Sound and Music - Novità discografiche NOVEMBRE 2011
Pollini
Chopin
Maurizio Pollini a 18 anni,
fresco vincitore del Premio Chopin,
interpreta i celebri studi.
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In questo numero…
Hyperion
CPO
Chandos
LSO
Testament
Audite
Supraphon
Tactus
Urania
Playa Sound
Linn
Esoteric
Fim
Hi-Q Records
Impex
OMR
Premium
Reference Recordings
Speackers Corner
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Servizio novità
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L’intervista
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HOWARD SHELLEY
Primo piano
LUDWIG VAN BEETHOVEN
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
9
FRANZ LISZT - EDVARD GRIEG
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
Stephen Hough, pianoforte
Bergen Philharmonic Orchestra, Andrew Litton
CDA67824 (CD alto prezzo)
F. Liszt: Concerto n. 1 per
pianoforte e orchestra
S124; Concerto n. 2 per
pianoforte e orchestra
S125 E. Grieg: Concerto
per pianoforte e orchestra
op. 16
Ogni nuova uscita di
Stephen Hough costituisce un evento imperdibile
per tutti gli appassionati
di pianoforte, che hanno imparato da tempo ad apprezzarne
il raffinato approccio interpretativo e l’assoluta padronanza
tecnica. Per questo nuovo disco Hough si è recato a Bergen
- città natale di Edvard Grieg - per eseguire il concerto per
pianoforte e orchestra del grande compositore norvegese e i
due concerti di Franz Liszt con la Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Andrew Litton. Caratterizzato da una eccezionale ricchezza melodica, il Concerto di Grieg è una delle
opere più famose della letteratura romantica, mentre i due
brillanti concerti di Liszt pongono un gran numero di difficoltà sia al solista sia all’orchestra. Hough e Litton ci offrono
interpretazioni eccitanti, autorevoli e molto personali, con
uno sbrigliato virtuosismo che si mette al servizio di un’espressività ricca di poesia e di raffinatezza, caratteristiche
che hanno consentito a Hough di aggiudicarsi per ben due
volte l’ambitissimo titolo di “Record of the Year” di Gramophone. Con questo disco Hough e Litton fanno seguito alla
loro integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Sergei
Rachmaninov, cofanetto doppio che ha fatto incetta di premi
dalla stampa e che ha registrato altissimi picchi di vendite.
Pubblicato in coincidenza con il bicentenario della nascita
di Liszt e il cinquantesimo compleanno di Hough (che cade
proprio in novembre), questo disco costituisce una splendida
occasione per festeggiare entrambi.
CHAN10695
THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOL. 55
CHARLES-MARIE WIDOR
Markus Becker, pianoforte
BBC National Orchestra of Wales, Thierry Fischer
CDA67817 (CD alto prezzo)
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C.-M. Widor: Concerto n.
1 per pianoforte e orchestra
op. 39; Fantaisie per pianoforte e orchestra op. 62;
Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 77
Nato in una famiglia di
organari di Lione, Charles-Marie Widor seguì
la tradizione di famiglia
così bene da diventare un
organista di grande talento e da essere nominato all’età di
appena 24 anni assistente di Camille Saint-Saëns all’organo
della chiesa parigina di La Madeleine. Oggi le composizioni organistiche di Widor continuano e rivestire un ruolo di
importanza fondamentale nel repertorio di quello che viene
giustamente definito il re degli strumenti, mentre si tende a
sottovalutare il resto della sua produzione, nella quale spiccano i due concerti per pianoforte e orchestra. Per quanto possa
sembrare strano, questo disco presenta in prima registrazione mondiale questi splendidi lavori, che si aggiungono agli
innumerevoli lavori riesumati dalla Hyperion nella collana
The Romantic Piano Concerto, che con questo disco taglia il
traguardo del cinquantacinquesimo volume. Protagonista di
questo disco è il pianista tedesco Markus Becker, che si era
già messo in grandissima evidenza con il volume dedicato
ai concerti di Draseke e di Jadassohn, accompagnato da una
BBC National Orchestra of Wales in forma smagliante diretta
da Thierry Fischer, che rende piena giustizia alla fantasiosa
orchestrazione di Widor.
AA.VV.
HOMAGE TO PADEREWSKI
Jonathan Plowright, pianoforte
CDA67903 (CD alto prezzo)
J. Wieniawski: Étude op. 44 n.
22 E. Schelling: Nocturne (Ragusa); Con tenerezza B.
Bartók: Tre Canti popolari
ungheresi Sz 66 A. Benjamin:
Mazurka elegiaca T. Chanler:
Aftermath F. Labunski: Threnody M. Castelnuovo-Tedesco: Hommage à Paderewski
E. Goossens: Homage R.
Hammond: Dance D.
Milhaud: Choral B. Martinů: Mazurka H284 J. Nin-Culmell: In Memoriam Paderewski E. Whithorne: Hommage op. 58 n. 2 V. Rieti: Allegro danzante K. Rathaus: Kujawiak S. Stojowski: Cradle Song J.
Weinberger: Étude in sol maggiore B. Britten: Mazurka elegiaca op.
23 n. 2 A. Zarzycki: Chant du printemps op. 34 n. 1 C. Chaminade:
Étude symphonique op. 28 F. Blumenfeld: Kujawiak - Obertas n. 2
Dopo il grande successo ottenuto nel 2010 con Hommage à
Chopin, Jonathan Plowright propone in prima registrazione
mondiale le opere contenute nell’album scritto e fatto pubblicare in onore di uno dei protagonisti più affascinanti del panorama musicale europeo dei primi decenni del XX secolo,
il pianista, compositore e politico polacco Ignacy Jan Paderewski. Dei ventidue brani presentati in questo disco, scritti
tra gli altri da compositori del calibro di Bartók, Martinů e
Milhaud, sedici fanno infatti parte della pubblicazione celebrativa Homage to Paderewski data alle stampe nel 1942
dall’editore newyorkese Boosey & Hawkes. Il programma
è completato da altri sei brani dedicati al grande virtuoso
polacco, tra i quali spicca una Mazurka per due pianoforti
scritta da Britten perché fosse inclusa nel volume, ma che
ne rimase esclusa perché la commissione richiedeva esplicitamente opere per pianoforte solo, nella quale Plowright
viene affiancato da Aaron Shorr. Queste opere dallo stile e
dall’ispirazione quanto mai eterogenee vengono eseguite dal
celebre pianista inglese con tecnica sicurissima e una evidente partecipazione emotiva.
Già disponibili dello stesso artista:
AA.VV.
HOMMAGE À CHOPIN
CDA67803 (CD alto prezzo)
I. J. PADEREWSKI
SONATA E VARIAZIONI
CDA67562 (CD alto prezzo)
TOMÁS LUIS DE VICTORIA
& MISSA SURGE PROPERA
Westminster Cathedral Choir, Martin Baker
MISSA DE BEATA MARIA VIRGINE
CDA67891 (CD alto prezzo)
T.L. de Victoria: Salve
Regina a 5; Missa De Beata Maria Virgine; Missa
Surge propera G. Pierluigi
da Palestrina: Surge, propera amica mea, et veni
Dopo il grande successo
ottenuto dai Westminster
Cathedral Lay Clerks con
la registrazione della Missa
Gaudeamus per sole voci
maschili di Tomás Luis de Victoria, il coro inglese si ripresenta
a pieno organico con un nuovo volume della serie dedicata alle
messe di quello che viene giustamente considerato con Giovanni Pierluigi da Palestrina uno dei massimi esponenti del Rinascimento musicale. Il programma di questo disco si apre con
la versione a cinque voci dell’antifona mariana Salve Regina,
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seguita da due splendide messe del compositore spagnolo, la
Missa De Beata Maria Virgine e la Missa Surge propera, della
quale viene presentato anche il modello palestriniano. Realizzato alla fine di una tournée negli Stati Uniti salutata con unanime entusiasmo sia dalla stampa specializzata sia dal pubblico, questo disco vede il Westminster Cathedral Choir all’apice
dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi, con il suo
ricco panneggio sonoro che viene esaltato al massimo grado
dall’acustica risonante della cattedrale londinese.
Già disponibili di Tomás Luis De Victoria:
MISSA GAUDEAMUS E ALTRE OPERE SACRE
Westminster Cathedral Lay Clerks, Matthew Martin, direttore
CDA67748 (CD alto prezzo)
MISSA AVE REGINA CAELORUM
Westminster Cathedral Choir, Martin Baker, direttore
CDA67479 (CD alto prezzo)
FRANZ JOSEPH HAYDN
QUARTETTI PER ARCHI OP. 74
Takács Quartet
CDA67781 (CD alto prezzo)
F.J. Haydn: Quartetto per archi op. 74 n. 1; Quartetto per
archi op. 74 n. 2; Quartetto per
archi op. 74 n. 3 Il cavaliere
I Quartetti per archi op.
71 videro la luce nel 1793,
durante il viaggio di ritorno
dal secondo trionfale soggiorno a Londra, che aveva
contribuito a consolidare
la fama di Franz Joseph
Haydn sia come compositore sia come personaggio di statura
internazionale. I quartetti vennero dedicati al conte Anton Apponyi, potente dignitario della corte imperiale di Vienna. Per
ragioni di opportunità commerciale, questi lavori furono poi divisi in due raccolte pubblicate separatamente come op. 71 e op.
74, che la Hyperion ci propone nell’insuperabile interpretazione
del celebre Takács Quartet. Questi quartetti sono caratterizzati
da una sonorità quasi orchestrale e le continue modulazioni, le
accentuate variazioni dinamiche e la loro scrittura dai tratti spiccatamente virtuosistici ricordano sotto molti aspetti le Sinfonie
Londinesi. Da questi quartetti è possibile apprezzare la grande
eleganza, il delicato lirismo e lo stupefacente talento di Haydn
nel fondere temi seri con spunti più leggeri e umoristici. In queste splendide interpretazioni, il Takács Quartet sfoggia un suono
compatto e coeso e una assolutamente padronanza che confermano i giudizi dei molti critici che lo considerano il miglior
quartetto per archi in circolazione.
Il Takács Quartet su HYPERION:
FRANZ SCHUBERT
QUARTETTO N. 13 LA MORTE E LA FANCIULLA
CDA67585 (CD alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
QUARTETTI OP. 67 E OP. 51 N. 1
CDA67552 (CD alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 3
Simon Bode, tenore - Graham Johnson, pianoforte
CDJ33123 (CD alto prezzo)
Dopo aver portato a termine le integrali dei Lieder
di Schubert e di Schumann, l’infaticabile Graham Johnson ci offre
un’ulteriore prova della
sua fenomenale conoscenza del repertorio per voce
e pianoforte del Romanticismo tedesco con questo
disco di grande interesse.
Il programma è bilanciato in maniera molto intelligente,
aprendosi e chiudendosi con una serie di trascrizioni di canti
popolari intrisi di un fascino sottile e molto coinvolgente e
ponendo al centro i cinque bellissimi Lieder op. 49, che vengono eseguiti uno dopo l’altro secondo le intenzioni del compositore. La Hyperion è felice di accogliere nel proprio catalogo il giovane tenore tedesco Simon Bode, uno degli astri
nascenti del panorama concertistico internazionale. A proprio
agio sia nei teatri lirici sia nelle sale da concerto, Bode possiede una voce perfettamente controllata e di grande bellezza
e una spiccata intelligenza musicale, due qualità alla base
delle sue interpretazioni intense e molto espressive. Da parte
sua, Johnson si conferma l’accompagnatore di gran classe
che conosciamo e le sue corpose note di copertina contribuiscono a rendere questo disco un must assolutamente irrinunciabile per tutti gli appassionati della grande vocalità romantica.
Già disponibili di Johannes Brahms:
INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 1
A. Kirchschlager, soprano; G.Johnson, pianoforte
CDJ33121 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DEI LIEDER - VOL. 2
C. Schäfer, soprano; G.Johnson, pianoforte
CDJ33122 (CD alto prezzo)
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PERCY GRAINGER
RAMBLES AND REFLECTIONS
Piers Lane, pianoforte
- TRASCRIZIONI PER PIANOFORTE
CDH55454 (CD medio prezzo)
P. Grainger: The Carman’s
Whistle ‘Air and Variations’ W. Byrd; Now, oh now I needs
must part - J. Dowland;
Hornpipe da Watermusic - G.F.
Händel; Handelian Rhapsody
- C. Scott; Air and Dance - F.
Delius; Four Irish Dances - C.
Villiers Stanford; Beautiful
Fresh Flower - Tradizionale;
Ramble on Love da Der Rosenkavalier - R. Strauss; Cradle Song op. 49 n. 4 - J. Brahms; Après un rêve
op. 7 n. 1 - G. Fauré; Nell op. 18 n. 1 G. Fauré; Paraphrase on Tchaikovsky’s Flower Waltz - P.I. Ciaikovsky; The man I love - G. Gershwin; Love
walked in - G. Gershwin; Lullaby - S. Foster
Oltre a essere un compositore molto originale, Grainger fu
uno degli esponenti di spicco di quella tradizione di pianisticompositori che da Liszt arriva fino a Busoni, per i quali le
trascrizioni da concerto costituivano una parte essenziale
della loro arte. Questo disco contiene la maggior parte delle
trascrizioni da concerto realizzate da Grainger su opere di
altri compositori (i pochi arrangiamenti su lavori di Johann
Sebastian Bach sono stati presentati nel terzo volume della
serie Bach Piano Transcriptions). Queste opere spaziano dalla Irish Dances di Stanford, brani dal sapore gradevolmente popolaresco che Grainger rivestì con la sua caratteristica
scrittura estroversa, allo stile romantico e all’incredibile sofisticazione pianistica della sua Ramble on Love, basata sul
Cavaliere della rosa di Richard Strauss. Tutte queste opere
sono eseguite in maniera veramente superba da un ispirato
Piers Lane.
