chi è di scena - Teatro Sociale Bellinzona

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il nostro teatro
Indice
Introduzione, p. 3
Calendario stagione 2011-2012, p. 4
chi è di scena
Il nipote di Rameau, p. 6 / Questa sera si recita a soggetto, p. 8 / Sogno di una notte
d’estate, p. 10 / Un marito ideale, p. 12 / Gin Game, p. 14 / Requie a l’anema soja, p. 16
narrazioni
Itis Galileo, p. 18 / Fabbrica, p. 20 / Thom Pain, p. 22 / Pianoforte vendesi, p. 24
altri percorsi
Savanna, p. 26 / Con Garbo nei Grigioni, p. 28 / Ti voglio bene più di Dio, p. 30 /
Il guardiano, p. 32 / B, p. 34 / L'assente, p. 36
swiss made
Drames de princesses, p. 38 / Biografie: Ein Spiel, p. 40 / Sez Ner, p. 42 /
L’épreuve & Les acteurs de bonne foi, p. 44
primi applausi
La vera storia di Pinocchio, p. 46 / Aspettando Biancaneve, p. 48 /
Anastasia, Genoveffa e Cenerentola, p. 50 / Storia di una famiglia, p. 52 /
Cappuccetto Rosso e il lupo solitario, p. 54
danza
Sagra, p. 56 / Kei Aber!, p. 58 / Speirsuotio, p. 60
musica
Dodo Hug & Efisio Contini, p. 62 / Accordion Project, p. 64 / The Brown Sisters, p. 66 /
Vox Blenii, p. 68 / Maria Bonzanigo, p. 70 / Orchestra della Svizzera Italiana, p. 72 /
Max Lässer, p. 74 / Alice, p. 76 / Sandro Schneebeli, p. 78
off limits
Rapsodia per giganti, p. 80 / Mostra Francesco Girardi, p. 82 / Mostra Roberto Donetta, p.
83 / Il Sociale per le scuole, p. 84 / Ballo di primavera, p. 84 / I lunedì del Sociale, p. 85
programmi tematici
Favole per oggi, p. 86 / La fabbrica incerta, p. 87 / Arrivederci attore ciao, p. 88 /
La Montanara, p. 89
Disposizione dei posti, p. 90
Biglietti e abbonamenti, p. 92 / Informazioni, prenotazioni e vendita, p. 93
Eventi di altri organizzatori, p. 94
La stagione 2011-2012
è sostenuta da:
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
2
il nostro teatro
Gentile pubblico,
è attraverso una varietà di territori, alcuni dei
quali tutti da scoprire, che ci porterà la stagione 2011-2012 del Teatro Sociale
Bellinzona. Una varietà che rispecchia la diversità del fare teatro, arte e cultura oggi e
l’ampiezza dei temi trattati sulle scene contemporanee.
Accanto a intriganti territori inesplorati rimangono terre ben note e consuete per il
pubblico del Sociale. Luoghi dove si trovano valori sicuri – come i classici e i grandi
interpreti, i due perni sui quali è stata imbastita la rassegna “Chi è di scena”, che resta il fulcro di tutta la stagione (e che si apre
con una vera chicca: Silvio Orlando nel
“Nipote di Rameau” di Diderot). O come gli
spettacoli per bambini, ragazzi e famiglie,
riuniti nella rassegna “Primi applausi”: una
rassegna che considera i giovani spettatori
delle persone intelligenti, con un proprio linguaggio e una propria cultura. E terre ben
note sono anche quelle del cartellone di musica, dove spicca il concerto di Maria
Bonzanigo con i Cantori della Turrita che il
Teatro Sociale ha fortemente voluto per valorizzare quanto di meglio Bellinzona sa dare
in ambito musicale.
Fra le novità, con “Swiss Made” si apre una
finestra sulla produzione teatrale proveniente dalle altre regioni della Svizzera, una produzione di assoluto valore, che non ha nulla da invidiare a quella italiana. Nuova è
anche la rassegna “Narrazioni”, dedicata ai
migliori interpreti (a cominciare da Marco
Paolini) di un genere molto amato in Ticino.
Sia per “Swiss Made” che per “Narrazioni”
è possibile acquistare l’intero pacchetto di
spettacoli a prezzo scontato. E nuovi sono
gli “Altri percorsi”, una rassegna pensata
per i più curiosi ma accessibile a tutti, aperta a 360 gradi sulla scena teatrale contemporanea.
Il cartellone 2011-2012 del Teatro Sociale
Bellinzona è stato costruito però anche cercando di porre degli accenti dal profilo dei
contenuti. Un intento che si riflette nei
“Programmi tematici”, trasversali alle diverse rassegne ma strutturati secondo una precisa logica interna. In questa stagione vi proponiamo di viaggiare con noi alla scoperta
dell’attualità delle fiabe, del lavoro in fabbrica, del teatro senza attori e delle culture del
mondo alpino (quest’ultimo programma con
sconto per chi acquista l’intero pacchetto).
Poi ci sono le mostre fotografiche, gli incontri con attori, registi e autori, o ancora le
conferenze e i dibattiti dei “Lunedì del
Sociale”. E molto altro ancora.
Tutto questo è stato programmato partendo
dal presupposto che il cartellone di un teatro a Bellinzona deve riflettere le attese e i
bisogni del suo pubblico di riferimento. Ecco
perché da noi i classici coabiteranno, ad
esempio, con le nostre coproduzioni, con le
Officine FFS, con le culture dell’arco alpino, con le produzioni svizzere e con quelle
destinate al giovane pubblico. Se poi con la
nostra curiosità sapremo destare l’interesse
di un pubblico sempre più ampio vorrà dire
che il teatro è davvero universale.
Buona stagione a tutte e a tutti.
La direzione
www.teatrosociale.ch
3
il nostro teatro
Calendario stagione 2011-2012
4
24 settembre 2011
Rapsodia per giganti
Off limits
pag. 80
1° ottobre 2011
La vera storia di Pinocchio
Primi applausi
pag. 46
5 ottobre 2011
Vernice mostra Girardi
Off limits
pag. 82
5 ottobre 2011
Dodo Hug & Efisio Contini
Musica
pag. 62
7 e 8 ottobre 2011
Itis Galileo
Narrazioni
pag. 18
13-15 ottobre 2011
Il nipote di Rameau
Chi è di scena
pag. 6
17 ottobre 2011
Come non perdere il treno
I lunedì del Sociale
pag. 85
21 ottobre 2011
Fabbrica
Narrazioni
pag. 20
25 ottobre 2011
Savanna
Altri percorsi
pag. 26
28 ottobre 2011
Drames de princesses
Swiss Made
pag. 38
9-11 novembre 2011
Questa sera si recita...
Chi è di scena
pag. 8
14 novembre 2011
Vincenzo Todisco
I lunedì del Sociale
pag. 85
19 novembre 2011
Con Garbo nei Grigioni
Altri percorsi
pag. 28
21 novembre 2011
Compagnia Finzi Pasca
I lunedì del Sociale
pag. 85
24 novembre 2011
Ti voglio bene più di Dio
Altri percorsi
pag. 30
26 novembre 2011
Sagra
Danza
pag. 56
30 novembre 2011
Accordion Project
Musica
pag. 64
1-3 dicembre 2011
Sogno di una notte d’estate
Chi è di scena
pag. 10
4 dicembre 2011
Aspettando Biancaneve
Primi applausi
pag. 48
5 dicembre 2011
Pane, caffè e sigarette
I lunedì del Sociale
pag. 85
15 dicembre 2011
Biografie: Ein Spiel
Swiss Made
pag. 40
18 dicembre 2011
Anastasia, Genoveffa e...
Primi applausi
pag. 50
23 dicembre 2011
The Brown Sisters
Musica
pag. 66
il nostro teatro
10 gennaio 2012
Thom Pain
Narrazioni
pag. 22
13 gennaio 2012
Vernice mostra Donetta
Off limits
pag. 83
13 gennaio 2012
Vox Blenii
Musica
pag. 68
19-21 gennaio 2012
Un marito ideale
Chi è di scena
pag. 12
3 e 4 febbraio 2012
Maria Bonzanigo
Musica
pag. 70
5 febbraio 2012
Storia di una famiglia
Primi applausi
pag. 52
8 febbraio 2012
Sez Ner
Swiss Made
pag. 42
9-11 febbraio 2012
Gin Game
Chi è di scena
pag. 14
2 marzo 2012
L’épreuve & Les acteurs...
Swiss Made
pag. 44
4 marzo 2012
Cappuccetto Rosso e il lupo...
Primi applausi
pag. 54
5 marzo 2012
Medical Humanities
I lunedì del Sociale
pag. 85
9 marzo 2012
Il guardiano
Altri percorsi
pag. 32
10 marzo 2012
Orchestra Svizzera Italiana
Musica
pag. 72
16 marzo 2012
Max Lässer
Musica
pag. 74
22-25 marzo 2012
B
Altri percorsi
pag. 34
29-31 marzo 2012
Requie a l’anema soja
Chi è di scena
pag. 16
2 aprile 2012
Kei Aber!
Danza
pag. 58
19 e 20 aprile 2012
Pianoforte vendesi
Narrazioni
pag. 24
21 aprile 2012
Alice
Musica
pag. 76
3 e 4 maggio 2012
L’assente
Altri percorsi
pag. 36
5 maggio 2012
Concerto aperitivo
Musica
pag. 72
5 maggio 2012
Sandro Schneebeli
Musica
pag. 78
10 maggio 2012
Speirsuotio
Danza
pag. 60
11 maggio 2012
Ballo di primavera
Off limits
pag. 84
19 maggio 2012
Concerto aperitivo
Musica
pag. 72
26 maggio 2012
Concerto aperitivo
Musica
pag. 72
5
chi è di scena
Giovedì 13 ottobre 2011, ore 20.45
Venerdì 14 ottobre 2011, ore 20.45
Sabato 15 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Il nipote di Rameau
di Denis Diderot
con Silvio Orlando, Giacomo Piperno, Maria Laura Rondanini, Simone Gulli
Produzione: Nuovo Teatro e Compagnia del Cardellino, 2011
Prima assoluta
Regia
Silvio Orlando
Al termine dello spettacolo del 14 ottobre: incontro con Silvio Orlando
Uno dei testi più divertenti e brillanti del
Settecento francese. Scritto in forma
di dialogo satirico, “Il nipote di
Rameau” è una conversazione di finzione tra un “io” e un “lui”, tra l’autore,
Denis Diderot, e Jean-François Rameau, nipote del famoso musicista
Jean-Philippe Rameau. Durante il dialogo emerge la duplice coscienza del
nipote di Rameau, un genio e un parassita che con la sua scaltrezza riesce
a sovvertire i valori etici dell’autore. È
proprio questo “strano miscuglio di altezza e di bassezza” che affascina il filosofo. Diderot è fautore di una condotta di vita etica e coerente ma si
lascia sedurre dalla capacità del nipote di dedicarsi senza alcuna vergogna
ai propri impulsi più meschini e dalla
sua onestà nel confessarli. Nello stesso tempo il nipote è capace di lucidità
e di una cinica autocoscienza che gli
fa smascherare la corruzione della società, le ipocrisie degli intellettuali e la
propria ambiguità. Il dialogo rapido non
procede verso una sintesi e si conclude senza né vinto né vincitore, ma ci regala originali spunti di riflessione ancora oggi attualissimi.
Silvio Orlando ha scelto il Teatro Sociale Bellinzona per gli ultimi giorni di
prova e per il debutto di questo spettacolo che dopo la capitale ticinese
toccherà importanti teatri.
www.marcobalsamo.it
Denis Diderot, filosofo, enciclopedista
e scrittore francese (1713-1784).
Come dimostra ne “Il nipote di
Rameau” le sue fondamentali tesi non
vengono mai affermate in maniera definitiva: preferisce usare la forma dialogica che non scade mai a derisione dell’avversario con cui sta polemizzando.
7
chi è di scena
Mercoledì 9 novembre 2011, ore 20.45
Giovedì 10 novembre 2001, ore 20.45
Venerdì 11 novembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Questa sera si recita a soggetto
di Luigi Pirandello
con Alberto Giusta, Massimo Brizi, Mariella Speranza, Alessia Giuliani, Antonella Caron, Alex
Sassatelli, Maximilian Dirr, Barbara Alesse, Ernesta Argira, Manuel Zicarelli, Davide Mancini
Produzione: Compagnia Gank e XLIV Festival Nazionale di Borgio Verezzi - in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova, 2010
Regia
Scene e costumi
Luci
Alberto Giusta
Laura Benzi
Sandro Sussi
Al termine dello spettacolo dell’11 novembre: incontro con la compagnia Gank
Che cos’è il teatro? Luigi Pirandello
non ha mai cessato di domandarselo.
Il tema centrale è qui dato dagli interrogativi sui rapporti tra testo e messa
in scena, tra il lavoro del regista e quello degli attori chiamati a dare vita al suo
mondo. Mentre il pubblico è in attesa
che cominci lo spettacolo si sente un
altercare dietro il sipario. Il regista e gli
attori non sono d’accordo sul modo di
rappresentare la commedia tratta da
una novella di Pirandello. Il regista
Hinkfuss vuole costruire il racconto soprattutto attraverso le sue scelte formali, ma gli attori obiettano che così il
tema della novella, la gelosia, e gli stessi sentimenti dei personaggi finirebbero con l’essere soffocati: anche il loro
talento recitativo, soprattutto, cesserebbe di avere un’autonoma valenza.
Messo momentaneamente in disparte
il regista “mago”, la rappresentazione
inizia come vogliono gli attori e sul palcoscenico si racconta così la gelosia di
Rico Verri, il quale, non riuscendo a
perdonare alla moglie Mommina il passato di ragazza corteggiata, la costringe a rimanere segregata in casa.
Mommina si tormenta e ad alleviare le
sue pene giunge a farle visita la sorella, che deve interpretare nel teatro del
paese “Il Trovatore”. Le due storie,
quella della messa in scena dello spettacolo e quella della vicenda raccontata, vengono intrecciate da Pirandello in
una riflessione sul teatro, condotta attraverso un testo “aperto” di cui
Alberto Giusta, regista e interprete nel
ruolo di Hinkfuss, rivendica l’attualità.
www.compagniagank.com
Bepi Caroli
Luigi Pirandello, drammaturgo, scrittore
e poeta siciliano (1867-1936). Divenne
famoso grazie al teatro che chiamò “teatro dello specchio” in quanto raffigura la
vita vera, amara, senza la maschera delle convenienze sociali. Scritta a Berlino
nel 1929 “Questa sera si recita a soggetto” è una delle ultime opere.
9
chi è di scena
Giovedì 1° dicembre 2011, ore 20.45
Venerdì 2 dicembre 2011, ore 20.45
Sabato 3 dicembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Sogno di una notte d’estate
di William Shakespeare
con Carlo Cecchi e i 18 attori della Compagnia
Produzione: Teatro Stabile delle Marche con il patrocinio dell’Accademia Nazionale
d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, 2010
Regia
Scena
Costumi
Luci
Consulenza musicale
Carlo Cecchi
Roberto Bivona e Carlo Cecchi
Sandra Cardini
Stefano Barbagallo
Nicola Piovani
Al termine dello spettacolo del 1° dicembre: incontro con Carlo Cecchi
Bobo Antic
Fuoco d'artificio di equivoci, incanti, litigi e riconciliazioni di innamorati,
“Sogno d'una notte d'estate” è una
delle commedie più popolari e più amate di William Shakespeare, un congegno teatrale di stupefacente maestria.
Fate, folletti, elfi, insieme agli abitanti di
Atene, danno vita a un incantevole gioco dell'immaginazione in una delle più
pirotecniche invenzioni della fantasia.
Carlo Cecchi trova la chiave di lettura
ideale per questo testo mettendo in
scena 18 giovanissimi attori, per un
progetto fresco e accattivante.
Lo spettacolo si pone come un vero e
proprio ponte fra generazioni che si riconoscono nel segno del teatro. Un
gioco dell’immaginazione che le musiche di Nicola Piovani e la traduzione di
Patrizia Cavalli rendono ancor più spe-
ciale. Così Carlo Cecchi descrive
l’esperienza di questo lavoro: «ciò che
mi unisce a questi giovani attori, scavalcando le generazioni, è il teatro: ossia la ricerca di un rapporto attivo fra
attori e spettatori, nell’immediatezza
del qui e ora della rappresentazione,
che solo il teatro ancora può far vivere».
