Elementi di idrografia

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Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente
La terza regione, la regione sabatina (3), ripartita tra le province di Viterbo e di Roma, presenta limiti
rispetto alla regione precedente poco marcati; anch’essa è caratterizzata da conche e tavolati vulcanici
spesso interrotti da profondi solchi di erosione (forre), opera dei numerosi corsi d’acqua presenti.
Dalle regioni “collinari” si scende ad Ovest verso un’ampia pianura denominata Maremma laziale (4), per
analogia con la Maremma toscana, anch’essa ripartita tra le province di Viterbo e di Roma. Si tratta di
una fascia di larghezza variabile delimitata a Nord dalle valli dei fiumi Fiora, Arrone e Marta e interrotta
verso Sud dai Monti della Tolfa.
I tavolati tufacei e le forre fluviali delle regioni “collinari” digradano ad Est verso la valle del Fiume Tevere
(5) che ci appare come un ampio impluvio con pendici terrazzate interrotte da paesi e cittadine posti sulle
spianate più ampie. In questo settore del suo bacino il Fiume Tevere corre sul limite tra i terreni vulcanici
della destra idrografica e quelli calcarei dell’Umbria. Il tratto a monte di Orte è noto con il nome di
Teverina, termine che peraltro include anche il versante sinistro della valle che si trova in Umbria. Il tratto
a valle della città è invece molto più ampio e, dopo la confluenza con il Fiume Treia, prosegue nelle
province di Rieti e di Roma.
1. 2 Elementi di idrografia
Il territorio della Regione Lazio è suddiviso in cinque aree idrograficamente separate di competenza di
altrettante Autorità di Bacino. Di queste cinque aree, tre riguardano l’inquadramento territoriale della
provincia di Viterbo:
Autorità di bacino
Tevere
Fiora
Regionale
Superficie (kmq)
7892
383
5272
Bacino idrografico del fiume Tevere
Il bacino del Tevere risulta avere una superficie totale di circa 17500 kmq, occupando buona parte
dell’Appennino centrale ed interessando principalmente due regioni, Lazio ed Umbria, nelle quali si
concentra quasi il 90% dell’intero territorio del bacino. La restante parte di territorio ricade in EmiliaRomagna, Toscana, Marche e Abruzzo.
Nel complesso il bacino va ad interessare, totalmente o parzialmente 371 comuni.
Dal punto di vista morfologico i limiti del bacino del Tevere sono stabiliti da due linee di spartiacque, una
orientale e l’altra occidentale. La linea orientale separa il bacino dai corsi d’acqua del versante Adriatico,
sviluppandosi prevalentemente lungo la dorsale appenninica per una lunghezza di circa 474 km ed a una
quota in prevalenza elevata. La linea dello spartiacque occidentale si sviluppa prevalentemente lungo
l’Antiappennino, sull’allineamento formato dai rilievi vulcanici compresi tra i Colli Albani ed il Monte
Amiata e dall’Alpe di Poti, Alpi di Catenaia e Alpi di Serra, per una lunghezza di circa 403 km, ed a quote
meno elevate della linea orientale.
Il territorio è fortemente caratterizzato dalla presenza della valle del Tevere, che si snoda da Nord a Sud
con lievi deviazioni da tale direzione, in posizione decisamente asimmetrica nel tratto centrale, dove si
allontana decisamente dalle catene montuose centrali appenniniche, andando a bordare la base dei rilievi
vulcanici al margine orientale della provincia laziale.
L’orografia del bacino risulta caratterizzata dai rilievi montuosi appenninici, aventi orientamento
NordOvest-SudEst, che raramente, soltanto nei settori orientale e sud-orientale, superano le quote di
1500 slm.
Da un punto di vista idrografico il bacino si articola in: asta principale del Tevere, affluenti principali e
relative diramazioni di maggiore importanza, reticolo secondario.
L’asta principale del fiume Tevere va dalla sorgente, sul M. Fumaiolo, alla foce, nei pressi di Fiumicino,
con andamento sinuoso che piega prima verso est e poi verso ovest, per ritornare poi ad oriente con
un’ultima ansa. Gli affluenti principali sono, in riva sinistra da nord a sud: Chiascio, Nera, Farfa, Aniene; in
riva destra, sempre da nord a sud: Cerfone, Nestore, Paglia, Treia.
