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PRESENTAZIONE
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XXV Festival “Trieste Prima”
dedicato a Giampaolo Coral
La XXV edizione del Festival “Trieste Prima” era un
traguardo importante per il suo fondatore Giampaolo Coral, che purtroppo ci ha lasciato all’inizio di quest’anno. Un
percorso con tanti ostacoli, una sfida per un festival piccolo ma coraggioso, che lottava sempre contro la carenza di
supporti logistici e finanziari. Una sfida anche e soprattutto perché il festival si è distinto, fin dalla prima stagione
nel 1987, per l’apertura ai giovani compositori e alla nuova
musica dei paesi dell’Europa orientale. Una scelta quest’ultima, che può sembrare scontata per una città di confine
come Trieste, ma che scontata non era affatto 25 anni fa.
Le resistenze per l’offerta del Festival “Trieste Prima” non
venivano solo da una città dai gusti musicali tradizionali
e poco propensa alla sperimentazione di nuove proposte
sonore, ma anche da una generale tendenza da parte di
organizzatori di concerti e festival di musica contemporanea a prestare più attenzione alle regole del mercato che
ad altri tipi di valutazione.
Nei primi anni, dopo il vuoto creato dalla chiusura di
“Arte Viva” all’inizio degli anni ’70, molti sentivano la mancanza di concerti di nuova musica. La partecipazione non
solo di un pubblico giovane, ma anche delle istituzioni e
della RAI che registrava e trasmetteva (spesso in rete nazionale) collaborava ad un clima rinnovato e più vivace.
L’edizione del 2011 quindi doveva diventare per Coral
un appuntamento particolare, un momento di bilancio e
di riflessione sui 25 anni di attività dell’Associazione Chromas e del festival “Trieste Prima”, un appuntamento tale
da elaborarsi in forma di libro. Era il suo desiderio, presentare il volume stampato in occasione dell’apertura della
XXV stagione nel 2011, impegno che si è cercato di mantenere.
Quanto alla programmazione dei concerti della XXV
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
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edizione, l’idea di Coral era quella di coinvolgere interpreti di altissima qualità e particolarmente legati al festival
triestino, intenzione che gli organizzatori attuali hanno
cercato di rispettare al massimo, comprese alcune indicazioni precise espresse già dal compianto fondatore.
ral ed un ricordo di Florian Bollot del grande pianista Franz
Liszt a 200 anni dalla sua nascita. Ma la pianista affronta
anche dei “classici” come Erdenklavier-Himmelklavier di Peter
Eötvös, un commovente addio, qui rivolto a Giampaolo
Coral, di Tristan Murail ed alcune Études di György Ligeti,
al quale la Sibourd è stata legata particolarmente e alla
quale il famoso compositore ungherese ha dedicato uno
studio.
Il 16 novembre torna per la quarta volta il Klangforum
Wien, faro nel panorama della musica contemporanea per
ensemble, che ha fatto scuola e inciso profondamente nel
modo di eseguire la nuova musica. Oltre a Die Insel der Toten di Coral, ispirato all’omonimo quadro di Arnold Böcklin,
l’ensemble presenta la recente opera di Salvatore Sciarrino, Quaderno di strada per ensemble e baritono, dedicato
all’ensemble stesso e al baritono Katzameier, opera che ha
avuto un enorme successo mondiale, e che è, dopo l’esecuzione alla Biennale di Venezia, per la prima volta proposta in Italia.
Il 25 novembre è la volta del Trio Debussy, legato alla
nostra città sia perché vincitore del prestigioso “Premio
Trio di Trieste” (nel 1997), sia per il rapporto continuo con la
Chamber Music, coltivato fin dai tempi del Premio. Il concerto del Trio Debussy è, infatti, una coproduzione Trieste
Prima – Chamber Music, tradizione che è stata avviata
qualche anno fa e che sarà intensificata in futuro anche
con altre iniziative, come aveva già previsto Coral stesso.
Ormai molto noto anche sul versante delle esecuzioni in
repertorio contemporaneo e ben affermato a livello internazionale, il Trio Debussy di Torino dedica un concerto
quasi monografico a Giampaolo Coral, con una selezione
molto variegata, che va da due brani per trio (Osservando
Paul Klee degli anni ’80 e il Trittico delle delizie del 2006, a
loro dedicato), a un omaggio a Chopin per pianoforte solo
(Viaggio a Palma), al Raps IV per violino solo, all’insolito
“omaggio” a Schubert, Der Neue Postmodernismus per pianoforte e voce recitante. Il concerto termina con l’opera Le
quattro stagioni della cucina futurista di Aaron J. Kernis, brano che completa in maniera intelligente l’argomento del
Ora, l’edizione XXV è dedicata alla sua figura di compositore e promotore culturale. La forma migliore per
onorarlo è sembrata quella di includere in ogni concerto
almeno una sua composizione.
Il festival si apre il 5 novembre con la presentazione
da parte di Renzo Cresti del volume intitolato Al di là dei
confini. Musica Contemporanea a Trieste: 25 anni dell’Associazione Chromas e del Festival “Trieste Prima” (Rugginenti Editore).
Lo stesso giorno, nella Chiesa Luterana, ci sarà il Kammerchor di Saarbrücken che ha riscosso molto entusiasmo in
più di una stagione e il cui direttore è coinvolto in un progetto Erasmus con il Conservatorio G. Tartini di Trieste. Il
programma è fitto ed inizia con Uvod di Coral, per seguire
con Rrrrr di Mauricio Kagel, Übermalung di Burkhard Kinzler,
un nuovo brano dello stesso direttore Georg Grün e l’integrale di Im Frühling di Corrado Rojac, di cui è stata eseguita
solo una parte 3 anni fa. Chiude il concerto una trascrizione dell’Adagietto della V Sinfonia di Mahler da parte di
Clytus Gottwald.
L’8 novembre si esibisce la pianista Louise Sibourd,
un’eccellente interprete di musica contemporanea che ha
eseguito gran parte del repertorio pianistico di Coral (ha
inciso un CD monografico con la sua musica pianistica). Il
programma molto impegnativo apre e chiude con le sue
musiche. Inizia con il brano Variationen über ein Bild von A.
Böcklin, a lei dedicato, mentre in chiusura Louise Sibourd
accompagna Manuela Kriscak, soprano triestino molto stimata da Coral, il quale considerava la sua capacità
espressiva particolarmente idonea per i suoi Lieder, dei
quali le due interpreti presentano qui una selezione tratta
da due cicli (Trakl Lieder e Melancholia). Inoltre il concerto
offre un omaggio di Fabian Perez Tedesco al maestro Co-
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PRESENTAZIONE
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PRESENTAZIONE
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postmoderno. Di lui, The New Yorker Observer scrive: “Kernis is … the most consistently exhilarating of the younger
American postmodernists.”
Alla fine di novembre, il 29, torna dopo vari anni uno
dei più accreditati violoncellisti di musica contemporanea
con un programma incentrato sul rapporto tra pittura/
grafica e musica. Apre la serata il brano recente di Coral,
Paesaggio con la caduta di Icaro, che l’autore ha inviato un
anno fa al “suo” violoncellista preferito per farne la prima
esecuzione assoluta, fatta pochi giorni prima del concerto
triestino in Germania. Segue John Cage’s improvvisazione
per cello solo “tratto” dal Concerto for piano and orchestra del
1957-58, con il quale Cage ha abolito la partitura, “liberalizzando” i singoli strumenti e dando l’avvio ad esibizioni autonome chiamate “Solo for…”. Infine autori un po’ meno noti
come Diederichs e Herchenröder il cui interessante pezzo
Melencolia 1514 si pone quasi in antitesi con la famosa incisione di Dürer. Il pezzo fa emergere il carattere frammentario, fuggevole e incerto dell’opera sonora al momento
dell’ascolto, in contrasto con l’idea dell’eternità dell’opera
d’arte. Segue “Ne songe plus à fuir” di Richard Barrett, pezzo dal titolo che risale ad una famosa citazione di Samuel
Beckett e dedicato al surrealista cileno Roberto Matta, nel
quale il compositore crea un rapporto fisico/sonoro particolarmente intenso tra strumentista e strumento. Chiude
la serata una canzone di Coral del 1985 per violoncello e
soprano (Manuela Kriscak), con testo di Ennio Emili, una
pagina mai eseguita finora.
L’ultimo concerto del 2 dicembre è affidato a Berislav
Šipuš, con il suo Cantus Ansambl di Zagabria, uno dei più affermati ensemble specializzati in musica contemporanea
a livello internazionale. Con Šipuš stesso, artista emergente della vicina Croazia, Coral era entrato da tempo in
una stretta collaborazione, in particolare nell’ambito di
vari festival croati, in primis la Biennale di Musica di Zagabria. Berislav Šipuš, nel segno di una profonda amicizia con
Giampaolo Coral, ha voluto includere nel programma del
suo concerto 3 pezzi, Isole per trio d’archi, Ikarus II, dedicato
allo stesso Ensemble Cantus, e Raps XIII per ensemble. Ol-
tre ad un brano nuovo di Luigi Sammarchi, commissionato
dall’Associazione Chromas, e una sonata per violoncello e
pianoforte di Bogdan Gagić, il gruppo esegue dello stesso
Berislav Šipuš Tan Hetti per 10 strumenti, il primo brano di
un ciclo di una serie legata in un grande TN HTT, all’interno
del quale i singoli strumentisti agiscono come solisti. Esso
esprime l’interesse del compositore per l’improvvisazione
e per l’indefinito, ma allo stesso tempo per la creatività del
singolo strumentista all’interno del gruppo. Il pezzo ha riscosso un grande successo alla sua prima esecuzione nel
Berliner Konzerthaus (2002).
A coronamento delle manifestazioni pensate
quest’anno per ricordare Giampaolo, stiamo lavorando
con l’Associazione Chamber Music al fine di promuovere
una nuova importante competizione: il Concorso Internazionale di Composizione “Giampaolo Coral”, finalizzato
alla composizione di pagine cameristiche. Di ciò verrà data
notizia completa e circostanziata a fine novembre 2011.
Monika Verzár Coral
Vicepresidente dell’Associazione Chromas
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NEI PRESSI DEL MISTERO CHE NOI SIAMO PER NOI STESSI / RENZO CRESTI
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RENZO CRESTI / NEI PRESSI DEL MISTERO CHE NOI SIAMO PER NOI STESSI
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Nei pressi del mistero che noi
siamo per noi stessi
si) deve essere ridotto a dimensione minima, solo così la
musica acquista quella ‘leggerezza’ che la pone al di sopra
della pesantezza del mondo (della realtà)».
I grandi lavori orchestrali degli anni Settanta, come
il commovente Requiem per Jan Palach, come l’intenso Magnificat, come la lancinante Suite per orchestra, come le allucinate Variationen über Lasciatemi morire e come i lavori
da camera, dimostrano una padronanza superba degli
elementi compositivi e un tratto espressivo abbagliante,
vigoroso nel suo macerato intreccio di linee e di masse sonore. L’osservazione del proprio sé e della materia musicale, per carpirne i segreti, porta Coral a una fase di alleggerimento dell’io, un farsi da parte per lasciare spazio alla
considerazione dell’altro (altro in sé e altro dal sé come la
materia), inserendo un diaframma che permette alla materia di essere più libera e più se stessa. Amras è un brano
esemplare di questo processo di scavo (auto)analitico, di
ascolto della propria interiorità attraverso il processo di
articolazione dei suoni che si dispongono in un (ac)cadere
come pezzettini di un puzzle che, nel suo completarsi, fornisce alla fine il volto segreto dell’Ospite che alberga in noi.
Negli anni Ottanta, il balletto Favola-pantomima romantica
e le due opere in un atto Mr Hyde e Il canto del cigno rimandano allo sdoppiamento e al tema dell’ombra, all’inconscio e al momento onirico, dove allucinazione e bellezza
convivono.
