Capitolo 1 - Progetto Atena

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DETERMINAZIONE DELLA TENUTA A DISTURBI DI SCARICHE
ELETTROSTATICHE ”ESD”
1.INTRODUZIONE
1.1 La fonte di disturbo ESD
1.2 L'accoppiamento
1.3 Sistemi interessati
2.SIMULAZIONE DELLA "SCARICA ELETTROSTATICA DI
PERSONE"
2.1 Generatori
2.2 Accoppiamenti
2.3 Esigenze dei mezzi di prova (generatori)
2.4 Verifica dei generatori
3.ASPETTI RELATIVI ALLA SICUREZZA
3.1 Nozioni generali di sicurezza in presenza di A.T.
4.PANORAMICA SUL SISTEMA DI PROVA
4.1 Norme
4.2 Sistema di prova
4.3 Composizione del sistema di prova
5.PROVA SECONDO LA NORMA IEC 801-2 E DERIVANTI
5.1 Classi ambientali
5.2 Grado di severità della prova
5.3 Criteri di guasto
5.4 Realizzazione del circuito di prova
5.5 Scariche di apparecchi e oggetti
6.PIANO DI PROVA
7.RIASSUNTO E BIBLIOGRAFIA
7.1 Riassunto
7.2 Bibliografia
1
DETERMINAZIONE DELLA TENUTA A DISTURBI DI SCARICHE
ELETTROSTATICHE ”ESD”
1. Introduzione
Parallelamente agli archi elettrici che si formano durante i processi di
commutazione, una delle più importanti fonti di disturbo é la scarica
elettrostatica di persone e di apparecchi. Le cause dell'elevato potere di disturbo,
delle scariche elettrostatiche, sono da ricercarsi nelle elevate frequenze e
tensioni in gioco.
La carica statica è un fenomeno naturale osservato fino dal 600 a.C. da Talete di
Mileto. Le cariche statiche sono una conseguenza della separazione o dello
sfregamento di due materiali isolanti.
I portatori di carica possono avere cariche positive (p.es. sfregando del vetro
con uno straccio di lana) o negative (p.es. sfregando della ceralacca con del
pelo). Di seguito ci occuperemo della simulazione di fenomeni di “scariche
statiche”. Le normative IEC 801-2 e 1000-4-2 stabiliscono le caratteristiche
fondamentali di come deve essere costruito un generatore di prova, come
dev’essere svolta ed il grado di severità della prova stessa.
Nel proseguio commenteremo tali caratteristiche come facenti parte della
norma.
2
1.2 La fonte del disturbo ESD
L' esperienza ha mostrato che rapide variazioni di corrente e tensione, dovute al
passaggio di una carica da uno stato isolante ad uno conduttivo, possono influire
sugli oggetti interessati.
Possiamo prendere come esempio il dito della mano di una persona con
eccedenza di carica, che si avvicina ad un apparecchio collegato a terra, p.es.
una tastiera. Prima del contatto avviene una scarica. Dalla formula riportata in
Fg. 1.1, derivata dalla legge di Toepler, risulta chiaro che l'intensità del campo
predominante nel momento della commutazione determina, con una certa
approssimazione, il tempo di commutazione. Maggiore è l'intensità del campo,
tanto più breve sarà il tempo di commutazione Ts.
Fig. 1.1 Chiusura di un interruttore meccanico attraverso la formazione di una
scintilla.
L'intensità di campo, predominante prima della scarica, può assumere valori
molto alti se il movimento di avvicinamento è rapido.
Misure pratiche effettuate su persone danno come risultato valori di
commutazione Ts compresi nel campo da 100 ps a 30 ns. Dalla figura 1.2 si
deduce che il tempo di commutazione Ts e la forma della tensione di
commutazione Us vengono rappresentati nei transienti di commutazione Ux e Ix
allargandosi come onda verso la sorgente ed il carico. Nella maggior parte dei
casi il carico é una composizione complessa, con innumerevoli percorsi. Può
anche succedere che, in combinazione alle elevate tensioni delle scariche
elettrostatiche, vi siano delle perforazioni nell'oggetto in prova, cosa che causa
nuovi transienti di commutazione e nuovi percorsi.
