TUTTO SUL FESTIVAL - Comune di Mola di Bari

Mola di Bari
Chiostro Santa Chiara
Castello Angioino
11 agosto – 25 settembre
AgìmusFestival_2016
rassegna internazionale di musicHE
STAGIONi_2016 (XXII) direzione artistica Piero Rotolo
L’AgìmusFestival, rassegna internazionale di musiche, rappresenta il segmento summer della ampia
programmazione annuale (Stagioni_2016) organizzata dall’Associazione Giovanni Padovano Iniziative
Musicali (A.G.Ì.MUS.) di Mola di Bari. Dalla prima edizione, svoltasi nel 1995, il Festival ha incluso
produzioni autonome, coproduzioni e ospitalità di progetti musicali esterni. E il collante distintivo delle
programmazioni è stato sempre il felice connubio tra alcuni dei più prestigiosi musicisti del panorama
concertistico italiano e mondiale (Noa, Uri Caine, I Solisti della Scala, Luis Bacalov, Katia Ricciarelli, Stefano
Bollani, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, Nicola Arigliano, Bruno Canino, Benedetto Lupo, Danilo Rea, Paolo
Bordoni, Pierluigi Camicia, Michele Marvulli, Paolo Fresu, Roberto Cappello, I Doctor 3, Italian Big Band,
Enrico Pieranunzi, Lino Patruno, Cristiano Burato, ecc.) e i tanti giovani talenti che, dopo essere stati lanciati
da importanti concorsi internazionali, hanno trovato nell’Agìmus Festival un’ideale occasione professionale
per mostrare il proprio valore. Riconosciuto dal 2010 all’interno dei progetti cofinanziati dal FESR Puglia
“Valorizzazione delle eccellenze dei festival e delle rassegne”, l’AgìmusFestival è membro della rete Orfeo
Futuro.
Il progetto artistico dell’Agìmus Festival_2016, un programma di otto concerti che non strizza l’occhio al
botteghino né tantomeno si propone di compiacere gli spettatori, si mantiene nel solco di quella tradizione
straordinariamente moderna che fa della contaminatio un elemento distintivo. Pertanto, classico e leggero,
impegno e disimpegno, procedono appaiati senza mai perdere di vista qualità e diversità nella scelta delle
chiavi di lettura. Rifuggendo, quindi, da una sterile e accademica specificità tematica, e proponendo la
coesistenza di contenuti musicali di diversi ambiti stilistici (jazz, classica, canzone d’autore, etnica), il
programma prevede concerti di altissimo profilo con un’apertura a una visione multicentrica della musica. A
ciò si deve aggiungere un attento lavoro di ricerca, mirato a presentare, accanto a proposte di già accertato
valore internazionale, progetti realizzati appositamente dentro percorsi diversificati per ambito musicale e
tipologia di spettacolo.
Il risultato è una festa musicale nella quale la mescolanza stilistica tiene insieme indagini musicali spesso
condotte sul filo innovativo del meticciato tra i generi, forme nuove di presentazione dell’evento e proposte
sonore di confine caratterizzate da ascolti inediti. L’AgìmusFestival è, quindi, rivolto non solo agli
appassionati, ma anche a chi vede nella varietà delle musiche un’ulteriore possibilità per interpretare la
storia e la cultura, soprattutto i più giovani, ai quali l’iniziativa rivolge non poche attenzioni. L'obiettivo è,
infatti, diffondere tra le nuove generazioni i valori dell'arte e della musica per una partecipazione attiva e
dialettica nella ricerca condivisa di equilibri etici e sociali.
Di seguito, in sintesi, il programma dell’ AgimusFestival_2016:
PROGRAMMA
Giovedi 11 agosto ore 21.15
Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari
CALLAS IN JAZZ – un inedito incontro
THE OPERA JAZZ ORCHESTRA
Leonardo Lozupone, tromba e flicorno | Mara De Mutiis, voce solista | Ugo Sbisà, voce narrante
Agostino Ruscillo, direttore
Giovedi 18 agosto ore 21.15
Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari
Concerto per immagini
LE QUATTRO STAGIONI
Un anno di scatti dalla Puglia nel segno di Antonio Vivaldi
ENSEMBLE DA CAMERA UMBERTO GIORDANO
Dino De Palma, violino solista |Gianna Fratta, direttore e cembalista
Domenica 21 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari
FABULARASA feat. PAUL McCANDLESS
esclusiva regionale
Rabdomanza tour 2016
Giovedi 25 agosto ore 21.15
TANGO CIUDAD
Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari
esclusiva regionale
LA BORDONA orquestra tipica de tango
Domenica 28 agosto ore 21.15 Chiostro Santa Chiara – Mola di Bari
A QUALCUNO PIACE…FRED!
