Gente di velluto FACCE TOSTE CHI È Fra virtù private & pubblici vizi BILLY BOB? h h BIRRE, SIGARETTE & ROCK’N’ROLL MR THORNTON! «Faccio cinema per poter suonare in santa pace» Odia i meccanismi di Hollywood, i film venduti come dentifrici, il moralismo dilagante. Ama le donne, i figli e, soprattutto, la sua batteria. Chi è davvero BBT? Uno che dice: «Io un mito? Cazzate. Sono un privilegiato. Chi va ogni giorno in ufficio, sopporta la moglie e tira su i figli è il vero eroe». DI ROBERTO CROCI i apre la porta e la pierre di turno lo annuncia: Billy Bob Thornton. Giacca di pelle, occhiali scuri, barba non rasata da lungo weekend, stivali da cowboy, basette rockabilly, capelli alti, brizzolati sul nero brillantina, camicia country, catena d’acciaio che lega il portafoglio al passante dei jeans Levi’s attillati, grigi scuri, vintage. Ma - soprattutto - un’aura really cool, diversa dalle star che cercano il riconoscimento di fan e media. Lui, BBT, se ne frega di tutto e tutti. Intanto entra, si siede, saluta e sorride appoggiando sei lattine di birra sul tavolo e tirando fuori un pacchetto di sigarette dal taschino. Poi dice: «Sì, fumo. E mi faccio anche una birra durante l’intervista. Chi non è d’accordo può anche uscire», provoca. È talmente raro trovare uno come lui, che non ce lo facciamo ripetere due volte: «Possiamo averne una?». «Bravo, questo è lo spirito». Così il nostro incontro prosegue fumando, bevendo birra e ricevendo un invito serale da sballo (e da non dimenticarsi mai). A Hollywood di Billy Bob ce n’è uno solo, l’unico con una stramaledetta voglia di rom- KEVIN WESTENBERG S 186 velvet pere le palle a tutti quelli che sono a favore del sistema, i cosiddetti politically correct. La sua carriera di outsider comincia negli anni Novanta quando, durante una festa dove lavora come cameriere, incontra Billy Wilder. «Era una festa della vecchia Hollywood, tutte le più grandi star come Debbie Reynolds e Kirk Douglas erano presenti. Mi ricordo che ho avuto l’occasione di servire Mr Wilder e gli dissi che facevo l’attore. Mi rispose: “Ragazzo, Hollywood è piena di attori, se vuoi arrivare da qualche parte, devi diventare scrittore, sono le idee che mancano”. E così è stato, ho cominciato a scrivere le mie sceneggiature e a dirigere le mie storie». Circa 60 film all’attivo - “Armageddon”, “Monster’s Ball”, “Friday Night Lights” -, quasi tutti lo ricordano nella parte di Karl, l’insufficiente mentale di “Lama tagliente” (Oscar per la miglior sceneggiatura e nomination come best actor), molti come Ed Crane in “L’uomo che non c’era” (dei fratelli Coen, Oscar mancato e sua performance preferita), altri come Jacob in “Soldi sporchi” di Sam Raimi (nomination come attore non protagonista). «Quando ho finito “Lama taglien- velvet 187 ¼ Gente di velluto: Billy Bob Thornton Un uomo (in poche parole): LE SIGARETTE Le donne della sua vita te” ho chiamato Martin Scorsese e gli ho chiesto di vedere il film, volevo una sua opinione. Il giorno dopo mi ha telefonato e mi ha detto: “Thornton non cambiare niente, non lo tagliare, lascialo così. Questo è un film che vincerà un Oscar e dopo che vinci un Oscar non potrai mai più fare un altro film come vuoi tu”. E aveva ragione! Da allora hanno cercato di farmi dirigere film inutili per gente senza cervello, ma io non sono un regista mercenario, dirigo solo quello che vorrei andare a vedere io. Non mi piace che vendano i film come un dentifricio, faccio l’attore solo perché mi pagano. Così posso fare le cose che mi piacciono davvero senza dovermi preoccupare di mantenere la famiglia». Non solo cinema per BBT. I più gossippari, per esempio, lo ricorderanno come il marito di Angelina Jolie. Mentre gli appassionati di musica sapranno che è il leading man di una band, The Boxmasters (sound misto di musica anni Sessanta e da invasione britannica). «Ecco spiegate le nostre divise, vestiti autentici di quegli anni, alla Beatles», ci dice mentre tira fuori l’ultimo cd, registrato a casa