Città del Tabacco

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Città del Tabacco
Bovolone – Gastronomia
Questo lembo della pianura veneta, attraversato dall’Adige e da altri corsi d’acqua, è
una terra colma di vitali energie. Il progresso tecnologico ha sradicato molte tradizioni
contadine ma in cucina la cultura rurale è rimasta protagonista. Una cucina
povera, semplice e genuina che trae i suoi ingredienti dalla campagna e dall’aia. Piatti
identitari sono ancora gli gnocchi di patate, i bolliti con lo pearà (salsa a base di
pangrattato, formaggio, midollo, brodo e pepe) , la pasticciata di carne di cavallo e
asino, i salumi…
Risotto alla zucca
Altre specialità sono i piatti o base di pesce d’acqua dolce, la
polenta con i fagioli, l’aringa e molte ricette a base di carne di
maiale. Nel territorio attorno a Bovolone vengono coltivati vari
ortaggi come la zucca, la cipolla, il sedano e il basilico. Si
allevano polli, tacchini e conigli, mentre anatre e altri volatili
rendono nobile una gastronomia già ottima e saporita. Tipica
della campagna della Bassa Veronese è la zucca dalla buccia
spessa e verde con la polpa di colore giallo arancio. Ha un
gusto dolce e deciso, punteggiata da semi bianchi che tostati e
salati sono considerati una leccornia. È particolarmente
indicata per minestre, passati di verdure e risotti, la si può
farcire, cuocere al forno, gratinare, stufare, friggere e grigliare
senza dimenticare che la si può utilizzare, in saporite pietanze.
Il melone veronese è apprezzato per il suo caratteristico aroma,
la consistenza della polpa e il colore particolarmente
accattivante. È un frutta ricca di vitamine e di sali minerali a
cui gli zuccheri conferiscono notevoli proprietà diuretiche e
lassative. Questo prodotto è molto richiesto sui mercati
nazionali e viene consumato come frutta o come antipasto, con
il prosciutto crudo o abbinato a carni e pesce.
Ma ciò che rende celebre queste terre tra i gourmet di tutto il
mondo è il riso Vialone Nano. Di antica origine cinese ed
estesosi in Indonesia nel 1490 a.C. ed in India nel 1000 a.C., il
riso giunse in Occidente molto tardi. A partire dal I secolo d.C.
comparve nell’area Mediterranea, inizialmente alla stregua di
altre droghe e spezie, poi anche come pianta da coltivare. In
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Riso Vialone Nano
Italia, nonostante le carestie, la coltura si sviluppò soprattutto
nella Pianura Padana, dove grandi opere di disboscamento e
bonifica realizzate intorno al 1200, gettarono le basi per la
moderna risicoltura. I Nobili Veneziani si approvvigionavano del
riso della Bassa Veronese sin dal secolo XV-XVI e importanti
quantità di riso dell’Adige attraversavano le Alpi alla volta
dell’Austria e della Germania già agli inizi del ‘700. Nella
gastronomia di Bovolone il riso si combina in decine di ricette:
con il tastasale (impasto di salame fresco), con la zucca, con gli
asparagi, con il radicchio rosso ma soprattutto con il pesce e le
rane che da sempre affollano le risaie.
A Bovolone e nella vicina Isola Rizza moderni caseifici
producono eccellenti esempi di Grana Padano e di Provolone
Valpadana ricavato da latte vaccino locale.
Offella d’oro
Città del Tabacco
Sul fronte dei dolci compaiono sulle
tavole torte di mele (bigolotti coi pomi),
polente dolci, frittelle ma soprattutto la
celebre “offella”. Non il biscotto secco,Grana Padano
come accade nel Milanese e nel Pavese,
ma un dolce sontuoso di grande
tradizione, che ha il suo centro di
maggior produzione proprio a Bovolone.
È un soffice e profumato pane dolce
lievitato ricco di burro, appena coperto
da una glassa croccante di zucchero. Di
tradizione antica, si potrebbe
considerare l’antenato ufficiale del
pandoro. Caratteristico dolce natalizio,
viene preparato adesso tutto l’anno. Per
capire quanto intimamente appartenga
alla storia del territorio basterà precisare
che nella zona di Bovolone la bottega del
pasticciere si chiama “offelleria”.
L’Offella d’oro è il capostipite dei dolci
lievitati di Verona, la sua ricetta è datata
1° Ottobre 1891. In questo periodo venne
modificata da Giovanni Battista
Perbellini la ricetta di un dolce
tradizionale veronese chiamato
“Nadalin” arricchendo la pasta di burro
e uova, rendendola quindi molto più
soffice. La produzione rimasta fedele alle
antiche ricette e ai metodi di lavorazione
più semplici, inizia ad ottobre e si
protrae per tutta la primavera successiva
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ed è comunque limitata alle richieste.
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