PROGRAMMI SERVIZIO SOCIALE A.A. 2005/06

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PROGRAMMI SERVIZIO SOCIALE A.A. 2005/06
I ANNO
Analisi dello sviluppo urbano* (opzionale)
Giampaolo Nuvolati
[email protected]
Contenuto
L’obiettivo principale del modulo è quello di illustrare le caratteristiche dei fenomeni di
urbanizzazione e contro-urbanizzazione mondiali e, più specificamente, italiani che
hanno preso forma a partire dal secondo dopoguerra. A tale riguardo, vengono posti in
rilievo gli aspetti sociali ed economici legati ai processi descritti, e sono identificate e
analizzate le popolazioni metropolitane residenti e non residenti che trovano passaggio e
insediamento nelle realtà urbane contemporanee, determinandone profonde
trasformazioni. Una parte del modulo è poi dedicata all’analisi delle dorsali di sviluppo
urbano a livello europeo. E’ prevista una esercitazione in laboratorio riguardante la
lettura e l’interpretazione di dati statistici sui temi trattati.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Martinotti G. (a cura di), La dimensione metropolitana: sviluppo e governo della nuova
città, Bologna, Il mulino, 1999.
Martinotti G., Metropoli. La nuova morfologia sociale della città, Bologna, Il Mulino,
1993.
*Modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia
Antropologia e modelli culturali
Mariuccia Giacomini
[email protected]
Contenuto
Il corso prenderà avvio con un’introduzione alle discipline etno-antropologiche. Saranno
delineati i principali campi di studio, gli orientamenti teorici e metodologici, i nodi
cruciali del dibattito contemporaneo.
Verranno quindi esplorati i processi principali della cultura, intesa nel suo significato più
ampio che rinvia ai modi di vivere e di pensare. Attraverso la discussione di casi
significativi, il corso intende affrontare una rilettura del concetto di identità culturale,
visto non come categoria assoluta, ma come prodotto di rapporti di forza e come
insieme mobile che occorre osservare in relazione al contesto sociale e alle sue
modificazioni.
Tale percorso pone in primo piano l’obiettivo di fornire allo studente strumenti
concettuali e metodologici per interagire e comunicare con diversi modi di vivere nel
“presente globale” attraversato da flussi di comunicazioni, migrazioni e tensioni
internazionali.
Unità didattiche: la prospettiva antropologica; cultura e condizione umana; la ricerca
etnografica; cultura e linguaggi; sistemi di relazione; cultura e processi di
globalizzazione.
Durante il corso saranno proiettati video etnografici.
Valutazione
Studenti frequentanti: l’esame si svolge in forma scritta con possibilità di una successiva
integrazione orale per chi ne faccia richiesta.
Studenti non frequentanti: l’esame si svolge in forma scritta e prevede una successiva
integrazione orale su un testo a scelta dello studente tra quelli indicati.
Testi
Per lo scritto (studenti frequentanti e non frequentanti):
Schultz E. A., Lavenda R. H., Antropologia culturale, Bologna, Zanichelli, 1999.
Hannerz U., “Flussi, confini e ibridi. Parole chiave dell’antropologia transnazionale”,
Aut-aut, 312, nov.-dic. 2002 (pp. 46-71).
Rahola F., “Pratiche etnografiche e sapere antropologico”, in: Un certo sguardo.
Introduzione all’etnografia sociale, a cura di Dal Lago A., De Brasi R., Roma-Bari,
Laterza, 2002 (pp. 27-53).
Per l’orale (studenti non frequentanti) un testo a scelta:
Aime M., Eccessi di culture, Torino, Einaudi, 2004.
Amselle J.-L., Logiche meticce. Antropologia dell’identità in Africa e altrove, Torino,
Bollati Boringhieri, 1999.
Todorov T., La conquista dell’America. Il problema dell’“altro”, Torino, Einaudi, 1984.
Elementi di psicologia dello sviluppo e dell’educazione
Sergio Premoli
[email protected]
Obiettivi
Lo scopo dell’insegnamento è quello di fornire le nozioni base della riflessione odierna in
rapporto ai modelli evolutivi dello sviluppo psichico del soggetto, esplorato nella durata
dell’arco vitale, con particolare interesse per il periodo dell’età evolutiva. La
chiarificazione degli aspetti evolutivi verrà integrata dalla messa in evidenza delle
connessioni con l’aspetto educativo strutturalmente legato agli scambi relazionali del
soggetto sia nell’ambito primario della famiglia che in quello più esteso della società.
L’insegnamento si articola su una riflessione basata sul confronto illuminante tra due
modelli epistemologici del sapere psicologico, quello della psicologia (intesa come
insieme dei saperi che assumono il soggetto psichico come regolato dalla coscienza e
definito dall’istanza dell’Io) e quello della psicoanalisi (intesa come insieme di teorie
che assumono il soggetto psichico pluristrutturato nelle istanze e pluridimensionato
rispetto all’estensione psichica). Dal confronto sarà possibile evidenziare agli allievi la
stretta connessione esistente - in relazione all’utilizzazione delle conoscenze
psicologiche nella futura professione - tra le forme del sapere e le forme della vita, cioè
tra teoria e pratica.
Contenuti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Una questione preliminare: la definizione dello statuto della
maturità e della normalità psichica.
La nascita e le cure materne.
2.1
Nascita come trauma?
2.2
Istinto materno e esperienza materna.
2.3
L’eredità originaria del bambino: considerazioni sull’apporto
darwiniano in psicologia.
Il soggetto e la sua capacità di pensare.
3.1
Origine e funzione dell’attività di pensiero.
3.2
Rapporto tra affettività e intelligenza.
3.3
Tappe evolutive dello sviluppo della capacità di pensare: l’apporto
piagetiano e freudiano.
3.4
Le forme del disagio psichico relative al pensiero.
Il soggetto e la sua capacità di amare.
4.1
Chiarificazione dei concetti di istinto e di pulsione.
4.2
Modelli evolutivi della sessualità del bambino.
4.3
Lo sviluppo della capacità di amare in rapporto all’oggetto.
4.4
Le fase evolutive dell’erotismo infantile.
4.5
Un contributo teorico nuovo: il luogo della fobia e le scelte psichiche
del soggetto.
4.6
Il nucleo della relazione amorosa primaria (complesso edipico) e la sua
lavorazione.
Il periodo della latenza.
5.1
Il lavoro psichico dell’apparato psichico nella latenza.
5.2
La funzione e i nodi dell’educazione scolastica in latenza.
La pubertà e l’adolescenza.
6.1
6.2
6.3
6.4
7.
8.
6.5
6.6
7.1
7.2
8.1
8.2
La pubertà e i cambiamenti fisiologici nei due sessi.
Le tre fasi dell’adolescenza.
L’adolescente, l’identità sessuale e le relazioni amorose e sessuali.
La conflittualità dell’adolescente con le figure genitoriali
autoritarie.
L’esperienza scolastica e la funzione del gruppo di appartenenza.
Le forme più tipiche del disagio psichico nell’adolescenza.
L’età adulta.
Le decisioni caratterizzanti l’identità dell’adulto.
Le forme dell’agio e del disagio psichico dell’adulto.
La terza età.
Cambiamenti fisiologici legati alla menopausa e all’andropausa.
I fattori di un riassetto nell’equilibrio psichico dell’anziano.
e
Valutazione
La prova d’esame si articolerà in una prova scritta, con domande differenziate per i
frequentanti e i non frequentanti del corso.
Bibliografia
Per i frequentanti, la materia d’esame verterà sul contenuto dei testi:
Premoli S., Il soggetto in divenire, Milano, Libreria Cortina, 2002.
Premoli S., “L’operatore a prova di rischio”, in: Prospettive sociali e sanitarie, n. 1,
gennaio 2002 (pp. 4-6).
I non frequentanti dovranno portare come secondo testo:
Freud S., Analisi della fobia di un bambino di cinque anni. Caso clinico del piccolo Hans,
Torino, Bollati Boringhieri.
Identità di genere e scelta professionale (opzionale)
Maria Cacioppo
[email protected]
Contenuto
A partire dalla scelta degli studenti di intraprendere un percorso formativo che indirizza
alla professione di assistente sociale, il modulo si propone come spazio per
contestualizzare e riflettere su temi quali l’identità e la differenza di genere, il
maschile e il femminile nei percorsi formativi e lavorativi, il genere nelle professioni di
aiuto, il lavoro di cura nel lavoro professionale e nel lavoro familiare. In un’ottica
interdisciplinare psico-sociologica, il modulo si propone di sollecitare una analisi e una
riflessione critica. Attraverso strumenti quali proiezioni di filmati, giochi psicologici e
lavori in piccolo gruppo permette, nel confronto d’aula, di esplorare e connettere la
dimensione individuale con quella collettiva.
Valutazione
La prova d’esame è differenziata per i frequentanti e per chi non frequenta.
Per gli studenti frequentanti consiste in un colloquio a partire dai contenuti delle lezioni
e delle esercitazioni, oltre che delle letture indicate nella bibliografia apposita.
Per gli studenti non frequentanti la prova d’esame è scritta e verte sulle letture indicate
nella bibliografia.
Testi
Per gli studenti frequentanti:
Benvenuti P., Gristina D.A., La donna e il servizio sociale. Identità sessuale e
professionale dell’assistente sociale, Milano, Franco Angeli, 1998 (Parte Prima e
Terza).
Ruspini E., Le identità di genere, Roma, Carocci, 2003 (cap. 1 e 5).
Per gli studenti non frequentanti:
Benvenuti P., Gristina D.A., La donna e il servizio sociale. Identità sessuale e
professionale dell’assistente sociale, Milano, Franco Angeli, 1998 (Parte Prima e
Terza).
Ruspini E., Le identità di genere, Roma, Carocci, 2003.
Dominelli L., Il nuovo femminismo nel servizio sociale, Trento, Erickson, 2004 (cap. 4).
Il concetto di cultura* (opzionale)
Roberto Marchisio
[email protected]
Contenuto
Obiettivo del modulo è l’introduzione allo studio delle pratiche e dei processi di
trasformazione culturali. Particolare attenzione è dedicata alla pluralità di significati
che il termine “cultura” racchiude e alla presenza, al suo interno, di due registri di
eguale rilevanza: quello simbolico e quello normativo. Il modulo si focalizza
sull’approccio specifico della sociologia allo studio dei fenomeni culturali, sulle
componenti e le dimensioni della cultura, sulla distinzione tra cultura e società, sulla
differenziazione e sul pluralismo culturale. Affrontando direttamente il rapporto tra
cultura e mutamento sociale, la discussione si concentra sulle contraddizioni emergenti
nella nostra società in seguito al contemporaneo sviluppo di una cultura globale
relativamente omogenea e dell’accentuazione delle differenze fra singole identità
culturali.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Dispensa a cura del docente reperibile presso la Biblioteca d’Ateneo.
*Modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia
Il mutamento sociale ed economia e lavoro
Paolo Trivellato
[email protected]
Obiettivi e contenuti
Questi due moduli, che fanno seguito al modulo “Individuo e società” caratterizzato da
un approccio di storia del pensiero sociologico, sono destinati a fornire le basi per
sviluppare una conoscenza e una comprensione della società contemporanea, mettendo
a fuoco le relazioni che legano individui, gruppi e istituzioni. Guardare alle
caratteristiche e ai comportamenti degli individui da un punto di vista sociologico
significa infatti mettere al centro dell’analisi le loro relazioni con gli altri individui.
La sociologia è una disciplina che ha una forte componente empirica. In questo corso si
insiste sulla necessità di analizzare in profondità e di ri-esaminare con rigore il sapere di
senso comune riguardante la vita di tutti i giorni ricorrendo, quando disponibili, a dati
istituzionali o di ricerca.
Inoltre la sociologia è una disciplina “riflessiva” che si propone di sviluppare una
consapevolezza critica del mondo che ci sta intorno. Chi studia un certo ambito sociale è
nello stesso tempo “dentro” quella parte di mondo sociale. La sociologia incoraggia un
atteggiamento di riflessione sulla natura della nostra conoscenza di ciò che ci sta intorno
e – con particolare riferimento al nostro corso di studi – offre una solida base per
esaminare e valutare le politiche sociali. Per questa ragione un certo spazio è dedicato
ai seguenti temi:
ƒ come è strutturato e come è venuto cambiando il mercato del lavoro,
ƒ la dinamica della distribuzione del reddito, con particolare riferimento alla
povertà,
ƒ l’evoluzione delle politiche abitative,
ƒ il potenziale delle politiche dell’istruzione.
Valutazione
Esame scritto
Testi
Il mutamento sociale
Settimane 1 e 2: La stratificazione sociale in Italia.
Paci M., “La struttura sociale italiana”, in: Storia dell’Italia repubblicana, a cura di
Barbagallo F., Einaudi, 1997 (pp. 699-776).
Barbagli M., Bagnasco A., Cavalli A., Corso di Sociologia, Bologna, Il Mulino (cap. 18, pp.
487-512).
Bagnasco A., Tracce di comunità, Bologna, Il Mulino, 1999 (premessa e cap. 4, pp. 87121).
Settimane 3 e 4: Il mercato del lavoro.
Reyneri E. Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002 (§ 2.1, 2.2, 2.3).
Reyneri E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002 (§ 7.1, 7.2, 7.3;
inoltre: § 3.6, 3.7).
Reyneri E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, Il Mulino, 2002 (§ 8.4, 9.1 e 9.3;
inoltre: § 4.1, 4.3, 4.6).
Reyneri E., Sociologia del mercato del lavoro, Bologna, il Mulino, 2002 (§ 8.1, 8.3, 8.5,
8.6).
Fullin G., Instabilità del lavoro ed esposizione al mercato. Le strategie dei lavoratori e
il ruolo della famiglia come protezione contro i rischi, Paper dell’Università di Brescia,
2002.
NB: Questi testi sono riprodotti in una dispensa disponibile presso Fronteretro, viale
Sarca 191.
Economia e lavoro
Settimana 1: Reddito.
Benassi, D., Biorcio, R., La povertà a Milano: alcuni risultati da una survey, articolo non
pubblicato, 2003.
Micheli, G., “Le situazioni a rischio”, in: Cadere in povertà, Milano, Franco Angeli, 1999
(pp. 43-73).
Settimana 2: Abitazione.
Cremaschi, M., Tosi A., “Casa e territorio”, in: IReR, Quattro studi sulla vulnerabilità
sociale, Milano, Guerini associati, 2001 (pp. 133-168).
Negri, N., Saraceno C., “La casa”, in: Le politiche contro la povertà, Bologna, Il Mulino
(pp. 157-184).
Tosi A., “L’esclusione abitativa dei poveri. La tradizione delle politiche e la costruzione
del problema”, in: Tosi A., Abitanti, Bologna, Il Mulino, 1994 (pp. 141-173).
Settimane 3 e 4: Istruzione.
OECD, Education at a glance 2004 (pp. 51-59 e 96-107).
Commissione delle comunità europee, Memorandum sull’istruzione e la formazione
permanente, 2000 (pp. 1-26).
Trivellato P., “Istruzione e formazione professionale”, in: Giovani madri sole. Percorsi
formativi e politiche di welfare per l’autonomia, Roma, Carocci, 2002 (pp. 83-108).
NB: Questi testi sono riprodotti in una dispensa disponibile presso Fronteretro, viale
Sarca 191.
Individuo e società
Nino Salamone
[email protected]
Contenuto
Verranno illustrate alcune delle teorie classiche elaborate per rispondere alle domande
fondamentali della disciplina: come è possibile l’ordine sociale? Come si riproduce? Quali
ruoli svolgono, al suo interno, le grandi agenzie di socializzazione (famiglia, scuola,
chiese…)? In particolare: sono gli individui, tramite le loro pulsioni e relazioni, a
“costruire” la società, o è piuttosto la società a “costruire” gli individui secondo
modalità dettate dall’esigenza della propria continuità?
Verranno analizzati, secondo questa chiave, i contributi di Karl Marx, Max Weber, Emile
Durkheim, Georg Simmel, Talcott Parsons.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Enzo Rutigliano, Teorie sociologiche classiche, Torino, Bollati Boringhieri, 2001.
Introduzione ai metodi del servizio sociale sez. A
Manuela Fumagalli
[email protected]
Contenuto
Il modulo si propone di introdurre al metodo del servizio sociale attraverso
l’approfondimento di:
- contesto territoriale ed organizzativo del lavoro sociale;
- processo di aiuto (i soggetti, le conoscenze teoriche, il procedimento metodologico,
la relazione professionale, gli strumenti).
I contenuti del modulo verranno sviluppati attraverso lezioni, esercitazioni in gruppo ed
individuali.
Valutazione
L’esame consiste in una prova orale sugli argomenti proposti attraverso le lezioni, il
lavoro in aula, le esercitazioni e i testi in bibliografia.
Testi
Bartolomei A., Passera A.L., L'assistente sociale. Manuale di servizio sociale
professionale, III edizione, Roma, CieRre, 2002.
Cellentani O., Manuale di metodologia per il Servizio Sociale, Milano, Franco Angeli,
1997.
Ferrario F., Le dimensioni dell'intervento sociale. Un modello unitario centrato sul
compito, Roma, NIS, 1996.
Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno comunicate durante il corso.
