15-21 Luglio Castellammare del Golfo di Trapani Seconda edizione del festival di musica jazz organizzato dalla Scuola Internazionale di Musica Palermo Jazz, in collaborazione con il Centro Etneo Studi Musicali C.E.S.M. e le associazioni culturali Caleidoscopio e Culturae. Una settimana dedicata interamente alla musica jazz: i seminari di strumento e canto si terranno la mattina, la musica d’insieme nel pomeriggio, la prima jam session al tramonto. Gli allievi avranno la possibilità di trascorrere una settimana a stretto contatto con alcuni tra i più grandi musicisti jazz del mondo, e di assistere alle loro performances. Le serate saranno animate da concerti di altissimo livello, seguiti poi da una seconda jam session, alla quale spesso e volentieri partecipano, oltre agli allievi dei seminari, anche i Maestri e i musicisti intervenuti alla manifestazione. La fitta programmazione prevede l’esibizione dei gruppi dei docenti che terranno i seminari, e di molti altri grandissimi artisti di fama mondiale. La manifestazione avrà luogo a Castellammare del Golfo di Trapani, splendido comune siciliano che si trova nei pressi dalla riserva naturale orientata dello Zingaro, uno dei luoghi di mare più belli e suggestivi di tutta l’isola. Durante la settimana del festival Castellammare si anima della presenza di moltissimi giovani musicisti e appassionati, provenienti da tutta Italia per partecipare alle clinics e assistere ai concerti. Tutte le attività si articolano all’interno del centro storico, sicché è possibile raggiungere facilmente a piedi tutti i luoghi deputati. I concerti si svolgono nella splendida cornice di piazza Castello, luogo di grande rilievo storico e architettonico, ad un passo dal mare. I palchi per le jam vengono allestiti nei punti nevralgici della cittadina. L’evento è estremamente partecipato dalla popolazione locale e costituisce anche un importante veicolo di conoscenza, per persone provenienti da tutto il mondo, delle grandi ricchezze naturalistiche e storico-culturali che Castellammare e i suoi dintorni hanno da offrire. CONCERTI 15 Luglio h 21.30 JASON LINDNER & MARK GUILIANA Jason Lindner piano/keyboards - Mark Guiliana drums h 23.00 KENNY WERNER QUARTET Avishai Cohen trumpet - Kenny Werner piano - Omer Avital bass Jonathan Blake drums Ingresso € 8 16 Luglio h 21.30 MARVI LA SPINA SOUND MACHINE special guest DAVID KIKOSKI Marvi La Spina conductor - Maddalena Martorana vocal - Orazio Maugeri alto sax - Stefano D'Anna, Mario Raja tenor/soprano sax - Vincenzo Salerno baritone sax – Filippo Pizzi bass clarinet - Samuele Davì, Alessandro Presti trumpet - TBA trombone - Biagio Benenato french horn - Fabrizio Brusca, Lorenzo Colella guitar - David Kikoski piano - Gabrio Bevilacqua bass Marcello Pellitteri - drums h 23.00 THE BAD PLUS special guest JOSHUA REDMAN Joshua Redman tenor sax - Ethan Iverson piano - Reid Anderson bass David King drums Ingresso € 12 17 Luglio h 21.30 NORMA WINSTONE & GLAUCO VENIER Norma Winstone voice - Glauco Venier piano h 23.00 JOEL FRAHM QUARTET Joel Frahm sax – Lage Lund guitar - Dario Deidda bass Marcello Pellitteri drums Ingresso € 8 18 Luglio h 21.30 LINO COSTA “HYPNOTIC TRIO” Lino Costa guitar – Domenico Cacciatore el. bass – Roberto Pistolesi drums h 23.00 GOLDBERG/KLEIN "Bienestan" Mark Turner tenor - Aaron Goldberg piano - Guillermo Klein rhodes - Matt Penman bass - Greg Hutchinson drums Ingresso € 8 19 Luglio h 21.30 GIANNI GEBBIA QUARTET Gianni Gebbia alto – Mauro Schiavone piano - Gabrio Bevilacqua bass Jacek Kochan drums h 23.00 EDDIE GOMEZ QUARTET Alessandro Presti trumpet - Salvatore Bonafede piano - Eddie Gomez bass Nasheet Waits drums Ingresso € 8 20 Luglio h 21.00 FRANCESCO GUAIANA" TRIPTYQUE" Francesco Guaiana guitar - Luca Lo Bianco bass – Dario Carnovale drums h 23.00 KURT ELLING BAND Kurt Elling vocal - Charlie Hunter guitar – Derrek Philips drums Ingresso € 12 21 Luglio h 21.30 CASTELLAMMARE VOCAL ENSEMBLE h 23.00 ORCHESTRA CASTELLAMMARE JAZZ dir.GUILLERMO KLEIN special guest MARK TURNER Ingresso Libero 15 LUGLIO JASON LINDNER & MARK GUILIANA Jason Lindner piano/keyboards - Mark Guiliana drums Duo eccezionale di giovani musicisti di fama mondiale formato dal pianista nativo di New York Jason Lindner, dagli anni ’90 uno dei componenti stabili della scena jazzistica della metropoli e dal batterista Mark Guiliana che nell’ultimo decennio ha collaborato con moltissimi artisti di grande rilievo internazionale. Le esibizioni delle orchestre guidate da Lindner al celebre club Smalls a New sono state oggetto di grande attenzione e apprezzamento da parte della critica specializzata, guadagnandosi il seguito di un gran numero di appassionati. La chiusura temporanea nel 2003 di quel locale ha determinato lo spostamento di un isolato, presso il Fat Cat Billiards, di queste attività, che hanno peraltro mantenuto il loro interesse e il loro seguito. Jason Lindner ha inciso a proprio nome il cd "Premonition", pubblicato dall'etichetta Stretch di Chick Corea, un lavoro che ha ottenuto numerosi consensi, e ha suonato e/o inciso con numerosi grandi musicisti tra cui Roy Haynes, Dave Holland, James Moody, Paquito D'Rivera, Jon Hendricks, Roy Hargrove, Avishai Cohen, Christian McBride. Ha inoltre collaborato con numerosi altri artisti e gruppi tra cui Dafnis Prieto, Yosvany Terry, The Brother Jacques Project, Pharaoh's Daughter, Stephanie McKay, Amel Larrieux, Lauryn Hill, Maya Azucena, Graciella, Dana Leong's Criminal Justice, World Tribe, e la Lincoln Center - Arturo O'Farrill Afro-Latin Jazz Orchestra, per la quale ha anche ricevuto la commissione di un arrangiamento. Batterista nato nel 1980 a Florham Park‚ New Jersey, Mark scopre la sua passione e il suo talento naturale per suonare la batteria all'età di 15 anni quando ha iniziato a studiare con il grande Joe Bergamini, studia inoltre con John Riley e Kevin Norton, e si laurea in Jazz Studies presso la William Paterson University. E' leader di un acclamato trio sperimentale, Heernt, e collabora dal 2003 con il contrabbassista Avishai Cohen, con cui ha inciso quattro CD e suonato in tutto il mondo. Ha inoltre inciso con il Jazz Mandolin Project, Bobby McFerrin, Jason Lindner, Branford Marsalis e James Williams. KENNY WERNER QUARTET Avishai Cohen trumpet - Kenny Werner piano - Omer Avital bass – Jonathan Blake drums Kenny Werner da molti anni è uno dei più interessanti e particolari pianisti della scena jazz internazionale. Attivo dalla seconda metà degli anni 70, ha collaborato tra gli altri con Charles Mingus, Thad Jones - Mel Lewis Big Band, Joe Lovano, Bob Brookmeyer, Ron Carter, Lee Konitz, Joe Henderson, Tom Harrell, John Scofield e Toots Thielemans. Il trio è la formazione su cui Werner ha focalizzato la propria ricerca nel corso di una lunga carriera come leader che lo ha visto alla guida di bands comprendenti Paul Motian, Jack DeJohnette, Eddie Gomez, Dave Holland, Charlie Haden, Billy Hart, e in particolare di due edizioni stabili di questa formazione, la prima per quattordici anni con Ratzo Harris e Tom