Il jazz americano di Chestnut, Williams e White tra

Il
jazz
americano
di
Chestnut, Williams e White
tra le rovine romane di
Pozzuoli
Tra le rovine romane del Tempio di Nettuno, un imponente
complesso termale del II sec. d. C., la settima serata del
Pozzuoli Jazz Festival. Si comincia con le sonorità blues e
della West Coast di Sounds Of New York – Jimmy Van Heusen
Project, con Paolo Palopoli e Valentina Ranalli Quartet.
L’eclettico chitarrista partenopeo accompagnato dalla voce
elegante di Valentina Ranalli, da Francesco Marziani
all’Hammond e Massimo Del Pezzo alla batteria. Dopo il loro
album Move the Joy che ha rappresentato l’apice della loro
sperimentazione con sonorità che andavano dall’etno jazz a
combinazioni tra il jazz e la musica classica, domenica sera
il trio ha presentato il loro ultimo album registrato a New
York da due formazioni, una italiana e una americana con Ehud
Asherie al piano, David Wong al contrabbasso, Aaron Seber
alla batteria.
Poi protagoniste assolute le note vertiginose del jazz
newyorkese di Cyrus Chestnut al piano, Buster Williams al
contrabbasso e Lenny White alla batteria. Williams, originario
di Camden, di formazione sinfonica, è considerato uno dei più
importanti sideman del jazz con il suo grande senso
dell’armonia e del ritmo. Cede difficilmente ai virtuosismi
privilegiando l’espressività, lo “strumento nelle sue mani
diventa una voce solista completamente originale e fuori dagli
schemi”. Ha collaborato con i più grandi jazzisti: Art Blakey,
Betty Carter, Chet Baker, Chick Corea, Dexter Gordon, Wynton
Marsalis, Herbie Hancock, Lee Konitz, Miles Davis, Ron Carter,
Sonny Rollins, Freddie Hubbard, per dirne alcuni. Buster ha
anche scritto e registrato colonne sonore di film tra cui Les
Choix des Armes, McKenna’s Gold con Gregory Peck, Twin Peaks –
Fire Walk With Me di David Lynch, e Clockers di Spike Lee.
White, newyorkese di nascita, batterista di Chick Corea, è
stato considerato dalla critica internazionale uno dei padri
fondatori del jazz fusion. Incide come leader già dal ’75 con
una serie di collaborazioni con i più grandi jazzisti al
mondo. Chestnut direttamente da Baltimora, definito uno dei
più sensibili e originali pianisti jazz oltre ad essere
compositore e produttore. Ciò che lo rende il miglior pianista
jazz della sua generazione, secondo la rivista Time è “la
volontà di abbandonare le note e suonare correndo rischi”. Nel
1996 ha scritto la colonna sonora del film di Altman, Kansas
City, come lui stesso ha dichiarato “amo scrivere melodie che
raccontano storie”.
Questo trio incredibile si è ritrovato nel 2015 partendo dal
Jazz standard di New York City in concomitanza con l’uscita di
Natural Essence,e ora proseguirà in un tour europeo che oltre
alla città di Pozzuoli, toccherà l’Istanbul Jazz Festival e
poi Londra. Mentre il prossimo appuntamento con il Pozzuoli
Jazz Festival, organizzato dall’Associazione Jazz &
Conversation, è per l’evento conclusivo nel parco della Villa
Matarese di Monte di Procida, con il concerto dei chitarristi
brasiliani Marcio Rangel e Nonato Luz il 13 agosto.
di Anna Esposito
Foto di Mario Donatiello