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Thierry Fischer
Il direttore svizzero Thierry Fischer è stato
nominato direttore musicale della Utah
Symphony Orchestra a partire dal 2009
e il suo incarico è stato ora esteso sino al
2019 alla luce del suo impegno indefesso e
dell’energia che emana e sa trasmettere ai
suoi musicisti. La sua presenza ha attratto
nuovi giovani musicisti di primo livello,
ha permesso di rivedere il repertorio
e ha creato una nuova dimensione per
l’orchestra.
Nella stagione 2015/16 la Utah Symphony
celebra il suo 75° anniversario con
l’esecuzione delle Sinfonie di Mahler,
compresa l’Ottava con il Mormon
Tabernacle Choir, mentre la Prima
diventerà un CD. A testimonianza della
grande attenzione della Utah Symphony
verso la nuova musica, Thierry Fischer
dirigerà i nuovi lavori commissionati a
Andrew Norman (Carnegie Hall) e Nico
Muhly (Joshua Higgason); entrambi i lavori
saranno registrati unitamente all’ultima
commissione della stagione fatta a Read
Thomas.
Thierry Fischer è stato Principal
Conductor della BBC National Orchestra
of Wales dal 2006 al 2012, svolgendo molte
tournée e partecipando ogni stagione
ai BBC Proms, dove è tornato nel 2014.
Ha avuto inoltre un’intensa carriera
come direttore ospite: Boston Symphony
Orchestra, Oslo Philharmonic, Rotterdam
Philharmonic, BBC Symphony, London
Sinfonietta, Salzburg Mozarteumorchester,
Orchestre de la Suisse Romande, Detroit
Symphony e Atlanta Symphony. Nella
stagione 2015/16 dirige i suoi primi
concerti con la London Philharmonic
Orchestra con cui aveva già collaborato
nel 2014 per la registrazione di un CD
dedicato a Beethoven.
Thierry Fischer ha all’attivo numerose
registrazioni, la maggior parte con
Hyperion Records, il cui CD di Der Sturm
di Frank Martin con la Netherlands Radio
Philharmonic Orchestra and Chorus è
stato insignito dell’International Classical
Brescia, Teatro Grande
Venerdì 6 maggio 2016, ore 20.45
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
Thierry Fischer
direttore
PATRICIA KOPATCHINSKAJA
violinista
MIECZYSŁAW WEINBERG (1919-1996)
Sinfonia n. 10 in la minore per orchestra d’archi op. 98
I. Concerto grosso. Grave
II. Pastorale. Lento
III. Canzona. Andantino
IV. Burlesca. Allegro molto
V. Inversione. L’istesso tempo
SERGEJ PROKOF’EV (1891-1953)
Music Award nel 2012. Di recente
Hyperion ha pubblicato CD di Fischer con
musiche di Honegger, d’Indy e Florent
Schmitt con la BBC National Orchestra
of Wales – con cui aveva registrato anche
i balletti di Stravinsky per Signum e i
concerti di Stravinsky e Frank Martin con
Baiba Skride per Orfeo.
Thierry Fischer ha iniziato la sua carriera
come flauto principale ad Amburgo e
all’Opera di Zurigo. La sua carriera di
direttore è iniziata quando aveva trent’anni
e subentrò a un collega per dirigere alcuni
concerti della Chamber Orchestra of
Europe dove era stato flauto principale
sotto la direzione di Claudio Abbado. Il suo
apprendistato si è svolto in Olanda, poi è
diventato Direttore principale e consigliere
artistico della Ulster Orchestra dal 2001
al 2006. È stato Direttore principale della
Nagoya Philharmonic dal 2008 al 2011,
debuttando alla Suntory Hall di Tokyo
nel 2010; ora è direttore ospite onorario e
torna in Giappone ogni anno.
Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra op. 63
Allegro moderato
Andante assai
Allegro ben marcato
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
Thierry Fischer
direttore
PATRICIA KOPATCHINSKAJA
violinista
R
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791)
Sinfonia n. 38 in re maggiore K 504 “Praga”
Adagio – Allegro
Andante
Finale. Presto
Con la collaborazione di
Main Sponsor
Brescia, Teatro Grande
Venerdì 6 maggio 2016, ore 20.45
sono allo stesso tempo impegnati in carriere
internazionali individuali come solisti, primi
strumentisti e direttori d’orchestra nelle
rispettive nazioni, membri di famosi gruppi di
musica da camera, insegnanti o professori di
musica. La ricchezza della formazione culturale
e la condivisione dell’amore per la musica dei
suoi musicisti sono al centro delle appassionate
interpretazioni dell’Orchestra.