Rainey, e successivamente con Johannes Weidenmueller e Ari Hoenig. Kenny Werner, le cui influenze pianistiche possono essere riconducibili a Bill Evans e Keith Jarrett, è un musicista dotato di uno spiccato senso della narratività, e in particolare dell’abilità di individuare nel corso delle proprie esibizioni percorsi musicali non scontati, sviluppati abilmente dai suoi gruppi senza perdere mai di vista il disegno complessivo della forma in una creazione collettiva particolarmente affascinante. I notevoli mezzi tecnici e la visione a 360° del Jazz, assieme all'incessante spirito creativo alla base della sua ricerca, fanno di Kenny Werner uno di quei musicisti per cui gli stili non diventano mai stilemi, ma eventualmente elementi attraverso i quali esprimere con originalità la propria personale esperienza creativa. Con Werner in questo tour il trombettista Avishai Cohen, che ha collaborato tra gli altri con Dave Liebman, George Garzone e Bobby Watson, il contrabbassista Omer Avital, che ha collaborato tra gli altri con Mark Turner, Aaron Goldberg e Joshua Redman, e il batterista Johnathan Blake, che ha collaborato tra gli altri con Tom Harrell, Russell Malone e Kenny Barron. 16 LUGLIO MARVI LA SPINA SOUND MACHINE special guest DAVID KIKOSKI Marvi La Spina conductor - Maddalena Martorana, Anita Vitale vocal - Orazio Maugeri sax alto - Stefano D'Anna sax tenore - Mario Raja tenor/soprano sax - Vincenzo Salerno baritone sax - Filippo Pizzi bass clarinet - Samuele Davi', Alessandro Presti trumpet Biagio Benenato french horn - Fabrizio Brusca, Lorenzo Colella guitar - David Kikoski-piano Gabrio Bevilacqua bass - Marcello Pellitteri drums Sound Machine è un organico orchestrale che si sviluppa a partire dalla felicissima collaborazione della Macchina di Suoni Jazz Orchestra con lo straordinario pianista statunitense David Kikoski. La formazione riunisce al suo interno alcuni dei musicisti che hanno realizzato progetti e concerti nel corso di svariati anni di attività della “Macchina” fondata da Marvi La Spina nel 1997. Un organico vitale che affianca ad affermati solisti di grande spessore come Stefano D’Anna, Orazio Maugeri e Mario Raja, nuove voci emergenti dalla spiccata personalità come Fabrizio Brusca, Lorenzo Colella, Samuele Davì e Gabrio Bevilacqua. Completano la formazione Vincenzo Salerno, Biagio Benenato, Eugenio Tinnirello e Filippo Pizzi, ricercati professori d’orchestra e la prorompente vocalist Maddalena Martorana, giovane promessa proveniente dal vivaio della Scuola Internazionale di Musica Palermo Jazz. Una band di grandissimo impatto resa ancora più prorompente dal poderoso drumming del “nostro” Marcello Pellitteri oramai naturalizzato statunitense, che svolge la sua attività tra Boston e New York quando non è in tour in giro per il mondo. David Kikoski Musicista di grandi doti tecniche e di forte spessore jazzistico, Kikoski è anche uno dei musicisti più generosi che ci siano sulla scena. Il suo stile trae ispirazione da svariate fonti e presenta un distillato sapientemente equilibrato della storia del piano jazz, vista attraverso l'ottica di un musicista che ne vive l'evoluzione costantemente in prima linea da oltre due decenni sulla scena di New York. Tutto ciò, insieme a un bagaglio lessicale jazzistico apparentemente inesauribile, porta David Kikoski a fornire invariabilmente dal vivo un set di travolgente forza espressiva e peso specifico, che risulta assolutamente convincente. Il totale coinvolgimento del pubblico è assicurato. THE BAD PLUS special guest JOSHUA REDMAN Joshua Redman tenor sax - Ethan Iverson piano - Reid Anderson bass - David King drums Ethan Iverson al piano, Reid Anderson al contrabbasso e David King alla batteria sono i componenti di The Bad Plus, da diversi anni uno dei gruppi piu' particolari e di successo della scena jazzistica mondiale. Dopo aver debuttato discograficamente nel 2001 con la spagnola Fresh Sound, la band in seguito al grande successo e conseguente interesse suscitato dalle sue esibizioni in USA e Gran Bretagna ha ottenuto un contratto con una major, la Columbia Records, pubblicando dei lavori che hanno suscitato vasto entusiasmo nella critica internazionale. Precedentemente a The Bad Plus, Iverson, Anderson e King, tutti e tre originari del Midwest, hanno collaborato con numerosi musicisti tra cui Kurt Rosenwinkel, Mark Turner e Billy Hart. La proposta musicale del gruppo si contraddistingue per un approccio molto diretto alla materia sonora, affrontata con energia e sviluppata con grande senso di avventurosa narrativita', con improvvisi cambi di tempo o istantanee esplosioni sonore che si tramutano improvvisamente nel loro opposto con impeccabile aplomb, attraverso un repertorio che abbina loro composizioni originali, caratterizzate da elementi di poliritmia, uso di ostinati e arrangiamenti spettacolari accanto a echi di Thelonius Monk, musica seriale e destrutturazione di successi pop, come la loro particolare versione di "Smells like teen spirit" dei Nirvana. Definiti "iconoclasti musicali" e "geni e attori in egual misura", The Bad Plus con la loro musica sono riusciti a raffigurare nella cornice di una delle piu' classiche formazioni del jazz, il trio piano - contrabbasso - batteria, lo spirito della post modernita'. Joshua Redman è da diversi anni una stella di prima grandezza della scena jazzistica mondiale. Protagonista di una carriera di grande successo come leader di proprie formazioni, ha precedentemente collaborato tra gli altri con Elvin Jones, Pat Metheny e Paul Motian. Sassofonista di grandissima caratura e profondo conoscitore della tradizione espressiva del sax tenore, nonché improvvisatore trascinante e convincente come pochi altri, Redman è un musicista che risulta perfettamente a proprio agio in qualsiasi contesto jazzistico, riuscendo a coniugare rigore e integrita artistica con una brillante e naturale vis comunicativa dagli esiti di notevole spettacolarità. Questa formazione è stata inoltre per diversi anni il quartetto regolare di Redman, incidendo tra l'altro uno dei suoi lavori discografici più riusciti, "Beyond", uscito nel 2000 per la Warner Bros. 17 LUGLIO NORMA WINSTONE & GLAUCO VENIER Norma Winstone voice - Glauco Venier piano Il duo è frutto della consolidata collaborazione tra la strepitosa Norma Wistone, cantante jazz presente sulla scena artistica mondiale dagli anni ’70, e il grande pianista italiano Glauco Venier. Nata a Londra, Norma Wistone ha fatto parte di gruppi guidati da Mike Westbrook, Michael Garrick, ha cantato con John Surman, Kenny Wheeler, Michael Gibbs e John Taylor e ha lavorato a lungo con molti dei grandi nomi europei e americani. Alla fine degli anni settanta forma con il pianista John Taylor e il trombettista Kenny Wheeler il trio Azimuth, band definita da Richard Williams del Times come uno dei più fantasiosamente ideati e delicatamente bilanciati tra tutti i gruppi da camera del jazz contemporaneo. Il loro CD "How It Was Then Never Again" è stato pubblicato nel maggio 1995, e ha ricevuto quattro