Marco Vicentini, Psy.D. http://www.marcovicentini.it/didattica Centro Camilliano di Formazione Febbraio 2014 STIMOLI RISPOSTE STIMOLI RISPOSTE STIMOLI RISPOSTE Scienze Cognitive Scienza del Comportamento Antecedenti e Stimolo STIMOLI attivante Sistema Mente ( Cognitivo, Emotivo) Risposta fisiologica e RISPOSTE comportamentale Mindfulness Based Therapies Meta Cognitivo Schema Therapy STIMOLI RISPOSTE ¡ Concezione della mente § Mente = scatola nera – antimentalismo, comportamento spiegabile in base a catene di stimolo-­‐risposta – S-­‐R § Esempio: linguaggio per Skinner. ¡ Metodo § Esigenze epistemologiche: oggettività, osservabilità, quantificazione § Uso del metodo sperimentale. Rifiuto dell’introspezione § Psicologia animale utile per lo studio della psicologia umana. ¡ Principali temi di studio § Interesse per l’apprendimento e la soluzione di problemi. STIMOLI RISPOSTE ¡ Concezione della mente § Mente tra stimolo e risposta § Individuo come elaboratore di informazione (paradigma HIP human information processing). § Mente (= software) indipendente dall’hardware (= cervello, corpo) § Traduzione dei processi esterni in simboli: rappresentazione § Diagrammi di flusso che descrivono il percorso dell’informazione -­‐ elaborazione sequenziale, a stadi ¡ Metodo § Uso del metodo sperimentale, esperimenti di laboratorio § Cronometria mentale: tempo di elaborazione ¡ Principali temi di studio § Processi cognitivi: percezione pensiero memoria linguaggio § Meno interesse per l’apprendimento: innatismo ¡ Broadbent (1958) ritiene che sia importante studiare il sistema cognitivo nel suo complesso, cioè in rapporto all’elaborazione delle informazioni in ingresso nel sistema, a prescindere che riguardino aspetti percettivi, attentivi ecc. ¡ Nonostante questo approccio globale iniziale, il movimento si svilupperà in rapporto a micromodelli. Nel 1967 Neisser formalizzerà i principi del nuovo modello psicologico e darà vita al paradigma dello Human Information Processing (HIP). ¡ La psicologia cognitiva non si occupa più di comportamenti e neppure di contenuti o vissuti, ma di processi. ¡ § I processi di elaborazione delle informazioni, compiuti dai soggetti, vengono studiati soprattutto attraverso i tempi di reazione ed esecuzione di vari compiti. § Prende corpo in modo sempre più decisivo la metafora dell’uomo come calcolatore (cervello e mente come hardware e software). Segnali fisici Trasduzione sensoriale Registro sensoriale Riconoscimento del pattern MBT (lavoro) MLT ¡ L’elaborazione cognitiva non dipende solo dallo stimolo, ma anche dalle aspettative del soggetto, dalle sue caratteristiche e interessi individuali § (come sottolineato dallo stesso Neisser, 1976, attraverso il concetto di schema). ¡ Broadbent (1984) afferma che i modelli non lineari sono più rappresentativi in quanto i modelli stadiali risultano troppo rigidi e non collimano con la elasticità e ricchezza del sistema umano. ¡ Broadbent propone un modello a croce maltese ¡ al centro vi è il Sistema di Elaborazione Centrale, ¡ ai lati abbiamo: § 1) il Registro sensoriale; § 2) la Memoria di lavoro astratta (MBT); § 3) il Magazzino associativo a lungo termine (MLT) § 4) il Magazzino delle risposte motorie (programmi d’azione). Memoria di lavoro astratta Registro sensoriale Sistema di elaborazione centrale Magazzino associativo a lungo termine Magazzino delle risposte motorie ¡ ¡ La conoscenza umana si sviluppa attraverso (e riflette) l’esperienza di se-­‐stessi nel mondo Esperienza: riguarda un organismo completo, (embodied) situato in un ambiente che include il linguaggio, la cultura, l’appartenenza ad una comunità sociale § Il senso, il significato emergono dallo sperimentare le interazioni col mondo e dal continuo spiegarle a se stessi per dare coerenza alla storia individuale § L’esperienza a livello basico è data dai pattern di interazione fisica col mondo § La conoscenza di una sedia, e quindi il significato che ha per noi quell’oggetto, è in primis il tipo di azione corporea che essa invita a compiere ¡ All’interno del movimento cognitivista cominciano a sorgere alcuni dubbi sull’utilità dell’analogia uomo -­‐ computer e sulla visione dell’uomo come semplice elaboratore di informazioni. ¡ Lo stesso Neisser, influenzato dalle teorie di Gibson, in “Cognition and Reality” (1976) muove tre critiche fondamentali: § il cognitivismo