Introduzione ai metodi del Servizio Sociale sez. B
Chiara Previdi
[email protected]
Obiettivi
Il corso caratterizza il percorso triennale dello studente e offre, con gradualità, gli
elementi fondamentali dell’agire professionale.
Il corso del primo anno si propone di introdurre al metodo attraverso:
• una prima esemplificazione dell’intervento professionale nel contesto operativo;
• la definizione degli elementi fondamentali del processo metodologico.
Programma
- Il processo di aiuto: l’approccio unitario.
- Il territorio come ambito di riferimento dei servizi e come comunità di vita e
relazione.
- Il procedimento metodologico: definizione, caratteristiche e fasi.
- Le caratteristiche del processo di comunicazione e gli stili comunicativi.
Valutazione
L’esame si svolgerà in forma orale.
Testi
Ferrario F., Le dimensioni dell’intervento sociale, NIS, 1996 (capitoli 2 e 4).
Bartolomei A., Passera A.L., L’assistente sociale. Manuale di servizio sociale
professionale, CieRre, 2002 (Parte seconda: il procedimento metodologico).
Dal Pra Ponticelli M., Dizionario di Servizio sociale, Carocci Faber, 2005.
Nel corso delle lezioni verranno suggeriti direttamente dal docente ulteriori riferimenti
bibliografici.
I principi operativi del Servizio Sociale sez. A
Antonella Bregantin
[email protected]
Contenuti
Gli elementi di definizione della professione: storia, teoria e lessico con particolari
riferimenti all’Italia.
Elementi di etica e di deontologia: il Codice Deontologico e la normativa sul segreto
professionale.
Concetti di Welfare e well-being; le metodologie di riferimento: empowerment, self
help etc.
La domiciliarità in connessione con l’esecuzione penale, la tutela del minore,
dell’anziano, degli immigrati, etc.
Le nuove povertà. La città solidale (all’interno di questa area verranno individuati
servizi e metodologie di intervento quali il segretariato sociale, l’advocacy, il lavoro di
rete, il lavoro per progetti).
Valutazione
La valutazione avviene mediante l’elaborazione di risposte scritte a domande formulate
dal docente sui contenuti trattati nei moduli nonché sui testi (o parti di testo) indicati in
bibliografia.
Testi:
Folgheraiter F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Milano, Franco Angeli, 1998.
Neve E., Il Servizio Sociale, Roma, Carocci, 2000.
Ordine Naz. Ass. Soc., Consiglio Naz. (a cura di): Il Codice Deontologico dell’assistente
Sociale, Roma, 2002.
Tamburini A., Amadei T. (a cura di), La leva di Archimede, Milano, Franco Angeli, 2002.
AA.VV., “Il segreto professionale”, in: La professione sociale, n. 23/2002, Bologna, Ediz.
CLUEB.
Più articoli tratti da riviste specializzate.
Istituzioni di diritto pubblico (moduli Il cittadino e le istituzioni e
L’articolazione dello Stato)
Paolo Bonetti
[email protected]
Contenuto
La disciplina intende offrire allo studente gli strumenti di base per comprendere i
principi generali del sistema costituzionale, dell’organizzazione dello Stato e degli altri
enti pubblici, della disciplina del rapporto tra i pubblici poteri e le persone. Particolare
attenzione sarà data ad alcuni aspetti che sono essenziali rispetto al lavoro pratico a cui
è tenuta la figura professionale dell’assistente sociale (fonti di diritto, rapporto Statoregioni-enti locali, disciplina dei diritti fondamentali delle persone e delle formazioni
sociali e disciplina generale dell’assistenza sociale).
Il corso si svolgerà in 2 moduli che hanno una concatenazione unitaria e che si
concludono con un esame svolto in un’unica volta per entrambi i moduli.
Primo modulo: Il cittadino e le istituzioni
Norme giuridiche e norme sociali. Interpretazione, applicazione ed evoluzione delle
norme giuridiche. Lo Stato: elementi costitutivi (popolo, territorio, governo), funzioni
(legislativa, amministrativa, giurisdizionale, l’indirizzo politico), rapporti con la
comunità internazionale. Le diverse forme di Stato (patrimoniale, assoluto, di polizia,
liberale, autoritario-fascista, socialista, democratico-sociale) e le diverse forme di
governo (parlamentare, presidenziale, semi-presidenziale, direttoriale; dualismo e
monismo; Stati federali, Stati regionali e Stati unitari). La forma di Stato e la forma di
governo italiana. La Costituzione italiana: formazione, caratteristiche formali (lunga,
rigida, programmatica, aperta) e principi fondamentali (personalista, pluralista,
democratica, lavorista, internazionalista). La posizione della persona nel sistema
costituzionale e i diritti di libertà in generale; cenni alla condizione giuridica dello
straniero, ai doveri costituzionali, alla disciplina di alcuni diritti civili e sociali. La
famiglia nella Costituzione. Il sistema delle fonti del diritto italiano: categorie, criteri
interpretativi, criteri ordinatori (gerarchico, di competenza, cronologico, di specialità),
le riserve di legge, fonti esterne ed interne, fonti statali e regionali e locali e le singole
fonti di diritto dell’ordinamento italiano. Democrazia diretta e democrazia
rappresentativa. I sistemi elettorali.
Secondo modulo: L’articolazione dello Stato
Organizzazione e funzioni del Parlamento. Il procedimento legislativo statale. Il
Presidente della Repubblica: ruolo, elezione, atti. Il Governo della Repubblica:
formazione, composizione e funzioni. Cenni all’organizzazione della pubblica
amministrazione e alla disciplina generale dell’attività amministrativa. Regioni ed enti
locali (funzioni, organi, rapporti reciproci e con lo Stato). L’autonomia delle Regioni: la
potestà statutaria, la forma di governo e i diversi tipi di potestà legislativa e il
procedimento legislativo regionale, la potestà regolamentare, le funzioni
amministrative, l’autonomia finanziaria. La magistratura e la funzione giurisdizionale;
cenni all’ordinamento giudiziario. La Corte costituzionale e la giustizia costituzionale.
Frequenza obbligatoria e consigli per lo studio
In base alle deliberazioni del Consiglio di Facoltà ogni studente ha l’obbligo di frequenza
per almeno la metà di ciascuno dei moduli del corso di Istituzioni di diritto pubblico. In
ogni caso si raccomanda la frequenza a tutte le lezioni e di iniziare a studiare subito la
materia in parallelo con lo svolgimento delle lezioni. Si raccomanda anche una
preparazione precisa, completa e concreta: a tal fine sono utilissimi 1) la frequenza
attiva alle attività di tutorato; 2) l’attenzione costante ai mezzi di comunicazione di
massa per analizzare sotto il profilo giuridico-pratico i fatti dell’attualità socio-politicocostituzionale; 3) il ritrovarsi ogni giorno nei 10 giorni precedenti l’esame con un altro
studente che prepara il medesimo esame per ripetere a vicenda tutta la materia
studiata e correggersi ed aiutarsi ad esprimersi.
Propedeuticità
Il superamento dell’esame di Istituzioni di diritto pubblico (6 CFU) entro il 31 dicembre
dell’anno successivo a quello di iscrizione al primo anno di corso è condizione per
accedere al secondo anno del Corso di laurea ed in ogni caso è propedeutico all’esame
di Diritto degli enti locali.
Attività di tutorato
Durante l’anno accademico a fianco del corso si terranno cicli di attività di tutorato a
cura di un collaboratore del docente, destinata ad aiutare gli studenti nella
preparazione dell’esame. La partecipazione attiva ad esse è vivamente raccomandata a
tutti gli studenti che stiano effettivamente preparando l’esame. Le modalità e le date
dell’attività di tutorato saranno rese note dal docente.
Valutazione
Oggetto dell’esame è la verifica dell’effettiva preparazione dello studente circa l’intero
programma, che è ricavabile dalle lezioni del docente e dallo studio dei testi di seguito
indicati. L’esame si svolge in un'unica prova che deve essere sostenuta al termine della
frequenza ad entrambi i moduli.
Salvo diversa disposizione del docente, l’esame consiste in una prova scritta preliminare
alla prova orale: il candidato è ammesso alla prova orale se ha superato la prova scritta.
Il candidato che supera la prova scritta può svolgere la prova orale soltanto nel
medesimo appello d’esame. La prova orale si svolge nella stessa giornata della prova
scritta. La prova scritta è svolta in forma di test formulato con domande (circa 30) che
riguardano tutti gli aspetti del programma, redatte in forma di risposta multipla (per
ogni domanda è esatta una sola delle tre risposte date): è ammesso a sostenere la prova
orale chi risponde esattamente ad almeno 18 domande scritte. La prova orale consiste in
un colloquio con domande vertenti su qualsiasi argomento del programma. Poiché si
tratta di una prova preliminare, il superamento della prova scritta non vincola la
valutazione della prova orale.
Testi
1) E’richiesto anzitutto lo studio di un manuale istituzionale di diritto pubblico. Si
consigliano, in alternativa, un testo semplice, ma sintetico (Falcon G., Lineamenti di
diritto pubblico, Padova, CEDAM, edizione non anteriore alla IX ed. 2003, esclusi i
capitoli 4, 6 e 7) oppure un testo più completo, ma un po’ più complesso (Caretti P., De
Siervo U., Istituzioni di diritto pubblico, Torino, Giappichelli, edizione non anteriore
alla VII, 2004) oppure un testo di impostazione più moderna come Bin R., Pitruzzella G.,
Diritto pubblico, Torino, Giappichelli, III ed., 2005.
2) E’ indispensabile che lo studente sappia utilizzare e analizzare direttamente i testi
delle norme costituzionali e di alcune delle principali norme del diritto pubblico. I testi
di tali norme sono ricavabili nella seguente raccolta: Italia, Bassani, Traverso, Leggi
fondamentali del diritto pubblico e costituzionale, Milano, Giuffrè, XXIX ed., 2005.
La costruzione dei dati* (opzionale)
Roberto Biorcio
[email protected]
Contenuto
Il modulo presenta i concetti e le pratiche propri della ricerca sociale di tipo scientifico,
con particolare riferimento ai processi di costruzione e di trattamento della base
empirica. Vengono illustrati i tipi di ricerca sociale più diffusi, discutendone i tratti
essenziali. Successivamente sono analizzate le principali tecniche di rilevazione dei dati,
sia qualitative che quantitative; a questo riguardo, particolare attenzione viene rivolta
all’indagine campionaria. Il modulo si propone di preparare gli allievi a effettuare
personalmente un’attività di ricerca empirica e, a questo scopo, prevede lo svolgimento
di esercitazioni ed esperienze relative alla progettazione di una ricerca sociale e alla
costruzione di una sua appropriata base empirica.
Valutazione
Esame scritto: consiste nel rispondere ad alcune domande di natura teorica e nella
soluzione di alcuni problemi relativi alle pratiche della ricerca empirica.
Testi
Biorcio R., Maneri M. e Pagani S., La ricerca sociale. Metodi quantitativi e metodi
qualitativi, Roma, Carocci, 2005.
Materiale didattico pubblicato sulla pagina web del modulo.
*Modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia
Le basi dell’economia politica
Anna Tempia
[email protected]
Contenuto
Il corso si propone di fornire una conoscenza di base del sistema economico e degli
strumenti che, a livello micro e a livello macroeconomico, analizzano e interpretano i
complessi problemi di scelta individuali e collettivi.
I temi saranno sviluppati con riferimenti al caso Italiano e all’Unione Europea.
Nella trattazione dei contenuti si punterà a rafforzare le sinergie con gli altri
insegnamenti del primo anno che mirano a far comprendere l’assetto socio-economicoistituzionale della nostra società, anche per far sì che la figura in formazione possa
meglio situare l’ambito del futuro agire professionale.
Le aree tematiche del programma:
- il comportamento dei singoli agenti economici e l’equilibrio di mercato.
- i principi di base dell’economia politica macro.
- i riferimenti per comprendere l’intervento dello Stato nell’economia (politica
monetaria e di bilancio).
- l’Unione Europea: introduzione a obiettivi e strumenti della politica economica
europea.
Valutazione
Prova scritta, per studenti frequentanti e non, che verterà su domande aperte. Ogni
domanda apporterà un punteggio che contribuirà a determinare il voto.
Testi
Cavaliere A., Serati M., Economia, Mondadori Università, 2004.
Il programma sarà sviluppato utilizzando il testo indicato ed eventuale materiale
didattico fornito dalla docente.
Agli studenti non frequentanti sarà richiesto un argomento aggiuntivo, contenuto nel
testo, e che sarà indicato dalla docente.
Le Statistiche per l’analisi territoriale
Maria Pia May
[email protected]
Contenuto
Obiettivo del corso è di mettere in grado gli studenti di orientarsi nel panorama
dell’informazione statistica utile alla conoscenza sociale di un territorio, e di acquisire
le competenze statistiche di base necessarie per una lettura critica adeguata.
Il programma del corso è così articolato:
- Fonti statistiche di interesse sociale a livello locale e nazionale.
- Le rilevazioni statistiche e le loro caratteristiche metodologiche.
- Indicatori demografici e sociali: scelta, costruzione, validità.
- Organizzazione, accesso e diffusione dei dati (banche dati, osservatori, sistemi
informativi).
- Elementi di statistica per l’analisi dei dati territoriali.
Metodo di lavoro: gli argomenti saranno trattati attraverso lezioni delle docenti
integrate da esercitazioni guidate individuali o in piccolo gruppo. Per quanto riguarda le
esercitazioni, verranno distribuite durante il corso le istruzioni e alcuni materiali e
documenti.
Per facilitare i non frequentanti, verranno pubblicate sul sito di Facoltà le istruzioni per
le esercitazioni.
Valutazione
Consiste in una prova orale che, anche sulla base dei lavori di esercitazione presentati,
accerti la conoscenza dei concetti e dei contenuti in programma. E’ necessario
presentarsi all’esame con le esercitazioni richieste dal docente in forma scritta.
Testi
Corbetta P., Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, Il Mulino, 1999.
Istat, DemoS. Sistema di indicatori sociali, in www.istat.it
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Libro bianco sul welfare. Proposte per una
società dinamica e solidale, Roma, febbraio 2003.
Altre indicazioni verranno comunicate durante il corso.
L’Italia Contemporanea
Barbara Bracco
[email protected]
Contenuto
Il corso ha due obiettivi. Scopo in primo luogo delle lezioni è ripercorrere la storia
italiana dai primi del ’900 al 1989. La conoscenza infatti delle principali questioni
politiche, economiche e sociali, che hanno caratterizzato la storia del nostro paese, si
pone come un punto fermo della preparazione degli studenti. Si tratta di un recupero
della storia istituzionale, e in particolare di quella sociale, finalizzato però ad un
approfondimento. Il secondo obiettivo del corso è infatti di tratteggiare l’evoluzione
storica della rappresentazione del crimine e in particolare del delitto famigliare;
rappresentazione che verrà sviluppata nel corso delle lezioni come costruzione sociale e
culturale della moralità pubblica.
Nel corso delle lezioni verranno affidate agli studenti alcune ricerche su casi particolari
sui quali saranno invitati a relazionare alla fine del modulo.
Valutazione e testi
Prova finale per gli studenti frequentanti:
la prova consisterà in un colloquio al termine delle lezioni che verterà sulla storia
generale e sull’approfondimento monografico. I testi di riferimento sono:
Riosa A. e Bracco B., Storia d’Europa nel Novecento, Milano Mondadori, 2004 (con
particolare riguardo alle parti riguardanti la storia italiana).
Testi e documenti indicati durante le lezioni.
Prova finale per gli studenti non frequentanti:
la prova consisterà in un esame orale sui seguenti testi:
Riosa A., Bracco B., Storia d’Europa nel Novecento, Milano, Mondadori, 2004 (con
particolare riguardo alle parti riguardanti la storia italiana).
Babini V.P., Il caso Murri. Una storia italiana, Bologna, Il Mulino, 2004.
Partecipazione e potere
Marina Calloni
[email protected]
Obiettivi
Il modulo verrà focalizzato sulla ricostruzione della storia e dei principali significati
assunti dal concetto di “potere” nel corso del tempo.
Verrà in primo luogo considerata una definizione socio-politica di potere come
“l’esercizio di un’influenza su altri esseri umani” e come “capacità/possibilità di
condizionare il comportamento altrui”. Successivamente verranno prese in
considerazione due diverse accezioni politiche: da una parte il potere verrà inteso come
dominio su altri uomini e oppressione mediante la forza e la violenza, mentre dall’altra
parte sarà concepito come l’esercizio legittimo di una responsabilità istituzionale,
incarico professionale o di un mandato collettivo, come espressione di volontà
democratica. Al proposito, verranno prese in esame anche quelle trasformazioni globali
che stanno attualmente modificando il tradizionale rapporto fra politica, economia e
società.
Contenuto
Temi principali:
• Il concetto di potere nella storia del pensiero politico e sociologico.
• Il nesso fra società e potere politico.
• Lo stato, il potere e l’autorità.
• La divisione dei poteri.
• L’esercizio del potere.
• Rappresentanza e partecipazione politica.
• Potere come dominio totalitario e potere come legittimità democratica.
• I “poteri forti”: politica ed economia.
• I partiti politici.
• Società civile e sfera pubblica.
• Movimenti sociali e gruppi di pressione.
• Globalizzazione: poteri economici trans-nazionali, istituzioni politiche internazionali
e movimenti sociali globali.