stelle dalla rivista Down Beat. Negli ultimi anni è diventata nota come eccellente paroliere, scrivendo i testi per composizioni di Ralph Towner, Egberto Gismonti e Ivan Lins. Ha una speciale affinità con la musica di Steve Swallow, e ha scritto testi per molte delle sue composizioni, in particolare "Ladies in Mercedes", divenuto uno standard. Nel luglio 2001, ha vinto il titolo di Best Vocalist ai Jazz Awards della BBC. Con il pianista americano Fred Hersch, ha registrato "Songs and Lullabies" un CD di composizioni di Hersch con testi da lei scritti, in cui Gary Burton figura come ospite in tre brani. Continua ad essere uno dei personaggi di punta del jazz britannico ed è stata nuovamente nominata nel 2007 e 2008 Best Jazz Vocalist ai Jazz Awards della BBC. Nel 2009 le è stato assegnato il Premio Skoda Jazz Ahead di Brema per il suo contributo al jazz europeo. Glauco Venier dopo essersi diplomato in Organo presso il conservatorio "Jacopo Tomadini" di Udine comincia la sua carriera jazzistica frequentando presso importanti seminari in Italia (Perugia, Siena ecc.) e studiando con grandi maestri, tra cui Franco D'Andrea. Nel 1990 ha l'occasione di trasferirsi negli Stati Uniti per studiare presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston, con il pianista Ray Santisi. Nello stesso anno pubblica anche il suo primo CD, dal titolo Finlandia. La sua attività musicale prende vigore con la costituzione del trio con Salvatore Majore (contrabbasso) e Roberto Dani (batteria), con i quali registrerà diversi cd, fra il 1994 e il 1997. Con il trombettista Kenny Wheeler e Norma Winstone ha formato un trio che nel 2003 ha visto la partecipazione del sassofonista Klaus Gesing, sancita dalla registrazione dell'album “Chamber Music” per la Universal Music nel 2004, e ultimamente dal cd "Distances", edito dalla ECM e nominato miglior album vocale alla 51ma edizione dei Grammy Awards. Un'altra collaborazione degna di nota è stata quella con Lee Konitz, contenuta nell'album "Ides of March". Ha suonato in Italia, Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Inghilterra, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia e Croazia, Russia, Belgio, Israele e Stati Uniti d'America. Ha inoltre registrato sue composizioni per Rai, BBC, ORF, WDR e altre radiotelevisioni russe, slovene e croate. JOEL FRAHM QUARTET Joel Frahm sax - Lage Lund guitar - Dario Deidda bass – Marcello Pellitteri drums Joel Frahm è qualche anno travolgente e intensamente uno dei più straordinari sassofonisti tenore apparsi sulla scena jazzistica da a questa parte. Strumentista eccelso, Frahm è un improvvisatore acuto, dalla competenza del linguaggio fuori della norma, capace di comunicare su più livelli e di risultare appagante sia nell'ambito di un genuino coinvolgimento schiettamente jazzistico sia sul piano di un'avanzata ricercatezza armonica e di complessità espressiva. Frahm è insomma uno di quei musicisti per i quali la ricerca espressiva riesce a non essere disgiunta da una grande comunicatività e capacità di arrivare a varie tipologie di ascoltatori. Segnalatosi nel 2002 con "Don't Explain", autentica gemma discografica realizzata in duo col pianista Brad Meldhau in cui Frahm mostra una personalità musicale riccamente sfaccettata e chiaramente definita, il sassofonista ha proseguito la sua carriera collaborando tra gli altri con Omer Avital, Bill Charlap, David Kikoski e Matt Wilson. In questo tour è accompagnato da Lage Lund, chitarrista norvegese vincitore nel 2005 del prestigioso concorso Thelonious Monk International Jazz Competition, brillante musicista che ha collaborato tra gli altri con Ari Hoenig, Marcus Strickland e Seamus Blake, da Dario Deidda, straordinario virtuoso del basso elettrico che ha collaborato tra gli altri con Mulgrew Miller, Jerry Bergonzi e Kirk Lightsey, e dal palermitano Marcello Pellitteri alla batteria, da oltre vent'anni anni residente negli Stati Uniti dove insegna presso il Berklee College of Music di Boston, che ha collaborato tra gli altri con i New York Voices, Dave Samuels, Slide Hampton e Paquito D’Rivera. 18 LUGLIO LINO COSTA “HYPNOTIC TRIO” Lino Costa guitar – Domenico Cacciatore el. bass – Roberto Pistolesi drums Il chitarrista palermitano Lino Costa, dopo anni dedicati alla musica pop (decennale la sua esperienza con la band "Tinturia"), rispolvera il suo progetto "Hypnotic" ritornando ad una espressione artistica più vicina al mondo del jazz. Le sue composizioni, scritte tra il 1998 e il 2011, riflettono stilisticamente il suo percorso musicale. Si va dalle ambientazioni sperimentali a quelle ricche di groove, passando anche dallo swing e cercando di non perdere mai di vista la melodia e il coinvolgimento sonoro dell'ascoltatore. È accompagnato da una sezione ritmica d'eccezione. Al basso Domenico Cacciatore, siciliano classe ‘80, vincitore nel 2005 del premio internazionale Euro Bass Day. Alla batteria Roberto Pistolesi che conta tra le sue collaborazioni il sassofonista Stefano Di Battista. I tre fanno parte inoltre della band del cantautore siciliano Ivan Segreto. GOLDBERG/KLEIN "Bienestan" Mark Turner tenor - Aaron Goldberg piano - Guillermo Klein rodehs - Matt Penman bass Greg Hutchinson drums Il pianista e compositore argentino Guillermo Klein ha vissuto nella prima metà degli anni '90 negli USA, studiando al Berklee College of Music di Boston e successivamente divenendo uno dei protagonisti della scena jazzistica di New York facente capo allo Small's e al Jazz Standard alla guida di una propria formazione di diciassette elementi. Klein ha proseguito da allora la propria attività di bandleader e ha continuato anche dopo il suo ritorno in Argentina a esibirsi regolarmente negli USA e incidere con "Los Guachos", un'orchestra di formazione variabile nella quale hanno figurato diversi musicisti emergenti del periodo iniziale poi divenuti delle figure di riferimento nel panorama jazzistico mondiale: Chris Cheek, Miguel Zenon, Bill McHenry, Ben Monder, Jeff Ballard. Eccellente pianista, Klein è inoltre un compositore raffinato il cui approccio orchestrale si contraddistingue per l'utilizzo tematico dell'elemento ritmico e per il sottile acume nel combinare e sovrapporre in modo poliritmico gli elementi tematici affidati alle varie tessiture strumentali. Klein ha di recente realizzato Bienestan, un lavoro discografico col pianista Aaron Goldberg, in cui il suo Fender Rhodes e l'avanzata originalità della sua concezione si uniscono alla verve di moderno mainstream dell'estroverso pianista statunitense, che oltre a guidare da anni un proprio trio ha collaborato tra gli altri con Joshua Redman e Wynton Marsalis. Il gruppo vede la partecipazione di Mark Turner, da diversi uno dei più rigorosi e stimati tenorsassofonisti della scena jazz mondiale, del solido contrabbassista Matt Penman, che ha suonato tra gli altri con Sam Yahel, Kenny Werner e il San Francisco Jazz Collective. e lo straordinario batterista Eric Harland, che ha suonato tra gl i altri con Charles Lloyd, Kenny Garrett, Joshua Redman. 