quotidiano a distribuzione gratuita dell’AFF Un progetto di Sabato 18 Agosto 2012 Secondo appuntamento al Cinezone Magnifico è magnifico e i Poor Man non sono poveri uomini NICOLA DEL MEDICO Abbiamo intervistato il regista del documentario Città Slow che la Cinezone proietterà oggi, alle 17.00, presso l’Auditorium comunale. Il movimento “Città Slow” è nato nel 1999 con l’intento di applicare i principi dell’associazione “Slow Food” al governo delle città. Come e perché nasce il docu-film “Città Slow”? «Nel mio lavoro mi sono sempre occupato di tematiche legate al “glocale”, nella musica, nel cibo e nelle tradizioni popolari. Lo testimoniano lavori come La notte della taranta e dintorni, Ritorno a Kurumuny, Il cibo dell’anima, Storie di canti, Tradinnovazione: una musica glocal. Quando giravo un documentario nel Cilento, grazie ad Angelo Vassallo (sindaco di Pollica, ucciso nel 2010, ndr) sono venuto a conoscenza delle Città Slow; ho visto che la filosofia del movimento era quella che in qualche modo ispirava il mio lavoro. I temi sono quelli del buon vivere, della bellezza, dell’ambiente, della consapevolezza del buon cibo e del rispetto della propria storia e della propria cultura». segue a pag 2 > MARIA CARO “Iea, ui ar goin to dens!” risuona in occasione della quarta serata dell’Aff. In effetti, è molto più spassoso scrivere le lingue così come suonano e non come la sacra grammatica vorrebbe. In Slovenia, paese di origine di Robert Pešut in arte Magnifico, l’inglese e le altre velleità linguistiche straniere vengono trascritte così come pronunciate e lui, gioca proprio su una commistione di origini ex Jugoslave e contaminazioni internazionali. Questo bell’imbusto dalle camicie rosee e dal mood pseudo sensuale ci farà ballare sotto il palco perché a quanto pare, e a detta di chi lo ha già visto, “sul palco spacca”. E ci credo, perché il suo ritmo è davvero contagioso e poi è uno che ha avuto un importante ruolo perché grazie a hit come Magnifico Je Peder (ovvero Magnifico è un finocchio) ha cercato di combattere il sessismo e l’omofobia. Insomma, Magnifico è magnifico. E i Poor Man non sono poveri uomini. I ragazzoni torinesi, che hanno girato l’Europa spopolando al Rototom, portano sul Folkstage reggae, dub e l’esperienza di Africa Unite. E non dimentichiamo che questa sera sul palco salirà anche Mr. T-Bone, fondatore della Jamaican Liberation Orchestra, membro degli Africa Unite ed ex membro dei Giuliano Palma & the Bluebeaters, che unisce il suo lucente trombone con lo ska. CARO AFF TI SCRIVO... Dì la tua sull’Ariano Folkfestival, inviaci la tua lettera a: [email protected] Overbooking annunciato alla Corazone MARIA CARO Sveglia presto perché nonostante la serata di bisboccia non manca la voglia di viversi il festival. Colazione al Volkscamp, partenza per il Folkintuor e poi? Di dormire non ho voglia e neanche di vagare, che faccio? Ah giusto, un aperitivo alla Corazone, il riparo per i viandanti. La Corazone è quel posto dove si concentra il buon umore e il relax dopo una giornata di attività e iniziative molto, molto ma molto interessanti (sì, perché qui all’Ariano Folkfestival vi trattiamo davvero bene e non avrete un minuto libero durante la giornata, ma sarete costretti a ore e ore di musica, arte, ecc). Segue a pag 2 > Breaking news dall’Aff VALENTINA ALTERIO Arrivati al giro di boa della nostra bellissima diciassettesima edizione dell’Aff, non resta che segnalarvi alcuni appuntamenti, in primis l’AFF Talk che si terrà alle ore 19.00 presso la Libreria Guida, a corso Europa con l’incontro La musica…che avvicina Un dibattito aperto sul progressivo abbandono da parte delle nuove generazioni del territorio irpino, che trovano nell’Ariano Folkfestival l’unica occasione per tornare nel loro territorio di origine. Una’occasione di discussione e confronto per indagare sul progressivo impoverimento del tessuto sociale e per