Periodico bimestrale sul Tango • Numero 2 (nuova serie) • Marzo 2012
Con il patrocinio delle Ambasciate della
Repubblica Argentina in Italia e della Repubblica dell’Uruguay
Astor Piazzolla
A 20 anni dalla scomparsa
parla la moglie Laura Escalada
di Manuela Pelati
La Doble Hoja ospita
Inserto speciale
dedicato a Andrea Missè
Il tango globale nella città eterna
Come e con chi Roma ha iniziato a ballare
di Max Civili
Si apre il
CONCORSO
LETTERARIO
“Volango, parole,
tango e nuvole”
5
LE OPINIONI DELLA DOBLE
Il porteño romano
di Marcelo Alvarez
L’italiano a Buenos Aires
di Pier Aldo Vignazia
SOMMARIO
8
A VENTI ANNI DALLA SCOMPARSA
Astor Piazzolla
Il genio che ho sposato tre volte
Intervista con Laura Escalada
di Manuela Pelati
In copertina:
Astor Piazzolla (foto gentilmente concessa da Laura Escalada)
12
CAMPIONATO ITALIANO E EUROPEO
Il Mundial del Tango
di Buenos Aires sceglie l’Italia
di Max Civili
14 Felix Picherna. Nastri,
cassette e valigia da 52 anni
di Marcelo Alvarez
15
p
INSERTO SPECIALE DA BUENOS AIRES
El Tangauta - Tango esencia
Homenaje a Andrea Missè
8
19 Eleonora Cassano. Evita,
il mito a passo di tango
di Manuela Pelati
A pedido de los editores de La Doble hoja del Tango y en recuerdo de Andrea Missé (1977-2012)
reproducimos la entrevista publicada El Tangauta • Revista Nº 184 (Febrero 2010).
20
Andrea Missé (10 AGO 1976 | 2 ENE 2012) & Javier Rodríguez
Tango
esencia
15
Andrea Missé y Javier Rodríguez son una joven pareja
artística dedicados a tango danza,
con una amplia trayectoria que los distingue,
en nuestro país y en el exterior. En diálogo
con El Tangauta analizaron su carrera, la docencia y la
magia que se esconde detrás de la técnica.
p
TEXTOS: Lisandro Gambarotta • FOTOS: Gabriel Cano
p
29
LE ORIGINI DEL TANGO IN ITALIA - 1° PUNTATA
Tango globale nella città eterna
di Max Civili
24 Dino Saluzzi. Il bandoneon
nell’immensità delle Ande
di Max Civili
p
20
la DOBLE HOJA del TANGO
Direttore Responsabile Manuela Pelati
Ideazione e commento Marcelo Alvarez
In redazione Manuela Pelati, Max Civili,
Pier Aldo Vignazia e Nancy Miranda (da Buenos Aires)
Collaboratori Anna Maria Fabbri, Inés Guidini
Grafica e impaginazione Pia ‘t Lam
Stampa Edisegno srl - P.zza G. Tavani Arquati 113 - 00153 Roma
Reg. Tribunale Civile di Roma N 344/2011 del 10-11-2011 di Edisegno srl
Per contattare la redazione:
[email protected], [email protected], [email protected]
Per prenotare la propria inserzione pubblicitaria:
[email protected]
Chiuso in redazione il 18 marzo 2012
25
EVENTI - IL FILM
26
PRATICHE E MILONGHE
“Tanguero”
L’emigrazione al contrario
Donde praticar...
Donde milonguear...
28 Il concorso letterario. “Volango,
parole, tango e nuvole”, II edizione
29
LA DOMENICA DELL’ARTE
di Anna Maria Fabbri, foto di Mario Giannini
30 FAItango. Il gruppo
che unisce l’Italia che balla
di Inés Guidini
di
Antonio Lalli
CORSO DI TANGO con Antonio Lalli e Laura Grandi
TUTTI I VENERDÌ alle ORE 21.00
Viale Parioli, 162 (con parcheggio interno)
OGNI 2^ E 4^ DOMENICA DEL MESE
al Mitreo - via Mazzacurati, 63 (Corviale Portuense)
ORE 19.30 Pratica tango
ORE 20.30 Lezione di milonga
ORE 21.30 Serata con Antonio musicalizador
ANTONIO LALLI
Musicalizador
Maestro di tango e milonga
Lezioni collettive e private
Stage e seminari
Organizzazione eventi tangueri
Tutte le informazioni sugli eventi, i corsi, gli stage
e i curriculum dei maestri e degli assistenti di Tangare
si possono trovare sul sito www.tangare.eu
Gabriela Elias e Antonio Lalli
Telefono: 339 7177038
Facebook: Antonio Lalli e Gruppo Tangare
CORSI
Corsi tenuti in collaborazione con Marco Evola
Sede dei corsi: Piazza San Pancrazio n.7 (Monteverde-Gianicolo) presso il Teatro della Basilica di San Pancrazio
M A R T E D Ì : 20.00-21.15
21.15-22.30
principianti 2 (2° anno di corso)
intermedi (3° anno di corso)
GIOVEDÌ :
principianti assoluti (1° anno di corso)
avanzati (dal 4° anno di corso in poi)
20.00-21.15
21.15-22.30
V E N E R D Ì : 20.00-21.15
21.15-22.30
corso di milonga 1° livello (è consigliabile ballare il tango da almeno un anno)
corso di milonga 2° livello (è consigliabile ballare la milonga da almeno un anno)
PRATICA LIBERA A SAN PANCRAZIO IL MARTEDÌ DALLE 22.30 ALL’1.00
Corsi di tecnica femminile con cadenza mensile un sabato al mese, lezioni individuali o per piccoli gruppi
info: Paola Palaia 3397627738 • facebook: Paola Palaia • www.rosamilonga.it • [email protected]
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IL PORTEÑO ROMANO di Marcelo Alvarez
L’evoluzione del tango
e l’educazione in pista
IL PENSIERO VOLA VERSO ANDREA MISSÈ
Il 2012 si è aperto con un tragico lutto per il
mondo del tango: il 2 gennaio a soli 34 anni, è
morta sul colpo in un incidente d’auto la ballerina Andrea Missè. La tragedia è avvenuta su una
strada della Pampa in Argentina, quando era in
macchina con il marito e la figlia Guadalupe di
soli 2 anni, che nell’impatto hanno riportato solo
lievi ferite. Andrea ballava con Javier Rodrìguez,
con il quale formava una delle coppie più di
talento del momento. Era venuta molte volte in
Italia ed era stata chiamata a esibirsi anche in
tutta Europa e in Asia. Il dolore del mondo del
tango è stato immenso e per questo la Doble
Hoja ospita volentieri un’intervista che El
Tangauta le ha fatto qualche mese prima della
tragica scomparsa. «Ho iniziato a ballare a 12
anni con i miei fratelli» dice Andrea. «L’essenza
e la cultura del tango sono al di là del movimento, senza conoscerne la natura, la tecnica risulta
vuota» (Manuela Pelati)
In un recente viaggio a Parigi incontro Orlando “Coco” Diaz un maestro
Argentino, il governo francese gli ha
dato il titolo di “cavaliere delle arti e
delle danze”, merito del suo trentennale lavoro in questo paese. Insieme
abbiamo parlato del tango in Europa,
arrivando alla conclusione che oggi il
tango sta vivendo un “passaggio”.
Così come è avvenuto a Buenos Aires
nei primi tempi, quando il tango originato dal “Canyengue”, è passato
per il “prostibulario”, per arrivare
pian piano al “Salon”. L’evoluzione
ancora oggi continua sotto l’occhio
vigile di alcuni maestri che trasmettono la loro esperienza e poiché fanno
solo quello di mestiere, possono dedicargli oltre che l’amore il tempo per
investigare e migliorare, fino a definire uno “stile”.
Sicuramente c’è la buona volontà, la
passione e la professionalità nel modo di insegnare il tango in Europa,
ma quello che purtroppo manca ancora è l’“educazione in pista”, l’esperienza e la capacità di sapere ballare
insieme. Non credo che a Buenos
Aires tutti abbiano una tecnica pazzesca, ma quando vai in milonga noti che si rispetta la pista e si da importanza soprattutto a rispettare gli spa-
zi e l’ordine. Credo che molto dipenda dal fatto che qui in Europa si organizzano serate in posti molto grandi,
in cui il ballerino si disorienta, non
balla più “socialmente” e si ritrova a
fare le tante figure. Le milonghe, i
“salon de baile”, sono invece nati per
il tango sociale ed è proprio in questi
posti che si sono creati quei codici che
è compito di chi insegna far conoscere e rispettare.
Che dire dei contenuti di questo numero della rivista? Sono contento della scelta di dedicare la copertina ad
Astor Pantaleon Piazzolla per ricordare, a venti anni dalla scomparsa, il
musicista argentino più importante
del xx secolo. E forse nessuno lo poteva fare meglio della vedova del grande compositore, Laura Escalada, impegnata a tenere viva la memoria del
“genio” anche con la Fondazione a lui
intitolata che ha sede in Buenos Aires.
Passando, poi, dalla città dei porteñi a
quella delle antichità, delle arti e della storia che è Roma, la “Doble” dedica un ampio spazio alle origini del
tango nella capitale con Max Civili
che intervista alcuni fondatori del nostro movimento a Roma. Come argentino sono fiero di sentire questo
“ponte” tra due città che vivo e amo
da anni… così simili nel sentimento
verso la musica e il ballo del tango…
Ho chiacchierato con il mio amico
Felix Picherna e gli ho chiesto di raccontarsi: ne sono emerse alcune curiosità che ne svelano l’umanità intensa,
semplice e nostalgica che sta dietro al
personaggio con il cappello e i nastri
nella valigia, così bravo a “scaldare”
le notti in milonga con le sue scelte
musicali.
Ma il tango non è solo gioia e questo
inizio del 2012 non è andato nel migliore dei modi. La scomparsa di
Andrea Missè, ballerina e coreografa, compagna di ballo di Javier
Rodriguez ha lasciato un profondo
dolore nel mondo del tango. È mio
desiderio ricordarla con rispetto e infinito affetto. ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Le milonghe,
i “salon de baile”,
sono nati per
il tango sociale
ed è proprio
in questi posti
che si sono creati
quei codici
che è compito
di chi insegna
far conoscere
e rispettare
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L’ITALIANO A BUENOS AIRES di Pier Aldo Vignazia
I «piropos» di Buenos Aires
tra trucco, tacco e profumo
La milonga «Sueño Porteño» di Buenos Aires
Dalla mia postazione di lavoro, la consolle della milonga «Sueño Porteño»
del tanguerissimo barrio di Boedo, sono in posizione privilegiata per ascoltare e vedere cose molto interessanti. I
ricordi dei vecchi «milongueros», ad
esempio, come quello che la settimana
scorsa si avvicinò alla cabina per ringraziarmi di avere passato una tanda
di Fresedo, orchestra che ai suoi tempi
non poteva permettersi di andare ad
ascoltare: Fresedo infatti suonava in
locali troppo eleganti e cari per le tasche di molti.
Ma sono anche parecchio interessanti
le reazioni degli stranieri all’atmosfera della milonga porteña, soprattutto
di quelli che vengono a Buenos Aires
per la prima volta. Una delle reazioni
più ricorrenti, e per questo degna di
chiacchierarci un po’ sopra, è quella
di non poche donne italiane ai complimenti e alle avances che i porteños dedicano loro durante le pause
fra un tango e l’altro. Dico italiane,
perché sono quelle che, una volta conosciuta la mia nazionalità, trovano
più facile farmi le loro estemporanee
confidenze, ma non escludo che anche altre non argentine pensino la
stessa cosa. Innanzitutto, costoro si
sentono a disagio per l’abitudine tutta porteña nel non cominciare a ballare alla prima nota del tango, rubando
ad esso qualche decina di secondi, per
dedicarli a chiacchierare, a conoscersi,
a scambiarsi notizie ed eventualmente proposte. «Ma come? Sono qua per
ballare», mi dicono, «e questi vogliono rimorchiare! Possibile che pensino
subito solo a quello?». Ecco, questa
reazione mi mette molto in imbarazzo: si tratta evidentemente di due codici culturali che differiscono di quel
tanto che non permette loro di essere
percepiti come dissimili di primo acchito, mentre poi «en la cancha», come direbbero a Buenos Aires, ossia
una volta scesi sul terreno di gioco,
del contatto fisico (in senso sportivo,
per carità!) evidenziano tutte le loro
diversità.
Le connazionali che mi fanno questo
tipo di confidenze, come bene dicono,
sono venute «a ballare», non a rimor-
chiare. Però si sono vestite con gli abiti più seducenti ed eleganti, si sono
truccate e profumate, hanno indossato
con voluttà scarpe che manderebbero
in estasi qualunque feticista, sono venute in milonga a ballare tango, che
tutti sanno essere il ballo passionale se
ce n’è uno, e poi... Poi, basta: perché il
gioco, per loro, sostanzialmente (e narcisisticamente) era tutto lì. Come fare
capire loro che la reazione del complimento, anche esagerato, del «piropo»,
come si dice, da parte del maschio argentino, è prima di tutto un omaggio a
tutto questo sforzo, a quest’impegno
di tempo e di quattrini? È come se il
milonguero dicesse «Voglio ricambiare
questo tuo mostrarti femmina-femmina, mostrandomi maschio-maschio,
ossia cercando prima di tutto di sedurti, altrimenti, che maschio sono?».
«Lustradas», «boleos», «sacadas»,
«barridas» e armamentari simili non
sono nati né si sono evoluti perché i
maestri potessero guadagnarsi il pane quotidiano insegnandoli, ma si sono sviluppati come segnali di seduzione, che possono giustamente essere accettati o rifiutati, ma che non si
possono ridurre a pura tecnica, ed
hanno un loro valore nella pur breve
relazione interpersonale che si sviluppa durante un ballo. Ovviamente
c’è modo e modo, di proporsi come
di rifiutarsi, e qui sta il divertente - e
anche l’imprevedibile - del gioco della milonga, ma ridurre una serata in
milonga porteña a una serie di tanghi, valses e milongas ballati nella ricerca di una perfezione ginnica che
magari non si era riuscita a trovare
frequentando il solito «giro» in Italia,
è un errore che può costare molto caro: con un viaggio nel ruspante mondo della milonga porteña ci si
può comprare ben più
di una asettica e rilassante «vacanza
tango» in qualche
bellissimo «resort»
mediterraneo! ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Nelle milonghe
porteñe
la voglia di
connessione
si scontra
con il narcisismo
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7
ASTOR PIAZZOLLA
«Il genio che ho
sposato tre volte»
A 20 anni dalla scomparsa
parla la moglie Laura Escalada
«P
di
Manuela Pelati
orto nel mondo il nome di dire: questa è mia moglie. Quindi siamo andati in
Astor perché ho creato la Paraguay. Ma quella è stata solo la prima volta, noi ci
Fondazione Astor Piazzolla, siamo sposati tre volte»
d’accordo con la famiglia». Tre volte?
