il nostro teatro Indice Introduzione, p. 3 Calendario stagione 2011-2012, p. 4 chi è di scena Il nipote di Rameau, p. 6 / Questa sera si recita a soggetto, p. 8 / Sogno di una notte d’estate, p. 10 / Un marito ideale, p. 12 / Gin Game, p. 14 / Requie a l’anema soja, p. 16 narrazioni Itis Galileo, p. 18 / Fabbrica, p. 20 / Thom Pain, p. 22 / Pianoforte vendesi, p. 24 altri percorsi Savanna, p. 26 / Con Garbo nei Grigioni, p. 28 / Ti voglio bene più di Dio, p. 30 / Il guardiano, p. 32 / B, p. 34 / L'assente, p. 36 swiss made Drames de princesses, p. 38 / Biografie: Ein Spiel, p. 40 / Sez Ner, p. 42 / L’épreuve & Les acteurs de bonne foi, p. 44 primi applausi La vera storia di Pinocchio, p. 46 / Aspettando Biancaneve, p. 48 / Anastasia, Genoveffa e Cenerentola, p. 50 / Storia di una famiglia, p. 52 / Cappuccetto Rosso e il lupo solitario, p. 54 danza Sagra, p. 56 / Kei Aber!, p. 58 / Speirsuotio, p. 60 musica Dodo Hug & Efisio Contini, p. 62 / Accordion Project, p. 64 / The Brown Sisters, p. 66 / Vox Blenii, p. 68 / Maria Bonzanigo, p. 70 / Orchestra della Svizzera Italiana, p. 72 / Max Lässer, p. 74 / Alice, p. 76 / Sandro Schneebeli, p. 78 off limits Rapsodia per giganti, p. 80 / Mostra Francesco Girardi, p. 82 / Mostra Roberto Donetta, p. 83 / Il Sociale per le scuole, p. 84 / Ballo di primavera, p. 84 / I lunedì del Sociale, p. 85 programmi tematici Favole per oggi, p. 86 / La fabbrica incerta, p. 87 / Arrivederci attore ciao, p. 88 / La Montanara, p. 89 Disposizione dei posti, p. 90 Biglietti e abbonamenti, p. 92 / Informazioni, prenotazioni e vendita, p. 93 Eventi di altri organizzatori, p. 94 La stagione 2011-2012 è sostenuta da: Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A 2 il nostro teatro Gentile pubblico, è attraverso una varietà di territori, alcuni dei quali tutti da scoprire, che ci porterà la stagione 2011-2012 del Teatro Sociale Bellinzona. Una varietà che rispecchia la diversità del fare teatro, arte e cultura oggi e l’ampiezza dei temi trattati sulle scene contemporanee. Accanto a intriganti territori inesplorati rimangono terre ben note e consuete per il pubblico del Sociale. Luoghi dove si trovano valori sicuri – come i classici e i grandi interpreti, i due perni sui quali è stata imbastita la rassegna “Chi è di scena”, che resta il fulcro di tutta la stagione (e che si apre con una vera chicca: Silvio Orlando nel “Nipote di Rameau” di Diderot). O come gli spettacoli per bambini, ragazzi e famiglie, riuniti nella rassegna “Primi applausi”: una rassegna che considera i giovani spettatori delle persone intelligenti, con un proprio linguaggio e una propria cultura. E terre ben note sono anche quelle del cartellone di musica, dove spicca il concerto di Maria Bonzanigo con i Cantori della Turrita che il Teatro Sociale ha fortemente voluto per valorizzare quanto di meglio Bellinzona sa dare in ambito musicale. Fra le novità, con “Swiss Made” si apre una finestra sulla produzione teatrale proveniente dalle altre regioni della Svizzera, una produzione di assoluto valore, che non ha nulla da invidiare a quella italiana. Nuova è anche la rassegna “Narrazioni”, dedicata ai migliori interpreti (a cominciare da Marco Paolini) di un genere molto amato in Ticino. Sia per “Swiss Made” che per “Narrazioni” è possibile acquistare l’intero pacchetto di spettacoli a prezzo scontato. E nuovi sono gli “Altri percorsi”, una rassegna pensata per i più curiosi ma accessibile a tutti, aperta a 360 gradi sulla scena teatrale contemporanea. Il cartellone 2011-2012 del Teatro Sociale Bellinzona è stato costruito però anche cercando di porre degli accenti dal profilo dei contenuti. Un intento che si riflette nei “Programmi tematici”, trasversali alle diverse rassegne ma strutturati secondo una precisa logica interna. In questa stagione vi proponiamo di viaggiare con noi alla scoperta dell’attualità delle fiabe, del lavoro in fabbrica, del teatro senza attori e delle culture del mondo alpino (quest’ultimo programma con sconto per chi acquista l’intero pacchetto). Poi ci sono le mostre fotografiche, gli incontri con attori, registi e autori, o ancora le conferenze e i dibattiti dei “Lunedì del Sociale”. E molto altro ancora. Tutto questo è stato programmato partendo dal presupposto che il cartellone di un teatro a Bellinzona deve riflettere le attese e i bisogni del suo pubblico di riferimento. Ecco perché da noi i classici coabiteranno, ad esempio, con le nostre coproduzioni, con le Officine FFS, con le culture dell’arco alpino, con le produzioni svizzere e con quelle destinate al giovane pubblico. Se poi con la nostra curiosità sapremo destare l’interesse di un pubblico sempre più ampio vorrà dire che il teatro è davvero universale. Buona stagione a tutte e a tutti. La direzione www.teatrosociale.ch 3 il nostro teatro Calendario stagione 2011-2012 4 24 settembre 2011 Rapsodia per giganti Off limits pag. 80 1° ottobre 2011 La vera storia di Pinocchio Primi applausi pag. 46 5 ottobre 2011 Vernice mostra Girardi Off limits pag. 82 5 ottobre 2011 Dodo Hug & Efisio Contini Musica pag. 62 7 e 8 ottobre 2011 Itis Galileo Narrazioni pag. 18 13-15 ottobre 2011 Il nipote di Rameau Chi è di scena pag. 6 17 ottobre 2011 Come non perdere il treno I lunedì del Sociale pag. 85 21 ottobre 2011 Fabbrica Narrazioni pag. 20 25 ottobre 2011 Savanna Altri percorsi pag. 26 28 ottobre 2011 Drames de princesses Swiss Made pag. 38 9-11 novembre 2011 Questa sera si recita... Chi è di scena pag. 8 14 novembre 2011 Vincenzo Todisco I lunedì del Sociale pag. 85 19 novembre 2011 Con Garbo nei Grigioni Altri percorsi pag. 28 21 novembre 2011 Compagnia Finzi Pasca I lunedì del Sociale pag. 85 24 novembre 2011 Ti voglio bene più di Dio Altri percorsi pag. 30 26 novembre 2011 Sagra Danza pag. 56 30 novembre 2011 Accordion Project Musica pag. 64 1-3 dicembre 2011 Sogno di una notte d’estate Chi è di scena pag. 10 4 dicembre 2011 Aspettando Biancaneve Primi applausi pag. 48 5 dicembre 2011 Pane, caffè e sigarette I lunedì del Sociale pag. 85 15 dicembre 2011 Biografie: Ein Spiel Swiss Made pag. 40 18 dicembre 2011 Anastasia, Genoveffa e... Primi applausi pag. 50 23 dicembre 2011 The Brown Sisters Musica pag. 66 il nostro teatro 10 gennaio 2012 Thom Pain Narrazioni pag. 22 13 gennaio 2012 Vernice mostra Donetta Off limits pag. 83 13 gennaio 2012 Vox Blenii Musica pag. 68 19-21 gennaio 2012 Un marito ideale Chi è di scena pag. 12 3 e 4 febbraio 2012 Maria Bonzanigo Musica pag. 70 5 febbraio 2012 Storia di una famiglia Primi applausi pag. 52 8 febbraio 2012 Sez Ner Swiss Made pag. 42 9-11 febbraio 2012 Gin Game Chi è di scena pag. 14 2 marzo 2012 L’épreuve & Les acteurs... Swiss Made pag. 44 4 marzo 2012 Cappuccetto Rosso e il lupo... Primi applausi pag. 54 5 marzo 2012 Medical Humanities I lunedì del Sociale pag. 85 9 marzo 2012 Il guardiano Altri percorsi pag. 32 10 marzo 2012 Orchestra Svizzera Italiana Musica pag. 72 16 marzo 2012 Max Lässer Musica pag. 74 22-25 marzo 2012 B Altri percorsi pag. 34 29-31 marzo 2012 Requie a l’anema soja Chi è di scena pag. 16 2 aprile 2012 Kei Aber! Danza pag. 58 19 e 20 aprile 2012 Pianoforte vendesi Narrazioni pag. 24 21 aprile 2012 Alice Musica pag. 76 3 e 4 maggio 2012 L’assente Altri percorsi pag. 36 5 maggio 2012 Concerto aperitivo Musica pag. 72 5 maggio 2012 Sandro Schneebeli Musica pag. 78 10 maggio 2012 Speirsuotio Danza pag. 60 11 maggio 2012 Ballo di primavera Off limits pag. 84 19 maggio 2012 Concerto aperitivo Musica pag. 72 26 maggio 2012 Concerto aperitivo Musica pag. 72 5 chi è di scena Giovedì 13 ottobre 2011, ore 20.45 Venerdì 14 ottobre 2011, ore 20.45 Sabato 15 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Il nipote di Rameau di Denis Diderot con Silvio Orlando, Giacomo Piperno, Maria Laura Rondanini, Simone Gulli Produzione: Nuovo Teatro e Compagnia del Cardellino, 2011 Prima assoluta Regia Silvio Orlando Al termine dello spettacolo del 14 ottobre: incontro con Silvio Orlando Uno dei testi più divertenti e brillanti del Settecento francese. Scritto in forma di dialogo satirico, “Il nipote di Rameau” è una conversazione di finzione tra un “io” e un “lui”, tra l’autore, Denis Diderot, e Jean-François Rameau, nipote del famoso musicista Jean-Philippe Rameau. Durante il dialogo emerge la duplice coscienza del nipote di Rameau, un genio e un parassita che con la sua scaltrezza riesce a sovvertire i valori etici dell’autore. È proprio questo “strano miscuglio di altezza e di bassezza” che affascina il filosofo. Diderot è fautore di una condotta di vita etica e coerente ma si lascia sedurre dalla capacità del nipote di dedicarsi senza alcuna vergogna ai propri impulsi più meschini e dalla sua onestà nel confessarli. Nello stesso tempo il nipote è capace di lucidità e di una cinica autocoscienza che gli fa smascherare la corruzione della società, le ipocrisie degli intellettuali e la propria ambiguità. Il dialogo rapido non procede verso una sintesi e si conclude senza né vinto né vincitore, ma ci regala originali spunti di riflessione ancora oggi attualissimi. Silvio Orlando ha scelto il Teatro Sociale Bellinzona per gli ultimi giorni di prova e per il debutto di questo spettacolo che dopo la capitale ticinese toccherà importanti teatri. www.marcobalsamo.it Denis Diderot, filosofo, enciclopedista e scrittore francese (1713-1784). Come dimostra ne “Il nipote di Rameau” le sue fondamentali tesi non vengono mai affermate in maniera definitiva: preferisce usare la forma dialogica che non scade mai a derisione dell’avversario con cui sta polemizzando. 7 chi è di scena Mercoledì 9 novembre 2011, ore 20.45 Giovedì 10 novembre 2001, ore 20.45 Venerdì 11 novembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello con Alberto Giusta, Massimo Brizi, Mariella Speranza, Alessia Giuliani, Antonella Caron, Alex Sassatelli, Maximilian Dirr, Barbara Alesse, Ernesta Argira, Manuel Zicarelli, Davide Mancini Produzione: Compagnia Gank e XLIV Festival Nazionale di Borgio Verezzi - in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova, 2010 Regia Scene e costumi Luci Alberto Giusta Laura Benzi Sandro Sussi Al termine dello spettacolo dell’11 novembre: incontro con la compagnia Gank Che cos’è il teatro? Luigi Pirandello non ha mai cessato di domandarselo. Il tema centrale è qui dato dagli interrogativi sui rapporti tra testo e messa in scena, tra il lavoro del regista e quello degli attori chiamati a dare vita al suo mondo. Mentre il pubblico è in attesa che cominci lo spettacolo si sente un altercare dietro il sipario. Il regista e gli attori non sono d’accordo sul modo di rappresentare la commedia tratta da una novella di Pirandello. Il regista Hinkfuss vuole costruire il racconto soprattutto attraverso le sue scelte formali, ma gli attori obiettano che così il tema della novella, la gelosia, e gli stessi sentimenti dei personaggi finirebbero con l’essere soffocati: anche il loro talento recitativo, soprattutto, cesserebbe di avere un’autonoma valenza. Messo momentaneamente in disparte il regista “mago”, la rappresentazione inizia come vogliono gli attori e sul palcoscenico si racconta così la gelosia di Rico Verri, il quale, non riuscendo a perdonare alla moglie Mommina il passato di ragazza corteggiata, la costringe a rimanere segregata in casa. Mommina si tormenta e ad alleviare le sue pene giunge a farle visita la sorella, che deve interpretare nel teatro del paese “Il Trovatore”. Le due storie, quella della messa in scena dello spettacolo e quella della vicenda raccontata, vengono intrecciate da Pirandello in una riflessione sul teatro, condotta attraverso un testo “aperto” di cui Alberto Giusta, regista e interprete nel ruolo di Hinkfuss, rivendica l’attualità. www.compagniagank.com Bepi Caroli Luigi Pirandello, drammaturgo, scrittore e poeta siciliano (1867-1936). Divenne famoso grazie al teatro che chiamò “teatro dello specchio” in quanto raffigura la vita vera, amara, senza la maschera delle convenienze sociali. Scritta a Berlino nel 1929 “Questa sera si recita a soggetto” è una delle ultime opere. 9 chi è di scena Giovedì 1° dicembre 2011, ore 20.45 Venerdì 2 dicembre 2011, ore 20.45 Sabato 3 dicembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Sogno di una notte d’estate di William Shakespeare con Carlo Cecchi e i 18 attori della Compagnia Produzione: Teatro Stabile delle Marche con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, 2010 Regia Scena Costumi Luci Consulenza musicale Carlo Cecchi Roberto Bivona e Carlo Cecchi Sandra Cardini Stefano Barbagallo Nicola Piovani Al termine dello spettacolo del 1° dicembre: incontro con Carlo Cecchi Bobo Antic Fuoco d'artificio di equivoci, incanti, litigi e riconciliazioni di innamorati, “Sogno d'una notte d'estate” è una delle commedie più popolari e più amate di William Shakespeare, un congegno teatrale di stupefacente maestria. Fate, folletti, elfi, insieme agli abitanti di Atene, danno vita a un incantevole gioco dell'immaginazione in una delle più pirotecniche invenzioni della fantasia. Carlo Cecchi trova la chiave di lettura ideale per questo testo mettendo in scena 18 giovanissimi attori, per un progetto fresco e accattivante. Lo spettacolo si pone come un vero e proprio ponte fra generazioni che si riconoscono nel segno del teatro. Un gioco dell’immaginazione che le musiche di Nicola Piovani e la traduzione di Patrizia Cavalli rendono ancor più spe- ciale. Così Carlo Cecchi descrive l’esperienza di questo lavoro: «ciò che mi unisce a questi giovani attori, scavalcando le generazioni, è il teatro: ossia la ricerca di un rapporto attivo fra attori e spettatori, nell’immediatezza del qui e ora della rappresentazione, che solo il teatro ancora può far vivere». Carlo Cecchi, figura di spicco del teatro di innovazione in Italia, alterna il lavoro di attore teatrale e cinematografico a quello di regista teatrale. Memorabile la sua interpretazione di "Finale di partita" di Samuel Beckett e, per il cinema, quella di Renato Caccioppoli in “Morte di un matematico napoletano”. Nel 2007 si aggiudica il Premio Gassman come miglior attore teatrale italiano. www.stabilemarche.it William Shakespeare, drammaturgo e poeta inglese (1564-1616), è considerato il più importante scrittore in lingua inglese e il più eminente drammaturgo della storia. Nella trama del “Sogno…”, scritta tra il 1594 e il 1596, si rileva una rielaborazione in chiave comica della tragedia di “Romeo e Giulietta”. 