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Novara
Basilica di San Gaudenzio
Domenica 18.IX.11
ore 21
Orchestra Sinfonica
Carlo Coccia
Cameristi del Teatro
alla Scala
Ars Cantica Choir
Alessandro Ferrari, direttore
Solisti dell’Accademia di
Perfezionamento
per cantanti lirici
del Teatro alla Scala
°
60
Coccia
Messa da Requiem in memoria
del Re Carlo Alberto (1849)
Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
03_ 22 settembre 2011
Quinta edizione
Carlo Coccia (1782-1873)
Messa di Requiem in memoria del Re Carlo Alberto (1849)
per soli coro e grande orchestra
60 min. ca
I Introitus
Requiem aeternam
II Kyrie
III Sequenza
Dies irae
Tuba mirum
Rex tremendae
Recordare
Confutatis
Lacrimosa
IV Offertorium
Domine Jesu
Hostias
V Sanctus
VI Benedictus
VII Agnus Dei
VIII Communio
Lux aeterna
Prima esecuzione in tempi moderni
Orchestra Sinfonica Carlo Coccia
Cameristi del Teatro alla Scala
Ars Cantica Choir
Alessandro Ferrari, direttore
Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per cantanti lirici
del Teatro alla Scala
Evis Mula, soprano
Asude Karayavuz, mezzosoprano
Jaeheui Kwon, tenore
Jihan Shin, tenore
Filippo Fontana, baritono
Simon Lim, basso
Con il patrocinio di
In collaborazione con
Associazione Musica del Risorgimento
Accademia del Teatro alla Scala
Comune di Novara
Provincia di Novara
Orchestra Sinfonica Carlo Coccia
Università degli Studi di Milano –
Sezione Musica del Dipartimento delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Una messa per l’Italia unita
Il suffragio rivolto a persona considerevole e stimata è da sempre stato motivo
di ricerca di nobiltà artistica, in una relazione direttamente proporzionale all’autorevolezza della figura, e ancor più se di stirpe regale. È per questa motivazione, apparentemente esterna, che sono nati alcuni capolavori assoluti ispirati,
almeno nelle intenzioni, a personaggi che nell’immaginario come nel concreto
si voleva da subito ricordare con viva esaltazione. Il riportare a una pubblica
esecuzione la Messa di Requiem in memoria di Re Carlo Alberto, contribuisce,
oltretutto, a restituire, attraverso l’arte, quel clima che ci ha oggi portato, dopo
eventi dagli esiti alterni, a festeggiare un secolo e mezzo di Italia unita, Italia che
molto deve a quel sovrano divenuto immediatamente simbolo di quell’unità
per cui tanto si lottò (a ridosso della sua scomparsa vi fu quasi una gara a chi
componesse più celermente iscrizioni, carmi, odi, panegirici, sonetti e musica).
Per la morte di re Carlo Alberto di Savoia, avvenuta in esilio a Oporto il 28
luglio 1849, anche nella città della sua recente abdicazione, Novara, si officiò
una Messa di Requiem che il Consiglio delegato commissionò al maestro Carlo
Coccia (1782-1873), e la cui partitura autografa è conservata nella biblioteca
del Civico Istituto Musicale Brera di Novara (Mus. ms. 2). Si legge negli Atti del
Consiglio delegato in data 17 agosto 1849: «All’oggetto di predisporre le solenni sontuose esequie decretate alla memoria del Magnanimo Re Carlo Alberto
[...] stante la ristrettezza del tempo, e stante l’urgenza riconosciuta [...] per
commettere la musica che dovrà decorare la funebre funzione [...] il Consiglio
accogliendo la favorevole occasione della stabile dimora in questa Città qual
Maestro della Cappella di questa Cattedrale dell’Ill.mo Sig. Maestro di Musica
Carlo Coccia che a tutto diritto per la scienza e per le sue opere gode fama di
classico nell’arte sua, delibera di nominare come nomina il medesimo Signor
Carlo Coccia per comporre la musica che dovrà essere cantata nella messa da
morto che si celebrerà nella Basilica di S. Gaudenzio in suffragio all’anima
dell’Illustre Defunto». Nomina che Coccia accettò più che volentieri poiché
oltre a condividere con il sovrano gli ideali politici, aveva avuto la sua protezione oltre che la sua stima con la nomina a maestro di Camera e Cappella.
Su sollecitazione del sindaco Giovanni Bollati, assieme a un’infinita sequela
di commemorazioni avvenute in ogni dove per tutto il regno (ne fanno fede
le cronache sulla «Gazzetta piemontese»), Novara realizzò un primo tributo
al sovrano il 6 settembre, con una Messa di Requiem composta da Pietro
Generali, già maestro di cappella del Duomo novarese, sotto la direzione di
Coccia nella Cattedrale. Quindi, il 28 settembre, nella Basilica cittadina di
San Gaudenzio, fu la volta della Messa di Coccia, opera appositamente realizzata in poco più di un mese, attingendo all’enciclopedia musicale propria delle messe funebri e in quella dello stesso compositore, assieme naturalmente
a nuove creazioni dal grande effetto sonoro. La medesima Messa fu portata
a Torino il 20 ottobre a cura dell’Accademia Filarmonica nella chiesa della
SS. Trinità, Accademia che godette della protezione di Carlo Alberto e presso
la quale Coccia fu maestro della scuola di canto, e quindi riproposta nel primo anniversario della morte del sovrano nel Duomo di Torino.
