Marzo 2016 Edizione n. 2 Notizie dal Vittorio La Giornata della Memoria In evidenza • Il 27 Gennaio scorso le attività didattiche hanno visto lo svolgimento di una lezione comune durata oltre 3 ore in cui alunni e docenti hanno ricordato con commenti, video, documenti e film la Shoah. Con il termine Olocausto (con l'adozione della maiuscola), a partire dalla seconda meta del XX secolo, si indica il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e, per estensione, lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute "indesiderabili", che causo circa 15 milioni di morti in pochi anni, tra cui 5-6 milioni di ebrei, di ogni sesso ed eta. La parola "Olocausto" deriva dal greco ὁλόκαυστος (olokaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da ὅλος (olos, "tutto intero") e καίω (kaio, "brucio") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la piu retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L’Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, e identificato piu correttamente con il termine Shoah (in lingua ebraica: ,השואה HaShoah, "catastrofe", "distruzione"). L'uso del termine Olocausto viene anche esteso a tutte le persone, gruppi etnici e religiosi ritenuti "indesiderabili" dalla dottrina nazista, e di cui il Terzo Reich aveva previsto e perseguito il totale annientamento, poiche avvenuto nel medesimo evento storico: essi potevano comprendere, secondo i progetti del Generalplan Ost, popolazioni delle regioni orientali europee occupate, ritenute "inferiori", e includere quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali, malati di mente e portatori di handicap. L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa, venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933 con la segregazione degli ebrei tedeschi, prosegui, estendendosi a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culmino dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali, esoprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono soluzione finale della questione ebraica. L'annientamento degli ebrei nei centri di sterminio non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato, per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dallamacchina di distruzione nazista. Tuttavia, l'idea della"unicità della Shoah" in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni altro evento e assai discussa tra gli storici. Giuseppe Ossino Danny Borrata (III B) Notizie dal Vittorio I giovani ricordano l’olocausto "Considerate se questo è un uomo Dal 27 Gennaio 2005 viene celebrata la giornata della memoria, istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite per ricordare tutte le vittime dell’olocausto. Venne scelta questa giornata perché il 27 Gennaio del 1945 le truppe dell’armata rossa liberarono il campo di concentramento di Aushwitz. In questo giorno gli alunni delle classi del corso A, prime, seconde e terze, della scuola secondaria di primo grado Vittorio Veneto di Lentini, con l’aiuto dei docenti di lettere, hanno ricordato quello che accadde nel periodo della seconda Pagina 2 di 19 guerra mondiale. Durante le ore interscolastiche sia i ragazzi che i professori si sono riuniti in sala docenti dove hanno spiegato il significato di “Olocausto” e “Shoah”. Successivamente un altro gruppo di ragazzi ha proiettato nella L.I.M. un video da loro realizzato con immagini e musiche per commemorare questa giornata. Dopo aver visto le crudeli immagini che riprendevano le atrocità compiute nei campi di concentramento, i professori con gli alunni hanno visto un film intitolato: “il tren de la vie” dal francese il treno della vita. Al termine del film i ragazzi sono ritornati nelle rispettive classi consapevoli dell’orrore vissuto in quegli anni. successivamente trasferito al campo di raccolta di Fossoli,dove comincia la sua Odissea. Nel giro di poco tempo,infatti,il campo viene preso in gestione dai tedeschi, che portano tutti prigionieri ad Auschwitz. vennero portati a Monowitz,vicino Auschwitz, in un campo di lavoro. Primo LEVI è tra i pochissimi a far ritorno dai campi di concentramento. Incomincia a scrivere poesie che parlano di tutte le crudeltà che vide. L’11 aprile del 1987 Primo Levi muore. Fabiana Ciciulla (III A) che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no" Primo Levi Nato il 31 luglio del 1919 a Torino,da genitori di religione ebraica. Primo Levi si diploma nel 1937 al liceo classico Massimo D’Azeglio e si iscrive al corso di laurea in chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel 1938,con le leggi razziali,si istituzionalizza la discriminazione contro gli ebrei,cui è vietato l’accesso alla scuola pubblica. Levi,in regola con gli esami,ha notevoli difficoltà nella ricerca di un relatore per la sua tesi:si laurea nel 1941,a pieni voti e con lode,ma con una tesi in Fisica. Sul diploma di laurea figura la precisazione <<di razza ebraica >>. Comincia così la sua carriera da chimico, che o porta a vivere a Milano,fino all’occupazione tedesca:il 13 dicembre del 1943 viene catturato a Brusson e È il 22 febbraio del 1944:data che nella vita di Levi segna il confine tra un “prima” e un “dopo”. <<Avevamo appreso con sollievo la nostra destinazione. Auschwitz:u nome privo di significato.>> Venne effettuata una vera e propria selezione;<<In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi fummo radunati in un gruppo. Quello che accade degli altri,delle donne e dei bambini,dei vecchi,noi non potemmo stabilire allora né dopo: la notte li inghiottì,puramente e semplicemente.