Omaggio a Buscaglione
…..per Giovanni Padovano
con MAURIZIO PELLEGRINI & THE CHAMBER SWING ORCHESTRA
Sabato 3 settembre ore 21.00
I CANTI DELL’EROS
Castello Angioino – Mola di Bari
raccontare la musica
DOMENICO DI LEO “racconta” i Wesendonck Lieder di R. Wagner
Ilaria Tamburrino, soprano | Iacopo Rizzi, pianoforte | Corrado Russo, letture
Sabato 17 settembre ore 21.00
Castello Angioino – Mola di Bari
STEFANIA SANTANGELO, pianoforte
Musiche di Beethoven, Chopin, Rachmaninov
Domenica 25 settembre ore 20.00
Castello Angioino – Mola di Bari
NUOVO TRIO FAURE’
Dalla magica Praga
Musiche di Suk, Mozart, Dvorak
Silvano Minella, violino | Marco Perini, violoncello | Flavia Brunetto, pianoforte
BIGLIETTI / TICKETS
10 euro | 8 euro ridotti>65anni | 5 euro ridotti<30anni | 1 euro ridotti ragazzi
-Riduzione Family:
ingresso gratuito per un <18anni; ridotto per un adulto; intero per un adulto
-Ingresso gratuito per un accompagnatore di disabile non autosufficiente
-AgìmusCard_sostenitore 2016:
ingresso gratuito a tutti i concerti
BOOKING:
Biglietteria online www.associazionepadovano.it
Botteghino: luogo e giorno degli spettacoli da 2 ore prima dell’ orario di inizio
INFO:
tel. 368 56 84 12 | 393 993 5266
www.associazionepadovano.it
[email protected]
Associazione Giovanni Padovano
AssociazionePadovano
Ufficio Stampa
Francesco Mazzotta
328.62.96.956
La rassegna AgìmusFestival si svolge nell’ambito di STAGIONi_2016 (XXII)
organizzata da AGÌMUS (Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali) di Mola di Bari –
rete Orfeo Futuro con la direzione artistica di Piero Rotolo,
con il sostegno e il patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Mola di Bari e dell’Accademia di
Belle Arti di Bari,
e con il contributo della Fondazione Puglia.
PRESENTAZIONE DEI SINGOLI SPETTACOLI
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Giovedi 11 agosto, ore 21.15
Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
CALLAS IN JAZZ - un inedito incontro
The Opera Jazz Orchestra
Leonardo Lozupone, tromba e flicorno
Mara De Mutiis, voce solista
Ugo Sbisà, voce narrante
Silvano Mastromatteo, arrangiamenti originali
Agostino Ruscillo, direttore
Musiche di Rossini, Bellini,Verdi,Bizet,Puccini,……….
CECILIA SOPHIA MARIA ANNA KALOGEROPOULOS per tutti MARIA CALLAS!
La chiamano ancora oggi “la divina”, voce per eccellenza e donna unica. È Maria Callas,
la più grande cantante lirica del Novecento, dotata di un colore unico, di un’estensione
straordinaria, di una vibrazione incomparabile e di un’intensità commovente:
caratteristiche che l’hanno fatta entrare nella leggenda.
Ma parlare di Maria Callas significa anche raccontare la storia di un mito alimentato da
risvolti personali non sempre felici: il conflitto dell’artista con la madre, la separazione dei
genitori, il matrimonio con il suo pigmalione e, soprattutto, la grande e tormentata storia
d’amore con il magnate Aristotele Onassis.
Insomma, non è difficile sostenere che la vita stessa di Maria Callas sia stata un
melodramma, se si pensa alle vicende personali che ne hanno caratterizzato l’esistenza,
segnata dal sacrificio, dalla dedizione, dalla lotta e dalla passione, quasi fosse anche lei
un’eroina tra le tante interpretate in scena.
E Callas in Jazz non è un semplice omaggio alla grandiosità di quest’insuperata interprete
e alle meravigliose melodie che la sua voce ha fatto brillare di luce nuova. Callas in Jazz è
un nuovo e diverso punto di vista sullo “strumento” Maria Callas, trasfigurato nella tromba
e nel flicorno di Leonardo Lozupone, che con straordinaria abilità espressiva riconsegna
all’ascolto in modo originale il mito della “divina”, dialogando in un gioco di stili con la
cantante Mara De Mutiis.
Dunque, con il supporto della voce recitante del giornalista e critico musicale Ugo Sbisà, le
vicende personali e artistiche di Maria Callas rivivono sottolineate da un inedito incontro
tra lirica e jazz firmato negli arrangiamenti da Silvano Mastromatteo, che rilegge i cavalli di
battaglia della cantante creando un connubio affascinante per il cultore della classica e
l’appassionato di jazz.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Giovedi 18 agosto, ore 21.15
Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
Concerto per immagini
LE QUATTRO STAGIONI
Un anno di scatti dalla Puglia nel segno di Antonio Vivaldi
Ensemble da camera “Umberto Giordano”
Dino De Palma, violino solista
Gianna Fratta, direttore e cembalista
PROGRAMMA
Antonio Vivaldi:
(1678 – 1741)
Le Quattro Stagioni
-
“La Primavera” Concerto in mi maggiore op.8 n.1
Allegro – Largo e pianissimo sempre – Danza Pastorale: Allegro
“L’Estate” Concerto in sol minore op.8 n.2
Allegro non molto – Adagio-presto – Presto
“L’Autunno” Concerto in fa maggiore op.8 n.3
Allegro – Adagio – Allegro
“L’Inverno” Concerto in fa minore op.8 n.4
Allegro non molto – Largo – Allegro
I sonetti di Vivaldi, e il suo capolavoro di musica a programma, vengono eseguiti dal vivo
con la proiezione sincronizzata di fotografie d’autore che ritraggono i luoghi più suggestivi
di Puglia durante le quattro stagioni.
Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi sono tra le composizioni più conosciute ed amate
del repertorio per archi. D’altro canto, l’intento descrittivo le rende accessibili ad un vasto
pubblico. Meno conosciuti sono, invece, gli altri otto concerti che, insieme alle Stagioni,
fanno parte dell’op. 8. L’intera raccolta, dal titolo Il Cimento dell’armonia e dell’invenzione,
venne pubblicata per la prima volta dall’editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel
1725 e dedicata da Vivaldi al conte Wenzel von Morzin, consigliere dell’Imperatore
austriaco Carlo VI.
