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RocceRosse Blues
SUMMER 2016
IL FESTIVAL TORNA AL MARE!
RocceRosse Blues, summer 2016
24 luglio
riola sardo, parco dei suoni
dal 28 luglio al 17 agosto
marina di cardedu, VILLAGGIO DELLA MUSICA
Spegne 25 candeline RocceRosse Blues, la storica rassegna dedicata alla musica del diavolo. E festeggia l’anniversario tornando a casa, in Ogliastra, e precisamente a Marina di Cardedu. È qui, circondato dalla sabbia
bianca e dal mare cristallino, che prenderà forma il “Villaggio della Musica”, nato appositamente per ospitare
i concerti del festival in programma dal 28 luglio al 17 agosto, dopo la parentesi del 24 luglio al Parco della
Musica di Riola Sardo nell’ambito delle iniziative organizzate dalla Rete dei Festival.
La formula scelta da RRB per l’edizione 2016 è sempre la stessa: musica di alto livello con star del calibro di
Stefano Bollani, Paolo Fresu, Cristiano de André ed Edoardo Bennato, due anteprime italiane con il meglio
del blues internazionale affidate al roots & blues di Chris Thomas King ed il funky esplosivo dei Brooklyn Funk
Essentials, più un’attenzione speciale alla world music, firmata dalla cantante corsa Battista Acquaviva ed il
sassofonista Gavino Murgia ed a quella popolare, targata i Tarantolati di Tricarico ed Enrico Capuano & Tammurriata Rock. Non solo, il cartellone sarà arricchito anche dalle Lezioni di Rock curate dai due “senatori” della
critica musicale italiana: Gino Castaldo ed Ernesto Assante. Il duo inossidabile, dopo il successo della scorsa
primavera, tornerà a RocceRosse Blues con altre due lezioni magistrali questa volta dedicate al mito di David
Bowie ed ai Beatles.
Il tutto, come da tradizione, sarà accompagnato dalla migliore qualità dei prodotti tipici locali, con un occhio di
riguardo alle specialità tipiche ogliastrine che avranno il posto d’onore negli stand allestiti ad hoc nel “Villaggio
della Musica”, insieme ai concerti ed alle iniziative che animeranno il dopo-festival.
Ad aprire i battenti dell’edizione 2016 sarà domenica 24 luglio il Blues coast to coast, appuntamento incastonato
nella Rete dei Festival ed ospitato nel Parco dei Suoni di Riola Sardo che vedrà protagonisti l’esuberante bluesgirl Ruthie Foster, artista dalla voce straordinaria, considerata dalla critica l’erede di miti come Ella Fitzgerald
o Aretha Franklin, preceduta dalla band tutta sarda dei Sunsweet Blues Revenge.
Invece, ad inaugurare il Villaggio della Musica allestito a Marina di Cardedu per Rocce Rosse Blues 2016, sarà
la Lezione di Rock firmata da Castaldo ed Assante, in programma per giovedì 28 luglio. Nel corso di questo
speciale di Lezioni di Rock, i due “professori” d’eccezione ripercorreranno la vita e la carriera di David Bowie, il
genio indiscusso scomparso il 10 gennaio scorso che ha attraversato tutti i generi musicali. Il giorno seguente,
29, il palco sarà tutto per l’artista made in Sardinia, ormai star internazionale, Paolo Fresu che per il pubblico
di RRB presenterà la sua ultima fatica Eros, progetto arricchito dalla presenza del violoncellista brasiliano
Jacques Morelembaum e dal pianista Omar Sosa.
Il 30 luglio torneranno Assante e Castaldo per raccontare “il” disco dei Beatles, Abbey Road, quello dalla copertina più leggendaria della storia dei “Fab Four”. Il lungo weekend musicale terminerà domenica 31 luglio
con due prime nazionali, interamente dedicate al meglio della musica internazionale. Sul palco, spazio al blues
autentico del musicista- attore Chris Thomas King (protagonista del documentario The soul of man firmato
da Wim Wenders) seguito poi dai Brooklyn Funk Essentials, l’ensemble newyorkese, considerata dalla critica
l’emblema della creatività afroamericana grazie al loro mix esplosivo di jazz, house, dub, electro, hip hop, reggae
e musica latina.