Organizzazione del corso:
Il corso verterà di lezioni frontali ed esercitazioni:
Prima settimana
Che cosa è il potere?
- La definizione di potere nel linguaggio ordinario.
- Teorie del potere nell’antichità e nella modernità.
- Potere coercitivo e potere legittimo.
Seconda settimana
Come si manifesta il potere?
- Le varie forme di potere (politico, religioso, economico, simbolico, culturale,
mediatico, ecc.).
- Il potere nell’ambito pubblico e nella sfera privata.
- Il potere nelle relazioni di genere.
Terza settimana
Come si esercita il potere?
- La divisione dei poteri nei governi democratici.
- Le funzioni istituzionali e la rappresentanza politica.
- Deontologia ed esercizio del potere nelle professioni.
Quarta settimana
Come si subisce e si critica il potere?
- Oppressione, sfruttamento, violenza e totalitarismo.
- Critica del potere in Marx, Weber e Foucault.
- Partecipazione, sfera pubblica, movimenti sociali e democrazia deliberativa.
Valutazione
La prova d’esame verterà in una prova scritta della durata di 2 ore.
Verranno poste al candidato 2 domande, riferentesi ai temi trattati durante le lezioni e
sopra citati. I quesiti posti si atterranno però strettamente ai testi obbligatori, a cui gli
studenti dovranno far riferimento per la preparazione dell’esame.
Testi
Testi obbligatori per l’esame:
Popitz H., Fenomenologia del potere: autorità, dominio, violenza, tecnica, Bologna, il
Mulino, 2001.
Hannah A., Sulla violenza, Parma, Guanda, 1996.
Testi facoltativi, per ulteriori approfondimenti:
Baratta A. et al., La legittimazione del potere: problematica del rapporto tra Stato,
istituzioni e società, Milano, Franco Angeli, 1986.
Barnes B., La natura del potere, Bologna, il Mulino, 1995.
Canetti E., Massa e potere, Milano, Rizzoli, 1972.
Duso G., Il potere: per la storia della filosofia politica moderna, Roma, Carocci, 1999.
Foucault M., Microfisica del potere. Interventi politici, Torino, Einaudi 1977.
Honneth A., Critica del potere: la teoria della società in Adorno, Foucault e Habermas,
Bari, Dedalo, 2002.
Pizzorno A., Il potere dei giudici: Stato democratico e controllo della virtù, Roma-Bari,
Laterza, 1998.
Russell B., Il potere: una nuova analisi sociale, Milano, Feltrinelli, 1967.
Weber M., Economia e Società, Torino, Edizioni di Comunità, 1979.
Zizek S., Il grande altro: nazionalismo, godimento, cultura di massa, Milano, Feltrinelli,
1999.
Principi e Fondamenti del Servizio Sociale (moduli Introduzione al
Servizio sociale e I principi operativi del Servizio Sociale sez. B)
Antonietta Pedrinazzi
[email protected]
Obiettivi
Il corso è finalizzato: 1) alla trattazione dei fondamenti teorici e dei principi operativi
del Servizio sociale, considerati nel loro sviluppo culturale, concettuale e temporale e
storicamente contestualizzati nel quadro evolutivo dei bisogni, delle risposte sociali, dei
mutamenti istituzionali e normativi; 2) alla conoscenza dei principi ispiratori degli
ambiti di intervento, sia mono che pluridisciplinari, in Italia, in Europa e nella situazione
internazionale.
La metodologia didattica adottata in entrambi i moduli prevede lezioni, esercitazioni,
uso di video e filmati in correlazione con i temi trattati, nonché il contributo di esperti.
I modulo: Introduzione al Servizio sociale
Contenuto
Excursus storico: carità, beneficenza, assistenza, sicurezza sociale, sussidiarietà.
Le origini del servizio sociale e le varie scuole (americana, europee).
I fondamenti della professione e la formazione. Valori e modelli operativi.
Stereotipi e pregiudizi.
Valutazione
La valutazione avviene mediante l’elaborazione di risposte scritte a domande formulate
dal docente sui contenuti trattati nei moduli nonché sui testi (o parti di testo) indicati in
bibliografia.
Testi
Benvenuti P., Gristina D., La donna e il Servizio Sociale, Milano, Franco Angeli, 1998.
Bortoli B., Teoria e storia del Servizio sociale, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1997.
Lorenz W., Il Servizio sociale e la nuova Europa, Genova, ECIG, 1995.
Mazzara B., Stereotipi e pregiudizi, Bologna, Il Mulino, 1997.
Soulet M.H., Piccolo prontuario di grammatica del lavoro sociale, Napoli, Liguori, 2003.
N.B. Le parti da studiare per l’esame verranno indicate dai docenti. Ulteriori indicazioni
bibliografiche saranno fornite durante i moduli.
II modulo: I principi operativi del Servizio sociale sez. B
Contenuto
Gli elementi di definizione della professione: storia, teoria e lessico con particolari
riferimenti all’Italia.
Elementi di etica e di deontologia: il Codice Deontologico e la normativa sul segreto
professionale.
Concetti di Welfare e well-being; le metodologie di riferimento: empowerment, self
help ecc.
La domiciliarità in connessione con l’esecuzione penale, la tutela del minore,
dell’anziano, degli immigrati, etc.
Le nuove povertà. La città solidale (all’interno di quest’area verranno individuati servizi
e metodologie di intervento quali il segretariato sociale, l’advocacy, il lavoro di rete, il
lavoro per progetti).
Valutazione
La valutazione avviene mediante l’elaborazione di risposte scritte a domande formulate
dal docente sui contenuti trattati nei moduli nonché sui testi (o parti di testo) indicati in
bibliografia.
Testi:
Folgheraiter F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Franco Angeli, Milano, 1998.
Neve E., Il Servizio Sociale, Roma, Carocci, 2000.
Ordine Naz. Ass: Soc., Consiglio Naz. (a cura di), Il Codice Deontologico dell’assistente
Sociale, Roma, 2002.
Tamburini A., Amadei T. (a cura di), La leva di Archimede, Milano, Franco Angeli, 2002.
AA.VV., “Il segreto professionale”, in: La professione sociale, Rivista di studio analisi
ricerca, n. 23/2002, Bologna, Ediz. Clueb.
Più articoli tratti da riviste specializzate.
Psicologia della relazione
Sergio Marsicano
[email protected]
Contenuto
Per gli assistenti sociali, la psicologia viene usata come struttura della relazione utenteoperatore, più che come strumento per la conoscenza dei caratteri psichici di un
individuo. Gli allievi non hanno quasi mai studiato la disciplina e faticano pertanto a
distinguere il senso comune psicologico da una elaborazione determinata da un sapere
specializzato. La psicologia scientifica è composta da molte scuole, poiché
l’immaterialità della mente, e i suoi prodotti, sono esprimibili differentemente a
secondo dei paradigmi che vengono usati come sistemi di riferimento. Esiste quindi una
gamma di psicologie: il comportamentismo, l’approccio sistemico-relazionale, la
psicoanalisi, il cognitivismo, la gestalt, etc.
L’articolazione del corso non è ovviamente sufficiente per descrivere ciascuna di queste
scuole, in modo che lo studente possa essere in grado di utilizzare un modello
psicologico nel servizio sociale. I modelli sono accennati e lo studente dovrà
approfondire per l’esame ciascuno di essi, attraverso apposite letture. Il corso si
propone invece di fornire un quadro generale che fissi gli “universali” comuni alle
psicologie: la struttura senso-motoria, la funzione percettiva, la funzione mnestica, il
processo di riconoscimento, ponendoli in rapporto ai principali modelli psicologici
utilizzati dagli operatori dei Servizi e in connessione con l’unico strumento a
disposizione dell’operatore sociale per comprendere e comunicare con gli utenti: il
linguaggio.
Metodo: lezioni frontali e una simulazione finale.
Esame
Esame orale.
Testi
Marsicano S., Elementi di psicopedagogia, Milano, Franco Angeli, 2000.
Testi su argomenti particolari sono segnalati in calce ai capitoli obbligatori.
Su richiesta, possono essere accettati anche altri testi. Per approfondimenti desiderati
dagli studenti si prega di contattare il docente.
Soggetti e oggetti dei rapporti giuridici
Antonio Giuffrida
[email protected]
[email protected]
Contenuto
Il corso ha per oggetto l’insegnamento delle nozioni fondamentali concernenti i seguenti
istituti di diritto privato: le fonti del diritto privato e l’interpretazione della legge, le
persone, i beni e la proprietà, il possesso, i modi di acquisto della proprietà, i diritti
reali su cose altrui, la comunione, l’obbligazione, l’adempimento e l’inadempimento, il
contratto, validità e invalidità del contratto, efficacia e inefficacia del contratto, la
rappresentanza, gli effetti del contratto, risoluzione e rescissione del contratto, criteri
di comportamento dei contraenti e di interpretazione del contratto, singoli contratti, i
fatti illeciti, altri atti o fatti fonte di obbligazioni, responsabilità del debitore e garanzia
del creditore, circolazione e altre vicende del credito e del contratto, prescrizione e
decadenza, la famiglia, la successione a causa di morte, l’acquisto dell’eredità e dei
legali, le donazioni, la tutela dei diritti.
Valutazione
L’esame avrà natura esclusivamente orale.
Testi
Galgano F., Istituzioni di diritto privato con tavole di comparazione giuridica, Padova,
Cedam, 2004.
Teorie sociologiche* (opzionale)
Antonio De Lillo
[email protected]
Contenuto
Il modulo è un’introduzione al pensiero di alcuni autori che stanno alla base della
sociologia contemporanea: Comte, Marx, Durkheim, Simmel, Weber, Pareto e Parsons.
Di ciascun autore vengono trattati quegli aspetti che hanno maggiormente influenzato lo
sviluppo della disciplina, sia dal punto di vista epistemologico sia da quello
dell’interpretazione delle società contemporanee e dei processi di mutamento.
Valutazione
Esame scritto. Chi lo desideri, può chiedere l’integrazione della prova scritta
(indipendentemente dal suo esito) con una prova orale.
Testi
Rutigliano E., Teorie sociologiche classiche, Torino, Bollati Boringhieri, 2001.
*modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia.
II anno
Elementi di diritto degli enti locali
Alberto Zucchetti
[email protected]
Contenuto
Nel contesto dell’assetto organizzativo dello Stato la nostra Costituzione “riconosce”,
cioè recepisce nel proprio ambito, le autonomie locali e “promuove”, ossia facilita
l’estrinsecazione dell’autonomia da parte degli enti locali.
Le recenti modifiche costituzionali attribuiscono un ruolo sempre più di primo piano agli
enti locali nel senso che è lo Stato stesso che deve adeguarsi alle esigenze della loro
autonomia.
In questo Corso sono quindi considerati i principi costituzionali, la legislazione degli enti
locali, gli elementi costitutivi di ciascun ente, le forme di collaborazione. Si analizzano
gli organi, sia di governo dell’ente – dei quali si esaminano il modo di formazione,le
attribuzioni ed il funzionamento - sia burocratici, ai quali sono conferiti i compiti di
gestione. Particolare attenzione è posta all’esame dei compiti ed alle funzioni conferiti
agli enti locali.
Durante le lezioni verranno affrontati anche alcuni aspetti pratici e di attualità, in
considerazione del fatto che la maggior parte degli studenti saranno chiamati a svolgere
la loro futura attività lavorativa nel contesto organizzativo degli enti locali.
Valutazione
L’esame è orale. Per facilitare la preparazione dei soli studenti frequentanti potranno
essere previste anche prove scritte parzialmente sostitutive della prova orale.
Testi
I testi consigliati sono, in alternativa:
Italia, L’ordinamento comunale, Milano, 2005.
Maggiora, Il diritto degli enti locali, Milano, 2002.
Elementi di diritto di famiglia
Giovanna Condò
[email protected]
Contenuto
Il corso intende fornire basi, metodi e strumenti per l’apprendimento dei principali
aspetti giuridici relativi alla famiglia, ivi compresa quella naturale, quella adottiva e
quella formata da uno o più stranieri.
Valutazione
L’esame verrà svolto in forma orale.
Testi
Programma frequentanti:
Fortino M., Diritto di famiglia, Giuffrè, 2004. Sez. I: cap. II (pp. 25-45); sez. II: cap. I
(pp. 49-70); sez. III (pp. 81-134); sez. IV: cap. I, II, III (pp. 185-286); sez. V: cap. I, II
(pp. 289-353); sez. VI: cap. I (pp. 357-387); cap. III (pp. 405-429).
Programma non frequentanti: l’intero testo di Fortino M., Diritto di famiglia, Giuffrè,
2004.
E’ inoltre indispensabile disporre di un testo aggiornato del Codice Civile.
Il cambiamento organizzativo sez. A
Giuliana Carabelli
[email protected]
Obiettivi
Premessa del Corso “Organizzazione dei servizi sociali” è l’assunzione del
mutamento e della complessità come dati costitutivi del nuovo scenario in cui si
collocano e si ridisegnano i servizi e gli interventi sociali e i soggetti che li
promuovono e li erogano.
La trasformazione in atto viene ad investire profondamente i contesti organizzativi
in cui si colloca l’assistente sociale e le funzioni organizzative che è chiamata/o a
svolgere, sia all’interno del servizio, sia nel raccordo tra diversi settori, soggetti e
livelli (rimanendo comunque le funzioni organizzative una componente essenziale
della sua operatività, anche in rapporto ad altre professioni sociali). All’interno del
Corso questo primo modulo si propone, attraversando il cambiamento organizzativo
dei servizi, di fornire strumenti soprattutto concettuali che permettano allo
studente/studentessa di leggere la trasformazione in corso e di collocarsi nei
servizi assumendone le nuove prospettive anche contraddittorie.
Contenuto
Il cambiamento organizzativo dei servizi, dal loro sorgere sino ad oggi, costituisce il
tema centrale del modulo. In parallelo, da un lato verranno individuate, e
tratteggiate nella loro evoluzione, le dimensioni più rilevanti dell’agire
organizzativo, dall’altro lato verranno messe a fuoco, e viste nella loro evoluzione,
le funzioni organizzative dell’assistente sociale. Più precisamente gli argomenti
trattati sono:
Per entrare in tema
1. I servizi sociali. Le tipologie e i criteri di classificazione più importanti. Una
prima mappa a partire dalle conoscenze degli studenti e dal confronto con
alcuni Progetti Obiettivo. Prima individuazione di alcuni grandi spostamenti
nel tempo.
2. Idee di organizzazione, a partire dalle idee dei corsisti. Dalla definizione
classica verso nuove idee e nuove immagini. L’organizzazione come azione
collettiva e come processo. L’utilizzo della metafora in ambito
organizzativo.
Istituzione totale e modello burocratico
3. La burocrazia in Max Weber. Tipi di potere e tipi di amministrazione. La
struttura organizzativa: concetto. Caratteristiche della struttura
organizzativa burocratica. Le critiche principali espresse. Struttura
burocratica e servizi sociali.
4. L’istituzione totale in Goffmann. Definizione, caratteristiche e processi. Le
diverse forme di adattamento degli internati. La denuncia dell’istituzione
totale come perno del cambiamento istituzionale in Italia. Politiche di
Community Care in Europa.
Il modello anni ’70 e la sua crisi
5. I nuovi servizi territoriali e l’Usl come unità organizzativa del Servizio
sanitario nazionale. Il rapporto con il cambiamento organizzativo più
generale. L’equipe come riflesso del passaggio da sistema meccanico a
sistema organico.
6. La regolazione del sistema dei servizi negli anni ’80. I fattori di crisi esterni
e interni. Le critiche al funzionamento dei servizi. Lo sviluppo del terzo
settore: componenti, tipi di intervento, caratteristiche organizzative. Il
riconoscimento della famiglia.
Le nuove prospettive
7. L’egemonia del mercato. Verso l’aziendalismo, il managerialism e il
consumerism. La costruzione di un mercato sociale. “Quasi mercato” e
accreditamento.
8. Verso la Comunità. Nuovo concetto di Community Care. Empowerment.
Progettazione partecipata e patti territoriali. Verso nuove politiche e servizi
per la famiglia.
9. Il modello lombardo: specificità all’interno dei cambiamenti indotti dalle
riforme anni ’90 e dalla legge 328/2000. La rete come metafora della nuova
organizzazione dei servizi.
Le funzioni organizzative dell’assistente sociale (in parallelo).
Valutazione
Alla fine del modulo è previsto un esame, in forma orale, che verterà sui contenuti
svolti nel corso, comprese le esercitazioni, e sui contenuti della bibliografia.
Testi
In ordine di trattazione:
Ferrante M., Zan S., Il fenomeno organizzativo, Roma, Nis, 1994 (pp. 29-39, 47-75,
142-147).
Goffmann E., Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della
violenza, Torino, Einaudi, 1968 (pp. 29-62, 87-97).
Carabelli G., “Frammentazione e razionalizzazione: il modello dei servizi
territoriali”, in: Bianchi M., Fasol R. (a cura di), Il sistema dei servizi in Italia,
Quaderno n.15, Dipartimento di Politica Sociale Università di Trento, 1988 (pp. 4353).
Carabelli G., “Nuovi contesti di intervento”, in: Carabelli G., Cacioppo M., Grasso
L., Reti di cura in psichiatria, Milano, Franco Angeli, 1999 (pp. 11-34).
