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Sound and Music - Novità discografiche MARZO 2011
Viva Verdi!
Gianandrea Noseda
con l’Orchestra e il Coro
del Teatro Regio di Torino
dirige l’Inno delle Nazioni
CHAN10659
In questo numero…
Hyperion
APR
Telarc
CPO
Chandos
LSO
Wigmore Hall Live
Audite
Supraphon
Tactus
Playa Sound
E Lucevan le Stelle
Urania
Linn Records
Esoteric
Clearaudio
Impex Records
MA Recordings
Naim
ORG
Pure Pleasure
OMR
Reference Recordings
Speakers Corner
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L’intervista
17
Marco Mencoboni
Più premiati
26
Primo piano
10
GIUSEPPE VERDI
QUATTRO PEZZI SACRI. INNO DELLE NAZIONI
Barbara Frittoli, Francesco Meli,
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, G. Noseda
CD CATALOGO LISZT EDITION
FRANZ LISZT
VALZER
Leslie Howard, pianoforte
CDACATLISZT2011
(CD catalogo prezzo speciale)
F. Liszt: Valse oubliée n. 2
S215 n. 2; Mephisto Waltz n.
2 S515; Valse oubliée n. 3
S215 n. 3; Mephisto Waltz n.
3 S216; Valse oubliée n. 4
S215 n. 4; Mephisto-Waltz
n. 4 S696; Ländler S211; Albumblatt in Walzerform
S166;
Valse-Impromptu
S213; Valse mélancolique
S214 n. 2; Valse de bravoure
S214 n. 1; Bagatelle sans tonalité S216a; Valse oubliée n. 1 S215
n. 1; Der Tanz in der Dorfschenke – Mephisto Waltz n. 1 S514a
Per celebrare il bicentenario della nascita di Franz Liszt, la
Hyperion e la Sound and Music presentano questo mese il catalogo completo della monumentale integrale delle opere pianistiche del grande compositore ungherese realizzata da Leslie
Howard e disponibile in un sontuoso cofanetto di 99 CD a un
prezzo specialissimo. Si tratta di uno strumento indispensabile sia per chi desidera farsi un’idea degli innumerevoli tesori
presenti nel cofanetto sia – soprattutto – per i collezionisti già
in possesso di alcuni volumi pubblicati singolarmente che vogliono completare la serie acquistando singolarmente i “pezzi”
mancanti, offerti al prezzo consigliato di 10 Euro a CD. E, tanto
per non farci mancare nulla, al catalogo è allegato il volume dedicato ai valzer, il mitico “numero uno”, il disco da cui il pianista
australiano ha iniziato la sua impresa, entrata di diritto nel Guinness dei primati come l’edizione discografica più ambiziosa mai
portata a termine da un solo interprete.
FRANZ LISZT
ODI FUNEBRI
Glasgow Singers, BBC Scottish Symphony Orchestra, I. Volkov
CHAN10659
CDA67856 (CD alto prezzo)
F. Liszt: Von der Wiege bis zum Grabe S107; Trois Odes
funèbres S112; Zwei Episoden aus Lenaus Faust S110
Dopo il monumentale cofanetto delle opere per pianoforte presentato il mese scorso, la Hyperion continua e celebrare il secondo centenario della nascita del grande compositore ungherese
con un nuovo imperdibile disco dedicato ad alcune delle sue
opere meno rappresentate nei cataloghi discografici.
Columns - MARZO 2011
Tra il 1860 e il 1866 Liszt
realizzò ben tre versioni
delle Odes funèbres, per orchestra, per pianoforte solo
e per pianoforte a quattro
mani. Per quanto dai manoscritti autografi appaia evidente che Liszt aveva previsto che venissero eseguiti
come un ciclo unitario, questi lavori non sono mai stati
pubblicati insieme e sono
stati presentati secondo il volere dell’autore solo in rarissimi
casi. Questa splendida versione realizzata dalla BBC Scottish
Symphony Orchestra diretta da Ilan Volkov costituisce la prima
registrazione mondiale di quest’opera secondo i dettami di Liszt.
Von der Wiege bis zum Grabe (Dalla culla alla tomba) venne
scritta sull’onda dell’emozione suscitata da un dipinto del pittore
ungherese Mihály Zichy, nel quale erano raffigurate le tre fasi
della vita umana: la nascita, la lotta per l’esistenza e la morte,
culla ideale della vita successiva. La leggenda di Faust ispirò a
Liszt alcune delle sue opere più famose, prima tra tutte la celeberrima Faust Symphonie. In questo disco vengono proposti i
Zwei Episoden aus Lenaus Faust, un lavoro tuttora poco noto
dal quale traspare l’elettrizzante scrittura orchestrale lisztiana.
La BBC Scottish Symphony Orchestra e Ilan Volkov su HYPERION:
IGOR STRAVINSKY
LE BAISER DE LA FÉE. SCÈNE DE BALLET
BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov
CDA67697 (CD alto prezzo)
MAURICE RAVEL
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
Steven Osborne, pianoforte
CDA67731/2 (2 CD alto prezzo)
M. Ravel: Gaspard de la
nuit; Sonatine; Miroirs; La
valse; Le tombeau de
Couperin; Menuet in do
diesis minore; Menuet antique; Sérénade grotesque;
Jeux d’eau; Prélude; Menuet sur le nom d’Haydn; À
la manière de Borodine; À
la manière de Chabrier;
Pavane pour une infante
défunte; Valses nobles et sentimentales
Negli ultimi anni le novità discografiche di Steven Osborne
sono diventate uno degli eventi più attesi dagli appassionati di
pianoforte di tutto il mondo. Oltre a una spiccata musicalità e a
un fraseggio sottile e aristocratico, Osborne possiede un virtuo-
sismo fuori dal comune, una stupefacente ricchezza timbrica e
un’articolazione di straordinario impatto. Queste qualità – e altre
– appaiono evidenti in questo imperdibile cofanetto doppio, che
presenta alcune delle pagine più rappresentative della letteratura
pianistica dei primi decenni del XX secolo.
Steven Osborne su HYPERION:
LUDWIG VAN BEETHOVEN
SONATE
Steven Osborne, pianoforte
CDA67662 (CD alto prezzo)
DIETERICH BUXTEHUDE
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 3
Christopher Herrick, organo
CDA67855 (CD alto prezzo)
Il terzo volume delle straordinaria integrale delle opere
per organo di Dieterich
Buxtehude portata avanti
da Christopher Herrick è
stato realizzato sull’organo
della Église de Saint-Louisen-l’Île di Parigi, inaugurato ufficialmente nel 2005 e
basato sullo strumento costruito nei primi decenni del
XVIII secolo dal celebre organaro Zacharias Hildebrant (16881757). Come era già successo nei due volumi precedenti, il programma di questo disco comprende un’antologia di preludi,
opere basate su bassi ostinati, canzonette e canzoni intervallate
da preludi corali, fantasie su corali e variazioni. Tra i brani più
significativi eseguiti da Herrick in questo disco merita di essere
segnalato il magnifico Preludio in re minore BuxWV140, la cui
straordinaria bellezza viene ulteriormente esaltata dal contrasto
con i preludi corali.
Già disponibili:
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 1
CDA67666 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 2
CDA67809 (CD alto prezzo)
ĒRIKS EŠENVALDS (1977)
PASSION AND RESURRECTION E ALTRE OPERE CORALI
Carolyn Sampson soprano
Polyphony, Britten Sinfonia, Stephen Layton
CDA67796 (CD alto prezzo)
3
Columns - MARZO 2011
Ē. Ešenvalds: Passion and
Resurrection; Evening per
coro a cappella; Night Prayer per coro a cappella; A
drop in the ocean, per coro
a cappella; Legend of the
walled-in woman per coro
a cappella; Long Road per
coro a cappella
«Nel corso della mia carriera di critico, mi è capitato molto di rado di ascoltare un’opera nuova così fresca e sotto
molti aspetti così familiare […] Passion and Resurrection di
Ēriks Ešenvalds è senza dubbio destinata a diventare un classico, una prerogativa che il disco della Hyperion di prossima
uscita non potrà che consolidare» (On an Overgrown Path).
Nel 2010 l’esecuzione di quest’opera del compositore lettone
Ešenvalds ha lasciato letteralmente senza fiato sia il pubblico
sia gli addetti ai lavori. Si tratta di un’opera liturgica di recente
composizione, che aspira legittimamente a entrare nel grande
repertorio contemporaneo al fianco di monumenti come Passio
di Arvo Pärt. Rifuggendo dalla narrazione univoca che caratterizza le grandi passioni del passato, Ešenvalds ha concepito un
mosaico di testi tratti dai Vangeli, dalle liturgie cattolica e ortodossa e da alcuni libri dell’Antico Testamento. Chi conosce il
catalogo della Hyperion ha avuto modo in più di un’occasione
di rendersi conto dell’interesse che Layton prova nei confronti
delle opere dei giovani compositori baltici e dell’assoluta autorevolezza con cui si accosta al loro particolare stile musicale.
Questo disco rappresenta uno dei vertici più alti di questa collana, vedendo protagonisti non solo l’ensemble Polyphony e la
Britten Sinfonia dirette da Stephen Layton, ma anche Carolyn
Sampson, soprano acclamata dalla critica specializzata per le
sue splendide interpretazioni dedicate alla musica antica pubblicate dalla Hyperion, che si rivela perfettamente a suo agio
anche nel repertorio contemporaneo.
Love went a-riding I. Firestone: In my garden; If I could tell
you S. Romberg: Will you remember? ‘Sweetheart’ F. von Flotow: The last rose of summer (Martha) H. Vicars (‘Moya’):
The song of songs ‘Chanson du coeur brisé’ J. La Montaine:
Stopping by woods on a snowy evening H. Arlen: Happiness is
a thing called Joe (Cabin in the sky) L. Bernstein: Some other
time (On the town) E. Charles: When I have sung my songs C.
Dougherty: Review
Eseguito da uno dei soprani più ammirati del panorama concertistico internazionale e dal pianista che lo accompagna da molti anni, questo disco rende omaggio da un lato a una gloriosa
tradizione musicale e dall’altro a quattro delle più grandi cantanti del passato. Il programma comprende infatti una serie di
brevi brani composti per la maggior parte da autori americani,
che Kirsten Flagstad, Eileen Farrell, Helen Traubel ed Eleanor
Steber erano solite eseguire come bis alla fine dei loro recital.
Come si legge nelle deliziose note interpretative di Christine
Brewer pubblicate nel booklet, «Queste piccole gemme evocano l’atmosfera dei recital dei bei tempi andati, che non siamo
più abituati a respirare nelle sale da concerto di oggi. Per me
e per Roger è stato un vero piacere fare ritorno a quei giorni
lontani e mi auguro sinceramente che questo disco possa suscitare graditi ricordi agli appassionati che hanno avuto la fortuna
di ascoltare dal vivo queste grandissime interpreti e magari far
nascere un nuovo amore negli ascoltatori più giovani».
Christine Brewer e Roger Vignoles su HYPERION:
RICHARD STRAUSS
INTEGRALE DEI LIEDER - VOLUME 1
CDA67488 (CD alto prezzo)
CARL MARIA VON WEBER
INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE
Garrick Ohlsson, pianoforte
CDAD22076 (2 CD al prezzo di uno)
AA.VV.
ECHOES OF NIGHTINGALES
Christine Brewer, soprano - Roger Vignoles, pianoforte
CDA67813 (CD alto prezzo)
S. Homer: Sing to me, sing
E. McArthur: Night A.W.
Kramer: Now like a lantern M. Lund Tyson: Sea
Moods Sir L. Ronald: O
lovely night! J.H. Rogers:
At Parting J. Alden Carpenter: The sleep that flits
on baby’s eyes P. Sargent:
Hickory Hill V. Youmans:
Through the years P. Nordoff: There shall be more joy F. La Forge: Hills F. Bridge:
4
C.M. von Weber: Sonata
n. 1 J138 op. 24; Sonata n.
2 J199 op. 39; Aufforderung zum Tanz J260 op.
65; Sonata n. 3 J206 op.
49; Sonata n. 4 J287 op.