Ma RocceRosse non è solo blues. E così, per il fine settimana che va dal 5 al 6 agosto, ha preparato un cartellone in grado di abbracciare tutte le declinazioni della world music, con incursioni mirate nella musica popolare.
La prima tappa, in programma per il 5 agosto, sarà un progetto speciale, in esclusiva per RRB: sul palco ci
saranno la cantante corsa Battista Acquaviva insieme al sassofonista “nostrano” Gavino Murgia. Acquaviva
si è imposta all’attenzione del pubblico come una delle interpreti più genuine e credibili della nuova musica
mediterranea. Il suo è un canto antico, che profuma della salsedine e del vento della sua Corsica, perfetto per
incrociare le rotte della Sardegna tracciate dal sax di Gavino Murgia.
La serata continuerà con il Napoli Trip tour curato dall’eclettico pianista Stefano Bollani, accompagnato da un
ensemble molto particolare che schiera Nico Gori (clarinetti e sax), Daniele Sepe (sassofono e flauti) e Manu
Katche (batteria). Il 6 agosto, invece, l’attenzione sarà tutta per la “taranta”. Di scena, infatti, ci saranno due
maestri indiscussi del genere: i Tarantolati di Tricarico, il gruppo di musica popolare più longevo, nato nel 1975
nella fucina del mitico locale romano Folk Studio, seguiti dal capostipite del folk rock italiano, Enrico Capuano con
i suoi Tammuriatarock, il progetto che fonde folk, musica del popolo e il rock dell’evoluzione alla Joe Strummer.
Per l’ultimo weekend dedicato alla musica del diavolo, in programma a Marina di Cardedu il 13 ed il 17 agosto,
RocceRosse Blues cala due assi del calibro di Edoardo Bennato e Cristiano de André. E se l’ex ragazzo terribile
del blues rock italiano, porterà in scena il 13 agosto la sua ultima fatica Pronti a salpare, lavoro incentrato, come
sempre, sulle contraddizioni del Belpaese, il 17 Cristiano De André tornerà a Rocce Rosse Blues con l’ultima
versione del nuovo tour De André canta De André, spettacolo che può contare su 18 pezzi di Faber riarrangiati
in una nuova veste musicale da Cristiano e Max Marcolini, arrangiatore di Zucchero. Così ci sarà spazio per gli
indimenticabili La Guerra di Piero, Via Del Campo, Amore che vieni, amore che vai, Canzone per l’estate, Una
storia sbagliata e Il bombarolo.
RocceRosse Blues 2016 è realizzato grazie al contributo della Fondazione Sardegna, dell’Assessorato del Turismo, Commercio ed Artigianato della Regione Sardegna, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni
Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, del Comune di Cardedu e della Provincia
dell’Ogliastra.
L’ufficio stampa
Francesca Ortalli
24 LUGLIO
24 LUGLIO
RIOLA SARDO, PARCO DEI SUONI - ore 20.30
RIOLA SARDO, PARCO DEI SUONI - ore 23.30
SUNSWEET BLUES REVENGE
I Sunsweet Blues Revenge, band tutta sarda di Oristano, cresciuta tra stagni e ferrovie, è un intreccio di esperienze
musicali molto diverse, sintesi dei percorsi differenti di Irene, Luca e Alessandro (Sbiru), componenti del gruppo.
