Mola di Bari Chiostro Santa Chiara Castello Angioino 11 agosto – 25 settembre AgìmusFestival_2016 rassegna internazionale di musicHE STAGIONi_2016 (XXII) direzione artistica Piero Rotolo L’AgìmusFestival, rassegna internazionale di musiche, rappresenta il segmento summer della ampia programmazione annuale (Stagioni_2016) organizzata dall’Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali (A.G.Ì.MUS.) di Mola di Bari. Dalla prima edizione, svoltasi nel 1995, il Festival ha incluso produzioni autonome, coproduzioni e ospitalità di progetti musicali esterni. E il collante distintivo delle programmazioni è stato sempre il felice connubio tra alcuni dei più prestigiosi musicisti del panorama concertistico italiano e mondiale (Noa, Uri Caine, I Solisti della Scala, Luis Bacalov, Katia Ricciarelli, Stefano Bollani, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Nicola Arigliano, Bruno Canino, Benedetto Lupo, Danilo Rea, Paolo Bordoni, Pierluigi Camicia, Michele Marvulli, Paolo Fresu, Roberto Cappello, I Doctor 3, Italian Big Band, Enrico Pieranunzi, Lino Patruno, Cristiano Burato, ecc.) e i tanti giovani talenti che, dopo essere stati lanciati da importanti concorsi internazionali, hanno trovato nell’Agìmus Festival un’ideale occasione professionale per mostrare il proprio valore. Riconosciuto dal 2010 all’interno dei progetti cofinanziati dal FESR Puglia “Valorizzazione delle eccellenze dei festival e delle rassegne”, l’AgìmusFestival è membro della rete Orfeo Futuro. Il progetto artistico dell’Agìmus Festival_2016, un programma di otto concerti che non strizza l’occhio al botteghino né tantomeno si propone di compiacere gli spettatori, si mantiene nel solco di quella tradizione straordinariamente moderna che fa della contaminatio un elemento distintivo. Pertanto, classico e leggero, impegno e disimpegno, procedono appaiati senza mai perdere di vista qualità e diversità nella scelta delle chiavi di lettura. Rifuggendo, quindi, da una sterile e accademica specificità tematica, e proponendo la coesistenza di contenuti musicali di diversi ambiti stilistici (jazz, classica, canzone d’autore, etnica), il programma prevede concerti di altissimo profilo con un’apertura a una visione multicentrica della musica. A ciò si deve aggiungere un attento lavoro di ricerca, mirato a presentare, accanto a proposte di già accertato valore internazionale, progetti realizzati appositamente dentro percorsi diversificati per ambito musicale e tipologia di spettacolo. Il risultato è una festa musicale nella quale la mescolanza stilistica tiene insieme indagini musicali spesso condotte sul filo innovativo del meticciato tra i generi, forme nuove di presentazione dell’evento e proposte sonore di confine caratterizzate da ascolti inediti. L’AgìmusFestival è, quindi, rivolto non solo agli appassionati, ma anche a chi vede nella varietà delle musiche un’ulteriore possibilità per interpretare la storia e la cultura, soprattutto i più giovani, ai quali l’iniziativa rivolge non poche attenzioni. L'obiettivo è, infatti, diffondere tra le nuove generazioni i valori dell'arte e della musica per una partecipazione attiva e dialettica nella ricerca condivisa di equilibri etici e sociali. Di seguito, in sintesi, il programma dell’ AgimusFestival_2016: PROGRAMMA Giovedi 11 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari CALLAS IN JAZZ – un inedito incontro THE OPERA JAZZ ORCHESTRA Leonardo Lozupone, tromba e flicorno | Mara De Mutiis, voce solista | Ugo Sbisà, voce narrante Agostino Ruscillo, direttore Giovedi 18 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari Concerto per immagini LE QUATTRO STAGIONI Un anno di scatti dalla Puglia nel segno di Antonio Vivaldi ENSEMBLE DA CAMERA UMBERTO GIORDANO Dino De Palma, violino solista |Gianna Fratta, direttore e cembalista Domenica 21 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari FABULARASA feat. PAUL McCANDLESS esclusiva regionale Rabdomanza tour 2016 Giovedi 25 agosto ore 21.15 TANGO CIUDAD Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari esclusiva regionale LA BORDONA orquestra tipica de tango Domenica 28 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari A QUALCUNO PIACE…FRED! Omaggio a Buscaglione …..per Giovanni Padovano con MAURIZIO PELLEGRINI & THE CHAMBER SWING ORCHESTRA Sabato 3 settembre ore 21.00 I CANTI DELL’EROS Castello Angioino – Mola di Bari raccontare la musica DOMENICO DI LEO “racconta” i Wesendonck Lieder di R. Wagner Ilaria Tamburrino, soprano | Iacopo Rizzi, pianoforte | Corrado Russo, letture Sabato 17 settembre ore 21.00 Castello Angioino – Mola di Bari STEFANIA SANTANGELO, pianoforte Musiche di Beethoven, Chopin, Rachmaninov Domenica 25 settembre ore 20.00 Castello Angioino – Mola di Bari NUOVO TRIO FAURE’ Dalla magica Praga Musiche di Suk, Mozart, Dvorak Silvano Minella, violino | Marco Perini, violoncello | Flavia Brunetto, pianoforte BIGLIETTI / TICKETS 10 euro | 8 euro ridotti>65anni | 5 euro ridotti<30anni | 1 euro ridotti ragazzi -Riduzione Family: ingresso gratuito per un <18anni; ridotto per un adulto; intero per un adulto -Ingresso gratuito per un accompagnatore di disabile non autosufficiente -AgìmusCard_sostenitore 2016: ingresso gratuito a tutti i concerti BOOKING: Biglietteria online www.associazionepadovano.it Botteghino: luogo e giorno degli spettacoli da 2 ore prima dell’ orario di inizio INFO: tel. 368 56 84 12 | 393 993 5266 www.associazionepadovano.it [email protected] Associazione Giovanni Padovano AssociazionePadovano Ufficio Stampa Francesco Mazzotta 328.62.96.956 La rassegna AgìmusFestival si svolge nell’ambito di STAGIONi_2016 (XXII) organizzata da AGÌMUS (Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali) di Mola di Bari – rete Orfeo Futuro con la direzione artistica di Piero Rotolo, con il sostegno e il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Mola di Bari e dell’Accademia di Belle Arti di Bari, e con il contributo della Fondazione Puglia. PRESENTAZIONE DEI SINGOLI SPETTACOLI AGÌMUSFESTIVAL_2016 Giovedi 11 agosto, ore 21.15 Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) CALLAS IN JAZZ - un inedito incontro The Opera Jazz Orchestra Leonardo Lozupone, tromba e flicorno Mara De Mutiis, voce solista Ugo Sbisà, voce narrante Silvano Mastromatteo, arrangiamenti originali Agostino Ruscillo, direttore Musiche di Rossini, Bellini,Verdi,Bizet,Puccini,………. CECILIA SOPHIA MARIA ANNA KALOGEROPOULOS per tutti MARIA CALLAS! La chiamano ancora oggi “la divina”, voce per eccellenza e donna unica. È Maria Callas, la più grande cantante lirica del Novecento, dotata di un colore unico, di un’estensione straordinaria, di una vibrazione incomparabile e di un’intensità commovente: caratteristiche che l’hanno fatta entrare nella leggenda. Ma parlare di Maria Callas significa anche raccontare la storia di un mito alimentato da risvolti personali non sempre felici: il conflitto dell’artista con la madre, la separazione dei genitori, il matrimonio con il suo pigmalione e, soprattutto, la grande e tormentata storia d’amore con il magnate Aristotele Onassis. Insomma, non è difficile sostenere che la vita stessa di Maria Callas sia stata un melodramma, se si pensa alle vicende personali che ne hanno caratterizzato l’esistenza, segnata dal sacrificio, dalla dedizione, dalla lotta e dalla passione, quasi fosse anche lei un’eroina tra le tante interpretate in scena. E Callas in Jazz non è un semplice omaggio alla grandiosità di quest’insuperata interprete e alle meravigliose melodie che la sua voce ha fatto brillare di luce nuova. Callas in Jazz è un nuovo e diverso punto di vista sullo “strumento” Maria Callas, trasfigurato nella tromba e nel flicorno di Leonardo Lozupone, che con straordinaria abilità espressiva riconsegna all’ascolto in modo originale il mito della “divina”, dialogando in un gioco di stili con la cantante Mara De Mutiis. Dunque, con il supporto della voce recitante del giornalista e critico musicale Ugo Sbisà, le vicende personali e artistiche di Maria Callas rivivono sottolineate da un inedito incontro tra lirica e jazz firmato negli arrangiamenti da Silvano Mastromatteo, che rilegge i cavalli di battaglia della cantante creando un connubio affascinante per il cultore della classica e l’appassionato di jazz. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Giovedi 18 agosto, ore 21.15 Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) Concerto per immagini LE QUATTRO STAGIONI Un anno di scatti dalla Puglia nel segno di Antonio Vivaldi Ensemble da camera “Umberto Giordano” Dino De Palma, violino solista Gianna Fratta, direttore e cembalista PROGRAMMA Antonio Vivaldi: (1678 – 1741) Le Quattro Stagioni - “La Primavera” Concerto in mi maggiore op.8 n.1 Allegro – Largo e pianissimo sempre – Danza Pastorale: Allegro “L’Estate” Concerto in sol minore op.8 n.2 Allegro non molto – Adagio-presto – Presto “L’Autunno” Concerto in fa maggiore op.8 n.3 Allegro – Adagio – Allegro “L’Inverno” Concerto in fa minore op.8 n.4 Allegro non molto – Largo – Allegro I sonetti di Vivaldi, e il suo capolavoro di musica a programma, vengono eseguiti dal vivo con la proiezione sincronizzata di fotografie d’autore che ritraggono i luoghi più suggestivi di Puglia durante le quattro stagioni. Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi sono tra le composizioni più conosciute ed amate del repertorio per archi. D’altro canto, l’intento descrittivo le rende accessibili ad un vasto pubblico. Meno conosciuti sono, invece, gli altri otto concerti che, insieme alle Stagioni, fanno parte dell’op. 8. L’intera raccolta, dal titolo Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione, venne pubblicata per la prima volta dall’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725 e dedicata da Vivaldi al conte Wenzel von Morzin, consigliere dell’Imperatore austriaco Carlo VI. All’epoca, l’idea di realizzare opere cicliche era molto in voga tra pittori, poeti, scultori e filosofi. Il Clavicembalo ben temperato di Bach, rappresentativo del ciclo delle tonalità, era apparso appena tre anni prima della pubblicazione dell’op. 8 di Vivaldi. E lo stesso soggetto delle stagioni aveva già fornito argomento ai musicisti per balletti e divertimenti scenici: si pensi al balletto Les Saisons (Le Stagioni), composto da Lully nel 1616, o all’operetta Die Vier Jahreszeiten (Le quattro stagioni), rappresentata a Dresda nell’agosto 1719 per il matrimonio dei reali. Con Vivaldi, però, il tema viene affrontato per la prima