LE VACANZE DELLA TARANTA
2° edizione
VACANZE – CAMPEGGIO o BUNGALOW - MARE
CORSI DI DANZA, CANTO, CHITARRA E TAMBURELLO
SALENTO 2013
dal 22 al 27 luglio
dal 18 al 23 agosto
Vacanza studio dedicata alla cultura, la musica e danza popolare salentina
vicino alle spiagge ed al mare più bello del Salento
cucina tradizionale – incontri con cultori della tradizione – proiezioni - festa finale del fuoco!
DANZA DELLA PIZZICA PIZZICA con Franca Tarantino
CANTO con Maria Serena De Masi
CHITARRA con Antonio Pappadà
TAMBURELLO SALENTINO con Davide Conte
Ogni corso dura complessivamente 10 ore e 30 minuti, suddiviso in 5 giorni di lezioni di gruppo (1h30 al giorno) e 6
sessioni di laboratorio di insieme (30 minuti al giorno)
Ogni sera: proiezioni video e incontri a cena con artisti ed esperti della tradizione salentina
Festa finale di chiusura
COSTI dei CORSI
1 corso 200 € a persona
2 corsi 300 € a persona
3 corsi 350 € a persona
ALLOGGIO
La vacanza comprende: posto e quota tenda in campeggio, senza limitazioni di posti
Per gli accompagnatori non partecipanti ai corsi, la quota sarà di 40 €
E’ prevista la possibilità fino ad esaurimento posti di alloggiare in bungalow e in camere doppie e singole – si consiglia
la prenotazione.
CENA
La cena non è compresa nel pacchetto della vacanza - è facoltativa e comunque ad un prezzo molto popolare.
INFO E ISCRIZIONI
Iscrizione a numero chiuso
entro il 1 luglio per la settimana di luglio
entro il 1 agosto per la settimana di agosto
+ 39 328 7736308 – [email protected]
DOVE
Ass Culturale “Fattizze” Località Torre Lapillo – Porto Cesario – Lecce MAPPA www.fattizze.org/pgs/dove.html
PROGRAMMA DETTAGLIATO SETTIMANA 22 – 27 Luglio 2013
LUNEDI 22
10.00
ACCOLGLIENZA E SISTEMAZIONE
20.00 21.00
PRESENTAZIONE E INTRODUZIONE ATTIVITA’
21.00 22.00
CENA
Da MARTEDì 23 a SABATO 27 luglio 2013
dalle ore 10.30 fino alle ore 20.30 gli orari saranno sempre i seguenti:
10.30- 12
LABORATORIO DI STRUMENTO - CHITARRA, TAMBURELLO
17.00-18.30
CANTO
18.30-20.00
DANZA
20.00-20.30
LABORATORIO D’INSIEME
MARTEDì 23
21.00-22.00
CENA + OSPITE “GIUSEPPE DELLE DONNE”
Autobiografia informale di Giuseppe Delle Donne – La figura dell’uomo nella
danza
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM - Pizzicata -
21.00-22.00
CENA + OSPITE “ DARIO MUCI”
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM - Sangue Vivo
MERCOLEDì 24
Autobiografia informale di Dario Muci - Il canto polivocale nel Salento
GIOVEDI 25
21.00-22.00
CENA + OSPITE “GIANCARLO PAGLIALUNGA”
Autobiografia informale di Giancarlo Paglialunga - Il tamburello nell’area jonico
salentina
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM – Italian Sud Est
21.00-22.00
CENA + OSPITE “GIAMPIERO DONNO”
VENERDI 26
“Autobiografia informale di un costruttore di tamburi”
dai tamburi antichi a quelli moderni “biopsia” di un tamburello
22.00
PROIEZIONE VIDEO – La taranta, Il sibilo lungo della taranta
SABATO 27
21.00-22.00
22.00
CENA
FESTA DI CHIUSURA - FESTA DEL FUOCO –
… Enormi pupazzi di paglia che evocano animali epici bruciano nella notte …
accompagnati dalla danza e dal suono della pizzica scandito dai tamburelli …
Ospiti a cena
DARIO MUCI
Musicista, cantore e ricercatore della tradizione orale salentina, Dari Muci dal 1997 collabora con i gruppi più
rappresentativi del Salento (Officina Zoé, Uccio Aloisi, Salentorkestra, etc.). Allievo del maestro Luigi Stifani di Nardò
(barbiere violinista e massimo informatore sul “Tarantismo” in Puglia) e di Carmelo Marsano di Matino (nonno
materno, contadino cantore) propone gli antichi canti, acquisiti direttamente dagli anziani. E’ considerato una delle
voci più interessanti del Salento, ha anche collaborato a dei progetti jazz, world e elettronici con: Paolo Fresu, Ernst
Reijseger, Paolo Vinaccia, Raffaele Casarano, Tenores de Orosei, Marco Bardoscia, Giorgio Distante, Valerio Daniele,
Justin Adams, Julde Camara, Paolo Rocca, Fiore Benigni.