Il loro è un Blues particolare che fonde insieme il sound della prima metà del novecento con le ruvide pennellate
acustiche tipiche della band. Il risultato è un mix unico nel suo genere, che stravolge i classici del passato, rivisitandoli in chiave del tutto originale. I Sunsweet Blues Revenge nascono dall’evoluzione di un’altra formazione, “le
“Susine dell’Orto di Nonno”, con la quale si esibiscono dal 2009 al 2011. Tra il 2010 ed il 2011 la band “emigra” in
Toscana per due differenti tour, suonano al “Out of the Blues’s a Chieti ed al Pistoia Blues festival, dividendo il palco
con artisti del calibro Paolo Bonfanti, Guitar Ray & The Gamblers, Correy Harris, solo per citarne alcuni. Nel 2015
vincono il primo premio al festival Out of the Blue’s a Samedam (Svizzera) e, contemporaneamente, conquistano
Obiettivo Bluesin 2015 a Pistoia Blues. Il loro primo album “Better Luck Next Time” esce nel 2012, seguito nel 2015
da “A Box of Things”, EP con sei tracce prodotto in sole 100 copie. Il disco, anticipato dal video live di “That Time is
over” è prodotto dall’etichetta Talk About Records e vede il supporto promozionale del prestigioso marchio americano Magnatone.
RUTHIE FOSTER
Da luoghi di culto alla casa del Blues. Si può riassumere così la storia di Ruthie Foster. Soul/folk girl dotata di
una voce straordinaria, affinata nelle chiese del profondo Texas, è capace di mandare il pubblico in estasi o di
commuoverlo fino alle lacrime, con una sola canzone. Texana di nascita, cresciuta musicalmente nella terra
dove la vocalità del soul e del gospel si sposa con i suoni della tradizione folk, Ruthie Foster è una delle più genuine ed importanti interpreti della nuova musica americana. Nella sua voce convivono gli echi di Bonnie Raitt
ma anche di Ella Fitzgerald e di Aretha Franklin. Lo stile inconfondibile e la sua potenza espressiva, che emerge
in particolare nei live, dove da il meglio di se grazie ad una naturale empatia con il pubblico, fanno dell’artista
nata nel 1964 a Gauze, cittadina a sud-est di Dallas, una fuoriclasse assoluta. Non a caso, ha collezionato negli
anni un incredibile numero di premi e riconoscimenti: sei nomination consecutive per i Blues Music Award, un
Grammy nel 2013 per l’album Let It Burn, il Koko Taylor Award come miglior artista blues donna. Per l’ultimo
album Promise of a Brand New Day (2014) la musicista texana ha voluto accanto a se nelle vesti di arrangiatrice
e producer Meshell Ndegeocello, una delle figure più geniali e carismatiche della nuova scena afroamericana.
Un binomio vincente, testimoniato dalla qualità delle tracce e dall’ottimo impatto che il disco ha avuto su pubblico e critica.
28 LUGLIO
29 LUGLIO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
LEZIONI DI ROCK
Ernesto Assante e Gino caStaldo
DAVID BOWIE
L’8 gennaio 2016, giorno del sessantanovesimo compleanno, è uscito Blackstar, considerato il suo “canto del cigno”. Due giorni dopo, nella notte del 10 gennaio, David Bowie si è spento nel suo appartamento di New York. Anche la sua morte può essere considerata un’opera d’arte. Musicista, cantautore, attore, produttore discografico,
artista completo e intellettuale complesso, ha attraversato cinque decenni di evoluzione culturale, in particolare
della musica rock, lasciandosi periodicamente dietro le spalle i più diversi stili con i quali si è cimentato, le più
diverse immagini che ha incarnato. Ogni volta da leader indiscusso.Ha influenzato il pensiero, i gusti, le mode
di varie generazioni del “secolo breve”.Nel corso di questo speciale di Lezioni di Rock, Assante e Castaldo, due
senatori della critica musicale, ripercorreranno la vita e la carriera del Duca Bianco, entrambe straordinarie.
Ernesto Assante collabora con La Repubblica e L’Espresso ed è’ stato una delle voci più note della trasmissione radiofonica RaiStereoNotte. Ha scritto diversi libri di critica musicale ed ha collaborato, in oltre trent’anni
d’attività con numerosi settimanali e mensili sia italiani e stranieri. Dal 2003 al 2009 ha insegnato alla facoltà di
Scienze della comunicazione dell’Università la Sapienza a Roma.
Gino Castaldo si occupa di critica musicale, divulgazione musicale e conduzione radiofonica.
Scrive per il quotidiano La Repubblica ed ha curato l’inserto settimanale Musica dello stesso quotidiano.