19 LUGLIO GIANNI GEBBIA QUARTET Gianni Gebbia alto – Mauro Schiavone piano - Gabrio Bevilacqua bass - Jacek Kochan drums Sassofonista palermitano, Gianni Gebbia dalla metà degli anni 80 lavora nel campo della musica improvvisata e del jazz d'avanguardia europeo. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche tra le quali ricordiamo Outland, Cappuccini Klang, Body Limits e Terra Arsa. Ha collaborato, tra gli altri, con Peter Kowald, Gunther Sommer, Fred Frith, Masaki Iwana, Noel Akchoté, Tadashi Endo, Orchestra Instabile, Evan Parker, Jean-Marc Montera, Donique Regef, Massimo Simonini, Tiziano Popol, André Jaume, Steve Buchanan, Lindsay Cooper, Miriam Palma, Vladimir Tarasov. Questo quartetto lo vede al fianco di Mauro Schiavone che rappresenta già da diversi anni l’eccellenza del pianismo in Sicilia, del super richiesto Gabrio Bevilacqua, contrabbassista palermitano collaboratore fra gli altri anche di Salvatore Bonafede e del batterista polacco Jacek Kochan che ha collaborato con musicisti del calibro di Seamus Blake, Jerry Bergonzi e George Garzone. EDDIE GOMEZ QUARTET Alessandro Presti trumpet - Salvatore Bonafede piano - Eddie Gomez bass Nasheet Waits drums Eddie Gomez è uno dei più brillanti contrabbassisti della storia del jazz. Grande virtuoso del proprio strumento, si è da sempre contraddistinto per il suono altamente personale attraverso il quale sa esprimere una cavata possente e ricca di drive che genera un walking impeccabile, nonché per la ricchezza di idee e l'audacia melodica e armonica di cui riesce a dar prova nelle sortite da solista, il tutto sempre all'insegna di una grande sensibilità musicale e di una classe davvero notevole. Eddie Gomez ha trascorso un lungo periodo nel trio di Bill Evans, con cui ha collaborato dal 1966 al 1977, prendendo parte a numerose importanti incisioni del grande pianista. Tra le altre sue collaborazioni più significative spiccano inoltre quelle con gli Steps Ahead (1979-84), Benny Wallace, Joanne Brackeen, Jack DeJohnette e Chick Corea. In questo tour italiano si presenta con un quartetto comprendente al piano Salvatore Bonafede, che oltre a avere collaborato con numerosi musicisti statunitensi, tra cui lo stesso Gomez in più occasioni, ha inciso e suonato a proprio nome con, tra gli altri, Tom Harrell, Paul Motian, Billy Hart e Joe Lovano, alla tromba Alessandro Presti, giovane astro nascente siciliano che ha già collaborato con Gomez lo scorso anno prendendo tra l'altro parte al festival di Roccella Jonica, e alla batteria uno dei più interessanti musicisti venuti alla ribalta sulla scena USA negli ultimi anni, ossia Nasheet Waits, che ha collaborato tra gli altri con Fred Hersch, Jason Moran, Ron Carter, Andrew Hill e Mark Turner. 20 LUGLIO FRANCESCO GUAIANA" Triptyque" Francesco Guaiana guitar - Luca Lo Bianco bass - Dario Carnovale drums Il gruppo è frutto del sodalizio di tre affermati musicisti palermitani: il chitarrista Francesco Guaiana, il bassista Luca Lo Bianco e l’esplosivo pianista Dario Carnovale, che da anni suona con successo anche la batteria. Il Tryptique trio presenta composizioni originali scritte e interpretate con l'intento di perseguire una ormai sempre più rara semplicità ed essenzialità. La lunga osservazione di un imponente albero durante un autunno trascorso a Parigi, il singolare contrasto tra il lento spogliarsi delle sue foglie e l'arricchimento spirituale del compositore rappresentano la linfa creativa che ha dato vita a quasi tutta la musica di questo progetto musicale, registrata nel cd ‘ THE SPOILED TREE’, prodotto da Fitzcarraldo Records. La matrice jazzistica da sempre presente nel percorso artistico di Francesco Guaiana si esprime qui attraverso un approccio compositivo meno legato all’improvvisazione estemporanea, ma piuttosto alla struttura formale delle composizioni, allo sviluppo melodico e ad un calibrato uso dell’effettistica. KURT ELLING BAND Kurt Elling vocal - Charlie Hunter guitar/bass - Derrek Phillips drums Vincitore per tre anni di seguito dei sondaggi delle riviste Down Beat e JazzTimes come miglior voce maschile, Elling è una personalità preminente nel panorama contemporaneo del jazz vocale. Già dal suo esordio come jazz vocalist nel 1995 con l'album Close Your Eyes edito dalla Blue Note si fa notare per la sua voce baritonale, per le quattro ottave di estensione, per una sillabazione fluida e per un assoluto controllo della tecnica scat. Tra il 1997 e il 2003 pubblica, sempre per la Blue Note, altri sei album, due dei quali dal vivo. Nello stesso periodo collabora con numerose personalità del mondo jazzistico, tra cui David Amram, Bob Belden, Joanne Brackeen, Oscar Brown, Jr., Billy Corgan, Orbert Davis, George Freeman, Buddy Guy, Jon Hendricks, Laurence Hobgood, Charlie Hunter, Randy Bachman, Bob Mintzer, Rex Richardson e gli Yellowjackets.Elling è anche vice presidente della National Academy of Recording Arts and Sciences, l'organizzazione che assegna annualmente i Grammy Awards e che conta circa 17 000 iscritti. Quando non è in tour, lo si può ascoltare regolarmente tutti i mercoledì sera al Green Mill Cocktail Lounge di Chicago. In questo gruppo lo affiancano il grande Charlie Hunter, con una chitarra a otto corde dove simultaneamente suona le linee di basso e il poliedrico batterista Derrek Phillips che ha collaborato tra gli altri con Seamus Blake, Michael Brecker, Christian McBride, Chris Potter, Rufus Reid, Michele Rosewoman, Lucian Ban, Oliver Lake, Marcus Belgrave e Joshua Redman. 21 LUGLIO CASTELLAMMARE VOCAL ENSEMBLE & ORCHESTRA CASTELLAMMARE JAZZ dir.GUILLERMO KLEIN special guest MARK TURNER La serata conclusiva del Summer Jazz 2012 mette in scena come tradizione il “frutto del lavoro” dei seminari. Alle 21.30 si esibiranno i partecipanti del corso di canto, guidati da Norma Winstone, Kurt Elling e Aaron Goldberg, con la collaborazione di Stefania Patanè, Anita Vitale, Alejandra Bertolino e Roberto Brusca. A seguire assisteremo alla performance dell’orchestra di “Castellamamre jazz”: gli allievi del laboratorio di pratica orchestrale tenuto da Guillermo Klein e Paolo Sorge avranno la possibilità di suonare al fianco del grande sassofonista Mark Turner, da qualche anno è sicuramente uno dei più grandi e apprezzati tenoristi presenti sulla scena mondiale. WORKSHOPS STRUMENTO ORE 10-13 PIANOFORTE Kenny Werner 15 – 16 – 17 - 18 / David Kikoski 19 - 20 - 21 Docente assistente: Marvi La Spina BATTERIA Nasheet Waits 15 – 16 - 17 / Mark Guiliana 18 / Greg Hutchinson 19 – 20 - 21 Docente assistente: Giuseppe Urso CONTRABBASSO Omer Avital 15 – 16 – 17 - 18 / Eddie Gomez 19 – 20 - 21 Docente assistente: Sergio La Viola BASSO EL. Dario Deidda 16 – 21 SASSOFONO Joel Frahm 15 – 21 Docente assistente: Stefano D’Anna TROMBA Avishai Cohen 15 – 16 – 17 – 18 Docente assistente: Alessandro Presti CANTO Norma Winstone 15 – 20 / Kurt Elling 21 Docenti assistenti: Roberto Brusca, Stefania Patanè, Anita Vitale, Alejandra Bertolino Garcia CHITARRA Lage Lund 15 – 20 / Charlie Hunter 21 Docente assistente: Francesco Guaiana Giorno 15 è previsto un incontro con i maestri brasiliani del Trio da Paz. MUSICA D'INSIEM ORE 16.00 - 19.00 15 – 21 Salvatore Bonafede, Mark Guiliana, Ed Howard, Jason Lindner 15 – 16 – 17 – 18 David Kikoski, Johnathan Blake 19 – 20 – 21 Matt Penman, Mark Guiliana PRATICA ORCHESTRALE 15 – 21 Paolo Sorge 18 – 19 – 20 – 21 Guillermo Klein REPERTORIO PER CANTANTI E PRATICA CORALE 15 – 16 – 17 – 18: Anita Vitale, Stefania Patanè, Roberto Brusca 19 – 21 Anita Vitale, Stefania Patanè, Alejandra Bertolino Garcia, Aaron Goldberg COSTI Ordinari 7 gg - euro 340 4 gg - euro 240 3 gg - euro 200 Studenti scuole di musica e conservatori 7gg - euro 290 4gg - euro 205 3gg - euro 170 Kenny Werner Kenny Werner, nato a Brooklyn nel 1951, nel 1970 si iscrive al Berklee School of Music. Nel 1977 registra con Charles Mingus in "Something Like A Bird". Nei primi anni ’80 compie tournée e incide con Archie Shepp. Nel 1984 entra nella Mel Lewis Orchestra, in seguito Vanguard Jazz Orchestra, per la quale arrangia e compone diversi brani. In seguito ha scritto arrangiamenti per la Cologne Radio Jazz Orchestra (WDR), la Danish Radio Jazz Orchestra, la Metropole Orchestra (Holland) e la Umo Jazz Orchestra (Finland). Nel 1981 forma il suo primo trio con Ratzo Harris al basso e Tom Rainey alla batteria, formazione con cui ha suonato 14 anni. Dal 1971 collabora con Joe Lovano. Dalla metà degli anni ’90 ad oggi ha principalmente suonato in duo con Toots Thielemans o col proprio trio, cui per diversi anni hanno preso parte Johannes Weidenmueller e Ari Hoenig, che attualmente comprende Jorge Roeder al contrabbasso e Richie Barshay alla batteria. Ha collaborato con Lee Konitz, Stan Getz e Dizzy Gillespie, Joe Henderson, Dave Liebman, Chico Freeman, Jim Pepper, Bob Brookmeyer, Tom Harrell, Kenny Wheeler, Dave Douglas, Tim Hagans, Mark Feldman, Bobby Hutcherson, Ron Carter, Eddie Gomez, Dave Holland, Charlie Haden, Marc Johnson, Ray Drummond, Rufus Reid, Mel Lewis, Jack DeJohnette, Billy Hart, Ed Blackwell, Paul Motian, Peter Erskine, Elvin Jones, Steve Gadd, Joey Baron, Roseanna Vitro, Marian McPartland, Gunther Schuller. David Kikoski Nato nel 1961, David Kikoski dopo il liceo si iscrive al Berklee College of Music di Boston, diplomandosi in pianoforte. Negli anni trascorsi a Boston forma un proprio trio ospitando a volte Pat Metheny, con cui successivamente inciderà insieme a Roy Haynes, segnando l’inizio di una partnership che dura fino ai nostri giorni. Grazie a questa collaborazione David Kikoski ha modo di incontrare, suonare e incidere tra gli altri con musicisti del calibro di Randy Brecker, Joe Henderson, Ron Carter, Al Foster, Buster Williams e Bob Berg. Nel 1989 incide il suo primo disco alla testa di un proprio trio, comprendente Eddie Gomez e Al Foster. Il secondo disco, prodotto da Walter Becker degli Steely Dan, vede la partecipazione di Randy Brecker e Billy Hart. All’inizio degli anni ’90 Kikoski fa parte del quartetto di Bob Berg, e incide a proprio nome "Another Standard" per l’etichetta Stretch di Chick Corea. Nel 1994 incide per l’etichetta Sony Epicure l’album “David Kikoski”, in trio con Essiet Essiet e Al Foster. Negli anni successivi David Kikoski collabora con numerosi grandi musicisti tra cui John Scofield, Brian Lynch, Peter Erskine, Red Rodney, Ravi Coltrane, Chris Potter, Christian McBride, Joe Henderson, Joey Baron, Dave Holland, Mike Stern, Chick Corea, Toots Thielemans, Pat Metheny, Victor Lewis, Tom Harrell, Gary Thomas, Marcus Miller, la Mingus Big Band e Michael Brecker. Dal 1997 David Kikoski ha iniziato con l’etichetta olandese Criss Cross una fruttuosa collaborazione che ha prodotto " Inner Trust", del 1997, in trio con Ed Howard e Leon Parker, "The Maze" insieme a Jeff "Tain" Watts, Seamus Blake e Scott Colley, "Almost Twilight” registrato con John Patitucci e Jeff "Tain" Watts dopo un ingaggio di una settimana allo "Sweet Basil" di New York, e ancora "Combinations", "Surf's Up", "Details" e "Limits". Nel 2001 Roy Haynes invita Kikoski a unirsi alla sua nuova allstars band, comprendente Dave Holland, Roy Hargrove e Kenny Garrett, Nicholas Payton e Christian McBride per effettuare delle tournée e un’incisione, che ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards. Più recentemente David Kikoski ha collaborato con la “Soul Bop Band” di Randy Brecker e Bill Evans, e i Brecker Brothers. Tra le sue più recenti realizzazioni discografiche vi è inoltre il progetto “BeatleJazz”, i cui lavori hanno ottenuto grande successo e hanno visto come ospiti la partecipazione di numerosi grandi musicisti tra cui Michael Brecker, Randy Brecker, Joe Lovano, Toots Thielemans, Larry Grenadier e John Scofield. Musicista di grandi doti tecniche e di forte spessore jazzistico, Kikoski è anche uno dei musicisti più generosi che ci siano sulla scena. Il suo stile trae ispirazione da svariate fonti e presenta un distillato sapientemente equilibrato della storia del piano jazz, vista attraverso l’ottica di un musicista che ne vive l’evoluzione costantemente in prima linea da oltre due decenni sulla scena di New York. Tutto ciò, insieme a un bagaglio lessicale jazzistico apparentemente inesauribile, porta David Kikoski a fornire invariabilmente dal vivo un set di grande forza espressiva e peso specifico, che risulta assolutamente convincente. Nasheet Waits Nasheet Waits è uno dei batteristi più interessanti e creativi della sua generazione. In possesso di mezzi tecnici e sfumature timbriche come di rado è dato incontrare, egli ha messo a punto uno stile molto stimolante e moderno, caratterizzato dalla mescolanza di flussi poliritmici generanti delle vere e proprie onde sonore, riuscendo a sottolineare ed arricchire la musica dei gruppi cui partecipa in maniera efficace e originale. Nato nel 1971 a Manhattan, New York, è stato incoraggiato a suonare la batteria dal padre, il celebre Frederick (Freddie) Waits, fortissimo musicista che nel corso della sua carriera ha incrociato la strada di molte leggende del jazz, tra cui Ella Fitzgerald, Sonny Rollins, McCoy Tyner. Nasheet Waits si è laureato con lode in Arts in Music presso la Long Island University, e ha inoltre studiato con il percussionista Michael Carvin, essendo al contempo influenzato ovviamente dal padre, così come da Max Roach, che lo ha scritturato come membro del suo ensemble di percussioni M’Boom. La prima scrittura di rilievo è stata offerta a Waits dal sassofonista Antonio Hart, nel cui quintetto ha a lungo militato effettuando tours e partecipando all’incisione di tre albums. Tra le proprie influenze Nasheet cita Billy Higgins, Art Blakey, Tony Williams, Philly Joe Jones e Billy Hart, quest’ultimo amico personale del padre Freddie. Oltre a prendere parte a vari gruppi di Andrew Hill, uno dei quali ha vinto il prestigioso premio danese Jazzpar nel 2003, Nasheet collabora stabilmente da diversi anni con il trio di Fred Hersch, nonché con il gruppo “Bandwagon” di Jason Moran e con il trio di John Patitucci comprendente il chitarrista Adam Rogers. Tra le