L`intramontabile Rocky Horror del cinema Mexico,La

Il ritorno di Siddhartha
Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto prima nel tour italiano del 2013 e,
successivamente, in quello internazionale, che ha portato lo spettacolo nelle più grandi capitali
europee (come Edimburgo e Parigi), in America (New York e Los Angeles), in Asia (India, Cina,
Giappone, Corea, Brunei) e oggi in Messico a Guadalajara, l’opera pop “Siddhartha The Musical”
si prepara a tornare in Italia.
Dal 2 febbraio 2017, infatti, lo spettacolo sarà ospitato sul palco milanese del teatro LinearCiak
nella nuova versione internazionale, con nuove scenografie, nuovi costumi e nuove coreografie.
Lo spettacolo, prodotto da Lilith Sa | Gloria Grace Alanis, è il primo musical tutto italiano
distribuito nel mondo da Broadway International Company, LLC.
Tratto dall’omonimo romanzo di Herman Hesse, il musical Siddhartha, scritto da Isabeau, Fabio
Codega e Fabrizio Carbon, racconta la storia di un principe destinato al lusso e alla bellezza che,
spogliatosi delle sue vesti, lascia il suo mondo dorato e si mette in cammino alla ricerca
dell’illuminazione, scoprendo così la vera essenza della vita e le ragioni della sofferenza. Lo
spettacolo vuole rappresentare le grandi emozioni dell’esistere: la gioia della nascita, il fulgore della
gloria, il dramma della morte, la strenua lotta della autentica ricerca interiore e la completa felicità
nella ritrovata illuminazione.
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Un susseguirsi di quadri ed emozioni che coinvolgono il pubblico, lo emozionano, lo stupiscono
fornendo spunti di riflessione: in un’epoca di crisi di valori e di grandi trasformazioni socio
economiche, la storia di Siddhartha rivela il senso profondo del vivere e la necessità di occuparsi gli
uni degli altri.
Il tutto messo in scena da un grande cast di cantanti e ballerini e da un intenso Giorgio Adamo nel
ruolo del protagonista.
Le musiche coniugano echi della antica cultura indiana fino alle più contemporanee sonorità e,
insieme alle scenografie e alle maxiproiezioni, avvolgono gli spettatori in un’esperienza
multisensoriale molto coinvolgente.
Importante il contributo musicale di Beppe Carletti dei Nomadi, che firma un finale emozionante e
coinvolgente, e di Osvaldo Pizzoli che, con il flauto, ha “colorato” le aree del Musical.
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Monica Guerritore è Judy Garland
Monica Guerritore sarà Judy Garland in End of the Rainbow. Il debutto dello show, che
inaugura la stagione 2016-2017 del Teatro Sistina, è previsto per mercoledì 19 ottobre. Sold out a
Broadway, End of the Rainbow è un musical scritto da Peter Quilter e diretto da Juan Diego Puerta
Lopez incentrato su Judy Garland. Monica Guerritore, nel ruolo dell’attrice americana divenuta
celebre con Il Mago di Oz, è perfetta interprete e “mattatrice”. Il musical racconta la parabola di
Judy Garland, svelando il duplice volto di una donna da un lato seducente e forte sul palco, dall’altro
fragilissima e sola.
“Judy è innamorata pazza del suo giovane amante. Scoppiettante, folle, drammatica, stramba e
tenerissima come solo una grande artista può essere e disperata come lo è una donna
completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori. Tira avanti con quel che resta della sua
voce e supplisce dando al pubblico la sua anima. La sua vita è la scena e lì canterà e morirà. Tra
lustrini e paillettes” commenta Monica Guerritore per poi aggiungere: “End of the Rainbow racconta
cosa c’è dietro le luci della ribalta che nascondono la vita di questi meravigliosi talenti. Ritrovo nella
sua parabola la fine di altre donne, star fragili, inadeguate a sopportare tanta energia. Penso a Amy
Winehouse, Whitney Houston, Edith Piaf. La stessa Evita che sta per andare in scena. Il corpo
umano non sopporta tanta divinità. La sua solitudine è legata a un talento sconfinato, che non trova
riparo negli uomini. Lo dice bene Sciascia quando scrive di Majorana: ci sono talenti che brillano
come stelle e divorano il corpo stesso che li abita”.