>> I prescelti Debora Manganaro (II A) Pagina 3 di 19 Notizie dal Vittorio Se questo è un uomo Titolo brano interno Il superuomo Il termine superuomo è stato introdotto dal filosofo Friedich Nietzsche per intendere il nichilismo attivo. Nietzsche è stato un poeta, compositore e filologo tedesco. Scrisse vari saggi sulla morale, la religione, la scien Inventa il termine superuomo, conosciuto maggiormente come oltreuomo. Questa parola indica un uomo in grado di sopportare l’idea secondo cui l’Universo non ha un senso, l’umanità continuerà a cercare dei valori assoluti che possano rimpiazzare il vecchio dio; dei sostituti idolatrici come il denaro, la scienza e lo Stato. La mancanza, però, di un senso della vita e dell’Universo fa rimanere l’uomo nel Nichilismo passivo o disperazione nichilista. Simona Narzisi (II B) Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Primo Levi Notizie dal Vittorio Pagina 4 di 19 Il Piccolo principe Giorno 3 Febbraio, grazie a un’iniziativa proposta dalla prof.ssa Elisa Vecchio, siamo andati al cinema durante le ore scolastiche a vedere il film “Il Piccolo principe”, tratto dall’omonimo e celebre racconto di Antoine de SaintExupéry, testo che ha forgiato la fantasia e forse la malinconia di tante generazioni. Racconta di un aviatore in panne col suo aeroplano. In un deserto incontrerà un piccolo principe dai capelli “come il grano” che gli racconterà della sua avventura tra piccoli pianeti. La trama del film parte da una bambina alle prese con un colloquio per accedere ad una prestigiosa scuola. Sua madre le sta col fiato sul collo ed ha già pianificato gran parte della sua vita. Ora per ora. Nella sua nuova casa, la piccola diligente farà conoscenza del suo vicino: l'anziano e bizzarro aviatore. I personaggi che abbiamo visto del piccolo principe sono il serpente la rosa la Volpe, forse il più bello dei personaggi incontrati dal principe,ma lo stesso giorno la piccola ragazzina tornado a casa davanti alla casa dell’anziano vide i soccorsi, la ragazzina entrando nella sua cameretta scappò dalla finesta per cercare il piccolo principe. Infine la ragazzina trovò il piccolo principe e lo portò nel suo piccolo mondo. E’ stata una bella esperienza poiché il film ci ha fatto riflettere sulla vita in generale. I lavoretti degli alunni della prof.ssa Laura Odierna “Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!” Citazione dal libro Asia Vacanti (I B) Pagina 5 di 19 Notizie dal Vittorio Visita didattica alla mostra sulla Shoah a Catania In occasione della Giornata della Memoria giorno 13 Febbraio 2016 la prof.ssa Anna Francese ha portato, insieme agli altri professori, gli alunni delle classi terze a visitare una mostra sita presso Palazzo della Cultura a Catania, ove sono stati visionati importanti documenti storici che testimoniano come fu vissuto l’olocausto in Sicilia. Da qui la prof. Elisa Vecchio ha preso spunto per un lavoro in classe sia individuale che di gruppo in cui si sono studiate le fonti storiche, proprio come fanno gli storici. Pagina 6 di 19 Il Progetto Kangourou Degli alunni delle classi seconde e terze stanno partecipando al concorso Kangourou della lingua inglese, guidati dalla professoressa Cinzia Figura che provvede a far riunire il pomeriggio i ragazzi a scuola per svolgere la lezione. Questo concorso è gestito dalla Cambridge University. I partecipanti sono classificati in 4 categorie: JOEY per gli alunni di quinta elementare, WALLABY per gli alunni di seconda e terza media, GREY KANGOUROU per gi studenti fino alla classe seconda di secondo grado, RED KANGOUROO per gli alunni fino alla classe quinta di secondo grado. A questo concorso non sono ammessi concorrenti con almeno un genitore di lingua madre inglese. La prima prova si terrà a scuola il 16 febbraio e gli alunni avranno a disposizione 65 minuti per completare la prova composta da due parti: listening e reading. I vincitori di questa prima prova andranno alla fase successiva la cui prova si terrà nei giorni 11,12 e 13 aprile. Chi vince questa prova, va alla finale che si terrà a Cerbia/Mirabilandia (RA) nei giorni 19,20,21 maggio. Ogni partecipante riceverà un attestato della Cambridge University e al vincitore della finale spetta un soggiorno per studi in un paese anglofono. Simona Narzisi (II B) Pagina 7 di 19 Notizie dal Vittorio La storia del fumo Noi della 2° B abbiamo dopo aver studiato l’apparato respiratorio abbiamo approfondito con la prof.ssa Isabella Maldarelli di scienze i danni che questo poteva subire con il fumo. Vi raccontiamo qualcosa…. La pratica del fumo era sconosciuta in Europa fino a quando Cristoforo Colombo tornò dal viaggio di scoperta dell’America raccontando di aver visto gli indigeni mangiare le foglie di una pianta chiamata tabacco Da quel momento scoppiò nel vecchio continente una vera “corsa al tabacco”. Le superpotenze europee, tra cui Francia ed Inghilterra, ne monopolizzarono il commercio e dalle foglie di tabacco si estrassero i principi per la fabbricazione di sigari e sigarette. Soprattutto l’uso di queste ultime, la cui produzione si diffuse dagli anni ’30, fa del fumatore un abitudinario. Molte sono le ragioni che spingono una persona a fumare: l’imitazione dei compagni e dei genitori, l’attribuzione a se stesso di qualcosa che non si possiede ma che si desidererebbe avere, il bisogno di manifestare indipendenza dalla famiglia. Chi fuma è spesso esibizionista e ta lvolta amante della trasgressione: vuole quindi mettersi in mostra anche nel male, con il semplice gesto dell’accensione di una sigaretta. Quando il tunnel del fumo è già stato imboccato, è difficilissimo tornare indietro; anche se alle prime boccate si sta molto male, dopo poco tempo il dolore si attenua fino a scomparire. Il