sue altre collaborazioni spiccano inoltre quelle con Geri Allen, Mario Bauza, Hamiett Bluiett, Abraham Burton, Ron Carter, Marc Cary, Steve Coleman, Stanley Cowell, Orrin Evans, Stefon Harris, Bill Lee, Jackie McLean, The Mingus Big Band, The New Jersey Symphony Orchestra, Greg Osby, Joshua Redman, Vanessa Rubin, Antoine Roney, Wallace Roney, Jacky Terrasson, Bunky Green e Mark Turner. Mark Guiliana Batterista nato nel 1980 a Florham Park‚Äö New Jersey, Mark scopre la sua passione e il suo talento naturale per suonare la batteria all'et√† di 15 anni quando ha iniziato a studiare con il grande Joe Bergamini, studia inoltre con John Riley e Kevin Norton, e si laurea in Jazz Studies presso la William Paterson University. E' leader di un acclamato trio sperimentale, Heernt, e collabora dal 2003 con il contrabbassista Avishai Cohen, con cui ha inciso quattro CD e suonato in tutto il mondo. Ha inoltre inciso con il Jazz Mandolin Project, Bobby McFerrin, Jason Lindner, Branford Marsalis e James Williams. Gregory Hutchinson Nato a Brooklyn nel 1970, Greg Hutchinson ha iniziato a suonare fin da ragazzo con il padre, percussionista e leader del gruppo reggae Triadics. In seguito si è perfezionato presso la Manhattan School of Music sotto la guida Justin Di Cioccio, e studiando privatamente con Marvin "Smitty" Smith e Kenny Washington. Dopo gli esordi professionali nel gruppo di Red Rodney, viene segnalato dal pianista Stephen Scott a Betty Carter, che lo scrittura nel proprio gruppo in cui rimarrà per due anni. In seguito farà parte del quintetto di Roy Hargrove e del trio di Ray Brown, oltre a collaborare con numerosi altri grandi musicisti tra cui spiccano Joe Henderson, Hutchinson ha partecipato tra l'altro all'incisione di "Lush Life", uno dei dischi più belli e "magici" del grande maestro del sax tenore, e Joshua Redman. Joel Frahm Joel Frahm, sax tenore e soprano, è uno dei più brillanti sassofonisti tenore segnalatisi da qualche anno sulla scena USA. Nato a Racine, Wisconsin, cresciuto a West Hartford, Connecticut, vive a New York, dove si esibisce in molti jazz clubs tra cui Blue Note, Birdland e Jazz Standard. Ha collaborato con diversi tra i nuovi giovani protagonisti del jazz tra cui Bill Charlap, Matt Wilson, David Kikoski e Ben Allison, e si è esibito anche accanto a consolidati maestri come Dewey Redman, Fred Hersch e Betty Carter. Ha suonato inoltre per tre anni nel gruppo della cantante Jane Monheit, avendo modo di segnalarsi all'attenzione della critica per la sua ricca sonorità, fluida, inventiva e appassionata. Nel 2004 ricevuto una nomination come "rising star" nel referendum dei critici della rivista Downbeat Magazine. Joel Frahm ha recentemente realizzato in duo con Brad Meldhau il suo terzo cd a proprio nome, "Don't Explain", uscito per la Palmetto Records. Dario Deidda Nato a Salerno nel 1968, diplomato in contrabbasso, si è specializzato nel basso elettrico a quattro corde, divenendo uno dei più richiesti e stimati esponenenti di quello strumento sulla scena musicale italiana senza limiti di genere. Tra le sue numerosissime collaborazioni con musicisti di jazz USA spiccano tra le altre quelle con Benny Golson, James Moody, George Coleman, George Garzone, Bob Mintzer, Tom Harrell, Carl Anderson, Mulgrew Miller, Jerry Bergonzi, Kirk Lightsey, Steve Turre, Alex Sipiagin, Vinnie Colaiuta, Jeanpierre Como, Paco Sery, Dede Ceccarelli, Bireli Lagrene, Randy Brecker, Dave Liebman, Peter Erskine, Gene Jackson, Clyde Stubbfield, Alphonso Johnson, mentre tra i jazzisti italiani ha collaborato a lungo con Maurizio Giammarco, Roberto Gatto, Danilo Rea, Umberto Fiorentino, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Rita Marcotulli, Enrico Rava, Tullio De Piscopo, Maurizio Urbani, Stefano Di Battista, Rosario Giuliani, Franco D’Andrea, Pietro Condorelli, Rocco Zifarelli, Javier Girotto, Maria Pia De Vito, Giovanni Amato. Ha pubblicato nel 2003 in veste di leader un cd per l'etichetta USA GoJazz, prodotto da Gegé Telesforo e Ben Sidran, con la partecipazione di Julian Oliver Mazzariello e Stephane Huchard. Ha fatto parte della band di Pino Daniele nel 1999. Fa parte dei Pure Funk Live di Gegè Telesforo con cui ha registrato il cd "We couldn’t be happier", uscito per la Go Jazz. Ha fatto parte di numerose band televisive con: Stefano Palatresi e Renzo Arbore ne “Il caso Sanremo” (1990), ”D.O.C.” (1988), ”Maurizio Costanzo Show” con Tullio De Piscopo, ”Comici”, “Saranno Promossi”, ”L’ottavo nano” con Serena Dandini, Corrado Guzzanti e Lele Marchitelli, “Roxy Bar” con Roberto Gatto. In ambito pop ha collaborato con: Carmen Consoli, Marina Rei, Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Elisa, Max Gazzè, Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Alex Britti, Luca Carboni. Omer Avital Contrabbassista, compositore e arrangiatore, Omer Avital è nato a Givataim, una piccola città in Israele, da genitori di origini marocchine e yemenite. Ha iniziato la sua formazione musicale a 11 anni, entrando nel conservatorio della sua città natale per studiare la chitarra classica. Successivamente, dopo essersi iscritto alla Talma Yalin, la più importante scuola d’arte del suo paese, Avital ha iniziato a interessarsi al jazz. Passato al contrabbasso, in breve tempo prende la direzione dell’orchestra della scuola, scrivendone gli arrangiamenti. Nel corso dell’ultimo anno di studi, all’età di 17 anni, Avital ha iniziato a suonare professionalmente, lavorando in vari contesti con molti gruppi di generi musicali diversi, ed esibendosi regolarmente in tv, radio e in numerosi festival jazz. Dopo un anno trascorso suonando nell’orchestra dell’esercito israeliano, Avital si trasferisce a New York, nel cui ambiente si inserisce presto senza difficoltà, divenendo ben presto un richiesto sideman, e iniziando un’attività internazionale collaborando con affermati musicisti quali Roy Haynes, Jimmy Cobb, Nat Adderley, Walter Bishop, Al Foster, Kenny Garrett, Steve Grossman, Frank Hewitt, Jimmy Lovelace, Rashied Ali. Omer Avital è stato molto attivo anche nella scena locale di New York con i migliori musicisti della sua generazione, tra cui Mark Turner, Aaron Goldberg, Joshua Redman, Jason Lindner, Jeff Ballard, Brad Mehldau, Antonio Hart, Claudia Acuña, Kurt Rosenwinkel, Peter Bernstein, Greg Tardy, Myron Walden, Larry Goldings e Ali Jackson, in particolare allo Smalls, dove è stato presente fin dalla serata d’apertura nel 1994, e dove si è successivamente esibito molto spesso, sia alla testa di propri gruppi che con bands come la Jason Lindner Big Band, il Charles Owens Quartet e molti altri ancora, divenendo una delle colonne portanti del movimento musicale gravitante intorno quel celebre locale. A 24 anni ha formato l’Omer Avital group, composto da basso e batteria e quattro sassofoni, una band in cui si sono avvicendati i batteristi Ali Jackson e Joe Strasser, e i sassofonisti Mark Turner, Greg Tardy, Charles Owens, Joel Frahm e Myron Walden. Omer cita tra le proprie influenze Oscar Pettiford, Ray Brown, Paul