GIANCARLO PAGLIALUNGA
Tamburellista sanguigno e voce dal timbro arcaico, Giancarlo Paglialunga è uno degli interpreti più importanti nel
panomama della musica popolare salentina. Si innamora della musica della sua terra, il Salento, e studia la prassi
esecutiva del canto e del tamburello tradizionale attraverso l'ascolto delle fonti e la partecipazione alle occasioni più
genuine della tradizione, come le ronde e le feste popolari, sviluppando un suo peculiare approccio, quasi sospeso tra
tradizione e modernità. Vanta collaborazioni con numerosi artisti locali ed internazionali, tra cui JuJu (Justin Adams e
Juldeh Camara), Officina Zoè, Ambrogio Sparagna, Salentorkestra, Raffaele Casarano, Bandadriatica. Voce della Notte
della Taranta, dal 2010 canta con il Canzoniere Grecanico Salentino esibendosi in tutto il mondo.
GIUSEPPE DELLE DONNE
Giovane tamburellista di tradizione ed ottimo danzatore è stato avviato alla musica dallo zio, Uccio Aloisi più grande
cantore della musica popolare salentina scomparso nel 2010. Suona con “Niuri te sule”(Canti ed incanti della Taranta)
e con i “SU’ D’EST Cantierisuoni” di Gianni De Santis (Grande cultore della Grècia-Salentina). Nel 2010 nel corpo di
ballo della Notte della Taranta.
GIAMPIERO DONNO
Bravissimo, esperto e sapiente costruttori di tamburelli. Negli anni ha sperimentato diverse forme di costruzione di
tamburelli rispettando sempre quello che è il canone costruttivo tradizionale.
PROGRAMMA DETTAGLIATO SETTIMANA 18 – 23 Agosto 2013
DOMENICA 18 Agosto 2013
10.00
ACCOGLIENZA E SISTEMAZIONE
20.00-21.00
PRESENTAZIONE E INTRODUZIONE ATTIVITA’
21.00-22.00
CENA
Da LUNEDI 19 a VENERDI 23 Agosto 2013
dalle ore 10.30 fino alle ore 20.30 gli orari saranno sempre i seguenti:
10.30-12.00
LABORATORIO DI STRUMENTO - CHITARRA, TAMBURELLO-
17.00-18.30
CANTO
18.30-20.00
DANZA
20.00-20.30
LABORATORIO D’INSIEME
21.00-22.00
CENA + OSPITE “GIUSEPPE DELLE DONNE”
LUNEDI 19
Autobiografia informale di Giuseppe Delle Donne – La figura dell’uomo nella
danza
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM - Pizzicata -
21.00-22.00
CENA + OSPITE GIAMPIERO DONNO
MARTEDì 20
“Autobiografia informale di un costruttore di tamburi”
– dai tamburi antichi a quelli moderni “biopsia” di un tamburello
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM – Italian Sud Est
21.00-22.00
CENA + OSPITE “VINCENZO SANTORO”
MERCOLEDì 21
- Autobiografia di Vincenzo Santoro – presentazione del libro “Il ritono della taranta”
A SEGUIRE
PROIEZIONI FILM – Sangue vivo -
21.00-22.00
CENA
GIOVEDI 22
22.00
PROIEZIONE VIDEO – La taranta , Il sibilo lungo della taranta
VENERDI 23
21.00-22.00
22.00
CENA
FESTA CHIUSURA
…Enormi pupazzi di paglia che evocano aminali epici bruciano nella notte…
accopagnati dalla danza e dal suono della pizzica scandito dai tamburelli…
Ospiti a cena
VINCENZO SANTORO
Vincenzo Santoro è impegnato da anni nell'organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture popolari del
Sud. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi sulle tradizioni musicali del Salento, tra cui: Il ritmo meridiano. La pizzica e
le identità danzanti del Salento (con Sergio Torsello), edizioni Aramirè 2002; Il Salento di Giovanna Marini (con
Roberto Raheli), cd doppio, edizioni Aramirè 2004; Uccio Aloisi. I colori della terra. Canti e racconti di un musicista
popolare (con Roberto Raheli e Sergio Torsello), libro+2cd, edizioni Aramirè 2004; Il Salento levantino. Memoria e
racconto del tabacco a Tricase e in Terra d'Otranto (con Sergio Torsello), libro+cd, edizioni Aramirè 2005; Il ritorno
della taranta. Storia della rinascita delle musica popolare salentina, libro+cd, edizioni Squilibri 2009; Memorie della
terra. Racconti e canti di lavoro e di lotta del Salento, libro+cd, edizioni Squilibri 2010
Presentazione del libro
IL RITORNO DELLA TARANTA Storia della rinascita della musica popolare salentina, Edizioni Squilibri 2009
Dalle pionieristiche esperienze degli anni Settanta fino all’esplosione degli ultimi anni, la ricostruzione del lungo
processo di recupero e riuso dei materiali tradizionali giunto nel Salento a una sorprendente esposizione mediatica le
cui ricadute vanno bene oltre i confini regionali. Una storia iniziata poco meno di quarant’anni fa ad opera di una
variegata congerie di personaggi locali, spesso singolari e in qualche caso anche stravaganti che, coadiuvati a volte da
personalità più blasonate provenienti dall’esterno, sono riusciti a produrre uno dei fenomeni musicali più sorprendenti
e clamorosi degli ultimi anni: il “rinascimento della pizzica”. In un avvincente racconto corale, una vicenda senza
riscontri sul piano nazionale è ripercorsa dalla “viva voce” dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini,
dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoè, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra
d’Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade fino all’attuale dilagare di tarante a tutte le
latitudini e nelle più svariate combinazioni.
