Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina vi Indice CAPITOLO 1 La genetica: lo studio dell’informazione biologica 1 1.1 L’informazione biologica fondamentale per vivere è codificata da molecole di DNA 2 1.2 La funzione biologica risiede principalmente nelle molecole proteiche 3 1.3 I sistemi complessi nascono dall’interazione DNA-proteine e proteine-proteine 3 1.4 Tutti gli organismi viventi sono strettamente correlati a livello molecolare 4 1.5 La costruzione modulare del genoma ha permesso un’evoluzione rapida della complessità biologica 7 1.6 La dissezione della complessità biologica può essere effettuata con tecniche genetiche 8 1.7 La nostra attenzione è rivolta alla genetica umana 10 1.7.1 La genetica umana ci sta avvicinando a una medicina predittiva e preventiva 11 1.7.2 La nuova finalità della genetica umana e le nuove potenzialità della medicina predittiva e preventiva aumentano la necessità di confrontarsi su molte problematiche sociali 11 CAPITOLO 2 La rivoluzione di Mendel: modelli, fattori e princìpi dell’ereditaretà 13 2.1 Il punto di partenza: il rompicapo dell’eredità 14 2.1.1 La selezione artificiale fu la prima pratica genetica applicata 15 2.1.2 Il puzzle della trasmissione dei caratteri favorevoli 15 2.1.3 Un innovativo approccio sperimentale 16 2.2 L’analisi genetica secondo Mendel 18 2.2.1 L’incrocio monoibrido svela le unità dell’eredità e le leggi della segregazione 18 2.2.2 I risultati di Mendel riflettono le regole fondamentali della probabilità 21 2.2.3 Gli incroci diibridi svelano la legge dell’assortimento indipendente 23 Uno sguardo in avanti: I geni codificano per le proteine 24 2.2.4 Perché il lavoro di Mendel non fu apprezzato prima del 1900? 27 2.3 L’eredità mendeliana dell’uomo: due esempi esplicativi 28 2.3.1 Un pattern verticale di eredità rivela un carattere raro dominante 30 Uno sguardo in avanti: L’analisi diretta del genotipo umano 31 2.3.2 Un pattern orizzontale di eredità rivela un carattere dominante raro 32 CAPITOLO 3 Estensioni delle leggi di Mendel: correlazioni complesse fra genotipo e fenotipo 41 3.1 Estensioni dell’analisi mendeliana in cui sono coinvolti singoli geni 42 3.1.1 La dominanza non è sempre completa 42 3.1.2 Un gene può avere più di due alleli 44 3.1.3 Un gene può controllare diversi caratteri visibili 49 3.1.4 Un esempio esauriente: l’anemia falciforme illustra molte estensioni dell’analisi mendeliana dell’eredità di un singolo gene 51 3.2 Estensioni delle leggi di Mendel nei casi di eredità multifattoriale 52 3.2.1 Due geni possono interagire per determinare un carattere 52 3.2.2 Lo stesso genotipo non sempre produce lo stesso fenotipo 52 Genetica e società: Prevenzione dalle malattie e diritto alla privacy 61 3.2.3 Anche la variabilità continua può essere spiegata dalle estensioni dell’analisi mendeliana 62 3.2.4 Il colore del mantello del topo: un esempio paradigmatico di allelia multipla e caratteri multifattoriali 64 CAPITOLO 4 La teoria cromosomica dell’eredità 73 4.1 I cromosomi contengono 4.1.1 Il materiale genetico 74 4.1.2 I geni risiedono nel nucleo 74 4.1.3 I geni risiedono nei cromosomi 74 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina vii Indice Genetica e società: La diagnosi prenatale della sindrome di Down mediante l’amniocentesi 79 4.2 La mitosi assicura che ciascuna cellula di un organismo porti gli stessi cromosomi 80 4.2.1 Durante l’interfase le cellule si accrescono e replicano i propri cromosomi 80 4.2.2 Nella mitosi (fase M), i cromatidi fratelli si separano e si ripartiscono nei nuclei delle due cellule figlie 81 4.2.3 L’esistenza di checkpoint garantisce una corretta separazione dei cromosomi durante la mitosi 84 Uno sguardo in avanti: Come le mutazioni geniche causano errori in mitosi 85 4.3 La meiosi