La COE si esibisce in alcune delle sale europee
più celebri, tra cui la Philharmonie e la Cité
de la musique di Parigi, il Concertgebouw di
Amsterdam, la Festspielhaus di Baden-Baden,
la Philharmonie di Colonia e l’Alte Oper di
Francoforte. Insieme ad altre sedi europee,
queste sale da concerto costituiscono la base
regolare dei tour dell’Orchestra, che ha inoltre
stretto un sodalizio con il Festival di Lucerna, il
Festival Styriarte di Graz e molte altre prestigiose
manifestazioni mondiali, quali i BBC Proms di
Londra, il Festival Internazionale di Edimburgo e
il Mostly Mozart Festival di New York.
La Chamber Orchestra of Europe ha sviluppato
una collaborazione particolare con il Maestro
Claudio Abbado negli ultimi anni della sua
vita, unitamente a Bernard Haitink, Nikolaus
Harnoncourt, Vladimir Jurowski, Yannick
Nézet-Séguin e András Schiff. L’Orchestra si
esibisce con molti dei più rinomati direttori e
solisti del mondo, quali Pierre-Laurent Aimard,
Emanuel Ax, Joshua Bell, Semyon Bychkov,
Renaud e Gautier Capuçon, Isabelle Faust,
Janine Jansen, Leonidas Kavakos, Jan Lisiecki,
Radu Lupu, Sakari Oramo, Murray Perahia,
Maria João Pires, Rolando Villazon.
L’Orchestra collabora con tutte le più
importanti etichette discografiche e, in soli
trentacinque anni di attività, ha già registrato
più di duecentocinquanta incisioni. Molte di
esse hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti
internazionali inclusi tre ‘Record of the
year’ da parte della rivista Gramophone
rispettivamente per Viaggio a Reims di
Rossini, per le Sinfonie di Schubert con
Claudio Abbado e le Sinfonie di Beethoven
dirette da Nikolaus Harnoncourt. La COE ha
anche vinto due Grammy Award e un premio
Classical Download di MIDEM.
Inoltre è stata la prima orchestra a fondare una
propria etichetta discografica, la “COE Records”,
in collaborazione con la Sanctuary Records che
fa parte del gruppo Universal Music.
Nel luglio 2015 è stato pubblicato Il ratto
del serraglio registrato con Yannick NézetSéguin; progetti futuri prevedono l’incisione
dell’integrale delle Sinfonie di Mendelssohn e
Le nozze di Figaro, sempre con Yannick NézetSéguin per Deutsche Grammophon.
La Chamber Orchestra of Europe ha
organizzato un programma di assistenza per
scuole, conservatori e sale concertistiche che
permette ai giovani di fare esperienze dal vivo
di musica orchestrale e da camera. Proprio
per sostenere i giovani talenti, nel 2009 è stata
fondata la COE Academy, dove gli studenti
ricevono delle borse di studio che consentono
loro di studiare e seguire in tournée i principali
strumentisti dell’Orchestra.
La COE beneficia del supporto di tante
organizzazioni ed in particolare della Gatsby
Charitable Foundation e The Underwood Trust,
senza le quali non potrebbe esistere.
La posizione di Oboe Principale è supportata
dal Rupert Hughes Will Trust in memoria di
Rupert Hughes.
Europa, sia con la SWR Sinfonieorchester di
Baden-Baden e Friburgo.
È in tour anche con la Camerata Salzburg
e Louis Langrée, oltre che con la Chamber
Orchestra of Europe; collabora inoltre con
Vladimir Jurowski e l’Orchestra Sinfonica
dell’Accademia di Stato di Mosca.
A Londra l’artista suona al fianco della
London Philharmonic Orchestra diretta da
Vladimir Jurowski ed è la figura centrale
della rassegna intitolata ‘Marin, Madness and
Music’ presso il Southbank Centre, durante
la quale si esibisce con l’Orchestra of the Age
of Enlightenment (con M. Alsop), esegue il
Concerto per violino di Schumann, i KafkaFragmente di Kurtág con Anu Komsi e opere
di Ustvolskaja.
La stagione attuale vede Patricia
Kopatchinskaja presentare diverse nuove
commissioni in prima esecuzione assoluta:
un brano di Mark-Anthony Turnage per
violino e violoncello (con Sol Gabetta), un
nuovo brano di Mauricio Sotelo composto
per orchestra d’archi, danza flamenco e
percussioni con l’Orchestra da Camera di
Saint Paul, della quale è partner artistico, un
nuovo brano di Michael Hersch e la prima
francese del Concerto per violino di Michael
van der Aa.