Carlo Cecchi, figura di spicco del teatro di innovazione in Italia, alterna il lavoro
di attore teatrale e cinematografico a
quello di regista teatrale. Memorabile la
sua interpretazione di "Finale di partita"
di Samuel Beckett e, per il cinema, quella di Renato Caccioppoli in “Morte di un
matematico napoletano”. Nel 2007 si
aggiudica il Premio Gassman come miglior attore teatrale italiano.
www.stabilemarche.it
William Shakespeare, drammaturgo e
poeta inglese (1564-1616), è considerato il più importante scrittore in lingua
inglese e il più eminente drammaturgo
della storia. Nella trama del “Sogno…”,
scritta tra il 1594 e il 1596, si rileva una
rielaborazione in chiave comica della tragedia di “Romeo e Giulietta”.
11
chi è di scena
Giovedì 19 gennaio 2012, ore 20.45
Venerdì 20 gennaio 2012, ore 20.45
Sabato 21 gennaio 2012, ore 20.45
Agenzia di Bellinzona
Prezzi: cat. A
Un marito ideale
di Oscar Wilde
con Roberto Valerio, Valentina Sperlì, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani,
Roberto Baldassari
Produzione: Teatridithalia in collaborazione con Padiglione Ludwig 2011
Regia
Traduzione e adattamento
Scene e costumi
Luci
Roberto Valerio
Roberto Valerio
Carlo Sala
Nando Frigerio
Al termine dello spettacolo del 19 gennaio: incontro con la compagnia
Francesca Pagliai
Sir Robert Childern è il marito ideale
per lady Childern, incapace di qualsiasi
atto immorale; se fosse diverso non
potrebbe amarlo. Uomo rispettabilissimo, di grandi capacità, è ormai una
personalità e occupa un’importante posizione nella vita politica. Tuttavia egli
porta una spina nella sua coscienza: ha
iniziato la sua ascesa con un atto disonesto e tace alla moglie quell'inizio
immorale per paura di perdere il suo
amore. Mentre la vita dei coniugi scorre nell'agio e nell'ammirazione di tutti,
appare una ricattatrice, la signora
Cheveley, che è a conoscenza della
macchia iniziale della carriera di Sir
Robert Childern e intende avvalersene
per i suoi traffici. Quando lui rifiuterà di
sottostare ai suoi ricatti, minaccerà di
smascherarlo e di rovinargli la carriera
e la felicità coniugale. Ma in soccorso
di Sir Robert interviene un amico, il visconte Goring, a impedire che la commedia si chiuda drammaticamente.
Il regista Roberto Valerio mette la lente di ingrandimento su interrogativi molto attuali: è possibile una politica senza compromessi? La questione morale
è un fatto privato o pubblico? Esiste
ancora un limite oltrepassato il quale si
prova vergogna delle proprie azioni?
Wilde innesta il suo gusto per la battuta, l'aforisma, il dialogo frizzante, il
nonsense, il paradosso, il virtuosismo
verbale, gettando via in un soffio tutto
il vecchiume e la polverosa ipocrisia di
un'epoca. Il linguaggio di Wilde dona
alla commedia, nonostante la gravità
dei temi, un soffio di leggerezza.
www.elfo.org
Oscar Wilde fu scrittore, poeta e drammaturgo irlandese (1856-1900). Il suo
teatro è un incanto di ironia, di paradossi e di eleganze. Wilde può essere
considerato come il rinnovatore del teatro inglese e un profondo osservatore
della vita. “Un marito ideale” è rappresentata per la prima volta nel 1895.
13
chi è di scena
Giovedì 9 febbraio 2012, ore 20.45
Venerdì 10 febbraio 2012, ore 20.45
Sabato 11 febbraio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Gin Game
di D.L. Coburn
con Valeria Valeri e Paolo Ferrari
Produzione: Associazione Culturale La Pirandelliana e L’Incredibile s.r.l., 2011
Regia
Scene
Costumi
Musiche
Arrangiamenti
Francesco Macedonio
Bruno Garofalo
Maria Grazia Nicotra
Massimiliano Forza
Fabio Valdemarin
Al termine dello spettacolo del 10 febbraio: incontro con Valeria Valeri e Paolo Ferrari
Federico Riva
“Gin Game” offre la visione di uno
spaccato esistenziale riguardante due
anziani, Fonzia e Weller, ospiti di una
casa di riposo convenzionata. La trama
è piuttosto semplice: Weller, ricercatore di mercato in pensione, insegna a
Fonzia, un’anziana puritana figlia di un
pastore metodista, il gioco del gin nel
quale da sempre eccelle. Weller è affettuoso e cordiale ma quando Fonzia,
che ha imparato subito le regole del
gioco, comincia a vincere superando il
maestro, scatena il suo disappunto,
tanto più crescente fino a diventare
collera, rabbia allo stato puro.
Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’ anziano giocatore è vittima
di un passato fatto di delusioni, di frustrazioni economiche e personali;
Fonzia sfoga le sue delusioni fatte di
abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al turpiloquio ed agli istinti ben
lontani dal suo abituale stile di vita e
dalla sua educazione.
Il finale ci mostra la dura realtà: due
vecchi stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se
non fossero stati troppo impegnati a
nascondere la propria infelicità dietro il
velo dell’ipocrisia. I due grandi attori riprendono dopo vent'anni questo spettacolo che fu uno storico successo
nonché il loro cavallo di battaglia.
www.gingame.it
www.thegingame.com
D.L. Coburn, nato a Baltimora (Maryland) nel 1938, s’è imposto nel 1977 con
“Gin Game”, la sua prima commedia.
“Gin Game” debuttò a Broadway e rimase per 516 repliche, successivamente
fece registrare il tutto esaurito a Los Angeles, Chicago, Boston, Filadelfia e in
una mezza dozzina di altre città.
15
chi è di scena
Giovedì 29 marzo 2012, ore 20.45
Venerdì 30 marzo 2012, ore 20.45
Sabato 31 marzo 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Requie a l’anema soja
Due atti unici di Eduardo De Filippo (“Il cilindro” e “I morti non fanno paura”)
con Rossana Gay, Massimiliano Poli, Johnny Lodi, Antonio Alveario, Alfonso Santagata
Produzione: Compagnia Katzenmacher, 2010
Regia
Assistente alla regia
Organizzazione
Direzione tecnica
Alfonso Santagata
Chiara Senesi
Franco Coda
Francesco Margarolo
Al termine dello spettacolo del 31 marzo: incontro con Alfonso Santagata
Per paradosso, sotterfugi ed espedienti la morte per farsa è uno dei filoni attorno a cui si dipanano le vicende
delle esilaranti Cantate eduardiane. Il
gioco ruota attorno a due decessi, per
finta e per il vero, che si realizzano in
un ambiente dimesso in cui personaggi di fiera povertà imbastiscono trame
ai limiti del sospettabile per l’esercizio
quotidiano della sopravvivenza.
“Il cilindro” è il copricapo eterno e miracoloso che il protagonista indossa
per le sue magie quotidiane: intimidire
i creditori, raggirare i malcapitati, impressionare gli sprovveduti già compromessi nell’equilibrio mentale dalla
presenza di un morto nell’alcova dell’occasionale incontro amoroso.
In “I morti non fanno paura” si assiste
alla scena di cordoglio; la sola e confortevole camera che ha ospitato il morto è in uso da un affittuario viaggiatore
di commercio, che all’improvviso vi fa
ritorno, per giunta ammalato e bisognoso di ricovero.
Un po’ seguendo il filo delle invenzioni drammaturgiche, per altro esaltandone le situazioni comiche, il grottesco
e la farsa macabra segneranno il nuovo incontro tra Santagata ed Eduardo.
Una lunga storia, quella di Alfonso
Santagata, fondamentale per la ricerca teatrale italiana a partire dal 1980,
l'anno del primo spettacolo, “Katzenmacher”, che darà il nome alla compagnia. Creatore di visioni personalissime, Alfonso Santagata è regista,
attore e autore di testi pieni di incanto
e ferocia, oltre che reinventore, sulla
scena, delle grandi opere della letteratura occidentale: i tragici greci,
Shakespeare, Cervantes, Büchner,
Dostoevskij, Beckett, Pinter, Eduardo.
www.katzenmacher.it
Eduardo De Filippo (1900-1984) fu attore, commediografo, regista e poeta,
fra i massimi esponenti della cultura italiana. Nel teatro italiano la lezione di
Eduardo resta imprescindibile: tracce
della sua influenza si riconoscono in
Ruccello, Moscato, De Berardinis,
Troisi, sino ad arrivare a Fo e Celestini.
17
narrazioni
Venerdì 7 ottobre 2011, ore 20.45
Sabato 8 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Itis Galileo
di Francesco Niccolini e Marco Paolini
con Marco Paolini
Produzione: Jolefilm
Consulenza scientifica
Consulenza storica
Consolle audio
Scenotecnica
Direzione tecnica
Illuminotecnica e fonica
Marco Caselli Nirmal
Essere geniali, in circostanze difficili,
può essere un problema, per gli altri
soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di Marco Paolini e
Francesco Niccolini su Galileo.
Il padre della scienza moderna appare
ai nostri occhi come un grande divulgatore dei propri studi, ma soprattutto
come una mente aperta al dubbio fino
alla fine. Quando si parla di Galileo si
pensa sempre a un anziano: sarà una
questione di iconografia, ma forse è
anche perché si capisce che lo scienziato non si mette mai in pensione con
la testa. Galileo vive 400 anni prima di
noi, in un’epoca governata da certezze e rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato.
Per Marco Paolini «viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare
Stefano Gattei
Giovanni De Martis
Gabriele Turra
Juri Pevere
Marco Busetto
Ombre Rosse
il futuro. Sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e
contengono una componente di caso
molto rilevante, sta di fatto che il nostro
mondo cerca consolazione negli astri.
E mi stupisce che, 400 anni dopo la
consacrazione dell’universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti
tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse
di Tolomeo. Galileo è usato spesso
come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è
uno che per campare fa anche oroscopi. Per noi è facile irridere le teorie
del passato, quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è
che mentre ci sei dentro continui a
pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà».
www.jolefilm.it
Marco Paolini, nato nel 1956, è il capofila del teatro di narrazione italiano,
interprete di un repertorio che appartiene al teatro civile. Si distingue per il
gusto dello studio dei testi e della ricerca delle fonti. Celeberrima rimane la
diretta televisiva del suo spettacolo “Il
racconto del Vajont” (1997).
19
narrazioni
Venerdì 21 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. B
Fabbrica
scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini
Produzione: Fabbrica
Lo spettacolo “Fabbrica” è inserito nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87)
Maila Iacovelli
“Fabbrica” è un racconto teatrale in
forma di lettera, la storia di un capoforno alla fine della seconda guerra
mondiale raccontata da un operaio che
viene assunto per sbaglio. Il capoforno parla della sua famiglia. Del padre
e del nonno che hanno lavorato nella
fabbrica quando il lavoro veniva raccontato all’esterno in maniera epica.
Per il capoforno la fabbrica ha un centro e questo centro è l’altoforno. La
fabbrica lavora per il buon funzionamento dell’altoforno e i gas dell’altoforno trasformati in energia elettrica
mandano avanti lo stabilimento.
L’antica fabbrica aveva bisogno di
operai d’acciaio e i loro nomi erano
Libero, Veraspiritanova, Guerriero.
L’età di mezzo ha conosciuto l’aristocrazia operaia con gli operai anarchici
e comunisti che neanche il fascismo licenziava perché essi si rendevano indispensabili alla produzione di guerra.
Ma l’età contemporanea ha bisogno di
una fabbrica senza operai. Una fabbrica vuota dove gli unici operai che la
abitano sono quelli che la fabbrica non
riesce a cacciare via. I deformi, quelli
che nella fabbrica hanno trovato la disgrazia. Quelli che hanno sposato la
fabbrica lasciandole una parte del loro
corpo, della loro storia e della loro
identità.
Il racconto di “Fabbrica” è nato come
una lettera, l’ultima di tante che l’operaio-narratore ha scritto quotidianamente alla madre. Ha scritto una lettera al giorno per più di cinquant’anni e
ne ha saltata soltanto una. Quella del
giorno della sua disgrazia. Con la scrittura di questa lettera l’operaio-narratore ricostruisce il ponte della memoria.
Mette a posto l’ultimo tassello, il più importante: quello che restituisce senso
all’intero percorso della sua vita di operaio e di persona.
www.ascaniocelestini.it
Ascanio Celestini, 39 anni, è uno degli
esponenti della seconda generazione
del teatro di narrazione. I suoi spettacoli sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito.
Celestini in scena rappresenta sempre
sé stesso, anche quando interpreta un
personaggio: racconta una storia.
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narrazioni
Martedì 10 gennaio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. B
Thom Pain (basato sul niente)
di Will Eno
con Elio Germano
Produzione: Bam Teatro e Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Mittelfest 2010
Regia
Collaborazione alla regia
Traduzione
Uomo curioso, Thom Pain. Come precipitato sul palco, capitatoci per caso,
deviando da un percorso che riproduce lo stesso "zig zag" delle sue parole. Antieroe solitario, un narratore capace di provare emozioni intense e
controverse e di saperle convertire in
parole o di nasconderle e negarle, attraverso le parole stesse, con l'abilità
di un giocoliere. Un individuo sincero
nelle sue repulsioni, nella sua comprensione, nel desiderio di instaurare
un contatto col pubblico e ugualmente sincero nella sua frustrazione di non
riuscirci. Ad ogni sua parola al buio riusciamo a vedere nuove cicatrici: sono
le memorie di un uomo pieno di ferite,
che precipitano nel suo discorso dai
recessi dell'infanzia. Non tutte si sono
richiuse, alcune sanguinano ancora. E
Thom Pain non ha paura di ammettere
che una parte segreta del suo essere
è ancora sensibile alle sofferenze altrui.
Elio Germano
Silvio Peroni
Noemi Abe
In questa sua confessione laica, Thom
Pain vuole cercare di dare un senso
alla sua vita, trasformare la rovina in
salvezza, a dispetto di tutto, restituire
qualcosa di nobile e di buono al pubblico e a se stesso. Un uomo tragicamente positivo, che cerca ancora di
amare la vita senza spiegarla troppo,
né di trovare soluzioni o insegnamenti.
Coraggioso nel suo porsi davanti ai
dubbi e scrollarli via con un "chi se ne
frega".
Con “Thom Pain” Elio Germano fornisce una grande prova interpretativa. E
non per caso. Germano, nella sua ancor breve carriera, s’è infatti già aggiudicato il Premio d’interpretazione
come miglior attore al Festival di
Cannes 2010 quale protagonista di
“La nostra vita” di Daniele Luchetti.
www.bamteatro.com
Will Eno con i suoi 46 anni appartiene
alla generazione dei più giovani e raffinati drammaturghi americani contemporanei. È autore originale le cui
opere traboccano di humor nero e di
mal di vivere. “Thom Pain” è stato finalista nel 2005 per il Pulitzer del
Teatro.
23
narrazioni
Giovedì 19 aprile 2012, ore 20.45
Venerdì 20 aprile 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. B
Pianoforte vendesi
di Andrea Vitali
con Antonio Ballerio (attore), Zeno Gabaglio (musicista) e Roberto Mucchiut (proiezioni)
Produzione: Labyrinthos in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, 2012
Prima assoluta - Coproduzione
Regia e adattamento drammaturgico
Musiche originali
Disegno luci e video
Antonio Ballerio
Zeno Gabaglio
Roberto Mucchiut
Al termine dello spettacolo del 20 aprile: incontro con l’autore Andrea Vitali
Spettacolo inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Barbara Mezzera
Un monologo-racconto scritto appositamente da Andrea Vitali per Antonio
Ballerio. Si dà forma, voce e suono alla
raffinata, ironica, gustosa e antica arte
del narrare di uno dei più amati scrittori italiani. La sera del 5 gennaio 1966,
vigilia dell’Epifania, Festa dei Re Magi
a Bellano, un ladro chiamato “il
Pianista” per le sue dita affusolate, si
confronta inaspettatamente con il soprannaturale. Scende dal treno col
proposito di mettere a segno qualche
colpo, approfittando della festa e della confusione. Perlustrando le contrade incappa in un cartello affisso sulla
porta di una vecchia casa che reca un
insolito avviso: “Pianoforte vendesi”.