fumare diventa perciò un’abitudine involontaria. All’interno di una sigaretta ci sono tante sostanze tossiche tra cui la nicotina che colpisce i centri vitali del sistema nervoso, l’ossido di carbonio che impedisce l’ossigenazione del sangue ed il catrame che provoca il cancro all’apparato respiratorio. Gli effetti si riscontrano a breve termine; il fumatore ha spesso bronchiti ed infiammazioni ai polmoni, mostra inoltre sintomi di aritmia cardiaca ed ha una precoce diminuzione della resistenza fisica. Il fumo, unito alla sedentarietà e all’ipertensione, contribuisce all’aumento delle probabilità che un uomo rimanga vittima di un infarto. Allo stesso modo, anche per una donna in gravidanza, il fumo può avere conseguenze dannose su lei stessa e sul bambino. I calcoli statistici assicurano che le aspettative di vita di un fumatore sono molto inferiori rispetto a quelle di un non fumatore. Nella società moderna la televisione, le riviste ed il cinema, sono spesso complici di pubblicità occulte quanto illegali a favore del fumo. Infatti, molto spesso i media, invogliano il loro pubblico a fumare, seguendo l’esempio dei popolari idoli cinematografici. Per combattere la moda di fumare, lo Stato sta attuando in questi ultimi anni una campagna contro il fumo, con lo scopo di tutelare in ogni momento i non fumatori, spesso esposti agli alti rischi del fumo passivo. Alla luce di queste conoscenze sul fumo e sulle malattie che questa droga provoca, possiamo ora valutare le scelte che facciamo; con questa consapevolezza potremo finalmente rispondere all’offerta di una sigaretta: “No grazie, io non fumo”. I ragazzi della II B Pagina 8 di 19 Il Sistema solare Noi alunni di 3° B abbiamo viaggiato nell’affascinante mondo del sistema solare realizzando un piccolo modello con il supporto della prof.ssa Maldarelli. Il nostro lavoro abbiamo deciso di intitolarlo “IN VIAGGIO NEL SISTEMA SOLARE … A SPASSO TRA I PIANETI”, durante il quale abbiamo avuto l’opportunità di arricchire le nostre conoscenze sui pianeti. Il percorso è iniziato richiamando alla memoria due scienziati che hanno segnato una rivoluzione scientifica riguardante il sistema solare: Niccolò Copernico e Galilei Galileo. Abbiamo consolidato le nostre conoscenze attraverso la visione di documentari di astronomia e abbiamo concentrato il nostro interesse sui pianeti che compongono il sistema solare. È stato divertente approfondire la posizione dei corpi celesti attraverso la costruzione di un modellino: divisi in gruppi, abbiamo dipinto palline di polistirolo, che rappresentavano i pianeti per rendere più realistico il sistema solare; in seguito ciascuno ha esposto le caratteristiche dei pianeti. I ragazzi della III B Pagina 9 di 19 Notizie dal Vittorio I nostri detective della storia a lavoro sulle fonti Nel mese di Febbraio noi alunni delle classi I, II e III B abbiamo svolto un lavoro sullo studio delle fonti storiche insieme alla prof.ssa Elisa Vecchio, leggendo le fonti di diverso tipo e imparando a distinguere i fatti realmente accaduti attraverso la lettura dei diversi tipi di documenti scritti e non scritti. Abbiamo anche imparato a collocare i fatti nel tempo giocando con gli esercizi relativi alla linea del tempo. La II B ha approfondito in particolare la figura di Elisabetta I. I ragazzi di I, II, e III B Pagina 10 di 19 Elisabetta I Elisabetta I Tudor fu regina d'Inghilterra e d'Irlanda dal 17 novembre 1558 fino alla sua morte. Figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena Elisabetta fu la quinta ed ultima monarca della dinastia Tudor; liberata dalla prigionia alla quale era stata sottoposta nel 1558 per evitare che prendesse il potere, succedette nello stesso anno alla sorellastra Maria I d'Inghilterra, detta Maria La Sanguinaria, la quale era morta senza eredi. Il suo regno fu lungo e segnato da molti avvenimenti importanti. La sua politica di pieno sostegno alla Chiesa d'Inghilterra, dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, provocò forti tensioni religiose nel regno e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei, in cui fu coinvolta anche la cugina Maria Stuarda che ella fece giustiziare. Biografia Elisabetta fu l'unica figlia sopravvissuta di Enrico VIII e della sua seconda moglie, Anna Bolena, con la quale il sovrano si era segretamente sposato tra la fine del 1532 e l'inizio del 1533. Suo padre pochi mesi dopo la sua nascita, lasciò sua madre che il 19 maggio venne giustiziata accusata di stregoneria. Elisabetta, che allora aveva tre anni, fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e fu cresciuta in esilio nel palazzo di Hatfield con la sorellastra Maria. Alla morte di Enrico VIII, nel 1547, prese il potere Edoardo VI, suo figlio avuto con un'altra moglie. Nel 1553 Edoardo, sedicenne, di salute sempre più cagionevole, morì probabilmente di vaiolo, lasciando un testamento che annullava le volontà del genitore. Ci furono così vari sovrani che durarono poco prima di Elisabetta, salita al trono il 17 novembre 1558.Fu incoronata il 15 gennaio 1559. All'epoca non c'era un arcivescovo di Canterbury. Dal momento che i vescovi più anziani rifiutarono di partecipare alla cerimonia (perché illegittima secondo il diritto canonico, e perché protestante) fu il vescovo di Carlisle, una figura poco importante. Una delle più importanti preoccupazioni dei primi anni di regno di Elisabetta fu la religione: la giovane si appoggiò a William Cecil per consigli in materia. L'"Atto di Supremazia" prescrisse inoltre che i pubblici ufficiali prestassero giuramento riconoscendo il controllo del sovrano sopra la Chiesa pena severe punizioni. Molti