Soluzioni mini-invasive per la Chirurgia della Prostata

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a cura di Omnia di S. Cucchiarini - Telefono +39 02 30468562 - [email protected]
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UROLOGIA
Soluzioni mini-invasive per la Chirurgia della Prostata
L’utilizzo del laser e le tecniche endoscopiche aprono nuovi scenari per la cura della prostata ipertrofica, una patologia non pericolosa ma che incide
negativamente sulla qualità della vita
Dott. Gianni Cancarini, responsabile
Urologia Fondazione Opera S. CamilloCasa di Cura S. Camillo - Cremona
L’iperplasia o ipertrofia prostatica benigna
(IPB) è una patologia molto comune in
Italia, caratterizzata dall’ingrossamento
della prostata. E’ presente nel 50% degli
uomini tra i 50 e i 60 anni e nell’80% degli uomini attorno ai 70 anni. Intervenire
per tempo significa proteggere la propria
qualità della vita; per capire meglio come
riconoscere e affrontare questa patologia,
abbiamo intervistato il dottor Gianni Cancarini, responsabile del Reparto di Urologia
della Fondazione Opera S.Camillo-Casa di
Cura S. Camillo - Cremona.
Dottore, può spiegarci meglio cos’è
l’iperplasia prostatica benigna?
Iperplasia vuol dire un aumento del numero delle cellule prostatiche (ghiandolari e
fibromuscolari) che causano quindi l’ingrossamento della prostata; si parla anche
di iperplasia adenoleiomiomatosa o di
adenoma della prostata. La parola chiave è
“benigna”. L’IPB non è il tumore della prostata ed averla non significa che un uomo
ha più probabilità di sviluppare il cancro
prostatico. A differenza del tumore prostatico, che cresce alla periferia della ghiandola
ed invade le strutture circostanti, la crescita
cellulare nell’IPB avviene all’interno ed interessa la parte centrale della prostata.
Quali sono i sintomi che permettono di
riconoscere l’IPB?
Di per sé l’ingrossamento prostatico benigno non è sintomatico e non fa male. Se
non fosse per il fatto che la prostata circonda l’uretra, l’IPB non richiederebbe
nessuna terapia. Impiega diversi anni per
svilupparsi e molti uomini non si accorgono di avere la prostata ingrossata finché
questa non viene a stringere l’uretra e ad
ostacolare il flusso urinario.
Quali sono i soggetti più a rischio?
L’incidenza dell’IPB aumenta ogni anno
dopo i 40 anni. È presente nel 50% degli
uomini tra i 50 e i 60 anni e nell’80%
degli uomini attorno ai 70 anni. Quindi
l’IPB si sviluppa nell’età anziana. Il 25%
degli uomini affetti da IPB necessitano
dell’intervento chirurgico per risolvere
l’ostruzione urinaria causata dall’IPB e
questo fa sì che l’IPB sia la causa più frequente di chirurgia negli uomini sopra
i 60 anni. Alla luce di questi dati, l’IPB
ha quindi un grosso impatto socio-economico.
È necessario per forza intervenire chirurgicamente?
In fase iniziale, in assenza di ostruzione e
di sintomatologia, non è necessaria alcuna
terapia ma solo periodici controlli una volta all’anno. In fase di compenso, quando si
tratta di un’IPB moderatamente ostruente,
con disturbi minzionali che non incidono significativamente sulla qualità di vita
del paziente e in assenza di complicanze,
si pratica una terapia medica. In fase di
scompenso, in presenza di residuo postminzionale significativo o di ritenzione
urinaria completa, con paziente portatore
di catetere vescicale a permanenza, in caso
di complicanze (calcolosi, diverticoli vescicali, infezioni urinarie recidivanti) oppure
in caso di importanti disturbi minzionali, è
necessario l’intervento disostruttivo.
In cosa consiste l’intervento?
L’intervento disostruttivo comporta
l’asportazione dell’adenoma prostatico; può
essere eseguito per via
endoscopica transuretrale (TURP), quando
l’IPB presenta dimensioni medio-piccole
(non superiori a 50-60
cc) oppure a cielo aperto per via transvescicale
o retropubica, quan- Figura 1. Prostata e vescica normali Figura 2. Ipertrofia prostatica benigna
do l’IPB è voluminosa
(superiore a 60 cc) o quando coesisto- durante l’intervento ed il decorso postno complicanze vescicali non trattabili operatorio del paziente. Inoltre, pur tratendoscopicamente (voluminosi calcoli tandosi di tecnica endoscopica, permette
e diverticoli vescicali). Sia l’intervento di asportare adenomi prostatici anche di
endoscopico che chirurgico comportano grosse dimensioni.
la retrospermia: significa che durante il Differentemente dalla vaporizzazione, in
rapporto sessuale non vi sarà fuoriuscita cui viene distrutto il tessuto prostatico, nell’
di sperma, ma questo non impedisce di HOLEP è possibile avere l’esame istologico
del tessuto prostatico asportato. Il laser ad
avere rapporti completi.
Esistono innovazioni in grado di mini- olmio consente anche di frantumare facilmente eventuali calcoli vescicali, che spesso
mizzare i fastidi post-operatori?
Recentemente è stata perfezionata la rappresentano una complicanza dell’IPB.
tecnica per l’asportazione endoscopica
Fondazione Opera S. Camillo
dell’adenoma prostatico con laser ad olCasa di Cura S. Camillo - Cremona
mio (HOLEP), che rappresenta una vaVia Mantova, 113 - 26100 - Cremona (CR)
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