immaginare nuove possibili soluzioni. Interverrano Francesco Fodarella, Pasquale Giardino e Cesare De Padua dell’Associazione Arnanah, Antonio D’Antuono, scrittore. Non dimenticate che intanto il folkart sta procedendo come previsto. Il nostro ospite, Francesco Millo Giorgino, l’artista in bianco e nero, vi aspetta alla sua postazione nei pressi del Volkscamp. Le forze e le idee non si fermano mai nei giorni del festival!. // Concerto esclusivo degli Overbooking Orchestra dalla prima > Dopo il concerto dei Palkoscenico, la musica dei Makardìa e l’esotica capoeira dei Vulcäo arriva un po’ di musica nostrana, che fa sempre bene. Oggi al Sanacore si esibiranno gli Overbooking Orchestra, una fenice nata dalle ceneri dei Ratafiamm storico duo, foggiano di nascita e milanese di adozione, che ha incantato l’Italia con il loro garage folk. L’ex frontman dei Ratafiamm, Enrico Cibelli, ha sposato le nuove tendenze elettroniche grazie all’incontro con Marco Ferullo e da questo sodalizio è nato Overbooking Orchestra un progetto di cantautorato moderno che mescola i più tradizionali suoni italiani con campionamenti synth, il tutto esclusivamente dal vivo. Non troverete molto su Google e neanche sui vari social network musicali a cui vi affidate ciecamente, al Sanacore aka Corazone, potrete assistere alla presentazione esclusiva di questo nuovo progetto musicale che più che un concerto è “una suonata tra amici”, nel senso più naïf del termine possibile. // Alla scoperta dell’Alta Irpinia: il folkintour a Bisaccia e Aquilonia MARIO GRASSO Appuntamento in piazza alle 8,30, quando il popolo festivaliero ancora dorme o, se è sveglio, non ha grande voglia di parlare. Dopo l’immancabile caffè mattutino, si parte alla volta di Bisaccia. Qui ad accoglierci c’è il paesologo Franco Arminio che ci guida attraverso il paese vecchio, quasi completamente disabitato dopo il terremoto del 1980 e la successiva costruzione di Bisaccia nuova. Discutendo amabilmente sugli sviluppi che il nostro territorio ha avuto nel corso degli anni, Arminio ci mostra la Cattedrale con il suo pregevole coro ligneo, il palazzo ducale, ristrutturato di recente dal comune e la chiesa dedicata a S. Antonio di Padova, santo protettore del paese. Salutato il nostro Cicerone, proseguiamo in direzione Aquilonia. Qui veniamo accolti da alcuni volontari che ci mostrano la incredibile raccolta del Museo etnografico. Il museo, ideato e fondato dal prof. Beniamino Tartaglia, raccoglie testimonianze della scomparsa civiltà contadina, e consente un tuffo nel passato attraverso ricostruzioni di ambienti abitativi e lavorativi, ricostruzioni fotografiche e la raccolta di oggetti di uso comune di epoche diverse. Terminata la visita, ci rinfranchiamo grazie ad un piatto di cicatielli preparato dallo chef del ristorante Il Pescacciatore e ripartiamo subito dopo per visitare le rovine della vecchia Carbonara (vecchio nome di Aquilonia), abbandonata dopo il terremoto del 1930. Dopo una improvvisata discesa verso la diga sull’Osento, ai piedi di Monteverde, si riparte alla volta di Ariano, non prima di aver salutato i nostri accompagnatori davanti ad un caffè. Durante il viaggio di ritorno sull’autobus si sonnecchia. Arriviamo ad Ariano alle 17 circa, giusto in tempo per godersi un’altra grande giornata di Aff!!.// Le città slow di Piero Cannizzaro dalla prima > La filosofia e il movimento “Città Slow” sono stati intaccati dall’omicidio di Angelo Vassallo? «Ovviamente l’omicidio di Angelo Vassallo ha sconvolto sia le persone che lo conoscevano sia gli aderenti al movimento delle Città Slow. Ma dopo un primo momento di disperazione ci si è resi conto che la figura di Angelo Vassallo ha creato coesione intorno agli ideali di giustizia e buon governo delle città. La morte di Angelo non è avvenuta invano e ha persino amplificato i sentimenti a cui si ispirava. Molte città hanno dedicato vie, piazze e altro