All’epoca, l’idea di realizzare opere cicliche era molto in voga tra pittori, poeti, scultori e
filosofi. Il Clavicembalo ben temperato di Bach, rappresentativo del ciclo delle tonalità, era
apparso appena tre anni prima della pubblicazione dell’op. 8 di Vivaldi. E lo stesso
soggetto delle stagioni aveva già fornito argomento ai musicisti per balletti e divertimenti
scenici: si pensi al balletto Les Saisons (Le Stagioni), composto da Lully nel 1616, o
all’operetta Die Vier Jahreszeiten (Le quattro stagioni), rappresentata a Dresda nell’agosto
1719 per il matrimonio dei reali. Con Vivaldi, però, il tema viene affrontato per la prima
volta sinfonicamente, utilizzando come mezzi d’espressione nient’altro che gli strumenti
dell’orchestra tradizionale. I particolari dei quadri che la musica intende dipingere vengono
indicati da quattro sonetti esplicativi, di autore ignoto (forse Vivaldi stesso), stampati
integralmente all’inizio di ogni concerto e poi frammentariamente ripetuti lungo lo snodarsi
dello stesso concerto.
Il lieto canto degli augelletti nella Primavera, lo stuol furioso di mosche nell’Estate, i corni e
gli schioppi del cacciator nell’Autunno, l’agghiacciato tremar tra nevi algenti nell’Inverno
sono chiaramente percepibili. Il fatto che queste immagini siano così efficacemente
descritte dalla musica evidenzia il potere evocativo dell’arte sonora. La dimensione
programmatica che connota questo ciclo di composizioni non toglie che queste presentino,
comunque, la tipica struttura del concerto articolato in tre tempi, veloce – lento – veloce; il
tempo lento, di solito affidato al solista col solo supporto del basso continuo, è un’aria
cantabile; i due tempi veloci che gli stanno intorno elaborano la ben nota forma “a
ritornello”, con tre o quattro episodi solistici di brillante virtuosismo e quattro o cinque
ritornelli del “tutti”. All’interno di quest’involucro stabile Vivaldi inietta tutta la sua intenzione
descrittiva, evidenziando anche i dettagli più minuziosi attraverso passi solistici in cui
l’invenzione onomatopeica ed improvvisativa è ai massimi livelli.
Formatosi nel 2002, l’ensemble “U. Giordano” è composto da musicisti dalla carriera musicale
ricca di esperienze e collaborazioni importanti; i suoi componenti, infatti, hanno suonato in Italia,
Giappone, Australia, Inghilterra, Francia, Russia, Stati Uniti e molti altri Stati in città importante
come New York, Sydney, San Pietroburgo, Vilnius, Tel Aviv, Londra, Il Cairo accompagnando
artisti italiani e di fama internazionale, tra cui Roberto Benigni, Jerry Lewis, Bart Bacarach, Sergio
Castellitto, Michele Mirabella, Liza Minelli, Charlie Haden, Uto Ughi, Enrico Dindo, Michele Placido,
Carla Fracci, Renato Bruson, Daniele Abbado e numerosi altri ancora.
Proponendo sempre programmi molto originali e ricercati, l’ensemble “U. Giordano” ha effettuato
concerti e tour in Italia, Spagna, Israele, Svezia, Corea, India, Stati Uniti, Libano, Sudafrica,
Germania, Turchia e nel 2016 ha in programma una tournée negli Stati Uniti, dove il 30 aprile 2010
si è reso protagonista di un memorabile concerto alla Carnegie Hall di New York, registrando un
ampio consenso e ottime critiche da parte della stampa statunitense.
Le produzioni discografiche dell’ensemble, in particolare i cd “All’opera dopo l’opera” e “Le canzoni
di Ludwig”, sono stati apprezzati dai massimi esperti internazionali, pubblicati sulle riviste musicali
più prestigiose e recensiti da importanti critici in maniera sempre lusinghiera.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Domenica 21 agosto, ore 21.15
Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari
FABURALASA
featuring
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
esclusiva regionale
PAUL McCANDLESS
Rabdomanza Tour 2016
Luca Basso, parole | Vito Ottolino, chitarre | Poldo Sebastiani, basso | Giuseppe Berlen, batteria e
percussioni
Paul McCandless, sax soprano, corno inglese, flauti etnici, oboe
Concerto imperdibile per gli appassionati di jazz, musiche del mondo e canzone d’autore.
Insieme sul palco ci sono, ancora una volta, il quartetto Fabularasa - da oltre dieci anni tra
le realtà più originali della scena musicale indipendente italiana - e Paul McCandless,
geniale polistrumentista degli Oregon e tra i pionieri della word music.
Le sonorità mediterranee e le ritmiche robuste e solari dei Fabularasa tornano a fondersi
con gli assoli del fiatista americano, che durante il concerto passerà dal corno inglese al
sax soprano, dai flauti etnici all’oboe, strumento - quest’ultimo - del quale è considerato
uno dei maggiori interpreti al mondo.Nata in studio di registrazione nel 2007, in occasione
di “En plein air”, primo disco dei Fabula, quella tra Paul Mc Candless e l’ensemble
pugliese è una collaborazione ormai collaudata e basata su uno straordinario affiatamento
tra i musicisti. Da allora il sodalizio si è rinnovato in diverse occasioni, con numerosi
concerti e un secondo album “D’amore e di marea” che nel 2012 ha conquistato il terzo
posto assoluto nella categoria “Miglior disco italiano dell’anno” nella classifica delle Targhe
Tenco (il più prestigioso premio musicale italiano). Il concerto di Mola arriva a conclusione
del “Rabdomanza Tour 2016” che ha visto i cinque musicisti impegnati per diverse date in
molte regioni italiane e in Slovenia.
Formatisi a Bari nel febbraio 2004, i Fabularasa (Luca Basso - parole; Vito Ottolino chitarre; Poldo Sebastiani - basso; Giuseppe Berlen - batteria e percussioni) si sono da
subito caratterizzati per l’originalità delle loro produzioni, che tengono insieme jazz con
sfumature mediterranee e cantautorato. In dodici anni di attività il gruppo ha realizzato due
album, entrambi accolti con entusiasmo dalla critica, tenuto numerosi concerti nelle più
importanti città italiane e collaborato con grandi musicisti, da Gabriele Mirabassi, Nicola
Stilo e Habbes Boufaria a Bruno De Filippi, Giua e, naturalmente, Paul McCandelss.
