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EVENTI JAZZ
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N. Prot. 6/2012
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website: http://eventijazz.jimdo.com – www.facebook.com/eventijazz - E-mail: [email protected]
PENNA JAZZ (testo di Alix –poesia di Gino GI)
Luisa P. Mani di Fata e Folletti
ENGLISH PROGRESSIVE ROCK: Non solo
English – Morte e resurrezione del prog (a cura
di Franco Galateo)
ALBUM IN VETRINA: Astolfo sulla Luna (L’Uomo e
L’Ombra)
CINQUERIGHE
Redisland)
(Innuendo,
ArtistW,
Seraphin,
SEEDWILD PROJECT AD “ALTI VOLUMI”
UNIVERSO NEW AGE: Vi presento Ciro Perrino
(a cura di Franco Galateo)
TRIESTIN PROGRESSIVE
Condominio
ROCK
a
cura
di
MAGIXAMBIENT a cura di Franco Galateo
SUMMER COMPILATION 2012 Imminente
EVENTI JAZZ MEETING A SORANO
INTRODUZIONE
In questa newsletter troverete il reportage del EVENTI JAZZ MEETING a Sorano. Franco Galateo
continua a produrre i suoi interessanti interventi ed alla già consolidata produzione aggiunge la rubrica
MagxAmbient. In questa newsletter esordisce anche il nuovo spazio “Cinquerighe” per continuare a
conoscere gli Amici di Eventi Jazz e della Magix.Info Community. E come sempre spazio anche alle
poesie, ai testi, alla creatività in generale ed alla presentazioni di altri interessanti progetti. Tutto ciò
aspettando l’uscita della imminente e quanto mai attesa Summer Compilation 2012 di Eventi Jazz.
Buona lettura (e non dimenticate di dare un’occhiata agli aggiornamenti di www.eventijazz.jimdo.com ).
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N. Prot. 6/2012
Pagina 2 di 15
IL BACIO E LA MONTAGNA
Alighiero “Alix“ Tozzi
Un chiaro di luna
ti può portar via
se tu lo guardi
con la poesia.
Un soffio di vento
ti fa compagnia
io mi sento quassù
a casa mia.
Ma non posso dire addio
con te che mi guardi in silenzio
mentre cammino da solo
nel bosco che ti circonda
tra alberi ed un lupo selvaggio
che mi indica la strada
verso casa.
Mentre scendo dal monte
il mio pensiero torna a te
partita già da due giorni
il mio amore ti prenderà.
E' bello aspettare il ritorno
e il ricordo dell'ultimo bacio
siedo piano e in silenzio
e domani tu ci sarai.
Porto il mio cuore
sopra la cima
per provare
un amore più grande
passo nel bosco
tra i suoi rami
e sento cantare
tutti gli uccelli
E nel cielo il sole esplode
lassù, quaggiù
nel vento sta il suo respiro
amore dammi la mano
da solo io non posso stare
anche se lei è qui con me.
Mentre scendo dal monte
il mio pensiero torna a te
partita già da due giorni
il mio amore ti prenderà.
E' bello aspettare il ritorno
e il ricordo dell'ultimo bacio
siedo piano e in silenzio
e domani tu ci sarai.
ALIX ALIGHIERO TOZZI
http://www.magix.info/it/il-bacio-e-lamontagna.audio.760812.html
GIOCO DELLE BOCCE ALL’OSTERIA (di Gino GI)
Rotola la boccia
inesorabilmente punta
s’insinua tra le altre
ed il pallino incoccia.
Punto sicuro ?
Nemmeno per sogno..
Già il bocciatore
dell’altra coppia
prende la mira e tira
e tutto scoppia,
anche il pallino.
Si ricomincia
tutto da capo.
Quale sarà
la coppia vincente?
si chiede la gente
dell’osteria.
E intanto, via,
è presto detto,
si sorseggia un bicchiere
di fresco bianchetto.
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N. Prot. 6/2012
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Luisa P. is a friend of Eventi Jazz. She is
a very creative artist. Her puppets are
very nice, funny. Very good work made
with expert hands.
L’amica di Eventi Jazz Luisa P. rivela la
sua indole artistica creativa. E ci rallegra
con la carrellata di alcuni dei suoi
simpatici pupazzetti, tutti modellati con
le sue mani. Luisa è una persona molto
spontanea, solare, scherzosa. I tratti
della
sua
personalità
emergono
attraverso le forme che lei è capace di
inventare con minuziosa precisione
donando tanta espressività.
Lunga vita artistica quindi a Luisa P., alle
sue mani di Fata (Folletti inclusi).
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N. Prot. 6/2012
Pagina 4 di 15
Non solo English – Morte e resurrezione del prog
Cari amici, rieccoci per continuare a ripercorrere la storia del progressive rock. Nelle precdenti puntate ho
scritto e spiegato, spero nel modo più chiaro possibile, quelli che secondo me sono stati i gruppi più noti e
quelli a cui è legato il successo e la matrice del termine progressive. Dietro a questi pochi grandi nomi ci
sono una miriade di gruppi, una parte dei quali, diciamolo, dimenticabili e quasi sempre di chiaro
insuccesso commerciale.
Però ci sono anche alcuni gruppi minori, che meritano una citazione per gli ottimi lavori che hanno
prodotto e rimanendo sempre in Inghilterra segnalerei: GRACIOUS, CRESSIDA, WEB, QUATERMASS,
DRUID, GREENSLADE.
All'interno del progressive si possono poi identificare delle sottocorrenti, come il folk-progressive dei
TREES, SPYRO, GYRA, COMUS, l'hard-progressive (organo, brani complessi e chitarre tendenti all'hard)
degli STEEL, dei T2 e dei CLEAR BLUE SKY , il progressive con venature dark di Dr Z e STILL LIVE e altre
sottocorrenti di minore importanza che comunque hanno allargato gli orizzonti musicali dell'intero
movimento.
