#6! PERCEZIONE SPAZIALE E STEREOSCOPIA! Teoria della Percezione e Psicologia della Forma! Spazio e Ambiente • La percezione spaziale non è solo una rappresentazione generata passivamente a partire dalle caratteristiche fisiche dell ambiente. • Gli esseri umani devono muoversi attivamente (correre lungo un marciapiede, afferrare degli oggetti, lanciarli, non rompersi il mignolo del piede ogni volta che passiamo vicino al letto, etc!) • Serve una comprensione dettagliata delle caratteristiche spaziali dell ambiente. Spazio e Ambiente • L insieme di tali caratteristiche si può definire il nostro schema spaziale. • Es. dimensioni delle superfici visibili, la loro distanza, la forma e l orientamento. • Il problema principale, dunque, è: come fa un osservatore (umano) a percepire lo schema spaziale delle superfici che compongono il suo ambiente, a partire soltanto dalla luce riflessa da queste superfici? Visione come atto di modellizzazione dell ambiente !"#$%$& '$()%%$& *)+,)-.$/)& Come fa uso delle informazioni ambientali il nostro sistema visivo? Due ipotesi: • Il sistema visivo • Il nostro sistema procede per visivo è interfacciato approssimazioni direttamente con le euristiche. Le informazioni informazioni sono specificate indizi . dall ambiente. Gibson (1979,) Marr (1982). Gregory (1997). DA 3D A 2D • Il mondo fisico risponde alle leggi della geometria euclidea. • Es. Gli oggetti mantengono la stessa forma e la stessa dimensione quando si muovono per lo spazio! • La somma degli angoli interni di un triangolo è sempre uguale a 180°! • Due linee rette parallele non si incontrano, etc!! DA 3D A 2D • La geometria delle immagini del mondo proiettate sulla retina non è euclidea visto che il mondo tridimensionale viene proiettato su una superficie bidimensionale e curva come la retina.! • Quindi per vedere il mondo reale, che risponde a regole di tipo euclideo, il nostro sistema visivo deve rielaborare un input.! ! La geometria delle immagini del mondo proiettate sulla retina non é euclidea! ! IL PROBLEMA: DA3D 2D A 3D DA 2D AL • E geometricamente impossibile per il sistema visivo creare una ricostruzione identica dello spazio euclideo. • Sulla base delle immagini retiniche possiamo solo avere un indicazione sulla possibile struttura dello spazio e degli oggetti in esso disposti. DA 2D AL 3D • Per essere in grado di fornire l'informazione 3D la visione deve trasformare complessi patterns 2D in movimento, sul fondo della retina, in percezioni stabili di oggetti 3D immersi in uno spazio 3D. DA 2D AL 3D • Distinguiamo fra: • Indizi di profondità monoculari. • Indizi di profondità binoculari. • Tali indizi si combinano poi per fornire una rappresentazione coerente dello spazio. DA 2D AL 3D • Per ricostruire gli aspetti tridimensionali dell ambiente il sistema visivo fa uso di una serie di indizi di profondità. • Tali indizi sono informazioni contenute nell ambiente circostante. !"#!$!% &'()*+,&.'/% 012/'()*+,3/2/'()*+,% 45*6'/-% #12*31'/% 7,)*68/-% *99/)(5/% :(*)15*68/;(*265*68/% 0,,$#$(1-.$/)& $,2%1+)& $,2%1+)& 341",$& 133$%24$& 521/"41"6$& 7$/6)+8)/-1& $,2%1+)& 9./$,2%1+)& 341",$& 133$%24$& 521/"41"6$& :.3;1+.4<&& =./$,2%1+)& $>,$& 9./$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521/"41"6$& *1+1%%133)&(.& #$6.#)/4$& $>,$& #$/$,2%1+)& (./1#.,$& +)%1"6$& 521/"41"6$& ?+1(.)/4)&(.& 4)33.42+1& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521/"41"6$& *+$3;)>61& @./)1+)& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521/"41"6$& 0%4)--1&+)%1"61& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521/"41"6$& ?+1/()--1& +)%1"61& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521/"41"6$& A1#.%.1+.4<& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& 133$%24$& 521/"41"6$& B,,%23.