ASLTO5 GLI SCREENING LO SCREENING METABOLICO Gli screening metabolici permettono di identificare i neonati, apparentemente sani, ma affetti da alcune malattie rare, in gran parte di origine genetica, i cui sintomi e conseguenze, possono essere alleviati o addirittura evitati se la cura viene iniziata precocemente. Le malattie metaboliche individuate in Piemonte con lo screening neonatale (DGR 26/06/2003 n°36-9747) sono: fenilchetonuria, ipotiroidismo, iperplasia surrenalica, galattosemia , deficit di biotinidasi , fibrosi cistica. COME SI FA LO SCRRENIG METABOLICO… Lo screening viene eseguito tra le 48 e le 72 ore di vita del neonato e consiste nel prelevare dal tallone del neonato alcune gocce di sangue che vengono poste su una speciale carta assorbente e inviate al Centro di riferimento regionale (Laboratorio Ospedale Regina Margherita – S.Anna di Torino). Se è necessario un ulteriore controllo il bambino viene richiamato telefonicamente dal Punto Nascita Se invece i risultati finali dello screening sono normali i genitori non ricevono comunicazioni. Anche se poco invasiva la puntura del tallone è ugualmente dolorosa per il neonato; vengono pertanto applicate tecniche non farmacologiche di contenimento del dolore: al piccolo, avvolto in un telo caldo, viene offerta la suzione del seno materno o di una goccia di sciroppo dolce (miscela di mele, manioca, mirtillo e riso): iniziando la suzione prima della procedura, la distrazione e la gratificazione bloccano le vie nervose del dolore, con un vero e proprio “effetto anestesia”. LO SCREENING UDITIVO La mancanza di udito durante i primi tre anni di vita provoca una grave e permanente riduzione della capacità di acquisire il linguaggio e quindi di avere relazioni con le persone ed il mondo. Oggi esistono però i mezzi (protesi acustiche, impianti cocleari) per ridurre pressoché a zero i danni dovuti alla sordità dei neonati, purché la diagnosi sia fatta in tempo utile: ecco perché è importantissimo riconoscere al più presto i bambini malati di sordità. La ricerca dei neonati con difetto di udito si esegue nei primissimi giorni di vita, mentre il piccolo è ancora in ospedale con la sua mamma, utilizzando un apparecchio sofisticato che permette di rilevare la buona salute della “coclea” (la parte interna dell’orecchio): si tratta della rilevazione delle “OTOEMISSIONI”. COME SI FANNO LE OTOEMISSIONI L’orecchio sano viene stimolato da un suono particolare (“click”) emesso dall’apparecchio, la coclea risponde con la vibrazione delle cellule specializzate che vibrando emettono un suono (le “otoemissioni”, appunto). IL suono (ovviamente debolissimo) viene rilevato dallo stesso auricolare appoggiato nell’orecchio del neonato, segnalando che quell’orecchio “ci sente”. Talvolta la presenza di vernice caseosa o di altro materiale residuo del parto può determinare una risposta negativa al test che perciò verrà ripetuto dopo qualche giorno. TEST DEL RIFLESSO ROSSO RETINICO La ricerca del riflesso rosso è un test semplice che permette di riconoscere precocemente patologie dell’occhio potenzialmente pericolose (essenzialmente la cataratta congenita ed il glaucoma congenito). Il test viene eseguito mediante l’oftalmoscopio: illuminando l’occhio del neonato la luce viene trasmessa attraverso tutte le parti trasparenti dell’occhio fino alla retina che rappresenta il fondo oculare. In condizioni normali la retina riflette la luce generando il cosiddetto “riflesso rosso”, che corrisponde all’effetto “occhi rossi” che compare a volte nelle fotografie con flash).