Beyond Bollywood è pronta a conquistare
l'Italia
Beyond Bollywood chiude il primo tour europeo, passato anche al London Palladium, a Milano
dove, debutta il 4 ottobre, al in Teatro degli Arcimboldi di Milano. Sono previste repliche fino al
9 ottobre. Beyond Bollywood è uno show travolgente fatto di musica e danza indiana in un mix
irresistibile che accompagna lo spettatore in un viaggio culturale che cattura il fuoco, il calore e il
desiderio.
Beyond Bollywood è una celebrazione di due ore con incredibili effetti di luci, più di 700 costumi,
musica originale, 20 danzatori, 5 attori, 11 persoBeyond Bollywood ne della crew: una vera festa per
i sensi. La musica di Beyond Bollywood è stata composta e arrangiata da Salim e Sulaiman
Merchant, entrambi appartenenti alla generazione di compositori di film di Bollywood. Sono noti
per aver creato la colonna sonora del film Hameshaa, campione di incassi del genere. A dirigere lo
show è Rajeev Goswami, il regista e coreografo, ha più di 15 anni di esperienza in film indiani e
nell’industria musicale.
Beyond Bollywood racconta di Shaily Shergill che da Monaco parte alla ricerca delle proprie radici
indiane. A Mumbay, nel cuore di Bollywood, incontrano Raghav, un coreografo in difficoltà
economiche e il suo esuberante assistente Ballu. Insieme viaggiano attraverso l’India ognuno alla
ricerca di qualcosa. Il loro viaggio sarà colmato da immagini magiche, musica accattivante, danza
inebriante e ovviamente… amore.
L'intramontabile Rocky Horror del cinema
Mexico
di Giuliana Tonini – Il 14 ottobre riprenderà la programmazione del Rocky Horror Picture Show
al cinema Mexico di Milano. L’appuntamento sarà, come di consueto, il venerdì sera alle 22. Le
date, nel corso dell’anno, si potranno consultare sul sito www.cinemamexico.it.
È dal 1981 che la sala di via Savona porta in scena l’originale rappresentazione interattiva in cui,
mentre viene proiettato il film sullo schermo, sul palco un gruppo di attori, vestiti e truccati come i
personaggi del film, recita, canta e balla in contemporanea con le scene che scorrono sullo schermo.
Per chi non lo conoscesse, il Rocky Horror Picture Show è il film musical cult del 1975 diretto da
Jim Sharman, trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale di Richard O’Brien, che
aveva sbancato i botteghini dei teatri di Londra e Broadway.
È la storia di due fidanzati, Brad e Janet, borghesi, pudichi e perbenino che, mentre sono in viaggio,
dopo il rito del regalo dell’anello di fidanzamento, bucano una gomma durante un temporale e
finiscono per chiedere aiuto bussando alla porta di un inquietante castello. È il castello del dottor
Frank-n-Furter, il travestito in guepiere, calze a rete e tacchi vertiginosi, incontrovertibilmente
macho nonostante gli abiti femminili, interpretato da Tim Curry, dalla voce e dalla presenza
formidabili. In una parodia della storia di Frankenstein, lo scienziato Frank-n-Furter sta lavorando
alla creatura Rocky, un biondo uomo oggetto, palestrato e volutamente decerebrato, e ha convocato
nel suo castello illustri personaggi da tutta la Transilvania per farli assistere alla nascita della sua
creazione. I fidanzatini si trovano così catapultati in un mondo in cui il concetto di ‘normalità’ è
completamente sovvertito e in cui, davanti a Frank-n-Furter e alla sua corte di unconventional
conventionalists, i diversi sono loro. La notte, piena di grottesche avventure, passata nel castello
transilvano porterà Brad e Janet alla scoperta di un proprio sé insospettabile, fino ad allora messo a
tacere dalle convenzioni sociali.