EROS
PAOLO FRESU
OMAR SOSA
JACQUES MORELEMBAUM
La formazione composta da Paolo Fresu e Omar Sosa è una delle più conosciute e più amate sia in Italia che
all’estero, proprio per la capacità di creare ponti sonori tra mari e continenti. Il duo raffinato, ad aprile di quest’anno, ha inciso Eros ( Tǔk Music, distribuzione Ducale), l’ultima fatica nata a quattro anni di distanza dal celebre
Alma. Il disco, concept album dedicato appunto all’Eros ed alle sue declinazioni essenziali, viene arricchito dalla
presenza del violoncellista brasiliano Jacques Morelembaum. Il lavoro, profondo e coerente, conquista grazie al
mix vincente di jazz, musica cubana, Africa e world music. E se Fresu è ormai quell’importante icona della musica
contemporanea che tutti riconoscono, è sorprendente un Sosa sempre più stimolante e con orizzonti spalancati. La
struttura del nuovo disco, si rispecchia in un live dai molteplici input, divertente, profondo e tecnicamente impeccabile. Tra le perle proposte, anche un brano inedito di Peter Gabriel, composto con il figlio Isaac: What lies ahead,
la canzone con cui il cantante ha aperto i concerti italiani del tour 2014 Back To Front.
30 LUGLIO
31 LUGLIO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
LEZIONI DI ROCK
CHRIS THOMAS KING
Ernesto Assante e Gino caStaldo
THE BEATLES: ABBEY ROAD
Per una generazione intera è “il” disco dei Beatles. Per molti ha la copertina più leggendaria della storia dei “Fab
Four”. Per altri versi è il disco che segna, nella maniera più bella e malinconica, la fine del gruppo. Nel 1969 i
Beatles tornavano in studio per l’ultima volta, per registrare quello che in molti considerano il loro capolavoro
assoluto, Abbey Road. La band era già virtualmente finita, le liti tra i quattro erano arrivate al punto di rottura,
eppure la bellezza, la ricchezza, la complessità, l’emozione di Abbey Road mostrano una band al suo assoluto
apice creativo. I due giornalisti di Repubblica e Radio Capital, Ernesto Assante e Gino Castaldo, vi accompagneranno nel cuore di Londra, per attraversare insieme quelle strisce pedonali che sono diventate un monumento
per ogni appassionato del rock.
Ernesto Assante collabora con La Repubblica e L’Espresso ed è’ stato una delle voci più note della trasmissione radiofonica RaiStereoNotte. Ha scritto diversi libri di critica musicale ed ha collaborato, in oltre trent’anni
d’attività con numerosi settimanali e mensili sia italiani e stranieri. Dal 2003 al 2009 ha insegnato alla facoltà di
Scienze della comunicazione dell’Università la Sapienza a Roma.
Gino Castaldo si occupa di critica musicale, divulgazione musicale e conduzione radiofonica.
Scrive per il quotidiano La Repubblica ed ha curato l’inserto settimanale Musica dello stesso quotidiano.
Ha alle spalle una dura gavetta nei club della California ed un primo debutto discografico come musicista della
scena hip-hop. Poi il ritorno alla musica del cuore, alla chitarra e a quel blues del Delta dal quale tutto ha avuto
origine. Ed è a questo punto che per Chris Thomas (allora non aveva ancora adottato l’impegnativo nomignolo
di King) arriva il colpo di fortuna, quello atteso per tanti anni: un suo disco finisce per caso nelle mani di Ethan
Coen, uno dei celebri fratelli registi, che nel 2000 lo chiama per partecipare al progetto di un film sull’epoca d’oro
del blues, non solo come musicista, ma come interprete accanto a mostri sacri come John Turturro, George Clooney e John Goodman. È così che nel film capolavoro “O Brother Where Art Thou?” (Fratello dove sei?) il piccolo
bluesman dalla voce morbida come il velluto si fa conoscere al mondo, cantando e suonando in una memorabile
scena notturna attorno al falò una bellissima versione di Hard Time Killing Floor Blues e vestendo i panni di
Tommy Johnson, personaggio ispirato alla figura oscura e leggendaria del grande Robert Johnson. Nato a Baton
Rouge (Los Angeles) nel 1964, Chris è figlio di un musicista blues della Louisiana che in California gestiva un
piccolo locale di musica live. Apprezzato interprete di un repertorio che mescola gli standards del Delta blues a
brani originali, intrisi di soul vicini a una sensibilità e ad un sound contemporaneo, Chris Thomas King continua
ad alternare la musica al cinema (ha partecipato tra l’altro alla recente biografia di Ray Charles nel ruolo di Lowell Fulson) e ha fondato da qualche anno una sua etichetta, intitolata non a caso 21st Century Blues.