3
Fig. 1.2 Propagazione dell'impulso di disturbo ESD
1.2.1
Carica elettrostatica dl persone
Camminando su un pavimento rivestito in materiale tessile (moquette) può
capitare che, in particolari condizioni, una persona si carichi. Come accade ciò?
Per rispondere a questa domanda è stato studiato il passaggio di un indossatore
su un tappeto. Siamo quindi alle prese con un sistema che, dal punto di vista
elettronico, è composto come mostrato in figura 1.3.
Figura 1.3 Carica elettrostatica di persone
1) Il corpo umano con la soletta della scarpa forma un conduttore, essendo la
resistenza tra due punti arbitrari inferiore a 100 MOhm.
2) Suola della scarpa (strato isolante). La resistenza per il cuoio varia nel
4
campo da 0,1 a 100 GOhm e per la gomma d intorno ai 1000 GOhm.
3) Il tappeto può essere un buon isolante o meno; a seconda della sua
composizione vi sono diversi valori di resistenza.
4) Pavimento conduttore verso terra, misurato rispetto al potenziale.
Camminando su un tappeto, quando si stacca il piede dal suolo, si forma
un'eccedenza di carica QII,dovuta alla separazione di due materiali isolanti.
Queste cariche in eccesso producono sul corpo umano, considerato neutrale, una
carica elettrostatica composta da QIII e QIV.
Al contatto di un qualsiasi punto del corpo umano con un conduttore connesso a
terra, le cariche statiche, libere di muoversi nel corpo umano, defluiscono. Si
tratta in questo caso di QIV.
Camminando su un tappeto possiamo raggiungere valori di carica fino a 10 E-6
C o più, di conseguenza valori di capacità media uomo-tappeto-terra di ca. 100
pF che possono dare origine a tensioni fino a ca. 15 kV.
Nella figura 1.4 si può vedere un esempio concreto del processo di carica di una
persona che cammina su un tappeto.
Fig. 1.4 Processo di carica
Fig. 1.5 Tensioni in relazione ai materiali
L'uomo è sensibile alla scarica solo per valori dell'ordine di 3000 V o più.
Nella figura 1.5 possiamo vedere le tensioni relative ai diversi materiali in
relazione all'umidità.
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1.2.2
Schema equivalente della scarica di una persona
Il risultato di varie misure, effettuate su persone, mostra che possono formarsi
correnti di scarica con ampiezze ed andamenti molto differenti.
I tempi di salita di tali correnti sono nel campo tra 100 ps e 30 ns. Nella figura
1.6 si vede come viene effettuata una misura su una persona.
Fig. 1.6 Misura delta corrente di scarica su persone.
Un'analisi statica dei risultati di misura portò ai seguenti valori:
- Resistenza della pelle umana
R = ca. 150 Ohm (senza oggetti metallici in
mano)
- Capacità del corpo umano Cs = ca. 150 pF
- Tensioni massime, calcolate tenendo conto delle correnti massime misurate e
della capacità del corpo, ca. 15 kV
La forma dell'impulso di scarica variava molto da misura a misura e da persona
a persona. Nella figura 1.7 possiamo vedere le forme d'impulso che sono di due
estremi di quelle misurate.
Per ogni misura giocano un ruolo importante due fattori, il tempo di risposta ed
il valore limite di frequenza degli strumenti di misura impiegati.
Circa 5-8 anni fa esistevano in commercio strumenti in grado di misurare
solamente tempi di salita fino ad un massimo di 1 ns; attualmente esistono
strumenti di misura capaci di misurare tempi di salita inferiori a 100 ps per
impulsi singoli.
