Anestesia e terapia intensiva post operatoria. Informazioni per

AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA SENESE
Santa Maria alle Scotte
Dipartimento di Scienze neurologiche e sensoriali
Direttore prof. Alessandro Rossi
U.O.C. Anestesia e Terapia Intensiva Neurochirurgica
Direttore dott. Ettore Zei
Anestesia e Terapia intensiva
post operatoria
Informazioni per pazienti e parenti
CHI
SIAMO.
DOVE
TROVARCI
Dipartimento di Scienze neurologiche e sensoriali
Gentilissima Signora, egregio Signore,
U.O.C. Anestesia e Terapia Intensiva Neurochirurgica
Azienda Ospedaliera Universitaria Senese
Il
Viale Mario Bracci, 16 - Siena
servizio
di
Anestesia
e
Terapia
intensiva
neurochirurgica
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese è un servizio specia-
Lotto secondo, piano quinto (seguire la linea verde)
listico
Contatti
di
anestesia
Neuroscienze.
Espleta
dedicato
la
sua
all’attività
attività
per
del
le
http://www.ao-siena.toscana.it
Neurochirurgia
http://www.annualneuromeeting.it
Neurochirurgia pediatrica e Neuroradiologia.
ospedaliera,
Dipartimento
unità
Neurochirurgia
operative
di
di
universitaria,
Segreteria: telefono 0577 585228 585284 - fax 0577 586141
Ogni anno questo servizio predispone oltre 1.800 anestesie permettendo
Personale
Medici anestesisti
Ettore Zei (Direttore U.O.C. Anestesia e Terapia intensiva neuro-
interventi
chirurgici
programmati
o
Con questa pubblicazione vogliamo fornirvi una prima informazione sulle nostre attività per facilitarvi la comprensione delle pro-
Cesare Vittori (Responsabile didattica e formazione)
Marco Ancilli, Caterina Auletta, Veronica Betti, Paola Castellani,
Francesca Diana, Salvatore Frisone, Zion Levi, Maria Materno,
Francesca Tarantino, Rebecca Tinturini, Silvana Todaro
cedure, fermo restando che i medici specialisti del reparto sono a
vostra disposizione per darvi tutte le informazioni e i chiarimenti di
cui avrete bisogno.
Infermieri
Costantino
di
oltre 400 ricoveri in Terapia Intensiva post operatoria.
chirgica)
Antonella Buscalferri (Direttore U.O.S. Neuroanestesia pediatrica)
Giampaolo
l’effettuazione
urgenti, di procedure diagnostiche particolarmente invasive e di
(Caposala),
Giulia
Bandinelli,
Vi auguro una pronta guarigione
Paolo
Calandrino, Giovanni Cannavacciuolo, Massimo Checchi, Gerardo
Citera, Fausto Toni Cozzolino, Lucrezia De Vita, Monica Ghezzi,
Il Direttore
Emiliano Maisto, Giada Mari, Patrizia Merluccio, Antonia Delgado
Dott. Ettore Zei
Moreno, Mirela Neagu, Simona Neri, Nocentini, Ambra Pierguidi,
Aniello Giuseppe Pollasto, Rosy Portogallo, Stefania Rosati, Gianni
Sabatini, Gianluca Volpi, Francesco Zapparella, Roberta Zonno
Operatori socio sanitari
Patrizia Bortone, Giovanna Buracchi, Rosanna Caridi, Maria Teresa
Iarobino
Standard di qualità
Conformi ai criteri di accreditamento e di implementazione della
qualità stabiliti dalla Regione Toscana (T.Q.S.). Aderente al programma di gestione del rischio clinico.
CHI
SIAMO.