11 chi è di scena Giovedì 19 gennaio 2012, ore 20.45 Venerdì 20 gennaio 2012, ore 20.45 Sabato 21 gennaio 2012, ore 20.45 Agenzia di Bellinzona Prezzi: cat. A Un marito ideale di Oscar Wilde con Roberto Valerio, Valentina Sperlì, Pietro Bontempo, Alarico Salaroli, Chiara Degani, Roberto Baldassari Produzione: Teatridithalia in collaborazione con Padiglione Ludwig 2011 Regia Traduzione e adattamento Scene e costumi Luci Roberto Valerio Roberto Valerio Carlo Sala Nando Frigerio Al termine dello spettacolo del 19 gennaio: incontro con la compagnia Francesca Pagliai Sir Robert Childern è il marito ideale per lady Childern, incapace di qualsiasi atto immorale; se fosse diverso non potrebbe amarlo. Uomo rispettabilissimo, di grandi capacità, è ormai una personalità e occupa un’importante posizione nella vita politica. Tuttavia egli porta una spina nella sua coscienza: ha iniziato la sua ascesa con un atto disonesto e tace alla moglie quell'inizio immorale per paura di perdere il suo amore. Mentre la vita dei coniugi scorre nell'agio e nell'ammirazione di tutti, appare una ricattatrice, la signora Cheveley, che è a conoscenza della macchia iniziale della carriera di Sir Robert Childern e intende avvalersene per i suoi traffici. Quando lui rifiuterà di sottostare ai suoi ricatti, minaccerà di smascherarlo e di rovinargli la carriera e la felicità coniugale. Ma in soccorso di Sir Robert interviene un amico, il visconte Goring, a impedire che la commedia si chiuda drammaticamente. Il regista Roberto Valerio mette la lente di ingrandimento su interrogativi molto attuali: è possibile una politica senza compromessi? La questione morale è un fatto privato o pubblico? Esiste ancora un limite oltrepassato il quale si prova vergogna delle proprie azioni? Wilde innesta il suo gusto per la battuta, l'aforisma, il dialogo frizzante, il nonsense, il paradosso, il virtuosismo verbale, gettando via in un soffio tutto il vecchiume e la polverosa ipocrisia di un'epoca. Il linguaggio di Wilde dona alla commedia, nonostante la gravità dei temi, un soffio di leggerezza. www.elfo.org Oscar Wilde fu scrittore, poeta e drammaturgo irlandese (1856-1900). Il suo teatro è un incanto di ironia, di paradossi e di eleganze. Wilde può essere considerato come il rinnovatore del teatro inglese e un profondo osservatore della vita. “Un marito ideale” è rappresentata per la prima volta nel 1895. 13 chi è di scena Giovedì 9 febbraio 2012, ore 20.45 Venerdì 10 febbraio 2012, ore 20.45 Sabato 11 febbraio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. A Gin Game di D.L. Coburn con Valeria Valeri e Paolo Ferrari Produzione: Associazione Culturale La Pirandelliana e L’Incredibile s.r.l., 2011 Regia Scene Costumi Musiche Arrangiamenti Francesco Macedonio Bruno Garofalo Maria Grazia Nicotra Massimiliano Forza Fabio Valdemarin Al termine dello spettacolo del 10 febbraio: incontro con Valeria Valeri e Paolo Ferrari Federico Riva “Gin Game” offre la visione di uno spaccato esistenziale riguardante due anziani, Fonzia e Weller, ospiti di una casa di riposo convenzionata. La trama è piuttosto semplice: Weller, ricercatore di mercato in pensione, insegna a Fonzia, un’anziana puritana figlia di un pastore metodista, il gioco del gin nel quale da sempre eccelle. Weller è affettuoso e cordiale ma quando Fonzia, che ha imparato subito le regole del gioco, comincia a vincere superando il maestro, scatena il suo disappunto, tanto più crescente fino a diventare collera, rabbia allo stato puro. Dietro questa collera si nascondono ragioni più profonde del semplice orgoglio ferito: l’ anziano giocatore è vittima di un passato fatto di delusioni, di frustrazioni economiche e personali; Fonzia sfoga le sue delusioni fatte di abbandoni e altrettante delusioni, cedendo al turpiloquio ed agli istinti ben lontani dal suo abituale stile di vita e dalla sua educazione. Il finale ci mostra la dura realtà: due vecchi stanchi e sfiduciati che avrebbero potuto essere due buoni amici se non fossero stati troppo impegnati a nascondere la propria infelicità dietro il velo dell’ipocrisia. I due grandi attori riprendono dopo vent'anni questo spettacolo che fu uno storico successo nonché il loro cavallo di battaglia. www.gingame.it www.thegingame.com D.L. Coburn, nato a Baltimora (Maryland) nel 1938, s’è imposto nel 1977 con “Gin Game”, la sua prima commedia. “Gin Game” debuttò a Broadway e rimase per 516 repliche, successivamente fece registrare il tutto esaurito a Los Angeles, Chicago, Boston, Filadelfia e in una mezza dozzina di altre città. 15 chi è di scena Giovedì 29 marzo 2012, ore 20.45 Venerdì 30 marzo 2012, ore 20.45 Sabato 31 marzo 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. A Requie a l’anema soja Due atti unici di Eduardo De Filippo (“Il cilindro” e “I morti non fanno paura”) con Rossana Gay, Massimiliano Poli, Johnny Lodi, Antonio Alveario, Alfonso Santagata Produzione: Compagnia Katzenmacher, 2010 Regia Assistente alla regia Organizzazione Direzione tecnica Alfonso Santagata Chiara Senesi Franco Coda Francesco Margarolo Al termine dello spettacolo del 31 marzo: incontro con Alfonso Santagata Per paradosso, sotterfugi ed espedienti la morte per farsa è uno dei filoni attorno a cui si dipanano le vicende delle esilaranti Cantate eduardiane. Il gioco ruota attorno a due decessi, per finta e per il vero, che si realizzano in un ambiente dimesso in cui personaggi di fiera povertà imbastiscono trame ai limiti del sospettabile per l’esercizio quotidiano della sopravvivenza. “Il cilindro” è il copricapo eterno e miracoloso che il protagonista indossa per le sue magie quotidiane: intimidire i creditori, raggirare i malcapitati, impressionare gli sprovveduti già compromessi nell’equilibrio mentale dalla presenza di un morto nell’alcova dell’occasionale incontro amoroso. In “I morti non fanno paura” si assiste alla scena di cordoglio; la sola e confortevole camera che ha ospitato il morto è in uso da un affittuario viaggiatore di commercio, che all’improvviso vi fa ritorno, per giunta ammalato e bisognoso di ricovero. Un po’ seguendo il filo delle invenzioni drammaturgiche, per altro esaltandone le situazioni comiche, il grottesco e la farsa macabra segneranno il nuovo incontro tra Santagata ed Eduardo. Una lunga storia, quella di Alfonso Santagata, fondamentale per la ricerca teatrale italiana a partire dal 1980, l'anno del primo spettacolo, “Katzenmacher”, che darà il nome alla compagnia. Creatore di visioni personalissime, Alfonso Santagata è regista, attore e autore di testi pieni di incanto e ferocia, oltre che reinventore, sulla scena, delle grandi opere della letteratura occidentale: i tragici greci, Shakespeare, Cervantes, Büchner, Dostoevskij, Beckett, Pinter, Eduardo. www.katzenmacher.it Eduardo De Filippo (1900-1984) fu attore, commediografo, regista e poeta, fra i massimi esponenti della cultura italiana. Nel teatro italiano la lezione di Eduardo resta imprescindibile: tracce della sua influenza si riconoscono in Ruccello, Moscato, De Berardinis, Troisi, sino ad arrivare a Fo e Celestini. 17 narrazioni Venerdì 7 ottobre 2011, ore 20.45 Sabato 8 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Itis Galileo di Francesco Niccolini e Marco Paolini con Marco Paolini Produzione: Jolefilm Consulenza scientifica Consulenza storica Consolle audio Scenotecnica Direzione tecnica Illuminotecnica e fonica Marco Caselli Nirmal Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di Marco Paolini e Francesco Niccolini su Galileo. Il padre della scienza moderna appare ai nostri occhi come un grande divulgatore dei propri studi, ma soprattutto come una mente aperta al dubbio fino alla fine. Quando si parla di Galileo si pensa sempre a un anziano: sarà una questione di iconografia, ma forse è anche perché si capisce che lo scienziato non si mette mai in pensione con la testa. Galileo vive 400 anni prima di noi, in un’epoca governata da certezze e rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato. Per Marco Paolini «viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare Stefano Gattei Giovanni De Martis Gabriele Turra Juri Pevere Marco Busetto Ombre Rosse il futuro. Sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che, 400 anni dopo la consacrazione dell’universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che per campare fa anche oroscopi. Per noi è facile irridere le teorie del passato, quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro continui a pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà». www.jolefilm.it Marco Paolini, nato nel 1956, è il capofila del teatro di narrazione italiano, interprete di un repertorio che appartiene al teatro civile. Si distingue per il gusto dello studio dei testi e della ricerca delle fonti. Celeberrima rimane la diretta televisiva del suo spettacolo “Il racconto del Vajont” (1997). 19 narrazioni Venerdì 21 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. B Fabbrica scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini Produzione: Fabbrica Lo spettacolo “Fabbrica” è inserito nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87) Maila Iacovelli “Fabbrica” è un racconto teatrale in forma di lettera, la storia di un capoforno alla fine della seconda guerra mondiale raccontata da un operaio che viene assunto per sbaglio. Il capoforno parla della sua famiglia. Del padre e del nonno che hanno lavorato nella fabbrica quando il lavoro veniva raccontato all’esterno in maniera epica. Per il capoforno la fabbrica ha un centro e questo centro è l’altoforno. La fabbrica lavora per il buon funzionamento dell’altoforno e i gas dell’altoforno trasformati in energia elettrica mandano avanti lo stabilimento. L’antica fabbrica aveva bisogno di operai d’acciaio e i loro nomi erano Libero, Veraspiritanova, Guerriero. L’età di mezzo ha conosciuto l’aristocrazia operaia con gli operai anarchici e comunisti che neanche il fascismo licenziava perché essi si rendevano indispensabili alla produzione di guerra. Ma l’età contemporanea ha bisogno di una fabbrica senza operai. Una fabbrica vuota dove gli unici operai che la abitano sono quelli che la fabbrica non riesce a cacciare via. I deformi, quelli che nella fabbrica hanno trovato la disgrazia. Quelli che hanno sposato la fabbrica lasciandole una parte del loro corpo, della loro storia e della loro identità. Il racconto di “Fabbrica” è nato come una lettera, l’ultima di tante che l’operaio-narratore ha scritto quotidianamente alla madre. Ha scritto una lettera al giorno per più di cinquant’anni e ne ha saltata soltanto una. Quella del giorno della sua disgrazia. Con la scrittura di questa lettera l’operaio-narratore ricostruisce il ponte della memoria. Mette a posto l’ultimo tassello, il più importante: quello che restituisce senso all’intero percorso della sua vita di operaio e di persona. www.ascaniocelestini.it Ascanio Celestini, 39 anni, è uno degli esponenti della seconda generazione del teatro di narrazione. I suoi spettacoli sono preceduti da un lavoro di raccolta di materiale lungo e approfondito. Celestini in scena rappresenta sempre sé stesso, anche quando interpreta un personaggio: racconta una storia. 21 narrazioni Martedì 10 gennaio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. B Thom Pain (basato sul niente) di Will Eno con Elio Germano Produzione: Bam Teatro e Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Mittelfest 2010 Regia Collaborazione alla regia Traduzione Uomo curioso, Thom Pain. Come precipitato sul palco, capitatoci per caso, deviando da un percorso che riproduce lo stesso "zig zag" delle sue parole. Antieroe solitario, un narratore capace di provare emozioni intense e controverse e di saperle convertire in parole o di nasconderle e negarle, attraverso le parole stesse, con l'abilità di un giocoliere. Un individuo sincero nelle sue repulsioni, nella sua comprensione, nel desiderio di instaurare un contatto col pubblico e ugualmente sincero nella sua frustrazione di non riuscirci. Ad ogni sua parola al buio riusciamo a vedere nuove cicatrici: sono le memorie di un uomo pieno di ferite, che precipitano nel suo discorso dai recessi dell'infanzia. Non tutte si sono richiuse, alcune sanguinano ancora. E Thom Pain non ha paura di ammettere che una parte segreta del suo essere è ancora sensibile alle sofferenze altrui. Elio Germano Silvio Peroni Noemi Abe In questa sua confessione laica, Thom Pain vuole cercare di dare un senso alla sua vita, trasformare la rovina in salvezza, a dispetto di tutto, restituire qualcosa di nobile e di buono al pubblico e a se stesso. Un uomo tragicamente positivo, che cerca ancora di amare la vita senza spiegarla troppo, né di trovare soluzioni o insegnamenti. Coraggioso nel suo porsi davanti ai dubbi e scrollarli via con un "chi se ne frega". Con “Thom Pain” Elio Germano fornisce una grande prova interpretativa. E non per caso. Germano, nella sua ancor breve carriera, s’è infatti già aggiudicato il Premio d’interpretazione come miglior attore al Festival di Cannes 2010 quale protagonista di “La nostra vita” di Daniele Luchetti. www.bamteatro.com Will Eno con i suoi 46 anni appartiene alla generazione dei più giovani e raffinati drammaturghi americani contemporanei. È autore originale le cui opere traboccano di humor nero e di mal di vivere. “Thom Pain” è stato finalista nel 2005 per il Pulitzer del Teatro. 23 narrazioni Giovedì 19 aprile 2012, ore 20.45 Venerdì 20 aprile 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. B Pianoforte vendesi di Andrea Vitali con Antonio Ballerio (attore), Zeno Gabaglio (musicista) e Roberto Mucchiut (proiezioni) Produzione: Labyrinthos in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, 2012 Prima assoluta - Coproduzione Regia e adattamento drammaturgico Musiche originali Disegno luci e video Antonio Ballerio Zeno Gabaglio Roberto Mucchiut Al termine dello spettacolo del 20 aprile: incontro con l’autore Andrea Vitali Spettacolo inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Barbara Mezzera Un monologo-racconto scritto appositamente da Andrea Vitali per Antonio Ballerio. Si dà forma, voce e suono alla raffinata, ironica, gustosa e antica arte del narrare di uno dei più amati scrittori italiani. La sera del 5 gennaio 1966, vigilia dell’Epifania, Festa dei Re Magi a Bellano, un ladro chiamato “il Pianista” per le sue dita affusolate, si confronta inaspettatamente con il soprannaturale. Scende dal treno col proposito di mettere a segno qualche colpo, approfittando della festa e della confusione. Perlustrando le contrade incappa in un cartello affisso sulla porta di una vecchia casa che reca un insolito avviso: “Pianoforte vendesi”. Curioso, dopo aver assunto informazioni e considerando anche che il tempo si è volto al brutto, il ladro decide di entrare in quella casa senza immaginare che incontrerà una vecchia maestra di pianoforte, la signorina Gioietta Ribaldi. Inizia così un’avventura che durerà l’intera notte, tra sogno e realtà. Ballerio è un attore e regista ben noto al pubblico ticinese per i suoi numerosi lavori targati Rsi e per la sua attività sulle scene, dapprima con la Maschera di Alberto Canetta, poi con Luganoteatro e ora con il suo Labyrinthos. Per questo spettacolo, coprodotto dal Teatro Sociale e che debutta a Bellinzona, Ballerio si avvale della collaborazione di uno dei più apprezzati musicisti ticinesi della giovane generazione, Zeno Gabaglio, e di Roberto Mucchiut, vero mago delle nuove tecnologie. Andrea Vitali è un autore che rivela abilità fantastica e capacità di cogliere il comico nella quotidianità. Conquista i lettori raccontando storie lacustri tutte rigorosamente ambientate a Bellano, sul lago di Como. Vitali racconta non tanto “il mondo di provincia”, ma il mondo attraverso la provincia. 