ALTRO #05 - GIORNALE DI CARTA SOSTIENI ALTRO RACCOLTA FONDI 2015 GIORNALE DI CARTA INTERVISTA DOPPIA A FABIO TERZI - SINDACO DI ALBINO VS IL CAMPIONE DEL MONDO DI NASCONDINO 2013 ESTATE CONSIGLI, RIFLESSIONI, ACCADIMENTI, CRONACA, CULTURA MUSICA, L’AUTUNNO SI AVVICINA EDITORIALE Cartolina postale Ti scrivo da sotto la tenda Mentre muore il giorno d’estate Un’abbagliante fioritura Nel cielo appena azzurrino Una cannonata lampeggiante Sfiorisce prima d’essere nata Guillame Apollinaire 2 Altro, anno I, numero 5 Supplemento numero 5 a “Il Tambor per non perdere la trebisonda” Registrazione n. 25 del 12.12.2013, Tribunale di Bergamo. Direttore responsabile Paolo Aresi. MI TUFFO O NON MI TUFFO? di Luciano Cristiano Altra copia di Altro. Numero che abbraccia tre mesi, per accompagnarvi in vacanza. Apriamo con un appello ai lettori: è aperta la campagna abbonamenti, per chi vuole sostenerci sorseggiando una bevanda fresca d’estate ed esser sicuro di non perdere neanche una copia del nostro giornale, fino a quando sarà il momento di cercare una buona lettura davanti al tepore del camino d’inverno. Si apre la campagna abbonamenti mentre riposa la città. E anche in aperta campagna è il momento giusto per sostenerci, contando pure che con una copia di Altro sul vostro sofà, lascerete le vostre abitazioni al sicuro dai topolini della favola che, come sapete, d’estate, scambiandosi le tane, fanno bagordi nelle ricche dispense. Il nostro gatto di copertina salterà fuori quando serve e quando meno lo si aspetta. A dar zampate. Al punto giusto. Ora, sappiamo di certo che qualcuno dei nostri lettori si sta godendo la villeggiatura mentre qualcuno è già di ritorno. Qualcun altro invece è nel bel mezzo del suo viaggio. Qualunque sia il vostro caso, siamo la vostra vedetta. Questo intero numero è di sentinella su uno scoglio. Come un tuffatore che dice più o meno così. Sono solo sullo scoglio. Mi tuffo o non mi tuffo? Certo è un volo a capofitto. E chi mi dice cosa c’è lì sotto? Salto in lungo, salto dritto. Proprio no, non voglio trovarmi con un osso rotto. Ci siamo, non si torna indietro. Non siamo mica su un trampolino elastico o su una piattaforma così sicura, con la sua forma netta e piatta. Un, due, tre. Niente sincronismo, nessuna carpiatura. Solo l’ebbrezza di un tuffo amatoriale. Stop. Tutte queste chiacchiere prima del salto mi irrigidiscono: meglio non pensarci e lasciarsi cadere con naturalezza. Migliaia d’anni perché una scimmia scendesse dagli alberi e ora pochi millesimi di secondo per fare una mezza buona figura tra il pesce e l’uccello e, finalmente, cavarsi dall’impaccio della salita su questa scogliera. Hop e poi ciuff. Distinguere l’istinto dalla paura è la sfida del tuffatore. Scegliere l’impeto del lancio e ingoiare la fifa del vuoto. Tutto in un semplice rapido passo e si varca la soglia. E poi giù, a riempire l’interminabile spazio del dirupo e del precipizio, che si può solo colmare con un urlo tremendo che poi si interrompe. Spruzzo, sbuffo e sguazzo in acqua. Dopo che il corpo come una freccia rompe la superficie del liquido, tutto attorno si riempie con il rumore dell’acqua e il gorgoglio delle bolle. Una sensazione rassicurante, come di liquido amniotico. Risalgo. Respiro. Apro gli occhi e già vedo gli spigoli dello scoglio per arrampicarmi di nuovo. Sì, voglio fare un altro tuffo. Intanto, in spiaggia, in tanti si sventolano con le pagine di un Altro giornale di carta. Altri ancora si fanno ombra per guardare nuove acrobazie. Noi ci siamo tuffati. Ora aspettiamo il vostro tuffo tra le nostre pagine. Fatelo di testa. A bomba. O con un paio di capriole. 3 ESTATE ESTATE 2/7 PENSIERI AL POSTO DI GUIDA IN CODA IN A4 di Gianluca Ravanelli Mario, sei in colonna in A4, per raggiungere Livorno, con la tua famiglia. Betti, tua moglie, si lamenta che quest’anno la gente è isterica. Clacson suonano ovunque: siete in fila uno dietro l’altro da ore; e i bambini con il nonno, sui sedili posteriori, indulgono in un sonno rarefatto e inquieto. Hai dell’amaro in bocca. «Mi danno giusto un paio di settimane all’anno di vacanza, se mi va bene, e me le fanno pure sudare, manco fossi un animale». L’amarezza si scioglie lentamente in polemica: «È tutta qui la ricompensa per tutto un anno a sgobbare dietro quella cazzo di scrivania in quel cazzo di ufficio semibuio?». Quando eri giovane avevi dei sogni, Mario. «Volevo fare il fabbro... Pensa che bello dare forma alle cose, far scorrere il metallo bollente», un sorriso ti sfiora le labbra, mentre ricordi cosa avresti voluto fare della tua vita; prima che l’insistenza di un clacson dietro la tua auto ti faccia ripiombare nel presente. «Se facessi il fabbro non me ne fregherebbe così tanto di andare in vacanza. Penso che sarei più felice, avrei molte soddisfazioni. Potrei decidere io quando spararmi qualche vacanzina, piccolina, non per forza d’estate... e quando invece riempirmi di straordinari perché ho voglia di darci dentro. Sarebbe bello». 3/7 PENSIERI SUL SEDILE POSTERIORE IN CODA IN A4 di Simone Carrara Mentre mio nonno dorme e il mio papà Mario sta facendo discorsi strani con la mamma cerco di convincere mio fratello che la macchina perfetta per l’estate è la Volkswagen Eos perché è una cabrio moderatamente spaziosa, bella da vedere e da guidare. D’estate schiacci un bottone, e come per magia vedi un bel cielo azzurro sopra di te, a volte ti viene voglia di uscire dal posto della capote e provare a toccarlo. Quando hai caldo, grazie alla Eos non è più un problema! Perché hai tre alternative: 1) l’aria normale 2) il climatizzatore automatico 3) aprire la capote 1/7 ANCHE I PROFESSORI VANNO IN VACANZA E OGNI TANTOSUCCEDEDIINCONTRARNEUNOFUORISERVIZIO di Nicola Crippa Per uno stimato professore di una storica scuola di Bergamo l’estate significa vacanza. O forse qualcosa in più. Ecco lo stralcio di una piacevole conversazione di pochi giorni fa. Prof: “E così la scuola è finita anche quest’anno e come ogni anno è una giornata di festa e di lacrime. È una giornata che gli studenti aspettano tutto l’anno e rappresenta una grande liberazione. Per me l’ultimo giorno di scuola è da sempre il tempo dei bilanci. Si pensa a quel che è stato, alle relazioni maturate con gli studenti. Che cosa si sono portati a casa dal mio insegnamento? Speriamo che i miei alunni si divertano almeno quest’estate!”