DOVE
TROVARCI
2
3
PRESENTAZIONE
esauriente informazione sul tipo di anestesia praticata, sugli
Neuroanestesia e Terapia
eventuali rischi connessi all’operazione e sullo stato di salute
intensiva post operatoria:
generale.
informazioni per i pazienti
IL
TEAM DI
NEUROANESTESIA
A
questo
proposito,
si
raccomanda
di
chiedere
al
sanitario tutti i chiarimenti ritenuti necessari per fugare qualsiasi dubbio.
Il gruppo è composto da medici e infermieri specializzati. Il neuroanestesista è un medico specializzato in anestesia, rianimazione
e terapia del dolore che si occupa esclusivamente dei pazienti
neurochirurgici prima e durante l’operazione o l’esame strumentale e ne controlla le condizioni a intervento avvenuto. Egli, con
l’ausilio di appositi farmaci e tecniche specialistiche, elimina la
percezione
del
dolore
durante
e
dopo
l’intervento
chirurgico.
Inoltre, con l’aiuto del personale infermieristico e avvalendosi di
specifiche strumentazioni, sorveglia e mantiene stabili i parametri vitali quali la pressione del sangue, la frequenza cardiaca e la
respirazione.
Gli strumenti messi a disposizione dal progresso scientifico e tecnologico - come i sistemi di monitoraggio, le attrezzature, i farmaci - e l’accresciuta specializzazione del personale sanitario hanno
IL
RISCHIO
ANESTESIOLOGICO
permesso di ridurre notevolmente i rischi legati all’anestesia.
Le complicazioni che possono intervenire in qualche raro caso
non
dipendono
propriamente
dall’anestesia
ma
piuttosto
dalle
condizioni fisiche del paziente e dalla delicatezza dell’intervento
chirurgico. L’accuratezza della visita anestesiologica permetterà
comunque di approfondire l’esistenza di rischi connessi alle condizioni di salute del paziente.
LA
VISITA
ANESTESIOLOGICA
Prima dell’intervento, per conoscere in modo dettagliato le condizioni di salute del paziente, viene effettuata un’approfondita visita anestesiologica. Si consiglia di presentarsi all’appuntamento
con tutta la documentazione medica disponibile - cartelle cliniche
di
precedenti
ricoveri,
terapia
aggiornata,
radiografie,
esami
recenti - e di rispondere in modo completo ed esauriente alle
domande. Il medico esporrà gli eventuali rischi dell’anestesia
connessi allo stato di salute, alla tipologia di anestesia prescelta e
all’intervento chirurgico. Durante la visita il medico potrebbe ritenere necessaria la prescrizione di ulteriori accertamenti.
In molti interventi chirurgici può essere necessaria la trasfusione
di sangue. Oltre a quella tradizionale, effettuata da donatore compatibile, è possibile ricorrere ad alcune alternative:
LA
TRASFUSIONE
DI SANGUE
- l’autodonazione, che consiste in un deposito anticipato del proprio sangue che verrà trasfuso al momento dell’operazione;
- la ritrasfusione del proprio sangue recuperato dal campo operatorio e sottoposto a un accurato lavaggio.
Si consiglia comunque di chiedere chiarimenti al chirurgo e all’anestesista. Nel caso in cui il paziente non voglia essere sottoposto
L’anestesista che effettua la visita, nel caso in cui non potesse
esser presente all’intervento chirurgico, comunicherà le sue valu-
a trasfusione deve comunicarne le motivazioni prima dell’intervento al personale sanitario.
tazioni al collega in servizio in sala operatoria.
In alcune occasioni, per favorire l’esecuzione di interventi chirurIL
CONSENSO
INFORMATO
Al termine della visita anestesiologica il medico proporrà al
gici o per agevolare il decorso post operatorio, viene inserito in
paziente di sottoscrivere il Modulo di consenso informato, un
una delle grandi vene della regione del collo un tubicino di mate-
documento in cui si attesta di aver ricevuto un’adeguata ed
riale plastico chiamato “catetere venoso centrale”.
