LE VACANZE DELLA TARANTA 2° edizione VACANZE – CAMPEGGIO o BUNGALOW - MARE CORSI DI DANZA, CANTO, CHITARRA E TAMBURELLO SALENTO 2013 dal 22 al 27 luglio dal 18 al 23 agosto Vacanza studio dedicata alla cultura, la musica e danza popolare salentina vicino alle spiagge ed al mare più bello del Salento cucina tradizionale – incontri con cultori della tradizione – proiezioni - festa finale del fuoco! DANZA DELLA PIZZICA PIZZICA con Franca Tarantino CANTO con Maria Serena De Masi CHITARRA con Antonio Pappadà TAMBURELLO SALENTINO con Davide Conte Ogni corso dura complessivamente 10 ore e 30 minuti, suddiviso in 5 giorni di lezioni di gruppo (1h30 al giorno) e 6 sessioni di laboratorio di insieme (30 minuti al giorno) Ogni sera: proiezioni video e incontri a cena con artisti ed esperti della tradizione salentina Festa finale di chiusura COSTI dei CORSI 1 corso 200 € a persona 2 corsi 300 € a persona 3 corsi 350 € a persona ALLOGGIO La vacanza comprende: posto e quota tenda in campeggio, senza limitazioni di posti Per gli accompagnatori non partecipanti ai corsi, la quota sarà di 40 € E’ prevista la possibilità fino ad esaurimento posti di alloggiare in bungalow e in camere doppie e singole – si consiglia la prenotazione. CENA La cena non è compresa nel pacchetto della vacanza - è facoltativa e comunque ad un prezzo molto popolare. INFO E ISCRIZIONI Iscrizione a numero chiuso entro il 1 luglio per la settimana di luglio entro il 1 agosto per la settimana di agosto + 39 328 7736308 – [email protected] DOVE Ass Culturale “Fattizze” Località Torre Lapillo – Porto Cesario – Lecce MAPPA www.fattizze.org/pgs/dove.html PROGRAMMA DETTAGLIATO SETTIMANA 22 – 27 Luglio 2013 LUNEDI 22 10.00 ACCOLGLIENZA E SISTEMAZIONE 20.00 21.00 PRESENTAZIONE E INTRODUZIONE ATTIVITA’ 21.00 22.00 CENA Da MARTEDì 23 a SABATO 27 luglio 2013 dalle ore 10.30 fino alle ore 20.30 gli orari saranno sempre i seguenti: 10.30- 12 LABORATORIO DI STRUMENTO - CHITARRA, TAMBURELLO 17.00-18.30 CANTO 18.30-20.00 DANZA 20.00-20.30 LABORATORIO D’INSIEME MARTEDì 23 21.00-22.00 CENA + OSPITE “GIUSEPPE DELLE DONNE” Autobiografia informale di Giuseppe Delle Donne – La figura dell’uomo nella danza A SEGUIRE PROIEZIONI FILM - Pizzicata - 21.00-22.00 CENA + OSPITE “ DARIO MUCI” A SEGUIRE PROIEZIONI FILM - Sangue Vivo MERCOLEDì 24 Autobiografia informale di Dario Muci - Il canto polivocale nel Salento GIOVEDI 25 21.00-22.00 CENA + OSPITE “GIANCARLO PAGLIALUNGA” Autobiografia informale di Giancarlo Paglialunga - Il tamburello nell’area jonico salentina A SEGUIRE PROIEZIONI FILM – Italian Sud Est 21.00-22.00 CENA + OSPITE “GIAMPIERO DONNO” VENERDI 26 “Autobiografia informale di un costruttore di tamburi” dai tamburi antichi a quelli moderni “biopsia” di un tamburello 22.00 PROIEZIONE VIDEO – La taranta, Il sibilo lungo della taranta SABATO 27 21.00-22.00 22.00 CENA FESTA DI CHIUSURA - FESTA DEL FUOCO – … Enormi pupazzi di paglia che evocano animali epici bruciano nella notte … accompagnati dalla danza e dal suono della pizzica scandito dai tamburelli … Ospiti a cena DARIO MUCI Musicista, cantore e ricercatore della tradizione orale salentina, Dari Muci dal 1997 collabora con i gruppi più rappresentativi del Salento (Officina Zoé, Uccio Aloisi, Salentorkestra, etc.). Allievo del maestro Luigi Stifani di Nardò (barbiere violinista e massimo informatore sul “Tarantismo” in Puglia) e di Carmelo Marsano di Matino (nonno materno, contadino cantore) propone gli antichi canti, acquisiti direttamente dagli anziani. E’ considerato una delle voci più interessanti del Salento, ha anche collaborato a dei progetti jazz, world e elettronici con: Paolo Fresu, Ernst Reijseger, Paolo Vinaccia, Raffaele Casarano, Tenores de Orosei, Marco Bardoscia, Giorgio Distante, Valerio Daniele, Justin Adams, Julde Camara, Paolo Rocca, Fiore Benigni. GIANCARLO PAGLIALUNGA Tamburellista sanguigno e voce dal timbro arcaico, Giancarlo Paglialunga è uno degli interpreti più importanti nel panomama della musica popolare salentina. Si innamora della musica della sua terra, il Salento, e studia la prassi esecutiva del canto e del tamburello tradizionale attraverso