Taccani P., “I luoghi della cura”, in Taccani P. et al., Gli anziani nelle strutture
residenziali, Roma, NIS, 1997 (pp. 25-36).
Franzoni F., Antonelli M., La rete dei servizi alla persona. Dalla normativa
all’organizzazione, Roma, Carocci Faber, 2003 (pp. 39-43, 103-112).
Un Progetto obiettivo a scelta per la parte relativa ai servizi (una decina circa di
pagine):
Battistella A., “Competizione e forme di gestione in Italia”, in: Prospettive sociali
e sanitarie, n. 14-15, 2001 (numero Speciale “Servizi sociali, servizi sociosanitari e
mercato”, pp. 3-8).
Fazzi L., “Quasi mercati nei servizi sociali”, in: Prospettive sociali e sanitarie, 4/2000
(pp. 2-5).
Gori C., “La diffusione di assegni di cura e voucher in Italia”, in: Prospettive sociali
e sanitarie, n. 14-15, 2001 (numero Speciale “Servizi sociali, servizi sociosanitari e
mercato”, pp. 13-15).
Battistella A., “L’accreditamento istituzionale: una sfida difficile”, in: Prospettive
sociali e sanitarie, n. 21, 2001 (pp. 1-6).
Il cambiamento organizzativo sez. B
Maria Giustina Raciti
[email protected]
Contenuto
Il sistema sanitario, quello sociale e più in generale la pubblica amministrazione sono
stati più volte spinti, lusingati, minacciati perché cambiassero. Riforme di vario genere
si sono susseguite e negli ultimi anni si è allargata e accentrata questa pressione. In
alcuni momenti parrebbe che a livello sociale sia assolutamente diffusa l’idea che
l’organizzazione di tutti i servizi pubblici andrebbe riformata o rivoluzionata. Non di
rado l’idea di questo mutamento si accompagna a un giudizio gravemente negativo, se
non spregiativo, del funzionamento di tutta la pubblica amministrazione. Queste spinte
al cambiamento e queste valutazioni sono frutto di riflessioni sofferte, di pensieri, di
analisi, ma anche di ideologie, di banalizzazioni, di mode e di illusioni. Interessi diversi
le sostengono: risparmiare, fornire servizi più adeguati, scalzare la concorrenza, rendere
più vivibile la vita lavorativa, affermare il proprio potere, realizzare i propri desideri.
L’epoca odierna delle organizzazioni è quindi caratterizzata da una pressione al
cambiamento incessante. Il rapporto con il cambiamento non è più quindi un fenomeno
marginale, circoscritto alle aule di formazione. Esso è nel tessuto stesso del quotidiano,
nella costante fatica di dover fare scambi tra esperienze che si lasciano e nuove
competenze che si dovrebbero acquisire, tra relazioni ed equilibri sociali che si
interrompono e nuovi colleghi che si deve imparare a conoscere, tra luoghi e spazi che si
abbandonano e nuovi luoghi e spazi da imparare a vivere.
Il cambiamento non è più atteso come episodio localizzato, ma potenzialmente flusso e
direzione dell’essere parte di un’organizzazione.
1. - La rappresentazione dell’oggetto di lavoro: oggetto e identità lavorativa.
- La produttività nei servizi: prodotti materiali e immateriali.
- Il prodotto servizio.
2. – La costruzione dell’oggetto di lavoro: il supporto delle politiche professionali
nella definizione di un oggetto di lavoro comune.
- Il confronto con i valori.
- Il confronto con i dati.
- Le implicazioni sul modello organizzativo.
3. – Che cosa si chiede ai servizi: visione statica;
visione dinamica.
- I servizi come centri di iniziativa.
4. – Il cambiamento nei servizi pubblici fra mito e realtà:
- miti sul cambiamento.
5. – Definizione generale di cambiamento:
- La rappresentazione del cambiamento nelle organizzazioni.
- Le valenze emotive dei processi di cambiamento.
6. – Cinque qualità per vivere con ben-essere il cambiamento nell’organizzazione:
- Il saper percorrere direzioni inedite.
- Il saper convivere con le contraddizioni e la pluralità.
- Il saper essere deboli.
- Il saper applicare uno sguardo capace di indizi e meraviglie.
- Il saper prendere rischi che espandono le nostre possibilità.
Valutazione
Esame orale.
Testi
Olivetti Manoukian F., Produrre servizi, lavorare con oggetti immateriali, Bologna, Il
Mulino, 1998.
Orsenigo A., “Il cambiamento nei servizi pubblici tra mito e realtà”, in: La Progettazione
Sociale, Torino, Gruppo Abele,1999.
Orsenigo A., “Cambiamenti organizzativi”, in: La Progettazione Sociale, Torino, Gruppo
Abele 1999.
Zapelli G., Penelope, Don Chisciotte and Co. Cinque qualità negative per vivere con
Ben-essere l’organizzazione, Milano, ETAS, 2003.
Il disegno della ricerca
Maria Cacioppo
[email protected]
Contenuto
Il disegno della ricerca rappresenta il luogo delle scelte e dei riferimenti metodologici,
in quanto riguarda la progettazione di massima dell’insieme coerente degli aspetti
scientifici, tecnici e organizzativi di una ricerca empirica. Nella costruzione, come nella
ri-costruzione, del disegno di una ricerca si affrontano temi quali i paradigmi ed i
metodi della ricerca sociale, le fasi logiche ed organizzative di un processo di ricerca, i
tipi di ricerca (standard e non standard).
Il corso intende dar modo agli studenti di orientarsi nel panorama dei diversi tipi di
ricerca empirica - con particolare attenzione alle esperienze ed ai temi più vicini al
mondo dell’intervento sociale, e dei paradigmi metodologici di riferimento. Attraverso
le esercitazioni guidate il modulo si propone inoltre di far acquisire e sperimentare agli
studenti alcune competenze metodologiche di base, finalizzate ad un utilizzo
consapevole di risultati e materiali di ricerca.
Valutazione
Consiste in una prova orale che, anche sulla base dei lavori di esercitazione, accerti la
conoscenza dei contenuti in programma. Gli studenti non frequentanti possono sostituire
le prove di esercitazione con letture di rapporti di ricerche indicate nella bibliografia.
Testi
Corbetta P., Metodologia e tecniche della ricerca sociale, Bologna, Il Mulino, 1999 (cap.
II, § 3, 4; cap. III, § 1, 4, 7, 8, 9; cap. V, § 1, 2, 3, 6; cap. VIII, §1; cap. IX, §1, 2, 3; cap.
X, § 1, 2; cap. XI, §1 più un esempio a scelta; cap. XII, § 3.1, 5, 11.2; cap. XIII, § 1, 2.1).
Buzzi C., Cavalli A., De Lillo A., Giovani del nuovo secolo, Il Mulino, Bologna, 2002 (cap.
I, un capitolo a scelta, Appendice statistico-metodologica pag. 525-531, 588-593).
Inoltre, per gli studenti, frequentanti e non frequentanti, che hanno svolto le
esercitazioni una delle ricerche indicate qui di seguito; per gli studenti non
frequentanti e che non hanno svolto le esercitazioni una ricerca per gruppo.
Primo gruppo:
Abbatecola E., “Le reti insidiose”, in: Caritas Ambrosiana, Ambrosini M. (a cura di),
Comprate e vendute. Una ricerca su tratta e sfruttamento di donne straniere nel
mercato della prostituzione, Milano, Franco Angeli, 2002 (pp. 69-133).
IreR, Equilibri fragili. Vulnerabilità e vita quotidiana delle famiglie lombarde, Milano,
Guerini e Associati, 2003 (Introduzione pag. 11-32, un capitolo a scelta fra i capp. da I a
XIII).
Secondo gruppo:
Jahoda M., Lazarsfeld F.P., I disoccupati di Marienthal, Roma, Edizioni Lavoro, 1993.
Navarini G. “Un luogo della notte: la Stazione Centrale”, Colombo E., “Le tribù della
notte in Stazione”, in: Leonini L. (a cura di), Andar di notte. L’altro volto di Milano,
Milano, Edizioni Unicopli, 1988 (pp. 31-115).
I mutamenti nelle strutture familiari
Carla Facchini
[email protected]
Obiettivi
Il primo obiettivo del corso è quello di analizzare i principali mutamenti in atto nella
struttura della popolazione e nelle strutture familiari; il secondo è quello di cogliere
l’intreccio tra tali mutamenti e il contesto socio-economico.
Contenuti
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati, in tutti i paesi industrializzati, da importanti
trasformazioni demografiche.
In primo luogo si è assistito ad un aumento della speranza di vita e ad una forte
diminuzione dei tassi di natalità. Il risultato è un consistente aumento della popolazione
anziana e una corrispondente diminuzione dei giovani e dei bambini.
In secondo luogo si sono verificati importanti flussi migratori, che hanno comportato la
compresenza, sul territorio, di una molteplicità di modelli culturali.
Altrettanto importanti i mutamenti relativi ai matrimoni, sintetizzabili in una
diminuzione dei quozienti di nuzialità e in un aumento delle convivenze; in una
posticipazione dell’età al matrimonio; in un aumento dell’instabilità coniugale e dei
secondi matrimoni.
Tali mutamenti, in Italia particolarmente evidenti – e soprattutto rapidi - sono
accentuati nei contesti urbani-metropolitani e nei ceti più scolarizzati e comportano non
solo un processo di differenziazione delle tipologie familiari, ma anche la necessità di
ridefinire il concetto stesso di “famiglia”.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Saraceno C., Naldini E., Sociologia della famiglia, Il Mulino, Bologna, 2001.
per i non frequentanti sono richiesti inoltre i seguenti saggi:
Facchini C., “Ruoli familiari: generi e generazioni”, in: Rampazi M. (a cura di),
L’incertezza quotidiana. Politica. Lavoro, relazioni nella società del rischio, Milano,
Guerini, 2002 (pagg. 171-184).
Facchini C., “Il tempo familiare: centralità femminile, centralità adulta”, Inchiesta, n.
140, 2003 (pagg. 32-39).
Facchini C., “Invecchiamento della popolazione e trasformazioni dei modelli familiari in
Lombardia”, in: Facchini C. (a cura di), Anziani e sistemi di Welfare. Lombardia, Italia,
Europa, Milano, Franco Angeli (pagg. 15-50).
Le determinanti della salute e l’analisi dei bisogni sanitari
Francesco Auxilia
[email protected]
Contenuto
Obiettivo del modulo è di far comprendere come i fenomeni di salute e malattia vadano
visti come tra di loro integrati, evidenziando il ruolo dell’ambiente nel suo complesso e
discutendo le modalità di intervento proprie della medicina e, in particolare, della
prevenzione. A tal fine saranno presentati esempi mirati su patologie infettive e non
infettive di rilevante interesse sociale. Al termine, lo studente dovrà essere in grado di
reperire informazioni di interesse sanitario dalle fonti appropriate, conoscere le
modalità di rappresentazione descrittiva dei dati epidemiologici, pervenire ad una
visione corretta di quale sia il profilo di bisogno della popolazione e di quale livello di
risposta debba essere garantito da parte degli operatori del Servizio Sanitario Nazionale.
Programma
Concetto di salute e determinanti di salute e malattia.
Il metodo epidemiologico, le fonti dei dati, la costruzione degli indicatori.
L’analisi dello stato di salute della popolazione, il ruolo della prevenzione.
Epidemiologia e prevenzione delle principali malattie di rilevanza sociale.
Analisi del rischio in alcune fasce di popolazione: immigrati, anziani.
Valutazione
La valutazione del profitto avviene mediante esame scritto costituito da domande a
scelta multipla che ammettono una sola risposta esatta, con penalizzazione di –0,25 per
ogni risposta errata, e da tre domande a risposta aperta breve (DRAB).
Chi ha frequentato almeno il 75% delle lezioni viene ammesso direttamente a sostenere
la prova di esame.
Chi non ha frequentato il corso, per essere ammesso a sostenere l’esame di profitto
dovrà predisporre una tesina che abbia per oggetto l'approfondimento di un argomento
svolto nell'ambito del corso concordato con il docente.
L’elaborato dovrà al massimo consistere di n. 10 facciate (Arial 11, interlinea 1,5)
inclusa la bibliografia. La consegna dovrà avvenire tassativamente entro 15 giorni dalla
data prevista per l'esame.
Testi
Comodo, Maciocco, Igiene e sanità pubblica, Firenze, Carocci, 2004.
Barbuti, Bellelli, Fara, Giammanco, Igiene, Seconda edizione, Bologna, Monduzzi, 2002.
Altre indicazioni e materiale verranno forniti durante il corso e messi a disposizione
degli studenti sul sito.
Metodi e tecniche del Servizio Sociale sez. A
(Moduli: La dimensione organizzativa del lavoro sociale e strumenti e
tecniche dell’intervento professionale)
Docente da definire
Obiettivi
Il corso si propone di sostenere con l'apporto di elementi teorici e metodologici il
percorso di ricerca dello studente, finalizzato alla costruzione di una identità
professionale, a partire dall'elaborazione dell'esperienza sul campo. E’ pertanto
imprescindibilmente collegato con il tirocinio. Verranno in particolare analizzate e
sviluppate le componenti professionali legate alla dimensione organizzativa del lavoro
sociale connesse al ruolo dell'assistente sociale in un servizio, in uno specifico contesto
territoriale e all'interno di un sistema di servizi.
La trasmissione di conoscenze metodologiche e di strumenti operativi è finalizzata a far
acquisire allo studente la capacità di:
a) considerare il proprio ruolo all'interno del singolo servizio in relazione agli altri ruoli
organizzativi;
b) fare uso logico di conoscenze e di informazioni nel rapporto con l’utenza e con il
sistema dei servizi;
c) inserire la propria operatività in una logica progettuale;
d) riconoscere ed elaborare le implicazioni connesse alla relazione professionale.
Gli apporti teorici e metodologici verranno trasmessi attraverso: lezioni, esercitazioni
individuali e di gruppo, comunicazioni di esperti e operatori su esperienze di lavoro sul
campo, ricerche bibliografiche.
Contenuto
Primo modulo: La dimensione organizzativa del lavoro sociale
Le definizioni di metodo, tecnica e strategia.
La dimensione organizzativa nello sviluppo della professione. Il lavoro sociale come agire
relazionale in contesti. I contesti: istituzionale, territoriale, organizzativo e
professionale.
I contesti professionali specifici dell'assistente sociale: informativo, valutativo,
consulenziale/di sostegno, assistenziale, di controllo.
Il sistema di tirocinio come sottosistema formativo e il processo d’apprendimento sul
campo. Responsabilità e co-responsabilità dell'assistente sociale nella pubblica
amministrazione.
Il processo metodologico per contribuire alla costruzione di relazioni funzionali e
collaborative, la negoziazione, strategie e tecniche per affrontare situazioni
problematiche.
Secondo modulo: Strumenti e tecniche dell’intervento professionale
Di alcune aree d'intervento verranno analizzati i processi operativi e i relativi strumenti
e tecniche: il segretariato sociale, il lavoro di comunità, il lavoro di rete, il lavoro di
gruppo e con i gruppi.
Gli strumenti: l’osservazione, la comunicazione funzionale, la documentazione
finalizzata, la visita domiciliare, l’equipe, la riunione.
Valutazione
La valutazione avviene mediante un colloquio centrato sui contenuti trattati nel corso e
tiene conto dell’esito del tirocinio.
Testi
Bianchi E. et al. Il lavoro sociale professionale tra soggetti e istituzioni, Milano, Franco
Angeli, 1988.
Campanini A., L’intervento sistemico. Un modello operativo per il servizio sociale,
Roma, Carocci Faber, 2002.
Lerma M., Metodi e tecniche del processo di aiuto, Roma, Astrolabio, 1992.
Le parti dei testi indicati e altri materiali bibliografici verranno indicati durante il
corso.
Metodi e tecniche del servizio sociale sez. B
(moduli: La dimensione organizzativa del lavoro sociale e Strumenti e
tecniche dell’intervento professionale)
Margherita Gallina
[email protected]
Contenuto
Il corso si propone di sostenere con l'apporto di elementi teorici e metodologici il
percorso di ricerca dello studente, finalizzato alla costruzione di un’identità
professionale, a partire dall'elaborazione dell'esperienza sul campo. E’ pertanto
imprescindibilmente collegato con il tirocinio. Verranno in particolare analizzate e
sviluppate le componenti professionali legate alla dimensione organizzativa e relazionale
del lavoro sociale.
La trasmissione di conoscenze metodologiche e di strumenti operativi è finalizzata a far
acquisire allo studente la capacità di:
a) considerare il proprio ruolo all'interno del singolo servizio in relazione agli altri ruoli
organizzativi;
b) fare uso logico di conoscenze e di informazioni nel rapporto con l'utenza e con il
sistema dei servizi;
c) inserire la propria operatività in una logica progettuale;
d) riconoscere ed elaborare le implicazioni connesse alla relazione professionale;
e) apprendere le prime cognizioni sul percorso metodologico di aiuto alla persona;
f) sperimentare gli strumenti base del lavoro sociale.
Gli apporti teorici e metodologici saranno trasmessi attraverso: lezioni, esercitazioni
individuali e di gruppo, comunicazioni di esperti e operatori su esperienze di lavoro sul
campo, ricerche bibliografiche.