$/)& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521%.41"6$& A%233$&B>,$& $>,$& #$/$,2%1+)& (./1#.,$& +)%1"6$& 521/"41"6$& *+$3;)>61&0)+)1& $>,$& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521%.41"6$& B#9+)88.2142+1& #$/$,2%1+)& 341",$& +)%1"6$& 521%.41"6$& $>,$& INFORMAZIONI OCULARI ACCOMODAZIONE • E il processo attraverso cui i muscoli ciliari controllano la messa a fuoco cambiando forma al cristallino e alla cornea. • E un indizio monoculare. • E utilizzato per definire sia la distanza degli oggetti dall osservatore sia la loro dimensione. Muscoli Ciliari Muscoli Ciliari ACCOMODAZIONE CONVERGENZA • La misura in cui i due occhi ruotano verso l interno per fissare uno stimolo. • Gli occhi fissano un dato punto nello spazio esterno quando entrambi puntano ad esso e la luce proveniente da questo punto colpisce entrambe le retine sulla fovea. CONVERGENZA • La convergenza fornisce informazioni sulla profondità, poiché l angolo formato dalla traiettoria di fissazione dei due occhi varia sistematicamente al variare della distanza del punto di fissazione dall osservatore. • E un indizio binoculare. CONVERGENZA INDIZI DI PROFONDITA MONOCULARI • Gli indizi di profondità monoculari sono quelli che non necessitano in linea di principio dell’informazione proveniente da entrambi gli occhi. OCCLUSIONE • Abbiamo già visto il fenomeno dell occlusione, quando segnalava la presenza di un contorno non visibile. OCCLUSIONE OCCLUSIONE OCCLUSIONE • L Occlusione è un indizio qualitativo, poiché dà informazione sull ordine ordinale degli oggetti. • E un indizio statico, poiché non è necessario che le superfici siano in movimento. • E relativo, poiché non ci dice nulla sulla distanza nella terza dimensione. OCCLUSIONE • Come abbiamo visto, l occlusione è indice di un contorno non visibile. Per inferire informazioni sulla profondità il sistema visivo si basa sulle assunzioni circa la forma degli oggetti. FAMILIARITÀ • La configurazione che percepiamo è determinata dalla nostra esperienza passata • Le figure in parte occluse vengono completate in accordo con la frequenza delle forme incontrate in precedenza. CD& SEMPLICITÀ DELLA FIGURA • IPOTESI: bontà è determinata dal numero degli assi di simmetria bilaterali. >assi>bontà • B ha tanti assi di simmetria bil.quanti sono gli assi che passano attraverso il centro del cerchio (B=") • C=1 • D=0 EF& INTERSEZIONI DIFFERENTI • Un intersezione a forma di T si ha quasi sempre quando una superficie occlude un altra • Intersezioni a forma di Y o di freccia corrispondono quasi sempre a spigoli e quindi non segnalano occlusioni EG& • La percezione di un volume che penetra nell altro e viene parzialmente occluso si verifica anche in assenza di intersezioni a freccia, a T o a Y. CORRISPONDENZA DELLA TESSITURA • Aree con la stessa tessitura costituisce un indizio molto stabile di profondità in caso di occlusione. GRANDEZZA RELATIVA • L immagine retinica formata da un oggetto diventa più piccola più l oggetto è lontano. ! • Noi sappiamo che gli oggetti piccoli sono più lontani e utilizziamo questo indizio di profondità. ! GRANDEZZA RELATIVA ALTEZZA RELATIVA • Normalmente oggetti a distanze diverse dall osservatore appoggiati sul terreno, formano immagini ad altezze diverse sulla retina. ! • Gli oggetti più vicini saranno proiettati nella parte bassa del campo visivo.! • Gli oggetti più lontani saranno invece proiettati nella parte più alta del campo visivo.! ALTEZZA RELATIVA GRADIENTE DI TESSITURA • Gradiente di Tessitura: cambiamenti SISTEMATICI della forma e della dimensione di piccoli elementi della tessitura. • Le superfici spesso possiedono un gradiente di tessitura che viene utilizzato dal nostro sistema visivo per percepire la distanza e la profondità. ! GRADIENTE DI TESSITURA • La situazione più semplice in cui ci si trova a percepire lo spazio è quella di una persona in piedi su di una superficie che si estende di fronte lui fino all orizzonte. • In questa situazione, è già presente dell informazione spaziale. GRADIENTE DI TESSITURA GRADIENTE DI TESSITURA GRADIENTE DI TESSITURA Violazione del Gradiente di Tessitura Gradiente di tessitura + Altezza Relativa + Grandezza Relativa • Il gradiente di tessitura deve combinarsi con la grandezza relativa e con l altezza relativa per dare una rappresentazione convincente. • Se gli indizi entrano in conflitto la rappresentazione della profondità può risultare compromessa. Gradiente di tessitura vs. Altezza relativa • Gradiente di Tessitura, Grandezza relativa ed Altezza Relativa sono tutti indizi non metrici di profondità. • Nessuno di questi