GIUSEPPE DELLE DONNE
Giovane tamburellista di tradizione ed ottimo danzatore è stato avviato alla musica dallo zio, Uccio Aloisi più grande
cantore della musica popolare salentina scomparso nel 2010. Suona con “Niuri te sule”(Canti ed incanti della Taranta)
e con i “SU’ D’EST Cantierisuoni” di Gianni De Santis (Grande cultore della Grècia-Salentina). Nel 2010 nel corpo di
ballo della Notte della Taranta.
GIAMPIERO DONNO
Bravissimo, esperto e sapiente costruttori di tamburelli. Negli anni ha sperimentato diverse forme di costruzione di
tamburelli rispettando sempre quello che è il canone costruttivo tradizionale.
CORSO DI TAMBURELLO SALENTINO E PUGLIESE
con DAVIDE CONTE
” Il tamburello e le tecniche in Puglia”
Temi del corso
Il corso verterà su i due principali filoni legati al tamburello in
Puglia: la pizzica (nella sua specificità ed evoluzione storica
attraverso vari stili ) e le tarantelle in Puglia come quella”
ostunese” e quella del“Gargano”.
Il tamburello nel Salento.
La Pizzica e il tamburello salentino: un viaggio attraverso la sua evoluzione storica;
Dalla tecnica antica e originale degli anni 50 alle varie fasi intermedie degli anni 70 e 90 fino ad oggi e la tecnica
contemporanea.
Le “Vie della Tarantella” in Puglia.
La scuola ostunese legata al tamburello, le due originalissime tecniche per la tarantella.
La tarantella del “Gargano” ed i diversi stili di accompagnamento.
Durante il seminario sarà fatta una comparazione organologica di diversi strumenti provenienti da diversi costruttori
pugliesi. Occasione questa per vedere da vicino strumenti di rara bellezza alcuni dei quali vecchi più di 50 anni.
Livello: per tutti.
Strumento: muniti . ( se “non muniti” è gradita comunicazione per acquistarne uno in loco )
Davide Conte (musicista salentino)
Ha studiato e preso ispirazione da i migliori maestri di tamburi a cornice come: Pierangelo Colucci, Franco Nuzzo,
Fabio Tricomi, Alfio Antico, ecc. Tiene stabilmente seminari in Italia ed in Europa presso scuole di musica e
conservatori. Ha partecipato a diverse edizioni della “Notte della Taranta”, ecc..nel 2008 ha partecipata in
rappresentanza dell’Italia al progetto “Magic Tamburine Man” insieme ai migliori pecussionisti di tamburi a cornice del
mondo del calibro di Glen Velez, Itamar doari,Caito Marcondero ecc.
I video di Davide Conte
In Germania
pizzica e solo al festival di rudolstat in germania 2008 durante il Magic tamburine Man
www.youtube.com/watch?v=0ZMNshzqglE - www.youtube.com/watch?v=3GJq8z71oVI
In Spagna Con Andrea Russo e Franca Tarantino
www.youtube.com/watch?v=46Yes-28xf0 - www.youtube.com/watch?v=-0oQ2AN68Mk
In Italia www.youtube.com/watch?v=cWh8k-8yPKo
CORSO DI DANZA: LA PIZZICA-PIZZICA
con FRANCA TARANTINO
“LU CAMINATU TOU PARE CHE BALLA”
laboratorio è un invito a conoscere la cultura salentina attraverso la danza.
La pizzica-pizzica è una danza di gioia e di corteggiamento.
Si danzava in occasioni rituali (matrimoni, battesimi, carnevale, raccolto ecc)
quando la famiglia si ritrovava per far festa.
Il luogo destinato per danzare erano le masserie, o più genericamente la casa. A
differenza di altre danze dell’Italia meridionale, la pizzica-pizzica è
fondamentalmente una danza “privata”, ristretta all’ambito familiare e agli amici
più intimi.