l'ascolto delle fonti e la partecipazione alle occasioni più genuine della tradizione, come le ronde e le feste popolari, sviluppando un suo peculiare approccio, quasi sospeso tra tradizione e modernità. Vanta collaborazioni con numerosi artisti locali ed internazionali, tra cui JuJu (Justin Adams e Juldeh Camara), Officina Zoè, Ambrogio Sparagna, Salentorkestra, Raffaele Casarano, Bandadriatica. Voce della Notte della Taranta, dal 2010 canta con il Canzoniere Grecanico Salentino esibendosi in tutto il mondo. GIUSEPPE DELLE DONNE Giovane tamburellista di tradizione ed ottimo danzatore è stato avviato alla musica dallo zio, Uccio Aloisi più grande cantore della musica popolare salentina scomparso nel 2010. Suona con “Niuri te sule”(Canti ed incanti della Taranta) e con i “SU’ D’EST Cantierisuoni” di Gianni De Santis (Grande cultore della Grècia-Salentina). Nel 2010 nel corpo di ballo della Notte della Taranta. GIAMPIERO DONNO Bravissimo, esperto e sapiente costruttori di tamburelli. Negli anni ha sperimentato diverse forme di costruzione di tamburelli rispettando sempre quello che è il canone costruttivo tradizionale. PROGRAMMA DETTAGLIATO SETTIMANA 18 – 23 Agosto 2013 DOMENICA 18 Agosto 2013 10.00 ACCOGLIENZA E SISTEMAZIONE 20.00-21.00 PRESENTAZIONE E INTRODUZIONE ATTIVITA’ 21.00-22.00 CENA Da LUNEDI 19 a VENERDI 23 Agosto 2013 dalle ore 10.30 fino alle ore 20.30 gli orari saranno sempre i seguenti: 10.30-12.00 LABORATORIO DI STRUMENTO - CHITARRA, TAMBURELLO- 17.00-18.30 CANTO 18.30-20.00 DANZA 20.00-20.30 LABORATORIO D’INSIEME 21.00-22.00 CENA + OSPITE “GIUSEPPE DELLE DONNE” LUNEDI 19 Autobiografia informale di Giuseppe Delle Donne – La figura dell’uomo nella danza A SEGUIRE PROIEZIONI FILM - Pizzicata - 21.00-22.00 CENA + OSPITE GIAMPIERO DONNO MARTEDì 20 “Autobiografia informale di un costruttore di tamburi” – dai tamburi antichi a quelli moderni “biopsia” di un tamburello A SEGUIRE PROIEZIONI FILM – Italian Sud Est 21.00-22.00 CENA + OSPITE “VINCENZO SANTORO” MERCOLEDì 21 - Autobiografia di Vincenzo Santoro – presentazione del libro “Il ritono della taranta” A SEGUIRE PROIEZIONI FILM – Sangue vivo - 21.00-22.00 CENA GIOVEDI 22 22.00 PROIEZIONE VIDEO – La taranta , Il sibilo lungo della taranta VENERDI 23 21.00-22.00 22.00 CENA FESTA CHIUSURA …Enormi pupazzi di paglia che evocano aminali epici bruciano nella notte… accopagnati dalla danza e dal suono della pizzica scandito dai tamburelli… Ospiti a cena VINCENZO SANTORO Vincenzo Santoro è impegnato da anni nell'organizzazione di iniziative ed eventi sulle musiche e culture popolari del Sud. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi sulle tradizioni musicali del Salento, tra cui: Il ritmo meridiano. La pizzica e le identità danzanti del Salento (con Sergio Torsello), edizioni Aramirè 2002; Il Salento di Giovanna Marini (con Roberto Raheli), cd doppio, edizioni Aramirè 2004; Uccio Aloisi. I colori della terra. Canti e racconti di un musicista popolare (con Roberto Raheli e Sergio Torsello), libro+2cd, edizioni Aramirè 2004; Il Salento levantino. Memoria e racconto del tabacco a Tricase e in Terra d'Otranto (con Sergio Torsello), libro+cd, edizioni Aramirè 2005; Il ritorno della taranta. Storia della rinascita delle musica popolare salentina, libro+cd, edizioni Squilibri 2009; Memorie della terra. Racconti e canti di lavoro e di lotta del Salento, libro+cd, edizioni Squilibri 2010 Presentazione del libro IL RITORNO DELLA TARANTA Storia della rinascita della musica popolare salentina, Edizioni Squilibri 2009 Dalle pionieristiche esperienze degli anni Settanta fino all’esplosione degli ultimi anni, la ricostruzione del lungo processo di recupero e riuso dei materiali tradizionali giunto nel Salento a una sorprendente esposizione mediatica le cui ricadute vanno bene oltre i confini regionali. Una storia iniziata poco meno di quarant’anni fa ad opera di una variegata congerie di personaggi locali, spesso singolari e in qualche caso anche stravaganti che, coadiuvati a volte da personalità più blasonate provenienti dall’esterno, sono riusciti a produrre uno dei fenomeni musicali più sorprendenti e clamorosi degli