azz
J
diretto da Antonio Calenda
sotto le stelle del
Sotto le stelle
del Jazz
Politeama Rossetti
sabato 28 aprile 2007
diretto da Antonio Calenda
Jazz
sotto le stelle del
Alboran Trio
Giovanni Allevi
Francesco Cafiso Quartet
with special guest Fabrizio Bosso
Stefano Di Battista Quartet
presenta
Neri Marcoré
concerto straordinario
per il 175° anniversario delle Assicurazioni Generali
durata dello spettacolo
2 ore e 30’ circa con intervallo
il programma
Francesco Cafiso Quartet
with special guest Fabrizio Bosso
Francesco Cafiso sax
Fabrizio Bosso tromba
Riccardo Arrighini pianoforte
Aldo Zunino contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria
Alboran Trio
Paolo Paliaga pianoforte
Dino Contenti contrabbasso
Gigi Biolcati batteria e percussioni
- intervallo Giovanni Allevi pianoforte
Stefano Di Battista Quartet
Stefano Di Battista sax alto e soprano
Eric Legnini pianoforte
Dario Rosciglione contrabbasso
Marcello Di Leonardo batteria
presenta Neri Marcoré
POLITEAMA ROSSETTI - TRIESTE
SSSEHNKOOAPPEEP
sabato 28 aprile 2007 - ore 20.30
succederanno sul palcoscenico del Politeama
Rossetti, sarà un presentatore che sa coniugare verve, classe e originalità, quale Neri
Marcorè. L’artista, che intreccia lavori teatrali
e televisivi, è noto al grande pubblico per le
sue partecipazioni a trasmissioni di successo,
al recente Festival di Sanremo, ma è anche
ammirato conduttore di Per un pugno di libri
e attore di film importanti, fra cui Il cuore
altrove di Pupi Avati che gli è valso la candidatura al David di Donatello.
La prima fra le “stelle del jazz” che sabato
sera illumineranno il maggior teatro regionale
sarà Francesco Cafiso, enfant prodige che
non ancora diciottenne ha già suonato nei più
importanti templi del jazz internazionale, come
il mitico Lincoln Center di New York. Già a
nove anni, colpiva i maestri più accreditati per
la sua maturità espressiva e le capacità d’improvvisazione: il suo straordinario modo di
suonare il sax incanterà il pubblico di Trieste,
al quale Cafiso dedica un programma affascinante assieme ai membri del suo quartetto e
a un ospite d’eccezione, il grande trombettista
Fabrizio Bosso.
Dal “sax incendiario” di Cafiso passeremo alle
preziose atmosfere dell’Alboran Trio. Come
il Mare di Alboran è crocevia di essenze, tradizioni e culture, allo stesso modo il Trio che
ne porta il nome è un incontro fra personalità
diverse che cercano un nuovo suono per la
più tradizionale delle formazioni, sulla base del
dinamismo compositivo di Paolo Paliaga, anche
pianista del gruppo.
A Giovanni Allevi e al suo sorprendente pianoforte, il compito d’aprire la seconda parte
di Sotto le Stelle del Jazz, con una serie di
splendidi brani tratti dal suo recente album
JOY: «La Musica – scrive Allevi – così immateriale e impalpabile, è capace di sconvolgere
esistenze e destini»: alla platea essa regalerà
certo profonde emozioni. Infine l’energia, l’eleganza e il sound di un importante protagonista
del jazz, quale Stefano Di Battista che con il
suo quartetto, invaderà il palcoscenico per una
conclusione in grande stile, con l’eccellente
sassofonista impegnato in improvvisazioni di
assoluto coinvolgimento.
Ilaria Lucari
Il 2007 è un anno speciale per Assicurazioni
Generali, che celebra il 175° anniversario della
fondazione. Oltre alle tradizionali attività che
vedono la Compagnia da sempre impegnata
in molteplici progetti di stampo culturale e
sociale, per celebrare questo particolare traguardo, sono state pensate diverse iniziative
speciali. Nasce in quest’ambito Sotto le Stelle
del Jazz una serata creata in partnership con
il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, in cui
Assicurazioni Generali ha il piacere di offrire
alla città di Trieste un concerto di artisti di
assoluta eccellenza nel panorama del jazz italiano e internazionale.
L’evento ha suscitato immediatamente l’entusiasmo del pubblico che ha esaurito in poche
ore – lo scorso 3 aprile, giorno dell’apertura
della prevendita – tutti i biglietti a disposizione
al Politeama Rossetti.
L’intento artistico di Sotto le Stelle del Jazz è
di offrire in un’unica serata – e si deve riconoscere anche in ciò la singolarità dell’evento
– quattro concerti degli artisti di maggior
qualità e prestigio dell’attuale mondo del jazz
italiano: Francesco Cafiso, l’Alboran Trio, il pianista Giovanni Allevi e Stefano Di Battista.
Una scelta musicale nient’affatto casuale: proprio in occasione dei 175 anni, affiancando
al consueto focus sulla musica classica il jazz,
Generali ha voluto dare un segnale che dimostra come, pur affondando le proprie radici
nella tradizione, la Compagnia è sempre stata
attenta al nuovo e al contemporaneo.
In programma, dunque, nomi di alto livello:
artisti e formazioni impeccabili per la competenza nella tradizione musicale jazzistica ed
entusiasmanti per la pulsazione creativa, per
le sorprendenti capacità d’improvvisazione,
costantemente ospiti delle maggiori rassegne
jazz internazionali e ammirati partner di musicisti fra i più quotati.
Ecco allora che l’evento si fa addirittura imperdibile e si rivela un’occasione importante per
la città di Trieste, scelta quale adeguata cornice
di Sotto le Stelle del Jazz per il fatto di essere
la storica sede delle Assicurazioni Generali e
per la profonda e antica tradizione musicale
che la contraddistingue.
A fare da trait d’union fra i musicisti che si
Francesco Cafiso Quartet
with special guest Fabrizio Bosso
FRANCESCO CAFISO.