Messa monumentale, accompagnata da sontuosi apparati architettonici e
scenografici curati dall’architetto Paolo Rivolta e dalle sue maestranze, e
seguita da una immensa folla come riferito il 1° ottobre 1849 dalla Novella
Iride Novarese che, per voce di Luigi Camoletti, parla di «sublime lavoro
musicale sia per la severità dello stile oratorio sia per la bellezza dei concetti».
«L’esecuzione fu per ogni lato perfetta»: furono circa novanta i professori tra
coro e orchestra giunti anche dalle vicine Vercelli, Milano e Torino; tra gli
altri interpreti si ricordano il tenore Castellan, il basso Coggiola, gli strumentisti Ghebart, Unia, Casella, Rabboni, Daelli.
La fama di Coccia, in particolare nel campo della musica religiosa, la sua facilità nel comporre in modo anche estemporaneo, strumentazione compresa,
ogni genere musicale, la sua arte ormai matura dopo le esperienze in terra
2
straniera, la sua capacità di coniugare sviluppo melodico e costruzione armonica con il contrappunto («vecchio contrappuntista» è l’epiteto con cui lo
caratterizza Verdi), la spontaneità e la chiarezza della sua scrittura, la misura
delle proporzioni, un sentimento religioso serio e nobile sono elementi atti a
giustificare la commissione e il susseguente successo di questo lavoro.
La Messa a quattro voci e grande orchestra, inserita dal compositore quale numero 18 del suo catalogo sacro e ora trascritta dal maestro Roberto
Frigato, è stata in seguito integrata dai Responsori per il Castrum doloris, testi
musicati per le assoluzioni previste nelle messe funebri pontificali destinate
al sommo pontefice, ai cardinali, agli arcivescovi, ai vescovi e ai principi e
inserite in un contesto scenografico-commemorativo ricco di simbologia.
L’inizio è solenne, in sol minore, con atmosfere soffuse e meditative, nella
sapiente concertazione e strumentazione, che non disdegna, come era uso al
tempo, un riecheggiare di sonorità melodrammatiche (usate di frequenza nei
finali, in parti cadenzanti o per sottolineare sonorità in crescendo), con equilibrati momenti di tensione e stasi e significativi incisi contrappuntistici quali
la fuga sul Christe. La concitazione emotiva del Dies irae è ricca di contrasti
dinamici; il Tuba mirum rientra nel solco della tradizione, con la tromba a
rispondere in lontananza ai tromboni e alla voce di basso, in un crescendo
marcato fino al raggiungimento di un’atmosfera serena. È ancora il testo
a guidare l’ambientazione del Rex tremendae con il tenore solo, imperioso
nel canto e deciso nell’accompagnamento, per terminare ancora nel registro
melodrammatico. Gran lavoro nel Recordare, di esecuzione piuttosto ardua
per la condotta delle parti riccamente elaborata e per l’agitazione ritmica
del Confutatis; interessanti le indicazioni agogiche segnate dal compositore.
Il basso torna in primo piano in Oro supplex, in dialogo serrato con il coro;
forti squilli introducono il Lacrimosa, dolente gioco corale per quartettino di
due tenori e due bassi. Coralità raffinata nell’offertorio Domine Jesu, ostico
fino all’Andante animato e poi più disteso per arrivare al fiorito Hostias,
brano ove il tenore solo si muove con grande spontaneità in un clima corale
di lucentezza. Nel Sanctus, dal grande apparato di ottoni, una grande incisività viene stemperata nell’aperto Benedictus per poi arrivare alla sintesi di
contrappunto dell’Osanna; l’Agnus Dei si ricorda per il pregnante accompagnamento. Finale dalla luminosità diffusa nel Lux aeterna, che prepara il
fugato assertivo del Cum Sanctis, solida conclusione di un’opera dove tutte le
componenti si assemblano ordinatamente in soluzioni di sicuro impatto.
Alberto Viarengo*
* Alberto Viarengo, novarese, cerca nel tempo libero (e per lavoro) di scoperchiare il
gran calderone della storia musicale cittadina, a partire dalle ricche fonti presenti sul
territorio. È bibliotecario al Conservatorio Guido Cantelli di Novara.
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I Introitus
Requiem aeternam
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Te decet hymnus Deus in Sion,
et tibi reddetur votum in Jerusalem.
Exaudi orationem meam,
ad te omnis caro veniet.
Dona eis Domine, dona eis requiem aeternam,
et lux perpetua luceat eis.
II Kyrie
Kyrie eleison, Christe eleison.
III Sequentia
Dies irae
Dies irae, dies illa,
solvet saeclum in favilla,
teste David cum Sibylla.
Quantus tremor est futurus,
quando judex est venturus,
cuncta stricte discussurus!
Tuba mirum
Tuba mirum spargens sonum
per sepulchra regionum,
coget omnes ante thronum.
Mors stupebit, et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.
Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.
Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
Nil inultum remanebit.
Quid sum miser tunc dicturus?
Quem patronum rogaturus,
cum vix justus sit securus?
Rex tremendae
Rex tremendae majestatis,
qui salvandos salvas gratis,
salva me, fons pietatis.