Essa fa parte della più ampia famiglia coreutica delle tarantelle meridionali.
Tra le tradizioni coreutiche salentine distinguiamo:
- la pizzica-pizzica: danza della festa;
- la pizzica scherma: danza di sfida tra uomini che si svolge la notte tra il 15 e il 16
agosto, a Torre Paduli-Ruffano (Le);
- la danza della cura: parte coreutica del rito del tarantismo.
In passato si danzava anche lo scotis e la quadriglia.
Negli ultimi anni la pizzica ha avuto uno straordinario successo e si è diffusa in modo non sempre fedele alla cultura
che l’ha prodotta. Lo scopo del laboratorio è di conoscere la danza tradizionale e le altre forme di ballo presenti nel
nostro territorio all’interno di una cornice culturale capace di riempire di senso gesti e movimenti.
Il laboratorio prevede una parte teorica: storia, significati-simboli delle danze tradizionali (pizzica-pizzica, pizzica
scherma, scotis), storia del tarantismo (la danza della cura), proiezione di video, ascolto di brani della tradizione; ed
una pratica: apprendimento della danza.
Si richiede ai partecipanti di indossare scarpe comode chiuse (scarpe da tennis).
FRANCA TARANTINO
DanzaMovimentoTerapeuta, studiosa di Danze Tradizionali dell’Italia meridionale, da anni si occupa di cultura
popolare dapprima spinta dalla riscoperta delle sue radici, in seguito come approfondimento degli aspetti
etno-coreutici e terapeutici che alcune danze del Sud Italia ancora oggi conservano. Il bagaglio di esperienze che nel
tempo ha costruito si è sviluppato vivendo le atmosfere delle feste popolari, a contatto con la gente, osservando e
ascoltando gli anziani. In seguito ha arricchito il suo bagaglio di esperienze attraverso stage-seminari e laboratori.
Svolge laboratori di DanzaMovimentoTerapia nelle scuole pubbliche e in ambito clinico.
Insegna Danze Tradizionali dell’Italia meridionale (pizzica-pizzica e tarantelle del sud) in tutta Italia nell’ambito di Folk
festival e nelle scuole pubbliche.
Ha danzato con alcuni gruppi di musica popolare (Nuova Compagnia di Canto Popolare –Napoli, Antonio Infantino ed i
Tarantolati di Tricarico, I Tamburi del Vesuvio-Roma, Uaragniaun -Alta Murgia Altamura, Orchestra Italica di Tamburi
a Cornice- Roma, Menta Fresca Danza-Caserta, Malicanti-Roma, Scantu de Core- Roma).
Nel 2010 ha fatto parte del corpo di ballo della Notte della Taranta.
CORSO DI CANTO
Con MARIA SERENA DE MASI
“CORPO, VOCE ED EMOZIONI NEL CANTO POPOLARE”
Sperimentare creativamente la voce attraverso il contatto con il ritmo del
respiro esplorando suoni ed emozioni nel vortice dell’energia sonora. Il
corpo depositario di vibrazioni ancestrali armonicamente accoglie la
natura del Canto generando l’accettazione e il riconoscimento
consapevole del proprio ritmo esistenziale.
L’utilizzo del Canto Popolare consentirà un’esplorazione consapevole e
gioiosa della voce in armonia con sé e con gli altri.
Nel corso del seminario verranno utilizzati brani appartenenti alla Cultura
Popolare e Metodologie afferenti alla Bioenergetica e alla dimensione
Umanistica, inoltre Tecniche di Respiro e di Meditazione Consapevole.