HENRY PURCELL
HAIL! BRIGHT CECILIA
Solisti, The Choir of New College
The King’s Consort, Robert King
CDH55327 (CD medio prezzo)
H. Purcell: Hail! bright Cecilia Z328; Who can from joy refrain? Z342
L’ultima delle quattro odi scritte da Henry Purcell per la festa
di Santa Cecilia, Hail! bright Cecilia, fu composta su un testo
di Nicholas Brady e venne eseguita in occasione della festa
della patrona della musica del 1692. Si tratta di un’opera celebrativa di ampio respiro, divisa in una serie di splendide sezioni strumentali, di maestosi affreschi corali e di arie, duetti
e terzetti di straordinaria bellezza.
Nel 1695 Purcell compose
l’ode Who can from joy
refrain? per il sesto compleanno del duca di Gloucester. Queste opere dimostrano la straordinaria
ricchezza dell’ispirazione
di quello che i suoi contemporanei ribattezzarono
Orpheus Britannicus e
spiega perché, a distanza
di oltre tre secoli dalla sua morte, Henry Purcell sia ancora
considerato uno dei più grandi compositori che l’Inghilterra
abbia mai avuto. Il King’s Consort e un eccellente cast di
voci soliste eseguono queste splendide opere con una brillantezza che rasenta la perfezione e un’assoluta padronanza tecnica.
PAUL BEN-HAIM
OPERE ORCHESTRALI
NDR Radiophilharmonie Hannover, Israel Yinon
CPO777417 (CD alto prezzo)
P. Ben-Haim: Sinfonia n.
1; Fanfara per Israele; Metamorfosi sinfoniche sul
corale di Bach Wer nun den
lieben Gott lässt walten
Paul Ben-Haim nacque
a Monaco di Baviera nel
1897 con il nome di Paul
Frankenburger e morì a Tel
Aviv nel 1984, ma al di là
di questi dati biografici si
cela una vita ricca di avvenimenti in grado di rivaleggiare con
i più avvincenti romanzi d’avventura. Dopo aver terminato i
suoi studi a Monaco, Paul Frankenburger fu assistente di Bruno Walter e in seguito ricoprì l’incarico di direttore del Teatro
dell’Opera di Aquisgrana, dove iniziò anche a comporre le sue
prime opere. Pochi mesi dopo l’ascesa al potere del partito nazista, Frankenburger e molti altri musicisti di fede ebraica lasciarono la Germania per trasferirsi in Palestina. Dopo aver assunto
il cognome ebraico Ben-Haim, il compositore tedesco riprese la
sua attività artistica e divenne uno dei primi esponenti della musica classica israeliana. Tra il 1939 e il 1940 Ben-Haim compose
per l’Orchestra della Palestina (progenitrice della attuale Israel
Philharmonic Orchestra) la Prima Sinfonia, un’opera vigorosa e
dai tratti molto drammatici, di cui parlò in questi termini: «Ho
lavorato con grande determinazione alla mia nuova sinfonia
[…] Tutto era stato oscurato dalla funesta atmosfera della guerra
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e dai primi successi ottenuti da Hitler». Sotto il profilo stilistico,
quest’opera si colloca nel solco della tradizione di Mahler, denotando una scrittura originale, molto personale e - nonostante
tutto - pervasa da un autentico spirito musicale. Nel complesso, si tratta di una riscoperta della massima importanza, che la
CPO presenta nella splendida interpretazione della NDR Radiophilharmonie Hannover diretta con piglio e molto buon gusto da
un ispirato Israel Yinon.
FRITZ VON BOSE
OPERE PER PIANOFORTE
Alexandra Oehler, pianoforte
CPO777201 (CD medio prezzo)
F. von Bose: Suite n. 2 op.
20; Drei Klavierstücke op.
10; Elegie op. 21 n. 1; Thema und Variationen op. 17;
Suite n. 1 op. 9
Originario della città sassone di Königstein, Fritz von
Bose rientra nel novero delle straordinarie personalità
musicali che insegnarono
al celebre Conservatorio di
Lipsia, tra le quali meritano di essere citati i nomi di Julius Rietz,
Robert Teichmüller, Hermann Kretzschmar, Max Reger e Karl
Straube. Oltre che come insegnante, Fritz von Bose frequentò la
prestigiosa istituzione lipsiense anche da allievo, seguendo i corsi di insegnanti del calibro di Carl Reinecke. Oltre alla professione di didatta, von Bose si mise in luce come pianista da concerto
e allo stesso tempo si dedicò intensamente al repertorio cameristico, accompagnando i migliori musicisti dell’epoca. Nel 1893
von Bose iniziò a insegnare pianoforte a Karlsruhe e cinque
anni più tardi ottenne la stessa carica a Lipsia; nel 1912 ebbe
la cattedra al Conservatorio di Lipsia e nel 1932 la lasciò come
professore emerito. Il catalogo delle opere di von Bose compilato da sua nipote Erika von Bose (tuttora vivente) comprende
quaranta lavori. Le opere proposte in questo disco consentono di
apprezzare tutti gli elementi più caratteristici del raffinato stile
del compositore tedesco e - con un pizzico di attenzione - non
farete fatica a ravvisare un’eco della leggerezza di Mendelssohn,
che rende il giusto onore a quello che durante la sua vita era stato
soprannominato «il Brahms di Lipsia».
GEORG GEBEL
- VOL. 2
Solisti, Les Amis de Philippe, Ludger Rémy
CANTATE PER IL NATALE
CPO777611-2 (CD alto prezzo)
G. Gebel: Mein Jesu A und O, der Anfang und das Ende; Begebet eure Leiber zum Opfer
Dopo aver pubblicato le
cantate per la festa di Santo
Stefano e per la prima domenica dopo Natale di Georg Gebel (entrambe contenute nel primo volume
della serie dedicata alle
opere sacre del compositore tedesco, CPO777610), la
CPO presenta in questo incantevole disco in prima
registrazione mondiale altre due cantate di ampio respiro scritte
per la festa di Capodanno e la prima domenica dopo l’Epifania
del 1748. Come era già avvenuto nella Passione secondo Giovanni (anch’essa disponibile nel catalogo dell’etichetta tedesca), in queste due opere è possibile ammirare le originalissime
costruzioni armoniche, le melodie “moderne” e l’elaborata
scrittura contrappuntistica che costituiscono gli elementi di
maggiore interesse dell’innovativo stile di Gebel. Artista di
grandissimo talento, Gebel ebbe la disgrazia - come molti altri
geni della musica, prima tra tutti Mozart - di morire ancora giovane, un fatto che lo ha condannato a un oblio pressoché totale
sia nei cataloghi discografici sia nei programmi delle stagioni
concertistiche. Come ha scritto nel dicembre del 2010 il critico
di klassik-heute.com, «la grandiosa bellezza delle opere di Gebel è più che sufficiente per rendere questo disco un titolo essenziale per la collezione di ogni appassionati di Barocco che si
rispetti».
ANTON BRUCKNER
- VOL. 2
Tapiola Sinfonietta, Mario Venzago
INTEGRALE DELLE SINFONIE
CPO777617 (2 CD alto prezzo)
A. Bruckner: Sinfonia n. 0
(seconda versione del
1869); Sinfonia n. 1 (versione di Linz)
Nonostante una discografia
ipertrofica nella quale spiccano le versioni di alcuni
dei più grandi direttori di
tutti i tempi, il primo volume dell’integrale delle sinfonie di Anton Bruckner diretta da Mario Venzago è stato accolto con unanime entusiasmo
dalla stampa specializzata di tutto il mondo. « Venzago è riuscito a stupire tutti con la sua interpretazione idiomatica e profondamente innovativa di due dei massimi capolavori di Bruckner.
Le sonorità del suo Bruckner sono scarne in maniera esaltante
[…] La sua intelligente lettura pone l’attenzione dell’ascoltatore sugli aspetti cameristici della musica di Bruckner. Sia la
Quarta sia la Settima Sinfonia vanno a collocarsi tra le edi-
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zioni più interessanti apparse negli ultimi anni, nonostante il
grandissimo numero di edizioni disponibili nel mercato discografico (o forse proprio per questo)» (Pizzicato). Nel secondo
volume di questa integrale Venzago concentra la sua attenzione
sugli esordi della produzione sinfonica di Bruckner, dirigendo
la cosiddetta Sinfonia n. 0 e la Prima Sinfonia. Nella Tapiola
Sinfonietta Venzago ha trovato una formazione numericamente
piuttosto ridotta ma di grande temperamento, che si è rivelata
molto ricettiva soprattutto nella ricerca di un suono trasparente
e di classica limpidezza, un approccio che contribuisce a rendere questo cofanetto una vera rivoluzione nel fiume tranquillo
della tradizione esecutiva delle sinfonie di Bruckner.
GEORG PHILIPP TELEMANN
GERMANICUS
Solisti, Sächsisches Barockorchester, Gotthold Schwarz
CPO777602 (3 CD al prezzo di due)
La storia del teatro dell’opera di Lipsia nel XVIII
secolo fu tanto vibrante
quanto breve. Attivo dal
1692 al 1720, il teatro lipsiense fu infatti il secondo
teatro lirico della Germania
finanziato dai membri della
borghesia dopo il più famoso Gänsemarkt e sul suo
palcoscenico vennero eseguite alcune delle opere più significative di Heinichen, Fasch, Pisendel, Stölzel e Telemann. Purtroppo di questo esaltante capitolo dell’opera tedesca ci sono rimaste pochissime testimonianze. Per questo motivo, non si può
che salutare con grande entusiasmo la scoperta effettuata nella
biblioteca dell’Università di Francoforte di una raccolta manoscritta comprendente una quarantina di arie di autore anonimo,
in parte in tedesco e in parte in italiano, che gli studiosi sono
concordi nell’attribuire a un’opera dal titolo Germanicus. Questo cofanetto triplo della CPO ci permette di scoprire tutti i dettagli di questa appassionante riscoperta, il rigoroso processo di
studio che ha portato ad attribuirne la paternità al di là di ogni
ragionevole dubbio a Telemann e - soprattutto - di ascoltare
questo geniale capolavoro scritto dal grande compositore di
Magdeburgo prima di compiere vent’anni nell’interpretazione
di un cast di cantanti di alto livello accompagnati da una Sächsisches Barockorchester in forma smagliante diretta con polso e
molto buon gusto da un ispirato Gotthold Schwarz.
JOHANNES ECCARD
OPERE SACRE E PROFANE
Opella Musica, Ensemble Noema. Gregor Meyer
CPO777700 (CD alto prezzo)
J. Eccard: Missa a 5 vocibus super Mon coeur (Lasso); Gut Singer und ein Organist; Ein Fuhrmann, der fort kommen will;
Mon coeur (Lasso); Nun komm
der Heiden Heiland; Übers Gebirg Maria geht; O Freude über
Freud; Maria, das Jungfrewlein;
Im Garten leidet Christus Not;
Der große Tag des Herren; Christi ist erstanden; Zu dieser österlichen Zeit; Wir singen all mit Freudenschall; Komm, Heiliger Geist, Herre
Gott; Der heilig Geist vom Himmel kam; Der Zacharias ist ganz verstimmt;
Herr Christe tu mir geben; Es ist viel Not vorhanden; Die weil umbsonst Jetzt
alle Kunst; Der Music Feind seind Ignoranten
Johannes Eccard fu decantato fino al XIX secolo come il «compositore ideale di una musica sacra degna di questo nome».
Per fare solo qualche esempio, Brahms mise le sue opere sullo stesso piano di quelle di gran lunga più famose di Giovanni
Gabrieli e di Heinrich Schütz e nel 1965 il celebre musicologo
Friedrich Blume scrisse: «La tecnica compositiva di Eccard
divenne un modello ineludibile per i secoli successivi. I corali
di Johann Sebastian Bach sarebbero assolutamente impensabili
senza le opere di Eccard». Dopo aver lasciato Mühlhausen, città
a cui rimase peraltro legato per tutta la vita, Eccard condusse
una intensa carriera musicale che lo portò a Weimar, a Monaco
di Baviera (dove divenne allievo di Orlando di Lasso), Aquisgrana, Königsberg e infine Berlino. Grazie alla sua vastissima
produzione, Eccard può essere considerato uno dei padri fondatori della tradizione musicale luterana. Per celebrare il quarto
centenario della sua nascita, la CPO presenta un disco molto
variegato, che tratteggia un quadro di grande interesse di questo
antico maestro e delle numerose opere che ci sono pervenute,
spaziando dalla meravigliosa Messa a cinque voci alla celebre
raccolta di brani di carattere profano Preussische Festlieder. Un
disco di sorprendente bellezza.