70; Rondò brillante J252
op. 62; Momento capriccioso J56 op. 12
Sebbene oggi sia conosciuto soprattutto per le sue
opere, Carl Maria von Weber fu anche un pianista di grande
talento e scrisse un buon numero di opere pianistiche, di cui le
quattro sonate rappresentano il cuore pulsante. Quelle di Weber sono considerate da molti studiosi le prime sonate per pianoforte davvero “romantiche” e il loro stile esercitò una grandissima influenza sui compositori tedeschi della generazione
Columns - MARZO 2011
successiva come Felix Mendelssohn e Robert Schumann. Si
tratta di opere di ampio respiro e di grande raffinatezza, che
per qualche strano motivo sono state fino a oggi quasi ignorate
sia dalle società concertistiche sia dall’industria discografica.
Il programma di questo cofanetto comprende anche la celeberrima Invito alla danza, un’opera di grande bellezza resa immortale dalla meravigliosa orchestrazione di Berlioz. «Eseguite da un pianista dal temperamento autenticamente romantico,
queste opere sono state ingiustamente dimenticate per anni sia
dai musicisti sia dalla critica» (Gramophone). Queste deliziose interpretazioni dei capolavori pianistici di Weber erano già
state pubblicate in precedenza dalla Arabesque.
AA.VV.
RARE OPERE FRANCESI PER VIOLINO E ORCHESTRA
Philippe Graffin, violino - Ulster Orchestra, Thierry Fischer
CDH55396 (CD medio prezzo)
G. Fauré: Concerto per
violino e orchestra op. 14
C. Saint-Saëns: Morceau
de concert per violino e
orchestra op. 62 É. Lalo:
Fantaisie norvégienne per
violino e orchestra; Guitarre op. 28 E. Guiraud:
Caprice per violino e orchestra J. Canteloube:
Poème per violino e orchestra
La Hyperion ripropone nella collana mid-price Helios un disco che in occasione della prima uscita ottenne un successo
strepitoso, grazie alla presenza di una serie di opere tanto poco
note quanto straordinariamente belle. Il Concerto in un solo
movimento di Gabriel Fauré è l’unico tempo sopravvissuto di
un concerto per violino e orchestra in tre movimenti, mentre il
Morceau de concert di Camille Saint-Saëns era stato concepito
in origine come il primo tempo del Concerto n. 3 per violino e
orchestra. Caratterizzata da un movimento lento di straordinaria intensità, la Fantaisie norvégienne di Édouard Lalo ispirò
a Max Bruch la Fantasia scozzese, mentre Guitarre è una miniatura giovanile che Lalo – violinista di grande talento – scrisse pensando a se stesso e che in seguito venne orchestrata da
Gabriel Pierné. Docente di composizione sia di Debussy sia di
Dukas, Ernest Guiraud scrisse il delizioso Caprice per Pablo
de Sarasate e il Poème di Joseph Canteloube rivela molto del
fascino presente negli splendidi Chants d’Auvergne, l’opera a
cui è legata gran parte della sua fama postuma. La stupefacente
interpretazione di Philippe Graffin e il superbo accompagnamento della Ulster Orchestra diretta da Thierry Fischer contribuiscono a rendere questo disco un must imperdibile per tutti
gli appassionati di violino.
GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE · RECOMMANDÉ
PAR RÉPERTOIRE · RECOMMANDÉ PAR CLASSICA
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA
MISSA AETERNA CHRISTI MUNERA
Westminster Cathedral Choir, James O’Donnell
CDH55368 (CD medio prezzo)
G. Pierluigi da Palestrina:
Aeterna Christi munera;
Missa Aeterna Christi munera; Sicut cervus desiderat;
Super flumina Babylonis;
Vidi turbam magnam; Quattro mottetti dal Canticum
Canticorum Salomonis; Magnificat primi toni a 8
«[Questo disco rappresenta] una perfetta introduzione allo straordinaria genio di Palestrina, grazie a un’interpretazione molto ispirata» (Organists’ Review) «Un disco caldamente
raccomandato, come del resto tutti gli altri volumi di questa serie» (Fanfare, Stati Uniti).
AA.VV.
INTEGRALE DELLE REGISTRAZIONI SOLISTICHE SU 78 GIRI (1908-1945)
Percy Grainger, pianoforte
APR7501 (5 CD prezzo speciale)
CD 1: Registrazioni acustiche effettuate per la Gramophone Company Ltd
(1908), la HMV (1914) e la
Columbia Graphophone
Company USA (1917-24)
CD 2: Registrazioni acustiche effettuate per la Columbia Graphophone Company USA (1917-24) CD
3-5: Registrazioni elettriche effettuate per la Columbia Phonograph Company USA
(1925-31) Registrazioni effettuate per la Decca USA (1945)
Percy Grainger fu il virtuoso meno narcisista della sua epoca,
al punto che preferì sempre essere considerato prima di tutto
un compositore. Nonostante questo, le recensioni entusiastiche
pubblicate sui giornali dell’epoca e i numerosi dischi da lui realizzati dimostrano in maniera inequivocabile il suo grande talento pianistico. Purtroppo nel pur inflazionato mercato discografico odierno sono disponibili pochissime incisioni di Grainger e
molte di esse non sono mai state pubblicate su CD, un fatto che
rende questo cofanetto di cinque dischi della Appian rimasteriz5
TELCD 80154
GRANDI BRANI D’OPERA
DI PUCCINI, VERDI E WAGNER
IN VERSIONE ORCHESTRALE ‘SENZA PAROLE’
zato da Ward Marston la testimonianza più completa dell’arte di
un pianista tecnicamente ferratissimo e in possesso di una eccezionale sensibilità. Il programma mette in evidenza il suo grande
interesse per le opere di Bach e di Grieg, ma non mancano strabilianti interpretazioni di alcuni dei principali cavalli di battaglia
della letteratura pianistica del XIX secolo, tra cui la Sonata n. 2 e
gli Études symphoniques di Schumann, la Sonata n. 3 di Brahms
e una serie di pagine di Debussy, Liszt e Scott. Una delle chicche
di questo cofanetto è costituita dalla prima registrazione assoluta
della Sonata in si minore di Chopin, considerata per molto tempo da Gramophone l’edizione di riferimento del capolavoro del
grande compositore polacco. Per finire, vanno citati i 26 brani
dello stesso Grainger, interpretazioni definitive che dimostrano
al di là di ogni parola il valore assoluto della sua produzione.
WAGNER - THE RING WITHOUT WORDS
JOHN COLTRANE
Orchestral Highlights from The Ring Cycle
Lorin Maazel, Berliner Philarmoniker
Turtle Island Quartet
THE LEGACY OF JOHN COLTRANE
TELCD 80364
TELCD80684 (CD alto prezzo)
VERDI - WITHOUT WORDS
TELCD 80260
Grand Opera for Orchestra
Eric Kunzel, Cincinnati Pops Orchestra
PUCCINI - POPS PLAYS PUCCINI
Arrangements for Orchestra
Eric Kunzel, Cincinnati Pops Orchestra
A PREZZO SPECIALE
€ 12,90
FINO AL 31.05.2011
Moment’s Notice; La Danse
du Bonheur; Model Trane;
A Love Supreme; ’Round
Midnight; Countdown; My
Favourite Things; Naima;
Song to John; So What
Nell’universo
musicale
esistono alcune opere – per
la verità poche – in grado
di trascendere i confini dei
generi a cui appartengono,
riuscendo a parlare direttamente all’anima e al cuore di tutti.
Questo è il caso del sassofonista John Coltrane, un artista che la
storia della musica ha fatto rientrare nell’ambito del jazz, ma la
cui visione musicale si aprì a orizzonti molto più vasti. Quattro
decenni dopo la sua scomparsa, Coltrane continua a costituire
una fonte di ispirazione ineludibile non solo per i musicisti jazz,
ma anche per chi si dedica al pop e alla classica, che trovano
nella sua raffinata produzione contenuti sempre validi e attuali.
Questo nuovo disco della Telarc propone una meravigliosa antologia di brani di Coltrane nella ispirata interpretazione del Turtle
Island Quartet, una delle formazioni cameristiche più valide in
circolazione, che nel corso degli ultimi anni ha saputo stupire sia
il pubblico sia la critica con scelte tanto sorprendenti quanto azzeccate. A tutto questo si aggiunge come gustosissima ciliegina
sulla torta la strepitosa qualità sonora che da sempre costituisce
il miglior biglietto da visita dell’etichetta americana.
Columns - MARZO 2011
JOHANN STRAUSS
DER CARNEVAL IN ROM
ANDRZEJ PANUFNIK
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 3
Lukasz Dlugosz, flauto
Orchestra Sinfonica della Radio Polacca, Lukasz Borowicz
CPO777498 (CD alto prezzo)
A. Panufnik: Sinfonia Mistica (Sinfonia n. 6); Musica d’autunno; Hommage à
Chopin; Rapsodia
Nato a Varsavia nel 1914,
Andrzej Panufnik si mise
ben presto in evidenza tra
i compositori e direttori
polacchi di maggior talento, ma dopo la fine della
seconda guerra mondiale
e l’entrata della Polonia nell’orbita sovietica il suo stile fu
accusato di essere formalista e decadente. Nel 1954 Panufnik
fuggì in Inghilterra e chiese asilo politico, una mossa che sancì la definitiva messa al bando delle sue opere in Polonia. La
continua crescita della sua fama gli consentì di ottenere commissioni molto remunerative soprattutto dagli Stati Uniti e di
sentirsi sempre più a suo agio in Inghilterra. Sebbene i suoi
lavori venissero eseguiti da direttori del calibro di Leopold
Stokowski, Jascha Horenstein e Georg Solti, Panufnik fu sempre considerato una sorta di masso erratico nel panorama musicale dell’Occidente “libero”, per via della sua scelta di non
adottare i metodi seriali allora in gran voga. «Per me, la musica
rappresenta l’espressione più profonda dei sentimenti e delle
emozioni. Per questo motivo, i contenuti spirituali e poetici rivestono un’importanza essenziale e un’influenza determinante
nella costruzione di un’opera. In tutte le mie opere ho cercato
di raggiungere un equilibrio convincente tra le emozioni e la
razionalità, un equilibrio di cuore e cervello, di contenuti e di
stile». Il terzo volume dell’integrale delle opere orchestrali di
Panufnik presenta nella splendida interpretazione dell’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca diretta da un ispirato Lukasz Borowicz la sua Sesta Sinfonia, il cui carattere ascetico e
profondamente spirituale esprime meglio di qualunque parola
la poetica di un compositore che merita di essere riscoperto ai
massimi livelli.
Solisti, Chor der Staatsoperette Dresden,
Orchester der Staatsoperette Dresden, Ernst Theis
CPO777405 (2 CD alto prezzo)
Scritto nel 1873, Der Carneval in Rom di Johann
Strauss venne completamente oscurato della prima esecuzione del suo capolavoro Der Fledermaus,
andato in scena solo un
anno più tardi. Eppure,
sotto il profilo squisitamente musicale, i grandiosi duetti, le arie e soprattutto i finali del primo e del secondo
atto di Der Carneval in Rom rientrano di diritto tra i brani
migliori mai scritti da Strauss. Si badi bene: questa operetta
non è infarcita come molti altri lavori dell’epoca di brani tesi
unicamente ad assecondare l’orecchio con ritmi e melodie di
facile ascolto, ma presenta un libretto di buona qualità sotto
l’aspetto letterario, un carattere delicatamente lirico e una
musica che riesce a esprimere nel modo migliore l’intreccio
della trama. Queste caratteristiche erano pensate più per
emozionare e sedurre che per costituire uno svago superficiale, un fatto che con ogni probabilità colse di sorpresa il pubblico presente alla prima rappresentazione e che si tradusse in
un successo piuttosto modesto per un compositore abituato a
cogliere clamorosi trionfi. Questa eccellente ripresa moderna
basata sulla nuova integrale delle partiture di Johann Strauss
è andata in scena nel 2004 con un eccellente cast di solisti e
l’Orchester der Staatsoperette Dresden diretta a Ernst Theis.
Una proposta di grandissimo fascino, che consente di scoprire un lato inedito – ma non per questo meno affascinante –
dell’autore del Bel Danubio blu.