Nel silenzio della solitudine creativa che accompagna
l’artista, tutto ciò che è altro da noi entra in rapporto con
l’intimità, diventa viso (s)conosciuto, realtà diversa. È in
questo rapporto fra identità e differenza che si forma l’io
plurale. Con la musica, Coral ha narrato ed è stato narrato.
Coral ha tentato di riequilibrare i frantumi del proprio
sé; ha vissuto spesso il tempo della mezzanotte, quando
l’orologio si ferma e tutto si concentra in una temporalità sospesa, terribile perché ci fa sprofondare nei meandri
dell’essere; è in questo attimo feroce che ha soggiornato
Coral, ecco perché la sua musica comunica ben altro oltre
all’abilità del grande artigiano, ci porta nei pressi di quel
mistero che noi siamo per noi stessi.
Una breve riflessione sulla
figura di Giampaolo Coral
di Renzo Cresti
In Giampaolo Coral le forme musicali costituiscono i
forti argini entro i quali scorre il fiume in piena della sua
interiorità; senza quegli argini l’espressività sarebbe vaniloquio o, comunque, non espressione artistica. Di contro
il pathos sostanzia ogni suono, rendendolo vibrante, ai limiti di una rottura delle coordinate formali che però mai
viene effettuata, perché è proprio quell’organizzazione a
garantire la forma dell’espressione e, quindi, lo stile (oseremo per Coral il grande Stile).
La Scuola di Vienna e in particolare Arnold Schönberg
(con il suo impegno etico) hanno lasciato un segno indelebile nella prima fase della musica di Coral, dal 1974 al 1979.
Sull’appartenenza a questa tradizione Coral si è interrogato a lungo, dice il Maestro: «La mia opera si suddivide
in due periodi: il primo romantico, in cui la dedizione alla
Scuola di Vienna era totale (espressionismo di Schönberg
e surrealismo di Berg), è caratterizzato dall’emanazione
della mia soggettività, intesa come massima e naturale liberazione (nell’opera) dell’emozionalità derivata, nel
Soggetto, dall’influsso della realtà del suo essere nel mondo. Il secondo periodo (che parte dalla Seconda sonata per
pianoforte del 1979) è caratterizzato dall’essenzialità del
linguaggio logoclonico e nasce dalla ricerca di capire il
meccanismo originario, inconscio, dell’atto compositivo.
È l’emanazione della massima Oggettività nella produzione dell’opera, quindi massimo controllo di quell’oscuro impulso. Il Soggetto (che non può comunque autoescluder-
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NEI PRESSI DEL MISTERO CHE NOI SIAMO PER NOI STESSI / RENZO CRESTI
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RENZO CRESTI / NEI PRESSI DEL MISTERO CHE NOI SIAMO PER NOI STESSI
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Nei giochi di specchi, di doppi, di maschere o meglio di
smascheramenti si scopre anche l’inderogabile impegno
civile di Coral che accompagna sempre la sua ricerca introspettiva/musicale. L’esigenza dell’impegno, consapevole
e fortemente sentito, ha caratterizzato tutta la sua attività dai tempi di “Arte Viva” alla fondazione di “Chromas”,
dall’istituzione degli “Incontri internazionali con la musica
contemporanea ‘Trieste Prima’” alla direzione artistica del
“Premio Musicale Città di Trieste” senza dimenticare il suo
impegno costante presso il Conservatorio, con i giovani
musicisti.
Attraverso le associazioni, Coral ha fatto conoscere in
Italia molti compositori e moltissime opere, soprattutto
provenienti dall’Est europeo, cercando di spostare il baricentro da un predominio, oggi un po’ nostalgico e passatista, della cultura mitteleuropea verso le nuove emergenze, avvicinando nuovi pensieri e nuove prassi compositive,
in quella sete di conoscenza che sempre lo abbeverava.
Anche nell’impegno organizzativo, Coral sapeva donare
vita, aborriva la routine e il dilettantismo, perché lui sapeva donarsi tutto nelle cose che faceva e come in ogni suo
brano metteva in gioco se stesso, la sua mente e il cuore,
e anche nell’organizzazione e nella didattica faceva ugualmente, inseguendo l’utopia di una società più buona (buono e bello hanno la stessa radice etimologica).
Nello strepitoso curriculum artistico di Coral bisogna
scavare in profondità, l’elenco infinito dei luoghi prestigiosi in cui è stata eseguita la sua musica, gli interpreti
celebrati che l’hanno suonata e i premi, rimarrebbero
onorificenze accademiche se non fossero state conquistate,
raggiunte con passione, attraverso una ricerca, un affondo sulle capacità che il suono ha di esprimere l’inconscio,
l’oscuro, una ricerca che non conosce uguali. Per questo
la figura di Coral si erge sopra il mondo della musica (contemporanea) e accademica, tutto preso dal guardarsi allo
specchio e dai piccoli compromessi, indicando una strada scomoda ma coraggiosa, aperta, pura, innocente nel
suo non cedere ad accomodamenti di sorta, volta a insegnare grande musica e dimostrare come essa non sia un
ludico trastullo per borghesi soddisfatti, ma come scrive
Nietzsche «La musica è una questione di un’assoluta serietà. […] La vita senza la musica sarebbe un errore», perché
la musica ci avvicina all’essenza del vivere, questo sapeva
Coral.
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BIOGRAFIA / GIAMPAOLO CORAL
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GIAMPAOLO CORAL / BIOGRAFIA
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Giampaolo Coral
22.01.1944 – 17.02.2011
ternazionale “Premio Musicale Città di Trieste”, il “Prix de
Composition Musicale Prince Pierre de Monaco”, il “Concours Européen de Composition di Leuven” (Belgio), il “Premio Internacional de Musica Oscar Esplà” di Alicante (Spagna), “l’International Edvard Grieg Memorial Competition
for Composers” di Oslo e tanti altri. La sua musica è stata
eseguita in molti festival internazionali e in numerose trasmissioni radiofoniche italiane ed estere.
Notizie biografiche
Giampaolo Coral ha iniziato l’attività musicale a 14 anni
come organista nella sua città natale, Trieste e si è diplomato in pianoforte nei Conservatori di Venezia e di Genova
(diploma d’onore). E’ stato attivo come Maestro Sostituto
presso il Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Trieste (19671973) e come consulente musicale del Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia e del Teatro del Veneto (1977-1985). Dal
1971 al 2001 ha insegnato esercitazione corale presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste. Ha diretto
numerosi cori professionali ed amatoriali.
Per vari anni è stato direttore artistico del Concorso
internazionale di composizione “Premio Musicale Città di
Trieste”, iscritto alla Federazione Mondiale dei Concorsi Internazionali di Ginevra. Nel 1987 ha fondato un’associazione per la promozione della musica contemporanea a Trieste, la Chromas - Associazione Musica Contemporanea e
nello stesso anno ha creato il Festival “Trieste Prima - Incontri Internazionali con la Musica Contemporanea” che
quest’anno festeggia i suoi 25 anni di attività.
Ha colto il primo successo internazionale a 26 anni in
Germania, con un’opera orchestrale, Requiem per Jan Palach
ed altri (1969), eseguito dalla Stadt-Symphonie Orchester
di Gelsenkirchen e nel 1971 il primo esordio in Italia con un
Magnificat per orchestra e soprano, premiato dal Concorso “Premio Musicale Città di Trieste” ed eseguito al Teatro
Verdi di Trieste, ripreso nel 1973 alla Grosser Musikvereinssaal di Vienna dalla ORF Symphonie Orchester e nel 1976
dall’Orchestra della RAI di Milano.
Numerose sue composizioni hanno ottenuto premi
internazionali di grande prestigio, tra cui il Concorso in-
Buona parte della sua attività riguarda opere orchestrali, come ad esempio Metamorfosi per pianoforte e orchestra, Sei pezzi per orchestra, Suite per orchestra premiata nel
1978 a Montecarlo, Dolce, calmo sorridente, un omaggio a
Richard Wagner, a 100 anni dalla morte, il Concerto per
violino e orchestra Amras, ispirato dall’omonimo racconto
di Thomas Bernhard, premiato e successivamente eseguito in Spagna. Il Concerto per flauto e orchestra Tout à coup
e comme par jeu, la cui registrazione effettuata durante il
concerto a Trieste con Roberto Fabbriciani (1983) è stata
offerta nel CD allegato alla rivista FaLaUt (aprile 2011). Tra
i lavori orchestrali più recenti c’è il World Trade Center Requiem che ha trovato varie aprezzatissime esecuzioni, tra
cui quella nello scorso aprile alla Biennale di Zagabria ed è
stato trasmesso l’11 settembre 2011 da Radio 3.
Non mancano inoltre varie composizioni in repertorio lirico, tra cui Favola, rappresentata nella stagione 19811982 del Teatro Lirico di Trieste, l’opera da camera Il canto
del cigno, premiata al Concorso Internazionale Carl Maria
von Weber di Dresda, e l’opera da camera Demoni e fantasmi notturni della città di Perla, presentata al Mittelfest di
Cividale nel 1999 e a Zagabria nell’anno successivo. Infine
Mr. Hyde? eseguito nel 2008 al Teatro Verdi di Trieste. Altre composizioni di teatro musicale sono state inserite in
produzioni e trasmissioni radiofoniche, tra cui La cancion
desesperada su testo di Pablo Neruda, Le Beatitudini e Morte
di Lucrezio con testi di Ennio Emili, quest’ultima con la regia
di Giorgio Pressburger.
Ricco è il suo catalogo relativo alla musica corale, inizialmente ispirata da quella liturgica e continuamente ali-
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BIOGRAFIA / GIAMPAOLO CORAL
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GIAMPAOLO CORAL / BIOGRAFIA
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mentata dall’attività legata all’insegnamento al Conservatorio triestino e a quella di Direzione di coro, infatti va
aggiunto che proprio la particolare padronanza della musica corale l’ha portato a conseguire vari riconoscimenti
importanti (nei festival) e vari premi internazionali.
Negli anni ’70 e ’80, Coral era noto anche per la sua
grande produzione di musiche di scena (circa 2000 repliche) per 25 spettacoli di prosa rappresentati in teatri italiani ed esteri (Burgtheater Wien, Festival of Two Worlds
Charleston, Narodno Kazalisce Zagreb, Schauspielhaus
Graz, Slovensko Narodno Gledalisce Ljubljana, ecc.).
La stragrande maggioranza della sua produzione
riguarda l’ambito della musica da camera. Al di là delle
numerose opere per strumento solo, in particolare il pianoforte, tante pagine sono scritte per formazioni di duo,
trio, quartetto o ensemble più ampi. Non è raro poi l’uso
della voce (in forma di canto o recitazione) anche nella
musica da camera, con una particolare predilezione per i
Lieder suggeriti dalla sua passione per la poesia, da quella di Shakespeare, a Chapman, Gryphius, Goethe, Trakl,
Hölderlin, Rückert, Schiele, Quasimodo, Kosovel ed altri.
Molte erano anche le creazioni ispirate dalla pittura, sia da
quella antica del ‘400 e ‘500 (Hieronymus Bosch, Albrecht
Dürer, Pieter Bruegel), ma anche da quella moderna, in
particolare Paul Klee e Alfred Kubin, dalla cui opera grafica-pittorica e letteraria Coral è rimasto profondamente
impressionato.
Fonte principale di ispirazione nella sua produzione
più recente sono stati dei testi mistici ed alchemici antichi, come quelli di Emanuel Swedenborg (Memorabilia),
Jakob Böhme (Ablutio vel mundificatio), William Blake (Tria
unum), o quello anonimo di Aurora consurgens (forse Beato
Tommaso d’Aquino) che si ritrova nell’omonima opera per
grande ensemble, ancora inedita. Lo studio dei testi e delle
illustrazioni alchemiche stanno anche alla base dell’ultima
opera per orchestra da camera Isole II, dedicata all’Orchestra Ferruccio Busoni di Trieste (ed eseguita nel dicembre
2010) e dei 3 brani (Tre colori - nero, bianco, rosso) composti
nel 2010 per il XII Concorso Internazionale “Premio Trio di
Trieste” 2011.