Curioso, dopo aver assunto informazioni e considerando anche che il tempo si è volto al brutto, il ladro decide
di entrare in quella casa senza immaginare che incontrerà una vecchia
maestra di pianoforte, la signorina
Gioietta Ribaldi. Inizia così un’avventura che durerà l’intera notte, tra sogno
e realtà.
Ballerio è un attore e regista ben noto
al pubblico ticinese per i suoi numerosi lavori targati Rsi e per la sua attività
sulle scene, dapprima con la Maschera
di Alberto Canetta, poi con Luganoteatro e ora con il suo Labyrinthos. Per
questo spettacolo, coprodotto dal
Teatro Sociale e che debutta a Bellinzona, Ballerio si avvale della collaborazione di uno dei più apprezzati
musicisti ticinesi della giovane generazione, Zeno Gabaglio, e di Roberto
Mucchiut, vero mago delle nuove tecnologie.
Andrea Vitali è un autore che rivela abilità fantastica e capacità di cogliere il
comico nella quotidianità. Conquista i
lettori raccontando storie lacustri tutte
rigorosamente ambientate a Bellano,
sul lago di Como. Vitali racconta non
tanto “il mondo di provincia”, ma il
mondo attraverso la provincia.
25
altri percorsi
Martedì 25 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. B
Savanna (Un paesaggio possibile)
Un progetto di Amit Drori
Con Amit Drori, Sylvia Drori, Gai Sherf, Jérôme Vernez e Inbal Yomtovian.
Produzione: Théâtre Vidy-Lausanne in coproduzione con Bonlieu scène nationale
Annecy e Culturescapes Basel, 2011.
Concezione e regia
Scenografia
Design proiezioni
Video
Musica
Manipolazione animali
Amit Drori
Noam Dover
Michal Sara Cederbaum
Jérôme Vernez
Gai Sherf
Sylvia Drori e Inbal Yomtovian
Spettacolo inserito nel programma tematico “Arrivederci attore ciao” (pag. 88)
In collaborazione con Fit – Festival internazionale del teatro e Culturescapes Basel
Jerome Vernez
Protagonisti di "Savanna" sono un robot artigianale e degli animali meccanici. E degli esseri umani, che manipolano gli oggetti, il suono, il video live
e lo spazio. Tutti concorrono a creare
un paesaggio immaginario, a rappresentare una fauna che ci è familiare e
a suggerire la visione di un giardino mitico dove la vita è appena iniziata. Un
eden, un paradiso perduto.
Lo spettacolo è strutturato su una serie di episodi. Ognuno di essi si concentra su un solo territorio animale e ricorre a tecniche di manipolazione
specifiche. Si crea così il mondo di una
scimmia in collera, della cultura intima
e sofisticata degli elefanti, dell'estasi di
un gruppo di uccelli in volo. Come in
una sinfonia, tutti assieme creano un
ecosistema in cui i vari mondi coabitano in un equilibrio fragile e misterioso.
Gli animali che si esibiscono in scena
sono costruiti ognuno con tecniche diverse, così da preservarne l'unicità
espressiva e sensoriale. Si muovono
grazie a meccanismi complessi basati
su sequenze informatiche e sul controllo dei movimenti in tempo reale.
Sono macchine, ma irresistibili, capaci di scatenare negli spettatori delle
reazioni profondamente umane. Esse
permettono così ad ognuno di noi di
esplorare i limiti dell'identificazione.
Perché commuoversi o intenerirsi per
un animale meccanico è possibile, eccome se è possibile…
Il regista e designer israeliano Amit
Drori insegna alla School of Visual
Theatre Jerusalem e alla Hakibuzim
Academy Tel Aviv. Si definisce autore di
un teatro visionario che confonde i confini della realtà e stimola l'immaginazione. «Mescolare le arti è una grande sfida che mi dà una grossa libertà», dice.
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altri percorsi
Da sabato 19 novembre a domenica 11 dicembre 2011
Aperto ogni giovedì dalle 17.00 alle 19.00 e ogni sabato dalle 10.00 alle 13.00
Aperto inoltre in occasione di spettacoli al Teatro Sociale
Vernissage con proiezione e performance: sabato 19 novembre, dalle 9.00 alle 13.00
Con Garbo nei Grigioni
Installazione ideata e realizzata da Hans Peter Litscher
Produzione: Mathias Balzer©Produktion in coproduzione con Theater Chur e
Kulturgesellschaft Klosters, 2011
Drammaturgia
Tappeto sonoro
Collaborazione
Mathias Balzer
Andres Bosshard
Duri Bischoff
L’installazione si trova presso il Teatro Sociale e può essere liberamente visitata.
Evento inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86), “Arrivederci attore
ciao” (pag. 88) e “La Montanara” (pag. 89)
Gli studi condotti da diversi anni da
Hans Peter Litscher su Greta Garbo e
Chasper Caflisch, il suo stalker di
Klosters, hanno già suscitato notevole
interesse nei media grigionesi. Garbo,
dopo il suo precoce ritiro dalle scene
avvenuto nel 1942 all’età di 37 anni,
era solita trascorrere ogni anno i mesi
estivi a Klosters, dove conduceva una
vita riservata ma non priva di contatti
con la popolazione locale. Un’abitudine
che mantenne fino alla morte.
L’arrivo in Ticino dell’installazione dedicata a questa vicenda non è casuale: le tracce di Chasper Caflisch, il venditore di scarpe e “podofeticista” che
per oltre 20 anni ha spiato Garbo durante i suoi soggiorni in Svizzera, si
perdono infatti in Valle di Blenio nel
‘91, un anno dopo la morte di Garbo.
Hans Peter Litscher espone al Teatro
Sociale di Bellinzona oltre al Garbo-mobile di Caflisch, una sorta di Taj Mahal
ambulante dedicato alla “Divina”, anche
la vetrina con il cervo lasciata in eredità
da Caflisch e una selezione della sua imponente opera grafica. La Fundaziun
Caflisch spera, presentando al pubblico di Bellinzona questi importanti reperti, di riuscire a raccogliere ulteriori indizi
sui cimeli dello stalker della Garbo.
L’installazione sarà inaugurata con la
proiezione del film di Caflisch “Greta
Garbo at the Foot of Magic Mountain”,
che – secondo le indicazioni dell’autore – sarà accompagnata da musica di
corni delle Alpi eseguita dal vivo.
www.mathiasbalzer.ch
I lavori che Hans Peter Litscher presenta
a festival internazionali di teatro (Spielzeit Europa Berlin, Wiener Festwochen) e in musei (Kunsthalle Schirn Frankfurt, Kunsthaus Zürich), testimoniano della sua intensa attività di indagatore e collezionista di mondi. Insegna alla Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe.
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altri percorsi
Giovedì 24 novembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Ti voglio bene più di Dio
di Mimmo Sorrentino
con Giorgio Ganzerli, Angela Malfitano, Adriana Busi, Simone Tiraboschi, Luca Cavalieri,
Yuri La Cava, Martina Panzarasa
Produzione: Teatroincontro, 2011.
Testo e regia
Scene e costumi
Musica
Mimmo Sorrentino
Rosanna Monti
Andrea Taroppi
Al termine dello spettacolo: incontro con l’autore e regista Mimmo Sorrentino
Ho scritto “Ti voglio bene più di Dio”
prima della tragedia di Avetrana e prima delle altre tragedie familiari che ci
saranno da ora in poi. In Italia vi è mediamente una Avetrana ogni due giorni. La famiglia è un'emergenza nazionale, e “Ti voglio bene più di Dio”, nel
raccontare di abusi sessuali su minori
commessi nell'ambito familiare, racconta questa emergenza.
Nel dramma “l'abnorme” abuso si trapassa da generazione a generazione,
come cromosomi difettosi, provocando
l'estinzione di una stirpe. In questo non
si discosta dall'Edipo. E, come nell'Edipo, i protagonisti non vedono l'incesto, finché non viene loro rivelato.
L'incesto non si vede.
La differenza sostanziale è che in “Ti
voglio bene più di Dio”, a recitare il ruolo di Edipo è lo spettatore. É lo spet-
tatore a non vedere l'incesto, e quando glielo si rivela, è costretto, come il
figlio di Laio, a prendere coscienza di
essere vissuto senza riconoscere ciò
che vedeva. A differenza di Edipo qui
il posto del destino e della maledizione
è affidato alla “Dummheit”, che in italiano si traduce con “stupidità”, ma una
stupidità che non è cattiveria e neppure mancanza di ingegno, piuttosto
mancanza di responsabilità, parola che
va presa alla lettera dal latino, quale capacità di rispondere.
Affido il ruolo di Edipo al pubblico per
portarlo, attraverso questa esperienza
teatrale, a far propria la speranza di
Bonhoeffer, ossia che ci sia un redenzione al di qua della morte.
Mimmo Sorrentino
Il metodo di lavoro teatrale di Mimmo
Sorrentino, nato a Salerno nel 1963 e
laureato in scienze politiche, si ispira
ad un metodo proprio delle scienze sociali, detto “osservazione partecipata”.
Gli è stato assegnato il Premio
Enriquez 2009 per l’impegno civile.
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altri percorsi
Venerdì 9 marzo 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Il guardiano
di Harold Pinter
con Gigio Alberti, Mario Sala, Alessandro Tedeschi
Produzione: Teatro Out Off e Progetto Next 2009 - Regione Lombardia, 2011
Regia
Traduzione
Scene
Costumi
Disegno visivo
Luci
Agneza Dorkin
La pièce si svolge, come in altri testi di
Pinter, in una “stanza”. Fra tanta rigatteria, dal soffitto pende a sigillo un secchio. In questo curioso ambiente assistiamo all’arrivo di un giovanotto,
Aston, e di un barbone, Davies, incontrato dal giovane nel pub dove il
clochard aveva trovato un lavoro, e dal
quale è stato cacciato senza neanche
poter riprendere la borsa con i propri
effetti. In questo luogo sinistro che non
suggerisce altro che un mondo senza
più ordine e armonia, Davies viene assunto da Aston a fare il guardiano.
La mite disponibilità dell'uno si specchia nella sottomissione dell'altro.
Eppure entrambi possono contraddirsi nel proprio ruolo. Aston è in balìa di
una maniacale pratica del fai da tè.
Nella litania degli affronti e delle persecuzioni subite, Davies non riesce a
Lorenzo Loris
Alessandra Serra
Daniela Gardinazzi
Nicoletta Ceccolini
Dimitris Statiris e Fabio Cinicola
Luca Siola
celare il violento rancore verso chi lo ha
maltrattato, o il fiero razzismo contro i
“negri” dell'appartamento e del negozio a fianco. Finché, rimasto solo nella
stanza, Davies non viene sorpreso da
Mick (fratello di Aston). Da questo punto in poi, il gioco a tre avrà regole brutali, e non conoscerà limiti di campo.
Tipico testo pinteriano in cui il linguaggio è mezzo di sopraffazione più che
strumento di comunicazione, “Il guardiano” è ambientato in una soffitta che
si presenta inquietante e minacciosa.
La regia di Loris, che ricordando
Beckett gioca con gli stilemi del teatro
dell’assurdo, asseconda la vena recitativa di Gigio Alberti, che qui fornisce
una volta di più una grande prova d’attore. Ma notevole è anche la prova di
Mario Sala e Alessandro Tedeschi.
www.teatrooutoff.it
Harold Pinter (1930-2008) fu attore, regista e drammaturgo britannico. I suoi
primi lavori sono considerati fra i capolavori del teatro dell’assurdo. Scritta nel
1959 “Il guardiano” è il suo primo successo. Di solito le commedie di Pinter
cominciano con situazioni innocenti che
diventano poi assurde e minacciose.
33
Amici del
T EATRO S OCIALE
altri percorsi
B E L L I N Z O N A
Giovedì 22 marzo 2012, ore 19.30 – 21.30
Venerdì 23 marzo 2012, ore 19.30 – 21.30
Sabato 24 marzo 2012, ore 15.00 – 17.00 e 19.30 – 21.30
Domenica 25 marzo 2012, ore 15.00 – 17.00 e 19.30 – 21.30
Prezzi: adulti fr. 15.bambini fr. 10.-
B
Installazione a stanze per tutti (dagli 11 anni), durata 30 minuti
di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl (Tricksterp)
Produzione: Tricksterp in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, MigrosKulturprozent, Theater Chur, far° festival des arts vivants Nyon e altri, 2012
Prima assoluta - Coproduzione
Concetto e realizzazione
Drammaturgia
Design
Spazio sonoro
In collaborazione con
Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl
Simona Gonella
Mike Brookes e Tricksterp
in via di definizione
Radiotelevisione svizzera - Rete Due
Si raccomanda la prenotazione - accesso all’installazione a turni ad orari predefiniti
Evento inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86) e “Arrivederci attore
ciao” (pag. 88)
Dopo i successi internazionali ottenuti
con l’installazione teatrale “.h.g.”,
Tricksterp continua la sua ricerca sullo spazio scenico e propone in prima
assoluta al nostro pubblico la seconda
tappa di una trilogia dedicata alla fiaba.
“B” nasce e si sviluppa come studio
sulla fiaba “Biancaneve” nella versione
raccolta dai fratelli Grimm; se “Hänsel
e Gretel” era la fiaba dell’infanzia,
“Biancaneve” è la fiaba del passaggio
dall’infanzia all’adolescenza in cui la
brutalità infantile della strega antropofaga lascia spazio alla lacerazione e alla
solitudine.
Il progetto “B” si sviluppa come un’in-
stallazione a stanze in cui spazio visivo
e spazio sonoro dialogano tra loro:
ogni stanza ha una propria caratterizzazione che va a investigare tra le pieghe della fiaba per scoprirne i lati meno
visibili; non un percorso museale ma
un viaggio attraverso gli aspetti più intimi e reconditi della fiaba.
Come sempre nei lavori di Tricksterp,
l’obiettivo non è di trasmettere un messaggio o un punto di vista, ma di creare dei passaggi condivisi in cui ogni
spettatore possa interagire attraverso
il proprio personale immaginario indipendentemente dalla sua età.
www.trickster-p.ch
Con sede a Novazzano, Tricksterp di
Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl basa
il suo lavoro sulla riflessione sullo spazio scenico e sul rapporto fra attore e
spettatore. Al Sociale Tricksterp ha già
presentato “La vita” e “.h.g.”. In apertura della stagione 2011-2012 propone
inoltre “Rapsodia per giganti” (pag. 80).
35
altri percorsi
Giovedì 3 maggio 2012, ore 20.45
Venerdì 4 maggio 2012, ore 20.45
Prezzo: fr. 30.-
L’assente
da “Il dolore” di Marguerite Duras
un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini
Produzione: Teatro delle Ariette, 2004
Attenzione: lo spettacolo ha luogo in spazi esterni al Teatro Sociale. Ritrovo: alla
stazione ferroviaria di Castione-Arbedo, marciapiede della Ferrovia Mesolcinese
Lo spettacolo si svolge in ambienti non riscaldati: si consigliano scarpe e abiti comodi e
adatti alla stagione.
Si raccomanda la prenotazione.
Spettacolo inserito nel programma tematico “Arrivederci attore ciao” (pag. 88)
“Il dolore” è un diario, una traccia fedele della vita di Marguerite Duras a
Parigi tra il ’44 e il ’45, quando militava nei ranghi della Resistenza in attesa del ritorno del marito Robert
Antelme, deportato a Dachau.
L'allestimento di uno spettacolo a partire da “Il dolore” è stato indirettamente e inconsapevolmente suggerito al
Teatro delle Ariette da un anziano amico, Gino Venturi, e dalla infinita catena
di assenze provocata dalla sua deportazione nei campi di concentramento
dal ‘43 al ’45, da dove in una lettera
scriveva alla moglie: «Se mi vedessi
non mi riconosceresti».
La struttura de “L'assente” è molto
precisa. Nessun attore in scena. La
scena è tutto, è il luogo dove stanno gli
spettatori: gli spettatori sono dentro la
scena. Si sente soltanto una voce. È la
scena che parla. Un'attrice legge davvero, ma davanti a un microfono, in un
altro luogo, assente. Quest’assenza è
l’attesa di un arrivo, di un ritorno impossibile.
