L’interazione Zeeman nucleare 1 Hamiltoniano di spin: Lo stato di una particella (nucleo o elettrone) è di una particella è descritta da una funzione d’onda che include le variabili spaziali (coordinate delle particelle) e di spin. Data la separazione delle energie e di scale dei tempi tra gli stati elettronici (funzione delle coordinate spaziali) e gli stati di spin, si possono considerare tutte le interazioni elettrostatiche come parametri e descrivere lo stato delle particelle sulla base delle sole coordinate di spin utilizzando solo operatori di spin. Un sistema di spin è definito come l’insieme di particelle (nuclei o elettroni) interagenti tra loro L’Hamiltoniano di spin descrive le interazioni (magnetiche e di altro tipo) del sistema di spin sulla base dei soli operatori di spin (nucleari ed elettronici). 2 Le interazioni descritte dall’Hamiltoniano di spin possono essere di due tipi: • Interazioni isotrope: sono indipendenti dalla orientazione nello spazio del sistema di spin considerato • Interazioni anisotrope: dipendono dalla orientazione nello spazio del sistema di spin considerato Normalmente la orientazione del sistema di spin (la molecola contenete i nuclei o gli elettroni spaiati) è definita in un sistema di coordinate di laboratorio nel quale il campo magnetico è preso come asse z 3 Le interazioni tra gli spin e il campo magnetico o tra coppie di spin sono in generale anisotrope ma: • In fase liquida (soluzioni) a causa del rapido moto molecolare, le interazioni anisotrope vengono mediate. Il valore medio risultante può essere nullo o diverso da zero a seconda della interazione considerata. • In stato solido, le molecole (il sistema di spin) sono ferme o si muovono lentamente. La mediazione delle interazioni anisotrope non è presente e le frequenze di risonanza dipendono dalla orientazione della specie considerata rispetto ad un sistema di riferimento di laboratorio. 4 In stato solido si possono avere Sistemi ordinati (cristalli) nei quali esiste un elevato ordine orientazionale cioè tutte le molecole assumo la stessa orientazione o un numero limitato di orientazioni. Le frequenze di risonanza dipendono dalla orientazione del cristallo (perciò delle molecole in esso contenute) rispetto al campo B0 5 In stato solido si possono avere Sistemi disordinati (amorfi o policristallini). Sono ad esempio soluzioni solide, vetri, polveri policristalline. In questi casi esiste un disordine orientazionale e le molecole assumono tutte le orientazioni, statisticamente equiprobabili. Le frequenze di risonanza si disperdono in tutto l’intervallo possibile delle varie orientazioni molecolari, che sono equiprobabili "Spettri di polveri" 6 Una situazione intermedia tra lo stato solido ordinato e lo stato liquido si ottiene in sistemi liquidi parzialmente ordinati (cristalli liquidi). In questo caso le molecole sono dotate di moto ma esiste una orientazione statistica media (non tutte le orientazioni sono equiprobabili). Innalzando la temperatura si passa da una fase ordinata a una fase isotropa. Le possibili orientazioni molecolari vengono mediate in un cristallo liquido ma le frequenze di risonanza non coincidono con quelle di un liquido isotropo (senza ordine orientazionale) 7 L’interazione Zeeman nucleare L’interazione Zeeman è l’interazione tra lo spin ed il campo magnetico esterno. L’Hamiltoniano Zeeman è: ) ) H = −γI ⋅ B = −γ (I x Bx + I y B y + I z Bz ) = −γI z B0 Si pone il campo magnetico esterno B parallelo all’asse z del sistema di riferimento di laboratorio I nuclei sono sempre immersi nella nube elettronica degli orbitali. Il campo magnetico B induce una deflessione del moto degli elettroni, che a sua volta produce una circolazione netta delle cariche elettroniche. Questa circolazione induce un campo magnetico OPPOSTO a B0. 8 Il campo totale sentito da un nucleo è quindi B loc = B 0 + B indotto Il campo indotto è proporzionale al campo esterno (in genere è di alcuni ordini di grandezza inferiore) e può essere definito da: B indotto = σ ⋅ B 0 Dove σ è in generale una matrice 3x3 detta Tensore di Chemical Shielding (tensore di schermo chimico) B indotto Bxind σ xx σ xy σ xz 0 ind = B y = σ yx σ yy σ yz ⋅ 0 B ind σ B σ σ zy zz 0 z zx Quindi il valore e la direzione del campo indotto in generale dipende dalla orientazione della molecola rispetto al campo magnetico B0 (=asse z del 9 sistema di riferimento) I tre assi principali del tensore σ rappresentano le tre direzioni particolari (indicate