Novara Basilica di San Gaudenzio Domenica 18.IX.11 ore 21 Orchestra Sinfonica Carlo Coccia Cameristi del Teatro alla Scala Ars Cantica Choir Alessandro Ferrari, direttore Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala ° 60 Coccia Messa da Requiem in memoria del Re Carlo Alberto (1849) Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_ 22 settembre 2011 Quinta edizione Carlo Coccia (1782-1873) Messa di Requiem in memoria del Re Carlo Alberto (1849) per soli coro e grande orchestra 60 min. ca I Introitus Requiem aeternam II Kyrie III Sequenza Dies irae Tuba mirum Rex tremendae Recordare Confutatis Lacrimosa IV Offertorium Domine Jesu Hostias V Sanctus VI Benedictus VII Agnus Dei VIII Communio Lux aeterna Prima esecuzione in tempi moderni Orchestra Sinfonica Carlo Coccia Cameristi del Teatro alla Scala Ars Cantica Choir Alessandro Ferrari, direttore Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala Evis Mula, soprano Asude Karayavuz, mezzosoprano Jaeheui Kwon, tenore Jihan Shin, tenore Filippo Fontana, baritono Simon Lim, basso Con il patrocinio di In collaborazione con Associazione Musica del Risorgimento Accademia del Teatro alla Scala Comune di Novara Provincia di Novara Orchestra Sinfonica Carlo Coccia Università degli Studi di Milano – Sezione Musica del Dipartimento delle Arti, della Musica e dello Spettacolo Una messa per l’Italia unita Il suffragio rivolto a persona considerevole e stimata è da sempre stato motivo di ricerca di nobiltà artistica, in una relazione direttamente proporzionale all’autorevolezza della figura, e ancor più se di stirpe regale. È per questa motivazione, apparentemente esterna, che sono nati alcuni capolavori assoluti ispirati, almeno nelle intenzioni, a personaggi che nell’immaginario come nel concreto si voleva da subito ricordare con viva esaltazione. Il riportare a una pubblica esecuzione la Messa di Requiem in memoria di Re Carlo Alberto, contribuisce, oltretutto, a restituire, attraverso l’arte, quel clima che ci ha oggi portato, dopo eventi dagli esiti alterni, a festeggiare un secolo e mezzo di Italia unita, Italia che molto deve a quel sovrano divenuto immediatamente simbolo di quell’unità per cui tanto si lottò (a ridosso della sua scomparsa vi fu quasi una gara a chi componesse più celermente iscrizioni, carmi, odi, panegirici, sonetti e musica). Per la morte di re Carlo Alberto di Savoia, avvenuta in esilio a Oporto il 28 luglio 1849, anche nella città della sua recente abdicazione, Novara, si officiò una Messa di Requiem che il Consiglio delegato commissionò al maestro Carlo Coccia (1782-1873), e la cui partitura autografa è conservata nella biblioteca del Civico Istituto Musicale Brera di Novara (Mus. ms. 2). Si legge negli Atti del Consiglio delegato in data 17 agosto 1849: «All’oggetto di predisporre le solenni sontuose esequie decretate alla memoria del Magnanimo Re Carlo Alberto [...] stante la ristrettezza del tempo, e stante l’urgenza riconosciuta [...] per commettere la musica che dovrà decorare la funebre funzione [...] il Consiglio accogliendo la favorevole occasione della stabile dimora in questa Città qual Maestro della Cappella di questa Cattedrale dell’Ill.mo Sig. Maestro di Musica Carlo Coccia che a tutto diritto per la scienza e per le sue opere gode fama di classico nell’arte sua, delibera di nominare come nomina il medesimo Signor Carlo Coccia per comporre la musica che dovrà essere cantata nella messa da morto che si celebrerà nella Basilica di S. Gaudenzio in suffragio all’anima dell’Illustre Defunto». Nomina che Coccia accettò più che volentieri poiché oltre a condividere con il sovrano gli ideali politici, aveva avuto la sua protezione oltre che la sua stima con la nomina a maestro di Camera e Cappella. Su sollecitazione del sindaco Giovanni Bollati, assieme a un’infinita sequela di commemorazioni avvenute in ogni dove per tutto il regno (ne fanno fede le cronache sulla «Gazzetta piemontese»), Novara realizzò un primo tributo al sovrano il 6 settembre, con una Messa di Requiem composta da Pietro Generali, già maestro di cappella del Duomo novarese, sotto la direzione di Coccia nella Cattedrale. Quindi, il 28 settembre, nella Basilica cittadina di San Gaudenzio, fu la volta della Messa di Coccia, opera appositamente realizzata in poco più di un mese, attingendo all’enciclopedia musicale propria delle messe funebri e in quella dello stesso compositore, assieme naturalmente a nuove creazioni dal grande effetto sonoro. La medesima Messa fu portata a Torino il 20 ottobre a cura dell’Accademia Filarmonica nella chiesa della SS. Trinità, Accademia che godette della protezione di Carlo Alberto e presso la quale Coccia fu maestro della scuola di canto, e quindi riproposta nel primo anniversario della morte del sovrano nel Duomo di Torino. Messa monumentale, accompagnata da sontuosi apparati architettonici e scenografici curati dall’architetto Paolo Rivolta e dalle sue