produce cellule germinali aploidi, i gameti 86 4.3.1 La meiosi è costituita da due cicli di divisione nucleare preceduti da un solo ciclo di replicazione dei cromosomi 86 4.3.2 Durante la meiosi I, i cromosomi omologhi si appaiano, si scambiano parti e, infine, si separano 86 4.3.3 Durante la meiosi II, i cromatidi fratelli si separano per produrre gameti aploidi 91 4.3.4 Sommario degli eventi significativi della meiosi 91 4.3.5 La meiosi contribuisce alla diversità genetica 92 4.3.6 Meiosi e mitosi a confronto 92 4.4 La gametogenesi richiede sia divisioni mitotiche sia meiotiche 92 4.4.1 L’oogenesi nella specie umana: divisioni meiotiche asimmetriche producono una cellula uovo di grandi dimensioni 93 4.4.2 La spermatogenesi nell’uomo: divisioni meiotiche simmetriche producono quattro spermatozoi 95 4.5 Validazione della teoria cromosomica 96 4.5.1 La teoria cromosomica correla le leggi di Mendel con il comportamento dei cromosomi durante la meiosi 97 4.5.2 Caratteri specifici vengono trasmessi con cromosomi specifici 97 4.5.3 La teoria cromosomica dell’eredità integra diversi aspetti del comportamento dei geni 103 CAPITOLO 5 Associazione, ricombinazione e mappatura dei geni sui cromosomi 111 5.1 Associazione genetica e ricombinazione 112 5.1.1 Alcuni geni sullo stesso cromosoma assortiscono insieme più spesso di quanto non si separino 112 5.1.2 La ricombinazione avviene durante la meiosi quando il crossing-over separa i geni associati 119 5.1.3 Associazione e ricombinazione: una sintesi 122 vii 5.2 Mappatura: localizzazione dei geni sui cromosomi 123 5.2.1 L’incrocio a due punti: dal confronto dei dati si riesce a stabilire la posizione dei geni 123 5.2.2 L’incrocio, o saggio, a tre punti: un modo più veloce e accurato per mappare i geni 124 Uno sguardo in avanti: La mappatura genetica può portare a una possibile cura per la fibrosi cistica 128 5.2.3 Quanto è stretta la correlazione tra mappa genetica e posizione fisica dei geni? 130 5.2.4 Gli incroci a più fattori aiutano a stabilire i gruppi di associazione 130 5.2.5 L’analisi delle tetradi nei funghi: uno strumento efficace per costruire le mappe e comprendere i meccanismi della ricombinazione 131 5.3 La ricombinazione mitotica genera mosaici genetici 139 Genetica e società: Ricombinazione mitotica e insorgenza del cancro 142 CAPITOLO 6 DNA: come la molecola dell’eredità trasporta, duplica e ricombina l’informazione genetica 155 6.1 Gli esperimenti che hanno identificato il DNA come il materiale genetico 156 6.1.1 Il DNA è localizzato nei cromosomi: caratterizzazione chimica 156 6.1.2 La trasformazione batterica dimostra che i geni sono costituiti di DNA 156 6.1.3 La molecola di DNA contiene l’informazione necessaria per la replicazione dei virus batterici 159 6.2 Il modello di Watson e Crick: il DNA è una doppia elica 161 6.2.1 I nucleotidi sono gli elementi di base per la sintesi del DNA 161 6.2.2 La doppia elica è costituita da due catene antiparallele tenute insieme dall’appaiamento di basi complementari 163 6.2.3 La doppia elica può assumere forme alternative 166 6.2.4 La struttura del DNA è alla base della funzione genetica 166 6.3 Il DNA conserva l’informazione genetica nella sua sequenza di basi azotate 167 6.3.1 Molte delle informazioni specificate dalle sequenze di DNA sono accessibili solo quando la doppia elica è rilassata 167 6.3.2 Alcune informazioni sono accessibili anche in una doppia elica di DNA intatta 167 6.3.3 Alcuni virus usano l’RNA come depositario dell’informazione genetica 168 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina viii viii Indice 6.4 La replicazione del DNA: trasmissione di una copia dell’informazione genetica alla generazione successiva 168 6.4.1 L’appaiamento complementare delle basi determina una replicazione