I due moduli affronteranno la professionalità e le responsabilità dell’operatore sociale
nei diversi contesti (spontaneo e coatto) e organizzazioni di servizio, le fasi del processo
di aiuto, dall’accoglienza alla progettazione dell’intervento anche in situazioni di
emergenza.
Inoltre saranno trattate le prime nozioni sugli strumenti di base (il colloquio, la visita
domiciliare, l’osservazione) e sugli interventi più frequenti (il ricovero assistenziale e
l’assistenza domiciliare).
Valutazione
La valutazione avviene mediante un colloquio centrato sui contenuti trattati nel corso e
tiene conto dell’esito del tirocinio.
Testi
Cellentani O., Manuale di metodologia per il servizio sociale, Milano, Franco Angeli,
1997.
Lerma M., Metodi e tecniche del processo di aiuto, Roma, Astrolabio, 1992.
Altri testi e materiali bibliografici verranno indicati a inizio corso.
Modelli di politiche sociali
Mara Tognetti
[email protected]
Contenuto
Analisi dei modelli delle politiche sociali nella loro evoluzione.
Gli attori delle politiche sociali nei processi di ridefinizione delle politiche stesse.
L’implementazione delle politiche sociali.
I nuovi caratteri delle politiche sociali.
Valutazione
L’esame sarà in forma orale, saranno considerate valide ai fini dell’esame anche le
esercitazioni condotte nel corso delle lezioni, nonché il tipo d’interazione in aula.
Testi
Frequentanti:
Tognetti Bordogna M., Lineamenti di politica sociale, Milano, Franco Angeli, 2005 (III
ed).
Sennet R., Rispetto, Bologna, Il Mulino, 2004.
(Nel corso delle lezioni saranno indicate le parti specifiche per la lettura e altri
riferimenti bibliografici utili).
Non frequentanti:
Bifulco L. ( a cura di), Politica sociale, Roma, Carocci, 2005.
Tognetti Bordogna M., Lineamenti di politica sociale, Milano, Franco Angeli, 2005 (III
ed).
Sennet R., Rispetto, Bologna, Il Mulino, 2005.
Multiculturalismo, migrazioni e vita urbana (opzionale)
Mariuccia Giacomini
[email protected]
Contenuto
Il programma del modulo trae spunto da conoscenze, ricerche ed esperienze elaborate
in questi anni intorno ai temi dell’interculturalità e, soprattutto, dai nuovi approcci alle
mutate condizioni delle grandi aree urbane come terreno all’incrocio tra nuove modalità
di interconnessione “glocale”, combinazioni di appartenenze molteplici, nuove forme di
sorveglianza e di esclusione sociale.
Attraverso l’esplorazione di pratiche, luoghi e circuiti significativi nella città di Milano,
osservatorio particolarmente importante per capire le trasformazioni in corso, si intende
proporre agli studenti una riflessione sulle consuete opposizioni “radicamentospaesamento”, l’essere “in patria-all’estero”, abitanti “originari-immigrati”. Obiettivo
del modulo è quello di favorire con approfondimenti etnografici l’acquisizione di
capacità e competenze necessarie a vivere tra e con le differenze.
Dopo le prime lezioni che individueranno alcuni concetti di base, il corso seguirà una
modalità laboratoriale con la costituzione di gruppi tematici che prevedono momenti di
osservazione e di interazione diretta nella città. Tale impostazione metodologica
richiede che gli studenti abbiano già superato l’esame del modulo “Antropologia e
modelli culturali”.
Valutazione
Presentazione di un “dossier” individuale o di piccolo gruppo (con parti individuali
distinguibili) concernente gli approfondimenti realizzati dagli studenti sul campo. E’
inoltre prevista una parte orale sui testi di esame.
Testi e “dossier”
Studenti frequentanti:
Bauman Z., Fiducia e paura nella città, Milano, Bruno Mondadori, 2005.
Cottino P., La città imprevista. Il dissenso nell’uso dello spazio urbano, Milano,
Elèuthera, 2003.
Palidda S. (a cura di), Socialità e inserimento degli immigrati a Milano, Milano, Franco
Angeli, 2000.
“Dossier”: parti individuali di 3, massimo 4 cartelle, completate dalla documentazione
raccolta sul campo.
Studenti non frequentanti:
Bauman Z., Fiducia e paura nella città, Milano, Bruno Mondadori, 2005.
Cottino P., La città imprevista. Il dissenso nell’uso dello spazio urbano, Milano,
Elèuthera, 2003.
Palidda S. (a cura di), Socialità e inserimento degli immigrati a Milano, Milano, Franco
Angeli, 2000.
Foot J., Milano dopo il miracolo. Biografia di una città, Milano, Feltrinelli, 2003.
L’area tematica dovrà essere concordata con la docente entro la data dell’ultima
lezione del modulo.
“Dossier”: parti individuali di 4, massimo 5 cartelle, completate dalla documentazione
raccolta sul campo.
Riferimenti bibliografici:
AIM, “Cina a Milano. Famiglia, ambienti e lavori della popolazione cinese a Milano”,
Milano, Abitare, Segesta, 1997.
AIM, “Africa a Milano. Famiglia, ambienti e lavori delle popolazioni africane a Milano”,
Milano, Abitare, Segesta, 1999.
Bauman Z., Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone, Roma-Bari,
Laterza, 2001.
Dal Lago A. e De Biasi R. (a cura di), Un certo sguardo. Introduzione all’etnografia
sociale, Roma-Bari, Laterza, 2002.
Dal Lago A., Quadrelli E., La città e le ombre. Crimini, criminali, cittadini, Milano,
Feltrinelli, 2003.
Hannerz U., Esplorare la città. Antropologia della vita urbana, Bologna, il Mulino, 1992.
La Cecla F., Perdersi. L’uomo senza ambiente, Roma-Bari, Laterza, 2000.
Leonini L. (a cura di), Andar di notte, Milano, Unicopli, 1998.
Marazzi A. (a cura di), Voci di famiglie immigrate, Milano, Franco Angeli, 2005.
Ongaro S., Le donne e la globalizzazione. Domande di genere all’economia globale della
ri-produzione, Soveria Mannelli, Rubettino, 2001.
Sassen S., Le città nell’economia globale, Bologna, Il Mulino, 1997.
Sayad A., La doppia assenza. Dalle illusioni dell’emigrato alle sofferenze
dell’immigrato, Milano, Cortina, 2002.
Vicari Haddock S., La città contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2004.
Organizzare un servizio sez. A
Giuliana Carabelli
[email protected]
Obiettivi
Il modulo si propone di fornire strumenti concettuali e operativi per lo svolgimento
delle funzioni organizzative che l’assistente sociale viene a svolgere all’interno di un
servizio, in prima persona e/o collaborando con altri operatori e livelli. Ciò a partire
dall’idea base dell’imprescindibilità dell’innovazione come requisito di qualità, in
genere per le organizzazioni di servizio e, in modo ancor più pregnante, per i servizi
sociali.
Più precisamente il modulo si propone di:
• fornire un modello e uno schema di analisi come strumento per leggere,
organizzare e valutare un servizio (da utilizzare già nel corso dell’anno per
l’analisi del servizio dove si svolge tirocinio);
• prendere in considerazione alcuni momenti specifici e cruciali per la qualità di
un servizio, in particolare la comunicazione sociale e la carta dei servizi come
occasione e strumento di miglioramento della qualità in un’ottica innovativa.
Contenuto
A tal fine verranno trattati i seguenti argomenti:
La proposta di un modello e di uno schema di analisi
1. Il servizio come sistema aperto. Idee di sistema. Definizione di sistema aperto.
Caratteristiche dei sistemi aperti.
2. L’applicazione del modello ai servizi: flussi in entrata e in uscita. Il rapporto
con l’ambiente come rapporto biunivoco. La mission e il compito. La selezione
e l’accesso. Gli input, gli output e gli outcome.
L’applicazione del modello ai servizi: il processo di lavoro nei servizi. Concetto
e fasi. Differenze con concetti affini (compito e tecnologia). La professionalità
di processo.
La specificità delle organizzazioni di servizio.
3. Componenti del servizio. Il cliente come pro-sumer. L’importanza della cultura
e del progetto. Il servizio come bene pubblico. L’innovazione come requisito di
qualità.
Gestire la qualità e valutare la qualità
4. I diversi approcci alla qualità nei servizi sociali: approcci manageriali e
approcci professionali. Punti di forza e di debolezza dei diversi approcci.
La qualità come innovazione nella Pubblica Amministrazione.
5. A confronto con momenti specifici dell’organizzazione di un servizio.
La carta dei servizi
6. La rilevanza della comunicazione pubblica per rendere un’amministrazione più
vicina ai cittadini: tappe legislative e dello sviluppo istituzionale.
7. Le Carte dei servizi: funzioni, principi, strumenti. Cosa dovrebbe comprendere
una Carta dei servizi. La Carta dei servizi come strumento di qualità.
Riflessioni dal confronto con alcune Carte dei servizi.
Il contributo del Servizio sociale
8. Le funzioni del servizio sociale professionale nella progettazione, gestione e
valutazione dei servizi.
9. Il coinvolgimento dell’AS nel processo di costruzione di una Carta dei servizi.
Valutazione
Le prove di fine modulo comprendono:
• una relazione scritta (che dovrà essere consegnata almeno una settimana prima
dell’esame orale) volta a sondare la capacità di connettere quanto appreso ad
una organizzazione di servizio (normalmente l’ambito di tirocinio).
• un esame orale che verterà sui contenuti svolti nel corso e sui contenuti della
bibliografia, facendo anche riferimento a situazioni organizzative concrete: in
genere lo stesso servizio della relazione scritta, o altri toccati esplicitamente
nel corso, e una Carta dei servizi.
Testi
(in ordine di trattazione)
Anfossi A., Prospettive sociologiche dell’organizzazione aziendale, Milano, Franco
Angeli, 1986 (pp. 194-203).
Morgan G., Images. Le metafore dell’organizzazione, Milano, Franco Angeli, 1986 (pp.
55-61).
Butera F., L’orologio e l’organismo, Milano, Franco Angeli, 1985 (pp. 259-265).
Normann R., La gestione strategica dei servizi, Milano, Etas libri, 1985 (pp. 34-38).
De Leonardis O., In un diverso welfare. Sogni e incubi, Milano, Feltrinelli, 1998 (pp.
113-133).
Olivetti Manoukian F. (a cura di), “Discutere di lavoro sociale 1”, Inserto di
Animazione Sociale, n. 10, ottobre 2004 (pp. 31-51).
Olivetti Manoukian F. (a cura di), “Discutere di lavoro sociale 2”, Inserto di
Animazione Sociale, n. 1, gennaio 2005 (pp. 53-59).
Crepaldi C., Castegnaro C., De Ambrogio U., “Costruire la Carta dei servizi sociali:
un’opportunità per fare valutazioni della qualità dei servizi dal punto di vista degli
utenti”, in: De Ambrogio U. (a cura di), Valutare gli interventi e le politiche sociali,
Roma, Carocci Faber, 2003 (pp. 149-172).
Evers A., “Lo sviluppo della qualità nei servizi sociali europei”, in: Prospettive sociali
e sanitarie, n. 19/1999, pp. 1-7 (è il primo capitolo, quasi integrale, di Evers A.,
Haverinen R., Leichsenring K., Wistow G. (eds.), Developing Quality in Personal Social
Services. Concepts, Cases and Comments, European Centre, Vienna, Ashgate, 1997).
Ferrario P., “Politiche legislative per le Carte dei servizi”, in: Ferrario P., Bianchi M.,
Quaia L., La qualità nei servizi socio-sanitari, Roma, Carocci, 2002 (pp. 37-52).
Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali (a norma art. 18 Legge
328/2000), Indice e Parte III, § 4-7 (pp. 38-42).
Inoltre:
- lucidi (una decina) che saranno pubblicati dalla docente sulla pagina web del
monitor.
- Una carta dei servizi o un’esperienza di valutazione/gestione/certificazione di
qualità (da concordare con la docente).
Organizzare un servizio sez. B
Maria Giustina Raciti
[email protected]
Contenuto
Quando si pensa di organizzare qualcosa, il pensiero va immediatamente all’idea di dare
ordine e coerenza agli elementi che ci sembrano significativi al riguardo. In qualche
misura, ci si appresta a considerare il problema dal punto di vista della sua
realizzazione. Tuttavia, laddove si tratti di organizzare attività umane, si finirà ben
presto per ritenere interessanti le caratteristiche delle persone coinvolte, le loro
motivazioni, le loro realizzazioni, le loro relazioni interpersonali, i loro “problemi”, e
quant’altro possa influire sulla loro partecipazione all’attività dell’organizzazione. In
altri termini consideriamo l’organizzazione come qualcosa di più che una macchina, sia
pur complessa.
Un ulteriore passaggio nella riflessione attorno al tema dei modelli organizzativi si può
compiere se si pensa che ben difficilmente un’organizzazione opera al di fuori di un
contesto ambientale.
La crescente complessità ambientale richiede alle organizzazioni una sempre maggiore
attenzione ai mutamenti che si verificano e, contemporaneamente, una sempre più
spinta specializzazione dei compiti. Nonostante ciò l’esistenza e il progresso
dell’organizzazione dipendono ancora essenzialmente dalla qualità delle azioni e dalle
decisioni delle persone che vi partecipano.
A sua volta la qualità, l’efficacia e la sinergia delle azioni dei singoli, sono fortemente
condizionate, oltre che dalla creatività e determinazione individuali, anche dalla cultura
organizzativa intesa come la sintesi dei valori e delle norme che regolano i processi
organizzativi.
1. Problemi di organizzazione nel lavoro sociale
- Le premesse solidalistiche nella nascita dei servizi.
- Dalle premesse solidalistiche alle regole organizzative.
2. Definizione di organizzazione.
- L’organizzazione come sistema.
- Gli elementi dell’organizzazione.
- Differenze fra organizzazioni pubbliche e private.
3. La cultura organizzativa.
- La cultura come comportamento.
- La cultura come apprendimento.
4. Le persone nell’organizzazione.
- Teorie sul comportamento organizzativo.
- Problemi delle persone nell’organizzazione.
- Dall’orientamento al compito, dall’orientamento al risultato.
5. Il Potere nell’organizzazione.
- Stili di direzione.
- Modalità di coordinamento.
- La competenza nella comunicazione.
6. Lavoro professionale e organizzazione del lavoro sociale.
- Il lavoro professionale nel sociale.
- Diverse soluzioni a livello organizzativo.
7. Lavorare per progetti.
- Progettare alcuni modi critici.
- Complessità e incertezza nei servizi.
- Orientamenti culturali relativi alla progettazione.
- Approcci e modelli della progettazione.
8. Ascolto e osservazione nella progettualità dialogica.
- Le culture negli ascolti e nelle osservazioni.
- Le mappe per ascoltare e osservare.
9. Potere, Autorità e Fiducia.
- Le condizioni sociali e organizzative in cui progettiamo i servizi.
- Dimensioni affettive nel rapporto con il potere e le autorità.
Valutazione
Esame orale.
Testi
AA.VV., L’organizzazione nel lavoro sociale, strategie d’azione, Torino, Edizioni Gruppo
Abele, 1998.
AA.VV., La progettazione sociale, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 1999, pp. 25-35/69121/150-164.
Leone L., Prezza M., Costruire e valutare i progetti nel sociale, Milano, Franco Angeli,
2003.
Politiche sociali e tossicodipendenza
Giuseppe Abbatecola
[email protected]
Contenuto
Il programma si articola in due parti.
La prima propone strumenti analitici per riflettere su fatti connessi ma distinguibili: la
lettura data della malattia nelle società industriali (normalità-devianza); la fonte e il
soggetto delle risorse (Stato-mercato e solidarietà particolari). In questa sezione verrà
dato particolare rilievo al vissuto della salute-malattia con attenzione alla diversità che
questo presenta tra i singoli in ragione delle culture e opportunità individuali. Salute e
malattia non sempre hanno confini certi. Spesso sono intervallate da un’area
d’indeterminatezza. Il disagio o la sofferenza soggettiva, ad esempio, possono essere
taciuti o evidenziati dall'interessato, ospitati o ignorati dai vicini, riconosciuti o meno
dai professionisti. I diversi attori leggono la salute e la malattia secondo codici che
descrivono la cultura dei gruppi e le norme della società.
La seconda viene dedicata allo studio monografico della tossicodipendenza e dell’abuso
di sostanze psicotrope con particolare riguardo allo stato del dibattito con attenzione a:
il mercato e le nuove preferenze di consumo; la regolazione sociale tra cura e
punizione; l'immagine sociale del consumatore e il suo punto di vista; l’attuale
situazione del sistema preventivo, terapeutico e riabilitativo, la definizione di
tossicodipendenza e le politiche di intervento.
Sono previsti interventi di esperti. In particolare, verranno tenute lezioni da parte del
dott. R. Gatti, Direttore del Servizio Tossicodipendenze della Città di Milano e docente a
contratto presso la Facoltà, e del dott. M. Pontin, penalista e docente a contratto.
Valutazione
L’esame si svolge in forma scritta.
Testi
Per la prima parte:
Ardigò A., Società e Salute, Milano, Franco Angeli, 1997, pp. 88-114.