FERRUCCIO BUSONI (1866-1924)
OMAGGIO A MOZART, BACH E CHOPIN
Roland Pöntinen, pianoforte
CPO777427 (CD medio prezzo)
F. Busoni (1866-1924): Chaconne für Violine allein von J.
S. Bach zum Concertvortrage
für Pianoforte bearbeitet BV B
24; Orgelchoralvorspiele von
J.S. Bach auf das Pianoforte im
Kammerstyl übertragen BV B
27 (Nun komm der Heiden Heiland BWV 659; Wachet auf, ruft
uns die Stimme BWV 645; Ich
ruf zu dir, Herr BWV 639; In dir
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ist Freude BWV 615; Jesus Christus, unser Heiland BWV 665); Giga,
Bolero e Variazioni (da Mozart) da An die Jugend BV 254; Tre Albumblätter BV 289; Dieci Variazioni su un preludio di Chopin BV 213a;
Fantasia su un tema di J.S. Bach BV 253; Nuit de Noël Esquisse pour le
Piano BV 251
Ferruccio Busoni fu un musicista di straordinaria versatilità, come dimostra il fatto che seppe mettersi in evidenza sia
come pianista, sia come compositore, sia come studioso. Le
sue ricerche approfondite sulle opere di Bach e di Mozart
si rivelarono essenziali nello sviluppo della sua concezione
musicale e del suo originale stile compositivo. Sotto il profilo pratico, questi studi si tradussero in un vasto corpus di
trascrizioni di opere di questi compositori, tra le quali spicca
la geniale trascrizione pianistica della Ciaccona della Partita
in re minore per violino solo di Bach. Già nel 1920 Hugo
Leichtentritt scrisse di questo lavoro: «Non solo il repertorio
pianistico si è arricchito di un brano da concerto di grande
brillantezza, ma un’opera di grande importanza è stata reinterpretata in modo inatteso e straordinariamente incisivo che
ne va a illuminare i contenuti più reconditi da una prospettiva
del tutto inedita, consentendoci di apprezzarne tutta la straordinaria grandezza». Altri brani, come la Fantasia su un tema
di Bach, rientrano invece in quella categoria di lavori che
Busoni definì “adattamenti” (Nachdichtungen). Questo disco
ci propone una vasta silloge di questi brani nella splendida
interpretazione di Roland Pöntinen, dalla quale è possibile
ravvisare, come ha scritto il celebre musicologo Eckhardt
van der Hoogen, «una certa relazione tra quanto ci è stato
tramandato dal passato e quanto rimane tuttora nelle stelle
per il progresso dell’umanità».
ARTUR SCHNABEL
OPERE CAMERISTICHE
Pellegrini Quartett; N. Frenkel, contralto; I. Roelcke, pianoforte
CPO777622 (CD medio prezzo)
A. Schnabel: Quartetto
per archi n. 1; Notturno
per contralto e pianoforte
Nel 1901 Artur Schnabel
si esibì per la prima volta
in concerto, eseguendo
il suo Concerto per pianoforte e orchestra con i
Berliner Philharmoniker e
riportando un vero e proprio trionfo. La consacrazione giunse all’età di soli 21 anni, quando il grande virtuoso
tedesco portò al delirio il pubblico con una straordinaria interpretazione dei due concerti di Brahms e poco dopo fondò
lo Schnabel Trio. Nel frattempo Schnabel seguiva con attenzione anche le nuove tendenze della musica contemporanee,
prendendo in considerazione le opere di Arnold Schönberg
molto prima che ottenessero una piena affermazione a livello
internazionale.
Questo interesse per la musica dei suoi tempi lasciò tracce
evidenti nella produzione di Schnabel, che si inseriva invariabilmente nelle avanguardie più innovative. Il suo Notturno
per voce femminile grave e pianoforte venne tenuto a battesimo nel 1918 da sua moglie Therese Behr-Schnabel, con
ogni probabilità il compositore al pianoforte. Sebbene non
sia difficile notare alcuni elementi di Mahler, Busoni, Schreker e Schönberg, quest’opera denota una totale indipendenza stilistica sia nella forma, sia nel trattamento del materiale
tematico sia nelle logiche musicali. Il Quartetto per archi n.
1 è un’opera di ampio respiro strutturata secondo il classico
schema in quattro movimenti. Tuttavia in questo lavoro l’elaborazione tematica diventa un pretesto per giustificare una
serie di eventi che ruotano intorno a un “centro di gravità”.
La grandezza di Schnabel come compositore appare evidente
nell’atteggiamento critico ma sempre costruttivo con cui le
sue opere si posero come alternativa a uno stile musicale ormai irrimediabilmente superato, un fatto che trova conferma
in questo disco di grande interesse della CPO.
FRANZ JOSEPH HAYDN
INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE
Trio 1790
CPO777649 (9 CD prezzo speciale)
Sebbene a giudicare dalla
loro importanza rivestano
un ruolo di grande rilievo
nella sterminata produzione haydniana, i trii per archi e pianoforte del compositore di Rohrau sono
ancora considerati da troppi appassionati di cameristica opere di secondo
piano. Al contrario, anche
un ascolto frettoloso dimostra che questi trii presentano una
straordinaria eleganza stilistica e una ricchezza melodica che
li mette di fatto sullo stesso piano dei ben più celebrati quartetti per archi, con i quali formano il corpus cameristico più
significativo di Haydn. Se i lavori della giovinezza sono ancora legati alla struttura delle sonate per pianoforte con accompagnamento di violino e di violoncello, ben presto i trii
di Haydn assunsero una maggiore elaborazione formale,
svincolando gli archi dal ruolo subordinato a cui erano costretti in passato, fino a porli su un piano di sostanziale parità
con il pianoforte. Questo mese la CPO presenta in un cofanetto di nove dischi offerto a un prezzo molto conveniente
queste gemme tuttora poco conosciute nella splendida interpretazione del Trio 1790, una delle migliori formazioni di
strumenti originali oggi in circolazione.
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Columns - NOVEMBRE 2011
LUDWIG VAN BEETHOVEN
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
T. Little, violino; T. Hugh, violoncello
H. Shelley, pianoforte e direzione
Opera North Orchestra and Chorus
SERGEI RACHMANINOV
OPERE ORCHESTRALI
S. Vassileva, M. Didyk, A. Tanovitski
Coro del Teatro Mariinsky
BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda
PRIMA
SCELTA
CHAN10695 (4 CD al prezzo di tre)
L. van Beethoven: Concerto n. 1 per pianoforte
e orchestra op. 15; Concerto n. 2 per pianoforte
e orchestra op. 19; Concerto n. 3 per pianoforte
e orchestra op. 37; Converto n. 4 per pianoforte
e orchestra op. 58; Concerto n. 5 per pianoforte
e orchestra op. 73 Imperatore; Concerto n. 0 per pianoforte e orchestra WoO 4;
Concerto per pianoforte e orchestra op. 61a (arrangiamento del Concerto per violino e orchestra op. 61); Rondò
per pianoforte e orchestra WoO 6; Triplo Concerto per
violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56; Fantasia corale per pianoforte, coro e orchestra op. 80
Il pianoforte rimase lo strumento prediletto di Beethoven
per tutta la sua vita e questo cofanetto quadruplo offerto a
prezzo speciale comprende tutte le opere per pianoforte e
orchestra composte dal Titano di Bonn, a partire dal Concerto n. 0 WoO 4 - un’opera pervasa da un’incontenibile
energia, che Beethoven compose all’età di soli 12 anni per finire al celeberrimo Imperatore. Tutte queste opere ci
vengono proposte da Howard Shelley, che nell’occasione
dirige l’orchestra e il coro di Opera North dal pianoforte.
Beethoven compose il Triplo Concerto nel 1803, durante
una pausa della composizione della sua unica opera teatrale Fidelio.
In quel periodo le opere per violino, violoncello e pianoforte godevano di una grande popolarità, tuttavia la scelta
di far accompagnare questo trio da un’orchestra era del
tutto innovativa, come dimostra il fatto che non ci è pervenuto nessun altro lavoro con lo stesso organico composto
nei primi decenni del XIX secolo.
Nell’esecuzione di questo concerto Shelley è affiancato
dalla violinista Tasmin Little, vincitrice del Critics’ Choice Award ai Classic Brits del 2011, e dal violoncellista
Tim Hughes.
i migliori
a prezzo
speciale
14.90
€
prezzo consigliato
fino al 31.01.2012
S. Rachmaninov: Le campane; Primavera, Tre Canti russi
Registrato dal vivo alla Royal Albert Hall di Londra in
occasione dei Proms del 2011, questo disco rappresenta il
settimo e ultimo volume della serie dedicata a Sergei Rachmaninov portata avanti dalla BBC Philharmonic Orchestra
diretta da Gianandrea Noseda, ai quali per l’occasione si
sono uniti i cantanti Svetla Vassileva, Misha Didyk, Alexei
Tanovitski e il Coro del Teatro Mariinski. Rachmaninov
compose la sua “sinfonia corale” Le campane nel 1913,
basandosi su un testo di Edgar Allan Poe. Con le sue sonorità che evocano il tintinnio delle campanelle di una slitta,
il primo movimento ha un carattere insolitamente gioioso
sia per il compositore russo sia per il romanziere americano, mentre Campane nuziali inserisce in un’atmosfera vibrante che ricorda il Tristano e Isotta di Wagner una vena
più cupa che procede fino alla fine. Nella tenebrosa cantata
Primavera composta nel 1902 il martellante impiego delle percussioni riflette lo stato d’animo che in quegli anni
funestava Rachmaninov, bloccato da una grave forma di
depressione che gli aveva prosciugato la creatività. Basata
su una poesia di Nikolai Nekrasov, questa cantata descrive
il ritorno dello Zelyoniy shum, lo stormire della natura. La
poesia di Nekrasov narra la storia di un uomo che, tormentato durante i tristi mesi invernali da pensieri omicidi nei
confronti della moglie infedele, viene liberato da questa
terribile tentazione al ritorno della primavera. I Tre Canti
russi sono deliziose miniature, che tratteggiano l’immagine
di una Russia ormai irrimediabilmente perduta. A proposito
di queste opere, Vladimir Wilshaw, intimo amico di Rachmaninov fin dagli anni di studio, scrisse: «Solo un uomo
che ama profondamente il suo paese può concepire musica
di questo genere. Solo un uomo che si sente russo fin nel più
intimo del suo animo. Solo Rachmaninov poteva scrivere
opere come queste!»
CHAN10706 (CD alto prezzo)
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L’intervista:
Howard Shelley
Oggi pochi pianisti possono vantare una collaborazione con
una casa discografica lunga oltre trent’anni come quella che lega Howard Shelley alla Hyperion. Consultando il
sito della casa discografica londinese si scopre che il suo
primo disco per quella che è stata giustamente definita la
“Rolls Royce” delle etichette indipendenti venne registrato
nel novembre del 1978: si tratta delle Variazioni di Sergei
Rachmaninov (uscito originariamente con il numero di codice CDA66009 e quindi tra i primissimi titoli del catalogo
Hyperion), che nel giro degli anni successivi sarebbe stato
seguito da altri sette dischi dedicati ai lavori per pianoforte
solo, a cui se ne aggiunse poi un altro con i lavori per due
pianoforti in cui Shelley è affiancato da sua moglie Hilary
McNamara. Da allora sono seguiti molti altri dischi sia per la
Hyperion sia per la Chandos, compresi ben dieci volumi della acclamata collana The Romantic Piano Concerto, che lo
vedono eseguire nella doppia veste di pianista e di direttore
una serie di opere tanto belle quanto virtualmente sconosciute di Henri Herz, Ignaz Moscheles, Friedrich Kalkbrenner
e Ferdinand Hiller. Questa scelta repertoriale lo ha portato a
interessarsi della produzione pianistica composta a cavallo
del XVIII e del XIX secolo da autori contemporanei a Mozart e a Beethoven. In questo orientamento va a collocarsi
la decisione di registrare tutte le opere di Muzio Clementi,
una vera e propria impresa che si è concretizzata in dodici
dischi, ai quali questo mese si è aggiunto un altro cofanetto
doppio offerto (come i sei volumi precedenti) al prezzo di un
solo CD dedicato ai capricci e alle variazioni. Un progetto di
ampio respiro – soprattutto se si considerano i tempi asfittici in cui versa oggi la discografia classica – di cui ho avuto
la possibilità di parlare con il pianista inglese.
Maestro Shelley, a distanza di oltre due secoli dalla
celebre “sfida” che lo vide contrapposto a Mozart,
Muzio Clementi continua a rimanere confinato in una
sorta di cono d’ombra. Può parlarci della sua produzione pianistica che – salvo rari casi – è ancora quasi
tutta da scoprire?
«Prima di tutto mi lasci dire che ho apprezzato moltissimo
ogni nota di tutte le sonate di Clementi che ho registrato
nel corso degli ultimi anni. Si è trattato di un’esperienza
davvero elettrizzante.
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di Giovanni Tasso
Clementi era dotato di una fantasia fenomenale, una qualità
che mantenne per tutta la sua lunga vita [Clementi nacque
nel 1752, due anni dopo la morte di Bach e quattro anni
prima della nascita di Mozart, e morì a 80 anni nel 1832,
un anno prima della nascita di Brahms, ndr]. Ogni sonata
presenta una personalità ben definita e dà una gradevole
sensazione di completezza. Rispetto alle ben più famose
sonate di Mozart, quelle di Clementi rivelano un linguaggio
più lirico, drammatico e virtuosistico, una caratteristica che
ai suoi tempi contribuì a renderle un punto di riferimento di
grande importanza».
Quindi, le sonate di Clementi avrebbero influenzato in
qualche misura i compositori delle generazioni successive…
«Senza dubbio. Clementi scrisse la maggior parte delle sue
sonate prima che Beethoven iniziasse a comporre le sue e
per il futuro compositore del Fidelio le opere del maestro
romano costituirono al tempo stesso una importante fonte
di ispirazione e uno stimolo costante. Nelle opere di Clementi è possibile riconoscere evidenti anticipazioni degli
stili di Schubert, di Mendelssohn e di molti altri compositori
per i quali fu un modello ineludibile. Per questi motivi sono
fermamente convinto che queste sonate meritino di essere
eseguite e registrate molto più spesso».
Alcuni pianisti eseguono le opere di Clementi al fortepiano. Per la Sua integrale Lei ha preferito ricorrere a
un pianoforte, ma il suo approccio è leggero e brillante. Ci può svelare quali sono le caratteristiche principali dello stile con cui esegue le opere composte nel
periodo prebeethoveniano?
«Al pari delle opere di Mozart, sono convinto che le sonate di
Clementi debbano essere eseguite con un suono non troppo
imponente. Il virtuosismo non deve essere violento e aggressivo, ma sollevare lo spirito in una dimensione ottimistica e
gioiosa. Le linee melodiche eseguite dalla mano destra hanno lo scopo di esprimere il vastissimo caleidoscopio di emozioni della musica, che spaziano da un delicato intimismo e
da una tenera effusione amorosa alla malinconia e al dolore,
con un grado di elasticità che non deve turbare in nessun
modo l’equilibrio e l’unità espressiva di ogni movimento».