ultimi anni: il “rinascimento della pizzica”. In un avvincente racconto corale, una vicenda senza riscontri sul piano nazionale è ripercorsa dalla “viva voce” dei suoi protagonisti, da Rina Durante a Giovanna Marini, dal Canzoniere Grecanico Salentino ad Officina Zoè, da Eugenio Barba a Edoardo Winspeare, dal Canzoniere di Terra d’Otranto agli Aramirè, da Eugenio Bennato a Georges Lapassade fino all’attuale dilagare di tarante a tutte le latitudini e nelle più svariate combinazioni. GIUSEPPE DELLE DONNE Giovane tamburellista di tradizione ed ottimo danzatore è stato avviato alla musica dallo zio, Uccio Aloisi più grande cantore della musica popolare salentina scomparso nel 2010. Suona con “Niuri te sule”(Canti ed incanti della Taranta) e con i “SU’ D’EST Cantierisuoni” di Gianni De Santis (Grande cultore della Grècia-Salentina). Nel 2010 nel corpo di ballo della Notte della Taranta. GIAMPIERO DONNO Bravissimo, esperto e sapiente costruttori di tamburelli. Negli anni ha sperimentato diverse forme di costruzione di tamburelli rispettando sempre quello che è il canone costruttivo tradizionale. CORSO DI TAMBURELLO SALENTINO E PUGLIESE con DAVIDE CONTE ” Il tamburello e le tecniche in Puglia” Temi del corso Il corso verterà su i due principali filoni legati al tamburello in Puglia: la pizzica (nella sua specificità ed evoluzione storica attraverso vari stili ) e le tarantelle in Puglia come quella” ostunese” e quella del“Gargano”. Il tamburello nel Salento. La Pizzica e il tamburello salentino: un viaggio attraverso la sua evoluzione storica; Dalla tecnica antica e originale degli anni 50 alle varie fasi intermedie degli anni 70 e 90 fino ad oggi e la tecnica contemporanea. Le “Vie della Tarantella” in Puglia. La scuola ostunese legata al tamburello, le due originalissime tecniche per la tarantella. La tarantella del “Gargano” ed i diversi stili di accompagnamento. Durante il seminario sarà fatta una comparazione organologica di diversi strumenti provenienti da diversi costruttori pugliesi. Occasione questa per vedere da vicino strumenti di rara bellezza alcuni dei quali vecchi più di 50 anni. Livello: per tutti. Strumento: muniti . ( se “non muniti” è gradita comunicazione per acquistarne uno in loco ) Davide Conte (musicista salentino) Ha studiato e preso ispirazione da i migliori maestri di tamburi a cornice come: Pierangelo Colucci, Franco Nuzzo, Fabio Tricomi, Alfio Antico, ecc. Tiene stabilmente seminari in Italia ed in Europa presso scuole di musica e conservatori. Ha partecipato a diverse edizioni della “Notte della Taranta”, ecc..nel 2008 ha partecipata in rappresentanza dell’Italia al progetto “Magic Tamburine Man” insieme ai migliori pecussionisti di tamburi a cornice del mondo del calibro di Glen Velez, Itamar doari,Caito Marcondero ecc. I video di Davide Conte In Germania pizzica e solo al festival di rudolstat in germania 2008 durante il Magic tamburine Man www.youtube.com/watch?v=0ZMNshzqglE - www.youtube.com/watch?v=3GJq8z71oVI In Spagna Con Andrea Russo e Franca Tarantino www.youtube.com/watch?v=46Yes-28xf0 - www.youtube.com/watch?v=-0oQ2AN68Mk In Italia www.youtube.com/watch?v=cWh8k-8yPKo CORSO DI DANZA: LA PIZZICA-PIZZICA con FRANCA TARANTINO “LU CAMINATU TOU PARE CHE BALLA” laboratorio è un invito a conoscere la cultura salentina attraverso la danza. La pizzica-pizzica è una danza di gioia e di corteggiamento. Si danzava in occasioni rituali (matrimoni, battesimi, carnevale, raccolto ecc) quando la famiglia si ritrovava per far festa. Il luogo destinato per danzare erano le masserie, o più genericamente la casa. A differenza di altre danze dell’Italia meridionale, la pizzica-pizzica è fondamentalmente una danza “privata”, ristretta all’ambito familiare e agli amici più intimi. Essa fa parte della più ampia famiglia coreutica delle tarantelle meridionali. Tra le tradizioni coreutiche salentine distinguiamo: - la pizzica-pizzica: danza della festa; - la pizzica scherma: danza di sfida tra uomini che si svolge la notte tra il 15 e il 16 agosto, a Torre Paduli-Ruffano (Le); - la danza della cura: parte coreutica del rito del tarantismo. In passato si