Laura Escalada Piazzolla, la se- «Sì, perché quando sono tornata a casa dal Paraguay con
conda moglie
il documento del matrimonio mia madel genio del tango,
dre mi ha detto: ma non è autentico!
ha vissuto, viaggiato e condiviso con
Infatti il nostro, quello argentino, era
lui sedici anni, dal 1976 al 1992, anno
rosso mentre quello che avevo io valedella sua scomparsa.
va solo fuori. Quindi ci siamo sposati
Era una giornalista televisiva quando
di nuovo, questa volta in Normandia,
ha conosciuto quello che sarebbe diin Francia, un matrimonio molto parventato il futuro marito, giunto in traticolare. Ma anche quello non valeva
smissione per un’intervista: «L’ho inrealmente. Alla fine ci siamo sposati a
contrato nel programma del pomerigBuenos Aires e quella volta mia magio dove lavoravo. Quando c’era la
dre è stata contenta»
«La sede della Fondazione Piazzolla
pubblicità veniva a parlare con me e
Giravate per il mondo, avete vissuto
è a Buenos Aires, tra Corboba e
io ero emozionata, non lo potevo crein tante città…
Paranà e lavoriamo tantissimo. Ho
dere, pensavo: Astor Piazzolla viene a
«Sì, Roma, Parigi, Buenos Aires, Stati
fatto tutto dal niente, devo
parlare con me!»
Uniti. Ed è proprio in America che mi
ringraziare la mia immaginazione e
sono resa conto che un brano di Astor
la velocità delle idee. Ho
Il maestro era già molto celebre a
cantato in inglese è perfetto. Ero abiorganizzato anche concorsi letterari
quell’epoca…
tuata a sentire il lunfardo o il castellae di pittura, tutto dedicato alla
«Sì infatti, poi io ero una musicista,
no, invece ho scoperto che è in inglese
figura del maestro Piazzolla».
sapevo valorizzare la gente di talento
è fantastico»
Laura Escalada viene a Roma
e lui era un genio»
Com’era questa vita sempre in giro?
regolarmente per seguire i concerti
con la musica di Piazzolla al
Quando vi siete sposati?
«È stata dura: lui voleva che io gli stesConservatorio di Santa Cecilia,
«Era aprile, nell’ottanta e qualcosa si sempre accanto ma gli altri musicisti
all’Auditorium e in tutti i luoghi
non mi ricordo - era come qui che
odiavano avere una donna sempre in
dove si svolgono. Parla
non esisteva il divorzio, Astor si era
mezzo. Io dicevo “meglio che vai da
perfettamente italiano e considera
già sposato una volta, aveva due fisolo è più facile”, ma non voleva, lui
Roma «Una città molto speciale,
gli Daniel e Diana che gli avevano
aveva bisogno di sua moglie sempre,
soprattutto di notte quando si
dato anche dei nipoti. Ma noi vivenon sapeva stare solo. E poi non era un
evidenziano la sua antichità e la
vamo insieme già da anni e a lui non
uomo pratico, non portava neanche i
sua intensità»
piaceva andare in giro senza poter
soldi in tasca. Una volta mi ricordo che
8
Foto gentilmente concessa da Laura Escalada
«Solo dopo aver conosciuto il tango di Piazzolla,
l’Europa ha scoperto anche il tango prima di Piazzolla»
era andato a parlare con un giornalista ed è ritornato da faccia di uno che diceva: “perché mi guardate? non sono
me furioso, io gli ho detto: “che ti è successo?” e lui: stato io”. Ma non era solo così, era una persona seria.
“Niente, volevo pagare un caffè e mi sono accorto solo al- Ascoltava tutto quello che succedeva, io lo chiamavo
l’ultimo che in tasca non avevo una moneta!”»
“uomo spugna”, uno pensava che era distratto e invece
Com’era la vita interamente dedicata lui?
dopo due giorni ripeteva in maniera molto precisa le co«Io mi trovavo bene perché avese ascoltate per caso. Di solito
va un grande rispetto per me.
lavorava la mattina presto, scriLa melodia di Astor è
Era un uomo molto raffinato
veva molto fino al primo pomecon un carattere riservato, schiriggio, mai la sera»
tipicamente italiana,
vo, geloso della sua intimità.
Lei ha lasciato tutto per lui, lo
improvvisamente esplode e
Non era un esibizionista e anche
rifarebbe?
dare una carezza in pubblico
«Io rifarei tutto. Io sono una
ti da un brivido: questo
non gli piaceva. Gli piaceva
donna felice, penso che poca
è carattere italiano
mangiare bene e io sono divengente può dire questo nella vita.
tata un brava cuoca grazie a lui.
Naturalmente abbiamo fatto coI vestiti li compravo io, lui non
se difficili, Astor andava curato
se ne occupava. Era un uomo
molto, dal primo giorno, io non
buono e delicato anche in privaho incontrato un uomo sano,
to, se mi faceva un dispetto me
era già malato, aveva fumato
lo faceva come un bambino. Era
tanto, tantissimo ed è stato queun uomo semplice nella vita,
sto che gli ha provocato l’infarnon giocava, non beveva, non
to. Aveva smesso di fumare da
aveva vizi. L’unico vizio era
un giorno all’altro, con una
quello della pesca. Gli piaceva
grande forza di volontà e mi diandare in mare a pescare»
ceva: “Adesso sento il gusto per
Molti raccontano che gli piaceil cibo e l’odore del tuo profuva scherzare, è vero?
mo, che è tanto bello”. Ma era
«Sì, quando era nell’orchestra di
già malato, perché dopo aver
Troilo, che lo chiamava “el gafumato tanto le arterie erano dito” faceva delle cose terribili,
strutte»
una volta nella cassa di un conParliamo del musicista, come
trabbasso ha nascosto un gatto
era considerato Astor all’epoca?
vero! Spaventando tutti e il gat«Era un innovatore e tutto quelto per primo, poverino. Faceva
tutto in silenzio e poi faceva la
>>>
Foto: Juan Sandoval
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
“
“
9
>>>
ti i grandi maestri del jazz fin da bambino. La costruziolo che è “diverso” causa paura nella gente. La gente non ne del jazz è molto più difficile del tango e alla gente del
capiva se era un tango “nuevo” il suo. Ma era un tango tango spesso non piace il jazz. Astor però era argentino e
necessario. L’epoca del ‘40 con le orchestre numerose e la amava Buenos Aires e soffriva molto la lontananza. A me
folla di gente che ballava, era finita. Negli anni ‘80 il tan- ogni tanto mi diceva “Andiamo a Buenos Aires e rimago diventa meno popolare e le orchestre si impoverisco- niamo a vivere lì”. Ma era una lotta, con tutti. E il guadano: più di un quartetto o di un quintetto non si formava, gno era insufficiente al punto che decidemmo di andare
e non perché c’era la crisi ma perché era in atto un cam- a Parigi. Ma gli mancava l’Argentina e spesso mi diceva
biamento. In quel periodo è arrivato il rock, la musica “Tornare a Buenos Aires e sentirne l’odore, mi fa ritrovache veniva dall’estero e il tango iniziava a “nascondersi”, re la mia vita con tutte le cose che mi danno la forza di
c’era una nuova linea musicale che non era la nostra»
andare avanti”»
E Astor come si inserisce in questo contesto?
E con l’Italia che rapporto aveva?
«Astor era da ammirare per la sua integrità con la sua «Si chiamava Astor Pantalone Piazzolla, aveva già admusica. Aveva il coraggio di fare fronte a tutte le avver- dosso il nome Italiano! Era quello del nonno Pantaleone
sità. A quel tempo era odiato perché accusato di distrug- nato a Trani, in Puglia, dove siamo stati tante volte e dogere il tango, ma la sua era un’avanguardia, lui ha diffu- ve lui ha suonato nella Cattedrale. Io andrò lì fra pochi
so il tango in tutta Europa. Solo dopo che l’Europa ha co- giorni per un concerto, sono molto affezionata a quella
nosciuto il tango di Piazzolla, ha scoperto anche il tango città e tutti sono carini con me»
prima di Piazzolla»
Quando venivate a Roma andaCome reagiva Astor all’accusa
vate in albergo o in casa?
di distruggere il tango?
«All’inizio andavamo all’Hotel
Astor diceva sempre:
«Lui ha sempre guardato
Plaza e all’Inghilterra, poi ave«A Buenos Aires tutti
all’Europa, siamo sempre venuvamo un appartamentino nel
ti qui. Astor diceva sempre: “A
centro storico, dove ancora io
dicono che la mia
Buenos Aires tutti dicono che la
abito quando vengo. Roma per
musica non si balla e
mia musica non si balla e qui in
Astor rappresentava la famiglia,
qui in Europa invece la
Europa invece la balla tutto il
gli ricordava il nonno. E così tutmondo”»
ta l’Italia: venire qui era come
balla tutto il mondo»
E come viveva questo conflitto
stare a casa, a lui piaceva tantiscon Buenos Aires?
simo. Ma la vita ci ha portato a
«Ne soffriva immensamente. Lui aveva bisogno di Parigi, dove c’era il lavoro più importante, quello che gli
Buenos Aires. Mi aveva raccontato di un posto che si ha dato più possibilità»
chiamava 676 dove lo seguiva un sacco di gente e anche Come siete arrivati a Roma?
se il locale era piccolo, andava gente che lo capiva. Ma «Astor era andato in televisione, alla Rai, diverse volte.
erano pochi, in radio non mettevano la sua musica. Lui Mi ricordo una registrazione di Mina quando disse:
in quel periodo ha scritto “Tre minuti con la realidad”»
“Finalmente oggi posso presentare un uomo, un genio al
Oggi come viene vissuto Piazzolla secondo lei?
quale ho chiesto tante volte di cantare un suo brano e og«È uno in più dei grandi musicisti del ventesimo secolo. gi sta qui: è il maestro Astor Piazzolla”. Aveva la barba
Un artista che ha lasciato un segno per l’eternità»
all’epoca, era prima del ‘76, era ancora un po’ sovrappeCome si può definire la sua musica: classica o tango?
so. Mi ricordo molto bene queste parole di Mina, un’ar«Per lui è sempre stato il tango. “Io faccio la musica di tista che amo molto»
Buenos Aires” diceva, “Io suono il tango”. Era il tango di
una grande evoluzione musicale, quello che ha fatto il
giro del mondo, ed è stato apprezzato dalla gente. Ora
Astor è considerato un culto della musica ed è un personaggio di rilievo, ma lui non pensava a questo, faceva le
cose che sentiva e voleva fare, non pensava agli altri e all’effetto che provocava»
L’uomo e l’artista coincidono in Piazzolla?
«Assolutamente, tutto. Astor era curioso e la curiosità
apre le porte di tante cose che tu ignori, è come una parola che non sai che vuol dire, la cerchi nel dizionario e ti
stupisce. La curiosità è la madre delle invenzioni.
Tutti i brani di Astor sono indimenticabili perché è una
gamma di varietà, nella sua musica senti tante emozioni
diverse, la gioia la tristezza l’amore, in ogni brano c’è
tutto»
Astor e Mina in RAI - Studio 10
Astor è nato a Mar del Plata ma quando aveva tre anni
è emigrato con la famiglia a New York, poi è tornato in
Argentina e poi di nuovo in America. Lui si sentiva ar- Fu lei e poi Milva che hanno fatto conoscere Astor…
gentino o americano?
Lui è venuto a suonare a Roma per loro e poi Milva è ve«Argentinissimo! Amava il jazz americano e la musica nuta a Buenos Aires per cantare con Astor, un avvenicolta e stare in America gli ha permesso di conoscere tut- mento eccezionale. Milva è una grande professionista,
10
“
“
Foto: Roberto Masotti
«Milva è una grande professionista,
impeccabile, molto precisa, molto
esigente con sé stessa. Con Astor
hanno avuto un ensemble perfetto»
Cosa c’è di italiano in Astor Piazzolla?
«La melodia di Astor è tipicamente italiana, improvvisamente esplode e ti da un brivido: questo è carattere italiano. Astor era figlio unico e aveva un forte senso della
famiglia che considerava sacra. Così come valorizzava i
sentimenti: gioire e soffrire erano cose importanti. Per il
dolore e l’intensità che questo provoca, aveva un grande
rispetto»
A 20 anni dalla scomparsa cosa è cambiato?
«A me Astor manca sempre. Io parlavo con lui di tutto.
Sento sempre un vuoto dentro di me, ma devo pensare
che ho vissuto la parte più importante della mia vita con
una persona che mi apprezzava e che voleva stare con
me. Il suo sguardo poi era tanto speciale, tanto tenero:
aveva gli occhi marroni con dei puntini d’oro, un colore
incredibile. E poi il patrimonio musicale che ha lasciato è
importante, è come lasciare i figli, come lasciare una famiglia. E quando fai questo, hai fatto qualcosa di grande
nella vita»
Si ricorda un brano più di altri?
«Sì, è un pezzo che non ha mai scritto, solo suonato. Una
sera a Parigi si è messo al piano e ha cominciato a suonare un brano struggente, da far piangere. Era al buio e io
l’ho ascoltato in silenzio. Poi si è alzato ed è venuto verso di me, allora gli ho chiesto: “Cos’era? È tremendo, fa
piangere” e lui: “è l’unica cosa che sento dopo aver visto
i bambini del Biafra”. Nel pomeriggio eravamo stati a
una conferenza sulla fame nel mondo. Quel brano non lo
ha mai scritto, solo suonato»
Una musica che arriva diretta… come il grande successo di Libertango…
«Ogni concerto che organizzo io finisce con Libertango:
risolleva gli animi e fa ricominciare a vivere. Ogni anno
dedico ad Astor il Festival Piazzolla di Mar del Plata che
dura tutto il mese di marzo, lui era nato l’11. Il programma è ricco di appuntamenti musicali e di danza, ci sarà
la serie dell’angelo con dei ballerini contemporanei»
Qual è la forza di Astor Piazzolla, perché piace tanto?
«Perché è autentico. Tutto quello che è autentico attira
l’attenzione e commuove. Un oggetto d’arte quando lo
vedi e lo puoi apprezzare, stai vedendo il lavoro di una
persona che l’ha fatto con il cuore, l’amore e tutto il suo
essere»
Cosa pensa del tango che oggi è ballato in tutto il mondo?