semiconservativa: uno sguardo generale 169 6.4.2 La prova sperimentale che la replicazione è semiconservativa 170 Genetica e società: Gli enzimi di restrizione riconoscono una sequenza di basi specifica nel DNA 171 6.4.3 Il meccanismo molecolare della replicazione: duplicazione della doppia elica 174 6.4.4 Il meccanismo di replicazione del DNA a livello cromosomico 175 6.4.5 Le cellule devono garantire l’esattezza della propria informazione genetica 178 6.5 La ricombinazione riassortisce l’informazione contenuta nel DNA 179 6.5.1 Durante la ricombinazione le molecole di DNA si rompono e si ricongiungono 179 6.5.2 Modello molecolare del crossing-over 186 CAPITOLO 7 Dissezione dell’anatomia e della funzione dei geni attraverso le mutazioni 193 7.1 Le mutazioni: lo strumento principale per l’analisi genetica 194 7.1.1 Le mutazioni sono cambiamenti ereditabili della sequenza di basi che modificano l’informazione contenuta nel DNA 194 7.1.2 Le mutazioni spontanee avvengono con una frequenza bassa 194 7.1.3 Le mutazioni spontanee sono prodotte da diversi tipi di eventi casuali 196 7.1.4 I mutageni inducono le mutazioni 201 Genetica e società: L’espansione delle ripetizioni di triplette può avere conseguenze mediche 205 7.1.5 Le mutazioni influenzano la sopravvivenza degli organismi e l’evoluzione delle specie 209 7.2 Cosa ci dicono le mutazioni sulla struttura genica 210 7.2.1 Il test di complementazione stabilisce se due mutazioni sono nello stesso gene oppure in geni differenti 210 7.2.2 Un gene è una sequenza lineare di coppie di nucleotidi che possono mutare e ricombinare indipendentemente 212 7.2.3 Un gene è uno specifico insieme lineare di coppie di nucleotidi 216 7.3 Cosa ci dicono le mutazioni sulla funzione genica 218 7.3.1 Un gene, un enzima: un gene contiene l’informazione per la sintesi di uno specifico enzima 218 7.3.2 I geni specificano l’identità e l’ordine degli aminoacidi di una catena polipeptidica 220 7.4 Come le mutazioni geniche alterano le proteine che captano la luce e la vista: un esempio paradigmatico 226 7.4.1 Le basi molecolari e cellulari della visione 226 7.4.2 Come le mutazioni nella famiglia dei geni delle rodopsine influenzano la capacità visiva 227 CAPITOLO 8 L’espressione genica: il flusso dell’informazione genetica dal DNA alle proteine passando per l’RNA 239 8.1 Il codice genetico: i 20 aminoacidi sono specificati da combinazioni dei quattro nucleotidi 241 8.1.1 Ogni tripletta di nucleotidi codifica per un aminoacido 241 8.1.2 La sequenza nucleotidica di un gene è co-lineare con la sequenza aminoacidica del polipeptide codificato 240 8.1.3 Una successione di codoni non sovrapposti costituisce il registro di lettura 242 8.1.4 La decifrazione del codice 245 8.1.5 Il codice genetico: sommario 248 8.1.6 La verifica genetica del codice 248 8.1.7 Il codice genetico è quasi universale, ma non del tutto 249 8.2 La trascrizione: la RNA polimerasi copia in RNA la sequenza di DNA del gene 252 8.2.1 I dettagli del processo 252 8.2.2 La maturazione dell’RNA trascritto produce l’mRNA maturo 253 Genetica e società: HIV e trascrizione inversa: un’insolita DNA polimerasi conferisce al virus dell’AIDS un vantaggio evolutivo 254 8.3 La traduzione: l’appaiamento di basi tra mRNA e tRNA dirige l’assemblaggio di un polipeptide 259 8.3.1 Gli RNA transfer mediano la traduzione dei codoni in aminoacidi 259 8.3.2 I ribosomi sono i siti della sintesi dei polipeptidi 262 8.3.3 Il meccanismo della traduzione 262 8.3.4 Le modificazioni post-traduzionali 263 8.4 Differenze nell’espressione genica tra eucarioti e procarioti 263 8.4.1 Negli eucarioti, la membrana nucleare non permette di accoppiare trascrizione e traduzione 263 8.4.2 L’inizio della traduzione è diverso tra procarioti ed eucarioti 263 