31 LUGLIO
5 AGOSTO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 22.00
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
BROOKLYN FUNK ESSENTIAL
Si chiamano Brooklyn Funk Essentials, ma sono molto di più del solo funk. Sono diversi gli ingredienti che si
mescolano nel suono dell’ensemble newyorkese, emblema della creatività afroamericana: jazz, house, dub,
electro, hip hop, reggae e musica latina. Nato nei primi anni Novanta dalla scena slam poetry della Grande Mela,
per iniziativa dei produttori Arthur Baker e Lati Kronlund, il gruppo diventa ben presto una macchina da concerti
di dodici elementi. Per le sue fila passa anche il leggendario Tony Allen, batterista e direttore degli Africa 70 di
Fela Kuti. L’album di debutto Cool & Steady & Easy’ esce nel 1994, con ospiti di rango come Maceo Parker, Michigan & Smiley, la sezione fiati dei Tower Of Power e addirittura Dizzy Gilespie, e un singolo da top 20 come The
Creator Has A Master Plan (cover del classico di Pharoah Sanders). Seguono tour mondiali in compagnia di Parliament, Funkadelic, The Roots, James Brown, Jamiroquai e Ben Harper tra gli altri. L’intensissima attività live
nei festival e nei club di tutto il mondo, viene scandita dalla pubblicazione di 5 album di successo, con fuoriclasse
assoluti della musica black come la cantante Alison Limerick, Iwan VanHetten (Sister Sledge, Candy Dulfer),
Desmond Foster (David Byrne, Boy George, Aswad), Yancy Drew, Tony Taylor (Sly Stone), Morgan Agren (Frank
Zappa, King Crimson), Hux Nettermalm (Infinite Mass, Dregen) e l’attuale sassofonista Anna Brooks (Roy Wood,
The Drifters). Il nuovo album Funk Ain’t Ova’ (novembre 2015) è una perfetta sintesi dello stile della band. E il
successo immediato di singoli come Blast It! testimonia l’ottimo stato di salute della formazione Da quest’estate
il collettivo newyorchese è impegnato in un tour intenso che tocca l’Europa e gli States, il live sarà raccontato in
un film che sarà pubblicato sul sito dei BFE, www.brooklynfunkessentials.com
GAVINO MURGIA
BATTISTA ACQUAVIVA
BATTISTA ACQUAVIVA
La sua voce d’argento puro penetra nell’anima facendola vibrare intensamente. Il suo è un canto antico, che profuma
della salsedine e del vento della sua Corsica. Ad accompagnarne la melodia, i suoni nudi ed essenziali delle chitarre,
del mandolino e delle percussioni. Trent’anni compiuti da poco, corpo da fotomodella e capelli neri corvini, Battista
Acquaviva si è imposta all’attenzione del pubblico come una delle interpreti più genuine e credibili della nuova musica
mediterranea. Eppure, la cantante nata in un paesino corso, si è imposta all’attenzione del pubblico grazie alla partecipazione ad un reality televisivo, arrivando sino alle semifinali dell’edizione francese di The Voice. Non solo, Battista
Acquaviva ha fatto breccia nella giuria presentando un brano di musica antica ispirato alle sacre scritture “Le Psaume
de David” (Il Salmo di Davide), primo singolo di un album molto interessante appena pubblicato dalla Universal, intitolato Les chants de Libertés (I canti della libertà), lavoro dove Battista canta in 9 diverse lingue (c’è anche un’originale
versione di Bella Ciao) tra cui francese, italiano e dialetto còrso, passando per il bulgaro e l’armeno. Figlia di un intellettuale e musicologo corso, Battista ha studiato canto ed etnomusicologia con Bernard Lortat Jacob, frequentando a
Parigi laboratori di ricerca sulla voce e il suono nella musica popolare. Nei suoi concerti, Battista Acquaviva si accompagna con cetera, il suo strumento preferito, una variante del mandolino tipico della Corsica.