«Io credo che sia un fenomeno ciclico. Nel nostro paese
ora si balla di meno di qui, come ad esempio a Roma. Ma
non bisogna mai dimenticare l’essenza del tango. Il tango
è nato con due signori che hanno ballato in un angolo di
una via con una chitarra, inventando i passi. Il tango è libero non ha una struttura né codici. Queste sono cose inventate con il tempo e le esigenze pratiche nelle milonghe. Mio padre e mia
madre non hanno mai avuto un insegnante e hanno sempre ballato! Non sono andati in una scuola perché il tango
viene da solo. E poi non si deve fare una
confusione con il sesso, con la cosa peccaminosa. Ballare è una emozione, è una
cosa diversa. Se si segue questa linea
si vede ballare la gente con la gioia» ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
impeccabile, molto precisa, molto esigente con sé stessa.
Con Astor hanno avuto un ensemble perfetto.
11
Il Mundial del Tango
di Buenos Aires
sceglie l’Italia
L’
ombelico d’Italia ospiterà la priDue gli appuntamenti: a Rieti, con
ma edizione del campionato
il Campionato Italiano (dal 20 al 25 aprile)
Italiano Tango & Festival. È a
Rieti, sulle pendici del monte
e a Roma, con l’Europeo (dal 1 all’8 luglio)
Velino, che dal 20 al 25 aprile le
coppie in rappresentanza di tutte le
Regioni italiane, competeranno per aggiudicarsi il titolo italiano.
L’iniziativa, organizzata su incarico esclusivo del
di
Ministerio de Cultura del Gobierno de la Ciudad
Max
Civili
Autonoma de Buenos Aires dall’Associazione
European Tango Society (ETS), è raccontata dal presidente Barbara Cicero. «Abbiamo scelto una città italiana
rappresentativa per la sue ricchezze artistiche e cultura- vendo tantissime iscrizioni di ballerini provenienti da tutli e la sede principale del festival, il meraviglioso Teatro ta Europa. Come spesso accade gli italiani si ricordano di
Flavio Vespasiano, ricorda un po’ - in piccolo - il celebre iscriversi sempre quando i termini stanno per scadere»
Teatro Colon di Buenos Aires». Non solo. C’è un’altra co- sottolinea ironicamente Barbara. E comunque vale la pena
sa che offre un parallelo suggestivo con l’Argentina: iscriversi: il premio finale per i vincitori consisterà in un
«Rieti con i suoi percorsi sotterranei, è una città nascosta, compenso in denaro e nel viaggio A/R a Buenos Aires,
segreta, tutta da scoprire. Una similitudine con il tango con un soggiorno di tre giorni, per partecipare di diritto
che agli albori veniva ballato in ambienti clandestini».
alle Finali del Mundial 2012. Lo stesso vale per i
Il campionato segue il Regolamento
Campionati Italiani, per quanto ridel Mundial di Buenos Aires, e preguarda le Semifinali del Mundial.
mia i migliori ballerini italiani nelle
El baile es mi vida!
due categorie di Tango Salon e
Nell’ambito della manifestazione è
Tango Escenario. «Nella giuria ci saprevisto un omaggio al “genio” di
Yo quiero bailar!
ranno ballerini professionisti di
Astor Piazzolla per celebrare i 20
grandissimo livello, come Claudia
anni dalla scomparsa, avvenuta il 4
Maria Nieves
Codega e Esteban Moreno, per ciluglio 1992.
tare solo un paio di nomi».
Tra
gli
ospiti
d’eccezione
A completare il cast artistico del
dell’European una delle più apMaria Nieves,
Festival saranno invitati – nel ruolo
prezzate ballerine di sempre: Maria
in questa foto
di maestri di workshop, protagoniNieves. «Non è stato semplice conall’inaugurazione
del Mundial
sti di spettacoli ed esibizioni in mivincerla» – spiega Barbara Cicero.
2011, sarà tra gli
longa – alcune coppie di artisti stra«Qualche settimana fa ero a Buenos
ospiti d’eccezione
al Campionato
ordinari come i Campioni Mondiali
Aires e sembrava filasse tutto liscio.
Europeo di Roma
2011 di Tango Escenario, Max Van
Poi un paio di giorni prima del mio
De Voorde e Solange Acosta che
ritorno a Roma, mi hanno informacon il tango “Zum” si sono assegnato che Maria aveva preso la decisioti il titolo nell’agosto scorso.
ne irrevocabile di non venire più in
Inoltre le coppie vincenti acquisiItalia a luglio. A quel punto le ho
ranno il diritto di partecipare alle
voluto parlare personalmente e ho
Finali
dell’European
Tango
scoperto che dietro al “personaggio
Championship, che quest’anno si
Nieves”, si cela una donna meraviterrà a Roma, dal 1 all’8 luglio. Per
gliosa, dalla grande carica umana:
la prima volta, dopo due edizioni a
Maria a 73 anni era preoccupata di
Torino, la gara giunge nella capitale
fare la traversata aerea da sola e
e più precisamente nel quartiere
non aveva ben inteso cosa ci aspetTestaccio, presso il Museo Macro,
tassimo da lei all’Europeo. Io le ho
noto a molti come l’ex mattatoio.
spiegato che lei potrà fare quello
«Belgi, tedeschi, russi. Stiamo riceche ritiene più opportuno, anche
12
“
“
MARCELO BALLONZO E ELENA GARIS
semplicemente presenziare la cerimonia d’apertura della manifestazione e le iniziative che seguiranno. A quel
punto lei mi ha preso le mani e guardandomi dritto negli occhi mi ha detto: “Nena, el baile es mi vida! Yo quiero bailar!”». La Nieves racconta che prima le gare di tango si tenevano in milonga e i vincitori venivano eletti dal
pubblico, la giuria non poteva esserci perché i milongueri si sarebbero arrabbiati moltissimo con i giurati.
Nel 2011, il campionato europeo si è svolto a Torino ed ebbe come ospite d’onore Juan Carlos Copes, che per lunghi anni, proprio insieme a Maria Nieves, ha fatto da ambasciatore del tango in tutto il mondo dando vita a quello
che oggi tutti chiamiamo “tango escenario”. Tra gli altri
ospiti illustri dell’Europeo di luglio a Roma anche Carlos
Perez e Rosa Forte, due milongueri porteñi che hanno fatto la storia del tango e che riceveranno un premio come riconoscimento alla carriera. «Dopo aver organizzato
l’Europeo a Torino - spiega Barbara - insistiamo con
l’Italia perché il nostro paese ha dato un contributo fondamentale al ballo, anche se Parigi è la prima città europea
in cui il tango sbarcò, all’inizio del ventesimo secolo.
L’Italia ha un numero enorme di appassionati ed è da
sempre un punto di riferimento per la cultura argentina».
La notizia dello svolgimento dell’Europeo a Roma è stata accolta con entusiasmo da parte dell’ambiente tanguero romano anche se qualcuno ha voluto sollevare qualche polemica contro il senso di competizione nel tango.
«È sempre così: è ovvio che chi si attiva per fare qualcosa, si espone sempre a delle critiche. Bisognerebbe conoscere, invece, l’atmosfera che si vive durante i Mondiali
di Buenos Aires o un’edizione dell’Europeo, perché è
un’occasione assolutamente unica di scambio culturale
tra gente di nazionalità diverse, tutto nel pieno rispetto
dello spirito del tango» conclude Barbara.
Roma città eterna e internazionale si avvia a diventare la
capitale europea del tango con il festival di Testaccio. E
per le informazioni e le iscrizioni si può visitare il sito
www.eutango.com. ■
MAX VAN DE VOORDE E SOLANGE ACOSTA
CARLOS PEREZ Y ROSA FORTE
DANIEL MONTAÑO E NATALIA OCHOA
NERI PILIU E YANINA QUINOÑES
ESTEBAN MORENO E CLAUDIA CODEGA
FERNANDO GARCIA E SOL CERQUIDES
MARCO PALLADINO E GISELE AVANZI
FELIX PICHERNA
Il musicalizador porteño più richiesto in Italia
Nastri, cassette
e valigia da 52 anni
di
Marcelo Alvarez
F
14
“
“
Foto: Mario Giannini
loro: avevo 20 anni ed ero interessato ad altre cose, come
ad esempio le ragazze! »
Come sei arrivato in Europa?
«La prima volta mi chiamarono in Spagna, da lì cominciò il mio giro dell’Europa. Quando tornai a Buenos
Aires piovvero molte telefonate per lavorare in
Portogallo, Svizzera, Grecia…»
Tu hai discendenze italiane, hai conosciuto qualche parente in Calabria?
«Non ho mai chiesto niente a mia madre perché mi rattrista il fatto che mio padre sia morto, ma un giorno andrò da quelle parti per risalire alle mie origini! Ho lavorato con un calabrese: Ciccio Aiello. Che bella l’Italia, che
bella la Calabria! »
elix Picherna, il musicalizador più famoso Oggi si può vivere con un lavoro come il tuo?
delle milonghe italiane è nato a Buenos «A 75 anni, con 150 euro per notte vivo perfettamente, e
Aires ma i suoi antenati erano italiani: mi posso permettere quello che non potevo fare a
«Della Calabria mi disse mia madre, mio padre Buenos Aires: una buona giacca, un buon pantalone, una
morì giovane... ». Felix da più di 50 anni viaggia in buona camicia e una buona cravatta…»
tutta Europa prendendo il treno di notte con la valigia A Buenos Aires qual è stata la prima e l’ultima milonga
piena di cassette, di quelle con i
dove hai lavorato?
nastri, dove sopra ci sono incise le
«Il Sunderland fu la prima milonga
migliori tande degli indimenticadella mia carriera e l’ultima è stata
Grazie alla bella Italia
bili compositori del tango.
La Confiteria Ideal. Lì mi ha contatqui mi sento a casa
Raggiunge le milonghe di in ogni
tato uno spagnolo per andare a lalato dell’antico continente con
vorare a Valencia. Il primo che mi
l’immancabile cappello in testa e
ha chiamato in Italia, fu Beppe
mette la musica sotto un farolito che lo aiuta a girare il na- Scozzari a Torino, lo ringrazio tutt’ora della sua ospitalità».
stro e a trovare la tanda giusta per far ballare.
Come mai hai deciso di rimanere in Italia?
«L’Italia è molto simile all’Argentina, la maggior parte
Come nasce il Felix Picerna musicalizador?
degli argentini sono figli di italiani, mi sento come a ca«Avevo 14 anni quando ascoltavo centinaia di brani di sa, l’Italia è il giardino d’Europa».
Carlos Gardel, ma lavoravo come telegrafista. Verso i 16- Come mai il tango, adesso che ha tanta forza, non ha
17 anni ho imparato a ballare il tango, ma dato che non nuove proposte musicali?
ero molto portato, mi sono dedicato ad ascoltare la mu- «Non ci sono nuove proposte poiché le nuove generaziosica. Amavo i compositori degli anni ‘40 e degli anni ‘30, ni non sono ispirate, non vivono il tango come lo vivevacome De Caro, Canaro, Firpo, Lo Muto… Dopodiché mo noi fino agli anni ‘60, adesso ci sono i computer, la
quando iniziai a lavorare avevo 23 anni: era il 1958 quan- musica elettronica. Sono d’accordo che bisogna rinnodo facevo il musicalizador in un club di barrio, a Buenos varsi, ma sempre nel rispetto della tradizione. E come diAires. Da lì nacque la voglia di vivere con il tango argen- ce Borges: torniamo a Dante Alighieri! Nel tango questo
tino, anche se si guadagnava poco denaro».
significa tornare a Carlos Gardel, De Caro, Tanturi, De
Hai conosciuto gente famosa nella tua vita?
Angelis, Pugliese, Troilo, Canaro, Lo Muto… e al grande
«Si, da piccolo nella calle Corrientes portavo il giornale a musicista Astor Pantaleon Piazzolla».
Tito Luciardo, Anibal Troilo, Carlos Di Sarli, Tita Perchè voi milongueri non amavate Astor Piazzolla?
Merello, Elena Lucena. Poi quando diventai uomo co- «Perchè la sua musica non era ballabile e a volte sovranobbi i ballerini più importanti di quell’epoca come Juan stava la qualità del tango argentino, poteva arrivare a
Carlos Copes e Maria Nieves, erano gli anni ‘52-’53. Verdi, Puccini, Mozart, Beethoven... nella musica classiC’era pure Gerardo Portalea che lavorava nel cimitero ca sembrava già tutto fatto, Piazzolla s’inspirò e creò
della Chacarita. Ma non ho scambiato molte parole con qualcosa di nuovo». ■
A pedido de los editores de La Doble hoja del Tango y en recuerdo de Andrea Missé (1977-2012)
reproducimos la entrevista publicada El Tangauta • Revista Nº 184 (Febrero 2010).
Andrea Missé (10 AGO 1976 | 2 ENE 2012) & Javier Rodríguez
Tango
esencia
Andrea Missé y Javier Rodríguez son una joven pareja
artística dedicados a tango danza,
con una amplia trayectoria que los distingue,
en nuestro país y en el exterior. En diálogo
con El Tangauta analizaron su carrera, la docencia y la
magia que se esconde detrás de la técnica.
TEXTOS: Lisandro Gambarotta • FOTOS: Gabriel Cano
EXCLUSIVOS PARA El Tangauta
¿Su estilo reúne los orígenes del tango danza
con la improvisación?
Javier Rodríguez: Sí, porque hoy somos bailarines
profesionales, pero primero fuimos milongueros.
Para que se vea cómo sos verdaderamente en la
pista debe haber improvisación, es decir naturalidad.
Así como te parás y bailás cuando la pista está llena,
debe ser cuando es sólo para vos. Por eso no ensayamos, a lo sumo practicamos alguna secuencia.
Andrea Missé: Nos alejamos de la técnica porque optamos por expresar lo que nos está pasando en el momento.
¿Cómo fue el paso de amateur a profesional?
AM: Nunca me plantee “quiero ser profesional”.
Empecé a bailar a los doce años con mis hermanos,
al poco tiempo nos empezaron a llamar de varias
milongas para hacer demostraciones y con el paso
de los años empezaron a surgir propuestas cada vez
más importantes. Estudié en la universidad, tuve
otros trabajos, pero mi pasión siempre fue bailar.
JR: Sin buscarlo, como le sucedió a ella. Comencé a
bailar en la adolescencia y al tiempo me empezaron a
llamar desde distintas milongas para hacer exhibiciones, incluso del interior del país y hasta del extranjero.
En esa época no existía ser profesional del baile del
tango, Juan Carlos Copes era un mito y Miguel Ángel
Zotto y Milena Plebs, aunque más cercanos en edad,
también parecían inalcanzables. Pero todo se fue
dando y de repente estaba arriba de un tren que no
paraba, ocupándome la vida por completo, y llegó un
momento en que ya no podía tener otro trabajo: daba
clases, bailaba y seguía estudiando. Porque el tango
danza te requiere tanto tiempo que terminás aceptándolo como carrera, pero tenés que darle todo, no
podés estar por la mitad porque sino sale mal.
