1 CARDIOPATIA ISCHEMICA Principi Il modello segmentario Quando affrontiamo le problematiche relative all’ischemia miocardica utilizzando l’ecocardiografia andiamo a valutare la funzione La funzione di pompa del cuore: meccanica fondamentale del cuore, ossia il suo l’ispessimento sistolico ispessimento sistolico (figura 1). Questo è il DIASTOLE SISTOLE meccanismo fondamentale attraverso cui il cuore riduce la sua volumetria in sistole, adempiendo alla sua funzione di pompa. Poiché le alterazioni ischemiche dipendono da deficit di flusso che può riguardare un singolo o più rami coronarici che si distribuiscono ad alcuni specifici territori del cuore, ne consegue che le alterazioni di meccanica cardiaca di natura ischemia Figura 1 sono spesso segmentarie, interessano cioè solo alcuni segmenti del ventricolo. In quest’ottica e opportuno sottolineare ancora una volta che l’ecocardiografia è una tecnica tomografica, che ricostruisce sottili “fette” del viscere cardiaco. Tali sezioni topografiche che noi utilizziamo per lo studio della cinetica devono permetterci di esplorare la totalità del ventricolo, se vogliamo avere un’adeguata valutazione dell’effetto dell’ischemia sulla funzione ventricolare. Una dei problemi che a volte non ci consentono un’adeguata valutazione della cinetica regionale è, ad esempio, la difficoltà di ottenere un’adeguato approccio apicale che ci consenta di ben valutare la cinetica a tale livello. Un altro inconveniente che è utile ricordare è legato ai movimenti estrinseci del cuore, che possono far si che la parete che noi analizziamo in diastole non sia esattamente la stessa che entra nel nostro raggio di esplorazione in sistole. Poiché le alterazioni conseguenti all’ischemia sono tipicamente regionali, è necessario ricorrere ad un modello ventricolare suddiviso in segmenti per poter descrive la funzione regionale. Un modello ideale per la valutazione della cardiopatia ischemica dovrebbe corrispondere alle Schema per l’analisi segmentaria del seguenti caratteristiche: ventricolo sinistro: 16 segmenti 1) • Reperi anatomici per una facile identificazione dei segmenti 2) • Contributo percentuale alla massa totale ventricolare sovrapponibile per i singoli egmenti 3) • Correlazione con la distribuzione coronarica 4) • Clinicamente utile (es. prognosi) Figura 2: AS=antero-settale, IS=infero-settale, A=anteriore, AL=antero-laterale, IL=infero-laterale, I=inferiore, S=settale, I=inferiore., Il modello attualmente attualmente più utilizzato è quello a 16 segmenti (figura 2), anche se recentemente l’American Society of Echocardiography ha proposto un modello a 17 segmenti, da adottarsi in tutti le metodiche che analizzano funzione e/o 2 flusso nella cardiopatia ischemica. Questo modello soddisfa abbastanza bene le caratteristiche sopraviste. 1) La suddivisione è basata su reperi anatomici facilmente identificabili 2) I singoli segmenti sono abbastanza omogenei in termini di massa ventricolare 3) Vi è una buona concordanza con la distribuzione coronaria (Figura 3) Schema di segmentazione ventricolare e relativa distribuzione coronarica discendente anteriore circonflessa destra Figura 3 3 Le anomalie di cinetica Le anomalie della cinetica ventricolare (figura 4) sono suddivise a seconda della loro gravità in: ipocinesia, acinesia, Gradi di anomalie del movimento (e ispessimento) sistolico discinesia. Sommando il punteggio di ogni segmento e dividendolo il risultato per il Normocinesia (ispessimento normale numero di segmenti si ottiene un punteggio di >30%) 1 asirgia che è espressione della funzione Ipocinesia (ridotto ispessimento ventricolare globale. E’ da sottolineare che, in <30%) 2 caso di infarto miocardio, mentre l’acinesia è Acinesia (assente ispessimento) 3 spesso associata a necrosi (transmurale o non), e la normocinesia e molto spesso Discinesia (assottigliamento) 4 espressione di assenza di necrosi o di Punteggio di asinergia punteggio di ogni singolo segmento necrosi non transmurali, l’ipocinesi può N° di segmenti (16) essere presente in ugual misura in segmenti normali o con necrosi non transmurale (figura Figura 4 5). L’ipocinesia pertanto è meno specifica come anomalia di cinetica espressione di necrosi. Per queste ragioni, e per altre che Relazione tra anomali di cinetica all’ECO e vedremo in seguito, la valutazione transmuralità dell’infarto (anatomia patologica) ecocardiografico dell’area infartuate (intesa come estensione delle anomalie di cinetica) sovrastima 100 una stima anatomopatologica dell’area infartuate. 