I tumori dell’ovaio INDICATORE 2 Proporzione di nuovi casi di carcinoma ovarico sottoposti a isteroannessiectomia bilaterale (+ o – stadiazione chirurgica), per età, sul totale dei casi di carcinoma ovarico Raccomandazione ITT: una tumefazione ovarica sospetta viene asportata possibilmente integra ed inviata all’esame istologico estemporaneo. Se viene diagnosticato un carcinoma ovarico deve essere eseguita una stadiazione chirurgica intensiva che prevede il lavaggio peritoneale per esame citologico, l’accurata esplorazione del cavo addomino-pelvico con biopsia di ogni eventuale lesione sospetta, biopsie multiple random del cavo del Douglas, del peritoneo prevescicale, delle docce parietocoliche, del peritoneo diaframmatico e della radice del mesentere, l’omentectomia infracolica, l’appendicectomia e le biopsie dei linfonodi pelvici e lombo-aorticiomolaterali al tumore. La linfadenectomia sistematica pelvica e lombo-aortica non sembra dare un vantaggio terapeutico in termini di sopravvivenza rispetto al sampling linfonodale. Per quanto riguarda l’utero e l’ovaio controlaterale, il comportamento chirurgico dipende dall’età e dal desiderio riproduttivo della paziente, che deve essere possibilmente esplicitato in sede di consenso informato scritto preoperatorio. Se la paziente è in menopausa, o comunque non desidera conservare la fertilità, si esegue l’ovaro-salpingectomia controlaterale con isterectomia totale extrafasciale. Se la paziente desidera preservare la funzione riproduttiva, ci si deve limitare ad una accurata esplorazione dell’ovaio controlaterale (su cui si possono eseguire biopsie superficiali su aree apparentemente irregolari) e ad una isteroscopiacon biopsia endometriale o ad un esame frazionato della cavità uterina. L’intervento prevede l’ovaro-salpingectomia bilaterale con isterectomia totale, omentectomia radicale, appendicectomia e rimozione di quanto più tumore è possibile. L’ obiettivo della chirurgia citoriduttiva dovrebbe essere quello di rimuovere, ove possibile, tutta la malattia macroscopicamente visibile, o almeno di lasciare un residuo < 1 cm al termine dell’intervento. Formula: al numeratore il numero di nuovi casi di carcinoma ovarico sottoposti a isteroannessiectomia bilaterale; al denominatore il numero di nuovi casi di carcinoma ovarico. Periodo: 2006 Commento Complessivamente una chirurgia demolitiva è stata eseguita nell’80% delle pazienti con carcinoma ovarico. Questi dati si basano sulla codifica degli interventi chirurgici riportati sulla SDO in accordo con la classificazione ICD-9-CM. Questa informazione spesso non è sufficiente per valutare l’effettuazione di una corretta stadiazione chirurgica, né per esprimere un giudizio sul residuo di malattia. La percentuale di casi sottoposti a chirurgia demolitiva è più elevata nel sottogruppo di pazienti di età superiore a 40 anni che nell’intera serie. 103 I tumori dell’ovaio INDICATORE 2 Proporzione di nuovi casi di carcinoma ovarico sottoposti a isteroannessiectomia bilaterale (+ o – stadiazione chirurgica), per età, sul totale dei casi di carcinoma ovarico 104