Già disponibile di Johann Strauss:
DAS SPITZENTUCH DER KÖNIGIN
Solisti, Chor der Staatsoperette Dresden
Orchester der Staatsoperette Dresden, Ernst Theis
CPO777406 (2 CD alto prezzo)
ISIDORA ZEBELJAN
OPERE ORCHESTRALI
Già disponibili di Andrzej Panufnik:
Aile Asszonyi, soprano
Zebeljan Ensemble, Janacek Philharmonic, D. Porcelijn
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 1
CPO777496 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 2
CPO777497 (CD alto prezzo)
CPO777670 (CD alto prezzo)
I. Zebeljan: I cavalli di San Marco, illumination per orchestra; Rukoveti, cinque pezzi per soprano e orchestra; La danza
7
Columns - MARZO 2011
del menestrello per orchestra da camera; Seliste (Il villaggio
deserto), elegia per orchestra; Escenas picaras, sinfonia in tre
movimenti
Vi è mai capitato di vedere
uno degli spettacolari film
diretti dal grande regista
Emir Kusturica come Arizona Dream o Underground? In questo caso
avete ascoltato le colonne
sonore di Goran Bregovic,
nelle quali la musica accompagna alla perfezione
lo svolgimento dell’azione
creando. L’orchestrazione di queste colonne sonore – elemento
che ne rappresenta il cuore più autentico – è opera di una donna
che nel corso degli ultimi anni si è messa in luce tra i compositori più interessanti d’Europa: Isidora Zebeljan. Se i suoi arrangiamenti di colonne sonore dimostrano che la Zebeljan conosce
questa difficile arte come pochi altri suoi colleghi, le sue opere
originali rivelano che la musicista di Belgrado ha qualcosa di
straordinario da comunicare al grande pubblico. La musica della
Zebeljan riesce infatti a raggiungere il cuore degli appassionati
con un’immediatezza e una spontaneità che trovano confronti
solo nelle opere migliori dei compositori finlandesi Aulis Sallinen e Einojuhani Rautavaara e le consentono di aprire un filo
diretto privilegiato con gli ascoltatori. Nel giudicare un’opera
della Zebeljan in un concorso di composizione, David Pountney
scrisse: «La sua musica ha suscitato in me una totale avversione
nei confronti di quella che potrebbe essere definita “modernità
accademica”, grazie a una scrittura estremamente diretta nella
sua freschezza, originalità e capacità di esprimere un’ampia
gamma di emozioni». Sotto l’aspetto stilistico, i principali punti
di riferimento delle splendide opere orchestrali della Zebeljan
presentate in questo disco sono costituiti dagli elementi tradizionali della musica folk balcanica e dalla mistica bellezza dell’arte
bizantina. Un disco di rapinosa bellezza, che vi sorprenderà.
FRIEDRICH WILHELM ZACHOW
CANTATE PASQUALI
Solisti, Cantus Thuringia, Capella Thuringia, B. Klapprott
CPO777643 (CD alto prezzo)
F.W. Zachow: Ich bin die
Auferstehung und das Leben; Bei Gott ist mein Heil,
meine Ehre Anonimo: Ach,
Herr, mich armen Sünder;
Triumph, ihr Christen seid
erfreut
Nel
1684
Friedrich
Wilhelm Zachow assunse
l’incarico di organista della
Chiesa di Santa Maria di
8
Halle, succedendo al defunto Samuel Ebart. La carica musicale
più importante di Halle comportava non solo il servizio all’organo, ma anche la direzione del coro e dell’orchestra municipali
e del chorus musicus cittadino in un repertorio prevalentemente
sacro. Nel corso dei 28 anni che mantenne questo incarico, Zachow si mise in grande evidenza, al punto da essere considerato
uno dei compositori di musica sacra migliori della sua epoca,
come dimostra il fatto che alla sua morte, avvenuta nel 1712, Johann Sebastian Bach fece domanda per prendere il suo posto. In
particolare, Zachow fu un apprezzato autore di cantate sacre, che
riscossero un grandissimo successo in tutta la Germania centrale. Nonostante questi innegabili meriti, Zachow è passato alla
storia per essere stato il maestro di Georg Friedrich Händel, che
dimostrò la sua ammirazione citando più volte motivi delle sue
opere ancora negli anni del soggiorno londinese. I musicologi
continuano a discutere sulla paternità delle due cantate anonime
presentate in questo disco, che alcuni hanno attribuito al giovanissimo Händel, anche se la questione rimane tuttora aperta. Al
di là di ogni considerazione, queste opere furono sicuramente
scritte nei primissimi anni del XVIII secolo nella cerchia che
faceva capo a Zachow e – se anche non uscirono dalla penna di
Händel – il futuro autore del Messiah le conobbe sicuramente
molto bene. Sotto questo aspetto questo disco – magnificamente
eseguito dalla Capella Thuringia diretta da un ispirato Bernhard
Klapprott – rappresenta un documento di inestimabile valore per
ricostruire il panorama musicale di Halle che fece da sfondo ai
primi passi di Händel.
MUSICA SACRA HAMBURGENSIS 1600-1800
GEORG PHILIPP TELEMANN
MUSICA FUNEBRE PER L’IMPERATORE CARLO VII
Solisti, La Stagione Frankfurt, Michael Schneider
CPO777603 (CD alto prezzo)
G.P. Telemann: Ich hoffete
aufs Licht TVWV 4:13, musica funèbres per l’imperatore Carlo VII (Amburgo
1745)
Nel corso della sua lunga
carriera Telemann scrisse
opere funebri per molte
persone. Pervenutaci solo
tramite un manoscritto di
pugno dell’autore con numerose correzioni, abbreviazioni e in parte senza testo, la Musica funebre per l’imperatore Carlo VII presenta già tutte le caratteristiche peculiari dell’ultima fase creativa di Telemann, tra cui
parti vocali dai tratti spesso austeri, pochi passaggi di coloratura,
un utilizzo sistematico del metro verbale, una linea melodica sostenuta da ritmi mossi e da pause frequenti e una struttura armonica quanto mai variegata. Questo lavoro funebre si colloca nel
novero delle composizioni di stato commissionate dal concilio
di Amburgo per le elezioni, le incoronazioni, i matrimoni e i fu-
Columns - MARZO 2011
nerali dei sovrani del Sacro Romano Impero Germanico. Il fatto
che queste opere siano state eseguite abitualmente nelle chiese e
a volte addirittura in ambito liturgico consente di farle rientrare
di diritto nel repertorio sacro amburghese. Per sottolinearne ulteriormente il significato, il concilio di Amburgo commissionò
per queste opere testi di particolare importanza, che Telemann
– quasi inutile dirlo – rivestì con una musica originale e di rara
bellezza, che si spinge molto oltre la pompa formale di un’occasione di stato. Una nuova splendida perla alla già ricchissima
collana dedicata dalla CPO a Telemann ed ennesima pregevole
prova d’artista di Michael Schneider.
padronanza tecnica e a una straordinaria coerenza artistica,
Toch aggiunse un suo inconfondibile colore al già screziato
panorama musicale dei primi anni del XX secolo che ora,
grazie all’impegno della CPO, tutti gli appassionati di questo
repertorio possono finalmente apprezzare.
AULIS SALLINEN
INTEGRALE DELLE SINFONIE
Norrköping Symphony Orchestra,
Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, A. Rasilainen
CPO777640 (5 CD basso prezzo)
ERNST TOCH
OPERE CAMERISTICHE
Maria Karb e Britta Stroeher, soprano
Mutare Ensemble, Gerhard Müller-Hornbach
CPO777092 (CD medio prezzo)
E. Toch: Die chinesische
Flöte op. 29; Sinfonia da
camera per quindici strumenti e soprano; Cinque
Pezzi per strumenti a fiato e
percussioni op. 83; Egon
und Emilie dramma familiare per soprano di coloratura, voce recitante e sette
strumenti a fiato; Quartetto
per oboe, clarinetto, fagotto
e viola op. 98
Negli ultimi anni della sua vita Ernst Toch si autodefinì argutamente «il compositore più trascurato del mondo». Toch fu
una delle innumerevoli vittime del regime nazista, un fatto che
rende ancora più felice la CPO di contribuire alla riscoperta
della sua produzione, che nel corso degli ultimi anni si è concretizzata nelle integrali delle sinfonie e dei quartetti per archi
salutate con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata
di tutto il mondo. I lavori presentati in questo disco vennero
composti in diverse fasi della vita e della carriera di Toch. In
particolare, se Die chinesische Flöte e le musiche di scena per
il dramma Egon und Emilie di Christian Morgenstern videro la
luce quando Toch insegnava al Conservatorio di Mannheim e
stava conducendo una fortunata attività compositiva in Germania, i Cinque Pezzi e il Quartetto furono scritti negli Stati
Uniti verso la fine della sua vita. Le due composizioni giovanili
testimoniano una fase di profonde trasformazioni nello stile di
Toch. I lavori scritti in questo periodo sono infatti ricchi di vivacità, di sfumature timbriche e di umorismo. Le ultime opere
di Toch appartengono invece a una fase dalle caratteristiche
radicalmente diverse. In particolare, il Quartetto composto da
Toch pochi mesi prima della sua morte è un’opera esente da
qualsiasi forma di vanità e con una composizione strumentale
insolita che fece balenare la possibilità di superare le ambizioni delle avanguardie di quegli anni. Grazie alla sua assoluta
A. Sallinen: Sinfonia n. 1;
Sinfonia n. 7; A Solemn Overture; Chorale; Sinfonia n. 2;
Sinfonia n. 4; Concerto per
corno e orchestra; Mauermusik; Sinfonia n. 3; Sinfonia n.
5; Sinfonia n. 6; Concerto
per violoncello e orchestra;
Sinfonia n. 8; Concerto per
violino e orchestra; Shadows; The Palace Rhapsody
Insieme a Einojuhani Rautavaara, Aulis Sallinen è considerato
l’esponente più autorevole e carismatico del panorama musicale
contemporaneo della Finlandia. La fama di cui gode oggi Sallinen in ogni parte del mondo è basata sulle opere Il cavaliere
e La linea rossa e – soprattutto – sulle sue otto sinfonie. Sotto
il profilo stilistico, la musica di Sallinen si pone agli antipodi
rispetto ai dogmatismi della musica moderna e la sua sincera
intensità fa appello direttamente al pubblico, che nel corso degli
anni ha eletto il compositore finlandese a suo beniamino. Il segreto del successo delle sinfonie di Sallinen può essere riassunto
in una rigorosa struttura tonale di riferimento, semplici formule
tematiche e in una costruzione formale improntata alla massima
trasparenza con qualche energica tensione. Oggi questo monumentale corpus orchestrale – che oltre alle sinfonie comprende i
concerti – può essere apprezzato in tutta la sua straordinaria bellezza in questo convenientissimo cofanetto di cinque CD della
CPO, che vede assoluto protagonista un ispirato Ari Rasilainen.
9
FRANZ LISZT
ANNÉES DE PÈLERINAGE
Louis Lortie, pianoforte
CHAN10662(2) (2 CD al prezzo di uno)
GIUSEPPE VERDI
QUATTRO PEZZI SACRI. INNO DELLE NAZIONI
Barbara Frittoli, Francesco Meli,
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, G. Noseda
PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
(prezzo consigliato - fino al 31.05.2011)
G. Verdi: Quattro pezzi sacri; Inno delle nazioni; Libera me,
Domine (Messa per Rossini); La vergine degli angeli
La Chandos è orgogliosa di presentare un disco di opere verdiane relativamente poco note eseguite da alcuni dei più grandi
interpreti italiani, il soprano Barbara Frittoli, il tenore Francesco
Meli e il Coro e l’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretti da
Gianandrea Noseda. Il programma si apre con «La vergine degli
angeli», il coro che chiude il terzo atto della Forza del destino. In
questa scena Leonora - creduta da tutti un uomo e mandata nel
Monastero di Hornachuelos per vivere in una grotta da eremita
il resto della sua vita - viene accolta dagli altri monaci con uno
dei cori più belli mai scritti da Verdi, che viene contrappuntato
dal sublime canto della protagonista. Poco dopo aver portato a
termine La forza del destino, a Verdi venne chiesto di scrivere un
lavoro che rappresentasse la neonata Italia unita all’Esposizione
Internazionale di Londra. Verdi accettò e compose l’Inno delle
nazioni, su testo di Arrigo Boito. Alla fine si decise di non includere questo lavoro nelle celebrazioni ufficiali, ma la sua prima
esecuzione tenutasi a Londra alla fine del 1862, fu accolta con
un successo trionfale. Ripensando alle tappe che avevano portato
alla sospirata unità d’Italia, Verdi citò in quest’opera gli inni nazionali della Francia, dell’Inghilterra e dell’Italia, riunendoli alla fine in
una conclusione fugata di pirotecnico virtuosismo. Per celebrare
degnamente la scomparsa di Gioachino Rossini, nel 1868 a Verdi
venne commissionata una messa in collaborazione con alcuni dei
più grandi compositori italiani di quegli anni. Secondo i progetti,
le messa avrebbe dovuto essere eseguita in occasione del primo
anniversario della scomparsa del grande compositore pesarese
ma, di fronte all’incapacità delle autorità bolognesi di organizzare
l’evento in tempo, il progetto venne abbandonato. Nonostante
questo, Verdi onorò il suo impegno e portò a termine quello che
sarebbe stato l’ultimo tempo della messa, il Libera me presentato
in questo disco, che in seguito avrebbe rielaborato per la Messa
di requiem. Completano il programma Quattro Pezzi sacri (Ave
Maria, Laudi alla Vergine Maria, Stabat Mater e Te Deum).
