I Genesis: sublime, gotico, grottesco nel rock anni '70. di Riccardo De Stefano La genesi della musica rock. Inghilterra e America. I Genesis sono stati una delle formazioni più importanti nel loro genere, il cosiddetto progressive rock1, capaci di proporre una forma musicale unica nel panorama rock degli anni '70 del secolo scorso, una commistione di rock, musica sinfonica, teatro e narrativa. I Genesis sono stati capaci di incarnare e inglobare nella loro musica gli stilemi del gotico e del sublime, riprendendolo direttamente dalla tradizione musicale e letteraria inglese, per contestualizzarlo ed usarlo come espediente narrativo. All'interno di una cariera ultratrentennale, l'analisi si concentra sul periodo della cosiddetta "formazione classica", quindi tra il 1971 e il 1974, con Peter Gabriel alla voce e al flauto, Tony Banks all'organo e ai sintetizzatori, Mike Rutherford al basso, Steve Hackett alla chitarra solista e Phil Collins alla batteria. Per raccontare la storia dei Genesis la cosa migliore è forse partire dall'anno di nascita dei loro membri: i membri della formazione originale nascono tutti nel 1950, e crescono di conseguenza sotto il regno di Elisabetta II, la regina che ha dominato l'Inghilterra per tutta la seconda metà del '900. Quell' Inghilterra uscita vincitrice dalla seconda guerra mondiale, ma che nel corso del primo decennio del regno di Elisabetta inizia a perdere l'enorme potere coloniale, disgregando il proprio impero e abbandonando, a conti fatti, lo status di superpotenza mondiale, a discapito delle due enormi potenze rimaste: quella statunitense e quella russa, contrapposte. Di sicuro, l'egemonia statunitense è quella che più di tutte ha influenzato l'aspetto sociale e culturale dell'Europa. Per quello che compete la musica pop2, l'evento fondante è la nascita del rock'n'roll, formatosi dall'unione della musica tradizionale dei neri, il blues, con l'unione della musica di bianchi, cioè il country. Proprio negli anni '50 è Elvis Presley a dominare l'immaginario collettivo e il mercato, ispirando molti dei ragazzi e a spingerli verso il nuovo sound, anche al di là dell'oceano; tra questi, proprio i futuri membri dei Genesis. Iniziati gli anni '60, nuovi personaggi si affacciano nel panorama musicale, dominando il mercato e imponendo nuovi stili e nuovi suoni. In America cresce la figura di Bob Dylan, mentre in Inghilterra nascono i Beatles. È infatti merito di Dylan «se il folk ha avuto un influsso immediato 1 Si intende per progressive rock il genere nato sulla scia dei King Crimson e del loro album d'esordio In the court of the Crimson King, dove si superano le convenzioni musicali legati alla musica commerciale, fondendo tra loro tradizioni e stili musicali diversi. 2 Si intende in questo frangente, per "musica pop", tutta quella musica "bassa" e quindi popolare, per distinguerla dalla musica "alta" della tradizione classica e accademica. sulla trasformazione della musica popolare nella nuova musica»3: il suo merito fondamentale è stato quello di prendere le parole del folk, la musica di protesta, e di dargli una voce universale, attraverso le sonorità elettriche del rock 'n roll. La sua figura è quella del «profeta folk-rocker»4, cioè del musicista che diventa voce di una generazione caricandosi di autorialità, dopo che il rock 'n roll era nato come liberazione degli istinti sessuali e del corpo da parte dei teenager. Specialmente in Inghilterra, seguendo l'esempio dei Beatles, il panorama musicale si allarga rapidamente dalla metà degli anni '60: si aprono le maglie sonore e vengono imbracciati nuovi strumenti, specialmente quelli della tradizione classica europea. Gli inizi. Dalla Charterhouse a Trespass. È in questo periodo e in questo panorama musicale che i Genesis muovono i primi passi. Intorno al 1967 i Genesis, diciassettenni, si formano. Si erano trovati in un college inglese, la Charterhouse, il college "per eccellenza" della tradizione britannica dell'alta borghesia albionica. I membri dei Genesis non sono quindi "working class