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina ix Indice 8.4.3 Gli mRNA eucariotici subisconopiù modificazioni di quelli procariotici 266 8.5 Come le mutazioni influenzano l’espressione genica 267 8.5.1 Le mutazioni nella sequenza codificante di un gene possono alterare il prodotto genico 267 8.5.2 Anche mutazioni al di fuori della sequenza codificante di un gene possono alterare l’espressione genica 268 8.5.3 La maggior parte delle mutazioni che colpiscono l’espressione genica riducono la funzione di un gene 268 8.5.4 Gli alleli con guadagno di funzione sono quasi sempre dominanti 269 8.5.5 Non sempre è possibile prevedere gli effetti di una mutazione 271 8.5.6 Effetti delle mutazioni sulla regolazione dei geni 271 CAPITOLO 9 Dissezione ad alta risoluzione del genoma 283 9.1 Come frammentare i genomi complessi in pezzi adatti all’analisi 284 9.1.1 Gli enzimi di restrizione tagliano il genoma in corrispondenza di siti specifici 285 9.1.2 Enzimi di restrizione diversi producono frammenti di lunghezza diversa 285 Genetica e società: Scoperte scientifiche casuali: gli enzimi di restrizione 286 9.1.3 Enzimi di restrizione diversi producono numeri diversi di frammenti 288 9.1.4 L’elettroforesi su gel separa i frammenti di DNA in base alle dimensioni 288 9.1.5 Le mappe di restrizione 289 9.2 Il clonaggio di frammenti di DNA 289 9.2.1 Prima tappa: inserire i frammenti in vettori di clonaggio 291 9.2.2 Seconda tappa: le cellule ospiti acquisiscono e amplificano i vettori e i loro inserti 293 9.2.3 Purificazione del DNA clonato 295 9.2.4 Le genoteche sono collezioni di frammenti clonati 295 9.2.5 I vettori d’espressione permettono di produrre grandi quantità di un determinato polipeptide 299 9.3 L’ibridazione è usata per identificare sequenze simili di DNA 300 Genetica e società: Gli OGM: aspetti scientifici e sociali 301 9.3.1 Come preparare la genoteca 306 9.3.2 Come costruire la sonda di DNA 306 9.3.3 Lo “screening” di una genoteca 307 9.3.4 Il Southern blot combina l’elettroforesi su gel con l’ibridazione DNA-DNA 307 ix 9.4 La reazione a catena della polimerasi (PCR) 308 9.4.1 La PCR amplifica esponenzialmente un DNA target 308 9.4.2 La PCR ha molte applicazioni 309 9.5 L’analisi delle sequenze di DNA 309 9.5.1 I princìpi generali della procedura 314 9.5.2 Il sequenziamento di grandi regioni di DNA 315 9.6 Lo studio dei geni dell’emoglobina: un esempio esplicativo 319 9.6.1 I geni che codificano per l’emoglobina formano due cluster su due cromosomi diversi 319 9.6.2 Mutazioni e sindromi associate all’emoglobina 320 9.6.3 I loci dell’a- e della b-globina sono evoluti da un unico gene ancestrale 322 CAPITOLO 10 Ricostruzione del genoma attraverso l’analisi genetica e molecolare 331 10.1 Analisi dei genomi 333 10.1.1 Le dimensioni dei genomi degli organismi viventi variano enormemente in 333 10.1.2 Due sono le caratteristiche basilari dei genomi: la sequenza e i polimorfismi 333 10.1.3 La caratterizzazione dei genomi si basa su quattro metodiche relativamente semplici 335 10.1.4 Mappe su larga scala 336 10.1.5 Mappe di associazione ad alta densità 336 10.1.6 La costruzione di mappe di linkage su larga scala 336 10.1.7 Mappe fisiche ad ampio raggio 338 10.1.8 La mappa di sequenza è la mappa genomica a più alta risoluzione 346 10.1.9 Integrazione delle mappe di associazione, fisiche e di sequenza 348 10.1.10 Identificazione di un gene nel genoma sequenziato 348 10.1.11 Il Progetto Genoma Umano ha cambiato l’approccio sperimentale in biologia, e in genetica 349 10.2 Le più importanti acquisizioni derivate dal sequenziamento dei genomi 350 10.2.1 Nell’uomo ci sono circa 25 000 geni 350 10.2.2 I geni codificano per RNA non codificanti o per proteine 350 10.2.3 Le sequenze ripetute costituiscono più del 50% del genoma umano 352 10.2.4 