25 altri percorsi Martedì 25 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. B Savanna (Un paesaggio possibile) Un progetto di Amit Drori Con Amit Drori, Sylvia Drori, Gai Sherf, Jérôme Vernez e Inbal Yomtovian. Produzione: Théâtre Vidy-Lausanne in coproduzione con Bonlieu scène nationale Annecy e Culturescapes Basel, 2011. Concezione e regia Scenografia Design proiezioni Video Musica Manipolazione animali Amit Drori Noam Dover Michal Sara Cederbaum Jérôme Vernez Gai Sherf Sylvia Drori e Inbal Yomtovian Spettacolo inserito nel programma tematico “Arrivederci attore ciao” (pag. 88) In collaborazione con Fit – Festival internazionale del teatro e Culturescapes Basel Jerome Vernez Protagonisti di "Savanna" sono un robot artigianale e degli animali meccanici. E degli esseri umani, che manipolano gli oggetti, il suono, il video live e lo spazio. Tutti concorrono a creare un paesaggio immaginario, a rappresentare una fauna che ci è familiare e a suggerire la visione di un giardino mitico dove la vita è appena iniziata. Un eden, un paradiso perduto. Lo spettacolo è strutturato su una serie di episodi. Ognuno di essi si concentra su un solo territorio animale e ricorre a tecniche di manipolazione specifiche. Si crea così il mondo di una scimmia in collera, della cultura intima e sofisticata degli elefanti, dell'estasi di un gruppo di uccelli in volo. Come in una sinfonia, tutti assieme creano un ecosistema in cui i vari mondi coabitano in un equilibrio fragile e misterioso. Gli animali che si esibiscono in scena sono costruiti ognuno con tecniche diverse, così da preservarne l'unicità espressiva e sensoriale. Si muovono grazie a meccanismi complessi basati su sequenze informatiche e sul controllo dei movimenti in tempo reale. Sono macchine, ma irresistibili, capaci di scatenare negli spettatori delle reazioni profondamente umane. Esse permettono così ad ognuno di noi di esplorare i limiti dell'identificazione. Perché commuoversi o intenerirsi per un animale meccanico è possibile, eccome se è possibile… Il regista e designer israeliano Amit Drori insegna alla School of Visual Theatre Jerusalem e alla Hakibuzim Academy Tel Aviv. Si definisce autore di un teatro visionario che confonde i confini della realtà e stimola l'immaginazione. «Mescolare le arti è una grande sfida che mi dà una grossa libertà», dice. 27 altri percorsi Da sabato 19 novembre a domenica 11 dicembre 2011 Aperto ogni giovedì dalle 17.00 alle 19.00 e ogni sabato dalle 10.00 alle 13.00 Aperto inoltre in occasione di spettacoli al Teatro Sociale Vernissage con proiezione e performance: sabato 19 novembre, dalle 9.00 alle 13.00 Con Garbo nei Grigioni Installazione ideata e realizzata da Hans Peter Litscher Produzione: Mathias Balzer©Produktion in coproduzione con Theater Chur e Kulturgesellschaft Klosters, 2011 Drammaturgia Tappeto sonoro Collaborazione Mathias Balzer Andres Bosshard Duri Bischoff L’installazione si trova presso il Teatro Sociale e può essere liberamente visitata. Evento inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86), “Arrivederci attore ciao” (pag. 88) e “La Montanara” (pag. 89) Gli studi condotti da diversi anni da Hans Peter Litscher su Greta Garbo e Chasper Caflisch, il suo stalker di Klosters, hanno già suscitato notevole interesse nei media grigionesi. Garbo, dopo il suo precoce ritiro dalle scene avvenuto nel 1942 all’età di 37 anni, era solita trascorrere ogni anno i mesi estivi a Klosters, dove conduceva una vita riservata ma non priva di contatti con la popolazione locale. Un’abitudine che mantenne fino alla morte. L’arrivo in Ticino dell’installazione dedicata a questa vicenda non è casuale: le tracce di Chasper Caflisch, il venditore di scarpe e “podofeticista” che per oltre 20 anni ha spiato Garbo durante i suoi soggiorni in Svizzera, si perdono infatti in Valle di Blenio nel ‘91, un anno dopo la morte di Garbo. Hans Peter Litscher espone al Teatro Sociale di Bellinzona oltre al Garbo-mobile di Caflisch, una sorta di Taj Mahal ambulante dedicato alla “Divina”, anche la vetrina con il cervo lasciata in eredità da Caflisch e una selezione della sua imponente opera grafica. La Fundaziun Caflisch spera, presentando al pubblico di Bellinzona questi importanti reperti, di riuscire a raccogliere ulteriori indizi sui cimeli dello stalker della Garbo. L’installazione sarà inaugurata con la proiezione del film di Caflisch “Greta Garbo at the Foot of Magic Mountain”, che – secondo le indicazioni dell’autore – sarà accompagnata da musica di corni delle Alpi eseguita dal vivo. www.mathiasbalzer.ch I lavori che Hans Peter Litscher presenta a festival internazionali di teatro (Spielzeit Europa Berlin, Wiener Festwochen) e in musei (Kunsthalle Schirn Frankfurt, Kunsthaus Zürich), testimoniano della sua intensa attività di indagatore e collezionista di mondi. Insegna alla Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe. 29 altri percorsi Giovedì 24 novembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Ti voglio bene più di Dio di Mimmo Sorrentino con Giorgio Ganzerli, Angela Malfitano, Adriana Busi, Simone Tiraboschi, Luca Cavalieri, Yuri La Cava, Martina Panzarasa Produzione: Teatroincontro, 2011. Testo e regia Scene e costumi Musica Mimmo Sorrentino Rosanna Monti Andrea Taroppi Al termine dello spettacolo: incontro con l’autore e regista Mimmo Sorrentino Ho scritto “Ti voglio bene più di Dio” prima della tragedia di Avetrana e prima delle altre tragedie familiari che ci saranno da ora in poi. In Italia vi è mediamente una Avetrana ogni due giorni. La famiglia è un'emergenza nazionale, e “Ti voglio bene più di Dio”, nel raccontare di abusi sessuali su minori commessi nell'ambito familiare, racconta questa emergenza. Nel dramma “l'abnorme” abuso si trapassa da generazione a generazione, come cromosomi difettosi, provocando l'estinzione di una stirpe. In questo non si discosta dall'Edipo. E, come nell'Edipo, i protagonisti non vedono l'incesto, finché non viene loro rivelato. L'incesto non si vede. La differenza sostanziale è che in “Ti voglio bene più di Dio”, a recitare il ruolo di Edipo è lo spettatore. É lo spet- tatore a non vedere l'incesto, e quando glielo si rivela, è costretto, come il figlio di Laio, a prendere coscienza di essere vissuto senza riconoscere ciò che vedeva. A differenza di Edipo qui il posto del destino e della maledizione è affidato alla “Dummheit”, che in italiano si traduce con “stupidità”, ma una stupidità che non è cattiveria e neppure mancanza di ingegno, piuttosto mancanza di responsabilità, parola che va presa alla lettera dal latino, quale capacità di rispondere. Affido il ruolo di Edipo al pubblico per portarlo, attraverso questa esperienza teatrale, a far propria la speranza di Bonhoeffer, ossia che ci sia un redenzione al di qua della morte. Mimmo Sorrentino Il metodo di lavoro teatrale di Mimmo Sorrentino, nato a Salerno nel 1963 e laureato in scienze politiche, si ispira ad un metodo proprio delle scienze sociali, detto “osservazione partecipata”. Gli è stato assegnato il Premio Enriquez 2009 per l’impegno civile. 31 altri percorsi Venerdì 9 marzo 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. A Il guardiano di Harold Pinter con Gigio Alberti, Mario Sala, Alessandro Tedeschi Produzione: Teatro Out Off e Progetto Next 2009 - Regione Lombardia, 2011 Regia Traduzione Scene Costumi Disegno visivo Luci Agneza Dorkin La pièce si svolge, come in altri testi di Pinter, in una “stanza”. Fra tanta rigatteria, dal soffitto pende a sigillo un secchio. In questo curioso ambiente assistiamo all’arrivo di un giovanotto, Aston, e di un barbone, Davies, incontrato dal giovane nel pub dove il clochard aveva trovato un lavoro, e dal quale è stato cacciato senza neanche poter riprendere la borsa con i propri effetti. In questo luogo sinistro che non suggerisce altro che un mondo senza più ordine e armonia, Davies viene assunto da Aston a fare il guardiano. La mite disponibilità dell'uno si specchia nella sottomissione dell'altro. Eppure entrambi possono contraddirsi nel proprio ruolo. Aston è in balìa di una maniacale pratica del fai da tè. Nella litania degli affronti e delle persecuzioni subite, Davies non riesce a Lorenzo Loris Alessandra Serra Daniela Gardinazzi Nicoletta Ceccolini Dimitris Statiris e Fabio Cinicola Luca Siola celare il violento rancore verso chi lo ha maltrattato, o il fiero razzismo contro i “negri” dell'appartamento e del negozio a fianco. Finché, rimasto solo nella stanza, Davies non viene sorpreso da Mick (fratello di Aston). Da questo punto in poi, il gioco a tre avrà regole brutali, e non conoscerà limiti di campo. Tipico testo pinteriano in cui il linguaggio è mezzo di sopraffazione più che strumento di comunicazione, “Il guardiano” è ambientato in una soffitta che si presenta inquietante e minacciosa. La regia di Loris, che ricordando Beckett gioca con gli stilemi del teatro dell’assurdo, asseconda la vena recitativa di Gigio Alberti, che qui fornisce una volta di più una grande prova d’attore. Ma notevole è anche la prova di Mario Sala e Alessandro Tedeschi. www.teatrooutoff.it Harold Pinter (1930-2008) fu attore, regista e drammaturgo britannico. I suoi primi lavori sono considerati fra i capolavori del teatro dell’assurdo. Scritta nel 1959 “Il guardiano” è il suo primo successo. Di solito le commedie di Pinter cominciano con situazioni innocenti che diventano poi assurde e minacciose. 33 Amici del T EATRO S OCIALE altri percorsi B E L L I N Z O N A Giovedì 22 marzo 2012, ore 19.30 – 21.30 Venerdì 23 marzo 2012, ore 19.30 – 21.30 Sabato 24 marzo 2012, ore 15.00 – 17.00 e 19.30 – 21.30 Domenica 25 marzo 2012, ore 15.00 – 17.00 e 19.30 – 21.30 Prezzi: adulti fr. 15.bambini fr. 10.- B Installazione a stanze per tutti (dagli 11 anni), durata 30 minuti di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl (Tricksterp) Produzione: Tricksterp in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, MigrosKulturprozent, Theater Chur, far° festival des arts vivants Nyon e altri, 2012 Prima assoluta - Coproduzione Concetto e realizzazione Drammaturgia Design Spazio sonoro In collaborazione con Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl Simona Gonella Mike Brookes e Tricksterp in via di definizione Radiotelevisione svizzera - Rete Due Si raccomanda la prenotazione - accesso all’installazione a turni ad orari predefiniti Evento inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86) e “Arrivederci attore ciao” (pag. 88) Dopo i successi internazionali ottenuti con l’installazione teatrale “.h.g.”, Tricksterp continua la sua ricerca sullo spazio scenico e propone in prima assoluta al nostro pubblico la seconda tappa di una trilogia dedicata alla fiaba. “B” nasce e si sviluppa come studio sulla fiaba “Biancaneve” nella versione raccolta dai fratelli Grimm; se “Hänsel e Gretel” era la fiaba dell’infanzia, “Biancaneve” è la fiaba del passaggio dall’infanzia all’adolescenza in cui la brutalità infantile della strega antropofaga lascia spazio alla lacerazione e alla solitudine. Il progetto “B” si sviluppa come un’in- stallazione a stanze in cui spazio visivo e spazio sonoro dialogano tra loro: ogni stanza ha una propria caratterizzazione che va a investigare tra le pieghe della fiaba per scoprirne i lati meno visibili; non un percorso museale ma un viaggio attraverso gli aspetti più intimi e reconditi della fiaba. Come sempre nei lavori di Tricksterp, l’obiettivo non è di trasmettere un messaggio o un punto di vista, ma di creare dei passaggi condivisi in cui ogni spettatore possa interagire attraverso il proprio personale immaginario indipendentemente dalla sua età. www.trickster-p.ch Con sede a Novazzano, Tricksterp di Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl basa il suo lavoro sulla riflessione sullo spazio scenico e sul rapporto fra attore e spettatore. Al Sociale Tricksterp ha già presentato “La vita” e “.h.g.”. In apertura della stagione 2011-2012 propone inoltre “Rapsodia per giganti” (pag. 80). 35 altri percorsi Giovedì 3 maggio 2012, ore 20.45 Venerdì 4 maggio 2012, ore 20.45 Prezzo: fr. 30.- L’assente da “Il dolore” di Marguerite Duras un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini con il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini Produzione: Teatro delle Ariette, 2004 Attenzione: lo spettacolo ha luogo in spazi esterni al Teatro Sociale. Ritrovo: alla stazione ferroviaria di Castione-Arbedo, marciapiede della Ferrovia Mesolcinese Lo spettacolo si svolge in ambienti non riscaldati: si consigliano scarpe e abiti comodi e adatti alla stagione. Si raccomanda la prenotazione. Spettacolo inserito nel programma tematico “Arrivederci attore ciao” (pag. 88) “Il dolore” è un diario, una traccia fedele della vita di Marguerite Duras a Parigi tra il ’44 e il ’45, quando militava nei ranghi della Resistenza in attesa del ritorno del marito Robert Antelme, deportato a Dachau. L'allestimento di uno spettacolo a partire da “Il dolore” è stato indirettamente e inconsapevolmente suggerito al Teatro delle Ariette da un anziano amico, Gino Venturi, e dalla infinita catena di assenze provocata dalla sua deportazione nei campi di concentramento dal ‘43 al ’45, da dove in una lettera scriveva alla moglie: «Se mi vedessi non mi riconosceresti». La struttura de “L'assente” è molto precisa. Nessun attore in scena. La scena è tutto, è il luogo dove stanno gli spettatori: gli spettatori sono dentro la scena. Si sente soltanto una voce. È la scena che parla. Un'attrice legge davvero, ma davanti a un microfono, in un altro luogo, assente. Quest’assenza è l’attesa di un arrivo, di un ritorno impossibile. Per proporre questo spettacolo il Teatro Sociale Bellinzona, in collaborazione con la Ferrovia Mesolcinese, ha scelto un luogo particolare – un luogo che anche fisicamente richiama l'idea della deportazione e ripropone l'atmosfera degli anni di guerra. Un luogo da raggiungere in treno che permette anche di creare quella convivialità tanto cara al Teatro delle Ariette. Per una serata davvero particolare. www.teatrodelleariette.it Nata a Saigon nel 1914, Marguerite Duras si trasferì in Francia nel ‘32. Il suo esordio letterario è del ‘42 con il romanzo “Gli impudenti”. La fama arriva nel '50 con “Una diga sul Pacifico”. Seguono “Moderato cantabile” (‘58) e “L'amante” (‘84). Duras è stata anche regista cinematografica. È morta nel 1996. 