GAVINO MURGIA
Inizia a suonare a dodici anni il sax alto. Grazie alla collezione discografica del padre ha la possibilità di scoprire e
crescere ascoltando il jazz e la musica classica. A quindici anni inizia la gavetta con vari gruppi jazz, pop e funky. Da
lì a poco, parte a Siena per il concorso per entrare a far parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz: vince, diventando il primo sax tenore. Nella città toscana, accresce la propria esperienza e conosce molti musicisti, suonando in
formazioni di ogni tipo. Ma è la Sardegna, con le sue profonde radici, a segnare profondamente la strada musicale di
Gavino Murgia. E così, nelle sue note, il canto a Tenore come “bassu”, praticato fin da ragazzino, insieme allo studio
tradizionale delle Launeddas, si fondono con la musica afroamericana, trovando un percorso inedito e originale. Al sax
soprano e tenore affianca anche il sax baritono, flauti e duduk . Con i suoi strumenti ha girato il mondo ed ha suonato
con i più importanti artisti: Rabih Abou Kalil, Bobby McFerrin, Michel Godard, Steve Swallow, Al di Meola, Hamid Drake, Mal Waldron, Famoudou ,Don Moye, Roswell Rudd, Sainko Namtcylak, Nguyên, Le Etienne Mbappè, Paolo Fresu,
Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Djivan Gasparian, Salvatore Bonafede, Pietro Tonolo, Bebo Ferra, Danilo Rea, Babà
Sissokò, Badara Seck, Franck Tortiller. Sul fronte “tricolore”, ha collaborato con Luigi Cinque, Mauro Pagani, Gianna
Nannini, Massimo Ranieri, Andrea Parodi, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Solis String , Noa, Gil Dor, Zohar Fresco, solo
per citarne alcuni.
5 AGOSTO
6 AGOSTO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 22.00
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 21.00
NAPOLI TRIP
STEFANO BOLLANI
DANIELE SEPE
NICO GORI
MANU KATCHE
La grande tradizione della musica napoletana riletta attraverso il jazz e i linguaggi del contemporaneo. Parte da
questa idea il progetto di Napoli Trip, il disco e ora anche il concerto live, che vede impegnato Stefano Bollani alla
guida di una inedita formazione che mette insieme la sensibilità raffinata di un fuoriclasse assoluto della musica
popolare come Daniele Sepe, le poliritmie di un batterista decisamente atipico come Manu Katche, il prodigioso
clarinetto di Nico Gori e gli ambienti sonori ricreati elettronicamente dal dj norvegese Jan Bang, che aggiunge
a questo affresco tutto italiano un punto di vista “esterno” e decisamente innovativo. Ma oltre alle tante canzoni
nate nel corso dei secoli all’ombra del Vesuvio, il più eclettico pianista del jazz italiano rende omaggio con questo suo progetto alla napoleanità in senso lato, intesa come un modo di vivere, di sentire, di provare emozioni,
di ridere, di piangere. “Quasi una condizione esistenziale – spiega - un sentimento che ritroviamo ad esempio
nel teatro di Raffaele Viviani o in un attore straordinario come Nino Taranto”. Nei concerti di Napoli Trip sono
presenti, oltre ad alcuni classici della canzone partenopea, come Reginella, composizioni originali create ad
hoc. E ai brani eseguiti in quartetto si alternano momenti più intimi, al pianoforte solo, in cui Stefano Bollani si
immerge in solitudine tra le note della grande musica napoletana, rendendo omaggio tra gli altri agli amatissimi
Renato Carosone e Pino Daniele.