MARIA SERENA DE MASI
Nasce il 29/05/78 a San Pietro Vernotico nella provincia di Brindisi. Cresce a Torchiarolo, un piccolo paese, tra la
semplicità della terra del Sud e l’ irrequietezza del mare, sorgenti di dipinti archetipi scritti notturni e canti, narranti la
Marginalità e l’ Essere Protagonista. Dal 1991 al 2002 compie gli studi di canto lirico con i Maestri Mario Cananà e
Mario Serìo. Dal 2003 al 2007 si perfeziona in: Musical presso l’ Accademia Extus di Roma (studi di canto con Carmen
Villani, Paolo Ormi; studi di recitazione con il metodo StanislavsKy/Strasberg presso il Maestro Sergio Valastro; danza
con Mario Piazza), canto popolare con Germana Mastropasqua, tecnica vocale e canto ad orientamento corporeo con
Laura Polimeno, seminari di canto Jazz con Elisabetta Antonini. Nel corso degli anni ha tenuto concerti, in particolare,
nel centro-sud Italia collaborando come cantante con numerosi gruppi musicali tra cui: “Massimiliano Felice e Nuova
Orchestra Sarm” con cui ha inciso nel 2007 “Sponde”, i gruppi di musica popolare “Nosha Rua”, “I Diesis e le
Tarantole”, “Ratablò”, il gruppo di musica folk “Trichorde”, il gruppo di Fado Portoghese “Fado entre Rios”, la Piccola
Orchestra Popolare “Canto d’Inizio”, attualmente è cantante nel gruppo di musica folk “Scantu de Core” con cui ha
inciso nel 2012. Nel 2004 consegue la laurea in Psicologia, si specializza in Psicoterapia ad orientamento umanistico e
Bioenergetico. Tiene numerosi laboratori di “Corpo, Voce ed Emozioni” e lezioni di canto in numerose scuole di Roma,
centri diurni, e festival nazionali coprendo utenze di differenti fasce di età ed etnie tra cui: handicap, infanzia e
adolescenza in particolare minori a rischio, adulti e anziani. Insegna canto e tiene differenti laboratori in particolare
nell’ Associazione “Music Brema”. I laboratori attraverso l’utilizzo del Cantautogeno consentono di dar “Voce” ad un
percorso, sperimentando la possibilità di esprimersi e divertirsi vivendo le emozioni dell’ esperienza artistica
stimolando le potenzialità creative, attraverso il canto libero e guidato, l’ esplorazione dei cinque sensi, la danza. I
partecipanti sono invitati a riscoprire la propria energia e il proprio movimento e respiro in armonia con sé, con l’ altro
e con le differenti forme artistiche. L’ esperienza rappresenta un momento di crescita e di sperimentazione creativa
con la possibilità di vivere le proprie emozioni.
CORSO DI CHITARRA
con ANTONIO PAPPADA’
Il corso è aperto a tutti.
Può partecipare chi non ha alcuna nozione dello strumento e chi già suona.
Verrano fornite nozioni di base per chi desidera un primo approccio con la chitarra e consigli
utili a proseguirne lo studio per i più avanzati.
Il programma volgerà soprattutto ad analizzare e fornire le basi ritmiche, armoniche, e
melodiche utili a comprendere e suonare il repertorio della musica popolare del centro-sud
Italia ed in particolar modo del repertorio salentino.
Alcuni degli argomenti trattati: cenni storico culturali, capire i linguaggi, tecniche di
accompagnamento, giri armonici più comuni, essere solisti, esecizi di varia natura per
apprendere e crescere la tecnica sulla chitarra, l'importanza di suonare 'insieme'.
ANTONIO PAPPADA’
Nato e vissuto a Tricase (Le), diplomato in chitarra classica.
Studia diversi anni chitarra jazz presso la Saint Louis Jazz Accademy di Roma. Si perfeziona e diploma al Jazz University
di Terni. Master class di perfezionamento per Turnista Live e Studio con G.Cocilovo. Ha studiato al CPM di Milano.
Suona da 25 anni in diverse formazioni musicali confrontandosi con molti musicisti e stili tra cui la musica classica, jazz,
etnica, pop e rock. Concertista. Musicista appassionato di stili e linguaggi dalla musica tradizionale del centro-sud Italia
in particolare salentina. Partecipazioni a trasmissioni televisive, teatro e registrazioni. E' ideatore del progetto musicoteatrale itinerante “Canto Libero”. Attualmente insegna presso l'Accademia Scarlatti di Roma, la John Coltrane music
school di Roma, la Forum Musica di Ciampino, CIP, ed il liceo scientifico statale V. Volterra di Ciampino.
FILM E DOCUMENTARI
SANGUE VIVO
TRAMA DEL FILM SANGUE VIVO:
Il film racconta il lacerante conflitto tra due fratelli. Sangue vivo è quello che scorre al ritmo
ossessivo con cui, da sempre si percuotono i tamburelli nel Salento, in Puglia. I salentini
esprimono ancora oggi i loro sentimenti battendo il tamburello e danzando la "pizzica" fino a
cadere in "trance". Con la musica ci si esprime, si comunica, si rende mansueta la forza oscura che
alcuni sentono salire dolorosa e incontrollabile dentro di sè. Con la danza si corteggia.