. Nicola: “Almeno quest’estate, dice? Sembra che l’estate sia l’unico periodo dell’anno in cui i ragazzi si divertano, stando a quello che dice, caro professore!” Prof: “Hai ragione, Nicola! A volte non mi rendo neanche conto di ciò che la mia mente mi porta a pensare! Quest’anno con i miei studenti mi sono emozionato, ho capito molte cose che prima giudicavo erroneamente sbagliate, siamo andati in gita almeno quattro o cinque volte, ho avuto modo di spiegare loro i valori più importanti della vita, almeno i più importanti dal mio punto di vista. Basta! Non spero più che si divertano almeno quest’estate: semmai che riescano a divertirsi anche in vacanza!”. Nicola: “Professore, volevo chiederle… Non sono riuscito a porle la domanda canonica che avevo pensato per la nostra chiacchierata… Il suo flusso di coscienza mi ha trascinato oltre, ma spesso mi domando: chissà cosa significa per la gente l’estate! E poi, quante estati esistono? Come sempre mille punti di vista, interessi, caratteri, esperienze di vita”. P.S. Peccato che non sia più in commercio! P.P.S. È la macchina del mio macellaio di fiducia. 4/7 NON SEMPRE È CHIARO CHI FESTEGGIA COSA di Elisa Coria Siete mai stati in Spagna a luglio? Un caldo bestiale. Afa, tanto che non si riesce a respirare. Ogni movimento costa fatica e sudore. Di tutta la Spagna, questa è certamente la città più torrida. E nonostante questo, riesce comunque ad attirare turisti e curiosi. Una folla immensa che si accalca per le strade. Polvere, sabbia, caldo, vino, urla, risate. Centinaia di persone che ballano e si divertono. Si radunano tutti qui per la grande festa dell’estate. I più temerari sono già pronti, vestiti di tutto punto, camicia bianca e fazzoletto rosso al collo. Ma che cosa avranno mai da dimostrare mettendosi a correre per le vie di Pamplona alle otto del mattino? Eccoli lì, giovani sconsiderati in cerca di gloria. Aspettano solo me. Dietro al recinto scalpito, sono pronto a scaraventarmi fuori, a testa bassa, e a travolgere chiunque si trovi sulla mia strada. I miei zoccoli raspano il duro selciato. Sono un toro, cazzo. Ora basta. È il momento di dare a tutta questa gente una piccola lezione di realtà: se rompi le scatole al toro, becchi le corna. E se ti vesti di rosso, peggio per te. I cancelli si aprono. Comincia la corsa. E vedremo chi fa “fiesta”! 5 ESTATE 5/7 DISSERVIZI ESTIVI IN OSPEDALE A BERGAMO ESTATE di Chiara De Angelis Alle donne mediamente tra i 45 e i 50 anni avviene un cambiamento fisiologico, noto come menopausa, che comporta molti effetti collaterali quali: ansia, nervosismo, aumento di peso, disturbi del sonno, diminuzione della libido e vampate di calore. Queste ultime sono sostanzialmente improvvisi sbalzi di temperatura, dove si suda - e molto - per poi passare a avere freddo. In pratica la sensazione della febbre, tutti i giorni più volte al giorno. Ok, fin qua niente di nuovo; ora immaginate di dover cambiare la vostra sede lavorativa, cambiare tutti i colleghi e amici avuti e trovati negli ultimi dieci anni. Stressante, no? Ora immaginate di essere una donna sulla cinquantina che si ritrova a lavorare in un reparto senza finestre. Quando comincia l’estate penso seriamente di aver sbagliato lavoro, non potevo laurearmi e diventare ricercatrice che so’, al Polo Nord? Invece no, lavoro a Bergamo dove fa caldo, per carità l’aria condizionata c’è, ma siamo in ospedale e ci sono i malati. Non credo apprezzerebbero il clima artico. Certo è che c’è comunque una gran differenza tra il condizionatore e la corrente d’aria data dallo spalancare ossessivamente tutte le porte e finestre. Almeno si potesse! Poteva andarmi peggio, certo, ma non posso evitare di dire “Robbè, fa caldo” in un finto accento napoletano prima di ricominciare a lavorare. 6/7 CONSIGLI PER CHI VIAGGIA NEGLI USA di Adriano Luciano Ivan Potrebbe succedere a tutti di avere il classico giorno di sfiga nera ed essere colpiti da un malore proprio quando visitiamo il Grand Canyon, così da farci venire a prendere in elicottero per essere trasportati nel vicino ospedale dove rimaniamo in coma per due settimane e ce ne mettiamo un’altra per riprenderci, per poi, finita questa enorme trafila, vedersi presentare un conto di due mila dollari al giorno per l’ospedale e altri sette mila per il viaggio in elicottero; quarantanove mila dollari e, con i mille della colazione a letto, fatto cinquanta tondi. Questa è una storia vera di poco tempo fa. Si perché, in fin dei conti, il sistema sanitario italiano è uno dei migliori al mondo se pensiamo che adotta un modello universalistico: quando qualcuno sta male lo Stato copre tutte le spese necessarie per curarlo. Questo non succede in tutto il mondo. Negli U.S.A. i cittadini sono tenuti a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria da versare ad aziende private che, a seconda della tariffa pagata, garantiscono l’erogazione e la copertura necessaria per beneficiare di determinati servizi sanitari. Questa è una cosa da tenere bene presente se si pensa di partire per gli States. Esistono, a questo proposito, apposite mini polizze assicurative che durano giusto il tempo del soggiorno, facoltative certo, ma quasi coatte se non si vuole rischiare il portafogli, così come è capitato al nostro turista per caso. E poi francamente: se mi arrivassero cinquantamila dollari di spesa sanitaria, mi verrebbe sicuramente un secondo colpo, ma da rimanerci secco. 6 7/7 MAGARI TI FANNO UNA VASECTOMIA INVECE DI OPERARTI AI CALCOLI... MA AI MONDIALI NON SI RINUNCIA di Simone Manara In questi giorni si stanno disputando le partite del Mondiale Fifa e la mia squadra, l’Uruguai, ha tutte le carte in regola per fare bene. Oggi si disputa la partita decisiva con l’Italia e non la perderei per nulla al mondo, se non fosse che ho il turno in reparto. Le mie due passioni più grandi sono il mio lavoro d’infermiere e il calcio. Oggi mi avvio all’ospedale un po’ di controvoglia, devo ammetterlo. Appena arrivato però, ecco il mio collega del turno precedente che mi avvisa che è una giornata perfetta: tutti i pazienti stanno bene e sono stabili. In tutta la giornata neanche un’urgenza. Mi vesto, con qualche gesto di scaramanzia, poi saluto i colleghi che faranno il turno insieme a me, e aspetto. Sono passate ormai due ore da quando ho iniziato a lavorare e non è successo ancora nulla. Più che per i pazienti, sono contento per me. Un’idea s’intrufola nella mia testa. Fino ad oggi, a pensare che per il turno avrei perso la partita più bella della stagione, una rabbia! Tutto tace, proviamo il giochetto. Mi dirigo verso la televisione ma cerco invano di accenderla: la presa della corrente è occupata dalla spina generale dei campanelli d’allarme dei pazienti. Non mi ci vogliono più di due secondi per decidere di staccare la spina dei campanelli e di attaccare quella della televisione. Una volta accesa, trovo il canale su cui trasmettono la partita: giusto in tempo per vedere l’Uruguai che segna! Mi scappa un urlo. Tre dei miei colleghi arrivano allarmati. Mi hanno scoperto e chissà cosa dirà il caposala. Eureka, soluzione! Cerco altre sedie anche per loro. In fondo, si potrebbe anche dire che la mia più grande passione sia solo una: il calcio. 