Con tre Grammy vinti (su sei nomination), prestigiose collaborazioni con alcuni dei più
grandi nomi della storia della musica e una discografia di oltre duecentocinquanta titoli,
Paul McCandless è unanimemente considerato uno dei polistrumentisti più importanti
della scena musicale internazionale, oltre a rappresentare un modello per tanti fiatisti
moderni. Nel corso di una brillante carriera ultraquarantennale, McCandless ha scritto
pagine fondamentali nella storia della musica, in particolare con le due straordinarie band
di world music di cui ha fatto parte: l'originale Paul Winter Consort e gli innovativi Oregon.
Polistrumentista e compositore, è specializzato in oboe, ma è altresì un virtuoso di corno
inglese, clarinetto basso, sax soprano e flauti etnici, a dimostrare la sua formazione
radicata sia nella musica classica che nel jazz. Nella sua impressionante discografia e
nella sua intensa attività live, ha collaborato con musicisti che hanno fatto la storia della
musica, tra questi Jaco Pastorius, Pat Metheny, Al Jarreau, Carla Bley, Wynton Marsalis,
Lyle Mays, Mark Isham, Bruce Hornsby, Art Lande, Tony Furtado, Proteus 7 e Fred
Simon.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Giovedi 25 agosto, ore 21.15
Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari
TANGO CIUDAD
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
esclusiva regionale
La Bordona – orquestra tipica de tangoSeducente, travolgente ed emozionante. In parole semplici, uno spettacolo da non
perdere. Non a caso, Tango Ciudad ha fatto registrare il sold out all’Auditorium Parco della
Musica di Roma con i suoi ritmi travolgenti, i racconti e le atmosfere di una musica e di
una cultura dichiarate patrimonio immateriale dell’umanità. Atmosfere che rievocano le
origini del tango, tra le polverose strade di Buenos Aires, e la sua ascesa nelle sale da
concerto nel segno di Astor Piazzolla.
La formazione, nata con la collaborazione del grande ballerino Miguel Angel Zotto, diretta
da Gonzàles Bertolino e formata da artisti dalle moltissime esperienze nel panorama del
tango internazionale, è integralmente composta da elementi dell’orquestra tipica de tango:
violino, pianoforte, bandoneon, contrabbasso e tre coppie di ballerini che, da solisti e in
gruppo, rappresentano il tango-danza, il tango-valzer e la milonga su brani tratti dal
repertorio dei grandi classici e del tango nuevo, da Angel Villoldo allo stesso Piazzolla.
Julian Plaza
Payadora (milonga)
Ricardo Brignolo
Chique (tango elegante)
Anselmo Aieta
Palomita blanca (tango vals)
Astor Piazzolla
Zum
Astor Piazzolla
Invierno Porteno (tango contemporaneo)
Angel Villoldo El Choclo (tango tradizionale)
Pedro Laurenz
Milonga de mis amores (milonga)
Osvaldo Pugliese
Patetico (tango escenario)
Juan D’Arienzo
Loca (tango-milonga)
Rosita Melo
Desde el Alma (vals)
Josè Luis Padula
Nueve de Julio (tango tradizionale)
Astor Piazzolla
Primavera Portena (tango moderno)
Augustìn Bardi
Gallo Ciego (tango de la epoca d' Oro)
Anìbal Trilo
La trampera (milonga)
Gerardo Matos Rodriguez
La cumparcita (tango tradizionale)
Astor Piazzolla
Yo soy Maria
Astor Piazzolla
Libertango
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Domenica 28 agosto, ore 21.15
Chiostro Santa Chiara - Mola di Bari
A QUALCUNO PIACE ….FRED!
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
……..per Giovanni Padovano
Omaggio a Buscaglione
di Maurizio Pellegrini
con Maurizio Pellegrini, attore/cantante
& The Chamber Swing Orchestra
Davide Chiarelli, batteria | Angelo Cito, contrabbasso | Alessandro Lenoci, trombone |
Sergio Lenoci, tromba | Vincenzo Saponara, pianoforte | Giuseppe Settanni, sax
A Giovanni Padovano, indimenticato presidente dell’A.G.Ì.MUS. e protagonista della vita
culturale molese in un periodo di grande sofferenza personale, ma sempre con un
impegno e una passione che hanno garantito all’associazione nuovo e duraturo slancio, è
dedicato questo spettacolo frizzante e divertente, vincitore della prima edizione del Premio
“Riccardo Pradella”.
Lo spettacolo fa rivivere le vicende umane e artistiche di Fred Buscaglione, giovane
cantante italiano che una fredda mattina di più di cinquant’anni fa usciva di scena insieme
alla sua Thunderbird rosa. Maurizio Pellegrini e la Chamber Swing Orchestra ripercorrono
l’avventura dello sfortunato cantante e dei suoi “Asternovas” fino all’incontro dell’artista col
paroliere Leo Chiosso, incontro dal quale nascerà l’invenzione in salsa italiana di un
mondo americano da romanzo bulli&pupe. Sarà, dunque, un viaggio sonoro che, partendo
dalle sale da ballo nella Torino degli anni Trenta, racconterà le tournée all’estero di
Buscaglione e l’improvviso successo in patria, sullo sfondo di una vita dedicata alla musica
tra difficoltà economiche e voglia di fare, eterne amicizie, amori difficili e grandi
soddisfazioni.
Che notte!, Teresa non sparare, Il dritto di Chicago, Che bambola! sono solo alcuni dei
titoli che hanno reso immortale Buscaglione, che in questo spettacolo il pubblico potrà
riscoprire e ritrovare «al fondo di un bicchiere, nel cielo dei bars».