REGIA: Edoardo Winspeare
SCENEGGIATURA: Edoardo Winspeare, Giorgia Cecere
ATTORI: Pino Zimba, Lamberto Probo, Claudio Giangreco, Alessandro Valenti, Ivan Verardo, Lucia Chiuri, Addolorata
Turco, Morena Mighali, Edoardo D'Ambrosio, Anna Dimitri, Cinzia Marzo, Antonio Carluccio
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Paolo Carnera
MONTAGGIO: Luca Benedetti
MUSICHE: Officina Zoé
PRODUZIONE: SIDECAR FILM & TV
DISTRIBUZIONE: MIKADO - PABLO
PAESE: Italia 2000
GENERE: Drammatico
DURATA: 95 Min
FORMATO: Colore
CRITICA:
"Con incastri ben dosati si seguono i vari episodi che insieme con la cornice, concorrono a disegnarci i singoli
personaggi, quelli come Zimba che ancora sperano e si affannano, in casa, sul lavoro, fra la gente, quelli come l'altro
fratello che invece stanno scivolando sempre di più su una china pericolosa sia per la droga sia a causa di pessime
frequentazioni. Non potrà, dati i presupposti, mancare la tragedia finale. Forse troppo "detta" e con un sospetto di
patetico, ma è il solo difetto di una costruzione narrativa in tutto il resto asciutta e abilmente distaccata, sostenuta da
modi di rappresentazione egualmente votati al realismo dai sapori sempre immediati ma dimessi, privi di forzature e
di compiacimenti. Li infiamma, trasformandosi quasi in uno stimolo per tutto il resto, quella "pizzica" cantata, ballata
ed evocata dai tamburelli che sa ad ogni momento diventare il respiro dell'azione e la fisionomia stessa di quei
personaggi di cui, con il racconto, si intendono privilegiare invece solo i gesti e non le psicologie." (Gian Luigi Rondi,
Tempo, 8 giugno 2000)"Buone notizie: tra gli scampoli di stagione arrivano alcuni dei film italiani più interessanti
dell'anno, quelli che, nell'affollamento caotico delle sale, nei mesi 'caldi' di solito non trovano posto. E a dispetto di un
finale che, per retorica, non è a tono 'Sangue vivo' di Edoardo Winspeare risalta per la forza del linguaggio
cinematografico, la autenticità degli interpreti, la bella, robusta fotografia, il senso di realtà che ne emana eloquente
come un'inchiesta giornalistica, preciso come un'indagine etnografica sul nuovo Sud". (Irene Bignardi, 'la Repubblica',
4 giugno 2000)
NOTE:
- SUONO: BRUNO PUPPARO.- IL FILM E' IN DIALETTO SALENTINO CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO.- LE RIPRESE SONO
STATE EFFETTUATE A TRICASE, ALESSANO, LECCE E SULLA COSTA SALENTINA.
PIZZICATA
TRAMA DEL FILM PIZZICATA:
Nell'imminenza dello sbarco degli alleati nel Sud dell'Italia, durante la seconda guerra mondiale, un aereo da
ricognizione americano pilotato dal giovane Tony Morciano viene abbattuto dalla contraerea tedesca mentre sorvola il
Salento. Tony, rimasto impigliato col paracadute fra i rami di un albero, viene ritrovato casualmente dalla famiglia di
Carmine Pantaleo, un agricoltore pugliese al lavoro nei campi della sua masseria. Aiutato dalle figlie, pur rendendosi
conto del pericolo, Carmine riesce a soccorrere il ferito e a nasconderlo nella sua cascina. Si procura lui stesso una
ferita alla mano, per ottenere bende e disinfettanti dal medico del paese per curare il giovane. Se ne occupa in
particolare Cosima (la seconda delle sue tre figlie rimaste senza madre) che lo aiuta non solo a guarire, ma anche a
riaffezionarsi alle sue radici: Tony, infatti, è figlio di emigranti italiani, e ciò dà modo a Carmine di presentarlo come
proprio nipote. Fra i due giovani nasce ben presto un amore timido e schivo. Ma Carmine, nel frattempo, ha promesso
sposa la figlia a Pasquale, il più ricco proprietario terriero dei dintorni, senza metterla a conoscenza del fatto. Quando
viene a saperlo, Cosima ne è angosciata e il suo amore per Tony deve di necessità farsi più cauto. Ma riesce ad
appartarsi con lui per pochi minuti, una sera, durante una "Pizzicata", (un ballo paesano che mima sia l'amore fra
uomo e donna, sia il duello a coltellate fra due avversari, sia il ritmo convulso della "tarantola") che si sta svolgendo
per festeggiare il ritorno dalla guerra di Donato, il figlio di Carmine. I due sono spiati da Pasquale e, mentre Cosima
ritorna ignara alla festa, Tony viene raggiunto dall'infuriato rivale e colpito da una coltellata. In seguito Cosima viene
morsa misteriosamente dalla tarantola, un ragno mediterraneo: smania, si dibatte a terra in preda a terribili
convulsioni e perde la conoscenza. Al risveglio, inebetita e attonita, sogna il suo impossibile amore.
