L EZIONE 5 Laboratorio di Preparazione di Esperienze Didattiche Forze e Interazioni Oggi discuteremo delle forze, e del loro ruolo di mediatori di interazione fra corpi. Abbiamo già visto in precedenza un esempio di forza, la forza peso, che descrive l’interazione fra tutti i corpi dotati di massa e la Terra. Molto precocemente un bambino, associa l’idea di “forza” al “fare forza” per muovere, spostare, sollevare qualcosa, quindi qualitativamente il concetto è familiare fin da subito. Il passaggio alla formalizzazione a livello quantitativo richiede un livello di astrazione non del tutto alla portata dei bambini, tuttavia alcuni aspetti possono facilmente essere evidenziati. E’ bene ricordare che la forza, in Fisica, è una grandezza vettoriale e, come tale, caratterizzata da direzione, verso, intensità punto di applicazione. Punteremo a far emergere qualitativamente queste caratteristiche nelle attività discusse, insieme al fatto fondamentale che la forza descrive una interazione, quindi per “far forza” bisogna essere in due. Nell’ultima parte, poi, ci concentremo sull’equilibrio fra forze. In questa scheda sono riportate alcune nozioni fondamentali e suggerite alcune attività che possono essere proposte ai bambini. Vi invito, in un primo momento, a discuterle fra voi e a simularle per evidenziarne i punti salienti. Quindi, potete provare ad elaborare nuove attività o nuovi giochi da proporre. Forza e Vettori to di applicazione), in che direzione e in che verso vado, e di quanto mi La forza è una grandezza vet- sposto dal punto di partenza (intensitoriale, caratterizzata da direzione, tà). Una forza si rappresenta con una verso, punto di applicazione ed in- freccia orientata (vettore). tensità. Per fissare le idee, pensiamo alla forza necessaria per spostare un oggetto: dobbiamo spingere (o tirare) l’oggetto toccandolo (punto di applicazione), così facendo iniziamo a farlo muovere in una direzione e verso ben definiti e, più forte spingiamo, più “si muove rapidamente” (intensità). Un’altra grandezza fisica che è il prototipo delle grandezze vettoriali è Un Vettore lo spostamento: per sapere dove arrivo, devo sapere da dove parto (punUna caratteristica delle grandezze Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 B [email protected] vettoriali e, quindi, anche delle forze, è la regola con cui si sommano. Due forze parallele danno una forza parallela, avente intensità pari alla somma delle intensità: intuitivamente, se due persone tirano dalla stessa parte un oggetto, esso si muove in ragione dell’intensità totale delle forza. Due forze dirette in verso opposto danno come risultante una forza avente la medesima direzione, il verso con concorde con la forza di intensità maggiore, e di intensità pari alla differenza fra quelle delle due forze: intuitivamente se due persone tirano un oggetto da parti opposte, esso si Pagina 1 muove nella direzione della forza più intensa. Ma che cosa accade se le forze non sono né parallele né antiparallele? Tutte le forze si sommano secondo la regola del parallelogramma descritta in figura: si traccia un parallelogramma con le due forze e la somma corrisponde alla diagonale del parallelogramma. Tutte le forze si misurano in NEWTON nel Sistema Internazionale. La Forza Se chiedete ai bambini “che cosa è la forza”, le risposte saranno varie ma, verosimilmente, tutte collegate all’idea di “fare forza”, “essere forti”, ovvero inerenti all’idea che ci vuole forza, bisogna essere forti, per spostare le cose o farle muovere con maggiore “velocità” (in realtà la forza è legata all’accelerazione che ha un corpo e non, aristotelicamente, alla sua velocità). Il fatto che esercitare una forza (i fisici direbbero “applicare una forza”) causa un effetto è chiaro sin da subito per i bambini, tuttavia occorre mettere in evidenza che, come si diceva prima, la forza non è una proprietà di un oggetto, bensì una caratteristica dell’interazione fra oggetti. Per far comprendere questo, potete immaginare una semplice Il vettore c è somma di a e b. attività. Procuratevi una fune, e chiedete ai bambini chi si sente più forLa forza caratterizza l’interazione te: allora, metteteli alla prova. Legafra due oggetti, quindi per poter par- te un capo della fune ad un oggetto, lare di forza in maniera compiuta bi- e chiedete ai bambini di tirarlo o di sogna specificare quali sono gli ogget- trascinarlo. Abbiate cura di scegliere ti in interazione: ad esempio, la for- oggetti sempre