Registrando questa integrale ha scoperto qualcosa di
particolarmente interessante?
«Per quanto possa sembrare banale, mi sono reso pienamente conto di quanto siano belle le opere di Clementi.
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È davvero triste notare come molti appassionati continuino
ad associare il nome di Clementi alla celebre diatriba che lo
vide contrapposto a Mozart, che in una lettera a suo padre
del 1782 scrisse “[Clementi] non ha un centesimo di gusto
o sensibilità; in pratica è solo un puro meccanico”. Sono
convinto che questo giudizio – che ha nuociuto moltissimo
alla fama postuma del grande pianista romano – sia stata
dettata a Mozart da un pizzico di gelosia per il suo eccezionale virtuosismo.
Sfido però chiunque a trovare un solo passaggio meccanico
nelle sonate di Clementi, anche nelle sezioni dalla scrittura
più virtuosistica.
La verità è che Clementi fu un compositore di grandissimo
talento, che iniziò a esplorare nuovo strade sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto il profilo espressivo. Le sue sonate
costituiscono il classico anello di congiunzione tra le opere
pianistiche di Mozart e quelle di Beethoven, spianarono la
strada ai compositori dell’epoca romantica e sono le migliori avvocate di se stesse».
Per la serie The Romantic Piano Concerto Lei ha registrato opere di Moscheles, Kalkbrenner, Hiller e Herz,
compositori che sembrano essere diventati parte
molto importante del Suo repertorio. Nel prossimo
futuro ci farà scoprire altri autori di quest’epoca?
«Sicuramente sì. Ogni anno registro i concerti di almeno
due compositori di questo fecondissimo scorcio del XIX
secolo, nel corso del quale il pianoforte conobbe un’evoluzione rapidissima e divenne uno strumento molto amato sia
in ambito domestico sia nelle grandi sale da concerto. Oltre
agli autori che lei ha già citato, per questa collana della
Hyperion ho inciso concerti di Benedict, Taubert, Sterndale
Bennett, Pixis, Thalberg e Rosenhain, alcuni dei quali non
sono ancora stati pubblicati. Per il prossimo anno ci sono
già altri progetti, ma per favore non mi chieda di svelarglieli!».
Per finire, Le chiedo se potremo ascoltarla presto in
Italia.
«Tra poco verrò a Verona, Padova e in altre città italiane
per portare avanti l’esecuzione dei concerti per pianoforte
e orchestra di Beethoven con l’Orchestra di Padova e del
Veneto, un progetto a cui tengo davvero molto».
Come molti di noi, che in autunno non mancheranno
di andare ad applaudirlo ai concerti della sua tournée italiana.
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JOHAN SVENDSEN
- VOL. 1
Marianne Thorsen, Melina Mandozzi, violini
Bergen Philharmonic Orchestra, Neeme Järvi
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI
CHAN10693 (CD alto prezzo)
J. Svendsen: Polonaise
Festiva; Romeo e Giulietta; Carnevale di Parigi;
Träume da Wesendonck;
Zorahayda;
Rapsodia
norvegese n. 1; Rapsodia
norvegese n. 2; Ifjol gjett e
gjeitin per archi; Romanza; Soeterjentens Søndag
Questo disco rappresenta
il primo di quattro volumi
di una serie dedicata dalla Chandos alla produzione orchestrale del compositore norvegese Johan Svendsen. Come
compositore, Svendsen subì il fascino e l’influenza delle
nuove tendenze musicali rappresentate da Wagner, Berlioz e
Liszt, un fatto che appare evidente nelle opere proposte in
questo disco, che comprendono lavori dai contenuti programmatici e rapsodie. Questo serie vede protagonisti gli stessi
interpreti che hanno portato al successo l’integrale delle
opere orchestrali di Johan Halvorsen, la violinista Marianne
Thorsen, la Bergen Philharmonic Orchestra e Neeme Järvi.
Quando Svendsen gli sottopose la partitura dell’“episodio
per orchestra” Carnevale di Parigi op. 9, Wagner sorrise
e disse «Sembra divertente», un giudizio che si adatta alla
perfezione a quest’opera dai toni gioiosi, la cui ricchissima
orchestrazione e i cui netti contrasti denotano chiaramente
l’influenza di Berlioz. La Polonaise festiva op. 12 fu scritta
per l’incoronazione del re di Svezia Oscar II e della regina
Sofia, un evento di grande importanza che Svendsen sottolineò con una scrittura di grande solennità. Quest’opera si
pone in netto contrasto con Ifjol gjett e gjeitin, un’incantevole
serie di variazioni per orchestra d’archi su un celebre canto
popolare norvegese. Questo lavoro divenne uno dei più grandi successi di Svendsen, così come Zorahayda, un gioiello
per orchestra basato su un amore infelice, che il compositore
definì in partitura “leggenda per orchestra”.
FELIX MENDELSSOHN
OPERE PER VIOLONCELLO E PIANOFORTE
Paul Watkins, violoncello; Huw Watkins, pianoforte
CHAN10701 (CD alto prezzo)
F. Mendelssohn: Sonata n. 1 per violoncello e pianoforte
op. 45; Sonata n. 2 per violoncello e pianoforte op. 58; Lied
ohne Worte per violoncello e pianoforte op. 109; Variations
concertantes per violoncello e pianoforte op. 17
In questo disco i fratelli Huw e Paul Watkins eseguono alcune delle opere più belle dedicate da Felix Mendelssohn al
violoncello e al pianoforte.
Composte per il fratello
minore, le due sonate per
violoncello e pianoforte di
Mendelssohn sono caratterizzate da una ventata
impetuosa e complessa di
sentimenti e da una scrittura di grande raffinatezza. Definita da Robert
Schumann leggero e melodiosissimo caposaldo
della cameristica romantica, la Sonata n. 1 è secondo l’opinione del grande compositore di Rohrau «un’opera che per
essere apprezzata nel modo migliore dovrebbe essere eseguita nei più raffinati nuclei familiari, dopo aver ascoltato i versi
di Goethe o di Lord Byron». Ai suoi tempi il nome di Mendelssohn veniva spesso associato ai cosiddetti Lieder ohne
Worte, una raccolta di affascinanti miniature per pianoforte.
In un caso, però, Mendelssohn scrisse una di queste opere per
violoncello e pianoforte, il Lied ohne Worte op. 109, opera
dai toni intimi e poetici presentata in questo disco.
ANTON BRUCKNER
SINFONIA N. 4 ROMANTICA
London Symphony Orchestra, Bernard Haitink
LSO0716 (SACD basso prezzo)
Meglio conosciuta come
Romantica, la Quarta Sinfonia di Anton Bruckner è
una delle opere del Tardo
Romanticismo più amate
dal pubblico, che non
manca mai di apprezzarvi
le immagini di cavalieri
medievali, di cacciatori e
di foreste incantate che
vengono evocate dal frequente utilizzo dei corni. Pur ritenendola una delle sue opere
più significative, Bruckner sottopose questa sinfonia a diverse revisioni che hanno contribuito a creare una certa confusione nel pubblico degli appassionati. Per questo nuovo disco
della LSO Live il grande direttore olandese Bernard Haitink
ha deciso di utilizzare la seconda versione curata da Nowak
tra il 1877 e il 1878 (pubblicata però solo nel 1953), con il
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Finale del 1880. Questa nuova edizione conferma la fama di
grande bruckneriano di cui Haitink gode in ogni parte del
mondo e la eccellente ripresa live consente di vivere un’esperienza d’ascolto realistica e molto coinvolgente.
frendo la possibilità di apprezzare l’arte sublime di un artista
all’inizio di una carriera che lo avrebbe portato a essere uno
dei più grandi pianisti di sempre.
SIR JOHN BARBIROLLI DIRIGE BRAHMS
Berliner Philharmoniker, Sir John Barbirolli
TESTAMENT
MAURIZIO POLLINI INTERPRETA CHOPIN
Maurizio Pollini, pianoforte
TES1473 (CD alto prezzo)
F. Chopin: Studi op. 10;
Studi op. 25
Nell’approssimarsi del
settantesimo compleanno
di Maurizio Pollini (che
cadrà il 5 gennaio del
2012), la Testament è orgogliosa di presentare una
straordinaria registrazione
degli Studi op. 10 e op. 25
di Fryderyk Chopin rimasta finora inedita, realizzata dalla EMI negli studios di Abbey
Road pochi mesi dopo la vittoria ottenuta dall’allora diciottenne pianista milanese al Concorso Chopin di Varsavia. Per
la EMI Pollini aveva già inciso il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra con la Philharmonia Orchestra diretta da Paul
Kletzki, un disco considerato ancora oggi uno dei massimi
riferimenti della discografia del capolavoro chopiniano. Peter
Andry, il producer che curò la registrazione degli studi, ricordò diversi anni più tardi l’esecuzione della prima raccolta
come un’esperienza davvero indimenticabile: «Mi trovavo di
fronte a un pianista di altissimo livello. Solo di rado mi era
successo di ascoltare una perfezione simile. Pollini sembrava
suonare questi lavori irti di difficoltà senza il minimo sforzo.
Ricordo questa sessione di registrazione come una delle mie
più grandi esperienze musicali». Questo disco riproduce con
stupefacente immediatezza e trasparenza sonora un’interpretazione che ci consente di apprezzare la sensibilità e la carica
emotiva di un genio di 18 anni. Sotto il profilo interpretativo,
questa versione degli Studi si discosta nettamente dall’edizione grandiosa e più magniloquente fissata su disco dalla
Deutsche Grammophon circa dieci anni più tardi da un Pollini più maturo in una sala dall’acustica assai più riverberante.
I critici e i pianisti che hanno ascoltato in anteprima questa
registrazione non hanno potuto nascondere la loro meraviglia
di fronte alla spiccata musicalità e alla grande spontaneità del
giovane Pollini, due caratteristiche che Chopin aveva sicuramente in mente quando scrisse questi ventiquattro gioielli.
Questo disco rappresenta quindi un’addizione della massima
importanza alla vasta discografia del maestro milanese, of-
TES1469 (CD alto prezzo)
J. Brahms: Sinfonia n. 2
op. 73
Il 23 marzo del 1956 la
regina Elisabetta II pose la
prima pietra della nuova
Cattedrale di Coventry. Il
nuovo edificio fu costruito
accanto alle rovine della
chiesa distrutta dai bombardamenti nazisti secondo il progetto dell’architetto Basil Spence e la cattedrale fu consacrata il 25 maggio
del 1962. Per quella solenne occasione Benjamin Britten
compose il War Requiem. Al pubblico non sfuggì il fatto che
il Song of Propitiation di questo commovente affresco antimilitarista fu cantato dal tenore Peter Pears e dal baritono
Dietrich Fischer-Dieskau, un inglese e un tedesco, rappresentanti di due popoli che meno di vent’anni prima si erano combattuti con il fermo proposito di annientarsi. Questo
concerto vide protagonisti anche i Berliner Philharmoniker.
Nella primavera del 1961 il prevosto della cattedrale Harold
Williams si recò da Wolfgang Stresemann, direttore della mitica orchestra berlinese, per esprimergli il suo desiderio di
invitare i Berliner per dare al mondo un inequivocabile segno
di pace. Williams trovò in Stresemann un alleato entusiasta,
che tramite il Senato e il governo della Repubblica Federale
Tedesca riuscì a reperire i fondi necessari per finanziare il
viaggio in Inghilterra. All’inizio del giugno del 1962 i Berliner sbarcarono così a Coventry per esibirsi in due concerti.
Il primo si tenne il 5 giugno del 1962 con Eugen Jochum
alla testa dell’orchestra berlinese nella Settima Sinfonia di
Beethoven e la Nona di Bruckner e il secondo ebbe luogo
il giorno successivo con Sir John Barbirolli sul podio a dirigere un programma comprendente opere di Vaughan Williams, Haydn e Brahms. Purtroppo, di quest’ultimo concerto
ci è pervenuta solo la registrazione della Seconda Sinfonia di
Brahms, che oggi la Testament ripropone con una accurata
rimasterizzazione in grado di far rivivere con la massima fedeltà un evento storico di grande portata.
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EDITION WILHELM FURTWÄNGLER
Berliner Philharmoniker, Wilhelm Furtwängler, direttore
AUDLP87101 (14 LP da 180 grammi)
L. van Beethoven: Sinfonia n. 6 op. 68 Pastorale
(due versioni); Sinfonia
n. 5 op. 67 (due versioni);
Sinfonia n. 3 op. 55 Eroica (due versioni) A.
Bruckner: Sinfonia n. 8
(seconda versione del
1890) F. Schubert: Sinfonia n. 8 D.759 Incompiuta; Sinfonia n. 9 D.944 La
Grande J. Brahms: Sinfonia n. 4 op. 98; Sinfonia n. 3 op.
90 (due versioni); Variazioni su un tema di Haydn op. 56a
R. Wagner: Preludio e Morte di Isotta
Dopo lo strepitoso successo ottenuto dal cofanetto di 12 CD
dedicato a Wilhelm Furtwängler, a grande richiesta la Audite ne pubblica una vasta scelta in un box da 14 LP da 180
grammi che farà la felicità di tutti gli audiofili amanti del
grande repertorio sinfonico. La maggior parte dei concerti
che videro protagonista Furtwängler alla testa dei Berliner
Philharmoniker tra il 1947 e il 1954 vennero registrati dalla
RIAS di Berlino. Il fatto di poter contare per la prima volta
sui master originali custoditi nell’archivio della RIAS ha
consentito alla Audite di ottenere una qualità sonora finora
inimmaginabile. Oltre al puro piacere dell’ascolto, queste
registrazioni sono documenti di notevole importanza storica, in quanto si riferiscono a molte delle ultime interpretazioni del direttore tedesco, caratterizzate da una straordinaria intensità emotiva. Il programma comprende le opere
più famose del repertorio ottocentesco, in alcuni casi - la
Terza, la Quinta e la Sesta Sinfonia di Beethoven e la Terza
di Brahms - presentate in due versioni diverse, che dimostrano come Furtwängler sapeva accentuare diversi aspetti
di un’opera, pur mantenendo ben salda la stessa concezione
stilistica.