Già a nove anni muove i
primi passi facendo esperienze con musicisti di fama
internazionale come Bob
Mintzer, George Gruntz, Maria
Schneider, Gianni Basso. Nel
2001, ad Urbisaglia, partecipa
e vince il “Premio nazionale
Massimo Urbani” dimostrando, nonostante la giovane
età, un’incredibile maturità
musicale ed una sorprendente capacità d’improvvisazione.
Decisivo è il suo incontro con
Wynton Marsalis che avviene
a Pescara, durante il Festival
jazz, il 18 Luglio del 2002.
Marsalis è talmente stupito
dalle qualità di Francesco,
che lo porta con se ed il suo
settetto nell’European tour
2003, durante il quale lo fa
suonare sui prestigiosi palchi
delle più grandi città d’Europa. Nel settembre 2003 gli
viene assegnato il prestigioso
Premio Positano Jazz. Durante
questo evento ha l’opportunità di esibirsi davanti agli
organizzatori dei Festival jazz
più importanti al mondo
che, subito, ne apprezzano il
notevole talento. È l’inizio di
una “escalation” di importanti esperienze: nel dicembre
2003, Umbria Jazz in the
Winter, ad Orvieto, accompagnato da Franco D’Andrea,
Giovanni Tommaso e Roberto
Gatto; nel gennaio 2004, la
partecipazione all’annuale
Convention degli educato-
È il ‘’caso’’ del jazz italiano di oggi: tutti lo vogliono,
tutti lo chiamano, tutti lo premiano con applausi
scroscianti, anche i più affermati maestri del jazz.
Un entusiasmo spontaneo lo accoglie dovunque si
presenti con il suo sax incendiario.
Ad imprimere una svolta internazionale alla carriera di Francesco Cafiso, “enfant prodige” del jazz
nazionale – non ancora diciottenne - è stato l’ incontro col celebre trombettista americano Wynton Marsalis, il cui apprezzamento si è poi concretizzato in numerosi tour mondiali ed inviti nei più
famosi templi del jazz degli Stati Uniti. Oggi Cafiso
è di casa al mitico Lincoln Center di New York,
suona a fianco dei big più celebrati, ma, ciò che
più conta, è apprezzato non tanto come ragazzo
prodigio ma principalmente per il suo straordinario modo di suonare. Quando si ascolta Francesco
Cafiso viene in mente l’aforisma di Satchmo: «Se
devi chiedere cos’ è il jazz, non lo saprai mai». Cafiso non lo deve chiedere a nessuno, perché l’ha
nel dna.
ri di jazz (I.A.J.E.) a New
York durante la quale riceve
l’International Jazz Festivals
Organization Award(I.J.F.O.)
davanti ad un’immensa platea
di maestri e musicisti. Nella
stessa occasione, per Umbria
Jazz, all’Hotel Hilton, suona
accompagnato da un trio
eccezionale: James Williams,
Ray Drummond e Ben Riley.
Tra il pubblico, ad ascoltarlo, sono presenti personaggi
di spicco del jazz internazionale come Percy Heat,
Clark Terry,Phil Woods, Tony
Bennett, George Wein, Jamey
Aebersold e molti altri.
Varie volte si esibisce al
Lincoln Center, nella “Alice
Tully Hall” e nella “Avery
Fisher Hall” con Wynton
Marsalis e la Lincoln Center
Orchestra dove riscuote un
grandissimo successo. Dal 18
al 27 Maggio scorso si reca
nuovamente a New York dove
si esibisce:
- all’Istituto Italiano di
Cultura accompagnato da
James Williams e dal trio di
Harry Allen;
- al Lincoln Center assieme
alla Lincoln Center Orchestra
in occasione del “Ninth
annual Essentially Ellington
2004” (High school jazz
competition & festival) e nei
prestigiosi jazz club BB King
e Iridium.
In quest’ultimo, presentato
da Umbria Jazz e accompagnato da James Williams,
Gregory Ryan e Yoron Israel,
per due sere consecutive
apre i concerti per Jackie
McLean. Durante l’estate 2004,
Francesco si esibisce in alcuni
dei grandi Festivals europei
quali quello di Vienne (F),
Vienna (A), North Sea (NL),
ed in Italia ad Umbria Jazz,
Pescara, Ancona, la Spezia
e molti altri, suonando con
grandi musicisti come Joe
Lovano, Hank Jones, George
Mraz, i Manhattan Transfer,
Wynton Marsalis e la Lincoln
Center Orchestra, la Count
Basie Orchestra, Dado Moroni,
Reggie Johnson,Doug Sides
e naturalmente con il suo
abituale trio, tutto italiano,
formato da Riccardo Arrighini,
Aldo Zunino e Stefano Bagnoli.
Lo scorso agosto, ancora una
volta, per migliorare l’inglese ma soprattutto per fare
esperienze di ascolto di
nuovi generi e stili musicali,
Francesco si reca nel luogo
dove il jazz è nato, a New
Orleans, dove suona con
Ellis Marsalis, Jason Marsalis,
Thadeus Richard, Bob Franch,
Maurice Brown, Jonathan
Batiste,Teo Ludwig, Steve
Armstrong, Jerry Jumonville,
Rob Block e con molti altri
importanti musicisti del luogo
ricevendo, contemporaneamente, delle speciali lezioni da
Alvin Batiste. Nel novembre
2004, Francesco partecipa
e vince la “World Saxophone
Competition” durante il
London Jazz Festival. Alla fine
di dicembre ‘04 Francesco
suona con successo ad Umbria
Jazz Winter, ad Orvieto, con
Cedar Walton, Lewis Nash e
David Williams ed anche con
Bill Charlap, Peter Washinton
e Kenny Washinton. A marzo
di quest’anno, in occasione del
50° anniversario della morte
di Charlie Parker, Francesco
suona, con successo, al Festival
Jazz di Terrassa (Spagna) con
il Mulgrew Miller Trio, con
Jessie Davis e Vincent Harring.