Recordare
Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae:
ne me perdas illa die.
Quaerens me, sedisti lassus
redemisti crucem passus:
tantus labor non sit cassus.
Juste judex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.
Ingemisco, tamquam reus:
culpa rubet vultus meus
supplicanti parce Deus.
Qui Mariam absolvisti,
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem dedisti.
Preces meae non sunt dignae:
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.
Inter oves locum praesta,
et ab haedis me sequestra,
statuens in parte dextra.
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I Introito
Requiem
L’eterno riposo dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
In Sion, Signore, ti si addice la lode,
in Gerusalemme a te si compia il voto.
Ascolta la mia preghiera,
poiché giunge a te ogni vivente.
L’eterno riposo dona loro, Signore,
e splenda ad essi la luce perpetua.
II Kyrie
Signore, pietà. Cristo, pietà.
III Sequenza
Dies irae
Giorno d’ira sarà quel giorno,
quando il mondo diventerà cenere
come annunziarono Davide e la Sibilla.
Quale spavento ci sarà all’apparire
del Giudice, che su tutto
farà un esame severo!
Tuba mirum
L’alto squillo di tromba passerà ovunque
sulle tombe e raccoglierà
tutti dinanzi al trono.
Natura e morte, con stupore,
vedranno gli uomini risorgere
per rendere conto al Giudice.
Allora sarà aperto il libro
sul quale tutto è segnato,
per il giudizio del mondo.
Davanti al Giudice, assiso in trono,
apparirà ogni segreto:
niente rimarrà impunito.
Nella mia miseria, che dirò?
Quale avvocato inviterò,
se il giusto è appena sicuro?
Rex tremendae
O Re di terribile maestà,
che salvi chi vuoi, per tuo dono,
salvami, o sorgente d’amore!
Recordare
O Gesù amoroso,
ricorda che per me sei venuto:
non lasciarmi perire in quel giorno.
Per cercarmi ti sei affaticato,
per salvarmi hai sofferto la croce:
non sia inutile tale sofferenza.
O Giudice, giusto nel punire,
concedimi il perdono
prima del giorno del giudizio.
Come un colpevole io tremo:
il rossore è sul mio volto,
o Dio, perdona chi ti supplica!
Tu, che hai perdonato Maria
ed esaudito il ladrone,
a me pure hai dato speranza.
Le mie suppliche non sono degne:
ma tu buono concedi benigno
che io non bruci nel fuoco eterno.
Mettimi fra gli agnelli,
e, separandomi dai capri,
ponimi alla tua destra.
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Confutatis
Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis.
Voca me cum benedictis.
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.
Lacrimosa
Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
judicandus homo reus:
huic ergo parce, Deus.
Pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen.
IV Offertorium
Domine Jesu
Domine Jesu Christe, Rex gloriae,
libera animas omnium fidelium defunctorum
de poenis inferni,
et de profundo lacu.
Libera eas, de ore leonis,
ne absorbeat eas Tartarus,
ne cadant in obscurum.
Sed signifer sanctus Michael
repraesentet eas in lucem sanctam:
quam olim Abrahae promisisti,
et semini ejus.
Hostias
Hostias et preces tibi Domine
laudis offerimus.
Tu suscipe pro animabus illis,
quarum hodie memoriam facimus.
Fac eas, Domine,
de morte transire ad vitam,
quam olim Abrahae promisisti,
et semini ejus.
V Sanctus
Sanctus Dominus Deus Sabaoth!
Pleni sunt coeli et terra gloria tua.
Osanna in excelsis.
VI Benedictus
Benedictus qui venit
in nomine Domini.
Osanna in excelsis.
VII Agnus Dei
Agnus Dei,
qui tollis peccata mundi:
dona eis requiem sempiternam.
VIII Communio
Lux aeterna
Lux aeterna luceat eis, Domine,
cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es.
Requiem aeternam dona eis, Domine,
et lux perpetua luceat eis.
Cum sanctis tuis in aeternum,
quia pius es.
6
Confutatis
Mentre saranno confusi i maledetti
e condannati al fuoco divorante,
tu chiamami insieme ai benedetti.
Ti supplico umilmente prostrato,
con il cuore spezzato, come polvere:
prendi a cuore il mio destino.
Lacrimosa
Giorno di pianto sarà quel giorno,
quando dalle ceneri risorgerà
il peccatore per ascoltare la sentenza:
o Dio, concedigli il perdono!
O pietoso Signore Gesù,
dona loro il riposo. Amen.
IV Offertorium
Domine Jesu
Signore Gesù Cristo, Re della gloria,
libera le anime di tutti i fedeli defunti
dalle pene dell’inferno
e dell’abisso.
Salvali dalla bocca del leone,
che non li afferri l’inferno
e non scompaiano nel buio.
L’arcangelo San Michele
li conduca alla santa luce
come tu un giorno hai promesso
ad Abramo e alla sua discendenza.
Hostias
Noi ti offriamo, Signore,
sacrifici e preghiere di lode.
Accettali per l’anima di coloro
di cui oggi ci ricordiamo.
Fa’ che passino, Signore,
dalla morte alla vita,
come tu un giorno hai promesso
ad Abramo e alla sua discendenza.
V Sanctus
Santo, il Signore Dio dell’universo!