heroes", come John Lennon, né tantomeno i menestrelli di strada della tradizione americana, come Bob Dylan5. Si avvicinano al rock senza far parte dell'ambiente culturale di riferimento: il proletariato e sottoproletariato. Nell'immaginario collettivo i rockers sono i nuovi "eroi del popolo", delle «minoranze razziali, bianche e nere, giovanili [che] iniziarono a pretendere l'uguaglianza» 6. I Genesis non possono neanche fingere di esserlo perché quello delle minoranze è un mondo che non conoscono: muovendosi quindi in un terreno che esula dalle origini "povere" del rock 'n roll, si spingono verso uno stile musicale più vicino e consono alla loro formazione culturale. Il loro primo disco, From Genesis to Revelations, esce nel 1969 e già concettualmente si avvicina alla forma del concept album, cioè di un album che abbia una idea che leghi i singoli brani tra loro. Ma il disco è ancora acerbo e vicino a una musica pop commerciale. È solo dal 1970, con Trespass, secondo album della formazione, che abbracceranno il progressive rock, quel genere musicale nato sulla scia del rock psichedelico e del baroque pop, caratterizzato dall'utilizzo di strumenti della tradizione sinfonica (quali ad esempio il violino, il flauto traverso, l'organo) e dall'abbraccio di una nuova forma musicale, che si sviluppa in composizione molto lunghe, anche decine di minuti,assai lontane dal singolo commerciale, nel formato del 45 giri, di tre minuti massimo di durata. Il disco diviene un medium espressivo di per sé: all'interno del libretto, contenente i testi delle canzoni, appaiono piccole storielle scritte dal cantante Peter Gabriel che arricchiscono a livello 3 R. KAISER, Guida alla musica pop, Verona, Mondadori, 1972, p.35 4 W. MAURO, La musica americana: dal song al rock, Milano, Tascabili economici Newton, 1994, p. 64 5 In realtà né John Lennon né tantomento Bob Dylan, al secolo Robert Zimmerman, venivano dal sottoploretariato inglese o americano, ma cercavano di ricalcare il personaggio dell'"uomo della strada". 6 W. MAURO, op.cit., p.54 contenutistico le loro composizioni, sviluppandone le tematiche e introducendo le canzoni. Nursery Cryme e il "rock vittoriano" La svolta avviene nel 1971, quando subentrano nella formazione due nuovi membri, cioè Steve Hackett e Phil Collins, rispettivamente alla chitarra elettrica e alla batteria7, per completare quella che è stata definita la "formazione classica". Non a caso, perché il primo disco di questa formazione cristallizza l'immaginario della band: quello di rock vittoriano, rock romantico e teatrale. Esce il disco Nursery Cryme per la Charisma Records. L'autore della copertina è il disegnatore Paul Whitehead, già autore della copertina di Trespass. L'idea di sublime già si esplica attraverso questa immagine, che ci proietta in un orizzonte lunghissimo, tendente all'infinito, che non dà nessun punto di riferimento. Uno spazio costruito intorno l'immaginario inglese vittoriano ottocentesco. Nella front cover vediamo questa bimba con in mano un maglio: ci guarda direttamente negli occhi, vestita da damigella vittoriana, mentre gioca a croquet con delle teste di bambini. Questa immagine ci rimanda a "The musical box", traccia dì apertura del disco. Sulla scia del disco precedente Peter Gabriel ci propone una breve storiella di carattere narrativo che serve ad introdurre il brano: While Henry Hamilton-Smythe minor (8) was playing croquet with Cynthia Jane De Blaise-William (9), sweet-smiling Cynthia raised her mallet high and gracefully removed Henry's head. Two weeks later, in Henry's nursery, she discovered his treasured musical box. Eagerly she opened it and as "Old King Cole" began to play, a small spirit- figure appeared. Henry had 7 In sostituzione di Anthony Phillips, chitarra elettrica, e John Mayhew, batteria. returned – but not for long, for as he stood in the room his body began ageing rapidly, leaving a child's mind inside. A lifetime's desires surged through him. Unfortunately the attempt to persuade Cynthia Jane to fulfill his romantic