In questi pochi ma intensi
anni di attività, ha collaborato e fatto esperienze musicali,
oltre che con quelli già citati,
con tanti altri grandi musicisti
quali: Kenny Wheleer, Garrison
Fewell, Cassandra Wilson, Roy
Hargrove, Bob Wilber, Henry
Hallen, Joe Cohn, Joel Forbes,
Chuck Riggs, Flavio Boltro,
Enrico Rava, Andrea Pozza,
Rosario Bonaccorso, Gianluca
Petrella, Marco Tamburini,
Stefano Di Battista, Doctor
3, Pietro Tonolo, Massimo
Moriconi, Irio De Paula,
Fabrizio Bosso, Stefano Bollani,
Ares Tavolazzi, Massimo Manzi,
Andrea Beneventana, Renato
Sellani, Daniele Scannapieco,
Nico Menci, Gianni Cazzola,
Paolo Benedettini, Romano
Mussolini, Nico Gori, Paolino
Dalla Porta, Nicola Mingo,
Franco Testa, Sandro Gibellini,
Antonio Ciacca ecc. e con i
più affermati musicisti siciliani quali: Giovanni Mazzarino,
Claudio Cusmano, Nello
Toscano, Dino Rubino, Carlo
Cattano, Calogero Marrali, ecc.
Ha già registrato tre dischi
“live” per l’etichetta Philology:
“Very Early” ; ”Standing
Ovation at Pescara Jazz
Festival” (in duo con Franco
D’Andrea) e “Concerto for
Michel Petrucciani” accompagnato dal Riccardo Arrighini
Trio. Ha collaborato inoltre
alla registrazione del disco
“First” (Philology) dell’Orchestra jazz del Mediterraneo che
ha ospitato, per l’occasione,
Pietro Tonolo. Attualmente,
oltre a frequentare il Liceo
Linguistico, Francesco segue
il VII anno nella classe di flauto traverso presso il Conservatorio musicale
Vincenzo Bellini di Catania,
dove si sta preparando per
il conseguimento del diploma. Contemporaneamente
studia anche pianoforte jazz.
Nel 2005 ha pubblicato per
la Venus Records “New York
Lullaby” con il suo New York
quartet – David Hazeltine
(p), David Williams (b), Joe
Farnsworth (dr). A febbraio è
uscito il suo ultimo cd per
la Cam Records “Happy Time”
registrato con il quartetto
italiano.
FABRIZIO BOSSO. Nato
a Torino il 05.11.73 inizia
lo studio della tromba a 5
anni con suo padre, trombettista anche lui. A 15 anni
si diploma in tromba presso
il conservatorio G. Verdi di
Torino. A 12 anni si avvicina al jazz suonando in Big
Band e in piccoli gruppi. Nel
1990 vince una borsa di studio e frequenta i seminari
estivi del S. Mary’s College di
Washington. Nel 1991 vince
il concorso per la Scuola di
Alto Perfezionamento musicale
di Saluzzo sotto la guida del
maestro Pierre Thibaud. Nel
1993 vince l’audizione per
l’orchestra del “Paese degli
specchi” di Bologna e svolge
attività concertistica sotto la
direzione di George Russell,
Mike Gibbs, Kenny Wheeler,
Dave Liebman, Carla Bley,
Steve Coleman. Nel 1994
vince con il suo quartetto
il concorso “Summertime in
Jazz” come miglior solista.
Dal 1994 svolge un’intensa
attività di free lance collaborando, e incidendo come
sideman, con vari musicisti
fra cui: Gianni Basso, Paolo
Di Sabatino, Riccardo Zegna,
Enrico Pieranunzi, Maurizio
Giammarco, Massimo Moriconi,
Emanuele Cisi, Gabriele
Mirabassi, Mario Negri, Gegè
Telesforo, Claudio Baglioni,
Stefano Di Battista, Pietro
Condorelli, Roberto Gatto,
Sandro Gibellini, Marcello
Rosa, Flavio Boltro, Tullio De
Piscopo, Piero Odorici, Slide
Hampton, Randy Brecker, Bob
Mintzer, Irio De Paula, Hein
Van De Geyn, Steve Lacy e
numerosi altri. Nel ‘97 sostituisce Randy Brecker prima
e Lew Soloff poi nel tour italiano della Carnegie Hall Big
Band. Parallelamente svolge
una intensa attività didattica
presso varie scuole di musica
- nel 1995 musica d’insieme al conservatorio Nicola
Piccinni di Bari - e collabora
a diverse trasmissioni radio
televisive in diversi contesti.
Nel corso della sua attività
di Free Lance Artist Fabrizio
Bosso ha suonato in diversi
contesti nei seguenti paesi:
Francia, Germania, Finlandia,
Etiopia, Kenya, Tunisia, Arabia,
Tunisia, Stati Uniti, e al
Festival do Jazz a Cuba. Nel
1999 crea il suo primo gruppo con il quale si esibisce in
diversi club e festival. Registra
il suo primo disco come lea-
der nel novembre dello stesso
anno e viene votato come
“Miglior Nuovo Talento” del
jazz italiano dal referendum
della rivista Musica Jazz.
Nel
2000, viene consacrato come
uno dei migliori trombettisti
sulla scena grazie ad innumerevoli partecipazioni in
formazioni di prestigio in
moltissimi festival nazionali e
internazionali.
RICCARDO ARRIGHINI
si è diplomato in pianoforte
al “Boccherini” di Lucca. Ha
studiato armonia e improvvisazione jazz alla Berklee
School di Boston ed a Siena
Jazz dove ha conseguito la
laurea al corso CEE. Ha fatto
parte dell’orchestra di Barga
Jazz nel 1999 e 2000 e sempre a Barga Jazz ha vinto
il concorso relativo ai nuovi
talenti con il suo trio e con
musiche originali. Nel 2003
forma un trio, con Amedeo
Ronga al basso e Stefano
Rapicavoli alla batteria, con
cui suona nei club di tutta
Italia e che attualmente è il
suo trio ufficiale. Ha suonato inoltre con Irio de Paula,
Gianni Coscia, Emanuele
Cisi, Cocco Cantini, Enrico
Rava, Gianni Basso, Franco
Cerri, Tommaso Lama, Fabio
Zeppetella, Marco Tamburini,
Mark Abrams, Gian Paolo
Casati, Fabrizio Bosso, Nico
Gori, Bepi D’Amato, Andrea
Dulbecco ed altri. È inoltre
dedito da molti anni all’insegnamento professionistico di
classica e jazz con molto successo. Dischi a suo nome :”Il
Monterosso”, 1996 ospiti G.