Tra i principali avvenimenti della passata
stagione si annoverano il debutto con i Berliner
Philharmoniker in DoReMi di Peter Eötvös,
sotto la direzione del compositore stesso.
Si è inoltre esibita nel concerto di chiusura del
Mostly Mozart Festival al Lincoln Center, ha
suonato al fianco della London Philharmonic
Orchestra ai Festival di Edimburgo e
Santander e ha preso parte a una tournée in
Svizzera con l’Orchestra Filarmonica Reale di
Stoccolma e Sakari Oramo.
La musica da camera riveste per lei un ruolo
fondamentale: collabora regolarmente con
artisti del calibro di Markus Hinterhäuser,
Polina Leschenko e Anthony Romaniuk,
esibendosi alla Konzerthaus di Berlino,
Wigmore Hall, Konzerthaus di Vienna,
Concertgebouw di Amsterdam e Kultur
Casino di Berna.
CHAMBER ORCHESTRA OF EUROPE
La Chamber Orchestra of Europe, definita “la
migliore orchestra da camera del mondo” (BBC
Two Television), è stata costituita nel 1981
da un gruppo di musicisti diplomatisi presso
la European Union Youth Orchestra. Il loro
desiderio era quello di continuare a collaborare
al livello professionale più alto possibile. Infatti,
tredici di quei ragazzi ancora oggi fanno parte
dell’attuale nucleo principale dell’Orchestra,
costituita da circa sessanta membri. I musicisti
della COE, selezionati dalla stessa Orchestra,
PATRICIA KOPATCHINSKAJA
La versatilità che contraddistingue la
violinista Patricia Kopatchinskaja è
dimostrata dal vasto repertorio che
spazia dal barocco al classico, di sovente
suonato su corde di budello, fino alle nuove
commissioni e reinterpretazioni di moderni
capolavori.
Gli appuntamenti salienti della stagione
2015/16 includono una residenza alla
Laeiszhalle di Amburgo, concerti con le
Sinfoniche di Houston e Seattle e svariate
collaborazioni con Teodor Currentzis sia con
l’Orchestra MusicAeterna, con cui si è esibita
al Festival di Brema e in tournée per tutta
Violini
Lorenza BORRANI
Mats ZETTERQVIST
Maria BADER-KUBIZEK
Fiona BRETT
Christian EISENBERGER
Benjamin GILMORE
Iris JUDA
Matilda KAUL
Sylwia KONOPKA
Stefano MOLLO
Giovanni RADIVO
Joseph RAPPAPORT
Håkan RUDNER
Henriette SCHEYTT
Martin WALCH
Elizabeth WEXLER
Katrine YTTREHUS
Cecilia ZIANO
Anna KRIMM
Riikka REPO
Benedikt SCHNEIDER
Dorle SOMMER
Viole
Scott DICKINSON
Claudia HOFERT
Oboi
Victor AVIAT
Rachel FROST
Violoncelli
Richard LESTER
Luise BUCHBERGER
Tomas DJUPSOBACKA
Sally-Jane PENDLEBURY
Howard PENNY
Clarinetti
Andreas SUNDEN
Katherine LACY
Fagotti
Matthew WILKIE
Christopher GUNIA
Corni
Rob van de LAAR
Jan HARSHAGEN
Contrabbassi
Enno SENFT
Mariona MATEU CARLES
Dane ROBERTS
Trombe
Nicholas THOMPSON
Julian POORE
Paul SHARP
Flauti
Adam WALKER
Josine BUTER
TIMPANI
John CHIMES
PERCUSSIONI
David JACKSON
MANAGEMENT
Peter READMAN – Chairman
Simon FLETCHER – General Manager
Edward PASCALL – Planning and Personnel Manager
Coralia GALTIER – Business Development Manager
Mollie JEFFREY – Secretary of the Friends
Elisa DUNBAR – Tour and Travel Manager
Charlotte JONES – Administrator
Artista prolifica anche in campo discografico,
nella stagione 2015/16 sono in uscita tre
importanti album: uno registrato con
Gidon Kremer e la Kremerata Baltica su
musiche di Kancheli, ‘TAKE 2’ per Alpha
Classics, una registrazione del Concerto
per violino e della Fantasia di Schumann
con la WDR Sinfonieorchester Köln con
Heinz Holliger per Audite e il Concerto per
violino di Čajkovskij con Teodor Currentzis e
MusicAeterna per Sony.
La sua registrazione dei Concerti di
Bartók, Ligeti e Eötvös, edita da Naïve
Classique, ha vinto il ‘Recording of the
Year Award’ della rivista Gramophone nel
2013, l’ECHO Klassik e una nomination ai
Grammy nel 2014.