Sino ad ora mi sono limitato a parlare del movimento e dei gruppi della sola scena Inglese, ma il
progressive ha prodotto una quantità enorme di dischi ai quattro angoli del globo, spesso con chiare
imitazioni e clamorose ingenuità, ma anche con opere notevoli, di grande spessore e originalità.
Mi limiterò quindi a fare una breve menzione su tre nazioni, dove la produzione almeno qualitativamente è
stata, a mio parere, migliore e più significativa: la Germania, la Francia e, perché no, l'Italia.
In Germania la scena musicale del periodo è stata molto fertile, ma non per merito di un'ondata
progressive. In quel periodo, infatti, si sviluppano due correnti di grande impatto e originalità, quella
particolare forma di psichedelia tagliente e disillusa chiamata krautrock (CAN, AMON DUUL, FAUST,
NEU!) e la musica cosmica (kosmische musik) ed elettronica dei TANGERINE DREAM e di KLAUS
SCHULZE.
E' chiaro che questi movimenti musicali meriterebbero una più profonda e specifica
spiegazione, perchè sono stati i predecessori di molti tipi di musica odierna (ambient, chillout,
new age).
Accanto a queste tendenze si sviluppa anche un progressive di un certo spessore, che ha esattamente le
caratteristiche che ci si aspetta da gruppi tedeschi: una certa seriosità di fondo, un clima a volte
lievemente decadente e letterario, un'emotività trattenuta e compressa.
Tra i tanti esempi meritano certamente di essere citati gli ELOY, molto pinkfloydiani, i WALLENSTEIN, i
NOVALIS e i più sperimentali AGITATION FREE.
Più originale la scena francese, che ruota attorno a due grandi nomi: gli ANGE e i MAGMA. I primi,
secondo il mio parere sono stati sottovalutati dalla critica di settore, ma molto tecnici e con una musica
molto teatrale, tipicamente francese.
Di gran lunga più importanti, nel progressive francese, sono invece i MAGMA, fautori di una musica unica e
originalissima, basata su cellule ritmiche e melodiche che a volte reiterano ossessive, con improvvise
aperture epiche e corali e passaggi di raffinatissima psichedelia . Gruppo che unisce fughe jazz e classiche
a un rock di una potenza esplosiva, i Magma rimangono uno dei fenomeni più significativi del periodo. al
riguardo citerei alcuni album molto interessanti: "Kontharkosz" del 1974, "Mekanik Destruktiv Kommando"
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N. Prot. 6/2012
Pagina 5 di 15
deL 1973 e "Magma Live" del 1975.
Passiamo ora alla scena italiana, che si basa su tre gruppi principali e famosissimi in patria: la PREMIATA
FORNERIA MARCONI, IL BANCO DEL MUTUO SOCCORSO e LE ORME.
La Pfm è decisamente il gruppo più legato al progressive anglosassone. di grande pregio musicale sono i
primi tre dischi "Storia Di Un Minuto", "Per Un Amico", "L'Isola di Niente". Differente la proposta del BMS,
gruppo meno spettacolare, ma più articolato e in qualche maniera più colto. Tra tutti, da segnalare l'album
d'esordio “Banco del Mutuo Soccorso” , e i sucessivi lavori “Darwin” e “Io Sono Nato Libero”.
Meno considerate, Le Orme partono alla fine dei 60 come un gruppo beat-pop, poi la svolta progressiva
con "Collage". La matrice pop rimane sempre comunque sullo sfondo, ma Le Orme producono alcuni
album di notevole spessore come "Uomo Di Pezza", "Felona E Sorona" e l'ambizioso "Contrappunti".
La scena italiana è in realtà molto più ricca e originale. Impossibile non citare il progressive venato di jazz
e sperimentazione degli AREA con il cantante DEMETRIO STRATOS, il jazz rock dei PERIGEO, l'avanguardia
degli OPUS AVANTRAO, il progressive distorto e oscuro de IL BALLETTO DI BRONZO, gli esperimenti vocali
del primo ALAN SORRENTI e quelli al limite di avanguardia aleatoria e rumorismo del primo FRANCO
BATTIATO (al riguardo citerei l'abum "Sulle Corde Di Aries" del 1973, ottimo lavoro).
Il progressive rimane il genere principale di tutto il rock fino alla metà degli anni 70, tanto da poter essere
considerato la matrice dell'espressività musicale di un intero decennio, ma nella seconda metà del
decennio si iniziano ad intravvedere segni di stagnazione sino ad arrivare ad una vera e propria crisi di
identità del movimento, con mancanza di idee e con la pubblicazione di lavori a volte anche mediocri.
I KING CRIMSON sono sciolti (riappariranno nel 1981), i GENESIS senza più Peter Gabriel nel biennio
1976-1977 escono con due classici come "A Trick Of The Tail" e "Wind And Wuthering", ma già nel '78
viene pubblicato "...And Then There Were Three", disco eccellente e pienamente progressivo ma anche
minato dal virus della deriva pop, che diventerà una consuetudine nei lavori successivi, staccando
musicalmente il gruppo dal progressive stesso.
Gli YES , pubblicano nel '76 l'ottimo "Going For The One", ma nel '78 lasciano perplessi tutti con
"Tormato", gli EMERSON LAKE e PALMER sfornano tour mastodontici e dischi non all'altezza, i VAN DER
GRAAF GENERATOR praticamente si suicidano nel '78 lasciando un disco di chiara impronta new wave
come il doppio dal vivo "Vital". I JETHRO TULL continuano con la media di un disco all'anno, sicuramente
senza infamia ma anche senza grossi picchi; molti altri gruppi arrancano o si stanno sciogliendo, in
generale la produzione è di livello inferiore a solo tre-quattro anni prima.
Io penso che, oltre a un calo qualitativo e al successo di altri generi, un altro fattore inevitabile quanto
banale e prevedibile e più di ogni altro alla base della crisi del progressive sia stato il cambio inevitabile
delle mode. Quell'oscuro e visibilissimo meccanismo che porta un'espressione umana ad avere una nascita,
un apogeo e un declino.