Tommaso e P. Tonolo, “Comme
un Enfant”, 1999 ( progetto di composizioni originali),
e “These Unfoolish Things”,
2001, in trio con A. Tavolazzi
e F. Petreni, dove per la prima
volta, oltre agli originali, incide alcuni standard. È in quell’occasione che lo nota Paolo
Piangiarelli della Philology con
il quale incide due dischi nel
2003, interamente prodotti
dall’etichetta marchigiana, il
primo, già in commercio, a
nome del crooner di colore
Joe Lee Wilson, con Gianni
Basso al sax, Amedeo Ronga
al contrabbasso e Stefano
Bagnoli alla batteria. Durante
la stessa sessione incide anche
un disco di duetti (standard),
su idea di Piangiarelli e
prossimamente in uscita. Ha
inciso di recente quattro
dischi dedicati interamente a
Jobim : il primo con il suo
trio, il secondo in trio con
Massimo Moriconi e Massimo
Manzi; con quest’ultimo trio
ha inciso il terzo disco ospite
Fabrizio Bosso alla tromba, a
cui si è aggiunta nel quarto
Barbara Casini alla voce.
sua attività concertistica si
è ormai estesa in vari paesi:
Francia, Germania, Gran
Bretagna, Svizzera, Slovenia,
Croazia, Spagna. I Festival
Internazionali e Nazionali a
cui ha partecipato sono numerosi: Umbria Jazz, Leverkusen,
Ivrea, Le Mans, Ascona, Fano,
Lugano, Sant’Anna Arresi, Villa
Celimontana, Monteroduni e
naturalmente i Festival del
Golfo Paradiso e di Genova
Jazz.
Ha inoltre suonato in “storici” jazz club come il Ronnie
Scott’s a Londra, il New
Morning ed il Sunset a Parigi.
Lunghissimo è l’elenco delle
sue collaborazioni. Tra gli italiani si ricordano: G. Basso, F.
D’Andrea, E. Rava, P. Tonolo,
R. Zegna, M. Gianmmarco, L.
Bonafede, F. Cerri, G. Cuppini,
G. Cazzola, T. De Piscopo,
Fresu. Tra gli stranieri: Benny
Golson, Art Farmer, Jimmy
Cobb, Tommy Flanagan, Joe
Chambers, Gary Bartz, Harry
Sweets Edison, Clark Terry,
Ben Riley, Kanny Burrell,
Lester Bowie, Junior Mance,
Albert Heath, Cedar Walton,
Tony Scott, Nat Adderley,
Clifford Jordan, Horace Parlan,
Shirley Scott, Kenny Davern,
Alfred Kramer, Paul Jeffrey,
Ralph Sutton, Bob Wilber,
Jerry Bergonzi, Alvin Queen,
Bryan Lynch, Carl Fontana,
Conte Candoli, Joe Newman e
Lew Tabakin. È da enfatizzare
la sua partecipazione stabile
(dal 1995) nel trio/quartetto
di Steve Grossman, nel trio
di Bobby Durham ed in formazioni insieme ai pianisti
Riccardo Zegna , Massimo e
Antonio Faraò e nella “Bansigu
ALDO ZUNINO nasce
a Genova nel 1963. All’età
di diciassette anni, dopo lo
studio del pianoforte e della
chitarra, inizia a suonare il
contrabbasso. Già a diciotto
anni intraprende la sua carriera professionale suonando
in tutto il Nord Italia con
i musicisti più rappresentativi del territorio. Vince nel
1992 il premio “AICS JAZZ” ed
inizia la sua attività didattica nella scuola di Jazz del
“Louisiana Jazz Club” e nella
“ Scuola Jazz di Quarto”. La
Big Band”.
STEFANO BAGNOLI,
considerato all’unanimità virtuoso nell’uso delle spazzole (da cui il significativo
appellativo di “Brushman”)
nonché autore di un’importante metodo sull’argomento,
è impegnato attualmente con
i gruppi di Francesco Cafiso,
Franco Ambrosetti, Dado
Moroni, Gianni Basso, Franco
Cerri, Mauro Negri, Andrea
Pozza, George Robert e l’Italian Trumpet Summit di Paolo
Fresu. Contemporaneamente
agli studi e all’esperienza classica al Conservatorio di Milano
e l’Orchestra Sinfonica G.Verdi
di Milano, tra il 1978 e i
primi anni ‘80 inizia un’intensa attività jazzistica con
i gruppi di Paolo Tomelleri,
Nando Deluca, Sergio Fanni,
Sante Palumbo, Mario Rusca,
Capolinea Big Band, Sandro
Cerino, Italian Vocal Ensemble,
Carlo Bagnoli, Bruno De Filippi,
Giulio Libano, Glauco Masetti
e successivamente Renato
Sellani, Antonio Faraò, Marco
Detto, Patrizia Conte, Massimo
Moriconi, Gianni Bedori, Emilio
Soana, Michael Rosen, Claudio
Angeleri, Gabriele Comeglio,
Paola Folli. Prestigiose inoltre
le collaborazioni e i tour con
grandi artisti d’oltreoceano
come Clark Terry, Harry Sweet
Edison, Curtis Fuller, Al Grey,
Bob Wilber, Kenny Davern,
Bob Mintzer, Bobby Watson,
Cedar Walton, Johnny Griffin,
Lee Konitz, Roland Hanna, Erik
Alexander, Peter Washington,
Chucho Valdes, Chico Buarque,
Sarah Jane Morris per citarne solo alcuni. Numerose
le esperienze significative a
rinomati Festival come all’Havana, Parigi, Guadaloupe,
Buenos Aires, Montevideo,
Oslo e più in generale in
Germania, Francia, Svizzera,
Jugoslavia, Austria, Olanda,
Belgio, Norvegia, Danimarca,
Finlandia nonchè, per tornare
in Italia, Umbria Jazz, Siena,
Roma, Fano, Pescara, Bergamo,
Vicenza per citare i più noti.