Chambers, Sam Jones, Scott LaFaro, Eddie Gomez, Charlie Haden e Ron Carter. Omer Avital è uno strumentista straordinario, che ha saputo incorporare nel proprio stile svariate influenze etniche assorbite durante la sua formazione, coniugandole con delle spiccate doti jazzistiche in una cifra personale caratterizzata da grande vigore e drammaticità, per la quale è stato accostato dal critico Ben Ratliff del New York Times a esponenti del contrabbasso quali Charles Mingus e William Parker. Eddie Gomez Nato il 4 ottobre del 1944 a San Juan, Puerto Rico, Eddie Gomez è uno dei più brillanti contrabbassisti della storia del jazz. Grande virtuoso del proprio strumento, la sua flessibilità e rapidità di interazione lo hanno reso un accompagnatore ideale. Cresciuto a New York, ha iniziato precocemente a studiare il contrabbasso all'età di undici anni, ottenendo a tredici anni l'ammissione alla High School of Music, e iniziando di lì a poco a studiare con Fred Zimmerman. Ha fatto parte dal 1959 al 1961 della Newport Festival Youth Band. Dopo gli studi alla Juilliard, in cui nello stesso periodo studiavano Chick Corea, Hubert Laws, James Levine, Itzak Perlman, Paula Robinson e Gary Karr, Gomez ha suonato tra gli altri con Gary McFarland, Gerry Mulligan, Benny Goodman, Buck Clayton, il sestetto di Rufus Jones, Marian McPartland (1964), Paul Bley (1964-65) e Giuseppi Logan. La notorietà internazionale per Eddie Gomez è arrivata durante il suo lungo periodo nel trio di Bill Evans, con cui ha collaborato dal 1966 al 1977, prendendo parte a numerose importanti incisioni del grande pianista, di cui due premiate con il Grammy Award, e avendo modo di iniziare a segnalarsi per quel suo tipico e musicalissimo virtuosismo che diverrà un tratto distintivo della propria cifra stilistica. Alla fine degli anni '60 suona in più occasioni nel celebre quintetto di Miles Davis comprendente Wayne Shorter, Herbie Hancock e Tony Williams. In seguito Gomez ha collaborato in un'infinità di contesti tra cui spiccano gli Steps Ahead (1979-84), Dizzy Gillespie, Freddie Hubbard, George Benson, McCoy Tyner, Chick Corea, Hank Jones, Nancy Wilson, Tania Maria e Ray Barretto, nonché in un grande numero di incisioni discografiche. Nel campo della musica classica Gomez è stato solista ospite con il Tashi Ensemble, il Kronos Quartet e il clarinettista Richard Stoltzman, e ha suonato in prima esecuzione al Carnegie Recital Hall una composizione scritta espressamente per lui da Thomas McKinley. Eddie Gomez ha inoltre inciso come leader per le etichette Columbia, ProJazz e Stretch. Norma Winstone Nata a Londra, ha iniziato a farsi notare verso la fine degli anni sessanta, condividendo con Roland Kirk il cartellone del jazz club Ronnie Scott. Anche se ha iniziato la sua carriera cantando standard jazz, viene ben presto coinvolta nel movimento d'avanguardia, esplorando l'uso della voce in modo sperimentale, in evoluzione parallela al proprio approccio all'improvvisazione. Ha fatto parte di gruppi guidati da Mike Westbrook, Michael Garrick, ha cantato con John Surman, Kenny Wheeler, Michael Gibbs e John Taylor e ha lavorato a lungo con molti dei grandi nomi europei e americani. Nel 1971 è stata votata miglior cantante nel Jazz Poll della rivista Melody Maker e successivamente ha registrato per la Decca il suo album "Edge of Time", che è stato ripubblicato come CD sull'etichetta Disconforme. Alla fine degli anni settanta forma con il pianista John Taylor e il trombettista Kenny Wheeler il trio Azimuth, band definita da Richard Williams del Times come uno dei più fantasiosamente ideati e delicatamente bilanciati tra tutti i gruppi da camera del jazz contemporaneo. In questa cornice Winstone combina l'uso strumentale della voce con i testi, la maggior parte dei quali da lei stessa scritti. Azimuth ha registrato diversi album per l'etichetta ECM. Il loro CD "How It Was Then Never Again" è stato pubblicato nel maggio 1995, e ha ricevuto quattro stelle dalla rivista Down Beat. Negli ultimi anni è diventata nota come eccellente paroliere, scrivendo i testi per composizioni di Ralph Towner, Egberto Gismonti e Ivan Lins. Ha una speciale affinità con la musica di Steve Swallow, e ha scritto testi per molte delle sue composizioni, in particolare "Ladies in Mercedes", divenuto uno standard. Nel luglio 2001, ha vinto il titolo di Best Vocalist ai Jazz Awards della BBC. Con il pianista americano Fred Hersch, ha registrato "Songs and Lullabies" un CD di composizioni di Hersch con testi da lei scritti, in cui Gary Burton figura come ospite in tre brani. Continua ad essere uno dei personaggi di punta del jazz britannico ed è stata nuovamente nominata nel 2007 e 2008 Best Jazz Vocalist ai Jazz Awards della BBC. Nel 2009 le è stato assegnato il Premio Skoda Jazz Ahead di Brema per il suo contributo al jazz europeo. Kurt Elling Nato a Chicago nel 1967, dopo aver ottenuto un diploma al Gustavus Adolphus College di Saint Peter, Minnesota nel 1989, si iscrive all'Università di Chicago dove interrompe gli studi tre anni dopo, a pochi esami dalla laurea. Esordisce come jazz vocalist con l'album Close Your Eyes (1995 Blue Note) e si fa notare per la sua voce baritonale, per le quattro ottave di estensione, per una sillabazione fluida e per un assoluto controllo della tecnica scat. Tra il 1997 e il 2003 pubblica, sempre per la Blue Note, incide altri sei album, due dei quali dal vivo. Nello stesso periodo collabora con numerose personalità del mondo jazzistico, tra cui David Amram, Bob Belden, Joanne Brackeen, Oscar Brown, Jr., Billy Corgan, Orbert Davis, George Freeman, Buddy Guy, Jon Hendricks, Laurence Hobgood, Charlie Hunter, Randy Bachman, Bob Mintzer, Rex Richardson e gli Yellowjackets. Nel 1997 prende parte alla registrazione dell’album Swing, dei Manhattan Transfer. Nel 2007 lascia la Blue Note e pubblica Nightmoves , primo album con la Concord Records in cui, al fianco di vecchi amici come Bob Mintzer, Christian McBride e John Pizzarelli, compaiono anche nuovi collaboratori: Rob Mounsey alle tastiere, Guilherme Monteiro alla chitarra e Gregoire Maret all'armonica. L'album viene candidato al Grammy come miglior album di jazz vocale nel 2008. Vincitore per tre anni di seguito dei referendum delle riviste Down Beat e JazzTimes come miglior voce maschile, si è ormai imposto come personalità preminente nel panorama contemporaneo del jazz vocale. Elling è anche vice presidente della National Academy of Recording Arts and Sciences, l'organizzazione che assegna annualmente i Grammy Awards e che conta circa 17 mila iscritti. Lage Lund Chitarrista, nato a Skien, in Norvegia, Lage Lund si è trasferito negli USA grazie a una borsa di studio assegnatagli per frequentare il Berklee College of Music di Boston, città nei cui jazz clubs si è lungamente esibito durante il periodo dei suoi studi, ottenendo anche una scrittura stabile al Wally's Café. Nel 2002 una sovvenzione della fondazione Fulbright gli offre l'opportunità di trasferirsi a New York e nel 2003 si iscrive con una borsa di studio completa