7 ESTATE: MUSICA ESTATE: MUSICA PROPRIO SICURI CHE L’ARENA DI VERONA QUANDO CI CANTA BOCELLI NON È LA STESSA DI QUANDO CI SUONANO I RED HOT CHILI PEPPERS. COME IL SOLE ALL’IMPROVVISO - Zucchero - 1986 1/4 SIAMO di Chiara De Angelis So che molti di voi non mi hanno mai visto, ma mi aggiro sulla terra da un bel po’ di tempo. Magari avete scorto un movimento con la coda dell’occhio, ma poi più nulla, ecco quello sono io. Ho udito stralci di conversazioni, visto sorrisi smorzarsi, amori nascere, albe, aurore, tramonti, stelle; ho rubato un lettore musicale dallo zaino di qualcuno di voi e ho ascoltato le vostre canzoni, oppure le ho sentite alla radio di un taxi fermo al semaforo, le ho raccolte. Sono l’anello mancante nella catena evolutiva e ho viaggiato il mondo. NELL’ARENA DI VERONA Afosa serata di fine estate, tanti accendini si levano a sostituire il firmamento, mille voci si fondono, l’intro parte, un urlo prorompente si fa strada nella gola di tutti. BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002 HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964 IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002 IN CITTÀ Ora di punta, clacson, telefoni sorretti con la spalla mentre si fruga in borsa, vetrine invitanti, turisti sudati, drammi silenziosi. BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002 HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964 IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002 SULLA VETTA Sentieri contorti, una roulotte abbandonata, il sole battente che scotta la pelle anche se fa freddo, il sudore sulla nuca, l’inevitabile abbronzatura sul naso e i cerchi bianchi permanenti al posto degli occhilai. BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002 HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964 IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002 IN SPIAGGIA WEEK-END SULLE RIVE DEL LAGO LOCK NESS Notte, la sabbia lambita dal mare, l’acqua illuminata dai fuochi d’artificio, una birra fredda, la musica di una festa in lontananza, un falò. Alba, le nuvole cominciano a diradarsi per far spazio al sole che tra poco sorgerà dietro la montagna, la luce colpirà a fasci l’acqua scura, la nebbia si alza dal terreno, creando un alone opaco sul lago. I BELIVE IN A THING CALLED LOVE - The Darkness - 2003 I’M GONNA BE (500 MILES) - The Proclaimers - 1988 POEM WITHOUT WORDS - Anne Clark - 1987 ALL I EVER WANTED - Basshunter - 2008 JOLENE - Dolly Parton - 1973 9 ESTATE: MUSICA ESTATE: MUSICA NELL’ARENA DI VERONA In mezzo alla città in un teatro di pietra, seduti sui gradoni come romani pronti all’arrivo dei gladiatori, si accendono le stelle dalle tribune e entrano i nostri. Un boato e lo spettacolo inizia. RADIO GA GA - Queen - 1984 CREEP - Radiohead - 1992 KNIGHT OF CYDONIA - Muse - 2006 IN CITTÀ D’estate la terra si colora di verde, la natura esplode in ogni forma, l’acqua dona vita e dissetagli esploratori. D’estate in città, i muri, l’asfalto, le panchine, le auto, sono soltanto più caldi. Nella più totale desolazione si esce la sera per evitare il sole. In un mondo di macchine e cemento, di notte l’unica cosa che fiorisce è la voglia di creare mondi immaginari. JUMBO - Underworld - 1999 INSPECTOR NORSE - Tod Terje - 2014 KARMACOMA - Massive Attack - 1995 SULLA VETTA Camminare su ripide scale di roccia con la testa che si riempie di bollicine e si fa leggera, in contrasto con le gambe pesanti e i crampi che ti strappano la carne. Vedere le nuvole in tutte le dimensioni e il sole che le riempie d’ombre. Ma per arrivare fino all’obbiettivo non basta il fisico, serv la concentrazione, la testa, il cuore. La passione. SE È CON LA MUSCA CHE RAGGIUNGIAMO IL MASSIMO LIVELLO DI IMMAGINAZIONE, ALLORA NON C’È NEMMENO BISOGNO DI VIAGGIARE 2/4 di Adriano Luciano Ivan Se vogliamo parlare di arte, possiamo far immaginare un uomo in più modi, con un aumento graduale di intensità. Con la filmografia noi diamo la storia e gli interpreti, le ambientazioni, allo spettatore non serve immaginare più di tanto perché tutto quello che gli serve sta dentro allo schermo. Con il teatro il livello sale di poco, perché gli attori in scena sono prima di tutto persone, ma anche personaggi sulla scena, che si mischiano per il godimento del pubblico. Con la letteratura abbiamo bisogno di immaginare parecchie cose, visive e olfattive prevalentemente, sulla traccia che lo scrittore ci sa dare e che seguiamo per perderci nella fantasia. Ma è con la musica che raggiungiamo il livello massimo di immaginazione. Non c’è una storia già scritta, non c’è un personaggio principale, non ci sono fatti certi e non c’è nemmeno un posto preciso. C’è soltanto l’atmosfera, il contorno. ANOTHER WORLD - Chemical Brothers - 2010 INVITATION TO LOVE - CFCF - 2013 HELDEN - David Bowie - 1977 IN SPIAGGIA Il ring per eccellenza dell’estate, il banco di prova di maschi alfa con l’ormone misto abbronzante e ragazze con mini costumi che si esibiscono nella loro danza sensuale fatta di sguardi e partite a beach volley. Poi però arriva la gioventù super scialla, che di queste cose non gli frega una mazza, solo voglia di stare insieme e di divertirsi, e la musica cambia. GETTIN JIGGY WITH IT - Will Smith - 1998 INTERNATIONAL - Chali 2na ft. Beenie Manvid Bowie - 2009 PUOI DIRLO A TUTTI (DUB SESSION) - Tre Allegri Ragazzi Morti & Jacob - 2010 SULLE RIVE DEL LAGO DI LOCK NESS Fuori dalla gente, dentro la Scozia dei boschi e dei laghi, acque scure e ombre, la tenda piantata sempre a rischio di pioggia. Più che relax, questo è un posto per riflettere e mettere equilibrio. I rumori devono venire dalla vibrazione della terra, soffusi, silenziosi, per non spezzare i nostri file della mente. PLAY DEAD - Bjork - 1993 CELESTICA - Crystal Castle - 2010 OBLIVION - Grimes - 2012 11 ESTATE: MUSICA ESTATE: MUSICA LOCHNESS Ultimo posto: Lochness, voi vi starete chiedendo: “perchè siamo qui?” beh, pure io. Scusatemi ma devo aver sbagliato strada. Vabbè ormai siamo qua ascoltiamoci tre canzoni dai! BUSIRE REEL - Hevia - 1998 NI NU NI FA - Ska-P - 2008 PYRO - Kings Of Leon - 2008 Il viaggio è finito, spero vi siano piaciuti i posti che vi ho fatto visitare ma soprattutto spero vi siano piaciute le canzoni. CHIUDETE GLI OCCHI E IMMAGINE LINEA77, CAPAREZZA E I MARTA SUI TUBI ALL’ARENA DI VERONA SOLO O IN COMPAGNIA SERVE IL CLIMA GIUSTO. E LA MUSICA GIUSTA. E IL CIBO GIUSTO. Ciao a