Per proporre questo spettacolo il
Teatro Sociale Bellinzona, in collaborazione con la Ferrovia Mesolcinese,
ha scelto un luogo particolare – un luogo che anche fisicamente richiama
l'idea della deportazione e ripropone
l'atmosfera degli anni di guerra. Un luogo da raggiungere in treno che permette anche di creare quella convivialità tanto cara al Teatro delle Ariette.
Per una serata davvero particolare.
www.teatrodelleariette.it
Nata a Saigon nel 1914, Marguerite
Duras si trasferì in Francia nel ‘32. Il suo
esordio letterario è del ‘42 con il romanzo “Gli impudenti”. La fama arriva nel '50
con “Una diga sul Pacifico”. Seguono
“Moderato cantabile” (‘58) e “L'amante”
(‘84). Duras è stata anche regista cinematografica. È morta nel 1996.
37
swiss made
Venerdì 28 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Drames de princesses
(“Drammi di principesse”) Spettacolo in lingua italiana, francese e tedesca
di Elfriede Jelinek
Con Barbara Baker, Véronique Alain e Dorothea Schürch
Produzione: Compagnie Sturmfrei, copr. Comédie de Genève, TPR e Théâtre du Grütli
Prima assoluta della versione italiana
Concetto e regia
Scenografia
Luci
Suono
Costumi
Maya Bösch
Sylvie Kleiber
Jean-Michel Broillet
Rudy Decelière
Julia Studer
Spettacolo inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86) e “Arrivederci attore ciao” (pag. 88)
In collaborazione con Fit – Festival internazionale del teatro
Al termine dello spettacolo: incontro con Maya Bösch
Christian_Lutz
Con cinque variazioni sul tema “La
morte e la fanciulla”, Elfriede Jelinek regola i conti con le fiabe e i miti sulle
donne che esse tramandano. Fra le
donne evocate nell’irriverente testo di
Jelinek c’è Jackie Kennedy. Maya
Bösch l’ha scelta come simbolo di tutti quei destini sacrificati sull’altare degli stereotipi femminili, dell’apparire,
della moda, dell’uomo, del potere e
della storia. Il dramma di Jackie
Kennedy deriva dal silenzio in cui è
sprofondata: qualcuno ha sempre parlato per lei e non ha nessuna possibilità di liberarsi dei paparazzi che sono
penetrati nella sua intimità rubandole la
parola. Jackie si racconta in maniera
molto emotiva: forse si potrà sentire la
parola delle donne oppure, attraverso
la loro parola, il loro eterno silenzio.
Il testo molto trasgressivo di Jelinek è
proposto al Teatro Sociale in una sorprendente versione trilingue (italiano,
francese e tedesco). La regia usa in
maniera originale gli spazi a disposizione a Bellinzona, con una recitazione che varia dall’immobilità a movimenti eccessivi. Lo spettacolo è simile
ad una composizione musicale fatta di
voce recitante e canto, ma anche di
suoni e rumori. Un modo per aprire la
strada a nuove prospettive di senso e
per capire l’assurdità dei nostri giorni.
www.ciesturmfrei.ch
Nata nel 1946 da padre tedesco e madre rumena, Elfriede Jelinek è una romanziera e drammaturga austriaca.
Suo il libro da cui è stato tratto il film
“La pianista”. Famosa anche per le sue
prese di posizioni molto radicali sulla
società austriaca, nel 2004 ha vinto il
Nobel per la letteratura.
39
swiss made
Giovedì 15 dicembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. A
Biografie: Ein Spiel
(“Biografia: un gioco scenico”) Spettacolo in lingua tedesca
di Max Frisch
Con Alicia Aumüller, Jörg Koslowsky, Sigi Terpoorten.
Produzione: Theater Neumarkt Zürich, 2010.
Regia
Scene e costumi
Musica
Drammaturgia
Barbara Weber
Madlaina Peer
Michael Haves
Ralf Fiedler
Al termine dello spettacolo: incontro con la regista Barbara Weber
Perché la vita va così e non in modo diverso? Perché ripeto sempre gli stessi errori? Perché il presente non mi si
rivela ogni giorno come qualcosa di
nuovo? «Saprei esattamente cosa dovrei fare di diverso, se potessi ricominciare tutto daccapo», dice Kürmann
in “Biografie: Ein Spiel” di Max Frisch.
E ne è anche convinto, Kürmann. Ma
poi, quando finalmente ha l'occasione
di mettere in modo diverso gli scambi
della sua vita, si ritrova prigioniero sempre degli stessi meccanismi. Sua moglie, invece, è molto più coerente e decisa. E si prende in mano il suo
destino.
Frisch porta fino alle estreme conseguenze un gioco che tutti noi abbiamo
già fatto molte volte: cosa sarebbe diventata la mia vita, se quella volta…
Nel centenario della nascita di Frisch
il Teatro Sociale non poteva non rendergli omaggio con uno spettacolo diretto da Barbara Weber che propone
un'intelligente riduzione di questo testo
del 1968: la sua regia ricrea il clima di
quegli anni senza tradire l'universalità
di uno dei massimi autori della letteratura svizzera contemporanea.
In una nota a “Biografia” Frisch osservò: «L’azione si svolge sulla scena. Lo
spettatore non deve venir ingannato sul
fatto che si trova di fronte a una località identica a sé stessa: la scena. Si
rappresenta ciò che è possibile, appunto, solo sulla scena: come una vita
avrebbe potuto svolgersi diversamente. Dunque, non la biografia del signor
Kürmann, che è banale, bensì la sua risposta al fatto che col tempo si acquista inevitabilmente una biografia».
www.theaterneumarkt.ch
Nato il 15 maggio 1911 a Zurigo, di formazione architetto, Max Frisch arrivò
alla scrittura dopo aver conosciuto
Bertolt Brecht e Friedrich Dürrenmatt.
Deve la sua notorietà a capolavori come
“Stiller”, “Homo Faber” e “Andorra”, che
lo portarono a un passo dal Premio
Nobel. Morì il 4 aprile 1991.
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swiss made
Mercoledì 8 febbraio 2012
Prezzi: cat. B
Sez Ner
dal romanzo omonimo di Arno Camenisch. Spettacolo in tedesco
con Gian Rupf (attore) e Hans Hassler (musiche)
Produzione: Gian Rupf e Theater Chur, 2011
Concezione
Collaborazione artistica
Regia
Musiche
Gian Rupf
Arno Camenisch
Mirjam Neidhart
Hans Hassler
Al termine dello spettacolo: incontro con l’autore Arno Camenisch
Spettacolo inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Palma Flacco
Il romanzo, opera prima di grande successo del giovane scrittore grigionese
Arno Camenisch, scritto in romancio e
tedesco e tradotto in italiano da Roberta
Gado Wiener (Casagrande, novembre
2010), con la sua lingua concisa e penetrante ha dato lo spunto all’attore e autore cinematografico Gian Rupf per una
messa in scena che scandaglia gli abissi umani nel mezzo della natura alpina.
Sez Ner descrive la vita del casaro, dell’aiutocasaro e di due pastori sull’Alpe
Stavonas ai pedi del Piz Sezner in
Surselva. Con brevi brani in prosa, Arno
Camenisch racconta di mucche e maiali,
cani e gatti, polenta e formaggio, alcool
e tabacco, vento e fenomeni meteorologici, uomini e donne, gente di pianura e
contadini delle valli grigionesi. Tra le Alpi
come superficie di proiezione per il “sublime” e la loro decostruzione come spa-
zio vitale del duro lavoro, di pericoli, solitudine, crudeltà, alcolismo e ostinazione si pone la questione della descrizione realistica della vita sugli alpeggi. La
scrittura di Arno Camenisch, che ha trascorso personalmente alcune estati della sua gioventù all’alpe, si avvicina ai personaggi con scorci brevi e concisi, in
una lingua rude e melodiosa, forte e
aspra, a volte lontana altre tremendamente vicina. La lingua e la musica sono
accompagnate da video realizzati
sull’Alpe Stavonas.
«Il casaro vuole andare all’Alpe Nova,
l’aiutocasaro vuole andar via e il porcaio vuole una porzione gigante di patate fritte con una cotoletta impanata
grande come la suola di uno stivale, col
checiap, uno spicchio di limone e una
coppa Cheti per dessert».
www.arnocamenisch.ch
Arno Camenisch, nato nel 1978 a
Tavanasa (GR), vive a Bienne dove ha
studiato all’Istituto Svizzero di Letteratura.
Scrive poesie e testi teatrali in tedesco e
in romancio ed è membro dell’ensemble
di spoken word “Bern ist überall”. Con
Sez Ner ha vinto numerosi premi, tra i
quali il Premio Schiller 2010.
43
swiss made
Venerdì 2 marzo 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. A
L’épreuve & Les acteurs de bonne foi
(“La prova” e “Gli attori in buona fede”) Spettacolo in lingua francese
di Marivaux
con Agathe Alexis, Robert Bouvier, Marie Delmarès, Sandrine Girard, Nathalie Jeannet,
Guillaume Marquet, Frank Michaux, Nathalie Sandoz, Maria Verdi
Produzione: Compagnie du Passage (Neuchâtel), Compagnie Agathe Alexis (Parigi),
Centre Dramatique Régional de Tours, 2011
Regia
Scene e costumi
Luci
Suono
Fabien Queloz
Nelle due opere brevi “La prova”
(1740) e “Gli attori in buona fede”
(1757) Marivaux mette in scena con talento e la sua nota crudeltà la natura
buffonesca dell’uomo.
Il personaggio centrale di “La prova”
(l’apprendistato del duro mestiere di
donna) è Angélique, una giovane campagnola innamorata del ricco cittadino
in villeggiatura, Lucidor. Questi, dubitando di essere desiderato solo per i
suoi averi, chiede al suo valletto Frontin
di fingersi uomo molto fortunato e di fare
la corte alla ragazza. Lisette, la cameriera di lei, crede di aver riconosciuto
Frontin e cerca di smascherarlo.
Ne “Gli attori in buona fede”, Madame
Amelin per fuggire alla noia della vita di
campagna chiede al suo valletto Merlin
di mettere in scena una commedia per
Agathe Alexis (L’épreuve)
Robert Bouvier (Les acteurs de bonne foi)
Gilles Lambert
Laurent Junod
Jaime Azulay, Cédric Liardet
divertire Madame Argante, futura suocera di suo nipote. Merlin si lancia in
un’improvvisazione, divertendosi a ricombinare le coppie e lasciando all’estro del momento i dialoghi. Lo spettacolo degli improbabili attori che non
sanno distinguere la realtà dalla finzione non piacerà a Madame Argante…
In entrambe le commedie si contrappongono due mondi: quello della campagna e quello della città, la corte e la
natura. In entrambe si confrontano, in
modo comico e a volte doloroso, le debolezze e le tentazioni dell’amore.
La compagnia diretta da Agathe Alexis
e Robert Bouvier porta in scena attori
svizzeri e francesi. Nel cast anche
Guillaume Marquet, premio Molière
2011 quale giovane talento maschile.
www.compagniedupassage.ch
Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688-1763) ha sviluppato uno stile originale da lui stesso definito così: «J'ai
guetté dans le coeur humain toutes les
niches différentes où peut se cacher
l'amour lorsqu'il craint de se montrer, et
chacune de mes comédies a pour objet
de le faire sortir d'une de ses niches».
45
una produzione
primi applausi
Sabato 1° ottobre 2011, ore 16.00
Prezzi: cat. D
Cooperativa Migros Ticino
La vera storia di Pinocchio
di Flavio Albanese
con Flavio Albanese e Roberto Vacca (pianoforte e fisarmonica)
Produzione: Compagnia del Sole in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, 2009
Regia
Musiche
Flavio Albanese
Fiorenzo Carpi a cura di Giulio Luciani
Età: dagli 8 anni
Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86)
Giambalvo & Napolitano
«Ho pensato di fabbricarmi da me un
bel burattino di legno: ma un burattino
maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Con
questo burattino voglio girare il mondo,
per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino…».
Questo il sogno che Geppetto, complici le bizze e i colpi di testa del suo
burattino, non riesce a realizzare. Ma
poi Pinocchio diventa un “bambino
vero”, in carne e ossa, come tutti i
bambini diventa grande decide di diventare un cantastorie. Andrà lui in giro
per il mondo e, per guadagnarsi da vivere, racconterà la storia più incredibile
che sia mai stata scritta: la sua.
Sul filo del racconto di Carlo Collodi,
Flavio Albanese ripercorre da Pinocchio-adulto, accompagnato dal suo alter ego, un enorme Pinocchio di legno,
le principali vicende che hanno porta-
to un semplice “ciocco” di legno a diventare bambino. Ci sono proprio tutti: Geppetto, la Fatina e la lumachina
sua domestica, il Gatto e la Volpe, il
Grillo parlante, il colombo e la balena,
Mangiafuoco, l’Omino di burro. I personaggi appaiono e scompaiono sulla
scena, a volte impersonati dallo stesso attore, altre volte evocati attraverso
la magia del teatro.
In contrappunto, la celebre musica che
Fiorenzo Carpi scrisse per il bellissimo
film-TV di Comencini, rielaborata da
Giulio Luciani ed eseguita dal vivo con
pianoforte e fisarmonica da Roberto
Vacca. Tra prosa e filastrocche, racconti in prima persona e canzoni, la
musica fa da filo conduttore del racconto, non solo sottolineando i vari momenti dello spettacolo, ma diventando
protagonista di arie e recitativi.
www.teatrodelladodicesima.it
Flavio Albanese si è diplomato alla
Scuola di Teatro diretta da Giorgio
Strehler a Milano. È direttore del Teatro
della Dodicesima di Spinaceto (Roma),
dal 1994 dirige laboratori di Teatro e
Commedia dell’arte e collabora col
Piccolo Teatro di Milano per progetti di
formazione del pubblico scolastico.
47
una produzione
primi applausi
Domenica 4 dicembre 2011, ore 16.00
Prezzi: cat. D
Cooperativa Migros Ticino
Aspettando Biancaneve
di Graziano Melano e Vanni Zinola
con Giulia Rabozzi, Vanni Zinola
Produzione: Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus
Regia
Collaborazione alla regia
Costumi
Ideazione maschere
Oggetti scenici
Graziano Melano
Veronica Siracusa
Clara Daniele
Claudio Dughera
Agostino Nardella
Età: dai 3 anni
Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86)
In un luogo non luogo, che forse è proprio lì dove ci si trova insieme, pubblico ed attori, accade che si incontrino
due personaggi assai differenti: una
fanciulla che si muove sui pattini a rotelle, inafferrabile nel suo continuo vagare ma incuriosita da ogni novità che
si presenti ai suoi occhi e un uomo, un
mago-mobile, artefice di sorprese che
lui, con gran maestria, estrae da un
baule che si porta appresso.
Insieme aspettano Biancaneve per
consegnarle una mela.
Lei pare non avere nulla, né aver bisogno di nulla; lui ha tutto con sé, in quel
baule capace e inesauribile che si tira
dietro. Eppure l'uomo, ogni volta che
cerca di raccontare la storia che il cassone contiene, si ritrova ad aver bisogno di lei: solo così può svolgersi la
storia antica, che parla di una ragazza
con la pelle bianca come la neve, le
labbra rosse come il sangue, i capelli
neri come l'ebano.
Man mano che si procede, l'apporto
della giovane diviene sempre più coinvolgente, fino a perdere i confini fra realtà e finzione e scoprire che la storia
uscita dalle pagine del celebre racconto dei Fratelli Grimm, è divenuta
l'unica vera realtà.
www.fondazionetrg.it
49
una produzione
primi applausi
Domenica 18 dicembre 2011, ore 16.00
Prezzi: cat. D
Cooperativa Migros Ticino
Anastasia, Genoveffa e Cenerentola
(favola per bambini e adulti)
di Emma Dante
con Italia Carroccio, Davide Celona, Valentina Chiribella, Gisella Vitrano
Produzione: Compagnia Sud Costa Occidentale, 2010
Regia, scene e costumi
Luci
Emma Dante
Gabriele Gugliara
Età: dagli 8 anni e per tutti
Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86)
Carmine Maringola
La regia di Emma Dante si basa su un
doppio gioco molto semplice: ciò che
non si vede è magico, ciò che si vede
è invece reale. All’interno della casa
dove Cenerentola fa da sguattera, la
matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa
da come invece appaiono all’esterno.