37 swiss made Venerdì 28 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Drames de princesses (“Drammi di principesse”) Spettacolo in lingua italiana, francese e tedesca di Elfriede Jelinek Con Barbara Baker, Véronique Alain e Dorothea Schürch Produzione: Compagnie Sturmfrei, copr. Comédie de Genève, TPR e Théâtre du Grütli Prima assoluta della versione italiana Concetto e regia Scenografia Luci Suono Costumi Maya Bösch Sylvie Kleiber Jean-Michel Broillet Rudy Decelière Julia Studer Spettacolo inserito nei programmi tematici “Favole per oggi” (pag. 86) e “Arrivederci attore ciao” (pag. 88) In collaborazione con Fit – Festival internazionale del teatro Al termine dello spettacolo: incontro con Maya Bösch Christian_Lutz Con cinque variazioni sul tema “La morte e la fanciulla”, Elfriede Jelinek regola i conti con le fiabe e i miti sulle donne che esse tramandano. Fra le donne evocate nell’irriverente testo di Jelinek c’è Jackie Kennedy. Maya Bösch l’ha scelta come simbolo di tutti quei destini sacrificati sull’altare degli stereotipi femminili, dell’apparire, della moda, dell’uomo, del potere e della storia. Il dramma di Jackie Kennedy deriva dal silenzio in cui è sprofondata: qualcuno ha sempre parlato per lei e non ha nessuna possibilità di liberarsi dei paparazzi che sono penetrati nella sua intimità rubandole la parola. Jackie si racconta in maniera molto emotiva: forse si potrà sentire la parola delle donne oppure, attraverso la loro parola, il loro eterno silenzio. Il testo molto trasgressivo di Jelinek è proposto al Teatro Sociale in una sorprendente versione trilingue (italiano, francese e tedesco). La regia usa in maniera originale gli spazi a disposizione a Bellinzona, con una recitazione che varia dall’immobilità a movimenti eccessivi. Lo spettacolo è simile ad una composizione musicale fatta di voce recitante e canto, ma anche di suoni e rumori. Un modo per aprire la strada a nuove prospettive di senso e per capire l’assurdità dei nostri giorni. www.ciesturmfrei.ch Nata nel 1946 da padre tedesco e madre rumena, Elfriede Jelinek è una romanziera e drammaturga austriaca. Suo il libro da cui è stato tratto il film “La pianista”. Famosa anche per le sue prese di posizioni molto radicali sulla società austriaca, nel 2004 ha vinto il Nobel per la letteratura. 39 swiss made Giovedì 15 dicembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. A Biografie: Ein Spiel (“Biografia: un gioco scenico”) Spettacolo in lingua tedesca di Max Frisch Con Alicia Aumüller, Jörg Koslowsky, Sigi Terpoorten. Produzione: Theater Neumarkt Zürich, 2010. Regia Scene e costumi Musica Drammaturgia Barbara Weber Madlaina Peer Michael Haves Ralf Fiedler Al termine dello spettacolo: incontro con la regista Barbara Weber Perché la vita va così e non in modo diverso? Perché ripeto sempre gli stessi errori? Perché il presente non mi si rivela ogni giorno come qualcosa di nuovo? «Saprei esattamente cosa dovrei fare di diverso, se potessi ricominciare tutto daccapo», dice Kürmann in “Biografie: Ein Spiel” di Max Frisch. E ne è anche convinto, Kürmann. Ma poi, quando finalmente ha l'occasione di mettere in modo diverso gli scambi della sua vita, si ritrova prigioniero sempre degli stessi meccanismi. Sua moglie, invece, è molto più coerente e decisa. E si prende in mano il suo destino. Frisch porta fino alle estreme conseguenze un gioco che tutti noi abbiamo già fatto molte volte: cosa sarebbe diventata la mia vita, se quella volta… Nel centenario della nascita di Frisch il Teatro Sociale non poteva non rendergli omaggio con uno spettacolo diretto da Barbara Weber che propone un'intelligente riduzione di questo testo del 1968: la sua regia ricrea il clima di quegli anni senza tradire l'universalità di uno dei massimi autori della letteratura svizzera contemporanea. In una nota a “Biografia” Frisch osservò: «L’azione si svolge sulla scena. Lo spettatore non deve venir ingannato sul fatto che si trova di fronte a una località identica a sé stessa: la scena. Si rappresenta ciò che è possibile, appunto, solo sulla scena: come una vita avrebbe potuto svolgersi diversamente. Dunque, non la biografia del signor Kürmann, che è banale, bensì la sua risposta al fatto che col tempo si acquista inevitabilmente una biografia». www.theaterneumarkt.ch Nato il 15 maggio 1911 a Zurigo, di formazione architetto, Max Frisch arrivò alla scrittura dopo aver conosciuto Bertolt Brecht e Friedrich Dürrenmatt. Deve la sua notorietà a capolavori come “Stiller”, “Homo Faber” e “Andorra”, che lo portarono a un passo dal Premio Nobel. Morì il 4 aprile 1991. 41 swiss made Mercoledì 8 febbraio 2012 Prezzi: cat. B Sez Ner dal romanzo omonimo di Arno Camenisch. Spettacolo in tedesco con Gian Rupf (attore) e Hans Hassler (musiche) Produzione: Gian Rupf e Theater Chur, 2011 Concezione Collaborazione artistica Regia Musiche Gian Rupf Arno Camenisch Mirjam Neidhart Hans Hassler Al termine dello spettacolo: incontro con l’autore Arno Camenisch Spettacolo inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Palma Flacco Il romanzo, opera prima di grande successo del giovane scrittore grigionese Arno Camenisch, scritto in romancio e tedesco e tradotto in italiano da Roberta Gado Wiener (Casagrande, novembre 2010), con la sua lingua concisa e penetrante ha dato lo spunto all’attore e autore cinematografico Gian Rupf per una messa in scena che scandaglia gli abissi umani nel mezzo della natura alpina. Sez Ner descrive la vita del casaro, dell’aiutocasaro e di due pastori sull’Alpe Stavonas ai pedi del Piz Sezner in Surselva. Con brevi brani in prosa, Arno Camenisch racconta di mucche e maiali, cani e gatti, polenta e formaggio, alcool e tabacco, vento e fenomeni meteorologici, uomini e donne, gente di pianura e contadini delle valli grigionesi. Tra le Alpi come superficie di proiezione per il “sublime” e la loro decostruzione come spa- zio vitale del duro lavoro, di pericoli, solitudine, crudeltà, alcolismo e ostinazione si pone la questione della descrizione realistica della vita sugli alpeggi. La scrittura di Arno Camenisch, che ha trascorso personalmente alcune estati della sua gioventù all’alpe, si avvicina ai personaggi con scorci brevi e concisi, in una lingua rude e melodiosa, forte e aspra, a volte lontana altre tremendamente vicina. La lingua e la musica sono accompagnate da video realizzati sull’Alpe Stavonas. «Il casaro vuole andare all’Alpe Nova, l’aiutocasaro vuole andar via e il porcaio vuole una porzione gigante di patate fritte con una cotoletta impanata grande come la suola di uno stivale, col checiap, uno spicchio di limone e una coppa Cheti per dessert». www.arnocamenisch.ch Arno Camenisch, nato nel 1978 a Tavanasa (GR), vive a Bienne dove ha studiato all’Istituto Svizzero di Letteratura. Scrive poesie e testi teatrali in tedesco e in romancio ed è membro dell’ensemble di spoken word “Bern ist überall”. Con Sez Ner ha vinto numerosi premi, tra i quali il Premio Schiller 2010. 43 swiss made Venerdì 2 marzo 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. A L’épreuve & Les acteurs de bonne foi (“La prova” e “Gli attori in buona fede”) Spettacolo in lingua francese di Marivaux con Agathe Alexis, Robert Bouvier, Marie Delmarès, Sandrine Girard, Nathalie Jeannet, Guillaume Marquet, Frank Michaux, Nathalie Sandoz, Maria Verdi Produzione: Compagnie du Passage (Neuchâtel), Compagnie Agathe Alexis (Parigi), Centre Dramatique Régional de Tours, 2011 Regia Scene e costumi Luci Suono Fabien Queloz Nelle due opere brevi “La prova” (1740) e “Gli attori in buona fede” (1757) Marivaux mette in scena con talento e la sua nota crudeltà la natura buffonesca dell’uomo. Il personaggio centrale di “La prova” (l’apprendistato del duro mestiere di donna) è Angélique, una giovane campagnola innamorata del ricco cittadino in villeggiatura, Lucidor. Questi, dubitando di essere desiderato solo per i suoi averi, chiede al suo valletto Frontin di fingersi uomo molto fortunato e di fare la corte alla ragazza. Lisette, la cameriera di lei, crede di aver riconosciuto Frontin e cerca di smascherarlo. Ne “Gli attori in buona fede”, Madame Amelin per fuggire alla noia della vita di campagna chiede al suo valletto Merlin di mettere in scena una commedia per Agathe Alexis (L’épreuve) Robert Bouvier (Les acteurs de bonne foi) Gilles Lambert Laurent Junod Jaime Azulay, Cédric Liardet divertire Madame Argante, futura suocera di suo nipote. Merlin si lancia in un’improvvisazione, divertendosi a ricombinare le coppie e lasciando all’estro del momento i dialoghi. Lo spettacolo degli improbabili attori che non sanno distinguere la realtà dalla finzione non piacerà a Madame Argante… In entrambe le commedie si contrappongono due mondi: quello della campagna e quello della città, la corte e la natura. In entrambe si confrontano, in modo comico e a volte doloroso, le debolezze e le tentazioni dell’amore. La compagnia diretta da Agathe Alexis e Robert Bouvier porta in scena attori svizzeri e francesi. Nel cast anche Guillaume Marquet, premio Molière 2011 quale giovane talento maschile. www.compagniedupassage.ch Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1688-1763) ha sviluppato uno stile originale da lui stesso definito così: «J'ai guetté dans le coeur humain toutes les niches différentes où peut se cacher l'amour lorsqu'il craint de se montrer, et chacune de mes comédies a pour objet de le faire sortir d'une de ses niches». 45 una produzione primi applausi Sabato 1° ottobre 2011, ore 16.00 Prezzi: cat. D Cooperativa Migros Ticino La vera storia di Pinocchio di Flavio Albanese con Flavio Albanese e Roberto Vacca (pianoforte e fisarmonica) Produzione: Compagnia del Sole in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, 2009 Regia Musiche Flavio Albanese Fiorenzo Carpi a cura di Giulio Luciani Età: dagli 8 anni Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86) Giambalvo & Napolitano «Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno: ma un burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino…». Questo il sogno che Geppetto, complici le bizze e i colpi di testa del suo burattino, non riesce a realizzare. Ma poi Pinocchio diventa un “bambino vero”, in carne e ossa, come tutti i bambini diventa grande decide di diventare un cantastorie. Andrà lui in giro per il mondo e, per guadagnarsi da vivere, racconterà la storia più incredibile che sia mai stata scritta: la sua. Sul filo del racconto di Carlo Collodi, Flavio Albanese ripercorre da Pinocchio-adulto, accompagnato dal suo alter ego, un enorme Pinocchio di legno, le principali vicende che hanno porta- to un semplice “ciocco” di legno a diventare bambino. Ci sono proprio tutti: Geppetto, la Fatina e la lumachina sua domestica, il Gatto e la Volpe, il Grillo parlante, il colombo e la balena, Mangiafuoco, l’Omino di burro. I personaggi appaiono e scompaiono sulla scena, a volte impersonati dallo stesso attore, altre volte evocati attraverso la magia del teatro. In contrappunto, la celebre musica che Fiorenzo Carpi scrisse per il bellissimo film-TV di Comencini, rielaborata da Giulio Luciani ed eseguita dal vivo con pianoforte e fisarmonica da Roberto Vacca. Tra prosa e filastrocche, racconti in prima persona e canzoni, la musica fa da filo conduttore del racconto, non solo sottolineando i vari momenti dello spettacolo, ma diventando protagonista di arie e recitativi. www.teatrodelladodicesima.it Flavio Albanese si è diplomato alla Scuola di Teatro diretta da Giorgio Strehler a Milano. È direttore del Teatro della Dodicesima di Spinaceto (Roma), dal 1994 dirige laboratori di Teatro e Commedia dell’arte e collabora col Piccolo Teatro di Milano per progetti di formazione del pubblico scolastico. 47 una produzione primi applausi Domenica 4 dicembre 2011, ore 16.00 Prezzi: cat. D Cooperativa Migros Ticino Aspettando Biancaneve di Graziano Melano e Vanni Zinola con Giulia Rabozzi, Vanni Zinola Produzione: Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus Regia Collaborazione alla regia Costumi Ideazione maschere Oggetti scenici Graziano Melano Veronica Siracusa Clara Daniele Claudio Dughera Agostino Nardella Età: dai 3 anni Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86) In un luogo non luogo, che forse è proprio lì dove ci si trova insieme, pubblico ed attori, accade che si incontrino due personaggi assai differenti: una fanciulla che si muove sui pattini a rotelle, inafferrabile nel suo continuo vagare ma incuriosita da ogni novità che si presenti ai suoi occhi e un uomo, un mago-mobile, artefice di sorprese che lui, con gran maestria, estrae da un baule che si porta appresso. Insieme aspettano Biancaneve per consegnarle una mela. Lei pare non avere nulla, né aver bisogno di nulla; lui ha tutto con sé, in quel baule capace e inesauribile che si tira dietro. Eppure l'uomo, ogni volta che cerca di raccontare la storia che il cassone contiene, si ritrova ad aver bisogno di lei: solo così può svolgersi la storia antica, che parla di una ragazza con la pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue, i capelli neri come l'ebano. Man mano che si procede, l'apporto della giovane diviene sempre più coinvolgente, fino a perdere i confini fra realtà e finzione e scoprire che la storia uscita dalle pagine del celebre racconto dei Fratelli Grimm, è divenuta l'unica vera realtà. www.fondazionetrg.it 49 una produzione primi applausi Domenica 18 dicembre 2011, ore 16.00 Prezzi: cat. D Cooperativa Migros Ticino Anastasia, Genoveffa e Cenerentola (favola per bambini e adulti) di Emma Dante con Italia Carroccio, Davide Celona, Valentina Chiribella, Gisella Vitrano Produzione: Compagnia Sud Costa Occidentale, 2010 Regia, scene e costumi Luci Emma Dante Gabriele Gugliara Età: dagli 8 anni e per tutti Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86) Carmine Maringola La regia di Emma Dante si basa su un doppio gioco molto semplice: ciò che non si vede è magico, ciò che si vede è invece reale. All’interno della casa dove Cenerentola fa da sguattera, la matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa da come invece appaiono all’esterno. A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Ma quando entrano a stretto contatto con l’alta società i loro modi diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in francese, mostrando grande rispetto per le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il dialetto fosse la lingua privata con cui i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Ma anche la lingua della vergogna, quella che non si può, non si deve parlare in pubblico. Cenerentola è l’unica a usare sempre lo stesso linguaggio proprio perché non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la sua indole è nobile e gentile sia all’interno che all’esterno della casa. Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di un paravento che definisce i luoghi dove si svolge l’azione. La favola ha due morali. La prima è: bisogna essere sempre la stessa persona, senza vergogna delle proprie radici e della propria identità. La seconda è: i cattivi non devono diventare eroi né tanto meno possono rimanere impuniti. www.emmadante.it Palermitana, Emma Dante si è formata come attrice teatrale per poi passare alla regia e alla drammaturgia. È una delle realtà più importanti del panorama del teatro contemporaneo internazionale. Le è stata affidata la regia della “Carmen” di Bizet che ha aperto la stagione 2009-2010 alla Scala di Milano. 51 una produzione primi applausi Domenica 5 febbraio 2012, ore 16.00 Prezzi: cat. D Cooperativa Migros Ticino Storia di una famiglia (e delle cose di ogni giorno) di Manuela Capece e Davide Doro Con Beatrice Baruffini, Davide Doro e Consuelo Ghiretti Produzione: Compagnia Rodisio, 2007. Età: dai 6 anni e per tutti “Storia di una famiglia (e delle cose di ogni giorno)” è la storia di una famiglia come tante. O forse no. È la storia di una mamma, di un papà e di una bambina che ci fanno entrare a casa loro. Ancora di più: nella loro cucina. Ancora di più: a tavola. E a tavola li guardiamo vivere. Li guardiamo nella loro bella vita piena. Li guardiamo a tavola perché quando si mangia non si mente. O forse sì. Lo spettacolo è il frutto di un lavoro condotto dalla Compagnia Rodisio con alcune classi elementari e medie. Il lavoro è partito dalla tavola: si è cercato il cibo, così discusso da diventare spesso responsabile di tutto. Poi si sono alzati gli occhi dal piatto, dalla tovaglia e dai bicchieri ed è apparso tutto il resto: la famiglia. E lì è cominciato il lavoro. Si sono cercati i gesti della tavola, le parole e i silenzi. I bambini hanno rappresentato quello che tutti i giorni si ripete, da sempre. La famiglia che la Compagnia Rodisio ha trovato non si ferma mai. Conduce una bella vita piena. Così piena che a volte sembra che non ci sia niente. Rimane solo la famiglia. Perché la famiglia rimane. E allora a cosa pensiamo quando pensiamo alla nostra famiglia? Ci chiediamo quanta famiglia serve, quanta ne sia indispensabile, quanta ce n’è. Spettacolo basato sul movimento non meno che sulla parola, “Storia di una famiglia (e delle cose di ogni giorno)” sorprende per la capacità di proporre uno sguardo al contempo ironico e profondo sulla realtà più importante in assoluto di ogni bambino, la famiglia. E sorprende nel metterci di fronte quasi come uno specchio degli spaccati di realtà quotidiana che ci sono tanto consueti. “Storia di una famiglia (e delle cose di ogni giorno)” s’è aggiudicato numerosi premi in alcuni fra i più prestigiosi festival internazionali di teatro per un giovane pubblico. www.rodisio.it La Compagnia Rodisio è stata fondata nel 2005 da Manuela Capece e Davide Doro, che lavorano insieme dal 1997. Il suo linguaggio scenico si nutre di quotidianità, per farne emergere gli aspetti più sorprendenti e per parlare, con ironia e leggerezza, delle nevrosi e delle storture contemporanee. 53 una produzione primi applausi Domenica 4 marzo 2012, ore 16.00 Prezzi: cat. D Cooperativa Migros Ticino Cappuccetto Rosso e il lupo solitario di Giorgio Boccassi (liberamente ispirato alla fiaba dei F.lli Grimm) con Giorgio Boccassi e Donata Boggio Sola Produzione: Coltelleria Einstein, 2010 Regia Costumi Scene Luci e suoni Fabio Comana e Giorgio Boccassi Emanuela Pischedda Props & Decors Massimo Rigo Età: dai 6 anni Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86) In questo spettacolo incontriamo Cappuccetto Rosso diventata adulta. Cappuccetto Rosso, da grande, ha aperto un atelier di moda, specializzato in cappelli rossi. Un giornalista della televisione deve realizzare una puntata sulla vita dei lupi e arriva ad intervistare Cappuccetto Rosso, per conoscere la sua storia. Così Cappuccetto Rosso torna indietro nel tempo e ricorda la sua avventura, straordinaria e drammatica. Ricorda il suo incontro con il lupo solitario. La fiaba di Cappuccetto Rosso rivive così in questa intervista-spettacolo, attraverso i ricordi della stessa protagonista. La particolarità dello spettacolo è che alla vicenda della bambina dal cappellino rosso, si alternano le informazioni sulla vita e sul comportamento del lupo: la vita nel branco, le tecniche di caccia, l’amore per i cuccioli, le gerarchie di gruppo. Ancora una volta ritroviamo le componenti della fiaba: Cappuccetto Rosso che scopre l’emozione di essere per la prima volta sola e indipendente, la sua ingenuità, la freddezza e la furbizia del lupo, la delusione di Cappuccetto Rosso di fronte al tradimento del suo “amico” lupo, la scoperta di una realtà carica di pericoli e incognite. Ma in questo spettacolo comico ed emozionante, vediamo un lupo sensibile, che diventa amico di Cappuccetto Rosso, gioca e scherza con la bambina, da un lato per ingannarla, dall’altro per colmare una solitudine a cui è stato costretto dopo essere stato cacciato dal suo branco. E quando deve mangiarla, non sa che fare. www.coltelleriaeinstein.it 55 danza Sabato 26 novembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. C Sagra di Elisabetta di Terlizzi e Francesco Manenti con Elisa Canessa, Cecilia Ventriglia, Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti, Emanuel Rosenberg Produzione: Progetto Brockenhaus in coproduzione con Dicastero Giovani ed eventi Lugano, Fondazione Not Vital, Associazione Sosta Palmizi, 2011 Nuova versione, prima assoluta Creato in collaborazione con Musiche di Luci Lo spettacolo si ispira ai ritmi incalzanti della “Sagra della primavera” di Igor Stravinsky, dagli spunti offerti da memorie, ricordi e commenti del debutto che diede scandalo al Théâtre des Champs Elysées a Parigi il 29 maggio 1913 nella versione coreografata da Vaslav Nijinsky e dall’autoritratto dai toni dolorosi ma candidi che lo stesso Nijinsky tracciò nei suoi Diari. Spinto dalla curiosità e dal fascino suscitato dalla messa in scena di quel leggendario debutto, Progetto Brockenhaus dà una sua rilettura delle sensazioni evocate in tale occasione. La rappresentazione si rifà alle immagini di Claude Debussy e Maurice Ravel entrambi seduti in platea ma «ai lati opposti» per rivalità, di Vaslav Nijinsky che dietro le quinte «in piedi su una sedia gridava i numeri ai ballerini come un capobarca» e al direttore Pierre Monteux Federico Dimitri e Piera Gianotti Igor Stravinsky Marco Oliani che dal proprio podio «impervio e impassibile come un coccodrillo» faceva fronte alle contestazioni. In primo piano c’è un regista visionario che manovra la scena e prova a mettere in atto ciò che la sua mente e il suo immaginario producono. Le visioni a cui egli dà forma si compongono, scompongono e susseguono a dismisura, fino a risucchiarlo in un vortice di danze e rituali che finiscono per scaricarsi direttamente nella terra. La struttura portante dello spettacolo è basata su una serie di antinomie: il silenzio e la musica, il buio e la luce, la realtà ed il sogno, lo spazio pieno e quello vuoto. In questo luogo immaginario, al confine fra la mente del regista e la sua proiezione nella realtà, si manifestano figure reali e surreali che riflettono frammenti del sentire comune. www.progettobrockenhaus.com La compagnia ticinese Progetto Brockenhaus nasce nel 2008 dal desiderio di creare insieme un nuovo gruppo di “teatro del corpo”. I suoi componenti sono danzatori-attori provenienti dal mondo della danza, del teatro e del circo attivi con diverse compagine di teatro e danza svizzere e italiane. 57 danza Lunedì 2 aprile 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. C Kei Aber! (“Niente ma!”), teatrodanza (con poche parti parlate in tedesco e svizzerotedesco) con Tabea Buser, Fabrizia Flühler, Lucien Haug, Mélanie Honegger, Till Lauer, Nicolas Streit e Selina Thüring. Produzione: Junges Theater Basel, 2011 Coreografia Drammaturgia Video Tecnica Ives Thuwis-De Leeuw Uwe Heinrich Martin Fuchs e Philip Whitfield Urs Reusser Al termine dello spettacolo: incontro con Uwe Heinrich La giovinezza è l'età dei valori assoluti: tutto è bianco o tutto è nero, senza se e senza ma, “kei aber!” appunto. In questa produzione di teatrodanza sette giovani cercano l'assoluto, ciò che è indiscutibilmente giusto. Ma chi osa ancora dire che qualcosa è assolutamente giusto? Non stiamo forse sprofondando in un liberalismo senza più valori a cui aggrapparsi? Tutto è possibile, nulla è tabu. Ma alla fine cosa è veramente importante per me? Non è che poi è tutto uguale? È questa la libertà? Con un gruppo di ragazzi non professionisti Ives Thuwis-De Leeuw ha realizzato uno spettacolo di rara bellezza ed intelligenza, trascinante ma per nulla superficiale, centrato sulle preoccupazioni, sulle speranze, sui gusti, sul linguaggio e sulla cultura dei giovani del nostro tempo. In “Kei Aber!” per Thuwis-De Leeuw è stato importante non soltanto insegnare ai ragazzi il linguaggio coreografico della Modern Dance, ma anche lavorare a partire dal repertorio di movimenti personale di ogni singolo attore. Ne è nato uno spettacolo che colpisce per la sua ricchezza visiva, ponendo di fronte allo spettatore lo specchio dei valori della società contemporanea. Fondato nel 1977, il Junges Theater Basel ospita spettacoli e corsi rivolti ai giovani della regione. Inoltre produce due spettacoli a stagione con dei giovani usciti dai corsi interni. Tutte le funzioni attorno ai giovani attori dilettanti sono occupate da affermati professionisti. È la prima volta che il Junges Theater Basel arriva in Ticino. www.jungestheaterbasel.ch/jtb Il belga Ives Thuwis-De Leeuw ha ottenuto i primi successi al Speelteater di Gent e con il gruppo Kopergietery. Cresciuto professionalmente in un paese in cui la danza contemporanea e il teatro per un giovane pubblico hanno una ricca tradizione, è noto in Europa per le sue coreografie con giovani dilettanti. 59 danza Giovedì 10 maggio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. C Speirsuotio di e con Manuela Bernasconi Produzione: MotoPerpetuo, 2012 Prima assoluta Musica e suono Scenografia e costumi Trucco “Speirsuotio” parla della donna, del suo lato femminile e del suo lato maschile nell'accogliere in modo consapevole il desiderio di maternità. È la chiamata ad assumersi il ruolo eroico di madre, a riconciliare l'Essere con il cosmo. L’individuo e l'istante diventano eterni e parte dell'infinito perpetuarsi della vita. “Speirsuotio” si svolge nella pancia della balena: il luogo dove la donna-eroe abbandona i propri ideali e sposta il suo centro di gravità dagli interessi determinati dalla società alla scoperta dell'inimmaginabile, un camerino dove spogliarsi da mille maschere e purificarsi. “Speirsuotio” è un rituale di purificazione che si svolge in un perimetro candido e asimmetrico. Un luogo sacro, che lascia spazio all'immaginazione e a tutto ciò che pare incomprensibile ed è invece evocato da ciò che non c'è. Gli elementi scenografici di “Speirsuotio” sono sacchi di grano, Paolo Paone MotoPerpetuo Romina Kalsi pioggia di grano, spighe di grano, simbolo di fertilità, ma anche della Sicilia, terra d'origine da parte di madre di Manuela Bernasconi. E poi c’è una porta troppo piccola a fare da varco alla pancia della balena, ricordo dell'entrata della sala da tè, ma anche di un' Alice nel paese delle meraviglie: la bambina che deve trovare la chiave per sconfiggere l'inadeguatezza e farsi carico della missione dell'eroe per poter passare attraverso la porta. La colonna sonora di Paolo Paone ruota attorno alla duplicità e all'accettazione dei contrari. Il linguaggio coreografico di Manuela Bernasconi è quello del corpo nella sua totalità: forme e dinamiche che suggeriscono stati d'animo, ma anche una ricerca su una gestualità puntuale, dettagli, assenza di movimento, sospensione che lasciano all'occhio esterno la possibilità di svuotare la scena e carpirne l'essenzialità. www.motoperpetuo.ch Manuela Bernasconi, diplomata alla Spid di Milano, dirige con Francesca Sproccati a Lugano il centro di creazione e formazione MotoPerpetuo. Il suo primo spettacolo, “The White Room”, è del 2007. Del 2010 è "x+y = under construction" creato con Sproccati e con la regia di Cristina Castrillo. 61 musica Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A Mercoledì 5 ottobre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. C Sorriso amaro Canti di lavoro e d’autore con Dodo Hug Efisio Contini voce, chitarra, cuatro, percussioni voce, chitarra, mandolino, effetti Concerto inserito nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87) I canti di lavoro raccontano la miseria e le sofferenze degli operai delle filande e delle mondine delle risaie della pianura padana all’inizio del secolo scorso. Le loro condizioni di lavoro e di salute erano quanto mai precarie e difficoltose: il paludismo e la febbre gialla colpivano un grande numero di persone che sacrificavano i migliori anni al duro lavoro per un salario che permetteva loro a pena di sopravvivere. Le loro sofferenze, ma anche i loro desideri, gli amori, le rivendicazioni e le speranze si riflettono nelle melodie dolci e malinconiche e nei testi dei canti di lavoro, a volte riflessivi a volte ribelli, caduti oggi quasi nell’oblio. Questi canti vengono oggi interpretati e riproposti con grande passione da Dodo Hug ed Efisio Contini. Oggi sono ormai quasi esclusivamen- te le macchine a fare i lavori più impegnativi e alienanti e il dolore e la miseria che univa gli operai delle officine e i lavoratori dei campi sembrano solo un ricordo dei tempi lontani. In realtà, uno sguardo più attento permette facilmente di constatare che oggi gran parte dei lavori più umili e mal retribuiti sono lasciati ai migranti provenienti dal sud del mondo e dall’est dell’Europa. L’ascolto dei canti di lavoro proposti da Dodo Hug ed Efisio Contini può contribuire a scoprire realtà e tematiche che, seppur nascoste, continuano ad essere attuali anche ai nostri giorni. www.dodohug.ch La sera del concerto di Dodo Hug e Efisio Contini, mercoledì 5 ottobre 2011, si inaugura la mostra fotografica sulle Officine FFS di Bellinzona di Francesco Girardi, allestita nel Foyer del 1° piano del Teatro Sociale (pag. 82). L’appuntamento con la vernice della mostra è per le ore 20. 