Terzocapitolo
DELPRIMOVIAGGIO
Ibagagliconsistevanoinunabellatavoladilegnocheavrebbefunzionatodazatteraperattraversareil
maredelNord,unbastoneamòdiremo,unsaccopienodiaringhespinateeseccate(metticasoche
non fosse riuscito a pescare pesce fresco durante il viaggio), la mappa di Mira e, ovviamente, le sue
cornadiricambio.
Caricato tutto sulla zatterina, Chiodino ci saltò su, fece un lungo sospiro per incoraggiarsi e, con la
zampa,sidiedeunaspinta,allontanandosidallaterraferma.
La giornata era molto fredda, ma con un bel sole brillante, il cielo azzurro e terso e il mare calmo;
questotranquillizzòmoltoilpinguino:nonc’eranopericoliinvista.
Prese a remare con buona lena, dando ora uno sguardo alla mappa, ora un’occhiata alla distesa blu
davantiaséesperandocheladirezionefossegiusta.
REEEEEEMA; REEEEEEMA; REEEEEEEEEMA….Navigò per quasi tutta la giornata, aiutato anche dal
vento che soffiava deciso ma leggero e che gli permise di riposarsi e sgranocchiare qualche mezzo
pescedellasuariserva.
Verso sera, quando il tramonto già infiammava il cielo, cominciò ad agitarsi un poco: “Oh cielocielo,
come farò a navigare di notte senza poter vedere niente? Io ho anche paura del buio e a questo non
avevo pensato!!! Visto cosa succede a non pensare?! Accidenti a me…a quest’ora potevo già essere
nellamiatana,alsicuro!”.Glistavaquasivenendodapiangere,quandosentìinlontananzailrichiamo
di un gabbiano. Poi lo vide sfrecciargli accanto e, voltandosi, per vederlo meglio, scorse all’orizzonte
unastriscialungaecontinuaditerra!
“Uuuhhh!!!Sonoarrivato!Sonoarrivato!”saltellòfelice,equasifeceribaltarelazattera!Mastavolta,
eratantalagioiadiavervistolasuameta,chequasinonfececasoallapossibilitàdifinireinacqualui,
lamappaelecornatutt’insieme!Afferròilbastoneecominciòaremareatuttospiano,avvicinandosi
velocementeariva.
SBAM,lazatterasiincagliònellasabbiaedChiodinoruzzològiù.Dopounpaiodicapriole,aprìgliocchi
e si guardò intorno. Accanto a sé scorreva un fiume che poco più in là sfociava nel mare da cui era
arrivato: “ La foce del fiume!!!! Il fiume che Mira mi ha disegnato! Eccolo qui!!!!! E’ proprio il posto
giusto!”esclamòsoddisfattoesitiròinpiedi,cercandoditogliersilasabbiadidosso.
Nelfrattempo,cercavadicapiresecifosseMiraneiparaggi,manonlavide.Incompensosiaccorse
chelaterraincuieraarrivatoeramoltodiversadalPolo.Apochipassidallarivacrescevaunsoffice
mantoverdedierbaepocodistantevideperlaprimavoltanellasuavitadeilunghifustidilegnoda
cui,aunacertaaltezza,seneallungavanoaltriricopertidasottiliaghiverdi.Chiodinononlosapeva
cheeranoalberi,perchénonneavevamaivistialPolo.Eranoabetialtiedimponentiesimeravigliòa
contarneadecineeadannusarel’intensoprofumocheemanavano.
Decisedimettersiincammino.RiposelamappaelecornadiMiranelsaccodeipesciecominciòad
addentrarsifrailboscodiabetiunpo’intimoritoeguardandoall’insùpervedernelecime.Manmano
cheproseguiva,siaccorsecheiniziavaadimbrunire.Laserastavacalandoenelcielocominciavaafar
capolinoqualchestella.Cominciòancheasentireunrumore,semprepiùforte.All’iniziosembravaun
ronzio,mapoiassomigliòsemprepiùadunoscroscio.
Eraagitatosiaperilbuio,cheormailocircondava,siaperquestorumoresconosciutoe,colcuoreche
gli batteva forte, si avvicino ad un tronco cavo, con l’idea di accucciarvisi dentro in attesa dell’alba:
“Almeno qui – pensò – sarò al sicuro!”. Tutto tremante, entrò nel buco, cercando di toccarne con le
pinneleparetiruvide,finchésentìqualcosadimorbidoecaldo.Poiunurlo:“ALTOLA’!!!!!CHISEI????
FUORIDALLAMIATANA!!!!”
Chiodino fece un salto all’indietro e aguzzò lo sguardo. Davanti a lui c’era una creatura bianca, resa
scintillante dalla luce della luna. Aveva il musetto appuntito e buffo e due piccole orecchie che si
muovevano veloci. Gli sembrò simpatica e, con un filo di voce, spiegò: “Sono il pinguino Chiodino,
vengodalPoloestocercandolamiaamicarenna.Sonoincamminodatuuuuuuuttoilgiornomaora
chesièfattanotte,volevocercareunriparoperproteggermidalbuioedalfreddo!”
Il candido animale lo guardò e sorrise. “Io sono Mustela, sono un ermellino delle nevi e vivo qui, in
Canada! Beh, in realtà di solito vivo un po’ più a nord, ma sono qui in vacanza dai miei cugini, per
vederelecascate!Mihaifattospaventare!Stavogiàdormendoemiseipiombatoaddosso!!!!”
“Canada??????? Le cascate???? Quali cascate? Non mi pare che sulla mappa di Mira ce ne fossero!”
pensòChiodino.Ma,vistocheMustelalostavafissando,misedaparteilpensieroespiegò:“Scusami,
non ti avevo visto! Mi sono spaventato anche io! Posso chiederti di dormire nella tua tana? Domani
mattinatiassicurocheriprenderòilcamminoincercadellamiaamica!”
“D’accordo!Sivedepropriocheseistaaaaaancomorto!Vieni,dai!Unarenna,dici?Uhm…strano,non
nehomaivistedaquesteparti…maoranonèilcasodiarrovellarciilcervellosuquestacosa.Entrae
dormiamo.Domani,allalucedelsole,miracconteraituttoe,sevorrai,tiaiuterò!”
EcosìentraronoentrambinellatanadiMustelaesiaddormentaronoinunabbraccio,ilneropinguino
eilcandidoermellino.
Enelpaesevicinoalfiumec’èunarennacheguardalestellebrillarenelcielo,socchiudegliocchi,
sorrideeaspetta…