vescovi opposero resistenza alla politica religiosa elisabettiana e furono rimossi dai loro uffici e rimpiazzati da nuovi incaricati che si sarebbero sottomessi alla supremazia della regina. Ella nominò inoltre un Consiglio privato interamente nuovo, rimuovendone molti cattolici. Sotto Elisabetta le lotte di fazioni nel Consiglio ed i conflitti a corte diminuirono grandemente. I più importanti consiglieri di Elisabetta furono William Cecil, Segretario di Stato, e Nicholas Bacon, il Lord Guardasigilli. La regina trovò una pericolosa rivale nella cugina, la cattolica Maria Stuarda, regina di Scozia e moglie del re di Francia Francesco II, che voleva salire al trono d'Ingilterra e ripristinare il cattolicesimo. Alla fine del 1562 Elisabetta aveva contratto il vaiolo, ma ne era guarita, anche se la malattia le lasciò il volto deturpato. Nel 1563, allarmato per la malattia quasi fatale della regina, il Parlamento chiese che si sposasse o che nominasse un erede per evitare una guerra civile alla sua morte. Ella rifiutò di fare entrambe le cose ed il Parlamento non fu riunito fino a quando Elisabetta non ebbe bisogno della sua approvazione per alzare le tasse nel 1566. La Camera dei Comuni minacciò di trattenere i fondi fino a quando la regina non avesse preso provvedimenti per la successione, ma Elisabetta rifiutò ancora. Maria Stuarda, nel frattempo, aveva i suoi problemi in Scozia. Nel 1569 Elisabetta fronteggiò una grande ribellione conosciuta come la Ribellione settentrionale, istigata dal duca di Norfolk, dal conte di Westmorland e dal conte di Northumberland. Papa Pio V aiutò la ribellione cattolica scomunicando la regina e dichiarandola deposta con una bolla papale del 1570, la Regnans in Excelsis che però fu promulgata solo dopo che la ribellione era stata domata. Dopo la bolla però Elisabetta poteva difficilmente continuare la sua politica di tolleranza religiosa e cominciò a perseguitare i suoi nemici religiosi, provocando così per reazione varie cospirazioni cattoliche volte a rimuoverla dal trono. Elisabetta trovò un nuovo nemico nel cognato, Filippo II di Spagna.Dopo che Filippo aveva lanciato un attacco a sorpresa contro i corsari inglesi Francis Drake e John Hawkins nel 1568, Elisabetta ordinò di attaccare le navi spagnole nel 1569. Filippo, già impegnato nella ribellione delle province olandesi, non poteva sostenere lo sforzo di una guerra contro l'Inghilterra. Nell'aprile 1587 Francis Drake bruciò la flotta spagnola alla fonda nel porto di Cadice, ritardando i piani del re, ma nel 1588 l'Invincibile Armata, una grande flotta di 130 navi e 24.000 uomini (20.000 soldati e 4.000 marinai) salpò nella speranza di aiutare l'esercito spagnolo, ma alla fine vinse l'Inghilterra. Nel 1598 morì Cecil, il principale consigliere di Elisabetta. Il suo ruolo politico fu ereditato dal figlio, Robert Cecil, che era divenuto Segretario di Stato nel 1590. Contemporaneamente alla guerra in corso con la Spagna, Elisabetta dovette far fronte a una ribellione conosciuta come la Guerra dei nove anni. Elisabetta amava le imprudenze e soprattutto fare ciò che i medici le vietavano. Ma nel 1603 cadde in un profondo stato depressivo. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì il 23 marzo nel Palazzo di Richmond pronunciando la famosa frase "Chiamatemi un prete: ho deciso di morire". Fu seppellita nell'abbazia di Westminster, di fianco alla sorella Maria I. L'iscrizione sulla loro tomba recita: "Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un'unica resurrezione". Simona Narzisi (II B) Pagina 11 di 19 Notizie dal Vittorio L’inviato speciale Interviste ai volti noti Intervista a Tobix Tobix – BEST SICILIAN DJ’S AWARD TobixTHE NIGTH OF TOP DJ – SPECIALE BRONTE Tobia Borrata, in arte Tobix, Dj producer siciliano, nasce a Lentini il 17 Febbraio 1982. Inizia da piccolo a suonare una mini-tastiera regalata dal padre, dedicandogli pomeriggi interi. Preso dalla musica inizia a studiare pianoforte. Si avvicina all'Hip Hop prima e alla musica leggera dopo, successivamente si "affeziona" alla DANCE. Le sue prime produzioni risalgono al 2005 durante gli anni in cui faceva il militare. Quello è un periodo molto intenso perché collabora anche con diverse radio. Nel 2009 si ritira e nel 2012 avviene l'incontro con il Dj Alfio Baudo, formando così i 2B, progetto che viene accantonato nel 2013. I software che predilige per le sue produzione sono: CUBASE, BRAINWORX, WAVES VST...e tanti tanti altri... Per lui l'umiltà e la passione per la musica sono le sue caratteristiche fondamentali. DISCOGRAFIA: - 2b Project feat Aisha & Don Cash MOJITO - La Manita - OLA OLA OLA (Rmx 2B PROJECT) - Marco Branky & Juan Serrano - VIVALDI AND SEX - Adrian Rooz A L ' ITALIENNE - Borrata Tobia Feat Dot Comma RELIGHT MY WORLD - Tobix & Aisha Feat Zplatman - HOT GAME E molto altro… Nel 2015 pensa di aprire una etichetta/casa discografica (le case discografiche e/o le etichette discografiche sono le aziende che si occupano della produzione, distribuzione e vendita dei cd. In genere mettono gli artisti sotto contratto nel seguente modo: gli artisti cedono la metà dei diritti d'autore alla casa discografica, mentre quest'ultima si accolla tutte le spese e gli oneri della produzione. Ultimamente comunque, soprattutto fra i musicisti amatoriali, si sta diffondendo l'usanza di autoprodurre i propri cd: questo è conveniente per una vendita circoscritta. Per questo, e anche grazie alla diffusione dei programmi di sharing (come EMule), il mercato discografico è in crisi e i dischi costano sempre di più. Decide dunque di mettersi in proprio e il 5 Dicembre 2014 apre la: “Keep! Record’s” nota anche col nome di “Keep! TV!”