desire led his nurse to the nursery to investigate the noise. Instinctively Nanny hurled the musical box at the bearded child, destroying both. Nella copertina, quindi, vediamo Cynthia intenta a giocare a croquet con la testa del piccolo Henry. Per capire il valore perturbante, oltre il chiaro orizzonte narrativo di stampo gotico e quasi grandguignolesco, dobbiamo ritornare sul titolo dell'album: Nursery Cryme. Una parola-macedonia tra la "nursery rhyme", cioè la filastrocca per bambini tipica della tradizione ottocentesca e il "crimine" (crime) compiuto tanto da Cynthia, quanto, in seguito, dal piccolo vecchio Henry; all'interno della canzone Gabriel inoltre recita proprio la nursery rhyme "Old king Cole" accennata nella breve storia introduttiva. Questa immagine, che ci lega alla dimensione dell'infanzia e alla tradizione inglese viene ribaltata: l'omicidio del povero Henry manca infatti di spiegazione o giustificazione, giacchè il testo della canzone parte in medias res, con Henry incarnatosi dopo l'apertura del carillon, nel momento in cui "convince" Cynthia a soddisfare le proprie pulsioni erotiche. Il piccolo Henry è dapprima distruttto dall'oggetto delle sue fantasie erotiche, Cynthia, e in seguito alla sua incarnazione, attraverso la musica, viene distrutto dalle sue stesse pulsioni erotiche. Questa narrazione, una sorta di ghost novel o apparition novel, ribalta l'elemento orrifico aggiungendo una nuova dimensione, quella sessuale legata all'idea, sottointesa, dello stupro. Tanto il linguaggio poetico quanto quello sonoro è ricco e lontano dal banale: utilizzano infatti strumenti musicali come il Mellotron8, il flauto traverso, le chitarre a 12 corde, oltre gli strumenti standard del rock, come basso o batteria. Tornando alla copertina, vi si può leggere un richiamo forte dell'Alice's adventures in Wonderland di Lewis Carroll: Cynthia sembra ricalcare Alice - personaggio topico dell'immaginario ottocentesco - quando nel romanzo quest'ultima si ritrova a dover giocare a croquet nel party organizzato dalla Regina di Cuori, abituata a "tagliare la testa" a tutti; di effetto perturbante è quindi l'associare l'innocenza di Alice alla follia omicida e immotivata della Regina di Cuori. Tutto questo si attua attraverso una dinamica di ribaltamento e parodia del mondo, stereotipato, vittoriano, per attuare quindi una più larga parodia della borghesia inglese: si prende in giro la tradizione borghese vittoriana per deridere la contemporanea borghesia britannica, ancora legata a una tradizione e a un immaginario passato, attraverso varie forme d'espressione musicali tipicamente inglesi, come l'operetta di Gilbert & Sullivan9, la music hall e l'umorismo alla Monty 8 Il Mellotron è uno strumento a tastiera basato sull'utilizzo di brevi nastri magnetici azionati nel momento della pressione del tasto, ognuno con inciso sopra una nota suonata da strumenti reali. Una sorta di campionatore ante litteram, capace di riprodurre fedelmente, almeno per gli standard dell'epoca, strumenti orchestrali. 9 William Gilbert e Arthur Sullivan, umorista e librettista il primo e autore delle musiche il secondo, sono stati autori di molte operette umoristiche inglesi, di larghissimo successo, anche dette Savoy operas, contenenti allusioni, spesso Python, attraverso una forma musicale che si avvicina anche agli stilemi della tradizione operistica e classica. Nursery Cryme rappresenta un non-tempo vittoriano, in quanto non fedele rappresentazione storica, ma volontariamente ispirato ad una tradizione letteraria inglese di puro stampo gotico e vittoriano. Peter Gabriel e l'adozione della maschera Tra il 1971 e '72, i Genesis per promuovere l'album escono fuori dai confini patrii, imbarcandosi in una sorta di "Grand tour", arrivando a far concerti in Belgio e soprattutto in Italia, dove ricevono consensi unanimi e un largo apprezzamento da parte del pubblico, riempiendo le sale e suonando anche per decine di migliaia di persone: virtualmente sconosciuti in patria, in Italia ricevono il trattamento riservato