indizi ci dice nulla sulle misure assolute degli oggetti e dello spazio. CONTATTO OTTICO • Se un bordo di un oggetto è fisicamente in contatto con un altra superficie, allora la proiezione di questo bordo è necessariamente sovrapposta sulla proiezione ottica della superficie. • Questa configurazione si dice contatto ottico. CONTATTO OTTICO • Il contatto fisico implica il contatto ottico. • Viceversa il contatto ottico non implica il contatto fisico. • E un indizio del contatto fisico. CONTATTO OTTICO OMBRE PROIETTATE GRANDEZZA FAMILIARE • Si possono ottenere informazioni sulla profondità avendo una conoscenza pregressa della grandezza di un certo oggetto.! • La grandezza familiare è un indizio metrico.! GRANDEZZA FAMILIARE PROSPETTIVA AEREA PROSPETTIVA AEREA • Alcune proprietà atmosferiche sono indizi della lontananza degli oggetti. • Nello specifico abbiamo conoscenza implicita del fatto che la luce si disperde nell atmosfera. • Maggiore è la quantità di atmosfera attraverso la quale si guarda, maggiore è la dispersione della luce. PROSPETTIVA AEREA PROSPETTIVA LINEARE • Un fatto importante della percezione dello spazio è che le linee che sono parallele nel mondo 3D, proiettano diversamente in 2D. • Le linee convergono verso un punto di fuga sulla linea dell orizzonte. Prospettiva Lineare Le linee che convergono nel punto P, sono in realtà parallele nel mondo tridimensionale. Anche la prospettiva lineare è un indizio di profondità non metrico. INDIZI MONOCULARI DI MOVIMENTO • Il movimento è utile a carpire informazioni sull ambiente. • Le trasformazioni dinamiche dell informazione specificata dall ambiente dovute al movimento genera nuove fonti di informazione spaziale. • Perché? Movimento e Trasformazione dello schema spaziale • Il nostro movimento fa in modo che: • Superfici lontane diventino più vicine, • Superfici o parti di superfici nascoste diventino visibili. Movimento e Trasformazione dello schema spaziale • In altre parole: il movimento causa la trasformazione graduale di molte strutture dello schema spaziale dal quale attingiamo informazioni. FLUSSO OTTICO • Quando l osservatore si muove lungo una linea retta, il suo movimento produce un cambiamento nella direzione angolare di molti punti percepiti. • Questa complessa e continua trasformazione degli stimoli distale e prossimale si chiama flusso ottico. Esempi di Flusso Ottico Alcuni tratti dello schema ottico variano, altri no KINETIC DEPTH EFFECT KINETIC DEPTH EFFECT • Quando il filo è immobile viene percepito come bidimensionale. • Quando il filo ruota lungo il suo asse verticale viene percepito come tridimensionale. • Il problema è geometricamente indeterminato: potrebbe trattarsi di deformazioni di una forma 2D. • Euristica: il sistema visivo normalmente percepisce questo movimento come il movimento di un corpo rigido 3D. PARALLASSE DI MOVIMENTO • Le immagini di oggetti posti a distanze differenti dall osservatore si muovono a diverse velocità sulla retina, al mutare della posizione dell osservatore: questo fenomeno si dice parallasse di movimento. • La parallasse di movimento confronta la differenza fra due immagini retiniche sequenziali. PARALLASSE DI MOVIMENTO • • • • Chiudete un occhio. Aprite la mano a 30 centimetri da voi. Abbassate l indice tenendolo teso. La percezione della profondità delle dita è compromessa. • Muovete la testa e la percezione della profondità è ripristinata. PARALLASSE DI MOVIMENTO PARALLASSE DI MOVIMENTO • Il treno si sposta da sinistra verso destra e gli oggetti del mondo esterno si spostano nella direzione opposta. Alcuni si muovono più di altri. ! • Il punto di fissazione non si muove lungo la retina - fovea.! • Il resto del campo visivo si muove con una velocità e in una direzione che dipende dalla relazione di profondità con il punto di fissazione. INDIZI DI PROFONDITA BINOCULARI • Sommazione binoculare: Vantaggio nel percepire gli oggetti fornito dal fatto di avere due occhi invece di uno.! • Disparità binoculare: Differenza fra le immagini retiniche dei due occhi della stessa immagine visiva. ! • Stereopsi: l impressione di tridimensionalità che si ha guardando il mondo con entrambi gli occhi. La stereopsi