. Keep! TV! collabora tutt’ora con altri DJ Producer, Dino Brown e Kenny Ray. Danny Borrata (III C) Pagina 12 di 19 La canzone più famosa di Tobix è “2B project – Mojito”, pubblicata il 4 giugno 2012, in collaborazione con Danilo Coci, in arte don cash, Alfio Baudo e Aisha. Mojito – 2b Project Aisha Alfio Baudo Don Cash Il Dj siciliano, ha vinto molti premi… la maggior parte, suonando a Catania oppure suonando in serate o eventi importanti come “The Night Of The Dj…”. Danny Borrata (III B) Intervista al prof. Michele Conti Il nostro Istituto VITTORIO VENETO 1° COMPRENSIVO LENTINI (SR) è una scuola ad indirizzo musicale , offre lo studio di vari strumenti : a fiato (clarinetto e flauto traverso ) con i rispettivi professori Luigi Zimmitti e Luigi Capuano ed a corde ( pianoforte e violino) con i rispettivi professori Carla Bianca e Michele Conti . Ed è proprio di quest’ultimo artista, perché così si può definire, personalità dalle mille sfaccettature di cui vogliamo parlare. Michele Conti nato 1962 a Lentini , inizia a 17 anni, mentre studia suona seguendo gli studi al Conservatorio di Catania . Completa gli studi musicali al conservatorio di Catania diplomandosi , e contemporaneamente inizia la sua carriera musicale collaborando con diversi artisti . È stato sempre attratto dalla musica ETNICA cercando così la conoscenza di altri strumenti ad arco come la lyra, la viella, e strumenti a corda come il liuto arabo. Dal ‘98 al 2000 è stato Violinista ufficiale del tour “Visto così” di MANGO. Ha collaborato come violinista a diverse colonne sonore per il cinema . Da diversi anni si occupa del gruppo musicale Compagnia la GIOSTRA con il quale ha svolto numerosi concerti sia in Italia che all’estero . Affianca alla carriera artistica quello di insegnante di violino nella scuola, cercando di trasmettere entusiasmo e amore per la MUSICA. Arisco Ludovica Di Carro Valeria (III A) Pagina 13 di 19 Notizie dal Vittorio Intervista al prof. Luigi Capuano Domanda: Professore quando ha iniziato a fare musica? Prof. Luigi Capuano: ho iniziato a interessarmi di musica ai tempi delle scuole medie. Ricordo che seguivo con molto interesse e molta passione le bande di paese,al punto che gli andavo dietro con la bicicletta. Quindi in questo modo è nata la passione m a, soprattutto, avevo un compagno di banco che studiava pianoforte e quando andavo a casa sua per fare i compiti insieme lui si metteva a suonare e io ne rimanevo appassionato. Quindi ho approfittato, alle scuole medie, per suonare la diamonica. Ero bra vino con la diamonica e, all'epoca con la mia professoressa di educazione musicale, si iniziò a parlare di conservatorio. Lo strumento che volevo studiare in conservatorio era il pianoforte, perché era, forse, l'unico strumento che conoscevo perché in televisione si vedevano solo pianoforti, pianole, tastiere, chitarre e batterie e nient'altro. Domanda: Quando ha iniziato a suonare il flauto? Prof. Luigi Capuano:Proprio perché volevo iscrivermi al conservatorio ho consultato diversi maestri , su tutti i maestri che ho trovato uno in particolar modo mi disse che per il pianoforte ero bravo ma se avessi scelto uno strumento meno gettonato avrei avuto più possibilità di entrare in conservatorio. É stato in quel modo che ho conosciuto il flauto traverso, perché questo insegnate del mio paese suonava il flauto traverso e mi prestò il suo flauto per un po' di mesi, facemmo una preparazione piuttosto veloce e fui ammesso al conservatorio con il minimo, con sei, però da lì è cominciata tutta la mia avventura che continua fino ad oggi. Domanda: Le piace l'insegnamento? Perché? Prof. Luigi Capuano: Si! Mi piace molto l'insegnamento anche se mi piace molto suonare e, sinceramente, mi piace vivere la musica a 360°: suonarla, dirigerla, comporla, assisterla. L'insegnamento mi piace perché è bello trasmettere quello che si è imparato in tanti anni di studio , e lo studio continua ancora, agli allievi , soprattutto quando sono interessati, però non capitano sempre allievi interessati e quindi in un modo o nell'altro, la sfida è sempre quella di riuscire a trasmettere qualcosa anche a livelli minimi, parziali. Domanda: Qual'è la sua musiva preferita? Prof. Luigi Capuano: In prima media la mia insegnante di musica, la professoressa Balducci, così come fanno tutti gli insegnanti in prima media, chiese quale fosse la nostra musica preferita. Io ricordo che mi alzai, facendo casino, mandando la sedia a terra e urlai : “ La musica rock!”:. Però non avevo mai in vita mia ascoltato un brano di musica rock, perché, come i ragazzi della vostra età, fraintendevo la musica rock con quella che invece è la musica commerciale. Della musica commerciale fa parte anche la musica leggera, anche se non sempre le cose coincidono, ed è chiaro che i ragazzi si appassionino solo a quel genere musicale, perché se uno mangia tutti i giorni la stesso piatto, magari si stanca ma, in un certo senso si abitua. Adesso mi piacciono tanti tipi di musica: la musica classica, la musica jazz, la musica leggera però ci tengo a sottolineare che cerco sempre dei brani che abbiano sempre un senso musicale. Questo perché da diversi anni oltre a suonare la musica provo anche a scriverla, e quindi è cambiato anche il modo di ascoltare,di valutare e di capire, questo accadrà anche a voi in tanti aspetti della vita: in un determinato momento della vita si ha un'opinione, poi in un altro momento l'opinione può cambiare, quindi questo vale anche per la musica. Domanda: Quale brano le piace della musica leggera? Prof. Luigi Capuano:Della musica leggera, per esempio, mi