giornale di carta

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#05 - GIORNALE DI CARTA
SOSTIENI
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RACCOLTA FONDI 2015
GIORNALE DI CARTA
INTERVISTA DOPPIA A
FABIO TERZI - SINDACO DI ALBINO
VS
IL CAMPIONE DEL MONDO DI NASCONDINO 2013
ESTATE
CONSIGLI, RIFLESSIONI, ACCADIMENTI, CRONACA, CULTURA
MUSICA, L’AUTUNNO SI AVVICINA
EDITORIALE
Cartolina postale
Ti scrivo da sotto la tenda
Mentre muore il giorno d’estate
Un’abbagliante fioritura
Nel cielo appena azzurrino
Una cannonata lampeggiante
Sfiorisce prima d’essere nata
Guillame Apollinaire
2
Altro, anno I, numero 5
Supplemento numero 5 a “Il Tambor per non perdere la trebisonda”
Registrazione n. 25 del 12.12.2013, Tribunale di Bergamo.
Direttore responsabile Paolo Aresi.
MI TUFFO O NON MI TUFFO?
di Luciano Cristiano
Altra copia di Altro. Numero che abbraccia tre mesi, per accompagnarvi in
vacanza. Apriamo con un appello ai lettori: è aperta la campagna abbonamenti,
per chi vuole sostenerci sorseggiando una bevanda fresca d’estate ed esser
sicuro di non perdere neanche una copia del nostro giornale, fino a quando
sarà il momento di cercare una buona lettura davanti al tepore del camino
d’inverno. Si apre la campagna abbonamenti mentre riposa la città. E anche
in aperta campagna è il momento giusto per sostenerci, contando pure che
con una copia di Altro sul vostro sofà, lascerete le vostre abitazioni al sicuro
dai topolini della favola che, come sapete, d’estate, scambiandosi le tane,
fanno bagordi nelle ricche dispense. Il nostro gatto di copertina salterà fuori
quando serve e quando meno lo si aspetta. A dar zampate. Al punto giusto.
Ora, sappiamo di certo che qualcuno dei nostri lettori si sta godendo la
villeggiatura mentre qualcuno è già di ritorno. Qualcun altro invece è nel bel
mezzo del suo viaggio. Qualunque sia il vostro caso, siamo la vostra vedetta.
Questo intero numero è di sentinella su uno scoglio. Come un tuffatore che
dice più o meno così.
Sono solo sullo scoglio. Mi tuffo o non mi tuffo? Certo è un volo a capofitto.
E chi mi dice cosa c’è lì sotto? Salto in lungo, salto dritto. Proprio no, non
voglio trovarmi con un osso rotto. Ci siamo, non si torna indietro. Non siamo
mica su un trampolino elastico o su una piattaforma così sicura, con la sua
forma netta e piatta. Un, due, tre. Niente sincronismo, nessuna carpiatura.
Solo l’ebbrezza di un tuffo amatoriale. Stop. Tutte queste chiacchiere prima
del salto mi irrigidiscono: meglio non pensarci e lasciarsi cadere con
naturalezza. Migliaia d’anni perché una scimmia scendesse dagli alberi e ora
pochi millesimi di secondo per fare una mezza buona figura tra il pesce e
l’uccello e, finalmente, cavarsi dall’impaccio della salita su questa scogliera.
Hop e poi ciuff.
Distinguere l’istinto dalla paura è la sfida del tuffatore. Scegliere l’impeto
del lancio e ingoiare la fifa del vuoto. Tutto in un semplice rapido passo e
si varca la soglia. E poi giù, a riempire l’interminabile spazio del dirupo
e del precipizio, che si può solo colmare con un urlo tremendo che poi si
interrompe. Spruzzo, sbuffo e sguazzo in acqua. Dopo che il corpo come una
freccia rompe la superficie del liquido, tutto attorno si riempie con il rumore
dell’acqua e il gorgoglio delle bolle. Una sensazione rassicurante, come di
liquido amniotico. Risalgo. Respiro. Apro gli occhi e già vedo gli spigoli dello
scoglio per arrampicarmi di nuovo. Sì, voglio fare un altro tuffo. Intanto, in
spiaggia, in tanti si sventolano con le pagine di un Altro giornale di carta.
Altri ancora si fanno ombra per guardare nuove acrobazie. Noi ci siamo
tuffati. Ora aspettiamo il vostro tuffo tra le nostre pagine. Fatelo di testa. A
bomba. O con un paio di capriole.
3
ESTATE
ESTATE
2/7
PENSIERI AL POSTO DI GUIDA IN CODA IN A4
di Gianluca Ravanelli
Mario, sei in colonna in A4, per raggiungere Livorno, con la tua famiglia.
Betti, tua moglie, si lamenta che quest’anno la gente è isterica. Clacson
suonano ovunque: siete in fila uno dietro l’altro da ore; e i bambini con il
nonno, sui sedili posteriori, indulgono in un sonno rarefatto e inquieto.
Hai dell’amaro in bocca. «Mi danno giusto un paio di settimane all’anno di
vacanza, se mi va bene, e me le fanno pure sudare, manco fossi un animale».
L’amarezza si scioglie lentamente in polemica: «È tutta qui la ricompensa per
tutto un anno a sgobbare dietro quella cazzo di scrivania in quel cazzo di
ufficio semibuio?».
Quando eri giovane avevi dei sogni, Mario. «Volevo fare il fabbro... Pensa che
bello dare forma alle cose, far scorrere il metallo bollente», un sorriso ti sfiora
le labbra, mentre ricordi cosa avresti voluto fare della tua vita; prima che
l’insistenza di un clacson dietro la tua auto ti faccia ripiombare nel presente.
«Se facessi il fabbro non me ne fregherebbe così tanto di andare in vacanza.
Penso che sarei più felice, avrei molte soddisfazioni. Potrei decidere io
quando spararmi qualche vacanzina, piccolina, non per forza d’estate... e
quando invece riempirmi di straordinari perché ho voglia di darci dentro.
Sarebbe bello».
3/7 PENSIERI
SUL SEDILE POSTERIORE IN CODA IN A4
di Simone Carrara
Mentre mio nonno dorme e il mio papà Mario sta facendo discorsi strani
con la mamma cerco di convincere mio fratello che la macchina perfetta per
l’estate è la Volkswagen Eos perché è una cabrio moderatamente spaziosa,
bella da vedere e da guidare. D’estate schiacci un bottone, e come per magia
vedi un bel cielo azzurro sopra di te, a volte ti viene voglia di uscire dal posto
della capote e provare a toccarlo. Quando hai caldo, grazie alla Eos non è più
un problema! Perché hai tre alternative:
1) l’aria normale
2) il climatizzatore automatico
3) aprire la capote
1/7 ANCHE I PROFESSORI VANNO IN VACANZA
E OGNI
TANTOSUCCEDEDIINCONTRARNEUNOFUORISERVIZIO
di Nicola Crippa
Per uno stimato professore di una storica scuola di Bergamo l’estate
significa vacanza. O forse qualcosa in più. Ecco lo stralcio di una piacevole
conversazione di pochi giorni fa.
Prof: “E così la scuola è finita anche quest’anno e come ogni anno è una
giornata di festa e di lacrime. È una giornata che gli studenti aspettano
tutto l’anno e rappresenta una grande liberazione. Per me l’ultimo giorno
di scuola è da sempre il tempo dei bilanci. Si pensa a quel che è stato,
alle relazioni maturate con gli studenti. Che cosa si sono portati a casa
dal mio insegnamento? Speriamo che i miei alunni si divertano almeno
quest’estate!”.