È presente in tutte le produzioni teatrali e concertistiche
di Enzo Jannacci dal 1994 al
2001. Monumentale la discografia che comprende svariate
decine di incisioni in studio
e live session con gli artisti sopra citati e molti altri
ancora a confermare l’estrema
affidabilità artistica e creativa
nonché una riconosciuta ed
apprezzata conoscenza della
più completa tradizione jazzistica.
Alboran Trio
Il programma
1. Cinque lunghissimi minuti
di Paolo Paliaga
Il titolo sta a significare che una volta che stavo
scrivendo questo brano mi servivano ancora cinque
minuti per terminarlo e siccome le idee scorrevano
rapide ed impetuose, credetti che il tempo che mi
rimaneva fosse lunghissimo.....
2. Balkan air
di Paolo Paliaga
è ispirato al tempo della guerra nei balcani, alla tragedia delle bombe in quella terra che ha una grande
ricchezza di tradizioni musicali.
3. Pianissimo
di Paolo Paliaga
È una melodia leggera che galleggia sul vigore di una
ritmica molto europea che tiene teso il brano,, mentre l’elemento melodico mediterraneo naviga sull’interplay dei tre musicisti.
4.Tema del film “Pinocchio”
di Fiorenzo Carpi
Un omaggio ad uno “Standard” della tradizione italiana, ripensato da Alboran Trio.
Alboran Entrando dallo
stretto di Gibilterra troviamo
il mare d’Alboran, compreso tra le coste spagnole a
nord e quelle marocchine ed
algerine a sud. Il bacino occidentale del Mediterraneo, che
contiene tra gli altri il mar
d’Alboran, è ben delimitato
dal bacino orientale della
congiungente capo Bon-capo
Lilibeo.
Alboran è l’ingresso nel mediterraneo, è il mare che con-
giunge il continente africano e
quello europeo, è il mare che
si incontra arrivando da tutti
gli altri mari. In quel mare,
Africa e Spagna si affacciano
e disperdono le loro essenze
e le loro tradizioni e inizia
qualcosa che è come un’origine.
Il Mediterraneo unisce, mescola, incontra, elabora, metabolizza culture, suoni, genti
diverse, religioni, tradizioni e
rimane da sempre come una
grande fascinazione, un luogo
fondativo, una scaturigine
occulta.
Alboran è come l’inizio di
qualcosa di cui non si sa
bene, che le parole stesse non
sanno ancora raccontare.
Trio Un grande incontro
tra musicisti che vivono la
musica d’improvvisazione in
un modo diverso, che scavano nel ritmo, che cercano
un nuovo suono e un modo
nuovo di far suonare la più
Giovanni Allevi
Il programma
1. Downtown
2. Follow you
3.Jazzmatic
4.Vento d’Europa
5. L’orologio degli dei
6. Il bacio
7. New Renaissance
“...improvvisamente, si è alzato il volume della
musica nella mia testa. Nei mesi a venire ho suonato “JOY” centinaia di volte, sulla mia tastiera immaginaria, fino a che ogni singola nota non fosse
perfettamente a fuoco.
Poi è bastato un cenno sorridente perché i miei
collaboratori preparassero il pianoforte e lo studio di registrazione; più che studiare ho vissuto, e
l’incontro con la tastiera è il racconto di questo
vissuto.
Ho registrato “JOY” a conclusione di una lunga ed
intensa tournée internazionale, dove ho scoper-
to, con mia grande sorpresa, di essere un “Pifferaio magico”. Non lo avrei mai immaginato visto
che da piccolo me ne stavo sempre da parte, ed
al Liceo non mi invitavano alle feste!
La Musica, così immateriale e impalpabile, è capace di sconvolgere esistenze e destini!
Sono davvero felice che a me abbia riservato
cambiamenti tali per cui posso continuare ad
esprimere ciò che sono.”
Giovanni Allevi
tradizionale delle formazioni.
Alboran trio si caratterizza
per essere una giusta combinazione di tre personalità
che collaborano ad un’unica visione della musica. Il
programma si incentra sui
brani originali del pianista
e compositore Paolo Paliaga
che il trio ha sapientemente
arrangiato.
Rigorosamente acustico nella
formazione, il lavoro dei
musicisti ha approfondito la
ricerca sonora sulla vibrazione delle pelli, corde e legni,
si è concentrato sullo sviluppo dell’arte della melodia,
sull’interazione e la creazione
spontanea, fuori dalle etichette tradizionali e dalla stra-
da principale dello swing. Il
risultato è una musica fresca,
piena di sfumature, articolata,
che spazia dalla musica europea alla pulsazione africana,
sullo sfondo della tradizione
Jazz nord-americana.
Giovanni Allevi è
un compositore che ha scelto il pianoforte come mezzo
privilegiato di espressione. È
un artista moderno e “senza
etichette”, con una solida
competenza accademica data
dai suoi diplomi con il massimo dei voti in composizione e pianoforte e da una
laurea con Lode in Filosofia
della Scienza. La sua musica “contemporanea” apre la
tradizione classica verso le
sonorità dei nostri giorni. il
suo linguaggio emozionale e
romantico contiene una nuova
intensità melodica italiana
e al tempo stesso elementi
del jazz e del minimalismo
americano. Il suo ultimo cd
“no concept” uscito a maggio
2005 per Ricordi/Sony Bmg,
è entrato nelle classifiche dei
dischi più venduti in Italia,
Germania Austria e Corea, tra
album “pop”. Complice il suo
debutto nel 2004 con doppio sold-out al “Blue Note” di
New York, i suoi concerti in
giro per il mondo (Italia, Usa,
Nord-Europa e Cina) vedono
oramai una straordinaria partecipazione di pubblico. I più
importanti giornali nazionali
ed internazionali lo hanno
definito “genio italiano del
pianoforte” (Luxury), il “Mozart
del 2000” (La Repubblica), il
“filosofo del pianoforte” (Il
Corriere della Sera), “modern
and free spirit” (Shanghai
Star), grazie alla sua capacità di “traghettare” il mondo
classico alle nuove generazioni, contribuendo a rinnovare il
repertorio della musica colta.