al suo nome. Spesso sono invitato a presentare il mio documentario Città Slow in occasione di tali eventi». Negli anni della crisi, si parla di decrescita come via d’uscita da una visione della politica, della società e dell’economia che è ormai asservita alla crescita del Pil, senza che ci si chieda più cui prodest. Crede che le Città Slow possano fornire un nuovo modello di vita collettiva? «Sì, le Città Slow possono rappresentare un modello per uno sviluppo sostenibile. Ovviamente ogni città ha delle peculiarità e ognuna applica in modo diverso la filosofia slow. Dico sempre che non esiste la città perfetta ma è importante che, pur entro certi limiti, ci si ricordi che esistono dei valori che non sono solamente quelli del profitto, ma anche quelli della cultura, della felicità, del benessere interiore, della bellezza, del buon vivere».// Wikifolk: l’enciclopedia non autorizzata dell’Aff FEDERICA PIETROLÀ Cari lettori oggi voglio narrarvi la biografia di un personaggio atipico e curioso. Vi è mai capitato di aprire il vostro profilo Facebook e andare a guardare la vostra pagina, così, per vedere l’effetto che fa? Ebbene sono andata alla ricerca di informazioni sull’AFF, raccogliendo un materiale interessantissimo, concentrato, solo per voi, nelle righe di wikifolk!! Arianofolkfestival (muraglioni delle Ruagnare, Tranesi, 17 anni fa) è un festival musicale italiano. Il bello e sbarbato AFF, nacque la bellezza di diciassette anni fa, in una cantina buia e polverosa, illuminata da fioche candele e sigarette fumanti, in cui degli uomini ammassati come sardine discutevano «riguardo i problemi dello stato e dell’hashish legalizzato», ma il più ribelle ad un tratto polemizzò dicendo: «che bello, due amici una chitarra e uno spinello e la festa giusta che ci sta e tutto il resto dite che importanza ha». Su due piedi nacque la festa della birra ad Ariano, un paese puritano e bigotto in cui la moda imponeva e impone tuttora solo il Cosmopolitan. Dapprima vi era la Quadrifoglio’s band, le noccioline, i panini con la salsiccia e una birretta, così... per digerire; era impossibile distinguerlo da una sagra o da una lunga MACELLERIA di Tony di Flumeri Via Cardito - Ariano Irpino (AV) cell. 3397448367 tavolata di parenti riuniti per festeggiare il maiale ucciso, mah! Passarono gli anni e AFF crebbe, divenne un bimbo perbene, educato e studioso; si arricchì di visitatori, spillatori, scenografie, un campeggio, le sonazone, arrivarono anche i rilassanti pomeriggi al boschetto: oh beata infanzia! Poi verso gli undici anni stravolto dalla comparsa dei primi peli pubici, nell’età in cui non si è nè bambini, nè teen, AFF subì la trasformazione: divenne Folkfestival. Allora non si capì più niente, una bomba atomica venne gettata sul tricolle, presero vita attività le collaterali, incontrollabili e inossidabili, notti senza fine e vortici di passioni. Musiche da tutto il mondo, artisti di prima fama si catapultarono ad Ariano, richiamati dalla fama del suo folkstage. Ora nella fase in cui le tempeste ormonali regolano la vita dei giovinetti, AFF è il fiore all’occhiello dei sui genitori, torna a casa alle prime e seconde luci dell’alba, va a caccia di fanciulle scalmanate e scalze, beve e fuma, è uno sfacciato, un estroverso, un chiacchierone, fa divertire la gente, sorridere gli anziani e ogni anno chiama a se nuove leve. Chissà cosa combinerà all’università o l’anno prossimo per la maturità! Bhò chi verrà vedrà..