alle maggiori band mondiali. Ed è proprio in questo periodo che Peter Gabriel si avvicina all'espediente teatrale che sarà la fortuna e la sfortuna di questa formazione: incomincia a creare e ad indossare sul palco delle maschere. In anni di travestitismo 10, Gabriel, invece di vivere un personaggio, decide di interpretare i protagonisti delle proprie canzoni, attraverso la creazione e l'utilizzo di più maschere, cambiandole nel corso delle esibizioni. Proprio "The musical box" ha una delle maschere più famose utilizzate dal frontman: durante la sezione conclusiva del brano, Peter Gabriel rientrava sul palcoscenico indossando la maschera dell' old man, cioè il fantasma incarnato di Henry, ormai diventato vecchio, simulando inoltre l'atto sessuale e cambiando anche l'intonazione della voce, per simulare quella di un uomo anziano. satiriche, agli avvenimenti dell'epoca. 10 Basti anche solo pensare a David Bowie e al personaggio di Ziggy Stardust. Foxtrot e il sublime mistico Nel 1972 esce il quarto album della band: Foxtrot. La copertina è sempre opera di Paul Whitehead che sprende ispirazione dal brano cardine dell'album, "Supper's ready". Come nella copertina precedente, ritroviamo un personaggio femminile al centro della scena, una donna dalla testa di volpe. Il tentativo è sempre quello di deridere la borghesia inglese: i quattro mostruosi cavalieri, che rappresentano i quattro cavalieri dell'apocalisse, sono vestiti con gli abiti tipici della caccia alla volpe, l'emblema della borghesia albionica. Sulla sinistra, non troviamo più il palazzo vittoriano, ma un nuovo palazzo moderno: non siamo più nel tempo mitizzato dell'Inghilterra di Victoria, ma siamo in un tempo "oltre", apocalittico. È lo sfondo visivo per introdurre "Supper's ready": la composizione si presenta in forma di suite11, occupando per intero il lato B del disco originale grazie alla sua eccezionale durata, di quasi ventitré minuti. Oltre l'utilizzo delle maschere per presentare i propri personaggi sul palco, Peter Gabriel inizia a recitare i piccoli inserti narrativi che solitamente inseriva nel libretto del disco, facendoli diventare dei veri momenti di teatro, non soltanto per introdurre i brani, ma anche per porre le suggestioni psicologiche e subliminali atte a completare l'esperienza dello spettacolo dal vivo. In parte per colmare l'orizzonte narrativo, dato che i testi dei brani raramente propongono vere "narrazioni", ma maggiormente per introdurre immagini e suggestioni che completino l'esperienza musicale del brano: nel caso specifico di "Supper's ready", infatti, l'introduzione recitata da Gabriel si discosta notevolmente dagli eventi narrati nella canzone: 11 La suite è una composizione musicale caratterizzata da più ambienti musicali e da più temi, ripresi e rielaborati all'interno della composizione. Old Michael, walked past the pet shop – which was never open – into the park – which was never closed. And in the park was a very smooth, clean green grass. So Michael, took off all his clothes, and began rubbing his flesh into the wet, clean green grass. He accompanies himself with a little tune. It went like this. [inizia a cantare in stile scat]. Beneath the ground, the dirty brown writhing things, called worms, interpreted the pitter patter from above as rainfall. Rainfall in worm-world means two things: Mating and Bathtime. They enjoyed both. Simultaneously. Within seconds, the entire surface of the park was a mass of dirty, brown, writhing forms. Old Michael continued to rub his flesh into the ground. This time he looked even happier and he began whistling a tune this time, to accompany himself. It went like this. [inizia a fischiettare, su un ritmo jazz shuffle, "Jerusalem", inno inglese scritto da William Blake] This menas perhaps "Jerusalem Boogie" to us, but to the birds it meant "Supper's ready". Il racconto così presentato introduce la canzone con una metafora, quella della lotta delle forze del bene vittoriose contro le forze del male. La suite si dipana attraverso varie sezioni che