Il regista americano Spike Lee
ha scelto il brano “come sei
veramente” (terza track dell’album “no concept”) come
colonna sonora del suo ultimo
spot per la Bmw. Simbolico
testimone passatogli dopo il
“Koln Concert” di K. Jarrett.
Giovanni Allevi ha intrapreso
dall’inizio dell’anno un tour
internazionale in cui esegue
in concerto i brani dell’ultimo
album “no concept”: “un disco
dedicato all’amore in tutte
le sue sfumature” e che lo
ha reso portavoce nel mondo
della genialità e creatività
musicale italiana.
...le 13 mini-suite, i movimenti del suo ultimo lavoro,
sono un fluxus consapevole di
scrittura emotiva, che annusano l’aria colto-popolare con
purezza assoluta...Giovanni
è in fuga sulla cima come
Coppi dal mondo accademico
e dalla omologazione pop. Un
pianista solo al comando che
rigetta la concettualità matematica della Western Music e
il calcolo criminale che piega
il linguaggio musicale alle
regole di mercato...”
Marco Mangiarotti
Il Giorno, La Nazione,
Il Resto del Carlino
“Allevi, un piano “apolide”
lontano da ogni manierismo.
...il pieno e il vuoto, il suono
e il silenzio, fluiscono con
grande naturalezza, tra scherzi, impennate, meditazioni, in
una narrazione trasversale
rispetto agli schemi, ma senza
provocazioni o sperimentalismi, come dimostra Ossessione.
Insomma, una musica facile
da consumare ma nello stesso
tempo nobilissima, energica
nella sua limpidezza e sempre
lontana da ogni manierismo.”
Mario Luzzatto Fegiz
Corriere della Sera
“Giovanni Allevi, un tocco
magico che vola tra generi
e stili. ... molte sono le cose
che si possono scrivere di lui,
al punto che bisogna scegliere. Fra le sue qualità formali
si apprezzano in primo luogo
la bellezza del tocco e del
fraseggio, e l’impossibilità di
categorizzare i suoi brani
anche ad opera dei più convinti assertori dell’esistenza
delle “musiche” e non della
musica. Allevi suona come gli
detta dentro e basta.
Franco Fayenz
Il Giornale
RASSEGNA STAMPA
“Allevi, fuga geniale dal
Novecento. La leggenda del
pianista filosofo che ha scritto
13 suite post-romantiche per
sedurre New York e il mondo.
“...un artista totale, curioso e
onnivoro, capace di attraversare con la tastiera del suo
pianoforte, la musica classica
e il pop, per poi improvvisare da vero virtuoso senza
confini.”
Enzo Gentile
La Repubblica
“...la tecnica è impeccabile, la
scrittura votata alla melodia.
Per questo la sua musica si
presta a intensi ascolti notturni o a farvi da colonna
sonora personale per giorni
e giorni.”
Rolling Stone
Stefano Di Battista Quartet
Nasce a Roma il 14 febbraio
del ’69 da una famiglia di
musicisti ed appassionati di
musica.
Ha iniziato studiare il sassofono all’età di 13 anni
in una banda di un piccolo quartiere, composta
principalmente da ragazzini.
È qui che, fino all’età di
16 anni, Stefano ha sperimentato quella che sarebbe
diventata una delle qualità
essenziali della sua musica:
l’allegria. Durante questo
periodo ha due incontri
decisivi che lo indirizzano
verso la sua vocazione: scopre il jazz, innamorandosi
del suono “acidulo” di Art
Pepper (“.....immediatamente volevo suonare in quel
modo......fu l’inizio della
mia passione”) e incontra
l’uomo che diventerà il suo
mentore, il leggendario alto
sassofonista Massimo Urbani
(“lui era un mostro, suonava
senza conoscere cosa venisse
dopo. Istintivamente.”). La
sua strada è ormai segnata:
Stefano sarà un musicista
jazz. Si iscrive al conservatorio, perfeziona la sua tecnica
familiarizzando con la tradizione classica del sassofono
10
(Jacques Ibert, ecc.) conseguendo il diploma con il
massimo dei voti all’età di
21 anni. Incomincia poi a
suonare in gruppi di vario
genere e nel ’92 si trova
per caso a suonare al Calvi
jazz Festival; è lì che incontra per la prima volta dei
musicisti francesi, primo fra
tutti Jean-Pierre Como che
lo invita a suonare a Parigi.
Per Stefano è una rivelazione
(“quando sono arrivato in
Francia, avevo l’impressione
di essere nato lì. In Italia
avevo l’impressione di non
esistere....”).
Da quel momento in poi,
Stefano ha fatto la spola tra
Roma e Parigi, moltiplicando
le sue audizioni in modo da
procacciarsi qualche ingaggio. Infine si procura due
concerti al Sunset di Parigi,
con un trio formato dal
batterista Roberto Gatto e
dal contrabbassista francese
Michel Benita. Gatto rinuncia
e viene rimpiazzato all’ultimo minuto dal batterista
Aldo Romano, che viene colpito dallo stile affascinante del sassofonista. In un
attimo è nata un’amicizia
tra i due. La seconda sera
Stéphane Huchard è alla
batteria e invita Laurent
Cugny, prossimo a prendere
le redini dell’ONJ (Orchestra
Nazionale del Jazz). Stefano
viene assunto all’istante. In
due sere da sogno la vita
di Di Battista è cambiata.
È il 1994 e la sua carriera
decolla a Parigi.