VISITA
5
E CONSENSO
4
RISCHIO,
TRASFUSIONE E CATETERE
IL
CATETERE
VENOSO
CENTRALE
Nella maggior parte dei casi l’inserimento viene effettuato in
anestesia locale e una successiva radiografia del torace ne verifica il corretto innesto nei vasi sanguigni. Il catetere venoso centrale permette di controllare le funzioni vitali durante l’intervento,
- non fumare
Alle signore ricordiamo di rimuovere lo smalto dalle unghie e il
trucco.
effettuare l’infusione di liquidi, eventualmente di sangue e,
nella fase successiva all’operazione, somministrare in vena un
nutrimento
altamente
potrebbero rivelarsi
calorico
o
farmaci
chemioterapici
che
irritanti se immessi in una normale vena
del braccio.
Il giorno dell’intervento il paziente sarà condotto nell’area operatoria sul proprio letto; quindi aiutato ad adagiarsi sul lettino operatorio e infine portato nella presala dove incontrerà l’anestesista
IL
GIORNO
DELL’INTERVENTO
e l’infermiere specializzato. Avranno inizio a questo punto i preparativi veri e propri per l’intervento. Innanzitutto una vena della
LA
VIGILIA
DELL’INTERVENTO
E’ comprensibile che il paziente, alla vigilia dell’intervento chirurgico, non sia tranquillo. Pertanto, per rilassarsi, riposare e
affrontare l’operazione con maggiore serenità può richiedere al
personale sanitario del reparto un farmaco sedativo. Il farmaco
deve essere appositamente prescritto dall’anestesista e può essere somministrato per via orale o intramuscolare.
mano o del braccio verrà collegata, tramite un ago e un piccolo
tubo in plastica, a una flebo. Successivamente il paziente sarà collegato a un monitor sul quale compariranno la frequenza delle
pulsazioni, misurate con alcuni elettrodi adesivi, il valore della
pressione arteriosa, rilevata da un bracciale gonfiabile, e la quantità di ossigeno presente nel sangue, indicata da un sensore indolore di gomma infilato in un dito della mano.
A questo punto, in base al tipo di anestesia praticata - generale o
parziale - il procedimento si diversifica. L’anestesista sarà presen-
LE
REGOLE DA
SEGUIRE
Per motivi di sicurezza le persone che stanno per sottoporsi a un
te durante l’intervento per controllare e mantenere la stabilità
intervento
delle condizioni del paziente il quale verrà sorvegliato fino a
in
anestesia
o
all’esecuzione
di
esami
strumentali,
quando non avrà recuperato la propria autonomia.
devono rispettare le seguenti regole:
- osservare un digiuno assoluto a partire dalla mezzanotte del giorno precedente l’intervento. Tale regola non sempre viene applicata per i pazienti in età pediatrica
- informare l’anestesista nel caso in cui al paziente sia stata prescritta l’assunzione giornaliera di farmaci. L’anestesista è tenuto a esprimere il proprio assenso tanto sulla somministrazione
quanto sulla posologia. Il farmaco deve essere assunto con un
sorso d’acqua
- riporre tutti gli oggetti personali nell’armadietto riservato al
paziente. Quelli di valore, che è sconsigliato portare in ospedale,
possono essere lasciati in custodia al caposala del reparto
L’anestesia generale si ottiene con la somministrazione di farmaci, generalmente per via endovenosa, tramite una cannula posizionata in una vena della mano o del braccio. L’anestesia generale
provoca la perdita di conoscenza e l’ingresso in una fase di sonno
profondo eliminando ogni forma di dolore.
Per affrontare gli interventi di breve durata e non particolarmente
invasivi la respirazione del paziente addormentato sarà aiutata da
una maschera appoggiata sul viso, mentre per gli interventi lunghi
e
complessi
sono
adottati
metodi
più
articolati
come
la
maschera laringea da appoggiare sulle corde vocali o, più fre-
- togliere le lenti a contatto prima di entrare in sala operatoria. In
quentemente, l’applicazione di un tubicino nelle vie respiratorie
caso di gravi deficit sensoriali sono consentiti solo gli occhiali e
(intubazione tracheale)
gli apparecchi acustici, previa autorizzazione dell’anestesista
vento, durante la fase di risveglio.