A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e comunicano tra loro in un
dialetto ricco di parole ed espressioni
accese. Ma quando entrano a stretto
contatto con l’alta società i loro modi
diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in
francese, mostrando grande rispetto
per le regole del galateo.
La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il
dialetto fosse la lingua privata con cui
i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Ma anche la
lingua della vergogna, quella che non
si può, non si deve parlare in pubblico.
Cenerentola è l’unica a usare sempre
lo stesso linguaggio proprio perché
non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la
sua indole è nobile e gentile sia all’interno che all’esterno della casa.
Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di
un paravento che definisce i luoghi
dove si svolge l’azione. La favola ha
due morali. La prima è: bisogna essere sempre la stessa persona, senza
vergogna delle proprie radici e della
propria identità. La seconda è: i cattivi non devono diventare eroi né tanto
meno possono rimanere impuniti.
www.emmadante.it
Palermitana, Emma Dante si è formata come attrice teatrale per poi passare alla regia e alla drammaturgia. È una
delle realtà più importanti del panorama
del teatro contemporaneo internazionale. Le è stata affidata la regia della
“Carmen” di Bizet che ha aperto la stagione 2009-2010 alla Scala di Milano.
51
una produzione
primi applausi
Domenica 5 febbraio 2012, ore 16.00
Prezzi: cat. D
Cooperativa Migros Ticino
Storia di una famiglia
(e delle cose di ogni giorno)
di Manuela Capece e Davide Doro
Con Beatrice Baruffini, Davide Doro e Consuelo Ghiretti
Produzione: Compagnia Rodisio, 2007.
Età: dai 6 anni e per tutti
“Storia di una famiglia (e delle cose di
ogni giorno)” è la storia di una famiglia
come tante. O forse no. È la storia di una
mamma, di un papà e di una bambina
che ci fanno entrare a casa loro. Ancora
di più: nella loro cucina. Ancora di più:
a tavola. E a tavola li guardiamo vivere.
Li guardiamo nella loro bella vita piena.
Li guardiamo a tavola perché quando si
mangia non si mente. O forse sì.
Lo spettacolo è il frutto di un lavoro
condotto dalla Compagnia Rodisio
con alcune classi elementari e medie.
Il lavoro è partito dalla tavola: si è cercato il cibo, così discusso da diventare spesso responsabile di tutto. Poi si
sono alzati gli occhi dal piatto, dalla tovaglia e dai bicchieri ed è apparso tutto il resto: la famiglia. E lì è cominciato il lavoro. Si sono cercati i gesti della
tavola, le parole e i silenzi. I bambini
hanno rappresentato quello che tutti i
giorni si ripete, da sempre. La famiglia
che la Compagnia Rodisio ha trovato
non si ferma mai. Conduce una bella
vita piena. Così piena che a volte sembra che non ci sia niente. Rimane solo
la famiglia. Perché la famiglia rimane.
E allora a cosa pensiamo quando pensiamo alla nostra famiglia? Ci chiediamo quanta famiglia serve, quanta ne
sia indispensabile, quanta ce n’è.
Spettacolo basato sul movimento non
meno che sulla parola, “Storia di una
famiglia (e delle cose di ogni giorno)”
sorprende per la capacità di proporre
uno sguardo al contempo ironico e
profondo sulla realtà più importante in
assoluto di ogni bambino, la famiglia.
E sorprende nel metterci di fronte quasi come uno specchio degli spaccati di
realtà quotidiana che ci sono tanto consueti. “Storia di una famiglia (e delle
cose di ogni giorno)” s’è aggiudicato
numerosi premi in alcuni fra i più prestigiosi festival internazionali di teatro
per un giovane pubblico.
www.rodisio.it
La Compagnia Rodisio è stata fondata nel 2005 da Manuela Capece e
Davide Doro, che lavorano insieme dal
1997. Il suo linguaggio scenico si nutre di quotidianità, per farne emergere
gli aspetti più sorprendenti e per parlare, con ironia e leggerezza, delle nevrosi e delle storture contemporanee.
53
una produzione
primi applausi
Domenica 4 marzo 2012, ore 16.00
Prezzi: cat. D
Cooperativa Migros Ticino
Cappuccetto Rosso e il lupo solitario
di Giorgio Boccassi (liberamente ispirato alla fiaba dei F.lli Grimm)
con Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola
Produzione: Coltelleria Einstein, 2010
Regia
Costumi
Scene
Luci e suoni
Fabio Comana e Giorgio Boccassi
Emanuela Pischedda
Props & Decors
Massimo Rigo
Età: dai 6 anni
Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86)
In questo spettacolo incontriamo
Cappuccetto Rosso diventata adulta.
Cappuccetto Rosso, da grande, ha
aperto un atelier di moda, specializzato in cappelli rossi. Un giornalista della televisione deve realizzare una puntata sulla vita dei lupi e arriva ad
intervistare Cappuccetto Rosso, per
conoscere la sua storia. Così
Cappuccetto Rosso torna indietro nel
tempo e ricorda la sua avventura, straordinaria e drammatica. Ricorda il suo
incontro con il lupo solitario. La fiaba
di Cappuccetto Rosso rivive così in
questa intervista-spettacolo, attraverso
i ricordi della stessa protagonista.
La particolarità dello spettacolo è che
alla vicenda della bambina dal cappellino rosso, si alternano le informazioni
sulla vita e sul comportamento del
lupo: la vita nel branco, le tecniche di
caccia, l’amore per i cuccioli, le gerarchie di gruppo.
Ancora una volta ritroviamo le componenti della fiaba: Cappuccetto Rosso
che scopre l’emozione di essere per la
prima volta sola e indipendente, la sua
ingenuità, la freddezza e la furbizia del
lupo, la delusione di Cappuccetto
Rosso di fronte al tradimento del suo
“amico” lupo, la scoperta di una realtà
carica di pericoli e incognite.
Ma in questo spettacolo comico ed
emozionante, vediamo un lupo sensibile, che diventa amico di Cappuccetto
Rosso, gioca e scherza con la bambina, da un lato per ingannarla, dall’altro
per colmare una solitudine a cui è stato costretto dopo essere stato cacciato dal suo branco. E quando deve
mangiarla, non sa che fare.
www.coltelleriaeinstein.it
55
danza
Sabato 26 novembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. C
Sagra
di Elisabetta di Terlizzi e Francesco Manenti
con Elisa Canessa, Cecilia Ventriglia, Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti, Emanuel
Rosenberg
Produzione: Progetto Brockenhaus in coproduzione con Dicastero Giovani ed eventi
Lugano, Fondazione Not Vital, Associazione Sosta Palmizi, 2011
Nuova versione, prima assoluta
Creato in collaborazione con
Musiche di
Luci
Lo spettacolo si ispira ai ritmi incalzanti della “Sagra della primavera” di Igor
Stravinsky, dagli spunti offerti da memorie, ricordi e commenti del debutto
che diede scandalo al Théâtre des
Champs Elysées a Parigi il 29 maggio
1913 nella versione coreografata da
Vaslav Nijinsky e dall’autoritratto dai toni
dolorosi ma candidi che lo stesso
Nijinsky tracciò nei suoi Diari.
Spinto dalla curiosità e dal fascino
suscitato dalla messa in scena di quel
leggendario debutto, Progetto Brockenhaus dà una sua rilettura delle sensazioni evocate in tale occasione.
La rappresentazione si rifà alle immagini
di Claude Debussy e Maurice Ravel entrambi seduti in platea ma «ai lati opposti» per rivalità, di Vaslav Nijinsky che
dietro le quinte «in piedi su una sedia
gridava i numeri ai ballerini come un capobarca» e al direttore Pierre Monteux
Federico Dimitri e Piera Gianotti
Igor Stravinsky
Marco Oliani
che dal proprio podio «impervio e impassibile come un coccodrillo» faceva
fronte alle contestazioni.
In primo piano c’è un regista visionario
che manovra la scena e prova a mettere in atto ciò che la sua mente e il suo
immaginario producono. Le visioni a cui
egli dà forma si compongono, scompongono e susseguono a dismisura,
fino a risucchiarlo in un vortice di danze e rituali che finiscono per scaricarsi
direttamente nella terra.
La struttura portante dello spettacolo è
basata su una serie di antinomie: il silenzio e la musica, il buio e la luce, la
realtà ed il sogno, lo spazio pieno e
quello vuoto. In questo luogo immaginario, al confine fra la mente del regista e la sua proiezione nella realtà, si
manifestano figure reali e surreali che
riflettono frammenti del sentire comune.
www.progettobrockenhaus.com
La compagnia ticinese Progetto
Brockenhaus nasce nel 2008 dal desiderio di creare insieme un nuovo gruppo di “teatro del corpo”. I suoi componenti sono danzatori-attori provenienti
dal mondo della danza, del teatro e del
circo attivi con diverse compagine di
teatro e danza svizzere e italiane.
57
danza
Lunedì 2 aprile 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. C
Kei Aber!
(“Niente ma!”), teatrodanza (con poche parti parlate in tedesco e svizzerotedesco)
con Tabea Buser, Fabrizia Flühler, Lucien Haug, Mélanie Honegger, Till Lauer,
Nicolas Streit e Selina Thüring.
Produzione: Junges Theater Basel, 2011
Coreografia
Drammaturgia
Video
Tecnica
Ives Thuwis-De Leeuw
Uwe Heinrich
Martin Fuchs e Philip Whitfield
Urs Reusser
Al termine dello spettacolo: incontro con Uwe Heinrich
La giovinezza è l'età dei valori assoluti: tutto è bianco o tutto è nero, senza
se e senza ma, “kei aber!” appunto. In
questa produzione di teatrodanza sette giovani cercano l'assoluto, ciò che
è indiscutibilmente giusto. Ma chi osa
ancora dire che qualcosa è assolutamente giusto? Non stiamo forse sprofondando in un liberalismo senza più
valori a cui aggrapparsi? Tutto è possibile, nulla è tabu. Ma alla fine cosa è
veramente importante per me? Non è
che poi è tutto uguale? È questa la libertà?
Con un gruppo di ragazzi non professionisti Ives Thuwis-De Leeuw ha realizzato uno spettacolo di rara bellezza
ed intelligenza, trascinante ma per nulla superficiale, centrato sulle preoccupazioni, sulle speranze, sui gusti, sul
linguaggio e sulla cultura dei giovani
del nostro tempo. In “Kei Aber!” per
Thuwis-De Leeuw è stato importante
non soltanto insegnare ai ragazzi il linguaggio coreografico della Modern
Dance, ma anche lavorare a partire dal
repertorio di movimenti personale di
ogni singolo attore. Ne è nato uno
spettacolo che colpisce per la sua ricchezza visiva, ponendo di fronte allo
spettatore lo specchio dei valori della
società contemporanea.
Fondato nel 1977, il Junges Theater
Basel ospita spettacoli e corsi rivolti ai
giovani della regione. Inoltre produce
due spettacoli a stagione con dei giovani usciti dai corsi interni. Tutte le funzioni attorno ai giovani attori dilettanti
sono occupate da affermati professionisti. È la prima volta che il Junges
Theater Basel arriva in Ticino.
www.jungestheaterbasel.ch/jtb
Il belga Ives Thuwis-De Leeuw ha ottenuto i primi successi al Speelteater di
Gent e con il gruppo Kopergietery.
Cresciuto professionalmente in un paese in cui la danza contemporanea e il teatro per un giovane pubblico hanno una
ricca tradizione, è noto in Europa per le
sue coreografie con giovani dilettanti.
59
danza
Giovedì 10 maggio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. C
Speirsuotio
di e con Manuela Bernasconi
Produzione: MotoPerpetuo, 2012
Prima assoluta
Musica e suono
Scenografia e costumi
Trucco
“Speirsuotio” parla della donna, del
suo lato femminile e del suo lato maschile nell'accogliere in modo consapevole il desiderio di maternità. È la
chiamata ad assumersi il ruolo eroico
di madre, a riconciliare l'Essere con il
cosmo. L’individuo e l'istante diventano eterni e parte dell'infinito perpetuarsi della vita. “Speirsuotio” si svolge nella pancia della balena: il luogo
dove la donna-eroe abbandona i propri ideali e sposta il suo centro di gravità dagli interessi determinati dalla società alla scoperta dell'inimmaginabile,
un camerino dove spogliarsi da mille
maschere e purificarsi.
“Speirsuotio” è un rituale di purificazione che si svolge in un perimetro
candido e asimmetrico. Un luogo sacro, che lascia spazio all'immaginazione e a tutto ciò che pare incomprensibile ed è invece evocato da ciò che
non c'è. Gli elementi scenografici di
“Speirsuotio” sono sacchi di grano,
Paolo Paone
MotoPerpetuo
Romina Kalsi
pioggia di grano, spighe di grano, simbolo di fertilità, ma anche della Sicilia,
terra d'origine da parte di madre di
Manuela Bernasconi. E poi c’è una
porta troppo piccola a fare da varco
alla pancia della balena, ricordo dell'entrata della sala da tè, ma anche di
un' Alice nel paese delle meraviglie: la
bambina che deve trovare la chiave per
sconfiggere l'inadeguatezza e farsi carico della missione dell'eroe per poter
passare attraverso la porta.
La colonna sonora di Paolo Paone ruota attorno alla duplicità e all'accettazione dei contrari. Il linguaggio coreografico di Manuela Bernasconi è quello
del corpo nella sua totalità: forme e dinamiche che suggeriscono stati d'animo, ma anche una ricerca su una gestualità puntuale, dettagli, assenza di
movimento, sospensione che lasciano
all'occhio esterno la possibilità di svuotare la scena e carpirne l'essenzialità.
www.motoperpetuo.ch
Manuela Bernasconi, diplomata alla
Spid di Milano, dirige con Francesca
Sproccati a Lugano il centro di creazione e formazione MotoPerpetuo. Il suo
primo spettacolo, “The White Room”, è
del 2007. Del 2010 è "x+y = under construction" creato con Sproccati e con la
regia di Cristina Castrillo.
61
musica
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
Mercoledì 5 ottobre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. C
Sorriso amaro
Canti di lavoro e d’autore
con
Dodo Hug
Efisio Contini
voce, chitarra, cuatro, percussioni
voce, chitarra, mandolino, effetti
Concerto inserito nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87)
I canti di lavoro raccontano la miseria
e le sofferenze degli operai delle filande e delle mondine delle risaie della
pianura padana all’inizio del secolo
scorso. Le loro condizioni di lavoro e
di salute erano quanto mai precarie e
difficoltose: il paludismo e la febbre
gialla colpivano un grande numero di
persone che sacrificavano i migliori
anni al duro lavoro per un salario che
permetteva loro a pena di sopravvivere. Le loro sofferenze, ma anche i loro
desideri, gli amori, le rivendicazioni e le
speranze si riflettono nelle melodie dolci e malinconiche e nei testi dei canti
di lavoro, a volte riflessivi a volte ribelli, caduti oggi quasi nell’oblio. Questi
canti vengono oggi interpretati e riproposti con grande passione da Dodo
Hug ed Efisio Contini.
Oggi sono ormai quasi esclusivamen-
te le macchine a fare i lavori più impegnativi e alienanti e il dolore e la miseria che univa gli operai delle officine e
i lavoratori dei campi sembrano solo un
ricordo dei tempi lontani. In realtà, uno
sguardo più attento permette facilmente di constatare che oggi gran parte dei lavori più umili e mal retribuiti
sono lasciati ai migranti provenienti dal
sud del mondo e dall’est dell’Europa.
L’ascolto dei canti di lavoro proposti da
Dodo Hug ed Efisio Contini può contribuire a scoprire realtà e tematiche
che, seppur nascoste, continuano ad
essere attuali anche ai nostri giorni.
www.dodohug.ch
La sera del concerto di Dodo Hug e
Efisio Contini, mercoledì 5 ottobre
2011, si inaugura la mostra fotografica sulle Officine FFS di Bellinzona di
Francesco Girardi, allestita nel Foyer
del 1° piano del Teatro Sociale (pag.
82). L’appuntamento con la vernice
della mostra è per le ore 20.
63
musica
Mercoledì 30 novembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. F
Extravagantes
concerto degli Accordion Project
Prima assoluta
con
Danilo Boggini
Sandro Di Pisa
Alberto Guareschi
Mauro Pesenti
Il nuovo CD di Accordion Project guarda con curiosità all’area della musica
etnica, spaziando fra vari folklori nazionali – dall’Argentina ai Balcani, dalla Francia ai Caraibi, dall’Africa al Nord
America – con un occhio di riguardo
alla tradizione colta occidentale.