Nicola: “Almeno quest’estate, dice? Sembra che l’estate sia l’unico periodo
dell’anno in cui i ragazzi si divertano, stando a quello che dice, caro
professore!”
Prof: “Hai ragione, Nicola! A volte non mi rendo neanche conto di ciò che
la mia mente mi porta a pensare! Quest’anno con i miei studenti mi sono
emozionato, ho capito molte cose che prima giudicavo erroneamente
sbagliate, siamo andati in gita almeno quattro o cinque volte, ho avuto modo
di spiegare loro i valori più importanti della vita, almeno i più importanti
dal mio punto di vista. Basta! Non spero più che si divertano almeno
quest’estate: semmai che riescano a divertirsi anche in vacanza!”.
Nicola: “Professore, volevo chiederle… Non sono riuscito a porle la
domanda canonica che avevo pensato per la nostra chiacchierata… Il suo
flusso di coscienza mi ha trascinato oltre, ma spesso mi domando: chissà
cosa significa per la gente l’estate! E poi, quante estati esistono? Come
sempre mille punti di vista, interessi, caratteri, esperienze di vita”.
P.S. Peccato che non sia più in commercio!
P.P.S. È la macchina del mio macellaio di fiducia.
4/7
NON SEMPRE È CHIARO CHI FESTEGGIA COSA
di Elisa Coria
Siete mai stati in Spagna a luglio? Un caldo bestiale.
Afa, tanto che non si riesce a respirare. Ogni movimento costa fatica e sudore.
Di tutta la Spagna, questa è certamente la città più torrida. E nonostante
questo, riesce comunque ad attirare turisti e curiosi. Una folla immensa che
si accalca per le strade. Polvere, sabbia, caldo, vino, urla, risate. Centinaia di
persone che ballano e si divertono. Si radunano tutti qui per la grande festa
dell’estate.
I più temerari sono già pronti, vestiti di tutto punto, camicia bianca e
fazzoletto rosso al collo.
Ma che cosa avranno mai da dimostrare mettendosi a correre per le vie di
Pamplona alle otto del mattino?
Eccoli lì, giovani sconsiderati in cerca di gloria.
Aspettano solo me.
Dietro al recinto scalpito, sono pronto a scaraventarmi fuori, a testa bassa, e
a travolgere chiunque si trovi sulla mia strada. I miei zoccoli raspano il duro
selciato. Sono un toro, cazzo. Ora basta. È il momento di dare a tutta questa
gente una piccola lezione di realtà: se rompi le scatole al toro, becchi le
corna. E se ti vesti di rosso, peggio per te.
I cancelli si aprono. Comincia la corsa.
E vedremo chi fa “fiesta”!
5
ESTATE
5/7
DISSERVIZI ESTIVI IN OSPEDALE A BERGAMO
ESTATE
di Chiara De Angelis
Alle donne mediamente tra i 45 e i 50 anni avviene un cambiamento
fisiologico, noto come menopausa, che comporta molti effetti collaterali
quali: ansia, nervosismo, aumento di peso, disturbi del sonno, diminuzione
della libido e vampate di calore. Queste ultime sono sostanzialmente
improvvisi sbalzi di temperatura, dove si suda - e molto - per poi passare a
avere freddo. In pratica la sensazione della febbre, tutti i giorni più volte al
giorno.
Ok, fin qua niente di nuovo; ora immaginate di dover cambiare la vostra sede
lavorativa, cambiare tutti i colleghi e amici avuti e trovati negli ultimi dieci
anni. Stressante, no? Ora immaginate di essere una donna sulla cinquantina
che si ritrova a lavorare in un reparto senza finestre.
Quando comincia l’estate penso seriamente di aver sbagliato lavoro, non
potevo laurearmi e diventare ricercatrice che so’, al Polo Nord? Invece no,
lavoro a Bergamo dove fa caldo, per carità l’aria condizionata c’è, ma siamo in
ospedale e ci sono i malati. Non credo apprezzerebbero il clima artico.
Certo è che c’è comunque una gran differenza tra il condizionatore e la
corrente d’aria data dallo spalancare ossessivamente tutte le porte e finestre.
Almeno si potesse!
Poteva andarmi peggio, certo, ma non posso evitare di dire “Robbè, fa caldo”
in un finto accento napoletano prima di ricominciare a lavorare.
6/7
CONSIGLI PER CHI VIAGGIA NEGLI USA
di Adriano Luciano Ivan
Potrebbe succedere a tutti di avere il classico giorno di sfiga nera ed essere
colpiti da un malore proprio quando visitiamo il Grand Canyon, così da farci venire a prendere in elicottero per essere trasportati nel vicino ospedale
dove rimaniamo in coma per due settimane e ce ne mettiamo un’altra per
riprenderci, per poi, finita questa enorme trafila, vedersi presentare un conto
di due mila dollari al giorno per l’ospedale e altri sette mila per il viaggio in
elicottero; quarantanove mila dollari e, con i mille della colazione a letto,
fatto cinquanta tondi. Questa è una storia vera di poco tempo fa.
Si perché, in fin dei conti, il sistema sanitario italiano è uno dei migliori al
mondo se pensiamo che adotta un modello universalistico: quando qualcuno sta male lo Stato copre tutte le spese necessarie per curarlo. Questo non
succede in tutto il mondo. Negli U.S.A. i cittadini sono tenuti a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria da versare ad aziende private che, a seconda
della tariffa pagata, garantiscono l’erogazione e la copertura necessaria per
beneficiare di determinati servizi sanitari. Questa è una cosa da tenere bene
presente se si pensa di partire per gli States. Esistono, a questo proposito,
apposite mini polizze assicurative che durano giusto il tempo del soggiorno,
facoltative certo, ma quasi coatte se non si vuole rischiare il portafogli, così
come è capitato al nostro turista per caso.
E poi francamente: se mi arrivassero cinquantamila dollari di spesa sanitaria,
mi verrebbe sicuramente un secondo colpo, ma da rimanerci secco.
6
7/7 MAGARI TI FANNO UNA VASECTOMIA INVECE DI OPERARTI AI CALCOLI... MA AI MONDIALI NON SI RINUNCIA
di Simone Manara
In questi giorni si stanno disputando le partite del Mondiale Fifa e la mia
squadra, l’Uruguai, ha tutte le carte in regola per fare bene. Oggi si disputa la
partita decisiva con l’Italia e non la perderei per nulla al mondo, se non fosse
che ho il turno in reparto. Le mie due passioni più grandi sono il mio lavoro
d’infermiere e il calcio. Oggi mi avvio all’ospedale un po’ di controvoglia,
devo ammetterlo. Appena arrivato però, ecco il mio collega del turno precedente che mi avvisa che è una giornata perfetta: tutti i pazienti stanno bene
e sono stabili. In tutta la giornata neanche un’urgenza. Mi vesto, con qualche
gesto di scaramanzia, poi saluto i colleghi che faranno il turno insieme a
me, e aspetto. Sono passate ormai due ore da quando ho iniziato a lavorare
e non è successo ancora nulla. Più che per i pazienti, sono contento per me.
Un’idea s’intrufola nella mia testa. Fino ad oggi, a pensare che per il turno
avrei perso la partita più bella della stagione, una rabbia! Tutto tace, proviamo il giochetto. Mi dirigo verso la televisione ma cerco invano di accenderla:
la presa della corrente è occupata dalla spina generale dei campanelli d’allarme dei pazienti. Non mi ci vogliono più di due secondi per decidere di
staccare la spina dei campanelli e di attaccare quella della televisione. Una
volta accesa, trovo il canale su cui trasmettono la partita: giusto in tempo per
vedere l’Uruguai che segna! Mi scappa un urlo. Tre dei miei colleghi arrivano
allarmati. Mi hanno scoperto e chissà cosa dirà il caposala. Eureka, soluzione!