Nella seconda metà degli anni 70 il progressive è in declino. Quasi morto. Il genere si dissolve, la maggior
parte dei gruppi a cavallo dei due decenni sono sciolti o hanno cambiato genere, nuovi gruppi si vedono
solo nelle cantine, non c'è praticamente nulla, un deserto totale, la stampa parla di progressive solo per
attaccare retrospettivamente il genere. Esce ancora ottima musica, sia ben inteso, ma non più progressive.
Sembrerebbe finita lì. Invece per fortuna non è così.
Nel 1983 appare nei negozi un disco intitolato "Script For A Jester’s Tear". Il gruppo si chiama MARILLION.
E’ un disco spudoratamente progressive, direi spudoratamente genesisiano. Tutto è progressive: la musica,
i testi, il logo, il nome, la voce del cantante, ecc. Ma questo non farebbe in sé notizia. La notizia è che il
disco, certo gradevolissimo ma non eccezionale, ha un certo successo di vendita in tutta Europa. I
MARILLION proseguiranno con alterne vicende fino ai nostri giorni, il terzo disco (una suite in due facciate
e un concept) "Misplaced Childhood" sarà il loro più grande successo, ma ormai la scintilla è scoccata:
dietro di loro cominciano ad apparire altri gruppi, quasi tutti di matrice “YES-GENESIS” : gli IQ, i
Pendragon, i Twelth Night sono i principali gruppi. Qualcosa riappare sulla stampa, gli appassionati
cominciano ad avere qualche punto di riferimento e, negli anni successivi, la produzione continua a
crescere. Nascono pure piccole etichette e negozi specializzati. Il progressive diventa un genere di nicchia,
carbonaro, poco visibile ma tutt'altro che sparuto.
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N. Prot. 6/2012
Pagina 6 di 15
Ma la musica com'è? Secondo il mio parere il new-progressive (così verrà chiamato) per tutti gli anni 80
ha come riferimento il mainstream degli Yes e dei Genesis, con però un importante cambio nella
strumentazione grazie all'avvento delle tastiere elettroniche che danno sonorità più moderne ai pezzi. Poi
prevale una certa semplificazione del materiale, spesso accattivante e orecchiabile, ma di buon impatto
espressivo e sufficientemente strutturato. Non mancano ingenuità dilettantesche e spesso un senso di
precarietà. Capolavori non ne escono, certo, però in mezzo a tanto prodotti mediocri si intravedono anche
buoni dischi e qualche talento. Agli inizi del 90, la produzione comincia a essere enorme, Escono ancora
moltissimi prodotti di scarto, ma comincia ad esserci una maggiore differenziazione del materiale che sale
qualitativamente e professionalmente. Soprattutto succede una cosa forse imprevedibile: la scena inglese
non è più la principale, anzi il new progressive inglese sembra privo di vera spinta propulsiva, stagnante e
un po' noioso. Buonissime cose invece provengono dalla Scandinavia (dalla Svezia in particolare) da gruppi
come ANEKDOTEN, ANGLAGARD, LANDBERK, ISILDURS BANE che producono ottima musica, dagli Usa
(ECHOLYN), dall'Italia (FINISTERRE, DEUS EX MACHINA).
I riferimenti musicali poi non si limitano più ai GENESIS e agli YES, ma si ricomincia a citare i gruppi
capiscuola del progressive. A tal riguardo, non si pensi assolutamente in tutti i casi a imitazioni (che
comunque non mancano). Ci sono riferimenti, certo, ma anche originalità di proposta, inventiva e
intelligenza musicale. Tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90, il progressive risulta essere un genere, a
parte la parentesi dei MARILLION , di scarsa rilevanza commerciale. Comunque i dischi più in voga hanno
tirature calcolate in decine di migliaia di pezzi. Soprattutto si ha una quantità enorme di proposte, magari
mal distribuite, segno però di una certa vivacità. Il progressive sembrerebbe quindi destinato a
sopravvivere nella passione di vecchi nostalgici e di pochi nuovi adepti, un genere residuale, di nicchia, per
quanto larga sia, ma poco o nulla influente, o forse no.
Dalla metà degli anni 90 il termine progressive comincia sempre più a fare capolino nella stampa musicale
ufficiale e generalista e tra gli appassionati di rock in generale. Il genere esce un po' dal dimenticatoio
delle nostalgie e vive un piccola fase di maggiore esposizione. Vediamo alcune delle ragioni.
Prende piede e ha notevole successo un sottogenere del progressive: il progressive-metal, cioè l'unione
di strutturazione generale dei pezzi di tipo progressive con sonorità, durezze, epicità e strumentazione
tipiche del metal. In realtà, tale sottogenere non nasce affatto negli anni 90, ma ha per lo meno un
antecedente importante, seppure a volte misconosciuto, negli anni 70: il gruppo canadese dei RUSH. I
Rush tramite opere seminali e di notevole spessore come "2112", "A Farewell To Kings", "Hemispheres",
"Permanent Waves" e "Moving pictures" hanno posto la matrice di una contaminazione tra sonorità hard e
progressive ben prima del successo dei QUEENSRYCHE e soprattutto dei DREAM THEATER ed altri gruppi
simili che seguono lo stesso filone musicale.
Il progressive metal piace, è attaccatissimo da certa critica, ma indubbiamente ha crescente successo sia
tra gli appassionati di progressive che tra gli appassionati di metal, che sono molti di più e seguono un
genere bistrattato ma che non conosce tramonto. Bisognerà che un giorno qualcuno in sede critica se ne
accorga.
Dal mucchio dei gruppi progressive spunta e ha una certa risonanza (sempre in senso relativo, si intende),
specie in Italia, una formazione inglese: i PORCUPINE TREE. Non sono migliori di tanti altri (anzi), ma
riescono a miscelare con scaltrezza un progressive di stampo floydiano con impianti melodici accattivanti,
orecchiabili e quindi di buon impatto commerciale.