L’opera è frutto della collaborazione di
quattro musicisti che da tempo sviluppano un discorso che si situa a cavallo di diverse tradizioni musicali, quelle
stesse che essi hanno percorso in tanti anni di carriera, sia per vocazione
estetica sia per ragioni professionali.
Capita allora che un valzer si colori di
reggae, che un tango giri in 7/4, che
un brano balcanico lasci intravedere
sprazzi di jazz, proprio perché tutto è
insito nel loro DNA musicale.
L’unitarietà dell’operazione è garantita
dell’impronta jazzistica che da sempre
caratterizza la produzione della formazione italo-ticinese, e che funge da col-
fisarmonica
chitarra elettrica
contrabbasso
batteria
lante in tanta variegata eterogeneità. La
tournée di presentazione del loro nuovo lavoro “Extravagantes” parte dal
Teatro Sociale, accompagnata dall’auspicio della celebre rivista Guitar Club:
«Il disegno dell’opera ha una sua precisa simmetria: si dipana in due viaggi, ciascuno dei quali è diviso in quattro tappe dedicate, nell’ordine, al
tango, al musette francese, alla musica balcanica, al jazz. Ne risulta un quadro strutturalmente complesso, ma nel
contempo denso di pathos, che non
smette di regalare all’ascoltatore nuove sorprese ed emozioni».
Muovendosi fra be-bop e musette, fra
Charlie Parker e Edith Piaf, la musica
di Accordion Project orienta il proprio
repertorio sulla commistione fra jazz e
musica popolare della Parigi degli anni
Quaranta e Cinquanta
www.daniloboggini.ch
Danilo Boggini, fisarmonicista, pianista, compositore e arrangiatore bellinzonese, alterna l’attività jazzistica a collaborazioni con artisti di diversa
estrazione, a cavallo fra Svizzera e
Italia. Nel 2001 costituisce con il chitarrista milanese Sandro Di Pisa l’ensemble Accordion Project.
65
musica
Venerdì 23 dicembre 2011, ore 20.45
Prezzi: cat. F
The Brown Sisters
con The Brown Sisters:
e con
Vanessa Brown
Phyllis Brown
Lavette Brown
Adrienne Brown
Chawanya Hayes
Stan Stubbs
contralto
soprano
contralto
tenore
soprano
pianoforte, tenore, baritono
In collaborazione con Free Green Music nell’ambito del Festival “Gospel & Spirituals”
Originarie di Chicago, le Brown Sisters hanno trascorso la loro infanzia in
questa città che rimane una delle più
rinomate patrie del gospel. La loro formazione musicale è avvenuta, come è
il caso di molti cori di stampo familiare, frequentando la scuola e la chiesa
"Pillar of Truth", sotto gli insegnamenti del padre, impegnato pastore. Dal
1986, le sorelle Brown intraprendono
i loro primi viaggi attraverso gli Stati
Uniti, esibendosi con grandi artisti
quali Vickie Vinans, Albertina Walker e
Pops Staple. Questo permette loro di
avvicinarsi ai circuiti importanti del loro
genere musicale.
Dal 1999, ormai una formazione affermata, le Brown Sisters hanno il privilegio di far parte del cast dei prestigiosi
Chicago Gospel Festival e New
Orleans Jazz & Heritage Festival. I primi tour in Europa le vedono ospiti
d'onore al Gala dell'Unicef e presso al-
tri rinomati appuntamenti musicali
come quelli di Montreux e Vienne e, nel
2001, della rassegna bellinzonese
“Gospel & Spirituals”.
Per l'attuale tour, le Brown Sisters si
avvalgono della collaborazione in veste
di ospite della cantante Chawanya
Hayes, rinomata solista nei complessi
di Luther Vandross e Gladys Knight,
per la prima volta in Europa, e sono accompagnate al pianoforte da Stanley
Stubbs, autore e compositore, premiato con lo Stellar Awards per il suo
contributo alla diffusione del Gospel
negli States.
Dotate di qualità armoniche rare, le dinamiche voci delle Brown Sisters sanno contagiare il pubblico con il loro entusiasmo e la loro gioia: un concerto
che si annuncia indimenticabile.
www.gospel-spirituals.ch
www.thebrownsisters.com
67
musica
Venerdì 13 gennaio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. C
Vox Blenii canta Roberto Donetta
Con la Vox Blenii:
Remo Gandolfi
Luisa Poggi
Aurelio Beretta
Gianni Guidicelli
Francesco Toschini
violino, viola, mandolino e canto
voce e percussioni
fisarmonica e voce
chitarra e canto
contrabbasso e canto
Concerto inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Roberto Donetta
La Vox Blenii è un fenomeno unico della musica e della cultura popolari ticinesi. L'attività del gruppo ha avuto inizio nel 1983, senza particolari pretese,
dalla comune passione per la musica
popolare di un gruppo di amici. Ben
presto essi si sono resi conto che esistevano in valle di Blenio diversi canti,
tramandati nella forma orale, che non
venivano più cantati, con il rischio quindi della irrimediabile perdita di un piccolo ma significativo patrimonio della
cultura ticinese.
Ha dunque avuto inizio un lavoro di ricerca, nelle valli superiori e in altre regioni del Ticino, che è diventato la linfa per l'esistenza e la continuità del
gruppo. La ricerca si svolge attraverso momenti di incontro con persone
anziane, che proseguendo nella tradizione orale tramandano le loro memorie musicali. La Vox Blenii ha così po-
tuto registrare canti e musiche popolari, eseguiti nelle valli ticinesi nel 1800
e nella prima metà del ‘900. Sono pure
state raccolto ballate arcaiche segnalate in Italia e in altre parti d’Europa già
nel ‘500.
Dal 1988 la Vox Blenii ha pubblicato
sei dischi. Nell’atteso concerto del
Teatro Sociale verranno proposte in
anteprima alcune canzoni del nuovo
progetto discografico, prossimo alla
pubblicazione. Inoltre al Sociale per la
prima volta la Vox Blenii abbinerà il suo
repertorio alla proiezione di alcune immagini scattate dal fotografo bleniese
d’inizio ‘900 Roberto Donetta, permettendo, con diversi aneddoti, di riscoprire importanti pagine di storia popolare delle valli meridionali dell’arco
alpino.
www.voxblenii.ch
La sera del concerto della Vox Blenii,
venerdì 13 gennaio 2012, si inaugura
la mostra di fotografie di Roberto
Donetta, allestita nel Foyer del 1° piano del Teatro Sociale (pag. 83).
L’appuntamento con la vernice della
mostra è per le ore 20.
69
musica
Venerdì 3 febbraio 2012, ore 20.45
Sabato 4 febbraio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. E
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
Maria Bonzanigo
25 anni di musica per la scena
Concerto di Maria Bonzanigo, con un quintetto d’archi, una voce (mezzosoprano), un
clarinetto, una chitarra, una fisarmonica, una percussione e con il coro dei Cantori della
Turrita.
Produzione: Compagnia Finzi Pasca in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, 2012
Prima assoluta - Coproduzione
Il 21 novembre 2011, alle 20.45, incontro con Maria Bonzanigo, Daniele Finzi Pasca e il
team creativo della Compagnia Finzi Pasca (pag. 85).
Viviana Cangialosi
Presentare il mio lavoro a Bellinzona, il
luogo dove è nato mio padre e dove ho
trascorso buona parte della mia infanzia, mi commuove particolarmente.
A queste serate saranno presenti
come interpreti i Cantori della Turrita,
coro in cui ho cantato per oltre dieci
anni e con il quale ho vissuto le mie prime esperienze di tournée. Questi primi viaggi mi hanno permesso di assaporare presto istanti della vita in altri
luoghi del mondo. Il coro mi ha inoltre
permesso di incontrare giovanissima il
compositore Paul Glass del quale
sono allieva dall’età di undici anni.
Poi vi saranno musicisti eccezionali,
per la maggior parte residenti in Ticino,
che stimo particolarmente e che sono
stati per me dei complici in questi anni.
Nel concerto sarà eseguita una scelta
di brani musicali da me composti per
spettacoli creati tra il 1987 e il 2011
con nuovi arrangiamenti realizzati
espressamente per l’occasione; brani
per la maggior parte composti per le
regie di Daniele Finzi Pasca, per produzioni del Teatro Sunil, del Cirque
Eloize, del Cirque du Soleil e della nuova Compagnia Finzi Pasca fondata nel
2011 incrociando la storia del Teatro
Sunil e di Inlevitas.
Mi pare che la musica per la scena abbia tra i suoi compiti quello di muovere l’immaginario, di farlo viaggiare e
crescere verso luoghi in cui tutto lo
spettacolo è diretto e di condurci per
vie conosciute da ripercorrere o per altre vie più segrete e non ben esplorate. Buon ascolto.
Maria Bonzanigo
www.finzipasca.com
Compositrice e coreografa, Maria
Bonzanigo tra il 1984 e il 2003 ha lavorato con il Teatro Sunil a una trentina
di creazioni. Per il Cirque Eloize ha composto le musiche di scena di “Nomade”,
“Rain” e “Nebbia”, per il Cirque du Soleil
parte delle musiche di “Corteo”. Sue
sono coreografie e musiche di “Donka”.
71
musica
Sabato 10 marzo 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. E
Orchestra della Svizzera Italiana
Concerto sinfonico
Direttore
Solista
Howard Griffiths
Xavier de Maistre, arpa
Franz Joseph Haydn (1732 – 1809)
L’isola disabitata, ouverture in sol minore Hob. Ia: 10 (1779)
Ernö Dohnánji (1877-1960)
Concertino per arpa e orchestra op. 45 (1952)
Claude Debussy (1862-1918)
Deux Danses per arpa e orchestra d’archi (1904)
Franz Joseph Haydn (1732 – 1809)
Sinfonia n. 48 in do maggiore Maria Theresia (1769)
In prima assoluta uno dei prestigiosi
Concerti dell’Auditorio di Rete Due si
tiene al Teatro Sociale Bellinzona. Se
per il pubblico del Teatro Sociale, che
ha sempre dimostrato particolare sensibilità per le proposte musicali di alto
livello, questo può costituire l’occasione di ascoltare l’Orchestra della
Svizzera Italiana nel proprio teatro, per
gli amanti della musica si apre l’opportunità di apprezzare i virtuosismi
dell’Osi in un ambiente di rara bellezza. Per l’occasione è stato scelto un
Sabato 5 maggio 2012, ore 11.00
Sabato 19 maggio 2012, ore 11.00
Sabato 26 maggio 2012, ore 11.00
programma di particolare fascino: due
opere di Haydn, un’ouverture e una
sinfonia, fanno da cornice a due composizioni per arpa: “Deux danses pour
harpe chromatique et orchestre d'instruments à cordes” (Danse sacrée Danse profane) del compositore francese Claude Debussy e un Concertino
per arpa e orchestra del compositore
ungherese Ernö Dohnányi. Solista
d’eccezione Xavier de Maistre, arpa.
Dirige Howard Griffths.
www.osi.ch
Ingresso libero
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
Concerti aperitivo
con i musicisti dell’Orchestra della Svizzera Italiana
La quarta edizione dei Concerti aperitivo prevede tre appuntamenti nel mese
di maggio 2012. Il sabato mattina,
mentre i solisti dell’Osi offrono un’ora
di buona musica al pubblico dei “grandi”, gli animatori specialisti del Conser-
vatorio della Svizzera italiana accompagnano i più piccoli alla scoperta della musica nell’ambito di un atelier giocoso. La mattinata si conclude tutti
insieme con i musicisti nell’atrio del teatro per un simpatico aperitivo.
73
musica
Venerdì 16 marzo 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. F
Max Lässer &
das kleine Überlandorchester
con
Max Lässer
Markus Flückiger
Töbi Tobler
Philipp Küng
chitarre
organetto svittese
salterio
basso
Concerto inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Tobias Schlatter
È una formazione di eccezionali talenti quella che lo straordinario chitarrista
svizzero Max Lässer ha raccolto nella
sua piccola Überlandorchester. Con lui
sul palco salgono infatti con Markus
Flückiger il migliore e più creativo suonatore di organetti svittesi, e con Töbi
Tobler il vero profeta della riscoperta
del salterio nella musica popolare.
Con loro il bassista Phlipp Küng garantisce la necessaria base ritmica al
repertorio di musiche da ballo e di
composizioni originali che, assieme,
costituiscono un mix letteralmente inaudito di musica dell’arco alpino.
Quella proposta da Max Lässer con i
suoi compagni d’avventura è una musica che evoca direttamente l’atmosfera del mondo alpino e delle sue variegate culture. Il repertorio raccolto e
riarrangiato da Lässer e Flückiger propone un’originale versione della musica da ballo svizzera, nella quale ele-
menti armonici, melodiosi e ritmici si
mescolano con estrema naturalezza a
melodie che oltre 100 anni fa erano
ampiamente diffuse nelle case svizzere. Senza dimenticare i più diversi influssi provenienti dagli ultimi 40 anni di
musica popolare e sonorità decisamente contemporanee.
Dietro all’idea dell’Überlandorchester e
dei dischi pubblicati con questo marchio sta il progetto di Lässer di cercare quella musica che è intimamente legata al luogo in cui si vive. Questo
significa sforzarsi di creare una musica che renda udibile l’identità musicale svizzera. In questo senso a reggere
l’intero progetto “Überland” è il confronto con la nostra world music, la
musica dell’arco alpino, fatta ad immagine e somiglianza del paesaggio in
cui è stata creata.
www.maxlaesser.com
Chitarrista di fama internazionale, Max
Lässer, 60 anni, ha collaborato con Toni
Vescoli, Stephan Eicher, Andreas
Vollenweider, i Gotthard e molti altri. È
di casa in diversi generi, dal folk al jazz,
dalla musica sudafricana al folclore alpino. Con il marchio Überlandorchester ha
pubblicato 4 dischi di musica alpina.
75
musica
Sabato 21 aprile 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. E
Alice
L’armonia dei canti
con
Alice
Alberto Tafuri
«Musica e parole
possono accompagnare la nostra vita,
nelle sue varie fasi di asprezza
o prati aperti,
sempre alla ricerca dell'Armonia,
anche attraverso l'armonia dei canti».
Alice
Dalla canzone leggera degli esordi all'imprevisto trionfo sanremese, dal sodalizio con Franco Battiato all’evoluzione internazionale che l'ha portata a
collaborare con musicisti di rango
mondiale: questa la parabola di Carla
Bissi, alias Alice, cantautrice forbita e
sfuggente, alla perenne ricerca della
“realtà oltre l'apparenza”.
Fragile ma caparbia, affascinante e
sfuggente nel suo contrastato rapporto con il mondo della musica, Alice
continua ad affrontare il suo “Paese
voce, pianoforte, tastiere
pianoforte, tastiere, chitarra acustica,
programmazioni computer
delle meraviglie” attraverso la scoperta dei suoni e delle parole. Poche altre
cantautrici italiane possono vantare il
suo palmares. E il suo canzoniere, a
partire da quello degli anni 80, rimane
una delle creazioni più originali e raffinate mai edite a queste latitudini.
Il nuovo programma di Alice contiene
canzoni del suo percorso musicale, in
cui tocca alcuni temi o aspetti esistenziali come l'amore, la poesia, la guerra che occupa uno spazio sempre più
grande nel mondo e anche dentro di
noi, il desiderio di pace, la ricerca della verità e del sacro. Un tempo condiviso dove il passato non è mai passato e il futuro è qui, ora.
Quella di Alice è una voce che incanta interpretando un repertorio che tocca la sensibilità del pubblico.
http://aliceedintorni.blogspot.com
Alice inizia la carriera giovanissima, la
sua musica tratta temi quali l’amore, la
poesia, la ricerca di se stessi, la fede.
Nel 1981 vince il Festival di Sanremo
con “Per Elisa”. Fondamentali le collaborazioni con Battiato, Pio e Camisasca.
Si può dire che Alice abbia venduto più
dischi in Germania che in Italia.