Cerco altre sedie anche per loro. In fondo, si potrebbe anche dire che la mia
più grande passione sia solo una: il calcio.
7
ESTATE: MUSICA
ESTATE: MUSICA
PROPRIO SICURI CHE L’ARENA DI VERONA
QUANDO CI CANTA BOCELLI NON È LA STESSA DI
QUANDO CI SUONANO I RED HOT CHILI PEPPERS.
COME IL SOLE ALL’IMPROVVISO - Zucchero - 1986
1/4 SIAMO
di Chiara De Angelis
So che molti di voi non mi hanno mai visto, ma mi aggiro sulla terra da un
bel po’ di tempo.
Magari avete scorto un movimento con la coda dell’occhio, ma poi più nulla,
ecco quello sono io.
Ho udito stralci di conversazioni, visto sorrisi smorzarsi, amori nascere, albe,
aurore, tramonti, stelle; ho rubato un lettore musicale dallo zaino di qualcuno di voi e ho ascoltato le vostre canzoni, oppure le ho sentite alla radio di un
taxi fermo al semaforo, le ho raccolte.
Sono l’anello mancante nella catena evolutiva e ho viaggiato il mondo.
NELL’ARENA DI VERONA
Afosa serata di fine estate, tanti accendini si levano a sostituire il firmamento,
mille voci si fondono, l’intro parte, un urlo prorompente si fa strada nella
gola di tutti.
BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002
HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964
IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002
IN CITTÀ
Ora di punta, clacson, telefoni sorretti con la spalla mentre si fruga in borsa,
vetrine invitanti, turisti sudati, drammi silenziosi.
BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002
HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964
IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002
SULLA VETTA
Sentieri contorti, una roulotte abbandonata, il sole battente che scotta la pelle anche se fa freddo, il sudore sulla nuca, l’inevitabile abbronzatura sul naso
e i cerchi bianchi permanenti al posto degli occhilai.
BY THE WAY - Red Hot Chili Peppers - 2002
HOUSE OF THE RISING SUN - The Animals - 1964
IL TEMPO DELLE CATTEDRALI - Riccardo Cocciante - 2002
IN SPIAGGIA
WEEK-END SULLE RIVE DEL LAGO LOCK NESS
Notte, la sabbia lambita dal mare, l’acqua illuminata dai fuochi d’artificio,
una birra fredda, la musica di una festa in lontananza, un falò.
Alba, le nuvole cominciano a diradarsi per far spazio al sole che tra poco
sorgerà dietro la montagna, la luce colpirà a fasci l’acqua scura, la nebbia si
alza dal terreno, creando un alone opaco sul lago.
I BELIVE IN A THING CALLED LOVE - The Darkness - 2003
I’M GONNA BE (500 MILES) - The Proclaimers - 1988
POEM WITHOUT WORDS - Anne Clark - 1987
ALL I EVER WANTED - Basshunter - 2008
JOLENE - Dolly Parton - 1973
9
ESTATE: MUSICA
ESTATE: MUSICA
NELL’ARENA DI VERONA
In mezzo alla città in un teatro di pietra, seduti sui gradoni come romani
pronti all’arrivo dei gladiatori, si accendono le stelle dalle tribune e entrano i
nostri. Un boato e lo spettacolo inizia.
RADIO GA GA - Queen - 1984
CREEP - Radiohead - 1992
KNIGHT OF CYDONIA - Muse - 2006
IN CITTÀ
D’estate la terra si colora di verde, la natura esplode in ogni forma, l’acqua
dona vita e dissetagli esploratori. D’estate in città, i muri, l’asfalto, le panchine,
le auto, sono soltanto più caldi. Nella più totale desolazione si esce la sera
per evitare il sole. In un mondo di macchine e cemento, di notte l’unica cosa
che fiorisce è la voglia di creare mondi immaginari.
JUMBO - Underworld - 1999
INSPECTOR NORSE - Tod Terje - 2014
KARMACOMA - Massive Attack - 1995
SULLA VETTA
Camminare su ripide scale di roccia con la testa che si riempie di bollicine e
si fa leggera, in contrasto con le gambe pesanti e i crampi che ti strappano la
carne. Vedere le nuvole in tutte le dimensioni e il sole che le riempie d’ombre.
Ma per arrivare fino all’obbiettivo non basta il fisico, serv la concentrazione, la
testa, il cuore. La passione.
SE È CON LA MUSCA CHE RAGGIUNGIAMO IL
MASSIMO LIVELLO DI IMMAGINAZIONE, ALLORA
NON C’È NEMMENO BISOGNO DI VIAGGIARE
2/4
di Adriano Luciano Ivan
Se vogliamo parlare di arte, possiamo far immaginare un uomo in più modi,
con un aumento graduale di intensità.
Con la filmografia noi diamo la storia e gli interpreti, le ambientazioni, allo
spettatore non serve immaginare più di tanto perché tutto quello che gli
serve sta dentro allo schermo.
Con il teatro il livello sale di poco, perché gli attori in scena sono prima di
tutto persone, ma anche personaggi sulla scena, che si mischiano per il
godimento del pubblico.
Con la letteratura abbiamo bisogno di immaginare parecchie cose, visive
e olfattive prevalentemente, sulla traccia che lo scrittore ci sa dare e che
seguiamo per perderci nella fantasia.
Ma è con la musica che raggiungiamo il livello massimo di immaginazione.
Non c’è una storia già scritta, non c’è un personaggio principale, non ci sono
fatti certi e non c’è nemmeno un posto preciso.
C’è soltanto l’atmosfera, il contorno.
ANOTHER WORLD - Chemical Brothers - 2010
INVITATION TO LOVE - CFCF - 2013
HELDEN - David Bowie - 1977
IN SPIAGGIA
Il ring per eccellenza dell’estate, il banco di prova di maschi alfa con l’ormone
misto abbronzante e ragazze con mini costumi che si esibiscono nella loro
danza sensuale fatta di sguardi e partite a beach volley. Poi però arriva la
gioventù super scialla, che di queste cose non gli frega una mazza, solo
voglia di stare insieme e di divertirsi, e la musica cambia.
GETTIN JIGGY WITH IT - Will Smith - 1998
INTERNATIONAL - Chali 2na ft. Beenie Manvid Bowie - 2009
PUOI DIRLO A TUTTI (DUB SESSION) - Tre Allegri Ragazzi Morti & Jacob - 2010
SULLE RIVE DEL LAGO DI LOCK NESS
Fuori dalla gente, dentro la Scozia dei boschi e dei laghi, acque scure e
ombre, la tenda piantata sempre a rischio di pioggia. Più che relax, questo
è un posto per riflettere e mettere equilibrio. I rumori devono venire dalla
vibrazione della terra, soffusi, silenziosi, per non spezzare i nostri file della
mente.
PLAY DEAD - Bjork - 1993
CELESTICA - Crystal Castle - 2010
OBLIVION - Grimes - 2012
11
ESTATE: MUSICA
ESTATE: MUSICA
LOCHNESS
Ultimo posto: Lochness, voi vi starete chiedendo: “perchè siamo qui?” beh,
pure io. Scusatemi ma devo aver sbagliato strada. Vabbè ormai siamo qua
ascoltiamoci tre canzoni dai!
BUSIRE REEL - Hevia - 1998
NI NU NI FA - Ska-P - 2008
PYRO - Kings Of Leon - 2008
Il viaggio è finito, spero vi siano piaciuti i posti che vi ho fatto visitare ma
soprattutto spero vi siano piaciute le canzoni.