Un’accurata analisi del compositore Giampaolo Coral
è stata svolta da Renzo Cresti in L’Arte innocente (Edizioni
Rugginenti, Milano 2003) e da Coral stesso, in Demoni e
fantasmi notturni della città di Perla. Biografia di Emilio Musul,
un compositore (Quaderno di Cultura Contemporanea 9,
Monfalcone 2008).
--------------------PROGRAMMA
Sabato 5 novembre
Libreria Lovat, Viale XX Settembre n° 20, ore 17
Renzo Cresti presenta:
AL DI LA’ DEI CONFINI. Musica Contemporanea a
Trieste: 25 anni dell’Associazione Chromas e del Festival
“Trieste Prima” a cura di Giampaolo Coral e Monika
Verzár Coral, Rugginenti Editore, Milano 2011
Sabato 5 novembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
KammerChor Saarbrücken
Georg Grün direttore
Mauro Barbierato pianoforte
Giampaolo Coral
Uvod per doppio coro e due triangoli - 1987
Mauricio Kagel
Rrrrr per coro e pianoforte - 1982
Georg Grün
Mors et vita duello* - 2011
Burkhard Kinzler
Übermalung (Thomas Tallis Lamentationes Jeremiae) - 2007
Corrado Rojac
Im Frühling (testo di G. Trakl)* - 2009 Leise, Immer, Bald
Clytus Gottwald
Im Abendrot (trascrizione dell’Adagietto della 5. Sinfonia di
G. Mahler per coro a 16 voci) - 2008
Martedì 8 novembre
Teatro Miela, ore 20.30
Louise Sibourd pianoforte
Manuela Kriscak soprano
Giampaolo Coral
da Klavieralbum II (A. Kubin) - 1997 :
Die grosse Glocke, Wahnsinn, Das Hünengrab, Dämmerung
Fabian Perez Tedesco
Studio n.3, Hommage* - 2011
Florian Bollot
Lampes d’ombre (Hommage à Liszt)** - 2011
György Ligeti
da Ėtudes I, II, III
Fanfares (Ėtudes I,4), L’escalier du diable (Ėtudes II,13), Columna infinita
(Ėtudes II,14), Canon (Ėtudes III,18)
Giampaolo Coral
Variationen über ein Bild von A. Böcklin - 2002
Peter Eötvös
Erden Klavier-Himmelklavier - 2003
Unsuk Chin
Ėtudes Scalen n. 4 - 1996-1997
Tristan Murail
Cloches d’adieu et un sourire...- 1992
Giampaolo Coral
Trakl Lieder per soprano e pianoforte - 1997 :
Immer wieder kehrst du Melancholie, Stille wohnt in blauen Räumen,
Wieder kehrt die Nacht, Im Korn sich ernste Vogelscheuchen drehn,
Ein altes Wiegenlied, Der Knab aus Träumen wirr erwacht,
da Melancholia per soprano e pianoforte - 2002 :
W. Shakespeare The spirit that I have seen, G.Chapman No pen can any thing
eternal write that is not steep in humour of the night
Mercoledì 16 novembre
Sala del Ridotto, Teatro G. Verdi, ore 20.30
Klangforum Wien
Clement Power direttore
Otto Katzameier baritono
Giampaolo Coral
Die Insel der Toten - 2000
per fl, cl, fg, pf, vla, vlc, cb, perc.
Salvatore Sciarrino
Quaderno di strada 12 canti e un proverbio per baritono e strumenti - 2003
per baritono, fl, ob, cr. ingl., cl, fg, tr, trb, pf., cel., perc., vl I, vl II, vla,
vlc, cb
Venerdì 25 novembre
Teatro Miela, ore 20.30
Trio Debussy
Piergiorgio Rosso violino
Francesca Gosio violoncello
Antonio Valentino pianoforte
Davide Livermore voce recitante
Giampaolo Coral
Osservando Paul Klee - 1983
Raps IV per violino solo - 1982
Viaggio a Palma per pianoforte solo - 1986
Der neue Postmodernismus per pianoforte e voce recitante - 1988
Trittico delle delizie (su un quadro di Hieron.Bosch)
dedicato al Trio Debussy - 2006
Aaron J. Kernis
Le quattro stagioni della cucina futurista - 1990
Martedì 29 novembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
Friedrich Gauwerky violoncello
Manuela Kriscak soprano
“Sound - paintings”
Giampaolo Coral
Paesaggio con la caduta di Icaro** - 2008
John Cage
Solo for Cello - 1958
Yann Diederichs
Eslo** - 1988
Martin Herchenröder
Winternachtmusik Melencolia 1514** - 2003
Richard Barrett
“Ne songe plus à fuir”** - 1985-86
Giampaolo Coral
Il canto per soprano e violoncello* - 1985
Venerdì 2 dicembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
Cantus Ensemble
Berislav Šipuš direttore
Giampaolo Coral
Isole per vl, vla, vlc - 2005
Ikarus II per vl, cl, pf dedicato al Cantus Ensemble - 2004
Raps XIII per vl, vlc, cl/cl basso, trb* - 2001
Luigi Sammarchi
Sidereus....canto della lontananza - sonetto a Orfeo I XXIII per fl, cl, ob, fg,
tr, trb, archi* - 2011
Berislav Šipuš
Tan Hetti per 10 strumenti - 2002
Bogdan Gagić
Sonata**, per vlc e pf - 2009
*Prima esecuzione assoluta
** Prima esecuzione in Italia
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SAARBRÜCKEN KAMMERCHOR / SABATO 5 NOVEMBRE
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Sabato 5 novembre
Libreria Lovat, Viale XX Settembre n°20, ore 17
Sabato 5 novembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
Renzo Cresti presenta:
AL DI LA’ DEI CONFINI. Musica Contemporanea a
Trieste: 25 anni dell’Associazione Chromas e del Festival
“Trieste Prima”
KammerChor Saarbrücken
A cura di Giampaolo Coral e Monika Verzár Coral,
Rugginenti Editore, Milano 2011
Giampaolo Coral
Uvod per doppio coro e due triangoli - 1987
Mauricio Kagel
Rrrrr per coro e pianoforte - 1982
Georg Grün
Mors et vita duello* - 2011
Burkhard Kinzler
Übermalung (Thomas Tallis Lamentationes Jeremiae) - 2007
Corrado Rojac
Im Frühling (testo di G. Trakl)* - 2009
- Leise
- Immer
- Bald
Clytus Gottwald
Im Abendrot (trascrizione dell’Adagietto della 5. Sinfonia di
G. Mahler) per coro a 16 voci - 2008
Georg Grün direttore
Mauro Barbierato pianoforte
KammerChor Saarbrücken
Fondato nel 1990 dal suo attuale direttore, è uno dei migliori cori in Germania. In diciassette anni di attività ha
conquistato una reputazione internazionale confermata
da inviti di prestigiose istituzioni musicali in Europa, Stati
Uniti e Russia. Ha vinto numerosi primi premi in concorsi
internazionali corali (Arezzo, Spittal, Tolosa, Marktoberdorf, Maasmechelen, Budapest ecc.). Il suo vasto repertorio spazia dalla musica corale antica, romantica sino
a quella contemporanea e include numerose prime esecuzioni assolute di opere scritte da compositori appositamente per questo coro, eseguite, tra l’altro, in festival
dedicati alla musica del nostro tempo quali Musik im 20.
Jahrhundert Saarbrücken, Ars Musica Brüssel, Let the Pe-
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SABATO 5 NOVEMBRE / SAARBRÜCKEN KAMMERCHOR
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SAARBRÜCKEN KAMMERCHOR / SABATO 5 NOVEMBRE
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ople Sing (Queen Elizabeth Hall London).
stra abitudini auditive (in Heterophonie si trovano materiali
sonori di venti opere diverse), li rimette in questione attribuendo a ciascuno, con sofisticato umorismo e scevro
di provocazioni gratuite, un carattere insolito e un nuovo
riflesso sonoro, servendosi, per contrasto, anche di strumenti antichi e extraeuropei, in totale rottura con ogni
forma di accademismo.
Georg Grün ha studiato musica sacra, teologia, musicologia e direzione corale all’Università del Saarland e si è formato nell’improvvisazione organistica presso uno dei più
famosi organisti, Jean-Pierre Leguay a Parigi. Insegna alla
Musikhochschule di Mannheim e dirigeva il Kammerchor
della stessa Musikhochschule. Nel 1990 ha fondato il Kammerchor Saarbrücken, di cui è direttore principale.
E’ invitato in Germania e all’estero come direttore, conferenziere e membro di giuria in importanti concorsi internazionali corali. Dal 2006 insegna nel Conservatorio G.
Tartini di Trieste nell’ambito del Progetto Erasmus e dal
2010 anche al Royal College of Music Stoccolma. Dal 2009
è direttore ospite del Coro della Radio Croata di Zagabria.
Da alcuni anni dirige nella European Academy for Young
Choral Conductors di Europa Cantat (Cork, Mannheim,
Barcelona) e ha dato Mastercourses nel Festival di musica
sacra di Schwäbisch Gmünd e di Utrecht. Nel 2010 era impegnato in numerosi Mastercourses in Spagna, Francia,
Italia, Lituania e Svezia, nel 2012 sarà la volta di Ljubljana.
Sempre nel 2010 era ospite con il KammerChor Saarbücken presso il “Kurpfälzischen Kammerorchester” nel Festspielhaus Baden-Baden.
Mauricio Kagel è nato nel 1931 a Buenos Aires. Il pezzo presentato dal KammerChor di SaarbrÜcken è un omaggio
per i suoi 80 anni.
Nel 1957 si trasferisce in Germania e lavora allo studio di
musica elettronica di Colonia. Alla fine degli anni Cinquanta, con la cantata Anagrama, spezza ogni collegamento
logico tra testo e e musica e con Improvisation ajoutée per
organo con tre esecutori annulla la funzione tradizionale
dell’interprete. Con Sur scène introduce, per primo, la dimensione gestuale della musica dando vita a quel “teatro
strumentale” del quale, negli anni successivi, ne diverrà il
maestro incontestato. La vivace fantasia musicale di Kagel è inesauribile e la sua produzione è enorme. Utilizzando, in contesti inusitati, modelli storici consueti alle no-
Burkhard Kinzler è nato nel 1963 a Stoccarda. Dopo gli
studi di musica sacra a Heidelberg si è diplomato in composizione all’Accademia di Musica di Basilea con Roland
Moser. Dal 1993 al 1996 stato direttore alla Hochschule für
Musik und Theater di Hannover. Dal 1999 è professore alla
Staatliche Hochschule für Musik di Mannheim e dal 2003
lavora al Teatro di Zurigo. Ha composto molta musica per
coro e da camera (Zeit-Gehöft per baritono e quartetto di
tromboni, Sechs Lieder nach Texten von Robert Walzer, Vacuus
per orchestra d’archi ecc.) eseguita da rinomati solisti e
ensemble e trasmessa da numerose radio europee. E’ direttore ospite dei festival di nuova musica Eclat di Stoccarda, Gegenwelten di Heidelberg, Europäischer Musikmonat di Basilea.
Corrado Rojac è nato a Trieste nel 1968. Ha studiato composizione a Trieste con Giampaolo Coral e a Milano al conservatorio “G. Verdi”, dove si è diplomato con Alessandro
Solbiati. E’ diplomato anche in fisarmonica, violoncello
e pianoforte. Si è perfezionato in composizione con Azio
Corghi, Louis de Pablo, Tristan Murail e Marco Stroppa.