Per la seconda:
Piccone Stella S., Droghe e tossicodipendenza, Bologna, Il Mulino, 1999, pp. 7-19; 66120.
Gatti R., Ecstasy nuove droghe, Milano, Franco Angeli, 1998, pp. 17-31; 142-148; 318334.
Gatti R., Droga, Milano, Franco Angeli, 2004, pp. 23-44.
Psicologia applicata alla professione (opzionale)
Sergio Marsicano
[email protected]
Contenuto
Il corso si propone di fornire agli studenti l’estensione dello studio effettuato in I anno
della Psicologia della relazione, al fine di consentire un’applicazione dei modelli e delle
conoscenze appresi e una riflessione teorico-pratica sull’uso della psicologia nei Servizi
Sociali.
Il corso inizia con il riassunto del corso di Psicologia del I anno sui modelli psicologici e
gli “universali”, trasversali a ciascun modello. Viene quindi indicata la traccia che
imposta i modelli teorici in una griglia metodologica per l’utilizzo nel corso della
relazione operatore-utente in ogni servizio. Vengono operati degli esempi ed eseguite
delle simulazioni, durante le quali vengono posti in luce gli scarti tra la comune
relazione tra individui e la relazione comunicativa professionale.
Metodo: simulazioni e lezioni frontali.
Valutazione
Esame orale.
Testi
Marsicano S., Elementi di psicopedagogia, Milano, Franco Angeli, 2000.
Psicologia dei gruppi
Gianni Del Rio
[email protected]
Contenuto
La conoscenza del fenomeno gruppale costituisce un contributo fondamentale e
imprescindibile alla competenza dell’operatore sociale, e ciò da due punti di vista: in
primo luogo, nel senso della possibilità di utilizzare in modo più responsabile ed efficace
le occasioni di operatività che implichino necessariamente, o anche solo consiglino, il
rapporto con soggetti collettivi; in secondo luogo, come ambito di vita lavorativa
quotidiana che vede l’operatore come partner di una situazione comune per il
perseguimento di compiti.
Nella prima parte del modulo, verranno presi in considerazione i principali fenomeni e
dinamiche che caratterizzano i gruppi e i gruppi di compito. Nella seconda parte verrà
proposto un modello interpretativo di matrice psicoanalitica. Per quanto possibile, si
cercherà di collegare la trattazione ad altri contenuti relativi alla Psicologia Sociale e
alle Metodologie di Servizio Sociale.
Valutazione
Prova orale.
Testi
Obbligatorio per tutti:
Maisonneuve J., La dinamica di gruppo, Milano, Celuc, 1996.
Uno a scelta fra i seguenti testi o altro concordato con il docente:
Bion W.R., Esperienze nei gruppi, Roma, Armando, 1971.
Speltini G., Stare in gruppo, Bologna, Il Mulino, 2002.
Psicologia del lavoro sociale (opzionale)
Gianni Del Rio
[email protected]
Contenuto
Il corso si fonda su due presupposti: da un lato l'importanza della dimensione lavorativa
nella vita psicologica dell’individuo; dall'altro il dato ampiamente acquisito che fattori
di ordine soggettivo - e più in generale il privato di ciascuno - costituiscono una variabile
significativa nel determinare efficienza ed efficacia negli ambiti di lavoro organizzato.
In questa prospettiva, l'acquisizione di una consapevolezza di base dei meccanismi
visibili e latenti, individuali e collettivi, nei processi di lavoro appare importante sia
rispetto a un miglior funzionamento delle realtà lavorative, sia rispetto al benessere
individuale e alla realizzazione di sé.
L'argomento sarà trattato in riferimento ad alcuni contributi della psicoanalisi e della
socioanalisi inglese alla lettura delle organizzazioni.
- M. Klein e W.R. Bion: individuo e gruppo tra fantasmi e realtà.
- E. Jaques: il significato psicologico del lavoro.
- I. Menzies: le istituzioni tra difesa e adattamento.
- Stress, burnout, vita lavorativa e non.
Valutazione
Esame orale.
Testi
Un testo a scelta fra i seguenti o altro concordato col docente:
Bion W.R., Esperienze nei gruppi, Roma, Armando, 1971.
Del Rio G., Stress e lavoro nei servizi. Sintomi, cause e rimedi del burnout, Roma, NIS,
1990.
Jaques E., Lavoro, creatività e giustizia sociale, Torino, Bollati Boringhieri, 1978.
Kets de Vries M.F.R., Miller D., L’organizzazione nevrotica, Milano, Cortina, 1992.
Lang M., Schweitzer E.K. (a cura di), Psicoanalisi e socioanalisi, Napoli, Liguori, 1984.
Stella S., Quaglino G.P., Prospettive di psicosociologia, Milano, Franco Angeli, 1982.
N.B. Chi avesse optato per il testo di Bion per l’esame del modulo di “Psicologia dei
Gruppi” è tenuto a sceglierne un altro.
Ulteriore bibliografia obbligatoria verrà indicata nel corso del modulo.
Stato e ridistribuzione delle risorse
Marco Grasso
[email protected]
Contenuto
• Le ragioni dell’intervento pubblico.
• Economia del benessere e scienza delle finanze.
• La finanza pubblica in Italia.
• Un quadro della finanza pubblica in Italia.
• Il decentramento fiscale.
• Spiegazioni ideologiche, politiche e organizzative.
• La teoria economica del decentramento fiscale.
• Il finanziamento degli enti decentrati in Italia.
• La spesa per il welfare state.
• Il welfare state.
• Le pensioni.
• La sanità.
• Gli ammortizzatori sociali.
• L’assistenza.
Valutazione
E’ prevista una verifica scritta.
Testi
Testo di riferimento:
Bosi P. (a cura di), Corso di Scienza delle Finanze (terza edizione), Bologna, Il Mulino,
2003.
- Lezione I:
- Capitolo 1 (tranne 1.4);
- Lezione II:
- Capitolo 1;
- Lezione IV:
- Capitolo 1;
- Capitolo 2;
- Capitolo 3;
- Capitolo 5;
- Lezione VII:
- Capitolo 1 (tranne 1.3);
- Capitolo 2;
- Capitolo 3;
- Capitolo 4;
- Capitolo 5 (tranne 5.3).
Materiali aggiuntivi (lucidi, articoli a stampa, documenti in rete, casi) sono disponibili in
rete una settimana dopo la relativa lezione.
Teorie e pratiche educative
Sergio Tramma
[email protected]
Contenuto
Il modulo si propone di fornire elementi teorici e metodologici introduttivi alle teorie e
alle pratiche educative, con specifica attenzione agli elementi fondanti, ai metodi e alle
aree di intervento della Pedagogia sociale.
In particolare, saranno affrontati i nessi epistemologici e progettuali tra lavoro sociale e
lavoro educativo, con particolare riferimento al tema della formazione complessiva dei
soggetti.
Inoltre, nel corso dell’attività sarà rivolta una particolare attenzione al tema della
prevenzione educativa delle dipendenze.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Tramma S., Pedagogia sociale, Milano, Guerini, 1999.
Tramma S., L’educatore imperfetto. Senso e complessità del lavoro educativo, Roma,
Carocci, 2003.
Teorie e tecniche del colloquio psicologico (opzionale)
Elena Capovilla
[email protected]
Contenuto
L’obiettivo di questo corso è di offrire una base teorica all’uso del colloquio nel servizio
sociale, facendo riferimento alla corrente psicoanalitica e alle tecniche di terapia breve.
Inoltre, verrà data particolare attenzione ai meccanismi che predeterminano la
relazione tra due esseri umani. Infine, saranno evidenziate alcune tecniche
fondamentali che permettono lo svolgimento di un colloquio con finalità precise. Per
tale motivo ogni lezione prevede un momento teorico seguito da esercitazioni pratiche.
Gran parte del corso sarà costituito da giochi di ruolo video registrati per esercitarsi
praticamente, in una situazione protetta, rispetto ai concetti appresi.
Valutazione
L’esame si terrà in forma orale.
Testi:
Kadushin A., Il colloquio nel servizio sociale, Roma, Astrolabio, 1980.
Zini M.T., Miodini S., Il colloquio di aiuto, Roma, Carocci, 1997.
Gonzo M., Mosconi A., Tirelli M. (a cura di), L’intervista nei servizi socio-sanitari,
Milano, Cortina, 1999.
Lai G., La conversazione felice, Milano, Il Saggiatore, 1985.
Lai G., Disidentità, Milano, Feltrinelli, 1988.
Nardone G., Watzlawick P., L’arte del cambiamento, Milano, Ponte alle Grazie, 1990.
Osimo F., Parole, emozioni e videotape. Manuale di Psicoterapia Breve DinamicoEsperienziale, Milano, Franco Angeli, 2001.
Semi A., Tecnica del colloquio, Milano, Raffaello Cortina, 1985.
Watzlawick P., Beavin J.H., Jackson D., Pragmatica della comunicazione umana, Roma,
Astrolabio, 1971.
Watzlawick P., Il linguaggio del cambiamento, Milano, Feltrinelli, 1980.
Altro materiale bibliografico sarà indicato durante il corso.
III ANNO
Corpo, mente e relazione
Luciano Marchino
[email protected]
Contenuto
Gli sviluppi della Psicologia clinica attraverso S. Freud, W. Reich, A. Lowen. Le
innovazioni teoriche e prassiche di W. Reich alla psicoanalisi. Sintomo e carattere. Il
concetto di istinto di morte e i suoi significati somatici energetici e relazionali.
Significato scientifico del concetto di carattere. Energia e bioenergia. L'armatura
caratteromuscolare nei suoi aspetti cognitivi, psichici e fisiologici. A. Lowen: origini e
attualità del paradigma dell’analisi bioenergetica. I tipi caratteriali fondamentali.
Grounding, facing, surrendering. Cenni di fisiologia del S.N.C.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Marchino L., La Bioenergetica, Milano, Xenia,1995 (capitoli I–IV).
Marchino L. e Mizrahil, Il corpo non mente, Milano, Frassinelli, 2004 (capitoli I–VI).
Lowen A., Il narcisismo, Milano, Feltrinelli,1992 (capitoli I–IX).
Materiale didattico pubblicato sulla pagina web del modulo.
Disuguaglianze regionali* (opzionale)
Elena Dell’Agnese
[email protected]
Contenuto
Obiettivo del modulo è introdurre a un approccio critico nell’analisi geografica. In primo
luogo, viene preso in esame il ruolo della geografia come narrazione discorsiva e del
potere che la stessa esercita in quanto forma di conoscenza. Secondo la prospettiva
teorica della “geopolitica critica”, vengono toccati i principali temi della geografia
politica, analizzando in modo più approfondito la questione delle disuguaglianze
regionali e dei divari territoriali. Viene poi introdotta la questione del significato
simbolico dei luoghi e il rapporto fra luogo, rappresentazione e conflitto, che sarà
approfondita nel successivo modulo “Luoghi e paesaggi simbolici”.
Valutazione
Esame scritto: consiste nell’elaborare la traccia di un tema relativo agli argomenti
toccati nel corso delle lezioni.
Testi
Dell’Agnese E., Geografia politica critica, Milano, Guerini, 2005 (introduzione, parti I e
II).
Massey D. e Jess P., Luoghi, culture, globalizzazione, Torino, Utet, 2001 (premessa,
Introduzione, cap. 1, 2, 3, 5, 6).
Materiale didattico pubblicato sulla pagina Web del modulo.
*modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia
Famiglia, generi e generazioni* (opzionale)
Carla Facchini
[email protected]
Contenuto
L’obiettivo del modulo è quello di illustrare i profondi mutamenti che hanno investito la
famiglia italiana negli ultimi decenni. La maggior presenza delle donne adulte nel
mercato del lavoro ha comportato un forte incremento del ruolo femminile nella
produzione del reddito familiare, che si è accompagnato a un certo grado di
coinvolgimento maschile nelle incombenze domestiche. Ne sono conseguiti
un’attenuazione, almeno parziale, delle differenze tra i ruoli coniugali e un sostanziale
esonero dei figli dalle responsabilità familiari. Altrettanto rilevante è stato il mutamento
riguardante le relazioni familiari: molto più consistente l’attenzione posta alla
dimensione amorosa all’interno della copia, più paritari e più centrati sull’affettività e
le relazioni genitori-figli.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Per tutti:
Facchini C., “Ruoli familiari: generi e generazioni”, in Rampazi M. (a cura di),
L’incertezza quotidiana. Politica, lavoro relazioni nella società del rischio, Milano,
Guerini, 2002, (pp. 171-184).
Facchini C., “Il tempo familiare: centralità femminile, centralità adulta”, Inchiesta, n.
140, 2003 (pp.32-39).
Facchini C. e Villa P., Diventare adulti tra vincoli sociali e strategie familiari, Milano,
Guerini, 2005.
Villa P., “La diffusione del modello di famiglia a doppia partecipazione nei paesi europei
e in Italia. Tendenze, caratteristiche comuni e differenze”, Inchiesta, n. 146, 2004 (pp.
6-20).
Testo aggiuntivo per gli studenti frequentanti:
Addis E., “Economia, genere, donne, denaro”, Inchiesta, n. 146, 2004 (pp. 43-54).
Leonini L., “Donazioni e eredità: scambi economici e simbolici nelle famiglie italiane”,
Inchiesta, n. 146, 2004 (pp. 71-78).
Pahl J., “Individualizzazione e modelli di gestione del denaro”, Inchiesta, n. 146 (pp.
105-112).
Saraceno C. e Naldini E., Sociologia della famiglia, Bologna, Il mulino, 2001 (Tutto meno
i capitoli 6 e7).
*modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia.
Gestione delle risorse umane (opzionale)
Gianni Del Rio
[email protected]
Contenuto
Secondo la dicitura con cui comunemente si intende la “Gestione delle risorse umane”,
essa “è l’unità operativa che si occupa della gestione delle risorse umane di
un’organizzazione. Rientrano nelle sue funzioni l’assunzione del personale, i
trasferimenti, l’iscrizione agli enti previdenziali e assistenziali, il disbrigo delle pratiche
riguardanti assenze, congedi, aspettative, infortuni sul lavoro, inclusi i procedimenti
disciplinari, la gestione della mobilità del personale, la formazione e la cessazione dei
rapporti di lavoro”. In epoca di welfare mix, nel lavoro sociale, potremmo considerare
“risorse umane” tutte quelle figure – vecchie e nuove - che a diverso titolo e con ruoli
diversi entrano o possono entrare a far parte della rete d’aiuto. In tal senso, “gestire”
queste risorse significa prima di tutto acquisire consapevolezza del modo in cui esse
sono giunte sulla scena dei bisogni sociali, delle loro caratteristiche e del modo in cui
relazionarsi ad esse.
Il modulo è strutturato come un workshop. Ai partecipanti, divisi in gruppi di lavoro,
sarà chiesto di applicarsi all’approfondimento di temi connessi all’oggetto del modulo
indicati dal docente fra quelli sotto elencati o proposti dagli studenti stessi. Fa
eccezione l’argomento indicato al punto 2.4. che sarà oggetto di lezione d’aula.
E’ previsto l’intervento di esperti.
1. La cura degli altri
1.1. Il caregiver
1.2. L’autoaiuto
1.3. Il volontariato
2. La cura di sé
2.1. Il mobbing
2.2. La conciliazione
2.3. La cura di sé
2.4. L’angoscia della bellezza
Chi intendesse optare per questo modulo, è invitato a farlo tempestivamente. E’
previsto un incontro con gli iscritti entro Natale finalizzato alla verifica dell’iscrizione al
modulo, alla costituzione dei gruppi e alla formulazione di massima di piani di lavoro di
questi ultimi, in modo che la partecipazione alle attività didattiche, e in particolare il
tirocinio, vengano finalizzate anche al lavoro del workshop, appositamente previsto per
l’ultimo periodo (maggio-giugno).
Valutazione
La prova di verifica sarà costituita da un elaborato scritto prodotto dal gruppo di lavoro
con parti distinguibili, eventualmente integrato in sede di registrazione del voto.
Durante gli ultimi incontri di modulo ciascun gruppo – e ciascun partecipante di ogni
gruppo – presenterà alla classe il risultato del lavoro. La frequenza è attestata dalla
partecipazione fisica ai lavori del gruppo.
Chi non frequenta può sostenere l’esame individualmente concordando col docente una
delle seguenti modalità:
• Preparazione di una tesina (5 cartelle circa) su un tema attinente un argomento del
programma da inviarsi due settimane prima della data di esame prevista.
•
In alternativa, un testo a scelta su un argomento del programma.
Testi
La bibliografia è diversificata a seconda dei temi di lavoro scelti e sarà costituita da:
• letteratura “grigia” raccolta dai singoli gruppi.
• Testi di riferimento progressivamente segnalati dal docente.
Una bibliografia di base sarà reperibile come pagina web nei materiali del modulo.
Il comportamento comunicativo
Gianmarco Navarini
[email protected]
Contenuto
Qualsiasi azione e interazione “sociale” incorpora ed esprime una o più dimensioni
simboliche, ed è in base a questa proprietà che si può intendere il comportamento
umano come una forma di comunicazione sociale e culturale. Il modulo tratta in primo
luogo lo studio dei simboli e del loro impiego nella comunicazione interpersonale, con
particolare riferimento alla teoria dell’interazione di Goffman. In secondo luogo, viene
affrontato il tema della comunicazione pubblica nei contesti cerimoniali e del significato
dei rituali collettivi, anche nella loro dimensione mediatica.
