Documentazione fornita dalla Professoressa Laura Dalla

Introduzione dell'articolo 580-bis del codice penale, concernente il reato di istigazione al ricorso
a pratiche alimentari idonee a provocare l'anoressia o la bulimia, nonché disposizioni in materia
di prevenzione e di cura di tali patologie e degli altri disturbi del comportamento alimentare
Dott.ssa Laura Dalla Ragione
Medico Psichiatra Psicoterapeuta, Direttore Rete DCA Usl Umbria 1
COMMENTO ALL’INTRODUZIONE:
Rispetto alle cause che portano allo sviluppo dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), si
preme sottolineare che la comunità scientifica è concorde nel definire “multifattoriale” il modello
eziologico sottostante ai DCA. Oltre ai fattori già citati nel testo, ovvero fattori biologici, psicologici
e sociali, si ritiene utile ricordare la presenza degli eventi traumatici, che possono rappresentare
sia fattori di rischio che fattori scatenanti il DCA, e della vulnerabilità genetica. Studi familiari e sui
gemelli sembrano indicare infatti la presenza di predisposizione genetica: lo sviluppo e il
mantenimento dei DCA possono essere causati dall’interazione gene-ambiente che altera
l’espressione genetica attraverso processi epigenetici, ad esempio attraverso l’esposizione a
un’alimentazione scadente, all’ambiente obesogeno, agli stress e ai traumi stessi.
Parlando dei fattori di rischio socio-culturali, è di comune accordo che l’appartenenza ad un Paese
occidentale rappresenti un fattore di rischio, ma questo non è correlato alla residenza in un’area
urbana o meno, come non ci sono evidenze rispetto a rischi correlati al livello socio-culturale e lo
status economico.
Si ritiene utile, infine, fornire un quadro storico ed attuale rispetto alle indicazioni ministeriali in
materia di cura dei DCA, e la descrizione dello stato dell’offerta assistenziale nazionale:
La diffusione del DCA e la multifattorialità degli elementi etiologici e di mantenimento della
malattia, conferma la necessità di promuovere livelli di intervento diversificati e integrati, con
l'obiettivo di costruire Buone Pratiche nel trattamento dei DCA, da diffondere ed adottare a livello
regionale.
Già nel 1998 la Commissione di Studio del Ministero della Salute per l’Assistenza ai pazienti affetti
da AN e BN aveva pubblicato alcune indicazioni specifiche in merito al trattamento dei DCA. Questi
indirizzi programmatici ipotizzavano quattro livelli di trattamento, a seconda delle necessità di
intervento (ambulatorio, day–hospital, ricovero ospedaliero in fase acuta e residenzialità
extraospedaliera), prospettando l’istituzione di una futura rete assistenziale su tutto il territorio
nazionale. Da allora, le Regioni hanno cominciato ad attivarsi, con diversa velocità.
Nel 2008, a dieci anni dal lavoro della Commissione di Studio per l’Assistenza ai pazienti affetti da
Anoressia e Bulimia Nervosa, il Ministero della Salute di concerto con il Ministro della Gioventù ha
ritenuto necessario intervenire nuovamente nell’ ambito dei DCA promuovendo il Progetto “Le
Buone Pratiche di cura nei Disturbi del Comportamento Alimentare”. Da tale progetto è nata la
mappatura dei servizi dedicati ai DCA, presente sul sito www.disturbialimentarionline.it, da cui si
può evincere il quadro sulla situazione assistenziale per i DCA.
Attualmente nella mappa sono presenti 141 servizi. Entrando nel particolare, bisogna sottolineare
che il numero di servizi in sé non corrisponde alla reale situazione assistenziale. Ricordiamo che il
trattamento dei DCA si articola su quattro livelli di assistenza: ambulatorio, Day Hospital, ricovero
ospedaliero salvavita, riabilitazione residenziale e semiresidenziale. Tali livelli non sono tra loro
sovrapponibili né viceversa disarticolati, ma rappresentano ciascuno la risposta più idonea e
appropriata da utilizzare sulla base di quanto i terapeuti hanno valutato nella fase di assessment. A
seconda dei progressi o delle peculiari problematiche che possono intervenire durante il percorso
terapeutico, il paziente può transitare da un livello all’altro. La realizzazione di una rete di
intervento completa in tutti i vari livelli di assistenza è dunque la condizione per un percorso di
cura appropriato e ottimizzato sul piano delle risorse impiegate.
Ad una osservazione superficiale dei dati relativi alla diffusione dei servizi, può apparire che in
alcune regioni il numero dei centri sia adeguato. Attraverso una analisi e una verifica più
approfondita, che prende in considerazione i livelli assistenziali presenti o l’adeguatezza
dell’offerta si rilevano purtroppo delle carenze importanti come: discrepanza tra i servizi presenti
nelle diverse regioni, con una criticità più marcata nel Sud Italia; Le strutture intensive residenziali
ed i posti letto riservati per il ricovero ospedaliero salvavita risultano distribuite non
omogeneamente sul territorio regionale e nazionale; per questo motivo non sono in grado di
soddisfare la reale richiesta di assistenza, portando i pazienti a riferirsi a strutture extra-regione;
Presenza in solo 9 regioni della rete assistenziale completa nei suoi 4 livelli di assistenza; scarsa
presenza di servizi che possono accogliere pazienti con età minore di 14 anni.
La carenza dei servizi, la mancanza di una rete completa in tutti i suoi livelli e la poca
comunicazione e coordinazione tra i servizi della rete inficia nella continuità assistenziale , punto
cruciale per l’efficacia del trattamento terapeutico dei DCA
CONSIDERAZIONI SUGLI ARTICOLI:
Art.1
Declinare più dettagliatamente le due definizioni di DCA, inserendo anche il Disturbo da
Alimentazione Incontrollata e sottolineando che il nucleo patologico dei DCA è comune per ogni
forma di disturbo, ed è rappresentato dall’ossessione per il cibo e le forme corporee:
ANORESSIA NERVOSA: disturbo caratterizzato da restrizione nell’assunzione di cibo in termini
calorici, che porta a un peso corporeo significativamente basso e intensa paura di aumentare di
peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento
di peso, anche se significativamente basso. Vi è quindi una forte ossessione per cibo e forme
corporee, con alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso e la forma del proprio
corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure
persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.
BULIMIA NERVOSA: disturbo caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata, accompagnata da
una intensa sensazione di perdita di controllo e ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie
per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri
farmaci, digiuno o attività fisica. Vi è quindi una forte ossessione per cibo e forme corporee e i
livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo.
DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA: disturbo caratterizzato da ricorrenti episodi di
abbuffata, accompagnata da una intensa sensazione di perdita di controllo e un marcato disagio
riguardo alle abbuffate. In questo caso l’abbuffata non è associata alla messa in atto sistematica di
condotte compensatorie anche se i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma
e dal peso del corpo.
Art 2:
Inserire la specifica:
Qualora la persona che commette il reato è essa stessa affetta da DCA, senza alcuna
consapevolezza di malattia e assenza di motivazione alla cura, verrà inserita in un progetto di cura
obbligatorio.