La radioterapia palliativa
La radioterapia palliativa è stata utilizzata nella medicina umana già all’inizio dell’ultimo secolo. Di
solito si applica negli stadi avanzati delle neoplasie contro il dolore, per esempio per metastasi ossee.
Nella medicina umana, circa il 50-60% dei pazienti oncologici è trattato con la radioterapia palliativa
in stadi terminali della malattia.
Anche per i nostri pazienti veterinari un trattamento palliativo può essere un’scelta da considerare.
E’ molto importante valutare la situazione complessiva prima di decidere e discutere con il
proprietario circa la possibilità di utilizzare un protocollo curativo o palliativo. La radioterapia
palliativa non deve essere considerata un’alternativa a quella curativa e non dovrebbe essere offerta ai
pazienti che possono essere curati.
In generale, l’obiettivo di una radioterapia palliativa è di elevare la qualità di vita. Questo significa
alleviare il dolore e/o migliorare le funzionalità di un paziente nel quale non è possibile controllare il
tumore a lungo termine. La scelta di un trattamento palliativo è basata sulla presenza di sintomi clinici
che potenzialmente possiamo risolvere. Qualche volta anche la durata della vita (sopravvivenza) può
essere prolungata, ma lo scopo principale è di migliorare la qualità di vita. E’ importante che il
proprietario si accorga dell’intento senza però sperare in una guarigione.
La radioterapia palliativa – al contrario di quella curativa – non dovrebbe risultare in effetti negativi
sul paziente. Con la radioterapia curativa, in generale, esiste il rischio di effetti collaterali acuti che
permangono per circa 3 settimane. Con la radioterapia palliativa non è accettabile avere una riduzione
della qualità di vita a causa della radioterapia stessa, anzi, essa dovrebbe esitare in una diminuzione
quasi immediata dei sintomi clinici.
I protocolli utilizzati per il trattamento palliativo consistono in 1-6 sedute per una dose totale
abbastanza bassa, da 10 a 36 Gray. Di solito la dose somministrata per seduta è abbastanza elevata e
per questo motivo la probabilità di avere effetti collaterali gravi cronici è elevata. Questo è accettabile
solo poiché l’aspettativa di vita è ristretta comunque.
Indicazioni per la radioterapia palliativa:
L’osteosarcoma è un’indicazione tipica per la radioterapia palliativa. Se il proprietario rifiuta
amputazione e chemioterapia, la radioterapia può palliare il dolore associato a questo tumore. Circa
l’80% dei casi risponde alla radioterapia con una risposta media di 3 mesi, ma qualche volta sono
necessarie 1-3 settimane per vedere una scomparsa del dolore.
Un altro tumore che è tipicamente associato al trattamento palliativo è il melanoma orale nel cane.
Qui, una delle ragioni per le quali si sceglie un protocollo palliativo, quindi una grande frazione, è la
radiobiologia particolare di questo tumore: E stato dimostrato che il melanoma risponde benissimo e
velocemente a queste grandi frazioni. Spesso il tumore può essere controllato localmente così, ma il
problema rimane l’alto tasso di metastasi che sviluppano a distanza.
Un’altra indicazione è il sarcoma istiocitico localizzato. Infatti, insieme alla chemioterapia, la
radioterapia può controllare questi tumori aggressivi per parecchi mesi.
In pazienti con tumori nasali che si presentano in uno stadio avanzato, per esempio con invasione
cerebrale, la radioterapia allevia i sintomi clinici come epistassi,scolo purulento, starnuti. La
sopravvivenza mediana con un trattamento palliativo per i tumori nasali è molo soddisfacente con
circa 10 mesi.
Una nuova indicazione per i protocolli palliativi è rappresentata dai linfomi generalizzati. Il linfoma è
una neoplasia molto sensibile alla radioterapia e noi siamo molto interessate a sviluppare protocolli
associati alla chemioterapia classica.
Riassumendo, un trattamento palliativo con la radioterapia e un’alternativa di valore per il sollievo del
dolore associato ad una neoplasia primaria e/o a metastasi. Si utilizza soprattutto per le neoplasie che
hanno un’alta probabilità di metastatizzare, che hanno già metastastizzato, o se il paziente si presenta
in una condizione per cui non può tollerare protocolli curativi.
Per i pazienti oncologici adatti, la radioterapia palliativa offre un trattamento con un alto potenziale di
miglioramento della qualità di vita.