Il film, come prima lo spettacolo teatrale, è stato un successo. La sua carica allegorica, volutamente
e irresistibilmente kitsch, ha conquistato il pubblico e sono subito cominciate negli Stati Uniti le
proiezioni serali del sabato, a mezzanotte, dove tuttora gli spettatori vanno vestiti e truccati come i
personaggi del film.
È su questa onda che, nel 1981, Antonio Sancassani, il proprietario del cinema Mexico, ha fatto
della sala cinema milanese una Rocky Horror House. Una delle cinque Rocky Horror House al
mondo e, a giudizio di molti, una delle migliori.
Nel cinema d’essai che oggi è, orgogliosamente, l’ultimo monosala rimasto a Milano, da 35 anni
periodicamente si svolge il rito del Rocky Horror Picture Show. Perché di vero e proprio rito si
tratta, cui assistere più e più volte, divertendosi sempre come pazzi.
Prima di ogni rappresentazione, quelli che assistono allo spettacolo per la prima volta – i vergini,
come vengono appellati dal Diabolical Plan, la compagnia di attori amatoriali – vengono invitati ad
alzare la mano, e sono sempre pochissimi. È a loro che viene spiegato con quali battute e con quali
gesti partecipare allo spettacolo. Perché il pubblico interagisce.
E così ogni volta che viene nominata Janet Weiss si deve ripetere ad alta voce il suo cognome, il
nome di Brad viene sempre accompagnato da un bel asshoooooooole, il dottor Scott da un uh! e così
via. Al pubblico viene fornito dai Transilvani che girano per la sala il diabolical kit, un sacchetto che
contiene, ad esempio, il riso da lanciare durante la scena del matrimonio degli amici di Brad e Janet,
il giornale da mettersi in testa come fa Janet sotto il temporale, il guanto di lattice da fare schioccare
in contemporanea col dottor Frank-n-Furter, la carta igienica da sventolare durante la scena della
‘nascita’ della creatura Rocky,…
Lo zoccolo duro del pubblico non ha bisogno di nessuna spiegazione. Molti fan partecipano ad ogni
rappresentazione, conoscono a memoria ogni battuta e ogni canzone, e seguono tutto le spettacolo
ripetendo le battute e cantando. Ma anche per chi non sa le parole, quando è il momento della
canzone Time Warp è ‘vietato’ non alzarsi e non ballare il celeberrimo brano seguendo i passi degli
attori sul palco e sullo schermo. Oltre a questa hit, il musical di Richard O’Brien offre molti altri
pezzi indimenticabili, tra cui Science Fiction – Double Feature, Damn it Janet, Sweet
Transvestite – il pezzo con cui Frank-n-Furter fa la sua grande entree – Rose Tint My World, I’m
Going Home, e il significativo Don’t Dream it, Be it, il motto del Rocky Horror Picture Show.
Tra il pubblico, chi vuole si sbizzarrisce indossando le mise più disparate. Il minimo sindacale sono
una parrucca di un colore sgargiante e un altrettanto sgargiante boa di piume di simil struzzo. Poi si
vedono calze a rete, cappelli con gli strass, grembiuli alla Magenta (uno dei personaggi), uomini con
parrucca e camice verde, ragazze che festeggiano l’addio al nubilato e chi più ne ha più ne metta.
E gli spettatori del Rocky Horror Picture Show sono di tutte le età. Si va da ragazzi e ragazze
giovanissime a chi era ragazzo quando il film è uscito più di quarant’anni fa.
Insomma, assistere al Rocky Horror Picture Show è divertimento puro.
La compagnia del Diabolical Plan è composta da attori non professionisti che hanno in comune la
grande passione per il Rocky Horror Picture Show e da anni si divertono a rappresentare i loro
personaggi preferiti. Frank-n-Furter, il protagonista assoluto, l’antieroe egocentrico, cinico e
perverso che però affascina e conquista il pubblico, da 7 anni è interpretato dal formidabile Andrea
Alletto, in una performance sorprendente.
Last but not least, lo scorso aprile la Bocconi Live Performance Students Association – BLPSA ha
tenuto presso l’OpenSide dell’Università Bocconi di Milano una conferenza, con la partecipazione di
Andrea Alletto, sul caso manageriale del cinema Mexico come fortunata Rocky Horror House.