CHIUDETE GLI OCCHI E IMMAGINE LINEA77,
CAPAREZZA E I MARTA SUI TUBI ALL’ARENA DI VERONA
SOLO O IN COMPAGNIA SERVE IL CLIMA
GIUSTO. E LA MUSICA GIUSTA. E IL CIBO GIUSTO.
Ciao a tutti, il mio nome è Matteo. Sto partendo per un viaggio un po’
particolare, volete venire? Per ogni posto che visiteremo vi consiglierò tre
canzoni, pronti? Andiamo!
SULLA VETTA
3/4 ORA
di Matteo Deflorio
ARENA DI VERONA
Arena di Verona, ci siamo solo noi, immaginatevi sul palco le band e gli artisti
che si alternano, bene ora chiudete gli occhi e sentite queste tre canzoni:
LA MUSICA È FINITA - Linea 77 - 2013
DISPARI - Marta sui tubi - 2013
NON ME LO POSSO PERMETTERE - Caparezza - 2014
IN CITTÀ
3/4
di Giovanni Persico
Forse non sarà una grande montagna, ma è la tua conquista, è il tuo Everest.
Nell’immaginario collettivo la vetta è forse più vicina a quella del “Viandante
sul mare di nebbia”, ma anche lo scenario dal Misma può andare bene. Se
ti dicono che quello che conta è la strada non ascoltarli, però ascolta me
quando ti dico di ricordarti di portare due casse e l’Ipod. O solo l’Ipod. E
quando sarai in cima (anche a metà strada va bene) solo o in compagnia,
serve il clima giusto. E la musica giusta.
TIN FOILED - Andrew Bird- 2014
GLI ANIMALI - Mannarino - 2014
ALLE ANIME PERSE - Tre Allegri Ragazzi Morti - 2012
Siamo in città, quale? Non lo so, però immaginatevi le palazzine, i graffiti ci
siete? Bene ora ascoltate queste tre canzoni:
ROTTA INDIPENDENTE - Assalti frontali - 2004
SENZA PROBLEMI - Pooglia Tribe - 2000
NOTTE BLU- Frank Siciliano - 2004
IN SPIAGGIA
Zihuatanejo,Messico, una spiaggia bellissima,sabbia bianca e mare
trasparente, dove tutti vorrebbero essere per rilassarsi o divertirsi. Ok ora
ascoltate questa tre canzoni:
ASPETTANDO IL SOLE - Neffa - 1996
MEDITERRANEO - Al Darawish - 1993
EL PRESIDENTE - Modena City Ramblers - 2004
SULLA VETTA
Monte Pollino, sentite il silenzio e la calma che vi avvolgono, una sensazione
stupenda, prendete le vostre cuffiette e il vostro iPod e ascoltate queste tre
canzoni:
MOMENT OF SURRENDER - U2 - 2009
FOTO DI GRUPPO - Bassi Maestro - 1998
COLD DESERT - Kings of Leon - 2008
13
SOSTIENI
SOSTIENI
ALTRO
ALTRO
RACCOLTA FONDI 2015
RACCOLTA FONDI 2015
GIORNALE DI CARTA
14
DAI SENSO AI TUOI SOLDI!
DA 6 MESI L’AVVENTURA DI ALTRO HA COINVOLTO
DECINE DI PERSONE... AIUTACI A PROSEGUIRE ANCHE
NEL 2015!
?
2014 - GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO - APRILE - MAGGIO - GIUGNO - LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE - OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE - 2015 - ??
Altro è nato nel febbraio
2014, grazie al sostegno della
cooperativa sociale La Fenice
che, insieme a Fondazione
Cariplo, finanzierà i costi di
stampa del giornale fino alla
fine dell’anno corrente. Per il
2015 Altro è chiamato a dare
prova di sé, dimostrando di
poter affrontare in autonomia la
propria missione editoriale.
La campagna di raccolta fondi
2015 è pensata su una doppia
via: coprire i costi di pubblicazione e poter dare una prospettiva
professionale al lavoro dei nostri collaboratori.
I giovani che hanno scelto di collaborare in maniera
continuativa con la redazione potranno infatti, nel giro di 24
mesi, richiedere il patentino di giornalista pubblicista solo
attraverso la remunerazione degli articoli che mensilmente
vengono pubblicati sul giornale. L’obiettivo di Altro è quello di
consolidare attorno al giornale un gruppo di giovani che possa
accrescere le proprie competenze in un contesto culturalmente
e socialmente stimolante.
Per far questo, partendo da una dimensione in cui la dimensione
socio-educativa del progetto rappresenta la spinta trainante
dell’iniziativa, riflettendo costantemente sul senso del lavoro
giornalistico e lavorando in modo proficuo alla costruzione di
uno sguardo critico e collettivo su ciò che accade nel mondo,
Altro si pone l’obiettivo concreto del giornalismo professionale,
con la convinzione che la cittadinanza consapevole possa
costruirsi proprio a partire dall’impegno profuso dai giovani sul
proprio territorio.
GIORNALE DI CARTA
SABATO 13 SETTEMBRE 2014 - TA’ SÌ (ALBINO)
FESTA DI FINE ESTATE
FESTA DI AUTOFINANZIAMENTO DI ALTRO - GIORNALE DI CARTA
18.00
DA RULES LIVE
19.00
APERITIVO BERGAMASCO (TANTA ROBA BUONA)
+ DJ SET REGGAE PANDA SOUND
21.00
SNIPERDOGS TROG’N ROLL LIVE
cose come s.o.a.d., rhapsody, guns ‘n roses, metallica, green day,
pantera, dragon force e cose così
rock and roll da cremona
THE GOOSE BUMPS LIVE
da san francisco rock’n roll e rockabilly, cioè cose come le
suonavano elvis presley, gene vincent, eddy cochran, roy
orbison e i the goose bumps, appunto
24.00
DJ SET DELLA CASA (FINO AD ESAURIMENTO SCORTE)
SOSTIENI
SOSTIENI
ALTRO
ALTRO
RACCOLTA FONDI 2015
RACCOLTA FONDI 2015
GIORNALE DI CARTA
L’ABBONAMENTO
Con l’inaugurazione della Raccolta fondi 2015 offriamo la
possibilità di sottoscrivere un abbonamento per ricevere ogni
mese al proprio indirizzo tutte le uscite del giornale, fino fino
al 31 dicembre 2015 al prezzo di 30 euro. Le copie del giornale
che vengono distribuite gratuitamente sul territorio, oltre al
corpus di articoli, riflessioni, recensioni e reportage dei nostri
giovani collaboratori, contengono un’agenda selezionata
relativa agli appuntamenti più importanti che sono
programmati sul nostro territorio. In questi mesi abbiamo
registrato l’esaurimento delle copie in circolazione in tempi
brevissimi. La formula di sostegno tramite abbonamento ti
garantisce di non perdere nessuna uscita di Altro, perché la
consegna della copia nominativa avverrà di persona o tramite
posta.
Per abbonarsi:
- www.altrogiornaledicarta.org compilando l’apposito modulo
- facendo richiesta su facebook ad Altro Redazione
- contattando direttamento un nostro redattore
- scrivendo a [email protected]
- telefonando al 320 23 39 953
LA FESTA DI FINE ESTATE
SABATO 13 SETTEMBRE - TA’SÌ DI ALBINO
DALLE 18.00 ALLE 02.00
I primi bagliori dell’autunno preannunciano il ritorno imminente
sui banchi di scuola. Quale modo migliore per inaugurare il
nuovo anno se non con l’ultima festa dell’estate, o se vogliamo
la prima festa dell’anno scolastico?