tutti, il mio nome è Matteo. Sto partendo per un viaggio un po’ particolare, volete venire? Per ogni posto che visiteremo vi consiglierò tre canzoni, pronti? Andiamo! SULLA VETTA 3/4 ORA di Matteo Deflorio ARENA DI VERONA Arena di Verona, ci siamo solo noi, immaginatevi sul palco le band e gli artisti che si alternano, bene ora chiudete gli occhi e sentite queste tre canzoni: LA MUSICA È FINITA - Linea 77 - 2013 DISPARI - Marta sui tubi - 2013 NON ME LO POSSO PERMETTERE - Caparezza - 2014 IN CITTÀ 3/4 di Giovanni Persico Forse non sarà una grande montagna, ma è la tua conquista, è il tuo Everest. Nell’immaginario collettivo la vetta è forse più vicina a quella del “Viandante sul mare di nebbia”, ma anche lo scenario dal Misma può andare bene. Se ti dicono che quello che conta è la strada non ascoltarli, però ascolta me quando ti dico di ricordarti di portare due casse e l’Ipod. O solo l’Ipod. E quando sarai in cima (anche a metà strada va bene) solo o in compagnia, serve il clima giusto. E la musica giusta. TIN FOILED - Andrew Bird- 2014 GLI ANIMALI - Mannarino - 2014 ALLE ANIME PERSE - Tre Allegri Ragazzi Morti - 2012 Siamo in città, quale? Non lo so, però immaginatevi le palazzine, i graffiti ci siete? Bene ora ascoltate queste tre canzoni: ROTTA INDIPENDENTE - Assalti frontali - 2004 SENZA PROBLEMI - Pooglia Tribe - 2000 NOTTE BLU- Frank Siciliano - 2004 IN SPIAGGIA Zihuatanejo,Messico, una spiaggia bellissima,sabbia bianca e mare trasparente, dove tutti vorrebbero essere per rilassarsi o divertirsi. Ok ora ascoltate questa tre canzoni: ASPETTANDO IL SOLE - Neffa - 1996 MEDITERRANEO - Al Darawish - 1993 EL PRESIDENTE - Modena City Ramblers - 2004 SULLA VETTA Monte Pollino, sentite il silenzio e la calma che vi avvolgono, una sensazione stupenda, prendete le vostre cuffiette e il vostro iPod e ascoltate queste tre canzoni: MOMENT OF SURRENDER - U2 - 2009 FOTO DI GRUPPO - Bassi Maestro - 1998 COLD DESERT - Kings of Leon - 2008 13 SOSTIENI SOSTIENI ALTRO ALTRO RACCOLTA FONDI 2015 RACCOLTA FONDI 2015 GIORNALE DI CARTA 14 DAI SENSO AI TUOI SOLDI! DA 6 MESI L’AVVENTURA DI ALTRO HA COINVOLTO DECINE DI PERSONE... AIUTACI A PROSEGUIRE ANCHE NEL 2015! ? 2014 - GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO - APRILE - MAGGIO - GIUGNO - LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE - 2015 - ?? Altro è nato nel febbraio 2014, grazie al sostegno della cooperativa sociale La Fenice che, insieme a Fondazione Cariplo, finanzierà i costi di stampa del giornale fino alla fine dell’anno corrente. Per il 2015 Altro è chiamato a dare prova di sé, dimostrando di poter affrontare in autonomia la propria missione editoriale. La campagna di raccolta fondi 2015 è pensata su una doppia via: coprire i costi di pubblicazione e poter dare una prospettiva professionale al lavoro dei nostri collaboratori. I giovani che hanno scelto di collaborare in maniera continuativa con la redazione potranno infatti, nel giro di 24 mesi, richiedere il patentino di giornalista pubblicista solo attraverso la remunerazione degli articoli che mensilmente vengono pubblicati sul giornale. L’obiettivo di Altro è quello di consolidare attorno al giornale un gruppo di giovani che possa accrescere le proprie competenze in un contesto culturalmente e socialmente stimolante. Per far questo, partendo da una dimensione in cui la dimensione socio-educativa del progetto rappresenta la spinta trainante dell’iniziativa, riflettendo costantemente sul senso del lavoro giornalistico e lavorando in modo proficuo alla costruzione di uno sguardo critico e collettivo su ciò che accade nel mondo, Altro si pone l’obiettivo concreto del giornalismo professionale, con la convinzione che la cittadinanza consapevole possa costruirsi proprio a partire dall’impegno profuso dai giovani sul proprio territorio. GIORNALE DI CARTA SABATO 13 SETTEMBRE 2014 - TA’ SÌ (ALBINO) FESTA DI FINE ESTATE FESTA DI AUTOFINANZIAMENTO DI ALTRO - GIORNALE DI CARTA 18.00 DA RULES LIVE 19.00 APERITIVO BERGAMASCO (TANTA ROBA BUONA) + DJ SET REGGAE PANDA SOUND 21.00 SNIPERDOGS TROG’N ROLL LIVE cose come s.o.a.d., rhapsody, guns ‘n roses, metallica, green day, pantera, dragon force e cose così rock and roll da cremona THE GOOSE BUMPS LIVE da san francisco rock’n roll e rockabilly, cioè cose come le suonavano elvis presley, gene vincent, eddy cochran, roy orbison e i the goose bumps, appunto 24.00 DJ SET DELLA CASA (FINO AD ESAURIMENTO SCORTE) SOSTIENI SOSTIENI ALTRO ALTRO RACCOLTA FONDI 2015 RACCOLTA FONDI 2015 GIORNALE DI CARTA L’ABBONAMENTO Con l’inaugurazione della Raccolta fondi 2015 offriamo la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni mese al proprio indirizzo tutte le uscite del giornale, fino fino al 31 dicembre 2015 al prezzo di 30 euro. Le copie del giornale che vengono distribuite gratuitamente sul territorio, oltre al corpus di articoli, riflessioni, recensioni e reportage dei nostri giovani collaboratori, contengono un’agenda selezionata relativa agli appuntamenti più importanti che sono programmati sul nostro territorio. In questi mesi abbiamo registrato l’esaurimento delle copie in circolazione in tempi brevissimi. La formula di sostegno tramite abbonamento ti garantisce di non perdere nessuna uscita di Altro, perché la consegna della copia nominativa avverrà di persona o tramite posta. Per abbonarsi: - www.altrogiornaledicarta.org compilando l’apposito modulo - facendo richiesta su facebook ad Altro Redazione - contattando direttamento un nostro redattore - scrivendo a [email protected] - telefonando al 320 23 39 953 LA FESTA DI FINE ESTATE SABATO 13 SETTEMBRE - TA’SÌ DI ALBINO DALLE 18.00 ALLE 02.00 I primi bagliori dell’autunno preannunciano il ritorno imminente sui banchi di scuola. Quale modo migliore per inaugurare il nuovo anno se non con l’ultima festa dell’estate, o se vogliamo la prima festa dell’anno scolastico? Dalle 18.00 alle 02.00 di sabato 13 settembre musica, cibo e beveraggio con o senza pioggia. Programma della serata Alle 18.00 live dei Da Rules che suoneranno cose come s.o.a.d., rhapsody, guns ‘n roses, metallica, green day, pantera, dragon force e cose così. Dalle 19.00 fino alle 21.00 aperitivo bergamasco (cioè tanta roba buona) con DJ SET REGGAE dei Panda Sound. Dalle 21.00 alle 24.00 live dei Sniperdogs Trog ’n’ Roll (rock’n’roll da Cremona) e dei The Goose Bumps, band di San Francisco che proporrà rock n’ roll e rockabilly (cioè cose come le suonavano Elvis Presley, Gene Vincent, Eddy Cochran, Roy Orbison e i The Goose Bumps. Appunto) Dalle 24.00 fino a quando si regge DJ SET della casa. PARTE DEL RICAVATO VERRÀ DESTINATO ALLA “RACCOLTA FONDI 2015” DI ALTRO PER COPRIRE LE SPESE DI STAMPA E PERMETTERE LA RETRIBUZIONE DEGLI ARTICOLI I GIOVANI DELLA REDAZIONE. GIORNALE DI CARTA 10 BUONI MOTIVI PER ABBONARSI AD ALTRO di Chiara De Angelis Oh, gente è partita la campagna abbonamenti di Altro! La redazione di Altro, che d’altronde altro non ha da fare se non questo, oggi vi propone un decalogo di altri buoni motivi per abbonarsi ad Altro, che non siano la convenienza e la mera compassione dei nostri familiari. 