Valutazione
Prova d’esame scritta (due domande).
Testi
Navarini G., L’ordine che scorre. Introduzione allo studio dei rituali, Roma, Carocci,
2003.
Materiale didattico indicato sulla pagina web del modulo.
Il lavoro sociale nei comuni (opzionale)
Docente da definire
Contenuto
Il quadro delle politiche sociali in via di “costruzione” presenta aspetti contraddittori
per il lavoro sociale dell’assistente sociale. Da un lato si chiudono spazi di operatività
professionale specifica messa a punto e collaudata nei decenni precedenti – ad esempio
nei consultori familiari – e dall’altro se ne aprono di nuovi, in cui gioca un ruolo
importante la capacità professionale di coniugare saperi e creatività.
Con la l. 328/2000 la comunità locale diventa protagonista e le amministrazioni locali
hanno un ruolo-guida nel favorire processi di sviluppo integrato nell’assunzione
comunitaria del proprio ben-essere. Alle professioni sociali è richiesto un mutamento di
prospettiva, agli assistenti sociali in particolare di sapersi muovere attivamente sul
territorio e interagire con i diversi attori della comunità per costruire sinergie e
sviluppare interdipendenze.
L’operatività va cioè ripensata e reinventata, con un forte ancoraggio al profilo
professionale, ai principi e ai fondamenti della professione, “riguardando le cose che si
sono fatte e si stanno facendo”, liberata dagli elementi più contingenti che l’hanno
configurata negli spazi appena chiusi.
Il modulo intende offrire l’opportunità di conoscere esperienze di intervento nella/con
la comunità per interrogarsi e ripensare le nuove funzioni oggi richieste al servizio
sociale: il coinvolgimento dei soggetti della comunità nella progettazione e nella
realizzazione della rete integrata di servizi e interventi, la promozione di una comunità
competente.
La metodologia in forma di laboratorio prevede un lavoro di gruppo finalizzato a:
• approfondimenti tematici,
• esercitazioni,
• costruzione di strumenti di lettura, osservazione, e intervista a testimoni
privilegiati,
• visite sul campo,
• rielaborazione dei materiali prodotti,
• presentazione e relazione in gruppo delle elaborazioni prodotte.
Valutazione
La valutazione dei frequentanti avverrà attraverso la produzione e discussione in un
piccolo gruppo di un elaborato finale scritto. I non frequentanti sosterranno l’esame
orale.
Testi
Ferrario F., Gottardi G., Territorio e servizio sociale, Milano, Unicopli, 1987, cap. 1 (§
1.1, 1.2, 1.3).
Lavanco G., Noto G., Lo sviluppo di comunità, Milano, Franco Angeli, 2000, cap. 11.
Martini E.R., Sequi R., La comunità locale. Approcci teorici e criteri di intervento,
Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1995 (capp. 7 e 8).
Martini E.R., Sequi R., Fare lavoro di comunità, Roma, Carocci, 2003 (introduzione, cap.
1, 2, § 5.3.6 del cap. 5 - focus group).
Gui L., Le sfide teoriche del servizio sociale, Roma, Carocci, 2004 (cap. 6).
Fadda A., Fare promozione, costruire comunità; Gui L., Servizio sociale e
partecipazione comunitaria autentica: un riferimento teorico; Dal Pra Ponticelli M.,
Empowerment e servizi alla persona; Piga M.L., Cultura dei servizi e formazione degli
operatori sociali; Prizzon C., “A margine del percorso bibliografico: la comunità locale
nella riflessione di Giuliano Giorio”, in: Lazzari F., Merler A. (a cura di), La sociologia
delle solidarietà. Scritti in onore di Giuliano Giorio, Milano, Franco Angeli, 2003.
Istituzioni di diritto e procedura penale
Marziano Pontin
[email protected]
Contenuto
Si intende fornire agli studenti la conoscenza dei caratteri fondamentali del diritto
e della procedura penale, intesi come parti del sistema di controllo sociale per
quelle condotte illecite valutate come maggiormente gravi e pericolose.
Premessa una parte relativa agli aspetti generali del sistema penale anche in
rapporto agli altri settori dell’ordinamento giuridico, verranno esaminati i principi
in materia contenuti nella Costituzione. In particolare, quelli relativi:
- alla libertà personale;
- alla struttura e all’efficacia delle leggi penali e processuali;
- al diritto di difesa;
- alle finalità della pena;
- alle garanzie di imparzialità del giudice ed indipendenza del pubblico ministero;
- al c.d. giusto processo.
Di seguito, gli argomenti tratti dalla legislazione ordinaria.
Per quanto riguarda il diritto penale:
- l’oggetto e le ragioni della tutela;
- la struttura del reato (l’elemento oggettivo e soggettivo);
- l’antigiuridicità e le cause di giustificazione;
- le cause di esclusione o limitazione dell’imputabilità;
- le circostanze del reato;
- il concorso di persone nel reato;
- il tentativo;
- la tipologia delle pene e i criteri di applicazione;
- le relative cause di inapplicabilità;
- le sanzioni sostitutive e le misure alternative alla detenzione;
- i diversi aspetti della pericolosità sociale;
- le misure di sicurezza e quelle di prevenzione.
Per quanto riguarda la procedura penale:
- i diversi modelli processuali;
- l’articolazione del processo;
- i caratteri e le funzioni dei soggetti del processo;
- le misure cautelari;
- il rito ordinario e le sue alternative;
- la tipologia e la valutazione delle prove;
- l’esecuzione della pena ed il procedimento di sorveglianza.
Nell’esaminare questi argomenti, verranno tenuti in particolare conto quelli dove
assume rilievo la valutazione della personalità del soggetto imputato o
condannato. Lo stesso anche per la persona offesa dal reato.
Si farà poi cenno alle peculiarità del processo minorile.
Valutazione
Si svolge in forma orale, con riguardo al contenuto dei testi indicati e, per gli
studenti che hanno frequentato, agli argomenti trattati nel corso delle lezioni.
Testi
Per gli studenti che hanno frequentato:
Pagliaro, Tranchina, Istituzioni di diritto e procedura penale, Milano, Giuffrè,
2000.
Per gli studenti che non hanno frequentato:
Flora, Tonini (a cura di), Diritto penale per operatori sociali, Milano, Giuffrè,
2002.
Dalia, Ferraioli, Lineamenti di diritto processuale penale, Milano, Giuffrè, 2003
(esclusi i capitoli XV e XVI).
E’ indispensabile la consultazione del codice penale e di procedura penale.
La costruzione sociale della devianza
Eugenio Rossi
[email protected]
Contenuto
La Sociologia della devianza è una materia che affronta l’evoluzione dell’immagine
sociale della diversità e la genesi e la stabilizzazione di comportamenti individuali e
collettivi devianti. E’ consigliata agli studenti che desiderano approfondire gli aspetti
culturali e simbolici della vita quotidiana e le prospettive del trattamento sociale della
devianza.
Il paradigma della definizione sociale della devianza
- Le fonti culturali: l’interazionismo simbolico di Mead e la sociologia fenomenologica di
Schutz.
- Il labelling approach e la devianza secondaria (Lemert).
- L’induzione della devianza nel gruppo sociale come comportamento funzionale
(Dentler e Erikson).
- Gli Outsiders di Becker.
- L’approccio dell’etnometodologia (Cicourel), regole interpretative e regole normative.
- Goffman: l’interazione consapevole e gli adattamenti secondari.
- Come si diventa devianti nell’approccio naturalista di Matza.
La devianza nel paradigma conflittuale
- La prospettiva radicale della teoria del conflitto ed i processi di definizione
istituzionale della criminalità (Taylor, Walton, Young, S. Cohen, Quinney, H.
Schwendinger e J. Schwendinger, Platt).
- Lo stereotipo del criminale in Chapman.
- Le funzioni della norma penale nella società in conflitto (Dahrendorf, Coser).
- La natura politica e conflittuale del potere di definizione dei soggetti devianti
nell’interpretazione di Turk.
Le teorie del controllo sociale
- La prospettiva teorica nella teoria del controllo sociale di Durkheim.
- Teorie del controllo sociale basate sulla personalità.
- Le teorie del legame sociale.
- La teoria del controllo sociale di Hirshi.
Le teorie dell’apprendimento sociale
- La prospettiva teorica nella teoria dell’apprendimento operante.
- La teoria del rinforzo differenziale.
- La teoria dell’apprendimento sociale di Akers.
Valutazione
Esame orale.
Testi
Per sostenere la prova orale di esame si consiglia la lettura di alcuni capitoli dei
seguenti manuali:
Williams F.P., McSchane M.D., Devianza e Criminalità, Bologna, Il Mulino, 2002 (capp. 8,
9, 10, 11).
Gennaro G., Manuale di Sociologia della Devianza, Milano, Franco Angeli, 1998 (capp. 6,
7, 9).
La criminalità giovanile
Eugenio Rossi
[email protected]
Contenuto
Il fenomeno della delinquenza minorile presenta una complessità interpretativa che
richiede la contemporanea applicazione di differenti competenze scientifiche, di
specifiche conoscenze che derivano dalla sociologia, dalla psicologia e dalla psichiatria.
Queste diverse discipline hanno costruito una gamma di interpretazioni del
comportamento criminoso giovanile che sarà presentata nelle sue linee generali nella
prima parte del corso. Per comprendere la criminalità giovanile si analizzeranno le
principali ricerche sulle predisposizioni fisiche, le interpretazioni psichiatriche e
psicopatologiche classiche, i contributi psicologici, i paradigmi causali e multifattoriali
degli studi sociologici e l’influenza delle droghe.
La seconda parte del corso approfondirà la conoscenza dei giovani devianti nell’azione
comunicativa, sia nei processi cognitivi delle relazioni significative per la crescita, la
famiglia, la scuola, i gruppi di pari nell’adolescenza, sia nei percorsi di degenerazione
della identità individuale, dopo il riconoscimento pubblico dell’azione delittuosa,
nell’impatto con i meccanismi selettivi della reazione sociale. Oltre alle principali
ricerche e teorie sull’influenza della famiglia nella genesi e nella stabilizzazione della
devianza, si presenteranno i contributi degli studiosi delle subculture giovanili devianti, i
contributi della ricerca sui gruppi di pari ed i comportamenti trasgressivi e violenti, e le
linee di evoluzione degli interventi di prevenzione e di recupero della devianza minorile.
Valutazione
Esame orale.
Testi
De Leo G., La devianza minorile, Roma, Carocci, 2002 (capp. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8).
Williams F.P., McSchane M.D., Devianza e Criminalità, Bologna, Il Mulino, 2002 (capp. 5,
6, 7).
Gennaro G, Manuale di Sociologia della Devianza, Milano, Franco Angeli, 1993 (capp. 2,
3, 5).
L’immigrazione straniera in Italia* (opzionale)
Aurora Campus
[email protected]
Contenuto
Il modulo intende fornire, all’interno di una cornice storica,gli elementi fondamentali
per la comprensione dei fenomeni migratori dei nostri giorni: aspetti quantitativi
(presentazione e analisi critica delle fonti statistiche); aspetti legislativi (descrizione ed
evoluzione storica della legislazione relativa agli stranieri); inserimento nel mercato del
lavoro (i differenti mercati del lavoro, le diverse realtà regionali); caratteristiche e
tendenze dell’immigrazione straniera in Lombardia.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Un testo a scelta fra i seguenti:
Carchedi F., Mottura G., Pugliese E. (a cura di), Il lavoro servile e le nuove schiavitù,
Milano, Franco Angeli, 2003.
Carchedi F. (a cura di), Prostituzione migrante e donne trafficate. Il caso delle donne
albanesi, moldave e rumene, Milano, Franco Angeli, 2004.
Macioti M.I. e Pugliese E., L’esperienza migratoria. Immigrati e rifugiati in Italia, RomaBari, Laterza, 2003.
Perrone L. (a cura di), “Tra due mondi. Forme e grado di adattamento della comunità
senegalese”, Sociologia urbana e rurale, n. 64-65, 2001.
* Modulo mutuato dal Corso di Laurea triennale in Sociologia
Metodi e tecniche del servizio sociale sez. A (Moduli Il processo di aiuto
alla persona e Strumenti della relazione d’aiuto)
Maria Luppi
[email protected]
Contenuto
Il corso si propone di sviluppare la professionalità dello studente contribuendo ad
accrescerne conoscenze, competenza e consapevolezza, in particolare favorendone
l’orientamento all’assunzione di un approccio metodologico integrato, che fondi la
costruzione dell’intervento sulle dimensioni teorica, metodologica e tecnica in relazione
reciproca, sull’unitarietà dell’intervento e sull’integrazione delle dimensioni di
prevenzione, di protezione e di cura.
Primo modulo. Il processo di aiuto alla persona.
Il modulo intende sviluppare il tema trasversale del lavoro di rete, anche alla luce di
nuove pratiche di comunità e di sussidiarietà introdotte nelle politiche sociali in anni
recenti. Su questo sfondo saranno offerti contributi di rilettura delle fasi di sviluppo del
procedimento metodologico, quali articolazioni della dimensione “progettuale”
dell’intervento professionale, con riferimento applicativo alle aree di bisogno e al
sistema di offerta. L’intervento di esperti approfondirà situazioni operative complesse.
Secondo modulo. Strumenti della relazione di aiuto.
Il modulo, procedendo parallelamente al primo e focalizzando il tema della qualità
dell’intervento professionale e dei servizi, intende sviluppare la competenza dello
studente nell’uso appropriato e contestualizzato degli strumenti di lavoro propri del
Servizio Sociale, con attenzione particolare al lavoro di gruppo in diversi contesti di
aiuto e alla gestione efficace di riunioni, anche attraverso schemi di lettura
dell’esperienza di tirocinio, esercitazioni e simulazioni. Il tema della conduzione del
colloquio e quello relativo alla documentazione saranno ripresi in relazione alle
conoscenze maturate nei moduli di secondo anno.
Valutazione
La valutazione iniziale dei bisogni formativi consentirà di analizzare con gli studenti il
loro percorso di studio delle metodologie nei primi due anni, per definire nel modo più
adeguato i contenuti da sviluppare nell’ambito del programma generale.
È previsto un unico colloquio di esame finale, che verterà - anche facendo riferimento
all’esperienza di tirocinio - sui contenuti sviluppati nei due moduli e sulla bibliografia
d’esame indicata durante il corso. È opportuno sostenere l’esame dopo avere concluso il
tirocinio, la cui valutazione concorrerà a determinare il voto di esame.
Testi
Acetulli, A., Onofrio L., Taccani P., La comunicazione scritta tra servizi sociali e
autorità giudiziaria, Carocci, Roma, 2004.
Dani, L., La buona qualità. Una proposta per la gestione della qualità nei Servizi alla
persona, Milano, Franco Angeli, 2003.
Del Rio, G. e Montirosso R., “Note sulla diagnosi nel processo di aiuto”, in: Rassegna di
Servizio Sociale, n. 1, 1999.
Ferrario, F., Le dimensioni dell’intervento sociale. Un modello unitario centrato sul
compito, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1996.
Folgheraiter, F., Teoria e metodologia del servizio sociale, Milano, Franco Angeli, 1998.
Heap, K., La pratica del lavoro sociale con i gruppi, Astrolabio, Roma, 1986.
Maguire L. Il lavoro sociale di rete. L’operatore sociale come mobilizzatore di risorse
Erickson, Trento, 1987.
Martini E.R., Torti A., Fare lavoro di comunità, Carocci, Roma, 2003.
Metodi e tecniche del servizio sociale sez. B (moduli Il processo di aiuto
alla persona e Strumenti della relazione di aiuto)
Teresa Bertotti
[email protected]
Contenuto
Il corso di metodi e tecniche si articola nei due moduli “Il processo di aiuto alla persona”
e “Strumenti della relazione di aiuto”.
Il primo modulo si propone di sviluppare la capacità dello studente di realizzare
interventi professionali caratterizzati da una buona impostazione metodologica, capace
di far evolvere l’intervento dalla fase di analisi della richiesta, all’analisi del problema,
la progettazione dell’intervento, la realizzazione del percorso di trattamento fino alla
conclusione dell’intervento.
Il secondo modulo si propone di prestare specifica attenzione ad alcuni strumenti
professionali utilizzabili nelle diverse fasi. I due filoni saranno proposti in aula in modo
intrecciato e integrato, connettendo gli strumenti professionali alle specifiche tappe del
processo metodologico.
Un’attenzione costante sarà data alle dimensioni relazionali in cui si colloca la richiesta
dell’utente e la relazione di aiuto e alla formulazione di ipotesi sulle origini del
problema e sulle risorse attivabili per il cambiamento.
In particolare il secondo modulo prenderà in esame:
- il colloquio nella fase di presa in carico nel contesto spontaneo;
- il contratto collaborativo;
- la presa in carico nei contesti prescrittivi – ruolo di sostegno e ruolo di controllo;
- la scrittura della relazione;
- strumenti di valutazione del caso;
- colloqui di monitoraggio e valutazione;
- la valutazione partecipata dell’esito dell’intervento e le dimissioni.
