiore op. 22 per archi
L’Orchestra da Camera di Praga è tra le compagini di
questo tipo una delle più longeve ed al tempo stesso
tra le più capaci di rinnovarsi. Alle spalle ha la prestigiosa
tradizione quartettistica ceca. E non è un caso che la sua
prima registrazione l’abbia vista impegnata in una pagina
dal titolo particolarmente significativo: il Quartetto per
Orchestra di Karel Stamic. Era l’ottobre del 1951. Da
allora rapidamente l’Orchestra ha conquistato teatri e
platee di tutto il mondo, grazie soprattutto al grande
talento dei suoi componenti, talento esaltato dalla forte
coesione dell’ensemble. Un ensemble che peraltro vanta
un repertorio vastissimo, come già s’intuisce leggendo
il programma di questo suo concerto. In particolare,
per il Secondo di Beethoven Musica Insieme ha voluto
accanto alla Prague il virtuosismo e la forte carica
espressiva di Mariangela Vacatello, straordinario talento
apparso con successo nel nostro cartellone nel 2011. La
Vacatello d’altronde ha un palmarès che va dal “Busoni”
2005 al “Reine Elisabeth” 2007, cui si sono aggiunti nel
2009 il “Top of the World” norvegese e il Premio del
Pubblico al prestigioso “Van Cliburn” statunitense.
Tommaso Casella
(IV H, ISTITUTO “J.M. KEYNES”)
36
37
Il repertorio
Bach, Johann Sebastian
Cantata “Non sa che sia dolore” BWV 209
Concerto Brandeburghese n. 5 BWV 1050
Concerto Italiano BWV 971
27/04
27/04
02/03
Barber, Samuel
Adagio per archi op.11
11/05
Beethoven, Ludwig van
Concerto per pianoforte n. 2
in si bemolle maggiore op. 19
Sonata in la maggiore op. 12 n. 2
Sonata in do minore op. 13 – Patetica
Sonata in do minore op. 30 n. 2
Berwald, Franz Adolf
Ouverture da Estrella de Soria
38
11/05
19/01
02/03
19/01
13/04
Grieg, Edvard
Sonata in la minore op. 36
26/01
Haydn, Franz Joseph
Quartetto in si bemolle maggiore
op. 1 n. 1 – La Chasse
Sinfonia in sol minore Hob. I: 83 – La Poule
09/02
13/04
Janácek, Leoš
Suite per archi JW 6/2
11/05
Kraus, Joseph Martin
Sinfonia in do minore
13/04
Liszt, Franz
Tarantelle de bravura R 117
16/03
Mozart, Wolfgang Amadeus
Quartetto in si bemolle maggiore KV 458 – Jagd
Quartetto in la maggiore KV 464
Sonata in mi bemolle maggiore KV 282
Trio in mi bemolle maggiore KV 563
23/02
23/02
24/11
15/12
Paganini, Niccolò
Concerto per violino n. 2 in si minore op. 7
(La Campanella)
13/04
Rachmaninov, Sergej
Sonata in sol minore op. 19
26/01
Schubert, Franz
Quartetto in sol maggiore D 887
Trio in mi bemolle maggiore D 929
09/02
20/10
Schumann, Robert
Kreisleriana op. 16
Phantasiestücke op. 73
24/11
26/01
Šostakovic , Dmitrij
Concerto per violoncello n. 1
in mi bemolle maggiore op. 107
10/11
Tradizionale cinese
Colour Clouds Chasing the Moon
Five Yunnan Folk Songs
16/03
16/03
27/04
27/04
27/04
01/12
Borodin, Aleksandr
Scherzo in re maggiore per Les Vendredis
01/12
Brahms, Johannes
Quartetto in si bemolle maggiore op. 67
Quintetto in fa minore op. 34
Scherzo in do minore-maggiore per la Sonata F.A.E.