1. Puoi vedere il mondo attraverso i nostri occhi, che sono tanti e con diottrie molto diverse. 2. Puoi sempre leggerlo quando l’autobus è in ritardo, non si scarica e non si surriscalda al sole. 3. Come direbbe Pennac puoi tranquillamente saltare le pa- gine 4. Per argomentare un fatto puoi dire “l’ho letto” al posto di “l’ha detto la tv” 5. Voi non lo sapete, ma noi siamo tutti giovani e tanto belli. 6. Ci mettiamo l’anima per trasmettervi il nostro pensiero e ci impegniamo tanto per riuscirci. 7. Siamo frutto di un’ intuizione geniale. 8. Puoi portarlo comodamente in borsa. 9. Devo anche solo menzionarvi le grafiche e le copertine ogni volta diverse ma sempre stra belle? 10. Se qualcuno ha un interesse particolare per il postino, potrete aspettare con ansia il suo arrivo per la consegna. 19 INTERVISTA INTERVISTA L’UOMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: INTERVISTA AL CAMPIONE DEL MONDO DI NASCONDINO 2013 L’UOMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: INTERVISTA AL NEOELETTO SINDACO DI ALBINO Non è uno scherzo! Il Campione del Mondo di Nascondino esiste veramente, ed è di Bergamo, come Bergamo è la città dove si è svolta la gara nel 2013. Abbiamo stanato per voi questo atleta, e non è stato facile! Non è uno scherzo! Il Sindaco di Albino esiste veramente, ed è di Albino, come Albino è la città dove si è svolta la gara elettorale nel giugno scorso. Non è stato facile riuscire ad incontrarlo (vedi l’articolo a pagina 24)! COME DI CHIAMI? COME DI CHIAMI? FRMDNL. Fabio, di cognome Terzi. QUANTI ANNI HAI? QUANTI ANNI HAI? 26 e camperò cent’anni. 43 e li compio il 10 luglio. COME STAI? COME STAI? Diciamo che ho appena fatto un lavoro in altura per migliorare le mie prestazioni aerobiche in vista del prossimo campionato del mondo che si terrà ad Agosto. Ora sono al 72% del mio potenziale. Molto bene, sono una persona molto ottimista. DOVE ERI QUANDO HANNO DICHIARATO LA TUA VITTORIA? DOVE ERI QUANDO HANNO DICHIARATO LA TUA VITTORIA? di Luciano Cristiano Ero su una balla di fieno ad esultare con tutti i miei compagni di squadra, che hanno dato il meglio di sé. DOVE SARESTI ANDATO IN CASO DI SCONFITTA? Essendo molto competitivo in qualsiasi cosa che faccio, non pensavo di poter perdere. 20 di Miriam Noris Mi trovavo nella sede della Lega Nord, con i componenti della mia lista civica e di Forza Italia. Per la dichiarazione ufficiale invece ero nella hall del comune, di fronte al pannello luminoso. DOVE SARESTI ANDATO IN CASO DI SCONFITTA? A casa, dalla mia famiglia. 21 INTERVISTA INTERVISTA PENSI CHE L’AVER VINTO CAMBIERÀ LA TUA VITA? PENSI CHE L’AVER VINTO CAMBIERÀ LA TUA VITA? Dopo aver vinto la foglia di fico d’oro, messa in bacheca con gli altri trofei, sì: la mia vita è cambiata. In peggio. Ora che sono molto famoso e sempre più ricercato nell’hinterland bergamasco e nei campi di rugby di tutto il mondo, mi è sempre più difficile mimetizzarmi e nascondermi.. Come impostazione no: il mio stile di vita rimarrà lo stesso, sebbene avrò sicuramente meno tempo per la famiglia e il mio lavoro. QUALE È IL TUO LAVORO PRINCIPALE? QUALE È IL TUO LAVORO PRINCIPALE? Il mio lavoro principale è sporcarmi le mani di olio, nascondermi tra i metalli (ferrosi e non), tra le carcasse di auto, sempre in cerca del tanto lavoro che ormai non si vede più. Quindi, per qualsiasi informazione, non esitate a farmi contattare. Gestisco una piccola ditta meccano-tessile, in particolare ci occupiamo della revisione dei telai tessili. COSA FAI QUANDO GLI ALTRI RIPOSANO? COSA FAI QUANDO GLI ALTRI RIPOSANO? Mi riposo pure io. Mimetizzato sotto il pelo del mio cane, per affrontare al meglio le sfide di ogni giorno. Dormo pure io! Non faccio pennichelle pomeridiane, perciò dormo durante la notte, di media sei ore e al mattino alle sette sono sveglio. USI LA BICICLETTA? USI LA BICICLETTA? Sì anche se ormai la uso sempre meno, viste le strade e gli automobilisti. È sempre più un pericolo anche per chi ha molta esperienza. Faccio appello ai comuni: bisogna credere in questo mezzo e tutelare la bicicletta e il ciclista. La usavo. Ora ho paura del traffico. Però mi sposto ancora molto a piedi. E vado anche a correre. QUALI SONO I TUOI PASSATEMPI? QUALI SONO I TUOI PASSATEMPI? Essendo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, avete qualcosa da consigliarmi? Sicuramente la storia e l’arte. Mi affascina soprattutto la prima guerra mondiale. Grazie ad un paio di associazioni ho avuto anche varie possibilità di perlustrare alcuni territori e riesumare testimonianze concrete di cui sempre mi colpisce l’aspetto umano. Inoltre possiedo un piccolo museo personale, nonostante abbia donato numerosi oggetti al museo degli alpini. COME PENSI LA TUA CITTÀ IDEALE? COME PENSI LA TUA CITTÀ IDEALE? La città non deve essere fatta su misura per me ma deve essere di tutti. Spererei che ci fosse molto dialogo tra i cittadini e più accessibilità alla cultura. Purtroppo, nonostante il mio ottimismo, non riesco a focalizzare qualcosa di perfetto. Trovo difficile arrivare a una visione organica e complessiva, c’è sempre qualcosa che sfugge. Spesso si lavora per situazioni singole o settori e si cerca solo alla fine di ottenere un quadro completo, ma ciò è quasi impossibile. Nella mia vita ho avuto la possibilità di viaggiare, ma nemmeno in Francia o in Inghilterra ho riscontrato una vera “città ideale”, non credo che possa esistere. Tuttavia in alcuni territori inglesi ho raffrontato una realtà diversa, in cui esisteva una logica architettonica e urbana. Ad Albino questo non è possibile, dato il territorio disomogeneo e la caoticità dello sviluppo urbano e architettonico. Probabilmente per me la città ideale è la polis greca. QUAL’È IL LUOGO PIÙ STRANO DOVE TI SEI MAI NASCOSTO? QUAL’È IL LUOGO PIÙ STRANO DOVE TI SEI MAI NASCOSTO? Da buon camaleonte quale sono, non vi rispondo. Ma vi domando: quale è il luogo più sicuro oggi se, con tutta la cattiva informazione che c’è a livello mediatico, nessuno è più salvo dal giudizio e dagli occhi della gente? Presumo sopra l’armadio del nonno, uno di quegli armadi imponenti, con la cornice decorata posta sopra le ante. Quando sono sceso ero pieno di polvere! COSA VORRESTI DIRE AL TUO ALTER EGO? COSA VORRESTI DIRE AL TUO ALTER EGO? Di ricoprire al meglio il proprio ruolo, con un onesto lavoro. Direi anche di cercare il dialogo con l’opposizione e creare le migliori opportunità per il paese, credendo nei giovani e nelle loro potenzialità. SE TI REGALASSERO UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA... Lo regalerei a una di quelle tante persone che oggi continuano a non credere nel nostro paese e vogliono andarsene. 