volta sinfonicamente, utilizzando come mezzi d’espressione nient’altro che gli strumenti dell’orchestra tradizionale. I particolari dei quadri che la musica intende dipingere vengono indicati da quattro sonetti esplicativi, di autore ignoto (forse Vivaldi stesso), stampati integralmente all’inizio di ogni concerto e poi frammentariamente ripetuti lungo lo snodarsi dello stesso concerto. Il lieto canto degli augelletti nella Primavera, lo stuol furioso di mosche nell’Estate, i corni e gli schioppi del cacciator nell’Autunno, l’agghiacciato tremar tra nevi algenti nell’Inverno sono chiaramente percepibili. Il fatto che queste immagini siano così efficacemente descritte dalla musica evidenzia il potere evocativo dell’arte sonora. La dimensione programmatica che connota questo ciclo di composizioni non toglie che queste presentino, comunque, la tipica struttura del concerto articolato in tre tempi, veloce – lento – veloce; il tempo lento, di solito affidato al solista col solo supporto del basso continuo, è un’aria cantabile; i due tempi veloci che gli stanno intorno elaborano la ben nota forma “a ritornello”, con tre o quattro episodi solistici di brillante virtuosismo e quattro o cinque ritornelli del “tutti”. All’interno di quest’involucro stabile Vivaldi inietta tutta la sua intenzione descrittiva, evidenziando anche i dettagli più minuziosi attraverso passi solistici in cui l’invenzione onomatopeica ed improvvisativa è ai massimi livelli. Formatosi nel 2002, l’ensemble “U. Giordano” è composto da musicisti dalla carriera musicale ricca di esperienze e collaborazioni importanti; i suoi componenti, infatti, hanno suonato in Italia, Giappone, Australia, Inghilterra, Francia, Russia, Stati Uniti e molti altri Stati in città importante come New York, Sydney, San Pietroburgo, Vilnius, Tel Aviv, Londra, Il Cairo accompagnando artisti italiani e di fama internazionale, tra cui Roberto Benigni, Jerry Lewis, Bart Bacarach, Sergio Castellitto, Michele Mirabella, Liza Minelli, Charlie Haden, Uto Ughi, Enrico Dindo, Michele Placido, Carla Fracci, Renato Bruson, Daniele Abbado e numerosi altri ancora. Proponendo sempre programmi molto originali e ricercati, l’ensemble “U. Giordano” ha effettuato concerti e tour in Italia, Spagna, Israele, Svezia, Corea, India, Stati Uniti, Libano, Sudafrica, Germania, Turchia e nel 2016 ha in programma una tournée negli Stati Uniti, dove il 30 aprile 2010 si è reso protagonista di un memorabile concerto alla Carnegie Hall di New York, registrando un ampio consenso e ottime critiche da parte della stampa statunitense. Le produzioni discografiche dell’ensemble, in particolare i cd “All’opera dopo l’opera” e “Le canzoni di Ludwig”, sono stati apprezzati dai massimi esperti internazionali, pubblicati sulle riviste musicali più prestigiose e recensiti da importanti critici in maniera sempre lusinghiera. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Domenica 21 agosto, ore 21.15 Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari FABURALASA featuring STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) esclusiva regionale PAUL McCANDLESS Rabdomanza Tour 2016 Luca Basso, parole | Vito Ottolino, chitarre | Poldo Sebastiani, basso | Giuseppe Berlen, batteria e percussioni Paul McCandless, sax soprano, corno inglese, flauti etnici, oboe Concerto imperdibile per gli appassionati di jazz, musiche del mondo e canzone d’autore. Insieme sul palco ci sono, ancora una volta, il quartetto Fabularasa - da oltre dieci anni tra le realtà più originali della scena musicale indipendente italiana - e Paul McCandless, geniale polistrumentista degli Oregon e tra i pionieri della word music. Le sonorità mediterranee e le ritmiche robuste e solari dei Fabularasa tornano a fondersi con gli assoli del fiatista americano, che durante il concerto passerà dal corno inglese al sax soprano, dai flauti etnici all’oboe, strumento - quest’ultimo - del quale è considerato uno dei maggiori interpreti al mondo.Nata in studio di registrazione nel 2007, in occasione di “En plein air”, primo disco dei Fabula, quella tra Paul Mc Candless e l’ensemble pugliese è una collaborazione ormai collaudata e basata su uno straordinario affiatamento tra i musicisti. Da allora il sodalizio si è rinnovato in diverse occasioni, con numerosi concerti e un secondo album “D’amore e di marea” che nel 2012 ha conquistato il terzo posto assoluto nella categoria “Miglior disco italiano dell’anno” nella classifica delle Targhe Tenco (il più prestigioso premio musicale italiano). Il concerto di Mola arriva a conclusione del “Rabdomanza Tour 2016” che ha visto i cinque musicisti impegnati per diverse date in molte regioni italiane e in Slovenia. Formatisi a Bari nel febbraio 2004, i Fabularasa (Luca Basso - parole; Vito Ottolino chitarre; Poldo Sebastiani - basso; Giuseppe Berlen - batteria e percussioni) si sono da subito caratterizzati per l’originalità delle loro produzioni, che tengono insieme jazz con sfumature mediterranee e cantautorato. In dodici anni di attività il gruppo ha realizzato due album, entrambi accolti con entusiasmo dalla critica, tenuto numerosi concerti nelle più importanti città italiane e collaborato con grandi musicisti, da Gabriele Mirabassi, Nicola Stilo e