63 musica Mercoledì 30 novembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. F Extravagantes concerto degli Accordion Project Prima assoluta con Danilo Boggini Sandro Di Pisa Alberto Guareschi Mauro Pesenti Il nuovo CD di Accordion Project guarda con curiosità all’area della musica etnica, spaziando fra vari folklori nazionali – dall’Argentina ai Balcani, dalla Francia ai Caraibi, dall’Africa al Nord America – con un occhio di riguardo alla tradizione colta occidentale. L’opera è frutto della collaborazione di quattro musicisti che da tempo sviluppano un discorso che si situa a cavallo di diverse tradizioni musicali, quelle stesse che essi hanno percorso in tanti anni di carriera, sia per vocazione estetica sia per ragioni professionali. Capita allora che un valzer si colori di reggae, che un tango giri in 7/4, che un brano balcanico lasci intravedere sprazzi di jazz, proprio perché tutto è insito nel loro DNA musicale. L’unitarietà dell’operazione è garantita dell’impronta jazzistica che da sempre caratterizza la produzione della formazione italo-ticinese, e che funge da col- fisarmonica chitarra elettrica contrabbasso batteria lante in tanta variegata eterogeneità. La tournée di presentazione del loro nuovo lavoro “Extravagantes” parte dal Teatro Sociale, accompagnata dall’auspicio della celebre rivista Guitar Club: «Il disegno dell’opera ha una sua precisa simmetria: si dipana in due viaggi, ciascuno dei quali è diviso in quattro tappe dedicate, nell’ordine, al tango, al musette francese, alla musica balcanica, al jazz. Ne risulta un quadro strutturalmente complesso, ma nel contempo denso di pathos, che non smette di regalare all’ascoltatore nuove sorprese ed emozioni». Muovendosi fra be-bop e musette, fra Charlie Parker e Edith Piaf, la musica di Accordion Project orienta il proprio repertorio sulla commistione fra jazz e musica popolare della Parigi degli anni Quaranta e Cinquanta www.daniloboggini.ch Danilo Boggini, fisarmonicista, pianista, compositore e arrangiatore bellinzonese, alterna l’attività jazzistica a collaborazioni con artisti di diversa estrazione, a cavallo fra Svizzera e Italia. Nel 2001 costituisce con il chitarrista milanese Sandro Di Pisa l’ensemble Accordion Project. 65 musica Venerdì 23 dicembre 2011, ore 20.45 Prezzi: cat. F The Brown Sisters con The Brown Sisters: e con Vanessa Brown Phyllis Brown Lavette Brown Adrienne Brown Chawanya Hayes Stan Stubbs contralto soprano contralto tenore soprano pianoforte, tenore, baritono In collaborazione con Free Green Music nell’ambito del Festival “Gospel & Spirituals” Originarie di Chicago, le Brown Sisters hanno trascorso la loro infanzia in questa città che rimane una delle più rinomate patrie del gospel. La loro formazione musicale è avvenuta, come è il caso di molti cori di stampo familiare, frequentando la scuola e la chiesa "Pillar of Truth", sotto gli insegnamenti del padre, impegnato pastore. Dal 1986, le sorelle Brown intraprendono i loro primi viaggi attraverso gli Stati Uniti, esibendosi con grandi artisti quali Vickie Vinans, Albertina Walker e Pops Staple. Questo permette loro di avvicinarsi ai circuiti importanti del loro genere musicale. Dal 1999, ormai una formazione affermata, le Brown Sisters hanno il privilegio di far parte del cast dei prestigiosi Chicago Gospel Festival e New Orleans Jazz & Heritage Festival. I primi tour in Europa le vedono ospiti d'onore al Gala dell'Unicef e presso al- tri rinomati appuntamenti musicali come quelli di Montreux e Vienne e, nel 2001, della rassegna bellinzonese “Gospel & Spirituals”. Per l'attuale tour, le Brown Sisters si avvalgono della collaborazione in veste di ospite della cantante Chawanya Hayes, rinomata solista nei complessi di Luther Vandross e Gladys Knight, per la prima volta in Europa, e sono accompagnate al pianoforte da Stanley Stubbs, autore e compositore, premiato con lo Stellar Awards per il suo contributo alla diffusione del Gospel negli States. Dotate di qualità armoniche rare, le dinamiche voci delle Brown Sisters sanno contagiare il pubblico con il loro entusiasmo e la loro gioia: un concerto che si annuncia indimenticabile. www.gospel-spirituals.ch www.thebrownsisters.com 67 musica Venerdì 13 gennaio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. C Vox Blenii canta Roberto Donetta Con la Vox Blenii: Remo Gandolfi Luisa Poggi Aurelio Beretta Gianni Guidicelli Francesco Toschini violino, viola, mandolino e canto voce e percussioni fisarmonica e voce chitarra e canto contrabbasso e canto Concerto inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Roberto Donetta La Vox Blenii è un fenomeno unico della musica e della cultura popolari ticinesi. L'attività del gruppo ha avuto inizio nel 1983, senza particolari pretese, dalla comune passione per la musica popolare di un gruppo di amici. Ben presto essi si sono resi conto che esistevano in valle di Blenio diversi canti, tramandati nella forma orale, che non venivano più cantati, con il rischio quindi della irrimediabile perdita di un piccolo ma significativo patrimonio della cultura ticinese. Ha dunque avuto inizio un lavoro di ricerca, nelle valli superiori e in altre regioni del Ticino, che è diventato la linfa per l'esistenza e la continuità del gruppo. La ricerca si svolge attraverso momenti di incontro con persone anziane, che proseguendo nella tradizione orale tramandano le loro memorie musicali. La Vox Blenii ha così po- tuto registrare canti e musiche popolari, eseguiti nelle valli ticinesi nel 1800 e nella prima metà del ‘900. Sono pure state raccolto ballate arcaiche segnalate in Italia e in altre parti d’Europa già nel ‘500. Dal 1988 la Vox Blenii ha pubblicato sei dischi. Nell’atteso concerto del Teatro Sociale verranno proposte in anteprima alcune canzoni del nuovo progetto discografico, prossimo alla pubblicazione. Inoltre al Sociale per la prima volta la Vox Blenii abbinerà il suo repertorio alla proiezione di alcune immagini scattate dal fotografo bleniese d’inizio ‘900 Roberto Donetta, permettendo, con diversi aneddoti, di riscoprire importanti pagine di storia popolare delle valli meridionali dell’arco alpino. www.voxblenii.ch La sera del concerto della Vox Blenii, venerdì 13 gennaio 2012, si inaugura la mostra di fotografie di Roberto Donetta, allestita nel Foyer del 1° piano del Teatro Sociale (pag. 83). L’appuntamento con la vernice della mostra è per le ore 20. 69 musica Venerdì 3 febbraio 2012, ore 20.45 Sabato 4 febbraio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. E Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A Maria Bonzanigo 25 anni di musica per la scena Concerto di Maria Bonzanigo, con un quintetto d’archi, una voce (mezzosoprano), un clarinetto, una chitarra, una fisarmonica, una percussione e con il coro dei Cantori della Turrita. Produzione: Compagnia Finzi Pasca in coproduzione con Teatro Sociale Bellinzona, 2012 Prima assoluta - Coproduzione Il 21 novembre 2011, alle 20.45, incontro con Maria Bonzanigo, Daniele Finzi Pasca e il team creativo della Compagnia Finzi Pasca (pag. 85). Viviana Cangialosi Presentare il mio lavoro a Bellinzona, il luogo dove è nato mio padre e dove ho trascorso buona parte della mia infanzia, mi commuove particolarmente. A queste serate saranno presenti come interpreti i Cantori della Turrita, coro in cui ho cantato per oltre dieci anni e con il quale ho vissuto le mie prime esperienze di tournée. Questi primi viaggi mi hanno permesso di assaporare presto istanti della vita in altri luoghi del mondo. Il coro mi ha inoltre permesso di incontrare giovanissima il compositore Paul Glass del quale sono allieva dall’età di undici anni. Poi vi saranno musicisti eccezionali, per la maggior parte residenti in Ticino, che stimo particolarmente e che sono stati per me dei complici in questi anni. Nel concerto sarà eseguita una scelta di brani musicali da me composti per spettacoli creati tra il 1987 e il 2011 con nuovi arrangiamenti realizzati espressamente per l’occasione; brani per la maggior parte composti per le regie di Daniele Finzi Pasca, per produzioni del Teatro Sunil, del Cirque Eloize, del Cirque du Soleil e della nuova Compagnia Finzi Pasca fondata nel 2011 incrociando la storia del Teatro Sunil e di Inlevitas. Mi pare che la musica per la scena abbia tra i suoi compiti quello di muovere l’immaginario, di farlo viaggiare e crescere verso luoghi in cui tutto lo spettacolo è diretto e di condurci per vie conosciute da ripercorrere o per altre vie più segrete e non ben esplorate. Buon ascolto. Maria Bonzanigo www.finzipasca.com Compositrice e coreografa, Maria Bonzanigo tra il 1984 e il 2003 ha lavorato con il Teatro Sunil a una trentina di creazioni. Per il Cirque Eloize ha composto le musiche di scena di “Nomade”, “Rain” e “Nebbia”, per il Cirque du Soleil parte delle musiche di “Corteo”. Sue sono coreografie e musiche di “Donka”. 71 musica Sabato 10 marzo 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. E Orchestra della Svizzera Italiana Concerto sinfonico Direttore Solista Howard Griffiths Xavier de Maistre, arpa Franz Joseph Haydn (1732 – 1809) L’isola disabitata, ouverture in sol minore Hob. Ia: 10 (1779) Ernö Dohnánji (1877-1960) Concertino per arpa e orchestra op. 45 (1952) Claude Debussy (1862-1918) Deux Danses per arpa e orchestra d’archi (1904) Franz Joseph Haydn (1732 – 1809) Sinfonia n. 48 in do maggiore Maria Theresia (1769) In prima assoluta uno dei prestigiosi Concerti dell’Auditorio di Rete Due si tiene al Teatro Sociale Bellinzona. Se per il pubblico del Teatro Sociale, che ha sempre dimostrato particolare sensibilità per le proposte musicali di alto livello, questo può costituire l’occasione di ascoltare l’Orchestra della Svizzera Italiana nel proprio teatro, per gli amanti della musica si apre l’opportunità di apprezzare i virtuosismi dell’Osi in un ambiente di rara bellezza. Per l’occasione è stato scelto un Sabato 5 maggio 2012, ore 11.00 Sabato 19 maggio 2012, ore 11.00 Sabato 26 maggio 2012, ore 11.00 programma di particolare fascino: due opere di Haydn, un’ouverture e una sinfonia, fanno da cornice a due composizioni per arpa: “Deux danses pour harpe chromatique et orchestre d'instruments à cordes” (Danse sacrée Danse profane) del compositore francese Claude Debussy e un Concertino per arpa e orchestra del compositore ungherese Ernö Dohnányi. Solista d’eccezione Xavier de Maistre, arpa. Dirige Howard Griffths. www.osi.ch Ingresso libero Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A Concerti aperitivo con i musicisti dell’Orchestra della Svizzera Italiana La quarta edizione dei Concerti aperitivo prevede tre appuntamenti nel mese di maggio 2012. Il sabato mattina, mentre i solisti dell’Osi offrono un’ora di buona musica al pubblico dei “grandi”, gli animatori specialisti del Conser- vatorio della Svizzera italiana accompagnano i più piccoli alla scoperta della musica nell’ambito di un atelier giocoso. La mattinata si conclude tutti insieme con i musicisti nell’atrio del teatro per un simpatico aperitivo. 73 musica Venerdì 16 marzo 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. F Max Lässer & das kleine Überlandorchester con Max Lässer Markus Flückiger Töbi Tobler Philipp Küng chitarre organetto svittese salterio basso Concerto inserito nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Tobias Schlatter È una formazione di eccezionali talenti quella che lo straordinario chitarrista svizzero Max Lässer ha raccolto nella sua piccola Überlandorchester. Con lui sul palco salgono infatti con Markus Flückiger il migliore e più creativo suonatore di organetti svittesi, e con Töbi Tobler il vero profeta della riscoperta del salterio nella musica popolare. Con loro il bassista Phlipp Küng garantisce la necessaria base ritmica al repertorio di musiche da ballo e di composizioni originali che, assieme, costituiscono un mix letteralmente inaudito di musica dell’arco alpino. Quella proposta da Max Lässer con i suoi compagni d’avventura è una musica che evoca direttamente l’atmosfera del mondo alpino e delle sue variegate culture. Il repertorio raccolto e riarrangiato da Lässer e Flückiger propone un’originale versione della musica da ballo svizzera, nella quale ele- menti armonici, melodiosi e ritmici si mescolano con estrema naturalezza a melodie che oltre 100 anni fa erano ampiamente diffuse nelle case svizzere. Senza dimenticare i più diversi influssi provenienti dagli ultimi 40 anni di musica popolare e sonorità decisamente contemporanee. Dietro all’idea dell’Überlandorchester e dei dischi pubblicati con questo marchio sta il progetto di Lässer di cercare quella musica che è intimamente legata al luogo in cui si vive. Questo significa sforzarsi di creare una musica che renda udibile l’identità musicale svizzera. In questo senso a reggere l’intero progetto “Überland” è il confronto con la nostra world music, la musica dell’arco alpino, fatta ad immagine e somiglianza del paesaggio in cui è stata creata. www.maxlaesser.com Chitarrista di fama internazionale, Max Lässer, 60 anni, ha collaborato con Toni Vescoli, Stephan Eicher, Andreas Vollenweider, i Gotthard e molti altri. È di casa in diversi generi, dal folk al jazz, dalla musica sudafricana al folclore alpino. Con il marchio Überlandorchester ha pubblicato 4 dischi di musica alpina. 75 musica Sabato 21 aprile 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. E Alice L’armonia dei canti con Alice Alberto Tafuri «Musica e parole possono accompagnare la nostra vita, nelle sue varie fasi di asprezza o prati aperti, sempre alla ricerca dell'Armonia, anche attraverso l'armonia dei canti». Alice Dalla canzone leggera degli esordi all'imprevisto trionfo sanremese, dal sodalizio con Franco Battiato all’evoluzione internazionale che l'ha portata a collaborare con musicisti di rango mondiale: questa la parabola di Carla Bissi, alias Alice, cantautrice forbita e sfuggente, alla perenne ricerca della “realtà oltre l'apparenza”. Fragile ma caparbia, affascinante e sfuggente nel suo contrastato rapporto con il mondo della musica, Alice continua ad affrontare il suo “Paese voce, pianoforte, tastiere pianoforte, tastiere, chitarra acustica, programmazioni computer delle meraviglie” attraverso la scoperta dei suoni e delle parole. Poche altre cantautrici italiane possono vantare il suo palmares. E il suo canzoniere, a partire da quello degli anni 80, rimane una delle creazioni più originali e raffinate mai edite a queste latitudini. Il nuovo programma di Alice contiene canzoni del suo percorso musicale, in cui tocca alcuni temi o aspetti esistenziali come l'amore, la poesia, la guerra che occupa uno spazio sempre più grande nel mondo e anche dentro di noi, il desiderio di pace, la ricerca della verità e del sacro. Un tempo condiviso dove il passato non è mai passato e il futuro è qui, ora. Quella di Alice è una voce che incanta interpretando un repertorio che tocca la sensibilità del pubblico. http://aliceedintorni.blogspot.com Alice inizia la carriera giovanissima, la sua musica tratta temi quali l’amore, la poesia, la ricerca di se stessi, la fede. Nel 1981 vince il Festival di Sanremo con “Per Elisa”. Fondamentali le collaborazioni con Battiato, Pio e Camisasca. Si può dire che Alice abbia venduto più dischi in Germania che in Italia. 