raccontano la storia di due amanti che, ritrovatisi per cena, fondono i loro corpi per trovarsi in un mondo diverso, con un contadino (farmer) contrapposto a un pompiere (fireman): quest'ultimo è il "guardiano del santuario con garanzia d'eternità", leader di una religione scientifica che schiaccia i rivali "pagani". I due protagonisti si ritrovano in una grotta dove vedono Narciso morire e trasformarsi in un fiore: vengono catapultati nella "fattoria del salice" dove le leggi della logica sono rovesciate. Sprofondati nel terreno come semi, ne riemergono dopo un tempo indecifrato, in una rappresentazione dell'Apocalisse di S. Giovanni: le forze del bene vincono e un angelo annuncia l'avvento del Signore, che condurrà i suoi figli alla Nuova Gerusalemme. La scrittura narrativa prende le mosse da William Blake, citato non a caso nella scenetta introduttiva (e in seguito in delle note al testo scritte dalle stesso autore). Nell'inno per eccellenza della chiesa inglese "Jerusalem", infatti, William Blake profetizza l'Inghilterra come la Nuova Gerusalemme, cioè la rappresentazione del nuovo paradiso terrestre. Così, come l'Inghilterra presa in giro in Nursery Cryme non era una rappresentazione dell'Inghilterra reale - una visione invece letteraria, mitizzata e parodica – l'Inghilterra qui raccontata, attraverso un racconto dal taglio profetico e simbolico, in uno stile a metà tra William Blake e i Monty Python, serve a rappresentare un'Inghilterra "altra", un paradiso ottenibile solo dopo l'Apocalisse. Ancora una volta è la dinamica sessuale ad aprire il sottotesto narrativo: i due protagonisti solo dopo la "fusione" dei loro corpi si ritrovano catapultati in un mondo diverso e solo dopo aver affrontato la loro personale apocalisse possono ritrovarsi e raggiungere di nuovo assieme la Nuova Gerusalemme. Il linguaggio dei Genesis si arricchisce quindi di elementi del sublime presi da Blake, dalla Bibbia e dal linguaggio profetico e messianico, colorandoli con il non-sense già sperimentato nell'album precedente, ricco inoltre di riferimenti ripresi dalla tradizione mitica e storica greca, come Narciso o la "comparsata" di Pitagora, in una fusione ucronica vicina all'approccio lirico di T.S. Eliot. Vendendo l'Inghilterra a libbre Dopo la narrazione mistico-profetica della Nuova Gerusalemme albionica invocata da Peter Gabriel, nel 1973, con il successivo disco dall'emblematico titolo Selling England by the pound, le tematiche rimangono le stesse, ma cambia il tono generale: l'ironia eccentrica dei primi album si perde, e la ricerca di quella stessa Inghilterra profetizzata si rivela essere una ricerca vacua. Canta infatti Gabriel, a cappella - senza accompagnamento strumentale - in "Dancing with the moonlit Knight", prima traccia che apre il disco: "Can you tell me where my country lies?" said the unifaun to his true love's eyes. "It lies with me!" cried the Queen of Maybe for her merchandise, he traded in his prize. Si è persa perfino nell'intonazione della voce qualsiasi forma di pulsione ironica nei confronti del proprio paese, smarrito e svenduto: questa Inghilterra che non esiste più, combattuta tra un'ideale passato, ormai solo mitizzato e letteralizzato, contro una nuova Inghilterra divorata dal consumismo dilagante. Il disco non a caso ha una struttura circolare: l'ultima canzone, "Aisle of plenty", riprende il tema musicale della prima traccia, descrivendo l'Inghilterra come un gigantesco supermercato pronto a svendere tutte le sue mercanzie, come cioè un gigantesco inferno. La narrazione acquista toni drammatici, nonostante la continuità nel proporre dal vivo personaggi atti ad alleggerire la tematica (tra questi la maschera di Britannia, rappresentazione parlante ed armata dell'Inghilterra arturiana). Nelle liriche di "Dancing with the moonlit knight" compaiono molti personaggi, cui forse il più interessante è la Queen of Maybe, gioco di parole tra il personaggio pagano della Queen of May, raffigurante la primavera e le forze della natura, che, in questa terra senza più luogo