«Attenzione a creare allarmismi» Il responsabile di rianimazione: virus letale perché ha colpito un fisico debilitato » MASSA Alberto Baratta è il responsabile del dipartimento di emergenza urgenza e del reparto di rianimazione. La prima sua preoccupazione è evitare gli allarmismi e 0 panico collettivo: certo una pensona se n'è andata, sconfitta dal virus H1N1, ma quel virus - e il medico ci tiene a ribadirlo - si è abbattuto su un fisico anziano segnato da una concomitanza di patologie gravi». Poi, per chiarire il concetto, si affida all'esempio: su un giovane sano, il virus ha gli stessi effetti dell'influenza, costringe a letto qualche giorno senza determinare gravi rischi. Alberto Baratta Tutto cambia se il paziente contagiato ha un complicato quadro clinico. «L'anziano deceduto - spiega il dottor Baratta - era un persona che stava male». Poi il medico ricorda che anche l'influenza - quella con cui facciamo i conti ogni inverno - causa numerosi decessi, ma sempre perchè va ad aggravare quadri clinici delicati, con concomitanza di varie patologie. Insomma - per tirare le somme - l'HINI diventa concausa del decesso insieme ad una serie di malattie che già debilitano il fisico del paziente che ne viene contagiato. Alberto Baratta, a conclusione delle sue puntualizzazioni, cita i dati: «Secondo lo studio effettuato dall'Istituto Mario Negri (ente di ricerche farmacologiche ndr) in tutta Italia, su un totale di 136 reparti di terapie intensiva monitorati, con 947 posti letto complessivi, i casi di H1N1 sono soltanto 87. La quasi totalità dei pazienti conclude Baratta - era affetta da gravi comorbidità». Vale a dire - per tradurre dal linguaggio medico - da una serie di gravi patologie che, sovrapponendo gli effetti, contribuiscono a minare il fisico e la complessiva capacità di risposta. Nessun allarme, quindi, solo un po' più di attenzione per chi è già malato e debole. (C.S.)