angelo mai altrove viale delle terme di caracalla, 55a (roma)

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ANGELO MAI ALTROVE
VIALE DELLE TERME DI CARACALLA, 55A (ROMA)
mercoledì 1 febbraio
BLUE(motion) SAFARI E ALTRI SOUND DRIVE
h 22.00
FROM BEDLAM TO LENANE
Ilaria Graziano & Francesco Forni
special guest Bob Angelini
presentazione del video Love Sails
giovedì 2 febbraio
BLUE(motion) SAFARI E ALTRI SOUND DRIVE
h 21.00
BLUE(motion) SAFARI
di Bluemotion
con Elettra Dallimore Mallaby, Cristiano De Fabritiis, Gian Marco Di Lecce, Matteo D’Incà,
Pasquale Durante, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Andrea Pesce, Titty Pigalle, Laura Pizzirani,
Laura Sampedro
ideazione e regia Giorgina Pilozzi
scatola visiva Bluemotion
luci Davood Kheradmand
h 22.00
IL BAMBINO INVISIBILE
D’Incà + Defa + Grossi
con ospiti e amici
venerdì 3 febbraio
BLUE(motion) SAFARI E ALTRI SOUND DRIVE
h 21.00
BLUE(motion) SAFARI
di Bluemotion
h 23.00
FISHEYE
musica Andrea Pesce
con Cristiano De Fabritiis e Mafalda
special guests Bob Angelini, Luca Bertelli, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Fabio Rondanini
sabato 4 febbraio
BLUE(motion) SAFARI E ALTRI SOUND DRIVE
h 21.00
BLUE(motion) SAFARI
di Bluemotion
h 23.00
PARTY [SAFARI] HALL
venerdì 10 febbraio
h 22.00
BALLADS [Francesco Di Bella e Alfonso "Fofó" Bruno]
con Roberto Angelini, Cristiano De Fabritiis, Gnut, Francesco Forni, Alessandro Innaro, Andrea
Pesce e Daniele Sinigallia
serata di ballads tra cover e repertori originali
sabato 11 febbraio
h 22.00
MAGNETICA aime GAINSBOURG feat. IL GENIO PARTY
Edwige goes to the Jet Set
dj Luzy L, Silver Boy, Bob Corsi
[exxxotica, screaming gorillas, surfing beat, soundtracks a go go, shake senora, wild samba]
immagini La Colonna Infame
live Il genio
domenica 12 febbraio
h 21.30
Ausgang & Angelo Mai presentano
MEGAFAUN LIVE
opening Francesco Forni
martedì 14 febbraio
h. 21.00
THE VALENTINE’S DAY SESSION
[la festa dei lenti]
a cura di Bluemotion
mercoledì 15 febbraio
h. 21.00
DA_DOVE_STO_CHIAMANDO
un progetto per il teatro
KATZELMACHER, ‘CAPITOLO I DI UNA TRASCURABILE TRILOGIA EUROPEA’
da Rainer Werner Fassbinder
progetto e regia Lisa Ferlazzo Natoli
giovedì 16 febbraio
h. 21.00
DA_DOVE_STO_CHIAMANDO
un progetto per il teatro
KATZELMACHER, ‘CAPITOLO I DI UNA TRASCURABILE TRILOGIA EUROPEA’
da Rainer Werner Fassbinder
progetto e regia Lisa Ferlazzo Natoli
venerdì 17 febbraio
h. 21.00
DA_DOVE_STO_CHIAMANDO
un progetto per il teatro
KATZELMACHER, ‘CAPITOLO I DI UNA TRASCURABILE TRILOGIA EUROPEA’
da Rainer Werner Fassbinder
progetto e regia Lisa Ferlazzo Natoli
h. 23.00
SAY IT LOUD DJ SET
l'elettronica dell'angelo
Cobram [afro-minimal]
Ominostanco [hipster-house]
Paul Esse [tech-house]
Gregorio Pampinella Visuals
sabato 18 febbraio
AFRODISIA - L’AFRIQUE À ROME
in collaborazione con Lifegate Radio
h. 22.30
Guebreyes Asnake & uKanDanZ LIVE
[new ethio-groove, Ethio/France]
a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab & Sekou Diabate
[afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé]
Koreman Visuals
lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 febbraio
h 10.00/18.00
KATZELMACHER, DUE SEMINARI IN UNO
laboratorio teatrale a cura di Lisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla
sul testo di Rainer Werner Fassbinder
martedì 21 febbraio
h 21.00
fisEye LIVE
un progetto di Bluemotion
musica di Andrea Pesce
con Cristiano De Fabritiis, Mafalda e Fabio Rondanini
a seguire
BLUEMOTION PARTY! DJ SET
ai suoni Dj Seven Sisters + Dj Margot
[cinematic rock, emotional soundscapes & tutto il resto del punk]
giovedì 23 febbraio
h. 21.30
GNUQUARTET PLAYS MUSE LIVE
venerdì 24 febbraio
h 22.00
DNA concerti, Scuderie MArtelive & Angelo Mai presentano
BUGO LIVE
“Qualcosa di più importante” tour
sabato 25 febbraio
h 22.30
CARACALLAS TOTAL SHOW # 10 LIVE
[supercalifragilistic-rock'n'birthday-party]
a cura di Francesco Forni e Armando Pirozzi
a seguire DJ SET a cura di Bluemotion
mercoledì 1, giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 febbraio
BLUE(motion) SAFARI E ALTRI SOUND DRIVE
Il safari "classico" o sound drive si svolge di notte, in autostrada o nel cuore della città.
A seconda dei regolamenti vigenti nei vari parchi e di eventuali particolarità stagionali, i safari si
trasformano rapidamente in sound drive perfetti per il luogo e la temperatura in corso.
