WLADYSLAW SZPILMAN , Il pianista,
Milano, Baldini&Castoldi, 1999, 239 p.
Ho iniziato la mia carriera di pianista durante la guerra, al Café Nowoczesna, che si
trovava in via Nowolipki, proprio nel cuore del ghetto di Varsavia. Quando nel
novembre del 1940 i cancelli del ghetto vennero chiusi, la mia famiglia ormai da
molto tempo aveva venduto tutto quello che si poteva vendere, persino quello che noi
consideravamo il nostro bene più prezioso: il pianoforte. La vita, alla quale quei
tempi avevano tolto ogni valore, mi costrinse tuttavia a vincere la mia apatia e a
cercare un modo per guadagnarmi da vivere.»