Habbes Boufaria a Bruno De Filippi, Giua e, naturalmente, Paul McCandelss. Con tre Grammy vinti (su sei nomination), prestigiose collaborazioni con alcuni dei più grandi nomi della storia della musica e una discografia di oltre duecentocinquanta titoli, Paul McCandless è unanimemente considerato uno dei polistrumentisti più importanti della scena musicale internazionale, oltre a rappresentare un modello per tanti fiatisti moderni. Nel corso di una brillante carriera ultraquarantennale, McCandless ha scritto pagine fondamentali nella storia della musica, in particolare con le due straordinarie band di world music di cui ha fatto parte: l'originale Paul Winter Consort e gli innovativi Oregon. Polistrumentista e compositore, è specializzato in oboe, ma è altresì un virtuoso di corno inglese, clarinetto basso, sax soprano e flauti etnici, a dimostrare la sua formazione radicata sia nella musica classica che nel jazz. Nella sua impressionante discografia e nella sua intensa attività live, ha collaborato con musicisti che hanno fatto la storia della musica, tra questi Jaco Pastorius, Pat Metheny, Al Jarreau, Carla Bley, Wynton Marsalis, Lyle Mays, Mark Isham, Bruce Hornsby, Art Lande, Tony Furtado, Proteus 7 e Fred Simon. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Giovedi 25 agosto, ore 21.15 Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari TANGO CIUDAD STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) esclusiva regionale La Bordona – orquestra tipica de tangoSeducente, travolgente ed emozionante. In parole semplici, uno spettacolo da non perdere. Non a caso, Tango Ciudad ha fatto registrare il sold out all’Auditorium Parco della Musica di Roma con i suoi ritmi travolgenti, i racconti e le atmosfere di una musica e di una cultura dichiarate patrimonio immateriale dell’umanità. Atmosfere che rievocano le origini del tango, tra le polverose strade di Buenos Aires, e la sua ascesa nelle sale da concerto nel segno di Astor Piazzolla. La formazione, nata con la collaborazione del grande ballerino Miguel Angel Zotto, diretta da Gonzàles Bertolino e formata da artisti dalle moltissime esperienze nel panorama del tango internazionale, è integralmente composta da elementi dell’orquestra tipica de tango: violino, pianoforte, bandoneon, contrabbasso e tre coppie di ballerini che, da solisti e in gruppo, rappresentano il tango-danza, il tango-valzer e la milonga su brani tratti dal repertorio dei grandi classici e del tango nuevo, da Angel Villoldo allo stesso Piazzolla. Julian Plaza Payadora (milonga) Ricardo Brignolo Chique (tango elegante) Anselmo Aieta Palomita blanca (tango vals) Astor Piazzolla Zum Astor Piazzolla Invierno Porteno (tango contemporaneo) Angel Villoldo El Choclo (tango tradizionale) Pedro Laurenz Milonga de mis amores (milonga) Osvaldo Pugliese Patetico (tango escenario) Juan D’Arienzo Loca (tango-milonga) Rosita Melo Desde el Alma (vals) Josè Luis Padula Nueve de Julio (tango tradizionale) Astor Piazzolla Primavera Portena (tango moderno) Augustìn Bardi Gallo Ciego (tango de la epoca d' Oro) Anìbal Trilo La trampera (milonga) Gerardo Matos Rodriguez La cumparcita (tango tradizionale) Astor Piazzolla Yo soy Maria Astor Piazzolla Libertango AGÌMUSFESTIVAL_2016 Domenica 28 agosto, ore 21.15 Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari A QUALCUNO PIACE ….FRED! STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) ……..per Giovanni Padovano Omaggio a Buscaglione di Maurizio Pellegrini con Maurizio Pellegrini, attore/cantante & The Chamber Swing Orchestra Davide Chiarelli, batteria | Angelo Cito, contrabbasso | Alessandro Lenoci, trombone | Sergio Lenoci, tromba | Vincenzo Saponara, pianoforte | Giuseppe Settanni, sax A Giovanni Padovano, indimenticato presidente dell’A.G.Ì.MUS. e protagonista della vita culturale molese in un periodo di grande sofferenza personale, ma sempre con un impegno e una passione che hanno garantito all’associazione nuovo e duraturo slancio, è dedicato questo spettacolo frizzante e divertente, vincitore della prima edizione del Premio “Riccardo Pradella”. Lo spettacolo fa rivivere le vicende umane e artistiche di Fred Buscaglione, giovane cantante italiano che una fredda mattina di più di cinquant’anni fa usciva di scena insieme alla sua Thunderbird rosa. Maurizio Pellegrini e la Chamber Swing Orchestra ripercorrono l’avventura dello sfortunato cantante e dei suoi “Asternovas” fino all’incontro dell’artista col paroliere Leo Chiosso, incontro dal quale nascerà l’invenzione in salsa italiana di un mondo americano da romanzo bulli&pupe. Sarà, dunque, un viaggio sonoro che, partendo dalle sale da ballo nella Torino degli anni Trenta, racconterà le tournée all’estero di Buscaglione e l’improvviso successo in patria, sullo sfondo di una vita dedicata alla musica tra difficoltà economiche e voglia di fare, eterne amicizie, amori difficili e grandi soddisfazioni. Che notte!, Teresa non sparare, Il dritto di Chicago, Che bambola! sono solo alcuni dei titoli che hanno reso immortale Buscaglione, che in questo spettacolo il pubblico potrà riscoprire e ritrovare «al fondo di un bicchiere, nel cielo dei bars». Maurizio Pellegrini Attore e regista. Diplomato presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2009. Si