Corrado Rojac. Sue composizioni sono state eseguite in
importanti manifestazioni nazionali e internazionali quali Unicum (Lubiana), The New Music Week (Bucarest),
Aspekte (Salisburgo), Akzente (Klagenfurt), Nuova Consonanza (Roma). Ha suonato per le istituzioni italiane e straniere più prestigiose, contribuendo in maniere decisiva a
diffondere il repertorio fisarmonicistico contemporaneo,
e oggi è considerato uno dei fisarmonicisti italiani più importanti. Insegna fisarmonica al Conservatorio Giuseppe
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SABATO 5 NOVEMBRE / SAARBRÜCKEN KAMMERCHOR
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LOUISE SIBOURD - MANUELA KRISCAK / MARTEDÌ 8 NOVEMBRE
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Tartini di Trieste.
Martedì 8 novembre
Teatro Miela, ore 20.30
Clytus Gottwald è nato a Bad Salbrunn/Silesia nel 1925. Ha
studiato alle università di Tubinga e di Francoforte canto,
direzione di coro, musicologia e teologia protestante. Alla
fine degli studi ha presentato un dottorato sul compositore olandese Johannes Ghiselin-Verbonnet.
Dal 1954 si è perfezionato in direzione di coro presso Marcel Coureaud, nel 1960 ha fondato la Schola Cantorum di
Stoccarda, qualificandosi con repertori di musica contemporanea e ottenendo brani scritti per la Schola da parte
di Boulez, Ligeti, Schnebel, Kagel, Lachenmann, Holliger,
Globokar, Penderecki, Steve Reich, Grisey, Ferneyhough,
Zender, ecc. Dal 1961 Gottwald si occupa della paleografia
musicale nell’ambito della Deutsche Forschungsgemeinschaft e fin dal 1974 faceva parte del gruppo di programmazione dell’IRCAM. Ha lavorato per molti anni alla Radio
di Stoccarda e nel 1985 ha tenuto anche un insegnamento.
Nel 2009 è stato insignito del “Kulturpreis Baden –WÜrttemberg”.
Il brano qui presentato è una trascrizione dell”Adagietto”
dalla 5. Sinfonia di Gustav Mahler con la poesia Im Abendrot
di Eichendorff che il compositore ha dedicato alla memoria degli amici che se ne sono già andati, come György Ligeti e Mauricio Kagel.
KammerChor Saarbrücken
Louise Sibourd pianoforte
Manuela Kriscak soprano
Giampaolo Coral
da Klavieralbum II (Alfred Kubin) - 1997
- Die grosse Glocke
- Wahnsinn
- Das Hünengrab
- Dämmerung
Fabian Perez Tedesco
Studio n.3, Hommage* - 2011
Florian Bollot
Lampes d’ombre (Hommage à Liszt)** - 2011
György Ligeti
da Ėtudes I, II, III
- Fanfares (Ėtudes I,4)
- L’escalier du diable (Ėtudes II,13)
- Columna infinita (Ėtudes II,14)
- Canon (Ėtudes III,18)
Giampaolo Coral
Variationen über ein Bild von Arnold Böcklin - 2002
Peter Eötvös
Erden Klavier-Himmelklavier - 2003
Unsuk Chin
Études Scalen n. 4 - 1996-1997
Tristan Murail
Cloches d’adieu et un sourire...- 1992
Giampaolo Coral
Trakl Lieder, per soprano e pianoforte - 1997
- Immer wieder kehrst du Melancholie
- Stille wohnt in blauen Räumen
- Wieder kehrt die Nacht
- Im Korn sich ernste Vogelscheuchen drehn
- Ein altes Wiegenlied
- Der Knab aus Träumen wirr erwacht
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LOUISE SIBOURD - MANUELA KRISCAK / MARTEDÌ 8 NOVEMBRE
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da Melancholia per soprano e pianoforte - 2002
W. Shakespeare, The spirit that I have seen
G.Chapman, No pen can any thing eternal write that is not
steep in humour of the night
Louise Sibourd vive a Parigi e Vienna. Dopo aver studiato
pianoforte e direzione d’orchestra presso i Conservatori
Nazionali Superiori di Parigi, Praga, Bratislava e Vienna,
Louise Sibourd si è laurata in musicologia alla Sorbona
di Parigi. Ha seguito varie Masterclasses con Pennetier,
Pommier, Jasinsky, Gornostaeva, Kontarsky, Magaloff,
Rosen, Muraro e con H. Leichtfried a Vienna. Nel 1990 ha
vinto il prestigioso concorso pianistico internazionale di
Morges (CH), indetto dalla Radio Suisse Romande.
La sua attività musicale è particolarmente legata alla diffusione dell’opera pianistica di György Ligeti. Dal compositore ungherese, oltre alla creazione mondiale, nel 1986, di
Désordre, dal Primo Libro degli Studi, a lei è dedicato lo Studio 5
(Arc-en-ciel). Come solista, con l’orchestra e formazioni da
camera, nonché in duo con voce oltre che in Austria (Musikverein, Konzerthaus, Schönberg Center, Brucknerhaus
Linz), ha suonato in Germania, Francia, Italia, Svizzera,
Spagna, Inghilterra, Finlandia, Romania, Bulgaria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Africa, Asia e America Latina. E’ stata invitata a numerosi festival non solo come
concertista, ma anche per tenere dei Mastercourses. Il
suo repertorio spazia da J.S. Bach, in particolare l’Arte della fuga, sino all’integrale degli Studi di Debussy e di Ligeti.
Ha fatto molte trasmissioni radiofoniche e televisive e ha
inciso vari CD, tra cui uno con opere di Giampaolo Coral,
con il quale ha avuto una lunga collaborazione. L’opera Variationen über ein Bild von Arnold Böcklin, in programma in
questa stagione, le è stata dedicata nel 2003.
Louise Sibourd
Manuela Kriscak
Manuela Kriscak è nata a Trieste, dove si è diplomata in
pianoforte e in canto al Conservatorio G. Tartini. La sua
carriera inizia dopo aver vinto il Concorso Sperimentale Belli di Spoleto debuttando nel ruolo di Musetta in La
Bohème di Puccini e nel ruolo di Rosalinde nel Pipistrello di
Strauss. Poco dopo, nel 1993 viene invitata da Spiros Argiris a Catania come Zerlina in Don Giovanni di Mozart e nella stessa stagione, sempre a Catania, interpreta il ruolo
di Monica nella Medium di G. Menotti sotto la regia dello
stesso. La sua attività principale rimane quella di cantante
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lirica che la portano a Strasburgo, Lisbona, Glyndebourne,
sotto la direzione di Andrew Davis, all’Opera Zuid in Olanda. Nel 1996 canta al Teatro alla Scala in Armide di Gluck
sotto la direzione di Riccardo Muti nel ruolo di Le Plaisir e
nel Don Giovanni a Ferrara nel ruolo di Zerlina ricevendo da
Claudio Abbado lusinghieri complimenti. Numerose sono
le rappresentazioni nel Teatro G. Verdi di Trieste,anche nel
repertorio sinfonico ma anche in numerose altre città italiane ed estere, soprattutto in Franca e Spagna e fino in
Jappone, Corea del Sud dove interpreta Liu sotto la regia di
K. Ricciarelli e Stati Uniti dove recentemente debutta nel
ruolo di Violetta nella Traviata.
Oltre all’opera, il suo repertorio spazia fino alla liederistica
internazionale, in particolare quella della musica contemporanea: russa, tedesca, ceca e francese. Canta a Spoleto, Bologna, Trieste, Bergamo, Sassari, Barcellona, Tokyo,
Barcellona, New York. La sua attività è stata seguita con
attenzione da Giampaolo Coral, con il quale si è istaurata una lunga collaborazione soprattutto nell’ambito della
Liederistica contemporanea. Tra le sue numerose esecuzioni di composizioni di Coral va menzionata la partecipazione all’opera Demoni e fantasmi notturni della città di Perla,
presentata al Mittelfest di Cividale.
festival, quali ad esempio il Festival Internazionale di musica contemporanea di Bergamo, Ripercussioni Venezia al
Palazzo Mocenigo, Encuentros Internacionales de Música
Contemporánea de Buenos Aires, Trieste Prima, Udine
Contemporanea, Stagione dell’Orchestra Milano Classica,
Salón Dorado del Teatro Colón di Buenos Aires, Festival
Buenos Aires Tango, Chicago Tango Festival, Università
di Melbourne, Adelaide e Sydney, Orquesta Sinfónica Nacional Argentina, Filarmonia Veneta, ecc. Per il centenario della Vedova Allegra di Lehár ha curato l’arrangiamento
in versione di tango per il Mittelfest 2005, a Cividale del
Friuli e replicato al Teatro Regio di Torino. Nel 2005 presenta il balletto La Leggenda del Lago Dorato. Nel 2006 dirige la sua operina Pachamama con i Solisti della Filarmonica del Teatro Verdi. La sua musica ha avuto numerose
trasmissioni radiofoniche, tra cui RadioTelevisione Koper,
Radio Nacional de España, Radio Nacional Argentina, RAI,
Parlamento Europeo di Bruxelles.
Fabián Pérez Tedesco è nato a Buenos Aires nel 1963 e
vive dal 1987 a Trieste. Insegna ai Conservatori di Firenze e Trieste dove è attivo come percussionista del Teatro
G. Verdi e si esibisce spesso come solista di marimba. Fin
da tenerissima età coltiva la passione di scrivere musica.
Come compositore si definisce autodidatta ed eclettico.
Nelle sue composizioni, il ritmo e la percussione assumono ruoli preponderanti. Sono numerose le sue partiture
incise in CD (EMI, Rugginenti, Taukay, Audio Ars Studio, El
Arca de Noé, ecc.). Brani suoi sono assiduamente presenti
in prestigiose istituzioni, stagioni concertistiche, eseguiti
da formazioni tali come MoEns di Praga, MD7 di Ljubljana, Ensemble Antidogma di Torino, Taukay Ensemble di
Udine, Grupo Cosmos 21 di Madrid, Jugend Symphoniker
Orchester München, e sono stati presentati in numerosi
Florian Bollot nato nel 1963, ha studiato orchestrazione con Pierre Jansen e pianoforte con Germaine Mounier
all’Ecole Normale de Musique di Parigi, dove ha conseguito il diploma di concertista. Contemporaneamente ha studiato filosofia all’università di Parigi X. Successivamente si
è dedicato allo studio della composizione, sempre a Parigi,
con Laurent Petitgirard, Alain Kremski e Philippe Manoury. Ha poi proseguito i suoi studi con George Benjamin al
Royal College of Music di Londra. Nel 1997 ha avuto una
borsa in composizione nell’ambito della musica teatrale
presso la SACEM e ha seguito varie Masterclasses di composizione organizzate dal Centre Accanthes con Iannis Xenakis (a Aix-en-Provence, Salisburgo e Atene 1985) poi con
György Ligeti (a Szombathely 1991).
La sua attività è concentrata sui concerti pianistici e in
formazione di musica da camera (in Duo con il violinista
Riccardo Bonaccini, con la violoncellista Sophie Adam e
con le cantanti Helene Blagean, Sylvia Kervorkian, Elizabeth Laurence). Attualmente è impegnato in una grande
composizione di musica sacra e con varie registrazioni del-
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la sua musica, tra cui le sue composizioni per pianoforte
Poesia verticale, dodici poemi per pianoforte, composti tra
1997 e 2011.