77
musica
Sabato 5 maggio 2012, ore 20.45
Prezzi: cat. F
Sandro Schneebeli’s scala nobile
feat. Bruno Amstad
con Scala nobile
ospiti speciali
Sandro Schneebeli
Antonello Messina
Eduardo “Dudu” Penz
Stephan Rigert
Samuel Baur
Bruno Amstad
Max Pizio
Da diversi anni la formazione “Scala
nobile” del chitarrista ticinese Sandro
Schneebeli è considerata tra le migliori della scena World Music Jazz. Con
i due CD “Uomo bianco” (2003) e
“scala nobile” (2009) ha riscosso un
notevole successo di critica e tra il
pubblico. Il CD “scala nobile” ha raggiunto la prima posizione nella classifica dei cinque migliori nuovi lavori su
www.musikwyler.ch. In occasione delle diverse tournée, delle apparizioni nei
più prestigiosi club e in festival di richiamo internazionale come l’Estival
Jazz di Lugano, il festival “Nei suoni dei
luoghi” (Aviano 2011) o ai Giochi
Olimpici di Atene, il gruppo ha dimostrato di saper entusiasmare il pubblico in ogni situazione.
Tutti i componenti di “Scala nobile”
possono vantare notevoli curricula personali. Ora, con le loro solide personalità e le loro ricche esperienze di
chitarre acustiche
fisarmonica
basso
percussioni
batteria
voce ed effetti sonori
sassofono
strumentisti, mettono in comune il loro
estro e la loro abilità formando un gruppo dalle musicalità rotonde e dall’amalgama perfetta, i cui membri sanno sempre trovare l’equilibrio ideale tra
le loro eccezionali e ardite intuizioni
musicali e un amalgama melodico apprezzabile. L’ensemble “Scala nobile”
è una delle rare formazioni delle quali
si può dire che rendono famigliari le
nuove sonorità e che rendono nuove le
sonorità famigliari.
Questo il giudizio del Corriere del
Ticino in occasione dell’esibizione a
Estival 2011: «La nuova versione di
“scala nobile” ha lasciato il segno per
qualità e intensità. Grandi gli innesti del
vocalist Bruno Amstad. Cha-peau all’abilità di Schneebeli di essere leader
pur rimanendo sempre defilato. Uno
show di valore internazionale. Voto:
6/6».
www.sandroschneebeli.ch
Cresciuto in Ticino, Sandro Schneebeli
nel 1994 si trasferisce a Berna dove frequenta la Scuola Svizzera di Jazz e comincia l’attività di chitarrista freelance,
compositore e produttore. Collabora
con progetti internazionali negli USA, in
Madagascar, India, Egitto, Grecia, Italia,
Spagna, Sudamerica e Giappone.
79
off limits
Sabato 24 settembre 2011, ore 10.00
Ingresso libero
(in caso di cattivo tempo: sabato 1° ottobre 2011, ore 11.00)
Rapsodia per giganti
teatro-danza in spazi aperti, senza parole
di e con Ilija Luginbühl e Cristina Galbiati (Tricksterp)
Produzione: Tricksterp, 2004
Regia
Costumi
Cristina Galbiati
Maurizio Cristina
Lo spettacolo ha luogo in Piazza Governo, davanti all’entrata principale del Teatro
Sociale, solo in caso di bel tempo.
Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86)
Rossella Viti
“Rapsodia per giganti” è un duetto per
trampolieri in spazi aperti che affonda
le sue radici nel vasto territorio di suggestioni sottese fra mito e fiaba. Lo
spettacolo, fra acrobazie mozzafiato e
teneri duetti, vuole indagare le possibilità di un teatro che utilizzi la scenografia naturale preesistente, sia essa
urbana o extraurbana, per lo sviluppo
dell’azione scenica, in una sorta di rivalutazione dell’evento teatrale riportato in luoghi inconsueti per il teatro.
Due enormi personaggi d’altri tempi
appaiono accompagnati dal rullo dei
tamburi… Si aprono le danze e come
in un antico mazzo di carte le storie si
intersecano e si confondono, si dipanano per mescolarsi nuovamente in bilico sulla sottile linea dell’eterno connubio fra amore e morte.
Ciò che conduce lo spettatore attra-
verso lo spettacolo non sono tanto i
singoli episodi, con i loro inizi e le loro
fini, ma l’atmosfera generale: quell’aura di possenza e ineffabilità che pervade tutto il mondo fra mito e fiaba, di
fronte alla quale tutto ciò che è umano
sembra irrimediabilmente caduco, effimero e di una pochezza disarmante.
Così, in questo girotondo di ruoli, i personaggi perdono la loro umanità per
trasformarsi in caratteri nei quali convivono gli opposti e le loro negazioni:
la struttura narrativa è abbandonata a
favore di un intreccio che si snoda secondo la logica delle associazioni d’immagini.
Tricksterp è presente nella stagione
2011-2012 del Teatro Sociale Bellinzona anche con la nuova produzione “B”
(pag. 34).
www.trickster-p.ch
Sabato 24 settembre 2011 porte aperte al Teatro Sociale Bellinzona. Dalle 9
alle 10 e dalle 11 alle 13 si può visitare
la sala e il dietro le quinte del teatro, compreso il palco e la parte tecnica. Si possono inoltre ottenere tutte le informazioni sulla nuova stagione. In caso di cattivo
tempo rinvio a sabato 1° ottobre.
81
off limits
Da mercoledì 5 ottobre 2011 a venerdì 16 dicembre 2011
Vernice: mercoledì 5 ottobre 2011, ore 20.00
Nel Foyer al 1° piano del Teatro. La mostra è aperta in occasione di spettacoli in teatro
Viaggio fotografico nelle Officine
Mostra fotografica di Francesco Girardi
La sera della vernice, mercoledì 5 ottobre alle 20.45: concerto “Sorriso amaro” con
Dodo Hug & Efisio Contini (pag. 62).
Mostra inserita nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87)
Francesco Girardi, fotografo professionista e
operaio presso le Officine ferroviarie di Bellinzona, ha ritratto gli
stabilimenti FFS cogliendo il valore estetico
del luogo dove lavora e
della materia sulla quale quotidianamente interviene, il ferro dei vagoni merci. Il suo
sguardo abbraccia il
contesto delle Officine
dapprima da lontano,
fissando scorci suggestivi di architetture e figure dai contorni in parte evanescenti, per poi
puntare dritto al cuore
con una visione ravvicinata dei vagoni che permette a chi guarda di viaggiare in un singolare mondo vicino all'arte informale
materica.
In biancoenero e a colori, l'universo macro e micro delle Officine è ripreso con
grande sensibiltà artistica e attenzione
per il dettaglio. L'autore istaura un fruttuoso dialogo con gli oggetti fotografati, che gli riservano un doppio effetto a
sorpresa: da una parte le immagini dei
vagoni, la cui superficie rugginosa e segnata è indagata dall'obbiettivo come
82
fosse un'epidermide, rivelano a livello
cellulare risultati quasi da pittura informale, dall'altra quelle relative al paesaggio industriale, sottoposte in fase di sviluppo ad un particolare processo di
elaborazione, rispondono con risultati
inaspettati.
Attraverso atmosfere e visioni inedite, le
fotografie di Girardi offrono all'osservatore un imperdibile viaggio negli spazi
delle Officine. Franceso Girardi, nato nel
1974, è fotografo dal 1992.
off limits
Da venerdì 13 gennaio 2012 a giovedì 5 aprile 2012
Vernice: venerdì 13 gennaio 2012, ore 20.00
Nel Foyer al 1° piano del Teatro. La mostra è aperta in occasione di spettacoli in teatro
Il teatro della fotografia
Mostra fotografica di Roberto Donetta a cura di Antonio Mariotti
Stampe su carta baritata realizzate da Alberto Flammer per conto della Fondazione
Archivio Roberto Donetta di Corzoneso.
La sera della vernice, venerdì 13 gennaio 2012 alle 20.45: concerto “Vox Blenii canta
Roberto Donetta” (pag. 68).
Per tutta la durata della mostra le pubblicazioni su Roberto Donetta sono in vendita alla
cassa del Teatro Sociale.
Mostra inserita nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Le testimonianze delle persone che ricordano di essere state fotografate da
Roberto Donetta (1865-1932) concordano su un punto: il fotografo non esitava a dare indicazioni perentorie, spesso in tono burbero, sulla posizione da
tenere all’interno dell’inquadratura, che
osservava da sotto il panno nero che copriva il suo voluminoso apparecchio di
legno fissato su un cavalletto. Un atteggiamento che spesso impauriva i bambini e li spingeva al pianto dirotto, ciò che
rendeva Donetta ancora più nervoso.
Senza voler drammatizzare un quadro i
cui tratti sono probabilmente deformati
dallo scorrere dei decenni, questi ricordi ci confermano che il fotografo bleniese metteva in scena con estrema cura
ogni suo scatto che comprendeva una
presenza umana. Un’attitudine registica
che lo conduceva a dar vita a composizioni mai del tutto casuali, anche in situazioni che un altro fotografo avrebbe
risolto in maniera più semplice e, quindi, più superficiale.
Questa piccola mostra intende evidenziare gli aspetti più teatrali del modo di
fotografare di Donetta: dalle vere e proprie “scenette” che orchestrava con la
complicità dei familiari, dei compaesani
o degli avventori di qualche osteria, alla
cura maniacale che metteva nella disposizione delle persone nei ritratti di
gruppo o in quelli singoli. La porzione di
spazio che riusciva ad immortalare era
per lui molto simile a un palcoscenico. Il
teatro della fotografia, appunto.
www.archiviodonetta.ch
83
off limits
Il Sociale per le scuole
Il Teatro Sociale Bellinzona dalla stagione 2011-2012 moltiplica l’offerta specifica
per le scuole. Ecco gli spettacoli proposti in orario scolastico e a condizioni di favore alle classi delle scuole elementari, delle medie e delle medie superiori:
27 e 28 settembre L’oro della Commedia
scuole medie superiori
29 e 30 settembre La vera storia di Pinocchio 2° ciclo elem., 1° ciclo medie pag. 46
16 dicembre 2011
Biografie: Ein Spiel
scuole medie superiori
pag. 40
19 dicembre 2011
Cenerentola
2° ciclo elem. e sc. medie
pag. 50
6 febbraio 2012
Storia di una famiglia
2° ciclo elem. e sc. medie
pag. 52
2 aprile 2012
Kei Aber!
scuole medie superiori
pag. 58
24 aprile 2012
Concerto dell’OSI
scuole elementari
Per informazioni e prenotazioni: [email protected]
Per le classi che giungono a Bellinzona da lontano è anche possibile abbinare lo spettacolo teatrale ad una visita al Museo in Erba.
Le classi che desiderano assistere ad uno spettacolo pubblico della stagione 20112012 del Teatro Sociale Bellinzona possono beneficiare di uno sconto del 50% sul
prezzo del biglietto. L’offerta è valida a partire da un mese prima dello spettacolo e per
gruppi di almeno 10 studenti con almeno un docente (massimo due docenti ogni 10 studenti). La prenotazione può essere effettuata dal docente responsabile rivolgendosi a
Bellinzona Turismo (tel. 091 825 48 18).
Venerdì 11 maggio 2012, ore 19.00
Ballo di primavera
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
Organizzato dall’Associazione Amici del Teatro Sociale, il Ballo di primavera trasforma il teatro in una suggestiva sala da ballo: tolte le poltroncine dalla platea, c’è
tutto il posto per eleganti volteggi e raffinati passi al ritmo di un’orchestra dal vivo,
mentre ai bar ci si può dissetare e dai palchetti si osserva chi balla. Il Ballo di primavera si rivolge a tutti gli innamorati e a tutti coloro che sanno che ballando è più
facile innamorarsi. I dettagli della serata saranno comunicati ulteriormente.
84
off limits
I lunedì del Sociale
Incontri, conferenze e dibattiti
Da questa stagione il Teatro Sociale, in collaborazione con diversi partner attivi
sul territorio, propone una nuova serie di incontri, conferenze e dibattiti. Essi saranno sempre programmati al lunedì: “I lunedì del Sociale”, appunto.
Un’occasione per interrogarsi, conoscere e discutere dei temi più diversi, dal locale al globale, dalla letteratura alla scienza, dal passato al futuro, sempre facendo capo ad autorevoli personalità nelle rispettive discipline. Di seguito l’elenco delle serate già programmate al momento della stampa di questo opuscolo.
Altre potranno aggiungersi nel corso della stagione, anche tenendo conto di
quanto l’attualità imporrà alla nostra attenzione.
17 ottobre 2011
Come non perdere il treno. Reti di trasporto ferroviarie e
prospettive socioeconomiche nel Ticino.
Dibattito organizzato dall’Associazione “Giù le mani”.
Evento del programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87).
14 novembre 2011 Incontro con l’autore: Vincenzo Todisco a colloquio con
Michele Fazioli.
In occasione dell’uscita del romanzo “Rocco e Marittimo” (Edizioni
Casagrande, Bellinzona, 2011).
21 novembre 2011 La Compagnia Finzi Pasca, una storia teatrale di successo.
Incontro con Daniele Finzi Pasca, Maria Bonzanigo e altri membri
del team creativo della Compagnia Finzi Pasca. In occasione del
concerto di Maria Bonzanigo il 3 e 4 febbraio 2012 (pag. 70).
5 dicembre 2011
Pane, caffè e sigarette. Traffici leciti e illeciti attraverso
la frontiera lombardo-ticinese fra Otto e Novecento.
Incontro a cura della rivista “Archivio Storico Ticinese” in occasione della pubblicazione nei mesi di luglio e novembre 2011 delle ricerche di Martin Kuder, Orlando Nosetti e Fabrizio Mena.
Evento inserito nel programma tematico “La montanara” (pag. 89).
5 marzo 2012
Malattia e cura, tra medicina, filosofia e letteratura. Le ragioni
di una rivista per le Medical Humanities.
Intervengono: Roberto Malacrida, Graziano Martignoni, Franco
Zambelloni e Matteo Terzaghi.
Tutti gli eventi iniziano alle 20.45 e sono ad ingresso libero.
85
programmi tematici
Favole per oggi
Le grandi fiabe nel teatro contemporaneo fra mito e attualità
Questo è un programma tematico che in parte si è imposto quasi da solo alla nostra attenzione: riunendo gli spettacoli di questa stagione, a partire da quelli della rassegna
"Primi applausi" ma non solo, ci siamo accorti che molti di loro facevano direttamente riferimento al mondo delle fiabe, a volte dolce e accogliente, altre volte aspro e crudo.
Abbiamo così proseguito su questa via per proporvi un programma che chiarisce fino a
qual punto le fiabe siano ancora uno strumento fondamentale per permetterci di capire
(e a volte sopportare) la natura umana.
86
24 settembre 2011
Rapsodia per giganti
di Tricksterp
Spettacolo su trampoli sospeso fra mito e fiaba
1 ottobre 2011
La vera storia di Pinocchio di Flavio Albanese
pag. 46
È Pinocchio che svela il teatro o è il teatro che svela Pinocchio?
28 ottobre 2011
Drames de princesses
di Elfriede Jelinek
pag. 38
La storia di Jackie Kennedy è l'antifiaba di un'antiprincipessa
Dal 19 novembre
Con Garbo nei Grigioni
di H.P. Litscher
pag. 28
L’incredibile favola di Chasper Caflisch e della scarpetta di Greta
4 dicembre 2011
Aspettando Biancaneve
di Melano e Zinola
pag. 48
Se Biancaneve arriva sui pattini a rotelle, la fiaba può essere realtà
18 dicembre 2011
Anastasia, Genoveffa e...
di Emma Dante
pag. 50
Una delle registe più innovative con una fiaba fra le più classiche
4 marzo 2012
Cappuccetto Rosso e...
di Giorgio Boccassi pag. 54
La bambina si perde nel bosco e si ritrova in uno studio televisivo
22-25 marzo 2012
B
di Tricksterp
pag. 34
E qui tocca allo spettatore rimettersi sulle tracce di Biancaneve
pag. 80
programmi tematici
La fabbrica incerta
Lotte operaie dagli anni ’70 ad oggi
Era la primavera del 2008. La crisi dei mercati finanziari non era ancora esplosa quando
lo sciopero alle Officine FFS di Bellinzona attirò su di sé l’attenzione di tutta la Svizzera.
Improvvisamente si ritornò a parlare di fabbriche e di operai. A distanza di tre anni e
mezzo, dopo una pesante crisi finanziaria e nel pieno di una crisi monetaria, è utile tornare ad interrogarsi sulla fabbrica e sulla condizione operaia in particolare. Tenendo ben
presente il caso delle Officine FFS. Il programma tematico “La fabbrica incerta” è il frutto della collaborazione dell’Associazione “Giù le mani”, del Circolo del cinema di
Bellinzona, della Fondazione Pellegrini-Canevascini e del Teatro Sociale Bellinzona.