sua. «Sono sempre stato musicista, ancora prima di iniziare a fare film, ancora prima di diventare famoso; ho iniziato a suonare la batteria a nove anni e non ho più smesso! Ero un roadie, ho girato il mondo con tanti musicisti che oggi sono famosissimi, mestiere che ritornerei a fare domani se me lo chiedesse uno come Jack White (dei White Stripes, ndr), che stimo enormemente. La musica è sempre stata la vera passione della mia vita. Ho inciso quattro album come solista e in questi giorni ne è uscito uno natalizio molto, molto, molto dark. Siamo tutti amanti dei Beatles, Stones, Kinks, Buck Owens, Merle Haggard e Johnny Cash». A proposito di quest’ultimo, Billy Bob racconta. «Una volta, un po’ di anni fa, ho chiesto a Cash di darmi un consiglio sulla mia carriera musicale e lui mi rispose: “Il miglior consiglio che ti posso dare è quello di dirti di non ascoltare mai nessun consiglio. Fai sempre quello che vuoi, così sarai sicuro di dare / A PELLE i tatuaggi di BBT (5 su 16) La bandiera Il fungo Sulla spalla destra. Fatto alla fine del film “Alamo - Gli ultimi eroi”. Anche i colleghi Kevin Page e Robert Prentiss ne hanno una copia esatta. Sullo stinco destro. Omaggio ad Angelina Jolie, si riferisce agli stessi funghi tatuati della band Allman Brothers, g ruppo preferito di Billy Bob. 188 velvet sempre il meglio di te”». Billy Bob tornerà nelle sale cinematografiche italiane all’inizio del nuovo anno nel ruolo di un agente dell’Fbi, al fianco di Shia LaBeouf e Rosario Dawson nel film d’azione “Eagle Eye”. “Che dire? Di piacevole, in ogni film, ci sono i legami che hai con le altre star. E con Shia avevamo in comune la passione per la musica, mentre con Rosario lettura e fumetti». Ma com’è questo mestiere dell’attore? «Dovrei dire che è difficile? Tutte cazzate. Andare in ufficio ogni giorno, romperti le scatole in casa con tua moglie e tirare su i figli, questo sì è difficile. Io, nonostante le apparenze, sono un tipo pragmatico, odio le menzogne, sono devoto, patriottico e - soprattutto - molto superstizioso». Poi, di colpo, ci mostra i suoi tatuaggi. «Ne ho 16, tutti rappresentano qualcosa di importante (vedi box, ndr). Le mie radici, le amicizie, la famiglia, la musica, il legame che ho avuto con Angelina e quello sulla schiena con il nome della mia donna, Constance, la madre di Bella, la mia bambina, per finire con quello dei miei tre maschi Willie, Harry e Maddox». Ecco il Billy Bob un po’ maledetto di cui tutti parlano. Quello che dice: «Scrivetelo che mi piace fumare e che non me ne può fregare di meno di sapere che fa male. Sono a favore delle sigarette, le adoro. Il mio slogan è: “I am pro-tobacco”». Lo guardiamo mentre ci sorride con quell’espressione di chi vuole essere controverso, di chi vuole far sapere che non la pensa come tutti gli altri. Di chi, va detto, vuole prendere per il culo. Ma ci viene voglia di smascherarlo. Di vedergli dentro, sapere qualcosa che gli stia veramente a cuore. Ma non è facile con uno come lui. «La mia è una vita semplice. Sono sempre in giro, viaggio parecchio, ma non sono mai in vacanza. Cosa vorrei veramente? Se riuscissi a fare un film all’anno, un disco all’anno e un tour all’anno sarei l’uomo più felice del mondo». Poi ci fa capire che il tempo è scaduto. Spegne l’ultima sigaretta, dà un lungo sorso per finire la birra e mentre si alza, dice: «Fra cinque ore suono, vi va di venire?». Le onde tribali L’aquila Sulla schiena. Il più doloroso mai fatto. Sei ore di lavoro, mentre girava “Levity” in Canada. Ci sono i nomi dei figli Willie, Harry e Maddox (e ancora Angelina) sulle ali di un’aquila in volo. BRIAN BOWEN SMITH LA BAND I consigli dei grandi vecchi La croce celtica Sul bicipite destro. Rappresenta il rispetto per la fede e il retaggio ereditario. Copre un vecchio tatuaggio. Sul fianco destro. Eseguito da Daemon Rowanchilde (il suo tatuatore preferito), lo fece a Toronto nel ’98 sullo shooting di “Falso tracciato”. Le onde sono simbolo di energia positiva. velvet 189