Maurizio Pellegrini
Attore e regista. Diplomato presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2009.
Si forma con numerosi insegnanti fra cui Nikolaj Karpov (GITIS – Mosca), Peter Clough (Guildhall
School – Londra), Riccardo Pradella, Massimo Loreto, Massimiliano Cividati, Bruno Fornasari,
Karina Arutyunyan, Osvaldo Salvi, Sergio Maifredi, Romeo Liccardo, Franco Sangermano.
Studia Tecnica della voce parlata con Ambra D’Amico e Renato Gatto. Intraprende gli studi di
canto lirico con il soprano Liliana Oliveri proseguendo il suo percorso tutt’oggi sotto la guida del
soprano Rosanna Casucci.
Sempre nel 2009 è al Valstybinis Juanimo Teatras di Vilnius nello spettacolo IL BUMME, unica
presenza italiana al festival europeo Dekalogas-Dialogas, tenutosi nella capitale Lituana.
Diretto da Sergio Ferrentino ha partecipato a Crediti d’attore in onda su Radio 3 Rai e la
RadioTelevisione Svizzera Italiana ed al progetto Autorevole nei radiodrammi Il contabile
e le murene di Pino Corrias, Radiogiallo di Carlo Lucarelli ed Il giardino di Gaia di Massimo
Carlotto in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano ed ancora in tournée nei teatri e nelle
Università d’Italia.
Collabora con la RadioTelevisione Svizzera italiana e con Fonderia Mercury per la realizzazione di
audiodrammi e radiocommedie.
Per l’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari è stato voce recitante nella prima esecuzione
assoluta di “Paraphrase” dalla sonata in si minore di Franz Liszt, diretta dal M° Nicola Samale.
Per EPOS Teatro, di cui è direttore artistico, ha diretto e interpretato Giardino d’inferno di Renato
Mainardi, Io parlo napoletano, scusate… e Bottom’s dream liberamente ispirato al Sogno di una
notte di mezza estate di William Shakespeare, fra le migliori drammaturgie del Festival
Internazionale di Regia “Fantasio Piccoli 2010”.
Ideatore del progetto Unconventional ha diretto La voce umana di Jean Cocteau ed interpretato
Fred Buscaglione nello spettacolo A QUALCUNO PIACE… FRED! di cui è autore e con il quale
ottiene importanti riconoscimenti insieme alla Chamber Swing Orchestra.
Da diverso tempo si dedica alla riscoperta dell’Avanspettacolo italiano ed alla formazione
dei giovani cantanti lirici curando la regia di alcuni allestimenti e numerosi workshop di arte
scenica. Dal 2014 è direttore della rassegna musicale AD LIBITUM.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Sabato 3 settembre, ore 21.00
Castello Angioino - Mola di Bari
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
raccontare la musica
I CANTI DELL’EROS
Domenico Di Leo “racconta” i Wesendonck Lieder di Wagner
Ilaria Tamburrino, soprano | Iacopo Rizzi, pianoforte | Corrado Russo, letture
Ritorna il ciclo “Raccontare la musica”, un progetto che, articolato in diversi appuntamenti,
si rivolge a chi “sa” e a chi “non sa”, a chi ascolta abitualmente musica e a chi vorrebbe
farlo ma ne è un po’ intimorito, ai musicisti e agli aspiranti musicisti, agli appassionati, ai
curiosi, agli studenti, a chi vuole capire la musica e goderne sempre più: appuntamenti per
capire i linguaggi, le poetiche, le tecniche, gli strumenti.
Nella tormentata biografia di Wagner il nome di Mathilde Wesendonck occupa un posto
importante, e non soltanto per le vicende di una storia d'amore dai contorni quanto mai burrascosi,
ma anche per il riflesso artistico, mediato, che essa ebbe nella produzione del compositore, e
segnatamente nella creazione dell'opera Tristan und Isolde. Mathilde Luckenmeyer (1828-1902)
aveva 24 anni quando conobbe Wagner, allora trentanovenne in fuga dalla Germania, a Zurigo nel
febbraio del 1852, dopo un concerto beethoveniano da lui diretto: sposata al ricco commerciante di
tessuti Otto Wesendonck, si interessava di letteratura e di musica e dovette rimanere affascinata
dalla personalità di quel direttore straordinario e ancor più straordinario musicista. Covata in
segreto durante alcuni anni di assidue frequentazioni nella cerchia ristretta degli amici zurighesi, la
passione scoppiò violenta alla fine dell'estate del 1857, quando Wagner abbandonò al secondo
atto la composizione del Sigfrido per dedicarsi completamente al Tristano. È certo che Wagner
nutrì per Mathilde un amore totale, ricambiato, anche se condizionato dalle difficoltà dell'ambiente
in cui doveva realizzarsi. La presenza a Zurigo della moglie Minna e i debiti di riconoscenza verso
Otto Wesendonck, suo benefattore e mecenate che nell'esilio l'aveva accolto generosamente in
casa sua, fecero precipitare la situazione. Nel gennaio 1858 Wagner si allontanò dall'amante e da
Zurigo; fattovi ritorno, fu costretto a subire l'umiliazione di uno scandalo provocato dalla gelosa e
sospettosa Minna, che aveva intercettato una lettera inequivocabile diretta a Mathilde e
accompagnata dallo schizzo a lapis del preludio del Tristano. Il 17 agosto, dopo giorni di tormento
e di solitudine, Wagner lasciò definitivamente Zurigo per Venezia, affidando l'eutanasia del suo
amore alle pagine più sublimi del secondo atto di Tristano.
