TIROIDE E GRAVIDANZA
La gravidanza è una condizione in cui è richiesto un
maggiore carico funzionale per la tiroide. Gli ormoni tiroidei,
infatti, sono fondamentali per il normale sviluppo del feto, in
particolare per la maturazione del sistema nervoso centrale
già durante le prime fasi dell’embriogenesi.
La malattie della tiroide sono, insieme al diabete mellito, le
malattie endocrine più frequenti in gravidanza e dopo il
parto.
È fondamentale considerare che né l’ipotiroidismo né
l’ipertiroidismo pregiudicano il decorso della gravidanza,
purchè adeguatamente trattati.
IPOTIROIDISMO
L’ipotiroidismo può essere preesistente alla gravidanza o può venire diagnosticato nel corso degli
esami che generalmente vengono eseguiti. Questa evenienza si verifica nello 0.3-0.5% delle
gravidanze, ma aumenta al 2-3% se si considera l’ipotiroidismo subclinico (caratterizzato dal solo
aumento del TSH). La principale causa è la tiroidite autoimmune, che può determinare una
progressiva riduzione della funzione della ghiandola.
È opportuno che donne già affette da ipotiroidismo lo segnalino tempestivamente al medico da cui
sono seguite al fine di adeguare la dose di tiroxina assunta.
È inoltre indicato lo screening della funzione tiroidea in donne a rischio: storia personale di
pregresse malattia tiroidee, presenza di segni e sintomi indicativi di ipotiroidismo, familiarità per
malattie della tiroide, preesistente positività degli anticorpi specifici, presenza di altre malattie
autoimmuni, precedenti aborti.
IPERTIROIDISMO
L’ipertiroidismo in gravidanza ha una prevalenza dello 0.1-0.4%.
Nella maggior parte dei casi la causa è la Malattia di Basedow, dovuta alla produzione di anticorpi
che stimolano al tiroide a funzionare troppo. Più raramente l’ipertiroidismo è dovuto alla presenza
di uno o più noduli che producono un eccesso di ormoni.
Gli elevati livelli circolanti degli ormoni tiroidei possono essere dannosi sia per la madre che per il
feto. È importante iniziare subito la terapia (oppure adattarla in caso di malattia preesistente al
concepimento), controllando frequentemente la funzione tiroidea per adeguare la terapia sulla base
del risultato degli esami.
Inoltre, in caso di ipertiroidismo autoimmune, bisogna tenere presente che vi può essere un
passaggio di anticorpi dalla madre al feto, per cui i neonati di madri con M. di Basedow vanno
valutati per escludere un eventuale ipertiroidismo.
TIROIDITE POST-PARTUM
Nel primo anno successivo al parto si può verificare la tiroidite post-partum, anche in donne
precedentemente sane.
Si tratta di una malattia della tiroide che si può manifestare come una fase transitoria di
ipotiroidismo o di ipertiroidismo isolati oppure può avere un andamento bifasico (una fase di
ipertiroidismo seguita da una fase di ipotiroidismo). Nel 20-40% dei casi può evolvere verso un
ipotiroidismo permanente.
È quindi importante che le donne con preesistente positività degli anticorpi anti-tiroidei e/o con
pregressi episodi di tireotossicosi effettuino gli esami di funzionalità tiroidea nel primo anno
successivo al parto.