PREPARAZIONE
ALL’ANESTESIA
6
7
da rimuovere alla conclusione dell’inter-
NARCOSI
L’ANESTESIA
RALE
GENE-
(NARCOSI)
In alcuni casi il paziente si sveglierà trovando applicati sul suo
la cui intensità varia in base alla parte del corpo interessata e alla
corpo
sensibilità del singolo paziente.
il catetere vescicale, che permette di eliminare l’urina, il
sondino nasogastrico, necessario per mantenere vuoto lo stomaco
Il dolore post operatorio può e deve essere eliminato perché ral-
fino a quando saranno riprese le normali funzioni, e i drenaggi,
lenta il processo di guarigione. Per lenirlo viene utilizzata sem-
tubicini posizionati durante l’operazione per consentire l’espul-
pre più frequentemente la pompa da infusione endovenosa con-
sione dei liquidi.
tinua (elastomero) che somministra in maniera costante analgesici per le prime 24 - 48 ore. In caso di bisogno il paziente può
comunque
I
DISTURBI
DELL’ANESTESIA
Talvolta l’anestesia generale può provocare al momento del risveglio
alcuni
disturbi
temporanei
quali
disorientamento,
nausea,
vomito, infiammazione transitoria della gola e brividi con sensazio-
richiedere
al
personale
i
farmaci
contro
il
dolore
disponibili nel reparto.
Particolare
cura
viene
riservata
al
trattamento
del
dolore
dei
pazienti pediatrici.
ne di freddo; raramente possono manifestarsi reazioni allergiche ai
farmaci e la cosiddetta polmonite da aspirazione.
In casi ancora
più rari possono verificarsi danni ai denti, disturbi nella deglutizione e diminuzione della sensibilità agli arti provocata dalle
compressioni nervose durante l’operazione.
Sempre più spesso gli interventi di chirurgia minore sono effettuati in regime di day hospital, limitando quindi la degenza ospedaliera a 12/24 ore di osservazione. Poiché l’effetto degli anestetici
può ridurre il grado di attenzione, si consiglia al paziente di seguire
scrupolosamente le seguenti indicazioni per le prime ventiquattro
DOPO
L’INTERVENTO
Una volta concluso l’intervento l’anestesista deve occuparsi del
recupero delle normali funzioni del paziente. La qualità del recupero è influenzata da alcuni fattori
come l’età, le malattie da cui
è affetto, la durata e la difficoltà dell’operazione oltre all’utilizzo
dell’anestesia generale o di quella parziale.
Per
gli
interventi
più
complessi
e
delicati
è
probabile
che
il
paziente rimanga in osservazione nella Sala risveglio o venga trasferito nella Terapia intensiva (vedi oltre). La permanenza nella
Sala risveglio consente un adeguato controllo delle funzioni vita-
L’ANESTESIA
ZIALE
- GLI
PAR-
INTER-
VENTI AMBULATO-
RIALI IN REGIME DI
DAY SURGERY
ore successive alla dimissione:
- raggiungere il proprio domicilio accompagnati
- tenere un telefono a portata di mano
- non uscire di casa se non accompagnati
- astenersi dalla guida di mezzi di trasporto
- evitare di compiere azioni complesse e delicate
- non lavorare con apparecchiature pericolose
- seguire la terapia prescritta dal medico evitando di assumere
alcolici.
li, l’effettuazione di radiografie, esami del sangue e l’impostazione della terapia. L’eventuale leggera perdita di calore corporeo,
che potrebbe verificarsi durante l’intervento, sarà compensata dal
riscaldamento del paziente con una coperta a flusso d’aria calda.