maestranze, e seguita da una immensa folla come riferito il 1° ottobre 1849 dalla Novella Iride Novarese che, per voce di Luigi Camoletti, parla di «sublime lavoro musicale sia per la severità dello stile oratorio sia per la bellezza dei concetti». «L’esecuzione fu per ogni lato perfetta»: furono circa novanta i professori tra coro e orchestra giunti anche dalle vicine Vercelli, Milano e Torino; tra gli altri interpreti si ricordano il tenore Castellan, il basso Coggiola, gli strumentisti Ghebart, Unia, Casella, Rabboni, Daelli. La fama di Coccia, in particolare nel campo della musica religiosa, la sua facilità nel comporre in modo anche estemporaneo, strumentazione compresa, ogni genere musicale, la sua arte ormai matura dopo le esperienze in terra 2 straniera, la sua capacità di coniugare sviluppo melodico e costruzione armonica con il contrappunto («vecchio contrappuntista» è l’epiteto con cui lo caratterizza Verdi), la spontaneità e la chiarezza della sua scrittura, la misura delle proporzioni, un sentimento religioso serio e nobile sono elementi atti a giustificare la commissione e il susseguente successo di questo lavoro. La Messa a quattro voci e grande orchestra, inserita dal compositore quale numero 18 del suo catalogo sacro e ora trascritta dal maestro Roberto Frigato, è stata in seguito integrata dai Responsori per il Castrum doloris, testi musicati per le assoluzioni previste nelle messe funebri pontificali destinate al sommo pontefice, ai cardinali, agli arcivescovi, ai vescovi e ai principi e inserite in un contesto scenografico-commemorativo ricco di simbologia. L’inizio è solenne, in sol minore, con atmosfere soffuse e meditative, nella sapiente concertazione e strumentazione, che non disdegna, come era uso al tempo, un riecheggiare di sonorità melodrammatiche (usate di frequenza nei finali, in parti cadenzanti o per sottolineare sonorità in crescendo), con equilibrati momenti di tensione e stasi e significativi incisi contrappuntistici quali la fuga sul Christe. La concitazione emotiva del Dies irae è ricca di contrasti dinamici; il Tuba mirum rientra nel solco della tradizione, con la tromba a rispondere in lontananza ai tromboni e alla voce di basso, in un crescendo marcato fino al raggiungimento di un’atmosfera serena. È ancora il testo a guidare l’ambientazione del Rex tremendae con il tenore solo, imperioso nel canto e deciso nell’accompagnamento, per terminare ancora nel registro melodrammatico. Gran lavoro nel Recordare, di esecuzione piuttosto ardua per la condotta delle parti riccamente elaborata e per l’agitazione ritmica del Confutatis; interessanti le indicazioni agogiche segnate dal compositore. Il basso torna in primo piano in Oro supplex, in dialogo serrato con il coro; forti squilli introducono il Lacrimosa, dolente gioco corale per quartettino di due tenori e due bassi. Coralità raffinata nell’offertorio Domine Jesu, ostico fino all’Andante animato e poi più disteso per arrivare al fiorito Hostias, brano ove il tenore solo si muove con grande spontaneità in un clima corale di lucentezza. Nel Sanctus, dal grande apparato di ottoni, una grande incisività viene stemperata nell’aperto Benedictus per poi arrivare alla sintesi di contrappunto dell’Osanna; l’Agnus Dei si ricorda per il pregnante accompagnamento. Finale dalla luminosità diffusa nel Lux aeterna, che prepara il fugato assertivo del Cum Sanctis, solida conclusione di un’opera dove tutte le componenti si assemblano ordinatamente in soluzioni di sicuro impatto. Alberto Viarengo* * Alberto Viarengo, novarese, cerca nel tempo libero (e per lavoro) di scoperchiare il gran calderone della storia musicale cittadina, a partire dalle ricche fonti presenti sul territorio. È bibliotecario al Conservatorio Guido Cantelli di Novara. 3 I Introitus Requiem aeternam Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Te decet hymnus Deus in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem. Exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet. Dona eis Domine, dona eis requiem aeternam, et lux perpetua luceat eis. II Kyrie Kyrie eleison, Christe eleison. III Sequentia Dies irae Dies irae, dies illa, solvet saeclum in favilla, teste David cum Sibylla. Quantus tremor est futurus, quando judex est venturus, cuncta stricte discussurus! Tuba mirum Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum, coget omnes ante thronum. Mors stupebit, et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura. Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit, quidquid latet, apparebit: Nil inultum remanebit. Quid sum miser tunc dicturus? Quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus? Rex tremendae Rex tremendae majestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis. Recordare Recordare, Jesu pie, quod sum causa tuae viae: ne me perdas illa die. Quaerens me, sedisti lassus redemisti crucem passus: tantus labor non sit cassus. Juste judex ultionis, donum fac remissionis ante diem rationis. Ingemisco, tamquam reus: culpa rubet vultus meus supplicanti parce Deus. Qui Mariam absolvisti, et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae: sed tu bonus fac benigne, ne perenni cremer igne. Inter oves locum praesta, et ab haedis me sequestra, statuens in parte dextra. 