¿Qué diferencias han encontrado
entre Europa y Asia?
JR: Hoy los asiáticos tienen más predisposición,
copian y reproducen con calidad las actividades
culturales que les atraen. Hace ocho años Europa
era el mejor lugar, incluso durante mucho tiempo
los más ‘grossos’ del tango danza fuera de
Argentina eran de Alemania, Italia y Francia. Hoy el
viejo continente mantiene buenas milongas y los
mejores festivales, pero el nivel de sus bailarines
decayó en comparación con los asiáticos.
¿Por qué sucedió eso?
JR: Para bailar tango tanto la mujer como el hombre
deben sentir y pensar en quién los acompaña. Hoy
hay mucho odio tapado, se reprime la relación, hay
miedo. Las personas se acercan al tango por el abrazo, vienen en busca de él, pero cuando llegan a la
clase prefieren una posición más abierta, donde
cada uno esté en su eje, sintiéndose independiente.
Quieren bailar juntos, se mueren por estar abrazados, se necesitan, pero no lo demuestran ni lo aceptan. Finalmente se cansan y se largan a la pista, pero
han pasado por un prólogo demasiado largo.
AM: En cambio para nosotros empezar a bailar fue
como un juego, aprendimos con hermanos, tíos,
padres, madres, por lo que no tenemos esa mentalidad tan complicada.
Ustedes también dan clases, ¿cómo lo viven?
AM: Lo vivo como nuestra misión. No sólo enseñar el
baile sino también transmitir la esencia, lo cultural,
lo que está detrás de los movimientos, que en nuestro tipo de baile tienen un significado clave, luego a
nivel técnico se los puede desglosar, pero sin conocer su naturaleza resultan vacíos. Por ejemplo todo
Javier
Javier Rodríguez trabajó durante muchos años
con Gloria y Eduardo Arquimbau, con quienes
vivió una inolvidable experiencia
“Fue lo mejor, aprendí muchísimo a nivel tango
milonguero mezclado con show, nunca me ocultaron nada, siempre me dieron todo, tanto a mí
como a mis compañeros, nos explicaron en detalle cómo funciona un espectáculo, desde las
luces pasando por el vestuario hasta los maquillajes. Fue un gran aprendizaje, me brindaron
secretos imprescindibles del tango danza. Y
como personas también son increíbles”.
DIGITAL Descarga gratuita | Free download ELTANGAUTA.com/ed_digital • MAR 2012
1
Andrea
lo que es jueguitos de
pies de las mujeres,
que ahora se les
dice adorno, sin
un significado,
un color, una
actitud, son
sólo movimientos de pies. Cada
situación y
momento es para
decir algo, no para
hacerlo simplemente.
JR: Cuando hace años
mirábamos a los milongueros bailar, atrás de lo
que hacían —que podía
ser fácil o difícil— había
un misterio. Entonces
pasa por entender
la técnica, para
copiar el
movimiento, pero llegando a la esencia. Si con el
alumno usas menos la palabra “técnica” y más “esencia” o “sensación”, buscando que haga el movimiento
desde un lugar natural, aprende más rápido que si le
hablás de números, diagonales o músculos.
¿Cómo ven a las nuevas generaciones?
JR: Nuestro inicio fue de la mano de legendarios
milongueros, quienes nos mostraron el camino. Hoy
los chicos bailan bien —a nosotros nos llevó mucho
más tiempo lograrlo— pero nadie les aconseja, entonces todos lo hacen igual. Antes ser ‘grosso’ era ser
diferente, ahora es bailar mejor que el otro pero
haciendo lo mismo. Me da pena porque por eso la
pista no tiene misterio, magia, no hay ángel en la
milonga sino una masa moviéndose perfectamente.
Hay grandes talentos porque está lleno de chicos que
vienen de la danza clásica o contemporánea, les pasás
un movimiento y lo sacan al instante, pero no tienen
referentes, la tribu no tiene cacique, no hay control ni
descontrol, no hay una grieta, nadie les enseña qué
está bien y qué mal. Ven un movimiento en el sitio de
internet youtube, lo copian y van a la milonga. •
To read English translation, please download
for free El Tangauta Nº 184 (February 2010)
http://www.eltangauta.com/ed_digital
ANDREA MISSÉ Y JAVIER RODRÍGUEZ
THE ESSENCE OF TANGO
Andrea Missé and Javier
Rodriguez are a young couple of
artists dedicated to Tango Danza,
with an extensive professional
experience that has distinguished
them Argentina as well as abroad.
Talking to El Tangauta, they discussed their career, their teaching and the magic hidden behind
its technique.
Does your style combine the roots of
Tango Danza and improvisation?
Javier Rodríguez: Yes, it does. Today we
are professional dancers, but in the beginning we were milongueros. To be able to
show on the dance floor who you really are,
you need to improvise and be natural. Just as
the way you hold your body and the way you
dance on a crowded dance floor should be
when it’s only for yourself. This is the reason
we don’t rehearse; at most we practice one
or another sequence.
Andrea Missé: We move away from the
technique, as we prefer to express what we
feel in the moment.
How did you turn from amateur to professional dancers?
AM: I never decided to become a professional
dancer. I started to dance with my brothers at
the age of 12. Very soon after, we were invited
by different milonga venues to dance and
over the years the offers we received became
more interesting. I was a student at university
and I had other jobs, but my passion has
always been dancing.
JR: I did not search for it, it happened to me
as it happened to her. I started to dance as a
teenager; in time milonga organizers asked
me to perform here as well as abroad. In
those days, professional tango dancers did
2
not exist. Juan Carlos Copes was a myth and
Miguel Angel Zotto and Milena Plebs,
although they were not so much older,
seemed equally out of my league. However,
things just happened all of a sudden, I found
myself on a speeding train that would not
stop and that absorbed my life so entirely
that the moment finally arrived when I couldn’t imagine having a second job: I taught,
danced and kept on taking classes. Tango
Danza requires so much time that you end up
accepting it as a career. But you have to give
it your all, giving only half of it does not lead
to a good result.
What differences do you see between
Europe and Asia?
JR: These days Asians are better disposed to
tango; they copy and reproduce cultural
activities that they are interested in with
great skill. Eight years ago, Europe was the
place to be. For a long time Tango Danza
celebrities outside Argentina were to be
found in Germany, Italy and France. Today
the old continent still offers very good milongas and organizes the best festivals.
However, the level of the dancers has lowered compared to those in Asia.
Why did this happen?
JR: To dance tango men and women need to
feel and think about the partner they dance
with. Today there is a lot of hidden resentment, repressed relationships and there is
fear. People are attracted by tango because
of its embrace, they search for it, but once
they come to class, they prefer a more open
position where each dancer is in his own
axis, maintaining his feeling of independence. They want to dance with each other,
they are dying to be embraced, they need
each other, but they neither show nor accept
it. In the end they get tired of it and they
throw themselves on the dance floor, but
prior to that too much time has passed.
AM: Whereas for us to learn how to dance
was like a game, which we played with brothers, uncles, fathers and mothers; therefore
we don’t have such a complicated attitude
INTERACTIVA Para leer en línea | To read online ELTANGAUTA.com
Los hermanos Missé son reconocidos en el
ambiente del tango por su nivel y dedicación.
Andrea nos cuenta su historia:
“Somos cinco hermanos, tres mujeres y dos varones, yo soy la más grande. Empezamos a bailar
folclore desde chicos con Santiago Ayala (alias)
‘el Chucaro’ y Norma Viola. Cuando yo tenía once
años vino al estudio Carlos Rivarola, y por curiosidad empezamos a tomar clases con él, luego
nos llevó al Sunderland, donde vimos en directo
el baile de pista y una milonga de ambiente muy
familiar, y nos apasionamos. Teniendo doce años,
y mis hermanos menos, comenzamos a ir todas
las noches a las milongas, nos llevaba mi mamá o
mi abuela. No estaba bien visto que los chicos
frecuentáramos el ambiente, pero por ir a lugares familiares se toleraba. Después a la mañana
íbamos al colegio, a la tarde hacíamos la tarea y
a la noche a la milonga de vuelta. Hoy todos
seguimos aferrados al género: Stella también es
bailarina, Mariana toca el bandoneón, Gabriel
tiene su propia línea de zapatos y participó de
muchos espectáculos internacionales, incluso ha
sido portada del diario The New York Times
varias veces y Sebastián vive en París, donde
tiene su escuela de tango junto con su esposa y
además participó en varios shows”.
towards it.
You are also teaching, what kind of
experience is this?
AM: I see it as our mission. It is not only
about teaching how to dance, but also about
passing on the essence and the cultural
aspect behind the movements. All this has an
enormous significance in our dance and later
it can be decoded at the level of the technique. Nevertheless, if you do not know the
nature of the movement, it becomes empty.
All the little games that women play with their
feet, which today are called embellishments,
without their meaning, the color and the attitude they are performed with, are only movements. Each situation and moment is meant
to express something and is not done only for
the sake of doing it.
JR: When we watched the milongueros dancing years ago, we could perceive the mystery
behind what they did, no matter if it was easy
or difficult. Therefore, technique has to be
understood first, then it can be copied, but the
goal is to get to its essence. If you use the
word "technique” less in class, and instead use
words like “essence” or “sensation”, students
can perform the movement with a more natural attitude and will learn faster than if you
speak about numbers, diagonals or muscles.
What do you think about the
new generations?
JR: We started with legendary milongueros
who showed us the way. Today the young people dance well – we needed so much more
time to reach what they have achieved – but
there is nobody to advise them and thus
everybody dances the same way. To be really
“top notch” in former days meant to be different, today it means to dance better than the
others, but doing the same thing. It makes me
sad because there are no mysteries on the
dance floor anymore; there is nothing magic
nor angelic to be seen in the milonga, just a
crowd moving in the same perfect way. There
are huge talents because there are many
young dancers who started off with ballet or
modern dance. You show them a movement
and they get it immediately. However, they
have no one to refer to, like a tribe without the
chief, there is neither control, nor lack of control, it is all the same, nobody shows them
what is good or bad. They see a movement on
YouTube, they copy it and off they go to practice it in the milonga.
ANDREA MISSÉ
The Missé siblings are well known on the
scene due to their level of expertise and their
dedication. Andrea tells us her story:
“We are five siblings, three girls and two
boys. I am the eldest. We started to dance
folklore with Santiago Ayala (alias) “El
Chucaro" (The Wild) and Norma Viola from
early childhood onwards. When I was 11, we
came across the school of Carlos Rivarola and
out of curiosity we started to take classes
with him. Later on, of course, he took us to
the Sunderland Club where we got a direct
impression of social dancing and we got to
know a milonga with family atmosphere. We
were delighted. When I was 12, I went with
my younger siblings to all the milongas,
accompanied by our mother or grandmother.
It was not well viewed to bring kids into the
scene, but in family places it was accepted.
The next day we had to go to school, the
afternoons we did our homework and at
night, we went back to the milonga. Until
today we’ve all stuck to tango.
JAVIER RODRIGUEZ
Javier Rodriguez worked for many years with
Gloria and Eduardo Arquimbau, with whom
he had an unforgettable experience.
“It was just the best and I learned so much
about tango milonguero mixed with show
tango. They never hid anything from me,
they taught me and my fellow students all
they knew, they explained to us in detail
how a show works. Starting off with the
lighting, leading to dresses and make-up. It
was a great apprenticeship; both shared
essential secrets of Tango Danza with me.
They are great people too".
Milongas de Buenos Aires
LUN
15-20
El Arranque
B.Mitre 1759
4371-6767
MAR
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15-22
El Arranque
B. Mitre 1759
4371-6767
Nuevo Chiqué
San José 224 1º
JUE
MIE
16-23
15-22
21-03
15-22
VIE
16-23
14-20
SAB
20-02
5-21
DOM
16-22
15-21
18
20-04 Lunes de tango
La Rioja 1180
4755-7620
18:00
19-02
23
15-5137-9061
Sentimental y coqueta
Alsina 2540
15-6724-7359
Rivadavia Club
20-01
La Matinée
22
Suipacha 384 5265-8069
Mi refugio
Alsina 1465 15-5963-1924 22-03
Código de Barra
Scalabrini Ortiz 757
15-5860-3166
La Bruja
El Arranque
B. Mitre 1759
4371-6767
Nuevo Chiqué
San José 224 1º
15-5137-9061
18-00
Lujos
Riobamba 416
15-4199-5902
La Cachila
La Rioja 1180
15-6724-7359
22-04
El Abrazo
Suipacha 384
4306-5800
Viejo Correo
Av. Díaz Vélez 4820
4958-0364
22-05
Club Gricel
La Rioja 1180
4957-7157
La Baldosa
R. L. Falcón 2750
4601-7988
22
20-03
22-04
22-03
22
22
Bendita milonga
Perú 571
15-6567-3334
23-04
Parakultural
S. Ortiz 1331
15 5738 3850
Rivadavia 8619
4633-1035
Cachirulo en El Beso
Riobamba 416
4932-8594
21-02
Mil. Tango Queer
Perú 571 15-3252-6894
23-04
Confitería Ideal
Suipacha 380 5265-8069
Porteño y Bailarín
Riobamba 416 1º
4953-2794
La Marshall
Independencia 572
22
22-04
22:00
22:30
La Catedral
Sarmiento 2006
15-5325-1630
Metatango
Asamblea 251
4921-1646
22-04
Nvo. Salón La Arg.