Si stabilisce nella città e
incomincia la vita sfrenata
del musicista. Oltre alla partecipazione al progetto di
Aldo Romano dal quale sono
scaturite due registrazioni
discografiche (Prosodie e
Intervista) e la presenza nell’
ONJ diretta da Cugny, continua ad incontrare gente,
tiene alcuni concerti in trio
con Daniel Humair e J.F.
Jenny Clark, suona con musicisti americani di passaggio
come Jimmy Cobb, Walter
Brooker, Nat Adderly, ecc. La
carriera di Di Battista è a
una svolta.
Pilastro dei vari gruppi di
Aldo Romano, membro del
sestetto di Michel Petrucciani,
Stefano incomincia a pensare
alla realizzazione di un progetto a suo nome.
Nel ’97 il suo primo album
per la Label Bleu, dal titolo
Volare, lo vede al fianco di
Flavio Boltro alla tromba,
Eric Legnini al piano (il suo
pianista di questi ultimi
anni), Benjamin Henocq alla
batteria e Rosario Bonaccorso
al basso (“la ritmica che ho
sempre desiderato”). Nel ‘98
arriva il suo primo ingaggio
per la storica Blue Note, per
la quale inciderà l’album A
prima vista, accompagnato
dalla stessa formazione di
musicisti, che tra le altre
cose diventerà il suo gruppo
stabile di riferimento.
Nel luglio ‘00, la registrazione di un disco magistrale
dove Stefano è affiancato
dall’incomparabile presenza
di Elvin Jones alla batteria (il leggendario batterista di John Coltrane), Jacky
Terrasson al piano e Rosario
Bonaccorso al contrabbasso.
Il disco, dall’omonimo titolo, uscirà poi nell’ottobre
2000. Il nuovo disco, oltre
ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica
internazionale, ha vinto il
prestigioso premio francese
Telerama, classificandosi al
primo posto nelle classifiche europee come disco più
venduto.
Neri Marcorè
Neri Marcorè ha iniziato a
fare teatro negli anni ‘90
contemporaneamente alle
sue prime apparizioni televisive. Noto al grande pubblico per le sua partecipazione a trasmissioni come
L’Ottavo Nano, Mai
dire domenica, Parla
con lei e per la conduzione, giunta al terzo anno,
di Per un pugno di
libri, Marcoré non ha mai
smesso di recitare in teatro:
nel 2002 è stato co-protagonista insieme a Lunetta
Savino di California
Suite di Neil Simon e nelle
ultime tre stagioni ha portato in scena con Ugo Dighero
il fortunato L’Apparenza
Inganna.
Ha esordito al cinema con
Ladri di cinema pre11
sentato alla Mostra di Venezia
nel 1994 e nel 2003 l’ottima prova ne Il cuore
altrove di Pupi Avati gli è
valsa la candidatura al David
di Donatello così come per
La Seconda notte di
nozze sempre con Avati.
i prossimi appuntamenti
eventi speciali
Stomp
Politeama rossetti
eventi speciali
eventi speciali
Geronimo
Italian
Stilton
Saxophone
Supershow Orchestra
Politeama rossetti
Politeama rossetti
eventi speciali
eventi speciali
Tozzi
& Masini
live
anteprima
“Vita
di Galileo”
Politeama rossetti
Politeama rossetti
di Geppi Cucciari e Lucio
Wilson, regia di Paola Galassi
con Geppi Cucciari
creato e diretto
da Luke Cresswell
e Steve McNicholas
creato e diretto
da Luke Cresswell
e Steve McNicholas
con i Piccoli di Podrecca
calendario recite
calendario recite
calendario recite
calendario recite
calendario recite
MAR 1 maggio
h. 20.30 turno libero
GIO 19 aprile
h. 10.30 turno libero
GIO 19 aprile
h. 21.00 turno libero
VEN 20 aprile
h. 20.30 turno libero
MAR 1 maggio
h. 20.30 turno libero
MER 2 maggio
h. 20.30 turno libero
VEN 20 aprile
h. 10.30 turno libero
MER 2 maggio
h. 20.30 turno libero
GIO 3 maggio
h. 20.30 turno libero
SAB 21 aprile
h. 17 turno libero
GIO 3 maggio
h. 20.30 turno libero
DOM 22 aprile
h. 17 turno libero
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 34
Ridotti € 28
Platea C
Interi € 27,50
Ridotti € 23,50
Prima Galleria
Interi € 24
Ridotti € 20,50
Seconda Galleria
Interi € 20
Ridotti € 17
Loggione € 10
abbonamento
con le stelle
Platea A-B 3*
Platea C e I Galleria 2*
II Galleria 1*
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 34
Ridotti € 28
prezzo dei biglietti
Posto unico
Interi € 8,50
Rid. Abbonati € 5,50
Gold/Platinum/Junior/
Famiglie(U14) € 1,00
prezzo dei biglietti
Platea A-B-C
Interi € 34
Ridotti € 32
prezzo dei biglietti
Platea A-B
Interi € 20
Ridotti € 17
Platea C (rialzati)
Interi € 28
Ridotti € 26
Platea C
Interi € 17
Ridotti € 15
Prima Galleria
Interi € 23
Ridotti € 21
Gallerie
Interi € 12
Ridotti € 10
Seconda Galleria
Interi € 17
Ridotti € 16
Loggione € 10
Platea C
Interi € 27,50
Ridotti € 23,50
Prima Galleria
Interi € 24
Ridotti € 20,50
Seconda Galleria
Interi € 20
Ridotti € 17
Loggione € 10
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con le stelle
Platea A-B 3*
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II Galleria 1*
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Trieste
per la
danza
SALA BARTOLI
eventi speciali
eventi speciali
eventi speciali
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Christian
volta.
Davide
Ginepro
Sola
Calabrese
Thomas
Borchert
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Wilson, regia di Paola Galassi
con Geppi Cucciari
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con le stelle
Platea A-B 3*
Platea C e I Galleria 2*
II Galleria 1*
il Rossetti News
il cinque per mille
al Teatro
Stabile
Siamo arrivati alla prima boa: il nostro festival compie un
lustro!