forma con numerosi insegnanti fra cui Nikolaj Karpov (GITIS – Mosca), Peter Clough (Guildhall School – Londra), Riccardo Pradella, Massimo Loreto, Massimiliano Cividati, Bruno Fornasari, Karina Arutyunyan, Osvaldo Salvi, Sergio Maifredi, Romeo Liccardo, Franco Sangermano. Studia Tecnica della voce parlata con Ambra D’Amico e Renato Gatto. Intraprende gli studi di canto lirico con il soprano Liliana Oliveri proseguendo il suo percorso tutt’oggi sotto la guida del soprano Rosanna Casucci. Sempre nel 2009 è al Valstybinis Juanimo Teatras di Vilnius nello spettacolo IL BUMME, unica presenza italiana al festival europeo Dekalogas-Dialogas, tenutosi nella capitale Lituana. Diretto da Sergio Ferrentino ha partecipato a Crediti d’attore in onda su Radio 3 Rai e la RadioTelevisione Svizzera Italiana ed al progetto Autorevole nei radiodrammi Il contabile e le murene di Pino Corrias, Radiogiallo di Carlo Lucarelli ed Il giardino di Gaia di Massimo Carlotto in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano ed ancora in tournée nei teatri e nelle Università d’Italia. Collabora con la RadioTelevisione Svizzera italiana e con Fonderia Mercury per la realizzazione di audiodrammi e radiocommedie. Per l’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari è stato voce recitante nella prima esecuzione assoluta di “Paraphrase” dalla sonata in si minore di Franz Liszt, diretta dal M° Nicola Samale. Per EPOS Teatro, di cui è direttore artistico, ha diretto e interpretato Giardino d’inferno di Renato Mainardi, Io parlo napoletano, scusate… e Bottom’s dream liberamente ispirato al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, fra le migliori drammaturgie del Festival Internazionale di Regia “Fantasio Piccoli 2010”. Ideatore del progetto Unconventional ha diretto La voce umana di Jean Cocteau ed interpretato Fred Buscaglione nello spettacolo A QUALCUNO PIACE… FRED! di cui è autore e con il quale ottiene importanti riconoscimenti insieme alla Chamber Swing Orchestra. Da diverso tempo si dedica alla riscoperta dell’Avanspettacolo italiano ed alla formazione dei giovani cantanti lirici curando la regia di alcuni allestimenti e numerosi workshop di arte scenica. Dal 2014 è direttore della rassegna musicale AD LIBITUM. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Sabato 3 settembre, ore 21.00 Castello Angioino - Mola di Bari STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) raccontare la musica I CANTI DELL’EROS Domenico Di Leo “racconta” i Wesendonck Lieder di Wagner Ilaria Tamburrino, soprano | Iacopo Rizzi, pianoforte | Corrado Russo, letture Ritorna il ciclo “Raccontare la musica”, un progetto che, articolato in diversi appuntamenti, si rivolge a chi “sa” e a chi “non sa”, a chi ascolta abitualmente musica e a chi vorrebbe farlo ma ne è un po’ intimorito, ai musicisti e agli aspiranti musicisti, agli appassionati, ai curiosi, agli studenti, a chi vuole capire la musica e goderne sempre più: appuntamenti per capire i linguaggi, le poetiche, le tecniche, gli strumenti. Nella tormentata biografia di Wagner il nome di Mathilde Wesendonck occupa un posto importante, e non soltanto per le vicende di una storia d'amore dai contorni quanto mai burrascosi, ma anche per il riflesso artistico, mediato, che essa ebbe nella produzione del compositore, e segnatamente nella creazione dell'opera Tristan und Isolde. Mathilde Luckenmeyer (1828-1902) aveva 24 anni quando conobbe Wagner, allora trentanovenne in fuga dalla Germania, a Zurigo nel febbraio del 1852, dopo un concerto beethoveniano da lui diretto: sposata al ricco commerciante di tessuti Otto Wesendonck, si interessava di letteratura e di musica e dovette rimanere affascinata dalla personalità di quel direttore straordinario e ancor più straordinario musicista. Covata in segreto durante alcuni anni di assidue frequentazioni nella cerchia ristretta degli amici zurighesi, la passione scoppiò violenta alla fine dell'estate del 1857, quando Wagner abbandonò al secondo atto la composizione del Sigfrido per dedicarsi completamente al Tristano. È certo che Wagner nutrì per Mathilde un amore totale, ricambiato, anche se condizionato dalle difficoltà dell'ambiente in cui doveva realizzarsi. La presenza a Zurigo della moglie Minna e i debiti di riconoscenza verso Otto Wesendonck, suo benefattore e mecenate che nell'esilio l'aveva accolto generosamente in casa sua, fecero precipitare la situazione. Nel gennaio 1858 Wagner si allontanò dall'amante e da Zurigo; fattovi ritorno, fu costretto a subire l'umiliazione di uno scandalo provocato dalla gelosa e sospettosa Minna, che aveva intercettato una lettera inequivocabile diretta a Mathilde e accompagnata dallo schizzo a lapis del preludio del Tristano. Il 17 agosto, dopo giorni di tormento e di solitudine, Wagner lasciò definitivamente Zurigo per Venezia, affidando l'eutanasia del suo amore alle pagine più sublimi del secondo atto di Tristano. Frutto di questa relazione con Mathilde, secondario rispetto al cosmo del Tristano ma dotato di una sua propria compiutezza e luce, furono le cinque poesie da lei scritte che Wagner musicò per voce femminile con accompagnamento di pianoforte tra il novembre 1857 e il maggio 1858, dunque nel periodo più