danzava anche lo scotis e la quadriglia. Negli ultimi anni la pizzica ha avuto uno straordinario successo e si è diffusa in modo non sempre fedele alla cultura che l’ha prodotta. Lo scopo del laboratorio è di conoscere la danza tradizionale e le altre forme di ballo presenti nel nostro territorio all’interno di una cornice culturale capace di riempire di senso gesti e movimenti. Il laboratorio prevede una parte teorica: storia, significati-simboli delle danze tradizionali (pizzica-pizzica, pizzica scherma, scotis), storia del tarantismo (la danza della cura), proiezione di video, ascolto di brani della tradizione; ed una pratica: apprendimento della danza. Si richiede ai partecipanti di indossare scarpe comode chiuse (scarpe da tennis). FRANCA TARANTINO DanzaMovimentoTerapeuta, studiosa di Danze Tradizionali dell’Italia meridionale, da anni si occupa di cultura popolare dapprima spinta dalla riscoperta delle sue radici, in seguito come approfondimento degli aspetti etno-coreutici e terapeutici che alcune danze del Sud Italia ancora oggi conservano. Il bagaglio di esperienze che nel tempo ha costruito si è sviluppato vivendo le atmosfere delle feste popolari, a contatto con la gente, osservando e ascoltando gli anziani. In seguito ha arricchito il suo bagaglio di esperienze attraverso stage-seminari e laboratori. Svolge laboratori di DanzaMovimentoTerapia nelle scuole pubbliche e in ambito clinico. Insegna Danze Tradizionali dell’Italia meridionale (pizzica-pizzica e tarantelle del sud) in tutta Italia nell’ambito di Folk festival e nelle scuole pubbliche. Ha danzato con alcuni gruppi di musica popolare (Nuova Compagnia di Canto Popolare –Napoli, Antonio Infantino ed i Tarantolati di Tricarico, I Tamburi del Vesuvio-Roma, Uaragniaun -Alta Murgia Altamura, Orchestra Italica di Tamburi a Cornice- Roma, Menta Fresca Danza-Caserta, Malicanti-Roma, Scantu de Core- Roma). Nel 2010 ha fatto parte del corpo di ballo della Notte della Taranta. CORSO DI CANTO Con MARIA SERENA DE MASI “CORPO, VOCE ED EMOZIONI NEL CANTO POPOLARE” Sperimentare creativamente la voce attraverso il contatto con il ritmo del respiro esplorando suoni ed emozioni nel vortice dell’energia sonora. Il corpo depositario di vibrazioni ancestrali armonicamente accoglie la natura del Canto generando l’accettazione e il riconoscimento consapevole del proprio ritmo esistenziale. L’utilizzo del Canto Popolare consentirà un’esplorazione consapevole e gioiosa della voce in armonia con sé e con gli altri. Nel corso del seminario verranno utilizzati brani appartenenti alla Cultura Popolare e Metodologie afferenti alla Bioenergetica e alla dimensione Umanistica, inoltre Tecniche di Respiro e di Meditazione Consapevole. MARIA SERENA DE MASI Nasce il 29/05/78 a San Pietro Vernotico nella provincia di Brindisi. Cresce a Torchiarolo, un piccolo paese, tra la semplicità della terra del Sud e l’ irrequietezza del mare, sorgenti di dipinti archetipi scritti notturni e canti, narranti la Marginalità e l’ Essere Protagonista. Dal 1991 al 2002 compie gli studi di canto lirico con i Maestri Mario Cananà e Mario Serìo. Dal 2003 al 2007 si perfeziona in: Musical presso l’ Accademia Extus di Roma (studi di canto con Carmen Villani, Paolo Ormi; studi di recitazione con il metodo StanislavsKy/Strasberg presso il Maestro Sergio Valastro; danza con Mario Piazza), canto popolare con Germana Mastropasqua, tecnica vocale e canto ad orientamento corporeo con Laura Polimeno, seminari di canto Jazz con Elisabetta Antonini. Nel corso degli anni ha tenuto concerti, in particolare, nel centro-sud Italia collaborando come cantante con numerosi gruppi musicali tra cui: “Massimiliano Felice e Nuova Orchestra Sarm” con cui ha inciso nel 2007 “Sponde”, i gruppi di musica popolare “Nosha Rua”, “I Diesis e le Tarantole”, “Ratablò”, il gruppo di musica folk “Trichorde”, il gruppo di Fado Portoghese “Fado entre Rios”, la Piccola Orchestra Popolare “Canto d’Inizio”, attualmente è cantante nel gruppo di musica folk “Scantu de Core” con cui ha inciso nel 2012. Nel 2004 consegue la laurea in Psicologia, si specializza in Psicoterapia ad orientamento