Le ore preferite sono generalmente quelle dal tramonto all’alba; in queste ore, infatti, i predatori
sono generalmente più attivi, le condizioni cromatiche migliori, le metamorfosi più semplici.
4 giorni dei nostri safari, 4 giorni delle nostre metamorfosi
BLUEMOTION
programma
mercoledì 1 febbraio
h 22.00
FROM BEDLAM TO LENANE
Ilaria Graziano & Francesco Forni
special guest Bob Angelini
presentazione del video Love Sails [regia di Davood Kheradmand]
Per riuscire a immaginare dove ci si trova se ci si perde nel percorso a fasi interattive “From
Bedlam to Lenane”, prendete ad esempio il circolo di Perthy, adattatelo ai giorni nostri, togliete le
divagazioni sui falsi “magari” e le regole del “non è andata esattamente così”, riformulate il
pensiero e settatelo sul primo dogma astrale.
In tutti questi casi, come del resto nei grandi spazi, il safari può protrarsi da mattina a sera; si
trovano aree protette in cui è possibile scendere in sicurezza in ogni momento… ma perché poi? Il
sound drive consente incontri anche molto ravvicinati con i grandi folgoradiciassette o altri animali
pericolosi ma che difficilmente tenterebbero di assaltare un ascoltatore innocuo.
giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 febbraio
h 21.00
BLUE(motion) SAFARI
di Bluemotion
con Elettra Dallimore Mallaby, Cristiano De Fabritiis, Gian Marco Di Lecce, Matteo D’Incà,
Pasquale Durante, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Andrea Pesce, Titty Pigalle, Laura Pizzirani,
Laura Sampedro
ideazione e regia Giorgina Pilozzi
scatola visiva Bluemotion
luci Davood Kheradmand
Ci siamo chiesti cosa fosse per noi un Safari.
Un viaggio in luoghi lontani, forse.
Un viaggio selvaggio, certamente.
Cosa c’è di più selvaggio di un viaggio dentro una biografia – propria o di qualcun altro?
Il Safari è una di quelle cose che anche se non ci sei mai stato è come se l’avessi già visto,
esattamente come le storie delle vite.
Contano logica e fili conduttori per imbattersi in un safari esistenziale? No, anzi.
Serve davvero che la biografia sia vera?
No, basta raccontarla con la nostra lingua naturale e spuria, con tutta la frammentazione che ci
portiamo dentro.
In questo BLUE(motion) Safari useremo tutto ciò che possiamo: musica, immagini, volti di
performer veri e in video, diari fotografati, abiti dimenticati, esitazioni del passato, slanci d’amore.
Dentro la sala dell’Angelo Mai sarete circondati da noi che compiamo un viaggio selvaggio intorno
a voi.
E non possiamo dirvi di più perché, come in ogni Safari che si rispetti, sappiamo che il viaggio si
scopre solo facendolo.
REGOLE PER IL BLUE(motion) Safari:
1) portare immagini dei vostri Safari (secondo l’idea di Safari che vi abbiamo lanciato qui sopra)
2) indossare abiti con cui vi sentireste bene in un Safari (ognuno secondo il proprio gusto)
3) spirito rock ’n’ roll
giovedì 2 febbraio
h 22.00
IL BAMBINO INVISIBILE
D’Incà + Defa + Grossi
con ospiti e amici
Come da etichetta, si mantengono invece rispettose distanze dagli animali potenzialmente in
grado di "caricare" - per esempio elefanti, rinoceronti e grossi bufali.
A seconda del tipo di incursione, della pericolosità della fauna, e di altre condizioni ambientali, può
essere consentito ai visitatori il sound drive dal proprio se stesso, senza l'assistenza di una guida.
Stiamo parlando di musica da ballo, ben accetti i cani, autobus 21, te kila prosecco?
Non morire prima di morire, se incroci le braccia non otterrai frutti.
venerdì 3 febbraio
h 23.00
FISHEYE
un progetto di Bluemotion
prodotto da Andrea Pesce e Cristiano de Fabritiis
musica Andrea Pesce
con Cristiano De Fabritiis e Mafalda
special guests Bob Angelini, Luca Bertelli, Francesco Forni, Ilaria Graziano, Fabio Rondanini
Il safari notturno in fuoripista, o night sound drive, normalmente su fuoriserie dotati di luce "spot",
consente di avvistare la fauna notturna dei parchi e dei mari e di avere maggiori possibilità di
assistere a scene di grazia. Nella maggior parte degli universi conosciuti, tuttavia, questo tipo di
safari non è autorizzato (in quanto è del tutto vietata la circolazione notturna); il night sound drive è
quindi possibile quasi esclusivamente in riserve dimensionali anfibie.
sabato 4 febbraio
h 23.00
PARTY [SAFARI] HALL
Immaginate di essere nella HALL di un albergo e di ascoltare solo musica sfrenata che ha
cadenzato nei film più disparati le interpretazioni di attori e attrici diversissimi.
Ballerete solo musica che nelle cinematografie più varie personaggi straordinariamente folli hanno
vissuto in diretta, anche loro come voi ad una festa.
A volte ballando, a volte amandosi, altre lasciandosi, uccidendosi, incontrandosi, e soprattutto
viaggiando….
(to be continued)
Regole per partecipare al party [safari] hall
Porta una foto, un oggetto, un passaporto timbrato, una t shirt, qualsiasi cosa provenga dal tuo
safari!
venerdì 10 febbraio
h 22.00
BALLADS [Francesco Di Bella e Alfonso "Fofó" Bruno]
con Roberto Angelini, Cristiano De Fabritiis, Gnut, Francesco Forni, Alessandro Innaro, Andrea
Pesce e Daniele Sinigallia
serata di ballads tra cover e repertori originali
Prendendo spunto dal progetto di Francesco Di Bella e Alfonso “Fofò” Bruno, in questa edizione
speciale di Ballads ogni cantautore proporrà un brano e si alterneranno sul palco formazioni
diverse in duo o trio, fino al gran finale in cui tutti i musicisti interpreteranno insieme un brano di
ogni singolo repertorio.