Dulcis in fundo: sempre più insistentemente negli ultimi anni dal 2000 in poi, si è parlato di nuovo
progressive per una serie di proposte musicali sia legate a una nuova vena drammaturgica che ha fatto
capolino nel rock (RADIOHEAD, MUSE), sia legate ad altre vene musicali. Io direi che come sempre tutto
nel nostro mondo varia e si modifica, nel bene o nel male.
A mio parere la storia del progressive era già finita da tempo, direi alla fine degli anni 70. Comunque, ho
voluto chiarire tutto ciò che è successo musicalmente negli anni successivi.
Ora siamo veramente arrivati al termine del nostro viaggio nel MONDO PROGRESSIVE, che spero abbia
entusiasmato tutti gli amici di Eventi Jazz approfondendo un percorso musicale molto importante e che ha
donato alla musica moderna dei momenti d'ascolto di assoluto valore artistico e musicale.
Ciao cari amici, altre rubriche prossimamente vi aspettano. (Franco Galateo)
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N. Prot. 6/2012
Pagina 7 di 15
ASTOLFO SULLA LUNA
L’UOMO E L’OMBRA
2012 – Disco ZenOne
Genere: Rock progressivo
Tracklist: 01) Exercitia Cantoribus, L’introduzione - 02) Hippogryph - 03) Elia’s
horse-car - 04) Oltre la sfera del fuoco - 05) The mirror of the dark side - 06) Moon
Vale - 07) Astolfo sulla Luna, Le visioni - 08) Nostalgie, le cose perdute - 09) Epic
Time -10) Ampolle -11) L’Atto Finale?
Innanzitutto bisogna fare una doverosa precisazione per non confondere i lettori. “Astolfo sulla Luna” è il titolo
dell’album della band L’Uomo e L’Ombra e non viceversa. Già,.. perché esiste la band Astolfo sulla Luna nella
cui discografia (in cui c’è l’interessante EP Moti Browniani) non c’è nessun album che s’intitola “L’Uomo e
L’Ombra”. Siccome sappiamo di aver risvegliato in voi delle curiosità, ecco di seguito un link dove andare ad
ascoltare “2 minuti d’odio” degli ASL http://www.youtube.com/watch?v=KoliR5bfyv4&feature=related e da li
ricercare altri video correlati (come Dick Laurent è morto, ad esempio). Il sito della band rock-sperimentale
napoletana lo si può reperire cliccando semplicemente sul link che abbiamo di seguito riportato:
http://astolfosullalunaofficial.wordpress.com/about/
Ma veniamo invece all’album de L’Uomo e L’Ombra. Un ennesimo album “concettuale” ed orientato come
sempre alla sperimentazione di qualcosa. Stavolta l’elemento sperimentato a piene mani è il mellotron
virtuale RedTron MKV che avevamo introdotto nella newsletter di aprile. I quasi 43 minuti dell’opera sono
stati costruiti in meno di una settimana, tempistica abituale de L’Uomo e L’Ombra. Dall’introduzione fatta
da mistici cori (costruiti con il mellotron) si passa alla “quasi-sigla” dagli accenti nipponici, adatta ad un
cartone animato con la quale viene introdotto l’ippogrifo nella storia dell’album. La cosa si fa seria con
“Elia’s horse-car” dove le atmosfere quasi sognanti vengono intervallate con un ritmo scalpitante (i cavalli che
trainano il carro). Bella l’apertura di synth di “Oltre la sfera di fuoco” a cui segue una chiara e spinta matrice
rockettara e qui si intercalano pure pregevoli momenti sinfonici che danno una veste squisitamente prog-70 al
brano. Qualcosa di veramente innovativo emerge nello stile de L’Uomo e L’Ombra nel quinto brano (sette minuti
da assaporare) che si accosta al mondo della musica elettronica. Sarebbe però riduttivo confinare il brano in
qualcosa di “semplicemente” elettronico, perché gli sviluppi forse inattesi, riportano il tutto a qualcosa di
straordinariamente etno-psichedelico commisto ad ambient passando pure attraverso frammenti di musica
rinascimentale. In sintesi: grande atmosfera che il titolo stesso del brano preannuncia “Lo specchio della parte
oscura”. (pubblicato a suo tempo nella Magix.Info http://www.magix.info/de/the-mirror-of-the-darkside.audio.731677.html ). E non è forse la Luna (nell’opera dell’Ariosto) l’immagine speculare della Terra ?
Tutto al rovescio, dunque… Sulla Luna c’è tutto quanto sulla Terra è andato perduto… Ecco allora apparire lo
strano pezzo di “Moon Vale” (Valle lunare, nella quale Astolfo comincia a vedere, a cercare, a trovare) Ed in
Moon Vale cominciamo anche noi a trovare qualcosa di jazz. Nelle “Visioni di Astolfo”, intrise di molteplici generi
musicali, si espande nella parte centrale l’immancabile “intermezzo jazz-blues” tipico de L’Uomo e L’Ombra. In
“Nostalgie” c’è il phatos espresso da uno struggente violino che dialoga con il flauto, il tutto su di un groove di
efficaci arpeggi ancient di chitarra. Bello questo pezzo, semplice, ma di grande effetto emotivo. Il brevissimo
“Epic Time” (nemmeno due minuti, ma con largo respiro di mellotron) precede il penultimo brano “Ampolle”, in
cui fa la sua comparsa (o meglio ri-comparsa visto che è stato usato in altri precedenti album) anche il
clavicembalo. Ed infine…(ma non è la fine, dal momento che pure il titolo dell’ultimo brano reca un punto di
domanda) una quasi kingcrimsoniana conclusione che sembra veramente il “pezzo mancante” di In the Court of
The Crimson King (con l’unica differenza che il pezzo è breve, che c’è anche del jazz, che l’autore del brano è
Glavina). Quindi per concludere, ben riuscita opera come sempre eseguita dall’Ombra e composta dall’Uomo (il
Glavina). Molto elegante e di impatto la copertina dell’album ricavata da un disegno su marmo di Francisco
Fernandez (per vedere le sue opere http://fernandez.ilcannocchiale.it/ ) (Franz Asio)
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Pagina 8 di 15
Benvenuti in questa nuova rubrica “Cinquerighe”. Cercheremo di scrivere brevi recensioni o
brevi presentazioni utilizzando appunto 5 righe. In questa rubrica daremo di volta in volta…4
spazi. Nulla di male, se talvolta andremo a scrivere anche sopra le righe.