4 I Introito Requiem L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. In Sion, Signore, ti si addice la lode, in Gerusalemme a te si compia il voto. Ascolta la mia preghiera, poiché giunge a te ogni vivente. L’eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. II Kyrie Signore, pietà. Cristo, pietà. III Sequenza Dies irae Giorno d’ira sarà quel giorno, quando il mondo diventerà cenere come annunziarono Davide e la Sibilla. Quale spavento ci sarà all’apparire del Giudice, che su tutto farà un esame severo! Tuba mirum L’alto squillo di tromba passerà ovunque sulle tombe e raccoglierà tutti dinanzi al trono. Natura e morte, con stupore, vedranno gli uomini risorgere per rendere conto al Giudice. Allora sarà aperto il libro sul quale tutto è segnato, per il giudizio del mondo. Davanti al Giudice, assiso in trono, apparirà ogni segreto: niente rimarrà impunito. Nella mia miseria, che dirò? Quale avvocato inviterò, se il giusto è appena sicuro? Rex tremendae O Re di terribile maestà, che salvi chi vuoi, per tuo dono, salvami, o sorgente d’amore! Recordare O Gesù amoroso, ricorda che per me sei venuto: non lasciarmi perire in quel giorno. Per cercarmi ti sei affaticato, per salvarmi hai sofferto la croce: non sia inutile tale sofferenza. O Giudice, giusto nel punire, concedimi il perdono prima del giorno del giudizio. Come un colpevole io tremo: il rossore è sul mio volto, o Dio, perdona chi ti supplica! Tu, che hai perdonato Maria ed esaudito il ladrone, a me pure hai dato speranza. Le mie suppliche non sono degne: ma tu buono concedi benigno che io non bruci nel fuoco eterno. Mettimi fra gli agnelli, e, separandomi dai capri, ponimi alla tua destra. 5 Confutatis Confutatis maledictis, flammis acribus addictis. Voca me cum benedictis. Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis: gere curam mei finis. Lacrimosa Lacrimosa dies illa, qua resurget ex favilla judicandus homo reus: huic ergo parce, Deus. Pie Jesu Domine, dona eis requiem. Amen. IV Offertorium Domine Jesu Domine Jesu Christe, Rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni, et de profundo lacu. Libera eas, de ore leonis, ne absorbeat eas Tartarus, ne cadant in obscurum. Sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam: quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus. Hostias Hostias et preces tibi Domine laudis offerimus. Tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus. Fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti, et semini ejus. V Sanctus Sanctus Dominus Deus Sabaoth! Pleni sunt coeli et terra gloria tua. Osanna in excelsis. VI Benedictus Benedictus qui venit in nomine Domini. Osanna in excelsis. VII Agnus Dei Agnus Dei, qui tollis peccata mundi: dona eis requiem sempiternam. VIII Communio Lux aeterna Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. 6 Confutatis Mentre saranno confusi i maledetti e condannati al fuoco divorante, tu chiamami insieme ai benedetti. Ti supplico umilmente prostrato, con il cuore spezzato, come polvere: prendi a cuore il mio destino. Lacrimosa Giorno di pianto sarà quel giorno, quando dalle ceneri risorgerà il peccatore per ascoltare la sentenza: o Dio, concedigli il perdono! O pietoso Signore Gesù, dona loro il riposo. Amen. IV Offertorium Domine Jesu Signore Gesù Cristo, Re della gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell’inferno e dell’abisso. Salvali dalla bocca del leone, che non li afferri l’inferno e non scompaiano nel buio. L’arcangelo San Michele li conduca alla santa luce come tu un giorno hai promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Hostias Noi ti offriamo, Signore, sacrifici e preghiere di lode. Accettali per l’anima di coloro di cui oggi ci ricordiamo. Fa’ che passino, Signore, dalla morte alla vita, come tu un giorno hai promesso ad Abramo e alla sua discendenza. V Sanctus Santo, il Signore Dio dell’universo! I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. VI Benedictus Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli. VII Agnus Dei Agnello di Dio che togli i peccati del mondo: dona loro il riposo eterno. VIII Communio Lux aeterna Splenda ad essi la luce perpetua, o Signore, insieme ai tuoi santi in eterno, perché tu sei buono. L’eterno riposo dona loro, Signore e splenda ad essi la luce perpetua. Insieme ai tuoi santi in eterno, perché tu sei buono. 