piacciono molto i brani di Bocelli perché sono musicalmente validi. I brani di Bocelli, chiunque li canti, rimangono sempre una bella musica, ben orchestrata, ha un buon lavoro di arrangiamento. Una cosa che non mi piace è quando vedi i nuovi arrivati che ti prendono una batteria, una chitarra, fanno due accordi e hanno fatto musica . Domanda: Cosa pensa di fare in futuro? Prof. Luigi Capuano: intanto, sotto l'aspetto didattico, penso che svolgerò ancora per diversi anni la professione di insegnante alle scuole medie, anche se, dato che sto portando avanti l'impegno gravoso dello studio della composizione, non mi dispiacerebbe fare carriera sia nel mondo della scuola, forse un conservatorio, che dal punto di vista artistico, mi piacerebbe fare più cose, e di idee ce ne sono tante, tuttavia questo è un momento dove mi sto dedicando allo studio, perché so che tra qualche anno mi dedicherò esclusivamente, dopo l'insegnamento, alla parte artistica, quindi: intensificare i concerti come direttore e come compositore. Marta Magnano (III) A Giada Oddo (II A) Martina Miceli (II A) Pagina 14 di 19 L’angolo del racconto Milo e l'avventura in canoa Erano usciti insieme in canoa, Milo e Valentina, i gemelli- goccia-d'acqua e poi… Valentina era sparita. Un attimo c'era e un attimo dopo non c'era traccia né di lei né della sua canoa. “Dai, non fare la scema!”, aveva strillato Milo, pensando che si fosse nascosta dietro una roccia, per fargli uno scherzo. Ma niente. Allora si era messo a pagaiare come un forsennato fino alla caletta e aveva arrancato, trascinando la sua gamba secca, lungo le scale che portavano alla villa. “Valentina s'è persa”, aveva detto, quasi senza fiato. “L'hai persa” lo corresse il padre, mentre saliva precipitosamente su una barca e chiamava aiuto per cercare sua figlia. Milo ci aveva provato a seguirlo ma lui gli aveva fatto segno di no, che non ce lo voleva. “Che vieni a fare? Hai già fatto il danno… e poi saresti solo d'intralcio...”, aveva mormorato. Non lo voleva. Come sempre. Milo guardò il padre allontanarsi verso l'orizzonte,fino a scomparire. Doveva andare; doveva ritrovare sua sorella,non importava dove fosse. Prese la canoa e inizio a pagaiare. Per evitare di incontrare il padre lungo il tragitto decise di prendere una scorciatoia che solo lui e sua sorella conoscevano. Mentre percorreva il tragitto,il suo cuore esplodeva dalla rabbia. Rabbia incontrollabile. Rabbia nei suoi confronti perché non era riuscito a badare a sua sorella ma, soprattutto, perché ancora una volta si era rivelato una delusione,un errore, per suo padre. Scacciò via quei pensieri. Non era il momento pensò,doveva trovare sua sorella. Arrivò nel punto in cui non l'aveva più vista e iniziò a cercare. Urlò più volte il suo nome “Valentina!...Valentina dove sei?” Nulla. Solo silenzio. Finché ad un certo punto si udì qualcosa. Milo restò in ascolto. “Cosa può essere?” pensò. Non era il rumore della voce di qualcuno, sembrava più un rumore metallico...come...come un motore. Ecco cos'era. Il motore di una barca, magari il proprietario della barca poteva avere visto sua sorella. Milo iniziò a pagaiare come un forsennato per riuscire a raggiungere la barca, urlando al proprietario “Aspetti, aspetti!”. Attirato dal rumore il proprietario della barca si fermò: “Chi sei?” chiese a Milo; “Mi chiamo Milo, mi sono appena trasferito qua vicino,mi chiedevo se avesse visto passare una ragazzina in canoa”.Ora che si era avvicinato Milo riusciva a vedere meglio il propietario della barca. Era un signore alto,con la barba e i capelli di color castano scuro scompigliati dal vento e gli occhi di un marrone molto intenso. Sembrava una persona piuttosto gentile anche se Milo provava una certa inquietudine per quel signore alto dagli occhi che sembrava ti scrutassero diritto nell'animo. “No!”rispose “non ho visto nessuno passare di qui”- “Ne è sicuro?” chiese Milo un po' deluso - “Si, ragazzino, mi dispiace ma non ho visto nessuno.” Milo allora salutò e fece per andarsene, ma l' uomo lo bloccò e gli disse che conosceva molto bene le acque di quel fiume e che l'avrebbe aiutato volentieri a cercare sua sorella. Milo era un po' indeciso. Gli avevano sempre detto che non poteva fidarsi degli sconosciuti. L'uomo allora, come se gli avvesse letto nel pensiero disse “Mi chiamo Luigi Leoni, ora che ci siamo presentati, andiamo a cercare questa ragazza.” Milo decise di seguire Leoni attraverso le varie ramificazioni del fiume. Passarono ore e ore ma,niente, non riuscirono a trovare Valentina e Milo era sempre più preoccupato. “Devi tornare a casa” disse ad un certo punto il signor Leoni “si è fatto tardi e tuo padre ti starà cercando.” “Oh, si sarà proprio in pena”pensò Milo, sprezzante. Tuttavia,sapeva che il signor Leoni aveva ragione, era giunto il momento di tornare a casa. Salutò il suo accompagnatore e si diresse verso la villetta che da due giorni era diventata la sua casa. A Milo piaceva dove stavano prima. Non che gli piacesse il piccolo appartamento che avevano a Milano, però era casa sua, la sua vera casa, era la dove c'erano tutti i ricordi migliori della sua infanzia, i ricordi di quando sua madre era ancora in vita, prima che la malattia gliela portasse via. Milo ricordò il giorno della morte di sua madre. Si ricordo di quando il dottore era uscito dalla sala operatoria e aveva detto che avevano fatto il possibile ma che il paziente,purtroppo,non era sopravvissuto. Sua sorella aveva iniziato a piangere, suo padre l'aveva abbracciata e le aveva detto “non ti preoccupare, andrà tutto bene vedrai, devi essere forte è questo che avrebbe voluto la mamma.” Perché papà