80 Ciononostante, il punteggio di asinergia ricavato 60 dall’analisi della cinetica segmentarla ha 40 certamente un rilevante ruolo di stratificazione 20 0 prognostica. Normocinesi Ipocinesia Acinesia Weiss - Circulation 1991 Normali Figura 5 IMA subendocardici IMA transmurali 4 La frazione di eiezione 2C 4C Sempre più frequentemente la frazione di eiezione del ventricolo sinistro è utilizzata negli studi dei pazienti con cardiopatia ischemica per caratterizzarne la funzione sistolica. Il metodo più utilizzato è quello di Simpson Diastole Sistole FE FE biplanare (figura 6). Certamente le moderne monoplana biplana tecnologie permettono una sua quantizzazione FE = 61% nella maggioranza dei pazienti. Tuttavia è importante ricordare che per una stima adeguata è necessaria una corretta massimalizzazione FE = 54 % della cavità ventricolare dall’approccio apicale con un idoneo riconoscimento dell’endocardio di FE = 43% tutta la superficie ventricolare. Voglio sottolineare che un occhio ben allenato è in grado di stimare la frazione di eiezione visivamente con ottima approssimazione e che Figura 6 in caso di discordanza tra ciò che il nostro occhio stima e quanto la digitizzazione dell’immagine fornisce, è meglio privilegiare l’impressione visiva. Il metodo di elezione per il calcolo della frazione di eiezione è il Simpson biplano dall’approccio apica 4 camere e 2 camere (che per convenzione, ma a mio parere non per realtà, si considerano sezioni ortogonali). La frazione di eiezione e i volumi ventricolari sono potenti predittori prognostici nel paziente infartuato. Il Doppler transmitralico Il Doppler transmitralico ci fornisce parametri legati alle pressioni di riempimento ventricolari. Nei pazienti con infarto miocardio un aspetto di tipo “restrittivo” della morfologia del Doppler transmitralico è associato ad una prognosi sfavorevole (figura 7). Curve di sopravvivenza in relazione al tipo di riempimento ventricolare Restrittivo = rapporto E/A > 2 or E/A between 1 and 2 and DT >140 ms Nijland F, J Am Coll Cardiol 1997 Figura 7 5 Utilizzo e limiti delle anomalie di cinetica nella diagnosi di ischemia Abbiamo visto che l’applicazione dell’ecocardiografia allo studio della cardiopatia ischemica vede l’ispessimento sistolico come principale marker di ischemia (vuoi acuta o cronica). Bisogna tuttavia ricordare che anomalie dlla cinetica regionale non sono patognomoniche della cardiopatia ischemica, ma possono ritrovarsi in altre situazioni cliniche, quali ad esempio, le miocarditi (Balloning left ventricle) o le cardiomiopatie dilatative. D’altro Indications for Echocardiography in Patients With Chest Pain Class canto in pazienti con cardiopatia ischemica, 1. Diagnosis of underlying cardiac disease in patients with chest I anomalie di cinetica a pain and clinical evidence of valvular, pericardial, or primary riposo possono essere myocardial disease. presenti anche in assenza di necrosi I 2. Evaluation of chest pain in patients with suspected acute myocardial miocardica e con ischemia, when baseline ECG is nondiagnostic and when study can be obtained during pain or soon after its abatement. quadri ECG non significativamente 3. Evaluation of chest pain in patients with suspected aortic dissection. I alterati. Pertanto, nonostante 4. Chest pain in patients with severe hemodynamic instability. I la mancanza di un’assoluta specificità, III la valutazione 5. Evaluation of chest