dipende in parte dalla disparità binoculare.! Disparità Binoculare Disparità Binoculare • Il sistema visivo percepisce contemporaneamente due immagini retiniche diverse. • Il risultato è che noi vediamo le due dita e il punto di fissazione a differenti profondità nella spazio. Disparità Binoculare • La disparità binoculare ha molto in comune con la parallasse di movimento. • La parallasse di movimento confronta due diverse immagini retiniche in modo sequenziale. • La disparità binoculare due diverse immagini retiniche contemporanemente. Disparità Binoculare • La direzione della disparità: ci dice quale punti sono più vicini e quali più lontani dal punto di fissazione. • La grandezza della disparità: ci dice quali punti sono più vicini e quali più lontani a noi. Posizioni Corrispondenti sulla Retina • Posizioni sulla retina che coincidono se le due fovee sono sovrapposte. • La disparità binoculare emerge quando un dato punto nell ambiente esterno proietta su punti differenti sulle due retine. Disparità incrociata: Il punto blu è più vicino del punto di fissazione. Disparità non incrociata: Il punto rosso è più lontano del punto di fissazione. L OROPTERE • Non tutti i punti nell ambiente producono disparità sulle retine destra e sinistra. • L insieme dei punto che stimolano posizioni corrispondenti sulle due retine si dice Oroptere. • Dal punto di vista geometrico l oroptere coincinde più o meno con il circolo di Vieth-Muller. L Oroptere L Oroptere L Oroptere I punti che non presentano disparità retinica cadono lungo il cerchio dell oroptere L Oroptere L Oroptere DIPLOPIA • Perché non percepiamo immagini doppie (diplopia)? AREA DI FUSIONE DI PANUM • Gli oggetti che sono in prossimità dell oroptere, tuttavia, possono essere percepiti come unici. • L area dello spazio in cui è possibile la visione singola binoculare si dice Area di Fusione di Panum • L’area di Fusione di Panum non coincide perfettmente con l oroptere geometrico. DIPLOPIA • Cosa accade ai punti che non si trovano nell’area di Fusione di Panum? • La diplopia c’è, ma viene percepita come profondità. Lo Stereoscopio Sir Charles Wheatstone Stereogrammi • Gli stereogrammi furono inventati sempre da Charles Wheatstone nel 1838. • Coppie di immagini che differiscono per il posizionamento laterale relativo degli elementi. • Quando vengono viste stereoscopicamente producono un illusione di profondità. Stereogrammi Stereogrammi • Anche in questo caso il fulcro della questione è la disparità binoculare. • Le due immagini sono relativamente dislocate lateralmente. • Quando le due immagini vengono fuse stereoscopicamente danno l illusione della profondità. Stereogrammi • Per fondere stereoscopicamente le due immagini è necessario sovrapporre le due immagini percepite dai due occhi di modo che il cervello possa fonderle in una. • CONVERGENZA INCROCIATA (incrociare gli occhi). • CONVERGENZA NON INCROCIATA (guardare l’immagine come se fissassi un punto più lontano). Stereogrammi • Tutti possiamo vedere l illusione di profondità nella figura esposta. Besta un po di pratica. • A meno che non siamo affetti da stereocecità. • La stereocecità è spesso causata da disturbi come lo strabismo. IL PROBLEMA DELLA CORRISPONDENZA • Come i tratti di un’immagine retinica vengono messi in corrispondenza con i tratti dell’altra immagine retinica? !HIJIB*!K& 0L0@K!K& :I@@0& ABJ'0& 0L0@K!K& :I@@0& ABJ'0& K''0?KLI& !KLK!HJ0& K''0?KLI& :I!HJ0& 0L0@K!K& :I@@0&ABJ'0& !HIJIB*!K& K''0?KLI& !KLK!HJ0& K''0?KLI& :I!HJ0& Stereogrammi di Punti Casuali • Bela Julesz (1971). • La stereopsi può essere utilizzata per individuare oggetti e superfici nell ambiente. • Negli steregrammi di punti casuali noi percepiamo una nuova immagine tridimensionale, che non è rintracciabile in nessuno delle due immagini fuse. Lo stereogramma è formato da centinaia di punti ! bianchi e neri disposti casualmente.! Non contiene indizi di profondità monoculari.! AUTOSTEREOGRAMMI AUTOSTEREOGRAMMI Stereogrammi • Sir Charles Wheatstone dimostrò che la disparità binoculare è una condizione necessaria alla stereopsi. • Bela Julesz dimostrò che la disparità binoculare è anche condizione sufficiente alla steropsi.