e senza più tempo non può che divenire una "regina del forse". Selling England by the pound è l'ultimo disco del "periodo inglese", cioè in cui la band pone come proprio argomento di narrazione la terra natìa. La visione dell'Inghilterra proposta è tanto caustica quanto autoironica: riprendendo i vizi e le ipocrisie della borghesia e della tradizione culturale inglese, i Genesis non possono comunque estraniarsi dalla loro propria formazione e dal loro retaggio borghese. Il tentativo di ricerca di quell'Inghilterra che fu, attraverso la rielaborazione degli stilemi narrativi del gotico e del sublime ottocentesco, non può giungere a nessuna conclusione se non con il mero lamento nostalgico. Nonostante la fusione di rock, teatro, operetta, influenze letterarie e spunti dalla tradizione, i Genesis non trovano l'Inghilterra perduta, ma ne costruiscono un'altra, mitizzata e letterarizzata, colma di personaggi disturbanti e fuori dalla logica, tanto del conformismo albionico, quanto dell'immaginario rock. Un Inghilterra che diventa quindi un luogo della mente, una condizione di mancanza per chi è nato in un mondo appena uscito dalla seconda guerra mondiale. It is Real. E se l'Inghilterra è persa per sempre, allora l'unica frontiera rimasta è quella americana. Il quarto album è infatti il cosiddetto "disco americano", The lamb lies down on Broadway. Gabriel abbandona ogni costume usato in precedenza, si taglia i capelli e vive il personaggio di Rael, il ragazzo portoricano di New York protagonista di quest'opera rock12. Rael viene risucchiato in un mondo sotteraneo, dove si mette alla ricerca del fratello John; dopo vari episodi che lo avvicinano più volte alla morte, e dopo aver subito la castrazione per evitare una metamorfosi mostruosa, Rael, messo davanti l'opportunità di tornare indietro a Broadway o piuttosto salvare il fratello dall'annegamento, sceglie di tuffarsi tra le acque: nel momento in cui porta il fratello John al sicuro sulla sponda di un fiume, scopre che in realtà il fratello ha il suo stesso volto ed entrambi svaniscono in una foschia viola. La narrazione, rispetto al passato, si complica ulteriormente: si moltiplicano i personaggi, con i tanti riferimenti biblici e mitici (come ad esempio "Lilith dalla pelle bianca" o le sensuali Lamia, causa della sua successiva evirazione), e il tutto si immerge nel citazionismo, lirico e musicale, stavolta della tradizione pop americana. 12 L'opera rock è una forma musicale inventata da Pete Townshend, chitarrista e autore dei The Who:nell'opera rock si racconta una storia con personaggi e leitmotiv, attraverso più canzoni o temi diversi che vengono ripresi all'interno dell'impianto musicale, in genere molto complesso dal punto di vista della scrittura e dell'arrangiamento. Come finisce questa breve storia sui Genesis? Non può che finire con l'abbandono di Peter Gabriel: dopo un traumatico tour americano - non a caso - e varie incomprensioni interne, il frontman decide di lasciare la band, per intraprendere poi una carriera musicale di largo successo. I Genesis continueranno anche senza di lui, raggiungendo un successo di pubblico, specialmente negli anni '80 clamoroso (i numeri raggiungono le decine di milioni di copie vendute). L'avventura della formazione classica dei Genesis, attraverso la tradizione letteraria e culturale inglese e la presa in giro di quella americana, può esser riassunta e cristallizzata con l'ultimo brano dell'ultimo disco di questa formazione, "It", che racchiude in nuce l'essenza non solo dell'album, ma apparentemente anche di questa esperienza musicale. If you think that its pretentious, you've been taken for a ride. Look across the mirror sonny, before you choose decide. It is here. It is now It is Real. It is Rael. 'cos it's only knock and knowall, but I like it... In cui ancora una volta la citazione e la parodia - di una famosa canzone dei Rolling Stones - sembra volerci ricordare che, nonostante tutto, nonostante sembri esser solo musica pretenziosa, "it's only rock and roll, but I like it".