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
VI Benedictus
Benedetto Colui che viene
nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.
VII Agnus Dei
Agnello di Dio
che togli i peccati del mondo:
dona loro il riposo eterno.
VIII Communio
Lux aeterna
Splenda ad essi la luce perpetua, o Signore,
insieme ai tuoi santi in eterno, perché tu sei buono.
L’eterno riposo dona loro, Signore
e splenda ad essi la luce perpetua.
Insieme ai tuoi santi in eterno,
perché tu sei buono.
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Orchestra Sinfonica Carlo Coccia
L’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia, fondata nel 1994, è oggi una prestigiosa
realtà musicale; la presenza sempre più assidua in importanti stagioni concertistiche la rendono un punto di riferimento della vita musicale italiana e
la collaborazione con importanti direttori e solisti ne conferma la crescita
artistica. Fin dal suo esordio ha ricevuto unanimi consensi collaborando con
direttori come Janos Acs, Bruno Aprea, Marco Berrini, Massimiliano Caldi,
Fabrizio Carminati, Fabrizio Dorsi, Riccardo Frizza, Giuseppe Garbarino,
Paolo Gatto, Marcello Rota, Diego Fasolis, Alessandro Ferrari, Gian Paolo
Sanzogno, Nello Santi e artisti quali Cecilia Gasdia, Tiziana Fabbricini, Sara
Mingardo, Raffaele Trevisani, Luisa Prandina, Simone Pedroni, Marco Rizzi,
Danilo Rossi, Luciana Serra, Rachel Harnisch, Jeffrey Swann. Dal 1999 l’Orchestra ha intrapreso una fattiva collaborazione con l’Associazione Coro
Filarmonico del Teatro alla Scala effettuando diversi concerti nelle principali
città italiane. L’Orchestra Carlo Coccia ha affiancato il Balletto della Scala per
la serata inaugurale del Teatro Alfieri di Asti nel giugno 2002 e, nell’aprile
2005, ha messo in scena lo spettacolo Amor da Tango-Bolero con musiche
di Ravel e Piazzolla e la partecipazione di Ruben Celiberti, con il Corpo di
Ballo del Teatro Coccia. Per alcuni anni ha effettuato diverse tournée con il
Balletto di Mosca, affrontando il grande repertorio classico: Lo schiaccianoci,
Il lago dei cigni, La bella addormentata, Giselle, Coppélia e Cenerentola. Il
repertorio dell’orchestra spazia da Bach, grandissimo successo ha ottenuto
l’esecuzione della Messa in si minore nel febbraio 2009, fino alle grandi composizioni sinfoniche romantiche, non trascurando la musica del Novecento:
in quest’ambito, da segnalare la tournée con misiche di George Gershwin e la
partecipazione del pianista Jeffrey Swann, il programma monografico dedicato a Giuseppe Martucci con l’esecuzione del Concerto per pianoforte, solista
Simone Pedroni, i poemi sinfonici e il Quoniam di Aldo Finzi, l’esecuzione
della Ballata per orchestra di Renato Grisoni in prima esecuzione italiana, il
concerto dedicato al compositore Giulio Cesare Sonzogno e la prima esecuzione pubblica del Tema con Variazioni di Guido Cantelli. Grande interesse
ha suscitato l’esecuzione del programma La chançon francaise, da Edit Piaf a
Charles Aznavour eseguito da Milva, con gli arrangiamenti di Hubert Stuppner.
Dal 1998 ha eseguito in diverse occasioni la cantata Adiemus di Karl Jenkins
nella versione per coro di voci bianche e orchestra. Grande risalto hanno
avuto l’esecuzione del Salmo IX di Petrassi, a Foligno, per la Sagra Musicale
Umbra e la Misa Tango di Luis Bacalov a Novara, Arona, Busto Arsizio e
Domodossola, con l’Ars Cantica Choir e la direzione di Marco Berrini.
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Cameristi del Teatro alla Scala
L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala ha cominciato la sua attività
nel 1982 ed è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della
Filarmonica della Scala. Il repertorio dell’orchestra comprende le principali
composizioni per orchestra da camera dal Settecento ai giorni nostri e presta
una particolare attenzione alle musiche poco frequentate dell’Ottocento strumentale italiano, spesso inedite e caratterizzate dalla presenza di parti solistiche di grande virtuosismo che ben si adattano alle peculiarità strumentali dei
solisti del gruppo, tutte prime parti della Filarmonica della Scala e concertisti
molto noti anche in campo internazionale. Il gruppo ha eseguito concerti nei
teatri e nelle sale da concerto più prestigiosi del mondo. In particolare, negli
ultimi anni, ha suonato a Parigi nella sala dell’Unesco e nella Salle Gaveau,
a Varsavia nel Teatro dell’Opera, a Mosca nella sala Čajkovskij, a Istanbul e
in tournée in Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Lettonia, Lituania. Nel
2010 i Cameristi hanno effettuato una tournée di quattro concerti in Israele,
suonando tra l’altro nell’auditorium Mann di Tel Aviv, e hanno eseguito
quattro concerti a Shanghai, con grande successo e affluenza di pubblico,
in occasione della settimana di Milano all’Expo. Dal 2007 al 2009 hanno
eseguito in piazza del Duomo a Milano il grande concerto dell’estate, davanti a più di diecimila spettatori. Per questo appuntamento i Cameristi della
Scala hanno commissionato a un importante compositore italiano un brano
dedicato alla Cattedrale: nel 2008 è stato eseguito un brano commissionato a
Carlo Galante, nel 2009 una composizione di Giovanni Sollima. La costante
e pluriennale frequentazione dei musicisti dei Cameristi della Scala con i più
grandi direttori sulla scena mondiale, da Riccardo Muti a Carlo Maria Giulini,
da Giuseppe Sinopoli a Daniel Barenboim e a tutti coloro che hanno diretto
l’Orchestra della Scala negli ultimi anni, ha contribuito a plasmare il loro
suono e a far emergere caratteristiche musicali timbriche e di fraseggio certamente uniche nel panorama musicale italiano delle formazioni da camera.
