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neoplasia dello stomaco
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TUMORE DELLO STOMACO
fumo
alimentazione
CARDIAS: disfagia
CORPO: no sintomi
ANTRO: gonfiore postprandiale, vomito
Sede più frequente: ANGULUS
ANTRO
ULCERA GASTRICA:
SEMPRE SOSPETTA PER NEOPLASIA
le neoplasie gastriche sono quasi sempre ulcerate
e perciò il paziente si anemizza lentamente
oppure può presentare ematemesi e/o melena
DIFFUSIONE : linfonodi perigastrici e
locoregionali
metastasi epatiche
Come si arriva alla diagnosi?
sospetto
clinico
(sintomi vaghi,
aspecifici)
EGDS con biopsia
Diagnosi istologica
VALUTAZIONE DELLO STADIO
E DELLA OPERABILITA’
Gastrectomia totale con splenectomia
antro gastrico
milza
neoplasia che interessa
metastasi nel
grande omento
i 2/3 superiori dello stomaco
grande omento
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NEL PREOPERATORIO -1
Evento fisiopatologico
Diagnosi infermieristica –
Problema collaborativo
Emorragia cronica, che provoca
una anemizzazione lievemoderata-grave
Intolleranza all’attività fisica
correlato a compromissione del
sistema di trasporto dell’ossigeno
secondaria ad anemia.
Ansia correlata a timore e paura
secondarie a perita ematica
macroscopica.
Alterazioni sensoriali-percettive
correlate a compromissione del
trasporto di ossigeno a livello
celebrale secondario ad anemia.
Disfagia
Alterazione della nutrizione
(inferiore al fabbisogno) correlata a
diminuito desiderio di ingerire
alimenti secondario a disfagia
NEL PREOPERATORIO - 2
Singhiozzo (episodico,
costante) da
irritazione/infiltrazione
neoplastica del nervo frenico
e/o dei pilastri diaframmatici
Alterazione del comfort correlata
singhiozzo secondario ad
infiammazione (da infiltrazione
tumorale) del nervo frenico
Alterazione del pattern
respiratorio per tabagismo o
patologia polmonare
Rischio di alterazione della
funzione respiratoria correlato a
riduzione del meccanismo di
clearance ciliare, risposta
infiammatoria e aumentata
produzione di muco secondaria a
fumo di sigaretta o patologia
polmonare specifica.
esofago
duodeno
esofago
anastomosi
esofago-digiunale
duodeno
“piede della
ansa a Y”
“ansa a Y”
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alimenti
anastomosi
esofago-digiunale
“cul di sacco”
bile e
succo pancreatico
duodeno
qui si mescolano alimenti, bile
e secreto pancreatico
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Linee-guida per il postoperatorio
Mobilizzazione
Precoce, prima giornata postoperatoria
Nutrizione
Per os: dopo 6-7 giorni dall’intervento, per consentire la
cicatrizzazione dell’anastomosi, iniziando con liquidi in piccole
quantità – NPT oppure NE
Eliminazione
Il catetere vescicale può essere rimosso quando la situazione
emodinamica sia stabile; la peristalsi riprende dopo 48 ore circa
dall’intervento, con successiva apertura dell’alvo a gas e feci
Respirazione
Insegnare al paziente esercizi respiratori già nel preoperatorio;
incoraggiare la mobilizzazione
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DIAGNOSI INFERMIERISTICHE POSTOPERATORIE - 1
Presenza di CVC e
somministrazione di NPT
Rischio di infezione correlato a sede
di possibile invasione di
microrganismi secondario a presenza
di linee invasive(CVC)
Alterazione del comfort (crampi,
distensione, nausea e vomito),
correlata a tipo di formula, velocità
di somministrazione e temperatura
della soluzione (in caso di nutrizione
entrale)
Diarrea, correlata a risposta
sfavorevole alla formula, alla velocità
di somministrazione o alla
temperatura (in caso di nutrizione
entrale)
Rischio di squilibrio idroelettrolitico
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DIAGNOSI INFERMIERISTICHE POSTOPERATORIE - 2
Sindrome tipo “dumping”
Paura correlata a senso di morte
imminente secondaria a dolore
retrosternale da distensione.
Ansia alla ripresa
dell’alimentazione per os
Ansia correlata a minaccia reale o
percepita dell’integrità biologica
secondaria a malattia.
Febbre per versamento
pleurico reattivo
Rischio di deficit del volume dei
liquidi correlato a perdite secondarie
a febbre.
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complicanza: deiscenza*
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esofago
* anastomosi esofago-digiunale
* bulbo duodenale
suturato
(“affondato”)
duodeno
la saliva e il cibo ingerito escono
dalla breccia nell’anastomosi
e scolano in addome
ED ESCONO NEL DRENAGGIO
La bile e il succo pancreatico
escono dal moncone duodenale
e scolano in addome
ED ESCONO NEL DRENAGGIO
complicanza: deiscenza*
esofago
* anastomosi esofago-digiunale
* bulbo duodenale
suturato
(“affondato”)
duodeno
febbre
saliva, bile, alimenti nel drenaggio
singhiozzo, dolore epigastrico
febbre
dolore in ipocondrio dx
bile nel drenaggio
complicanza: FEBBRE
circa il 40% dei pazienti sottoposti a chirurgia maggiore
ha febbre nel postoperatorio; si tratta di una febbre
dovuta alla atelectasia polmonare transitoria,
che si risolve entro 48 ore
febbre che compare tardivamente, intorno
alla quinta giornata postoperatoria:
infezione della ferita?
deiscenza anastomotica?
raccolta ascessuale addominale?
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GASTRECTOMIA SUBTOTALE
esofago
duodeno
ricostruzione
sec. Billroth I
duodeno
duodeno
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ricostruzione
sec. Billroth II
Linee-guida per il post operatorio
Mobilizzazione: precoce, prima giornata postoperatoria
Nutrizione: per os: dopo 7-8 giorni dall’intervento
Eliminazione: il catetere vescicale può essere rimosso
quando la situazione emodinamica sia stabile
la peristalsi riprende dopo 48 ore circa dall’intervento,
con successiva apertura dell’alvo a gas e feci
Anche dopo resezione gastrica parziale
sono relativamente frequenti le complicanze
“funzionali”:
Dumping syndrome
Sindrome dell’ansa afferente
Importante l’educazione e l’informazione del paziente
e dei familiari!
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Dopo gastrectomia totale vengono meno
la funzione di serbatoio
e la secrezione peptica
L’ansa digiunale
che sostituisce lo stomaco
è un viscere tubulare, con una
capacità ben inferiore
che non secerne acido ne’ pepsina
Dopo gastrectomia parziale
la funzione di serbatoio
e la secrezione peptica sono
fortemente ridotte
Lo svuotamento dello stomaco
non è più regolato (manca
il piloro)
Il flusso biliare è modificato
gli alimenti arriveranno nell’intestino tenue così come vengono
deglutiti; la masticazione assume un’importanza notevole
occorre che il cibo sia sminuzzato perché occupi il minor
volume possibile
si deve sconsigliare di bere durante il pasto:
l’acqua potrebbe essere assorbita dagli alimenti ingeriti,
con un notevole aumento del volume e conseguente distensione
dell’ansa digiunale o del moncone gastrico residuo
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