più pesanti, ad esemza peso è la forza che caratterizza pio un libro, uno zaino, una sedia, l’interazione gravitazionale fra gli og- un banco, la cattedra, infine legate la getti e la Terra (anche se si confonde corda a qualcosa di fisso o comunque spesso con la massa dell’oggetto, co- di pesantissimo: i bambini che si senme abbiamo avuto modo di vedere!). tono “forti” si renderanno conto del In natura esistono forze gravitazio- fatto che gli effetti della loro forza dinali, forze elettromagnetiche e forze pendono dall’oggetto che tirano, sanucleari: tutte le altre forze deriva- ranno fortissimi nello spingere o scano da queste. Le forze con cui abbia- raventare lontano oggetti leggeri, ma mo più familiarità, oltre che il peso, faranno via via più fatica con oggetti sono le forze di contatto, ad esem- pesanti! pio quelle che si esercitano nel conOperazioni di Premisura tatto fra oggetti (tirare, spingere, spostare). Un’altra forza che incontriamo Le operazioni di premisura conspesso è la forza elastica, che caratterizza la dinamica di elastici, molle e sistono nel confrontare e ordinare. simili. L’effetto di una forza è quel- Il confronto e l’ordinamento di forze lo di far variare lo stato di moto del- può avvenire mediante il confronto l’oggetto cui essa è applicata: farlo fra gli effetti delle forze. Ad esempio muovere, arrestarlo, farne variare la l’attività descritta in precedenza può velocità o, ancora, farlo deformare, essere utilizzata per mettere in evicomprimere, allungare. Fisicamente, denza che: a parità di forza (la forza questo vuol dire che la forza provo- massima che un bambino può esercica una accelerazione, ed è quello che tare), oggetti più leggeri si muovono stabilisce la famosa legge di Newton di più di quelli più pesanti. F = ma. Si può far uso del carattere vetLaboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 B [email protected] toriale della forza per un altro tipo di confronto. Prendete un oggetto pesante, sul pavimento, e fissate su di esso gli estremi di due funi; invitate quindi i bambini a tirarlo. La situazione è esemplificata in figura, dove si vede che, per effetto dell’azione delle due forza F1 e F2 , l’oggetto si muove nella direzione individuata da F = F1 + F2 , che corrisponde alla somma delle forze agenti. Quindi, si possono comparare le due forze ancora una volta andando ad osservarne gli effetti: la direzione di moto si avvicina di più alla forza più intensa. Tirare un oggetto in due direzioni diverse, lo fa spostare in una terza direzione Un ulteriore metodo per paragonare le forze è quello di usare un dinamometro di cui, per comodità, riportiamo i principi di funzionamento. Il dinamometro è costituito da una molla, avente un estremo fisso e un estremo mobile, cui è possibile agganciare una massa, soggetta ad una forza (es. forza peso): per effetto della forza la molla si allunga leggendo sulla scala graduata, è possibile determinare la forza. Operazioni di misura Ricordiamo che le operazioni di misura consistono nello • Scegliere una unità di misura • Riportare l’unità di misura nella grandezza da misurare (es. riportare l’unità di misura tante volte nella distanza da misurare fino a ricoprirla interamente) • Contare il numero di volte in cui è stata riportate l’unità di misura Pagina 2 Il risultato di una misura consiste quindi in un numero con la corrispondente unità di misura (eg. 10 metri, 20 chilogrammi, 365 giorni...). La scelta di una unità di misura è alquanto arbitraria, sebbene ragioni pratiche e storiche siano alla base della scelta delle unità in uso correntemente. Ad ogni modo una “buona” unità di misura deve avere alcune caratteristiche: • deve essere omogenea alla grandezza da misurare e più piccola di essa • deve avere multipli e sottomultipli • deve essere costante, riproducibile e universale, ovvero deve essere riconosciuta da una pluralità di soggetti, i quali possono poter confrontare i risultati delle loro misure Dinamometro. Ovviamente il dinamometro può essere utilizzato per la misura delle forze e, in particolare, per verificare come si sommano. Per fare questo, potete usare due o più dinamometri. Sul principio di funzionamento del dinamometro si basa la bilancia pesa persone o la bilancia da cucina. Potete usare la bilancia pesa persone, sfidando i bambini a vedere chi è più forte. Per far questo, posizionate verticalmente la bilancia, e chiedete ai bambini di spingere più forte che possono su di essa: misurate la