Sinfonia n. 4 in mi minore op. 48
Trio in si maggiore-minore op. 8
23/02
15/12
15/12
10/11
20/10
C ajkovskij, Pëtr Il'ic
Quartetto in mi bemolle minore-maggiore op. 30
01/12
Chopin, Fryderyk
Ballata in sol minore op. 23
Ballata in fa maggiore-la minore op. 38
Ballata in la bemolle maggiore op. 47
Ballata in fa minore op. 52
Notturno in mi maggiore op. 62 n. 2
Polacca in fa diesis minore op. 44
Sonata in si bemolle minore op. 35
Tre Mazurke op. 56
Tre Valzer op. 64
Ventiquattro Preludi op. 28
16/03
16/03
16/03
16/03
02/03
02/03
16/03
02/03
02/03
24/11
D’Amico, Matteo
Umana Passione
09/02
Dvořák, Antonín
Serenata in mi maggiore op. 22
11/05
Vivaldi, Antonio
Cantata “Vengo a voi luci adorate” RV 682
Concerto per archi in sol minore RV 156
Concerto per flauto in sol maggiore RV 438
Fauré, Gabriel
Sonata in la maggiore op. 13
19/01
Weber, Carl Maria von
Grosses Quintett in si bemolle maggiore op. 34
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Informazioni per l’abbonamento
alla stagione 2014/2015
• Vendita abbonamenti
Biglietteria dell’Auditorium Manzoni
via de’ Monari 1/2, Bologna
orario: dal lunedì al sabato, ore 15–18.30
Prezzi abbonamenti
Platea I settore
Platea II settore
Galleria I settore
Galleria II settore
Galleria II settore
€ 390,00
€ 318,00
€ 290,00
€ 225,00
(1 rata € 195,00)
(1 rata € 159,00)
(1 rata € 145,00)
(1 rata € 113,00)
Under 26 e Over 65
€ 160,00
(1 rata € 80,00)
• Prelazioni per il rinnovo dell’abbonamento
da mercoledì 21 maggio a mercoledì 11 giugno 2014.
È richiesto un documento d’identità
dell’intestatario dell’abbonamento
alla stagione 2013/2014
• Nuovi abbonamenti per i posti ancora disponibili:
da mercoledì 18 giugno a venerdì 4 luglio 2014
• Possibilità di rateizzazione
L’abbonato potrà versare un acconto
(non rimborsabile, indicato tra parentesi di fianco
all’importo totale), regolando poi il saldo
dal 20 ottobre al 24 novembre 2014
Prezzi biglietti singoli concerti*
Platea I settore
Platea II settore
Galleria I settore
Galleria II settore
Balconata
€ 55,00
€ 45,00
€ 40,00
€ 35,00
€ 10,00
*Per tutti i settori ad eccezione della balconata, riduzione 10%:
Under 26, Over 65, abbonati Arena del Sole, soci COOP e soci
Touring Club
• Giorno di chiusura della biglietteria:
Lunedì 2 giugno 2014
Musica Insieme si riserva il diritto di apportare variazioni
– dovute a motivi tecnici o di forza maggiore – ai programmi
della stagione, agli orari e alle date degli spettacoli.
L’eventuale rinuncia all’abbonamento nel corso della
stagione, per qualsiasi motivo, non comporta alcuna
restituzione, anche parziale, di denaro.
Non è possibile rilasciare duplicati della tessera di
abbonamento. In caso di smarrimento o furto, per
accedere in teatro sarà necessario esibire in biglietteria
un documento di autocertificazione del furto o
smarrimento dell’abbonamento, corredato da una
fotocopia della carta d’identità dell’intestatario.
Non è consentito l’ingresso in sala a concerto iniziato.
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Musica lnsieme
inAteneo
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ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
MIco musica insieme contemporanea
Per l’Ateneo sono diciotto
Che cos’è la “Contemporanea”?
Musica Insieme non è solo i suoi Concerti, ovvero la
blasonata stagione principale.
Anzi, a quella stagione, certo asse portante del nostro
impegno, si sono intrecciate sempre iniziative tutt’altro
che collaterali, ma pensate come parte integrante della
nostra attività, convinti come siamo che fare cultura
implichi fare anche divulgazione e formazione, essendo
questi gli strumenti principali dell’operatore culturale.
Per questa ragione, ormai diciotto anni fa abbiamo
dato vita ad una stagione destinata agli studenti
dell’Università di Bologna, da allora nostro partner
diretto in questa iniziativa. Far crescere un pubblico, far
conoscere agli studenti quel giacimento straordinario
che è appunto costituito dalla musica classica, non è
solo cominciare a dissodare il terreno, per coltivare
poi un nuovo pubblico. È un’operazione di civiltà. La
sala da concerto è uno dei luoghi in cui la comunità si
ritrova e si riconosce. Imparare a frequentarla, quindi,
è un atto civico, prima ancora che un gesto culturale.
Naturalmente quest’ultimo ha il suo peso.