Frutto di questa relazione con Mathilde, secondario rispetto al cosmo del Tristano ma dotato di una
sua propria compiutezza e luce, furono le cinque poesie da lei scritte che Wagner musicò per voce
femminile con accompagnamento di pianoforte tra il novembre 1857 e il maggio 1858, dunque nel
periodo più ardente e contrastato del loro amore. Non si tratta obiettivamente di grandi versi, ma in
essi Wagner riuscì a trasferire emozioni private e a racchiudere in unità frammenti di quel mondo
poetico che in quel momento, umanamente e artisticamente, drammaticamente lo pervadeva. Per
la pubblicazione, avvenuta nel 1862, il compositore dette alle cinque poesie una disposizione
diversa dalla successione cronologica in cui erano state composte: Der Engel (30 novembre 1857)
rimase all'inizio del ciclo, ma Träume (4-5 dicembre) passò alla conclusione, Schmerzen (17-19
dicembre) al quarto posto, Stehe stilli (22 febbraio 1858) al secondo, Im Treibhaus (1° maggio) al
terzo, ossia al centro. Si accentuava così l'appartenenza del ciclo stesso al mondo musicale
del Tristano, resa ancor più evidente dal fatto che due dei cinque Lieder, indicati come “studi
preparatori per Tristano e Isotta”, vennero poi rielaborati nell'opera: Im Treibhaus appunto,
e Träume. Ma anche Stehe still! presenta un riferimento all'opera, nella forma di una citazione dal
primo atto allora già musicato; mentre in Der Engel appare il tema della gioia d'amore dell'Oro del
Reno: delicato omaggio pieno di teneri sottintesi che potevano essere espressi soltanto dalla
musica. Ed è questa, nella decantazione della passione in idillio, la cifra stilistica dei WesendonckLieder.
Essi furono scritti, come si è detto, per voce e pianoforte, con una sola eccezione per un'occasione
particolare. Il 23 dicembre Mathilde compiva gli anni. E il 23 dicembre 1857 Richard le approntò un
regalo davvero speciale: una serenata ai piedi della scalinata della villa fuori Zurigo dove
i Wesendonck risiedevano (ma Otto quel giorno era assente per motivi d'affari), con il canto
d'amore di Träume adattato per violino e piccola orchestra. Questo è dunque l'unico dei cinque
Lieder su testi di Mathilde Wesendonck strumentato da Wagner stesso. Degli altri esistono due
principali orchestrazioni. Una d'epoca, sontuosa e brillante, del famoso direttore d'orchestra, e
amico personale di Wagner, Felix Mottl (1856-1911); l'altra, più raffinata e screziata, vero
capolavoro d'intimità e di sensibilità, del compositore nostro contemporaneo Hans Werner Henze.
Domenico Di Leo,
Diplomato con lode, presso il Conservatorio di Bari, dove ha seguito i corsi di Pierluigi Camicia per il
Pianoforte e Antonio Florio per la Musica da Camera, perfezionatosi con illustri solisti e cameristi (Konstantin
e Svetlana Bogino, Alexander Lonquich, Joaquin Achucarro, Bruno Canino, Alain Planès, Boris Bechterev,
Gjorgij Chugajev, Vladimir Ogarkov, Anatole Liebermann, Pavel Vernikov Michael Flacksman e molti altri),
vincitore di una nutrita serie di concorsi pianistici e cameristici nazionali e internazionali.
Vincitore del Concorso nazionale, è titolare della cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio
“Nino Rota” di Monopoli.
La sua attività di docente e le affermazioni dei suoi allievi gli hanno guadagnato un riconosciuto prestigio
didattico e la stima di eminenti musicisti, contribuendo alla crescente fama del Conservatorio pugliese ben
oltre i confini regionali. Le prove concertistiche in Italia e all’estero e le registrazioni, in molteplici ambiti
stilistici e di repertorio, da solista, da camerista con i partner più diversi, come direttore di ensemble,
testimoniano la viva curiosità intellettuale, la disponibilità a sperimentare e la duttilità, all’insegna di una
continua ricerca della qualità del suono, dell’approfondimento dei linguaggi e dell’interpretazione,
dell’esigenza di individuare nuove modalità e opportunità di interazione e collaborazione con musicisti e
compositori nonché di proposta, dialogo e comunicazione con artisti, operatori, appassionati e nuovi settori
di pubblico.
Domenico Di Leo si dedica con passione alla rivisitazione del grande repertorio ed è impegnato, con
altrettanta convinzione, nella riscoperta di autori meno frequentati nelle sale da concerto e nella proposta
delle musiche del nostro tempo.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Sabato 17 settembre, ore 21.00
Castello Angioino - Mola di Bari
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
STEFANIA SANTANGELO
pianoforte
Recital pianistico particolarmente raffinato, quello che propone Stefania Santangelo, che in
apertura esegue una Sonata di Beethoven (la numero 5), la prima del ciclo di tre composizioni
pubblicate come Op. 10. Criticata dai recensori dell’epoca per il contrasto tra i due temi del primo
movimento - troppo vigoroso il primo rispetto al secondo, decisamente melodico - la Sonata n. 5
presenta una discorsività particolarmente essenziale. Mentre, al contrario, lo Scherzo n. 3 di
Chopin assume la struttura della grande forma, ma con analogie stilistiche paragonabili non tanto
alla Sonata ma alla Ballata, per il suo carattere rapsodico, a partire dall’introduzione interrogativa e
misteriosa. E la Ballata n. 4, prevista in successione, rappresenta una sorta di compendio degli stili
e dei generi toccati da Chopin, dalla Sonata agli Studi, passando per i Notturni, le Variazioni e i
Rondò. Insomma, una pagina complessa, proprio come la Sonata n. 2 di Rachmaninov, un saggio
di poetica eroica datato 1913 che il compositore rimaneggiò nel 1931 con l’obiettivo di semplificare
le cose per l’esecutore, costretto con la prima versione a un impegno interpretativo davvero arduo.