ardente e contrastato del loro amore. Non si tratta obiettivamente di grandi versi, ma in essi Wagner riuscì a trasferire emozioni private e a racchiudere in unità frammenti di quel mondo poetico che in quel momento, umanamente e artisticamente, drammaticamente lo pervadeva. Per la pubblicazione, avvenuta nel 1862, il compositore dette alle cinque poesie una disposizione diversa dalla successione cronologica in cui erano state composte: Der Engel (30 novembre 1857) rimase all'inizio del ciclo, ma Träume (4-5 dicembre) passò alla conclusione, Schmerzen (17-19 dicembre) al quarto posto, Stehe stilli (22 febbraio 1858) al secondo, Im Treibhaus (1° maggio) al terzo, ossia al centro. Si accentuava così l'appartenenza del ciclo stesso al mondo musicale del Tristano, resa ancor più evidente dal fatto che due dei cinque Lieder, indicati come “studi preparatori per Tristano e Isotta”, vennero poi rielaborati nell'opera: Im Treibhaus appunto, e Träume. Ma anche Stehe still! presenta un riferimento all'opera, nella forma di una citazione dal primo atto allora già musicato; mentre in Der Engel appare il tema della gioia d'amore dell'Oro del Reno: delicato omaggio pieno di teneri sottintesi che potevano essere espressi soltanto dalla musica. Ed è questa, nella decantazione della passione in idillio, la cifra stilistica dei WesendonckLieder. Essi furono scritti, come si è detto, per voce e pianoforte, con una sola eccezione per un'occasione particolare. Il 23 dicembre Mathilde compiva gli anni. E il 23 dicembre 1857 Richard le approntò un regalo davvero speciale: una serenata ai piedi della scalinata della villa fuori Zurigo dove i Wesendonck risiedevano (ma Otto quel giorno era assente per motivi d'affari), con il canto d'amore di Träume adattato per violino e piccola orchestra. Questo è dunque l'unico dei cinque Lieder su testi di Mathilde Wesendonck strumentato da Wagner stesso. Degli altri esistono due principali orchestrazioni. Una d'epoca, sontuosa e brillante, del famoso direttore d'orchestra, e amico personale di Wagner, Felix Mottl (1856-1911); l'altra, più raffinata e screziata, vero capolavoro d'intimità e di sensibilità, del compositore nostro contemporaneo Hans Werner Henze. Domenico Di Leo, Diplomato con lode, presso il Conservatorio di Bari, dove ha seguito i corsi di Pierluigi Camicia per il Pianoforte e Antonio Florio per la Musica da Camera, perfezionatosi con illustri solisti e cameristi (Konstantin e Svetlana Bogino, Alexander Lonquich, Joaquin Achucarro, Bruno Canino, Alain Planès, Boris Bechterev, Gjorgij Chugajev, Vladimir Ogarkov, Anatole Liebermann, Pavel Vernikov Michael Flacksman e molti altri), vincitore di una nutrita serie di concorsi pianistici e cameristici nazionali e internazionali. Vincitore del Concorso nazionale, è titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. La sua attività di docente e le affermazioni dei suoi allievi gli hanno guadagnato un riconosciuto prestigio didattico e la stima di eminenti musicisti, contribuendo alla crescente fama del Conservatorio pugliese ben oltre i confini regionali. Le prove concertistiche in Italia e all’estero e le registrazioni, in molteplici ambiti stilistici e di repertorio, da solista, da camerista con i partner più diversi, come direttore di ensemble, testimoniano la viva curiosità intellettuale, la disponibilità a sperimentare e la duttilità, all’insegna di una continua ricerca della qualità del suono, dell’approfondimento dei linguaggi e dell’interpretazione, dell’esigenza di individuare nuove modalità e opportunità di interazione e collaborazione con musicisti e compositori nonché di proposta, dialogo e comunicazione con artisti, operatori, appassionati e nuovi settori di pubblico. Domenico Di Leo si dedica con passione alla rivisitazione del grande repertorio ed è impegnato, con altrettanta convinzione, nella riscoperta di autori meno frequentati nelle sale da concerto e nella proposta delle musiche del nostro tempo. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Sabato 17 settembre, ore 21.00 Castello Angioino - Mola di Bari STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) STEFANIA SANTANGELO pianoforte Recital pianistico particolarmente raffinato, quello che propone Stefania Santangelo, che in apertura esegue una Sonata di Beethoven (la numero 5), la prima del ciclo di tre composizioni pubblicate come Op. 10. Criticata dai recensori dell’epoca per il contrasto tra i due temi del primo movimento - troppo vigoroso il primo rispetto al secondo, decisamente melodico - la Sonata n. 5 presenta una discorsività particolarmente essenziale. Mentre, al contrario, lo Scherzo n. 3 di Chopin assume la struttura della grande forma, ma con analogie stilistiche paragonabili non tanto alla Sonata ma alla Ballata, per il suo carattere rapsodico, a partire dall’introduzione interrogativa e misteriosa. E la Ballata n. 4, prevista in successione, rappresenta una sorta di compendio degli stili e dei generi toccati da Chopin, dalla Sonata agli Studi, passando per i Notturni, le Variazioni e i Rondò. Insomma, una pagina complessa, proprio come la Sonata n. 2 di Rachmaninov, un saggio di poetica eroica datato 1913 che il compositore rimaneggiò nel 1931 con l’obiettivo di semplificare le