pensieri e parole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di
un critico DOC
MORANDINI in pillole
di Morando Morandini
Intorno al
2019 Gabriele
Muccino
girerà il
sequel del
sequel: film
tragico
E i cinquanta? – Sul “Sole 24 Ore” del 7-2-2010, Roberto Escobar
chiude così la sua stroncatura di Baciami ancora: “Insomma, se
avere quarant’anni non è facile, girarci su un film lo è persino
meno”. Abbiamo fatto un sogno: intorno al 2019 Gabriele
Muccino si prepara al sequel del sequel, fare un film che racconti
gli stessi personaggi (Carlo, Giulia, Marco, Adriano…) più o meno
con i medesimi attori, quando avranno cinquant’anni. E
Muccino farà finalmente un film tragico.
Infedele – Perché in
molte redazioni di
quotidiani e periodici, anche molto diffusi, si fanno scrivere redattori di ambo i sessi su film che non hanno visto? Capita
sul Venerdì di “la Repubblica” (12-3-2010, pag. 84) dove si afferma che David (Liam Neeson) tradisce da anni sua moglie
Catherine (Julianne Moore) in Chloe di Atom Egoyan, storia imperniata sulla sorpresa che, in realtà, non l’ha mai tradita come
Catherine invece sospetta.
Questione di
articolo: non
mi si venga a
dire che tra
“un” e “il” non
c’è differenza
Scienziati immaginosi – Quando gli scienziati si occupano di cinema, spesso fanno pensare all’etimologia, disciplina linguistica
che secondo me è scienza per metà e fantasia per il resto. Un
gruppo di psicologi della Cornell University nello stato di New
York, diretti da James Cutting (nomen, omen), hanno scoperto
che per evitare che il cervello si distragga, occorre stimolarlo con
continui cambiamenti nei segnali sensoriali che riceve. Secondo
loro, esiste un ritmo di variazione nell’intensità e nella durata del
segnale sensoriale, chiamato “1/f” che, essendo sincronizzato
con la scansione con cui il cervello elabora le sensazioni, è l’ideale per mantenere desta l’attenzione. Cutting e i suoi hanno analizzato i cambi di inquadratura in 150 film anglofoni tra il 1935 e il
2005, scoprendo che quelli successivi al 1980 seguono un ritmo
che si avvicina all’“1/f” più che nel passato. Tra i film esaminati
quello che più si avvicina alla perfezione è Star Wars III – La vendetta dei Sith (2005), ma è vicina anche una commedia come
Pretty Woman (1990) di Garry Marshall. Tra i film del passato remoto si avvicinano all’“1/f” Il club dei trentanove (1935) di
Hitchcock, Gioventù bruciata (1955) di Nicholas Ray e
Cenerentola (1950), 74 minuti di “cartoon” prodotto dalla Disney.
Piccoli tradimenti – L’ultimo bel film di Jacques Audiard, grande
successo di pubblico in Francia, molto meno in Italia – è Un
prophète. Da noi è diventato Il profeta. Sfido chiunque a spiegarmene il motivo. E non mi si venga a dire che tra “un” e “il” non
c’è differenza.
10
rivista del cinematografo
fondazione ente dello spettacolo
maggio 2010
FINE PEN(N)A MAI
VISIONI FORZATE E INDULTI
CRITICI
La nostra vita è a Cannes: magari con
un altro titolo avremmo bissato in concorso, ma a questa Italia si può chiedere
di più? #### Matrimoni e altri disastri:
soprattutto il film. “Ero ossessionata
dall’idea del matrimonio”, si giustifica la
regista Nina Di Majo, ma le avremmo
volentieri pagato l’analisi. #### Il titolo
è Melancholia , il genere, e il regista,
catastrofico: non paga di Antichrist ,
Charlotte Gainsbourg si riconcede a Lars
von Trier. Cantava il padre, Je t’aime,
moi non plus… #### Remade in China:
Notturno bus esce in Cina con 2000
copie, da noi aveva faticato a trovarne un
decimo... #### Il mio nome è… mai
più. James Bond rischia di fermarsi a 22.
#### Perdona e dimentica questo
incasso: 35mila euro al debutto per Todd
Solondz. #### Vladimir Luxuria è stata
a Casablanca, ma con Humphrey Bogart
giura di aver tagliato corto.
ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE
STALLE ALLE STARLETTE
“Non so nemmeno se Courtney lo conosca”. Mazzata di manager sul velleitario
Nirvana di Robert Pattinson: da vampiro a
sanguisuga? STOP “Avatar ha conquistato
per la storia”: il definitivo effetto speciale
di James Cameron. STOP Kristin Scott
Thomas madrina di Cannes 63: a Gilles
Jacob e Thierry Fremaux per precauzione
consigliamo di rivederla in Ti amerò sempre… STOP “30mila euro per 30 pose: non
farò mai più l'attore”. Con queste intenzioni, a Fabrizio Corona si perdona tutto:
anche la venialità. STOP Cosa voglio di
più. Un film?
Federico Pontiggia