L’organizzazione dei geni varia lungo il genoma 353 10.2.5 Le strategie combinatorie possono amplificare l’informazione genetica e generare diversità 354 10.2.6 Il trasferimento orizzontale di materiale genetico da un organismo all’altro favorisce l’evoluzione 354 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina x x Indice 10.2.7 La meiosi maschile presenta un tasso di mutazione doppio rispetto a quella femminile 355 10.2.8 Le differenti razze umane hanno pochissimi geni unici 355 10.2.9 Le sequenze genomiche confermano che tutte le forme viventi si sono evolute da un antenato comune 355 10.3 Le piattaforme genomichee proteomiche ad alte prestazioni permettono l’analisi globale dei geni e dei loro mRNA 356 10.3.1 Strumenti ad alta prestazione 356 10.3.2 Strategie genomiche globali e piattaforme ad alte prestazioni 359 10.3.3 Strategie proteomiche globali e piattaforme ad alte prestazioni 361 10.4 Medicina predittiva e preventiva 363 10.4.1 Le sfide sociali della medicina predittiva e preventiva sollevano problemi etici e legali 364 CAPITOLO 11 Variabilità a livello molecolare: la diretta identificazione del genotipo permette di distinguere singoli genomi 373 11.1 La variabilità del DNA mostra aspetti diversi ed è molto diffusa 375 11.1.1 Individui della stessa specie presentano nel proprio genoma considerevoli variazioni di sequenza 375 11.1.2 I polimorfismi del DNA sono classificati in quattro classi distinte 376 11.2 Determinare il genotipo di diversi tipi di polimorfismi 379 11.2.1 Esistono tre approcci per l’identificazione diretta degli SNP 379 11.2.2 Come si distinguono gli alleli che cambiano le dimensioni di un locus 382 11.3 Clonaggio posizionale: dai marcatori del DNA al gene clonato 387 11.3.1 In rari casi è possibile passare dal fenotipo patologico al gene che lo determina senza un’analisi di associazione 387 11.3.2 Nel clonaggio posizionale l’analisi di associazione con i marcatori del DNA aiuta a identificare i geni responsabili di malattie 388 11.4.1 Nel caso dei caratteri complessi le mappe di associazione e il clonaggio posizionale risultano complicati 397 11.5 Studi d’associazione aplotipica per la mappatura ad alta risoluzione dei cromosomi umani 399 11.5.1 Gli aplotipi sono gruppi di alleli strettamente associati 399 CAPITOLO 12 Il cromosoma eucariotico: un organello per impacchettare e gestire il DNA 411 12.1 Le componenti dei cromosomi eucariotici: DNA, istoni e proteine non-istoniche 412 12.1.1 Ogni cromosoma organizza una lunga molecola di DNA 412 12.1.2 Le proteine che compongono i cromosomi eucariotici: istoni e proteine non istoniche 413 12.2 La struttura del cromosoma: interazioni variabili tra DNA e proteine creano livelli reversibili di compattazione 414 12.2.1 Il nucleosoma: l’unità di base dell’organizzazione dei cromosomi 415 12.2.2 Esistono diversi modelli per spiegare il grado estremo di compattazione dei cromosomi mitotici 416 12.2.3 I cromosomi metafasici hanno un pattern di bandeggio unico e riproducibile 418 12.3 Elementi specializzati permettono ai cromosomi di duplicarsi e segregare correttamente 420 12.3.1 Le origini di replicazione e i telomeri assicurano la corretta e completa duplicazione del DNA 420 12.3.2 La segregazione dei cromosomi metafasici dipende dai centromeri 422 12.4 La compattazione dei cromosomi influenza l’attività dei geni 424 12.4.1 La decondensazione controllata della cromatina precede l’espressione genica 424 12.4.2 L’organizzazione della cromatina regolando l’espressione dei geni influenza il differenziamento dei tessuti 425 12.4.3 Nell’eterocromatina l’elevata compattazione del DNA inibisce l’attività trascrizionale 425 12.4.4 Dei cromosomi speciali chiariscono la relazione tra impacchettamento cromosomico e attività genica 428 Genetica e