EDITION OTTO KLEMPERER
H.E. Riebensahm, pianoforte; E. Trötschel, soprano
Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Otto Klemperer
AUD21408 (5 CD prezzo speciale)
L. van Beethoven: Sinfonia n. 2 op. 36; Sinfonia n. 6 op.
68 Pastorale; Ouverture Egmont op. 84; Sinfonia n. 3 op.
55 Eroica; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37
W.A. Mozart: Serenata n. 6 K.239 Serenata Notturna; Ouverture al Don Giovanni K.527; Sinfonia n. 25 K.183; Sinfonia n. 29 K.201 (K.186a); Sinfonia n. 38 K.504 Praga G.
Mahler: Sinfonia n. 4 P. Hindemith: Nobilissima Visione,
suite per orchestra dal balletto
Dopo il 1945 Otto Klemperer diresse a Berlino in
maniera piuttosto saltuaria. Le registrazioni live e
in studio realizzate tra il
1950 e il 1958 presentate
in questo nuovo cofanetto
della Audite che vedono il
grande direttore tedesco
alla testa dell’Orchestra
Sinfonica della RIAS di
Berlino costituiscono documenti di grande importanza per
delineare la storia della ricostruzione del panorama culturale tedesco. Queste registrazioni consentono anche di comprendere meglio l’approccio interpretativo dell’estrema
maturità di Klemperer, gettando luce sulle sue scelte di repertorio e sui suoi ideali artistici. Negli anni del secondo
dopoguerra il direttore tedesco esplorò un gran numero di
opere composte tra il XVIII e il XX secolo adottando un
suono tridimensionale, ritmi estremamente concisi, forme
dai contorni netti e una caratterizzazione quanto mai precisa. Basandosi su questi principi, Klemperer reinventò le
opere più famose di Mozart e di Beethoven e proponendo le
sinfonie di Mahler e gli innovativi lavori di Hindemith riportò nelle sale da concerto tedesche musica che per oltre
un ventennio era stata messa al bando dai nazisti. Con questo cofanetto di cinque CD la Audite documenta la proficua
collaborazione che unì per diversi anni Klemperer all’Orchestra Sinfonica della RIAS di Berlino e, grazie alla possibilità di utilizzare i master originali conservati negli archivi
della RIAS, con una qualità sonora di straordinario realismo.
C. FERRAS INTERPRETA BEETHOVEN E BERG
Christian Ferras, violino; Berliner Philharmoniker
Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Karl Böhm
Massimo Freccia
AUD95590 (CD medio prezzo)
L. van Beethoven: Concerto per violino e pianoforte op.
61 A. Berg: Concerto per violino e orchestra In memoria
di un angelo
Dopo aver esordito a Parigi nel 1946 eseguendo la Symphonie espagnole di Lalo e il Concerto per violino e orchestra
di Beethoven, Ferras si gettò a capofitto in una intensa carriera concertistica, che lo vide esibirsi in tutte le sale più
importanti del mondo. Il vertice della carriera di Ferras
giunse nel corso degli anni Sessanta, quanto strinse un pro-
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ficuo sodalizio con i Berliner Philharmoniker e Herbert von
Karajan. In realtà, Ferras aveva già suonato con i Berliner
nel 1951, quando aveva eseguito sotto la direzione di Karl
Böhm il Concerto per violino e orchestra di Beethoven al
Titania Palast.
In quell’occasione venne
effettuata una registrazione alla Jesus-ChristusKirche di Berlino, che ci
viene presentata dalla Audite in questo disco. Non
si può che rimanere affascinati ascoltando la bellezza e l’assoluta serenità
dell’interpretazione del
capolavoro del genio di
Bonn da parte del diciottenne Ferras. Il programma è completato da una registrazione live del 1964 che vede Ferras
accompagnato dal direttore italo-americano Massimo Freccia. Si tratta di un documento della massima importanza,
perché ci offre una impressionante lettura del Concerto per
violino e orchestra di Alban Berg, un’opera di grande impatto che il violinista francese considerava prima di tutto
romantica e che eseguì più volte in maniera estremamente
espressiva.
AA.VV.
QUINTETTI PER CLARINETTO E ARCHI
Ludmila Peterková, clarinetto e corno di bassetto
Bennewitz Quartet
SU4061 (CD alto prezzo)
A. Rejcha: Quintetto per
clarinetto e archi op. 89
W.A. Mozart: Quintetto
per clarinetto e archi
K.581 O. Kukal: Clarinettino op. 11. Concertino
per clarinetto e archi
Sebbene siano state composte nell’arco di oltre
due secoli, le tre opere
proposte in questo disco
hanno molto in comune, a partire dal fatto che i loro autori
avevano un debole per il clarinetto, come si può facilmente
notare dalla meravigliosa invenzione melodica che traspare
da questi lavori. Inoltre tutti e tre i compositori si fecero
ispirare da un clarinettista di grandissimo talento. Mozart
scrisse infatti il Quintetto K.581 per il celebre virtuoso An-
ton Stadler, mentre Ondřej Kukal ha dedicato il suo delizioso Concertino a Ludmila Peterková, una stella di prima
grandezza nel firmamento musicale, che lo eseguì per la
prima volta vent’anni fa. A differenza della maggior parte
delle altre registrazioni disponibili, la Peterková ha deciso
di presentare il quintetto di Mozart nella versione originale
per corno di bassetto, uno strumento dal registro più grave
e dalle sonorità molto affascinanti. Dopo aver ascoltato le
prime note del quintetto di Rejcha ci si rende subito conto
che questo lavoro non costituisce un semplice riempitivo,
ma un’opera che con la sua sbrigliata vitalità riesce a tenere
testa al più famoso quintetto mozartiano. In questo disco la
Peterková è affiancata dal Bennewitz Quartet, una delle formazioni che portano avanti la gloriosa tradizione quartettistica ceca, come testimoniato dalle sue numerose affermazioni nei concorsi più importanti del mondo e nell’unanime
entusiasmo con cui il pubblico e la critica hanno salutato i
suoi concerti nelle principali sale da concerto europee, degli
Stati Uniti e del Giappone.
AA.VV.
MERRY CHRISTMAS
Bambini di Praga
SU4067 (medio prezzo)
Il 28 giugno del 2011 ha
avuto termine un importante capitolo della storia
della musica ceca con la
fine di una leggenda, in
quanto dopo 38 anni di
gloriosa attività il coro
dei Bambini di Praga ha
dato il suo ultimo concerto e detto addio al suo affezionato pubblico. Per
gli appassionati di musica il nome dei Bambini di Praga
evocherà sempre l’immagine di una formazione di altissimo
livello, capace di tenere alto il nome della scuola corale
ceca in ogni parte del mondo. Il programma di questo incantevole disco propone una scelta delle più belle carole natalizie non solo della Boemia e della Moravia, ma anche di
altre nazioni europee e americane, un repertorio che ha contribuito in maniera determinante a cementare la fama del
coro praghese e ha portato la delicata poesia della nascita
del Salvatore anche oltre i confini del mondo cristiano.
Questa antologia di carole molto semplici ma arrangiate
con grande sensibilità ed eseguite da voci di cristallina purezza è destinata a rimanere uno dei vertici più alti della
storia dei Bambini di Praga.
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25 anni di stile italiano
nella musica classica
25 anni in 25 titoli a prezzo speciale
Baldassarre Galuppi - Francesco Geminiani - Tommaso Giordani - Niccolò Jommelli - Benedetto Marcello - Claudio Merulo
Padre Martini - Adriano Banchieri - Luigi Boccherini - Pier Francesco Cavalli - Niccolò Paganini - Giovan Battista Pergolesi
Alessandro Rolla - Sulpitia Cesis - Francesco Durante - Andrea Gabrieli - Gioachino Rossini - Gregorio Strozzi
Giuseppe Tartini - Giovanni Battista Viotti - Antonio Vivaldi - Domenico Zipoli
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AA.VV.
IN TURBATO MARE IRATO - ARIE DI BRAVURA DEL SECONDO BAROCCO
F. Divito, sopranista
Orchestra da Camera «Benedetto Marcello»
F. Emilio Scogna, direttore
TC670002 (CD alto prezzo)
Vivaldi: In turbato mare
irato RV.627 E.R. Duni:
Misero pargoletto (Demofoonte); Prudente mi chiedi (Demofoonte) G.F.
Händel: Ombra mai fu
(Serse); Lascia ch’io
pianga (Rinaldo) G. Giacomelli: Sposa non mi conosci (Merope)
Nel corso del XVIII secolo il panorama musicale europeo venne sconvolto dal fenomeno dei castrati, cantanti dal timbro femminile ma con una
capacità toracica maschile, che consentiva loro di tenere le
note per una durata lunghissima, un fatto che - insieme alla
curiosità un po’ morbosa per un essere a metà tra uomo e
donna - seppe portare all’entusiasmo i pubblici dei principali
teatri d’opera. Questi protagonisti della storia della musica
settecentesca dimenticati da tempo vennero riproposti al
grande pubblico nel 1994 dal film Farinelli, una pellicola di
grande successo che spinse molti sopranisti e controtenori
ad allargare i propri orizzonti dalle arie più famose di Händel alle opere di compositori ormai caduti nell’oblio come
Riccardo Broschi, Egidio Romualdo Duni e Geminiano Giacomelli. Questo disco presenta una bellissima silloge di arie
operistiche, abbinando efficacemente le celeberrime Ombra
mai fu e Lascia ch’io pianga di Händel a due arie del Demofoonte di Duni e a Sposa non mi conosci della Merope di
Giacomelli, resa famosa qualche anno fa da Cecilia Bartoli.
Il programma è completato da una bella pagina sacra, In turbato mare irato, un mottetto di Vivaldi dai toni spiccatamente
virtuosistici. Protagonista di questo disco è Francesco Divito,
sopranista dalla voce morbida e molto estesa, per l’occasione
accompagnato dall’Orchestra da Camera «Benedetto Marcello», diretta con piglio e molto buon gusto da un ispirato
Flavio Emilio Scogna.
FRANZ LISZT
ITALIA, SOGNO D’AMORE… - I SONETTI DEL PETRARCA E NON SOLO
C. Onorati, mezzosoprano; G. De Luca, pianoforte
TC811201 (CD alto prezzo)
F. Liszt: Tre Sonetti del Petrarca (prima versione
1838-39; Pace non trovo;
Benedetto sia ’l giorno; I’
vidi ’n terra angelici costumi); O Lieb; Mignons Lied;
Angiolin dal biondo crin (seconda versione); La Perla;
Die Macht der Musik; Tre
Sonetti del Petrarca (seconda versione 1865; Benedetto
sia ’l giorno; Pace non trovo; I’ vidi ’n terra angelici costumi)
Franz Liszt mantenne per tutta la vita un fortissimo legame
con l’Italia. Nell’opera del grande compositore ungherese il
fascino del Belpaese che in precedenza aveva stregato il vate
della letteratura romantica tedesca Goethe (che nel Wilhelm
Meister lo definì poeticamente «il paese dove fioriscono i
limoni») non trova rispondenza solo nel secondo libro degli
Années de pèlerinage, ma anche in una serie di opere vocali
dai toni molto evocativi, nei quali la bellezza e la solarità del
paesaggio vanno di pari passo con le opere dei maggiori artisti
del nostro paese. Il programma di questo disco presenta le due
versioni dei Tre Sonetti del Petrarca, scritte a quasi tre decenni
di distanza, e una serie di brani che ci offrono la possibilità
di apprezzare l’arte raffinata di un Liszt molto diverso dallo
straordinario virtuoso della Sonata in si minore e degli Studi
trascendentali. Questi lavori ci vengono presentati dal mezzosoprano Chiarastella Onorati, cantante dotata di una profonda
sensibilità che le consente di esprimere anche le più piccole
nuances della scrittura lisztiana, accompagnata con eleganza e
grande brillantezza da un eccellente Giulio De Luca.
ANTONIO VIVALDI
CONCERTI OP. 8 IL CIMENTO DELL’ARMONIA E DELL’INVENTIONE
I Musici, Felix Ayo, violino
URNWS134 (2 CD al prezzo di un 1)
La storia discografica di
Antonio Vivaldi ebbe inizio alla fine degli anni Cinquanta,
essenzialmente
con questa edizione firmata dai Musici e incisa nel
1959. Fu un successo mondiale che durò almeno un
decennio e che riuscì a
mantenere un posto in classifica degno di un disco di
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musica leggera. Da allora Le Quattro Stagioni, i primi quattro
Concerti dell’op. 8, furono registrate centinaia di volte, attraversando tutti gli stadi interpretativi dettati dalle nuove frontiere della musicologia, compresi gli strumenti originali e le edizioni critiche. Nel 1961, sull’onda del successo planetario
ottenuto da questa edizione, I Musici registrarono gli altri otto
concerti dell’op. 8, tra i quali spiccano i famosi La tempesta di
mare e Il piacere. Di questa leggendaria produzione, da tempo
introvabile, la Urania pubblica oggi una nuova edizione completa, aggiornata dal punto di vista della qualità sonora, ma che
rispetta alla perfezione il sound originale della Philips. Siamo
infatti convinti che nonostante i 50 anni trascorsi e le conquiste
della musicologia, questa registrazione dei Musici con Felix
Ayo come violino solista rappresenti non solo un caposaldo
della storia del disco, ma anche un evergreen del puro piacere
di ascoltare musica.