PROGRAMMA
Ludwig van BEETHOVEN
Sonata n. 5 in do minore op 10 n. 1
(Bonn, 1770 – Vienna, 1827)
-Allegro molto e con brio -Adagio molto -Prestissimo
Fryderyk CHOPIN
(Zèlazowa Wola, 1810 - Parigi, 1849)
Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39
Ballata n. 4 in fa minore op. 52
Sergej RACHMANINOV
Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36
(Novgorod, 1873 – Beverly Hills, 1943) –Allegro agitato -Non allegro -L’istesso tempo/Allegro molto
Stefania Santangelo ha studiato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma diplomandosi in
pianoforte con il massimo dei voti e la lode. Alla sua formazione artistica hanno contribuito
musicisti quali Paolo Bordoni, Piero Rattalino, Arnaldo Cohen e, per la musica da camera,
Salvatore Accardo, che di lei ha detto: “Stefania Santangelo è in possesso di una tecnica
assolutamente sbalorditiva, il suo suono è nobilissimo, potente ed emozionante, la sua musicalità
è pura e fantasiosa”.
Debutta in pubblico a dieci anni, accompagnata dall’Orchestra “Nova Musicorum Arcadia” di
Milano, esordio che le consente di iniziare un’attività concertistica di primo piano. Partecipa ai
principali concorsi nazionali pianistici vincendo sempre primi premi. Si è esibita come solista con
l’Orchestra Sinfonica di Pescara, con l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, quella di Lecce,
l’Orchestra Proarte Marche, l’Orchestra da camera di Brescia, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese,
l’Orchestra della Radio Nazionale di Bucarest e l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Ha tenuto
concerti in Francia, Inghilterra, Repubblica Ceka, Ungheria, Romania, Germania e Stati Uniti. Ha
recentemente eseguito il concerto in re minore di Mozart in diretta radio con l’Orchestra di Stato
della Radio di Bucarest ed effettuato una tournée in Messico dove ha eseguito il III Concerto di
Rachmaninov.
Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive: le sue esecuzioni del concerto in mi minore
di Chopin diretto da Donato Renzetti, della seconda Sonata di Rachmaninov e dei 12 Studi op. 10
di Chopin sono stati più volte trasmessi dalla RAI.
La sua passione per la musica da camera l’ha portata a collaborare con artisti quali Rocco Filippini,
Laura Gorna, Giulio Rovighi, Fernando Caida Greco, Francesco Manara. Ha inciso le tre Sonate di
Brahms per pianoforte e violino con Laura Gorna e le Variazioni di Brahms‐Paganini per la
Dynamic. Parallelamente all’attività concertistica si dedica anche a quella didattica. Vincitrice
del Concorso nazionale per l’insegnamento del Pianoforte nei Conservatori italiani, è titolare di
cattedra al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli.
AGÌMUSFESTIVAL_2016
Domenica 25 settembre, ore 20.00
Castello Angioino - Mola di Bari
STAGIONI_2016 (XXII) (SUMMER)
NUOVO TRIO FAURE’
Dalla magica Praga
Silvano Minella, violino | Marco Perini, violoncello | Flavia Brunetto, pianoforte
Musiche di Suk, Mozart, Dvorak
Il Trio con pianoforte, nell'ambito delle molteplici formazioni cameristiche possibili, ha
sempre esercitato sui compositori un’attrazione particolare, unendo violino, pianoforte e
violoncello, strumento in possesso di particolari qualità espressive e caratteristiche
tecniche. Tra l’altro, il peculiare impasto timbrico che ne deriva, ma anche la possibilità di
poter utilizzare, se necessario, in maniera più solistica ora l'uno ora l'altro strumento,
hanno sempre costituito un'affascinante sfida per qualsiasi compositore.
Tenendo probabilmente conto di questa visione il Nuovo Trio Fauré propone un
programma articolato che strizza l'occhio alla musica dei paesi dell'est, con l'Elegia op. 23
di Suk e il Trio “Dumky” op.90 di Dvořák, oltre al Trio K502 di Mozart, che non può certo
essere considerato tipico esempio di musica dell'est, anche se fu composto in un ambito
culturale e musicale, quello di Praga, nel quale gli influssi sonori di quel territorio non
lasciavano indifferenti i compositori, tantomeno Mozart, noto per la sua tendenza ad
assimilare e fare proprio qualsiasi spunto innovativo ed espressivo con il quale venisse a
contatto.
L'Elegia di Suk è una composizione non frequentemente eseguita, ma in grado di creare
un'atmosfera carezzevole ed insinuante. Concepita in origine per un organico differente
che prevedeva anche un’arpa, anche con questo organico riesce a mantenere originalità
nella scrittura e nelle idee armoniche.
Il Trio di Mozart K502 (come si può dedurre dal numero d'opera contemporaneo allo
splendido concerto per pianoforte K503 ed alla sinfonia Praga) è una composizione
importante e suscita, come sempre accade per Mozart, reazioni differenti, convergenti
tutte in ogni caso in un sentimento di sconfinata ammirazione. Mozart amava
particolarmente, e suonava con perizia, sia il pianoforte che il violino. E anche in
quest'occasione ha regalato agli interpreti di ogni epoca una serie di idee musicali
inconfondibili per freschezza e fantasia ed inimitabili nella loro apparente semplicità ed
essenzialità.
La seconda parte del concerto sarà interamente occupata dall’esecuzione del Trio
“Dumky” di Dvořák, composto alla fine del XIX secolo. Quest’ampia pagina, dalla scrittura
ora virtuosistica ora altamente intensa e sognante, utilizza una tipica forma espressiva dei
paesi dell'est, la “Dumka” appunto, come spunto per creare una serie di sezioni nelle quali
le caratteristiche tipiche di quel linguaggio musicale, fatto di armonie inconfondibili,
variazioni ed asimmetria ritmica, ma anche di slancio tumultuoso o intima meditazione,
trasportano l’ascoltatore in un mondo nuovo e sconfinato.