22 Ma sei proprio tu? O sono proprio io? SE TI REGALASSERO UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA... Se non dovessi tornare più… Beh… Sicuramente un biglietto per la Scozia. 23 CRONACA Milano, Italia SE OGGI FOSSE IL 14 FEBBRAIO 1972 di Giorgio Leali Venerdì 13 giugno, ore 20:00. Milano, Esselunga di viale Umbria: la mia giornata lavorativa è quasi finita e il weekend è sempre più vicino. Combattere il taccheggio in un grande supermercato è un lavoro piuttosto noioso, lo devo riconoscere. Avrei preferito fare altro, magari il poliziotto, invece eccomi qui: a sgridare i ragazzini prima che ricevano sonori ceffoni dai loro genitori, a umiliare qualche poveretto tra gli sguardi di disapprovazione delle signore con il carrello e a recitare il testo dell’articolo 624 del codice penale come se fosse il mio unico credo: “Chiunque s’impossessa della cosa mobile et cetera et cetera”. Ma scusatemi, sto divagando, dicevamo: sono le otto di sera e mi trovo davanti un uomo con un paio di baffi biondi, una faccia che non mi è nuova e una borsa che mi insospettisce. In cassa ha pagato solo qualche articolo alimentare e la cosa mi convince poco, decido quindi di fermarlo e gli chiedo di aprire la borsa. Senza fare storie l’uomo obbedisce alla mia esortazione e scopro due paia di boxer, un paio di cesoie e del concime per piante: vorrei far finta di niente e lasciare che il weekend cominci ma la mia posizione me lo impedisce, così chiamo i carabinieri. Quando gli agenti entrano nel supermercato e vedono il colpevole non credono ai loro occhi: “Ma è Vallanzasca! Non ci posso credere!” urla uno di loro con lo stesso entusiasmo di un bambino la mattina di Natale. Solo ora realizzo di aver fermato il più grande bandito della storia del crimine italiano. Se oggi fosse il 14 febbraio 1972 anziché il 13 giugno 2014, i giornali mi definirebbero un eroe, ma forse, vista la mia scarsa abilità con le armi da fuoco, è meglio così. CRONACA Fiobbio, Italia CRONACA Albino, Italia QUANDO LA DEMOCRASSIA È PARTECIPASSIONE di Miriam Noris DALDIARIO DI BORDO DI UNARAGAZZAINTRAPRENDENTE CHE PERÒ FINISCE PER PERDERE UNA MATTINATA ESTIVA. MENO MALE CHE ALMENO PIOVEVA Sono le nove di mattina, ho dormito poco, sembro uno zombie e continua a diluviare. Vorrei solo continuare a dormire, ma oggi intervisto il neoeletto sindaco Fabio Terzi. Non posso permettermi di fare brutta figura con un persona così importante. Inoltre, da questo incontro potrebbero dipendere le sorti di Altro. Perciò mi faccio forza e inizio a pensare positivamente. Mi avvio verso Albino, sorprendendomi di trovarmi entusiasta. Entro in comune, salgo le scale, cerco e trovo l’ufficio del sindaco. Mi avvicino. “Il sindaco Fabio Terzi è assente per un urgente sopralluogo sul territorio. Rientrerà il prima possibile”. Oh. Ok. Mi siedo. Una ragazza intraprendente non molla mai, nemmeno di fronte agli imprevisti più tosti. Passano i minuti. Rileggo le domande dell’intervista. Gli devo dare del tu. E se si arrabbia? E quando gli chiederò se usa la bicicletta, riderà? La mia mente pensa a tutte le possibili reazioni del mio interlocutore di fronte alle geniali domande che abbiamo preparato. Le segretarie parlano tra loro: ci dev’essere stata una frana. Accidenti! E poi, eccolo. Ho atteso per un’ora e mezzo il mio momento di gloria e a lui son bastati centoventi secondi per rispedirmi a casa. Questioni di potere e questioni di innegabile priorità. Peccato, l’intervista era davvero carina. (N.d.R. Il Sindaco ha successivamente dato la sua disponibilità per realizzare l’intervista due giorni dopo. La potete leggere nelle pagine precedenti. Quel giorno a causa della forte pioggia il SIndaco era stato chiamato urgentemente per un sopralluogo a valutare la possibilità di evacuazione di alcune famiglie dalle loro abitazioni.) 24 di Silvia Testa Domenica 8 giugno ho fatto la scrutatrice a Fiobbio, dalle 7.00 all’ 1.00 di notte, seggio 14. Il primo dato che mi ha colpito è l’astensionismo, credevo che almeno alle comunali la gente fosse più spronata a partecipare e invece pochissimi giovani sono venuti ai seggi. Osservando bene i dati ho notato che mancava anche la fascia d’età fra i 35-45 anni, probabilmente i genitori dei ragazzi che non hanno votato. Credevo anche fosse una cosa semplice votare: ci si informa, si capisce quale programma elettorale condividiamo e poi si vota con una bella X sulla lista. Se vogliamo esagerare e siamo al primo turno possiamo perfino esprimere due preferenze ovvero scegliere una donna e un uomo che più ispirano fiducia e abbiamo finito (una donna e un uomo, non due uomini e nemmeno due donne, così vuole la par condicio). Si chiude la busta (come meglio si riesce visto che per molti sembra più difficile di un origami), che poi va infilata nello scatolone e si ritira la tessera elettorale. Tutto fatto e pronti per andare a casa. 10 minuti, esagerando. Purtroppo non è stato così semplice. Mi sono resa conto che per alcune persone votare è un problema. Non è possibile aprire le schede elettorali e vedere tali nefandezze! Siamo nel 2014, è esattamente 69 anni che si vota e ci sono ancora persone che scrivono le preferenze quando non servono, che le mettono ma sotto il simbolo sbagliato e che addirittura sbagliano nomi (Rensi al posto di Renzi, Tersi al posto di Terzi, Picciotto al posto di Piccione, Campagna o Canpana al posto di Campana, Cultura al posto di Coltura). Ci sono pure quelli che votano alle comunali i candidati nazionali, mentre scrivono Zanga per le elezioni europee. Addirittura Berlusconi e Salvini alle amministrative. Ma la politica cos’è? Non è forse informazione e partecipazione? No no, forse è informassione e partecipassione. 