REGIA: Edoardo Winspeare
SCENEGGIATURA: Edoardo Winspeare
ATTORI: Anna Dimitri, Fabio Frascaro, Paolo Massafra, Lamberto Probo, Chiara Torelli, Cosimo Cinieri, Ines D'Ambrosio
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Paolo Carnera
MONTAGGIO: Carlotta Cristiani
MUSICHE: Aldo Nichil
PRODUZIONE: CLASSIC, HORRES FILM
DISTRIBUZIONE: ACADEMY PICTURES
PAESE: Italia 1996
GENERE: Drammatico
DURATA: 99 Min
FORMATO: Colore PANORAMICA A COLORI
CRITICA:
"Pizzicata è un capitolo del cinema meridionale che dà ampio spazio ad un folklore e ad una cultura ancora in gran
parte sconosciuta e ciò spiega l'attenzione rivoltagli dal pubblico straniero. Alcune incongruità narrative (la
sceneggiatura e l'evidente limite del film) sono compensate dalla suggestione che nasce da un paesaggio scarsamente
frequentato dal nostro cinema e dall'interpretazione di attori di sorprendente naturalezza, con a capo l'ottimo Cosimo
Cinieri". (Vittorio Attolini, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 15 maggio 1997)
ITALIAN SUDE EST
Nazione: ITALIAAnno: 2003Data di uscita: 28 novembre
2003Genere:DOCUMENTARIODurata: 116Colore: CProduzione:GIANLUCA ARCOPINTO, AMEDEO PAGANI E FLUID
VIDEO CREW PRODUZIONI AUDIOVISIVE INDIPENDENTI, PABLO STORIEDistribuzione:PABLO FILMRegia:Davide
Barletti Fluid Video Crew, Edoardo Cicchetti,Lorenzo Conte Fluid Video Crew, Mattia MarianiCast:Antonio Aluisi (Se
stesso)Caterina Tortosa (Se stessa)Matteo Fraterno (Se stesso)Gianni Monteduro (Se stesso)Alberto Signore (Se
stesso)Lea Barletti (Se stessa)Fabrizio Pugliese (Se stesso)Fabrizio Saccomanno (Se stesso)Biagino Bleve (Se
stesso)Vincent Brunetti (Se stesso)Mario Fracasso (Se stesso)Ippolito Chiarello (Se stesso)Soggetto:Lorenzo
Conte Fluid Video Crew, Davide Barletti(idea) Fluid Video Crew, Maurizio Buttazzo (idea),Marco Saura, Caterina
TortosaSceneggiatura:Marco SauraMontaggio:Davide Barletti Fluid Video Crew, Lorenzo Conte Fluid Video
CrewFotografia:Davide Barletti Fluid Video Crew, Lorenzo Conte Fluid Video CrewMusiche:Brutopop, Gopher
Trama
Caterina viaggia a bordo dei treni della ferrovia Sud-Est, con piccoli treni gialli che attraversano la provincia di Lecce.
Ogni giorno parla con qualcuno, un passeggero, un macchinista. E ogni giorno ascolta delle storie, dei ricordi, che
parlano di sogni, speranze, ma anche di ingiustizie, di degrado e di abbandono di una terra di frontiera dell'estremo
sud-est italiano.
Critica
"'Italian Sud Est', docu-fiction lirico e ammaliante, un 'True Story' italiano anzi salentino, popolato di matti e di poeti,
di arabi e brigatisti, di ricordi e visioni. Chi cerca favole antiche e chi canta o declama in greco, il greco bizantino di
quelle parti. Chi inventa vite parallele, arroccato in qualche sperduto casello, e chi addirittura fonda città ideali. Come
l'impagabile Vincent, sacerdote e unico fedele del culto ginnico-artistico di se stesso e della propria Utopia realizzata,
cittadella kitsch rutilante di luci e colori. Emblema di questo film inclassificabile, imprevedibile, imperdibile. Uno dei
più folli e follemente illuminanti di questi anni tiepidi e rassegnati." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2003)
Note
- PRESENTATO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003) NELLA SEZIONE "NUOVI TERRITORI".
IL SIBILO LUNGO DELLA TARANTA
di Paolo Pisanelli
Musica e poesia nel film sono le chiavi per aprire i confini del territorio e passare attraverso sogni e realtà. Esplorando
il Salento, quale metafora del Sud-Italia, si raccontano storie di donne oppresse, di emigranti e braccianti che
cantavano canzoni d’amore e di lavoro sotto il sole cocente. Le loro memorie e narrazioni, il loro modo di cantare e
suonare oggi si confronta con l’esplosione musicale della pizzica che ritorna dal passato con il suo carico simbolico
legato al tarantismo, antico rituale coreutico-musicale terapeutico, e prende corpo in un festival, La Notte della
Taranta, capace di attirare in agosto a Melpignano, piccolo centro della Grecìa salentina, migliaia di appassionati,
contagiati dal ritmo travolgente dei tamburelli e dal suono di una grande orchestra popolare, composta da oltre
sessanta elementi. Una clamorosa festa di popolo ha preso il posto al dolore che, fino agli anni Settanta, affliggeva le
persone “morse dalla taranta “ e le loro famiglie. E così nonostante tutte le trasformazioni sociali sopravvenute la
pizzica continua ancora a svolgere la sua antica funzione liberatoria “costringendo” tutti a ballare senza sosta fino
all’alba. Protagonisti del film sono gli anziani poeti-cantori-contadini del Salento, le anziane cantanti-contadine, i
musicisti dell’Orchestra della Notte della Taranta, guidati dal maestro concertatore Ambrogio Sparagna, le poetesse e i
poeti del laboratorio sulla parola e sulla scrittura di testi poetici guidati dal maestro s/concertatore Giovanni Lindo
Ferretti. Una grande esperienza collettiva che nutre lo spirito musicale del territorio e segna la continua
trasformazione della musica popolare.