spesso con X, Y, Z) che hanno questa caratteristica: se il campo B0 è diretto lungo una di queste direzioni, il campo indotto è parallelo a B0 e il valore è pari a B0 moltiplicato il valore principale riferito a quell’asse: B indotto = σ xx B0 se B0 // X = σ yy B0 se B0 // Y = σ zz B0 se B0 // Z Il chemical shielding isotropo è definito come la media dei valori principali del tensore: 1 σ iso = 3 (σ x +σ y +σ z ) Si usa anche indicare due parametri, di Anisotropia (∆) e di Asimmetria (η) del tensore di chemical shielding: ∆ = σ z − σ iso ( σ η= x −σ y ) σz 10 La frequenza di Larmor per il nucleo i-esimo è quindi diversa rispetto allo stesso nucleo se fosse «isolato» e dipende dallo schermo chimico: ) i H i = −γI iz Bloc = −γI iz B0 (1 − σ i ) ω0i = −γB0 (1 − σ i ) Essendo lo schermo chimico dipendente dal campo applicato, ne risulta una dipendenza della frequenza di risonanza dalle condizioni sperimentali (cioè dal campo magnetico dello spettrometro usato) 11 Per eliminare la dipendenza della gfrequenza di risonanza e dello schermo chimico dal campo usato, cioè da fattori strumentali, si definisce la scala di chemical shift δ: ω − ωrif δ= ⋅106 ωrif espresso in parti per milione (ppm) Dove ωrif è la frequenza di risonanza di un campione standard di riferimento (tipicamente TMS per i nuclei 1H), che per definizione risuona a 0 ppm 12 Essendo il chemical shift definito in relazione allo schermo chimico si ricva che anche il chemical shift è anisotropo ed è descritto da un tensore di secondo rango (anisotropia del Chemical Shift, CSA). Il: chemical shift isotropo, osservato in soluzione, è dato dalla media dei tre valori principali del tensore δ iso = 1 (δ xx + δ yy + δ zz ) 3 Anche per il tensore di chemical shift si definiscono il fattore di anisotropia e di simmetria. ∆ cs = σ zz − σ iso Due nuclei che hanno simili chemical shift (cioè simili frequenze di Larmor) sono separati maggiormente a campi B0 maggiori. η cs ( σ = xx − σ yy ) σ zz La risoluzione spettrale aumenta all’aumentare del campo B 13 Origine dello schermo chimico Il tensore di schermo chimico σ deriva da diversi contributi: σ = σ loc + σ vic + σ solv Dove • σloc indica il contributo derivante dalla densità elettronica sull’atomo stesso • σvic indica il contributo da atomi e gruppi di atomi vicini • σsolv indica il contributo del solvente 14 Il contributo locale al chemical shielding ha una parte diamagnetica (schermatura) e una paramagnetica (deschermatura): σ loc = σ dia + σ para Il segno dei due contributi locali è opposto: σ dia > 0 σ para < 0 Il contributo diamagnetico provoca una schermatura del campo esterno Il contributo paramagnetico provoca una deschermatura del campo esterno 15 Il contributo diamagnetico locale è originato dalla distribuzione sferica di elettroni attorno al nucleo. E’ presente in tutti gli atomi con configurazione a guscio chiuso. Viene calcolata attraverso la Formula di Lamb: σ dia = µ0e 2 3me ∞ ∫ rρ (r )dr 0 Dove ρ(r) è la distribuzione radiale di densità elettronica Per atomi isolati, con simmetria sferica, questo è l’unico contributo. E’ diamagnetico e proporzionale ala densità elettronica. Aumenta con l’aumentare del numero atomico. Normalmente è un contributo piccolo rispetto ad altri. 16 Per il nucleo 1H, il termine locale diamagnetico è l’unico presente. Questo spiega: 1) La piccola variazione di δ in uno spettro NMR di 1H (max 20ppm) 2) La dipendenza di δ dalla presenza di atomi elettron-attrattori nella molecola, che causano una diminuzione di densità elettronica attorno al nucleo di 1H.(= diminuzione di schermo e aumento di chemical shift) 17 Nuclei diversi da 1H possono avere contributo locale paramagnetico, derivante da elettroni in orbitali non di tipo s (che ha momento angolare nullo), E’ un contributo che causa deschermatura (σ<0). Viene anche chiamato paramagnetismo indipendente dalla temperatura (TIP), pe distinguerlo dal paramagnetismo derivante da spin elettronici spaiati. Il contributo paramagnetico viene calcolato come termine perturbativo al secondo ordine dell’effetto del campo magnetico sugli stati elettronici; ) ) ) H tot = H 0 + H ' ' • H0 è l’hamiltoniano in assenza di campo B • H’’ è l’Hamiltoniano di interazione tra il campo ed il sistema di particelle Nel caso di perturbazione magnetica si considera un hamiltoniano di perturbazione che dipende dall’interazione tra il momento magnetico orbitalico ed il campo magnetico (modello di Ramsey) . Essendo il momento magnetico proporzionale al momento angolare, l’Hamiltoniano perturbativo contiene operatori di momento angolare: ) ) H ''∝ L ⋅ B L’Hamltoniano di perturbazione ha l’effetto di mescolare lo stato fondamentale dell’atomo con gli stati eccitati. 