I TARANTOLATI
DI TRICARICO
La possessione scioglie il passo di danza. E le mani, sulle corde della chitarra o sulle pelli dei tamburi, proseguono
inesorabili il loro ritmo ossessivo. Catartica come ogni atto liberatorio, necessaria come ogni sana emozione. Ecco
la taranta. Con i Tarantolati di Tricarico, formazione “cult” della musica popolare attiva vanno in scena i riti pagani di
un’antica società pastorale. Il gruppo prende forma più di quarant’anni fa sul palco del celebre Folk Studio di Roma.
Nel corso di una lunga carriera, la band si è esibita in tutto il mondo, partecipando a decine di festival internazionali e
collaborando con numerosi artisti (tra gli altri Roberto Benigni, Francesco De Gregori, la Nuova Compagnia di Canto
Popolare, Biagio Antonacci). I Tarantolati hanno firmato diverse colonne sonore per film, tra cui Le rose del deserto di
Monicelli, spettacoli teatrali e programmi televisivi. Nel 2015 sono stati scelti come ambasciatori della musica e della
cultura Lucana per l’EXPO 2015 nel padiglione Italia ed è loro il brano ufficiale per la Capitale della Cultura Matera
2019. L’ultimo album Sciam Sciam celebra i quarant’anni di attività della formazione.
6 AGOSTO
13 AGOSTO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 22.00
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 22.00
ENRICO CAPUANO
& TAMMURRIATA ROCK
Enrico Capuano è dal 1982 considerato il capostipite del Folk Rock Italiano. Cantautore ribelle, anticonformista
,cresciuto a pane, Clash e Deep Purple, studia sin da adolescente canto contadino con Giovanna Marini, a 12 anni
conduce Folk in Lotta nelle radio libere romane e ben presto collabora con E Zezi, Antonio Infantino, Marcello
Colasurdo e Piero Brega, pionieri della Canzone Popolare nostrana. Nasce cosi’ la Tammurriatarock, un progetto
artistico che negli anni si è radicato nella musica Italiana. La fusione di generi, la contaminazione tra Rock e Folk
è per Capuano frutto delle sue esperienze di vita e di radici meticce. Per questo Tammurriatarock rappresenta una
fusione ideologica di folk, musica del popolo e il rock dell’evoluzione alla Joe Strummer. Nel 2001 Enrico Capuano
fonda la sua etichetta discografica, la Blond Records, con la missione di promuovere musica di qualità, quella che
chiama Musica Biologica: NO OGM!!!! Le collaborazioni sono molteplici, tra le più importanti, Franz Di Cioccio
(PFM), Luca persico O zulu (99 Posse), Eugenio Bennato. L’ultimo restyling della band ha portano un sound ancora
più innovativo: la voce dell’affascinante rocker di origini italo-mediorientali Dunia Molina, il batterista di fama internazionale Daniele Iacono, per anni al fianco di Jovanotti, il chitarrista grunge Andrea Jannicola, il raffinato Roberto
Lo Monaco al basso, lo storico Maestro Stefano Ribeca, ai fiati (attualmente al fianco di Francesco De Gregori) e il
talentuoso salentino Peppe Giannuzzi al violino.
EDOARDO BENNATO
È partito il 4 giugno un nuovo tour che vedrà impegnato Edoardo Bennato in una lunga serie di concerti per tutta
l’estate 2016. Nel corso di questo suo nuovo spettacolo dal vivo il cantautore e bluesman napoletano passa in
rassegna i classici di un repertorio più che mai attuale, alternandoli ai brani del nuovo album Pronti a salpare.