Welcome to the new section "Cinquerighe". We will try to write short reviews or short
presentations using just 5 lines. In this section we will from time to time ... 4 spaces. Nothing
wrong with that, if sometimes we will write over the top.
INNUENDO
WUNDERLAND III - 23:33
http://www.magix.info/it/wunderland-iii.audio.761803.html
Di grande impatto sinfonico, a tratti ampliato verso spazi art rock, Wunderland III è un long track di oltre 23
minuti che INNUENDO propone con competente senso dell’arrangiamento, curando il susseguirsi di atmosfere
oniriche, epiche, di chiaroscuri atti a sottolineare una tensione che mai viene meno durante tutto il percorso.
Eccellenti intrecci melodici, giuste scelte delle variazioni armoniche e degli apporti strumentali, introduzioni
corali atte a sottolineare i crescendi e le aperture estatiche. Brano da non perdere.
ARTISTW
SHE CAME FROM SPAIN SHE SAID - 3:53
http://www.magix.info/it/she-came-from-spain-she-said.audio.754045.html
ArtistW e la sua tastiera Casio CTX-811: Un connubio vincente. In “She came from Spain she said” ArtistW
sviluppa una bellissima melodia che accarezza i sensi dell’ascoltatore e giunge al cuore (come l’amico
Fiorillo sottolinea). Bellissima ballata di impatto emotivo (galaegala docet), questo è uno dei tanti brani di
ArtistW che non passano inosservati, perché l’amico della Magix.Info Community dimostra sempre di avere
una grande sensibilità artistica, musicale, poetica. Da seguire i suoi Media pubblicati.
SERAPHIN – ALBUM: Sunset Boulevard
http://www.magix.info/fr/member/profile/seraphin/medias/
Californian Punk Rock, Pop-Punk, Skate Punk, Ska-Punk, Pop Rock. Questo è tutto
ciò che trovate nell’ultimo album di Seraphin pubblicato nella Magix.Info
Community. Come sempre il creativo amico è riuscito a sfoderare brani di ottima
fattura che meritano di essere ascoltati. Va ricordato che Seraphin è un artista
molto attivo e molto propostivo.
REDISLAND
http://www.magix.info/de/mitglieder/profil/redisland/
Livello
“Diamante”
nella
Magix.Info,
Redisland
primeggia
nel
genere
alternativo/rock/sperimentale. Non solo ottima musica da ascoltare, ma anche tanti bei video
musicali da vedere. Basta andare nella pagina dei Media di Redisland. Ma una visita va fatta
anche su MySpace http://www.myspace.com/redisland2 E non va certo tralasciata anche la
visita su YouTube http://www.youtube.com/profile?user=MrRedisland
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Pagina 9 di 15
BASI MUSICALI DI GALAEGALA. CHITARRA ACCOMPAGNAMENTO E ASSOLI DI LORENZO
“SEEDWILD”. SYNTH KORG 01 WFD-MAGIX RIVOLTA E VITA-SYNAPSE ORION ROLAND AP
2000 – SYNAPSE DUNE - POLY HARP (BY GALAEGALA). CHITARRA IBANEZ - PIANO – MOOG (BY
SEEEDWILD). EDITING E MIXAGGIO - MAGIX SAMPLITUDE MX (BY SEEDWILD).
Ascoltiamo con interesse e giustificata curiosità la proposta musicale del Seedwild Project
pubblicata nella Magix.Info che di fatto è l’album n. 1 “Atmosphere”. L’album è composto da
due lunghe suite:
PARTE 1: http://www.magix.info/it/atmosphere.audio.749754.html
PARTE 2: http://www.magix.info/it/atmosphere-part.-2.audio.757157.html
L’intera struttura dell’album è tipicamente elettronica, con sfumature rock progressive. E’ stato
dato molto spazio alla voce della chitarra che Lorenzo “Seedwild” magistralmente gestisce. La
prima parte della durata di 16:18 la si ascolta cogliendo l'eccellente simbiosi che si viene a creare
tra la raffinata costruzione della base intrisa di sequenze ritmiche elettroniche ed il fraseggio
della chitarra che appare fluido, espressivo, mai ripetitivo e pieno di energia creativa. Cangianti
passaggi si aprono a melodie suonate dal piano in alcuni tratti. Moltissime sfumature emergono
nel continuo dialogo strumentale, attraverso le polifonie che mai divergono dal tema centrale
capace di donare trasognanti atmosfere. Sedici minuti di grande musica che fanno presagire una
continuazione di piena intesa tra i due musicisti del Seedwild Project, sulla strada della perfetta
interazione anche nella seconda parte che dura quasi 17 minuti. Sulla seconda parte cogliamo il
commento di Alberto44 che dice “Grande varietà di suoni e melodie. Ottime le entrate di
chitarra e le melodie che danno interesse al brano e lo rendono più interessante ed evolutivo. Un
duo che si amalgama con sapienza musicale e rende un bel lavoro in una miscela di emozioni
all'avanguardia“.