18 I termini di perturbazione sulle energie orbitaliche e sulle funzioni portano a calcolare i contributi allo schermo chimico con termini quali: σ zzpara ) ) ) ) 2 Lz 2 Lz 0 3 n 0 Lz n 0 Lz n 0 r 3 n r z z ∝ ∑ + En − E0 E n − E0 n Dove la sommatoria si estende a tutti gli stati |n> eccitati e |0> indica lo stato fondamentale. Dalla formula si ricavano alcune conseguenze: • Gli stati con momento angolare nullo (L=0, orbitali tipo s) non contribuiscono a σpara, quindi si considerano solo elettroni in orbitali p o d. • Il contributo σpara è inversamente proporzionale a termini quali ∆E=En-E0 cioè alla differenza di energia tra lo stato eccitato e lo stato fondamentale. Quindi è maggiore in atomi con stati eccitati a bassa energia. Ad esempio in 1H gli stati eccitati (orbitali p o d) sono troppo ad alta energia per contribuire. In 19F o 31P invece gli stati eccitati sono più vicini e si ha un maggiore contributo σpara. 19 Il modello di Ramsey prevede che per un singolo elettrone il contributo σdia sia al massimo di circa 20ppm, come si osserva in 1H (dove è l’unico contributo significativo), ma il contributo σpara per alcuni nuclei può essere anche 10000 ppm. ESEMPI: 13C in alcani: la separazione ∆E tra orbitali σ e σ* è grande quindi si ha modesto contributo σpara 13C in chetoni: la separazione ∆E tra orbitali n e π* è piccola quindi si ha significativo contributo σpara Nella realtà, per i nuclei di idrogeno i due contributi locali sono spesso sovrastati dal contributo dei gruppi vicini. Per eteroatomi (tipicamente 13C) il contributo paramagnetico è rilevante: la dispersione di chemical shift è di oltre 200ppm in 13C 20 Contributo dei gruppi vicini Il contributo allo schermo chimico di gruppi di atomi prossimi al nucleo in esame dipende dalla circolazione di elettroni indotta dal campo B sulle distribuzioni elettroniche dei legami vicini. Il campo magnetico B induce una circolazione di elettroni dei legami, che causa la generazione di un dipolo magnetico. Questo dipolo magnetico indotto produce un campo magnetico sul nucleo sommandosi o sottraendosi al campo B esterno a seconda della orientazione dell’ nucleo rispetto al gruppo vicino. L’effetto di schermo di legami vicini è normalmente anisotropo 21 Si definiscono le suscettività magnetica parallela (χ//) e perpendicolare (χ⊥) al legame considerato o all’asse di simmetria locale del gruppo di atomi vicini. Da esse si ricava il momento di dipolo (µ µ) indotto dal campo B0: µ // ∝ χ // B 0 se B // asse di simmetria µ ⊥ ∝ χ ⊥B0 se B ⊥ asse di simmetria In generale la suscettività magnetica dei gruppi vicini è anisotropa: χ // ≠ χ ⊥ ∆χ = χ // − χ ⊥ Il campo del dipolo indotto dipende dall’angolo tra la direzione del dipolo (direzione del campo B0) e la distanza tra il centro del legame e il nucleo in esame: ( 1 − 3 cos θ ) σ ∝ ∆χ ⋅ 2 r3 22 Il termine che dipende dall’angolo è positivo per θ> 54.7° ( 1 − 3 cos θ ) σ ∝ ∆χ ⋅ 1− 3 cos 2 (ϑ ) 2 r3 θ=54.7° Lo schermo è positivo (schermaggio) o negativo (deschermaggio) a seconda del segno del prodotto, che dipende da θ e dal segno di ∆χ. 23 Esempi: triplo legame C≡C: χ // , χ ⊥ < 0 χ // >> χ ⊥ ∆χ = χ // − χ ⊥ < 0 ( 1 − 3 cos θ ) σ ∝ ∆χ ⋅ 2 r3 σ > 0 (schermato) se θ < 54.7° Gli idrogeni alchinici sono schermati (δ∼2) σ < 0 (deschermato) se θ > 54.7° 24 χ // < χ ⊥ Esempi: doppio legame C=C e C=O: χ⊥ χ⊥ ∆χ = χ // − χ ⊥ > 0 ( 1 − 3 cos θ ) σ ∝ ∆χ ⋅ 2 r3 χ // χ // Gli idrogeni alchenici sono deschermati (δ∼4-7) Gli idrogeni aldeidici sono deschermati (δ∼ 9-10) 25 Esempi: Negli anelli aromatici è favorita la circolazione di elettroni nel piano dell’anello. Gli areni presentano una forte anisotropia di suscettività magnetica e il valore maggiore è nell’asse ortogonale al piano (χ//). Gli idrogeni periferici risento di un aumento di campo magnetico (σ<0) cioè sono deschermati, e risuonano a chemical shift maggiori. Gli idrogeni aromatici sono deschermati (δ∼6-9) Gli idrogeni centrali, se presenti, mostrano elevato schermaggio Idrogeni esterni: δ=9.3 Idrogeni interni: δ= -3 26 In soluzione le molecole ruotano velocemente e il valore di chemical shift è il valore medio sulle orientazioni possibili. La presenza di forti effetti di gruppi vicini determina il valore medio del chemical shift 27