al corso di studi jazz della Juilliard School, primo chitarrista elettrico nella storia di questa scuola. Ben presto diviene una figura di spicco della nuova scena jazz locale, e suona spesso con propri gruppi in jazz clubs quali Small's, 55 Bar, The Jazz Gallery, nonché presso il Jazz at Lincoln Center, Blues Alley e il Kennedy Center. Oltre alla sua attività come leader, Lage Lund ha collaborato e suona con diversi musicisti tra cui Ari Hoenig, Carmen Lundy, Ingrid Jensen, Marcus Strickland, Wynton Marsalis e la Lincoln Center Jazz Orchestra, Eric Revis, Aaron Parks, Seamus Blake. Nel 2005 ha vinto il primo premio del prestigioso concorso Thelonious Monk International Jazz Competition. Charlie Hunter Chitarrista, compositore e bandleader, classe 1967, è attivo sulla scena musicale dai primi anni 90 e ha realizzato 17 dischi a proprio nome. Hunter è anche uno specialista di strumenti inusuali, quali la chitarra a sette e otto corde, con le quali è in grado di suonare contemporaneamente le linee di basso, l'accompagnamento ritmico degli accordi e la linea melodica dei soli. Originario di Rhode Island, Hunter si trasferisce in giovane età in a Berkeley, California, dove ha modo in seguito di studiare con Joe Satriani. Dopo un trasferimento a Parigi all'età di diciotto anni Hunter torna in California, e inizia a suonare chitarra a sette corde e organo nel gruppo rap politicamente impegnato di Michael Franti "The Disposable Heroes of Hiphoprisy", band che nel 1992 sarà uno degli opening acts dello Zoo Tv tour degli U2. Dal 1993 Hunter guida delle proprie formazioni realizzando una cospicua produzione discografica. Ha collaborato tra gli altri con John Ellis, Jay Lane, Stanton Moore, Christian McBride, Erik Deutsch, Tony Mason, Ron Miles, Curtis Fowlkes. Avishai Cohen Originario di Tel Aviv, inizia a suonare la tromba all'età di otto anni, e inizia a esibirsi a dieci anni con la big band del Rimon College. Prosegue lo studio presso il Jaffa Conservatory di Tel Aviv, e subito dopo inizia a girare in tutto il mondo con la Young Israeli Philharmonic Orchestra, diretta da Zubin Mehta e Kent Nagano. Diviene inoltre la prima scelta sul proprio strumento per tutti i principali lavori in svariati generi, dal jazz al rock, al pop, ai lavori in studio d'incisione e televisione, e registra con importanti artisti israeliani quali Gidi Gov, Shalom Chanoch, Arik Einstein, Asaf Amdurski e Eviatar Banai. Riceve una borsa di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston, vincendo il Clark Terry Award. Nel 1997 si piazza al terzo posto nel prestigioso concorso Thelonius Monk Jazz Trumpet Competition, e consegue il secondo posto al concorso Carmine Caruso Jazz Trumpet Competition. Si è esibito accanto, tra gli altri, a Dave Liebman, James Moody, Arnie Lawrence, John Hendrix, Jimmy Witherspoon, Jimmy Heath, George Garzone, Clark Terry, Ira Sullivan, Donald Harrison, Bobby Watson, Jason Lindner, Omer Avital, Jeff Ballard, Roy Hargrove. Dal 1997 collabora con il gruppo di avant-funk di New York Lemon Juice, col quale ha ha inciso tre cd e compiuto tournée in tutto il mondo. Avishai Cohen ha inciso a proprio nome per la Fresh Sound New Talent il cd "The Trumpet Player", in cui suonano Jeff Ballard, John Sullivan e Joel Frahm. Questo disco è stato anche incluso dal critico Ben Ratliff nella playlist di un'edizione domenicale del New York Times, e ad esso è seguito il cd "Avanim", registrato con la celebrata band Third World Love, di cui Cohen è co-leader insieme a Omer Avital, Daniel Freedman, e Yonatan Avishai, per la Assal Records. Dal 2004 Avishai Cohen è inoltre uno degli artisti selezionati dalla Israel Cultural Excellence Foundation (IcExcellence). Ha collaborato nel 2010 con il San Francisco Jazz Collective. PRATICA ORCHESTRALE Paolo Sorge Paolo Sorge presente sulla scena del jazz contemporaneo nazionale ed europeo. Da circa vent’anni conduce una ricerca trasversale nell’ambito delle musiche d’improvvisazione, coltivando contemporaneamente l’interesse per i linguaggi musicali più diversi, e dedicandosi alla composizione intesa come sperimentazione di vari equilibri possibili tra scrittura e improvvisazione. Nel 2003 ha inaugurato la propria discografia personale con il cd Paolo Sorge TRINKLE TRIO (pubblicato da AUAND), una rilettura quasi cubista in chiave improvvisativa della musica di Thelonious Monk, insieme a Michel Godard (tuba) e Francesco Cusa (batteria), attirando l’attenzione e i consensi della critica specializzata. Con Francesco Cusa ha fondato nel 2004 il movimento artistico ed etichetta discografica “Improvvisatore Involontario”, con base a Catania. Dagli esordi in Sicilia, passando per una parentesi romana lunga dodici anni, fino al recente ritorno nella propria terra d’origine, Paolo Sorge ha suonato e collaborato con moltissimi musicisti di varia estrazione, tra cui ricordiamo Stefano Maltese, Gianni Gebbia, Michel Godard, Francesco Cusa (Trinkle Trio, Skrunch e altri progetti), Guido Mazzon, Butch Morris (Bologna, Angelica Festival 2006), Ab Baars e Ig Henneman, Keith Tippett, Don Byron, Elliott Sharp. Negli ultimi dieci anni affianca all’attività concertistica e discografica un’intensa attività didattico-divulgativa nell’ambito del jazz e dell’improvvisazione, collaborando con importanti istituzioni pubbliche e private. Da cinque anni occupa la cattedra di Jazz presso il Conservatorio F. Cilea, di Reggio Calabria. Guillermo Klein La composizione ha fatto parte della vita di Guillermo Klein fin dalla sua infanzia in Argentina. Il padre di Klein gli regala un pianoforte in occasione del suo undicesimo compleanno , e Klein ha presto iniziato a scrivere canzoni, ispirandosi inizialmente al leggendario compositore argentino Astor Piazzolla. Studia al Berklee College of Music dal 1990 e nel 1993 si trasferisce a New York dove riunisce intorno a se un nucleo di musicisti di talento, molti dei quali come lui venuti negli USA dal Sud America. Con questi da vita all'ensemble di diciassette elementi Big Van, formazione che fino al 1995 si esibisce regolarmente la domenica sera presso il jazz club Smalls. Successivamente un'altro club, il Jazz Standards, diviene la sede delle sperimentazioni orchestrali di Klein, il quale presenta ogni lunedì sera un proprio ensemble di undici elementi denominato Los Guachos, comprendente tra gli altri Bill McHenry, Chris Cheek e Ben Monder. Con questo gruppo Klein ha realizzato tre lavori discografici per la Sunnyside, Los Guachos II (1999), Los Guachos III (2002) e Filtros (2008). INFO e prenotazioni www.castellammarejazz.com Palermo Jazz 051 5078251 – 348 5599187 / [email protected] - www.palermojazz.com C.E.S.M 095 313676 – 328 3776042 / [email protected] - www.cesm.it Direzione artistica Progettazione Direzione Tecnica Resp. di produzione Resp. ufficio stampa Coord. Seminari Assistenti. di produzione Segreteria Toti Cannistraro Claudia Bellone Lino Pellerito Francesco Bettini Elena D'Anna Giuseppe Urso – Eleonora Salice Marcello Pellerito – Enrico Tomasini Claudia Giambartino