Seedwild Project non si ferma al primo album (ce ne sono altri in programma). Quindi nella
Magix.Info sono già state pubblicate le due parti dell’album THOUGHTS IN MOTION (Pensieri
in movimento). Scrive galaegala: “Pensieri in movimento vuole essere la metafora di tutto ciò
che
la
nostra
mente
sopporta
quotidianamente”. Nella
prima
parte
http://www.magix.info/it/thoughts-in-motion.audio.758499.html il risultato a nostro avviso è
anche superiore al già ottimo primo album. La parte 2 si sviluppa anche attraverso sonorità che
si
intrecciano
con
matrici
jazz.
http://www.magix.info/it/trhoughts-in-motion-part.2.audio.761781.html Avanti di questo passo, i prossimi album riserveranno ancora qualcosa di
speciale ed allora vi consigliamo di aggiornarvi perchè la produzione del Seedwild Project è
innescata e non si ferma, anzi procede con rapida evoluzione.
http://www.magix.info/de/mitglieder/profil/SWProject/medias/
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N. Prot. 6/2012
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QUINTA PUNTATA: VI PRESENTO CIRO PERRINO
Cari
Amici di Eventi Jazz, in questa quinta puntata di "Universo New Age", ho deciso di ritornare a
parlare di un artista italiano. Primo perché mi sembra giusto e doveroso ricordare a tutti che anche in Italia
ci sono musicisti di alto valore e secondo perché penso che l'artista qui presentato è sicuramente uno dei
migliori musicisti del panorama italiano.
Sto parlando di Ciro Perrino, che è sulla scena musicale italiana da oltre 30 anni, batterista
percussionista, compositore e molto altro. Musicista ligure, precisamente sanremese. Perrino ha iniziato il
suo percorso musicale negli anni 70, fondando insieme a Luciano Cavana un gruppo di progressive di
nome Sistema, che suonava per i borghi liguri brani del repertorio dei Black Sabbath, dei Free, dei King
Crimson. Ma all’epoca Ciro Perrino iniziò a sperimentare contaminazioni creative e tessiture musicali molto
colte. Infatti, dopo una fugace apparizione al festival progressive di Loano, con gruppi del calibro di
Delirium, New Trolls e Premiata Forneria Marconi, l'avventura dei Sistema si concluse. Perrino ripartì con
un nuovo progetto e un nuovo gruppo (i Celeste), con il quale incise nel 1974 l’album " Principe di un
giorno" che all'epoca non ottenne l'attenzione che meritava.
Ma al di là di questa avventura, Ciro, lavorando anche da solista, nel 1980 pubblicò il primo album solo:
"Solare". Nel disco è facile avvertire l'influenza della musica elettronica tedesca, con quelle suite a metà
tra il meditativo e lo psichedelico, proprie di gruppi come i Tangerine Dream, Popol Vuh o Ash Ra Tempel,
fautori del famoso movimento del Kraut-rock tedesco.
Nell’album i brani sono molto elettronici e Perrino è stato uno dei primi musicisti italiani ad utilizzare gli
strumenti della nuova era: Arp 2000 e modulatori ritmici (arpeggiatori). Ogni pezzo ha una sua
caratteristica particolare e ben definita. Per natura il musicista è molto attento e direi ossessivo nel
ricercare la massima qualità dei suoni.
I lavori dell'artista con il tempo si affinano e oltre alle curate fasi percussive ed elettroniche, nei propri
lavori aggiunge anche complesse costruzioni orchestrali e melodia di ampio respiro, tipiche nel nuovo
movimento spirituale e musicale New Age. Perrino nei suoi lavori si è sempre contraddistinto per una
composizione che sembra voler rimanere sulla linea di confine tra il progressive e la New Age, riuscendo a
farlo con un equilibrio tale da rendere le proprie composizioni un genere a sé stante e particolare.
Possiamo quindi affermare in modo certo che le composizioni di Ciro Perrino sono vere e proprie
composizioni strumentali dove l'elettronica ricopre un ruolo essenziale di coloritura timbrica e di strumento
a supporto della composizione, mentre gli strumenti classici e soprattutto il pianoforte entrano in questi
temi musicali con tocchi leggeri, ma nello stesso corposi.
Dopo altri dischi singoli tra cui "Far East" del 1990 e "Moon in the Water" del 1994 meritevoli di menzione ,
si arriva al quinto album "De Rerum Natura" del 1998. L’album consacra l'artista al grande pubblico (che
segue il sempre più corposo movimento New Age). Il lavoro ha una struttura musicale quasi evocativa che
crea intorno all'ascoltatore grandi suggestioni. L'opera è al confine tra la colonna sonora e la New Age,
ricca di riferimenti al passato, ma nello stesso tempo moderna nella concezione armonica, capace di
provocare emozioni giuste per gli amanti del genere. I suoni sono adeguati e le composizioni sono di
grande respiro, molto rilassanti, ma anche con un giusto tocco di tensione.
Logicamente, come per ogni artista che io ho seguito nel suo percorso musicale, ho un album che
preferisco: si tratta di un lavoro del 1997, intitolato "L'Isola". Secondo il mio modesto parere l'album nasce
da un viaggio nel corpo e nello spirito. Il lavoro si compone di venti brani che sembra sviluppino un
percorso armonioso e denso di contenuti emotivi, che caratterizzano anche una svolta artistica. Infatti
l'impronta fortemente elettronica si affievolisce e l'artista coinvolge nel lavoro un’orchestra da camera che
rende le sonorità molto godibili e suggestive. Il luogo che l’artista vuole evocare è il lago d’Orta in
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Piemonte, una cartolina meravigliosa bella con il sole, triste ed evocativa con le nubi e la pioggia. Tutto ciò
l’artista lo ha tramutato in musica …fate voi !
Oltre a possedere un assoluto valore artistico e tecnico, Perrino trasmette sensibilità musicale e grande
passione. Tutti i lavori sono delicati e lasciano all'ascoltatore un appagante senso di calma e benessere.
Oggi è chiaramente difficile riconoscere, nei lavori di Perrino, il giovane artista di trent'anni fa, ma è
altrettanto chiaro che la sua evoluzione artistica è sempre stata chiara e migliorativa, il percorso sempre
vario e con grandi spunti musicali.