Dalle 18.00 alle 02.00 di sabato 13 settembre musica, cibo e
beveraggio con o senza pioggia.
Programma della serata
Alle 18.00 live dei Da Rules che suoneranno cose come
s.o.a.d., rhapsody, guns ‘n roses, metallica, green day, pantera,
dragon force e cose così.
Dalle 19.00 fino alle 21.00 aperitivo bergamasco (cioè tanta
roba buona) con DJ SET REGGAE dei Panda Sound.
Dalle 21.00 alle 24.00 live dei Sniperdogs Trog ’n’ Roll
(rock’n’roll da Cremona) e dei The Goose Bumps, band di San
Francisco che proporrà rock n’ roll e rockabilly (cioè cose come
le suonavano Elvis Presley, Gene Vincent, Eddy Cochran, Roy
Orbison e i The Goose Bumps. Appunto)
Dalle 24.00 fino a quando si regge DJ SET della casa.
PARTE DEL RICAVATO VERRÀ DESTINATO ALLA “RACCOLTA FONDI
2015” DI ALTRO PER COPRIRE LE SPESE DI STAMPA E PERMETTERE
LA RETRIBUZIONE DEGLI ARTICOLI I GIOVANI DELLA REDAZIONE.
GIORNALE DI CARTA
10 BUONI MOTIVI PER ABBONARSI AD ALTRO
di Chiara De Angelis
Oh, gente è partita la campagna abbonamenti di Altro! La
redazione di Altro, che d’altronde altro non ha da fare se non
questo, oggi vi propone un decalogo di altri buoni motivi per
abbonarsi ad Altro, che non siano la convenienza e la mera
compassione dei nostri familiari.
1. Puoi vedere il mondo attraverso i nostri occhi, che sono
tanti e con diottrie molto diverse.
2. Puoi sempre leggerlo quando l’autobus è in ritardo, non si
scarica e non si surriscalda al sole.
3. Come direbbe Pennac puoi tranquillamente saltare le pa-
gine
4. Per argomentare un fatto puoi dire “l’ho letto” al posto di
“l’ha detto la tv”
5. Voi non lo sapete, ma noi siamo tutti giovani e tanto belli.
6. Ci mettiamo l’anima per trasmettervi il nostro pensiero e ci
impegniamo tanto per riuscirci.
7. Siamo frutto di un’ intuizione geniale.
8. Puoi portarlo comodamente in borsa.
9. Devo anche solo menzionarvi le grafiche e le copertine
ogni volta diverse ma sempre stra belle?
10. Se qualcuno ha un interesse particolare per il postino,
potrete aspettare con ansia il suo arrivo per la consegna.
19
INTERVISTA
INTERVISTA
L’UOMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: INTERVISTA AL
CAMPIONE DEL MONDO DI NASCONDINO 2013
L’UOMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI: INTERVISTA AL
NEOELETTO SINDACO DI ALBINO
Non è uno scherzo! Il Campione del Mondo di Nascondino esiste veramente,
ed è di Bergamo, come Bergamo è la città dove si è svolta la gara nel 2013.
Abbiamo stanato per voi questo atleta, e non è stato facile!
Non è uno scherzo! Il Sindaco di Albino esiste veramente, ed è di Albino,
come Albino è la città dove si è svolta la gara elettorale nel giugno scorso.
Non è stato facile riuscire ad incontrarlo (vedi l’articolo a pagina 24)!
COME DI CHIAMI?
COME DI CHIAMI?
FRMDNL.
Fabio, di cognome Terzi.
QUANTI ANNI HAI?
QUANTI ANNI HAI?
26 e camperò cent’anni.
43 e li compio il 10 luglio.
COME STAI?
COME STAI?
Diciamo che ho appena fatto un lavoro in altura per migliorare le mie
prestazioni aerobiche in vista del prossimo campionato del mondo che si
terrà ad Agosto. Ora sono al 72% del mio potenziale.
Molto bene, sono una persona molto ottimista.
DOVE ERI QUANDO HANNO DICHIARATO LA TUA VITTORIA?
DOVE ERI QUANDO HANNO DICHIARATO LA TUA VITTORIA?
di Luciano Cristiano
Ero su una balla di fieno ad esultare con tutti i miei compagni di squadra,
che hanno dato il meglio di sé.
DOVE SARESTI ANDATO IN CASO DI SCONFITTA?
Essendo molto competitivo in qualsiasi cosa che faccio, non pensavo di
poter perdere.
20
di Miriam Noris
Mi trovavo nella sede della Lega Nord, con i componenti della mia lista civica
e di Forza Italia.
Per la dichiarazione ufficiale invece ero nella hall del comune, di fronte al
pannello luminoso.
DOVE SARESTI ANDATO IN CASO DI SCONFITTA?
A casa, dalla mia famiglia.
21
INTERVISTA
INTERVISTA
PENSI CHE L’AVER VINTO CAMBIERÀ LA TUA VITA?
PENSI CHE L’AVER VINTO CAMBIERÀ LA TUA VITA?
Dopo aver vinto la foglia di fico d’oro, messa in bacheca con gli altri trofei,
sì: la mia vita è cambiata. In peggio. Ora che sono molto famoso e sempre
più ricercato nell’hinterland bergamasco e nei campi di rugby di tutto il
mondo, mi è sempre più difficile mimetizzarmi e nascondermi..
Come impostazione no: il mio stile di vita rimarrà lo stesso, sebbene avrò
sicuramente meno tempo per la famiglia e il mio lavoro.
QUALE È IL TUO LAVORO PRINCIPALE?
QUALE È IL TUO LAVORO PRINCIPALE?
Il mio lavoro principale è sporcarmi le mani di olio, nascondermi tra i metalli (ferrosi e non), tra le carcasse di auto, sempre in cerca del tanto lavoro
che ormai non si vede più. Quindi, per qualsiasi informazione, non esitate a
farmi contattare.
Gestisco una piccola ditta meccano-tessile, in particolare ci occupiamo della
revisione dei telai tessili.
COSA FAI QUANDO GLI ALTRI RIPOSANO?
COSA FAI QUANDO GLI ALTRI RIPOSANO?
Mi riposo pure io. Mimetizzato sotto il pelo del mio cane, per affrontare al
meglio le sfide di ogni giorno.
Dormo pure io! Non faccio pennichelle pomeridiane, perciò dormo durante
la notte, di media sei ore e al mattino alle sette sono sveglio.
USI LA BICICLETTA?
USI LA BICICLETTA?
Sì anche se ormai la uso sempre meno, viste le strade e gli automobilisti. È
sempre più un pericolo anche per chi ha molta esperienza. Faccio appello ai
comuni: bisogna credere in questo mezzo e tutelare la bicicletta e il ciclista.
La usavo. Ora ho paura del traffico. Però mi sposto ancora molto a piedi. E
vado anche a correre.
QUALI SONO I TUOI PASSATEMPI?
QUALI SONO I TUOI PASSATEMPI?
Essendo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, avete qualcosa da consigliarmi?
Sicuramente la storia e l’arte. Mi affascina soprattutto la prima guerra mondiale. Grazie ad un paio di associazioni ho avuto anche varie possibilità di
perlustrare alcuni territori e riesumare testimonianze concrete di cui sempre
mi colpisce l’aspetto umano. Inoltre possiedo un piccolo museo personale,
nonostante abbia donato numerosi oggetti al museo degli alpini.
COME PENSI LA TUA CITTÀ IDEALE?