Bme.Mitre 1759
4371-6767
Lo de Celia Tango Club
Humberto Primo 1783
15-4945-2678
23
22-04
23-05
El Arranque
19:00
B. Mitre 1759 4371-6767
Mil. de los Consagrados
22-05
Humberto Iº 1462
15-5892-2056
22-04
La Mil. de Armandito
Arias 4745. Saavedra
4541-1155
Nvo. Salón La Argentina 22
B. Mitre 1759 4371-6767
Mil. de las Morochas
Riobamba 416
15-4938-8108
Club Gricel
Rioja 1180 4957-7157
22:30
La Mil. de Paula y Carlos
Suipacha 384
15-4159-9769
20
Viejo Correo
Díaz Vélez 4820
4958-0364
La Milonguita
J. Newbery 2818
4771-8827
El Beso
Riobamba 416
4953-2794
22-04
22-03
23
23-03
23-05
4300-3487
Milonga Ideal
23-04
Suipacha 380 5265-8069
Maldita Milonga
Niño Bien
Humberto Iº 1462
15-4147-8687
Tango Ideal
Suipacha 384
4780-1788
23-05
La Marshall
Riobamba 416
4300-3487
La Viruta
Armenia 1366
4774-6357
23-05
23-04
23-03
El Yeite
Córdoba 4175
5873 5420
Riobamba 345
15-5153-8626
Parakultural
S. Ortiz 1331
15-5738-3850
Perú 571 15-6567-3334
La Viruta
Armenia 1366
4774-6357
El Yeite
Córdoba 4175
5873 5420
La Viruta
Armenia 1366
4774-6357
Parakultural
S. Ortiz 1331
15-5738-3850
Unitango
Suipacha 384
4301-3723
Cachirulo
Av. Córdoba 5064
23-04
15-4577-0434
La Catedral de Almagro
Sarmiento 4006
15-5325-1630
Sunderland Club
Lugones 3161
4541-9776
Porteño y Bailarín
Riobamba 345
15-5153-8626
Buenos Tangos
Independencia 572
15-5853-8413
La Viruta
Armenia 1366 4774-6357
23
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Prohibida su reproducción sin autorización de Grupo Tangauta SRL
EVITA – LA DUARTE
interpretata da Eleonora Cassano
coreografia e direzione di Silvia Vladimivsky
musica di Sergio Vainikoff
TAPPE TOURNÉE ITALIANA MARZO 2012
ROMA:
dal 13 al 18 marzo al Teatro Olimpico
al interno del Festival Internazionale
della Danza dell’Accademia Filarmonica
Romana
FERRARA: 20 marzo Teatro Nuovo di Ferrara
a passo di
tango
Eleonora Cassano interpreta
la donna più celebre d’Argentina
in uno spettacolo di danza-teatro
di
Manuela Pelati
L
a storia di Evita a ritmo
di tango, dalla povertà al
lusso, tra illusioni e caparbietà. Con il fuoco della passione tra la
freddezza delle avversità. È interpretando la donna più famosa d’Argentina che
Eleonora Cassano, etoile del Colon di
Buenos Aires, da l’addio alla danza. «Ma
non al teatro» sottolinea lei. La Cassano
compie lo stesso passo di Julio Bocca,
suo compagno di ballo per 20 anni, che
lasciò il palcoscenico della danza nel
2007. Con lo spettacolo «Evita – la
Duarte», che giunge a Roma al teatro
Olimpico dal 13 al 18 marzo, la Cassano
rende omaggio alla donna-mito a 60 anni dalla morte: «Quello che ammiro di
lei è la grinta che aveva, la determinazione. E come riusciva ad identificarsi nel
popolo che amava profondamente».
Una donna amata e odiata, che ha lasciato un segno indelebile.
Eva Duarte, moglie del presidente
Peron, venuta a mancare a soli 33 anni
per colpa di un male incurabile, che le ha
tolto la vita senza levarle la celebrità, an-
Fin dagli esordi negli anni ‘80,
ELEONORA CASSANO ha
alternato la sua formazione di
ballerina classica con spettacoli
realizzati per lei, di teatro e
danza contemporanea. Tra i
suoi principali maestri ci sono
Mirta Furioso, Karemia Moreno,
Lidia Segni, Graciela Sultanik e
Wilhelm Burmann. Ha avuto un
ruolo da protagonista nel Teatro
Colón di Buenos Aires, dove ha
ballato con Julio Bocca, Carla
Fracci, Ludmila Semeniaka,
Ekaterina Maximova e Vladimir
Vassiliev.
Tra le opere interpretate ci sono
«Romeo e Giulietta», «Don
Chisciotte», «Giselle», «Il lago
dei cigni». Tra gli ultimi
spettacoli di tango giunti anche
in Italia, c’è «Tango de
Burdel,Salon y Calle». Gode di
numerosi riconoscimenti sia in
Argentina che all’estero. Nel
2007 ha ballato per la serata di
addio alle danze di Julio Bocca.
Il 28 febbraio Eleonora Cassano
ha presentato lo spettacolo nella
sede dell’Ambasciata argentina
a Roma. Per l’occasione è stata
visitata la stanza che ha ospitato
Evita nel ‘47, che non è mai più
stata cambiata.
22 marzo Teatro Nuovo di Torino
MILANO:
23/24/25 marzo Teatro della Luna,
Assago - Milano
BOLOGNA: 27 marzo Teatro delle Celebrazioni,
Bologna
cora oggi è un simbolo per l’Argentina. La
sua immagine riprodotta in una gigantografia campeggia su un grattacielo nel
mezzo della piazza dell’Obelisco, nell’avenida 9 de Julio a Buenos Aires: un disegno
voluto da Cristina Kirchner, l’attuale «presidenta» argentina. Ed è proprio lì, di fronte all’obelisco, che si concluderà la tournèe
di Eleonora Cassano: con uno spettacolo in
piazza aperto a tutti, nel dicembre del
2012.
Lo spettacolo «Evita – la Duarte», realizzato da Silvia Vladimivsky da un’idea di
Lino Patalano con la musica di Sergio
Vainikoff, è incentrato sul profilo emotivo
della vita di Eva Peròn. Dalla precaria infanzia fino al suo culmine nel potere e nel
lusso. Una donna insicura e timida che da
Los Toldos va verso la grande città, Buenos
Aires, con la sua piccola valigia, alla ricerca di un’identità e del suo posto. In un ambiente ostile, tra false illusioni e difficoltà,
Eva scopre il corpo dell’altro e svela il suo.
Un gioco di danza-teatro che esalta la personalità «umana» di una donna carismatica, evidenziandone passioni, conflitti, sessualità. Il tailleur, preferito da Evita a un
abbigliamento più lussuoso, è simbolo della lotta, dell’identificazione nel popolo, fino a quel momento soffocato dalla potente
classe aristocratica. Si apre così uno
spazio per le donne e per la
popolazione che non sapeva di avere un ruolo ed
Evita, moglie del generale, sceglie l’azione e l’impegno sociale. Ma ignora
la richieste del suo corpo
che non sopporta tanta
passione e finisce per
crollare. ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Evita, il mito
TORINO:
19
Alcuni dei pionieri del tango a Roma:
Antonio Lalli, Eliana Montanari, Alì Namazi, Luciano Donda e Alicia Vaccarini
Le foto del servizio sono di Mario Giannini
Le foto storiche sono della collezione privata di Eliana Montanari
*** PROLOGO ***
Tito era un ex-pugile grosso e, pare, cattivo. Un personaggio a metà tra il compadrito e il malevo, che vive ai margini della legge. Tito era cresciuto a Parque Patricios, il
quartiere di Buenos Aires dove il tango e il futbol la fanno
da padrone, nel ricordo dell’immenso poeta Homero
Manzi e grazie alle gesta della squadra di calcio locale,
l’Huracan. Pare che Tito fosse fuggito in Italia perché
aveva avuto dei problemi con la polizia argentina. Di certo
non a causa della dittatura dei militari. Viveva a Roma e si
guadagnava da vivere facendo un po’ il buttafuori presso
il locale latino-americano Charango, quando era ancora a
piazza Zama, e un po’ “l’esattore” per alcuni cravattari
che nella Roma violenta e rackettara degli anni’80 era un
mestiere assai diffuso. Tito, vogliono le leggende – mai
trascritte – del tango a Roma, fu anche uno tra i primi a
insegnare l’arte dei tangueros. Era tanto rude quanto languido, tanto assetato di sesso quanto pronto a menare le
mani: un predatore. Lasciò all’improvviso la capitale,
secondo alcuni, per fuggire alla vendetta di qualche
banda criminale. Oggi Tito vive a L’Avana. Forse. Ma questa è un’altra storia
20
S
econdo alcuni il tango in Italia era già arrivato nei primi anni del ‘900 grazie a
un barone di Milano, tale Antonio
Mario De Marchi, che vedendolo ballare a Parigi da Casimiro Ain e Enrique
Saborido se ne innamorò tentando di
portarlo nella sua città. Ma questa storia
non è ambientata nella capitale.
Venendo ai giorni nostri a Roma, andiamo alla ricerca
del così detto “paziente zero”, come in un’indagine epidemiologica. Il primo paziente “portatore sano del virus
del tango”, pensando al tango come a una pandemia, un
morbo che si diffonde tra le genti, dovrebbe essere –
stando alle dichiarazioni dei pionieri del movimento –
Eliana Montanari: «Fui “infettata” dalle sonorità emesse da
un giovane che cantava il ritornello di un tango, in una carrozza di un treno per Parigi, nel 1985. Ne rimasi folgorata: la
successiva visione del film di Fernando Solanas “Tangos: el
exil del Gardel” non fece altro che consolidare la mia iniziale
infatuazione che “degenerò” ben presto in passione pura per il
ballo» e che la portò ad essere presente un tutti i momenti chiave dell’evoluzione del tango a Roma.
Dicevamo, 1985. In quell’epoca, a Roma, solo in pochi si
erano già avvicinati alla cultura e alla musica tanguera.
Nessuno, o quasi, al ballo. L’architetto innovatore
Ludovico Quaroni, la scrittrice e musicista Meri Lao, la
fotografa amante del Sud America Patrizia Giancotti. Tre
nomi, a cui faceva da contraltare il disprezzo, quasi, per
il tango, che molti confondevano con il liscio dei Casadei
e che evocava ritmi e sonorità del passato, in una fase in
cui il paese provava a mettere da parte, senza molto rispetto e convinzione, le “cose vecchie” per abbracciare,
tra mille perplessità, il progresso.
Le origini del tango a Roma
Tango globale
nella città
eterna
Tutto è partito dalla casa della cultura dell’ambasciata argentina, poi un’italiana e un
iraniano si sono innamorati delle melodie rioplatensi, grazie a un’insegnante tedesca.
Un carattere multietnico quello del tango nella capitale, ma non solo. I volti popolari e
autentici che animano questa scena si accostano bene ad alcuni personaggi pasoliniani
di
Max Civili
Quella Roma, degli ultimi giorni della Banda della
Magliana, delle nevicate inattese, del post-Falcao, non
conosceva e non era interessata al tango. O forse ce l’aveva dentro e non lo sapeva. Qualche tempo prima in
Italia, nel 1972, il duetto Mina-Piazzolla, trasmesso dalla
Rai, aveva ottenuto un successo di ascolti inaspettato
con una vigorosa interpretazione dal vivo del tema profondo e inquietante Balada para mi muerte, composto dal
geniale bandoneonista insieme
con Horacio Ferrer nel ‘68.
“
milongue, il suo stile si avvicinava
più alla danza contemporanea e al
balletto mentre le lezioni erano incentrate sulla teatralità piuttosto che
sulla tecnica del ballo. Simonetta
Centi, Luciana De Franco, Rosella De Salvia, Antonio
Lalli e Luciano Donda erano tra gli allievi che avrebbero
successivamente dato linfa vitale al movimento.
Nel frattempo al Colombre, nel
quartiere Garbatella, e poco più
Fui “infettata” dalle
Ma il tango non aveva attecchito.
tardi presso la Maggiolina, a
D’altronde il suo processo di reviMontesacro, insegnava la maesonorità di un tango,
sione era iniziato in Argentina sostra tedesca Helene Pede, l’altro
in una carrozza di un treno
lamente da pochi anni e almeno
“angelo senza ali” del tango,
una ventina sarebbero dovuti pas“che sapeva fare i passi dell’uoper Parigi, nel 1985
sarne prima che tornasse prepomo” e che annoverava tra i suoi
tentemente, definitivamente in
allievi “il paziente zero” Eliana
Eliana Montanari
auge.
Montanari e, poco più tardi, lo
A Roma, verso la fine degli anni
studente di architettura prove‘80, le uniche possibilità di imparare il tango erano di an- niente dall’Iran, Ali Namazi, che successivamente, furodare ai corsi organizzati dalla Casa della Cultura argenti- ni i primi ad abbandonare le rispettive professioni per
na, i primi in assoluto in Italia, tenuti da Carlos Valles e a dedicarsi interamente al tango. Ben presto Il lunedi della
quelli presso il gruppo di danze folcloristiche della Fao Maggiolina divenne la prima milonga stabile di Roma.
con gli argentini Marisa Martorelli e Ramon Roldan. I «Ricordo ancora perfettamente la prima volta che andai
due erano noti organizzatori tra l’altro delle serate al alla Maggiolina nel 1991 e ballai con Marco
Charango, spostatosi nel frattempo a un passo da San Spaziani “el duende” e Attilio Frugante (enPietro. Con loro “agivano” anche Julio De La Fuente, re- trambi maestri, oggi ndr)» – racconta
centemente tornato a vivere in Argentina, e Ivana Alicia Vaccarini, attrice teatrale formaMaldonado che si diede poi alla salsa.
tasi a Buenos Aires, trasferitasi a Roma
proprio in quegli anni e attualmente tiNel 1989, la porteña Silvia Vladiminsky (foto) inaugu- tolare della scuola Orangotango. «Io avevo
rò la sua scuola presso l’MTM del Fontanone al imparato a ballare il tango in Argentina, da
Gianicolo. La Vladiminsky, uno dei due ‘angeli senza ali’ bambina, con mio padre e mio zio. Il nostro
del tango a Roma, era una tanguera sui generis: odiava le
>>>
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
“
21
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era un ‘tango sociale’, nessuno avrebbe mai immaginato che raggiungesse il
successo attuale. Certo, il tango è sopravvissuto a tutto, al disinteresse, alla dittatura. E si è riscoperto attualissimo, in quest’epoca in cui abbracciarsi, stabilire un contatto fisico è sempre
più difficile».
Ma in quegli anni la diffusione
del tango avvenne anche grazie a
incontri, feste, balli organizzati nelle abitazioni private, in locali improbabili (spesso anche per strada)
a cui partecipavano appassionati,
curiosi ed esuli dalla dittatura argentina.
«Eravamo tutti genuinamente appassionati del tango e molte volte non sapevamo dove ballarlo. Così ci bastava alzare al massimo il volume
dello stereo della macchina o dei registratori portatili e metterci
a ballare in qualche spazio urbano aperto, come la scalinata del
Palazzo Civiltà del Lavoro all’EUR, il Foro Italico oppure sulla
pista di pattinaggio al Colle Oppio. Oggi si parla tanto di
‘Tango Clandestino’. Noi lo facevamo gia venti anni fa» racconta Antonio Lalli, uno dei maestri romani da anni sulla
cresta dell’onda, che per una decade è stato legato alla milonga Il Giardino del Tango. Antonio, in seguito organizzò
i primi stage nella capitale del leggendario Carlos Gavito,
il ballerino e maestro che con l’abbraccio chiuso tipico dello stile milonguero contribuì a cambiare il modo di ballare dei tangueros romani.
Gli associati cominciarono a studiare tango privatamente con i
maestri argentini fatti venire
dall’Argentina e a organizzare stage con personaggi del calibro di
Coco Diaz e Bibiana, Patricia e
Nestor Ray, Pablo Veron, Martha
Anton e Luis Grondona, e moltissimi altri.