CHAN10659 (CD alto prezzo)
F. Liszt: Integrale degli
Années de pèlerinage; Venezia e Napoli (supplemento al Secondo Libro)
Louis Lortie affronta in
questo cofanetto doppio
offerto al prezzo di un solo
CD i tre libri degli Années
de pèlerinage di Liszt,
un’opera che solo pochi
pianisti hanno osato registrare nella sua interezza. Rielaborato in parte da alcuni pezzi
pubblicati in precedenza nell’Album d’un voyageur, il primo
libro degli Années de pèlerinage è ispirato ai viaggi in Svizzera compiuti da Liszt nella sua giovinezza e non descrive
paesaggi particolari, ma tenta di comunicare le sensazioni che
il compositore ungherese provò nel corso del suo viaggio. Il
secondo libro fu invece ispirato dalle opere d’arte e alle poesie che Liszt ebbe modo di scoprire durante i suoi viaggi in
Italia. Il terzo e ultimo libro degli Années de pèlerinage fu
scritto da Liszt molti anni dopo, quando sia il suo stile erano
andati incontro a profonde trasformazioni. Questi brani sono
caratterizzati da una maggiore semplicità nel trattamento
degli elementi musicali e spesso esprimono una profonda disperazione e una grande austerità. Ormai giunto al tramonto
della sua lunga vita, Liszt si rese conto che quest’ultimo libro
degli Années de pèlerinage non sarebbe riuscito a scatenare
l’entusiasmo dei grandi pubblici. Come ebbe a dire lui stesso,
quest’opera «era stata scritta per un’élite più che per molti e
non si prefiggeva di ottenere grandi successi ma di riscuotere l’approvazione di quei pochi che concepivano l’arte non
come il semplice trastullo di un’ora spensierata e che da essa
pretendono molto più di una banale distrazione di un effimero
divertimento».
BENJAMIN BRITTEN
OPERE ORCHESTRALI
Robert Murray, tenore - Paul Watkins, violoncello
BBC Philharmonic Orchestra, Edward Gardner
CHAN10658 (CD alto prezzo)
B. Britten: Sinfonia per violoncello e orchestra; Suite sinfonica Gloriana; Quattro Interludi marini (Peter Grimes)
Columns - MARZO 2011
Questo splendido disco presenta uno spaccato quanto
mai gradevole della produzione orchestrale di Britten,
abbinando opere relativamente poco note come la
suite sinfonica Gloriana e
la Sinfonia per violoncello e
orchestra a uno dei lavori
che hanno contribuito a
consacrare la fama di Britten, i Quattro Interludi marini, nell’interpretazione di Paul
Watkins e della BBC Philharmonic Orchestra guidata da Edward
Gardner. Scritta per Mstislav Rostropovich, la Sinfonia per violoncello e orchestra venne eseguita per la prima volta nel 1964
nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca dal violoncellista
russo accompagnato dall’Orchestra Filarmonica di Mosca diretta dal compositore. I Quattro Interludi marini vennero tratti da
Britten dalla partitura del Peter Grimes. Il protagonista di
quest’opera è il Mare del Nord, il cui comportamento – ora benigno ora avverso – viene descritto efficacemente negli interludi. In particolare, Sunday Morning tratteggia il riflesso del sole
sulle onde e i rintocchi gioiosi delle campane del villaggio, mentre Storm esprime il profondo turbamento di Grimes e il suo incontenibile desiderio di pace. La Suite sinfonica è stata tratta
dall’opera Gloriana, che fu eseguita per la prima volta nel 1953
nel corso di una serata di gala organizzata alla Royal Opera House per celebrare l’incoronazione di Elisabetta II. La vicenda di
quest’opera ruota – in maniera per la verità piuttosto incauta –
intorno alla sfortunata relazione tra la regina Elisabetta I e il duca
di Essex. Il clamoroso insuccesso con cui venne accolta fece
uscire quest’opera dal repertorio dei teatri inglesi fino alla morte
del compositore. In ogni caso, Britten rielaborò alcuni brani orchestrali per presentarli in sede da concerto, tra cui quelli della
suite presentata in questo disco.
VINCENT D’INDY
INTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI – VOLUME 4
Iceland Symphony Orchestra, Rumon Gamba
CHAN10660 (CD alto prezzo)
V. d’Indy: Sinfonia n. 1 in
la maggiore; Symphonie
Italienne / Poèmes des Rivage suite sinfonica op. 77
La Chandos è orgogliosa
di presentare il quarto volume dell’integrale delle
opere orchestrali di Vincent
d’Indy nella magistrale interpretazione della Iceland
Symphony Orchestra diretta da Rumon Gamba. D’Indy compose la Symphonie italienne
poco prima di compiere vent’anni sull’onda delle emozioni pro-
vate nel corso dei suoi viaggi in Italia, come si può notare dai
sottotitoli dei suoi quattro movimenti “Roma”, “Firenze”, “Venezia” e “Napoli”. Strettamente legata sotto l’aspetto stilistico
a Mendelssohn, Schumann e Berlioz, quest’opera melodiosa fu
un’impresa molto ambiziosa per quello che era ancora un compositore alle prime armi, tuttavia in essa è già possibile ravvisare
qualche traccia del tono intellettuale con cui si accostò sempre
alla musica. Composta tra il 1919 e il 1921 la suite sinfonica
Poème des rivages è l’ultimo capolavoro orchestrale di d’Indy.
Si tratta di un lavoro straordinariamente elaborato sotto l’aspetto
tecnico e intriso di una meravigliosa vena poetica, nel quale le
solide strutture post franckiane vanno a braccetto con le fluidità testuale e timbrica di Debussy. L’orchestra – che comprende
anche quattro sassofoni – crea atmosfere e luci quasi visive, che
ricordano lo stile di Claude Monet.
ORLANDO DI LASSO
LAUDENT DEUM
His Majestys Sagbutts & Cornetts, Choir of St John’s College,
Cambridge, Andrew Nethsingha
CHAN0778 (CD alto prezzo)
Fondato negli anni Trenta
del XVII secolo, il Choir of
St John’s College vanta una
gloriosa tradizione nel repertorio sacro e in questo
disco presenta una splendida silloge di lavori sacri di
Orlando di Lasso. Sotto il
nome di Lasso ci sono pervenute oltre duemila opere,
tra cui messe, cantici, mottetti, passioni, inni e litanie in latino, ai quali si aggiungono numerosi brani profani in italiano, francese e tedesco. Questo disco
propone solo una piccolissima parte della sua sterminata produzione, in particolare 19 dei suoi oltre 750 mottetti pervenutici,
due dei circa cento Magnificat e tre delle sue decine di brani
strumentali. Sebbene si tratti di un assaggio estremamente limitato, questo programma tratteggia un ritratto fedele di un compositore dotato di una tecnica formidabile, di un infallibile talento
nell’elaborazione delle strutture musicali e di un’insuperabile
capacità di esaltare i testi con una musica di straordinaria bellezza che lo resero uno dei musicisti più richiesti nelle cappelle e
nelle corti europee dell’alto Rinascimento. Una delle due opere
a sette voci presentate in questo disco, Ecce nunc benedicite Dominum, presenta una struttura molto elaborata che consente di
apprezzare l’affascinante scrittura vocale di Lasso, che non fa
mai ricorso all’allora già logoro espediente del doppio coro. Veni
in hortum meum conduce l’ascoltatore nel seducente universo
biblico del Cantico dei Cantici. I due Magnificat che completano
il programma di questo disco videro la luce almeno vent’anni
più tardi. Il Magnificat O che vezzosa aurora venne scritto verso
la metà degli anni Ottanta del XVI secolo. Buona parte di questo
11
Columns - MARZO 2011
lavoro è basata su un madrigale a sei voci di Orazio Vecchi
(1550-1605), pubblicato più o meno negli stessi anni. Rispetto al
lavoro del compositore modenese, la versione di Lasso presenta
sezioni a sei voci dai toni radiosi e ottimistici e sezioni a tre e a
quattro voci dall’incedere austero e riflessivo.
WILLIAM WALTON
QUARTETTI PER ARCHI
Doric String Quartet
CHAN10661 (CD alto prezzo)
Walton: Quartetto per archi
(versione originale); Quartetto per archi in la minore
Questa nuova uscita della
Chandos va a rimpolpare la
discografia piuttosto smilza dei quartetti per archi di
William Walton, con una
memorabile interpretazione
del Doric String Quartet,
considerato tra le formazioni cameristiche più interessanti dell’ultima generazione. Scritti
a distanza di un quarto di secolo, i due quartetti di Walton presentano caratteristiche talmente diverse che si fa quasi fatica a
credere che siano usciti dalla penna dello stesso compositore. Il
Quartetto del 1922 è un’opera estremamente ambiziosa, portata
a termine da Walton prima di compiere vent’anni. Scritto in una
fase più matura, il Quartetto in la minore presenta una struttura
più compatta, uno stile strettamente legato alla tradizione e un
incedere morbido e meravigliosamente rilassato. La prima esecuzione del Quartetto del 1922 venne accolto con tiepidi consensi, che spinsero Walton a ritirare l’opera e a sottoporla a una
profonda rielaborazione. Quando questo quartetto venne ripreso
pochi anni dopo la morte dell’autore per essere eseguito e inciso
si decise di optare per la seconda versione. La nuova edizione
del Doric String Quartet propone invece la più lunga versione
originale. Verso la fine degli anni Trenta Walton decise di scrivere il Quartetto in la minore per il Bleech Quartet. Tuttavia con
lo scoppio della seconda guerra mondiale gli impegni di Walton
si accavallarono e gli vennero commissionate le colonne sonore
di parecchi film di propaganda, al punto che il compositore poté
porre mano alla partitura del quartetto solo alla fine del 1944. Il
ritorno di Walton al genere del quartetto non fu per nulla semplice. Come scrisse lui stesso a un amico nel 1945, «Sto combattendo una battaglia mortale con quattro archi e non vedo ancora
il modo di venirne fuori […] Temo di essermi occupato di colonne sonore per troppo tempo». Nonostante le difficoltà iniziali,
il quartetto prese forma e qualche tempo dopo Walton scrisse
allo stesso amico di essere riuscito finalmente a «conquistare una
trincea» e di «essere sopravvissuto ai reticolati di filo spinato». Il
Quartetto in la minore fu portato a termine nel 1947 e venne tenuto a battesimo con buon successo dal Bleech Quartet nel corso
di un concerto trasmesso dal Terzo Canale della BBC.
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WILLIAM WALTON
BELSHAZZAR’S FEAST – SINFONIA N.1
London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis
LSO0681 (SACD basso prezzo)
Composte una dopo l’altra,
la Sinfonia n. 1 e Belshazzar’s Feast consentirono a
William Walton di consolidare la sua fama di capofila
e alfiere dei compositori inglesi della sua generazione.
Belshazzar’s Feast è un
maestoso affresco corale
che descrive con straordinario realismo la vita dissoluta
che si conduceva a Babilonia e la sua successiva rovina, un risultato che Walton ottenne facendo ricorso a un’orchestra di grandi
dimensioni, comprendente anche due bande di ottoni. Lo stesso
spirito effervescente e il medesimo incedere vulcanico si celano
sotto la superficie della Prima Sinfonia, la cui musica evoca le
tensioni che strinsero il mondo alla fine degli anni Trenta mantenendo comunque un fascino senza tempo attualissimo ancora
oggi. Come sempre da antologia la lettura di Sir Colin Davis,
alla testa di una London Symphony Orchestra in forma smagliante.
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
IL TRIONFO DEL TEMPO E DEL DISINGANNO
Lucy Crowe, Hilary Summers, Anna Stephany, Andrew
Staples, Early Opera Company, Christian Curnyn
WHLive42/2 (2 CD medio prezzo)
La Wigmore Hall Live pubblica il suo primo cofanetto doppio
presentando Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, un oratorio
in due parti composto da Händel a Roma nel 1707 su libretto
del cardinale Benedetto Pamphili, che nell’aria «Lascia la spina cogli la rosa» fece ascoltare al raffinato pubblico romano la
melodia che quattro anni più tardi fu riutilizzata a Londra nella
celeberrima aria «Lascia ch’io pianga» del Rinaldo.