COME PENSI LA TUA CITTÀ IDEALE?
La città non deve essere fatta su misura per me ma deve essere di tutti. Spererei che ci fosse molto dialogo tra i cittadini e più accessibilità alla cultura.
Purtroppo, nonostante il mio ottimismo, non riesco a focalizzare qualcosa
di perfetto. Trovo difficile arrivare a una visione organica e complessiva, c’è
sempre qualcosa che sfugge. Spesso si lavora per situazioni singole o settori
e si cerca solo alla fine di ottenere un quadro completo, ma ciò è quasi impossibile. Nella mia vita ho avuto la possibilità di viaggiare, ma nemmeno
in Francia o in Inghilterra ho riscontrato una vera “città ideale”, non credo
che possa esistere. Tuttavia in alcuni territori inglesi ho raffrontato una realtà
diversa, in cui esisteva una logica architettonica e urbana.
Ad Albino questo non è possibile, dato il territorio disomogeneo e la caoticità
dello sviluppo urbano e architettonico. Probabilmente per me la città ideale
è la polis greca.
QUAL’È IL LUOGO PIÙ STRANO DOVE TI SEI MAI NASCOSTO?
QUAL’È IL LUOGO PIÙ STRANO DOVE TI SEI MAI NASCOSTO?
Da buon camaleonte quale sono, non vi rispondo. Ma vi domando: quale è
il luogo più sicuro oggi se, con tutta la cattiva informazione che c’è a livello
mediatico, nessuno è più salvo dal giudizio e dagli occhi della gente?
Presumo sopra l’armadio del nonno, uno di quegli armadi imponenti, con
la cornice decorata posta sopra le ante. Quando sono sceso ero pieno di polvere!
COSA VORRESTI DIRE AL TUO ALTER EGO?
COSA VORRESTI DIRE AL TUO ALTER EGO?
Di ricoprire al meglio il proprio ruolo, con un onesto lavoro. Direi anche di
cercare il dialogo con l’opposizione e creare le migliori opportunità per il
paese, credendo nei giovani e nelle loro potenzialità.
SE TI REGALASSERO UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA...
Lo regalerei a una di quelle tante persone che oggi continuano a non
credere nel nostro paese e vogliono andarsene.
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Ma sei proprio tu? O sono proprio io?
SE TI REGALASSERO UN BIGLIETTO DI SOLA ANDATA...
Se non dovessi tornare più… Beh… Sicuramente un biglietto per la Scozia.
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CRONACA
Milano, Italia
SE OGGI FOSSE IL 14 FEBBRAIO 1972
di Giorgio Leali
Venerdì 13 giugno, ore 20:00. Milano, Esselunga di viale Umbria: la mia
giornata lavorativa è quasi finita e il weekend è sempre più vicino. Combattere il taccheggio in un grande supermercato è un lavoro piuttosto noioso,
lo devo riconoscere. Avrei preferito fare altro, magari il poliziotto, invece eccomi qui: a sgridare i ragazzini prima che ricevano sonori ceffoni dai loro
genitori, a umiliare qualche poveretto tra gli sguardi di disapprovazione
delle signore con il carrello e a recitare il testo dell’articolo 624 del codice
penale come se fosse il mio unico credo: “Chiunque s’impossessa della cosa
mobile et cetera et cetera”. Ma scusatemi, sto divagando, dicevamo: sono le
otto di sera e mi trovo davanti un uomo con un paio di baffi biondi, una faccia
che non mi è nuova e una borsa che mi insospettisce. In cassa ha pagato
solo qualche articolo alimentare e la cosa mi convince poco, decido quindi di
fermarlo e gli chiedo di aprire la borsa. Senza fare storie l’uomo obbedisce
alla mia esortazione e scopro due paia di boxer, un paio di cesoie e del concime per piante: vorrei far finta di niente e lasciare che il weekend cominci
ma la mia posizione me lo impedisce, così chiamo i carabinieri. Quando gli
agenti entrano nel supermercato e vedono il colpevole non credono ai loro
occhi: “Ma è Vallanzasca! Non ci posso credere!” urla uno di loro con lo stesso entusiasmo di un bambino la mattina di Natale. Solo ora realizzo di aver
fermato il più grande bandito della storia del crimine italiano. Se oggi fosse
il 14 febbraio 1972 anziché il 13 giugno 2014, i giornali mi definirebbero un
eroe, ma forse, vista la mia scarsa abilità con le armi da fuoco, è meglio così.
CRONACA
Fiobbio, Italia
CRONACA
Albino, Italia
QUANDO LA DEMOCRASSIA È PARTECIPASSIONE
di Miriam Noris
DALDIARIO DI BORDO DI UNARAGAZZAINTRAPRENDENTE
CHE PERÒ FINISCE PER PERDERE UNA MATTINATA ESTIVA.
MENO MALE CHE ALMENO PIOVEVA
Sono le nove di mattina, ho dormito poco, sembro uno zombie e continua a diluviare.
Vorrei solo continuare a dormire, ma oggi intervisto il neoeletto sindaco Fabio Terzi.
Non posso permettermi di fare brutta figura con un persona così importante. Inoltre,
da questo incontro potrebbero dipendere le sorti di Altro. Perciò mi faccio forza e inizio
a pensare positivamente.
Mi avvio verso Albino, sorprendendomi di trovarmi entusiasta.
Entro in comune, salgo le scale, cerco e trovo l’ufficio del sindaco. Mi avvicino.
“Il sindaco Fabio Terzi è assente per un urgente sopralluogo sul territorio. Rientrerà il
prima possibile”.
Oh. Ok. Mi siedo. Una ragazza intraprendente non molla mai, nemmeno di fronte agli
imprevisti più tosti.
Passano i minuti. Rileggo le domande dell’intervista. Gli devo dare del tu. E se si arrabbia?
E quando gli chiederò se usa la bicicletta, riderà? La mia mente pensa a tutte le possibili
reazioni del mio interlocutore di fronte alle geniali domande che abbiamo preparato.
Le segretarie parlano tra loro: ci dev’essere stata una frana. Accidenti!
E poi, eccolo.
Ho atteso per un’ora e mezzo il mio momento di gloria e a lui son bastati centoventi
secondi per rispedirmi a casa. Questioni di potere e questioni di innegabile priorità.
Peccato, l’intervista era davvero carina.
(N.d.R. Il Sindaco ha successivamente dato la sua disponibilità per realizzare l’intervista
due giorni dopo. La potete leggere nelle pagine precedenti. Quel giorno a causa della
forte pioggia il SIndaco era stato chiamato urgentemente per un sopralluogo a valutare
la possibilità di evacuazione di alcune famiglie dalle loro abitazioni.)
24
di Silvia Testa
Domenica 8 giugno ho fatto la scrutatrice a Fiobbio, dalle 7.00 all’ 1.00 di
notte, seggio 14.
Il primo dato che mi ha colpito è l’astensionismo, credevo che almeno alle
comunali la gente fosse più spronata a partecipare e invece pochissimi
giovani sono venuti ai seggi. Osservando bene i dati ho notato che mancava
anche la fascia d’età fra i 35-45 anni, probabilmente i genitori dei ragazzi che
non hanno votato.
Credevo anche fosse una cosa semplice votare: ci si informa, si capisce
quale programma elettorale condividiamo e poi si vota con una bella X
sulla lista. Se vogliamo esagerare e siamo al primo turno possiamo perfino
esprimere due preferenze ovvero scegliere una donna e un uomo che più
ispirano fiducia e abbiamo finito (una donna e un uomo, non due uomini e
nemmeno due donne, così vuole la par condicio). Si chiude la busta (come
meglio si riesce visto che per molti sembra più difficile di un origami), che
poi va infilata nello scatolone e si ritira la tessera elettorale. Tutto fatto e
pronti per andare a casa. 10 minuti, esagerando.