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Ars Cantica Choir
Fondato nel 1988 a Milano e, oggi, formato da cantanti professionisti, Ars
Cantica Choir ha rivolto da subito particolare attenzione al repertorio tardo rinascimentale e barocco, nonché a pagine significative dell’Ottocento e Novecento. Il suo direttore stabile è Marco Berrini. Già vincitore del
Primo Premio ai concorsi corali di Vittorio Veneto 1991 e 1996, Bresso
1991, Battipaglia 1995, nell’agosto 2003 il Coro ha conseguito ad Arezzo
un’entusiasmante serie di premi: Primo Premio assoluto al 51° Concorso
Corale Internazionale Guido d’Arezzo, il Gran Prix Città di Arezzo assegnato
al miglior coro nell’ambito del medesimo concorso (primo coro italiano a
ricevere questo riconoscimento negli ultimi trent’anni) nonché il Primo
Premio assoluto al 20° Concorso Corale Nazionale Guido d’Arezzo. Nel
luglio 2004 ha vinto il Secondo Premio ex-aequo al 16° Gran Prix Corale,
competizione corale che annualmente mette a confronto i cori vincitori dei
cinque più importanti concorsi corali internazionali. La formazione ha partecipato a numerose rassegne, festival e stagioni concertistiche in Italia e
all’estero tra cui il Festival Internazionale Mozart di Rovereto, l’International
Chor Forum di Alzenau in Germania, la Sagra Musicale Umbra, il ciclo delle
Settimane Bach (XV appuntamento) organizzate dalla Società del Quartetto
in collaborazione con il Comune di Milano – per il quale ha presentato un
inedito programma monografico dedicato a J. C. Bach –, il prestigioso ciclo
Musica e poesia a S. Maurizio di Milano, I Pomeriggi Musicali di Milano,
le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore. Si è altresì esibita al
Teatro Bellini di Catania, al Teatro Due di Parma, per l’Associazione Scarlatti
di Napoli e per Ferrara Musica. Ars Cantica ha collaborato con I Virtuosi
Italiani, l’Orchestra Stabile di Bergamo, Il Quartettone, l’Orchestra del Teatro
C. Coccia di Novara, l’Orchestra del Teatro Comunale di Ferrara, l’Orchestra
delle Settimane Musicali di Stresa e l’Orchestra Sinfonica Marchigiana, l’Orchestra Sinfonica di Malaga (Spagna). Nel giugno 2003, con un concerto alla
Basilica di S. Ambrogio a Milano, Ars Cantica Choir ha avviato un’importante
collaborazione con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano: nella stagione 2003/04 ha realizzato tre produzioni tra cui il concerto di inaugurazione e
l’esecuzione della Messa in la bemolle maggiore D 678 di Schubert (quest’ultima sotto la direzione di Ottavio Dantone); nelle stagioni successive sono da
ricordare almeno tre altre produzioni le produzioni: la Petite messe solemnelle (nella versione per due pianoforti e harmonium) sotto la direzione di
Marco Berrini, La Betulia liberata di Mozart diretta da Antonello Manacorda,
e l’esecuzione della Fantasia Corale per pianoforte, soli, coro e orchestra di
Beethoven. Ars Cantica Choir annovera prime esecuzioni assolute di composizioni di Bettinelli, Danieli, Dipiazza, Ferrario, Zanolini e la prima edizione
italiana del Weihnachtsoratorium per soli, coro e pianoforte di F. Nietzsche.
Nel settembre 2005 a Stresa ha partecipato alla realizzazione della prima
mondiale de Les Noces di Stravinskij con la proiezione dell’opera omonima
di Oskar Schlemmer. Nutrita la serie di registrazioni per le etichette Sarx
Records e Bottega Discantica.
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Alessandro Ferrari, direttore
Alessandro Ferrari si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano
in violino con Osvaldo Scilla, in pianoforte con Anita Porrini e in composizione con Giacomo Manzoni. Durante la primavera del 2011, ha collaborato alla
realizzazione di Turandot (produzione Teatro alla Scala 2011) preparando
solisti, coro e orchestra in qualità di assistente di Valery Gergiev. A maggio
2011 dirige tre serate del balletto Jewels alla Scala e segue la compagine scaligera in Polonia a giugno 2011. Nel dicembre 2011 sarà impegnato in Sogno
di una notte di mezz’estate col corpo di ballo del Teatro alla Scala al Teatro
Bolshoij di Mosca. Futuri appuntamenti sono previsti in Giappone in collaborazione con l’Università di Tokyo (2011) e la Tokyo Symphony (2012).