Columns - MARZO 2011
La registrazione è stata effettuata dal vivo nel gennaio del 2010 dalla Early
Opera Company, uno dei
migliori ensemble di strumenti originali inglesi diretto da Christian Curnyn,
protagonista qualche mese
fa di una formidabile edizione del Flavio di Händel
pubblicata dalla Chandos.
La vicenda dell’oratorio ruota intorno al personaggio del Disinganno interpretato da Hilary Summers, un contralto dotato di un
timbro molto ricco e gradevole anche nel registro più grave, che
le consente di eseguire perfettamente la parte pensata dal compositore sassone per un castrato. Curnyn ha cercato di ricreare
nella maniera più fedele possibile non solo il tipo di suono che il
pubblico era solito ascoltare nei primi anni del XVIII secolo, ma
ha posto grande attenzione anche sui tempi. «All’epoca di Händel la musica dipendeva soprattutto dal tempo, cinquanta battute
al minuto. La musica barocca era basata sulla danza, che richiede un ritmo naturale. Ovviamente è possibile superare i confini
di questa convenzione, tuttavia si corre il rischio di alterarne la
naturalezza. Nella musica di Händel pulsa un ritmo interno che
non si può ignorare».
FRYDERYK CHOPIN
OPERE PER PIANOFORTE
Nelson Goerner, pianoforte
WHLive039 (CD medio prezzo)
F. Chopin: Polonaise-Fantaisie op. 61; Notturno op. 62
n. 1; Notturno op. 62 n. 2;
Andante spianato e Grande
Polacca op. 22; Dodici Studi
op. 10; Preludio op. 28 n. 24
S. Rachmaninov: Preludio
op. 32 n. 5
«Chopin trasformò completamente la scrittura pianistica. Nessun altro compositore di quell’epoca ha mai scritto musica così ricca di colori. Chi
altri è mai riuscito a far cantare il pianoforte con la sua stessa
passione? Partendo da questo strumento, Chopin creò un universo tutto suo, al punto che anche se non scrisse né sinfonie
né opere liriche, la sua opera appare perfettamente compiuta».
Questa è l’opinione del pianista argentino Nelson Goerner, la
cui interpretazione di Chopin ha spinto il critico di Gramophone
a definirlo «un pianista in possesso di un temperamento poetico
in grado di esaltare il pubblico» e il cui concerto tenuto alla Wigmore Hall di Londra nell’ottobre del 2009 è stato solo uno delle
numerose tappe di una tournée che lo ha visto celebrare in tutto
il mondo il bicentenario della nascita di Chopin. Il programma
di questo disco si apre con l’ultima opera di ampio respiro scritta
dal compositore polacco, la Polonaise-Fantaisie op. 61, seguita
dagli ultimi due notturni. Goerner concluse la prima parte del
recital alla Wigmore Hall con l’Andante spianato e grande polacca op. 22, prima di affrontare i dodici Studi op. 10, composti
più o meno nello stesso periodo della Grande polacca. Come il
pianista argentino ha affermato in una recente intervista «questi brani sono i migliori insegnanti che si possano trovare. Ogni
volta che li suono mi sembra di essere ancora uno studente e
ogni volta vi trovo nuovi dettagli e un senso di libertà sempre
maggiore […] Gli Studi di Chopin richiedono all’interprete una
predisposizione intellettuale e spirituale, perché non sono affatto
meri esercizi di virtuosismo». DIAPASON D’OR
IGOR STRAVINSKY
PERSÉPHONE
Doris Schade, voce recitante; Fritz Wunderlich, tenore;
Schwanheimer Kinderchor, Chror des Süddeutschen Rundfunks,
Chor des Hessischen Rundfunks,
Sinfonie-Orchester des Hessischen Rundfunks, Dean Dixon
AUD95619 (CD alto prezzo)
La Audite propone questo
mese l’incontro tra due
grandissimi del XX secolo,
Igor Stravinsky e il grande
tenore tedesco Fritz Wunderlich, una vera rarità per i
cataloghi discografici. Per
la verità, raro non è solo
l’abbinamento tra il cantante e il compositore, ma anche il lavoro eseguito, Perséphone, una delle opere meno conosciute della produzione di
Igor Stravinsky. A ben vedere, la parte di Eumolpio – nome del
protagonista della Perséphone traducibile dal greco come “colui
che canta meravigliosamente” – sembra quasi essere stata scritta
apposta per Wunderlich ed è un vero peccato che non abbia potuto cantarla altre volte oltre a questa memorabile edizione fissata su disco nel 1960 a Francoforte sul Meno. Dean Dixon, che
l’anno successivo sarebbe diventato il primo afro-americano a
ricoprire la carica di direttore principale di una radio tedesca,
andò a scovare questo melodramma lirico virtualmente sconosciuto scritto da Stravinsky su un testo di André Gide durante il
suo periodo neoclassico, che rievoca il mito classico della morte
e della successiva rinascita. La parte recitante di Perséphone
venne affidata alla grande attrice tedesca Doris Schade. Anche
grazie a una splendida qualità sonora, questa incisione live costituisce un documento di fondamentale importanza e va a colmare
una grave lacuna nella discografia di un cantante scomparso
troppo presto.
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Columns - MARZO 2011
GIUSEPPE FERLENDIS
ANTONÍN DVORÁK – JOSEF SUK
OPERE PER VIOLINO E ORCHESTRA
Josef Suk, violino
Czech Philharmonic Orchestra, Václav Neumann
SU4047 (CD medio prezzo)
A. Dvorák: Concerto per
violino e orchestra op. 53;
Romanza per violino e orchestra op. 11 J. Suk:
Fantasia per violino e orchestra op. 24; Racconto
fatato. Suite da concerto
dalla musica per il racconto Radúz e Mahulena
di Zeyer
Ormai assurto allo status
di leggenda vivente, Josef Suk è considerato l’esponente
più autorevole della scuola violinistica ceca del XX secolo
e il suono purissimo e meravigliosamente ricco di sfumature
del suo violino è stato inciso in un gran numero di dischi.
Nell’anno in cui Suk celebra il suo ottantesimo compleanno
la Supraphon pubblica uno splendido disco con una bella silloge di opere di suo nonno e di suo bisnonno, rispettivamente Josef Suk e Antonín Dvorák. Suk ha dedicato gran parte
della sua carriera a valorizzare la produzione dei suoi illustri
antenati. Grazie a una accurata rimasterizzazione, questo disco ripropone la leggendaria registrazione del Concerto di
Dvorák e la Fantasia di Suk realizzata da un Suk giunto all’apice dei suoi straordinari mezzi tecnici ed espressivi con la
Czech Philharmonic Orchestra diretta da Václav Neumann.
Da notare che il concerto di Dvorák presenta tali e tante
difficoltà timbriche che persino Joseph Joachim, il virtuoso
più celebrato della seconda metà del XIX secolo, si rifiutò
di eseguirlo.
INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI
Marino Bedetti, oboe e corno inglese
Orchestra «G. Ferlendis», PierAngelo Pelucchi
TC750602 (CD alto prezzo)
G. Ferlendis: Concerto I
per oboe e orchestra;
Concerto II per oboe e orchestra; Concerto [III]
per oboe e orchestra; Sinfonia in mi bemolle maggiore; Concerto per corno
inglese e orchestra
Originario di Bergamo,
Giuseppe Ferlendis fu uno
dei più acclamati virtuosi
di oboi e di corno inglese della seconda metà del XVIII secolo e diede un contributo determinante all’evoluzione della
meccanica di quest’ultimo strumento. Nel 1777 il principe
arcivescovo di Salisburgo lo assunse nella sua orchestra di
corte in qualità di oboista. Nel corso della sua permanenza a
Salisburgo, il virtuoso italiano ebbe modo di conoscere e di
stringere una sincera amicizia con Mozart, che compose per
lui il celebre Concerto per oboe e orchestra K.314. Ferlendis
si cimentò anche nel campo della composizione, scrivendo
quattro gradevoli concerti per oboe e orchestra, le cui partiture ci sono giunte fortunosamente solo in copie ottocentesche. Sebbene contengano alcuni elementi di evidente sapore
mozartiano, questi incantevoli concerti vantano la ricchezza
melodica e l’eleganza naturale delle migliori opere italiane
dell’epoca, denotando inoltre un meraviglioso temperamento
latino. Sebbene lo stile di queste belle pagine sia improntato alla massima semplicità, lo sviluppo delle parti principali
e l’elaborazione dei temi dimostrano in maniera evidente il
grande talento compositivo di Ferlendis, che trova in Marino
Bedetti e nell’Orchestra «G. Ferlendis» diretta da PierAngelo
Pelucchi i paladini ideali per riconquistare il ruolo che gli
spetta nel repertorio settecentesco.
MARCO ENRICO BOSSI
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOLUME 5
Andrea Macinanti, organo
TC862715 (CD alto prezzo)
M.E. Bossi: Prima Sonata op. 60; Scherzo op. 49 n. 1;
Scherzo op. 49 n. 2; Impromptu à la Chopin op. 49 n. 3; Inno
trionfale op. 53; Seconda Sonata op. 71; Terza Sonata (frammento); Tema e variazioni op. 115
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Columns - MARZO 2011
L’attesissimo quinto volume dell’integrale delle
opere organistiche di Marco Enrico Bossi propone
una ricca silloge di opere
composte per la maggior
parte durante la prima fase
creativa del maestro di
Salò. La Prima Sonata op.
60 venne eseguita per la
prima volta il 26 maggio
del 1888 nel Duomo di Como alla presenza di un folto pubblico, che tra gli altri comprendeva Arrigo Boito, Alfredo
Catalani e Giacomo Puccini. In questa pagina di ampio respiro il ventisettenne Bossi alternò con grande sapienza una delicata espressività a vigorosi spunti virtuosistici, dimostrando
di aver raggiunto una maturità artistica che gli permetteva di
trattare da pari a pari con i migliori compositori dell’epoca.
Due anni dopo vide la luce la Seconda Sonata op. 71, intitolata Honos alit artes, che si aggiudicò il primo premio al concorso patrocinato da Stefano Golinelli in collaborazione con
il Conservatorio di Firenze e la rivista Musica Sacra, sebbene
fosse stata definita “troppo difficile”. In un primo tempo Bossi pensò di dedicare quest’opera di ampio respiro niente
meno che a Giuseppe Verdi, ma – come scrisse Federico
Mompellio – «che avrebbe detto il bussetano leggendo questa sonata dove i romantici tedeschi e in particolar modo Riccardo Wagner appaiono tra le righe?». Questo giudizio fotografa alla perfezione lo stile eclettico e fantasioso di un compositore che seppe emanciparsi dall’influenza pervasiva del
melodramma per seguire la propria ispirazione e che ha trovato in Andrea Macinanti – per l’occasione alla tastiera
dell’organo costruito nel 1902 da Carlo Vegezzi-Bossi della
Cattedrale di Santa Maria Assunta di Aosta – un interprete
tanto devoto quanto autorevole sotto tutti gli aspetti.
Già disponibili:
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 1
TC862711 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 2
TC862712 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 3
TC862713 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 4
TC862714 (CD alto prezzo)
ANDALUSIA
FLAMENCO
André Charbonneau, chitarra
PSSA141210 (CD basso prezzo)
Leyenda; Antiguo; Amistad; Misterios; Soledad;
Memoria; Fuego; Nostalgía; Niño
Innovativo ma sempre
fedele alla tradizione, il
chitarrista André Charbonneau propone in questo disco un flamenco
autentico e del tutto privo
degli stereotipi che si tende ad associare a questo genere. Tra tutte le arti, il flamenco
è una di quelle che penetrano più profondamente nell’animo
umano, al punto che è pressoché impossibile rimanere indifferenti al suo fascino. È così che Charbonneau un giorno ha
incontrato il flamenco e la sua vita ne è stata completamente
sconvolta. «Per seguire il flamenco ho lasciato tutto e, dopo
essermi stabilito a Cordóba, in Andalusia, è diventato la mia
cultura d’adozione». Nella città andalusa Charbonneau ha
avuto la possibilità di immergersi in una tradizione molto
coinvolgente, che spinge i chitarristi a suonare seguendo il
proprio istinto, e di conoscere artisti del calibro di Vicente
Amigo, Manuel de Palma, José Antonio Rodriguez e Paco
Serrano, che gli hanno rivelato i segreti del flamenco. Questi
proficui incontri spinsero Charbonneau a elaborare un proprio linguaggio musicale. Una volta tornato dalla Spagna,
Charbonneau ha iniziato una fortunata carriera solistica,
che lo ha visto spesso al fianco di sua moglie, ballerina di
grande talento, nel Duo Guadalquivir. Questa esperienza artistica si è concretizzata nell’album Guadalquivir, flamenco
instrumental 1992, in seguito ristampato dalla Air Mail con
il titolo Espagne Guitare flamenca e salutato con unanime
entusiasmo dalla stampa specializzata francese e spagnola.