(Melodien per orchestra, Concerto da camera per 13 strumentisti, Doppio concerto per flauto e oboe, San Francisco Poliphony per orchestra. Nel 1974, su commissione dell’Opera
di Stoccolma, inizia la composizione di Le Grand Macabre
dramma grottesco di Michel de Ghelderode, che terminerà nel 1978. Una delle opere sceniche più importanti del
ventesimo secolo. Dal 1980 accanto al Concerto per pianoforte e orchestra (1985-1988), si dedica maggiormente alla
composizione di musica da camera (Trio per corno, violino
e pianoforte, Drei Phantasien per coro misto, Loop per viola, Nonsense Madrigals per coro a cappella, Sonata per viola
sola ). Riceve numerose onorificenze (Premio Ravel – Parigi, Premio Bela Bartok – Budapest, Prix Arthur Honegger, Croce d’onore per la Scienza e l’Arte della Repubblica
d’Austria, Dottore ad honorem dell’Università di Amburgo, Commandeur dans l’Ordre National des Arts et Lettres
– Parigi, Premio Imperiale – Tokio, Premio Siemens, Membro onorario dell’American Academy of Arts and Sciences,
Premio Musicale della Fondazione Wolf – Gerusalemme,
Premio Sibelius – Helsinki).
S’impegna in ricerche su strutture ritmiche complesse e
stratificate, spesso derivate dalla musica per xilofono africana. Queste esperienze e il virtuosismo tecnico del pianista francese Pierre Laurent Aimard gli ispirano la composizione del ciclo in progress degli Sudi per pianoforte, in 3
volumi, che, iniziati nel 1985, concluderà nel 2001.
Ligeti è morto a Vienna nel giugno del 2006. E’ uno dei
capisaldi della storia della musica del XX secolo. A Ligeti,
sempre curioso per le novità, interessava qualsiasi musica,
africana, asiatica, Jazz, Jodel, organetti messicani, piano
elettronico, ma era anche interessato alle novità dell’informatica, matematica, le illusioni ottiche di Escher, la geometria frattale di Mandelbrot. Ligeti, distanziandosi dallo Strutturalismo, ha aperto la strada, specialmente con le
sue prime opere, a nuove dimensioni del suono, ottenute
con una polifonia a dimensione sferica, estremamente
densa che lui chiama “micropolifonia”. Ma non si è fermato
qui. Come nelle varie fasi dell’arte di Strawinsky o di Picasso, l’arte di Ligeti ha molti stili diversi, evitando sempre le
György Ligeti è nato in Transilvania (Romania) nel 1923, da
una famiglia ebraica ungherese. Ha perso il padre e il fratello nei campi di sterminio. Comincia a suonare e a comporre a quattordici anni. Dal 1945 al 1949 studia al Conservatorio di Budapest con Sandor Veress, Ferenc Farkas, Pal
Jardanyi e Lajos Bardos. Voleva studiare anche Fisica, ma
come ebreo non gli fu permesso. La matematica tuttavia
è rimasta un elemento fondamentale del suo essere, analitico e preciso. Dal 1950 al 1956 insegna al Conservatorio
di Budapest, ma in seguito alla rivolta ungherese fugge in
Austria. In quel periodo compone le Sei bagatelle per quintetto di fiati, uno dei suoi pezzi più eseguiti. Nella capitale
austriaca, città dove è rimasto per 10 anni senza pianoforte, scrive le sue composizioni nei caffè viennesi dove si poteva stare tutto il giorno con una bevanda e corregge bozze per la Universal Edition di Emil Hertza. Lì ha composto
pezzi per orchestra fondamentali per la musica moderna:
Apparitions (1958) e Atmosphères (1961). Nel 1957/1958 lavora anche a Cologna nello studio elettronico del WDR dove
nasce Artikulation, composizione elettronica.
Dal 1959 fino al 1969 insegna come professore ospite e in
corsi di composizione in Svezia, Spagna, Olanda, Germania (Amburgo dove vive dal 1973 in poi), Finlandia, USA,
Italia, Francia. In questi dieci anni, durante i quali riceve
il Premio della Koussevitzky Foundation di Washington,
1965) compone alcune opere importanti, che lasciano il
segno nella storia della musica: Aventures per 3 cantanti
e 7 strumentisti, Nouvelles Aventures, Volumina per organo, Lontano per grande orchestra, Poème symphonique per
cento metronomi, Lux aeterna per 16 voci, Concerto per violoncello e orchestra, Continuum per clavicembalo, Ramifications per orchestra d’archi. Alcune di queste utilizzate
(senza autorizzazione dell’autore) da Stanley Kubrik per
il suo film 2001: Odissea nello spazio. Dal 1970 al 1974 si dedica interamente all’insegnamento e alla composizione
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ripetizioni. La sua musica mette tutto in forse, si muove in
zone franche del linguaggio, verso un libero gioco sonoro
fuori dalle tradizioni (anche a quelle di Darmstadt), graffiante, carica di vivacità e di ironia, dissolve e ricostruisce
i concetti di melodia, armonia e ritmo su un piano totalmente diverso dalla tradizione, secondo principi del tutto
personali e originali. Anche la dimensione del tempo musicale assume in Ligeti, con il “continuum”, una dimensione
del tutto particolare che così definisce:“La forma musicale è
continua: la musica sembra venire dall’infinito e nell’infinito perdersi, non essendo che un momento audibile della “musica delle
sfere” che resta immutabile ed eterna”. L’effetto della sua
musica sull’ascoltatore è sempre magico, immediato, quasi ipnotico. Era contro le ideologie e i dogmatismi in quanto li riteneva rigidi e intolleranti, per queste sue opinioni fu
spesso accusato di avere scritto musica reazionaria. Alla
domanda se la sua musica fosse progressista o regressiva
Ligeti rispondeva che questa era una domanda che non
interessava, lui faceva musica come gli piaceva fare. (G.
Coral)
György Ligeti (archivio G. Coral)
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Peter Eötvös (© Kálmán Garas)
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Peter Eötvös è nato nel 1944 in Transylvania. Ha studiato
composizione a Budapest e successivamente a Cologna.
E’ attivo come compositore, direttore d’orchestra e insegnante. E’ uno dei compositori di maggiore successo negli
ultimi 30 anni. Ha lavorato nei più grandi centri come Parigi, Londra, Amsterdam, Berlino, Vienna, ha diretto numerose orchestre e alcune tra le più famose come il Royal
Concertgebouw Orchestra, le orchestre filarmoniche di
Vienna, Berlino e di Monaco, l’Orchestre Philharmonique
de Radio France; BBC Symphony, Cleveland Orchestra,
NHK Orchestra Tokyo. Ha diretto anche molte orchestre
radiofoniche e orchestre di importanti festival. Tra gli anni
’60 e ’70 era strettamente legato a Stockhausen. Nel 1978,
su invito di Pierre Boulez, ha diretto il concerto inaugurale dell’IRCAM di Parigi dove è diventato uno dei principali
direttori del famoso Ensemble InterContemporain negli anni
’80. Debuttò nei Proms nel 1980 e tra il 1985 e il 1988 dirigeva anche la BBC Symphony Orchestra. Dal 2003 guida
la Gothenburg Symphony Orchestra. Nel 2006 ha vinto
l’importante premio del BBC Music Magazine con la registrazione della Sinfonia di Luciano Berio. La sua musica ha
assorbito numerosi influssi anche dalla musica orientale.
Eötvös ha una grande conoscenza tecnica, dei sintetizzatori, per ottenere manipolazioni e amplificazioni. Le sue
prime composizioni erano musica da film, un genere che
ha lasciato tracce anche nei suoi pezzi successivi.
Peter Eötvös è molto attivo anche come insegnante e ha
creato la “International Eötvös Institute and Foundation
for Contemporary Music” a Budapest per giovani compositori e direttori d’orchestra. L’impegno è stato riconosciuto
dal Presidente della Repubblica Ungherese con il Premio
Kossuth nel 2002 e nel 2003 è stato nominato Commandeur
de l`Ordre des Arts et des Lettres in Francia. A insegnato nelle Musikhochschulen di Karlsruhe e Cologna e ha tenuto
Mastercourses a Luzern, Basel, Luxemburg, Szombathely,
Madrid. Tra le composizioni si trovano numerosi lavori orchestrali e varie opere.
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Unsuk Chin (© Eric Richmond)
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Unsuk Chin è nata nel 1961 in Seoul (Corea del Sud). Ha
studiato composizione con Sukhi Kang all’Università Nazionale di Seoul. Successivamente si è trasferita in Europa e ha proseguito gli studi con György Ligeti ad Amburgo
(1985-1988). Il giudizio iniziale di Ligeti non era molto positivo e Unsuk Chin si è trasferita a Berlino dove si è occupata soprattutto di musica elettronica presso l’Università
Tecnica di Berlino e dove ha realizzato una serie di opere. Il
suo primo grande lavoro orchestrale Troerinnen è del 1990
ed è stato premiato a Bergen. Nel 1991 ha avuto il suo primo
grande successo con Acrostic Wordplay eseguito in prima
assoluta dal Nieuw Ensemble che l’ha portato in numerosi
paesi europei, asiatici e negli Stati Uniti. Nel 1994 ha iniziato una collaborazione con l’Ensemble Intercontemporain,
dal quale ha avuto una serie di commissioni e dal 1999 ha
iniziato una lunga collaborazione con Kent Nagano che ha
eseguito varie sue opere in prima assoluta. Uno dei pezzi più noti è il concerto per violino del 2002, premiato dal
Grawemeyer Award per Musica di Louisville. Da allora la
sua musica viene messa in programma dalle più prestigiose orchestre e dai più famosi interpreti. Grande risonanza
ha avuto anche la sua opera Alice in Wonderland, data in prima assoluta dall’Opera di Monaco nel 2007. Nel Suntory
Summer Festival di Tokyo è stata presentata per la prima
volta la sua composizione Šu, un concerto per sheng cinese (strumento a fiato) e orchestra, eseguita da Wu Wei e
diretta da Kazuyoshi Akiyama.
Tristan Murail è nato nel 1947 a Le Havre di una famiglia
di artisti, soprattutto scrittori. Dopo studi di vario genere
(Economia e Arabistica) segue i corsi del conservatorio di
Parigi (1967-1972), dove diventa allievo di Olivier Messien.
Successivamente insegna computermusica al Conservatorio di Parigi e composizione all’IRCAM. Nel 1973 era
tra i fondatori, assieme a M. Lévinas, H. Dufourt, G. Grisey e R. Terrier dell’ensemble l’Itinérarie, dal 1997 insegna
composizione alla Colombia University di New York. Tra i
premi più prestigiosi il “Prix de Rome” nel 1971 (durante il
suo soggiorno a Villa Medici a Roma) e più tardi il “Grand
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KLANGFORUM WIEN / MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE
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Prix du Président de la République”. Fin dagli anni ’80 usa
l’informatica, messa in pratica durante la sua permanenza all’IRCAM tra il 1991 e il 1997. Seguono insegnamenti a
Darmstadt e al Centre Acanthes. Il suo nome è legato alla
musica spettrale. Le opere principali sono pezzi per grande
orchestra come Gondwang, Time and Again, Serendib e L’esprit
des dunes, altri sono scritti per grande ensemble, ad esempio Désintégrations per 17 strumenti e nastro, Mémoire/Erosion per 9 strumenti e corno inglese, Ethers per ensemble
e flauto. Inoltre, Murail ha composto vari pezzi per strumenti solisti, raccolti in un ciclo chiamato Random Access
Memory, compreso un noto pezzo, uno dei pochi classici,
per chitarra elettrica (Vampyr!).
Mercoledì 16 novembre
Sala del Ridotto, Teatro G. Verdi, ore 20.30
Tristan Murail
Klangforum Wien
Giampaolo Coral
Die Insel der Toten per esemble - 2000
(fl, cl, fg, pf, vla, vlc, cb, perc.)