Anche quest’anno grazie alla collaborazione con “ilRossetti”
Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, il nostro festival vede
nella Sala Bartoli del Teatro Rossetti di Trieste la propria
sede. Con una bella novità! Stiamo finendo di organizzare
una mostra fotografica, che resterà allestita per tutta la
durata del festival, che si snoderà lungo un percorso che vi
porterà fino al IV piano dove si svolgeranno gli spettacoli.
Il nostro festival si aprirà con una novità per Trieste: una
serata di assoli. Erede delle sperimentazioni della Judson
Church di New York degli anni ‘70, questa forma di spettacolo permette agli interpreti una grande libertà formale e
di sperimentazione, vissuta attraverso il corpo del coreografo-interprete. Si esibiranno Daniele Albanese, proveniente da
Parma, con “àrebours 1” e “àrebours -2” e Carlotta Plebs,
mestrina, con “Tin...tin...ambulis”.
Visto il grande successo da voi tributato allo spettacolo
“Futìl” dell’anglo-spagnolo Thomas Noone, abbiamo pensato
di fare cosa gradita portando il suo nuovo dittico: “Crush”
e “Before”. Il primo è un brano per 4 danzatori mentre il
secondo è un duetto che vedrà nuovamente in scena Thomas
Noone con Nuria
Martinez, vincitori lo scorso anno
del sondaggio tra il pubblico presente.
Infine, a chiudere il Festival, uno spettacolo che parte dalla
danza barocca ed arriva ad una ricetta per marinare il
pesce: appena rappresentato al “Moving cake” di Lubiana,
piattaforma della danza slovena, questa pièce ideata da Tanja
Skok ed intitolata “Bassa continua”, sarà preceduta da una
improvvisazione che si svolgerà sulla piazzetta antistante il
teatro. Nella speranza di avervi incuriosito abbastanza da
comprare un abbonamento per tutti e tre gli spettacoli o
che vorrete comunque sostenere la nostra iniziativa, vi aspettiamo alla Sala Bartoli dal 19 al 27 maggio 2007!
convegno sull’Inquisizione alla Sala Bartoli
Un’anteprima straordinaria di Vita di
Galileo – l’allestimento del Teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia, che
inaugurerà la prossima Stagione di
Prosa a Trieste – verrà data il
19 maggio prossimo, alle 20.30 al
Politeama Rossetti in occasione delle
manifestazioni legate a FEST il Festival
14
dell’editoria scientifica. In quest’occasione, infatti, il protagonista Franco
Branciaroli e Giorgio Lanza interpreteranno il Terzo Quadro del dramma.
Introdurrà lo spettacolo – accolto al
debutto nazionale da un unanime e
rilevante consenso di pubblico e critica
– il regista Antonio Calenda.
un assaggio della prossima stagione
“Vita di
Galileo”:
anteprima
il 19 maggio
Sono andati esauriti in poche
ore i biglietti per lo spettacolo Sotto le stelle del jazz,
che le Assicurazioni Generali,
nell’ambito delle iniziative
per la celebrazione del 175°
anniversario dalla fondazione,
hanno il piacere di offrire
alla città di Trieste sabato
28 aprile prossimo. L’evento,
che va in scena al Politeama
Rossetti e vedrà sul palco
alcuni artisti di assoluta
eccellenza nel panorama del
jazz italiano e internazionale,
è il risultato di una partnership importante tra il Teatro
Stabile del Friuli-Venezia
Giulia e le Assicurazioni
Generali. Sotto le Stelle del
Jazz offre in un’unica serata
– anche in ciò la singolarità dell’evento – quattro concerti degli artisti di
maggior qualità e prestigio
dell’attuale panorama jazz:
Alboran Trio, Giovanni Allevi,
Francesco Cafiso Quartet e
Stefano Di Battista Quartet.
Si tratta dunque di artisti e
formazioni impeccabili per la
competenza nella tradizione
musicale jazzistica ed entusiasmanti per la pulsazione
creativa, per le sorprendenti
capacità d’improvvisazione,
costantemente ospiti delle
maggiori rassegne internazionali e ammirati partner di
musicisti fra i più quotati.
diretto da Antonio Calenda
“Trieste a Teatro”
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
www.ilrossetti.com/triesteteatro.asp
Anno XVI - suppl. al numero 148 - 28 aprile 2007
redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it e-mail [email protected]
Autorizz. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
in breve
Lorenzo Pilat,
l’amato cantautore triestino,
sarà nuovamente protagonista
al Politeama
Rossetti. Dopo
il successo del concerto
tenuto lo scorso anno
e l’applaudita partecipazione alla serata natali-
zia organizzata
a dicembre da
Radio Birikina,
Pilat offrirà al
pubblico
un
nuovo concerto live sabato
21 aprile alle ore 21. I
biglietti sono in vendita
presso la biglietteria del
Teatro Stabile.
C’è
grande
attesa tra il
pubblico dei più
piccoli per l’arrivo a Trieste del
Geronimo Stilton
Supershow. Sono
già infatti più di 2000
i biglietti venduti per le
cinque repliche in pro-
gramma
dal
3 al 5 maggio
al
Politeama
Rossetti.
E notevole è l’attesa anche per
il concerto di
Umberto Tozzi e Marco
Masini (in programma
venerdì 18 maggio).
Ricordiamo al
pubblico che è
in distribuzione,
in occasione
dello spettacolo Il maestro e
Marta, il tradizionale questionario di
fine stagione riservato
agli spettacoli di prosa.
Il questionario consente
agli spettatori di esprimere il proprio giudizio
su tutti gli spettacoli del
cartellone e di segna-
lare eventuali
problemi e difficoltà riscontrati
nel corso della
stagione. Per il
teatro il questionario rappresenta un fondamentale
strumento di analisi delle
esigenze del pubblico.
Ricordiamo inoltre che
i giudizi sugli spettacoli
possono essere anche
espressi sul sito internet
www.ilrossetti.it.