umanistico e Bioenergetico. Tiene numerosi laboratori di “Corpo, Voce ed Emozioni” e lezioni di canto in numerose scuole di Roma, centri diurni, e festival nazionali coprendo utenze di differenti fasce di età ed etnie tra cui: handicap, infanzia e adolescenza in particolare minori a rischio, adulti e anziani. Insegna canto e tiene differenti laboratori in particolare nell’ Associazione “Music Brema”. I laboratori attraverso l’utilizzo del Cantautogeno consentono di dar “Voce” ad un percorso, sperimentando la possibilità di esprimersi e divertirsi vivendo le emozioni dell’ esperienza artistica stimolando le potenzialità creative, attraverso il canto libero e guidato, l’ esplorazione dei cinque sensi, la danza. I partecipanti sono invitati a riscoprire la propria energia e il proprio movimento e respiro in armonia con sé, con l’ altro e con le differenti forme artistiche. L’ esperienza rappresenta un momento di crescita e di sperimentazione creativa con la possibilità di vivere le proprie emozioni. CORSO DI CHITARRA con ANTONIO PAPPADA’ Il corso è aperto a tutti. Può partecipare chi non ha alcuna nozione dello strumento e chi già suona. Verrano fornite nozioni di base per chi desidera un primo approccio con la chitarra e consigli utili a proseguirne lo studio per i più avanzati. Il programma volgerà soprattutto ad analizzare e fornire le basi ritmiche, armoniche, e melodiche utili a comprendere e suonare il repertorio della musica popolare del centro-sud Italia ed in particolar modo del repertorio salentino. Alcuni degli argomenti trattati: cenni storico culturali, capire i linguaggi, tecniche di accompagnamento, giri armonici più comuni, essere solisti, esecizi di varia natura per apprendere e crescere la tecnica sulla chitarra, l'importanza di suonare 'insieme'. ANTONIO PAPPADA’ Nato e vissuto a Tricase (Le), diplomato in chitarra classica. Studia diversi anni chitarra jazz presso la Saint Louis Jazz Accademy di Roma. Si perfeziona e diploma al Jazz University di Terni. Master class di perfezionamento per Turnista Live e Studio con G.Cocilovo. Ha studiato al CPM di Milano. Suona da 25 anni in diverse formazioni musicali confrontandosi con molti musicisti e stili tra cui la musica classica, jazz, etnica, pop e rock. Concertista. Musicista appassionato di stili e linguaggi dalla musica tradizionale del centro-sud Italia in particolare salentina. Partecipazioni a trasmissioni televisive, teatro e registrazioni. E' ideatore del progetto musicoteatrale itinerante “Canto Libero”. Attualmente insegna presso l'Accademia Scarlatti di Roma, la John Coltrane music school di Roma, la Forum Musica di Ciampino, CIP, ed il liceo scientifico statale V. Volterra di Ciampino. FILM E DOCUMENTARI SANGUE VIVO TRAMA DEL FILM SANGUE VIVO: Il film racconta il lacerante conflitto tra due fratelli. Sangue vivo è quello che scorre al ritmo ossessivo con cui, da sempre si percuotono i tamburelli nel Salento, in Puglia. I salentini esprimono ancora oggi i loro sentimenti battendo il tamburello e danzando la "pizzica" fino a cadere in "trance". Con la musica ci si esprime, si comunica, si rende mansueta la forza oscura che alcuni sentono salire dolorosa e incontrollabile dentro di sè. Con la danza si corteggia. REGIA: Edoardo Winspeare SCENEGGIATURA: Edoardo Winspeare, Giorgia Cecere ATTORI: Pino Zimba, Lamberto Probo, Claudio Giangreco, Alessandro Valenti, Ivan Verardo, Lucia Chiuri, Addolorata Turco, Morena Mighali, Edoardo D'Ambrosio, Anna Dimitri, Cinzia Marzo, Antonio Carluccio Ruoli ed Interpreti FOTOGRAFIA: Paolo Carnera MONTAGGIO: Luca Benedetti MUSICHE: Officina Zoé PRODUZIONE: SIDECAR FILM & TV DISTRIBUZIONE: MIKADO - PABLO PAESE: Italia 2000 GENERE: Drammatico DURATA: 95 Min FORMATO: Colore CRITICA: "Con incastri ben dosati si seguono i vari episodi che insieme con la cornice, concorrono a disegnarci i singoli personaggi, quelli come Zimba che ancora sperano e si affannano, in casa, sul lavoro, fra la gente, quelli come l'altro fratello che invece stanno scivolando sempre di più su una china pericolosa sia per la droga sia a causa di pessime frequentazioni. Non potrà, dati i presupposti, mancare