si sta chiudendo in laboratorio ignorando ciò che succede nel mondo reale, nella vita quotidiana; § le attuali ricerche sono molto sofisticate ed eleganti, ma ci si chiede quale sia la loro utilità; § le informazioni che l’individuo elabora vanno viste nell’ambiente, perché è li che sono ed è l’ambiente che le offre; l’individuo possiede degli schemi che gli permettono di coglierle e utilizzarle. Neisser ha proposto un modello circolare che tenesse conto dell’impostazione ecologica. ¡ L’autore parte dall’idea che noi possediamo una sorta di mappa cognitiva del mondo, costituita da schemi cognitivi, che ci guida nell’azione e nell’esplorazione del nostro ambiente. ¡ § Sulla base di tale mappa elaboriamo una serie di aspettative sugli eventi e applichiamo i nostri schemi all’ambiente (selezionando alcune informazioni, piuttosto che altre). § A volte ci imbattiamo in informazioni inaspettate (disponibili nell’ambiente) che ci portano a modificare i nostri schemi e la nostra mappa cognitiva. ¡ Terapia Razionale-­‐Emotiva-­‐Comportamentale (RET e REBT) di Ellis (1957,1962,1971) § ¡ Allenamento basato sulle autoistruzioni di Meichenbaum (1973,1974,1975) § ¡ Correzione con l’aiuto della parola e del ragionamento dei pensieri disadattivi Modalità di soluzione dei problemi di de D’Zurilla e Golfried (1971) § ¡ Come apprendere a verbalizzare certe risposte per modificare il proprio comportamento anomalo Terapia cognitiva di Beck (1963,1967,1970,1976) § ¡ Come gestire e trattare i pensieri “irrazionali” Insegnamento su come reagire con modalità corrette di fronte ai problemi della vita Third wave (2000-­‐) § § § Schema therapy (Young) Mindfulness & Acceptance (Kabat-­‐Zin & Hayes) Mindsight (D. Siegel) input Percepire il problema output Accettare il problema Implementare Prepararsi al problema Decidere Definire il problema Generare alternative ¡ registro sensoriale (200 -­‐ 500 ms) ¡ memoria a breve termine MBT (memoria di lavoro) (s, m) ¡ memoria a lungo termine MLT ¡ È un modello onnicomprensivo § Formato da ricordi, emozioni, pensieri e sensazioni somatiche ¡ Sviluppato nell’infanzia e nell’adolescenza § Presente in tutte le fasi della vita ¡ Diversamente funzionale ¡ Le sfide che presentano i disturbi di personalità: § Pensieri e comportamenti molto rigidi § Distanza tra consapevolezza e cambiamento del sistema cognitivo/emotivo molto più ampia § Le relazioni intime sono al cuore dei problemi § Le prescrizioni a casa solitamente non vengono seguite ¡ La Schema Therapy di J. Young è un esempio di come sia possibile aumentare l’efficacia della CBT con pazienti con disturbi di personalità: § Prevede un trattamento nel medio / lungo periodo (dai 6 mesi ai 2 anni) § Si ipotizza che le difficoltà abbiano avuto origine durante lo sviluppo, la adolescenza o la prima età adulta § Partendo dall’ approccio cognitivo di Beck, integra tecniche comportamentali, esperienziali, e legate alla teoria dell’attaccamento in un approccio centrato sulle relazioni ¡ Altri modelli, come la Dialectic Behavioral Therapy di Marsha Linehann e la Emotional Focus Therapy rappresentano approcci “integrativi” al modello standard CBT ¡ Derivano dalla frustrazione di almeno uno dei bisogni primari dell’essere umano: § Legami stabili con gli altri § § § § (bisogno di protezione, stabilità, cura e accettazione) Autonomia, senso di competenza e d’identità Libertà di esprimere i bisogni e le emozioni fondamentali Spontaneità e gioco Limiti realistici e autocontrollo ¡ J. Young indica 5 domini entro cui si collocano i principali schemi maladattivi precoci: 1. Distacco e rifiuto 2. Mancanza di autonomia e abilità 3. Eccessiva attenzione ai bisogni altrui 4. Mancanza di regole 5. Ipercontrollo e inibizione ¡ Jon Kabat-­‐Zinn (biologo buddista), Steven Hayes (cognitivo) e Daniel Siegel (psichiatra), partendo da differenti basi concettuali, elaborano un modello unitario di integrazione dell’esperienza, il cui elemento centrale è la CONSAPEVOLEZZA ¡ Pur proponendo differenti concettualizzazioni della consapevolezza: § stato esperienziale § capacità metacognitiva § proprietà emergente della mente ¡ gli Autori vanno ad intervenire sulle abilità di: § § § § sull’osservazione percettiva dello stimolo, sulla integrazione nella rete cognitiva, sulla percezione dei modelli di apprendimento, sulla emissione di nuovi pattern comportamentali