società: Uso degli alberi genealogici e dei LOD score per calcolare la probabilità che due loci siano associati 392 11.3.3 Un esempio paradigmatico: il clonaggio posizionale del gene della fibrosi cistica indirizza verso una potenziale terapia 395 11.4 Dissezione genetica di caratteri complessi 397 CAPITOLO 13 I riarrangiamenti strutturali e le variazioni nel numero dei cromosomi rimodellano i genomi eucariotici 437 13.1 Riarrangiamenti delle sequenze di DNA all’interno dei cromosomi 439 13.1.1 Le delezioni 439 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina xi Indice Genetica e società: Lo sviluppo del sistema immunitario dipende da riarrangiamenti programmati del DNA 400 13.1.2 Le duplicazioni aggiungono materiale al genoma 444 13.1.3 Le inversioni 447 13.1.4 Le traslocazioni 450 13.1.5 Gli elementi trasponibili si muovono da un sito all’altro del genoma 454 13.1.6 Riarrangiamenti ed evoluzione 466 13.2 Variazioni nel numero dei cromosomi 460 13.2.1 L’aneuploidia 460 13.2.2 Non tutti gli euploidi sono diploidi 464 CAPITOLO 14 Il cromosoma procariotico: analisi genetica nei batteri 481 14.1 Una panoramica sui procarioti 482 14.1.1 L’enorme diversità tra i batteri 482 14.1.2 La genetica batterica offre la possibilità di studiare eventi rari 483 14.2 Il genoma dei batteri 485 14.2.1 Un unico cromosoma circolare 485 14.2.2 I plasmidi 489 14.3 Trasferimento di geni nei batteri 490 14.3.1 La trasformazione 490 14.3.2 La coniugazione 493 14.3.3 La trasduzione: un trasferimento genico tramite i batteriofagi 502 14.3.4 La genetica batterica oggi 504 14.4 L’analisi genomica applicata ai batteri 512 14.4.1 L’analisi genomica comparativa prova l’esistenza del trasferimento genico orizzontale 506 14.4.2 I risultati dell’analisi genomica al servizio della salute dell’uomo 506 Genetica e società: Come i batteri causano le malattie 507 CAPITOLO 15 I cromosomi degli organelli extranucleari mostrano un pattern di eredità non mendeliano 515 15.1 Struttura e funzione dei genomi del mitocondrio e del cloroplasto 516 15.1.1 I mitocondri e i cloroplasti sono gli organelli della conversione energetica 516 15.1.2 Il genoma dei mitocondri 518 15.1.3 Il genoma dei coroplasti 520 15.1.4 La funzione dei mitocondri e dei cloroplasti richiede cooperazione tra i genomi dell’organello e del nucleo 521 15.1.5 Origine ed evoluzione dei genomi degli organelli: l’evidenza molecolare 522 xi 15.2 Caratteristiche dell’eredità non mendeliana 523 15.2.1 DNA degli organelli viene trasmesso da un solo da un genitore: di solito la madre 523 Uno sguardo in avanti: Le sequenze di DNA mitocondriale hanno chiarito l’evoluzione della specie umana 524 15.2.2 Alcuni organelli mostrano un’eredità biparentale 527 15.2.3 Sintesi dei princìpi genetici dell’eredità non mendeliana 528 15.3 Un esempio paradigmatico: come le mutazioni nell’mtDNA colpiscono la salute umana 529 15.3.1 Gli individui affetti da certe rare malattie del sistema nervoso sono eteroplasmici per l’mtDNA selvatico e mutante 529 CAPITOLO 16 La regolazione genica nei procarioti 535 16.1 Una panoramica sulla regolazione genica nei procarioti 536 16.1.1 L’RNA polimerasi è l’enzima chiave della trascrizione 536 16.1.2 Nei procarioti la traduzione inizia prima della fine della trascrizione 537 16.1.3 La regolazione dell’espressione genica avviene a momenti diversi 537 16.2 La regolazione della trascrizione genica 538 16.2.1 L’utilizzo del lattosio da parte di E coli: un sistema modello per lo studio della regolazione genica 538 16.2.2 La teoria dell’operone 539 16.2.3 La formulazione della teoria dell’operone 542 16.2.4 Gli operoni possono essere regolati anche da controlli positivi 543 16.2.5 Analisi molecolare dei meccanismi di controllo 544 16.3 L’attenuazione dell’espressione genica 547 16.3.1 La