7 Orchestra Sinfonica Carlo Coccia L’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia, fondata nel 1994, è oggi una prestigiosa realtà musicale; la presenza sempre più assidua in importanti stagioni concertistiche la rendono un punto di riferimento della vita musicale italiana e la collaborazione con importanti direttori e solisti ne conferma la crescita artistica. Fin dal suo esordio ha ricevuto unanimi consensi collaborando con direttori come Janos Acs, Bruno Aprea, Marco Berrini, Massimiliano Caldi, Fabrizio Carminati, Fabrizio Dorsi, Riccardo Frizza, Giuseppe Garbarino, Paolo Gatto, Marcello Rota, Diego Fasolis, Alessandro Ferrari, Gian Paolo Sanzogno, Nello Santi e artisti quali Cecilia Gasdia, Tiziana Fabbricini, Sara Mingardo, Raffaele Trevisani, Luisa Prandina, Simone Pedroni, Marco Rizzi, Danilo Rossi, Luciana Serra, Rachel Harnisch, Jeffrey Swann. Dal 1999 l’Orchestra ha intrapreso una fattiva collaborazione con l’Associazione Coro Filarmonico del Teatro alla Scala effettuando diversi concerti nelle principali città italiane. L’Orchestra Carlo Coccia ha affiancato il Balletto della Scala per la serata inaugurale del Teatro Alfieri di Asti nel giugno 2002 e, nell’aprile 2005, ha messo in scena lo spettacolo Amor da Tango-Bolero con musiche di Ravel e Piazzolla e la partecipazione di Ruben Celiberti, con il Corpo di Ballo del Teatro Coccia. Per alcuni anni ha effettuato diverse tournée con il Balletto di Mosca, affrontando il grande repertorio classico: Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni, La bella addormentata, Giselle, Coppélia e Cenerentola. Il repertorio dell’orchestra spazia da Bach, grandissimo successo ha ottenuto l’esecuzione della Messa in si minore nel febbraio 2009, fino alle grandi composizioni sinfoniche romantiche, non trascurando la musica del Novecento: in quest’ambito, da segnalare la tournée con misiche di George Gershwin e la partecipazione del pianista Jeffrey Swann, il programma monografico dedicato a Giuseppe Martucci con l’esecuzione del Concerto per pianoforte, solista Simone Pedroni, i poemi sinfonici e il Quoniam di Aldo Finzi, l’esecuzione della Ballata per orchestra di Renato Grisoni in prima esecuzione italiana, il concerto dedicato al compositore Giulio Cesare Sonzogno e la prima esecuzione pubblica del Tema con Variazioni di Guido Cantelli. Grande interesse ha suscitato l’esecuzione del programma La chançon francaise, da Edit Piaf a Charles Aznavour eseguito da Milva, con gli arrangiamenti di Hubert Stuppner. Dal 1998 ha eseguito in diverse occasioni la cantata Adiemus di Karl Jenkins nella versione per coro di voci bianche e orchestra. Grande risalto hanno avuto l’esecuzione del Salmo IX di Petrassi, a Foligno, per la Sagra Musicale Umbra e la Misa Tango di Luis Bacalov a Novara, Arona, Busto Arsizio e Domodossola, con l’Ars Cantica Choir e la direzione di Marco Berrini. 8 Cameristi del Teatro alla Scala L’orchestra da camera dei Cameristi della Scala ha cominciato la sua attività nel 1982 ed è formata da musicisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala. Il repertorio dell’orchestra comprende le principali composizioni per orchestra da camera dal Settecento ai giorni nostri e presta una particolare attenzione alle musiche poco frequentate dell’Ottocento strumentale italiano, spesso inedite e caratterizzate dalla presenza di parti solistiche di grande virtuosismo che ben si adattano alle peculiarità strumentali dei solisti del gruppo, tutte prime parti della Filarmonica della Scala e concertisti molto noti anche in campo internazionale. Il gruppo ha eseguito concerti nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiosi del mondo. In particolare, negli ultimi anni, ha suonato a Parigi nella sala dell’Unesco e nella Salle Gaveau, a Varsavia nel Teatro dell’Opera, a Mosca nella sala Čajkovskij, a Istanbul e in tournée in Spagna, Svezia, Norvegia, Danimarca, Lettonia, Lituania. Nel 2010 i Cameristi hanno effettuato una tournée di quattro concerti in Israele, suonando tra l’altro nell’auditorium Mann di Tel Aviv, e hanno eseguito quattro concerti a Shanghai, con grande successo e affluenza di pubblico, in occasione della settimana di Milano all’Expo. Dal 2007 al 2009 hanno eseguito in piazza del Duomo a Milano il grande concerto dell’estate, davanti a più di diecimila spettatori. Per questo appuntamento i Cameristi della Scala hanno commissionato a un importante compositore italiano un brano dedicato alla Cattedrale: nel 2008 è stato eseguito un brano commissionato a Carlo Galante, nel 2009 una composizione di Giovanni Sollima. La costante e pluriennale frequentazione dei musicisti dei Cameristi della Scala con i più grandi direttori sulla scena mondiale, da Riccardo Muti a Carlo Maria Giulini, da Giuseppe Sinopoli a Daniel Barenboim e a tutti coloro che hanno diretto l’Orchestra della Scala negli ultimi anni, ha contribuito a plasmare il loro suono e a far emergere caratteristiche musicali timbriche e di fraseggio certamente uniche nel panorama musicale italiano delle formazioni da camera. 