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Fig. 1.7 Correnti di scarica differenti
Circa 8 anni fa non si era in grado di misurare i valori reali dei tempi di salita
delle scariche, si misurava invece il valore limite degli strumenti di misura. Ciò
portò a definire, nella IEC 801-2, un tempo di salita di 5 ns. Misure più recenti,
effettuate con strumenti aventi una larghezza di banda superiore a 1GHz, hanno
mostrato che, i tempi di salita di una scarica elettrostatica, possono arrivare fino
a 100 ps.
1.2.3 Differenza tra la scarica dl una persona e di un apparecchio
Figura 1.8 Circuito equivalente della scarica di una persona
Fino ad ora abbiamo esclusivamente parlato della scarica di persone, perché
senz'altro più frequente e per la relativa semplicità del circuito equivalente.
Il maggior numero delle scariche elettrostatiche, che avvengono tra una persona
ed un punto connesso a terra, si formano attraverso il dito della mano.
7
Molto differente è invece il comportamento di una scarica tra oggetti, dove si
possono trovare capacità situate nel campo tra 100 pF ed alcuni nF e tensioni da
1 kV fino ad addirittura 300 kV. La resistenza di scarica é, in questi casi,
considerevolmente piccola rispetto a quella di una persona. Generalmente ha un
valore situato nel campo tra 1 e 10 Ohm. Il portatore di carica e l’elettronica
disturbata fanno generalmente parte dello stesso sistema. Un solo circuito
equivalente non è sufficiente per vedere tutti i casi di scarica tra oggetti.
Esempi di scarica tra oggetti:
- Carrello elevatore, carrello
- Aeroplani
- Elicotteri
- Autocarri e automobili
- Sedie d'ufficio
- Eccetera
1.3.
L'accoppiamento
Occupandosi di problemi EMC, bisogna cercare di semplificare il problema al
quale si va incontro. Riducendolo al modello EMC semplice. Il modello EMC
permette di prendere in considerazione dei provvedimenti per la soppressione
dei disturbi in tre punti:
1.Sulla sorgente di disturbo
2.Sul sistema di sorveglianza
3.Sul sistema disturbato
Sistema 1
Trasferimento
Sistema 2
Figura 1.9 Modello EMC
Dalla Figura 1.9 risulta chiara la qualità del sistema, ovvero entrambi i sistemi
possono essere l'oggetto disturbato o quello disturbante.
La figura 1.10 dà una visione generale sulle possibilità di accoppiamento del
disturbo. Per la scarica ESD sono mostrate tutte le possibilità di accoppiamento.
Quale tipo di accoppiamento risulti più severo, quindi più importante da
8
utilizzare, può essere determinato solo in base alla costituzione del sistema
(oggetto in prova).
Fg. 1.10 Metodi di accoppiamento
Un'analisi più dettagliata del fenomeno ESD avviene esaminando le differenti
fasi della scarica.
Figura 1.11 Le differenti fasi della scarica ESD
La pratica ha mostrato che gli effetti di disturbo più consistenti sono dovuti a
due componenti: corrente e campo elettrico.
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Di ciò si tiene conto anche nella norma IEC 801-2. nella quale vengono descritti
due metodi di prova:
- La prova diretta (corrente di scarica)
- La prova indiretta (variazione rapida del campo elettrico dEldt)
1.4 Sistemi interessati
L'uomo, considerato portatore di cariche elettrostatiche, può essere un pericolo
se lavora a contatto con componenti elettronici o esplosivi.
Di seguito alcuni esempi che evidenziano il problema:
- La scarica elettrostatica é un male molto temuto dai tecnici elettronici, se
abbinata a componenti semiconduttori. Una persona con un contenuto di carica
che provoca una d.d.p. di soli 100V, può causare, al solo contatto con i piedini
di un circuito integrato (durante lo sconfezionamento, il conteggio o il
montaggio) delle scariche. Queste scariche possono provocare danni anche
irreparabili in uno o più strati del componente.
Come già detto in precedenza, l'uomo non è sensibile alla scarica se non per
valori intorno ai 2-3 kV, mentre il componente può danneggiarsi a soli 100 V,
non è quindi conscio di un'eventuale danneggiamento del componente.