25 CULTURA Libri CULTURA Musica di Chiara De Angelis QUANDO I BOLLENTI SPIRITI NON PASSANO SE SVENTOLI UN VENTAGLIO,CI SI PUÒ FARE ARIA CON LE PAGINE DI UN HARMONY Nel 2012 ha fatto molto scalpore la pubblicazione di un ormai troppo noto romanzo erotico e la cosa mi ha lasciato un po’ perplessa. Ma non esistevano già libri erotici piuttosto famosi? Basti pensare a Histoire d’O o Lolita. Ma esistono anche dei libri che nessuno ha mai considerato più di tanto, vuoi che sia perché non pubblicizzati o magari perché venduti solo in edicola, fatto sta che esistono e sono frutto di una collaborazione tra Mondadori e Harlequin, una casa editrice canadese… Dai che il nome lo conoscete: sono gli Harmony! Trame intricate, amori esotici e impossibili, il bel tenebroso e il triangolo amoroso sono gli ingredienti tipici del romanzo rosa che diciamocelo, piace e parecchio. Chi non ha mai immaginato di essere la bella protagonista avvinghiata al pirata di turno? Letture da spiaggia le chiamo io, ma vanno più che bene anche in coda al supermercato o in macchina nel parcheggio fuori scuola mentre aspetti i figli. Sono letture leggere e non impegnative. Ma credo che come tutti i libri, possono lasciarvi con un’emozione in più sotto il sole d’estate. E se proprio il genere piace, gli Harmony si sviluppano in tante collane per i gusti più esigenti, dal genere erotico a quello passionale, da quello romantico a quello dal sapore più fantasy. Insomma, di tutto un po’. Cari miei, il mio consiglio è questo: li pagate un terzo di un libro normale e se il volume che state leggendo ha un seguito, non bisogna nemmeno aspettare anni per averlo: escono più di 30 titoli al mese. Doppio risparmio, di tempo e di denaro. Potreste trovarli belli almeno quanto gli acclamati best seller. Io ve l’ho detto, che mi ascoltiate o meno, quest’estate spegnete i cellulari e prendete in mano un libro. Buona lettura a tutti. di Filippo Oggionni ATTUALITÀ SECONDO UNA CAPA RICCIA Se Caparezza ti sbatte in faccia i problemi dell’Italia, lo fa ridando speranza al pubblico con i suoi adrenalinici pezzi rap. Il 22 aprile 2014 Michele Salvemini, in arte Caparezza, rilascia il suo sesto album, intitolato “Museica” di cui è per la prima volta produttore (sotto etichetta Universal). Dal punto di vista musicale, il disco – prorompente fin dalle prime canzoni – stupisce con l’impressionante varietà dei suoni utilizzati. L’artista mischia in questo enorme “pot”, composto da 19 tracce, un incredibile numero di sonorità: si spazia dal classico beat anni sessanta a basi spinte rock/hard rock, dall’elettro punk al reggae con una punta di funk e folk. Molti rapper italiani si somigliano per quanto riguarda la metrica e gli atteggiamenti, ma Caparezza compone parole e note con uno stile inconfondibile, grazie al quale il nuovo disco non è semplicemente un ottimo prodotto a livello musicale, ma anche una valida prova della ricerca di un punto di contatto tra artista e ascoltatore. Il tema principale di Museica è l’arte. Il disco è un allestimento di 19 quadri di cui ognuno ha la sua rilevanza e trasmette un preciso messaggio. Il Capa fornisce all’ascoltatore uno spaccato della realtà italiana. Le tematiche, però, sono alleggerite da un velo di ironia e supportate da numerose citazioni - di ambito artistico, filosofico e letterario - che pretendono qualcosa in più che un semplice ascolto divertito. La politica rimane ancora un hot topic per Caparezza e in questo viaggio, dalla durata complessiva di un’ora abbondante, si psicanalizza un paese logorato dalla violenza, dall’indifferenza e dall’incoerenza. L’arte e la musica sembrano gli unici strumenti per scappare dal grigiore di un sistema apparentemente insanabile: in questo modo uno dei più grandi rapper italiani, con il suo nuovo album, offre un’imperdibile opportunità per guardare dall’alto le difficoltà di un Paese e capire gli errori di un popolo, fornendo al pubblico un punto di partenza per tornare a sognare. 27 CULTURA Cinema CULTURA Cinema di Gianluca Ravanelli di Chiara De Angelis L’ESTATE È IL SOGNO DI TUTTI, TRANNE CHE PER HARRY POTTER SE SCORSESE INCONTRA DI CAPRIO Il nostro amico maghetto odia l’estate. Da quando ha iniziato a frequentare Hogwarts, è l’unico periodo dell’anno in cui è obbligato a starsene con i Dursley, i suoi zii. Trattato in modo disumano da una famiglia babbana che lo tirannizza perché non capisce il suo mondo, e perciò lo teme; isolato, praticamente in esilio dalla realtà dove si sente a casa, dove sa che può realizzarsi come persona. L’estate non è per forza il sogno di tutti, anche se la maggior parte di noi lo dà per scontato. È una questione culturale: è opinione comune che l’estate sia da associare alle idee di viaggio, divertimento, pausa, riposo, movimento e anche flirt. Ma Harry non è affatto d’accordo: lui preferirebbe di gran lunga starsene a scuola a trasformare procioni in sgabelli, scorrazzare per il castello nascosto sotto il mantello dell’invisibilità e scoprire l’ennesima trama escogitata da Tu-Sai-Chi. Per lui il centro della vita è là, tra quelle mura. Sembra paradossale, ed è forse tra le ragioni del successo di quella storia: la trasformazione in mito di una realtà quotidiana, di un’esperienza così comune e condivisa come la scuola. Notando queste differenze, qualcuno potrebbe chiedersi perché e com’è che abbiamo esiliato dal resto delle stagioni, ciò che l’estate ci offre in una sola stagione dell’anno. Per le ragazze come me nate nei primi anni novanta, dal ’97 in poi il nostro futuro marito aveva già un volto e un nome altisonante. Da un regista che ha diretto grandi film come Taxi driver, Quei bravi ragazzi e L’età dell’innocenza cosa ci si può aspettare? Sono cosciente che queste due frasi messe lì a casaccio non si incastrano per niente, ma se il regista è Scorsese e il suo attore feticcio è Di Caprio è tutta un’altra storia. Questi sodalizi ci insegnano che quando due grandi lavorano insieme il risultato è uno spettacolo impagabile, basti vedere la coppia Burton-Depp, Fellini-Mastroianni. Uno dei loro ultimi lavori è incentrato su un ospedale psichiatrico di massima sicurezza, un thriller psicologico che lascia col fiato sospeso fino all’ultimo e anche quando arriva la fine tu non sai e puoi dare la tua interpretazione, che cosa intrigante! È il film perfetto da guardare durante un temporale estivo, suspence artificiale e colonna sonora home made, non è necessario nemmeno un impianto hi-fi per lasciarsi avvolgere dal suono. Amanti del thriller intrippante se ve lo siete persi rimediate perché son due ore spese molto bene. CULTURA Musica CULTURA Francobolli di Adriano Luciano Ivan di Filippo Oggionni ESISTE UN PICCOLO FILM DEDICATO A TUTTO QUELLO CHE SUCCEDE A SCUOLA, MA FUORI DALLA SCUOLA ANTROPOLOGIA DI UN CONCERTO: DIMMI DOVE VAI E TI DIRÒ CHE FAI Quando al posto di gustarti un gelato, lecchi i francobolli per l’ennesima cartolina vista mare Scena classica da vacanza al mare: tua madre vuole mandare la cartolina alla nonna che sennò ci rimane male e già sai che ti toccano delle ore davanti alle colonnine girevoli a decidere se è meglio la