non aveva abbracciato anche lui,perché non l'aveva consolato quando ne aveva bisogno. Milo non lo capiva bene, sapeva solo che non l' aveva fatto e che adesso avrebbe rischiato di perdere per sempre anche sua sorella. Arrivò alla villetta a tarda serata e, li trovò suo padre che lo aspettava a braccia conserte, “dove sei stato?”chiese con tono severo. “A cercare Valentina” rispose Milo. Il padre di Milo era un uomo burbero e all'antica, pensava che l'uomo dovesse badare a tutta la famiglia e, per questo non sopportava che Milo fosse di carattere così mite e controllato ma, soprattutto non sopportava che fosse diverso. Non tollerava che fosse nato con qualcosa che lo rendesse non solo diverso dagli altri ma, anche, più debole. ”Ti avevo detto di restare qui” disse sempre più arrabbiato “e comunque cosa pensavi di trovare da solo. Tu che non conosci nulla di queste acque. Avresti solo potuto perderti.” “Infatti non ero solo” pensò Milo, ma non lo disse perché sapeva che suo padre si sarebbe infuriato ancora di più. Milo mangiò un pezzo di pane mentre suo padre parlava con i carabinieri, si lavò i denti e andò a dormire. Non riuscì subito a prendere sonno, aveva troppi pensieri per la testa. Era preoccupato per sua sorella,non aveva mai dormito senza di lei, soprattutto considerando che lei era rimasta fuori nel bosco e non poteva contattarlo in alcun modo. In più sentiva il letto duro come un sasso, si girò molte volte ma, niente, non era un letto adatto a lui, non era il suo letto. “Basta!”pensò “devo dormire se domani voglio essere carico per andare a cercare Valentina” e, con l'aiuto di chissà quale Santo,riuscì ad addormentarsi. Il giorno dopo Milo si svegliò,si lavò la faccia e si vestì. Scese al piano di sotto e trovò un biglietto di suo padre con su scritto: “Resta a casa, io tornerò per pranzo”. Milo, ignorando del tutto il biglietto, si mise la giacca ed uscì. Milo sapeva di non conoscere bene tutto il corso del fiume, così decise di andare a cercare il signor Leoni. Prese la canoa e andò a cercarlo dove lo aveva incontrato il giorno prima e lì lo trovò. Stavolta,però,sulla piccola barca a motore c'era anche un ragazzino dai capelli neri, gli occhi marroni e un aria da duro. Man mano che si avvicinava Milo poteva vedere che il ragazzino doveva avere intorno alla sua età, anche se era molto alto rispetto a lui e sembrava anche più muscoloso. “Hey!” disse Milo “sono qui.”- “Oh, Milo, sei tu. Hai trovato tua sorella?” chiese il signor Leoni- “purtroppo no, è per questo che sono qui”. Il ragazzino che era insieme al signor Leoni chiese “chi è lui,papà?”- “Un ragazzo che ho incontrato ieri. Ha perso sua sorella aiutiamolo a cercarla”. Il ragazzo annuì e si presentò: “Mi chiamo Lucas,piacere”. Partirono, Milo con la sua canoa e il signor Leoni e Pagina 15 di 19 Notizie dal Vittorio lucas sulla barca a motore, Leoni decise di andare ad ispezionare un ramo del fiume che era molto vicino a dove si era persa Valentina. Lucas spiegò a Milo che era facile perdersi in quella parte di fiume perché essendo molto bassa si rischiava di rimanere incagliati. Cercarono per molto tempo senza alcun risultato, finché ad un certo punto Milo vide un pezzetto della canoa di Valentina. “Hey, Lucas guarda qua, ho trovato qualcosa”- “Hey, papà abbiamo trovato qualcosa.” Il signor Leoni si sporse e appena vide il pezzetto di canoa sentenziò “La ragazza si deve essere inoltrata in questo lato di fiume non sapendo quanto fosse pericoloso e poi deve essere andata a sbattere contro qualche scoglio, quindi qui attorno ci deve essere la canoa rotta.” Milo, il signor Leoni e Lucas si inoltrarono verso il punto in cui doveva esserci la canoa. Milo si sentiva preoccupato e sollevato allo stesso tempo. Aveva paura che sua sorella si fosse fatta male o che gli fosse successo di molto peggio. A questo pensiero accelerò. Arrivarono in un punto circolare, circondato dagli alberi del bosco dove il corso del fiume si interrompeva. Lì la canoa c'era, anche se ormai era quasi tutta distrutta, ma Valentina non si vedeva da nessuna parte. In preda alla disperazione Milo scese dalla canoa, con le lacrime agli occhi e iniziò a gridare: “Valentina! Valentina dove sei, sono Milo!” . Allora Lucas, sceso anche lui dalla barca gli si avvicinò e gli disse “tranquillo e probabile che sia scesa per cercare aiuto sulla terra ferma; forse è ferita”- “Grazie, davvero confortante” pensò Milo. Milo si guardò un po' attorno in cerca di indizi e notò che sulla sponda c'erano delle tracce nel fango. “Penso che sia andata di là” disse Milo. Lucas e il signor Leoni seguirono Milo. “Saresti un bravissimo poliziotto” disse Lucas che nel frattempo si era avvicinato a Milo, “Io non penso proprio” rispose Milo “ Hai visto come cammino?”- “E che importa?” rispose Lucas “sei la persona più sveglia che io conosca; magari non sei il più forte ma hai altre qualità.” Milo non l'aveva mai vista da quel punto di vista. Era vero, non era forte ma quando si trattava di logica era molto bravo. E aveva anche scoperto che, quando c'era bisogno sapeva prendere l' iniziativa. Mentre Milo e Lucas parlavano il signor Leoni urlò: “Eccola! L'ho trovata!”