9 Ars Cantica Choir Fondato nel 1988 a Milano e, oggi, formato da cantanti professionisti, Ars Cantica Choir ha rivolto da subito particolare attenzione al repertorio tardo rinascimentale e barocco, nonché a pagine significative dell’Ottocento e Novecento. Il suo direttore stabile è Marco Berrini. Già vincitore del Primo Premio ai concorsi corali di Vittorio Veneto 1991 e 1996, Bresso 1991, Battipaglia 1995, nell’agosto 2003 il Coro ha conseguito ad Arezzo un’entusiasmante serie di premi: Primo Premio assoluto al 51° Concorso Corale Internazionale Guido d’Arezzo, il Gran Prix Città di Arezzo assegnato al miglior coro nell’ambito del medesimo concorso (primo coro italiano a ricevere questo riconoscimento negli ultimi trent’anni) nonché il Primo Premio assoluto al 20° Concorso Corale Nazionale Guido d’Arezzo. Nel luglio 2004 ha vinto il Secondo Premio ex-aequo al 16° Gran Prix Corale, competizione corale che annualmente mette a confronto i cori vincitori dei cinque più importanti concorsi corali internazionali. La formazione ha partecipato a numerose rassegne, festival e stagioni concertistiche in Italia e all’estero tra cui il Festival Internazionale Mozart di Rovereto, l’International Chor Forum di Alzenau in Germania, la Sagra Musicale Umbra, il ciclo delle Settimane Bach (XV appuntamento) organizzate dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Comune di Milano – per il quale ha presentato un inedito programma monografico dedicato a J. C. Bach –, il prestigioso ciclo Musica e poesia a S. Maurizio di Milano, I Pomeriggi Musicali di Milano, le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore. Si è altresì esibita al Teatro Bellini di Catania, al Teatro Due di Parma, per l’Associazione Scarlatti di Napoli e per Ferrara Musica. Ars Cantica ha collaborato con I Virtuosi Italiani, l’Orchestra Stabile di Bergamo, Il Quartettone, l’Orchestra del Teatro C. Coccia di Novara, l’Orchestra del Teatro Comunale di Ferrara, l’Orchestra delle Settimane Musicali di Stresa e l’Orchestra Sinfonica Marchigiana, l’Orchestra Sinfonica di Malaga (Spagna). Nel giugno 2003, con un concerto alla Basilica di S. Ambrogio a Milano, Ars Cantica Choir ha avviato un’importante collaborazione con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano: nella stagione 2003/04 ha realizzato tre produzioni tra cui il concerto di inaugurazione e l’esecuzione della Messa in la bemolle maggiore D 678 di Schubert (quest’ultima sotto la direzione di Ottavio Dantone); nelle stagioni successive sono da ricordare almeno tre altre produzioni le produzioni: la Petite messe solemnelle (nella versione per due pianoforti e harmonium) sotto la direzione di Marco Berrini, La Betulia liberata di Mozart diretta da Antonello Manacorda, e l’esecuzione della Fantasia Corale per pianoforte, soli, coro e orchestra di Beethoven. Ars Cantica Choir annovera prime esecuzioni assolute di composizioni di Bettinelli, Danieli, Dipiazza, Ferrario, Zanolini e la prima edizione italiana del Weihnachtsoratorium per soli, coro e pianoforte di F. Nietzsche. Nel settembre 2005 a Stresa ha partecipato alla realizzazione della prima mondiale de Les Noces di Stravinskij con la proiezione dell’opera omonima di Oskar Schlemmer. Nutrita la serie di registrazioni per le etichette Sarx Records e Bottega Discantica. 10 Alessandro Ferrari, direttore Alessandro Ferrari si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano in violino con Osvaldo Scilla, in pianoforte con Anita Porrini e in composizione con Giacomo Manzoni. Durante la primavera del 2011, ha collaborato alla realizzazione di Turandot (produzione Teatro alla Scala 2011) preparando solisti, coro e orchestra in qualità di assistente di Valery Gergiev. A maggio 2011 dirige tre serate del balletto Jewels alla Scala e segue la compagine scaligera in Polonia a giugno 2011. Nel dicembre 2011 sarà impegnato in Sogno di una notte di mezz’estate col corpo di ballo del Teatro alla Scala al Teatro Bolshoij di Mosca. Futuri appuntamenti sono previsti in Giappone in collaborazione con l’Università di Tokyo (2011) e la Tokyo Symphony (2012). È stato collaboratore, nel 2000, di Giuseppe Sinopoli nella sua ultima produzione scaligera, Arianna a Nasso di Richard Strauss. Nel 2002 ha ricevuto l’incarico di Maestro preparatore dell’Accademia delle Arti e dei Mestieri della Scala da Riccardo Muti. Ha collaborato con l’Orchestra Coccia di Novara, Sinfonica della Val d’Aosta, Filarmonia Veneta, l’Orchestra Stabile di Bergamo. Nell’ottobre del 2006 ha diretto la prestigiosa Royal Philharmonic Orchestra a Londra. È stato invitato da varie istituzioni estere, come la Simon Bolivar Symphony Orchestra in Venezuela (2000) e in Giappone con la Tokyo Symphony Orchestra (2007). Nel 2008 ha diretto la Cenerentola di Rossini in collaborazione con As.Li.Co, per il progetto PocketOpera. Come violinista, dal 1983 fa parte dell’organico dell’Orchestra e della Filarmonica del Teatro alla Scala. Come pianista è apparso in numerosi recital in qualità di accompagnatore di cantanti e da compositore ha realizzato una vasta produzione di musica da camera, brani sinfonici e balletti spesso eseguiti al Teatro alla Scala. Per il biennio 2011/12 sono previste collaborazioni continuative con accademie musicali italiane come la Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi e altre importanti realtà giovanili. 