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PREVENIRE IL TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO
DIFFUSIONE
Il tumore al collo dell’utero (o cervice uterina, la parte dell’utero che sfocia nella vagina) è il secondo
tipo di tumore femminile più diffuso, dopo quello della mammella, con 500.000 nuovi casi all’anno a
livello mondiale, l’80% dei quali nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi, come l’Italia, in cui sono
presenti programmi di prevenzione basati sul Pap test l’incidenza è drasticamente diminuita dopo gli
anni 70. Tuttavia, nonostante l’introduzione del Pap test abbia permesso di ridurre l’incidenza del
tumore della cervice uterina del 70% negli ultimi 40 anni, in Italia dal 1998 al 2002 sono stati
diagnosticati 3500 nuovi casi all’anno. Nel corso della vita una donna su 163 si ammala di questo
tipo di tumore.
IL PAPILLOMA VIRUS
La causa principale dell’insorgenza del tumore al collo dell’utero è l’infezione con un virus: il virus del
papilloma umano (Human Papilloma Virus, HPV). Ad oggi sono conosciuti almeno 150 tipi di virus del
papilloma e 40 di questi si trasmettono tramite contatto sessuale. Ogni tipo è classificato con un
numero, secondo l'ordine in cui è stato scoperto. Essi sono suddivisi in due gruppi:
1) Tipi di HPV "a basso rischio" di trasformazione tumorale delle cellule della cervice uterina:
esistono circa 12 tipi di HPV definiti "a basso rischio" perché non possono causare il cancro
cervicale. Essi possono però causare alterazioni marginali e benigne delle cellule. Questi tipi di HPV
a basso rischio sono noti con i numeri 6, 11, 40, 42, 43, 44, 53, 54, 61, 72, 73 e 81. I tipi 6 e 11 sono
responsabili da soli del 90 per cento circa dei condilomi e papillomi (neoformazioni simili a verruche).
2 ) Tipi di HPV "ad alto rischio" di trasformazione tumorale delle cellule della cervice uterina:
esistono oltre una dozzina di tipi di HPV "ad alto rischio", in grado di causare la formazione di cellule
anomale sulla cervice. Queste anomalie, se persistenti e non eliminate o curate per tempo, possono
evolvere in un cancro cervicale. I 13 tipi di HPV ad alto rischio che destano le maggiori
preoccupazioni sono noti con i numeri 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 e 68. I tipi 16 e 18
sono i più pericolosi, responsabili di circa il 70 per cento dei tumori cervicali. Da uno studio condotto
dall'Istituto Nazionale Americano contro il Cancro è emerso che circa il 10% delle donne colpite da
HPV di tipo 16 o 18 ha sviluppato una patologia pretumorale avanzata della cervice (CIN 3) nell'arco
di tre anni e ben il 20% l'ha sviluppata nell'arco di 10 anni.
INFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS
Ora sappiamo che l’infezione da papilloma virus è molto frequente: nel corso della vita circa il 75%
circa delle donne sessualmente attive viene infettata. L’infezione nella maggior parte dei casi,
fortunatamente, regredisce spontaneamente. Nell’30% dei casi la lesione a basso grado (LSIL)
rimane stabile per lungo tempo, nell’11% dei casi progredisce verso una lesione di alto grado (HSIL)
e nell’1% dei casi evolve in cancro vero e proprio.
PREVENZIONE
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E’ fondamentale che le donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni si sottopongano regolarmente al
controllo tramite Pap test ogni tre anni. Nel caso in cui il Pap test riporti la presenza di lievi atipie,
(ASCUS o LSIL), diventa importante ricercare e tipizzare il papilloma virus ossia distinguere tra i vari
tipi citati precedentemente. Il prelievo è identico a quello necessario per il Pap test: si tratta di un
tampone cervicale che viene analizzato in laboratorio mediante tecniche di biologia molecolare. La
sensibilità del test per papilloma virus nel diagnosticare ed aiutare a prevenire una neoplasia di alto
grado è di gran lunga superiore a quella del Pap test: secondo uno studio svedese condotto su
12000 donne la sensibilità del test molecolare per papilloma virus è del 94.6% mentre quella del Pap
test è del 55.4% (significa che su 100 casi di lesioni ad alto grado il Pap test è in grado di rilevarne
solo 55 mentre il test molecolare ne individua circa il 95%). Abbinando il test molecolare al Pap test si
raggiunge una sensibilità del 98-99% nell’individuare le lesioni che devono esser monitorate o
immediatamente trattate per una prevenzione ottimale.
TEST MOLECOLARE PER PAPILLOMA VIRUS
Presso il nostro laboratorio è eseguibile, in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale o
privatamente, il test molecolare Innogenetics che rileva l’infezione causata da 28 diversi genotipi.
Genotipi ad alto rischio o probabile alto rischio: 16, 18, 26, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 53, 56, 58, 59,
66, 68, 73, 82. Genotipi a basso rischio: 6, 11, 40, 43, 44, 54, 70. Genotipi a rischio ancora
sconosciuto: 69, 71 e 74.
IN CASO DI POSITIVITA’
Le alterazioni morfologiche o displasie della cervice uterina, evidenziabili tramite Pap test, sono
suddivise in vari stadi:
1. CIN I (o displasia lieve): neoplasia intraepiteliale di basso grado che tende ad evolvere in
2. CIN II (o displasia moderata) neoplasia intraepiteliale di medio grado che tende ad evolvere in
3. CIN III (o displasia grave), indistinguibile dal carcinoma in situ (tumore localizzato).
Queste forme tendono a trasformarsi in un vero e proprio carcinoma e vanno tenute sotto controllo
dal ginecologo. La paziente positiva per un ceppo di HPV ad alto rischio verrà quindi monitorata nel
tempo, ricorrendo, se necessario, alla rimozione della lesione con laser, con ansa termica o mediante
asportazione di tutta la zona di trasformazione (conizzazione).