4 ottobre 2011
1 due 100 Officine
Cinema Forum, 20.30
Documentario di Danilo Catti, CH 2011
Dal 5 ottobre
Viaggio fotografico nelle Officine Teatro Sociale
pag. 82
Mostra di Francesco Girardi – Vernice il 5 ottobre alle 20.00
5 ottobre 2011
Sorriso amaro
Teatro Sociale, 20.45
Concerto con Dodo Hug e Efisio Contini
8 ottobre 2011
Ressources humaines
Film di Laurent Cantet, F 2000
pag. 62
Cinema Forum, 18.00
11 ottobre 2011 In fabbrica
Cinema Forum, 20.30
Documentario di Francesca Comencini, I 2007
15 ottobre 2011 We Want Sex
Film di Nigel Cole, GB 2010
Cinema Forum, 18.00
17 ottobre 2011 Come non perdere il treno
Teatro Sociale, 20.45
Dibattito organizzato dall’Associazione “Giù le mani”
pag. 85
18 ottobre 2011 Grissinopoli
Cinema Forum, 20.30
Documentario di Dario Doria, Argentina 2004
21 ottobre 2011 Fabbrica
Teatro Sociale, 20.45
Spettacolo teatrale di e con Ascanio Celestini
pag. 20
25 ottobre 2011 Les Lip
Cinema Forum, 20.30
Documentario di Christian Rouaud, F 2007
Sconto del 20% per tutti i film, per il concerto e per lo spettacolo teatrale del programma tematico “La fabbrica incerta” per i membri dell’Associazione Amici del Teatro
Sociale, del Circolo del cinema di Bellinzona, dell’Associazione “Giù le mani” e per gli
operai delle Officine FFS di Bellinzona.
87
programmi tematici
Arrivederci attore ciao
La scomparsa degli interpreti dalla scena teatrale contemporanea
In questo primo scorcio di millennio il teatro sempre più spesso si accorge di poter fare
a meno degli attori. Ridimensionato, almeno in parte, lo strapotere dei registi, si pensava
che gli interpreti dovessero riprendere il dominio delle scene. Nulla di più sbagliato: oggi
l’attore lo si toglie addirittura di scena, fisicamente. Il fenomeno assume gradazioni diverse, e i risultati sono spesso divertenti se non giocosi, comunque interessanti, come ben
illustra il programma tematico “Arrivederci attore ciao”. In “Drames de princesses” il ruolo di un singolo personaggio è distribuito su più attrici, mandando in pensione il mattatore in senso classico. In “Savanna” gli attori in scena sono al servizio di ingegnosi e sorprendenti automi, i veri protagonisti dello spettacolo. Con “L'assente” il Teatro delle
Ariette dimostra che proprio l’assenza fisica dell’attrice sa rendere al testo tutta la sua
carica emotiva. Al centro di “B” sono invece gli spettatori, che percorrono uno spazio fisico da protagonisti in mancanza di attori. Infine “Con Garbo nei Grigioni” è un esempio
di teatro documentario, una delle più interessanti forme espressive del teatro senza attori che in questi anni sta trasformando in profondità la scena contemporanea. Un genere,
il teatro documentario, che proprio in Svizzera ha alcuni dei suoi esponenti più autorevoli, da Stefan Kägi dei Rimini Protokoll a Mats Staub e a Hans Peter Litscher.
88
25 ottobre 2011
Savanna
Spettacolo con automi
di Amit Drori
pag. 26
28 ottobre 2011
Drames de princesses
di Elfriede Jelinek
pag. 38
Regia di Maya Bösch, segue incontro con la regista
Dal 19 novembre
Con Garbo nei Grigioni
di H.P. Litscher
Installazione – Apertura il 19 novembre dalle 9.00
pag. 28
22-25 marzo 2012
B
di Tricksterp
Installazione a stanze per tutti (dagli 11 anni)
pag. 34
3 e 4 maggio 2012
L'assente
da M. Duras
pag. 36
Con il Teatro delle Ariette – In spazi esterni al Teatro Sociale
programmi tematici
La Montanara
Arti e culture dell’arco alpino fra tradizione e modernità
Il destino di Bellinzona è intimamente legato a quello della catena alpina in cui la città è
inserita. L’appellativo di “chiave delle Alpi” si è giustificato nel corso dei secoli, dai castelli ad Alptransit. Ancor più alpine sono le valli che fanno da corona a Bellinzona. Una
realtà importante anche per il Teatro Sociale, uno dei punti di riferimento in ambito artistico e culturale per la città e l’intera regione. Ecco perché da quest’anno nel nostro cartellone figura un programma tematico dedicato alle culture dell’arco alpino. Per cercare di
capire chi siamo, da dove veniamo e verso dove vorremmo andare. E per confrontarci
con chi vive una realtà simile alla nostra a pochi chilometri di distanza – forse soltanto
una valle più in là – eppure ci appare così lontano.
5 dicembre 2011
Pane, caffè e sigarette
pag. 85
Incontro a cura della rivista “Archivio Storico Ticinese”
Dal 19 novembre 2011 Con Garbo nei Grigioni
di H.P. Litscher
Installazione – Apertura il 19 novembre dalle 9.00
pag. 28
Dal 13 gennaio 2011
Il teatro della fotografia
Foto di R. Donetta
pag. 83
Mostra a cura di A. Mariotti – Vernice il 13 gennaio alle 20.00
13 gennaio 2012
Vox Blenii canta Roberto Donetta
pag. 68
Concerto di musica popolare con proiezione di fotografie
8 febbraio 2012
Sez Ner
di Arno Camenisch pag. 42
Spettacolo di Gian Rupf, segue incontro con Arno Camenisch
16 marzo 2012
Max Lässer & das kleine Überlandorchester
pag. 74
Concerto di musiche da ballo (e non solo) delle Alpi svizzere
19 e 20 aprile 2012
Pianoforte vendesi
di Andrea Vitali
pag. 24
Spettacolo di Antonio Ballerio, incontro con A. Vitali il 20 aprile
Sconto del 10% all’acquisto simultaneo presso Bellinzona Turismo dei biglietti per i
quattro eventi a pagamento del programma tematico “La Montanara” (concerti Vox Blenii
e Max Lässer e spettacoli “Sez Ner” e “Pianoforte vendesi”). Sconto cumulabile con altri
sconti (tranne sconto studenti 50%).
89
il nostro teatro
Disposizione dei posti
Primi posti
Secondi posti
Terzi posti
Quarti posti
PALCOSCENICO
1
3
5
7
1
2
2
9
7
5
3
1
2
4
6
8 10
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
13 11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12 14
13 11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12 14
13 11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12 14
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
11 9
7
5
3
1
2
4
6
8 10 12
9
7
5
3
1
2
4
6
8 10
7
5
3
1
N
2
4
6
8
3
1
O
2
4
1
2
4
1
2
3
1
2
3
4
9
1
4
1
2
3
1
2
3
11
4
1
4
5
13
2
3
1
4
15
2 3
5
3
2
5
1
4
16
Platea
Primo ordine di palchi
90
3
2
4
1
2
1
2
3
1
2
3
1
2
3
4
3
4
1
4
5
14
6
8
4
1
2
2
4
12
10
il nostro teatro
PALCOSCENICO
21
23
1
2
2
Secondo
ordine di palchi
1
2
25
24
1
2
1
2
3
1
2
3
4
4
29
22
1
2
3
4
27
1
1
2
3
1
2
3
1
2
3
1
2
4
31
28
4
4
30
1
2
3
26
4
1
4
2
3
5
1
2
4
33
5
35
3
1 2 3 4
5
6
7
3
2
5
1
3
2
3
4
1
32
4
5
4
34
36
40
PALCOSCENICO
T
1
2
3
4
5
7
9
T
6
T
8
10
T
Loggione
11
13
15
12
14
16
18
20
17
19
21
22
23
25
27
24
26
28
29
31
33
S
30
32
34
T
1
3
R
5
7
9
11
S
T
1
13
3
4
5
15
17
7
9 11 12 10
8
2
6
19 21
20
23 25 27 28 26 24 22
18
16
14
2
4
R
12
6
10
8
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il nostro teatro
Biglietti
Categoria A
primi posti: fr. 35.-
secondi posti: fr. 30.-
terzi posti: fr. 25.-
quarti posti: fr. 20.-
secondi posti: fr. 25.-
terzi posti: fr. 20.-
quarti posti: fr. 15.-
Categoria B
primi posti: fr. 30.-
Categoria C
primi e secondi posti: fr. 25.-
terzi e quarti posti: fr. 15.-
Categoria D
adulti:
primi e secondi posti: fr. 20.terzi e quarti posti: fr. 10.bambini accompagnati:
primi e secondi posti: fr. 5.terzi e quarti posti: fr. 5.bambini non accompagnati: primi e secondi posti: fr. 10.terzi e quarti posti: fr. 10.Il secondo adulto di una famiglia paga fr. 10.- in ogni ordine di posti
Categoria E
primi e secondi posti: fr. 35.-
terzi e quarti posti: fr. 25.-
Categoria F
primi e secondi posti: fr. 30.-
terzi e quarti posti: fr. 20.-
Riduzioni
10% di sconto per beneficiari Avs, studenti e apprendisti
20% di sconto per i membri dell’Associazione Amici del Teatro Sociale
50% di sconto per studenti e apprendisti con tessera Amici del Teatro Sociale
Sconti riconosciuti solo su presentazione del relativo documento di legittimazione
Abbonamenti
Rassegna “Chi è di scena” (6 spettacoli, posto fisso)
primi posti: fr. 189.- secondi posti: fr. 162.- terzi posti: fr. 135.Abbonamento “Chi è di scena” con tessera Amici del Teatro Sociale
primi posti: fr. 168.- secondi posti: fr. 144.- terzi posti: fr. 120.Rassegne “Narrazioni” e “Swiss Made”
Programma tematico “La Montanara” (pag. 89)
Sconto del 10% all’acquisto simultaneo presso Bellinzona Turismo dei biglietti per i
quattro eventi. Sconto cumulabile con altre riduzioni (tranne sconto studenti 50%).
92
il nostro teatro
Informazioni, prenotazioni e vendita
Bellinzona Turismo Palazzo Municipale
6500 Bellinzona
tel:
+41 (0)91 825 48 18
e-mail: [email protected]
Sportello
dal lunedì al venerdì
sabato
dalle 9 alle 12 e dalle 13.30 alle 18.30
dalle 9 alle 12
Telefono
dal lunedì al venerdì
sabato
dalle 13.30 alle 18.30
dalle 10 alle 12
Su ogni biglietto prenotato presso Bellinzona Turismo è percepita una tassa di prenotazione di fr. 2.Per le prenotazioni effettuate più di 4 settimane prima dell’evento è richiesto il pagamento sul CCP entro 15 giorni previa fattura emessa da Bellinzona Turismo (tassa unica di
elaborazione fr. 5.-)
Nel caso di prenotazioni per più spettacoli, tutti i biglietti dovranno essere pagati e ritirati
simultaneamente.
Ticketcorner
I biglietti per gli spettacoli del Teatro Sociale possono essere acquistati (con sovrattassa) anche presso tutti i punti vendita di Ticketcorner, online (www.ticketcorner.com) o telefonando dalle 08.00 alle 22.00 al callcenter (0900 800 800, tariffa fr. 1.19 al minuto).
Cassa del Teatro
tel:
+41 (0)91 820 24 41
Apertura nei giorni di spettacolo (45 minuti prima degli spettacoli serali e 30 minuti prima delle rappresentazioni pomeridiane). Nessuna prenotazione alla cassa del teatro.
L’abbonamento della rassegna “Chi è di scena”
dà diritto ad assistere agli spettacoli nel posto e nella serata scelti ed è trasferibile.
Cambiamenti di serata costano fr. 2.- se annunciati almeno 15 giorni prima dell’evento,
dopo di che comportano un costo di fr. 10.- per ogni cambiamento.
I biglietti acquistati
non sono rimborsabili, a meno che lo spettacolo sia annullato. Se lo spettacolo dovesse
essere interrotto dopo la metà della sua durata, il biglietto non sarà rimborsato.
I biglietti riservati
e non preventivamente ritirati saranno disponibili presso la cassa del teatro fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, dopo di che saranno rimessi in vendita.
Regolamento di sala
• A spettacolo iniziato l’accesso alla sala sarà regolato dal personale responsabile e la
disponibilità del posto scelto non è più garantita.
• È proibito fotografare, filmare o registrare gli spettacoli.
• Si raccomanda di chiudere le porte dei palchi e di spegnere completamente i telefonini. Telefonini posti in standby interferiscono con le apparecchiature del teatro.
• La direzione si riserva il diritto di modificare il programma per cause indipendenti dalla
sua volontà.
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il nostro teatro
Eventi di altri organizzatori
Durante la stagione il Teatro Sociale ospita anche eventi proposti da altri organizzatori.
Essi non sono dunque sotto la responsabilità del Teatro Sociale Bellinzona. Di seguito gli
eventi organizzati da terzi noti al momento della chiusura di questo programma. Per gli
orari, le tariffe, la prevendita e ogni altra informazione si rimanda ai singoli organizzatori.
17 e 18 settembre 2011
Babel – Festival di letteratura e traduzione
L’edizione 2011 ospita la Palestina.
www.babelfestival.com
23 settembre 2011
Concerto di Iris Moné
La cantautrice, interprete e polistrumentista ticinese Iris
Moné presenta il nuovo CD “Rinasco”.
www.myspace.com/irismone
22 ottobre 2011
Concerto in memoria di Marco Fratantonio
Appuntamento annuale dell’Associazione culturale Origini
con grandi nomi del mondo della musica che hanno conosciuto e hanno collaborato con il compianto fisarmonicista
bellinzonese Marco Fratantonio.
www.origini.ch
27 novembre 2011
Concerto del 45° dell’Orchestra di Fisarmoniche
Bellinzonesi
Ospite la Fisorchestra Armonia di Treviso.
www.orchestrafisarmonichebellinzonesi.com
18 e 19 marzo 2012
Adess basta, chisci sa cambia, a vedrì chi che comanda!
Duplice appuntamento con il cabaret dei Fughezzee.
www.fughezzee.ch
Teatro Sociale Bellinzona
Piazza Governo 11
casella postale 2706
6501 Bellinzona
[email protected]
www.teatrosociale.ch
94
Stagione 2011-2012
Programma generale ’11-’12
Direzione:
Gianfranco Helbling, direttore
Paolo Zanchin, delegato alla programmazione
Cristina Martini, assistente di direzione
Testi a cura della direzione del teatro
Eccezioni: Francesca Cecini-Strozzi
(mostra Girardi) e Antonio
Mariotti (mostra Donetta)
Direttore tecnico: Virgilio Kohler
Concetto grafico di base: Carlo Berta
Accoglienza pubblico, cassa serale e
guardaroba: volontari dell’Associazione
Amici del Teatro Sociale di Bellinzona
Copertina: Thomas Capponi
studio grafico G&S Bellinzona
Prevendita: Bellinzona Turismo
Stampa: Tipografia Torriani SA Bellinzona
Foto del Teatro Sociale: Nicola Demaldi
Amici del
T EATRO S OCIALE
B E L L I N Z O N A
www.teatrosociale.ch – [email protected]
NOVITÀ: SCONTO 50% SUI BIGLIETTI DEL TEATRO
per studenti e apprendisti con tessera Amici
Con l’adesione all’Associazione Amici del Teatro Sociale di Bellinzona
sostenete concretamente l’attività del Teatro e beneficiate di numerosi vantaggi!
Versando la tassa sociale di Fr. 60.– (studenti Fr. 30.–,
famiglie Fr. 50.– per membro) vi garantite per l’intera stagione:
• informazioni complete e tempestive con
priorità di prevendita
• offerte speciali last minute,
biglietti omaggio e sconti esclusivi
• sconto del 20% sull’abbonamento
e sui biglietti per gli spettacoli
del cartellone del Teatro Sociale
(studenti e apprendisti: sconto 50%)
• iniziative speciali riservate
• tutti i numeri del foglio d’informazione
e curiosità “Retroscena” spediti
comodamente a casa
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