Sta incontrando una sempre maggiore diffusione la musica di Mieczysław Weinberg
(1919-1996), compositore d’origine ebraica, polacco di nascita e moscovita d’adozione.
Amico di Šostakovič, subì anch’egli l’accusa di formalismo da parte del Comitato delle
arti dell’Unione Sovietica e fu vittima di persecuzioni durante gli ultimi anni del regime
di Stalin. Solo dopo la morte del dittatore ebbe luogo una sua graduale riabilitazione che
lo porterà a ricevere il Premio di Stato nel 1971 e l’onorificenza di Artista del Popolo nel
1980. Weinberg compose la Sinfonia n. 10 in la minore per orchestra d’archi nel 1968 su
commissione del direttore Rudolf Barshai e dell’Orchestra da Camera di Mosca. Opera
dal carattere aspro e sfuggente, con numerosi passi solistici affidati a singoli strumenti,
dal violino al contrabbasso, presenta un’insolita articolazione “neobarocca” in cinque
movimenti: Concerto grosso, Pastorale, Canzona, Burlesca, Inversione. In bilico tra
neoclassicismo e atonalità, questa Sinfonia prevede momenti rarefatti e stranianti, come
nell’Andantino della Canzona, ma anche accenti selvaggi (nella Burlesca in funzione di
Scherzo), esplosioni di glissando, passi virtuosistici e sfoghi lancinanti memori dello stile di
Šostakovič.
Composto nel 1935, il Concerto n. 2 per violino e orchestra di Prokof ’ev riflette una fase
biografica all’insegna di viaggi incessanti. Scriverà infatti l’autore: «II numero dei luoghi
in cui ho scritto questo Concerto dimostra il tipo di vita nomade che conducevo allora;
il tema principale del primo movimento l’ho scritto a Parigi, il primo tema del secondo
movimento a Voronezh, l’orchestrazione a Baku e la première ha avuto luogo a... Madrid».
C’è infatti un certo colore spagnolo che affiora nel finale, sottolineato in particolare dalla
presenza delle castagnette.
Il Concerto si apre con una frase diatonica del violino solo, caratterizzata da un fraseggio
irregolare, subito ripresa dagli archi in un’altra tonalità. Da questa idea prendono poi le
mosse figurazioni rapide e nervose del solista, finché non appare il secondo tema, di natura
lirica e tardo-romantica, in un prezioso dialogo coi fiati. Dopo un lungo sviluppo ricco di
fantasia, il tema principale si ripresenta, a sorpresa, nella parte dei contrabbassi, mentre il
violino se ne riapproprierà soltanto nell’ultima pagina del movimento, in toni accesi e con
brusche strappate. Il successivo Andante, nella luminosa tonalità di mi bemolle maggiore,
ha tratti graziosi, ma non privi di risvolti ironici: la melodia cantabile del violino si staglia
sul pizzicato degli archi raddoppiati dallo staccato dei clarinetti. È una pagina in forma di
rondò, con al centro un singolare Allegretto che svolge il ruolo di intermezzo. Si giunge così
all’Allegro ben marcato, una sorta di Valzer grottesco, con vari innesti in metri irregolari,
in cui le acrobazie del solista sono spesso accompagnate non solo dalle già menzionate
castagnette, ma anche da piatti, triangolo, grancassa e rullante.
Benché scritta a Vienna nel dicembre del 1786, la Sinfonia n. 38 in re maggiore di Mozart è
comunemente denominata “Praga” poiché venne eseguita per la prima volta nella capitale
boema. L’organico con trombe e timpani, ma senza clarinetti, anticipa quello della Sinfonia
Jupiter, mentre i numerosi passaggi carichi di tensione drammatica (tra cui la cupa seconda
parte dell’Adagio introduttivo) fanno venire in mente le zone più intense del Don Giovanni,
che sarebbe andato in scena proprio a Praga alcuni mesi più tardi. Articolata in tre soli
movimenti, senza il classico Minuetto, la “Praga” è una delle migliori opere sinfoniche di
Mozart. L’Allegro presenta incisi energici, con alternanza di note ribattute e disegni scalari,
sullo sfondo delle sincopazioni dei violini, mentre il secondo tema, riproposto anche in
tonalità minore, ha un tratto squisitamente cantabile. A uno sviluppo ampio, severo e
ingegnoso fa seguito una ripresa con modulazioni inaspettate. Nel secondo movimento, un
Andante in forma sonata, il tema principale viene esposto in ritmo cullante, ma anche in
questo caso la serenità dell’insieme viene turbata da improvvise ombreggiature. Brillante il
finale, con notevoli passaggi affidati anche all’insieme dei fiati.
Marco Bizzarini