- Disturbi a programmi di calcolatori, microprocessori, orologi al quarzo, ecc.
possono attraverso la carica e la seguente scarica in gas essere sottoposti a delle
variazioni di campo. Le conseguenze possono essere guasti nei programmi con
conseguente precipitazione degil stessi
- Innesco di esplosioni attraverso una scarica statica. Tali esplosioni molto note
nell'industria chimica, possono causare grossi danni a cose e persone.
1.4.1 Energia distruttiva
Nella figura 1.12 possiamo vedere i livelli di energia che possono portare alla
distruzione di componenti elettronici.
Fig. 1.12 Energia di disturbo caratteristica per e le famiglie di componenti
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2. SIMULAZIONE
PERSONE
2.1
DELLA
SCARICA
ELETTROSTATICA
DI
Generatori
La norma IEC 801-2 (prova della resistenza a disturbi ESD) pubblicata nel 1984
ha nella pratica evidenziato troppe insufficienze:
a) I risultati di prova non potevano essere riprodotti, a causa della scarica
spinterometrica. La corrente di scarica subiva notevoli influssi dai seguenti
fattori:
- Velocità di avvicinamento del puntale di prova al provino
- Superficie del provino (costituzione dell'elettrodo contrapposto/suddivisione
del campo)
- Influsso atmosferico: temperatura, umidità e pressione
- Tensione di carica
b) Il tempo di salita dell'impulso di disturbo è dipendente dalla tensione di
carica. Questo porta ad una variazione dello spettro di frequenza in rapporto alla
tensione. I valori tipici del tempo di salita delta corrente Ta furono determinati
nel campo da 100 ps a 5 ns per tensioni di carica non superiori a 8 kV e Ta = 5
ns fino a 30 ns per tensioni superiori a 8 kV.
Fig. 2.1 Differenze tra le norme IEC 801-2 del 1984 e IEC 801-2 del 1991
11
c) Sottovalutazione dei materiali costituenti l'involucro del provino. Non furono
presi in considerazione gli effetti indiretti che possono essere causati quando ci
si trova di fronte ad involucri ricoperti di materiale isolante
d) Non si è tenuto conto della scarica tra oggetti, ma solo di quella tra una
persona ed un oggetto. Si é quindi resa necessaria una revisione della norma,
che venne pubblicata nel 1991.
2.2
Accoppiamenti
I metodi di prova e di accoppiamento possibili sono illustrati in figura 2.2. Per
la scelta del tipo di prova da utilizzare, risulta decisivo il tipo di apparecchiatura
elettronica da verificare.
Fig. 2.2 Metodi di prova secondo la IEC 801-2, pubblicazione 1991
Quando si definiscono le prove da fare, deve essere deciso, di comune accordo
tra costruttore ed utente, se é il caso di effettuare, oltre alle normali prove di
laboratorio, delle prove addizionali nel luogo e nelle condizioni normali di
funzionamento. Ogni prova ESD può danneggiare di conseguenza l'oggetto in
prova. Le prove fatte nel luogo d'impiego del provino, potrebbero danneggiare
qualche componente e quindi l'apparecchiatura. Viene quindi spontanea la
domanda, se dopo una prova ESD un'apparecchiatura possa essere ancora
utilizzata.
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2.3
Esigenze dei mezzi dl prova (generatori)
Cosa e dove deve essere provato é stabilito dalle esigenze del mezzo di prova
(generatore).
In linea di massima possiamo distinguere i seguenti campi di impiego:
- Prove di qualità, di tipo
- Laboratorio di ricerca e sviluppo
- Prove in campo/servizio tecnico
- Prove di qualità e di tipo
1. I transienti di commutazione ottenuti, devono possibilmente essere
riproducibili
2. Con contenuti di frequenza nel campo fino a 1000 MHz, la misura su impulsi
singoli diventa problematica. Calibrazioni e tarature dei generatori devono
essere fatte fare in centri di taratura specializzati in ESD.