È stato collaboratore, nel 2000, di Giuseppe Sinopoli nella sua ultima produzione scaligera, Arianna a Nasso di Richard Strauss.
Nel 2002 ha ricevuto l’incarico di Maestro preparatore dell’Accademia delle
Arti e dei Mestieri della Scala da Riccardo Muti. Ha collaborato con l’Orchestra Coccia di Novara, Sinfonica della Val d’Aosta, Filarmonia Veneta,
l’Orchestra Stabile di Bergamo. Nell’ottobre del 2006 ha diretto la prestigiosa
Royal Philharmonic Orchestra a Londra. È stato invitato da varie istituzioni
estere, come la Simon Bolivar Symphony Orchestra in Venezuela (2000) e
in Giappone con la Tokyo Symphony Orchestra (2007). Nel 2008 ha diretto la Cenerentola di Rossini in collaborazione con As.Li.Co, per il progetto
PocketOpera. Come violinista, dal 1983 fa parte dell’organico dell’Orchestra e della Filarmonica del Teatro alla Scala. Come pianista è apparso in
numerosi recital in qualità di accompagnatore di cantanti e da compositore
ha realizzato una vasta produzione di musica da camera, brani sinfonici
e balletti spesso eseguiti al Teatro alla Scala. Per il biennio 2011/12 sono
previste collaborazioni continuative con accademie musicali italiane come la
Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi e altre importanti realtà giovanili.
11
Accademia di Perfezionamento per cantanti lirici
del Teatro alla Scala
L’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici costituisce una delle
eccellenze della proposta didattica dell’Accademia Teatro alla Scala, ente di
caratura internazionale che, attraverso i suoi quattro dipartimenti – Musica,
Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management – forma tutti i profili professionali legati al teatro musicale, avvalendosi della docenza dei migliori professionisti del Teatro alla Scala e dei più qualificati esperti del settore.
Presieduta da Pier Andrea Chevallard e diretta da Luisa Vinci, l’Accademia
nel 2011 festeggia il primo decennale come fondazione di diritto privato.
L’offerta didattica si articola in oltre trenta percorsi formativi per cantanti lirici, professori d’orchestra, maestri collaboratori, ballerini, scenografi,
costumisti, truccatori e parrucchieri, sarti, tecnici di palcoscenico, lighting
designer, fotografi di scena, manager, tecnici del suono, videomaker.
Il contatto diretto con il mondo del lavoro costituisce la base della metodologia d’insegnamento, al fine di garantire un valido inserimento professionale
grazie ad un’intensa attività di tirocinio e formazione sul campo: concerti,
spettacoli, esposizioni, oltre al tradizionale appuntamento annuale con il
Progetto Accademia, titolo inserito nella stagione della Scala, sono i banchi di
prova a cui costantemente sono chiamati tutti gli allievi, non solo sul territorio nazionale. Fondata da Riccardo Muti nel 1997 sotto la direzione artistica
di Leyla Gencer (scomparsa nel 2008), l’Accademia di perfezionamento per
cantanti lirici raccoglie l'eredità della scuola dei Cadetti della Scala, voluta
da Arturo Toscanini nel 1950 per garantire la trasmissione della tradizione
lirica italiana. Grazie alla docenza di artisti come Luis Alva, Renato Bruson,
Mirella Freni e Luciana Serra, e di maestri preparatori come Vincenzo Scalera
e James Vaughan, l’Accademia prepara alla carriera professionale giovani
cantanti dotati di una solida formazione vocale e musicale, affinandone in
un percorso biennale le capacità tecniche e interpretative. Le masterclass
tenute nel corso degli anni da Teresa Berganza, Enzo Dara, Christa Ludwig,
Leo Nucci, Renata Scotto e Shirley Verrett hanno ulteriormente arricchito
l’esperienza formativa. Lo studio quotidiano si intreccia costantemente con
l'inserimento degli allievi nelle produzioni scaligere, accanto a interpreti,
direttori d’orchestra e registi di fama assoluta. Particolare importanza rivestono inoltre l’attività concertistica in Italia e all'estero e la partecipazione a produzioni operistiche, come il Progetto Accademia. Numerosi i titoli
allestiti al Teatro alla Scala e nei più importanti teatri italiani: fra le ultime
produzioni si ricordano tre opere del catalogo mozartiano, Ascanio in Alba
(2006), Così fan tutte (2007) e Le nozze di Figaro (2008), Le convenienze ed
inconvenienze teatrali di Donizetti (2009), e due titoli rossiniani L’occasione
fa il ladro (2010) e L’Italiana in Algeri (2011). Numerosi gli ex allievi che
oggi calcano le scene dei maggiori teatri nazionali ed esteri, dalle soprano
Serena Farnocchia, Carmen Giannattasio, Anja Kampe, Irina Lungu, Nino
Machaidze, Teresa Romano alle mezzosoprano Ketevan Kemoklidze, Anita
Rachvelishvili, Nino Surguladze, dal contralto Sonia Prina ai tenori Thiago
Arancam, Leonardo Cortellazzi, Giuseppe Filianoti, dai baritoni Simon Bailey,
Fabio Capitanucci, Massimo Cavalletti, Christian Senn, Vincenzo Taormina
ai bassi Carlo Malinverno, Giovanni Battista Parodi, Dejan Vatchkov.