Salvatore Sciarrino
Quaderno di strada 12 canti e un proverbio per baritono e strumenti - 2003
(baritono, fl, ob, cr. ingl, cl, fg, tr, trb, pf, cel, perc, vl I, vl II,
vla, vlc, cb)
Klangforum Wien
Clement Power direttore
Otto Katzameier baritono
Ensemble:
Thomas Frey (fl), Markus Deuter (ob),
Lorelei Dowling (fg), Anders Nyquist (tr),
Andreas Eberle (trb), Gunde Jäch-Micko (vl I),
Sophie Schafleitner (vl II), Dimitrios Polisoidis (vla),
Benedikt Leitner (vlc), Joonas Ahonen (pf)
Klangforum Wien
Il curriculum ufficiale del famosissimo ensemble ha come
titolo: “Un istituzione per il miglioramento del mondo”. I
24 strumentiste/i provengono da 10 paesi diversi (Australia, Bulgaria, Germania, Svizzera, Italia, Grecia, Francia,
Finlandia, Svezia ed Austria), tutti con il loro bagaglio culturale e il più possibile liberi ad esprimere le loro idee. Il
loro impegno va quindi ben oltre il semplice suonare assieme, ma segue un’idea di coesistenza e di dialogo mondiale. Il complesso, chiamato inizialmente “Societée de
l’Art Acoustique” è stato creato da Beat Furrer nel 1985,
come ensemble di solisti per la musica contemporanea
ed è considerato il più prestigioso ensemble specializzato
nell’esecuzione delle musiche del nostro tempo operante
Murail
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MERCOLEDÌ 16 NOVEMBRE / KLANGFORUM WIEN
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nel mondo. La filosofia democratica che guida i membri
dell’ensemble rimpiazza la struttura gerarchica tradizionale della pratica musicale e coltiva ed incoraggia la cooperazione fra interpreti, direttori e compositori creando
così un’atmosfera ricca di energia ed ispirazione. Questo
approccio alla musica, unito ad una grande sensibilità per
le mutevoli sfaccettature estetiche dei lavori contemporanei, permette al Klangforum di produrre performances
uniche ed autentiche. Gli esiti dell’ensemble viennese abbracciano una notevole varietà stilistica, dai più importanti pezzi della musica classica moderna, soprattutto
della seconda scuola di Vienna, alle opere di compositori
emergenti, dal jazz sperimentale alla libera improvvisazione senza rifiutare influenze fornite da altri ambiti artistici,
come la danza, la letteratura e, addirittura,le arti figurative. Un’ulteriore varietà di suggestioni dalle quali attingere
è offerta all’ensemble da una ricca attività didattica e da
regolari e frequenti workshop di composizione. L’attività
concertistica del Klangforum, con più di ottanta performances in ogni stagione, si svolge in ogni angolo del mondo, Europa, Stati Uniti e Giappone. L’ensemble collabora,
inoltre, a numerose produzioni teatrali, cinematografiche
e televisive. Vanta un catalogo di 500 composizioni eseguite in prima assoluta, una settantina di CD, oltre 2000
concerti e numerosi premi.
Klangforum Wien (foto Peter Brenkus, archivio Klangforum)
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Salvatore Sciarrino è nato a Palermo nel 1947 e ha cominciato a comporre nel 1959. Il primo concerto pubblico
risale al 1962. Lascia la sua città nel 1969 per trasferirsi a
Roma, poi a Milano (1977) e infine a Città di Castello in Umbria (1983) dove risiede.
Quanto agli studi, Sciarrino non proviene dalla scuola musicale. Malgrado alcuni contatti importanti (con Antonino
Titone, Turi Belfiore, Franco Evangelisti) egli è autodidatta, cioè formato direttamente sulle opere dei compositori
moderni e antichi. Ha vinto numerosi premi e a trent’anni
è stato nominato Direttore Artistico del Teatro Comunale
di Bologna (1978-80). Notevole spazio occupa nella vita di
Sciarrino l’attività didattica. Masterclass a parte: professore nel Conservatorio dal 1974, ha insegnato a Milano,
Perugia e Firenze; nel 1996 si ritira dalle istituzioni ufficiali.
La stessa precocità con cui si era rivelato il suo inconfondibile stile ci consegna un catalogo eccezionalmente vasto
e articolato. E’ stato forse il primo compositore a trattare
l’evento sonoro come un organismo vivente. La sua musica comincia proprio ai limiti dell’impercettibile, dove
emergono fisiologia e silenzio. Il vuoto respira, si crea una
tensione drammatica e ogni evento, il più minuscolo, riempie la nostra mente.
Rigenerare la percezione è uno degli scopi che l’ecologia
sonora di Sciarrino si impone. Riscopriamo gli spazi della natura, i rumori quotidiani, come pure il miracolo della voce umana. Gli accenti del canto sono mediterranei,
espressivi perché fuori dalla banalità consunta o retorica
di vecchie e nuove accademie. Ai confini delle dimensioni
abituali, spazio e tempo si confondono. Non è solo la vocazione visionaria di Sciarrino a condurci ma sono anche
le sue metodologie di progettazione, fatte per coniugare
forme e geometrie del tempo. A chi ascolta paiono intrecciarsi anche altri opposti: dentro e fuori, vuoto e pieno,
animato e inanimato, soggetto e oggetto. E ancora: conoscenza e ignoranza, saggezza e follia, tradizione e futuro.
Una cosa è chiara. Sciarrino, la cui non ortodossia appariva spiazzante, è ora ben collocabile nel pensiero attuale, filosofico o scientifico che sia. Tuttavia la definizione
di musica psico-acustica, utilissima quanto alle sue implicazioni concettuali, risulta un po’ angusta o generica rispetto alla complessità dell’esperienza estetica aperta da
queste composizioni, musicali o teatrali che siano. Sciarrino sta attraversando una particolare fioritura di opere, di
esecuzioni prestigiose, di riprese con circolazione in ambito mondiale. La sua discografia, che ammonta a quasi 50
CD, è tra le più ricche di un autore vivente (G. Coral).
Salvatore Sciarrino (foto Mauro Fermariello, © Casa Ricordi, Milano)
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VENERDÌ 25 NOVEMBRE / TRIO DEBUSSY
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TRIO DEBUSSY / VENERDÌ 25 NOVEMBRE
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Venerdì 25 novembre Teatro Miela, ore 20.30
Trio Debussy
Davide Livermore voce recitante
Giampaolo Coral
Osservando Paul Klee - 1983
Raps IV per violino solo - 1982
Viaggio a Palma per pianoforte solo - 1986
Der neue Postmodernismus per pianoforte e voce recitante - 1988
Trittico delle delizie (su un quadro di Hieronymus Bosch)
dedicato al Trio Debussy - 2006
Aaron J. Kernis
Le quattro stagioni della cucina futurista - 1990
Trio Debussy
Piergiorgio Rosso (vl),
Francesca Gosio (vlc),
Antonio Valentino (pf),
Davide Livermore voce recitante
Trio Debussy
Dal 1989, anno della sua fondazione, il Trio Debussy inizia
subito a studiare il repertorio del trio con pianoforte con
i più eminenti maestri, come il Trio di Trieste e il WienerSchubert Trio. Parallelamente allo studio il Trio Debussy
inizia la carriera concertistica che lo vede ospite presso
importanti società concertistiche: Unione Musicale di Torino, Amici della Musica di Firenze, Accademia Chigiana di
Siena, Amici della Musica di Palermo, Festival Danubio di
Monfalcone, Amici della Musica di Perugia, Biennale di Zagabria, Società dei Concerti di Trieste, Società Filarmonica
di Trento ecc.
Nel 1993 ha debuttato alla Grosser Saal del Musikverein di
Vienna con il Triplo concerto in do maggiore di Beethoven e nel
1999 ha tenuto due concerti al teatro Coliseum di Buenos
Aires. Da vari anni è ospite del festival torinese Settembre
Musica. Nel 1994 è stato scelto dall’Unione Musicale di To-
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TRIO DEBUSSY / VENERDÌ 25 NOVEMBRE
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rino come complesso in residence con un progetto di durata
triennale che ha permesso al Trio Debussy di approfondire
ed ampliare il repertorio. Nel 1995 il Trio Debussy ha vinto il Secondo premio al “Concorso Internazionale Vittorio
Gui” di Firenze e nel 1997 il primo premio al “Concorso Internazionale per complessi da camera Premio Trio di Trieste”. Nel maggio 2003 ha eseguito il Concerto dell’Albatro di
Ghedini con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia diretta da Jeffrey Tate. Il Trio Debussy ha registrato
per la Nuova Era musiche di Haydn, Schubert e Schumann
oltre a diversi lavori di autori contemporanei.
Attualmente è il più longevo trio italiano e uno dei rari Trii
a “tempo pieno” nel panorama della musica da camera internazionale. Il suo repertorio comprende più di 170 opere
da Mozart ai giorni nostri, 30 delle quali sono state scritte
appositamente per il trio ed eseguite in prima assoluta.
Ha al suo attivo centinaia di concerti nelle più importanti
società concertistiche italiane ed estere: oltre a quelli già
menzionati anche alla Società del quartetto di Milano, Mito-Settembre Musica, Sala d’oro del Musikverein di Vienna, Sala S.Cecilia del nuovo Auditorium di Roma, Coliseum
di Buenos Aires, Associazione Scarlatti di Napoli, Societad
Filarmonica di Valencia, Quirinale di Roma ( in diretta radiofonica) e molte altre ancora.
Nel 2005 ha ealizzato un nuovo progetto, il Festival “Tra
Futuro & Passato” nel quale vengono accostati nuove opere contemporanee e repertori classici.
Numerose sono le collaborazioni con realtà musicali di
estrazione differente, in quest’ottica si segnalano la collaborazione con il bandeonista Massimo Pitzianti, con il
gruppo Manomanouche (con l’uscita di un cd nel 2009)
e recentemente con il famoso cantante Paolo Conte che
ha scritto per il Trio Debussy alcune opere in occasione del
ventennale del Trio festeggiato con una serie di 5 concerti
all’Unione Musicale di Torino. Attualmente il Trio Debussy
è impegnato nella conclusione dell’integrale beethoveniana per trio e nell’esecuzione dell’opera da camera di
Brahms presso l’Unione Musicale di Torino.
Aaron Jay Kernis è nato a Philadelphia e ha studiato alla
Manhattan School of Music e al Conservatorio di S. Francisco, nonché all’Università di Yale. Ha iniziato la sua carriera musicale studiando violino e pianoforte e fin dall’età di 13 anni si è dedicato alla composizione e a 16 anni ha
vinto il primo premio per studenti compositori della “BMI
Foundation”, uno dei premi più prestigiosi per giovani
compositori. Kernis mostra una grande abilità nell’uso degli archi e dei colori nei lavori orchestrali. E’ attivo come
Composer Institut Director della Minnesota Orchestra e
come consigliere artistico della “BMI Foundation”. La sua
musica è eseguita da grandi orchestre come la New York
Philharmonic e la San Francisco Symphony.
Tra i lavori più importanti New Era Dance e il suo secondo
quartetto per archi Musica instrumentalis che ha vinto il Pulitzer per la Musica nel 1998, inoltre nel 2002 ha ottenuto il
”Grawemeyer Award” per la composizione Colored Field per
corno inglese e orchestra. Oltre a varie opere orchestrali,
come Symphony in Waves, ha composto anche musica pianistica.
Aaron Jay Kernis
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MARTEDÌ 29 NOVEMBRE / FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK
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FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK / MARTEDÌ 29 NOVEMBRE
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Martedì 29 novembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
Friedrich Gauwerky violoncello
Manuela Kriscak soprano
“Sound - paintings”
Giampaolo Coral
Paesaggio con la caduta di Icaro** - 2008
John Cage
Solo for Cello - 1958
Yann Diederichs
Eslo** - 1988
Martin Herchenröder
Winternachtmusik Melencolia 1514** - 2003
Richard Barrett
“Ne songe plus à fuir”** - 1985-86
Giampaolo Coral
Il canto per soprano e violoncello* - 1985
Friedrich Gauwerky (foto Sistermanns)
Friedrich Gauwerky è nato ad Amburgo nel 1951. Le sue
prime esibizioni in pubblico risalgono all’età di 12 anni.
