Vent’anni dopo, ricordando “Mimi”… Piero Cassano: “L’immensa umanità di Mia Martini” 13 novembre 2014 di Daniela Gangemi Il prossimo 12 maggio ricorrerà il ventennale della scomparsa di Mia Martini, considerata una delle interpreti più raffinate e intense della musica italiana. La cantante, il cui vero nome è Domenica Bertè, era chiamata affettuosamente con il nome di “Mimì”, sorella minore di quattro figlie, tra cui Loredana, collezionò una lunga carriera artistica iniziata nel 1963. Con la sua voce dal timbro ben riconoscibile per potenza e impatto emotivo, cantò il meglio della canzone d’autore italiana ed internazionale, collaborando con alcuni tra i più grossi nomi del panorama musicale, non solo italiano. Per lei hanno scritto, tra gli altri, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Gianni Bella, Lucio Battisti, Dario Baldan Bembo, Dodi Battaglia, Giancarlo Bigazzi, Paolo Conte, Jimmy Fontana, Ivano Fossati, Enzo Gragnaniello, Bruno Lauzi, Amedeo Minghi, Mogol, Umberto Tozzi, Antonello Venditti, Carla Vistarini. Dopo gli esordi con il discografico e autore Carlo Alberto Rossi, nel 1971 con lo pseudonimo di Mia Martini, pubblicò il primo album “Oltre la collina”, giudicato dai critici tra le raccolte migliori pubblicate da una cantante femminile, con un lavoro che risultò all’avanguardia per tematiche, arrangiamenti e canto. Successi come Piccolo uomo, Minuetto, Donna sola, Inno, Padre davvero, Per amarti, la consacrarono tra le protagoniste assolute della musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunse una grande popolarità nazionale e internazionale. Nel 1977 fu decisivo il sodalizio artistico e sentimentale col cantautore Ivano Fossati, il quale segnò per sempre il suo percorso umano e professionale, malgrado una relazione assai tormentata. Nel 1982 partecipò per la prima volta al Festival di Sanremo con “E non finisce mica il cielo”. In quell’edizione i giornalisti istituirono appositamente per lei il Premio della Critica, oggi intitolato a suo nome. Nello stesso anno uscì un altro suo grande successo, di cui lei stessa scrisse il testo: “Quante volte”. Con il suo talento interpretativo, dopo un periodo difficile, tornò alla ribalta riaffermandosi con un consenso ancora maggiore e nel 1989 partecipò al Festival di Sanremo col brano “Almeno tu nell‟universo”, scritto da Bruno Lauzzi e Maurizio Fabrizio che divenne un classico, restituendole una grossa popolarità. Negli anni novanta è ancora protagonista di altri successi, interpretando i brani scritti da Franco Califano, Carla Vistarini e Claudio Baglioni, come La nevicata del ‟56, Gli uomini non cambiano (presentati sempre a Sanremo) e Cu „mmè, duetto con Roberto Murolo che rilanciò la canzone napoletana. Morì a soli quarantasette anni in circostanze mai del tutto chiarite. Fu trovata priva di vita nella sua abitazione dopo almeno due giorni dal decesso. Nel corso della sua carriera, durata ben trentadue anni, ha interpretato brani in italiano, napoletano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco e greco. I sui dischi uscirono in vari Paesi del mondo, e fu consacrata dalla critica europea e internazionale. Diverse sono anche le collaborazioni con artisti di fama internazionali, tra cui Charle Aznouvor , che venne colpito dall’intensità del suo stile interpretativo: l’ istrionico cantautore e attore francese la volle accanto a sé per una serie di spettacoli all’ Olympia di Parigi, tempio sacro della musica in Francia, dove la Martini debuttò con grande successo. Il recital venne replicato al Sistina di Roma. Innumerevoli sono stati dopo la sua morte, le pubblicazioni di album e brani inediti dedicate all’artista da grandi cantanti come Mina, ma anche i tributi televisivi, i monumenti a lei intitolati e le opere di beneficenze. Il 20 settembre del 2012, su invito di Leda Berté, sorella maggiore di Mia Martini, è nata la Fondazione Mia Martini Onlus. La Fondazione, senza alcuna finalità di lucro, ha come scopo sociale quello di promuovere e supportare prevalentemente con ogni mezzo la promozione e la valorizzazione dell’opera, della vita, dell’immagine artistica di Mia Martini. L’ amore e la riconoscenza nei confronti di una cantante calabrese che ha lasciato un enorme patrimonio artistico ed umano, caratterizza da 20 anni il Premio Mia Martini che vuole celebrare un’artista raffinata e comunicativa, tramite le interpretazioni emozionanti ed intense, eseguite da giovani cantanti provenienti da ogni parte d’Italia. Nelle diverse edizioni del Premio, svoltesi a Bagnara Calabria, città natale della cantante, si è voluto omaggiare un’artista fiera delle sue origini che esportava in ogni parte del mondo, promuovendo la musica e dando la possibilità a talenti emergenti di esprimersi e farsi conoscere nel panorama musicale nazionale. Nell’ultima edizione, erano presenti alcuni amici di Mia Martini, tra cui Piero Cassano, compositore, arrangiatore, musicista nonché cantante dello storico gruppo dei “Matia Bazar”. Qual è il suo ricordo di Mia Martini? “Il mio ricordo è diviso in due parti quello di una donna straordinaria e quello di un artista unica, incredibile. Per lei ho sempre avuto una dedizione assoluta ed ho cercato di proporle una canzone, ma non ci sono mai riuscito, perché Mimì ha sempre rifiutato. Le grandi artiste non si fanno pilotare dai sentimenti, hanno una loro precisa identità e la grande personalità di Mia Martini, stava anche in questo, se le proponevo qualcosa che non le andava bene, lei rispondeva semplicemente che non faceva per lei. Una donna adorabile. Poi, ho una terza immagine quella che mi porta a sentire ancora la sua presenza, nel ricordo delle melodie incredibili che solo lei riusciva ad interpretare con una voce inimitabile. Esecuzioni e musiche che sono sicuro qualche artista straniero o casa discografica straniera, avrebbe potuto ancora oggi invidiarci. Lei ha vissuto gli anni più intensi dal punto di vista artistico di Mia Martini. La sua dedizione nel lavoro ed intensità nell’esecuzione dei brani, sono caratteristiche da cui i giovani artisti possono trarre un esempio concreto? “Mia Martini non era una donna facile, aveva nei rapporti umani un‟educazione e una gentilezza incredibili, era di una fermezza totale, ma soprattutto era impegnata con se stessa a migliorare. Questo credo sia il messaggio che attraverso il premio a lei dedicato, debba arrivare a tutti i giovani cantanti che hanno partecipato o parteciperanno in futuro. Tanto impegno, il successo come ha detto l‟amico Roby Facchinetti non è un optional, ma qualcosa che si costruisce con fatica, abnegazione e umiltà. I giovani che vogliono cantare fanno tanti sacrifici ed investono tanto per il loro futuro. E‟ necessario trovare un equilibrio tra le loro potenzialità e capacità di mettere a fuoco le loro idee artistiche. Il calore che hanno messo tutti coloro che hanno ricordato Mia Martini, è dipeso dall‟essere artisti che come lei fanno questo mestiere non solo per lavoro, ma anche per passione”.