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Il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta
i luoghi di MITO SettembreMusica
La Basilica di San Gaudenzio a Novara
Si hanno notizie dell’esistenza di un tempio di San Gaudenzio sin dall’841 d.C.;
dopo una demolizione fu ricostruito e consacrato dal Vescovo Papiniano nel
1298. La città di Novara però fu scelta da Carlo V come piazzaforte da opporre ai
francesi e la posizione delle Basilica all’esterno di quelle che sarebbero diventate
le nuove mura difensive ne determinò la demolizione tra il 1552 e il 1554.
Fu scelto il punto più alto della città per la costruzione della nuova Basilica; il
progetto venne affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi. I lavori continuarono
senza sosta dal 1557 al 1690.
La consacrazione avvenne nel 1590 ad opera del Vescovo Speciano, quando
ancora la Basilica non era completata (mancavano ancora presbiterio e
transetto); solo nel 1659 i lavori furono terminati e nel 1711, con una solenne
cerimonia cui partecipò la cittadinanza intera, le spoglie di San Gaudenzio
vennero deposte nella Cappella dello Scurolo.
L’ingresso della Basilica è monumentale, con la maestosa porta in noce
lavorato, rosoni e teste di ferro fuso. La pianta è a croce latina con unica
navata che conduce all’ampio transetto e al presbiterio, particolarmente
sviluppato in profondità; ai lati troviamo le cappelle tra loro collegate.
Nella prima cappella di destra, la Cappella della Buona Morte, è possibile
ammirare la splendida Deposizione del Moncalvo; la volta è invece affrescata dal
Morazzone, autore anche della tela Giudizio Finale, posta sulla parete destra.
Nella terza cappella di destra (Cappella del Crocifisso) di interesse è il Crocifisso
di Gaudenzio Ferrari. Dello stesso autore anche lo splendido polittico a due
piani nella Cappella della Natività (seconda del lato sinistro).
A sinistra dell’altare del transetto di destra vi è l’accesso alla Cappella dello
Scurolo, dove giacciono le reliquie di San Gaudenzio, contenute in una grande
urna ottagonale in cristallo e argento. La pianta è anch’essa ottagonale e
decorata con preziosi marmi e bronzi; nelle quattro nicchie osserviamo le
statue dei Santi Lorenzo, Agabio, Adalgiso e Giulio mentre la volta è affrescata
con il Trionfo di San Gaudenzio, opera di Stefano Legnani.
Nel presbiterio notevolissimi sono l’altare maggiore riccamente decorato e la
cattedra marmorea. Il campanile, alto 92 metri, si trova isolato rispetto al corpo
della Basilica, alla sinistra dell’abside; è realizzato in conci di cotto e granito di
Baveno. Il suo progettista, Benedetto Alfieri (zio del più famoso poeta Vittorio),
non vide mai completato il campanile poiché i lavori si conclusero solo nel 1786,
trentatre anni dopo l’apertura del cantiere e diciannove dopo la sua morte. Gli
angeli in bronzo posti sulla cima sono invece opera di Giovan Battista Agazzini.
La maestosa cupola alta 121 metri fu progettata da Alessandro Antonelli; i
lavori iniziarono nel 1844 e terminarono nel 1878 con la costruzione della
guglia; nello stesso anno sulla sommità fu posizionata la statua in bronzo e
lamine d’oro del Cristo Salvatore che innalza la cupola di ulteriori 5 metri.
La statua originale è oggi conservata nel transetto sinistro per preservarla dai
danni del tempo e sulla cima invece è posta una copia in vetroresina.
Si ringrazia
www.fondoambiente.it
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MITO SettembreMusica è un Festival
a Impatto Zero®
Il Festival MITO compensa le emissioni
di CO2 con la creazione e la tutela di
foreste in crescita in Costa Rica e
contribuisce alla riqualificazione del
territorio urbano del Comune di
Milano
MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio
impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che
contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua
quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere
due interventi di importante valore scientifico e sociale.
A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO
SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione
dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno
del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del
Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto promosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la
Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio,
e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio
Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di
filari di alberi di ciliegio.
MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela
di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica,
un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiversità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una
superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di
deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60
anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza,
il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree
protette.
In collaborazione con
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Disegniamo... la musica!
Un’iniziativa di MITO Educational
«Qual è la fiaba musicale che vi piace di più? Avete visto un bel
concerto o uno spettacolo, suonate uno strumento o cantate
in un coro? Raccontateci le vostre esperienze con tutta la vostra fantasia e creatività». Più di trecento bambini dell’età tra
i 4 e gli 11 anni hanno risposto a questo appello del Festival
MITO SettembreMusica inviando i loro disegni. Guidati dalle
maestre nelle scuole elementari, in modo del tutto autonomo
o assieme ai loro genitori, hanno raccontato, in una serie di
disegni pieni di fantasia e di colori, la loro curiosità per la
musica, le proprie esperienze di piccoli spettatori, un concerto o
uno spettacolo particolarmente bello e il piacere di imparare a
suonare uno strumento.