Ballads è un duo acustico: Francesco Di Bella, dei 24 Grana, (voce) e Alfonso "Fofò" Bruno
(chitarra)...
"Dall'incontro tra un pallone Supersantos (a dire il vero un po' sgonfio) e una vecchia chitarra
acustica Eko, nasce BALLADS: una performance di Francesco Di Bella e Alfonso 'Fofo' ' Bruno,
una pesca (se fortunata, chi può dirlo) di canzoni dal culo di una bottiglia di Jack Daniels.
Da Costello ai Buzzcocks passando per territori californiani fino alle elucubrazioni sofisticate degli
Style Council... dal degenere Thunders ai misconosciuti Neutral Milk Hotel, da Molina a Neil
Young; un viaggio (forse senza ritorno) attraverso i vari decenni della musica rock, folk, etc...
d'autore e non!
Consigliato a un pubblico di rockettari indefessi (o indie-fessi)."
Francesco Di Bella (24 Grana) alla voce e Alfonso Bruno (Nani Sordi, Hardogs, Songs For Ulan)
alla chitarra in un percorso di ricerca culturale attraverso le tante sfaccettature del cantautorato
rock. Lo stile acustico spoglia piccoli gioielli “minori” di grandi e piccoli songwriter in un
minimalismo da intima seduta di scrittura e le canzoni vengono proposte nei loro elementi più
semplici: accompagnamento/melodia/parole.
Gli autori vanno da grandi firme come Elvis Costello e Paul Weller, a eroi ancora da scoprire come
Elliott Smith e Jason Molina, a veri e propri “classici” underground come Born to loose
(Heartbreakers) e Ever fallen in love (Buzzcocks). La sensibilità di scrittura di Francesco Di Bella
incontra così l’interpretazione, e ne nasce un confronto di stile e ispirazione con la riproposizione
nella stessa chiave di brani dell’autore napoletano. Così la periferia di Napoli diventa quella di New
York, di Boston, di Chicago. Le voci e le melodie si fondono in un presente senza tempo dove
trasversalmente si raccolgono echi di new wave inglese e alt-country americano, che come
schegge lasciano aperte ferite e domande sul futuro della vera canzone pop perfetta.
sabato 11 febbraio
h 21.00
MAGNETICA aime GAINSBOURG feat. IL GENIO PARTY
Edwige goes to the Jet Set
dj Luzy L, Silver Boy, Bob Corsi
[exxxotica, screaming gorillas, surfing beat, soundtracks a go go, shake senora, wild samba]
immagini La Colonna Infame
live Il genio
Più divistica, pregnante sensualità e magnetica, dell’unione clamorosa tra Jane Birkin e Serge
Gainsbourg, c’è solo forse quella precedente, tra lo stesso e la dea Brigitte Bardot. I due esempi
più esteticamente meravigliosi di liaison amoureuse tra un genio e la sua (le sue) musa–icone
ancora oggi invidiate e inarrivabili. Un genio, quello gainsbourghiano, complesso, irriverente,
provocatorio e sregolato, come tutti i geni che si rispettino. Che per fortuna mai si è risparmiato
sulle produzioni, come mai ha risparmiato le sue amate, dedicandosi a un’estetica singolare e
altamente emotiva, sofisticata eppur leggera. Lasciandoci un ricco e variegato repertorio: dal jazz
al synth-pop, dal progressive rock al reggae, rielaborati sempre con gusto, poetica e stile
inconfondibili. In tanti lo riecheggiano, lo omaggiano: in pochi ci riescono evitando l’emulazione e
dando nuova vita alle sue composizioni.
Il vanto di quest’edizione di Magnetica sono due ospiti très spécial assoldati espressamente per
un’importante e dovuta missione Gainsbourg: Il Genio. Gianluca De Rubertis e Alessandra Contini
de Il Genio (duo leccese, trapiantato a Milano) potrebbero essere i perfetti protagonisti di un film
della nouvelle vague, nonché di un fumetto Space Age di Guy Peellaert. Riescono, non solo nella
messa in scena ma soprattutto nelle sonorità, nella timbrica e nell’immaginario, a richiamare la
Francia fine ’60, e a interpretare un gioco di parti accattivante e malizioso, che evoca esattamente
la coppia Birkin-Gainsbourg.
Nessuno meglio di loro può dare vita ad uno spettacolo inedito, un prezioso omaggio, come quello
che viene presentato sabato 11 febbraio (secondo sabato del mese e non primo, solo per questa
volta) all’Angelo Mai. Il Genio reinterpreterà brani scelti ad hoc dal repertorio di Gainsbourg, oltre a
qualche sorpresa “a tema” scovata dalla loro produzione, grazie anche alla preziosa
collaborazione di Cristiano De Fabritiis alla batteria e di Federico Lai (Demoni) alla chitarra.
A seguire, vigili e folli come sempre, i nostri tre dj – Bob Corsi, Luzy L e Silver Boy – visivamente
assecondati dalle imprescindibili immagini montate dal vivo e videoproiettate da La Colonna
Infame, per sollazzarvi e catapultarvi nell’universo parallelo magnetico, senza pietà, come ogni
mese, fino a notte fonda.
Optional dress code: Nouvelle Vague, Yè Yè girls, Antoine & Dutronc, Swingin’ Mademoiselle, Pop
à Paris, cappelli & gilet.