pain for which a noncardiac etiology is apparent. ecocardiografica delle III anomalie di cinetica 6. Diagnosis of chest pain in a patient with electrocardiographic changes trova indicazione nella diagnostic of myocardial ischemia/infarction valutazione del Tabella 1: Classe di indicazione I indica la provata efficacia dell’utilizzo paziente con sospetta dell’esame nell’ambito specifico; la classe III indica non indicato o dannoso sindrome ischemica l’utilizzo dell’esame nell’ambito specificato acuta, specie quando l’ECG non è diagnostico (tabella 1). Alcuni limiti dell’utilizzo della anomalie di cinetica nella diagnosi di ischemia acuta, oltre alla succitata possibilità di anomalie di cinetica in altre patologie, vanno considerati. 1) Le anomalie di cinetica difficilmente possono essere valutate in termini temporali in relazione al tempo della loro insorgenza e non è possibile differenziare un’anomalia di cinetica di vecchia data da una di recente insorgenza; 2) Necrosi non transmurali o parcellari possono non provocare evidenti anomalie di cinetica; 3) La presenza di un blocco di branca sinistra genera un’asincronia di contrazione settale che ostacola la valutazione dell’ispessimento sistolico. 6 L’ischemia acuta Studi sperimentali hanno mostrato che la relazione tra flusso ematico e ispessimento sistolico è lineare, con un progressiva riduzione dll’ispessimento sistolico Relazione parietale al ridursi del flusso ematico sotto i flusso miocardico/ispessimento sistolico valori di normalità (figura 10). Ispessimento sistolico (%) 60 - • • • 45 - • 60 15 0 -15 - • • • • • • • | • 0.3 • • • • • • • | 0.6 | | 0.9 1.0 | 1.2 -30 - Flusso sanguigno transmurale (ml/min/gr) Figura 8 Flusso coronarico (1=flusso basale) D’altro canto la relazione tra grado di stenosi coronaria e flusso ematico non è lineare, poiché il flusso, in condizioni basali, Relazione grado di stenosi coronarica e flusso miocardicoin si mantiene invariato anche a livelli elevati di condizioni di base (•) e durante vasodilazione massimale (•) stenosi.Quello che è compromesso in presenza di stenosi coronaria è la riserva 5• • • coronaria, cioè la possibilità di aumentare il • • • 4• • flusso coronario in conseguenza di un •• • aumentata richiesta (o di una 3• vasodilatazione del letto coronario ottenuta 2• sperimentalmente) (figura 11). 1 -• 0 -| 0 • • • • • • • • • • | 25 | 50 • | 75 • •• •| 100 Grado di stenosi coronarica (%) Gould, Am J Cardiol 1974 Figura 9 Ispessimento sistolico (%) Durante esercizio fisico la relazione tra flusso ematico e ispessimento sistolico cambia, divenendo molto meno ripida, a significare che per mantenere un normale Relazione flusso miocardico/ispessimento sistolico ispessimento ispessimento sistolico durante in condizioni di base (•) e durante esercizio (•) sforzo il flusso di sangue deve aumentare di 40 più volte rispetto alla base. Ciò è possibile se •• la riserva coronaria è normale, ma essa è 30 • •• • • • • • • • • ridotta, a causa della presenza di una stenosi 20 • • • • • coronaria, non si potrà avere aumento di flusso • • • 10 e, di conseguenza, l’ispessimento sistolico si • • • • ridurra (figura 12). Questa riduzione 0| | | | • 1.0 2.0 3.0 4.0 dell’ispessimento sistolico è il marker di Flusso sanguigno transmurale (ml/min/gr) ischemia utilizzato dall’ecocardiografia eseguita durante stress. Figura 10 Gallagher, Circ Res 1983 7 La necrosi miocardica Ispes simento sis tolico (%) A differenza di quanto visto per l’ischemia, la relazione tra transmuralità della necrosi e ispessimento sistolico non è Rapporto tra transmuralità della necrosi e lineare: l’ispessimento si azzera ispessimento sistolico parietale bruscamente quando la necrosi interessa Da: Lieberman AN Circulation 1981 50 più di un certo spessore dello spessore 40 della parete (figura 13). Di conseguenza 30 in zone che presentano un mancato 20 ispessimento sistolico, vi può essere 10 necrosi transmurale, ma vi può anche 0 essere una cospicua