3. La polarità dei transienti deve essere commutabile, positiva o negativa.
4. I diversi livelli di prova devono essere selezionabili velocemente e con la
massima precisione.
- Laboratori di ricerca e sviluppo
Per la verifica di sistemi elettronici allo stato di progettazione si dovrebbero
avere le seguenti possibilità:
1.Variazione della frequenza di ripetizione dell'impulso di disturbo.
2.Variazione dei livelli di prova, per poter determinare la soglia precisa di
disturbo e di conseguenza poter procedere ad eventuali migliorie nell'apparato.
3. Documentazione dettagliata relativa alle grandezze di disturbo, di componenti
di accoppiamento o filtraggio: in definitiva conoscere la densità dell'ampiezza
di spettro relativa alla grandezza di disturbo, all'attenuazione dell'accoppiatore e
del filtro.
- Prove in campo/servizio tecnico
1.I generatori devono essere, nel limite del possibile, piccoli e maneggevoli.
2.4
Verifica dei generatori
Nelle figure seguenti (2.2 e 2.4) sono mostrati i parametri di calibrazione e la
definizione delle forme d'impulso dei generatori ESD secondo la norma IEC
801-2 del 1984 e la IEC 801-2 pubblicata nel gennaio 1991.
13
Figura 2.3 Tensioni di prova e forma di impulso secondo la IEC 801-2
(pubblicazione 1984)
Figura 2.4 Tensioni di prova e forma d'impulso secondo la IEC 801-2
(pubblicazione 1991)
I valori più bassi di corrente e tensione della nuova IEC 801-2 pubblicata nei
1991, vennero confermati per entrambi i circuiti di prova. Così la prova ad 8 kV
con il metodo a contatto corrisponde più o meno al livello 15 kV del metodo
con scarica in aria. Diverse prove fatte su svariate apparecchiature, confermano
la relazione delle tensioni di prova, tra scarica a contatto ed in aria.
La verifica può solamente essere fatta con strumenti di misura costosi. I costi di
un così sofisticato sistema di prova sono nel campo tra 170 e 250 milioni di
Lire. Oltre a ciò, gli strumenti devono essere affidati a tecnici con molta
esperienza nel settore dell'alta tensione e delle alte frequenze, in modo da
rendere possibile l'interpretazione dei risultati. La verifica e la calibrazione dei
generatori deve essere quindi fatta dai costruttori degli stessi o da centri di
taratura specializzati.
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3. ASPETTI RELATIVI ALLA SICUREZZA
Gli apparecchi EMC lavorano con alta tensione. L'impiego non appropriato e
disattenzioni riguardo le prescrizioni possono significare pericolo di morte!!
Tali apparecchi possono essere utilizzati da personale debitamente istruito. La
sostituzione di componenti e taratura all'interno dell'apparecchio, possono
essere effettuati solo da personale qualificato.
Il contenuto energetico, nel generatore ESD, é molto piccolo; di conseguenza
una scarica attraverso il corpo umano non comporta pericolo di morte. La
scarica é comunque fastidiosa per l’uomo e può dare origine a lesioni, come
diretta conseguenza di reazioni impreviste delle persone colpite. Prima di
toccare un puntale di prova ESD, occorre che lo stesso venga messo in contatto
con la terra.
3.1 Nozioni generali dl sicurezza in presenza di a.t.
Durante lo svolgimento di prove ad alta tensione, come in genere nei rapporti
con altre tensioni, sono consigliabili particolari accorgimenti per tutelare la
propria sicurezza.
- Durante la prova, il provino non deve mai essere toccato. L'oggetto in prova
deve essere posto in una cassetta isolata oppure in un luogo ben delimitato.
- Lavori vari eseguiti sull'oggetto in prova, devono essere fatti a generatore
disinserito.
- Durante l'accoppiamento dell'impulso di disturbo sulla rete o l'eventuale
sorgente di alimentazione, è necessario osservare la corrente residua, generata
dall'intervento dei dispositivi di protezione, proveniente dalla rete o sorgente di
alimentazione stessa ed eventualmente porvi rimedio.
