La luce nella pittura - Parrocchia Gesu Divino Lavoratore

La luce nella pittura
A quanti “fortunati” gli è capitato di rimanere letteralmente “storditi”, nel senso più buono del
termine, davanti ad un capolavoro del Caravaggio, o di Leonardo da Vinci per esempio?
Quante volte le persone si sono emozionate, davanti ad una scultura di Michelangelo, o
perché sono riusciti magari, a cogliere un aspetto o un messaggio misterioso o (criptato),
che un Artista ha saputo inserire dopo molti studi e lavori, sapientemente nel suo capolavoro?
Ho fatto questa breve premessa, perché molte delle “emozioni” o sensazioni che riceviamo
mentre ammiriamo un capolavoro, ci vengono trasmesse anche dalla luce.
La luce, è un elemento molto importante per la realizzazione di un opera d’ Arte, viene
studiata sin dai primi abbozzi dei progetti, e addirittura molti Artisti, dopo un attento studio
sulle proprietà della luce, hanno realizzato delle opere in cui l’ elemento espressivo
principale, era proprio la luce con tutte le sue caratteristiche.
La luce nelle immagini
In una immagine disegnata, dipinta o fotografata, la luce costituisce un mezzo espressivo
di grande efficacia. Può ad esempio comunicare sensazioni di inquietudine, tranquillità o
allegria, con la sua caratteristica, può evidenziare il volume di un oggetto, può accentuare o
potenziare l’ effetto di profondità spaziale di un ambiente rappresentato.
L’ effetto delle luci e delle ombre nelle immagini, è reso dal chiaroscuro, che è il contrasto
che si nota tra zone chiare che sono dominate dalla luce, e le zone scure dove si addensano
le ombre.
Per fare un piccolo esempio, abbiamo preso due capolavori della pittura italiana,
dove possiamo notare due diverse interpretazioni della luce: morbida e
delicatamente sfumata in quello di Leonardo nella Gioconda (qui a lato).
Drammaticamente contrastata nel volti dipinti da Caravaggio (qui a
lato). Nel famoso dipinto La cena in Emmaus, la luce di questo Artista,
è profondamente realistica. Il pittore ha fissato sulla tela un fatto
preciso, di particolare intensità emotiva. Dal fondo buio, emergono i
personaggi investiti dalla luce, che ne modella le fisionomie descrivendo
con cura tutti i particolari del quadro, che sono resi con straordinaria
verosimiglianza pittorica.
Il chiaroscuro nel disegno
Nel disegno per esempio, l’ effetto del chiaroscuro, è reso utilizzando una
tecnica molto nota, che è quella del “tratteggio incrociato”, che consiste
nel disegnare segni regolari gradualmente più fitti, senza però mai arrivare
al nero assoluto, perché si renderebbe l’ immagine piatta. Qui possiamo
vedere Ritratto Virile di Luca da Leida del 1521 circa, è un disegno a
matita su carta grigia, conservato al Louvre Parigi.
Un altro tipo di chiaroscuro è quello “sfumato”, il quale ci rende un effetto molto suggestivo ed
è ottenuto con la polvere di una matita, di un carboncino o di un gessetto.
Con questo tipo di tecnica, il passaggio chiaroscurale è impercettibile, e l’
effetto finale è di una grande morbidezza e impalpabilità delle forme. A lato
possiamo vedere Ritratto di Giulia Belelli di Edgar Degas del 1859,
realizzato con carboncino, sfumino su carta color crema, anche questo
disegno è conservato al Louvre a Parigi. Continua...
La luce nella pittura
Da sempre i pittori, hanno cercato di rendere l’ effetto della luce nei loro dipinti. I molti studi,
e le molte sperimentazioni tecniche condotte in questo senso, hanno portato alla creazione di
opere suggestive in cui la luce, nei suoi vari aspetti (naturalistico, simbolico, emotivo ecc.),
diviene un importante mezzo di comunicazione visiva e di espressività. Gli Artisti pittorici
che più di altri si sono distinti, nel realizzare opere d’ arte che avevano come caratteristica
principale la luce, sono Leonardo da Vinci, il Caravaggio e Rembradt, di cui abbiamo
parlato anche in altri articoli.
In pittura l’ uso dei colori tonali, permette di ottenere straordinari effetti di naturalezza
luminosa. Un colore viene steso per strati successivi detti “velature”, in questo modo le forme
non vengono disegnate, ma vengono pian piano “plasmate” con il
colore che si modula in delicati trapassi di tono. Qui a lato Madonna del
prato di Giovanni Bellini del 1505 circa, olio su tela conservato a
Londra.
I contrasti chiaroscurali
possono
essere netti,
senza
passaggi
intermedi. In questo modo le parti in luce appaiono più intense,
rendendo più buie e profonde le parti in ombra. Qui a lato il Chiostro di
Giuseppe Abbati del 1860, olio su tela, Firenze.
Si può creare una forte luminosità pittorica, anche attraverso l’ uso di colori puri e la quasi
totale abolizione del nero nelle ombre, che possono essere rese
attraverso colori freddi. Questa tipo di tecnica, venne ampiamente
sviluppata dai pittori impressionisti di fine Ottocento. (vedi a lato Claude
Monet, Il Parlamento effetto luce del sole 1900-1901 olio su tela, New
York).