Le sue composizioni originali sono ispirate alle forme più
varie di buleria, tango, rumba e naturalmente flamenco.
TIBET
CAMPANE TIBETANE
Steering Tobgyal
PSSA141211 (CD basso prezzo)
Suoni sacri; Profondo rilassamento; I sette chakra; Risonanza
armonica; Lo spirito delle campane tibetane
15
Columns - MARZO 2011
Le campane tibetane sono
strumenti dalle sonorità purissime che evocano le atmosfere incantate delle magiche regioni himalayane
del Nepal, del Tibet e
dell’India. Oltre al piacere
dell’ascolto, le campane tibetane hanno numerosi effetti terapeutici, come dimostra il fatto che sono state utilizzate per secoli per favorire stati di rilassamento e facilitare la meditazione. Le campane tibetane furono introdotte in
questa regione nella notte dei tempi da popoli nomadi legati allo
sciamanesimo. I loro sciamani affermavano che i loro rintocchi
avevano potenti proprietà curative e consideravano le sequenze
di suoni non come una musica, ma come un approccio sacro
dalle proprietà terapeutiche. Le caratteristiche principali del suono delle campane tibetane dipende soprattutto dal loro materiale.
Secondo i principi ideali, queste campane devono essere composte da un insieme di sette metalli che richiama l’unione dei sette
chakra in concordanza con i sette astri del Sistema Solare conosciuti nell’antichità: l’oro (Sole), l’argento (Luna), il mercurio
(Mercurio), l’ottone (Venere), il ferro (Marte), lo stagno (Giove)
e il piombo (Saturno). A ogni campana gli sciamani indiani hanno associato anche sette colori e sette note musicali. In questo
modo, mentre le campane risuonano, gli sciamani provvedono a
ristabilire la buona circolazione dell’energia tra i chakra. La magica esecuzione di Steering Tobgyal vi farà provare una sensazione di straordinario benessere, trasportandovi in un mondo al
di fuori del tempo.
CLAUDIO MONTEVERDI
VESPRO DELLA BEATA VERGINE
Cantar Lontano, Marco Mencoboni
EL102327 (2 SACD prezzo speciale)
L’etichetta E lucean le stelle
fa uno strappo alla regola
che la vuole tradizionalmente impegnata nelle riscoperta e nella valorizzazione delle opere e degli
autori meno conosciuti del
XVI e XVII secolo presentandoci una magnifica lettura di quello che molto musicologi considerano il massimo capolavoro composto nella prima
metà del XVII secolo, quel Vespro della Beata Vergine di Monteverdi che nello stesso tempo canta le lodi della Madre del Sal16
vatore ed esalta lo splendore della corte dei Gonzaga di Mantova. L’occasione per realizzare questo ambiziosissimo progetto
discografico è stata offerta dal quarto centenario della pubblicazione del capolavoro monteverdiano caduto nel 2010, che ha
spinto il Maestro Marco Mencoboni a ristudiarne a fondo la
partitura e a mettere insieme un ensemble vocale e strumentale
che comprende alcuni dei migliori specialisti italiani del repertorio antico. Da questo è scaturita una lettura tesa, fresca ed esultante, che viene esaltata al massimo grado dall’eccezionale qualità sonora garantita dal SACD.
GIUSEPPE VERDI
DON CARLO
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano, G. Santini
URNWS112 (3 CD a prezzo speciale)
Dopo l’edizione in quattro
atti realizzata nel 1954 dalla
Columbia (EMI), questa
registrazione effettuata dalla Deutsche Grammophon
nel 1961 fu la prima a presentare il Don Carlo verdiano in cinque atti. Da molto
tempo assente dal catalogo
dell’Etichetta Gialla, questa
imperdibile pietra miliare
de4lla discografia del Cigno di Busseto viene riproposta dalla
Urania a un prezzo molto conveniente. L’altissimo livello del
cast vocale, la solenne e drammatica direzione di Gabriele Santini e un eccellente suono stereofonico contribuiscono a rendere
ancora questa interpretazione – a dispetto dei suoi 50 anni – una
versione di assoluto riferimento.
Solisti: Flaviano Labò, Antonietta Stella, Boris Christoff, Ettore Bastianini, Fiorenza Cossotto,
ELISABETH SCHWARZKOPF
E HERBERT VON KARAJAN IN CONCERTO
Elisabeth Schwarzkopf, soprano
Orchestre, Herbert von Karajan
URNWS113 (2 CD a prezzo speciale)
Arie da concerto di Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus
Mozart, Ludwig van Beethoven, Johannes Brahms, Johann
Strauss, Engelbert Humperdinck, Giacomo Puccini e Richard
Strauss
Columns - MARZO 2011
L’intervista:
di Giovanni Tasso
Marco Mencoboni
In cosa si è concretizzato questo lavoro?
Sarebbe troppo lungo esaminare nei dettagli gli aspetti interpretativi
di questa registrazione, che sono esposti nelle note di copertina. In
estrema sintesi, va sottolineato che, dopo lunghe discussioni con i
cantanti e gli strumentisti, abbiamo deciso di mantenere un tempo
uniforme, senza arbitrari rallentando e accelerando. Da questa scelta
è derivato un incedere a mio parere molto più naturale.
Inoltre, lo studio del testo ebraico dei Salmi ci ha consentito di riportare alla luce nuovi significati, che hanno avuto un notevole peso sotto
l’aspetto espressivo. Questo fatto appare evidente soprattutto nel mottetto a due voci Pulchra es, tratto dal Cantico dei Cantici.
Quando ho saputo che l’etichetta E lucean le stelle aveva in programma di presentare il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi confesso
di essere rimasto piuttosto sorpreso. Cosa poteva aver spinto la raffinata etichetta di Marco Mencoboni – a cui dobbiamo la riscoperta di
numerose gemme virtualmente sconosciute del XVI e XVII secolo – ad
accostarsi a uno dei maggiori capolavori sacri di ogni tempo, presente
in discografia in decine di versioni? Per dare risposta a questo interrogativo, ho posto a Mencoboni alcune domande.
Maestro, la prima cosa che mi viene da chiederle è cosa la ha
spinto ha registrare il Vespro di Monteverdi.
Ci siamo accostati al capolavoro sacro di Monteverdi per celebrare
l’anniversario non della nascita o della morte di un compositore, ma
della pubblicazione di uno dei massimi punti di riferimento della letteratura sacra di ogni tempo, caduto nel 2010.
Conoscendo il suo approccio interpretativo, immagino che
non si sia limitato a eseguire la partitura stampata quattro
secoli fa da Ricciardo Amadino…
Per cercare di dare spessore a un’iniziativa artistica di questo impegno, ho deciso di fare tabula rasa di tutto quello che avevo imparato in
precedenza sul Vespro e di studiarlo a fondo come se fosse un’opera
del tutto sconosciuta.
Scorrendo la lista degli interpreti, ho notato la presenza di
numerosi specialisti del repertorio antico, in particolare i cantanti sono tutti italiani.
Per riuscire a raggiungere i risultato che mi ero prefissato era indispensabile fare ricorso ai migliori cantanti e strumentisti disponibili.
Un altro aspetto che mi sembra importante citare è la disposizione che avete adottato per la registrazione nella Chiesa di
Santa Barbara di Mantova.
Abbiamo deciso di collocare i musicisti e i cantanti nelle cinque cantorie di cui è dotata la Chiesa di Santa Barbara, l’edificio sacro in cui
il Vespro venne eseguito per la prima volta. Grazie alla tecnologia del
SACD, in questo modo abbiamo potuto ottenere un’immagine davvero
spettacolare. Chi ha la fortuna di disporre di un impianto multicanale
di buon livello si troverà letteralmente circondato dalla musica, una
sensazione davvero indescrivibile.
Per finire le chiedo di svelarci qualcosa sulle prossime uscite
della sua etichetta.
Entro la fine del 2011 abbiamo intenzione di pubblicare due novità.
La prima, dal titolo Cantar bastardo, propone un programma di opere vocali del XVI secolo eseguite dal baritono Marco Scavazza e dal
violista Cristiano Contadin, mentre la seconda vedrà protagonista il
soprano Maria Grazia Schiavo e un gruppo di strumenti a pizzico in
una bella silloge di lavori di autori secenteschi. Come vede, dopo il Vespro di Monteverdi facciamo subito ritorno alla nostra vera vocazione
di riscoprire inediti.
Columns - MARZO 2011
Dalla fine degli anni Quaranta all’inizio degli anni
Sessanta, Herbert von Karajan
ed
Elisabeth
Schwarzkopf firmarono in
esclusiva per la Columbia
di Walter Legge una lunga
serie di registrazioni diventate subito famose e di
riferimento. Presentate in
recital, opere complete e
ritratti d’artista, queste registrazioni hanno attraversato oltre
mezzo secolo di storia della discografia. Ora le arie solistiche
per soprano vengono ripubblicate dalla Urania in una monografia completa composta da due CD dal generosissimo minutaggio che raccolgono e riassumono quella che è stata una
delle più riuscite collaborazioni tra un direttore d’orchestra e
una cantante lirica.
LEOPOLD STOKOWSKI DIRIGE KHACHATURIAN
E SHOSTAKOVICH
The Symphony of the Air, Stokowski Symphony Orchestra,
Leopold Stokowski
URNWS114 (2 CD a prezzo speciale)
A. Khachaturian: Sinfonia n. 2 La campana D.
Shostakovich: Sinfonia n.
1 op. 10; Sinfonia n. 11 op.
103 L’anno 1905
Leopold Stokowski è stato uno dei primi direttore
occidentali a registrare e a
eseguire regolarmente le
sinfonie di Dmitri Shostakovich. Queste spettacolari interpretazioni della Sinfonia n. 1 e della famosa Sinfonia
n. 11 L’anno 1905 sono state realizzate nel 1958 con tecnica
stereofonica, che ne garantisce una qualità sonora davvero
straordinaria per quegli anni. Il programma di questi due lunghissimi CD è completato dalla rara Sinfonia n. 2 La campana di Aram Khachaturian, fissata anch’essa su disco nel 1958.
JOHANN SEBASTIAN BACH
ORATORI DI PASQUA E DELL’ASCENSIONE
Carolyn Sampson, Iestyn Davies, James Gilchrist,
Peter Harvey, Retrospect Ensemble, Matthew Halls
LINNCKD373 (SACD alto prezzo)
La seconda attesissima
uscita realizzata dal Retrospect Ensemble per la
Linn è incentrata sull’Oratorio di Pasqua, una
delle opere sacre più famose di Bach, e sull’Oratorio dell’Ascensione. Per
questa nuova registrazione l’ensemble inglese utilizza una formazione strumentale e corale molto numerosa e quattro solisti del calibro
di Carolyn Sampson, Iestyn Davies, James Gilchrist e Peter
Harvey. La direzione è affidata a Matthew Halls, uno dei musicisti inglesi più validi dell’ultima generazione, che ha già
avuto modo di mettersi in grande evidenza sia come raffinato
clavicembalista sia per qualche tempo come direttore del
King’s Consort, con il quale ha realizzato per la Hyperion
l’oratorio Parnasso in festa di Händel (CDA67701/2). La ricca scrittura vocale e strumentale e il commovente universo
espressivo di Bach vengono esaltati al massimo dalla splendida qualità sonora ottenuta dai tecnici del suono della Linn,
che vi daranno l’impressione di essere seduti di fronte ai musicisti del Retrospect Ensemble. Un CD assolutamente imperdibile.