- Durante lunghe interruzioni della prova, si consiglia di disinserire
l'apparecchio attraverso l'interruttore principale.
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4.
PANORAMICA SUL SISTEMA DI PROVA
4.1 Norme
Di seguito vi è un elenco delle norme, nelle quali è richiesta la prova ESD.
Norme di base
IEC
IEC
VDE
801-2
1000-4-2
0843 parte 2
Norme di prodotto
FTZ
NAMUR
12TR1
Pubblicazione 1988 da pag. 1 a 14
Norme generiche
CENELEC EN50 082-1 Pubblicazione febbraio 1992
Tabelle riassuntive IEC
VDE
(1991)
77B C010
0846 Parte 11
4.2 Sistema di prova
Durante la stesura della prima norma ESD vennero presi come riferimento
risultati di misura, i quali diedero origine ad un circuito equivalente come
mostrato in figura 4.1. Misure più recenti portarono ad un circuito leggermente
modificato come mostrato in figura 4.2.
Figura 4.1 Circuito equivalente secondo la norma IEC 801-2 del 1984
16
Figura 4.2 Circuito equivalente per la scarica di persone secondo la norma
IEC 801-2 pubblicata nel 1991
Figura 4.3 Circuito equivalente per la scarica di apparecchi
4.2
Composizione del sistema di prova
Il sistema di prova genera impulsi di disturbo ad alte frequenze, che possono
essere irradiati. E' quindi consigliabile situare la postazione di prova ESD ad
una distanza ragguardevole rispetto a sistemi elettronici particolarmente
sensibili. Oltre a questo devono essere tenute in considerazione le leggi relative
alla protezione da disturbo vigenti e le prescrizioni locali.
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5.
PROVA SECONDO LA NORMA IEC 801-2 E DERIVANTI
5.1 Classi ambientali
L'installazione e la classe ambientale consigliate sono riferite alle tensioni di
prova del capitolo 2.1 generatori. Per alcuni materiali come: per esempio legno,
cemento, ceramica il livello 2 della tensione di prova è più che sufficiente. La
sollecitazione ESD richiesta per materiali sintetici e' esaudita con il livello 4
della prova a contatto 8 kV/30 A.
Figura 5.1 Classi ambientali
5.2 Grado di severità della prova.
Il metodo di prova a contatto ha la priorità 1 ed è, se possibile, sempre da
utilizzare. Le tensioni di prova consigliate, per le prove con scarica a contatto ed
in aria, sono elencate in figura 5.2. Tutte te tensioni più basse rispetto alla
tensione di prova scelta non devono causare danni al provino.
Figura 5.2 Tensioni di prova
"x" é un livello di prova da definire. Il livello di prova, dell'apparecchio in
prova, deve essere contenuto nella specifica dello stesso.
18
5.3
Criteri dl guasto
La molteplicità e diversità degli apparecchi ed impianti da provare, rende
difficile stabilire dei criteri di valutazione relativi all'influsso delle grandezze di
disturbo sugli apparati stessi.
I risultati della prova possono, in base ai campi di applicazione ed alla
determinazione della funzione del provino essere protocollati secondo le
seguenti caratteristiche:
1.
Nessuna limitazione del funzionamento o delle funzioni.
2.
Temporanea limitazione del funzionamento o delle funzioni, con
ripristino automatico del funzionamento normale.
3.
Temporanea limitazione del funzionamento o delle funzioni, dove il
ripristino del funzionamento normale è subordinato ad una nuova
accensione dell'apparecchio, o comunque ad un intervento del
personale.
4.
Perdita permanente delle funzioni a causa della distruzione del mezzo
di funzionamento o dei suoi componenti.
In caso di prove di collaudo, l'interpretazione e la realizzazione del programma
di prova, sono compromessi tra produttore ed utilizzatore.