la tragedia finale. Forse troppo "detta" e con un sospetto di patetico, ma è il solo difetto di una costruzione narrativa in tutto il resto asciutta e abilmente distaccata, sostenuta da modi di rappresentazione egualmente votati al realismo dai sapori sempre immediati ma dimessi, privi di forzature e di compiacimenti. Li infiamma, trasformandosi quasi in uno stimolo per tutto il resto, quella "pizzica" cantata, ballata ed evocata dai tamburelli che sa ad ogni momento diventare il respiro dell'azione e la fisionomia stessa di quei personaggi di cui, con il racconto, si intendono privilegiare invece solo i gesti e non le psicologie." (Gian Luigi Rondi, Tempo, 8 giugno 2000)"Buone notizie: tra gli scampoli di stagione arrivano alcuni dei film italiani più interessanti dell'anno, quelli che, nell'affollamento caotico delle sale, nei mesi 'caldi' di solito non trovano posto. E a dispetto di un finale che, per retorica, non è a tono 'Sangue vivo' di Edoardo Winspeare risalta per la forza del linguaggio cinematografico, la autenticità degli interpreti, la bella, robusta fotografia, il senso di realtà che ne emana eloquente come un'inchiesta giornalistica, preciso come un'indagine etnografica sul nuovo Sud". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 4 giugno 2000) NOTE: - SUONO: BRUNO PUPPARO.- IL FILM E' IN DIALETTO SALENTINO CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO.- LE RIPRESE SONO STATE EFFETTUATE A TRICASE, ALESSANO, LECCE E SULLA COSTA SALENTINA. PIZZICATA TRAMA DEL FILM PIZZICATA: Nell'imminenza dello sbarco degli alleati nel Sud dell'Italia, durante la seconda guerra mondiale, un aereo da ricognizione americano pilotato dal giovane Tony Morciano viene abbattuto dalla contraerea tedesca mentre sorvola il Salento. Tony, rimasto impigliato col paracadute fra i rami di un albero, viene ritrovato casualmente dalla famiglia di Carmine Pantaleo, un agricoltore pugliese al lavoro nei campi della sua masseria. Aiutato dalle figlie, pur rendendosi conto del pericolo, Carmine riesce a soccorrere il ferito e a nasconderlo nella sua cascina. Si procura lui stesso una ferita alla mano, per ottenere bende e disinfettanti dal medico del paese per curare il giovane. Se ne occupa in particolare Cosima (la seconda delle sue tre figlie rimaste senza madre) che lo aiuta non solo a guarire, ma anche a riaffezionarsi alle sue radici: Tony, infatti, è figlio di emigranti italiani, e ciò dà modo a Carmine di presentarlo come proprio nipote. Fra i due giovani nasce ben presto un amore timido e schivo. Ma Carmine, nel frattempo, ha promesso sposa la figlia a Pasquale, il più ricco proprietario terriero dei dintorni, senza metterla a conoscenza del fatto. Quando viene a saperlo, Cosima ne è angosciata e il suo amore per Tony deve di necessità farsi più cauto. Ma riesce ad appartarsi con lui per pochi minuti, una sera, durante una "Pizzicata", (un ballo paesano che mima sia l'amore fra uomo e donna, sia il duello a coltellate fra due avversari, sia il ritmo convulso della "tarantola") che si sta svolgendo per festeggiare il ritorno dalla guerra di Donato, il figlio di Carmine. I due sono spiati da Pasquale e, mentre Cosima ritorna ignara alla festa, Tony viene raggiunto dall'infuriato rivale e colpito da una coltellata. In seguito Cosima viene morsa misteriosamente dalla tarantola, un ragno mediterraneo: smania, si dibatte a terra in preda a terribili convulsioni e perde la conoscenza. Al risveglio, inebetita e attonita, sogna il suo impossibile amore. REGIA: Edoardo Winspeare SCENEGGIATURA: Edoardo Winspeare ATTORI: Anna Dimitri, Fabio Frascaro, Paolo Massafra, Lamberto Probo, Chiara Torelli, Cosimo Cinieri, Ines D'Ambrosio Ruoli ed Interpreti FOTOGRAFIA: Paolo Carnera MONTAGGIO: Carlotta Cristiani MUSICHE: Aldo Nichil PRODUZIONE: CLASSIC, HORRES FILM DISTRIBUZIONE: ACADEMY PICTURES PAESE: Italia 1996 GENERE: Drammatico DURATA: 99 Min FORMATO: Colore PANORAMICA A COLORI CRITICA: "Pizzicata è un capitolo del cinema meridionale che dà ampio spazio ad un folklore e ad una cultura ancora in gran parte sconosciuta e ciò spiega l'attenzione rivoltagli dal pubblico