forza moltiplicando per g ' 10 m/s2 la lettura che essa vi offre (perchè la forza peso P = mg), e ottenete quindi la misura di forza in Newton. Come far variare il peso Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 Sempre con la bilancia pesa persone potete fare un’altra attività che enfatizza il carattere vettoriale delle forze: fate mettere un bambino su una bilancia e leggete il suo peso. Quindi, fate tirare al bambino un elastico di cui tenete voi l’altro capo, verso l’alto o verso il basso. Quando tirate verso verso l’alto, la bilancia segna un “peso” minore (ovvero una massa equivalente minore), quando tirate verso il basso accade il contrario. Tutto questo dipende dal fatto che, essendo la bilancia un misuratore di forze, essa risente della forza elastica con cui tirate il bambino. Il gioco può anche essere fatto in coppie. Giochi da Costruire Forze ed Equilibrio Lo stato di quiete di un corpo è determinato dall’equilibrio delle forze e dei momenti delle forze che agiscono su di esso: questo vuol dire che se (il centro di massa di) un corpo è in quiete, la somma delle forze che agiscono su di esso è nulla, se non ruota, allora la somma dei momenti delle forze che agiscono su di esso è nulla. Potete utilizzare una bilancia a bracci per chiedere ai bambini di equilibrare con i pesini in dotazione il peso di alcuni oggetti: ad esempio una gomma, il temperamatite. In particolare il principio su cui si basa la bilancia è quello della leva in equilibrio: preso il fulcro, il prodotto del peso per la distanza dal fulcro deve essere lo stesso. In particolare, se il fulcro si trova a metà esattamente, la bilancia è in equilibrio quando i pesi sono identici. Dal punto di vista fisico, l’equilibrio in questione è quello fra i momenti delle forze. Fionda Fionda. Potete costruire una fionda come quella in figura. con una molletta da bucato, un elastico e una vite. Questo vi permette (attenzione perché gli elastici fanno male!) di evidenziare varie cose. Innanzitutto, caricate la fionda. L’elastico è soggetto alla forza che lo tiene fermo, esercitata dalla molletta e dalla vite, la quale si oppone alla forza elastica dovuta alla deformazione, che tenderebbe a riportarlo in condizioni di “riposo”. Nel momento in cui aprite la molletta, viene meno uno dei vincoli e l’elastico, lasciato libero, parte nella direzione della fionda: la forza elastica è quella che imprime l’impulso, ed è chiaro che il moto dipende dalla direzione in cui è posta la fionda (la velocità con cui inizia a muoversi è un vettore diretto come la fionda). Palloncini. Sfruttando il principio di azione e reazione (terza legge di Newton), potete costruire vari giocattoli, come ad esempio un razzo a reazione o una macchinina a reazione. B [email protected] Bilancia in equilibrio con due pesi identici Potete sfruttare questo principio per proporre ai bambini questo gioco: procuratevi un buon numero di oggetti identici (e.g. le formine di pongo o das utilizzate in precedenza), e costruite una bilancia rudimentale, con un’asticella di legno libera di oscillare intorno ad un fulcro (un rotolino di cartone, o uno stick di colla). Chiedete ai bambini se riescono ad equilibrare la bilancia: usando due pesi identici, la bilancia è in equilibrio quando essi si trovano ad uguale distanza dal fulcro. Bilancia in equilibrio con due pesi diversi Ma il principio di funzionamento della bilancia dice che essa può essere in equilibrio anche con pesi diversi: Pagina 3 è sufficiente che il peso maggiore sia più al fulcro del peso minore: in particolare, indicando con P1 , P2 i pesi e d1 , d2 le distanze dal fulcro, l’equilibrio sussiste se P1 d1 = P2 d2 . Quindi provate a equilibrare pesi diversi, spostando la posizione del fulcro. L’equilibrio di un corpo su una data superficie è assicurato se la proiezione del suo baricentro (centro geometrico per corpi omogenei o, comunque centro della sua distribuzione di massa) ricade all’interno della superficie di appoggio. Potete costruire un manufatto con cui potete evidenziare questo principio. Normalmente è in equilibrio sulle quattro Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 zampe come in figura. Equilibrio sulle quattro “zampe” Utilizzando un filo di ferro con un contrappeso, il manufatto è in equilibrio su due sole zampe. B [email protected] Equilibrio sulle due “zampe” Pagina 4 Appunti e Osservazioni Laboratorio di PED m Home Page di ML Ruggiero T 0110907329 B [email protected] Pagina 5