Magnetica è il risultato dell’incontro tra la lunga esperienza di The Jet Set (ideato nel ‘95 da Luzy
L e Bob Corsi, è stato il primo evento romano visivo-danzante dedicato all’immaginario della
Cocktail Generation con dj e vj-set, proiezioni in super8, itinerante tra terrazze e luoghi inusuali) e
il duo La Colonna Infame (resident e ideatori di EDWIGE, da circa due anni portano in giro il loro
speciale set composto da selezioni musicali cinematiche e ricercatissime videoproiezioni legato ai
decenni ’60 e ‘70).
Il nuovo happening musicale e visivo della capitale: ispirato alla luna, allo Space Age Look, a
icone mondano-divistiche come Brigitte Bardot, Marisa Mell, Anna Karina; alla fantascienza con
theremin anni ‘50, agli eurospy-movie leggendari ricalcati sulle avventure di James Bond, alla
grafica e al design più cool che siano mai esistiti. Con l’obiettivo di catapultarvi in un immaginario
traboccante di suoni e colori, evocativo di mode e stili che hanno segnato e dominato il periodo tra
i ‘50 e i ‘70, e che influenzano massicciamente ancora il gusto e l’estetica di oggi.
Special thanks to: Defa & Flai
Partner: Paolo Ciofetta My Moon (foto)
domenica 12 febbraio
h 21.30
Ausgang & Angelo Mai presentano
MEGAFAUN LIVE
opening Francesco Forni
apertura 20.30
concerti 21.30
Nuovo album e tour per i Megafaun, in Italia a febbraio 2012. Il trio folk rock del Wisconsin
suonerà il 12 all'Angelo Mai di Roma. I Megafaun si muovono sulle coordinate che hanno reso
immortale la musica americana, dal folk alla Crosby, Stills and Nash alle moderne prodezze di
Wilco e Bon Iver.
Brad, Phil, e Joe, ovvero i Megafaun, hanno appena pubblicato il terzo e omonimo album,
“Megafaun”, pubblicato in Italia da Crammed Discs / Materiali Sonori.
I Megafaun con il loro perfetto e sapiente mix di country, folk e rock rappresentano come pochi altri
artisti statunitensi lo stile che prende il nome di americana. La band, proveniente da Chippewa
Falls, Wisconsin, dei fratelli Brad e Phil Cook e del loro amico Joe Westerlund è nata dalle ceneri
dei DeYarmond Edison, gruppo in cui militava Justin Vernon, star del nuovo rock americano nota
come Bon Iver. I Megafaun hanno appena pubblicato il terzo album, 'Megafaun', per la Crammed
Discs e l'attesa per il nuovo tour è alta visto il successo delle ultime apparizioni in Europa del trio
del Winsconsin.
I Megafaun hanno suonato su e giù per gli states e nel resto del mondo insieme a Akron/Family,
the Mountain Goats e Bowerbirds, oltre a poter contare sull'esperienza derivata dalla
collaborazione con Bon Iver.
Il trio si è formato nel 2006, dopo l'uscita di Justin Vernon dai DeYarmond Edison, e ha pubblicato
l'esordio “Bury the Square” nel 2008, a cui è seguito nel 2009 “Gather, Form & Fly”, album capace
di portare fama al gruppo. Nel 2010 hanno pubblicato l'Ep “Heretofore”. La musica dei Megafaun è
un'enciclopedia degli ultimi quaranta anni di storia americana, con influenze che muovono dal folk
americano di Crosby, Stills and Nash, al country blues di Bob Dylan, fino alle moderne incursioni
nell'americana degli Wilco, la poesia bucolica di Bon Iver, e la psichedelia chitarristica di Sleepy
Sun e Pontiak.
I Megafaun sono una band cresciuta in modo esponenziale album dopo album capace di musica
genuina e solare, come dimostra il loro nuovo omonimo album.
www.megafaun.com
martedì 14 febbraio
h. 21.00
THE VALENTINE’S DAY SESSION
[la festa dei lenti]
a cura di Bluemotion
Ricordi la canzone che hai cantato nell’ultimo giorno della tua adolescenza?
Era la stessa che ti faceva chiudere gli occhi e sognare fino al giorno prima?
Era la stessa con cui hai ballato per la prima volta abbracciato a qualcuno/a?
Per quale cosa che hai dimenticato meriteresti di essere perdonato?
Per quale parola non detta vorresti smettere di rimproverarti?
Come potresti esprimere gratitudine per quel lento che non hai più dimenticato?
Forse ballandolo ora?
Forse danzando, sorridendo al pensiero che molti anni sono passati e il tempo perduto non si può
recuperare?
Giocando con tutto quello che era meglio fare ma che non hai fatto?
Noi pensiamo che se scegli un lento, ora, il tempo passato non può farti nulla.
Scrivici il lento che hai scelto a [email protected] o sulla nostra pagina fb
(preferibilmente mandaci un link youtube)
MOLTO IMPORTANTE
Per l'occasione troverete l'Angelo Mai diverso dal solito.
Il clima, lo spirito della serata è esattamente quello di una festa delle medie.
Ciò significa che non è importante venire in coppia, non è importante essere eleganti, è importante
però fare di tutto per avere lì, in quella stanza (sala) la persona con cui vorresti ballare il tuo
lento!