straniero. Alcune incongruità narrative (la sceneggiatura e l'evidente limite del film) sono compensate dalla suggestione che nasce da un paesaggio scarsamente frequentato dal nostro cinema e dall'interpretazione di attori di sorprendente naturalezza, con a capo l'ottimo Cosimo Cinieri". (Vittorio Attolini, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 15 maggio 1997) ITALIAN SUDE EST Nazione: ITALIAAnno: 2003Data di uscita: 28 novembre 2003Genere:DOCUMENTARIODurata: 116Colore: CProduzione:GIANLUCA ARCOPINTO, AMEDEO PAGANI E FLUID VIDEO CREW PRODUZIONI AUDIOVISIVE INDIPENDENTI, PABLO STORIEDistribuzione:PABLO FILMRegia:Davide Barletti Fluid Video Crew, Edoardo Cicchetti,Lorenzo Conte Fluid Video Crew, Mattia MarianiCast:Antonio Aluisi (Se stesso)Caterina Tortosa (Se stessa)Matteo Fraterno (Se stesso)Gianni Monteduro (Se stesso)Alberto Signore (Se stesso)Lea Barletti (Se stessa)Fabrizio Pugliese (Se stesso)Fabrizio Saccomanno (Se stesso)Biagino Bleve (Se stesso)Vincent Brunetti (Se stesso)Mario Fracasso (Se stesso)Ippolito Chiarello (Se stesso)Soggetto:Lorenzo Conte Fluid Video Crew, Davide Barletti(idea) Fluid Video Crew, Maurizio Buttazzo (idea),Marco Saura, Caterina TortosaSceneggiatura:Marco SauraMontaggio:Davide Barletti Fluid Video Crew, Lorenzo Conte Fluid Video CrewFotografia:Davide Barletti Fluid Video Crew, Lorenzo Conte Fluid Video CrewMusiche:Brutopop, Gopher Trama Caterina viaggia a bordo dei treni della ferrovia Sud-Est, con piccoli treni gialli che attraversano la provincia di Lecce. Ogni giorno parla con qualcuno, un passeggero, un macchinista. E ogni giorno ascolta delle storie, dei ricordi, che parlano di sogni, speranze, ma anche di ingiustizie, di degrado e di abbandono di una terra di frontiera dell'estremo sud-est italiano. Critica "'Italian Sud Est', docu-fiction lirico e ammaliante, un 'True Story' italiano anzi salentino, popolato di matti e di poeti, di arabi e brigatisti, di ricordi e visioni. Chi cerca favole antiche e chi canta o declama in greco, il greco bizantino di quelle parti. Chi inventa vite parallele, arroccato in qualche sperduto casello, e chi addirittura fonda città ideali. Come l'impagabile Vincent, sacerdote e unico fedele del culto ginnico-artistico di se stesso e della propria Utopia realizzata, cittadella kitsch rutilante di luci e colori. Emblema di questo film inclassificabile, imprevedibile, imperdibile. Uno dei più folli e follemente illuminanti di questi anni tiepidi e rassegnati." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 dicembre 2003) Note - PRESENTATO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003) NELLA SEZIONE "NUOVI TERRITORI". IL SIBILO LUNGO DELLA TARANTA di Paolo Pisanelli Musica e poesia nel film sono le chiavi per aprire i confini del territorio e passare attraverso sogni e realtà. Esplorando il Salento, quale metafora del Sud-Italia, si raccontano storie di donne oppresse, di emigranti e braccianti che cantavano canzoni d’amore e di lavoro sotto il sole cocente. Le loro memorie e narrazioni, il loro modo di cantare e suonare oggi si confronta con l’esplosione musicale della pizzica che ritorna dal passato con il suo carico simbolico legato al tarantismo, antico rituale coreutico-musicale terapeutico, e prende corpo in un festival, La Notte della Taranta, capace di attirare in agosto a Melpignano, piccolo centro della Grecìa salentina, migliaia di appassionati, contagiati dal ritmo travolgente dei tamburelli e dal suono di una grande orchestra popolare, composta da oltre sessanta elementi. Una clamorosa festa di popolo ha preso il posto al dolore che, fino agli anni Settanta, affliggeva le persone “morse dalla taranta “ e le loro famiglie. E così nonostante tutte le trasformazioni sociali sopravvenute la pizzica continua ancora a svolgere la sua antica funzione liberatoria “costringendo” tutti a ballare senza sosta fino all’alba. Protagonisti del film sono gli anziani poeti-cantori-contadini del Salento, le anziane cantanti-contadine, i musicisti dell’Orchestra della Notte della Taranta, guidati dal maestro concertatore Ambrogio Sparagna, le poetesse e i poeti del laboratorio