Il Retrospect Ensemble su LINN:
HENRY PURCELL: SONATE A QUATTRO PARTI
Retrospect Trio
LINNCKD332 (SACD alto prezzo)
CLAIRE MARTIN
WITCHCRAFT
Claire Martin e Richard Rodney Bennett
LINNAKD359 (SACD alto prezzo)
I’m Gonna Laugh You Right Out of My Life; The Best Is Yet to
Come; The Rules of the Road; On Second Thought; Ev’rybody Today Is Turning On; Sometime When You’re Lonely; Let
Me Down Easy; Nobody Does It Like Me; That’s My Style;
When in Rome (I Do As the Romans); Witchcraft; With Every
Breath I Take; On the Other Side of the Tracks; Would You
Believe
18
Confezione: digipack deluxe
Producer: Motoaki Ohmachi (ESOTERIC COMPANY)
Mastering Engineer: Kazuie Sugimoto (JVC Mastering Center)
ESS90048 (SACD alto prezzo)
SCHUBERT: SINFONIE N. 8 E N. 3
Wiener Philharmoniker
Carlos Kleiber
ESS90047 (SACD alto prezzo)
J. STRAUSS: IL PIPISTRELLO
Solisti, Bayerisches Staatsorchester
Carlos Kleiber
ESS90046 (SACD alto prezzo)
BEETHOVEN: OUVERTURES
Symphonie-Orchester
des Bayerischen Rundfunk
Sir Colin Davis
ESS90045 (SACD alto prezzo)
Il principale criterio usato dalla per il re-mastering di questi
SACD è quello di recuperare nel modo più fedele possibile la
qualità del nastro master originale. Sono state utilizzate per
ESS90041/42 (SACD alto prezzo)
tutte le re-masterizzazioni le migliori apparecchiature della
ESOTERIC come il convertitore modello D-01VU, il generatore master clock Rubidium modello G-0Rb, e i cavi di interconnessioni e di alimentazioni. Questa combinazione di avanzata
tecnologia contribuisce in maniera determinante a riprodurre
l’alta qualità sonora dei master tape originali.
ESS90013 (SACD alto prezzo)
Le ristampe ESOTERIC di questi capolavori della musica
classica hanno attratto molta attenzione sia per l’ impegno
senza compromessi di ricreare il suono del master originale,
sia per l’uso della tecnologia Super Audio (ibrida) per migliorare la qualità del suono. Questa serie segna la prima pubblicazione di titoli classici dalla EMI che sono stati dei capisaldi
del catalogo sin dalla loro prima uscita in formato LP.
WAGNER: OUVERTURES E PRELUDI
Berliner Philharmoniker
Herbert von Karajan
BRAHMS: SINFONIA N. 2
Wiener Philharmoniker
Sir John Barbirolli
FRANCK - SCHUMANN
OPERE ORCHESTRALI
New Philharmonia Orchestra
Philharmonia Orchestra, O. Klemperer
Columns - MARZO 2011
Frutto della proficua collaborazione tra Claire Martin
e Richard Rodney Bennett,
Witchcraft propone un programma accuratamente selezionato di canzoni tratte
dal songbook di Cy Coleman, che offrono la possibilità di apprezzare da un lato
il vulcanico temperamento
jazz della Martin e dall’altro il raffinato stile pianistico e le doti compositive di Bennett.
Nei 14 brani in programma la Martin dimostra di essere non solo
una delle migliori vocalist jazz in circolazione, ma una delle interpreti più ispirate del Great American Songbook. Nel loro insieme, l’eleganza leggermente ruvida della voce della Martin e
le note argentine del pianoforte di Bennett – oltre alle sue sporadiche partecipazioni vocali – ci riportano indietro negli anni, a
un’epoca più serena e felice.
SERGEI PROKOFIEV - MAURICE RAVEL
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
M. Argerich, pianoforte; Berliner Philharmoniker, C. Abbado
CLEDG139349 (LP da 180 grammi)
S. Prokofiev: Concerto n. 3
per pianoforte e orchestra
op. 26 M. Ravel: Concerto
per pianoforte e orchestra
Nel corso dei decenni il
catalogo della Deutsche
Grammophon ha presentato un gran numero di interpreti entrati nella leggenda,
da Herbert von Karajan a
Claudio Abbado, da Maurizio Pollini a Wilhelm Kempff, da Salvatore Accardo a Yehudi
Menuhin. Questi musicisti hanno realizzato per l’Etichetta Gialla un gran numero di registrazioni che da un lato costituiscono
capitoli incancellabili della storia dell’interpretazione e dall’altro hanno accompagnato piacevolmente la vita di milioni e milioni di persone. Tutti noi, appassionati di musica, siamo debitori
in qualche modo della mitica DG. Tra i dischi più conosciuti e
famosi spicca questa straordinaria versione dei concerti per pianoforte e orchestra di Ravel e di Prokofiev fissata su disco nel
1967, che vede protagonisti una Martha Argerich e un Claudio
Abbado in stato di grazia, che la Clearaudio ripropone opportunamente con una qualità sonora che ci riporta quasi per magia a
quei felici giorni di oltre quarant’anni fa.
20
IMPEX RECORDS
LEONARD COHEN
FAMOUS BLUE RAINCOAT
Jennifer Warnes
IMP8301 (CD Gold alto prezzo)
First We Take Manhattan;
Bird On A Wire; Famous
Blue Raincoat; Joan Of
Arc; Ain’t No Cure For
Love; Coming Back To You;
Song Of Bernadette; A Singer Must Die; Came So Far
For Beauty; Night Comes
On; Ballad Of The Runaway Horse; If It Be Your
Will; Joan Of Arc (Live)
Famous Blue Raincoat è senza dubbio uno degli album più
osannati di Jennifer Warnes; scomparso per molti anni dagli
scaffali dei negozi e introvabile in qualsiasi versione, questo
disco è finalmente di nuovo disponibile nella splendida rimasterizzazione effettuato da Bernie Grundman direttamente dal
master analogico originale della cantante americana su CD
Gold, supporto che offre una maggiore accuratezza in tutta la
gamma di frequenze e una migliore definizione su tutti i lettori CD. Il libretto contiene una serie di fotografie inedite e la
confezione con copertina rigida in cartone è quanto di meglio
si possa chiedere, tuttavia la cosa più interessante è costituita
dalla presenza di quattro tracce inedite. Jennifer Warnes arrangia e interpreta alcune delle più belle canzoni di Leonard
Cohen, per un album unico che rimane il tributo definitivo
alla musica di Cohen. Bebo Moroni molti anni fa scrisse sulle
pagine di AudioReview una delle sue più belle e commoventi
recensioni e ascoltando questo album si capisce perché. Da
non lasciarsi assolutamente sfuggire. Il titolo è disponibile in
pochissime copie anche in versione su vinile da 45 giri, e sono
ormai le ultime rimaste essendo questa versione ormai fuori
catalogo (CISLP7060/45)
JENNIFER WARNES
THE WELL
Jennifer Warnes
IMP8302 (CD Gold alto prezzo)
The Well; It’s Raining; Prairie Melancholy; Too Late Love Comes; Invitation to the Blues; And So it Goes; The Panther; You
Don’t Know Me; The Nightingale; Patriot’s Dream; The Well
(reprise); Show me the Light (bonus track)
La stampa specializzata di tutto il mondo accolse con unanime
entusiasmo questo album dell’interprete che ci ha regalato un
capolavoro come Famous Blue Raincoat.
Columns - MARZO 2011
In The Well Jennifer Warnes ci offre una evocativa
interpretazione di una serie di canzoni dal carattere
molto diverso, con la deliziosa “And So It Goes” di
Billy Joel che convive armoniosamente con “Invitation to the Blues” di Tom
Waits e con standard come
“You Don’t Know Me”. La rimasterizzazione effettuata da
Bernie Grundman a partire dal nastro originale sotto la supervisione dell’artista ha contribuito a rendere questo album una
vera pietra miliare come il disco che lo aveva preceduto. Il
disco contiene anche i testi delle canzoni, due brani inediti e
un bonus track con un coinvolgente duetto con l’amico di vecchia data Bill Medley.
Secondo quanto si legge
nelle note di copertina, questa sarebbe la registrazione
preferita di Harry Belafonte, un fatto che non può certo stupire nessuno. I brani
di blues sono infatti molto
vicini al cuore di Belafonte,
come si può notare chiaramente dalla passione con
cui esegue brani come
“One for My Baby”, “Cotton Fields” e “God Bless the Child”.
Grazie alla Impex Records questo splendido album è finalmente
disponibile anche su CD Gold. In passato il titolo era stato stampato su vinile dalla Classic Records (che come ogni audiofilo
ben informato sa, ha ormai chiuso i battenti) ed ormai se sono
rimaste pochissime copie disponibili.
JENNIFER WARNES
THE HUNTER
Jennifer Warnes
IMP8303 (CD Gold alto prezzo)
CAMALOTES
EL VIAJE
Camalotes
Ci sono voluti ben cinque
anni a Jennifer Warnes per
dare seguito al suo disco
d’esordio Famous Blue
Raincoat, ma il risultato è
davvero eccellente, con un
programma comprendente
una serie di cover molto
godibili tra cui “Pretending to Care” di Todd
Rundgren e “The Whole of
the Moon” dei Waterboys, che potrebbero apparire nuove ai
suoi numerosi ammiratori. Il programma propone anche una
canzone di Donald Fagen (“Big Noise, New York”), alcuni
brani originali della Warnes e “Way Down Deep” di Leonard
Cohen. Prodotto da Elliott Scheiner, The Hunter – come già
Famous Blue Raincoat – è stato realizzato con la magistrale
tecnica di registrazione che accomuna tutti i titoli della Warnes. Questo CD è stato masterizzato originariamente da Bernie Grundman e rimasterizzato per questa versione da Chris
Bellman presso il Bernie Grundman Studio e stampato su CD
Gold per ottenere una maggiore fedeltà al master originale. Il
titolo è disponibile anche in versione lp da 180 grammi (CISLP7063)
HARRY BELAFONTE
BELAFONTE SINGS THE BLUES
Harry Belafonte
IMP8304 (CD Gold alto prezzo)
MA083 (CD alto prezzo)
Anche se l’Argentina continua a essere conosciuta (nel
bene e nel male) soprattutto
per via del tango, nel corso
degli anni si sono sviluppate diverse forme di folk,
pop e rock (rock nacional)
degne di essere prese in seria considerazione. Anche
se non può essere nemmeno
paragonato al tango, il jazz argentino conta diversi interpreti di
grande talento, molti dei quali attivi a Buenos Aires. Negli ultimi
tempi si è messo in evidenza il trio Camalotes, formato dal tastierista Lucas Nikotian (che ha preso parte alla registrazione
dell’album Nama di Puente Celeste), dal bassista Fabian Martin
e dal batterista Tomas Babjaczuk. Pur vivendo in una grande
città come la capitale dell’Argentina, questi tre musicisti si sono
ispirati al sofisticato stile europeo portato avanti dalla ECM, al
quale hanno aggiunto il mistero e la bellezza della campagna
argentina. Dei sette brani in programma, sette sono stati scritti da
Lucas Nikotian e gli altri tre da Fabian Martin. Questo disco è
stato registrato nella sala del Goethe Institut di Buenos Aires, un
ambiente piuttosto piccolo, ma caratterizzato da un’acustica profonda e molto naturale. Se l’acustica della sala può sembrare
sotto certi aspetti “morta”, la registrazione appare estremamente
“viva”, sfoggiando un intimismo e un’immediatezza che si possono apprezzare sempre più raramente nelle registrazioni di
oggi.
21
MA052HR (HRx alto prezzo)
MA073HR (HRx alto prezzo)
MA062HR (HRx alto prezzo)
I primi sei titoli su DVD-R ad alta risoluzione dell’etichetta Nippo-Americana
AA.VV.
JOHANN SEBASTIAN BACH
SUITES PER CELLO SOLO NN. 1, 2 E 3
Martin Zeller, violoncello
AA.VV.
SERÁ UNA NOCHE
- LA SEGUNDA
Santiago Vasquez, percussioni
MA081HR (HRx alto prezzo)
MA084HR (HRx alto prezzo)
SERÁ UNA NOCHE
MA070HR (HRx alto prezzo)
Santiago Vasquez, percussioni
AA.VV.