cose per l’esecutore, costretto con la prima versione a un impegno interpretativo davvero arduo. PROGRAMMA Ludwig van BEETHOVEN Sonata n. 5 in do minore op 10 n. 1 (Bonn, 1770 – Vienna, 1827) -Allegro molto e con brio -Adagio molto -Prestissimo Fryderyk CHOPIN (Zèlazowa Wola, 1810 - Parigi, 1849) Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39 Ballata n. 4 in fa minore op. 52 Sergej RACHMANINOV Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36 (Novgorod, 1873 – Beverly Hills, 1943) –Allegro agitato -Non allegro -L’istesso tempo/Allegro molto Stefania Santangelo ha studiato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti e la lode. Alla sua formazione artistica hanno contribuito musicisti quali Paolo Bordoni, Piero Rattalino, Arnaldo Cohen e, per la musica da camera, Salvatore Accardo, che di lei ha detto: “Stefania Santangelo è in possesso di una tecnica assolutamente sbalorditiva, il suo suono è nobilissimo, potente ed emozionante, la sua musicalità è pura e fantasiosa”. Debutta in pubblico a dieci anni, accompagnata dall’Orchestra “Nova Musicorum Arcadia” di Milano, esordio che le consente di iniziare un’attività concertistica di primo piano. Partecipa ai principali concorsi nazionali pianistici vincendo sempre primi premi. Si è esibita come solista con l’Orchestra Sinfonica di Pescara, con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, quella di Lecce, l’Orchestra Proarte Marche, l’Orchestra da camera di Brescia, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra della Radio Nazionale di Bucarest e l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Ha tenuto concerti in Francia, Inghilterra, Repubblica Ceka, Ungheria, Romania, Germania e Stati Uniti. Ha recentemente eseguito il concerto in re minore di Mozart in diretta radio con l’Orchestra di Stato della Radio di Bucarest ed effettuato una tournée in Messico dove ha eseguito il III Concerto di Rachmaninov. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive: le sue esecuzioni del concerto in mi minore di Chopin diretto da Donato Renzetti, della seconda Sonata di Rachmaninov e dei 12 Studi op. 10 di Chopin sono stati più volte trasmessi dalla RAI. La sua passione per la musica da camera l’ha portata a collaborare con artisti quali Rocco Filippini, Laura Gorna, Giulio Rovighi, Fernando Caida Greco, Francesco Manara. Ha inciso le tre Sonate di Brahms per pianoforte e violino con Laura Gorna e le Variazioni di Brahms‐Paganini per la Dynamic. Parallelamente all’attività concertistica si dedica anche a quella didattica. Vincitrice del Concorso nazionale per l’insegnamento del Pianoforte nei Conservatori italiani, è titolare di cattedra al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. AGÌMUSFESTIVAL_2016 Domenica 25 settembre, ore 20.00 Castello Angioino - Mola di Bari STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER) NUOVO TRIO FAURE’ Dalla magica Praga Silvano Minella, violino | Marco Perini, violoncello | Flavia Brunetto, pianoforte Musiche di Suk, Mozart, Dvorak Il Trio con pianoforte, nell'ambito delle molteplici formazioni cameristiche possibili, ha sempre esercitato sui compositori un’attrazione particolare, unendo violino, pianoforte e violoncello, strumento in possesso di particolari qualità espressive e caratteristiche tecniche. Tra l’altro, il peculiare impasto timbrico che ne deriva, ma anche la possibilità di poter utilizzare, se necessario, in maniera più solistica ora l'uno ora l'altro strumento, hanno sempre costituito un'affascinante sfida per qualsiasi compositore. Tenendo probabilmente conto di questa visione il Nuovo Trio Fauré propone un programma articolato che strizza l'occhio alla musica dei paesi dell'est, con l'Elegia op. 23 di Suk e il Trio “Dumky” op.90 di Dvořák, oltre al Trio K502 di Mozart, che non può certo essere considerato tipico esempio di musica dell'est, anche se fu composto in un ambito culturale e musicale, quello di Praga, nel quale gli influssi sonori di quel territorio non lasciavano indifferenti i compositori, tantomeno Mozart, noto per la sua tendenza ad assimilare e fare proprio qualsiasi spunto innovativo ed espressivo con il quale venisse a contatto. L'Elegia di Suk è una composizione non frequentemente eseguita, ma in grado di creare un'atmosfera carezzevole ed insinuante. Concepita in origine per un organico differente che prevedeva anche un’arpa, anche con questo organico riesce a mantenere originalità nella scrittura e nelle idee armoniche. Il Trio di Mozart K502 (come si può dedurre dal numero d'opera contemporaneo allo splendido concerto per pianoforte K503 ed alla sinfonia Praga) è una composizione importante e suscita, come sempre accade per Mozart, reazioni differenti, convergenti tutte in ogni caso in un sentimento di sconfinata ammirazione. Mozart amava particolarmente, e suonava con perizia, sia il pianoforte che il violino. E anche in quest'occasione ha regalato agli interpreti di ogni epoca una serie di idee musicali inconfondibili per freschezza e fantasia ed inimitabili nella loro apparente semplicità ed essenzialità. La seconda parte del concerto sarà interamente occupata dall’esecuzione del Trio “Dumky” di Dvořák, composto alla fine del XIX secolo. Quest’ampia pagina, dalla scrittura