Ha vinto numerosi premi tra cui quello della “Philharmonisches Staatsorchester Hamburg“ e del „MendelssohnBartholdy Wettbewerb“. La sua attività concertistica sia
in contesto di musica da camera, sia come solista l’ha portato in tutte le parti del mondo, come anche la sua attività
didattica presso varie Musikhochschulen, tra cui quella di
Colonia, la Royal Academy of Music di Londra, presso varie università come ad es. University of California, University of Adelaide, ecc. Ha tenuto Mastercourses in numerosi
paesi europei, negli Stati Uniti e nei paesi dell’ex-Unione
Sovietica.
Frequenti sono anche le produzioni radiofoniche e televisive in Europa, Stati Uniti, Asia ed Australia, incisioni di LP
e CD con la Deutsche Grammophon Gesellschaft, Ricordi,
Etcetera, Ed. M. F. Bauer, ABC Classics ed altri.
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FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK / MARTEDÌ 29 NOVEMBRE
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In una recensione Gauwerky è stato definito “a free spirit
who knows no national preferences and who feels equally
at home in England, China, America and far-off Australia
as he does in his home-town of Cologne.” Il suo repertorio
è molto vasto e va dalla musica barocca a quella classica,
con particolare predilezione per Beethoven, Mendelssohn-Bartholdy e Brahms, ma da molti anni si dedica più
di altri violoncellisti solisti alla musica contemporanea.
musica. Le filosofie orientali gli suggeriscono il “come” organizzare il caso. In Music of Changes per pianoforte, Imaginary Landscape No. 4 per 12 radio o nel Concerto For Piano And
Orchestra, Cage utilizza l’I-Ching (il libro cinese dei cambiamenti) per determinare quali note suonare e la loro durata,
secondo un sistema di combinazioni numeriche. Forma e
interpretazione vengono lasciate alla casualità e alla libertà
dell’interprete, tanto che in molte “composizioni” l’autore si
limita solamente a prescrivere all’esecutore diversi comportamenti legati ad altrettanti stati d’animo, senza preoccuparsi del risultato sonoro. Descrivere perciò alcune “opere” di Cage significherebbe tradire il senso della sua poetica.
Differenziandosi da altri compositori contemporanei quali
Boulez e Stockhausen, Cage elabora un linguaggio personalissimo e rivoluzionario partendo da una dissacrazione
totale di tutte le “regole” musicali classiche e tradizionali per
lasciare spazio ad un’espressione per cui ogni suono casuale è ammesso, compreso il silenzio, concetto che poi mette
in pratica nel celebre brano 4’33’’. I suoi interventi in Europa
nel 1954, ‘57 e ‘58 suscitano l’immediato interesse delle avanguardie musicali che avvertono nel compositore americano
una presenza inquietante e destabilizzante ma anche una
fonte di ispirazione, di stimoli e riflessione. (G. Coral)
John Cage (Los Angeles 1912 – 1992) Dal 1920 al 1928 prende
lezioni di pianoforte, con scarsi risultati. Dopo un primo
viaggio in Europa, tornato in America nel 1931, appena
diciannovenne, inizia a studiare composizione con Henry Cowell. Nel 1933 si reca a New York, per seguire l’insegnamento di Adolf Weiss, il primo allievo americano di
Schönberg, e contemporaneamente frequenta le lezioni
di Cowell alla New York School for Social Research. Per
mangiare e pagare l’affitto fa le pulizie alla Young Women’s Christian Association. Dal 1935 al 1937 studia con
Schönberg che non lo considera un compositore ma „un
inventore di genio“. In quel periodo sviluppa un metodo di
composizione in cui la ripetizione di un suono in una serie
di venticinque viene evitata. Nel 1938 incontra il coreografo Merce Cunningham e l’anno successivo si trasferisce a
New York e inizia a lavorare con la Martha Graham Dance
Company. Il balletto diventa linfa vitale per la sua musica.
Si fa pioniere degli Happenings, forme di teatro estemporaneo che trasformavano completamente il rapporto tra
spettatore e pubblico. Le idee messe in gioco sono inesauribili, come numerose sono le sue performance, definite in
quegli anni “scandalose”.
Compone Imaginary Landscape 1, per pianoforte con sordina, piatti e un grammofono a velocità variabile e richiede
uno studio di eistrazione per l’esecuzione. E’ la prima opera elettroacustica „live“ nella storia della musica.Nel 1940
avviene l’esecuzione del suo primo pezzo per pianoforte
preparato, Baccanale. I concetti di casualità e di silenzio,
a partire dagli anni ’50, rappresentano i cardini della sua
John Cage
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MARTEDÌ 29 NOVEMBRE / FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK
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Yann Diederichs è nato a Lione nel 1952. Ha studiato Linguistica alla Sorbona di Parigi, nonché Tecnica del suono
ed Acustica. Come musicista, Diedrichs è autodidatta. Fin
dal 1965 ha frequentato assiduamente i concerti ed esponenti della musica contemporanea e ha avuto contatti
stretti con Bruno Maderna e Karel Goeyvaerts. Dal 1981
al 1988 è vissuto a Münster, dove collaborava con l’organizzazione di concerti e programmi culturali. Dal 1986 era
docente ospite dei corsi estivi di Darmstadt. Nel 1993 godeva di una borsa della fondazione Heinrich-Strobel del
Südwestfunk. Ora lavora a Brema come tecnico del suono.
La composizione Eslo risale al 1988 ed è dedicata al grafico Daniel Hees. E’ un tentativo di trasformare la tecnica
del procedimento grafico in suoni, utilizzando il violoncello (da ciò il nome Eslo – una fusione tra Hees e Cello). Il
compositore era particolarmente attratto dalla capacità
di Hees di disegnare contemporaneamente con ambedue
le mani che viene espresso con passaggi a corde doppie ed
intervalli molto ampi.
Martin Herchenröder è nato a Iserlohn (Germania) nel
1961 e ha studiato organo con Ludger Lohmann and Wolfgang Stockmeier, teoria musicale e composizione con Jürg
Baur e Hans Werner Henze alla Musikhochschule di Colonia. Dal 1994 insegna all’Università di Siegen organo, teoria musicale, musica del XX secolo e composizione. Nel
1998 era invitato come docente ospite alla School of Music dell’University of British Columbia a Vancouver B.C. /
Canada. Da allora ha insegnato in varie parti del mondo,
all’University of Chicago, McGill University di Montreal,
alla Juilliard School of Music di New York, e nel 2008 ha
avuto una borsa della prestigiosa Fondazione Fulbright
e si è recato all’Eastman School of Music dell’University
of Rochester (NY). Si occupa, come musicologo, anche di
edizioni specialmente di musica contemporanea, di opere
per organo (ha curato, ad esempio, la musica per organo
di György Ligeti’s organ per Bengt Hambraeus). Martin
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FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK / MARTEDÌ 29 NOVEMBRE
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Herchenröder è attivo come organista con un repertorio
che va dalla musica rinascimentale a quella contemporanea, con particolare attenzione alla musica di J.S. Bach e
quella del ‘900. Le sue composizioni sono state eseguite
in Europa, Asia e America da Markus Stockhausen (tromba), Alban Gerhardt and Michael Sanderling (violoncello),
Hans Davidsson and Werner Jacob (organo), dal Quartetto Arditti String ed altri. Numerose sue composizioni sono
state radiotrasmesse e incise su CD.
Richard Barrett è nato a Swansea (Wales) nel 1959 e ha
studiato composizione con Peter Wiegold all’University
College di Londra. Nel 1984 ha seguito corsi estivi di Brian
Ferneygough e di Hans-Joachim Hespos a Darmstadt, corsi frequentati anche successivamente tra il 1986 e il 1994.
Nel 1986 ha vinto il “Kranichsteiner Musikpreis” e nel 1989 il
famoso “Gaudeamuspris”.
Dal 1989 al 1992 ha insegnato composizione alla Middlesex
University di Londra. Nel 1993 si è trasferito in Olanda, vive
ad Amsterdam ed insegna Sonologia al Conservatorio regio dell’Aia. Fin dalla sua fondazione nel 1984, Barrett ha
coodiretto, con Roger Redgate, l’Ensemble Exposé. E’ specializzato in musica elettronica e dal 1986 ha lavorato con
Paul Obermayer nel Duo Furt e ha fatto molte improvvisazioni live con George Lewis, Evan Parker, Mary Oliver, Peter
van Bergen, Michael Vatcher, Fred van Hove, nonché con
l’Ensemble Elision per Champ d’Action. Ha collaborato con
i festival “Ars Musica” (Bruxelles) e “Gaudeamus” e nel 1998
è stata eseguita la sua composizione Unter Wasser sul testo dell’austriaca Margret Kreidl che è stata premiata ad
Amsterdam.
La sua musica è stata eseguita dai migliori ensemble, tra
cui L’Itinéraire, Ensemble Köln, Ensemble Modern, Quartetto Arditti, Ensemble InterContemporain, Klangforum
Wien ed altri. Di particolare importanza la sua collaborazione con l’australiano Elision Ensemble, con il quale ha ottenuto un grande successo con una composizione vocale/
strumentale/elettronica, Openig of the Mouse, che durava
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MARTEDÌ 29 NOVEMBRE / FRIEDRICH GAUWERKY - MANUELA KRISCAK
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CANTUS ENSEMBLE / VENERDÌ 2 DICEMBRE
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tutta la serata e che è stata premiata nel 1997 al Festival di
Perth. Nel 1997-1998 Richard Barrett è stato composer in residence con Champ d’Action ad Anversa, del quale è membro consigliere permanente. Il suo nome è legato in modo
particolare alle performances con voce, strumenti ed elettronica, che durano intere serata come Dark Matter con
l’Ensemble Elision, assieme all’ensemble norvegese Cikada, o, con l’inserimento di strumenti barocchi con Champ
d’Action e Ricercar Consort.
Venerdì 2 dicembre
Chiesa Luterana, Largo Panfili, ore 20.30
Cantus Ensemble
Giampaolo Coral
Isole, per vl, vla, vlc - 2005
Ikarus, II per vl, cl, pf per esemble dedicato al Cantus
Ensemble - 2004
Raps XIII, (vl, vlc, cl/cl basso, trb)** - 2001
Luigi Sammarchi
Sidereus....canto della lontananza - sonetto a Orfeo I XXIII
(fl, cl, ob, fg, tr, trb, archi)* - 2011
Berislav Šipuš
Tan Hetti per 10 strumenti - 2002
Bogdan Gagić
Sonata per vlc e pf** - 2009
Cantus Ensemble
Berislav Šipuš direttore
Ensemble:
Ivan Novinc (vl I), Mislav Pavlin ( vl II), Tvrtko Pavlin ( vla),
Jasen Chelfi (vl c), Nikša Bobetko (cb), Dani Bošnjak ( fl),
Danijel Martinović (cl), Branko Mihanović (ob),
Ricardo Luque Perdomo (trb), Bank Harkay (cr),
Srebrenka Poljak (pf)
Richard Barrett
Cantus Ensemble
È stato fondato a Zagabria, da Berislav Šipuš, nel 2001 e
debutta nello stesso anno alla Biennale Musica di Zagabria Un importante e particolare aspetto dell’ensemble
non è solo quello di diffondere la musica contemporanea
di compositori croati (molti dei quali hanno scritto espressamente per questo ensemble), ma anche di allacciare
rapporti internazionali con istituzioni con il fine, attraverso collaborazioni, coproduzioni e commissioni, di dare
spazio anche a compositori di tutto il mondo, con tendenze stilistiche più diverse. Dal 2003, l’ensemble tiene
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VENERDÌ 2 DICEMBRE / CANTUS ENSEMBLE
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un workshop, sull’isola di Vis, invitando un compositore
di fama internazionale. Altri workshop si svolgono, sempre nella stagione estiva, a Zagabria e a Grožnjan in Istria.