BLUEMOTION
mercoledì 15, giovedì 16 e venerdì 17 febbraio
h. 21.00
DA_DOVE_STO_CHIAMANDO
un progetto per il teatro
lacasadargilla e il Centro Internazionale La Cometa
in collaborazone con Ex Lavanderia
presentano
KATZELMACHER, ‘CAPITOLO I DI UNA TRASCURABILE TRILOGIA EUROPEA’
da Rainer Werner Fassbinder
progetto e regia Lisa Ferlazzo Natoli
con Fulvio Accogli, Nicola Adobati, Roberta Guccione, Vincenzo Lesci, Massimo Mento, Rosa
Palasciano, Raffaella Paleari, Domenico Piscopo, Tonia Specchia, Francesca Verzaro, Mario Zaza
regista collaboratore Alice Palazzi
drammaturgia Mattia Cinquegrani
assistenti al progetto Elisa Di Francesco e Lorenzo Robino
luci Giuseppe Falcone e Michele Baronio
immagini Maddalena Parise
regia immagini Alessandro Ferroni
produzione lacasadargilla e Centro Internazionale La Cometa
in collaborazione con Ex Lavanderia
Katzelmacher:
Espressione idiomatica dispregiativa,
significa più o meno “terrone”
1939: i sudtirolesi si trasferiscono in Tirolo, immediatamente chiamati katzelmacher dai ‘tedeschi’,
termine dispregiativo usato per definire gli ‘italiani’.
Questo insolito testo di Fassbinder è un racconto sul fascismo di provincia, sui sistemi coercitivi
del branco, e sui meccanismi di sopraffazione.
Su laceranti sensi d’inferiorità.
Sugli stereotipi, dell’immaginario e del linguaggio.
La vicenda si può ridurre a poche righe, quasi sconcertante nella sua banalità: intorno al 1970 in
un’imprecisata cittadina tedesca – il cui sostanziale benessere è tenuto ostinatamente fuori campo
- l’arrivo di un lavorante straniero scatena i pettegolezzi, l’astio e i desideri di un gruppo di giovani,
fino a raggiungere una piega violenta che si risolve però in un miserabile niente di fatto.
I giovani di Fassbinder hanno tutte le distorsioni della società in cui abitano e in cui, pure, non
riescono a integrarsi: indolenti, opportunisti, diffidenti, genericamente xenofobi, vigliacchi e violenti.
E soprattutto, privi di desideri abbastanza saldi da spezzare questo inconsapevole e allucinatorio
rito di gruppo.
E un senso di terrore imminente scivola giù da ogni singola parola.
Il testo è prosciugato e crudo fino ad essere quasi artificiale: le battute sono sommarie e concise,
ma è proprio il tratto veloce a lasciar trasparire d’improvviso il profilo dei personaggi, la direzione
degli sguardi e ogni sotterranea, quasi involontaria, intenzione.
Il retroterra è sì sociale e politico, ma Fassbinder guida la scrittura su un piano assolutamente
emotivo, muovendosi tra fantasie, insinuazioni e tensioni improvvise, il cui ritmo è serrato,
lentissimo o assolutamente statico.
Ma che mai, mai riesce ad esplodere in tragedia.
C’è infatti anche qualcosa d’impersonale nei tratti degli undici protagonisti, tutti come già interpreti
di un comportamento sociale collettivo, che per una sorta di legge del profondo, obbedisce a
pulsioni antiche e inconsapevoli, destinate a ripetersi ossessivamente.
La drammaturgia si struttura così in un accumularsi di micro-narrazioni su fatti avvenuti altrove,
frasi fatte su esperienze mai vissute a pieno, racconti frammentari e ripetuti, parziali e insinceri.
Nessuna azione effettiva viene compiuta, e la forma pettegolezzo, l’atto parziale o il dialogo
lasciato cadere, sembrano assorbire ogni istanza vitale.
In luoghi interamente spogliati da connotazioni, sono i corpi a disegnare gli spazi su una cadenza
da montaggio cinematografico suggerito dalla stessa scrittura: la sovrapposizione tra scene, la
coabitazione tra primo piano apparente e campo lungo, il costante sentore di un ‘fuori campo’, le
separazione improvvisa per branchi, consegnano allora ogni parola alla forma pubblica, alle sue
indiscrezioni e alla sottile violenza dello sguardo.
Katzelmacher forse non è altro che un ammasso di narrazioni parziali, inconsistenti e tragicamente
indispensabili, per azzardare una prospettiva ‘di provincia’ su questi eterni figli di quei cattivi padri,
che hanno affidato alla cronaca di una posa fotografica e di un calendario di giornali proiettati fuori
campo, la memoria, la voracità e i cosiddetti sogni dell’intera Europa.
Una breve immagine intermittente si sovrappone a quell’ultima posa fotografica, non chiaramente
visibile, a evocare una memoria non raccontabile che per pochi istanti va a fuoco: una distesa di
mani levate, oggetto-shock concreto che si dà a vedere a fondo palco, senza commento.
postilla ‘non trascurabile’
Per noi solo un gruppo d’attori giovani, ancora non s-formati, avrebbe potuto mettersi in corpo
questi resti e detriti d’immaginario che sono le battute di Fassbinder.
C’è qualcosa di struggente nella giovinezza, qualcosa di tutto il ‘possibile a- venire’.
I capitoli della Trascurabile Trilogia Europea sono d’altronde pensati, pedagogicamente, con
gruppi di giovanissimi, perché crediamo che per riprendere le fila del di dove veniamo, per
guardare e riflettere a questa cosa che era ed è l’Europa, sia assolutamente necessario passare
per il corpo di coloro che, in un modo o nell’altro, la abiteranno in un futuro non poi così lontano.
Biglietto: 9 euro, Ridotto per under 25: 7 euro
Per prenotazioni scrivere a [email protected]
venerdì 17 febbraio
h. 23.00
SAY IT LOUD DJ SET
l'elettronica dell'angelo
Cobram [afro-minimal]
Ominostanco [hipster-house]
Paul Esse [tech-house]
Gregorio Pampinella Visuals
.