77 musica Sabato 5 maggio 2012, ore 20.45 Prezzi: cat. F Sandro Schneebeli’s scala nobile feat. Bruno Amstad con Scala nobile ospiti speciali Sandro Schneebeli Antonello Messina Eduardo “Dudu” Penz Stephan Rigert Samuel Baur Bruno Amstad Max Pizio Da diversi anni la formazione “Scala nobile” del chitarrista ticinese Sandro Schneebeli è considerata tra le migliori della scena World Music Jazz. Con i due CD “Uomo bianco” (2003) e “scala nobile” (2009) ha riscosso un notevole successo di critica e tra il pubblico. Il CD “scala nobile” ha raggiunto la prima posizione nella classifica dei cinque migliori nuovi lavori su www.musikwyler.ch. In occasione delle diverse tournée, delle apparizioni nei più prestigiosi club e in festival di richiamo internazionale come l’Estival Jazz di Lugano, il festival “Nei suoni dei luoghi” (Aviano 2011) o ai Giochi Olimpici di Atene, il gruppo ha dimostrato di saper entusiasmare il pubblico in ogni situazione. Tutti i componenti di “Scala nobile” possono vantare notevoli curricula personali. Ora, con le loro solide personalità e le loro ricche esperienze di chitarre acustiche fisarmonica basso percussioni batteria voce ed effetti sonori sassofono strumentisti, mettono in comune il loro estro e la loro abilità formando un gruppo dalle musicalità rotonde e dall’amalgama perfetta, i cui membri sanno sempre trovare l’equilibrio ideale tra le loro eccezionali e ardite intuizioni musicali e un amalgama melodico apprezzabile. L’ensemble “Scala nobile” è una delle rare formazioni delle quali si può dire che rendono famigliari le nuove sonorità e che rendono nuove le sonorità famigliari. Questo il giudizio del Corriere del Ticino in occasione dell’esibizione a Estival 2011: «La nuova versione di “scala nobile” ha lasciato il segno per qualità e intensità. Grandi gli innesti del vocalist Bruno Amstad. Cha-peau all’abilità di Schneebeli di essere leader pur rimanendo sempre defilato. Uno show di valore internazionale. Voto: 6/6». www.sandroschneebeli.ch Cresciuto in Ticino, Sandro Schneebeli nel 1994 si trasferisce a Berna dove frequenta la Scuola Svizzera di Jazz e comincia l’attività di chitarrista freelance, compositore e produttore. Collabora con progetti internazionali negli USA, in Madagascar, India, Egitto, Grecia, Italia, Spagna, Sudamerica e Giappone. 79 off limits Sabato 24 settembre 2011, ore 10.00 Ingresso libero (in caso di cattivo tempo: sabato 1° ottobre 2011, ore 11.00) Rapsodia per giganti teatro-danza in spazi aperti, senza parole di e con Ilija Luginbühl e Cristina Galbiati (Tricksterp) Produzione: Tricksterp, 2004 Regia Costumi Cristina Galbiati Maurizio Cristina Lo spettacolo ha luogo in Piazza Governo, davanti all’entrata principale del Teatro Sociale, solo in caso di bel tempo. Spettacolo inserito nel programma tematico “Favole per oggi” (pag. 86) Rossella Viti “Rapsodia per giganti” è un duetto per trampolieri in spazi aperti che affonda le sue radici nel vasto territorio di suggestioni sottese fra mito e fiaba. Lo spettacolo, fra acrobazie mozzafiato e teneri duetti, vuole indagare le possibilità di un teatro che utilizzi la scenografia naturale preesistente, sia essa urbana o extraurbana, per lo sviluppo dell’azione scenica, in una sorta di rivalutazione dell’evento teatrale riportato in luoghi inconsueti per il teatro. Due enormi personaggi d’altri tempi appaiono accompagnati dal rullo dei tamburi… Si aprono le danze e come in un antico mazzo di carte le storie si intersecano e si confondono, si dipanano per mescolarsi nuovamente in bilico sulla sottile linea dell’eterno connubio fra amore e morte. Ciò che conduce lo spettatore attra- verso lo spettacolo non sono tanto i singoli episodi, con i loro inizi e le loro fini, ma l’atmosfera generale: quell’aura di possenza e ineffabilità che pervade tutto il mondo fra mito e fiaba, di fronte alla quale tutto ciò che è umano sembra irrimediabilmente caduco, effimero e di una pochezza disarmante. Così, in questo girotondo di ruoli, i personaggi perdono la loro umanità per trasformarsi in caratteri nei quali convivono gli opposti e le loro negazioni: la struttura narrativa è abbandonata a favore di un intreccio che si snoda secondo la logica delle associazioni d’immagini. Tricksterp è presente nella stagione 2011-2012 del Teatro Sociale Bellinzona anche con la nuova produzione “B” (pag. 34). www.trickster-p.ch Sabato 24 settembre 2011 porte aperte al Teatro Sociale Bellinzona. Dalle 9 alle 10 e dalle 11 alle 13 si può visitare la sala e il dietro le quinte del teatro, compreso il palco e la parte tecnica. Si possono inoltre ottenere tutte le informazioni sulla nuova stagione. In caso di cattivo tempo rinvio a sabato 1° ottobre. 81 off limits Da mercoledì 5 ottobre 2011 a venerdì 16 dicembre 2011 Vernice: mercoledì 5 ottobre 2011, ore 20.00 Nel Foyer al 1° piano del Teatro. La mostra è aperta in occasione di spettacoli in teatro Viaggio fotografico nelle Officine Mostra fotografica di Francesco Girardi La sera della vernice, mercoledì 5 ottobre alle 20.45: concerto “Sorriso amaro” con Dodo Hug & Efisio Contini (pag. 62). Mostra inserita nel programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87) Francesco Girardi, fotografo professionista e operaio presso le Officine ferroviarie di Bellinzona, ha ritratto gli stabilimenti FFS cogliendo il valore estetico del luogo dove lavora e della materia sulla quale quotidianamente interviene, il ferro dei vagoni merci. Il suo sguardo abbraccia il contesto delle Officine dapprima da lontano, fissando scorci suggestivi di architetture e figure dai contorni in parte evanescenti, per poi puntare dritto al cuore con una visione ravvicinata dei vagoni che permette a chi guarda di viaggiare in un singolare mondo vicino all'arte informale materica. In biancoenero e a colori, l'universo macro e micro delle Officine è ripreso con grande sensibiltà artistica e attenzione per il dettaglio. L'autore istaura un fruttuoso dialogo con gli oggetti fotografati, che gli riservano un doppio effetto a sorpresa: da una parte le immagini dei vagoni, la cui superficie rugginosa e segnata è indagata dall'obbiettivo come 82 fosse un'epidermide, rivelano a livello cellulare risultati quasi da pittura informale, dall'altra quelle relative al paesaggio industriale, sottoposte in fase di sviluppo ad un particolare processo di elaborazione, rispondono con risultati inaspettati. Attraverso atmosfere e visioni inedite, le fotografie di Girardi offrono all'osservatore un imperdibile viaggio negli spazi delle Officine. Franceso Girardi, nato nel 1974, è fotografo dal 1992. off limits Da venerdì 13 gennaio 2012 a giovedì 5 aprile 2012 Vernice: venerdì 13 gennaio 2012, ore 20.00 Nel Foyer al 1° piano del Teatro. La mostra è aperta in occasione di spettacoli in teatro Il teatro della fotografia Mostra fotografica di Roberto Donetta a cura di Antonio Mariotti Stampe su carta baritata realizzate da Alberto Flammer per conto della Fondazione Archivio Roberto Donetta di Corzoneso. La sera della vernice, venerdì 13 gennaio 2012 alle 20.45: concerto “Vox Blenii canta Roberto Donetta” (pag. 68). Per tutta la durata della mostra le pubblicazioni su Roberto Donetta sono in vendita alla cassa del Teatro Sociale. Mostra inserita nel programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Le testimonianze delle persone che ricordano di essere state fotografate da Roberto Donetta (1865-1932) concordano su un punto: il fotografo non esitava a dare indicazioni perentorie, spesso in tono burbero, sulla posizione da tenere all’interno dell’inquadratura, che osservava da sotto il panno nero che copriva il suo voluminoso apparecchio di legno fissato su un cavalletto. Un atteggiamento che spesso impauriva i bambini e li spingeva al pianto dirotto, ciò che rendeva Donetta ancora più nervoso. Senza voler drammatizzare un quadro i cui tratti sono probabilmente deformati dallo scorrere dei decenni, questi ricordi ci confermano che il fotografo bleniese metteva in scena con estrema cura ogni suo scatto che comprendeva una presenza umana. Un’attitudine registica che lo conduceva a dar vita a composizioni mai del tutto casuali, anche in situazioni che un altro fotografo avrebbe risolto in maniera più semplice e, quindi, più superficiale. Questa piccola mostra intende evidenziare gli aspetti più teatrali del modo di fotografare di Donetta: dalle vere e proprie “scenette” che orchestrava con la complicità dei familiari, dei compaesani o degli avventori di qualche osteria, alla cura maniacale che metteva nella disposizione delle persone nei ritratti di gruppo o in quelli singoli. La porzione di spazio che riusciva ad immortalare era per lui molto simile a un palcoscenico. Il teatro della fotografia, appunto. www.archiviodonetta.ch 83 off limits Il Sociale per le scuole Il Teatro Sociale Bellinzona dalla stagione 2011-2012 moltiplica l’offerta specifica per le scuole. Ecco gli spettacoli proposti in orario scolastico e a condizioni di favore alle classi delle scuole elementari, delle medie e delle medie superiori: 27 e 28 settembre L’oro della Commedia scuole medie superiori 29 e 30 settembre La vera storia di Pinocchio 2° ciclo elem., 1° ciclo medie pag. 46 16 dicembre 2011 Biografie: Ein Spiel scuole medie superiori pag. 40 19 dicembre 2011 Cenerentola 2° ciclo elem. e sc. medie pag. 50 6 febbraio 2012 Storia di una famiglia 2° ciclo elem. e sc. medie pag. 52 2 aprile 2012 Kei Aber! scuole medie superiori pag. 58 24 aprile 2012 Concerto dell’OSI scuole elementari Per informazioni e prenotazioni: [email protected] Per le classi che giungono a Bellinzona da lontano è anche possibile abbinare lo spettacolo teatrale ad una visita al Museo in Erba. Le classi che desiderano assistere ad uno spettacolo pubblico della stagione 20112012 del Teatro Sociale Bellinzona possono beneficiare di uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto. L’offerta è valida a partire da un mese prima dello spettacolo e per gruppi di almeno 10 studenti con almeno un docente (massimo due docenti ogni 10 studenti). La prenotazione può essere effettuata dal docente responsabile rivolgendosi a Bellinzona Turismo (tel. 091 825 48 18). Venerdì 11 maggio 2012, ore 19.00 Ballo di primavera Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A Organizzato dall’Associazione Amici del Teatro Sociale, il Ballo di primavera trasforma il teatro in una suggestiva sala da ballo: tolte le poltroncine dalla platea, c’è tutto il posto per eleganti volteggi e raffinati passi al ritmo di un’orchestra dal vivo, mentre ai bar ci si può dissetare e dai palchetti si osserva chi balla. Il Ballo di primavera si rivolge a tutti gli innamorati e a tutti coloro che sanno che ballando è più facile innamorarsi. I dettagli della serata saranno comunicati ulteriormente. 84 off limits I lunedì del Sociale Incontri, conferenze e dibattiti Da questa stagione il Teatro Sociale, in collaborazione con diversi partner attivi sul territorio, propone una nuova serie di incontri, conferenze e dibattiti. Essi saranno sempre programmati al lunedì: “I lunedì del Sociale”, appunto. Un’occasione per interrogarsi, conoscere e discutere dei temi più diversi, dal locale al globale, dalla letteratura alla scienza, dal passato al futuro, sempre facendo capo ad autorevoli personalità nelle rispettive discipline. Di seguito l’elenco delle serate già programmate al momento della stampa di questo opuscolo. Altre potranno aggiungersi nel corso della stagione, anche tenendo conto di quanto l’attualità imporrà alla nostra attenzione. 17 ottobre 2011 Come non perdere il treno. Reti di trasporto ferroviarie e prospettive socioeconomiche nel Ticino. Dibattito organizzato dall’Associazione “Giù le mani”. Evento del programma tematico “La fabbrica incerta” (pag. 87). 14 novembre 2011 Incontro con l’autore: Vincenzo Todisco a colloquio con Michele Fazioli. In occasione dell’uscita del romanzo “Rocco e Marittimo” (Edizioni Casagrande, Bellinzona, 2011). 21 novembre 2011 La Compagnia Finzi Pasca, una storia teatrale di successo. Incontro con Daniele Finzi Pasca, Maria Bonzanigo e altri membri del team creativo della Compagnia Finzi Pasca. In occasione del concerto di Maria Bonzanigo il 3 e 4 febbraio 2012 (pag. 70). 5 dicembre 2011 Pane, caffè e sigarette. Traffici leciti e illeciti attraverso la frontiera lombardo-ticinese fra Otto e Novecento. Incontro a cura della rivista “Archivio Storico Ticinese” in occasione della pubblicazione nei mesi di luglio e novembre 2011 delle ricerche di Martin Kuder, Orlando Nosetti e Fabrizio Mena. Evento inserito nel programma tematico “La montanara” (pag. 89). 5 marzo 2012 Malattia e cura, tra medicina, filosofia e letteratura. Le ragioni di una rivista per le Medical Humanities. Intervengono: Roberto Malacrida, Graziano Martignoni, Franco Zambelloni e Matteo Terzaghi. Tutti gli eventi iniziano alle 20.45 e sono ad ingresso libero. 85 programmi tematici Favole per oggi Le grandi fiabe nel teatro contemporaneo fra mito e attualità Questo è un programma tematico che in parte si è imposto quasi da solo alla nostra attenzione: riunendo gli spettacoli di questa stagione, a partire da quelli della rassegna "Primi applausi" ma non solo, ci siamo accorti che molti di loro facevano direttamente riferimento al mondo delle fiabe, a volte dolce e accogliente, altre volte aspro e crudo. Abbiamo così proseguito su questa via per proporvi un programma che chiarisce fino a qual punto le fiabe siano ancora uno strumento fondamentale per permetterci di capire (e a volte sopportare) la natura umana. 86 24 settembre 2011 Rapsodia per giganti di Tricksterp Spettacolo su trampoli sospeso fra mito e fiaba 1 ottobre 2011 La vera storia di Pinocchio di Flavio Albanese pag. 46 È Pinocchio che svela il teatro o è il teatro che svela Pinocchio? 