Quanto illustrato per l’adulto, vale anche per i pazienti in età
pediatrica anche se alcuni aspetti specifici meritano di essere
approfonditi. I genitori hanno un ruolo centrale e, pertanto, saranno informati per conoscere in dettaglio gli aspetti delle procedure
IL
PERIODO POST
OPERATORIO
Il paziente viene condotto in reparto solo quando il suo stato di
programmate e dare il consenso alla loro esecuzione. Un atteggia-
salute è stabilizzato e ha riacquistato la necessaria autonomia. I
mento sereno e consapevole dei genitori è molto importante per la
parenti saranno informati tempestivamente sulle sue condizioni di
tranquillità del bambino.
salute. Un intervento chirurgico provoca inevitabilmente dolore,
Per contribuire alla serenità del piccolo l’anestesista che esegue
PERIODO
9
POST OPERATORIO
8
ANESTESIA
PARZIALE E ANESTESIA IN ETÀ PEDIATRICA
LA
NEUROANESTESIA
IN ETÀ PEDIATRICA
la visita anestesiologica preoperatoria è generalmente lo stesso
che
effettua
l’anestesia
il
giorno
dell’intervento.
E’
Informazioni per i parenti dei
opportuno
pazienti ricoverati in Terapia
sapere che la durata del digiuno preoperatorio può variare in base
all’età del bambino. I piccoli pazienti possono essere accompa-
intensiva post operatoria
gnati da un genitore nell’area operatoria senza che questi possa
però accedere alla sala operatoria. Per ridurre al massimo lo stress
doloroso al piccolo paziente, prima di entrare in sala operatoria
viene somministrata per via orale una dose di farmaci ansiolitici e
sedativi. Successivamente viene applicata una pomata sulla pelle
Gentili visitatori,
per produrre un’anestesia cutanea prima di pungere la vena per
l’anestesia vera e propria. La presenza di un genitore verrà consentita immediatamente dopo il risveglio in modo da rassicurare il
bambino anche nel caso di ricovero in Terapia intensiva.
il nostro reparto ha il delicato compito di assistere le persone in
condizioni critiche. Le loro funzioni vitali devono essere sostenute e
controllate senza interruzione da apparecchiature complesse e delicate tanto più che nella maggior parte dei casi la tempestività delle
cure si rivela determinante per il decorso terapeutico.
Conosciamo l’ansia e la preoccupazione che nutrite per le condizioni della persona cara e comprendiamo che il ricovero in Terapia
intensiva sia un evento traumatico non solo per il paziente ma
anche per i suoi cari. Vi chiediamo comprensione perché le attese
che dovrete sostenere sono dovute alle terapie a cui i pazienti devono necessariamente essere sottoposti. Nei limiti del possibile cerchiamo di venire incontro ai vostri legittimi desideri.
Il team infermieristico e medico
della Terapia intensiva
ANESTESIA
IN ETÀ PEDIATRICA
10
11
INFORMAZIONI
PER I PARENTI
L’ACCESSO
AL
REPARTO
Quando raggiungete l’ingresso del nostro reparto vi preghiamo di
i grassi, gli
comunicarci la vostra presenza al citofono. Potrete entrare negli
introdotti nell’organismo tramite un catetere. Lo stesso canale viene
zuccheri, le proteine, l’acqua e i sali minerali vengono
orari stabiliti. Sarete accompagnati al letto del vostro parente, dove
utilizzato per somministrare i medicinali. Più spesso, in alternativa
il medico di turno e il personale infermieristico risponderanno alle
al percorso endovenoso, è possibile nutrire il ricoverato tramite un
vostre domande. Vi preghiamo sempre di osservare le seguenti indi-
sondino che, attraverso il naso, raggiunge lo stomaco.