Continua Say it loud, un entusiasmante viaggio nelle produzioni di musica elettronica di livello con
l’obiettivo di arricchire il panorama musicale romano con i più freschi fermenti musicali che offre la
scena: dalle tendenze minimali più affermate alle ultime sonorità del clubbing europeo.
I Cobram sono un dj duo romano formato da Alessandro Omodeo e Marco Della Chiara in
circostanze abbastanza casuali: è infatti da una session “back to back” (una sorta di sfida all’ultimo
disco) che nasce la voglia di salire in consolle con un progetto condiviso. Il suono dei Cobram
trova radici nell’estesa collezione di vinili che i due collezionano da anni, che spazia tra il funk e le
sonorità che l’Africa e l’America Latina hanno saputo esprimere dagli anni ‘70 ad oggi. Da quegli
stessi vinili vengono estratti i campioni (percussioni e jingle afro-cumbia) che i Cobram suonano
live durante le loro selezioni minimal-tech.
www.nufactory.it
www.cobrampartyboys.com
sabato 18 febbraio
AFRODISIA - L’AFRIQUE À ROME
in collaborazione con Lifegate Radio
h. 22.30
Guebreyes Asnake & uKanDanZ LIVE
[new ethio-groove, Ethio/France]
a seguire AFRO-DANCEHALL by Dj Khalab & Sekou Diabate
[afrobeat, soweto funk, bongo flava, hiplife, coupé decalé]
Koreman Visuals
The future of ethiogroove!
Tra ethiogroove e musica moderna esiste uno strano ibrido musicale chiamato Ukandanz. Canzoni
intense e potenti, si mescolano con il rock più adrenalinico, l’improvvisazione jazz e il soul etiope. I
membri di Ukandanz attraversano volentieri i confini dei generi musicali sempre, però,
mantenendo la propria origine e identità. Guebreyes Asnake proviene dalla vibrante scena
musicale di Addis Abeba, dove per tanti anni ha lavorato con quelle peculiari tradizioni ritmiche e
vocali. Appare nel volume 18 della prestigiosa collana Ethiopiques e ha collaborato, tra gli altri, con
il celebre improvvisatore olandese Han Bennink. L'Etiopia d’altronde è un mondo a sé; i coloni
europei non hanno mai conquistato davvero quel paese inaccessibile, nemmeno gli italiani. La
musica etiope riflette la sua storia: melodie orientali e ritmi sfuggenti che davvero hanno poco in
comune con ogni altra forma di musica. I membri del gruppo etiope/francese uKanDanZ elaborano
una miscela incredibilmente potente di melodie tradizionali, groove di Addis Abeba e hardcore
rock. Un'intensità che, al confronto, fa impallidire molte delle odierne formazioni punk-rock.
www.myspace.com/ukandanz
www.afrodisia.it
lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 febbraio
h 10.00/18.00
KATZELMACHER, DUE SEMINARI IN UNO
laboratorio teatrale a cura di Lisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla
sul testo di Rainer Werner Fassbinder
Katzelmacher
Espressione idiomatica dispregiativa, significa più o meno “terrone”
1939: i sudtirolesi si trasferirscono in Tirolo,
immediatamente chiamati katzelmacher dai ‘tedeschi’,
termine dispregiativo usato per definire gli ‘italiani’.
il lavoro d’attore
Più che un laboratorio su Katzelmacher pensiamo a un seminario, in cui grazie alla scrittura e al
lavoro richiesto da Fassbinder, si mettano gli attori che parteciperanno in condizione di conservare
una maniera d’operare nella costruzione del personaggio e del paesaggio/mondo che ogni
spettacolo richiede. Lo studio si concentrerà su tre piani: la costruzione dei personaggi a partire
dai pochi tratti del testo, lavorando sul profilo emotivo e sulle micro caratteristiche del gesto
espressivo; la scrittura scenica necessaria a formare l’ambiente sociale e il principio del corobranco su cui tutto il testo gira; l’architettura dello spazio, esclusivamente disegnato dal movimento
dei corpi e dalle voci in concertato, in un ambiente vuoto d’ogni elemento scenografico. Il lavoro
sarà suddiviso in una parte di training fisico, di analisi del testo e una sezione che riunisce i due
piani, su scena.
la drammaturgia
Ci piace immaginare una sorta di officina di scritture, che parta appunto da un testo quasi
‘irrappresentabile’, se dovessimo stare alla povertà del linguaggio, per tirare fuori le linee
drammaturgiche, la lingua, i temi e le tecniche con cui Fassbinder ha strutturato il testo,
personaggi e relazioni, ma soprattutto il minimo indispensabile con cui è riuscito a fare mondo.
Utilizzando, non a caso, un plot semplicissimo e un lessico da ‘provincia dell’anima’, scarno ritmico
e imprevedibile, e tutto il vuoto necessario ad adombrare uno spaccato sociale che riesce a
scivolare senza attrito dagli anni settanta al XXI secolo.
Eventualmente il laboratorio verrà articolato su un lavoro di riprese 'dal vivo', che aggiungano, oltre
la drammaturgia, un piano di relazione tra personaggi e tra il personaggio e il proprio 'primo piano'.