MATHIAS LANDAEUS
PUENTE CELESTE
LLAMA
OPENING
NAMA
Silvia Pérez Cruz, voce;
Ravid Goldschmidt, percussioni
Mathias Landaeus Trio
Santiago Vazquez; Marcelo Moguilevsky;
Edgardo Cardozo; Lucas Nikotian;
Luciano Dyzenchauz
Columns - MARZO 2011
BARB JUNGR
THE MAN I LOVE – THE NEW AMERICAN SONGBOOK
Barb Jungr
NACD144 (CD alto prezzo)
Once in a Lifetime; Breaking Down the Walls of
Heartache; Night Comes
On, Can’t Get Used to Losing You; The River; I Saw
the Light; The Old Heart of
Mine / Love Hurts;
Everything I Own; You
Ain’t Going Nowhere; My
Little Town; Wichita Lineman
Barb Jungr è molto più di una semplice cantante di talento.
La Jungr è infatti un’artista di livello assoluto, acclamata su
entrambi i lati dell’Oceano Atlantico per le sue ispirate rivisitazioni di brani legati ai nomi di mostri sacri del calibro di Bob
Dylan, Jacques Brel, Nina Simone ed Elvis Presley. The Man
I Love, il suo ultimo album e il primo realizzato per la Naim,
dimostra quanto sia grande l’amore che la Jungr prova per le
canzoni americane del passato e per i loro grandi protagonisti.
Come siamo stati abituati ad aspettarci della Jungr, ogni brano
è stato completamente ripensato, in modo da fare emergere i
significati più reconditi e le emozioni più profonde.
MANUEL DE FALLA
IL CAPPELLO A TRE PUNTE
Teresa Berganza, soprano
Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet
ORGLP102/45
(2 LP da 180 grammi a 45 giri alto prezzo)
M. de Falla: Il cappello a
tre punte; La vida breve –
Interludio y danza
Gli audiofili e gli appassionati della grande musica sono concordi nel
ritenere questo disco una
delle migliori incisioni
del capolavoro di Manuel
de Falla mai realizzate. Il
cappello a tre punte venne
tenuto a battesimo proprio da Ernest Ansermet e con i suoi
ritmi vivaci, il suo accattivante incedere narrativo, la sua ampia escursione dinamica, i suoi brillanti contrasti timbrici e la
sua ricchissima tavolozza sonora questa versione continua a
costituire un riferimento del mercato discografico pressoché
inattingibile. L’interpretazione di Ansermet denota un esotismo di rara bellezza, dai colori e dai profumi molto accesi,
esaltando nel contempo il lirismo della musica di de Falla
con toni sofisticati e di sorprendente raffinatezza. A tutto questo si aggiunge la magistrale prestazione della giovane Teresa
Berganza. Date queste premesse, vi consigliamo caldamente
di correre a procurarvi uno di questi doppi LP a 45 giri stampati dalla ORG in appena 2500 copie per tutto il mondo.
ART BLAKEY
ART BLAKEY AND THE JAZZ MESSENGERS
Art Blakey, The Jazz Messengers
PPCL897 (LP da 180 grammi)
Evidence; In Walked Bud;
Blue Monk; I Mean You;
Rythm-a-Ning;
Purple
Shades
Registrato nel 1957, questo album è una vera delizia, un disco che si ascolta
sempre volentieri anche a
distanza di molti anni. Art
Blakey fu sempre il batterista più indicato per la
musica di Thelonious Monk, riuscendo a esaltare con il suo
stile l’approccio fortemente percussivo del pianista, senza
peraltro limitarne la libertà espressiva. Anche Johnny Griffin,
il tenorsassofonista di Blakey, dimostra di capire alla perfezione la musica di Monk, un fatto che trova conferma nel suo
ingresso nel quartetto del grande Thelonious avvenuto pochi
anni più tardi. Con il trombettista Bill Hardman e il contrabbassista Spanky DeBrest a completare il quintetto, questo
disco propone cinque dei brani più belli di Monk e “Purple
Shades” di Griffin nella straordinaria qualità del vinile da 180
grammi della Pure Pleasure.
23
Columns - MARZO 2011
FRANK SINATRA
SINATRA’S SINATRA
MFSL1-333
Non si può discutere con
una leggenda. Non si può
competere con un artista
dal successo planetario.
Quando si rese conto che
le sue etichette, la Columbia e la Capitol, stavano lucrando sui suoi
primi grandi successi
pubblicando compilation
delle sue prime incisioni,
Frank Sinatra decise che era finalmente arrivato il momento di cambiare strategia e di fondare una casa discografica di sua proprietà, la Reprise Records, per pubblicare i suoi prossimi album. Inciso nel 1963, l’album Sinatra’s Sinatra mantiene le promesse implicite nel titolo,
presentando la rivisitazione di 12 grandi successi di Ol’
Blue Eyes, accuratamente scelti dallo stesso cantante tra i
suoi maggiori cavalli di battaglia. Tuttavia, più che la scelta dei brani, l’aspetto più significativo di questo splendido
disco è costituito dalle straordinarie performance di Sinatra, che eguagliano e in non pochi casi superano i già elevatissimi standard delle registrazioni pubblicate in precedenza dalla Columbia e dalla Capitol nella partecipazione
emotiva, nella resa sonora e nella linea del canto. Come
molti altri album di Sinatra, anche Sinatra’s Sinatra deve
una parte non trascurabile del suo successo all’apporto del
leggendario arrangiatore e direttore Nelson Riddle, uno
dei membri più fedeli e geniali dell’entourage del cantante. Unendo il loro grande talento, Sinatra e Riddle riescono a infondere nuova vita a un’incredibile serie di grandi
successi quali “I’ve Got You Under My Skin”,
“Witchcraft”, “Young at Heart” e “All the Way”. In particolare, nei brani presentati in questo album la voce di Sinatra appare più calda e matura, mentre Riddle aggiunge a
ogni canzone una vitalità e tempi semplicemente irresistibili. Amare Sinatra’s Sinatra è semplice come la logica su
cui si basa questo album: il pubblico conosceva alla perfezione tutte le canzoni che Sinatra, motivato dalla possibilità di dimostrare al mondo di essere sempre il numero
uno, esegue con una passione e un’emotività spinte ai
massimi livelli. L’inconfondibile stile di The Voice, i brillanti arrangiamenti di Nelson Riddle e l’oggettiva bellezza
delle dodici canzoni costituiscono nel loro insieme un mix
imbattibile. Da parte sua, Sinatra aggiunge un caleidosco24
pio di emozioni e di stati d’animo che spaziano dai toni
romantici, a quelli pensosi, a quelli più brillanti. I tecnici
del suono della Mobile Fidelity hanno contribuito a rendere il piatto ancora più ricco con una qualità sonora di stupefacente realismo. La rimasterizzazione realizzata dai
master originali a velocità dimezzata e la stampa su vinile
da 180 grammi in tiratura limitata consentono infatti di
vivere la musica dell’indimenticabile The Voice con una
fedeltà finora mai raggiunta in disco. Gli arrangiamenti di
Riddle non sono mai stati così spaziosi e l’inconfondibile
timbro chiaro, trasparente e corposo di Sinatra non è mai
stato riprodotto in una maniera così incredibilmente convincente. Non abbiamo alcun dubbio sul fatto che, dopo
averlo ascoltato, questo album diventerà uno dei vostri
dischi preferiti. Non esitate: ordinate subito una copia di
questa gemma poco conosciuta, che vi consentirà di scoprire le canzoni più famose di Sinatra con una qualità sonora insuperabile.
MIKE GARSON
PIED PIPER
Mike Garson, pianoforte; Jim Walker, flauto
RR121CD (CD alto prezzo)
Portrait of a Friend;
Love; First Song; Ethereal; Yearnings; Pied Piper; Syrinx; The Park;
Magic Spell; You’re One
of a Kind; Reflections;
Reason; Admiration
Pied Piper propone 13
composizioni originali
di Mike Garson, eclettico
pianista jazz e per molto tempo direttore musicale di David Bowie, che vedono Garson al fianco del flautista Jim
Walker, anch’esso nome molto conosciuto tra gli appassionati di jazz. Questo disco è il frutto della rimasterizzazione ad alta risoluzione del master analogico originale ed
era già stato presentato nel 1985 su vinile audiophile a 45
giri e nel 1992 su CD con il titolo Reflection (RR18), un
disco da tempo fuori catalogo e ormai diventato un vero
oggetto di culto tra i collezionisti.
Columns - MARZO 2011
WOLFGANG AMADEUS MOZART
REQUIEM
Helen Donath, Yvonne Minton, Ryland Davies;
Gerd Nienstedt, John Alldis Choir,
BBC Symphony Orchestra, Sir Colin Davis
RR70HR (HRx alto prezzo)
AA.VV.
IGOR STRAVINSKY
OPERE PER ORGANO
OPERE ORCHESTRALI
Felix Hell, organo
Minnesota Orchestra, Eiji Oue
RR95HR (HRx alto prezzo)
RR101HR (HRx alto prezzo)
Tra tutte le opere del repertorio classico che riflettono sulla fine della vita
umana il Requiem di Mozart è senza dubbio una
delle più sincere e commoventi. Questo fatto trova spiegazione anche nella
storia misteriosa che avvolge questa composizione, un misto di verità e di
leggenda che si diffuse negli ultimi difficili mesi di vita del
grande Salisburghese. Sebbene le tormentate fasi della sua
genesi e il livello di partecipazione degli allievi di Mozart
lascino ampio spazio alle discussioni su quanto la partitura
pervenutaci corrisponda alle reali intenzioni del compositore,
è quasi impossibile rimanere indifferenti di fronte a brani
come il Dies irae, il Recordare o il Lachrimosa. Colin Davis
tratteggia con tempi volutamente incalzanti la lucida disperazione che emerge fin dalle prime battute spingendosi nell’impressionante Dies irae fino ai limiti dell’ineseguibilità. Se
questi stacchi di tempo veloci possono sembrare sotto certi
aspetti sorprendenti, va detto che contribuiscono a eliminare
i sentimentalismi di maniera che si avvertono in molte altre
registrazioni. Un nuovo straordinario successo per la Speakers Corner, che arricchisce il proprio catalogo con un nuovo
straordinario caposaldo della discografia.
QUATTRO NUOVI TITOLI SU DVD-R
AD ALTA RISOLUZIONE (124 kHz - 24 bit)
DAL PRESTIGIOSO CATALOGO
DELL’ETICHETTA AMERICANA
REFERENCE RECORDINGS
RR99HR (HRx alto prezzo)
SC-PH802862 (LP da 180 grammi)
AA.VV.
OTTORINO RESPIGHI
RÊVERIES
OPERE ORCHESTRALI
Minnesota Orchestra, Eiji Oue
Minnesota Orchestra, Eiji Oue
Columns - MARZO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA MARZO 2011
LEHÁR
KNAPPERTSBUSCH
HINDEMITH
Musica per Viola ed Orchestra The Complete Rias Recordings Musica sinfonica
CPO777639
AUD21405
CDA67774
SCHUBERT
Duetti per piano
CDA67665
AA.VV.
Musica Sacra Rinascimentale
Vol. 2
CDGIM302
Premiati con “5 stelle” dalla rivista CLASSIC VOICE FEBBRAIO 2011
MAHLER
Lieder
AUD95634
26
SHOSTAKOVICH
Sinfonie NN. 2 e 11
MAR0507
RAVEL
Musica per orchestra
LSO0693
GOETZ - WIENIAWSKI
Romantic Piano Concerto
Vol. 52
CDA67791
Columns - MARZO 2011
I più premiati
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
GRAMOPHONE Editor’s Choice MARZO 2011
LISZT
HINDEMITH
Musica per Viola ed Orchestra New Discoveries - Vol. 3
CDA67810
CDA67774
PIERNÉ
Musica per piano e orchestra
CHAN10633
Diapason d’Or FEBBRAIO 2011
AA.VV.
Musica corale religiosa russa
CDA67756
AA.VV.
Musica Sacra Rinascimentale
Vol. 1
CDGIM301
AA.VV.
Musica Sacra Rinascimentale
Vol. 2
CDGIM302
AA.VV.
Musica Sacra Rinascimentale
Vol. 2
CDGIM303
27
Valery Gergiev
London Symphony Orchestra
dirige Mahler
MAHLER
MAHLER
MAHLER
MAHLER
SINFONIA N.1
SINFONIA N.2
SINFONIA N.3
SINFONIA N.4
LSO0663 (SACD)
LSO0666 (SACD)
LSO0660 (SACD)
LSO0662 (SACD)
MAHLER
MAHLER
MAHLER
MAHLER
SINFONIA N.5
SINFONIA N.6
SINFONIA N.7
SINFONIA N.8
LSO0664 (SACD)
LSO0661 (SACD)
LSO0665 (SACD)
LSO0669 (SACD)
Sound and Music Columns - MARZO 2011
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