cazioni:
- il ricoverato
può
essere
visitato solo
da una persona alla volta
- rispettate le norme igieniche prescritte
- rispettate l’orario di visita previsto dalle ore 12 alle 13 e dalle
18 alle 19. Chiediamo la vostra comprensione nel caso in cui fossimo costretti a prolungare la vostra attesa nella sala di aspetto o
ad abbreviare la vostra presenza accanto al paziente
- comunicate
al
personale
infermieristico
eventuali problemi di
accesso negli orari consentiti
- non
chiedete
informazioni
tramite il telefono perché le
norme
introdotte dalla legge sulla privacy ci impediscono di rispondere
- lasciate
un
recapito
telefonico,
dove potremo
rintracciarvi in
qualsiasi momento
- rimanete accanto al letto del vostro parente rispettando la privacy degli altri ammalati.
Il paziente, anche se non è sveglio, può percepire la presenza dei
suoi cari. Non bisogna quindi temere di arrecargli danno toccandolo o facendogli sentire la propria voce. Un paziente sveglio -
PRINCIPALI
anche se connesso al respiratore artificiale e quindi impossibili-
possono manifestarsi efficacemente anche con il racconto di piccoli, piacevoli eventi quotidiani. Bisogna inoltre sapere che ogni
paziente assistito nel reparto di Terapia intensiva riceve, in base
alla sua patologia, farmaci sedativi contro il dolore che provocano
uno stato di sonnolenza. Tra i nostri obiettivi figura infatti l’attenuazione del dolore organico e la protezione dai traumi psicologici legati alla degenza nel nostro reparto.
I
TECNICHE
UTILIZZATE DALLA
TERAPIA
INTENSIVA
Non siate spaventati dalla complessità delle apparecchiature che
vi trovate di fronte nel reparto.
Il monitor, collocato vicino al letto del paziente, consente di controllarne la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la respirazione e altri importanti parametri. Gli allarmi sono in grado di
rilevare e segnalare tempestivamente qualsiasi alterazione delle
funzioni vitali.
Il respiratore artificiale aiuta il paziente incapace di mantenere
un’adeguata respirazione autonoma. Alcuni tubicini, il cui passaggio per la trachea impedisce l’uso delle corde vocali, consentono
l’ingresso dell’ossigeno nei polmoni e la rimozione delle secrezioni bronchiali (catarro). Un paziente collegato al respiratore artificiale, anche se cosciente, non è in grado di parlare.
pazienti
che
hanno
raggiunto
un
miglioramento
clinico
in
stabilità clinica in Terapia sub-intensiva prima di essere definiti-
Tenete sempre presente che molti pazienti assistiti nel nostro
reparto, benché in gravi condizioni, non sono privi di speranze di
guarigione. Anzi, la maggior parte dei ricoverati viene dimessa e
avviata ai reparti di degenza ordinaria o di riabilitazione grazie al
miglioramento delle condizioni di salute.
Ai pazienti affetti da malattie che, purtroppo, non consentono possibilità di guarigione saranno comunque assicurate - insieme al
conforto dei parenti e a quello religioso - le cure in grado di alleviare il dolore e l’angoscia. In ogni caso accettate i consigli che vi
forniremo e ricordate che è un vostro dovere anche quello di ripo-
malattia, che speriamo sia sempre favorevole, potrete aiutare effi-
artificialmente. In questo caso le sostanze nutritive elementari come
cacemente il vostro caro. Inoltre è fondamentale, da parte dei
ACCESSO
13
AL REPARTO E TECNICHE UTILIZZATE
12
LA
TERAPIA
SUB -INTENSIVA
vamente inviati nella corsia di reparto.
sarvi e di mantenervi in buona salute. Solo così, nel decorso della
La nutrizione artificiale. Molti nostri pazienti devono essere nutriti
SI AIUTA UN
tato a dialogare - ha bisogno delle attenzioni dei congiunti che
Terapia intensiva vengono sottoposti a un’ulteriore verifica della
LE
COME
PAZIENTE
TERAPIA
INTENSIVA
ULTIME
RACCOMANDAZIONI
LA
DOCUMENTA-
ZIONE SUL
RICOVERO
familiari, la disinfezione delle mani per eliminare il rischio di tra-
ANALGESICI - Farmaci antidolorifici.
smissione delle infezioni.