11 Accademia di Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala L’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici costituisce una delle eccellenze della proposta didattica dell’Accademia Teatro alla Scala, ente di caratura internazionale che, attraverso i suoi quattro dipartimenti – Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management – forma tutti i profili professionali legati al teatro musicale, avvalendosi della docenza dei migliori professionisti del Teatro alla Scala e dei più qualificati esperti del settore. Presieduta da Pier Andrea Chevallard e diretta da Luisa Vinci, l’Accademia nel 2011 festeggia il primo decennale come fondazione di diritto privato. L’offerta didattica si articola in oltre trenta percorsi formativi per cantanti lirici, professori d’orchestra, maestri collaboratori, ballerini, scenografi, costumisti, truccatori e parrucchieri, sarti, tecnici di palcoscenico, lighting designer, fotografi di scena, manager, tecnici del suono, videomaker. Il contatto diretto con il mondo del lavoro costituisce la base della metodologia d’insegnamento, al fine di garantire un valido inserimento professionale grazie ad un’intensa attività di tirocinio e formazione sul campo: concerti, spettacoli, esposizioni, oltre al tradizionale appuntamento annuale con il Progetto Accademia, titolo inserito nella stagione della Scala, sono i banchi di prova a cui costantemente sono chiamati tutti gli allievi, non solo sul territorio nazionale. Fondata da Riccardo Muti nel 1997 sotto la direzione artistica di Leyla Gencer (scomparsa nel 2008), l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici raccoglie l'eredità della scuola dei Cadetti della Scala, voluta da Arturo Toscanini nel 1950 per garantire la trasmissione della tradizione lirica italiana. Grazie alla docenza di artisti come Luis Alva, Renato Bruson, Mirella Freni e Luciana Serra, e di maestri preparatori come Vincenzo Scalera e James Vaughan, l’Accademia prepara alla carriera professionale giovani cantanti dotati di una solida formazione vocale e musicale, affinandone in un percorso biennale le capacità tecniche e interpretative. Le masterclass tenute nel corso degli anni da Teresa Berganza, Enzo Dara, Christa Ludwig, Leo Nucci, Renata Scotto e Shirley Verrett hanno ulteriormente arricchito l’esperienza formativa. Lo studio quotidiano si intreccia costantemente con l'inserimento degli allievi nelle produzioni scaligere, accanto a interpreti, direttori d’orchestra e registi di fama assoluta. Particolare importanza rivestono inoltre l’attività concertistica in Italia e all'estero e la partecipazione a produzioni operistiche, come il Progetto Accademia. Numerosi i titoli allestiti al Teatro alla Scala e nei più importanti teatri italiani: fra le ultime produzioni si ricordano tre opere del catalogo mozartiano, Ascanio in Alba (2006), Così fan tutte (2007) e Le nozze di Figaro (2008), Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti (2009), e due titoli rossiniani L’occasione fa il ladro (2010) e L’Italiana in Algeri (2011). Numerosi gli ex allievi che oggi calcano le scene dei maggiori teatri nazionali ed esteri, dalle soprano Serena Farnocchia, Carmen Giannattasio, Anja Kampe, Irina Lungu, Nino Machaidze, Teresa Romano alle mezzosoprano Ketevan Kemoklidze, Anita Rachvelishvili, Nino Surguladze, dal contralto Sonia Prina ai tenori Thiago Arancam, Leonardo Cortellazzi, Giuseppe Filianoti, dai baritoni Simon Bailey, Fabio Capitanucci, Massimo Cavalletti, Christian Senn, Vincenzo Taormina ai bassi Carlo Malinverno, Giovanni Battista Parodi, Dejan Vatchkov. 12 Il FAI – Fondo Ambiente Italiano presenta i luoghi di MITO SettembreMusica La Basilica di San Gaudenzio a Novara Si hanno notizie dell’esistenza di un tempio di San Gaudenzio sin dall’841 d.C.; dopo una demolizione fu ricostruito e consacrato dal Vescovo Papiniano nel 1298. La città di Novara però fu scelta da Carlo V come piazzaforte da opporre ai francesi e la posizione delle Basilica all’esterno di quelle che sarebbero diventate le nuove mura difensive ne determinò la demolizione tra il 1552 e il 1554. Fu scelto il punto più alto della città per la costruzione della nuova Basilica; il progetto venne affidato all’architetto Pellegrino Tibaldi. I lavori continuarono senza sosta dal 1557 al 1690. La consacrazione avvenne nel 1590 ad opera del Vescovo Speciano, quando ancora la Basilica non era completata (mancavano ancora presbiterio e transetto); solo nel 1659 i lavori furono terminati e nel 1711, con una solenne cerimonia cui partecipò la cittadinanza intera, le spoglie di San Gaudenzio vennero deposte nella Cappella