Non ho volutamente continuato nella disamina dei lavori successivi dell'artista non perché non sono di alto
valore, ma solamente per evitare di scrivere un… romanzo. Comunque, non posso nascondere che i primi
lavori, sono sicuramente più vicini ai miei gusti musicali. Mi sento però di menzionare alcuni brani che nel
periodo dal 2000 ad oggi rappresentano l’artista in tutto il suo splendore artistico. Non vi fornisco
volutamente traccia perché e come se fosse un indovinello (quando uno vuole trova sempre il modo per
averlo) ma vi assicuro sono brani unici ed indimenticabili per chi li ascolta. I brani si intitolano “Accettati ,
cresci, natura”, “Emerald”, “Il silenzio è musica e armonia”, “Pelago”. Chiunque volesse approfondire la
globale discografia dell'artista la potrà trovare tranquillamente, ricercandola su internet. Sappiate
comunque, cari Amici di Eventi Jazz, che ci troviamo di fronte ad un grande musicista. Vi consiglio
l’ascolto di qualche brano e poi vedrete che… la penserete come me. Ciao a tutti, alla prossima puntata.
(Franco Galateo)
MOUNT OF VENUS e LUIGI DE SANTI
Era da un po’ di tempo che aspettavamo l’occasione per divulgare questo nostro lavoretto e in questa
Newsletter l’amico Franco Galateo ci ha dato il LA con il suo elaborato sul Prog non solo English e sulla
resurrezione del progressive. Allora, vada come vada, - in questo lembo di terra del nordest, in questa
città di Triest, tanto cara al Saba, dove la donna è “baba”, dove i “muli” hanno due gambe, dove si fan
cose strambe – non poteva mancare la nostra attenzione per fare due ciacole (chiacchiere) su due
“progetti” progressivi alabardati viventi.
Nel primo caso si tratta del “work in progress” di Mount of Venus che già avevamo introdotto attraverso
l’intervista apparsa nella Newsletter 3/2012. Stefano Gerolini aka Don Merteson, patriota ed artista di
spicco nella scena musicale triestina, ci aveva detto di ispirarsi al rock progressivo degli anni 70, heavy
metal, con riferimenti stilistici ai Black Sabbath, Blood Ceremony, Pagan Altar, The Devil's Blood, Black
Hole, Goblin, Fabio Frizzi, Alcest, Pensees Nocturnes, Forgotten Tomb, Pentagram, Neurosis e altri.
Alcuni pietre della “casa degli orrori” (La one man band propone rivisitazioni in chiave horror di tematiche
legate al capoluogo triestino ed i suoi personaggi più caratteristici) sono già state poste in “bella mostra”,
mostruosamente belle. Non fermatevi ai soli titoli (che probabilmente vi appariranno ermetici), ma andate
ad ascoltare come suonano queste pietre (non c’entra niente con i Rolling Stones). Sono pietre molto
preziose, sono chicche di prog che avrebbero avuto gran successo in passato e che per noi sono gran belle
emozioni nel presente. Andate ad ascoltare su REVERBNATION http://www.reverbnation.com/mountofvenus
Andate poi anche a riascoltare su FACEBOOK e tenetevi aggiornati perché è un work in progress…
http://www.facebook.com/pages/Mount-of-Venus/298422843520899?sk=info#!/pages/Mount-ofVenus/298422843520899?sk=app_2405167945
Dal prog più duro di Mount of Venus, nel secondo caso vogliamo presentare il prog più vicino alla scena di
Canterbury ed il musicista triestino quanto mai abile ed efficace a fare lo splendido prog è Luigi De Santi.
Abbiamo raggiunto Luigi De Santi su REVERBATION e prima di ascoltare estasiati le sue opere, abbiamo
letto la sua biografia. Non ve la riportiamo integralmente, poiché è giusto che andiate personalmente a
scoprire Luigi, http://www.reverbnation.com/luigidesanti ma accenniamo solo al fatto che ha avuto
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il coraggio di lasciare percorsi formativi che non lo stimolavano, per cercare una via espressiva nel prog
che fino dalla adolescenza lo ha ispirato. Luigi De Santi, polistrumentista, si avvale della collaborazione del
cugino Giulio De Santi (collaborazione nella stesura dei testi e cantante). Luigi De Santi è inoltre reperibile
su http://www.myspace.com/luigidesanti è “ben visibile” su YouTube con il Dèjà Vu backstage part 1
http://www.youtube.com/watch?v=7cci6lVtMU4 (Poi guardatevi tutti gli altri video correlati, tra i quali
trovate anche una intervista di gran spessore umano a Luigi e Giulio per la presentazione dell’album Dèjà
Vu).
Ora, di quelli che abbiamo detto qui, essi sono veri maneggiatori di veri strumenti che quindi si
differenziano da un possibile “terzo caso” della scena prog triestina (più precisamente della corrente
del…tentativismo prog sperimentale-prog musikmakkeroniko) di cui non vogliamo parlare per il motivo
che…fin troppo se ne parla nelle nostre Newsletter e di cui probabilmente sapete già tutto o forse no, ma
ci penserà in futuro Antonio Fiorillo a colmare eventuali vuoti…
Se in futuro ci capiterà di andare alla ricerca di altri progetti prog triestini, non mancheremo di
presentarveli.
Questo è un nuovo spazio su Eventi Jazz. Franco presenta qui i risultati di alcune sue esplorazioni
“ambient” nella Magix.Info Community. Franco ci assicura, da vecchio ragioniere, che tutto
sarà schematizzato e recensito con la massima semplicità (artista, titolo del brano, link per
effettuare il collegamento, breve recensione). Ciò avverrà anche le prossime volte in cui Franco
andrà alla scoperta di altri meritevoli artisti. Ovviamente i link segnalati sono attivi a condizione
che gli autori non abbiano nel frattempo rimosso i brani.
STEVE2205
The mystic dragon
http://www.magix.info/de/the-mystic-dragon.audio.757522.html
Brano di chiara tendenza ambient, tutto è molto arioso, fantastico. Un volo in musica. L’insieme
strumentale che compone il brano è di grande impatto dove pad, synth e la parte ritmica mantengono un
equilibrio che rende il brano molto morbido e di facile ascolto. La musica prodotta riesce a circondare
l'ascoltatore e lo trasporta in un mondo irreale, riuscendo anche a trasmettere la sensazione di essere in
un sogno. La valutazione del lavoro musicale per me è molto alta, in quanto si tratta di una musica molto
curata e dove l'artista è riuscito a comporre un'accurata fase musicale in cui nulla risulta fuori posto. Io ho
ascoltato il brano più volte e non mi ha mai stancato, segno inequivocabile di uno studio compositivo di
altissimo livello.