SIR JOHN BARBIROLLI DIRIGE DVORÁK
Hallé Orchestra, Sir John Barbirolli
URNWS135 (2 CD al prezzo di un 1)
A. Dvorák: Sinfonia n. 7 op.
70; Sinfonia n. 8 op. 88; Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo
Mondo; Scherzo capriccioso
op. 66; Tre Leggende op. 59
Aldilà dei grandi direttori
della Repubblica Ceca, Sir
John Barbirolli è stato il
primo direttore occidentale a registrare la parte più
importante del repertorio
sinfonico di Antonín Dvorák. Queste formidabili versioni stereofoniche delle ultime tre sinfonie, proposte in questo cofanetto doppio insieme a una scelta di Leggende e allo Scherzo
capriccioso, mostrano quanto la sensibilità del grande direttore inglese di origine italiana fosse idonea a esprimere la più
intima poesia di Dvorák. Si tratta infatti di versioni potenti,
appoggiate a un senso del dramma e dello scontro materiale
che, negli anni a seguire, solo raramente hanno trovato riscontro. Assolutamente irreperibili da quasi un ventennio, queste
magnifiche interpretazioni sono oggi, grazie alla Urania Widescreen, nuovamente disponibili per il mercato dei collezionisti
e degli appassionati.
WILLIAM STEINBERG IN CONCERTO
Pittsburgh Symphony Orchestra, Philharmonia Orchestra
William Steinberg
URNWS136 (2 CD al prezzo di un 1)
Gustav Mahler (1860-1911): Sinfonia n. 1 in re maggiore Il titano
Edward Elgar (1857-1934): Enigma Variations Richard Strauss
(1864-1949): Suite da Der Rosenkavalier; Don Juan; Till Eulenspiegel Sergei Prokofiev (1891-1953): Sinfonia n. 1 in re maggiore
op. 25 Classica
Con Victor De Sabata e
Fritz Reiner, William
Steinberg è stato senza
dubbio il più insigne tra i
direttori della Pittsburgh
Symphony
Orchestra.
Questa splendido cofanetto doppio contiene diversi brani di difficilissima reperibilità, registrati
da Steinberg con questa
orchestra e pubblicati a suo tempo dall’etichetta americana
Capitol. Il programma comprende anche alcune gemme
come la Prima Sinfonia di Mahler e le Enigma Variations di
Elgar; ma anche i brani di Wolf, Strauss e Prokofiev non
sono meno importanti. Si tratta di versioni in origine sia
mono che stereo, ma in ambedue i casi lo splendore sonoro
è garantito.
CINA
MUSICA CLASSICA E POPOLARE
Chuantong Orchestra
PSSA141224 (CD basso prezzo)
Xiao Ching Ching; Nan
Ping Wan Zhong; Hong
Hu Chui; Tang Shan;
Ching Ren De Yen Lei; Si
Feng; Lu Bing Hua;
Zheng Yi Rou Ching Yong
Zai; Feng Huang Yu Fei;
Ku Ching Hua; Yueng
Yang Jin; Ni Er Chun; Na
Ge Bu Duo Qing; Xiao
Shi Hou
La storia della musica cinese affonda le sue radici nei tempi
più remoti, come dimostra il fatto che i suoi primi documenti risalgono all’epoca in cui visse Confucio (551-479
a.C.). Questa lunghissima tradizione trova conferma nel
fatto che in Cina si sviluppò il sistema musicale più antico
del mondo. La notazione musicale utilizzata oggi in Cina è
molto diversa da quella occidentale, non comprendendo la
divisione in battute ed esprimendo i suoni non con le note,
ma per mezzo di numeri e di figure. I diversi stili musicali
cinesi possono essere raggruppati in base alle diverse dinastie imperiali che si succedettero alla guida del paese. Oggi
in Cina sono presenti parecchie orchestre e formazioni di
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minori dimensioni che propongono sia le opere classiche
sia il repertorio più tradizionale. Originaria della città di
Kunming, nello Yunnan, la Chuantong Orchestra è composta da musicisti di alto livello che suonano strumenti come
lo gu-zheng, il dizi, lo yang qin e l’erhu e che in alcuni brani
accompagnano una voce femminile.
Già disponibili:
CINA
L’OPERA DI PECHINO
CINA
all’estero, con i suoi musicisti e i suoi balletti che consentono di
rendersi conto di quanto sia ricco e vario il patrimonio culturale
del grande paese sudamericano, che lo ha scelto come ambasciatore artistico alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Con questo splendido disco
intitolato Himno al Sol i
musicisti di Peru Andino ci
conducono alla scoperta degli stili musicali e dei ritmi
coinvolgenti delle tre regioni in cui è diviso il Perú, la
Cordigliera delle Ande
(Sierra), la costa del Pacifico, dove coesistono elementi africani ed europei, e
l’Amazzonia (Selva).
RÊVERIE
Complessi strumental
Artisti vari
e vocali dell’Opera di Pechino PSSA141142 (CD basso prezzo)
PSSA141122 (CD basso prezzo)
Già disponibili:
PERÚ
LES FLÛTES DU SOLEIL
Sayri Tupac
PSSA141181 (CD basso prezzo)
ANDE
FLAUTI ANDINI
CINA
CINA
IL SOLE E LA LUNA
IL MEDIO IMPERO
Artisti vari
Pan Jin, Zhou Shan
PSSA141094 (CD basso prezzo) PSSA141158 (CD basso prezzo)
Ensemble Pachamama
PSSA141128 (CD basso prezzo)
ANDE
MUSICA PER FLAUTO
Artisti vari
PSSA141008 (CD basso prezzo)
PHILIPPE ROGIER
CINA
CETRA E GUZHENG
CINA
IL FLAUTO E L’ARPA
Michelle Ng
Shan Di
PSSA141176 (CD basso prezzo) PSSA141185 (CD basso prezzo)
PERÚ
HIMNO AL SOL
Peru Andino
PSSA141223 (CD basso prezzo)
Himno al Sol; Anaway; Quenas; Carnaval de Ichuna; Recuerdos de Calahuayo; Alegria en la selva; Vaso de cristal; Tondero Piurano; Selecciоn de Pandillas; Dulce ausencia; Chonguinada; Tierra de Huayacan; Auroritaschay
Da oltre un quarto di secolo l’ensemble Peru Andino tiene alta
la bandiera della musica tradizionale peruviana sia in Francia sia
OPERE SACRE
Magnificat, His Majestys Sagbutts and Cornetts, P. Cave
LINNCKD387 (SACD alto prezzo)
J. Clemens Non Papa: Inclita stirps Jesse P. Rogier: Missa Inclita stirps
Jesse; Missa Philippus Secundus Rex Hispaniae; Da
pacem, Domine a sei A. de
Cabezón: Canción Francesca glosada; Ave maris
stella
Questo disco, il secondo
pubblicato dalla Linn per
celebrare il 450° anniversario della nascita di Philippe Rogier,
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presenta in prima registrazione mondiale una suggestiva antologia di opere del grande compositore franco-fiammingo, tra
le quali spicca la grandiosa Missa Philippus Rex Hispaniae.
Le sontuose linee architettoniche e la ricchissima tavolozza
timbrica di queste opere vengono esaltate al massimo grado
sia dai cantanti sia dai musicisti, tra i quali si mettono in particolare evidenza i componenti di His Majestys Sagbutts and
Cornetts. Diretto da Philip Cave, Magnificat è oggi considerato tra le migliori formazioni vocali del mondo specializzate
nel repertorio polifonico. Per la Linn l’ensemble Magnificat ha
messo in cantiere un gran numero di progetti discografici molto ambiziosi dedicati al secolo d’oro della storia della musica,
comprendenti opere di Gesualdo, Guerrero, Josquin, Rebelo,
Victoria, Allegri, Tallis, Rogier e Palestrina.
Philippe Rogier su LINN:
OPERE POLICORALI
Magnificat, Philip Cave
LINNCKD348 (SACD alto prezzo)
MISSA EGO SUM QUI SUM
Magnificat, Philip Cave
LINNCKD109 (SACD alto prezzo)
JOHANNES BRAHMS
SINFONIA N. 1
Berliner Philharmoniker, Karl Böhm, direttore
FRANZ SCHUBERT
SINFONIA N. 9 LA GRANDE
Münchner Philharmoniker, Rudolf Kempe
ESS90054 (SACD alto prezzo)
Ultima sinfonia portata a
termine da Franz Schubert,
la Nona (meglio conosciuta
come La Grande, per distinguerla dalla Sesta) incarna come la più celebre
Incompiuta lo spirito romantico di Schubert e spianò la strada alle successive
sinfonie di Mendelssohn e
di Schumann, caratterizzate da una forma ancora legata al Classicismo viennese di Haydn e di Mozart e da contenuti ormai
proiettati verso il futuro. La Esoteric ci presenta questa splendida
opera della versione di Rudolf Kempe, direttore tedesco specializzato nel repertorio romantico, che riesce a cogliere ogni minima nuance di questa vasta partitura, un fatto che si può apprezzare nel modo migliore in questa accuratissima
rimasterizzazione.
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
MESSIAH
Y. Kenny, P. Esswood, M. Hill, M. Linden
Stockholm Bach Choir
Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, A. Öhrwall
ESS90053 (SACD alto prezzo)
FIMUHD029 (2 CD alto prezzo)
Sebbene oggi sia considerato da molti appassionati
dalla memoria corta uno
dei tanti custodi della gloriosa tradizione direttoriale tedesca e una sorta di
Kapellmeister privo di
particolare talento, Karl
Böhm fu uno dei più grandi interpreti del repertorio
tardo romantico e in particolare delle opere di Richard
Strauss, di cui fu sincero amico. Questo splendido disco della
Esoteric ce ne ricorda l’arte raffinata con la Prima Sinfonia di
Johannes Brahms, un’opera caratterizzata da un organico
quanto mai ricco e opulento, le cui sontuose sonorità ci vengono mirabilmente restituite da questa accurata rimasterizzazione. Un disco di grande fascino, che vi farà riscoprire la
grandezza di un direttore che merita di essere rivalutato ai
massimi livelli.
Sebbene il mercato discografico continui a proporre
anno dopo anno incisioni
destinate - almeno secondo
le intenzioni - a diventare
punti di riferimento del repertorio, in realtà non sono
molti i dischi che riescono a
reggere all’esame degli
anni, un fatto che si nota
soprattutto nel caso delle
opere più famose. Questo nuovo cofanetto della FIM si colloca
in questa ristrettissima cerchia, riproponendo lo straordinario
Messiah di Händel nell’interpretazione tesa e vigorosa di Anders
Öhrwall. Il cast dei cantanti comprende alcuni dei solisti migliori di quegli anni, tra i quali spiccano Yvonne Kenny, soprano dal
timbro luminosissimo, e Paul Esswood, controtenore dalla voce
morbida e quanto mai espressiva. A tutto questo bisogna poi ag-
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giungere la proverbiale qualità sonora della FIM, che in alcuni
brani (come il celeberrimo Hallelujah) tocca vertici di incredibile realismo.
ELLA FITZGERALD E LOUIS ARMSTRONG
ELLA & LOUIS
Louis Armstrong, tromba e voce; Ella Fitzgerald, voce
FIMUHD045 (CD alto prezzo)
ravigliosa freschezza melodica, dalle quali traspaiono evidenti le
stimmate del genio. Le FIM ci offre oggi la possibilità di ascoltare con una straordinaria qualità sonora una delle versioni più
autorevoli mai registrate di questi capolavori, quella realizzata
negli anni Settanta per la Philips da una formazione capitanata
da Salvatore Accardo e da Bruno Canino. Una chicca assolutamente irrinunciabile!
AA.VV.
SUPER TRIANGO!
Can’t We Be Friends; Isn’t This
a Lovely Day; Moonlight in
Vermont; They Can’t Take That
Away From Me; Under a Blanket Of Blue; A Foggy Day;
Stars Fell on Alabama; Cheek
To Cheek; The Nearness of
You; April in Paris
Il fatto che la più importante etichetta di jazz americana abbia intitolato uno dei suoi album semplicemente Ella
and Louis dimostra che stiamo parlando di qualcosa di molto
speciale... Sicuramente di questi due grandissimi artisti è già
stato detto più che abbastanza: Satchmo e la grande dame del
jazz non hanno certamente bisogno di presentazioni. Negli anni
Cinquanta il solo menzionare i loro nomi era abbastanza per far
brillare gli occhi dei fans del jazz. Un’occhiata veloce alla lista dei brani in programma darà all’ascoltatore un’idea di cosa
aspettarsi da questo splendido album, che vede riuniti alcuni tra
i più grandi jazzisti di tutti i tempi. Ogni altro commento è del
tutto superfluo.