Da qui l’esigenza di far presentare ciascun concerto da
esperti musicologi, e a volte dagli stessi protagonisti, sì da
poter offrire allo studente una guida utile ad addentrarsi
in un territorio spesso per molti aspetti incognito. Del
resto Musica Insieme in Ateneo ha sempre ospitato
artisti che, in forza del loro talento, della loro maestria,
ed anche della loro autorevolezza, potessero appunto
farsi mentori degli studenti, muovendo in loro emozioni
e sentimenti, ma anche stimolandoli a proseguire il
cammino sulle loro gambe. Mentori che hanno i nomi
di Salvatore Accardo, Uri Caine, Giovanni Sollima, Jeffrey
Swann, e molti altri.
Con lo sguardo alla prossima edizione di Musica
Insieme in Ateneo, che presenteremo in autunno, non
possiamo dunque che ribadire il nostro convincimento,
nella speranza di proseguire a lungo quel cammino
cominciato diciotto anni fa.
Ha davvero senso parlare di “musica contemporanea”
come se fosse una cosa a sé stante, un genere raro,
fors’anche da salvaguardare e proteggere, quasi fosse
una specie in difficoltà? Dopo dieci anni di rassegne
da noi dedicate proprio alla “contemporanea”,
crediamo proprio di poter dire: no. Tutta la musica è
contemporanea per natura: prende vita e forma solo
quando la ascoltiamo, specie se dal vivo. Che poi si tratti
di polifonia quattrocentesca o di una canzone registrata
l’altroieri è solo una questione di stile, di consapevolezza
estetica. Ma che la contemporaneità dell’ascolto sia
un dato da non sottovalutare lo dimostra l’impatto
ancora forte, e spesso sorprendente, che pagine
composte magari trecento anni fa hanno sul pubblico.
La modernità non è legata alla storia, bensì al gusto e
alla cultura. Per tutte queste ragioni abbiamo progettato
MICO – Musica Insieme COntemporanea non come
una rassegna per specialisti, bensì come un cartellone
destinato al pubblico più vasto, ad un pubblico curioso,
immaginando che quell’aggettivo, “contemporanea”,
non fosse escludente, bensì, al contrario, inclusivo. Eccoci
quindi programmare concerti dove il moderno fosse
coniugato con una certa libertà d’azione, mescolando
Novecento “storico” e Novecento “prossimo”. Eccoci
quindi, grazie anche alla proficua collaborazione con
FontanaMIX, ensemble in residenza, scegliere programmi
tematici, delineare percorsi, tratteggiare profili. Il tutto
presentando capolavori riconosciuti accanto a prime
esecuzioni assolute e accogliendo ospiti importanti, di
quelli che, come Sofia Gubaidulina, Gidon Kremer o
Fazil Say (tanto per citarne alcuni), hanno già fatto la
storia, pur essendo a pieno titolo “contemporanei”.
Dunque, dando appuntamento al prossimo autunno
per la presentazione di MICO 2015, possiamo dire
che la trasmissione della contemporaneità sta più
nella capacità di creare un rapporto tra interprete e
ascoltatore che nella data di composizione di un’opera.
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I vantaggi per gli abbonati alla stagione 2014/2015
APCOA
Per tutte le serate dei concerti di Musica Insieme, l’abbonato potrà usufruire ad un prezzo speciale del Parcheggio Apcoa di Piazza VIII Agosto. Presentando la propria
tessera, sarà infatti possibile acquistare presso la cassa
del parcheggio un pacchetto rinnovabile di 5 buoni
(ciascuno valido per tre ore di sosta in tutte le serate di
concerto) al prezzo di € 25,00.
ARENA DEL SOLE
Gli abbonati di Musica Insieme potranno usufruire di
uno sconto del 20% circa sui prezzi interi degli abbonamenti (escluso l’abbonamento Carta Arena) e dei
biglietti per tutte le repliche di spettacolo, ad esclusione degli spettacoli per i quali non è previsto alcun
tipo di riduzione. Arena del Sole, Via Indipendenza 44,
Bologna. Tel. 051.2910910
CAMST
L’abbonato avrà diritto allo sconto del 10% sulla consumazione nella fascia pranzo presso i locali CAMST
del centro storico e dei Centri Commerciali. Ristorante Self-service C’ENTRO – Bologna, Via Indipendenza
45 – aperto a pranzo dal lunedì al sabato; Ristorante
Self-service BASS’OTTO – Bologna, Via Ugo Bassi 8
– aperto a pranzo dal lunedì alla domenica. Ristoranti
Self-service MAGNOSFERA: La Galleria, Piazza XX settembre 6, Autostazione Bologna – Centro Commerciale
Centro Borgo, Bologna – Centro Commerciale Lame,
Bologna – Centro Commerciale Centro Nova, Villanova
di Castenaso.
Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto allo
sconto del 10% su tutti i cd e dvd in assortimento presso Discorama Bologna, Via de’ Monari 1a/b, Bologna.
Tel. 051-2960976. www.discoramabologna.it
HOTEL HELVETIA
Per soggiorni di almeno due notti, l’abbonato avrà diritto
all’upgrade gratuito in Junior Suite, e riceverà in omaggio un prodotto della linea cosmetica Helvetia Benessere. Hotel Helvetia Thermal SPA 4*, Porretta Terme
(www.helvetiabenessere.it, [email protected]).
LIBRERIA COOP AMBASCIATORI
ZANICHELLI
L’abbonato a Musica Insieme avrà diritto al 10% di sconto
su tutti i libri in assortimento presso la Libreria.Coop
Ambasciatori, Via orefici 19, Bologna e la Libreria.Coop
Zanichelli, Piazza Galvani, 1/h Bologna.
OTTICA GAMBINI
L’abbonato avrà diritto ad uno sconto del 15% sul prezzo di occhiali da sole e di occhiali da vista completi di
lenti, e ad uno sconto del 10% sulla contattologia e liquidi, presso Ottica Gambini, nei punti vendita di Via Ugo
Bassi 1 e Via d’Azeglio 8/b.
PALAZZO DI VARIGNANA
SPA & RESORT
CANTINA BENTIVOGLIO
Esibendo la propria tessera alla prenotazione, l’abbonato avrà diritto allo sconto del 15% sulla migliore tariffa
disponibile per il pernottamento, allo sconto del 15% sul
prezzo di listino per un ingresso di 3 ore a VarSana Spa
(valido da lunedì a venerdì), e allo sconto del 10% sulle
carte ristorante e sulla carta pizzeria (bevande escluse)
al Pool & Lounge Bar and Restaurant e al ristorante Il
Palazzo. Tel. 051 19938300; [email protected];
www.palazzodivarignana.it
COTABO
RISTORANTE PIZZERIA
INCROCIO MONTEGRAPPA
Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto ad
uno sconto del 10% sulla prima consumazione in tutte
le serate di concerto di Musica Insieme e della Cantina
Bentivoglio (Via Mascarella 4/b, Bologna).
Per tutte le serate di concerto, l’abbonato potrà usufruire del servizio Chiama Taxi COTABO. Rivolgendosi
alla postazione COTABO all’ingresso del teatro, potrà
richiedere un taxi all’addetto, ricevendo in pochi secondi uno scontrino con tempo d’attesa e sigla del taxi in
arrivo, senza alcun costo di chiamata. L’abbonato potrà
inoltre ricevere, gratuitamente anziché al costo di 25
Euro, la Taxi Card COTABO, con la quale sarà possibile
pagare tutti gli spostamenti con comoda fattura a fine
mese. In alternativa, l’abbonato potrà utilizzare l’applicazione Taxiclick, disponibile gratuitamente (per iPhone e
Android) su App Store e Play Store. Per il clienti abbonati a COTABO, Taxiclick vale anche come strumento di
pagamento. COTABO, www.cotabo.it – Tel. 051-374300
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DISCORAMA
Esibendo la propria tessera, l’abbonato avrà diritto ad
uno sconto del 10% su tutte le consumazioni al Ristorante Pizzeria Incrocio Montegrappa, Via Montegrappa
7/d, Bologna – tel. 051 224871 (chiuso il martedì).
UVET POMODORO VIAGGI
Uvet Pomodoro Viaggi offre agli abbonati di Musica Insieme uno sconto immediato del 3% per l’acquisto di
viaggi e soggiorni da catalogo (escluse quote d’iscrizione,
assicurazioni e visti) in tutte le agenzie Uvet Pomodoro
Viaggi di Bologna e provincia. Restano esclusi i viaggi Last
minute, le offerte speciali e la biglietteria in generale.
www.uvetpomodoro.com
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Le attività di Musica Insieme si realizzano
grazie al sostegno di:
Cocchi Technology
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il vostro “motto”
non si ferma mai...
progettiamo e REALIZZIAMO
la vostra comunicazione
STUDIO GraficO | tipografia digitale
Via Meucci, 26/A - Castel San Pietro Terme
tel. 051 941355 - [email protected]
Azienda certificata