Dal 2006 l’ensemble ha il suo ciclo di concerti (Cantus &
Lisinski) nella famosa Vatroslav Lisinski Concert Hall a Zagabria. Nel 2008 il workshop è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Gaudeamus olandes e in sei
anni di attività ha dato concerti, oltre che in Croazia anche
al Festival of New Music di Città del Messico, Milano Musica, Konzerthaus Berlino, Spazio Musica Cagliari, Festival
of Contemporary Music Huddersfield, Arnold Schönberg
Center Wien, Musik der Jahrhunderte Stuttgart, Musiques Nouvelles Mons. Tra i concerti esteri più importanti quelli nel progetto Musical Links in Svezia (2006), nel
2008 ha partecipato ai ISCM’s World Music Days a Vilnius.
Nel 2009 ha fatto una tournée mondiale, esibendosi nel
Beijing Modern Music Festival, nel Glenn Gould Studio a
Toronto, al Sounds New Music Festival di Cantenbury e al
BEMUS Festival di Belgrado. Nella stagione 2010-2011 nel
Dôme des Invalides a Parigi, nella Tonhalle Düsseldorf, al
Festival Ensemblia di Mönchengladbach nel Zentrum Paul
Klee a Berna. Negli ultimi anni ha partecipato al progetto
europeo “New Music” (www.renewmusic.org) con 22 ensembles di 12 paesi europei (www.cantus-ansambl.com).
Oggi, il Cantus Ensemble vanta un catalogo di 400 opere
eseguite, di cui 90 prime esecuzioni e di una sessantina di
concerti in tournée in tutto il mondo.
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CANTUS ENSEMBLE / VENERDÌ 2 DICEMBRE
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Cantus Ensemble
Berislav Šipuš è nato a Zagabria nel 1958. Ha studiato storia dell’arte all’Università di Zagabria e composizione con
Stanko Horvath all’Accademia di Musica della stessa città.
Ha prosguito la sua formazione musicale con Gilbert Bosco a Udine e con François Bernard Mâche e Iannis Xenakis
presso l’UPIC di Parigi. Inoltre seguiva corsi di direzione
d’orchestra con vari direttori a Zagabria e con Milan Horvat alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst a
Graz. Ha collaborato con numerosi teatri, tra cui La Scala
di Milano e ha insegnato alla Scuola di Musica di Zagabria.
Attualmente è professore all’Accademia di Musica. Negli
ultimi anni ha svolto funzioni dirigenziali per conto della
Vatroslav Lisinski Concert Hall, dell’Orchestra filarmonica
di Zagabria (2001-2005). Il suo nome è legato soprattutto
alla Biennale di Musica di Zagabria della quale è direttore
artistico dal 1997.
Nel 2001 Šipuš ha fondato il Cantus Ensemble, del quale è
il direttore artistico, con il quale ha tenuto concerti in Europa, Cina, Stati Uniti, Canada. La sua musica - che contiene varie composizioni orchestrali e numerosi pezzi per
ensemble, oltre ad opere come il balletto Il processo secon-
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VENERDÌ 2 DICEMBRE / CANTUS ENSEMBLE
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CANTUS ENSEMBLE / VENERDÌ 2 DICEMBRE
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do Franz Kafka - viene eseguita in numerosi paesi europei
e extraeuropei, ha ricevuto molti riconoscimenti e premi
internazionali, tra cui, nel 2004 l’onorificienza di Cavaliere
dell’ Ordine delle Arti e Lettere dal Ministero della Cultura
Francese.
Luigi Sammarchi è nato a Bologna nel 1962, ha iniziato i
suoi studi di musica nel 1984 al Conservatorio di Bologna
dove si è diplomato in pianoforte con Lidia Proietti nel
1994 e nel 2004 in composizione con Adriano Guarnieri.
Nel 2008 ha inoltre conseguito la specializzazione in musica elettronica presso il Conservatorio B. Marcello di Venezia sotto la guida di Alvise Vidolin.
Ha seguito numerosi corsi di specializzazione in composizione tra i quali “900 e oltre” , docenti A. Guarnieri, Pietro
Borgonovo, Enzo Porta, (Modena); corso biennale di specializzazione “ Composizione con “live- electronics” (Bologna), docenti : Alvise Vidolin e Adriano Guarnieri; corso di
interpretazione sulle opere di Luigi Nono con Live Electronics e Nastro Magnetico, Venezia, Fondazione Cini; Masterclass di composizione tenuto da Helmut Lachenmann,
Parma. Nel 2004 ha vinto il concorso internazionale di
composizione “Valentino Bucchi” (27° edizione), categoria E, con la composizione per quattro gruppi orchestrali
Polyphonia IV.
Dal 2001 le sue opere vengono regolarmente proposte nei
principali festival italiani dedicati alla musica contemporanea. Le sue composizioni sono edite da UT ORPHEUS.
Bogdan Gagić, nato a Karlovac, Croazia, nel 1931. Ha studiato composizione e si è diplomato nel 1957 all’Accademia
di Musica di Zagabria con Milko Kelemen.
Ha proseguito con gli studi specialistici all’Accademia Chigana di Siena con V. Frazzi e F. A. Lavagnino nell’ambito
della musica da film. Negli anni 1965 e 1966 ha seguito i corsi estivi presso L’Internationales Musikinstitut für Neue
Musik di Darmstadt con Karlheinz Stockhausen, Pierre
Boulez e György Ligeti. Dal 1966 insegna all’ Accademia di
Arti teatrali di Zagabria. Ha avuto numerose esecuzioni e
trasmissioni radiofoniche in Crazia, Germania, Svizzera,
Olanda, Japone, ecc.
Berislav Šipuš
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OPERE GIANPAOLO CORAL
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Opere di Giampaolo Coral
eseguite nel Festival Trieste
Prima 2011
La scelta dei pezzi di Giampaolo Coral è stata fatta
dagli interpreti. In tre casi, essi hanno inserito nel programma delle opere a loro dedicate (Louise Sibourd, Trio
Debussy, Cantus Ensemble); a questi si potrebbe aggiungere il pezzo per violoncello solo che il compositore stesso ha inviato nel 2010 a Friedrich Gauwerky per una prima
esecuzione.
Le opere eseguite appartengono ai due periodi (anni
’80 e 1996-2010) di maggiore produttività di Coral nell’ambito della composizione cameristica.
Hieronymus Bosch, Il giardino (o Trittico) delle Delizie (1480-1490),
Museo del Prado, Madrid
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OPERE GIANPAOLO CORAL
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OPERE GIANPAOLO CORAL
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Elenco delle opere di G. Coral eseguite in “Trieste Prima 2011”
Raps IV per violino - 1982
Durata: 7’
ED. Edipan Roma, 1993
(Prima esecuzione: Festival SIMC-Oslo, 1990, Ole Böhn, vliolino)
CD Rivoalto, Il violino sul tetto, Trieste 2000 ( Massimo Bacci violino)
Osservando Paul Klee (Zwittschermaschine, Blatt aus dem Städtebuch, Walpurgisnacht) per trio - 1983
Ded. a Leonhad Wallisch
Durata: 11’
1. Editio Musica Budapest, 1984 - 2. Ed. Pizzicato Helvetia, 2006
(Prima esecuzione: Spring Festival-Budapest, 1984)
Il canto per soprano e violoncello - 1985
Testo di Ennio Emili
Durata: 8’
Ed. Curci Milano, 1988
(Prima esecuzione: Trieste Prima 2011, Manuela Kriscak soprano, Friedrich
Gauwerky violoncello)
Viaggio a Palma per pianoforte - 1986
Omaggio a F. Chopin
Durata: 9’
Ed. Sonzogno Milano, 1986
CD Rugginenti Milano 2005 (pianista Louise Sibourd)
(Prima esecuzione: Trieste Prima, 1990, Corrado Gulin pianoforte)
Uvod - III versione - 1987
per 2 cori misti e 2 triangoli ad lib.
Durata 6-7’
Ed. Pizzicato Helvetia, 2006
(Prima esecuzione: Coro della Radiotelevisione Croata, Biennale di Zagabria,
1993)
Arnold Böcklin, Il Gioco delle Neiadi (1886), Kunstmuseum Basilea
Der Neue Postmodernismus per pianoforte e voce recitante - 1988
Durata: 10’
Ed. Pizzicato Udine, 2005
CD - Trieste Piano Works, 2008 (Maria Rosa Pozzi, pianoforte)
(Prima esecuzione: Museo Revoltella-Trieste, 1995, Aleksander Rojc pf., Maurizio Soldà rec.)
Trakl Lieder per soprano e pianoforte I (I ciclo) - 1997
Testo di Georg Trakl - Immer wieder kehrst du Melancholie
Trakl Lieder per soprano e pianoforte (II ciclo) - 1997
Testi di Georg Trakl (dalle seguenti poesie: In ein altes Stammbuch; In den Nachmittag geflüstert; Die schöne Stadt; Der Spaziergang; Romanze zur Nacht; Unterwegs; Die Ratten; Dämmerung)
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OPERE GIANPAOLO CORAL
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- Zitternd flattern
- Stille wohnt in blauen Räumen
- Wieder kehrt die Nacht
- Im Korn sich ernste Vogelscheuchen drehn
- Ein altes Wiegenlied
- Der Knab aus …
Durata: 12’
CD-Audio Ars studio Udine, 1999
(Prima esecuzione: Mittelfest 1999, Manuela Kriscak, soprano, Corrado Gulin
pianoforte)
Die Insel der Toten per ensemble (fl, cl, fg, pf, vla, vlc, cb, perc.) (da A.
Böcklin) - 1999-2000
Durata: 12’
CD-Taukay Udine, 2000
(Prima esecuzione: Udine Contemporanea 1999. Taukay Ensemble, Paolo Longo
direttore)
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OPERE GIANPAOLO CORAL
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Paesaggio con la caduta di Icaro (da P. Bruegel il Vecchio) per violoncello solo - 2006
Durata 10’
Ed. Rugginenti Milano, 2006
(Prima esecuzione: Friedrich Gauwerky, Waiblingen - Stoccarda, 2011)
Trittico delle delizie (da Hieron. Bosch) per trio - 2006
Ded. Trio Débussy
Durata 10’
Ed. Rugginenti Milano, 2009
(Prima esecuzione: Trio Debussy Biennale Zagabria 2009)
Raps XIII per ensemble cl sib, sax mib, vl, vlc, pf e tamtam ad lib. - 2001
Durata 10’
(Prima esecuzione: Ensemble MoEns Praga 2009)
Melancholia (da A. Dürer) per soprano e pianoforte - 2002
5 Lieder per Soprano e pianoforte
Omaggio a Albrecht Dürer
Ded. a Monika
- W. Shakespeare (The spirit that I have seen)
- G. Chapman (No pen can any thing eternal write that is not steep in humour
of the night)
Durata 5’
Variationen über ein Bild von Arnold Böcklin (Spiel der Najaden) per
pianoforte - 2003
Ded. a Louise Sibourd
Durata 14’
Ed. Rugginenti Milano 2005
CD Rugginenti Milano, 2005
(Prima esecuzione: Louise Sibourd, Festival Unicum, Ljubljana 2006)
Ikarus II (epilogo) per violino, clarinetto e pianoforte - 2004
Ded. a Cantus Ensemble
Durata: 10’
(Prima esecuzione: Ensemble Cantus Zagreb, 2004)
Isole per trio d’archi - 2005
Durata: 12’
Ed. Pizzicato Helvetia, 2006
(Prima esecuzione: Zagreb Quartet, Festival Vis-Croazia, 2005)
Pieter Bruegel, La Caduta di Ikarus (1558), Musées Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles
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