Ci vediamo al Mexico.
Dove, quando e a quanto:
Dove: cinema Mexico, via Savona 57, Milano
Quando: il venerdì sera alle 22 (per le date, consultare il sito internet)
A quanto: 6 euro.
Sito internet: www.cinemamexico.it
Pagine Facebook: Cinema Mexico e Diabolical Plan
Fan club: www.rockyhorroritalianfans.it
La più grande stagione di sempre al teatro
Manzoni di Milano
Il Teatro Manzoni di Milano lancia la sua stagione 2016-2017, la più grande e importante della
capitale meneghina. Parliamo infatti di una stagione che ne contiene cinque: il cartellone prevede
ben più di 250 serate con titoli per tutte le età, che spaziano dalla prosa al musical e al cabaret.
La stagione si apre il 13 ottobre con la pièce “Sarto per signora” interpretata da Emilio Solfrizzi.
A seguire, nella categoria prosa, “Il bagno” con Stefania e Amanda Sandrelli, “Nudi e crudi”
con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, “Tradimenti” con Ambra Angiolini, Francesco
Scianna e la regia di Michele Placido, “Due partite” con Giulia Michelini, Paola Minaccioni,
Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua, “Alla faccia vostra!” con Gianfranco Jannuzzo,
Debora Caprioglio e Antonella Piccolo, “Serial killer per signora” con Gianluca Guidi e
Giampiero Ingrassia, “Il sorpasso” con Giuseppe Zeno, “Calendar Girls” con Angela
Finocchiaro.
La stagione, però, vede sul palco anche spettacoli di cabaret con spettacoli collaudati e molto amati
dal pubblico come “Ormai sono una milf” con Angelo Pintus, “Perché non parli” con Paolo Cevoli,
“Hotel Forest” con Mister Forest, “Platone – La caverna dell’informazione. Il lato comico
dell’attualità” con Leonardo Manera e Alessandro Milan.
Numerosi poi gli appuntamenti per i bambini e le famiglie nonché gli eventi culturali promossi ed
organizzati dal Teatro.
Grandi titoli, grandi produzioni, grandi interpreti nel teatro più in di Milano. Un successo assicurato!
Per maggiori informazioni sulla stagione:
www.treatromanzoni.it
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Footloose porta in scena a Milano
emozioni e musica degli Anni '80
Torna finalmente in Italia Footlose il musical, tratto dal l’omonimo film icona deli Anni ’80. Il
debutto di Footloose, diretto da Martin Michel, è fissato per il 24 settembre al Teatro Nazionale di
Milano e le repliche proseguiranno fino al 31 dicembre. La produzione è firmata da Stage Entertainment,
mentre nei ruoli cinematografici di Kevin Bacon e Lori Singer ci sono rispettivamente Riccardo Sinisi e Beatrice
Baldaccini. Una notte, la musica a tutto volume e un ballo indimenticabile, sono le tappe di un viaggio emozionante tra
le strade di Beaumont, un piccolo paese di provincia che ha bandito la musica.
Concepito con una forte componente musicale e danzata, Footloose ha lasciato il segno per la sua
coinvolgente colonna sonora, il cui brano più famoso, che dà titolo al film, raggiunse il primo posto
della classifica statunitense conquistando il pubblico di tutto il mondo. Anche a teatro la colonna
sonora di Footloose avrà un ruolo da protagonista, vero e proprio tributo al pop rock Anni ’80,
rappresenta la base portante di coreografie che si annunciano essere le più dinamiche mai realizzate
su questo palco grazie al lavoro del regista e coreografo australiano Martin Michel. Le canzoni, nel
loro adattamento teatrale, sono interamente cantate e suonate dal vivo grazie ad un cast di 22
performer e all’ausilio di una band di otto elementi.