Valutazione
La valutazione del corso si svilupperà sia attraverso lavori individuali e momenti di
confronto nel gruppo-classe sia nel corso di un colloquio di esame finale. L’esame finale
verterà sui contenuti sviluppati nei due moduli del Corso di Metodi e Tecniche, sulla
bibliografia indicata durante il corso e sul confronto con la relazione di tirocinio.
Testi
Lerma M., Metodi e tecniche del processo di aiuto, Roma, Astrolabio,1992.
Campanini A., L’intervento sistemico. Un modello operativo per il servizio sociale,
Roma, Carocci Faber, 2002.
Ulteriore bibliografia di approfondimento verrà indicata e proposta durante il corso.
Politica dei servizi alla persona
Mara Tognetti
[email protected]
Contenuto
Welfare mix e welfare locali.
Il terzo settore con particolare attenzione ai gruppi di self help.
Governo locale e servizi di fronte all’utenza immigrata.
Valutazione
L’esame sarà in forma orale, saranno considerate valide ai fini dell’esame anche le
esercitazioni condotte nel corso delle lezioni, nonché il tipo d’interazione in aula.
Testi
Frequentanti (2 testi a scelta):
Castel R., L’insicurezza sociale, Torino, Einaudi, 2004.
Martelli A., “Il welfare tra istituzionalizzazione e cambiamento”, in: Autonomie locali e
servizi sociali, n. 1, Il Mulino, 2004.
Pavolini E., Le nuove politiche sociali, Bologna, Il Mulino, 2003.
Putnam R.D., Capitale sociale e individualismo, Bologna, Il Mulino, 2004.
Tognetti Bordogna M., Lineamenti di politica sociale, Milano, Franco Angeli, 2005 (IV
ed.)
Tognetti Bordogna M. ( a cura di), Promuovere i gruppi di self help, Milano, Franco
Angeli, 2005 (nuova edizione).
Nel corso delle lezioni saranno indicate le parti utili e fornite indicazioni bibliografiche
per approfondimenti.
Non frequentanti (3 testi a scelta):
Castel R., L’insicurezza sociale, Torino, Einaudi, 2004.
Tognetti Bordogna M., Lineamenti di politica sociale, Milano, Franco Angeli, 2005 (IV
ed.).
Tognetti Bordogna M. ( a cura di), I colori del welfare, Milano, Franco Angeli, 2004.
Tognetti Bordogna M. (a cura di), Ricongiungere la famiglia altrove, Franco Angeli,
Milano, 2004.
Politiche dell’immigrazione (opzionale)
Aurora Campus
[email protected]
Contenuto
Le politiche migratorie tra controllo sociale e cittadinanza.
Reti e capitale sociale nei processi migratori: lavoro, casa, sindacato.
Ricongiungimenti familiari e famiglie miste.
Diritto di cittadinanza e ricorso ai servizi alla persona.
Valutazione
Al termine del modulo gli studenti devono sostenere una prova scritta che riguarda
alcuni degli argomenti trattati nel modulo stesso. Per gli studenti frequentanti saranno
indicati a lezione possibili testi alternativi a quelli indicati in questo programma.
Gli studenti non frequentanti possono preparare l’esame su un testo scelto tra quelli
indicati.
Testi
Basso P., Perocco F., Immigrazione e trasformazione della società, Milano, Franco
Angeli, 2000.
Coin F., Gli immigrati, il lavoro, la casa, Milano, Franco Angeli, Milano, 2004.
Moro M.R., Bambini di qui venuti da altrove, Franco Angeli, Milano, 2004.
Tognetti Bordogna M. (a cura di), I colori del welfare, Milano, Franco Angeli, 2004.
Tognetti Bordogna M. (a cura di), Ricongiungere la famiglia altrove, Milano, Franco
Angeli, 2004.
Zincone G. (a cura di), Secondo rapporto sull’immigrazione, Bologna, Il Mulino, 2001
(parti scelte da concordare col docente).
Politiche sanitarie comparate (opzionale)
Giuseppe Abbatecola
[email protected]
Contenuto
Il modulo vuole offrire una argomentazione sulla vicenda dei sistemi sanitari sia con
riferimento agli aspetti storici sia all’attuale configurazione del sistema sanitario
italiano a confronto con altri. Questo con attenzione sia alla logica del decisore politico,
sia alle aspettative degli utenti.
Tutto ciò alla luce dei recenti contributi in materia di politiche sanitarie e dell’analisi
dei processi organizzativi.
In questo ambito verrà proposta una rilettura dei testi che trattano:
- L’organizzazione come momento costitutivo delle politiche sanitarie;
- L’ospedale come esempio di organizzazione complessa;
- Il rapporto medico paziente alla luce delle influenze culturali e tecnologiche.
Non verrà trascurata l’attenzione che si deve alla sofferenza soggettiva e alle attese di
cura con uno sguardo alle medicine non ufficiali.
Valutazione
Esame scritto.
Testi
Per i frequentanti:
Giarello G., Il malessere della medicina, Franco Angeli, 2003 (pp. 171-286).
I non frequentanti dovranno, in aggiunta, preparare il seguente testo:
Giarello G., Sistemi sanitari, Franco Angeli, 1998(Cap. III, pp. 95-116).
Previdenza e assistenza sociale
Tiziana Vettor
[email protected]
Programma
Premesse alcune riflessioni sugli sviluppi giuridico-istituzionali dei sistemi di welfare
contemporanei, il corso sarà dedicato allo studio delle regole di previdenza e assistenza
sociale dell’ordinamento italiano.
In particolare, si procederà all’analisi delle norme concernenti la fornitura di cure
gratuite agli indigenti, la predisposizione e integrazione di organi e istituti che
assicurano agli inabili al lavoro, o sprovvisti dei mezzi necessari per vivere, il
mantenimento e l’assistenza sociale. Si studieranno, inoltre, le regole che garantiscono
ai lavoratori mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di infortunio, malattia,
invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Nel quadro di regole enunciato, infine, un doveroso approfondimento sarà dedicato alla
Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (l.
8 dicembre 2000, n. 328 e successive modifiche).
Valutazione
Per il superamento dell’esame, che consisterà in una prova orale, è necessaria la
conoscenza di un manuale di diritto della previdenza sociale. Ciò vale sia per gli studenti
frequentanti che per gli studenti non frequentanti.
Per gli studenti non frequentanti è richiesta altresì la conoscenza di eventuali ulteriori
materiali di approfondimento distribuiti durante il corso. A tal fine, si consiglia, di
consultare tutto il materiale didattico che sarà di volta in volta pubblicato sulla pagina
Web del corso.
Testi
Il manuale consigliato è il seguente:
Persiani M., Diritto della previdenza sociale, Cedam, Padova, ultima edizione.
Progettare il sociale sez. A
Giuliana Carabelli
[email protected]
Obiettivi
Nel nuovo scenario dei servizi le esperienze di progettazione nel sociale vedono
un’estensione crescente, da più parti e in vari modi incentivata, in primo luogo a livello
europeo, ma anche a livello nazionale: basti pensare alla legge 285/97 e alla legge di
riforma 328/00, oltre alle numerose leggi di settore che promuovono una progettazione
partecipata. Si colloca su questo sfondo la scelta di sostenere e sviluppare la capacità di
svolgere funzioni di progettazione e di valutazione come elemento qualificante la
professionalità dell’assistente sociale.
Questo modulo si propone appunto di fornire strumenti professionali, concettuali e
operativi, per lo svolgimento di funzioni di progettazione che l’assistente sociale può
svolgere in prima persona o collaborando con altri operatori e livelli, sia all’interno di un
servizio sia – più spesso - a livello zonale o comunque all’esterno del proprio servizio, in
una “rete” di diversi soggetti.
Quali siano le capacità richieste e come queste siano diversificate in rapporto ai diversi
approcci alla progettazione è già uno dei temi centrali del modulo. Può essere
comunque utile qui anticipare che si tratta di una gamma di competenze intorno a
quella tradizionalmente considerata centrale cioè a dire quella metodologica. Il titolo
del modulo “Progettare il sociale” vuole proprio richiamare ed esplicitare quello che è
un tratto specifico – anche se non esclusivo – della progettazione sociale: il suo
inevitabile riferimento e rapporto ad un sociale che implica modalità di progettazione
attente a coglierne i molteplici aspetti, dimensioni, soggetti e capace a sua volta di
promuoverne la progettualità. Per questo obiettivi del corso sono:
ƒ favorire l’acquisizione di una competenza “tecnica” di progettazione e
valutazione, corretta da un punto di vista metodologico;
ƒ sviluppare l’attenzione alla specificità di una progettazione come quella
sociale che avviene in rapporto a più livelli e soggetti in un’ottica di coprogettualità.
Contenuto
A tal fine verranno trattati i seguenti argomenti:
Progettare
1. Cos’è un progetto: idee, concetti e usi diversi. Differenze tra progettare,
programmare, pianificare. L’idea di programmazione anni ’60 e il suo
superamento. L’espansione della progettazione. Motivi.
2. Pianificazione, programmazione, progettazione nell’ambito dei servizi
sociali. Le tappe principali. La progettazione su finanziamento. L’impulso
dell’Unione europea. La progettualità come elemento di un sistema di
promozione e protezione locale.
3. Diversi modelli e approcci. I presupposti dell’approccio “classico” e la sua
messa in discussione. Verso una progettazione dialogica e partecipata.
4. Il percorso metodologico della progettazione. Le fasi del progetto e la loro
diversa declinazione nei diversi approcci. La stesura del progetto. Le
competenze richieste.
Valutare e essere valutati
5. I diversi approcci alla valutazione. Dimensioni e criteri.
6. La valutazione come trasversale al processo di progettazione.
7. La valutazione come fase. In particolare la valutazione degli esiti e dei
risultati.
Progettare il sociale
8. Potenzialità, nodi problematici, indicazioni dal confronto con alcune
esperienze concrete.
9. Le funzioni del Servizio sociale professionale nella progettazione, gestione e
valutazione di progetti d’intervento.
Valutazione
Per molta parte di questo modulo, in sintonia con gli obiettivi esposti, si prevede di
adottare una forma seminariale e di laboratorio, volta a favorire il confronto con
esperienze di progettazione in corso e l’elaborazione a partire dai punti di forza e
di debolezza emersi dall’esperienza.
In consonanza, l’esame verterà oltre che sui contenuti dei testi in bibliografia su
quanto svolto nel corso in termini di input informativi nonché di riflessioni e
prodotti. In particolare verrà sondata la conoscenza e la capacità di riflessione
metodologica e operativa rispetto ai progetti analizzati: per un progetto sarà
richiesta un’analisi dettagliata, per tutti è richiesta un’analisi sintetica, le
riflessioni emerse dall’analisi di caso, le connessioni con la parte teorica.
Testi
Leone L., Prezza M., Costruire e valutare i progetti nel sociale, Milano, Franco
Angeli, 1999 (pp. 9-170).
Altri testi di dimensione ridotta – non superiori alle 30 pagine – saranno forniti dalla
docente al momento dell’inizio corso, essendo volti a fornire materiale aggiornato di
quanto prodotto sul tema, in particolare dall’Unione europea.
Progettare il sociale sez. B
Dario Colombo
[email protected]
Obiettivi
La crescente complessità del lavoro sociale e la ampia pluralità di soggetti in campo
negli attuali sistemi di welfare possono essere opportunamente affrontate solo con un
adeguato sviluppo di una logica e di una cultura progettuale all’interno dei servizi.
Logica e cultura che non sono riducibili all’apprendimento di una procedura sequenziale
di tecniche, ma che richiedono innanzitutto una trasformazione culturale e
metodologica nell’approcciarsi ai problemi sociali e alla realtà su cui si vuole
intervenire.
Obiettivi principali:
Il corso si propone di fornire allo studente gli elementi fondamentali e costitutivi della
progettazione di interventi nel sociale. Si tratta dell’acquisizione di elementi di
metodologia di progetto che si ritrovano nei processi di lavoro tipici dell’attuale realtà
istituzionale, organizzativa, professionale e culturale dei servizi sociali.
Pur nella consapevolezza che la cultura del progetto attraversa le diverse forme di presa
in carico dei bisogni delle persone e delle comunità, dalla progettazione individualizzata
sino alla pianificazione sociale, il corso si incentrerà più propriamente sulla
progettazione di interventi tesi ad affrontare problematiche sociali e comunitarie o, al
massimo, di gruppo-problema, lasciando sullo sfondo la progettazione di tipo
individualizzato.
Contenuto
• Il progetto nel lavoro sociale come principio etico-deontologico di rispetto della
globalità della persona, delle formazioni intermedie e delle comunità locali.
• Perché il lavoro per progetti e obiettivi. Dal lavoro per prestazioni al lavoro per
progetti.
• Breve glossario del management sociale: piano, progetto, progetto esecutivo,
programma, piano operativo.
• I diversi approcci e modelli della progettazione.
• Le tappe del progetto: dall’ideazione alla valutazione, le differenze significative.
• L’alfabeto del progetto: elementi costitutivi.
1. la lettura della domanda;
2. il processo di decodifica della domanda;
3. la definizione del problema e la sua analisi;
4. i soggetti interessati al problema e il loro livello di coinvolgibilità;
5. la individuazione dei problemi e degli obiettivi;
6. gli obiettivi come risultati attesi in base ai fattori osservabili;
7. la popolazione bersaglio o target/destinatari;
8. le strategie e il modello di intervento di un progetto;
9. le attività e le azioni;
10. la struttura essenziale di un budget e le voci che lo compongono;
11. sistemi di verifica, monitoraggio e valutazione.
•
Cenni sul project-management e strumenti correlati (WBS, diagramma di Gantt,
ecc.).
•
Cenni sulla progettazione partecipata.
Studio di alcuni case example:
• Funzioni e competenze dell’assistente sociale come project-manager in progetti
di prevenzione del disagio giovanile tra soggetti istituzionali e comunitari:
percorso, modello organizzativo del progetto, processi di interazione tra i
soggetti.
• Dalla progettazione individuale alla progettazione di servizio alla pianificazione
territoriale:
1. il Piano Esecutivo di Gestione del Comune e
2. il Piano di zona dei servizi sociali.
• Analisi di alcune esperienze di progettazione partecipata dentro le politiche di
riqualificazione urbana e sociale.
Metodologia utilizzata:
Lezioni d’aula, Lavori di gruppo finalizzati alla analisi critica di documenti di progetto,
esercitazioni di costruzione di progetti.
Valutazione
La prova di esame consiste in un esame scritto su domande aperte.
Testi
Testo base:
Leone L., Prezza M., Costruire e valutare i progetti nel sociale. Manuale operativo per
chi lavora su progetti in campo sanitario sociale educativo culturale, Milano, Franco
Angeli, 1999 o ultima edizione 2005.
Inoltre, per il Glossario Piano, progetto, programma, ecc.
“Il linguaggio della prevenzione”, in: Autonomie locali e servizi sociali, Bologna, Il
Mulino, 1990.
Deidda D., Progetto su Rocca, periodico quindicinale, n. 15/2003, Ed. Pro Civitate
Cristiana, Assisi.
“I concetti di pianificazione, programmazione e progettazione nella normativa
regionale”, tratto da: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Il calamaio e l’arcobaleno,
manuale di progettazione della l. 285/97, Centro nazionale di documentazione ed analisi
per l’infanzia e l’adolescenza, Istituto degli Innocenti, Firenze, 2000.
Per i case-example relativi al project-manager:
“Funzioni del project-manager in un Ente locale in un progetto di sviluppo di comunità”,
Colombo D.A., Botticchio R., Redaelli A. e al., Fare politica e fare cultura per educare,
Torino, Animazione sociale, n. 1, E.G.A., 1997.
Il Piano Esecutivo di Gestione:
Materiale didattico pubblicato sulla pagina web del modulo.
Sessualità e relazione di aiuto (opzionale)
Maria Luppi
[email protected]
Contenuto
La dimensione della sessualità attraversa la relazione di aiuto, sia in quanto componente
di ciascuna delle personalità che si relaziona all’altra, sia in quanto tema ed oggetto
diretto o indiretto di intervento nel lavoro con le persone e nel lavoro di comunità. La
professionalità dell’assistente sociale implica quindi una consapevolezza di sé che
comprende anche la consapevolezza della propria sessualità, oltre alla capacità di
conoscere ed affrontare le tematiche connesse alla sessualità in generale.
Il modulo intende offrire agli studenti l’opportunità di avvicinare questi temi esplorando
alcune aree problematiche che saranno definite durante il primo incontro (se ne citano
alcune: abuso sessuale nei confronti di minori, violenza sessuale, interruzione volontaria
della gravidanza, tratta di donne a fini di sfruttamento sessuale).
Grazie alla collaborazione di una esperta sessuologa sarà possibile coniugare i contributi
teorici e la riflessione metodologica con alcuni momenti rivolti alla percezione di sé e
alla lettura delle proprie emozioni.
La metodologia del modulo è basata prevalentemente sul lavoro di gruppo.
Valutazione
La verifica dell’apprendimento per gli studenti frequentanti riguarderà i contenuti
teorico metodologici proposti e sarà valutata a partire dall’elaborazione di materiali di
studio che verranno indicati durante gli incontri. Per gli studenti non frequentanti il
programma d’esame dovrà essere concordato con la docente.
Testi
Cociglio, G. (a cura di), Il manuale di educazione sessuale, vol. 1: La sessualità, Milano,
Franco Angeli, 2002.
Ulteriori testi saranno indicati durante gli incontri.
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