sulla parola e sulla scrittura di testi poetici guidati dal maestro s/concertatore Giovanni Lindo Ferretti. Una grande esperienza collettiva che nutre lo spirito musicale del territorio e segna la continua trasformazione della musica popolare. Italia - 2006 - 88' - DVD - Big Sur LA TARANTA di Gianfrango Mingozzi Con un equipe composta da l’antropologo Ernesto de Martino, dal musicologo Diego Carpitella e impreziosito dal commento del poeta Salvatore Quasimodo, La Taranta (1962) è probabilmente il primo documento filmato sul fenomeno del tarantismo in Puglia. Venti minuti per cercare di fermare con le immagini un fenomeno praticamente scomparso. L’indispensabile lavoro di Ernesto de Martino (imprescindibile per la comprensione del fenomeno) è sempre sullo sfondo, completa idealmente il documento filmato che ci restituisce il rito, riempie e completa l’attenta etnografia di Gianfranco Mingozzi. Si parte con i personaggi, il barbiere, violinista autodidatta che accompagnerà il regista per il luoghi del tarantismo, il tamburellista contadino e il suonatore di fisarmonica seppellitore. Mingozzi incastona il tutto in una precise cornice visiva, la Puglia dei campanili, dei campi coltivati e le case della città di Galatina. La sequenza d’apertura inscena brevemente l’ipotetica ricerca del ragno responsabile del morso, la macchina da presa, si muove sopra l’erba a segnalare il luogo dove il tutto ha inizio e si lega idealmente alle sequenze che riportano analiticamente il rito. I temi de La Taranta, documentario di circa venti minuti, verranno ripresi e dilatati in “Flavia la Monaca Musulmana” film del 1975 con Florinda Bolkan, qui, il tarantismo viene riproposto nella sua sede originaria, il medioevo; subalternità e repressione affondano le proprie radici nel tempo. Scheda tecnica Regia: Gianfranco Mingozzi Consulenza: Ernesto di Martino Musiche: Diego Carpitella Produzione: Franco Finzi de Barbora Fotografia: Ugo Piccone Commento: Salvare Quasimodo Formato: 35 mm Durata: 20’ Anno:1962 GIANFRANCO MINGOZZI Un Cineasta totale Autore: Jean A. Gili Il lavoro di Gianfranco Mingozzi si è sviluppato secondo diverse linee, tra il documentario e la fiction, tra il lungometraggio e il cortometraggio, tra il cinema e la televisione in un'ottica che testimonia autentica bulimia operativa. Nutrendo le sue opere di fantasia con il suo approccio documentaristico della realtà, Mingozzi giunge nei suoi film più riusciti ad una sorta di tematica unitaria, evidente nella volontà, come cineasta, di essere presente nel suo tempo; ne fanno fede i suoi film di soggetto storico, dove non cede a compiacenze figurative che caratterizzano spesso questo genere, ma al contrario affronta il tema con uno sguardo quasi documentaristico che trasferisce i problemi del passato nella prospettiva del presente. A ciò si aggiunge un sentimento sicuro di equilibrio tra il privato e il pubblico, tra i riferimenti intimi e i giudizi politici, tra la sensibilità più viva e la distanza critica più meditata. Così in un'opera multiforme e pertanto profondamente unitaria, pur sotto la sua apparente eterogeneità, Gianfranco Mingozzi trova un equilibrio miracoloso nella confluenza tra il reale e l'immaginario. Il "punto di vista documentato", caro a Jean Vigo, diventa nel suo lavoro una specie di tensione permanente tra il reale e il fantastico. Dal documentario al film di fiction, in una ricerca attiva costantemente in allarme, sempre fuggendo di fronte a tutto ciò che rischia di essere inerte, Mingozzi si iscrive in una traiettoria tra le più originali del cinema italiano contemporaneo. Mingozzi esplora tutto ciò che l'espressione cinematografica offre nei suoi molteplici aspetti ai cineasti pronti costantemente a rimettersi in causa. Egli è la spia del nostro tempo, cogliendo il reale e riproducendolo in un caleidoscopio senza fine. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -CU LI TRAPASSA L’ANIMA E LU CORE Documentario di Marcello Fersini Roberto Inciocchi Luis Padilla -SENTE LA VOCE MIA E LA RICONOSCE (si tratta di 3 dvd sul canto salentino) Documentario di Marcello Fersini Roberto Inciocchi Luis Padilla