Il film, diretto da Herbert Ross e distribuito dalla Paramount Pictures, è vagamente ispirato ad
alcuni eventi accaduti nella piccola comunità rurale di Elmore City in Oklahoma da cui Dean
Pitchford, autore del libretto e delle canzoni, prese spunto e da cui ne ricavò il soggetto per quello
che sarebbe destinato a diventare uno dei film più rappresentativi degli Anni ’80 a cui, nel 1998, ha
fatto seguito Footloose il musical musiche di Tom Neve, testi di Dean Pitchford, Eric Carmen,
Sammy Hagar, Kenny Loggins e Jim Steinman – miglior libretto/adattamento a Dean Pitchford e
Walter Bobbie.
Footloose è ambientato a Bomont, un piccolo paese di provincia e il suo protagonista, Ren
McCormack, è un ragazzo, trapiantato da Chicago, appassionato di musica e danza. Qui predica un
pastore protestante che ha bandito la musica rock, il ballo ed alcuni tipi di letture perché, a suo dire
e di parte della cittadinanza adulta, essi corrompono la moralità dopo che pochi anni prima alcuni
ragazzi, tra cui suo figlio, hanno finito per perdere la vita in un incidente facendo rientro da un
concerto. Ren con l’aiuto di Ariel, figlia del pastore e innamorata di lui, convincerà tutti i ragazzi del
posto a ribellarsi all’assurdo regime di censura scatenando un vero e proprio tumulto giovanile.
“Questo è il nostro tempo per ballare” è infatti lo slogan del musical ci promette di trascinare
l’intera platea in balli scatenati.
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Jesus Christ Superstar trionfa ai
MusicalWorld Award
Jesus Christ Superstar vince MusicalWorld Award e, dopo il tour europeo si prepara a tornare,
nel 2017 , in Italia con nuove date che toccheranno i principali teatri italiani. Jesus Christ
Superstar, capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice prodotto dalla Peep Arrow
Entertainment di Massimo Romeo Piparo, si è infatti aggiudicato il titolo di migliore produzione
internazionale in Olanda nel 2016, superando “Priscilla regina del Deserto” e “Pippin”. Arriva
dunque dall’Europa un grande riconoscimento che premia il talento italiano, e che è prova
dell’incredibile valore artistico di uno spettacolo di livello internazionale, ormai passato alla storia
come l’opera rock più amata di tutti i tempi, grazie a una colonna sonora conosciuta da tre
generazioni e a valori di grande spessore.
“Sono fiero di aver finalmente potuto incasellare un riconoscimento così importante in territorio
europeo” – dichiara Massimo Romeo Piparo – “lo spettacolo ha senz’altro raggiunto la sua vetta
grazie all’apporto fondamentale di Ted Neeley, inventore del ruolo di Jesus e grande Uomo oltre che
immenso artista. Il suo arrivo nella nostra scuderia, dopo quello del compianto Carl Anderson nel
2000, e insieme ai colleghi del film Yvonne Elliman e Barry Dennen nel 2014, ha reso possibile il
sogno di quanti hanno contribuito in tutti questi anni affinché una produzione italiana si facesse
onore laddove regna il colosso del Musical mondiale che è la Stage Entertainment”.
E dagli USA, arriva il commento entusiasta di Ted Neeley storico interprete di Jesus Christ
Superstar sin dalla sua edizione cinematografica “Sono davvero onorato di far parte della
produzione italiana di Jesus Christ Superstar della Peep Arrow Entertainment e mi congratulo per
questo premio dal profondo del cuore con il mio fratello italiano Massimo Romeo Piparo. Questo
riconoscimento è per lui, per la sua visione artistica e la professionalità che ha saputo unire al
rispetto e all’amore nei confronti di questo storico musical, e per la costante crescita in 20 anni della
sua originale interpretazione di un grande classico amato in tutto il mondo”.
Sul palco di Jesus Christ Superstar, accanto a Ted Neeley nei panni di Gesù, l’Orchestra diretta
dal Maestro Emanuele Friello, l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini
coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona.
Coming soon: West Side Story, Footloose e
The Bodyguard
Sarà una stagione bollente quella che si sta preannunciando alle porte per i teatro. Sono infatti in
arrivo produzioni di alto livello per tre Blockbuster del West End: West Side Story, assente dalla
Penisola da oltre vent’anni, Footloose, per cui l’attesa è stata dimezzata e The Bodyguard, al debutto
sui palcoscenici italiani.