5.4
Realizzazione del circuito dl prova
Fig 5.3 Metodo diretto
19
Per il maggior numero di apparecchi devono essere impiegati entrambi i metodi
di prova, diretto ed indiretto. Il metodo più rapido si ottiene partendo
dall'allestimento per il metodo indiretto. Per passare, quindi , all'allestimento per
la prova secondo il metodo diretto, e. sufficiente cortocircuitare il collegamento
con le due resistenze da 470 KOhm, con un cavetto da laboratorio.
Fig 5.4 Metodo indiretto
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6. PIANO Dl PROVA
Un piano di prova deve essere realizzato quanto prima dal costruttore e dal
venditore, o dal responsabile del progetto globale. Il piano di prova dovrebbe
contenere questi punti essenziali:
1. Descrizione del sistema
-
Descrizione dell'integrazione del sistema
Descrizione degli aspetti di funzionamento
Condizioni ambientali interne
Classi ambientali
Livelli di disturbo delle misure di corrente
2. Criteri di guasto
- Vedere punto 5.3
3. Svolgimento della prova
- Descrizione del sistema di prova impiegato, con generatore, strumenti di
misura ed accoppiatori.
- Verifica del sistema di prova secondo le norme.
- Descrizione della postazione di prova in relazione agli apparecchi
circostanti con schizzi disegni e foto.
- Vantaggio dei livelli di prova e delle forme d'impulso.
- Descrizione precisa dei punti sui quali bisogna fare la prova.
- Durata della prova, frequenza di ripetizione.
- Polarità degli impulsi
4. Protocollo di prova
- Tutti i dati e le constatazioni sono da mettere a protocollo.
21
7.1. RIASSUNTO E BIBLIOGRAFIA
7.1
Riassunto
La prova ESD con generatori ESD, mette di fronte a nuove esigenze sia
l'utilizzatore che il costruttore di questi generatori. Dal lato utilizzatore aumenta
la complessità dei sistemi da provare, le prescrizioni di prova devono essere
dettagliate. Il circuito di prova diventa più dispendioso. Sistemi ed apparecchi
lavorano in servizio nominale, i rapporti dell'impedenza di processo devono
essere riprodotti, oppure bisogna riordinare l'ambiente circostante e
disaccoppiarlo.
Dal lato del costruttore aumentano le esigenze sui mezzi di prova, con
l'aumentare delta complessità dei transienti che si presentano in riferimento a
tensione, corrente e frequenza.
Per svolgere le prove menzionate bisogna stabilire il grado di severità, come
anche nozioni ed indicazioni specifiche del provino quali posizionamento,
messa a terra, sequenza di funzionamento, sequenza dei programmi e non per
ultimo le ripercussioni ammesse. Cosi, per esempio, è senz'altro più facile
ammettere una deviazione del segnale analogico all'interno della fascia di
tolleranza, che non una falsificazione di un unico Bit in una memoria o durante
un trasferimento d'informazioni.
Raggruppando tutti i punti menzionati diventa necessario, prima della
progettazione o messa sul mercato di un nuovo prodotto, effettuare una
pianificazione di prove EMC, per limitare ad un minimo le prove richieste e
quindi evitare prove troppo severe ed inutili ed assicurare la funzionalità senza
problemi del prodotto.
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7.2 Bibliografia
1.
2.
3.
4.
IEC 801-2
IEC 801-2
M.Lutz
H. Ryser
B.Daout
5. G.Luttgens
P. Baschung
6.
7. M. Lutz
8.M.Lutz
9. M.Lutz
Edizione 1984
Edizione 1991
EMC-Simposio 86 San Diego.
Fast discharge mode in ESD testing.
EMC Simposio 85 Zurich.
Cariche elettrostatiche
Cause ed eliminazioni
Expert Verlag Band 44.
Namur Empfehlung Februar 1988 Seite 1 bis 14
Panoramica sulla simulazione di impulsi transitori
per le prove EMC.
Determinazione dell'immunità contro impulsi a
basso
contenutoenergetico con EFT (Electric
Fast Transient IEC 801-4) oppure generatore di
burst.
Determinazione dell'immunità contro impulsi
energetici (SURGE) con il generatore combinato
CWG.
23
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