ora virtuosistica ora altamente intensa e sognante, utilizza una tipica forma espressiva dei paesi dell'est, la “Dumka” appunto, come spunto per creare una serie di sezioni nelle quali le caratteristiche tipiche di quel linguaggio musicale, fatto di armonie inconfondibili, variazioni ed asimmetria ritmica, ma anche di slancio tumultuoso o intima meditazione, trasportano l’ascoltatore in un mondo nuovo e sconfinato. PROGRAMMA Josef SUK Elegie op.23 (1874-1935 ) W. A. MOZART (1756-1791) Antonin DVORAK (1841- 1904) Trio KV 502 in si bemolle maggiore - Allegro -Larghetto -Allegretto Trio op. 90 in mi minore “Dumky” -Lento maestoso.Allegro, quasi doppio movimento -Poco adagio. Vivace non troppo -Andante. Vivace non troppo -Andante moderato.Allegretto scherzando.Meno mosso -Allegro -Lento maestoso. Finale NUOVO TRIO FAURE’ “Raffinata scelta di equilibri”, “Lettura precisa e brillante”, “Atmosfere indimenticabili”, “Finale travolgente”, “il Trio di Trieste ha un erede nell’interpretazione cameristica all’italiana”. Questi alcuni commenti con cui la stampa internazionale ha accolto i concerti del Nuovo Trio Fauré. Fondato nel 1980 da musicisti già inseriti nella vita musicale italiana con il dichiarato intento di porre una particolare attenzione alle composizioni meno eseguite, subito invitato dal Teatro alla Scala di Milano per le celebrazioni di Ildebrando Pizzetti, il Nuovo Trio Fauré ha proposto in numerosi concerti tenuti in tutto il mondo (dal Gasteig di Monaco alla Carnegie Hall di New York, da Lubiana a Pechino e a Tokyo), il più ampio repertorio, dai classici ai nostri giorni. Primi in Italia nel proporre il Trio di Debussy, hanno eseguito Trii di Martin, Ives, Martinu, Ghedini, Gentilucci, Shostakovich, Zemlinsky, Bettinelli e ricevono unanimi consensi per la scelta dei programmi e per la coesione, l’equilibrio, la carica emotiva delle loro esecuzioni. Flavia Brunetto Conclusi con il massimo dei voti gli studi al Conservatorio di Musica di Udine, si è contemporaneamente laureata in lettere classiche presso l'Università di Trieste con il massimo dei voti e la lode. Si è perfezionata con illustri pianisti quali M. Horszowski, J. Demus, W. Panhofer e M. Campanella. Ha tenuto lconcerti in tutta Europa, Cina, Giappone e Stati Uniti (Tokyo, Pechino, Monaco, Vienna, Lubiana, Salisburgo, Barcellona ecc.) come solista e con prestigiose orchestre tra cui l’Orchestra Filarmonica di Zagabria, l’Orchestra di San Pietroburgo, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra di Madrid, il Collegium Musicum, il Tokyo Strings Ensemblle. Ha suonato in duo con musicisti di grande fama quali Jörg Demus (i Concerti di Bach e di Mozart per due pianoforti e orchestra), Michel Lethiec, Edson Elias, Emil Klein e le prime parti dei “Solisti Veneti”, dei Solisti di Milano e dei “Salzburger Solisten”. Si occupa anche di musicologia, curando pubblicazioni e saggi critici. Titolare di cattedra presso il Conservatorio”Jacopo Tomadini “ di Udine, è invitata a far parte di giurie in concorsi internazionali.. Silvano Minella È uno dei più noti violinisti italiani. Ospite dei più famosi teatri del mondo, dalla Carnegie Hall al Teatro alla Scala di Milano, e dei più noti Festival, svolge un’intensa attività concertistica internazionale in tutta Europa, in Canada, negli Stati Uniti, in Brasile, in Australia come solista, in duo, con il Nuovo Trio Fauré e con i complessi cameristici “I Solisti di Milano” e ”I Solisti di Cremona”. Ha compiuto gli studi a Milano, ottenendo poi il Diploma di merito all’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Franco Gulli. Già violino di spalla di importanti orchestre, ha fatto parte dei più noti ensemble (Virtuosi di Roma, Masterplayers, Società Corelli, Ensemble Garbarino, Sestetto Italiano). Titolare della cattedra di Violino presso il Conservatorio di Musica “ Giuseppe Verdi” di Milano, è dedicatario di numerose composizioni di importanti autori contemporanei. E’ Direttore Artistico dell’ Associazione Amici della Musica di Gressoney. Ha inciso per le case discografiche Dynamic e Discantica. Suona un violino di Mattia Albani del 1695. Marco Perini Si è diplomato a Brescia, perfezionandosi poi ai corsi dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma con Giuseppe Selmi. E’ stato uno dei fondatori dell’Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma di cui è stato primo violoncello solista, ruolo ricoperto anche nei complessi: Accademia “I Filarmonici”, i “Virtuosi Italiani”, i “Cameristi Lombardi”, “Ensemble Garbarino” , “Sestetto Italiano”, “I Solisti di Cremona”, ottenendo consensi di pubblico e di critica in centinaia di concerti in tutto il mondo. Ha registrato per radio e televisioni italiane ed estere, effettuando inoltre incisioni discografiche per la casa parigina Verany, per la Mediterraneo e la Discantica. Svolge attualmente un’importante attività concertistica internazionale come solista, con il Nuovo Trio Fauré e con I Solisti di Milano. E’ titolare della cattedra di violoncello presso l’Istituto Musicale Pareggiato “A. Peri” di Reggio Emilia e presso la Civica Scuola di Musica di Cremona. Tiene corsi di perfezionamento presso l’Accademia “Tadini” di Lovere. Suona un violoncello Davide Teckler del XVIII secolo.