Ancora una volta un disco in grado di graffiare e di suscitare domande, puntando il dito su uno dei drammi del
mondo contemporaneo, quello dell’emigrazione e della fuga di milioni di profughi in cerca di pace. Nel singolo,
che da il titolo al disco (uscito nell’ ottobre 2015) Bennato torna a parlare dell’odissea di chi è pronto a scappare
dal proprio Paese per cercare una vita migliore: un monito che non riguarda solo il Sud del mondo e i Paesi del
Mediterraneo ma che investirà sempre di più il ricco Occidente, “se non daremo forma a cambiamenti sostanziali”. Artista a tutto tondo, da oltre 40 anni protagonista di primissimo piano della canzone d’autore italiana,
coscienza critica del Belpaese, che con le sue canzoni ha saputo raccontare ma anche prendere in giro con sarcasmo e intelligenza, Edoardo Bennato ha dato alle stampe a partire dal 1973 (anno di uscita di “Non farti cadere
le braccia”) ben 28 dischi. Alcuni suoi album (come I buoni e i cattivi del 1974, La torre di Babele del 1976, Sono
solo canzonette del 1980, Il paese dei balocchi del 1992) appartengono di diritto al patrimonio culturale e alla
stessa coscienza critica del nostro Paese. Oltre che compositore e autore di testi poetici e pungenti, Bennato è
da sempre uno straordinario intrattenitore e da il meglio di se nella dimensione live, dove riesce a creare con il
pubblico un rapporto di complicità, accompagnando le canzoni con una narrazione che trae spunto dall’attualità.
Ed è proprio nella dimensione live che la sua anima di bluesman trova pieno sfogo, lasciando spazio ad invenzioni estemporanee e improvvisazioni sorprendenti.
17 AGOSTO
MARINA DI CARDEDU, VILLAGGIO DELLA MUSICA - ore 22.00
DE ANDRè CANTA DE ANDRè
Il 24 giugno dall’Auditorium del parco della Musica di Roma è partito il suo nuovo tour, De André canta De André,
spettacolo formato da alcuni brani del precedente live più altri 18 pezzi di Fabrizio riarrangiati in una nuova veste
musicale da Cristiano e Max Marcolini, l’arrangiatore di Zucchero. Il live è stato preceduto dall’uscita, a maggio,
del singolo Canzone per l’estate, brano scritto da Faber insieme a De Gregori, e dalla pubblicazione in aprile
dell’autobiografia La versione di C. D’altronde proprio quella di Cristiano è una vita tutta da raccontare: nasce
a Genova nel 1962, e cresce in un vivace ambiente culturale, con personaggi del calibro di Villaggio, Tognazzi,
Tenco, Lauzi, Paoli e De Gregori. La sua carriera inizia nel 1985 con la sua prima partecipazione al Festival di
Sanremo tra le nuove proposte: il brano “Bella più di me”, si classifica al 4° posto, vincendo il premio della critica. Nel 1987, invece, pubblica il suo primo album, “Cristiano De André”, mentre nel 1990 esce “L’albero della
cuccagna” con la partecipazione di Mauro Pagani. È del 1992 “Canzoni con il naso lungo” scritto a quattro mani
con l’amico Eugenio Finardi. Nel 1993 Cristiano ritorna al Festival di Sanremo e presenta “Dietro la porta”, brano
composto con Daniele Fossati. È il successo: secondo posto assoluto, premio della Critica e premio Volare. Nel
1997 è sul palco con il tour “Anime salve” di Fabrizio De André, mentre nel 2001 esce “Scaramante”, lavoro che
gli fa conquistare il Premio Lunezia come miglior album. Il 2009 è l’anno della svolta, nata dal desiderio di intraprendere un lungo tour per rileggere il repertorio del grande Faber con gli occhi del figlio e dell’artista. Nascono
gli l’album “De André canta De André”, pubblicato nel 2009, e “De André canta De André – Vol. 2”, dell’anno successivo, nuova raccolta di brani di De André padre. Nel 2013 pubblica per l’etichetta Nuvole, fondata dal padre
Fabrizio, l’album di inediti “Come in cielo così in guerra”, realizzato in collaborazione di Corrado Rustici. Nel
2014 vince al 64° Festival di Sanremo il Premio della Critica “Mia Martini” ed il premio “Sergio Bardotti” per il
miglior testo, con il brano “Invisibili”.
COMUNE
DI CARDEDU