quantità di miocardio -10 -20 vitale. Questo è uno dei fondamentali aspetti che provocano una dissociazione tra anomalie di cinetica e necrosi, ma non Necrosi: assente < 20% > 20% 100% il solo. Figura 11 Cambiamenti nell’ispessimento sistolico durante l’occlusione coronarica e dopo la riperfusione: zona ischemica (•), zona non ischemica (•) Ispes s im ento sis tolico (% ris pe tto alla base) 125 100 \\ \\ \\ \\ 75 \\ 50 25 In conseguenza di un’ischemia acuta, il miocardio può permanere in una situazione di alterata funzione per un certo periodo di tempo (figura 14). Questa condizione è nota come miocardio stordito. \\ 0 -25 Occl 30’ 1 h 2 h 3 h 4 h 1 g 2 g 3 g 7 g Riperfusione Charlat, JACC 1989 Figura 12 In condizioni di ipoperfusione cronica il miocardio può ridurre la sua funzione, e quindi le sue necessità metaboliche, in modo tale da mantenersi vitale, pur se ipoperfuso (down regulation): tale condizione è detta ibernazione miocardia, ed è reversibile dopo rivascolarizzazione (figura 15). Hibernating Myocardium PRE-OPERATIVE Single vessel disease - Occluded L.A.D. CONTROL LVEDV = 128 EF = 0.37 POST NTG LVEDV = 101 EF = 0.51 8 MONTHS POST-OPERATIVE Patient Coronary Bypass Graft to L.A.D. LVEDV = 104 EF = 0.76 End-Diastole End-Systole From Rahimtoola, S.H., et al., Circ 1992;65:225. Figura 13 E’ di fondamentale importanza ricordare che in clinica tali diverse situazioni alla base della disfunzione ventricolare non sono alternative, ma anzi coesistono nello stesso soggetto e anche nello stesso segmento miocardio. 8 Evoluzione delle anomalie di cinetica dopo l’infarto L’infarto miocardio non è una malattia che si esaurisce nella fase acuta, nei pochi giorni della degenza ospedaliera. Ii destino della zona infartuata, e del ventricolo sinistro nella sua globalità, può essere diverso, influenzato da molteplici fattori (tabella 2). Patterns of change in LV size and function after myocardial infarction detected by echocardiography INFARCT EXPANSION An increase in infarct area without extension of the infarct or increase in the area of normally functioning myocardium; the enlargement or stretching of LV segments is localized to the infarct zone VENTRICULAR DILATATION Symmetric enlargement of both normal and abnormal LV segments resulting in an increase in the size of the LV without a change in the relative LV involvement in wall abnormality INFARCT EXTENSION An increase in the area of abnormal wall motion because of extension of wall motion abnormality into a previously uninvolved segment of the LV NO SIGNIFICANT CHANGE No change in absolute area of abnormal wall motion INFARCT REGRESSION Decrease in absolute extent of abnormal wall motion Tabella 2 Le alterazioni geometriche ventricolari, sia locali che globali, che conseguono all’infarto miocardio hanno nel tempo sempre Myocardial Infarction più attirato l’attenzione Infarct size, Infarct site, Transmurality, Loading condition, Treatment del cardiologo clinico, per la loro provata Elongation of infarct segment Loss of contractile function (Infarct expansion) rilevanza prognostica. La ↓ Systolic ejection and SV prima conseguenza dopo ↑ ESV Restored SV un infarto miocardio è la Sympahetic response perdita di ispessimento sistolico e lo stiramento ↑ Contractility ↑ EDP sistolico del segmento Frank Starling ↑ Ventricular volume infartuato, con conseguente espansione ↑ Wall stress HEART FAILURE del segmento infartuato. Hypertrophy: Angiotensin release Apoptosis Successivamente, - Physiological: adequate (normalized wall stress) l’aumento della inadequate (wall stress remained increased) pressione diastolica - Pathological intraventricolare genera un aumentato stress Figura 14: processo di rimodellamento ventricolare dopo infarto miocardio acuto. anche sulle zone sae, con conseguente ipertrofia e dilatazione ventricolare. Tale processo è influenzato da numero fattori, tra cui soprattutto il grado di transmuralità della necrosi e lo stato dell’albero coronario.