Purtroppo non è stato così semplice. Mi sono resa conto che per alcune
persone votare è un problema.
Non è possibile aprire le schede elettorali e vedere tali nefandezze! Siamo
nel 2014, è esattamente 69 anni che si vota e ci sono ancora persone che
scrivono le preferenze quando non servono, che le mettono ma sotto il
simbolo sbagliato e che addirittura sbagliano nomi (Rensi al posto di Renzi,
Tersi al posto di Terzi, Picciotto al posto di Piccione, Campagna o Canpana
al posto di Campana, Cultura al posto di Coltura). Ci sono pure quelli che
votano alle comunali i candidati nazionali, mentre scrivono Zanga per le
elezioni europee. Addirittura Berlusconi e Salvini alle amministrative. Ma la
politica cos’è?
Non è forse informazione e partecipazione? No no, forse è informassione e
partecipassione.
25
CULTURA Libri
CULTURA Musica
di Chiara De Angelis
QUANDO I BOLLENTI SPIRITI NON PASSANO SE
SVENTOLI UN VENTAGLIO,CI SI PUÒ
FARE ARIA CON LE PAGINE DI UN HARMONY
Nel 2012 ha fatto molto scalpore la pubblicazione di un ormai troppo noto
romanzo erotico e la cosa mi ha lasciato un po’ perplessa. Ma non esistevano
già libri erotici piuttosto famosi? Basti pensare a Histoire d’O o Lolita.
Ma esistono anche dei libri che nessuno ha mai considerato più di tanto, vuoi
che sia perché non pubblicizzati o magari perché venduti solo in edicola,
fatto sta che esistono e sono frutto di una collaborazione tra Mondadori e
Harlequin, una casa editrice canadese… Dai che il nome lo conoscete: sono
gli Harmony!
Trame intricate, amori esotici e impossibili, il bel tenebroso e il triangolo
amoroso sono gli ingredienti tipici del romanzo rosa che diciamocelo, piace
e parecchio. Chi non ha mai immaginato di essere la bella protagonista avvinghiata al pirata di turno?
Letture da spiaggia le chiamo io, ma vanno più che bene anche in coda al
supermercato o in macchina nel parcheggio fuori scuola mentre aspetti i figli. Sono letture leggere e non impegnative. Ma credo che come tutti i libri,
possono lasciarvi con un’emozione in più sotto il sole d’estate.
E se proprio il genere piace, gli Harmony si sviluppano in tante collane per i
gusti più esigenti, dal genere erotico a quello passionale, da quello romantico a quello dal sapore più fantasy. Insomma, di tutto un po’.
Cari miei, il mio consiglio è questo: li pagate un terzo di un libro normale
e se il volume che state leggendo ha un seguito, non bisogna nemmeno
aspettare anni per averlo: escono più di 30 titoli al mese.
Doppio risparmio, di tempo e di denaro. Potreste trovarli belli almeno quanto gli acclamati best seller.
Io ve l’ho detto, che mi ascoltiate o meno, quest’estate spegnete i cellulari e
prendete in mano un libro.
Buona lettura a tutti.
di Filippo Oggionni
ATTUALITÀ SECONDO UNA CAPA RICCIA
Se Caparezza ti sbatte in faccia i problemi dell’Italia, lo fa ridando speranza al
pubblico con i suoi adrenalinici pezzi rap.
Il 22 aprile 2014 Michele Salvemini, in arte Caparezza, rilascia il suo sesto
album, intitolato “Museica” di cui è per la prima volta produttore (sotto etichetta Universal).
Dal punto di vista musicale, il disco – prorompente fin dalle prime canzoni
– stupisce con l’impressionante varietà dei suoni utilizzati. L’artista mischia
in questo enorme “pot”, composto da 19 tracce, un incredibile numero di
sonorità: si spazia dal classico beat anni sessanta a basi spinte rock/hard rock,
dall’elettro punk al reggae con una punta di funk e folk. Molti rapper italiani
si somigliano per quanto riguarda la metrica e gli atteggiamenti, ma Caparezza compone parole e note con uno stile inconfondibile, grazie al quale
il nuovo disco non è semplicemente un ottimo prodotto a livello musicale,
ma anche una valida prova della ricerca di un punto di contatto tra artista e
ascoltatore.
Il tema principale di Museica è l’arte. Il disco è un allestimento di 19 quadri
di cui ognuno ha la sua rilevanza e trasmette un preciso messaggio. Il Capa
fornisce all’ascoltatore uno spaccato della realtà italiana. Le tematiche, però,
sono alleggerite da un velo di ironia e supportate da numerose citazioni - di
ambito artistico, filosofico e letterario - che pretendono qualcosa in più che
un semplice ascolto divertito. La politica rimane ancora un hot topic per Caparezza e in questo viaggio, dalla durata complessiva di un’ora abbondante,
si psicanalizza un paese logorato dalla violenza, dall’indifferenza e dall’incoerenza. L’arte e la musica sembrano gli unici strumenti per scappare dal
grigiore di un sistema apparentemente insanabile: in questo modo uno dei
più grandi rapper italiani, con il suo nuovo album, offre un’imperdibile opportunità per guardare dall’alto le difficoltà di un Paese e capire gli errori di
un popolo, fornendo al pubblico un punto di partenza per tornare a sognare.
27
CULTURA Cinema
CULTURA Cinema
di Gianluca Ravanelli
di Chiara De Angelis
L’ESTATE È IL SOGNO DI TUTTI, TRANNE CHE PER HARRY POTTER
SE SCORSESE INCONTRA DI CAPRIO
Il nostro amico maghetto odia l’estate. Da quando ha iniziato a frequentare Hogwarts, è l’unico periodo dell’anno in cui è obbligato a starsene con i
Dursley, i suoi zii. Trattato in modo disumano da una famiglia babbana che
lo tirannizza perché non capisce il suo mondo, e perciò lo teme; isolato, praticamente in esilio dalla realtà dove si sente a casa, dove sa che può realizzarsi
come persona.
L’estate non è per forza il sogno di tutti, anche se la maggior parte di noi lo
dà per scontato. È una questione culturale: è opinione comune che l’estate
sia da associare alle idee di viaggio, divertimento, pausa, riposo, movimento
e anche flirt. Ma Harry non è affatto d’accordo: lui preferirebbe di gran lunga
starsene a scuola a trasformare procioni in sgabelli, scorrazzare per il castello
nascosto sotto il mantello dell’invisibilità e scoprire l’ennesima trama escogitata da Tu-Sai-Chi. Per lui il centro della vita è là, tra quelle mura.
Sembra paradossale, ed è forse tra le ragioni del successo di quella storia: la
trasformazione in mito di una realtà quotidiana, di un’esperienza così comune e condivisa come la scuola.
Notando queste differenze, qualcuno potrebbe chiedersi perché e com’è che
abbiamo esiliato dal resto delle stagioni, ciò che l’estate ci offre in una sola
stagione dell’anno.
Per le ragazze come me nate nei primi anni novanta, dal ’97 in poi il nostro
futuro marito aveva già un volto e un nome altisonante.
Da un regista che ha diretto grandi film come Taxi driver, Quei bravi ragazzi
e L’età dell’innocenza cosa ci si può aspettare?