// Energia, festa e lingua russa MARIANO ALTERIO I componenti della energica band svizzera Palko Muski, dopo il sound check, hanno risposto alle nostre domande. Quali sono le vostre radici musicali? «Ce ne sono tante. Jimi Hendrix, The Doors, The Beatles, Elvis e la musica russa». Conoscevate l’AFF prima di venire qui a suonare? «No, però abbiamo cercato notizie su internet ed abbiamo scoperto che è un festival molto famoso. Siamo molto onorati di suonare qui su questo palco». Conoscete gli artisti che hanno suonato all’AFF nelle precedenti edizioni? «Conosciamo i Chinese Man, i Balkan Beat Box, i Rotfront, berlinesi, nostri buoni amici, i Los de Abajos, Che Sudaka». Cosa pensate e perché suonate questo mix di musica rock e di sonorità tipiche dell’Europa dell’Est? «Solo perché è accaduto, non so spiegarti il motivo, perché la nostra musica è come una fusione, un modo eclettico di fare musica con i miei fratelli russi, francesi. Noi suoniamo sempre con il cuore». Voi siete particolarmente famosi per i vostri live. C’è un’energia speciale durante i vostri concerti? «Noi saliamo sul palco e sentiamo l’elettricità che viene dal pubblico. Ed è il pubblico che dà energia a questa piccola, sporca famiglia. Sono sicuro che il palco dell’AFF sia perfetto per restituirci questa Folkbullettino 2012 energia». Cosa vi aspettate per lo show di questa sera? «Ballare, festa, forse una birra, forse due (in italiano). Poi vedremo In redazione quella che notte porterà. Noi siamo aperti M. Alterio e felici di essere qui, perché il cibo e le V. Alterio persone sono fantastici. Siamo certi che S. Annese M. Caro stanotte ci sarà un gran concerto ed una N. Del Medico grande atmosfera». E infatti, il popolo L. Di Paola dell’AFF ha restituito ai Palko Muski tutta M. Grasso l’energia che gli svizzeri si aspettavano ed R. Iannarone anche qualcosa in più. P.s. si segnalano gli L. La Porta interventi del fisarmonicista russo, che si F. Pietrolà esprimeva esclusivamente nella sua lingua A. Santosuosso madre, sicuro di essere compreso da tutti. Data la sua stazza, non ce la siamo sentita di farli notare che non parliamo la sua Progetto Grafico iknstudio lingua..// Singolarità, una storia a puntate #3 LORENZO DI PAOLA Venne spedita così una delegazione composta dalle più grandi menti della razza umana, per provare a far luce su questo intrigante e complesso problema. In quei giorni si svolgeva ad Ariano un festival chiamato da tutti Ariano Folk Festival. Il paese era sconvolto da una serie di misteriosi eventi. Nelle strade le persone incredule assistevano ad un’inspiegabile moltiplicazione delle genti, delle birre, delle musiche e dei sorrisi. Il polmone verde del paese chiamato boschetto ed usato a guisa di discarica si ritrovò magicamente libero da ogni scarto e monnezza. Al posto dei rifiuti comparvero dal nulla ragazzi da ogni dove: tende, musiche, morra, amore, piante di peperoncino, Sergio o’ sballo, amache e zumpappà! Venerabili santoni attiravano le folle di devoti, in particolare un uomo chiamato da tutti San Francesco compiva lo strabiliante miracolo di parlare ai politici, pratica più ardua e ingrata di quella del santo omonimo che si limitava a parlare con gli uccellini (sappiamo che i politici sono sordi di nascita e anche ciechi, quindi mai miracolo fu più inutile.) La delegazione di scienziati faceva fatica a credere ai propri occhi: “come è possibile che in un paese morto e sepolto possano nascere così dal nulla concerti a dir poco super, manifestazioni cinematografiche, campeggi, spazi teatrali, artistici, poetici e musicali (di ogni genere e dimensione)? Come è possibile? Ve lo siete chiesto? Nooo? Allora chiedetevelo! // I biglietti per gli spettacoli del folkstage costano: 18 agosto - 5 euro 19 agosto - 15 euro I biglietti acquistati alla biglietteria danno diritto esclusivamente all’accesso all’evento per una persona (non sono incluse bibite omaggio e maglietta). Inoltre non sono inclusi: il costo del campeggio e degli eventuali biglietti di ingresso per gli eventi delle aree collaterali. All’interno delle aree del Festival è vietato introdurre oggetti contundenti quali stoviglie, fuochi d’artificio, armi, vetro, lattine, bottiglie, alcolici ed ogni altro oggetto pericoloso per la salute e l’incolumità propria o di terzi. 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