dello Scurolo. L’ingresso della Basilica è monumentale, con la maestosa porta in noce lavorato, rosoni e teste di ferro fuso. La pianta è a croce latina con unica navata che conduce all’ampio transetto e al presbiterio, particolarmente sviluppato in profondità; ai lati troviamo le cappelle tra loro collegate. Nella prima cappella di destra, la Cappella della Buona Morte, è possibile ammirare la splendida Deposizione del Moncalvo; la volta è invece affrescata dal Morazzone, autore anche della tela Giudizio Finale, posta sulla parete destra. Nella terza cappella di destra (Cappella del Crocifisso) di interesse è il Crocifisso di Gaudenzio Ferrari. Dello stesso autore anche lo splendido polittico a due piani nella Cappella della Natività (seconda del lato sinistro). A sinistra dell’altare del transetto di destra vi è l’accesso alla Cappella dello Scurolo, dove giacciono le reliquie di San Gaudenzio, contenute in una grande urna ottagonale in cristallo e argento. La pianta è anch’essa ottagonale e decorata con preziosi marmi e bronzi; nelle quattro nicchie osserviamo le statue dei Santi Lorenzo, Agabio, Adalgiso e Giulio mentre la volta è affrescata con il Trionfo di San Gaudenzio, opera di Stefano Legnani. Nel presbiterio notevolissimi sono l’altare maggiore riccamente decorato e la cattedra marmorea. Il campanile, alto 92 metri, si trova isolato rispetto al corpo della Basilica, alla sinistra dell’abside; è realizzato in conci di cotto e granito di Baveno. Il suo progettista, Benedetto Alfieri (zio del più famoso poeta Vittorio), non vide mai completato il campanile poiché i lavori si conclusero solo nel 1786, trentatre anni dopo l’apertura del cantiere e diciannove dopo la sua morte. Gli angeli in bronzo posti sulla cima sono invece opera di Giovan Battista Agazzini. La maestosa cupola alta 121 metri fu progettata da Alessandro Antonelli; i lavori iniziarono nel 1844 e terminarono nel 1878 con la costruzione della guglia; nello stesso anno sulla sommità fu posizionata la statua in bronzo e lamine d’oro del Cristo Salvatore che innalza la cupola di ulteriori 5 metri. La statua originale è oggi conservata nel transetto sinistro per preservarla dai danni del tempo e sulla cima invece è posta una copia in vetroresina. Si ringrazia www.fondoambiente.it 13 MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e la tutela di foreste in crescita in Costa Rica e contribuisce alla riqualificazione del territorio urbano del Comune di Milano MITO SettembreMusica anche quest’anno rinnova il proprio impegno ambientale al fianco di Lifegate, una scelta che contraddistingue il Festival fin dalla sua nascita. Per la sua quinta edizione MITO SettembreMusica ha deciso di sostenere due interventi di importante valore scientifico e sociale. A Milano, a conferma dello stretto legame con la città, MITO SettembreMusica interviene nel progetto di riqualificazione dei Navigli con la donazione di un albero per ogni giorno del Festival. L’area d’intervento si trova lungo l’Alzaia del Naviglio Grande. L’iniziativa fa parte di un progetto promosso dall’Associazione Amici dei Navigli, in accordo con la Regione Lombardia Assessorato ai Sistemi Verdi e Paesaggio, e prevede la piantumazione sul fronte urbano del Naviglio Grande, da Corsico a Milano fino al Ponte di via Valenza, di filari di alberi di ciliegio. MITO SettembreMusica contribuisce alla creazione e alla tutela di 124.000 metri quadrati di foresta in crescita in Costa Rica, un territorio che si contraddistingue per un’elevata biodiversità, con il 4% di tutte le specie viventi del pianeta, in una superficie pari solo allo 0,01% delle terre emerse. L’attività di deforestazione che ha devastato il territorio negli ultimi 60 anni è stata arginata e grazie a questa inversione di tendenza, il 27% del territorio del Paese è attualmente costituito da aree protette. In collaborazione con 14 Disegniamo... la musica! Un’iniziativa di MITO Educational «Qual è la fiaba musicale che vi piace di più? Avete visto un bel concerto o uno spettacolo, suonate uno strumento o cantate in un coro? Raccontateci le vostre esperienze con tutta la vostra fantasia e creatività». Più di trecento bambini dell’età tra i 4 e gli 11 anni hanno risposto a questo appello del Festival MITO SettembreMusica inviando i loro disegni. Guidati dalle maestre nelle scuole elementari, in modo del tutto autonomo o assieme ai loro genitori, hanno raccontato, in una serie di disegni pieni di fantasia e di colori, la loro curiosità per la musica, le proprie esperienze di piccoli spettatori, un concerto o uno spettacolo particolarmente bello e il piacere di imparare a suonare uno strumento. In ogni programma di sala MITO SettembreMusica propone uno dei disegni pervenuti al Festival. Questo disegno è stato inviato dalla classe III B della Scuola Ortigara 15 FmansuttiMITO11_es.ai 1 13/07/11 14:14 MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Giuliano Pisapia