Bacini idrografici Regionali
Il territorio di competenza comprende tutti i bacini non appartenenti ai bacini nazionali (Tevere e LiriGarigliano) ed interregionali (Fiora e Tronto) ed include quasi tutta la fascia costiera della Regione, i
bacini dei laghi di Bolsena e Bracciano nella parte Nord, la bonifica Pontina nella parte Sud, per una
estensione complessiva di circa 5272 kmq.
Il territorio di competenza comprende e lambisce complessivamente 96 comuni della regione ed è stato
suddiviso in tre aree in base alle caratteristiche idrografiche, geomorfologiche ed antropiche.
3
Provincia di Viterbo – Assessorato Ambiente – Relazione sullo stato dell’ambiente
La prima di queste aree include la parte occidentale della provincia di Viterbo ed una piccola parte della
provincia di Roma. Tale area ricade per l’83% nella provincia di Viterbo e per il restante 17% nella
provincia di Roma.
La seconda area si estende nella zona dei bacini dei corsi d’acqua con sbocco a mare compresi tra il
bacino del fiume Mignone e il limite settentrionale del bacino nazionale del fiume Tevere. Il terzo
accorpamento di bacini di interesse regionale comprende i corsi d’acqua con foce a mare dal fosso di
Campo Ascolano fino al bacino del fiume Ausente, facente parte del bacino di interesse nazionale del
Liri-Garigliano.
Bacino idrografico del Fiume Fiora
Il bacino di rilievo interregionale del Fiora confina a nord con i bacini regionali della Toscana, ad est con il
bacino di rilievo nazionale del Tevere e a sud-est con i bacini regionali del Lazio.
L’estensione del bacino è di 822 kmq, dei quali 383 ricadenti nella Regione Lazio.
Le province interessate per territorio sono Grosseto e Viterbo.
Il bacino del Fiora è caratterizzato da un territorio moderatamente antropizzato. Lo scarso sviluppo degli
insediamenti ha delineato un quadro ambientale sostanzialmente poco alterato e in determinati ambiti per
lo più dotato di un certo pregio.
Il bacino è caratterizzato da rocce discretamente permeabili e dotate di un forte potere di accumulo. In
ragione di questo assetto la circolazione naturale dei corsi d’acqua situati nella parte bassa del bacino nei
mesi estivi è sempre stata abbastanza sostenuta almeno fino al momento in cui i prelievi d’acqua hanno
iniziato ad assumere una consistenza significativa.
La rete idrografica risulta variamente articolata e con caratteristiche differenti. I corsi d’acqua in destra
dell’asta principale presentano bacini idrografici di scarsa ampiezza ed un percorso breve e fortemente
acclive. Gli affluenti in sinistra idraulica presentano invece una rete idrografica maggiormente articolata
con percorso delle aste fluviali più sviluppato e a minore pendenza. In sinistra idraulica si vengono infatti
a sviluppare i due principali tributari del fiume Fiora: il fiume Olpeta, che origina dal lago di Mezzano, ed il
fosso Timone.
1. 3 Elementi di meteorologia, climatologia e fitoclimatologia dell’area.
I dati riguardanti le precipitazioni sono stati rilevati dalla stazione di Viterbo del Servizio Idrografico nel
periodo 1926/1996. Nell’arco dei 40 anni esaminati si è registrata una media di precipitazione annuale
pari a 806.7 mm. Il periodo autunnale è il più piovoso con picchi di 102.5 mm/mese a Novembre, mentre i
mesi più secchi sono quelli estivi di luglio e agosto con valori medi di 25.7 mm.
Le temperature medie annue sono di circa 14.3°C, con temperature invernali che si attestano fra i 5.9 e
7.1 °C e temperature medie estive di 23.6°C .
Le temperature minime si registrano in gennaio (-4°C) e le massime ad agosto (35°C).
Nel diagramma che segue è riportata la rosa dei venti con riferimento al periodo 1956-1991 registrati
dalla stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare di Viterbo.
NNW 25
20
NW
15
WNW
10
5
W
0
N
NNE
NE
ENE
E
WSW
SW
SSW
ESE
SE
SSE
S
Fig. 3 – Rosa dei venti.
4
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