Non voglio e non farò mai in questa rubrica accostamenti con grandi artisti professionisti, ma cari amici
questo brano lo consiglio vivamente a tutti voi.
ANTONIO FIORILLO
Zenit of love
http://www.magix.info/de/zenit-of-love.audio.68458.html
Nel momento in cui sto scrivendo la recensione, il brano ha già avuto 215 visite. Segno inequivocabile del
rispetto che questo artista ha all'interno della Community. Io lo definisco un camaleonte, che riesce
sempre a presentare brani di alto valore artistico, qualsiasi sia il genere del brano. In questo caso,
considerando la grande amicizia che mi lega ad Antonio, cercherò di essere il più possibile equo nel dare il
mio parere. Il sound del brano e la spazialità ottenuta dall'insieme strumentale utilizzato, non è solo bella,
ma è molto di più. I Pad, Synth e String utilizzati rendono l'idea di una danza, che muove sentimenti, che
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riesce a rimanere dolce e leggera, rendendo l'ascolto piacevole. Pur non mancando nella fase compositiva
del brano una struttura elettronica, è presente un'accurata miscelazione di Pad e di fughe etniche che lo
rendono profondo e ricordano musiche di altri tempi. Un grande lavoro, un grande artista, che vi invito ad
ascoltare e vedrete (parola mia) che non vi pentirete di avere ascoltato il mio consiglio.
FAST TRAVELLER
Desert elements (final version)
http://www.magix.info/de/desert-element-final-version.audio.747043.html
Anche questo è un brano molto interessante e di grande impatto acustico. L'utilizzo della chitarra è da
professionista. Per me il brano non è puramente ambient perché ci sono fughe ritmiche e melodiche che
vanno verso il genere rock pop, ma è talmente bello, che l’ho voluto recensire per il suo grande valore
musicale. Il brano conferma che siamo di fronte ad un ottimo chitarrista che riesce a miscelare lo
strumento (chitarra) al resto con molta precisione e professionalità, creando intorno allo stesso una
struttura ritmica che completa l'interazione tra lo strumento solista e il resto del lavoro musicale. Il risultato
è un grande lavoro che è molto piacevole e leggero, diciamo un brano ambient un po’ atipico, ma
assolutamente da ascoltare.
VLAD
Meditation
http://www.magix.info/de/meditation.audio.748522.html
Meditation è un brano tipicamente ambient, con una struttura musicale e strumentale tipica della vera
musica del genere. Note lunghe, effetti appropriati, interazione tra pad e synth che trasportano
l'ascoltatore in un’altra dimensione. Il titolo è sicuramente appropriato, il pezzo è proprio creato per
meditare (ad ognuno poi la scelta su cosa). Io che amo questo genere, ho ascoltato più volte il brano e
devo dire che l'artista ha miscelato in modo splendido il tutto, creando un tappeto sonoro molto vicino
all'ambient cosmico o, se si ritiene più appropriato, minimale. Per quanto mi riguarda posso solo dire che
questo lavoro è di altissimo livello e che ci troviamo di fronte ad un artista da tenere in grande
considerazione. Ascoltate gente !! ascoltate gente !!
Per concludere questa prima puntata di Magixambient, spero di essere stato il più possibile chiaro e
sopratutto conciso, perché ciò mi permetterà di recensire per ogni puntata più musicisti e brani. Ciao a
tutti (Franco Galateo).
E’ quasi pronta la Summer Compilation 2012
di Eventi Jazz. Mancano acora una decina di
minuti scarsi per completare l’opera. L’album
è molto promettente e dovrebbe uscire in
abbinamento alla prossima Newsletter, con
una probabilità molto alta. Come sempre la
Compilation verrà ospitata nei siti di Fazcher
e di Antonio Fiorillo. I link per il
collegamento ed il “free download” verranno
segnalati oltre che nella Newsletter, sul sito
www.eventijazz.jimdo.com In attesa di poter
accedere ed ascoltare la compilation, ecco a
voi la copertina dell’album.
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Sorano è un comune della provincia di
Grosseto. Il territorio comunale include, oltre
al centro di Sorano (378 m.s.l.m.), anche
alcune frazioni di notevole rilevanza storica.
Sorano e dintorni hanno rappresentato il
luogo STORICO del meeting tra la
delegazione romana (Fazcher, Luciana,
Damiano, Leonardo) e quella triestina
(Sandro, Diana, LunarMan) di EVENTI JAZZ
avvenuto alla fine di aprile c.a.
Due giorni di scambi culturali, di progetti,
allietati anche da escursioni naturalistiche e
dalla buona tavola. Ovviamente, l’incontro è
stato concomitante anche al jazz meeting di
J.E.R.
Ed
ecco
alcune
“cartoline”
ricordo
dell’importante meeting.
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Ecco la foto di una escursione
scattata da Damiano dove
appaiono Diana Kundera, Sandro
Glavina, Fazcher e Luciana.
Non erano presenti a questa
escursione in altura Leonardo
(impegnato con altro programma
concomitante) e LunarMan (che
non sopporta la vista dei burroni
terrestri).
Nei
giorni
antecedenti
all’appuntamento a Sorano,
Diana e Sandro hanno
incontrato l’amico di Eventi
Jazz ed ex membro della
Magix
Info
Community
Luigim.
La location dell’incontro è
stata l’accogliente Agriturismo
IL PIASTRINO situato nei
pressi della Città di Vinci (FI)
Altre foto che testimoniano l’evento del Sorano’s Jazz Meeting le potete trovare visitando le
pagine Facebook di JER, Eventi Jazz e Fabio Cherubini.
Se avete anche voi documentazioni di incontri tra Amici di Eventi Jazz e/o Membri della
Magix.Info Community, inviatecele allegando una breve presentazione.