Sindaco Città di Torino Piero Fassino Sindaco Stefano Boeri Assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design Maurizio Braccialarghe Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Presidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Vicepresidente Angelo Chianale Presidente Fondazione per le Attività Musicali Torino Giulia Amato Direttore Centrale Cultura Direttore Settore Spettacolo Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e Promozione della Città Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico Claudio Merlo Direttore generale Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Francesca Colombo / Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada Collegio dei revisori Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico Stefania Brucini Responsabile promozione e biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Federica Michelini Assistente Segretario generale, Responsabile partner e sponsor Luisella Molina Responsabile organizzazione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione 18 Lo Staff del Festival Per la Segreteria generale Chiara Borgini Segreteria organizzativa / Roberta Punzi Referente partner e sponsor e Lara Baruca / Eleonora Pezzoli Per la Comunicazione Livio Aragona Responsabile edizioni / Mariarosaria Bruno Ufficio stampa Giulia Lorini Referente redazione web / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Valentina Trovato / Elisabetta Villa e Lucia Aloé / Emma De Luca / Alessia Mazzini / Matteo Pisano / Riccardo Tovaglieri Per la Produzione Ludmilla Faccenda Responsabile logistica / Nicola Giuliani, Matteo Milani, Andrea Minetto Direttori di produzione con Elisa Abba / Francesco Bollani / Stefano Coppelli e Nicola Acquaviva / Michela Albizzati / Giovanna Alfieri / Silvia Ceruti / Federica Fontana / Luisa Morra / Maria Novella Orsanigo / Federica Simeon / Andrea Simet Per la Promozione e la Biglietteria Alberto Corrielli Gestione concerti gratuiti / Arjuna - Das Irmici Referente informazioni / Marida Muzzalupo Assistente promozione e biglietteria con Alice Boerci / Giulia De Brasi / Claudia Falabella / Silvia Masci / Monica Montrone / Alberto Raimondo e Fulvio Gibillini / Diana Federica Marangoni / Federica Luna Simone via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749 [email protected] / www.mitosettembremusica.it 19 I concerti di domani e dopodomani Lunedì 19.IX Martedì 20.IX ore 15 incontri Università degli Studi di Milano, Sala Napoleonica di Palazzo Greppi Nel centro dell’oceano Incontro con Aleksandr Sokurov Interviene Aliona Shumakova Ingresso gratuito fino a esaurimento posti ore 16 incontri Politecnico di Milano, Campus Leonardo, Aula De Donato Impariamo ad ascoltare Incontro con Stefano Bollani ed Enrico Rava Partecipa Enzo Gentile Coordina Francesca Colombo Ingresso gratuito fino a esaurimento posti ore 17 e 22 world music Teatro Litta Sentire Haiti I bardi nativi Beken, voce e chitarra con accompagnamento di percussioni Moonlight Benjamin, voce con accompagnamento di chitarra e percussioni Posto unico numerato e 5 ore 19 Spazio Oberdan L’homme sur le quais Raoul Peck Ingresso gratuito cinema ore 19.30 incontro Conservatorio di Milano, Sala Verdi, Foyer Presentazione della miglior vetrina musicale per MITO SettembreMusica 2010 Ingresso gratuito ore 21 classica Conservatorio di Milano, Sala Verdi George Enescu, Franz Liszt, Gustav Mahler Budapest Festival Orchestra Iván Fischer, direttore Dejan Lazić, pianoforte Posti numerati e 25, e 35 Sconto MITO e 20, e 28 ore 21 classica BRESCIA Teatro Grande Luigi Cherubini, Fabio Vacchi, Ludwig van Beethoven Quartetto di Venezia Andrea Vio, Alberto Battiston, violini Giancarlo di Vacri, viola Angelo Zanin, violoncello Ingresso gratuito fino a esaurimento posti ore 17 incontri Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Presentazione del libro Voglio un monumento in piazza della Scala. La Milano musicale di Gino Negri di Marco Moiraghi Partecipano Marco Moiraghi, Filippo Crivelli, Nicola Scaldaferri, Ornella Vanoni Coordina Enzo Restagno Ingresso gratuito fino a esaurimento posti ore 18.30 e 22 contemporanea Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi ore 18.30 Inaugurazione dell’esposizione monografica di Roberto Ciaccio “Inter/vallum” ore 22 Karlheinz Stockhausen Antonio Ballista, Bruno Canino, pianoforti Walter Prati, Massimiliano Mariani, live electronics Ingresso ad inviti fino a esaurimento posti ore 20.30 cinema Centre culturel français de Milan Royal Bonbon di Charles Najman Ingresso gratuito ore 21 Teatro Smeraldo ‘Round About Miles John Scofield Group Enrico Rava, tromba Stefano Bollani, pianoforte Enrico Rava Tribe Posto unico numerato e 20 ore 22 Alcatraz Munfrâ Yo yo Mundi Ingressi e 5 www.mitosettembremusica.it Responsabile editoriale Livio Aragona Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano 20 jazz musica popolare -4 Milano Torino unite per l’Expo 2015