28 ottobre 2011 Drames de princesses di Elfriede Jelinek pag. 38 La storia di Jackie Kennedy è l'antifiaba di un'antiprincipessa Dal 19 novembre Con Garbo nei Grigioni di H.P. Litscher pag. 28 L’incredibile favola di Chasper Caflisch e della scarpetta di Greta 4 dicembre 2011 Aspettando Biancaneve di Melano e Zinola pag. 48 Se Biancaneve arriva sui pattini a rotelle, la fiaba può essere realtà 18 dicembre 2011 Anastasia, Genoveffa e... di Emma Dante pag. 50 Una delle registe più innovative con una fiaba fra le più classiche 4 marzo 2012 Cappuccetto Rosso e... di Giorgio Boccassi pag. 54 La bambina si perde nel bosco e si ritrova in uno studio televisivo 22-25 marzo 2012 B di Tricksterp pag. 34 E qui tocca allo spettatore rimettersi sulle tracce di Biancaneve pag. 80 programmi tematici La fabbrica incerta Lotte operaie dagli anni ’70 ad oggi Era la primavera del 2008. La crisi dei mercati finanziari non era ancora esplosa quando lo sciopero alle Officine FFS di Bellinzona attirò su di sé l’attenzione di tutta la Svizzera. Improvvisamente si ritornò a parlare di fabbriche e di operai. A distanza di tre anni e mezzo, dopo una pesante crisi finanziaria e nel pieno di una crisi monetaria, è utile tornare ad interrogarsi sulla fabbrica e sulla condizione operaia in particolare. Tenendo ben presente il caso delle Officine FFS. Il programma tematico “La fabbrica incerta” è il frutto della collaborazione dell’Associazione “Giù le mani”, del Circolo del cinema di Bellinzona, della Fondazione Pellegrini-Canevascini e del Teatro Sociale Bellinzona. 4 ottobre 2011 1 due 100 Officine Cinema Forum, 20.30 Documentario di Danilo Catti, CH 2011 Dal 5 ottobre Viaggio fotografico nelle Officine Teatro Sociale pag. 82 Mostra di Francesco Girardi – Vernice il 5 ottobre alle 20.00 5 ottobre 2011 Sorriso amaro Teatro Sociale, 20.45 Concerto con Dodo Hug e Efisio Contini 8 ottobre 2011 Ressources humaines Film di Laurent Cantet, F 2000 pag. 62 Cinema Forum, 18.00 11 ottobre 2011 In fabbrica Cinema Forum, 20.30 Documentario di Francesca Comencini, I 2007 15 ottobre 2011 We Want Sex Film di Nigel Cole, GB 2010 Cinema Forum, 18.00 17 ottobre 2011 Come non perdere il treno Teatro Sociale, 20.45 Dibattito organizzato dall’Associazione “Giù le mani” pag. 85 18 ottobre 2011 Grissinopoli Cinema Forum, 20.30 Documentario di Dario Doria, Argentina 2004 21 ottobre 2011 Fabbrica Teatro Sociale, 20.45 Spettacolo teatrale di e con Ascanio Celestini pag. 20 25 ottobre 2011 Les Lip Cinema Forum, 20.30 Documentario di Christian Rouaud, F 2007 Sconto del 20% per tutti i film, per il concerto e per lo spettacolo teatrale del programma tematico “La fabbrica incerta” per i membri dell’Associazione Amici del Teatro Sociale, del Circolo del cinema di Bellinzona, dell’Associazione “Giù le mani” e per gli operai delle Officine FFS di Bellinzona. 87 programmi tematici Arrivederci attore ciao La scomparsa degli interpreti dalla scena teatrale contemporanea In questo primo scorcio di millennio il teatro sempre più spesso si accorge di poter fare a meno degli attori. Ridimensionato, almeno in parte, lo strapotere dei registi, si pensava che gli interpreti dovessero riprendere il dominio delle scene. Nulla di più sbagliato: oggi l’attore lo si toglie addirittura di scena, fisicamente. Il fenomeno assume gradazioni diverse, e i risultati sono spesso divertenti se non giocosi, comunque interessanti, come ben illustra il programma tematico “Arrivederci attore ciao”. In “Drames de princesses” il ruolo di un singolo personaggio è distribuito su più attrici, mandando in pensione il mattatore in senso classico. In “Savanna” gli attori in scena sono al servizio di ingegnosi e sorprendenti automi, i veri protagonisti dello spettacolo. Con “L'assente” il Teatro delle Ariette dimostra che proprio l’assenza fisica dell’attrice sa rendere al testo tutta la sua carica emotiva. Al centro di “B” sono invece gli spettatori, che percorrono uno spazio fisico da protagonisti in mancanza di attori. Infine “Con Garbo nei Grigioni” è un esempio di teatro documentario, una delle più interessanti forme espressive del teatro senza attori che in questi anni sta trasformando in profondità la scena contemporanea. Un genere, il teatro documentario, che proprio in Svizzera ha alcuni dei suoi esponenti più autorevoli, da Stefan Kägi dei Rimini Protokoll a Mats Staub e a Hans Peter Litscher. 88 25 ottobre 2011 Savanna Spettacolo con automi di Amit Drori pag. 26 28 ottobre 2011 Drames de princesses di Elfriede Jelinek pag. 38 Regia di Maya Bösch, segue incontro con la regista Dal 19 novembre Con Garbo nei Grigioni di H.P. Litscher Installazione – Apertura il 19 novembre dalle 9.00 pag. 28 22-25 marzo 2012 B di Tricksterp Installazione a stanze per tutti (dagli 11 anni) pag. 34 3 e 4 maggio 2012 L'assente da M. Duras pag. 36 Con il Teatro delle Ariette – In spazi esterni al Teatro Sociale programmi tematici La Montanara Arti e culture dell’arco alpino fra tradizione e modernità Il destino di Bellinzona è intimamente legato a quello della catena alpina in cui la città è inserita. L’appellativo di “chiave delle Alpi” si è giustificato nel corso dei secoli, dai castelli ad Alptransit. Ancor più alpine sono le valli che fanno da corona a Bellinzona. Una realtà importante anche per il Teatro Sociale, uno dei punti di riferimento in ambito artistico e culturale per la città e l’intera regione. Ecco perché da quest’anno nel nostro cartellone figura un programma tematico dedicato alle culture dell’arco alpino. Per cercare di capire chi siamo, da dove veniamo e verso dove vorremmo andare. E per confrontarci con chi vive una realtà simile alla nostra a pochi chilometri di distanza – forse soltanto una valle più in là – eppure ci appare così lontano. 5 dicembre 2011 Pane, caffè e sigarette pag. 85 Incontro a cura della rivista “Archivio Storico Ticinese” Dal 19 novembre 2011 Con Garbo nei Grigioni di H.P. Litscher Installazione – Apertura il 19 novembre dalle 9.00 pag. 28 Dal 13 gennaio 2011 Il teatro della fotografia Foto di R. Donetta pag. 83 Mostra a cura di A. Mariotti – Vernice il 13 gennaio alle 20.00 13 gennaio 2012 Vox Blenii canta Roberto Donetta pag. 68 Concerto di musica popolare con proiezione di fotografie 8 febbraio 2012 Sez Ner di Arno Camenisch pag. 42 Spettacolo di Gian Rupf, segue incontro con Arno Camenisch 16 marzo 2012 Max Lässer & das kleine Überlandorchester pag. 74 Concerto di musiche da ballo (e non solo) delle Alpi svizzere 19 e 20 aprile 2012 Pianoforte vendesi di Andrea Vitali pag. 24 Spettacolo di Antonio Ballerio, incontro con A. Vitali il 20 aprile Sconto del 10% all’acquisto simultaneo presso Bellinzona Turismo dei biglietti per i quattro eventi a pagamento del programma tematico “La Montanara” (concerti Vox Blenii e Max Lässer e spettacoli “Sez Ner” e “Pianoforte vendesi”). Sconto cumulabile con altri sconti (tranne sconto studenti 50%). 89 il nostro teatro Disposizione dei posti Primi posti Secondi posti Terzi posti Quarti posti PALCOSCENICO 1 3 5 7 1 2 2 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 13 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 14 13 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 14 13 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 14 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 11 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 12 9 7 5 3 1 2 4 6 8 10 7 5 3 1 N 2 4 6 8 3 1 O 2 4 1 2 4 1 2 3 1 2 3 4 9 1 4 1 2 3 1 2 3 11 4 1 4 5 13 2 3 1 4 15 2 3 5 3 2 5 1 4 16 Platea Primo ordine di palchi 90 3 2 4 1 2 1 2 3 1 2 3 1 2 3 4 3 4 1 4 5 14 6 8 4 1 2 2 4 12 10 il nostro teatro PALCOSCENICO 21 23 1 2 2 Secondo ordine di palchi 1 2 25 24 1 2 1 2 3 1 2 3 4 4 29 22 1 2 3 4 27 1 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 4 31 28 4 4 30 1 2 3 26 4 1 4 2 3 5 1 2 4 33 5 35 3 1 2 3 4 5 6 7 3 2 5 1 3 2 3 4 1 32 4 5 4 34 36 40 PALCOSCENICO T 1 2 3 4 5 7 9 T 6 T 8 10 T Loggione 11 13 15 12 14 16 18 20 17 19 21 22 23 25 27 24 26 28 29 31 33 S 30 32 34 T 1 3 R 5 7 9 11 S T 1 13 3 4 5 15 17 7 9 11 12 10 8 2 6 19 21 20 23 25 27 28 26 24 22 18 16 14 2 4 R 12 6 10 8 91 il nostro teatro Biglietti Categoria A primi posti: fr. 35.- secondi posti: fr. 30.- terzi posti: fr. 25.- quarti posti: fr. 20.- secondi posti: fr. 25.- terzi posti: fr. 20.- quarti posti: fr. 15.- Categoria B primi posti: fr. 30.- Categoria C primi e secondi posti: fr. 25.- terzi e quarti posti: fr. 15.- Categoria D adulti: primi e secondi posti: fr. 20.terzi e quarti posti: fr. 10.bambini accompagnati: primi e secondi posti: fr. 5.terzi e quarti posti: fr. 5.bambini non accompagnati: primi e secondi posti: fr. 10.terzi e quarti posti: fr. 10.Il secondo adulto di una famiglia paga fr. 10.- in ogni ordine di posti Categoria E primi e secondi posti: fr. 35.- terzi e quarti posti: fr. 25.- Categoria F primi e secondi posti: fr. 30.- terzi e quarti posti: fr. 20.- Riduzioni 10% di sconto per beneficiari Avs, studenti e apprendisti 20% di sconto per i membri dell’Associazione Amici del Teatro Sociale 50% di sconto per studenti e apprendisti con tessera Amici del Teatro Sociale Sconti riconosciuti solo su presentazione del relativo documento di legittimazione Abbonamenti Rassegna “Chi è di scena” (6 spettacoli, posto fisso) primi posti: fr. 189.- secondi posti: fr. 162.- terzi posti: fr. 135.Abbonamento “Chi è di scena” con tessera Amici del Teatro Sociale primi posti: fr. 168.- secondi posti: fr. 144.- terzi posti: fr. 120.Rassegne “Narrazioni” e “Swiss Made” Programma tematico “La Montanara” (pag. 89) Sconto del 10% all’acquisto simultaneo presso Bellinzona Turismo dei biglietti per i quattro eventi. Sconto cumulabile con altre riduzioni (tranne sconto studenti 50%). 92 il nostro teatro Informazioni, prenotazioni e vendita Bellinzona Turismo Palazzo Municipale 6500 Bellinzona tel: +41 (0)91 825 48 18 e-mail: [email protected] Sportello dal lunedì al venerdì sabato dalle 9 alle 12 e dalle 13.30 alle 18.30 dalle 9 alle 12 Telefono dal lunedì al venerdì sabato dalle 13.30 alle 18.30 dalle 10 alle 12 Su ogni biglietto prenotato presso Bellinzona Turismo è percepita una tassa di prenotazione di fr. 2.Per le prenotazioni effettuate più di 4 settimane prima dell’evento è richiesto il pagamento sul CCP entro 15 giorni previa fattura emessa da Bellinzona Turismo (tassa unica di elaborazione fr. 5.-) Nel caso di prenotazioni per più spettacoli, tutti i biglietti dovranno essere pagati e ritirati simultaneamente. Ticketcorner I biglietti per gli spettacoli del Teatro Sociale possono essere acquistati (con sovrattassa) anche presso tutti i punti vendita di Ticketcorner, online (www.ticketcorner.com) o telefonando dalle 08.00 alle 22.00 al callcenter (0900 800 800, tariffa fr. 1.19 al minuto). Cassa del Teatro tel: +41 (0)91 820 24 41 Apertura nei giorni di spettacolo (45 minuti prima degli spettacoli serali e 30 minuti prima delle rappresentazioni pomeridiane). Nessuna prenotazione alla cassa del teatro. L’abbonamento della rassegna “Chi è di scena” dà diritto ad assistere agli spettacoli nel posto e nella serata scelti ed è trasferibile. Cambiamenti di serata costano fr. 2.- se annunciati almeno 15 giorni prima dell’evento, dopo di che comportano un costo di fr. 10.- per ogni cambiamento. I biglietti acquistati non sono rimborsabili, a meno che lo spettacolo sia annullato. Se lo spettacolo dovesse essere interrotto dopo la metà della sua durata, il biglietto non sarà rimborsato. I biglietti riservati e non preventivamente ritirati saranno disponibili presso la cassa del teatro fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo, dopo di che saranno rimessi in vendita. Regolamento di sala • A spettacolo iniziato l’accesso alla sala sarà regolato dal personale responsabile e la disponibilità del posto scelto non è più garantita. • È proibito fotografare, filmare o registrare gli spettacoli. • Si raccomanda di chiudere le porte dei palchi e di spegnere completamente i telefonini. Telefonini posti in standby interferiscono con le apparecchiature del teatro. • La direzione si riserva il diritto di modificare il programma per cause indipendenti dalla sua volontà. 93 il nostro teatro Eventi di altri organizzatori Durante la stagione il Teatro Sociale ospita anche eventi proposti da altri organizzatori. Essi non sono dunque sotto la responsabilità del Teatro Sociale Bellinzona. Di seguito gli eventi organizzati da terzi noti al momento della chiusura di questo programma. Per gli orari, le tariffe, la prevendita e ogni altra informazione si rimanda ai singoli organizzatori. 17 e 18 settembre 2011 Babel – Festival di letteratura e traduzione L’edizione 2011 ospita la Palestina. www.babelfestival.com 23 settembre 2011 Concerto di Iris Moné La cantautrice, interprete e polistrumentista ticinese Iris Moné presenta il nuovo CD “Rinasco”. www.myspace.com/irismone 22 ottobre 2011 Concerto in memoria di Marco Fratantonio Appuntamento annuale dell’Associazione culturale Origini con grandi nomi del mondo della musica che hanno conosciuto e hanno collaborato con il compianto fisarmonicista bellinzonese Marco Fratantonio. www.origini.ch 27 novembre 2011 Concerto del 45° dell’Orchestra di Fisarmoniche Bellinzonesi Ospite la Fisorchestra Armonia di Treviso. www.orchestrafisarmonichebellinzonesi.com 18 e 19 marzo 2012 Adess basta, chisci sa cambia, a vedrì chi che comanda! Duplice appuntamento con il cabaret dei Fughezzee. www.fughezzee.ch Teatro Sociale Bellinzona Piazza Governo 11 casella postale 2706 6501 Bellinzona [email protected] www.teatrosociale.ch 94 Stagione 2011-2012 Programma generale ’11-’12 Direzione: Gianfranco Helbling, direttore Paolo Zanchin, delegato alla programmazione Cristina Martini, assistente di direzione Testi a cura della direzione del teatro Eccezioni: Francesca Cecini-Strozzi (mostra Girardi) e Antonio Mariotti (mostra Donetta) Direttore tecnico: Virgilio Kohler Concetto grafico di base: Carlo Berta Accoglienza pubblico, cassa serale e guardaroba: volontari dell’Associazione Amici del Teatro Sociale di Bellinzona Copertina: Thomas Capponi studio grafico G&S Bellinzona Prevendita: Bellinzona Turismo Stampa: Tipografia Torriani SA Bellinzona Foto del Teatro Sociale: Nicola Demaldi Amici del T EATRO S OCIALE B E L L I N Z O N A www.teatrosociale.ch – [email protected] NOVITÀ: SCONTO 50% SUI BIGLIETTI DEL TEATRO per studenti e apprendisti con tessera Amici Con l’adesione all’Associazione Amici del Teatro Sociale di Bellinzona sostenete concretamente l’attività del Teatro e beneficiate di numerosi vantaggi! Versando la tassa sociale di Fr. 60.– (studenti Fr. 30.–, famiglie Fr. 50.– per membro) vi garantite per l’intera stagione: • informazioni complete e tempestive con priorità di prevendita • offerte speciali last minute, biglietti omaggio e sconti esclusivi • sconto del 20% sull’abbonamento e sui biglietti per gli spettacoli del cartellone del Teatro Sociale (studenti e apprendisti: sconto 50%) • iniziative speciali riservate • tutti i numeri del foglio d’informazione e curiosità “Retroscena” spediti comodamente a casa