foto della spiaggia o il cane con il cappellino. Alla fine si va alla cassa: la cartolina più il francobollo (questo grazie a Dio non lo dobbiamo far scegliere a lei). Ebbene, se vi sembra che in questo caso già siamo al limite dell’assurdo, cosa ci direte dopo aver sentito parlare di un signore che di nome fa Friedensreich Hundertwasser? Forse quest’uomo, artista poliedrico del secolo scorso, con una forte attitudine a riflettere sull’equilibrio tra natura ed essere umano, un giorno si è svegliato nella sua casa interamente ecosostenibile costruita in una valle incontaminata (di sua proprietà) in Nuova Zelanda, con la voglia di spedire una cartolina alla figlia in Austria. Scelta la cartolina, ecco il dilemma del francobollo. Chi avrebbe mai detto che Hundertwasser non avrebbe trovato nemmeno un francobollo di suo gradimento? Fu così che l’artista ha trovato il suo valido motivo per iniziare un’opera: dipingere, sì. Dei francobolli. Uomini che si abbracciano e mondi incontaminati. Il tutto in ventisei piccole opere d’arte: davvero troppo belli per essere attaccati soltanto sulle proprie cartoline. L’artista propose i propri capolavori agli enti postali di tutto il mondo, un po’ perché l’arte non ha confini, un po’ perché non sarebbe stato poi così male che tante persone potessero ricevere un tocco d’arte nella propria cassetta postale. State attenti quando leggete le cartoline della vacanze estive: tredici dei suoi francobolli furono stampati sul serio. L’estate è anche tempo di concerti. Ecco qui alcuni luoghi nei quali si riuniscono (quasi) sempre le stesse persone. Il sottopalco. Qui si possono trovare i fan più ostinati, che si mettono in coda per l’entrata diversi giorni prima del concerto. Solitamente armati di una canadese e di tanta caparbietà, questi fanatici aspirano a raggiungere il palco per poter successivamente vantarsi di aver sfiorato un cantante da qualche decina di milioni di dollari. Il mixer. Luogo in cui solitamente staziona un tecnico del suono dalla barba incolta e dalla maglietta intrisa di birra, il mixer è un posto in cui si incontrano differenti figure, dai dj di provincia agli aspiranti ingegneri del suono, personaggi molto diversi ma accomunati dal desiderio di imparare a utilizzare un mixer da 64 canali. O magari si tratta solo di ragazzi che vogliono godersi lo spettacolo comico del fonico esasperato, alle prese con i capricci di qualche anonima rock band. Il sottocassa. E’ importante premettere che l’attrazione del sottocassa è direttamente proporzionale al numero dei Watt dell’impianto di amplificazione. Qui si ritrovano i fan più disparati, tra cui punk settantenni (sempre più sordi), jazzisti capitati non si sa come a un concerto metal e rastafariani di ogni nazionalità. Non importa la corrente musicale dalla quale ci si fa trascinare: è fondamentale che si inizi a pogare ogni 5-7 minuti. 29 LA TUA PUBBLICITÀ SU ALTRO (PER INFO 320 23 39953 [email protected]) BERGAMO - PARCO GOISIS - 21 SETTEMBRE GRAZIELLIADI 2014 6° EDIZIONE - LA LEONARDESCA DOMENICA 21 SETTEMBRE DALLE 14:00 ALLE 19:00 AL PARCO GOISIS DI MONTERESSO PER LA SESTA VOLTA GRAZIELLE PROVENIENTI DA TUTTO IL PIANETA RAGGIUNGERANNO BERGAMO PER SFIDARSI IN MIRABOLANTI DISCIPLINE REGOLE DI BASE 2 FANTINI PER OGNI GRAZIELLA RUOTE AL MASSIMO DI 20” LA GIURIA HA SEMPRE RAGIONE L’ISCRIZIONE È GRATUITA INFO E ISCRIZIONI [email protected] FACEBOOK.COM/GRAZIELLIADI GRAZIELLIADI.BLOGSPOT.COM *** SQUADRA PIÙ COREOGRAFICA *** GRAZIELLA PIÙ TAMARRA *** PARTECIPANTE PIÙ GIOVANE .JPG LE ILLUSTRAZIONI DEL MESE> ALT= <p>Tutte le immagini di questo numero sono fotografie di tuffi scattate durante il Red Bull Cliff Diving World Series, tranne l’immagine di copertina che ritrae uno dei tatuaggi di Amanda Wachob.</p> <p>Dal 2009 il marchio Red Bull organizza il Red Bull Cliff Diving World Series, l’unica competizione internazionale di cliff diving. Si tratta di uno sport estremo praticato a livello professionistico da non più di una ventina di persone al mondo. Immaginate d’essere sul ciglio di una scogliera alta 27 metri (più o meno un palazzo di dieci piani). Immaginate di buttarvi giù da quell’altezza facendo avvitamenti e salti mortali. Tre secondi in caduta libera dove si raggiungono tra gli 85 e i 100 km orari. Questo è il cliff diving, i tuffi dalle scogliere. Nonostante sia uno sport recente la sua origine è abbastanza antica e risale agli anni attorno al 1770. Qui cominciano i nomi strani: Kahekili, Lele Kawa, Maui e anche Lanai. Le leggende locali narrano che Kahekili II, venticinquesimo nonchè ultimo re di Maui, era solito praticare il Lele Kawa. Maui è una delle isole delle Hawai. Dopo Kahekili II non ci fu più nessun re a Maui perchè Kamehameha (ecco perchè Dragon Ball... ) riuscì a conquistare l’intero arcipelago e fondò il Regno delle Hawai. Ma torniamo a Kahekili II. Kahekili II era un tipo strano. Si era fatto dipingere con l’inchiostro nero tutta la metà destra del suo corpo. Il suo nome vero era Kahekilinuiʻahumanu ma decise umilmente di cambiarlo in Kahekili, che in Hawaiano significa Dio del Tuono (Kane-Hekili). Per passare il tempo e per ricordare al suo popolo che lui non era un uomo ma una divinità, era sua abitudine ogni mattina, appena sveglio e prima di colazione, sgranchirsi con il Lele Kawa. Il Lele Kawa è il tuffo dalla scogliera. Nulla di particolarmente impressionante se non fosse che a Lanai, una delle isole hawaiane preferite da Kahekili II e che era riuscito a conquistare, le scogliere arrivano ad essere alte fino a 400 piedi (poco più di 100 metri). Ancora oggi le scogliere a sud-ovest di Lanai vengono chiamate Kahekili’s Leap (Il salto di Kahekili). Nella sua immensa magnanimità, il soprannaturale regnante decise che tutti i suoi guerrieri, in segno di coraggio e leatà, dovevano praticare il Lele Kawa.</p> </p> Amanda Wachob è una artista, pittrice, tatuatrice che lavora a Brooklyn (New York). Non pratica abitualmente il Lele Kawa.</p> CONTATTI WEB & SOCIAL ACCOUNT web site: http://www.altrogiornaledicarta.com facebook: www.facebook.com/redazione.altromensile COME CONTATTARCI email: [email protected] (risponde Luciano Cristiano) TROFEI IN PALIO GRANDE CAMPIONE GRAZIELLIADI 2014 CLIFF_DIVING <IMG SRC:HTTP:// ALLESTIMENTO PIÙ LEONARDESCO QUANDO E DOVE TROVARCI via Duca d’Aosta 17, Albino; ogni giovedì alle 17.00 INCIDENTE PIÙ SPETTACOLARE DOWNLOAD ALTRO NUMERO 03 http://ftp.coopdiagramma.org/altro/Altro03.pdf *** *** PEGGIOR PRESTAZIONE ALTRO È FATTO DA La Fenice Società Cooperativa Sociale ONLUS *** ... ALTRI PREMI A ESTRO DELLA GIURIA CON IL CONTRIBUTO DI DISTRIBUITO IN COLLABORAZIONE CON 31 ALTRO GIORNALE DI CARTA