PROGRAMMA
Josef SUK
Elegie op.23
(1874-1935 )
W. A. MOZART
(1756-1791)
Antonin DVORAK
(1841- 1904)
Trio KV 502 in si bemolle maggiore
- Allegro -Larghetto
-Allegretto
Trio op. 90 in mi minore “Dumky”
-Lento maestoso.Allegro, quasi doppio movimento
-Poco adagio. Vivace non troppo
-Andante. Vivace non troppo
-Andante moderato.Allegretto scherzando.Meno mosso
-Allegro
-Lento maestoso. Finale
NUOVO TRIO FAURE’
“Raffinata scelta di equilibri”, “Lettura precisa e brillante”, “Atmosfere indimenticabili”, “Finale
travolgente”, “il Trio di Trieste ha un erede nell’interpretazione cameristica all’italiana”.
Questi alcuni commenti con cui la stampa internazionale ha accolto i concerti del Nuovo Trio
Fauré. Fondato nel 1980 da musicisti già inseriti nella vita musicale italiana con il dichiarato intento
di porre una particolare attenzione alle composizioni meno eseguite, subito invitato dal Teatro alla
Scala di Milano per le celebrazioni di Ildebrando Pizzetti, il Nuovo Trio Fauré ha proposto in
numerosi concerti tenuti in tutto il mondo (dal Gasteig di Monaco alla Carnegie Hall di New York, da
Lubiana a Pechino e a Tokyo), il più ampio repertorio, dai classici ai nostri giorni. Primi in Italia nel
proporre il Trio di Debussy, hanno eseguito Trii di Martin, Ives, Martinu, Ghedini, Gentilucci,
Shostakovich, Zemlinsky, Bettinelli e ricevono unanimi consensi per la scelta dei programmi e per
la coesione, l’equilibrio, la carica emotiva delle loro esecuzioni.
Flavia Brunetto
Conclusi con il massimo dei voti gli studi al Conservatorio di Musica di Udine, si è contemporaneamente
laureata in lettere classiche presso l'Università di Trieste con il massimo dei voti e la lode.
Si è perfezionata con illustri pianisti quali M. Horszowski, J. Demus, W. Panhofer e M. Campanella. Ha
tenuto lconcerti in tutta Europa, Cina, Giappone e Stati Uniti (Tokyo, Pechino, Monaco, Vienna, Lubiana,
Salisburgo, Barcellona ecc.) come solista e con prestigiose orchestre tra cui l’Orchestra Filarmonica di
Zagabria, l’Orchestra di San Pietroburgo, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra di Madrid, il
Collegium Musicum, il Tokyo Strings Ensemblle. Ha suonato in duo con musicisti di grande fama quali Jörg
Demus (i Concerti di Bach e di Mozart per due pianoforti e orchestra), Michel Lethiec, Edson Elias, Emil
Klein e le prime parti dei “Solisti Veneti”, dei Solisti di Milano e dei “Salzburger Solisten”. Si occupa anche di
musicologia, curando pubblicazioni e saggi critici. Titolare di cattedra presso il Conservatorio”Jacopo
Tomadini “ di Udine, è invitata a far parte di giurie in concorsi internazionali..
Silvano Minella
È uno dei più noti violinisti italiani. Ospite dei più famosi teatri del mondo, dalla Carnegie Hall al Teatro alla
Scala di Milano, e dei più noti Festival, svolge un’intensa attività concertistica internazionale in tutta Europa,
in Canada, negli Stati Uniti, in Brasile, in Australia come solista, in duo, con il Nuovo Trio Fauré e con i
complessi cameristici “I Solisti di Milano” e ”I Solisti di Cremona”.
Ha compiuto gli studi a Milano, ottenendo poi il Diploma di merito all’Accademia Chigiana di Siena sotto la
guida di Franco Gulli.
Già violino di spalla di importanti orchestre, ha fatto parte dei più noti ensemble (Virtuosi di Roma,
Masterplayers, Società Corelli, Ensemble Garbarino, Sestetto Italiano). Titolare della cattedra di Violino
presso il Conservatorio di Musica “ Giuseppe Verdi” di Milano, è dedicatario di numerose composizioni di
importanti autori contemporanei.
E’ Direttore Artistico dell’ Associazione Amici della Musica di Gressoney.
Ha inciso per le case discografiche Dynamic e Discantica.
Suona un violino di Mattia Albani del 1695.
Marco Perini
Si è diplomato a Brescia, perfezionandosi poi ai corsi dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma con Giuseppe
Selmi. E’ stato uno dei fondatori dell’Orchestra “Arturo Toscanini” di Parma di cui è stato primo violoncello
solista, ruolo ricoperto anche nei complessi: Accademia “I Filarmonici”, i “Virtuosi Italiani”, i “Cameristi
Lombardi”, “Ensemble Garbarino” , “Sestetto Italiano”, “I Solisti di Cremona”,
ottenendo consensi di
pubblico e di critica in centinaia di concerti in tutto il mondo.
Ha registrato per radio e televisioni italiane ed estere, effettuando inoltre incisioni discografiche per la casa
parigina Verany, per la Mediterraneo e la Discantica.
Svolge attualmente un’importante attività concertistica internazionale come solista, con il Nuovo Trio Fauré
e con I Solisti di Milano.
E’ titolare della cattedra di violoncello presso l’Istituto Musicale Pareggiato “A. Peri” di Reggio Emilia e
presso la Civica Scuola di Musica di Cremona. Tiene corsi di perfezionamento presso l’Accademia “Tadini”
di Lovere.
Suona un violoncello Davide Teckler del XVIII secolo.