«Tutti i giovedì per più di sette anni
abbiamo realizzato serate di tango,
nella Milonga di San Lorenzo, in Via
22
L’associazione divenne ben presto un punto di riferimento per il crescente numero di tangueros di Roma e
dintorni. A Roberta Buoni, proveniente dal mondo del
balletto, e all’istrionico attore triestino Luciano Donda
venne assegnato dagli associati il
ruolo permanente di maestri.
«Personalmente il tango coniugava
Marisa Martorelli
la teatralità e la danza, era come recitare una scena a due. E lo facevamo
e Ramon Roldan
con grande semplicità, senza bisogno
erano noti organizzatori
di tutti gli accessori che si usano ogdelle serate al Charango
gi, del ‘vestuario’ ricercato» spiega
Luciano, che da dieci anni con la
sua Milonga dei Serpenti fa ballare
tanti appassionati. «All’epoca non
avevamo l’infinita scelta di musica
che abbiamo attualmente. Ogni tanto
qualcuno comprava in un autogrill
sull’autostrada una cassetta o i primi
cd con dei tanghi nuovi e li portava
trionfante a lezione come se avesse
trovato una pepita d’oro. Nè tantomeno usavamo le tandas o le cortinas
nelle milongue. Fu il musicalizador
Alberto Valente, se non sbaglio, uno
dei primi a introdurle.»
“
“
Nel 1992 furono due i momenti
propulsivi per il movimento. Su
un versante, Eliana ed Ali, in collaborazione con l’ASSIA, l’associazione Italia-Argentina, che
svolgeva, tra le altre cose, una
grande attività di assistenza agli
argentini vittime della dittatura
militare, organizzarono una rassegna dedicata al Tango (musica,
cultura, cinema e ballo) che, sul finire dell’anno, andò avanti per un
paio di mesi.
Sull’altro versante, un gruppo di
allievi della Vladiminski diede vita all’associazione Tangopolis.
degli Ausoni, con ospiti speciali, incontri, performances e concerti. Memorabili rimangono alcuni stage organizzati nel periodo estivo e soprattutto il primo festival internazionale di
tango del 1994, organizzato a Trevignano, non lontano da
Roma. Fu un successo incredibile: vennero più di trecento persone, anche da diversi paesi d’Europa». Così Simonetta
Centi, che oggi dirige la scuola Corazon Milonguero, ricorda i primi anni di attività di Tangopolis.
Nel 1994 Eliana Montanari e Ali
Namazi intrapresero un percorso
ancora più intimamente legato al
tango, facendolo diventare la loro
professione. Crearono Tango Bar,
un centro esclusivamente dedicato al tango argentino con scuola e
Verso la metà degli anni
‘90, mentre il tango era ormai pronto a mettere in atto la
sua ‘revancha’ dopo essersi dato una nuova identità, il
movimento a Roma - e in tutta Italia – crebbe ancora grazie a due eventi in particolare. La psicanalista
Luciana De Franco, che da anni gestisce con
Lamberto Calvieri Il Cascabelito, una delle milongue più rispettose dei valori
tradizionali del tango, ci aiuta a
mettere a fuoco i due momenti in
questione: «La tournee del 1994 di
Miguel Angel Zotto con lo spettacolo ‘Perfumes de Tango’ e il film del
1997 ‘Lezioni di Tango’ con Pablo
Veron accrebbero in maniera esponenziale la popolarità del Tango nel
nostro paese. Successivamente, durante i primi anni del 2000, le cose
cambiarono. Terminò l’era dell’associazionismo e iniziò la fase della commercializzazione. Cambiarono le abitudini. Una volta ci si metteva d’accordo sulle
serate in cui si organizzavano le milongue, per non
creare sovrapposizioni. Poi
venne il far-west».
In quel periodo il numero degli insegnanti e delle milonghe crebbe vertiginosamente. Prosegue
Luciana: «ci ritrovammo
con corsi di tango tenuti da
maestri un pò improvvisati, che fino al giorno prima
erano stati degli allievi.
Aumentò a dismisura la
concorrenza e quindi l’offerta, probabilmente a scapito della qualità».
Quello che è accaduto a
Roma dall’inizio del
ventunesimo secolo in poi fa parte della storia moderna
del tango. In città oggi si contano circa 30 milonghe “attive”, almeno sulla carta, mentre il numero dei maestri e
dei musicalizador, stando a un rapido conteggio, si
aggira rispettivamente attorno ai cento e ai
quaranta, con differenti gradi di professionalità. Roma è la città italiana con il
numero maggiore di “affezionati”
al tango e in Europa si contende il
primato con Parigi.
Il governo di Buenos Aires ha
scelto proprio Roma (settembre
2012) per lo svolgimento dei
Campionati Europei di Tango,
una gara molto prestigiosa, dove i migliori ballerini del vecchio continente possono misurarsi in pista e guadagnarsi l’entrata direttamente in finale al
Mundial di agosto, che quest’anno
sarà alla ottava edizione. ■
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
milonga annessa. «Fu
una scelta coraggiosa la nostra, arrivata in un momento particolare per il nostro paese sul quale si era
appena abbattuto lo scandalo di ‘Mani pulite’. La
mia occupazione era piuttosto precaria, quella di Alì
che lavorava in uno studio
tecnico, lo divenne ben presto a seguito degli scandali
che avevano paralizzato il
mercato del lavoro, allora
entrambi decidemmo di investire tutte le nostre energie nella nostra grande passione comune».
A TEATRO DAL 23 MARZO AL 1 APRILE
Sul palcoscenico romano l’essenza del tango
“Tangorosamente” intende essere un
viaggio nell'essenza del tango,
espressione dell'anima del popolo
argentino, incontro e fusione di genti e
culture differenti.
La scrittrice, regista e attrice Barbara
Amodio (foto a sinistra) analizza
attraverso musica, danza e parola i temi
ricorrenti del ballo rioplatense sensualità, abbraccio, passione - in
un'ottica tutta al femminile.
La forza emozionale del tango come
danza popolare che come nessun'altra
raggiunge lo stesso livello di
comunicazione tra corpi, di tensione tra
le anime. Lo spettacolo vede l'attrice
Barbara Amodio affiancata dalle voci di
Barbara Eramo, vincitrice del premio
delle critica al Festival di San Remo nel
1998 e di Diana Tejera, autrice di
numerosi testi per il cantante pop Tiziano
Ferro, accompagnate dal violino di
Caterina Bono. Il tutto arricchito dalla
presenza dei ballerini Eduardo
Moyano (foto centrale) e Cinzia
Lombardi (foto a destra).
Teatro Arcobaleno Centro Stabile del Classico
23 marzo -1 aprile 2012
venerdì e sabato h. 21,00
domenica h. 17,30
Via Francesco Redi, 1 Roma
Tel. 06-44248154
23
DINO SALUZZI
Il bandoneon
nell’immensità
delle Ande
di
Max Civili
«Il tango non morirà e non cambierà mai,
fino a quando rimarrà rispettata la sua
essenza originale»
D
ino Saluzzi nasce nel 1935 in un piccolo
paese del Nord dell’Argentina e già a 7
anni gli viene messo in mano un bandoneon del padre Cayetano, musicista
di talento. Crescere a Campo Santo, un
conglomerato rurale di poche anime ingabbiato
tra l’immensità della Cordigliera delle Ande e la struggente malinconia delle pampas sconfinate, ha un effetto
inesorabile sulla vena creativa del piccolo Dino. L’artista
cresce con il suono drammatico del bandoneon nelle
orecchie, cosa che gli permette di trasformare il rumore
degli spazi in cui vive in esperienze sensoriali profondissime, che diventano musica quando da ragazzo si trasferisce a Buenos Aires.
Le sonorità andine e il candombe si mescolano, nei suoi
primi brani, a echi di canzoni europee e alla milonga. E
al tango, naturalmente. Molti oggi lo considerano come
il vero erede di Astor Piazzolla, perché come lui non si è
accontentato di replicare la tradizione del tango ma l’ha
intrecciata con altri stili e culture. “È vero, il tango si è
emancipato, ma non dobbiamo dimenticare le meravigliose
melodie del tango del periodo romantico, quello più musicale.
Mi riferisco ai temi di compositori come Enrique Delfino, Julio
De Caro, Augustin Bardi, quasi tutti italiani. Tutto quello che
viene dopo mi sembra che manchi un po’ di un’espressione spirituale. Infatti, se oggi ancora si balla il tango lo dobbiamo a
questi personaggi e alla loro musica“.
Insieme a Piazzolla, Saluzzi ha “liberato” il tango dalla
retorica che lo aveva tenuto al palo per almeno un trentennio, dalla fine della “decade de oro” in poi. Ma mentre Piazzolla scelse di proporre un tango rielaborato con
ritmi emergenti (e vincenti) come quelli del jazz, di più
facile ascolto, Saluzzi andò a sviscerare echi ancestrali
della musica tradizionale andina, cercando le contaminazioni con le tendenze musicali contemporanee. Un
approccio alla composizione, quello del bandoneonista
di Campo Santo, tanto poetico quanto anarchico con
temi che invitano a un ascolto attento, meditativo, in una
sorta di rapimento onirico se non addirittura mistico.
«Non è tanto importante la forma della musica quanto il suo
contenuto. La musica degli anni ‘20 di Vienna, per esempio,
24
era completa ma solamente accessibile a un pubblico qualificato. In quel caso il potere della conoscenza rendeva quel tipo di
musica esclusivo. A me piace quando la musica diventa uno
strumento di comunicazione per tutti, inclusi i dilettanti,
quelli che conoscono poco o nulla della musica».
E il tango ha una fortissima componente comunicativa
che risiede nello spirito stesso della sua musica, spiega
Saluzzi: «Il tango non morirà e non cambierà mai, fino a
quando rimarrà rispettata la sua essenza originale. Però attenzione, ci sono musiche che aprono porte e spazi e musiche che
ne chiudono. Il futuro del tango è nella musica stessa e nello
spirito del musicista, il quale compone i suoi temi in relazione
agli elementi che lo circondano, quindi al folklore. Elementi
che poi lui interpreta e converte in musica».
Fattosi conoscere a livello internazionale partecipando
negli anni ‘70 a uno degli album più belli del sassofonista jazz argentino Gato Barbieri (Chapter One: Latino
America), Saluzzi ha più tardi incontrato lungo il suo
percorso artistico altri importanti jazzisti quali Charlie
Haden, Charlie Mariano e Al Di Meola.
Oltre che col jazz, il
bandoneonista si è
confrontato con la
musica classica: da
qui la collaborazione,
ormai ben collaudata,
con la violoncellista
tedesca Anja Lechner.
Saluzzi ha coinvolto
nei suoi progetti il fratello Felix “Cuchara”
Saluzzi, che, con Anja,
completa il trio (foto)
che ha lavorato alla
produzione dell’ultimo album “Navidad
de
los
Andes”,
un’opera
musicale
che approderà all’Auditorium di Roma il 21 marzo
(http://www.auditorium.com/eventi/5094437).
«Mi sarebbe piaciuto lavorare con il compositore e direttore
d’orchestra Horacio Salgan. Io amo la musica e i musicisti ma
credo che in molti, forse troppi, basino la propria carriera sulla
rivisitazione, la reinterpretazione dei successi altrui. Non dico
che dobbiamo essere tutti creativi ma che per rispetto della
musica e del lavoro degli altri, dovremmo essere più esplorativi, avere più coraggio». Saluzzi quel coraggio di esplorare
spazi musicali ignoti, lo ha sempre avuto. ■
FILM
e
VENTI
Tornare a Buenos Aires
alla scoperta dei sentimenti
autentici del tango
Affetto, tradizione, dolore e una città di appartenenza che è Buenos Aires. Il film “Tanguero” insegue le
tracce dell’essenza del tango.
Il ballerino di tango è in primo piano, con il suo
aspetto tipicamente argentino, i capelli corvini racchiusi nel codino e la sua malinconia nello sguardo.
Ma il film attraverso questa icona del tango, va a scoprire l’essenza e le origini di quello che non è solo un
ballo «ma un mondo intero di sensualità e mistero»
spiega il regista Emanuele Persico. Omar, il protagonista maestro di tango che vive a Bergamo, torna a
Buenos Aires per rivedere l’ultima volta il padre prima della morte, ma non arriva in tempo. Il dolore gli
apre una strada dalla quale non tornerà più indietro.
Si ferma a Buenos Aires, vive i ricordi dell’infanzia, e
nella malinconia ritrova la gioia e l’autenticità dei
sentimenti verso il padre, con il quale ballava il tango in casa. Una sera, trascinato dagli amici a uscire,
rivede per caso in una milonga, la vicina di casa di
una volta, Veronica. Con lei il mondo del passato diventa presente e ricomincia a vivere. Omar riprende
a ballare a Buenos Aires, stavolta in coppia con la
donna che rappresenta l’affetto più puro e vero della
sua vita. Non è più il maestro di tango che insegna in
maniera “tecnica” e fredda il suo mestiere. Ora Omar
compie una sfida con sé stesso, si iscrive con Veronica
ai campionati Mondiali e va alla ricerca del contatto
più autentico con il tango, che ha ritrovato dentro di
sé. Questo percorso gli offre anche l’occasione per riscoprire gli “anziani” milongueri del mondo di
Buenos Aires, personaggi di esperienza di vita più
TANGUERO (2011)
Attori principali: Omar Quiroga e Veronica Palacios
Sceneggiatura: Emanuele Persico e Silia Gilardi
(Scuola Holden Torino)
Regia: Emanuele Persico. Produzione: Pesca Production. Il
film è girato a Bergamo e Buenos Aires
Le date delle proiezioni:
BERGAMO (ITALIA) - LA PRIMA MONDIALE DEL FILM:
Sabato 02 Aprile 2011 ore 20:30,
Auditorium di Piazza della Libertà.
Sempre ad aprile sarà proiettato anche a Roma
in data da stabilire.
Per gli altri appuntamenti: www.tangueromovie.com/ita/
che di ballo. I conflitti con la famiglia si appianano e
tutto sembra confluire verso una ritrovata felicità.
La storia di Omar che compie un’emigrazione al contrario, cioè torna a Buenos Aires dopo essere stato anni in Europa a cercar fortuna e insegnare il “suo” mestiere del tango (come fanno tanti maestri argentini),
è più una “favola” che un racconto di vita vissuta.