note di regia, ora note d'orientamento al lavoro
Questo insolito testo di Fassbinder è un racconto sul fascismo di provincia, sui sistemi coercitivi
del branco, e sui meccanismi di sopraffazione. Su laceranti sensi d’inferiorità. Sugli stereotipi,
dell’immaginario e del linguaggio. La vicenda si può ridurre a poche righe, quasi sconcertante
nella sua banalità: intorno al 1970 in un’imprecisata cittadina tedesca – il cui sostanziale
benessere è tenuto ostinatamente fuori campo – l’arrivo di un lavorante straniero scatena i
pettegolezzi, l’astio e i desideri di un gruppo di giovani, fino a raggiungere una piega violenta che
si risolve però in un miserabile niente di fatto. I giovani di Fassbinder hanno tutte le distorsioni
della società in cui abitano e in cui, pure, non riescono a integrarsi: indolenti, opportunisti,
diffidenti, genericamente xenofobi, vigliacchi e violenti. E, soprattutto, privi di desideri abbastanza
saldi da spezzare questo inconsapevole e allucinatorio rito di gruppo. E un senso di terrore
imminente scivola giù da ogni singola parola. Il testo è prosciugato e crudo fino ad essere quasi
artificiale: le battute sono sommarie e concise, ma è proprio il tratto veloce a lasciar trasparire
d’improvviso il profilo dei personaggi, la direzione degli sguardi e ogni sotterranea, quasi
involontaria, intenzione. Il retroterra è sì sociale e politico, ma Fassbinder guida la scrittura su un
piano assolutamente emotivo, muovendosi tra fantasie, insinuazioni e tensioni improvvise, il cui
ritmo è serrato, lentissimo o assolutamente statico. Ma che mai, mai riesce a esplodere in
tragedia. C’è infatti anche qualcosa d’impersonale nei tratti degli undici protagonisti, tutti come già
interpreti di un comportamento sociale collettivo, che per una sorta di legge del profondo,
obbedisce a pulsioni antiche e inconsapevoli, destinate a ripetersi ossessivamente. La
drammaturgia si struttura così in un accumularsi di micro-narrazioni su fatti avvenuti altrove, frasi
fatte su esperienze mai vissute a pieno, racconti frammentari e ripetuti, parziali e insinceri.
Nessuna azione effettiva viene compiuta, e la forma pettegolezzo, l’atto parziale o il dialogo
lasciato cadere, sembrano assorbire ogni istanza vitale. In luoghi interamente spogliati da
connotazioni, sono i corpi a disegnare gli spazi su una cadenza da montaggio cinematografico
suggerito dalla stessa scrittura: la sovrapposizione tra scene, la coabitazione tra primo piano
apparente e campo lungo, il costante sentore di un ‘fuori campo’, le separazione improvvisa per
branchi, consegnano allora ogni parola alla forma pubblica, alle sue indiscrezioni e alla sottile
violenza dello sguardo. Katzelmacher forse non è altro che un ammasso di narrazioni parziali,
inconsistenti e tragicamente indispensabili, per azzardare una prospettiva ‘di provincia’ su questi
eterni figli di quei cattivi padri, che hanno affidato alla cronaca di una posa fotografica e di un
calendario di giornali proiettati fuori campo, la memoria, la voracità e i cosiddetti sogni dell’intera
Europa. Una breve immagine intermittente si sovrappone a quell’ultima posa fotografica, non
chiaramente visibile, a evocare una memoria non raccontabile che per pochi istanti va a fuoco: una
distesa di mani levate, oggetto-shock concreto che si dà a vedere a fondo palco, senza
commento.
Il costo del laboratorio – rivolto a un massimo di 15 partecipanti – è di 80 euro.
Per informazioni e iscrizioni: inviare curriculum a [email protected]
Scadenza iscrizioni: giovedì 16 febbraio
L’accettazione al laboratorio verrà comunicata il giorno successivo.
Il testo teatrale oggetto del laboratorio verrà spedito via mail o potrà essere ritirato il giorno
dell'iscrizione.
martedì 21 febbraio
h 21.00
fisEye LIVE
un progetto di Bluemotion
prodotto da Andrea Pesce e Cristiano De Fabritiis
musica di Andrea Pesce
con Cristiano De Fabritiis, Mafalda e Fabio Rondanini
special guests Roberto Angelini, Luca Bertelli, Francesco Forni, Ilaria Graziano
a seguire
BLUEMOTION PARTY! DJ SET
ai suoni Dj Seven Sisters + Dj Margot
[cinematic rock, emotional soundscapes & tutto il resto del punk]
C'è una voce che arriva da lontano.
Non è una voce, è solo un pensiero dimenticato.
Proprio in quel periodo in cui credevo di ricordare tutto.
Ma quegli occhi li riconosco.
Riflessi in una vetrina di un negozio d'occhiali.
Sono quelli di uno sconosciuto.
Che non sa perché si trova lì.
Esattamente come me ora.
giovedì 23 febbraio
h 21.30
GNUQUARTET PLAYS MUSE LIVE
Sono passati solo cinque mesi dall'uscita in Italia di Something Gnu, e mentre approda anche in
Francia, il GnuQuartet è già pronto ad immergersi in un nuovo progetto. Un live che rivive parte
del repertorio dei Muse, dove sonorità originali sposano l'elettronica più ruvida o riscoprono la
pulizia quasi barocca delle composizioni di Bellamy.
Nessuno meglio di questo quartetto eclettico ed elegante (la cui varietà sonora e la graffiante
spinta rock è mutuata dalle collaborazioni eccellenti dagli Afterhours ai Baustelle, P.F.M., New
Trolls, Niccolò Fabi, Simone Cristicchi, L'Aura, Meg) poteva affrontare un live così “tirato”,
omaggiando una delle band del secolo, pluripremiata proprio per le sue performance dal vivo.
muse_ic/GnuQuartet plays Muse è anche uno show multimediale dove le proiezioni oniriche e
stupefacenti di Roberto Rebaudengo (allievo e collaboratore di Emanuele Luzzati, creatore di un
segmento della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali di Torino e dello spettacolo
d’apertura dell’Anno italiano in Cina a Pechino, solo per citare qualcosa) e Raffaella Benelli
fluttuano nello spazio saturato dall'elettronica che Filo Q ha curato insieme al quartetto.