In ogni programma di sala MITO SettembreMusica propone
uno dei disegni pervenuti al Festival.
Questo disegno è stato inviato dalla classe III B della Scuola Ortigara
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FmansuttiMITO11_es.ai
1
13/07/11
14:14
MITO SettembreMusica
Promosso da
Città di Milano
Giuliano Pisapia
Sindaco
Città di Torino
Piero Fassino
Sindaco
Stefano Boeri
Assessore alla Cultura, Expo, Moda
e Design
Maurizio Braccialarghe
Assessore alla Cultura, Turismo
e Promozione
Comitato di coordinamento
Presidente Francesco Micheli
Presidente Associazione per il Festival
Internazionale della Musica di Milano
Vicepresidente Angelo Chianale
Presidente Fondazione
per le Attività Musicali Torino
Giulia Amato
Direttore Centrale Cultura
Direttore Settore Spettacolo
Anna Martina
Direttore Divisione Cultura,
Comunicazione e Promozione della Città
Angela La Rotella
Dirigente Settore Spettacolo,
Manifestazione e Formazione Culturale
Enzo Restagno
Direttore artistico
Francesca Colombo
Segretario generale
Coordinatore artistico
Claudio Merlo
Direttore generale
Realizzato da
Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano
Fondatori
Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso
Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner
Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo
Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman
Comitato di Patronage
Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal
Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca
Umberto Veronesi
Consiglio Direttivo
Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri
Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada
Collegio dei revisori
Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita
Organizzazione
Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico
Stefania Brucini Responsabile promozione e biglietteria
Carlotta Colombo Responsabile produzione
Federica Michelini Assistente Segretario generale,
Responsabile partner e sponsor
Luisella Molina Responsabile organizzazione
Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione
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Lo Staff del Festival
Per la Segreteria generale
Chiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner
e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli
Per la Comunicazione
Livio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa
Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione
con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca /
Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri
Per la Produzione
Ludmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani,
Andrea Minetto Direttori di produzione
con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva /
Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana /
Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet
Per la Promozione e la Biglietteria
Alberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente
informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria
con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci /
Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini /
Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone
via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano
telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749
[email protected] / www.mitosettembremusica.it
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I concerti
di domani e dopodomani
Lunedì 19.IX
Martedì 20.IX
ore 15
incontri
Università degli Studi di Milano,
Sala Napoleonica di Palazzo Greppi
Nel centro dell’oceano
Incontro con Aleksandr Sokurov
Interviene Aliona Shumakova
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
ore 16
incontri
Politecnico di Milano, Campus Leonardo,
Aula De Donato
Impariamo ad ascoltare
Incontro con Stefano Bollani
ed Enrico Rava
Partecipa Enzo Gentile
Coordina Francesca Colombo
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
ore 17 e 22
world music
Teatro Litta
Sentire Haiti
I bardi nativi
Beken, voce e chitarra
con accompagnamento di percussioni
Moonlight Benjamin, voce
con accompagnamento di chitarra
e percussioni
Posto unico numerato e 5
ore 19
Spazio Oberdan
L’homme sur le quais
Raoul Peck
Ingresso gratuito
cinema
ore 19.30
incontro
Conservatorio di Milano, Sala Verdi,
Foyer
Presentazione della miglior vetrina
musicale per MITO SettembreMusica 2010
Ingresso gratuito
ore 21
classica
Conservatorio di Milano, Sala Verdi
George Enescu, Franz Liszt,
Gustav Mahler
Budapest Festival Orchestra
Iván Fischer, direttore
Dejan Lazić, pianoforte
Posti numerati e 25, e 35
Sconto MITO e 20, e 28
ore 21
classica
BRESCIA
Teatro Grande
Luigi Cherubini, Fabio Vacchi,
Ludwig van Beethoven
Quartetto di Venezia
Andrea Vio,
Alberto Battiston, violini
Giancarlo di Vacri, viola
Angelo Zanin, violoncello
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
ore 17
incontri
Piccolo Teatro Grassi, Chiostro
Presentazione del libro
Voglio un monumento in piazza della
Scala. La Milano musicale di Gino Negri
di Marco Moiraghi
Partecipano Marco Moiraghi,
Filippo Crivelli, Nicola Scaldaferri,
Ornella Vanoni
Coordina Enzo Restagno
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
ore 18.30 e 22
contemporanea
Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi
ore 18.30
Inaugurazione dell’esposizione
monografica di Roberto Ciaccio
“Inter/vallum”
ore 22
Karlheinz Stockhausen
Antonio Ballista, Bruno Canino,
pianoforti
Walter Prati, Massimiliano Mariani,
live electronics
Ingresso ad inviti fino a esaurimento posti
ore 20.30
cinema
Centre culturel français de Milan
Royal Bonbon
di Charles Najman
Ingresso gratuito
ore 21
Teatro Smeraldo
‘Round About Miles
John Scofield Group
Enrico Rava, tromba
Stefano Bollani, pianoforte
Enrico Rava Tribe
Posto unico numerato e 20
ore 22
Alcatraz
Munfrâ
Yo yo Mundi
Ingressi e 5
www.mitosettembremusica.it
Responsabile editoriale Livio Aragona
Progetto grafico
Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano
20
jazz
musica popolare
-4
Milano Torino
unite per l’Expo 2015