“WEST SIDE STORY” debutterà il prossimo 27 settembre al Teatro Manzoni di Milano per sole 15
repliche. L’evergreen basato su “Romeo e Giulietta” e vincitore di 1 Grammy (premio per la
musica), ben 6 Tony (gli Oscar del teatro) e, nella sua versione cinematografica con Natalie Wood,
addirittura 10 Oscar, sarà in scena al Teatro Manzoni fino al 9 ottobre e si prenuncia come un
evento da non perdere grazie a con un cast di 33 elementi e all’orchestra in scena che riproporrà
indimenticabili melodie come “Maria”, “America”, “I Feel Pretty” e “Tonight”. West Side Story è
prodotto in Italia da Wizard Productions e diretto da Federico Bellone. Lo spettacolo è fedele alla
tradizione con le coreografie originali di Jerome Robbins, le musiche di Leonard Bernstein e il
libretto di Stephen Sondheim e Arthur Laurents, adattate da Franco Travaglio.
FOOTLOOSE, icona musical anni ’80, sarà invece in scena dal 24 settembre al 31 dicembre al
Barclays Teatro Nazionale di Milano. Con Footloose, Stage Entertainment festeggia il ritorno alla
produzione, dopo tre anni di pausa, con cast eterogeneo, ricco di talenti giovani e di artisti con
grande esperienza nel panorama teatrale italiano. Ren McCormack è interpretato da Riccardo Sinisi
mentre Ariel Moore è Beatrice Baldaccini.
THE BODYGUARD sarà infine uno degli spettacoli di punta della seconda parte della stagione,
sempre al Barclays Teatro Nazionale di Milano.
West End Live, 48 ore di musical pronte a
infiammare Londra
Sabato 18 e domenica 19 giugno, in un solo weekend oltre 25 block buster del West End londinese si
alterneranno in scena a Leichester Square per uno show imperdibile: il West End Live 2016, giunto
ormai alla sua 12° edizione. Dalle 11 (domenica dalle 12) alle 12 una full immersion con i migliori
interpreti della scena londinese che riproporranno, davanti al pubblico di Leichester Square , il
meglio dei diversi show. C’è di più…è anche gratis.
I nomi dei musical attesi al West end Live sono da brivido tra i superclassici del West End londinese:
American Idiot, Beautiful – The Carole King Musical, The Bodyguard, Charlie And The Chocolate
Factory, Disney’s The Lion King, In The Heights, Impossible, Jersey Boys, Les Misérables, Mamma
Mia!, Matilda The Musical, The Phantom Of The Opera, Showstopper! The Improvised
Musical, Stomp, Sunny Afternoon, Thriller Live e Wicked. debuttan questanno all’11° edizione del
West End Live: Kinky Boots, Breakfast At Tiffany’s, Crazy For You, Guys And Dolls, Jesus Christ
Superstar, Motown The Musical, Murder Ballad, The Secret Garden, Show Boat e The Wedding
Singer. Tra le star del musical sono poi attesi: Beverley Knight, Matt Cardle, Samantha Barks e
Pixie Lott.
L’ideale per partecipare all’evento e goderselo fino in fondo è quello di arrivare già attrezzati a
Leichester Square con tutto quello che può servire in una classica giornata londinese: dalla crema
solare all’ombrello, senza dimenticare magari qualche genere di alimentare di conforto per ampliare
il godimento…ovviamente anche all’interno del Wes End Live non mancano i punti ristoro, ma la
scelta è più ampia in un tesco qualsiasi. Arrivare presto è un must per non perdersi neppure un
secondo del West end Live ed essere sicuri di entrare, possibilmente prima dell’apertura dei cancelli
così come mettersi ordinatamente in fila (generalmente l’apertura dal lato della Sainsbury Wing
della National Gallery corre più veloce) e aspettare il proprio turno. una volta entrati è bene
scendere subito verso il palco, non appena infatti la piazza si riempie chiudono l’accesso al palco. Se
sono libere poi è consigliabile accaparrarsi subito un posto sulle scale, possibilmente in alto: si ha un
audio e una visuale perfetta, stando per di più comodamente seduti.