Italia - 2006 - 88' - DVD - Big Sur
LA TARANTA
di Gianfrango Mingozzi
Con un equipe composta da l’antropologo Ernesto de Martino, dal musicologo Diego Carpitella e impreziosito dal
commento del poeta Salvatore Quasimodo, La Taranta (1962) è probabilmente il primo documento filmato sul
fenomeno del tarantismo in Puglia.
Venti minuti per cercare di fermare con le immagini un fenomeno praticamente scomparso. L’indispensabile lavoro di
Ernesto de Martino (imprescindibile per la comprensione del fenomeno) è sempre sullo sfondo, completa idealmente
il documento filmato che ci restituisce il rito, riempie e completa l’attenta etnografia di Gianfranco Mingozzi.
Si parte con i personaggi, il barbiere, violinista autodidatta che accompagnerà il regista per il luoghi del tarantismo, il
tamburellista contadino e il suonatore di fisarmonica seppellitore.
Mingozzi incastona il tutto in una precise cornice visiva, la Puglia dei campanili, dei campi coltivati e le case della città
di Galatina. La sequenza d’apertura inscena brevemente l’ipotetica ricerca del ragno responsabile del morso, la
macchina da presa, si muove sopra l’erba a segnalare il luogo dove il tutto ha inizio e si lega idealmente alle sequenze
che riportano analiticamente il rito.
I temi de La Taranta, documentario di circa venti minuti, verranno ripresi e dilatati in “Flavia la Monaca Musulmana”
film del 1975 con Florinda Bolkan, qui, il tarantismo viene riproposto nella sua sede originaria, il medioevo;
subalternità e repressione affondano le proprie radici nel tempo.
Scheda tecnica
Regia: Gianfranco Mingozzi
Consulenza: Ernesto di Martino
Musiche: Diego Carpitella
Produzione: Franco Finzi de Barbora
Fotografia: Ugo Piccone
Commento: Salvare Quasimodo
Formato: 35 mm
Durata: 20’
Anno:1962
GIANFRANCO MINGOZZI
Un Cineasta totale
Autore: Jean A. Gili
Il lavoro di Gianfranco Mingozzi si è sviluppato secondo diverse linee, tra il documentario e la fiction, tra il
lungometraggio e il cortometraggio, tra il cinema e la televisione in un'ottica che testimonia autentica bulimia
operativa. Nutrendo le sue opere di fantasia con il suo approccio documentaristico della realtà, Mingozzi giunge nei
suoi film più riusciti ad una sorta di tematica unitaria, evidente nella volontà, come cineasta, di essere presente nel
suo tempo; ne fanno fede i suoi film di soggetto storico, dove non cede a compiacenze figurative che caratterizzano
spesso questo genere, ma al contrario affronta il tema con uno sguardo quasi documentaristico che trasferisce i
problemi del passato nella prospettiva del presente. A ciò si aggiunge un sentimento sicuro di equilibrio tra il privato e
il pubblico, tra i riferimenti intimi e i giudizi politici, tra la sensibilità più viva e la distanza critica più meditata. Così in
un'opera multiforme e pertanto profondamente unitaria, pur sotto la sua apparente eterogeneità, Gianfranco
Mingozzi trova un equilibrio miracoloso nella confluenza tra il reale e l'immaginario. Il "punto di vista documentato",
caro a Jean Vigo, diventa nel suo lavoro una specie di tensione permanente tra il reale e il fantastico. Dal
documentario al film di fiction, in una ricerca attiva costantemente in allarme, sempre fuggendo di fronte a tutto ciò
che rischia di essere inerte, Mingozzi si iscrive in una traiettoria tra le più originali del cinema italiano contemporaneo.
Mingozzi esplora tutto ciò che l'espressione cinematografica offre nei suoi molteplici aspetti ai cineasti pronti
costantemente a rimettersi in causa. Egli è la spia del nostro tempo, cogliendo il reale e riproducendolo in un
caleidoscopio senza fine.
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-CU LI TRAPASSA L’ANIMA E LU CORE
Documentario di Marcello Fersini Roberto Inciocchi Luis Padilla
-SENTE LA VOCE MIA E LA RICONOSCE (si tratta di 3 dvd sul canto salentino)
Documentario di Marcello Fersini Roberto Inciocchi Luis Padilla