Sono cosciente che queste due frasi messe lì a casaccio non si incastrano per
niente, ma se il regista è Scorsese e il suo attore feticcio è Di Caprio è tutta
un’altra storia. Questi sodalizi ci insegnano che quando due grandi lavorano
insieme il risultato è uno spettacolo impagabile, basti vedere la coppia Burton-Depp, Fellini-Mastroianni.
Uno dei loro ultimi lavori è incentrato su un ospedale psichiatrico di massima
sicurezza, un thriller psicologico che lascia col fiato sospeso fino all’ultimo e
anche quando arriva la fine tu non sai e puoi dare la tua interpretazione, che
cosa intrigante!
È il film perfetto da guardare durante un temporale estivo, suspence artificiale e colonna sonora home made, non è necessario nemmeno un impianto
hi-fi per lasciarsi avvolgere dal suono.
Amanti del thriller intrippante se ve lo siete persi rimediate perché son due
ore spese molto bene.
CULTURA Musica
CULTURA Francobolli
di Adriano Luciano Ivan
di Filippo Oggionni
ESISTE UN PICCOLO FILM DEDICATO A TUTTO QUELLO
CHE SUCCEDE A SCUOLA, MA FUORI DALLA SCUOLA
ANTROPOLOGIA DI UN CONCERTO:
DIMMI DOVE VAI E TI DIRÒ CHE FAI
Quando al posto di gustarti un gelato, lecchi i francobolli per l’ennesima cartolina vista mare
Scena classica da vacanza al mare: tua madre vuole mandare la cartolina alla
nonna che sennò ci rimane male e già sai che ti toccano delle ore davanti alle
colonnine girevoli a decidere se è meglio la foto della spiaggia o il cane con
il cappellino. Alla fine si va alla cassa: la cartolina più il francobollo (questo
grazie a Dio non lo dobbiamo far scegliere a lei). Ebbene, se vi sembra che in
questo caso già siamo al limite dell’assurdo, cosa ci direte dopo aver sentito
parlare di un signore che di nome fa Friedensreich Hundertwasser? Forse
quest’uomo, artista poliedrico del secolo scorso, con una forte attitudine a
riflettere sull’equilibrio tra natura ed essere umano, un giorno si è svegliato
nella sua casa interamente ecosostenibile costruita in una valle incontaminata (di sua proprietà) in Nuova Zelanda, con la voglia di spedire una cartolina alla figlia in Austria. Scelta la cartolina, ecco il dilemma del francobollo.
Chi avrebbe mai detto che Hundertwasser non avrebbe trovato nemmeno
un francobollo di suo gradimento? Fu così che l’artista ha trovato il suo valido motivo per iniziare un’opera: dipingere, sì. Dei francobolli. Uomini che
si abbracciano e mondi incontaminati. Il tutto in ventisei piccole opere d’arte: davvero troppo belli per essere attaccati soltanto sulle proprie cartoline.
L’artista propose i propri capolavori agli enti postali di tutto il mondo, un po’
perché l’arte non ha confini, un po’ perché non sarebbe stato poi così male
che tante persone potessero ricevere un tocco d’arte nella propria cassetta
postale.
State attenti quando leggete le cartoline della vacanze estive: tredici dei suoi
francobolli furono stampati sul serio.
L’estate è anche tempo di concerti. Ecco qui alcuni luoghi nei quali si riuniscono (quasi) sempre le stesse persone.
Il sottopalco. Qui si possono trovare i fan più ostinati, che si mettono in coda
per l’entrata diversi giorni prima del concerto. Solitamente armati di una canadese e di tanta caparbietà, questi fanatici aspirano a raggiungere il palco
per poter successivamente vantarsi di aver sfiorato un cantante da qualche
decina di milioni di dollari.
Il mixer. Luogo in cui solitamente staziona un tecnico del suono dalla barba
incolta e dalla maglietta intrisa di birra, il mixer è un posto in cui si incontrano differenti figure, dai dj di provincia agli aspiranti ingegneri del suono,
personaggi molto diversi ma accomunati dal desiderio di imparare a utilizzare un mixer da 64 canali. O magari si tratta solo di ragazzi che vogliono
godersi lo spettacolo comico del fonico esasperato, alle prese con i capricci di
qualche anonima rock band.
Il sottocassa. E’ importante premettere che l’attrazione del sottocassa è direttamente proporzionale al numero dei Watt dell’impianto di amplificazione.
Qui si ritrovano i fan più disparati, tra cui punk settantenni (sempre più sordi), jazzisti capitati non si sa come a un concerto metal e rastafariani di ogni
nazionalità. Non importa la corrente musicale dalla quale ci si fa trascinare: è
fondamentale che si inizi a pogare ogni 5-7 minuti.
29
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ALT=
<p>Tutte le immagini di questo numero sono fotografie di tuffi scattate
durante il Red Bull Cliff Diving World Series, tranne l’immagine di
copertina che ritrae uno dei tatuaggi di Amanda Wachob.</p>
<p>Dal 2009 il marchio Red Bull organizza il Red Bull Cliff Diving World
Series, l’unica competizione internazionale di cliff diving. Si tratta di uno
sport estremo praticato a livello professionistico da non più di una ventina
di persone al mondo.
Immaginate d’essere sul ciglio di una scogliera alta 27 metri (più o meno un
palazzo di dieci piani). Immaginate di buttarvi giù da quell’altezza facendo
avvitamenti e salti mortali. Tre secondi in caduta libera dove si raggiungono
tra gli 85 e i 100 km orari. Questo è il cliff diving, i tuffi dalle scogliere.
Nonostante sia uno sport recente la sua origine è abbastanza antica e risale
agli anni attorno al 1770.
Qui cominciano i nomi strani: Kahekili, Lele Kawa, Maui e anche Lanai. Le
leggende locali narrano che Kahekili II, venticinquesimo nonchè ultimo re di
Maui, era solito praticare il Lele Kawa.
Maui è una delle isole delle Hawai. Dopo Kahekili II non ci fu più nessun re a
Maui perchè Kamehameha (ecco perchè Dragon Ball... ) riuscì a conquistare
l’intero arcipelago e fondò il Regno delle Hawai. Ma torniamo a Kahekili II.
Kahekili II era un tipo strano. Si era fatto dipingere con l’inchiostro nero tutta
la metà destra del suo corpo. Il suo nome vero era Kahekilinuiʻahumanu ma
decise umilmente di cambiarlo in Kahekili, che in Hawaiano significa Dio
del Tuono (Kane-Hekili). Per passare il tempo e per ricordare al suo popolo
che lui non era un uomo ma una divinità, era sua abitudine ogni mattina,
appena sveglio e prima di colazione, sgranchirsi con il Lele Kawa. Il Lele
Kawa è il tuffo dalla scogliera. Nulla di particolarmente impressionante se
non fosse che a Lanai, una delle isole hawaiane preferite da Kahekili II e
che era riuscito a conquistare, le scogliere arrivano ad essere alte fino a 400
piedi (poco più di 100 metri). Ancora oggi le scogliere a sud-ovest di Lanai
vengono chiamate Kahekili’s Leap (Il salto di Kahekili).
Nella sua immensa magnanimità, il soprannaturale regnante decise che
tutti i suoi guerrieri, in segno di coraggio e leatà, dovevano praticare il Lele
Kawa.</p>
</p> Amanda Wachob è una artista, pittrice, tatuatrice che lavora a
Brooklyn (New York). Non pratica abitualmente il Lele Kawa.</p>
CONTATTI
WEB & SOCIAL ACCOUNT
web site: http://www.altrogiornaledicarta.com
facebook: www.facebook.com/redazione.altromensile
COME CONTATTARCI
email: [email protected]
(risponde Luciano Cristiano)
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<IMG SRC:HTTP://
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