. In mezzo ai cespugli c'era una ragazzina dai capelli rossi e con le lentiggini che assomigliava molto a Milo se non fosse per il fatto che era molto più pallida, sporca e che era quasi congelat a. Il signor Leoni prese in braccio Valentina e la caricò sulla sua barca dove la avvolse in una coperta mentre Lucas e Milo salirono sulla canoa e iniziarono a pagaire all'impazzata. Tornaronò alla villetta, che nel frattempo brulicava di carabinieri che cercavano sia Valentina che Milo. Non appena il papà li vide gli corse incontro e li abbracciò entrambi. “ Dove sei stato? Cosa è successo e chi sono queste persone?” Milo allora gli raccontò tutto quello che era successo e di come il signor Leoni e Lucas l'avessero aiutato. “Noi non abbiamo fatto niente” disse il signor Leoni “ è tutto merito di Milo, è un ragazzo molto sveglio”. Il padre di Milo lo guardò e gli disse: “ mi sbagliavo sul tuo conto, non sei affatto un buono a nulla e quando credevo di aver perso anche te ero molto preoccupato, potrai mai perdonarmi?” Milo annuì e suo padre lo abbracciò. L'abbraccio fu interrotto solo da un dottore che li chiamava. Valentina si era svegliata. L’angolo della poesia Tema del mese: San Valentino La festa di san Valentino ricorre annualmente il 14 Febbraio, ed è festeggiata in tutto il mondo, è probabile che le sue origini affondino nel IV secolo, per sostituire la festa pagana dei Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco: questi riti si celebravano il 15 Febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e con l’idea di amore dei cristiani. Il Papa Gelasio I nel 496 d.C. decise di spostare i festeggiamenti nel giorno precedente, il giorno di san Valentino, facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati. Tale tradizione fu poi diffusa dai benedettini,primi custodi della basilica dedicata al santo in Terni, attraverso i loro monasteri,prima in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra. Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui lui è venerato come patrono. Valeria Russo II A Micaela Brancato (II B) Pagina 16 di 19 Altre poesie Giusy Grasso (IIB) Pagina 17 di 19 Notizie dal Vittorio L’angolo dello sport Intervista al prof. Salvo Vecchio G=Dov'è nato? P=Sono nato a Lentini,vivo a Lentini,sono felicemente sposato da 14 anni e ho due splendidi bambini maschi, Francesco e Federico,rispettivamente di anni 11 e 8. G=Dove ha studiato? P=La scuola elementare alla Vittorio Veneto, la media alla Guglielmo Marconi, subito dopo la licenza media mi sono iscritto in un istituto tecnico, la "Ragioneria", qui a Lentini. G=Dove ha concluso gli studi? P=Subito dopo il diploma mi sono iscritto all'Istituto Superiore di Educazione Fisica di Palermo dove ho acquisito il diploma universitario ISEF. G=In quante e quali scuole ha insegnato? P=Ho iniziato ad insegnare nell'anno scolastico 2002-2003, girovagando in diversi istituti della provincia di Siracusa.Un anno ho anche insegnato in provincia di Como,a Cantù. G=Perché ha scelto di fare questo lavoro? P=Perché mi è sempre piaciuto, fin da quando frequentavo le scuole medie il mio sogno era quello diventare un insegnante di educazione fisica. G=Cosa le piace del suo lavoro? P=Mi piace stare a stretto contatto con i ragazzi perché mi da la possibilità di trasmettere alle future generazioni il mio sapere e contribuire alla loro educazione e alla loro crescita in quanto persone. G=Ha fatto altri lavori prima dell'insegnante? P=Si,prima ho lavorato nelle palestre,come istruttore e personal trainer,come istruttore di nuoto all'interno di piscine ed ho fatto anche il bagnino in spiaggia. G=I suoi hobby? P=I miei hobby sono lo sport, la politica e l'informatica. G=Ha praticato mai degli sport? P=Si, da ragazzo ho praticato il ciclismo in forma agonistica, ottenendo risultati pittosto lusinghieri in campo nazionale, partecipando a diverse importanti manifestazioni di rilievo. Anna Liberto e Giorgia Parasiliti (II B) Pagina 18 di 19 Il nuoto Il nuoto è l’attività motoria che permette il galleggiamento del proprio corpo e il moto del proprio corpo nell’ acqua. Oltre ad essere uno sport olimpico è un’ attività ricreativa che coinvolge tutti i muscoli del nostro corpo .La storia del nuoto risale a oltre 7.000 anni fa quindi è uno sport molto antico. I nuoto favorisce la salute e il benessere della persona e anche si occupa di far dimagrire. Gli scopi del nuoto sono molto vari tra cui lo svago, il soccorso , l’esercizio fisico e la ginnastica prenatatoria. Lo svago è il motivo più comune per nuotare ,ed infatti molti stili del nuoto sono adatti ha questo scopo. Il soccorso viene usato molto nel nuoto per soccorrere le persone in caso di aiuto L’ esercizio fisico del nuoto è molto importante perché allontana lo stress . Viene frequentemente usato per riabilitazioni per i disabili. Gli ortopedici lo consigliano perché fa molto bene alla schiena. La ginnastica prenatatoria è un attività motoria propedeutica del nuoto, è una buona ed equilibrata ginnastica , consente all’ organismo di alimentare le funzionalità dei sistemi organici centrali e di preparare adeguatamente le strutture muscolari. Il nuoto quindi è molto salutare per il nostro organismo, però in piscina si possono prendere dei virus , come i funghi , cioè dei batteri che si attaccano alla pelle e si devono curare con appositi farmaci. Il nuoto ha anche degli stili tra cui: farfalla, dorso , rana e stile libero. Farfalla: richiede molto sforzo fisico infatti è difficile. Dorso: è molto facile perché si nuota con il viso rivolto verso l’ alto. Rana:come la farfalla richiede molto sforzo, ed è uno stile molto complesso. Stile Libero: è un classico del nuoto con una difficoltà media. Di solito il nuotatore rompe la superficie dell’ acqua facendo delle bracciate. Il nuoto quindi è uno sport molto completo. Giusy Di Giorgio (II B) Pagina 19 di 19 Notizie dal Vittorio Il progetto BES Input-output Work in progress Il progetto BES Input-Output è un attività di laboratorio creativo, coordinato dalla prof.ssa Laura Odierna in collaborazione con i prof. Marinella Vacanti e Salvatore Vecchio.