GIOACHINO ROSSINI
CINQUE SONATE PER ARCHI
S. Accardo, S. Gazeau, A. Meunier, . Petracchi, B. Canino
FIMUHD049 (CD alto prezzo)
G Rossini: Sonata I in sol maggiore; Sonata III in do maggiore; Sonata IV in si bemolle
maggiore; Sonata V in mi bemolle maggiore; Sonata VI in
re maggiore
Estate del 1804. Un ragazzo
di dodici anni va a trascorrere le vacanze presso la
tenuta del Conventello di
Ravenna, nella casa di una ricca famiglia del luogo. Venuto a
sapere che si interessava di musica, uno dei figli più grandi contrabbassista autodidatta - chiese al ragazzo di scrivergli qualcosa per il divertimento suo e dei suoi cugini, che si dilettavano
a suonare il violino e il violoncello. Fu così che nacquero le sei
Sonate a quattro di Gioachino Rossini, opere pervase da una me-
P. Breiner, piano; B. Lenko, fisarmonica; S. Paluch, violino; T. Guo, cello
FIMUHD082 (CD alto prezzo)
A Media Luz; El Choclo; By
the Bank of River Su; Adios
Muchachos; La Cumparsita;
Old Dream Lingers On; Caminito; Volver; When Will
You Come Again?; Melancolico; Orlando Gobbi; Maria;
Adios Nonino; Lo Que Vendra; Calle Cabildo
Peter Breiner, Stano Paluch
e Boris Lenko coniugano in questo splendido disco il fascinoso
genere del tango con un trio composto da una fisarmonica, un
violino e un pianoforte. Nei 15 brani in programma - alcuni dei
quali famosissimi (chi non conosce “A Media Luz”, “Caminito”
o “Adios Nonino”?) - possiamo riconoscere fantasiose improvvisazioni jazz, un assaggio di valzer delle gloriosa tradizione
dell’Europa centrale e un’interpretazione basata da un lato sul
rigoroso rispetto delle fonti e dall’altro da una grandissima creatività, nella quale la distanza stilistica consente agli interpreti
di reinventare completamente questo repertorio, arricchendo
ulteriormente l’inimitabile scrittura dei fratelli De Caro, Villoldo, Gobbi e Piazzolla. Un disco dal fascino sorprendente, che ci
viene proposto dalla FIM con una qualità sonora di incredibile
realismo.
AA.VV.
THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.
1
FIMUHD066 (CD alto prezzo)
G. Bizet: Habanera dalla
Carmen (Northwest Sinfonietta, Harold Faberman,
direttore) Autumn Yearning
Fantasia (Wei Li, guzheng);
I’m A Fool To Want You
(Tsuyoshi Yamamoto Piano
Trio); A Song For You (Jacintha, voce; Jeremy Monteiro, pianoforte); Ida Y
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Vuets (Gino D’Auri, chitarra flamenco); Alone In My Chamber
(Dave Parker, armonica; Jeremy Monteiro & His Orchestra);
Amazing Grace (Gary Karr, contrabbasso) G.F. Händel: Hallelujah (Swedish Radio Symphony Orchestra, The Stockholm
Bach Choir, Anders Öhrwall, direttore); Born Free (Jeremy
Monteiro Trio); Autumn Moon In A Placid Lake (Wen Cheng
Lei, Wei Li); JK’s Drum Improvisation (Jim Keltner) C. Debussy: Clair de Lune (Isabelle Perrin, arpa); Over the Rainbow
(Steve Siu)
AA.VV.
THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.
Artisti vari
2
FIMUHD067 (CD alto prezzo)
L. Bernstein: I magnifici
sette (London Festival Orchestra, Stanley Black, direttore); Shenandoah (arrangiamento di Randy
Peterson) W.A. Mozart:
Divertimento K.136 (Academy of St. Martin-in-thefields, Neville Marriner, direttore) Feelings (Salena
Jones); Moonglow (Ray Brown); Ducks’ Quarrel; A Wave Of
My Sleeve (Jeremy Monteiro and His Orchestra); Take Five
(Domners, Hallberg, Erstrand, Riedel, Johansen); Limelight /
Gone With The Wind (Linda Rosenthal); Aqua Marine; Autumn
In Seattle (Yamamoto Trio); Kyrie (Misa Criolla); Waltzing
Clouds (Wei Li, guzheng)
AA.VV.
THE PRODUCER’S CHOICE! VOL.
Artisti vari
3
FIMUHD073 (CD alto prezzo)
A. Copland: Fanfare for
the common man (Minnesota Orchestra, Eugene
Goossens, direttore); Peace
in the Heart (Chic Street
Man) F. Liszt: La Campanella (Minoru Nojima)
Maqam: Prelude and Dance (Orchid Ensemble); Star
Dust (Yamamoto Trio) I.
Albéniz: Asturias da Suite Española (New Philharmonia Orchestra, Rafael Frühbeck De Burgos, direttore); Caesar (James
Newton Howard, David Paich, Steve, Jeff & Joe Porcaro); Sway
(Michael Gold); The Moon Represents My Heart (Singapore
String Ensemble, Jeremy Monteiro, direttore); Il Est Ne Le Divin
Enfant (Kurt Bestor & His Orchestra); Bamboo Neptune; A
Lion That Has Just Woken; Red River Valley Bonus Track: Lost
World Theme
I titoli elencati sopra sono la versione in UHD (Ultra High Definition 32 Bit Mastering) dei tre volumi FIM Super Sounds Vol.
1,Vol. 2 e Vol.3 che sono ormai fuori catalogo da quasi un’anno. Il ‘Ultra High Definition 32-Bit Mastering’ è un esclusivo
e sofisticatissimo sistema di masterizzazione sviluppato congiuntamente da due compagnie: la ‘Five Four Productions’ e la
‘First Impression Music’. Con questo sistema allo stato dell’arte
l’aspirazione della FIM è di ottenere una musicalità e sonorità
mai raggiunte prima e riprodurre il più possibile il suono del
nastro master originale. Questo nuovo formato impiega quello
che al momento è la più alta risoluzione nel campo dell’audio
professionale, cioè 32 bit. Questa risoluzione permette di massimizzare in maniera indistorta le dinamiche della musica, e di
ottenere un rumore di fondo quasi inudibile, permettendo anche
alle più piccole informazioni musicale di essere apprezzate molto più chiaramente.
MODEST MUSSORGSKY - IGOR STRAVINSKY
OPERE ORCHESTRALI
Philadelphia Orchestra, Riccardo Muti
HIQLP013 (LP da 180 grammi)
M. Mussorgsky: Quadri di
un’esposizione I. Stravinsky: Suite da L’uccello di
fuoco
Dal 1980 al 1992 Riccardo
Muti ricoprì la carica di
direttore della Philadelphia
Orchestra, formazione di
alto livello che condusse in
diverse trionfali tournée in
ogni parte del mondo e con
la quale realizzò una serie di dischi che fecero incetta di premi,
tra cui la prima integrale delle sinfonie di Beethoven pubblicata
su CD. Per questa registrazione di due dei brani più amati del
repertorio orchestrale russo i vertici della EMI decisero di utilizzare la Old Metropolitan Opera Hall di Philadelphia, la cui
eccezionale acustica, come fece notare il critico di Gramophone
che recensì nel 1979 questo disco, «consente a questa grande
orchestra di esprimere il proprio suono d’insieme nel modo migliore possibile». Realizzato dal producer Christopher Bishop e
dall’ingegnere del suono Michael Gray, questo disco va ad arricchire il catalogo della HI·Q Records Supercuts, un’etichetta che
merita di essere tenuta nella massima considerazione sia per le
sue scelte repertoriali sia per la sua straordinaria qualità sonora.
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JOAQUÍN RODRIGO
CONCIERTO DE ARANJUEZ. FANTASÍA PARA UN GENTILHOMBRE
Angel Romero, chitarra
London Symphony Orchestra, André Previn
cui tutti noi crediamo ciecamente. La voce di Cash canta sia per i
santi sia per i peccatori ed è come un balsamo per l’anima. Possa
tu cantare a lungo, Johnny. Sempre forte».
HIQLP012 (LP da 180 grammi)
Dopo essersi messi in luce
nei Los Romeros (un quartetto di chitarre composto
dal padre e da tre figli), Angel e suo fratello Pepe si
costruirono una brillante
carriera solistica e registrarono entrambi il celebre
Concierto de Aranjuez di
Rodrigo. In particolare, Angel prese parte all’incisione
di una delle gemme più preziose - sia sotto l’aspetto artistico sia
sotto quello sonoro - degli anni d’oro trascorsi da André Previn
alla testa della London Symphony Orchestra. Questo disco è
stato registrato tra il 28 e il 30 marzo del 1977 presso lo Studio
n. 1 di Abbey Road dal leggendario producer Suvi Raj Grubb e
dall’ingegnere del suono Michael Gray e oggi ci viene riproposto dalla HI·Q Records Supercuts con una spettacolare qualità
sonora che vi farà tornare magicamente a una tiepida serata di
primavera di quasi 35 anni fa.
THE BAND
STAGE FRIGHT
MFSL1-347 (LP da 180 grammi)
THE FABULOUS JOHNNY CASH
Con il suo radicale scarto
stilistico e tematico rispetto ai primi due album di
The Band, Stage Fright
costituisce una coinvolgente istantanea dell’evoluzione di un gruppo di
grande successo con tanta
voglia di cambiamenti al
suo interno. Registrato nel
1970 nella Woodstock
Playhouse, questo album propose ai fan di The Band forti
emozioni, confessioni dai toni cupi e un’interpretazione quanto mai intensa. Pur essendo in gran parte privo di quell’architettura vocale tutti-per-uno che divenne uno dei tratti caratteristici del quintetto americano, Stage Fright è senza dubbio
uno degli album di maggiore interesse mai realizzati da The
Band.
IMP6008 (LP da 180 grammi)
Già disponibili:
IMPEX RECORDS
JOHNNY CASH
Run Softly, Blue River;
Frankie’s Man, Johnny; That’s
All Over; The Troubadour;
One More Ride; That’s Enough; I Still Miss Someone; Don’t
Take Your Guns to Town; I’d
Rather Die Young; Pickin’
Time; Shepherd of My Heart;
Suppertime
Terzo album del celebre
cantante country Johnny
Cash, The Fabulous Johnny Cash venne pubblicato nel 1959
dalla Columbia poco dopo la rescissione del contratto con la Sun
Records. Questo disco può essere descritto alla perfezione con
le parole di Tom Waits, che dichiarò: «Quando la radio trasmette
una canzone di Johnny Cash, potete star certi che nessuno si
sognerà di cambiare stazione. La sua voce è veramente straordinaria, possiede un’anima in grado di varcare tutti i confini e in
MUSIC FROM THE BIG PINK
CAHOOTS
MUDSACD2044
(Edizione numerata Limitata)
MUDSACD2045
ROCK OF AGES
NORTHERN LIGHTS, SOUTHERN CROSS
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TONY BENNETT
I WANNA BE AROUND
MFSL1-359 (LP da 180 grammi)
The Good Life; If I Love
Again; I Wanna Be Around...;
I’ve Got Your Number; Until I
Met You; Let’s Face The Music And Dance; Once Upon A
Summertime; If You Were
Mine; I Will Live My Life For
You; Someone To Love; It Was
Me; Quiet Nights Of Quiet
Stars
Registrato durante gli
anni più esaltanti della carriera di Tony Bennett, I Wanna Be
Around portò avanti la parabola ascendente del celebre crooner con una meravigliosa serie di ballate piene di sentimento,
ingentilite da una vivace vena pop e da qualche spunto di
garbata bossa nova, il tutto con l’equilibrio e l’eleganza propri di una leggenda della musica. Pubblicato dopo I Left My
Heart in San Francisco, questo disco del 1963 si dimostra
degno del predecessore sotto tutti gli aspetti. Rimasterizzato
a velocità dimezzata a partire dai master originali, questo LP
da 180 grammi della OMR ci offre la possibilità di ascoltare
un Bennett con una qualità sonora da urlo. Incredibilmente,
questo disco di assoluto riferimento è rimasto dimenticato
per anni in polverosi archivi, in attesa di una rimasterizzazione che solo un ingegnere del suono di primo piano poteva
regalargli. Grazie alla OMR, oggi è finalmente caduto il velo
che mortificava l’orchestrazione, che smorzava la brillantezza del registro più acuto e che non rendeva giustizia all’inconfondibile voce di Bennett.
JAMES TAYLOR
DAD LOVES HIS WORK
MFSL1-356 (LP da 180 grammi)
MUDSACD2072 (SACD alto prezzo)
Hard Times; Her Town Too;
Hour That The Morning Comes; I Will Follow; Believe It
Or Not; Stand and Fight;
Only For Me; Summer’s
Here; Sugar Trade; London
Town; That Lonesome Road
Registrato tra un matrimonio fallito e una crescente
dipendenza dall’eroina e
dall’alcol, Dad Loves His
Work di James Taylor si rivelò un vero capolavoro sotto l’aspetto emozionale e una piccola meraviglia musicale. Considerato per molto tempo uno degli album più rappresentativi
del grande cantautore americano, questo disco pubblicato
nel 1981 è senza dubbio l’ultimo “grande” album di Taylor,
come si può notare ascoltando i suoi brani, eseguiti con insuperabile sincerità, convinzione e sentimento. Rimasterizzato
a velocità dimezzata dai master originali, questo LP da 180
grammi pubblicato in edizione limitata dalla OMR consente
di ascoltare per la prima volta questo classico del rock con
una qualità sonora adeguata. Di gran lunga superiore alla ristampa su CD della Sony, questa versione audiophile ci porta
alla scoperta di un universo sonoro che fino a questo momento non si poteva nemmeno immaginare, restituendo con
incredibile realismo le delicate melodie della chitarra acustica di Taylor, la morbidezza della sua voce e la sua interpretazione dolceamara. Oltre a questo, questa splendida novità
della OMR consente di rilassarsi con le atmosfere voluttuose
evocate dalle voci di ospiti del calibro di Jennifer Warnes,
J.D. Souther e Peter Asher.
ROD STEWART
EVERY PICTURE TELLS A STORY
MOFI1-010 (LP da 150 grammi)
Reason to Believe; That’s
All Right Mama; Tomorrow
Is a Long Time; Seems Like
a Long Time; (I Know) I’m
Losing You; Mandolin
Wind; Every Picture Tells a
Story; Maggie May
Rod Stewart fu uno dei
fenomeni musicali di maggior successo dell’inizio
degli anni Settanta. Quando
non si trovava in sala di registrazione a registrare dischi destinati
a passare alla storia con i Faces, Stewart si teneva impegnato
a cercare di trovare il modo di far coesistere il folk, il country
e il soul sotto l’ombrello del rock. Proponendo brani originali
di straordinaria bellezza e folgoranti reinterpretazioni di grandi
classici, Every Picture Tells A Story costituisce una sorta di spartiacque nella carriera di Stewart, una brillante sintesi di calore
organico, toni terreni, ruvido romanticismo e di interpretazioni
estremamente libere. Ascoltando questo album, gli appassionati
che conoscono Stewart solo nella sua ultima incarnazione di autore di ballate sdolcinate rimarranno sicuramente stupiti. Questo
vinile a tiratura limitata della OMR ripropone questo album di
grande successo del 1971 con il suono più trasparente, caldo ed
esteso che si possa immaginare. Grazie alla OMR l’intenso stile
vocale di Stewart si manifesta in tutta la sua incontenibile passione e la sua gioiosa sicurezza, con una resa dei dettagli che vi
consentirà di percepire ogni suo più piccolo sospiro.