presenza di triptofano attiva il repressore dell’operone trp 547 16.3.2 La regolazione fine della terminazione della trascrizione 548 Genetica e società: La fissazione dell’azoto dipende dalla regolazione genica a molti livelli 548 CAPITOLO 17 La regolazione genica negli eucarioti 559 17.1 L’uso della genetica per studiare la regolazione genica 561 17.1.1 Mutazioni che influenzano la funzionalità di un gene ma non la sua equenza 561 17.2 Il primo passo della regolazione genica è il controllo dell’inizio della trascrizione 562 Iniziali Hartwell I-XX 2a c.:-i-xviii/iniz 6-12-2007 11:07 Pagina xii xii Indice 17.2.1 Negli eucarioti ci sono tre RNA polimerasi che trascrivono gruppi di geni diversi 562 17.2.2 Le proteine trans-acting controllano la trascrizione dai promotori di classe II 563 17.2.3 Le regioni LCR regolano in cis un cluster di geni correlati 566 17.2.4 La struttura della cromatina svolge un ruolo centrale nella regolazione genica degli eucarioti 567 17.2.5 La regolazione epigenetica 568 Genetica e società: Uno strumento medico promettente: degli oligonucleotidi sintetici che riducono selettivamente l’espressione di specifici prodotti genici 570 17.3 La regolazione post-trascrizionale 574 17.3.1 Lo splicing dell’RNA 574 17.3.2 Le modifiche post-traduzionali delle proteine rappresentano un livello finale di controllo dell’espressione genica 577 17.4 La determinazione del sesso in Drosophila: un esempio paradigmatico di regolazione genica 578 17.4.1 Il rapporto X:A regola l’espressione del gene Sex Lethal (Sxl) 578 17.4.2 Sxl induce una cascata di splicing 581 17.4.3 Le proteine Dsx-F e Dsx-M sono fattori di trascrizione che determinano le caratteristiche somatiche sessuali 581 CAPITOLO 18 Regolazione del ciclo cellulare e genetica del cancro 589 18.1 Il controllo della divisione cellulare 590 18.1.1 L’interazione fra le chinasi ciclina-dipendenti e le cicline coordina gli eventi del ciclo cellulare 590 18.1.2 I checkpoint del ciclo cellulare 595 18.1.3 Una cascata di molecole determina se la cellula deve iniziare la divisione cellulare 595 18.2 Il cancro si origina quando i controlli della divisione cellulare non funzionano a dovere 596 18.2.1 Il fenotipo tumorale deriva dall’accumulo di mutazioni 597 18.2.2 Le mutazioni che conducono al cancro producono alleli oncogeni dominanti oppure alleli soppressori del tumore recessivi 601 Genetica e società: I test genetici possono essere utili nella diagnosi e nel trattamento dei tumori 604 CAPITOLO 19 Analisi genetica delle popolazioni e della loro evoluzione 611 19.1 La legge di Hardy-Weinberg 613 19.1.1 La legge di Hardy-Weinberg correla le frequenze alleliche e genotipiche 613 19.2 Le mutazioni e la selezione determinano i cambiamenti nelle frequenze alleliche 616 19.2.1 La selezione naturale agisce sulle differenze di fitness 617 19.2.2 L’equilibrio evolutivo tra la mutazione verso un nuovo allele e la selezione contro quell’allele 620 19.2.3 Un esempio paradigmatico: come l’attività dell’uomo influenza l’evoluzione 623 CAPITOLO 20 Analisi genetica di caratteri quantitativi 631 20.1 Caratteri qualitativi, quantitativi, complessi: concetti e definizioni 631 20.2 Analisi della variabilità quantitativa di caratteri multifattoriali 632 20.2.1 I geni e l’ambiente 631 20.2.2 Come si misura l’ereditabilità 634 20.2.3 L’ereditabilità di un carattere determina il suo potenziale evolutivo 637 20.3 Dissezione genetica dei caratteri quantitativi 639 20.3.1 Eredità poligenica: quando due o più geni interagiscono nell’espressione di un fenotipo 639 20.3.2 Come si identificano i gruppi di loci che contribuiscono al fenotipo di un carattere complesso 640 CAPITOLO 21 La genetica dello sviluppo www.ateneonline.it CAPITOLO 22 L’evoluzione a livello molecolare www.ateneonline.it