La data zero è attesa @ LaClaque del Teatro della Tosse di Genova, già location del videoclip di
Andrea Linke estratto da Something Gnu, sul singolo Undisclosed Desires, lo stesso brano
che, uscito in occasione della featuring con i LaCrus al Festival di Sanremo 2011 in Febbraio, si è
piazzato al primo posto nella classifica dei singoli jazz di iTunes.
www.gnuquartet.com
venerdì 24 febbraio
h 22.00
DNA concerti, Scuderie MArtelive & Angelo Mai presentano
BUGO LIVE
“Qualcosa di più importante” tour
Dopo una breve pausa per le festività natalizie, riparte il tour di Bugo.
Un fine 2011 molto importante questo per l’artista novarese, iniziato con la pubblicazione del
nuovo cd Nuovi rimedi per la Miopia, la partecipazione sia in qualità di attore che di compositore
della colonna sonora al film Missione di Pace e un tour “Qualcosa di più importante, Live 2011
-2012”. Il 2012 non sarà sicuramente da meno per l’inarrestabile Bugo, che non vede l’ora di
tornare sul palco perché la dimensione live è quella dove si trova più a suo agio. Un concerto
bellissimo, suonato alla perfezione grazie alla bravura dei musicisti che l’artista ha scelto per il
tour, all’energia e all’originalità di Bugo che lo rendono veramente inconfondibile. Perché Bugo è
unico, impossibile da imitare!
È possibile ascoltare alcuni brani live su:http://soundcloud.com/bugoforever, che Bugo ha messo a
disposizione dei propri fan e testimoniano la forza del nuovo tour; e vedere il video del nuovo
singolo “La Salita” sul sito: http://nuovirimediperlamiopia.com, un brano incalzante con un grande
dinamismo ritmico e cromatico.
Bugo, vero nome Cristian Bugatti, nato nel 1973, trascorre gli anni giovanili tra le risaie del
novarese. ll suo primo strumento è la batteria, ma presto passa alla chitarra e compone le prime
canzoni. Nel 1994 fonda un gruppo, i Quaxo, che poco dopo scioglie per dedicarsi alla carriera da
cantautore. Nel 2000 si trasferisce a Milano e nel 2002 firma per Universal. Produce diversi album,
molto differenti uno dall’altro, che manifestano una tendenza a sperimentare con la forma
canzone. Cantautore (o fantautore, per usare un neologismo coniato per lui) profondo e leggero,
Bugo è un artista che fugge da qualsiasi definizione, da sempre aperto al mondo e con antenne
capaci di captare ogni minimo movimento, sia fuori sia dentro, come testimoniato dall’ ultimo
album “Nuovi rimedi per la miopia” uscito il 27 settembre per Universal Music.
Il cd è composto da dieci bellissime canzoni prodotte e arrangiate da Saverio Lanza per Pastis con
la collaborazione di Carlo Alberto Dall’Amico. L’uscita del cd è stata preceduta dal singolo “I Miei
Occhi Vedono“, brano che fa anche parte della colonna sonora originale, interamente composta
da Bugo, del film “Missione di pace” di Francesco Lagi che è stato presentato fuori concorso al
Festival del Cinema di Venezia nella sezione “Settimana Della Critica” ed è uscito nelle sale lo
scorso 28 ottobre. Bugo è uno degli attori, insieme a Silvio Orlando, Francesco Brandi, Alba
Rohrwacher e Filippo Timi. A dicembre 2011 è uscito il secondo singolo “La salita” accompagnato
dal videoclip per la regia di Lorenzo Vignolo.
www.nuovirimediperlamiopia.com
www.dnaconcerti.com
www.martelive.it
sabato 25 febbraio
h 22.30
CARACALLAS TOTAL SHOW #10 LIVE
a cura di Francesco Forni e Armando Pirozzi
testi di Armando Pirozzi
immagini luci e video organici a cura di Bluemotion
[Giorgina Pi, Davood Kheradmand, Simone Bucri]
supervisione costumi a cura di Armando Pirozzi
grafica a cura di Lau Chourmo
suoni a cura de Il Mafio
direttore di palco Gian Marco di Lecce
a seguire DJ SET a cura di Bluemotion
CARACALLAS SUPERCALIFRAGILISTIC-ESPIRALIDOSO TOTAL SHOW
The birthday party (o supercalifragilistic-rock'n'birthday-party)
Per il suo primo fiammeggiante compleanno il Caracallas Total Show invita a casa sua tutti gli
amici e si prepara a soffiare sulla torta capace di tenere in cima la sua prima candelina d'oro.
Rock'n'roll party senza mezzi termini e fuoco alle micce quindi, a far saltare finalmente in aria ogni
minimo senso logico. Un coro di ospiti trascinerà nel delirio la nostra adorata Caracallas Total
Band, che, come ormai tutti sanno, non si tira mai indietro. E durante questi folli preparativi per i
festeggiamenti, una rana-presentatore cercherà di tenere insieme quello che resta della notte,
ricomponendo il sensazionale mantra: supercalifragilistic-rock'n'birthday-party!!!!
Caracallas Total Show è un concerto-spettacolo dove musica, canzoni, testi e azione, immagini e
scena sono legati da un unico tema. Una band resident, composta da musicisti e attori, ha il
compito di raccontare, in musica e/o parole, il suo punto di vista sul tema proposto. A loro si
affiancano di volta in volta ospiti diversi, per qualche motivo legati a questo tema. La band e gli
attori sono inseriti nella scena come parte di essa, come se i musicisti fossero attori di uno
spettacolo e gli attori membri della band. Il tema delle serate funziona come quello di un concept
album, un'idea guida che tenga insieme le diverse tracce, ma che possa essere letto, approfondito,
e restituito su piani diversi.
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