ANESTESIA
GENERALE O NARCOSI
ANESTESIA
LOCALE
conoscenza.
La cartella clinica. contiene i documenti sanitari indicanti le
motivazioni del ricovero, la diagnosi, i risultati degli esami, le
indicazioni e le precauzioni da seguire, i rendiconti delle operazioni
chirurgiche,
il
certificato
di
dimissione
dall’ospedale,
i
documenti degli atti di trasfusione.
Per ottenerne copia è necessario, dopo la dimissione, presentare
la richiesta all’Ufficio cartelle cliniche personalmente oppure tramite fax, allegando copia di un documento di riconoscimento. Il
modulo di richiesta può essere ritirato all’Ufficio cartelle cliniche,
al Servizio accoglienza oppure scaricato dal seguente indirizzo:
http://www.ao-siena.toscana.it/modulistica/Modulo_richiesta_copia_cartella.pdf
Certificato di degenza. E’ facoltà del ricoverato chiederlo, per
motivi di lavoro o personali, al caposala del reparto dove è ricoverato.
- Anestesia che comporta la perdita di
- Insensibilità al dolore in una zona corporea infil-
trata con anestetico locale.
ANESTETICO
LOCALE
maniera reversibile.
CATETERE
VENOSO
regione del collo.
- Farmaco che produce insensibilità al dolore in
CENTRALE
- Tubicino posizionato nelle vene della
CEFALEA - Mal di testa.
CONSENSO
INFORMATO
- Accordo fra paziente e medico che attesta l’ade-
guata informazione sui problemi legati all’intervento.
DAY
HOSPITAL
- Ricovero con ingresso e dimissioni nella stessa giornata.
DRENAGGI - Tubicini posizionati durante l’operazione per permettere la
fuoriuscita di eventuali raccolte di sangue, siero o altri liquidi.
ECG - Elettrocardiogramma.
INTUBAZIONE - Tecnica eseguita dopo che il paziente è stato completa-
mente addormentato. Consiste nel posizionare un tubicino nella tra-
chea per permettere un ottimale controllo della respirazione durante
l’anestesia.
IPERTERMIA
MALIGNA
- Grave reazione ai farmaci dell’anestesia che si
manifesta con forte febbre.
LIQUOR - Liquido che bagna i nervi e il cervello.
MASCHERA - Dispositivo che appoggiato sul viso del paziente permette
di controllarne la respirazione in anestesia generale.
MASCHERA
LARINGEA
- Piccolo tubicino che si appoggia sulle corde voca-
li e permette di controllare la respirazione in anestesia generale.
MONITOR - Apparecchiatura elettronica che consente di misurare le
funzioni vitali: elettrocardiogramma, pressione, frequenza.
POLMONITE
DA ASPIRAZIONE
- Grave complicanza dell’anestesia che si
verifica quando il paziente vomita durante le manovre di intubazione e
il contenuto dello stomaco scivola nei polmoni.
RISONANZA
MAGNETICA NUCLEARE
(RMN) - Procedura diagnostica radiolo-
gica.
SATURIMETRO - Strumento che, grazie a un sensore di gomma applicato a
un dito, permette di controllare la quantità di ossigeno di un individuo.
SEDAZIONE - Effetto farmacologico di rilassamento e sonnolenza che
permette il comfort del paziente durante interventi in anestesia locale
o locoregionale.
TOMOGRAFIA
DOCUMENTAZIONE
SUL RICOVERO
14
15
COMPUTERIZZATA
(TC) - Procedura diagnostica radiologica.
GLOSSARIO
GLOSSARIO
Progetto grafico a cura dell’Ufficio relazioni con il pubblico
Ultima revisione: 31 gennaio 2012