Insomma il West End Live per chi è a Londra in questi giorni, è un’occasione da non lasciarsi
sfuggire.
Georgie: dal manga al musical
di Giuliana Tonini – Alzi la mano chi non conosce Georgie, l’anime, anzi no, il cartone animato –
come preferisco chiamarli, visto che, per gli ex bambini degli anni Ottanta come me, erano
semplicemente i cartoni – che da più di trent’anni va in onda tuttora in televisione.
Tutti conoscono la storia della bellissima ragazza dai lunghi capelli dorati che vive mille avventure,
gioiose ma anche drammatiche, tra l’Australia e l’Inghilterra nella seconda metà dell’800.
Il soggetto originale è una novella dell’autore giapponese Mann Izawa, che ha ispirato prima, nel
1983, il manga Lady Georgie e poi il cartone animato.
Adesso Georgie è diventata anche…un musical! Georgie Il Musical ha infatti debuttato in prima
nazionale, dal 20 al 22 maggio, al Teatro Orione di Roma. E adesso siamo in attesa di conoscere le
prossime date della tournee.
Lo spettacolo è stato ideato dallo sceneggiatore Claudio Crocetti, su libretto di Diego Ribechini e
musiche del Maestro Tiziano Barbafiera, ed è patrocinato da dall’AVIS, l’Associazione Italiana dei
Volontari del Sangue.
Tramite il crowdfunding, il sistema che consente di raccogliere fondi grazie ai contributi offerti da
chiunque voglia sostenere un progetto, e sempre con il patrocinio dell’AVIS, è stato realizzato, prima
dell’allestimento teatrale, anche il CD del musical, che si può acquistare sempre sul sito
www.georgieilmusical.com e sulle piattaforme digitali iTunes, Google Play, Amazon, Timusic e
Spootify.
Gli attori-cantanti e i ballerini coreografati da Marcello Sindici, tutti nei loro splendidi costumi, ci
fanno riviere la storia della figlia del nobile inglese ingiustamente deportato in Australia durante il
regno della regina Vittoria, che viene allevata da una umile famiglia e che, una volta cresciuta e
diventata una ragazza bellissima, porta, senza volerlo, scompiglio nella propria vita e in quella della
sua famiglia adottiva, in cui entrambi i ragazzi che in realtà non sono suoi fratelli, Abel e Arthur, si
innamorano di lei. Iniziano così a una serie di traversie sull’onda della passione e dell’amore. Anche
in scena, Georgie non si separa mai dal braccialetto d’oro e di pietre preziose che le ha lasciato la
mamma prima di morire quando, neonata, l’ha affidata alle cure di Eric Buttman.
I bravissimi attori che danno vita e voce ai personaggi principali sono Claudia Cecchini (Georgie),
che abbiamo visto anche in Dirty Dancing, Flavio Gismondi (Lowell), che ha calcato il palco anche
in Newsies e Jersey Boys, Enrico D’Amore (Abel), Dario Inserra (Arthur), Brunella Platania (la
mamma adottiva Mary Buttman), Nico Di Crescenzo (il papà adottivo Eric Buttman), Elisabetta
Tulli (la vera mamma, Sophie Gerald) e Maurizio Di Maio (il perfido e sadico Irwin Dangering).
Una, tra le tante, curiosità di questa produzione è che porta in scena il finale originale del manga,
diverso da quello del cartone animato. Per rendere la conclusione della serie TV più adatta ai
bambini, nell’ultima puntata Georgie, Abel e Arthur decidono di tornare da Londra in Australia, per
vivere in serenità e come fratelli nei luoghi in cui sono cresciuti. Ce lo ricordiamo tutti, e ci
ricordiamo anche che questa era l’ultima figurina dell’album di Georgie della mitica casa editrice
Panini.
Il finale originale è molto più drammatico e agrodolce. Qual è? Non ve lo dico. Aspettate di
conoscere le prossime date e andate a vederlo a teatro.
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Riferimenti:
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