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STEVIE WONDER
MUSIC OF MY MIND
MOFI1-015 (LP da 150 grammi)
Love Having You Around; Superwoman (Where Were You
When I Needed You); I Love Every Little Thing About You; Sweet
Little Girl; Happier Than the
Morning Sun; Girl Blue; Seems
So Long; Keep on Running; Evil
Gli addetti ai lavori sono
concordi nel ritenere Music
of My Mind l’album che
segnò la rinascita artistica
di Stevie Wonder e l’inizio del suo “periodo classico”. Pubblicato nel 1972, questo disco ci conduce per mano in un’esaltante
esplorazione del soul di Wonder, di sonorità inedite e delle risorse acustiche offerte da uno studio di registrazione, basata sulle
sue radici R&B e su un nuovo interesse per gli strumenti elettronici. I brani contenuti in Music of My Mind sembrano lontani
anni luce da quelli dei dischi precedenti, presentando uno stile
nettamente diverso rispetto a tutte le altre canzoni del grande
Stevie. Tra i brani più significativi di questo album meritano di
essere citati “Superwoman (Where Were You When I Needed
You)”, “Happier Than the Morning Sun”, “Keep on Running” e
“I Love Every Little Thing About You”. Alcuni addetti ai lavori
hanno affermato che con Music of My Mind Wonder riuscì a
compiere un piccolo miracolo, trasportando la passione propria
del soul nell’ambito della musica elettronica. Dopo aver ascoltato questo disco i fans di Wonder si resero conto che il loro beniamino non si limitava più a evocare sogni, ma che era in grado
di realizzarli. Questo disco è anche disponibile su CD Gold nel
catalogo della Audio Fidelity (AFZ100).
STEVIE RAY VAUGHAN
SOUL TO SOUL
MUDSACD2076 (SACD alto prezzo)
Say What!; Lookin’ Out The Window; Look At Little Sister; Ain’t
Gone’n’Give Up On Love; Gone
Home; Change It; You’ll Be
Mine; Empty Arms; Come on
(Part III); Life Without You
Quando nell’ottobre del
1985 venne pubblicato il
suo terzo album Soul to
Soul, il mito di Stevie Ray
Vaughan era già del tutto
affermato. Nonostante questo, nessuno si sarebbe aspettato l’alto livello artistico e lo straordinario sfoggio di bravura tecnica
che il chitarrista americano mise in Soul to Soul, un disco nel
quale Vaughan aggiunse un tastierista e un sassofonista e andò
alla scoperta della tradizioni soul, R&B e surf della sua terra. La
velocità con cui Vaughan stava diventando un compositore di
alto livello e un chitarrista dal grandissimo virtuosismo appare
evidente in ogni brano di quello che divenne l’album più eterogeneo della sua carriera. Consapevole della grande importanza
e dell’alto valore di questo intensissimo capolavoro, la OMR
ha finalmente reso giustizia alla qualità sonora, alla musica e ai
sinceri sentimenti di Soul to Soul. A differenza delle innumerevoli ristampe pubblicate nel corso degli ultimi anni, la OMR è
andata direttamente alla fonte - i master originali - per produrre
una versione di Soul to Soul che si pone sullo stesso piano dei
migliori album blues mai prodotti.
STEVIE RAY VAUGHAN
THE SKY IS CRYING
MUDSACD2078 (SACD alto prezzo)
Boot Hill; The Sky Is
Crying; Empty Arms; Little
Wing; Wham; May I Have a
Talk With You; Close to
You; Chitlins con Carne; So
Excited; Life By the Drop
The Sky Is Crying è un album electric blues che propone dieci brani registrati
in studio nel corso della
maggior parte della carriera
di Stevie Ray Vaughan e dei Double Trouble. Pubblicato circa
un anno dopo la morte di Vaughan avvenuta nel 1990, questo
disco consente di apprezzare molti degli elementi musicali che
influenzarono lo stile di Vaughan, tra cui alcuni brani che si riallacciano alla gloriosa tradizione blues del Delta del Mississippi,
al blues di Chicago, al jump blues al jazz blues e all’inimitabile
Jimi Hendrix. Il programma di questo disco oscilla soprattutto tra brani dai toni rapidi e vigorosi e blues lenti dai contenuti
estremamente tristi, tra i quali spiccano una lunghissima cover
strumentale (vincitrice di un Grammy Award) di “Little Wing”
di Jimi Hendrix, “Chitlins con Carne”, una bella pagina strumentale dal carattere inconfondibilmente jazz, e “Life by the
Drop”, un brano scritto da Vaughan per l’amico Doyle Bramhall
ed eseguito con la chitarra acustica. A differenza di quanto si
ostinano a credere molti ancora oggi, questo brano non si riferisce alla dura lotta condotta da Vaughan contro la droga, ma parla
dell’amicizia tra Vaughan e Bramhall, descritta dal punto di vista
di quest’ultimo.
CARLOS SANTANA
CARAVANSERAI
MUDSACD2079 (SACD alto prezzo)
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Columns - NOVEMBRE 2011
Eternal Caravan of Reincarnation; Waves Within; Look Up
(To See What’s Coming Down);
Just in Time to See the Sun;
Song of the Wind; All the Love
of the Universe; Future Primitive; Stone Flower; La Fuente
del Ritmo; Every Step of the
Way
Per gli attuali teorizzatori
del rock, il tentativo di descrivere con precise categorie la musica di Carlos Santana equivale a una tranquilla passeggiata sulla lama di un rasoio. Infatti,
mentre il critico del New York Times salutava con grande entusiasmo la band di Santana definendola come la reincarnazione
della big band cubana che Dizzy Gillespie creò alla fine degli
anni Quaranta, la rivista specializzata Rolling Stone liquidò questo album come «il frutto della metadrina senza visioni». L’organista Gregg Rolie offre una semplicissima spiegazione della
straordinaria eterogeneità stilistica di questo disco, sottolineando che ogni membro di questa band multiculturale «si limitava
a suonare la musica con cui era cresciuto». Naturalmente nei
brani di questo album sono presenti numerosi passaggi solistici,
che consentono a Santana di dar libero sfogo alla sua straordinaria vena improvvisativa, nella quale trovano spazio parecchi
elementi tipici del rock, della salsa e del jazz.
PREMIUM
DON WILLIAMS
AUDIOPHILE SELECTION
PRM27955XRCD (XRCD 2 alto prezzo)
Don Williams ha iniziato la
sua carriera solistica nel
1971, cantando ballate popolari e ottenendo per ben
17 volte il primo posto nelle
classifiche. La sua voce da
basso-baritono dai toni
morbidi ma imponenti gli
valse il soprannome di “The
Gentle Giant” della musica
country. Williams iniziò come cantautore per la Jack Music Inc
e in seguito firmò con la JMI Records. La sua canzone del 1974
“We Should Be Together” raggiunse la posizione numero cinque, fatto che gli valse un contratto con la ABC/Dot Records. Il
suo primo singolo con la ABC/Dot, “I Wouldn’t Want to Live If
You Didn’t Love Me”, divenne una hit numero uno e fu il primo
di una serie di dieci successi tra il 1974 e il 1991. All’inizio del
2006, Williams ha annunciato il suo “Farewell Tour of the
World” e ha tenuto diversi concerti, sia negli Stati Uniti sia all’estero, terminando la tournée il 21 novembre del 2006 con il “Fi-
nal Farewell Concert” in un gremitissimo Cannon Center for
Performing Arts di Memphis. Di questo grande cantautore la
Premium ci propone una splendida antologia, che viene esaltato
al massimo grado da una rimasterizzazione assolutamente impareggiabile.
REINALDO BRAHN
BRASILEIRO SOUL
RR124CD (HDCD alto prezzo)
Brasileiro Soul raccoglie 14
brani originali di Reinaldo
Brahn, nei quali il giovane e
talentuoso cantante, cantautore e chitarrista brasiliano
è accompagnato da una
band di altissimo livello e
dalle esotiche percussioni
del celebre Jim Brock. Il
fascinoso stile chitarristico
e l’inimitabile voce di
Brahn contribuiscono a rendere questo album brillante e vivace
come il suo paese di origine. Commentando questo disco, Brock
si è spinto al punto da definire Brahn «la nuova voce del Brasile». Sebbene sia cresciuto ascoltando samba con molti elementi
jazz, in Brasileiro Soul Brahn ha elaborato uno stile del tutto
innovativo, nel quale queste sonorità si fondono armoniosamente con i più recenti stili pop. La ripresa sonora del Professor
Keith Johnson, vincitore di un prestigioso Grammy Award, saprà sicuramente mettere d’accordo sia gli appassionati della
grande tradizione brasiliana sia gli audiofili più esigenti.
AA.VV.
A CLASSICAL
& JAZZ HIGH RESOLUTION SPECTACULAR!
RR2011HR (HRx alto prezzo)
Finalmente la Reference Recordings
presenta questo sampler di musica ad
alta risoluzione a prezzo speciale, che
permetterà agli appassionati di musica luquida di apprezzare in tutta la
loro magnificenza le registrazioni di
questa etichetta, pioniera delle etichette audiophile. Sedici tracce che
spaziano dalla musica classica al jazz
per apprezzare il suono che più si avvicina al master originale.
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DUKE ELLINGTON
NEWPORT 1958
Duke Ellington and his Orchestra
SC-CS8072 (LP da 180 grammi)
HENRY MANCINI
THE PINK PANTHER
Henry Mancini
SC-LSP2795 (LP da 180 grammi)
The Pink Panther Theme; It
Had Better Be Tonight; Royal
Blue; Champagne And
Quail; The Village Inn; The
Tiber Twist; It Had Better Be
Tonight; Cortina; The Lonely
Princess; Something For Sellers; Piano And Strings; Shades Of Sennett
Due anni separano questo
disco, vera e propria pietra miliare della “musica per cinema”, dall’altro capolavoro di
Henry Mancini Breakfast at Tiffany’s, ma nel frattempo non si è
perso nulla della verve e dell’originalità compositiva di Mancini, anzi, se possibile The Pink Panther rappresenta un ulteriore
progresso sulla strada della perfezione formale ed espressiva da
parte del compositore americano. Il leit-motiv di questo disco è
ormai così famoso che ogni altro commento è superfluo. Un disco assolutamente imperdibile per tutti gli amanti della musica,
anche per l’elevatissima qualità dell’incisione.
Altri titoli disponibili di Henry Mancini:
HENRY MANCINI
Colonna sonora del film CHARADE
SC-LSP2755
HENRY MANCINI
Music from Peter Gunn
SC-LSP1956
Just Scratchin’ The Surface; El Gato; Happy Reunion; Multicolored Blue; Princess Blue; Jazz Festival Jazz; Mr. Gentle
And Mr. Cool; Juniflip; Prima Bara Dubla; Hi Fi Fo Fum
Il concerto tenuto da Duke
Ellington e dalla sua orchestra al Newport Jazz
Festival del 1956 riscosse
un tale successo che per
l’organizzatore George
Wein apparve del tutto naturale invitare il grande
jazzista americano a esibirsi di nuovo all’edizione
del 1958. I solisti che erano stati portati in trionfo nel 1956 erano ancora tutti al fianco
di Ellington e a essi si era aggiunto Gerry Mulligan, che era
stato invitato per duettare con Harry Carney (“Prima Bara
Dubla”). Agli occhi degli appassionati, questo concerto appariva come un evento assolutamente imperdibile. Tuttavia come spesso accade nel caso di eventi troppo attesi - le aspettative degli aficionados più accesi andarono deluse. Ellington
poteva infatti proporre solo pochi brani nuovi scritti per lui,
che essendo ancora poco noti al pubblico naturalmente non
potevano accendere la fantasia delle folle, come “El Gato”,
con Cat Anderson che suonava con tutta la sezione delle
trombe, un nuovo lavoro (“Happy Reunion”) pensato per il
tenorsassofonista Paul Gonsalves, alcune composizioni il cui
stile ricorda vagamente quello di Debussy e una serie di arrangiamenti di Billy Strayhorn. A questo programma si aggiunse il fantastico assolo di cornetta di Clark Terry in “Juniflip”, ma il pubblico si scaldò veramente quando sul palco
fecero la loro comparsa i due re del sax baritono, Gerry Mulligan e Harry Carney, che consentirono a Ellington e alla sua
grande orchestra di mietere un nuovo clamoroso trionfo, in
tutto e per tutto simile a quello riportato due anni prima. A
distanza di oltre mezzo secolo, queste registrazioni live realizzate al Newport Jazz Festival del 1958 continuano a far
sobbalzare dalla poltrona tutti i veri appassionati del jazz,
oggi anche per la straordinaria rimasterizzazione operata dai
tecnici del suono della Speakers Corner.
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SERVIZIO NOVITÀ
TUTTI I DISCHI IN ARRIVO NEL TUO NEGOZIO DI FIDUCIA
NOVEMBRE 2011
Analogico
HIQLP012
HIQLP013
IMP6008
MFSL1-356
MOFI1-010
MOFI1-015
SC-CS8072
SC-SXL2160/2
MUDSACD2076
MUDSACD2079
SFCD6072
RR124CD
FIMUHD045
LSO0716
Digitale
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