prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) – 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico “Marconi” di Grosseto – pagina 1 di 5 Extracorrente di chiusura in un circuito “ Consideriamo il circuito “ ” ” in figura: All’istante di tempo viene chiuso l’interruttore : la corrente in tale istante è nulla, cioè . Da tale istante nel circuito inizia a circolare una corrente di intensità variabile ; partendo da un punto arbitrario del circuito, è possibile scrivere, per la seconda legge di Kirchhoff (equazione della maglia in senso orario), l’equazione del circuito: Ricordiamo che la caduta di tensione sul resistore , per la prima legge di Ohm, è data da Effettuando le opportune semplificazioni-sostituzioni nell’equazione del circuito si ottiene: Consideriamo, inizialmente, l’equazione omogenea associata alla precedente: Separiamo le variabili: Integriamo membro a membro la precedente espressione: Il fattore è costante rispetto alla variabile di integrazione per cui può essere “portato fuori dal segno di integrale”; risolvendo l’integrale si ottiene: Passando all’esponenziale: prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) – 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico “Marconi” di Grosseto – pagina 2 di 5 Il simbolo di valore assoluto è superfluo in quanto la corrente è stata uguagliata ad una funzione esponenziale per cui non può essere negativa. Abbiamo trovato la soluzione dell’equazione differenziale omogenea associata a quella iniziale: dove La soluzione particolare dell’equazione differenziale (non omogenea) è il prodotto della soluzione omogenea (privata della costante) e di una opportuna funzione , per cui ha la forma Sostituiamo tale soluzione nell’equazione differenziale iniziale: Alcuni passaggi: Anche questa è un’equazione differenziale a variabili separabili: Integriamo membro a membro la precedente espressione: Il fattore è costante rispetto alla variabile di integrazione per cui può essere “portato fuori dal segno di integrale”; risolvendo l’integrale si ottiene (omettendo la costante arbitraria): La soluzione particolare dell’equazione differenziale è cioè La soluzione completa dell’equazione differenziale associata al circuito è data dalla somma della soluzione particolare e di quella omogenea . prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) – 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico “Marconi” di Grosseto – pagina 3 di 5 Per determinare il valore della costante è necessario valutare le condizioni iniziali (problema di Cauchy): all’istante di tempo l’intensità di corrente che circola nel circuito è nulla ( ) per cui da si deduce che . In definitiva l’extracorrente di chiusura, in funzione del tempo, è data da: La quantità ha le dimensioni di un tempo e viene detta costante di tempo (caratteristico) del circuito; denotando tale costante con “ ”, la precedente relazione diventa: Analizziamo i casi limiti: Dal grafico si deduce che inizialmente nel circuito non circola corrente in quanto l’aumento di questa determina una variazione del flusso autoconcatenato nell’induttore tale da generare in esso una corrente contraria a quella che ha dato luogo alla variazione. L’asintoto orizzontale mostra che dopo un tempo sufficientemente grande (circa ), la corrente si è stabilizzata al suo valore massimo (dato dalla prima legge di Ohm). Riepilogando: dove prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) – 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico “Marconi” di Grosseto – pagina 4 di 5 Extracorrente di chiusura in un circuito “ Consideriamo il circuito “ ” ” in figura: All’inizio nell’induttore è concatenato un flusso ; all’istante di tempo viene aperto l’interruttore : la corrente che circola in tale istante è . Da tale istante, a causa dell’induttore nel circuito, circola una corrente di intensità variabile ; partendo da un punto arbitrario del circuito, è possibile scrivere, per la seconda legge di Kirchhoff (equazione della maglia in senso orario), l’equazione del circuito: Effettuando le opportune semplificazioni-sostituzioni nell’equazione del circuito si ottiene: Si tratta di un’equazione differenziale omogenea del primo ordine a variabili separabili; separiamo le variabili e integriamo: La cui soluzione è data da: Passando all’esponenziale: Il simbolo di valore assoluto è superfluo in quanto la corrente è stata uguagliata ad una funzione esponenziale per cui non può essere negativa. La soluzione dell’equazione differenziale è: dove prof. Alessandro ALTERIO (FISICA) – 5ªD (P.N.I.) liceo scientifico “Marconi” di Grosseto – pagina 5 di 5 Per determinare il valore della costante è necessario valutare le condizioni iniziali (problema di Cauchy): all’istante di tempo la corrente che circola nel circuito è quella massima (data dalla prima legge di Ohm): per cui da si deduce che . In definitiva la corrente di apertura, in funzione del tempo, è data da: Ricordando che del tempo è data da: è la costante di tempo (caratteristico) del circuito, la corrente in funzione Analizziamo i casi limiti: Dal grafico si deduce che inizialmente la corrente che circola nel circuito ha valore massimo (dato dalla prima legge di Ohm) ; nel tempo la diminuzione di corrente e dunque di flusso autoconcatenato con l’induttore crea una corrente concorde con quella precedente che dunque non si annichilisce istantaneamente. Riepilogando: dove