C’è il lieto fine, i sentimenti autentici, l’umanità. È un
mondo non disturbato dai conflitti dei sentimenti
contrastanti, che invece il tango spesso contiene. Ma
al film non importa approfondire i contenuti del tango, quanto mostrarli. Attraverso una bella regia e
un’altrettanto ben studiata fotografia, le icone e i simboli del tango argentino ci sono tutti: la statua di
Carlos Gardel, il porto della Boca con Caminito, il
monumento agli immigrati, alcune milonghe storiche
e perfino la foto di Evita Peron. Anche con poca musica il viaggio nel tango è come un abbraccio. Un
racconto a immagini al quale offrono un ritmo i
“grandi vecchi”, con le loro interviste di passione, di
maestria, di filosofia. Le storie semplici e umane di
Alberto Alfredo Dassieu, Tito Roca, Hector Norberto
Pelloso, Daniel “Flaco” Dani Garcia, Eduardo “Nenè”
Masci, Julio Duplaa. (Inés Guidini)
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
“Tanguero”
25
PRATICHE
Donde praticar
A Roma
LUNEDÌ
Il Pitigliani
Via Arco di Tolomei, 1 (Trastevere)
orari: 21.00-23.00
contatti: [email protected]
[email protected]
Milonga La Pulperia
Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93
(Pigneto)
orari: 20.30-22.00
contatti: HulaHoop 349.31919357
Motobistrot | la Motopratica!
Via Francesco Negri, 9 (Ostiense)
orari: 21.30-23.00, contatti: Fernando
Serrano e Silvia Colli
Pratica Areatango
Via Fivizzano, 27 (Pigneto)
orari: 22.45-01.00
contatti: 347.3902862
Pratica del Lunedi
Pino e Annamaria
Via G. Galilei, 57 (Esquilino, metro
Manzoni)
orari: 22.30-01.00
contatti: 338.2967846 (Pino)
MARTEDÌ
FABRICAndo Tango Pratica
Via di Pietralata, 135, c/o Club Lanciani
(Montesacro) orari: 22.30-01.00
contatti: 349.5629314 (Giuseppe)
La Milonga de la Luna
Defrag via delle Isole Curzolane, 75
(Montesacro, Tufello)
orari: 22.15-00.30
contatti: 333.3722759 (Francesca)
Pratica di Tango Traspiè
Marco Evola e Paola Palaia
P.zza San Pancrazio, 7
orari: 22.30-01.00
contatti: 333.1219840
MERCOLEDÌ
Alicetango
Via Romolo Gessi, 6 (Testaccio)
orari: 11.30-14.30
contatti: [email protected]
Aperitangopratica
Via Assisi, 33 (Tuscolana)
orari: 20.30-23.00
contatti: 338.5213943 La Violeta con Giulia
Zimei e maestri invitati
Il cielo sopra l’Esquilino
Roberto Maggiani / Gaia Leiss
Via Galilei, 57 (Esquilino metro Manzoni)
orari: 22.30-01.00
contatti: 347.8562152
Locanda dei Massimi
via Portuense, 863
(Portuense)
orari: 20.15-21.00
Elisabetta Sanna contatti: 339.2780047
Pratica di tango
Roberta Buoni e Marcelo
Rojas
Via Ruggero Lauria, 22
contatti: 338.7440845
26
Pratica Artetoiles Tango
Fabiana Fusaro
Via di Casal Boccone, 102\b
orari: 21.00-22.30
GIOVEDÌ
Parrocchia San Alberto Magno
Via Emilio Zago, 1 (Vigne Nuove, Talenti)
orari: 21.00-23.30
Lora Capodaglio e Fabrizio Calvieri
contatti: 333.5203955
FABRICAndo Tango Pratica
Via di Pietralata 135,
c/o Club Lanciani (Montesacro)
orari: 21.30-23.00
Oscar Beltran y Victoria Laverde di FT
contatti: 349.5629314 (Giuseppe)
La pratica al Mitreo
F. Andreotto e S. Vincenti
Via Mazzacurati, 63
orari: 22.30-00.30
contatti: 349.6594924
VENERDÌ
El Practicon di Doble A Tango
c/o Los Latinos
Los Latinos
Sabrina e Marcelo
Via della Divina Provvidenza, 90
orari: 23.00 - 01.00
Pratica al Cuartito Azul
Via Matteo Bartoli, 250-270 (Eur)
orari: 21.30-22.30
M. Barreras
contatti: 339.5398682 (Mauro)
Pratica delle Ciliegie
Domenico Coda
Via delle Ciliegie, 42 (Alessandrino)
orari: 22.30-00.00
contatti: 328.1516410 (Domenico Coda)
Tanguera
via degli Angeli, 146 c/o Circolo Arca
(Arco di travertino / Porta furba)
orari: 21.30-22.30
Rodrigo Fonti y Gabriela Perea
contatti: 346.1411095
Pratica al Barrio
Via di Pietralata,135
orari: 21.15-22.30 - contatti: 347.3511312
SABATO
Pratica prove libere
Roberta Buoni
Via Assisi, 33
orari: 18.00-20.00 - contatti: 338.7440845
Casa del Tango
Via dei Gordiani, 401/413 (Prenestina)
orari: 18.30-22.00
Claudio, Teresa, Pino, Annalisa
contatti: [email protected]
Mio Tango
Via Filoteo Alberini, 53
(Bufalotta /Vigne Nuove)
orari: 22.30-02.30 - DJ Max el Greco, ins.
Angelica Grisoni - contatti: 329.9170544
TangOFFicina
Via Cupa, 5 (Metro Piazza Bologna)
orari: 18.00-19.30
Alex Cantarelli & Mimma Mercurio
contatti: 349.2621186
DOMENICA
Alpheus
Via del Commercio, 36 (Piramide)
orari: 19.30-20.15
Alberto Valente / Julio de la Fuente
contatti: 338.3960224
Alpheus - Querer
Via del Commercio, 36 (zona
Piramide/Via Ostiense)
orari: 20.00-22.00
Carlo Paolantoni - contatti: 348.3862271
Area 507
Via Tiburtina, 507 (Roma Centro Sud)
orari: 18.00-21.00
contatti: 338.9506654
Bairestango - 1a e 3a Domenica
GdT Via degli Olimpionici, 7
Roma (Ponte Milvio)
orari: 18.30-20.30
Dj: Bibiana Reynoso e Mariano Navone
contatti: 33.85965028
El Beso Tango Club
Via Appia Nuova Km 17.800 (Ciampino)
orari: 19.00-20.30
Roberto Ricciuti e Claudia Fusillo
contatti: 335.7368935
El Practicon di Doble A Tango
orari: dalle 16.00
Ass. Doble A Tango Sabrina e Marcelo
contatti: 331.5474334/338.3263609
Freelancecafè
Via A. Avoli 3/A (Stazione Monte Mario)
orari: 17.30-21.00
contatti: 338.5213943
Giardino del Tango
Via degli Olimpionici, 7
(Roma centro nord)
orari: 18.00-20.00
contatti: Manuel & Veronica 333.5256678
La pratica dei Serpenti
Via San Francesco di Sales, 14 (Trastevere)
orari: 18.00-20.00
Luciano Donda e Cinzia Lombardi
contatti: 339.2346185
Pratica Julia Portas
Via Appia Nuova Km 17.800,
Roma (Ciampino)
orari: 18.00-20.00
Julia Portas - contatti: 366.7178018
Milonga Bien Portena | Mitreo
Il Mitreo
Via M. Mazzacurati, 63 (Portuense)
orari: 20.00-21.15
contatti: 333.5300844
Pratica
Francesca del Buono e Gianpiero Cantone
Via Luigi Perna, 3
orari: 18.00-20.30 - contatti: 339.2737619
Orangotango
via Enea, 91 (Appio/Tuscolano)
orari: 17.00-20.00
Alicia Mabel Vaccarini
contatti: 349.2942190
Practica libera al PRO ART LAB
via Giunio Antonio Resti , 71
(Vigna Murata - Laurentina - Ardeatina)
orari: 17.30-20.30
Umberto & Gigliola
contatti: 338.7004211 (Umberto)
Rossotango c/o Parco Schuster
Antonella Mazzetti
Viale di San Paolo, 1
(Ostiense Basilica San Paolo)
orari: 19.30-21.30
contatti: 347.6251495
I consigli della Doble
Ballare a Milano:
MARTEDÌ
Milonga le Banque
Via Porrone Bassano, 6 - orario:
dalle 19.00 - www.lebanque.it
MERCOLEDÌ E VENERDÌ
La Liberty di Casa Cambalache
Largo Marinai d’Italia, 1
oriario: dalle 22.30 - info
Tita Firpo 333.4711727 335.5243176
[email protected]
DOMENICA
Sentimento Gaucho c/o Il Principe
Viale Jenner, 67 - info Loredana
02.69018437
LUNEDÌ
Il Giardino del Tango
Via degli Olimpionici, 7 - info 06-97275065
La Milonga di Areatango
Via Fivizzano, 27 (Pigneto)
info 347.3902862
La Pulperia c/o HulaHoop Club
Via Luigi Filippo De Magistris, 91/93
(Pigneto) info 349.31919357
Mercatino di Porta Maggiore
Via Sebastiano Grandis 7
info [email protected]
MARTEDÌ
Elettrotango@bar @letterario
Via Ostiense 95 - info 335.5913434
La Milonga de la Luna
Defrag, Via delle Isole Curzolane 75
info 333.3722759
Milonga dello Scalo
Via dei Volsci 159 - info 339.1467003
Milonga tradizionale Boheme
Via Velletri, 13 - info Elio 347.4099140
TangOFFicina
Via Cupa, 5 - info 360.602693
MERCOLEDÌ
Los Latinos “La Mirada”
Via della Divina Provvidenza, 90
(Boccea Aurelia) - info 06-66411175
Arena: Milonga 100% non tradiz
Via di Pietralata 135, c/o Club Lanciani
info 349.5629314
Cafetin de Roma
Via Bordoni, 50 - info 347.6937644
Il Giardino del Tango
Via degli Olimpionici, 7 - info 06-97275065
La noche romantica
Via Cupa 5 - info 339.539868
L’Obscura
Teatro Spazio Via Locri 42
Tango AZ
Teatro Vascello
Via Giacinto carini 78 (Monteverde)
GIOVEDÌ
Il Giardino del Tango
Via degli Olimpionici, 7 - info 06 97275065
Per le altre info sulle milonghe a Milano:
http://milongheamilano.blogspot.com/
Ballare a Padova:
DOMENICA
Milonga Tango Viejo Relaxclub
Via Ponticello 32A (San Lazzaro)
info 348.3009593-366.363999
MERCOLEDÌ
Milonga Medialuz
Via Bernina (Stazione ferroviaria)
info: 328.4156801
GIOVEDÌ
Milonga Eclipses Club
Via Breda, n 36 Limena Padova ovest
info: Maria 348.3009593
MARTEDÌ
Milonga del Geco
Via Artigianato 1 (Albignasego zona
industriale) - info: 349.230190
VENERDÌ
Milonga Amusement Park
Via Fogazzaro 8/D
info: 347.9061425
VENERDÌ
Artetoiles
Via di Casal Boccone 102 b
info 339.7429160
Barrio Arte
Via di Pietralata, 135
info 349.5629314
Cascabelito
via Assisi 33 (stazione Tuscolana)
Elettrotango@bar al Planet
Via del Commercio 36
info 335.5913434
Il Giardino del Tango
Via degli Olimpionici 7
info 06 97275065
Milonga Cuartito azul
Via Matteo Bartoli 250-270
info 339.5398682
Milonga del popolo
via Benedetto Bordoni 50
info 333.2614214
Tanguera
Via degli Angeli 146 (Arco di Travertino)
info 3461411095
SABATO
Elettrotango@bar al Mitreo
Via Mazzacurati, 63 - info 335.591 3434
Il giardino del tango
Via degli Olimpionici, 7 - info 333 1881716
Mio Tango
Via Filoteo Alberini, 53
info Max 3299170544
TangOFFicina
Via Cupa, 5 - info 360602693
Ballare a Caserta
Milonga “Raccontango”
di caserTango
ultima domenica del mese
orario: dalle 21.00 o dalle 21.30
Enoteca-Ristorante Ex-Libris, C.so
Gran Priorato di Malta, Capua (CE)
Milonguita “La Tela di Tecla”
Via Cimabue a Caserta.
ogni giovedì dalle 21.30
[email protected]
La Milonguita informale
del Miercoles
Circolo Unificato dell’Esercito
Via C. Battisti - info 338.5400470
Ballare a Salerno
Milonga Federal
Via Generale Salvador Allende/
SP175a (Villaggio del Sole)
info 335.1990808
Milonga mi Amor
Battipaglia - Centro Sociale
Via Guicciardini
info 338.8353799
DOMENICA
Alicetango
Via Romolo Gessi 6 - info 339.8780568
Alpheus
Via del Commercio 36 - info 3383960224
Barrio Arte
Via di Pietralata 135 - info 3495629314
El Beso Tango Club
Via Appia Km. 17.800 (Ciampino)
info 335.7368935
El Firulete alla Milonga Criolla
via dei Reti 25 info 06 7822250 - 338 3960224
Milonga Blanca
via Tuscolana 892 - info
349.2332416
Milonga de la Tarde
| Mitreo
Via M. Mazzacurati
63 - info 333.5300844
Tango Bar
Via Macerata, 9 - info
06-70301101
TangOFFicina
Via Cupa 5 - info
360602693
la DOBLE HOJA del TANGO | numero uno
A Roma
Kriminal Tango
Via Selinunte 57 - info www.spartaco.it
Milonga Stregata di Mme Chiffon
Via Nomentana, 677 - info 335.6931526
Querer
Via Ciro il Grande 10 - info 348.3862271
MILONGHE
Donde milonguear
27
IL CONCORSO LETTERARIO DELLA DOBLE
Al via la seconda edizione di
«Volango, parole,
tango e nuvole»
In alto: Francesca Breccia, vincitrice del primo premio
dell’edizione 2011 con "Tre minuti"
A sinistra: sulla terrazza Caffarelli in Campidoglio
(foto di Mario Giannini)
C’
è una parte del tango che è silenziosa perché viene da dentro. Passa dall’ascolto della musica e dalla vista dei movimenti del
corpo, ma poi rimane nei pensieri e può diventare reale solo se trova le parole in una poesia o
un racconto. È questo il tango che improvvisamente scrive
il nome dei sentimenti più intensi e che offre un contatto
con sé stessi. Il concorso letterario «Volango, parole, tango
e nuvole» che, alla seconda edizione, prende il via a marzo ed è aperto fino a giugno 2012, è sul tema del tango ed
è dedicato a tutte le persone che si emozionano con le parole. E non solo a quelli che ballano ma a tutti, anche ai
semplici osservatori e appassionati. Perché il nome
«Volango», che vuole evocare l’atto del volare, è una metafora dei sentimenti che si elevano e delle ambizioni che si
realizzano, attraverso l’espressione artistica. I testi possono
essere scritti in italiano, spagnolo e inglese.
Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia
Ufficio Culturale
CORSI TRIMESTRALI DI SPAGNOLO
ANNO ACCADEMICO 2012
Corsi Serali
Principianti A1
Giorni di lezione:
Martedì 18.45-20.45 (durata: 30 ore)
Febbraio 14-21-28 • Marzo 6-13-20-27
Aprile 3-10-17-24 • Maggio 8-15-22-29
Principianti A2
Giorni di lezione:
Lunedì 18.45-20.45 (durata: 30 ore)
Febbraio 13-23 (giovedì) -27
Marzo: 5-12-19-26-30 (venerdì)
Aprile: 13 (venerdì) -16-23
Maggio: 4(venerdì)-7-14-21
Principianti B1
Giorni di lezione:
Mercoledì 18.45-20.45 (durata: 30 ore)
Febbraio 15-22-29 • Marzo: 7-14-21-28
Aprile: 4-11-18- 27 (venerdì) • Maggio: 2-9-16-23
Ambasciata Argentina in Italia -Ufficio Culturale
Via Vittorio Veneto 7 00187 Roma (Uscita Metro Barberini)
Tel. 064873866 – dalle 14.00 alle 19.00
Email: [email protected]
Informazioni in Segreteria
28
Nell’edizione passata tra i temi trattati c’è stato il tango
mentre si balla oppure mentre si pensa e rievoca il giorno
dopo. E poi il ritmo e la musica, come in alcune poesie dove i versi hanno richiamato suoni o contenevano strofe di
canzoni originali. Altri testi hanno affrontato la storia dei
compositori di tango e delle canzoni celebri come quelle di
Carlos Gardel. La maggior parte dei testi si riferivano all’amore, all’abbraccio e alla magia di ballare il tango. Non
sono mancati, infine, i racconti malinconici legati alla famiglia, agli odori e ai sapori che il tango evoca a coloro che
hanno parenti in Argentina (tutti i testi del 2011 si possono
leggere in formato pdf sul sito www.aatango.it). Il concorso ha raggiunto 3.000 persone in tutta Italia, con qualche
partecipazione anche dall’Argentina.
Nel luglio 2011 con una spettacolare serata in Campidoglio,
sulla Terrazza Caffarelli, il primo premio è stato assegnato
alla poesia di Francesca Breccia dal titolo “Tre minuti”, dove un uomo, ormai vecchio e malato di Alzheimer, durante
i tre minuti di un tango, riprende a vivere e ad amare la sua
donna, per poi ricadere nell’oblio. La serata in Campidoglio
dal titolo Noche de Tango y Letras ha visto la partecipazione di quasi ottocento persone tra ballerini di milonga, maestri delle scuole romane e pubblico appassionato. Alla presenza dei vice ambasciatori della Repubblica Argentina e
d’Uruguay e dell’assessore alla cultura di Roma Capitale,
Dino Gasperini, si sono esibiti Roxana Fontán accompagnata dal pianista dell’Orquesta Típica Alfredo Marcucci,
Marco Fringuellino e dalla voce narrante di Massimo
Martino. L’esibizione dei migliori maestri delle scuole di
ballo romane ha aperto la milonga fino alle due di notte. La
serata finale dell’edizione 2012 è una sorpresa di cui non vogliamo anticipare nulla, ma sarà nostra cura renderlo noto
prima della chiusura del concorso.
(Info: 331-3530356 oppure [email protected])
PER PARTECIPARE basta scrivere una poesia o un racconto
del massimo di 3.000 battute (2 pagine), scaricare il modulo
dal sito www.faitango.it e inviare tutto seguendo le seguenti
modalità: 1) Compilare il modulo di iscrizione e sottoscrivere (3 firme)
ove richiesto; 2) inserire il modulo in un’apposita busta insieme con la
copia di un valido documento di riconoscimento; 3) chiudere la busta
senza inserire lo scritto al suo interno. Apporre sul fronte della stessa busta un codice identificativo alfanumerico di otto caratteri scelto liberamente ma che non contenga alcun riferimento ai dati anagrafici del partecipante stesso; 4) riportare il medesimo codice identificativo alfanumerico all’inizio dello scritto; 5) inserire in un apposito plico anonimo: a) lo
scritto, b) la busta chiusa contenente la scheda di iscrizione e la copia del
documento di riconoscimento; 6) inviare la busta a:
Edisegno s.r.l. Piazza G. Tavani Arquati 113, 00153 Roma, Italia.
Specificare: “Concorso letterario Volango de La Doble Hoja del Tango”
LA DOMENICA DELL’ARTE
foto di Mario Giannini - testo di Anna Maria Fabbri
Arte, cibo e tango: la cultura
senza perdere la leggerezza
la DOBLE HOJA del TANGO | numero due
Nelle foto a sinistra
e in basso
alcuni scorci di
Piazza Navona
con la Fontana
dei Quattro Fiumi
del Bernini
Cultura, amicizia e condivisione di passioni. Non solo
quella del tango, ma tutta quella vissuta con gusto e qualità. L’iniziativa nel centro storico della Capitale tra arte,
cibo e tango inventata dall’amico milonguero Alfredo
Bassoni, medico e conoscitore dei beni archeologici e
promossa dalla rivista “La Doble Hoja del Tango”, è una
immersione nella cultura.
Una volta al mese l’appuntamento è nel centro storico di
Roma la domenica mattina, punto di incontro: Galleria
Sordi, di fronte a piazza Montecitorio, dove è disponibile un altro caffè prima della partenza. Dopo un’ora di
delizie per gli occhi, si raggiunge a piedi il ristorante
argentino Baires posto a un passo dal Senato, in Corso
Rinascimento 1. Una sala tutta dedicata al gruppo di
appassionati, con cibi e vini della tradizione argentina,
offre la libertà di intrattenersi anche dopo il pranzo ballando qualche tango. Nel
pomeriggio l’offerta è di
continuare a ballare in
qualche pratica o milonga e numerose sono le
scelte la domenica pomeriggio nella capitale: a
partire
da
Alicia
Vaccarini, Alice Tango e
altri organizzatori come
Eduardo Moyano e
Luciano Donda.
E mentre il primo appuntamento, in gennaio, è
stato alla Fontana di
Trevi, il 19 febbraio si è svolto il secondo tour: era alla
scoperta di Piazza Navona, in pieno Carnevale romano.
Anche se pioveva, non sono mancati l’allegria e i colori
della festa delle maschere, tradizione che ogni anno
anima il centro di Roma con i carri d’epoca. Così gli
splendori del Barocco di piazza Navona (antico stadio di
Domiziano) come la Fontana dei Quattro Fiumi del
Bernini e la chiesa di Sant’Agnese in Agone del rivale
Borromini sono stati visitati e ammirati tra i coriandoli e
la musica di Piazzolla, una tradizione degli artisti di strada che animano la piazza da decenni.
Il prossimo, il 25 marzo, è alla scoperta di un’altra meraviglia architettonica: Piazza di Spagna, Trinità dei
Monti e i palazzi storici che la circondano, ad aprile, in Campidoglio, il centro di potere più antico
della capitale.
Per info e prenotazioni: 3479217725 (Alfredo)
Nelle foto a sinistra l’interno del ristorante Baires
29
Il gruppo che unisce
l’Italia che balla
La Federazione delle Associazioni
Italiane di Tango Argentino
promuove la cultura e favorisce
gli scambi con i paesi del mondo.
E ha fatto rivivere la voce di
Ernesto Valles nel Tangopodcast
E’
una struttura che poggia su ideali romantici
FAItango, la Federazione delle Associazioni
Italiane di Tango Argentino. Tutela i caratteri
autentici del tango, come il ballo sociale di improvvisazione e ne promuove la cultura in ogni aspetto di
danza, musica, poesia e storia, favorendo i contatti e gli
scambi culturali con i diversi paesi del mondo. La
Federazione offre una tessera alle decine di associazioni
affiliate, che al singolo socio costa 2 euro e mezzo (l’anno)
e permette al tanguero di entrare nelle milonghe di tutte le
associazioni, senza fare altre tessere. Un circuito simile a
quello dell’Arci per intenderci. Altra cosa: FAItango è basata sul volontariato, i suoi organi amministrativi e gestionali sono composte da delegati dalle associazioni. E poi ogni
decisione deve essere presa dal consiglio direttivo che si
riunisce e delibera. Un sistema democratico dove il presidente è senese, Ettore Terzuoli, il responsabile culturale
torinese, Mario Savella, il webmaster è il parmense Alessio
Concari e Francesco Vignale, il segretario, è di Carrara.
Tutti gli affiliati sono sparsi nell’intera penisola, da Aosta a
Siracusa con un’adesione massima nel centro-nord Italia.
Abbiamo intervistato il presidente Ettore Terzuoli per
farci raccontare meglio le attività e le novità in vista dell’apertura del nuovo sito internet.
Prima di tutto FAItango, la Federazione Italiana del
Tango, a chi si rivolge?
«Si rivolge a tangueri, associazioni e scuole e appassiona-
SALON TANGUERA "La
ti è per tutti, per il mondo del tango italiano. La parola
Federazione vuol dire che chi si affilia non può essere
direttamente un singolo, ma un’associazione.
L’associazione è una persona giuridicamente riconosciuta
dallo Stato italiano, composta da almeno due persone, è
una forma di aggregazione sociale molto sentita in Italia»
Cosa offre FAItango ai soci?
«Prima di tutto FAItango è conosciuta per il suo sito di
eventi: abbiamo circa 65mila le visite al mese. Nel sito si
trovano gli appuntamenti e tutto quello che riguarda la
vita del tango: la milonga, il corso, il concerto e la serata
di tango. Inoltre chi vuole si collega al sito, si registra e
fa anche l’inserzione gratuitamente»
Quali sono le attività che sostiene FAItango?
«La Federazione sponsorizza la cultura e i fatti culturali
ad esempio diamo un contributo annuale al El Colectivo
musicale di Buenos Aires, abbiamo sponsorizzato il film
“Ad occhi chiusi”, contribuito all’iniziativa di raccolta
fondi per la popolazioni alluvionate “Tango contro il
fango” così come per il concorso letterario “Volango,
parole tango e nuvole”. Abbiamo ridato voce a Ernesto
Valles che con il suo Tangopodcast rischiava di chiudere»
Le novità e i progetti per il futuro?
«È in via di realizzazione il nuovo portale, con tante novità sia per gli appassionati che per gli associati: nuova grafica, sito multilingua e una versione light per smartphone e ipod. Un contributo importante in partenza sul sito
è quello di Ernesto Valles con il suo tangopodcast.net, dal
sito faitango.it si può accedere direttamente alle sue trasmissioni settimanali di cultura e musica del tango. La
sua vasta cultura del tango spazia dalle selezioni musicali attraverso i compositori con le loro biografie, ai temi
specifici legati alle ricorrenze. L’8 marzo una trasmissione ha offerto brani al femminile nella voce e nelle parole
di autonomia delle donne, a partire dai tanghi del 1917.
Faitango, inoltre, con il rinnovato interesse delle associazioni grandi e piccole, che hanno bisogno di ritrovarsi per
avere forza e protezione, sta lavorando per offrire una
convenzione con la Siae. In ogni caso un servizio utile che
abbiamo già a disposizione è quello della consulenza,
una persona esperta di associazionismo che aiuta a verificare la correttezza delle pratiche a cui le singole associazioni devono sottostare per legge» (Inés Guidini)
FAItango!, la Federazione Italiana del Tango
www.faitango.it
milonga de Osvaldo"
vi da appuntamento ogni venerdì con
FELIX PICHERNA, il custode dell’arte del tango
con le sue inimitabili selezioni musicali
Salon Tanguera, via degli Angeli, 146 - Roma
dalle 22.30 alle 6.00 del mattino seguente
SALON TANGUERA • via degli Angeli, 146 • Roma • Info e prenotazioni +39 346 1411095
30
Natura-Terme-Benessere
con
Sabrina Amato e Marcelo Alvarez
6-9 APRILE 2012
Associazione culturale “Doble A Tango”
TANGO ALLE TERME
Per info e iscrizioni visita il sito
www.aatango.it
CORSI e PRATICHE
SCUOLA ROMA SUD
Info: 3315474334 33832636
SCUOLA ROMA NORD
LOS LATINOS
via della Divina Provvidenza 90, Boccea
Info: 0666411175 3333067306
MARTEDI
20.00-21.30 corso tango principianti
21.30-23.00 corso tango avanzati
LUNEDI
20.15-21.45 corso tango principianti
21.45-22.45 corso di milonga
MERCOLEDI
20.00-21.30 corso tango intermedi
21.30-22.30 corso di milonga
VENERDI
20.00-21.30 corso tango intermedi 1
21.30-23.00 corso tango interm-avanz.
>>> a seguire serata di tango:
MERCOLEDÌ MILONGA
in collaborazione con Doble A Tango
DJ A ROTAZIONE
Info:
3315474334 - 33832636
DOMENICA
ogni 15 giorni EL PRACTICON
14.45 tecnica femminile-maschile
16.00 inizio pratica guidata
AGENDA DEI CORSI
Doble A Tango
corsi, workshop,
lezioni a tema, pratiche, show,
assoluti con DiegoDenett eJulia Rizzo,
spettacoli, festival,
assistenti della scuola Doble A
lezioni private, vacanze tango
SABATO
18.00-19.30 corso per principianti
Info:
3315474334 3383263609
DOMENICA
21.00 milonga al Relaxclub (Padova Est) [email protected]
SCUOLA A PADOVA
LatinTango corsi, workshop, lezioni
private Info: Maria 3483009593
[email protected]
O r a n g oT A N G O
M A R T E D Ì 20:00-21:30
CORSO INICIACIÒN
(principianti assoluti)
M A R T E D Ì 21:30-23:00
CORSO ROSSO
(esperienza di studio da 2-3 anni)
M E R C O L E D Ì 20:00-21:30
CORSO VERDE
(esperienza di studio da 2-3 anni)
M E R C O L E D Ì 21:30-23:00
CORSO GIALLO
(esperienza di studio da 1-2 anni)
G I O V E D Ì 20:00-21:30
CORSO VIOLA
(esperienza di studio oltre i 6 anni)
G I O V E D Ì 21:30-23:00
CORSO BLU
(esperienza di studio da 3-5 anni)
V E N E R D Ì dalle 21:15
NUOVO!! CORSO INICIACIÒN 2
(principianti assoluti)
D O M E N I C A 17:00-20:00
PRATICA (aperta a tutti)
Foto: Simone Nunzi
Associazione Doble A Tango
PASQUA TANGUERA
nasce il 21 maggio 2002
da un’idea di
Alicia Mabel Vaccarini :
non solo una scuola di tango,
ma un’offerta globale,
uno spazio culturale aperto
che, nelle intenzioni
della sua ideatrice,
possa costituire un
ponte verso
Buenos Aires
e la cultura
rioplatense.
Collaboratori dadattici:
Michele Tufano
e Matilde Beccaria
ASSOCIAZIONE CULTURALE ORANGOTANGO
Via Enea, 91 Roma • www.tangoargentinoroma.it
Info: [email protected]
Telefono: 349 2942190
www.aatango.it